Doppiagi S.r.l. - Provincia di Lucca

ing. Simone Bertuccelli
STUDIO DI INGEGNERIA Via del Municipio, 2 – 55016 Porcari LUCCA
RELAZIONE TECNICA
ALLEGATA ALLA DOMANDA DI RICHIESTA ATTIVAZIONE
DELLA PROCEDURA DI ASSOGGETTABILITA’ PER UN
IMPIANTO DI AUTODEMOLIZIONE
Ai sensi dell’art. 48 della L.R. 10/2010
DOPPIAGI S.R.L.
IMPIANTO DI AUTODEMOLIZIONE
Via per Gugliano, 1485 – loc. Mammoli
55100 LUCCA
Determinazione Dirigenziale n. 220/2005 del 17/11/2005
Come modificata e integrata con D.D. 73/2006 e D.D. 53/07
Lucca, 07/05/10 Il Tecnico
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INDICE
1. Premessa ................................................................................................. pag. 3
2. Normativa di riferimento e campo di applicazione ............................. pag. 4
3. Descrizione generale dell’impianto di autodemolizione ..................... pag. 6
4. Stato di fatto e conformità legislativa .................................................. pag. 17
5. Analisi degli impatti ambientali e misure adottate ............................. pag. 29
6. Confronto tra le misure adottate e le BAT .......................................... pag. 41
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1. PREMESSA
La presente relazione viene redatta a corredo della domanda di rinnovo dell’atto
autorizzativo, D.D. 220/2005, rilasciato dalla Provincia di Lucca per la gestione di un
impianto di autodemolizione di proprietà della società DOPPIAGI s.r.l. sito in Via di
Gugliano, 1485 Località Mammoli nel Comune di Lucca in conformità al D. Lg. 152/06
e successive modifiche ed integrazioni.
L’entrata in vigore della Legge Regionale 12 Febbraio 2010, n. 10 ha introdotto
sostanziali novità in materia di Valutazione di Impatto Ambientale e nello specifico ha
previsto (confronta art. 43 comma 6) che
“le domande di rinnovo di autorizzazione o concessione relative all’esercizio di attività
per le quali all’epoca del rilascio non sia stata effettuata alcuna valutazione di impatto
ambientale e che attualmente rientrino nel campo di applicazione delle norme vigenti
in materia di VIA, sono soggette alla procedura di VIA, secondo quanto previsto dalla
presente legge. Per le parti di opere o attività non interessate da modifiche, la
procedura è finalizzata all’individuazione di eventuali misure idonee ad ottenere la
migliore mitigazione possibile degli impatti, tenuto conto anche della sostenibilità
economico- finanziaria delle medesime in relazione all’attività esistente.”
Quindi la presente relazione viene presentata in conformità alle disposizioni previste
dal titolo III della citata Legge Regionale per permettere all’autorità competente di
valutare se l’attività ha adottato tutti gli accorgimenti necessari per limitare gli impatti
ambientali compatibilmente con l’ambiente di ubicazione dell’attività stessa.
Prima di procedere con la descrizione tecnica e la valutazione degli impatti ritengo
opportuno mettere in risalto che tutta la normativa che disciplina la valutazione di
impatto ambientale ha come principale finalità quella di valutare, preliminarmente
alla realizzazione dell’opera, tutti i possibili impatti ambientali, i diversi scenari
ipotizzabili e le soluzioni per la mitigazione degli stessi in modo da scegliere la
migliore proposta per rendere l’opera compatibile con l’ambiente circostante
nell’ottica di uno sviluppo sostenibile e applicare i principi di precauzione, di
prevenzione e di correzione alla fonte in modo da ridurre al minimo le ripercussioni
sull’ambiente.
L’iter amministrativo prevede tutta una serie di passaggi, consultazioni, partecipazioni
tali da garantire nel modo più completo e trasparente, il raggiungimento di elevati
standard di protezione ambientale senza trascurare nessun aspetto ambientale,
prendendo in considerazione anche ipotesi di localizzazione in luoghi diversi, la
realizzazione di specifici impianti e anche la così detta “alternativa zero”.
Il caso in esame prevede invece l’applicazione della normativa sulla VIA ad un’opera
esistente e quindi il processo di valutazione non potrà prendere in considerazione
tutte le alternative possibili in quanto l’impianto è già esistente e già autorizzato.
