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Parte seconda. Il disegno del verde nell’archite ura funeraria 99<br />

Capitolo 4. La le ura storica: epoche / culture<br />

Consuetudini an che<br />

Dall’an chità, la de nizione dello spazio consacrato ai mor coincide nella<br />

maggior parte dei casi con la delimitazione di uno spazio aperto, a conta o con la<br />

vegetazione 17 . Nei sepolcri notabili degli an chi Egizi erano scolpi o dipin ninfee e<br />

or di loto ad adornare le pare , oltre ai ori veri depos al momento del funerale.<br />

La cultura araba e musulmana, nel sud della Spagna e a orno al Mediterraneo,<br />

curava in modo par colare i cimiteri come giardini. I Turchi inaugurarono per primi la<br />

consuetudine di piantare un cipresso accanto ad ogni sepoltura.<br />

I Greci non ri utavano la sepoltura neppure ai nemici, perché credevano che<br />

un corpo insepolto fosse un’o esa agli uomini e agli dei: da ciò si comprende come<br />

fosse importante il culto dei mor . Era consuetudine adornare le tombe con asfodeli,<br />

amaran e mir ; nelle necropoli si piantavano rose e ori per le o erte rituali. Mentre<br />

i poveri erano sepol in necropoli extraurbane, i benestan facevano costruire<br />

i propri monumen funebri nei loro possedimen di campagna. A personalità<br />

importan ed agli eroi erano tributa onori speciali, anche erigendo giardini funerari<br />

in loro omaggio, dove collocare la sepoltura e recarsi per celebrarne la memoria (ad<br />

esempio nell’Accademia platonica). La vegetazione aveva scopo ornamentale, ma<br />

già erano privilegia alcuni ‘alberi funerari’ come le conifere, consacrate a simbolo<br />

dell’immortalità e u lizzate anche per le pire funerarie.<br />

Molte tombe etrusche, che si conformavano come vere e proprie abitazioni<br />

pietri cate ed erano raggruppate in necropoli che richiamano da vicino la ci à, erano<br />

dipinte con alberi, piante, animali e scene di vita quo diana, mentre all’esterno gli<br />

alberi ingen livano i viali di quelle case silenziose. Dal tumulo etrusco ricoperto<br />

di terra deriva la pologia romana, che spesso è coronata da alberi dispos sugli<br />

spal archite onici (ad esempio il Mausoleo di Augusto) o più semplicemente da un<br />

bosche o di alberi pianta nella terra. Da questo modello deriva il tumulo botanico.<br />

“Dell’arte funeraria romana sono rimaste solo le tracce più durevoli, le tombe<br />

ed i monumen di pietra o di marmo lungo le strade consolari e le strade importan<br />

che si dipanavano dalle ci à. Dello stre o legame del culto romano dei mor<br />

col mondo vegetale [...] non rimangono che evidenze di fonte le eraria” 18 : del<br />

mondo romano si conoscono mol cimiteri mura , in genere con un monumento<br />

centrale importante, e veri e propri giardini funerari che consistevano in recin<br />

priva contenen una o più sepolture e sistema a giardino con piante potate in<br />

modo formale e ori odorosi. La presenza dell’acqua, an doto del fuoco delle pire<br />

crematorie, enfa zzava un perfe o bilanciamento, per un senso di riposo completo.<br />

Fon , statue e passeggiate ombrose assicuravano che il giardino fosse un’oasi di pace

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