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Parte seconda. Il disegno del verde nell’archite ura funeraria 119<br />

Capitolo 4. La le ura storica: epoche / culture<br />

20 Cfr. Michel Ragon, op. cit., p.121 e Robert Auzelle, op. cit., p.82. In Europa del Nord il salice, la<br />

palma ed il cipresso lasciano il posto al tasso, al bosso, all’abete e al sorbo. Il tasso è un albero tradizionale<br />

normanno, ma prima ancora romano, che è usanza piantare al centro del recinto e in prossimità<br />

dell’ingresso, anche della chiesa. Il tasso è sacro nelle a vità contadine e una tradizione popolare, venuta<br />

dalla mitologia an ca, voleva che se ne me esse una radice nella bocca di ogni morto. Si comprende come<br />

quest’albero millenario abbia sempre impressionato l’uomo, come immagine di durata e trascendenza.<br />

Michel Ragon, op. cit., p.121; Robert Auzelle, op. cit., p.82.<br />

21 Cfr. Robert Auzelle, op. cit., p.65 e 82.<br />

22 Cit. da Robert Auzelle, op. cit., p.82.<br />

23 Fon del paragrafo: Laura Bertolaccini, Ci à e cimiteri cit., pp.29-33; Luigi La ni, Cimiteri e giardini<br />

cit., pp.33-34; Adriana Arena, op. cit., p.20 e 30; Giuseppe Strappa, I cimiteri cit., pp. 552-553; S.N., La ci à<br />

dei mor cit., p.33; Emanuela De Leo, op. cit., pp.51-52; Michel Ragon, op. cit.; Andrea Vige , op. cit. Per<br />

approfondimen confronta Richard Etlin, L’air dans l’urbanisme, 1977. Prima che la medicina scopra la<br />

funzione dei ba eri si crede che le mala e si di ondano nell’aria a raverso ‘miasmi’. Per approfondimen<br />

cfr. Grazia Tomasi, Per salvare i viven , 2001, spec. pp. 253-265.<br />

24 Ad esempio in Collezione delle leggi e dei decre reali del Regno delle Due Sicilie, Napoli, 1828<br />

“una estensione di terra nuda, ben dissodata, interamente spogliata di alberi, arbus e piante perenni di<br />

qualunque specie, circondata di mura” citata in Arena, op. cit., p.91.<br />

25 Cit. da Arcivescovo di Torino, Carta Pastorale sul problema delle sepolture, 1777, cit. in<br />

Bertolaccini, Ci à e cimiteri cit., p.24.<br />

26 Cfr. Emanuela De Leo, op. cit., p.51. Nella Collezione delle leggi e dei decre reali del Regno delle<br />

Due Sicilie, Napoli, 1828, p.200, è consen ta la sistemazione di piante all’ingresso e lungo le mura del<br />

recinto “a n di rendere il luogo men disgustoso, e concigliargli quella religiosa tristezza, che tocca il cuore,<br />

e richiama alla memoria u li considerazioni morali” cit. in Adriana Arena, op. cit., p.91.<br />

27 Luigi La ni, Cimiteri e giardini cit., p.63.<br />

28 Come conclusione del diba to si riporta la Sezione IX “Piantagione di alberi, arbus , ori, ecc.“<br />

del Regolamento G.U. del 13 o obre 1876, che accomuna prescrizioni igieniche, composi ve, botaniche e<br />

simboliche, seppure permangono alcuni preconce : “La piantagione di alberi e di arbus , come anche la<br />

col vazione dei ori, giova in sommo grado a diminuire gli e e sinistri dei miasmi cadaverici. Gli alberi,<br />

gli arbus , e di preferenza i sempreverdi, i ori, ed anche le erbe, specialmente se aroma che, giovano<br />

alle ragioni della igiene dei cimiteri, sia col rendere e mantenere più fresco ed ombreggiato il terreno,<br />

sia col consumare so erra una parte delle sostanze organiche in decomposizione. È necessario che la<br />

piantagione nei cimiteri venga pra cata con discernimento sia per riguardo alla quan tà e qualità delle<br />

piante, che alla loro disposizione, onde non cadere in un dife o opposto. Circondare i cimiteri di folta ed<br />

eleva ssima arboratura, ed ingombrarne l’area soverchiamente di arbus , equivarrebbe ad immobilizzare<br />

per così dire l’impura atmosfera cimiteriale, che verrebbe così so ra a al dominio dei ven che soli<br />

possono disperderla in diverse direzioni e rinnovarla. Se un lare di alberi sempre verdi e d’alto fusto,<br />

lungo il lato del cimitero che prospe a un vicino paese, può essergli opportuna barriera per difenderlo<br />

dalle dire e corren miasma che, che altrimen verrebbero portate dai ven in quella direzione, non<br />

avrebbe in suo favore questa speciale circostanza, qualora fosse con nuato tu o intorno al cimitero. Le<br />

ragioni della igiene non debbono in alcun caso sacri carsi a quelle della simmetria dell’ornamento. Gli<br />

alberi di alto fusto dovranno perciò convenientemente alternarsi qua e là cogli arbus per modo che il<br />

so ostante terreno sia per qualche parte del giorno illuminato dal sole, e che l’aria possa liberamente<br />

circolare e rinnovarsi in tu o l’ambito del cimitero. Per le siepi che vengono piantate lungo i viali od i<br />

stradoni dei cimiteri non si useranno quelle piante le quali, come per esempio, il bosso, servono di<br />

rice acolo ed anche di nutrimento ai numerosi vermi che si raccolgono, e vi muoiono, contribuendo così<br />

colla loro decomposizione a rendere più insalubre l’aria del cimitero. Le rose, i garofani, i gerani, il mo,<br />

la santoreggia, la maggiorana potranno u lmente usarsi nelle piccole aiuole che la pietà e l’a e o dei<br />

supers trova un conforto nel col vare al piè della croce che si dis ngue dalle altre la fossa ove riposano<br />

le spoglie mortali dei loro congiun . Gli an chi popoli furono assai industriosi nell’adornare con piante

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