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Questo sta a significare che sono stati attuati tutti i percorsi che hanno portato al
rilascio delle autorizzazioni necessarie alle realizzazione, gestione e mantenimento
dell’opera.
La relazione sarà quindi strutturata mettendo in evidenza la conformità dell’impianto
esistente alle vigenti norme in materia ambientale e paesaggistica, conterrà un’analisi
degli impatti ambientali e delle misure adottate per la loro mitigazione ai fini
dell’inserimento nel contesto territoriale e ambientale, ed infine individuerà le
eventuali misure supplementari idonee a ottenere la migliore mitigazione possibile
degli impatti tenendo conto anche della sostenibilità economico-finanziaria delle
medesime in relazione all’attività esistente.
2. NORMATIVA DI RIFERIMENTO E CAMPO DI APPLICAZIONE
La normativa di riferimento per l’applicazione della procedura di VIA e il D. Lg.
152/06 e successive modifiche ed integrazioni e la Legge Regionale Toscana 12
Febbraio 2010, n. 10.
La normativa regionale, come già indicato in premessa, prevede l’applicazione delle
procedure di VIA anche in fase di richiesta di rinnovo di autorizzazioni di opere o
impianti che rientrano nel campo di applicazione delle norme in materia di VIA.
Nel caso in esame la società DOPPIAGI è in possesso dell’autorizzazione all’esercizio
di un impianto di autodemolizione rilasciata con D.D. 220/2005 dal Servizio Ambiente
dell’Amministrazione Provinciale di Lucca.
Nello specifico l’autorizzazione è stata rilasciata ai sensi dell’ex articolo 28 del D. Lg.
22/97 e del D. Lg. 209/03 e prevede il recupero delle seguenti tipologie di rifiuto:
CER CLASSIFICAZIONE DESCRIZIONE
Trattamento
160104 Pericoloso Veicoli inutilizzabili
Trattamento
160104 Pericoloso Veicoli inutilizzabili
160106 Non Pericoloso
Ed i quantitativi autorizzati sono i seguenti:
- Trattamento: 1200 tonnellate su base annua;
Veicoli fuori uso, non contenenti liquidi né altre
componenti pericolose
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- Stoccaggio: 300 tonnellate totali (suddiviso in 45 tonnellate per rifiuti
classificati come pericolosi e 255 tonnellate per rifiuti classificati come non
pericolosi).
Le operazioni che possono essere eseguite su detti rifiuti sono:
R13 – Messa in riserva
R4 – Riciclo/recupero dei metalli e dei composti metallici.
Dall’analisi degli allegati A e B alla L.R. 10/2010 si evince che l’attività potrebbe
rientrare tra quelle previste al punto bl) e bm) dell’allegato B2:
bl) Impianti di smaltimento e recupero di rifiuti pericolosi, mediante operazioni di cui
all’Allegato B, lettere D2, D8 e da D13 a D15, ed all’Allegato C, lettere da R2 a R9,
della parte quarta del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152.
bm) Impianti di smaltimento e recupero di rifiuti non pericolosi, con capacità
complessiva superiore a 10 t/giorno, mediante operazioni di cui all’Allegato C, lettere
da R1 a R9, della parte quarta del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152.
Sicuramente l’attività rientra tra quelle elencate al punto bl) in quanto effettua
operazioni di riciclo/recupero di metalli e dei composti metallici R4 di rifiuti pericolosi
individuati con CER 160104.
Per quanto concerne il punto bm) ipotizzando che all’interno dell’impianto vengano
trattati solo veicoli fuori uso, non contenenti liquidi né altre componenti pericolose
CER 160106, per un quantitativo annuo pari a 1200 tonnellate e considerando un
numero annuo di giorni lavorativi pari a circa 220, segue che la quantità giornaliera
di rifiuti trattati è pari a 5,5 tonn/giorno; per cui il limite risulta inferiore a quanto
previsto al punto bm).
L’articolo 43 comma 2 della L.R. 10/2010 prevede che per il progetti elencati
nell’allegato B2 sia attivata la procedura di verifica di assoggettabilità di cui
all’articolo 48 della Legge medesima.
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3. DESCRIZIONE GENERALE DELL’IMPIANTO DI AUTODEMOLIZIONE
L’impianto della società DOPPIAGI è ubicato nel Comune di Lucca, frazione di Ponte a
Moriano, loc. Mammoli lungo la Via di Gugliano al numero civico 1485.
L’impianto è presente dal 1979 e nel corso degli anni ha subito importanti opere per
adeguarsi alle normative in materia ambientale e per limitare gli effetti dell’attività
sull’ambiente circostante.
L’impianto è ubicato sulle colline poste lungo il lato Ovest del fiume Serchio nella
zona opposta alla frazione di Ponte a Moriano. È facilmente raggiungibile con la
pubblica viabilità ed in particolare dalla Via di Gugliano che è una traversa che si
diparte dalla più importante Via Ludovica che collega la Mediavalle alla piana della
Lucchesia.
L’area occupata dall’impianto della società DOPPIAGI è pari a circa 4600 mq e è
suddivisa in due attività distinte: una porzione è adibita all’attività di autodemolizione
autorizzata con D.D. 220/05 mentre la restante zone è utilizzata per il recupero di
rifiuti non pericolosi ai sensi dell’articolo 2016 del D. lg. 152/06.
Nella planimetria seguente è riportata la suddivisione dell’impianto nelle diverse aree.
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Il sito confina a Nord-Ovest con la Via di Gugliano, a Sud e Sud-Est con il Torrente
Mulerna mentre a Sud_Ovest con terreno agricolo di altra proprietà.
VIA DI GUGLIANO
Confine impianto DOPPIAGI
TORRENTE MULERNA
Tutto l’impianto è completamente recintato con muro e nel dettaglio:
- Lungo la Via di Gugliano con muro realizzato in blocchi di cemento vibrato
rinforzato con cordoli in c.a. per un altezza media di circa 3 metri;
- Lungo il Torrente Mulerna con muri in cemento armato di altezza minima pari a
1 metro;
- Lungo il terreno agricolo lato Sud-Ovest con muro realizzato in blocchi di
cemento vibrato rinforzato con cordoli in c.a. per un altezza media di circa 3
metri.
Sono presenti due varchi di accesso:
- Un cancello scorrevole carrabile posto lungo la Via di Gugliano utilizzato
giornalmente per l’esercizio dell’attività;
- Un cancello ad un anta manuale, carrabile, posto lungo il lato Nord
(sempre prospiciente la Via di Gugliano) utilizzato in caso eccezionali.
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N

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Nello specifico l’impianto di autodemolizione è organizzato sostanzialmente in due
aree:
- Un’area esterna utilizzata per la manovra, le operazioni di carico e scarico e lo
stoccaggio dei veicoli bonificati;
- Una tettoia utilizzata per le operazioni di messa in sicurezza e bonifica dei
veicoli inutilizzabili identificati con CER 160104.
Nell’impianto operano 4 lavoratori con le seguenti mansioni:
- Un autista;
- Un impiegato d’ufficio;
- Due addetti alla gestione dell’impianto di recupero dei rifiuti.
Il centro di raccolta e l'impianto di trattamento dei veicoli è dotato di:
a) area adeguata, dotata di superficie impermeabile e di sistemi di raccolta dello
spillaggio, di decantazione e di sgrassaggio. In particolare, come meglio
evidenziato nell’elaborato grafico riportato di seguito, l’area può essere così
suddivisa:
- piazzali all’aperto, per lo stoccaggio dei veicoli già sottoposti alle operazioni di
messa in sicurezza e demolizione in attesa pressatura, con pavimentazione in
battuto cementizioo, dotati di sistema di raccolta acque piovane che
confluisce a idonea stazione di decantazione, sgrassaggio e depurazione;
- tettoia per il trattamento dei veicoli ed in particolare per la messa in
sicurezza e la demolizione dotata di pavimentazione impermeabile con
sistemi di raccolta di eventuali liquidi dispersi durante il trattamento;
- strutture chiuse utilizzate per il ricovero degli attrezzi, per i servizi igienico
assistenziali e per i servizi accessori.
b) adeguata viabilità interna per un'agevole movimentazione, anche in caso di
incidenti. In particolare l’area è accessibile da cancello scorrevole carrabile di
larghezza 10 metri e dallo stesso attraverso strada pavimentata è possibile
raggiungere il piazzale antistante la tettoia di trattamento dei veicoli. La strada di
accesso ha una larghezza di circa 5 metri e il piazzale antistante la tettoia di circa
40 m X 20 m consentono una buona viabilità interna sia per i mezzi pesanti che
per le autovetture, garantendo inoltre un facile accesso anche ai mezzi di
soccorso esterni (Vigili del Fuoco, Protezione Civile, ambulanze, ecc.).
c) sistemi di convogliamento delle acque meteoriche dotati di pozzetti per il
drenaggio, vasche di raccolta e di decantazione, muniti di separatori per oli, e
impianto di depurazione chimico fisico autorizzato con Atto Unico SUAP n. 243/06
del Comune di Lucca: autorizzazione allo scarico in acque superficiali delle acque
meteoriche dilavanti provenienti dall’insediamento in oggetto.
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d) Area adibita a deposito per le sostanze da utilizzare per l'assorbimento dei liquidi
in caso di sversamenti accidentali e per la neutralizzazione di soluzioni acide
fuoriuscite dagli accumulatori poste sotto la tettoia.
Il centro di raccolta è strutturato in modo da garantire quanto segue:
a) l'adeguato stoccaggio dei pezzi smontati e lo stoccaggio su superficie
impermeabile dei pezzi contaminati da oli. In particolare, come già indicato, le
operazioni di smontaggio vengono effettuate esclusivamente sotto la tettoia
munita di pavimentazione impermeabile con relativo pozzetto di raccolta a
tenuta. Lo stoccaggio dei pezzi che possono dare origine a percolati viene fatto
all’interno di apposti contenitori a tenuta stagna posti sotto la tettoia, mentre i
pezzi smontati che non presentano rischi di inquinamento vengono stoccati
all’interno di appositi cassoni.
b) lo stoccaggio degli accumulatori viene fatto all’interno di appositi contenitori a
tenuta costruiti in acciaio o in materiale plastico omologato UN secondo le norma
ADR. Mentre eventuali filtri dell'olio e dei condensatori contenenti policlorobifenili
o policlorotrifenili sono posti in contenitori a tenuta stagna in attesa di essere
sottoposti a trattamento di neutralizzazione elettrolitica;
c) lo stoccaggio separato, in appositi serbatoi a doppia camera, dei liquidi e dei
fluidi derivanti dal veicolo fuori uso, quali carburante, olio motore, olio del
cambio, olio della trasmissione, olio idraulico, liquido di raffreddamento, antigelo,
liquido dei freni, acidi degli accumulatori, fluidi dei sistemi di condizionamento e
altri fluidi o liquidi contenuti nel veicolo fuori uso. Durante le operazioni di messa
in sicurezza e di demolizione vengono utilizzati appositi contenitori muniti di
tubazioni e imbuti che consentono la cattura dei liquidi immediatamente all’uscita
dai serbatoi o tubazioni del veicolo sottoposto a trattamento evitando la
contaminazione della pavimentazione. I fluidi sono successivamente versati in
cisterne poste su idonei bacini di contenimento.
d) l'adeguato stoccaggio dei pneumatici fuori uso su area pavimentata e delimitata.
L’impianto di trattamento è organizzato, in relazione alle attività di gestione poste in
essere, nei seguenti specifici settori corrispondenti, per quanto possibile, alle diverse
fasi di gestione del veicolo fuori uso:
a) settore di conferimento e di stoccaggio del veicolo fuori uso prima del
trattamento. Gli automezzi da sottoporre a trattamento arrivano all’interno
dell’impianto con uno dei seguenti modi:
- consegnati direttamente dal detentore che vuole disfarsi del veicolo;
- tramite soggetto autorizzato al trasporto dei veicoli fuori uso;
- tramite un concessionario, gestore di automercato o della succursale di una
casa costruttrice che aveva ritirato il veicolo destinato alla demolizione.
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La consegna viene fatta sul piazzale antistante la tettoia; vengono effettuate le
verifiche in merito alla documentazione del veicolo, alle eventuali autorizzazioni al
trasporto, alla documentazione sul trasporto rifiuti, e se tutto è conforme, il
veicolo viene accettato. A questo punto il titolare del centro di raccolta rilascia al
detentore del veicolo o, al concessionario, gestore di automercato o della
succursale di una casa costruttrice, apposito certificato di rottamazione conforme
ai requisiti indicati nell’allegato IV al D. Lg. 209/2003, completato dalla
descrizione dello stato del veicolo, nonché dall’impegno di provvedere
direttamente alla cancellazione dal PRA (se non ancora effettuata) e al
trattamento del veicolo.
Successivamente il veicolo viene scaricato dagli automezzi utilizzati per il
trasporto dello stesso (se necessario) e immediatamente portato sotto la tettoia
per le operazioni di messa in sicurezza e demolizione.
b) settore di trattamento del veicolo fuori uso. In seguito all’accettazione il
veicolo viene sottoposto ai seguenti trattamenti elencati in ordine cronologico:
- messa in sicurezza;
- demolizione;
- operazioni di trattamento per la promozione del riciclaggio.
Queste operazioni vengono effettuate nel rispetto dei seguenti criteri:
- effettuare le operazioni per la messa in sicurezza, prima di procedere allo
smontaggio dei componenti del veicolo fuori uso o ad altre equivalenti
operazioni volte a ridurre gli eventuali effetti nocivi sull'ambiente;
- rimuovere preventivamente, nell'esercizio delle operazioni di demolizione, i
componenti ed i materiali etichettati o resi in altro modo identificabili,
secondo quanto disposto in sede comunitaria;
- rimuovere e separare i materiali e i componenti pericolosi in modo da non
contaminare i successivi rifiuti frantumati provenienti dal veicolo fuori uso;
- eseguire le operazioni di smontaggio e di deposito dei componenti in modo
da non comprometterne la possibilità di reimpiego, di riciclaggio e di
recupero.
c) settore di deposito delle parti di ricambio. Una volta effettuata le
demolizione, i pezzi di ricambio commercializzabili vengono stoccati in apposti
cassoni coperti in modo da non compromettere la successiva possibilità di
reimpiego.
d) settore di rottamazione per eventuali operazioni di riduzione
volumetrica. La parte rimanente del veicolo già sottoposto alle operazioni di
messa in sicurezza, demolizione e trattamento per la promozione del riciclaggio,
viene stoccata in apposta area del piazzale in attesa di essere sottoposta ad
operazioni di riduzione volumetrica, effettuata con presse oleoidrauliche, istallate
su autocarri, che periodicamente, su richiesta del titolare dell’impianto di
trattamento, vengono all’interno dello stesso e procedono alle operazioni di
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riduzione volumetrica dei veicoli. Le operazioni di riduzione volumetrica vengono
effettuate su area pavimentata dotata di sistema di raccolta di eventuali liquidi,
munita di decantatori con separatori per oli. Si precisa comunque che i mezzi
utilizzati per la pressatura dei veicoli sono dotati di sistema interno di raccolta di
eventuali percolati che si possono produrre durante le operazioni di riduzione
volumetrica.
e) settore di stoccaggio dei rifiuti pericolosi. I rifiuti pericolosi, generalmente
costituiti da carburante, olio motore, olio del cambio, olio della trasmissione, olio
idraulico, liquido di raffreddamento, antigelo, liquido dei freni, acidi degli
accumulatori, fluidi dei sistemi di condizionamento e altri fluidi o liquidi contenuti
nel veicolo fuori uso, pezzi contaminati, pasticche dei freni contenenti amianto,
dischi di frizione contenenti amianto, ecc., vengono separati all’origine e stoccati,
in relazione alla provenienza, alla tipologia e alle caratteristiche di pericolo, in
appositi contenitori a tenuta stagna, di caratteristiche chimico-fisiche idonee al
contenimento del rifiuto. Se i contenitori sono utilizzati anche per il trasporto del
rifiuto, gli stessi saranno omologati UN in relazione all’attuale normativa per il
trasporto delle merci pericolose ADR. Detti contenitori sono sistemati sotto la
tettoia di trattamento, e se del tipo liquido, all’interno di contenitori a doppia
camera.
f) settore di stoccaggio dei rifiuti recuperabili. I rifiuti recuperabili, non
pericolosi, sono anch’essi sistemati all’interno di contenitori in relazione ai
rispettivi codici CER.
g) settore di deposito dei veicoli trattati. I veicoli già sottoposti alle operazioni
di messa in sicurezza, vengono provvisoriamente depositati sul piazzale
dell’impianto in attesa di essere sottoposti a successivi trattamenti di
demolizione, trattamento per la promozione del riciclaggio, riduzione volumetrica,
tranciatura o frantumazione.
I settori di raccolta dei veicoli trattati e di stoccaggio dei veicoli fuori uso prima del
trattamento sono separati e ben distinti. I veicoli trattati sono depositati su piazzale
impermeabile dotato di idonee caratteristiche di resistenza in relazione ai carichi cui è
sottoposto.
I settori elencati con le lettere: a), b), c), e) e f) hanno area adeguata allo
svolgimento delle operazioni da effettuarvi e hanno superfici impermeabili, costruite
con materiali resistenti alle sostanze liquide contenute nei veicoli.
In particolare i settori b) e e) sono dotati di apposita griglia di raccolta dei reflui, che
termina in pozzetto di a tenuta stagna.
L’area destinata alle operazioni di riduzione volumetrica, punto d), è pavimentata e
dotata di sistema di raccolta di eventuali liquidi, munita di decantatori con separatori
per oli.
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I contenitori o i serbatoi fissi o mobili, compresi le vasche ed i bacini utilizzati per lo
stoccaggio dei rifiuti, hanno adeguati requisiti di resistenza, in relazione alle proprietà
chimico-fisiche ed alle caratteristiche di pericolosità dei rifiuti stessi.
I contenitori o i serbatoi fissi o mobili sono provvisti di sistemi di chiusura, di
accessori e di dispositivi atti ad effettuare, in condizioni di sicurezza, le operazioni di
riempimento, di travaso e di svuotamento.
Le manichette ed i raccordi dei tubi utilizzati per il carico e lo scarico dei rifiuti liquidi
contenuti nelle cisterne sono mantenuti in perfetta efficienza, al fine di evitare
dispersioni nell'ambiente.
Il serbatoio fisso o mobile riserverà un volume residuo di sicurezza pari al 10% e
sarà dotato di dispositivo antitraboccamento o di tubazioni di troppo pieno e di
indicatore di livello.
Sui recipienti fissi e mobili è apposta apposita etichettatura, con l'indicazione del
rifiuto stoccato conformemente alle norme vigenti in materia di etichettatura di
sostanze pericolose.
Lo stoccaggio degli accumulatori è effettuato in appositi contenitori stagni dotati di
sistemi di raccolta di eventuali liquidi che possono fuoriuscire dalle batterie stesse e
che devono essere neutralizzati in loco.
La gestione del CFC e degli HCF avviene in conformità a quanto previsto dal decreto
ministeriale 20 settembre 2002, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica
italiana del 2 ottobre 2002, n. 231.
Per i rifiuti pericolosi sono, altresì, rispettate le norme che disciplinano il deposito
delle sostanze pericolose in essi contenute.
Lo stoccaggio dei rifiuti non sarà effettuato in cumuli.
Lo stoccaggio degli oli usati è realizzato nel rispetto delle disposizioni di cui al decreto
legislativo 27 gennaio 1992, n. 95, e successive modificazioni, e al decreto
ministeriale 16 maggio 1996, n. 392. I pezzi smontati contaminati da oli sono stoccati
all’interno di appositi contenitori metallici a tenuta o, solo provvisoriamente, sul
pavimenti impermeabile posto sotto la tettoia.
I recipienti, fissi o mobili, utilizzati all'interno dell'impianto di trattamento e non
destinati ad essere reimpiegati per le stesse tipologie di rifiuti, saranno sottoposti a
trattamenti di bonifica idonei a consentire le nuove utilizzazioni. Detti trattamenti
saranno effettuati presso centri autorizzati.
Operazioni per la messa in sicurezza del veicolo fuori uso
Le operazioni per la messa in sicurezza del veicolo fuori uso sono effettuate secondo
le seguenti modalità e prescrizioni:
a) rimozione degli accumulatori, neutralizzazione delle soluzioni acide
eventualmente fuoriuscite e stoccaggio in appositi contenitori stagni dotati di
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sistemi di raccolta di eventuali liquidi che possono fuoriuscire dalle batterie
stesse; la neutralizzazione elettrolitica sarà effettuata in altro luogo;
b) rimozione dei serbatoi di gas compresso ed estrazione, stoccaggio e combustione
dei gas ivi contenuti nel rispetto della normativa vigente per gli stessi
combustibili;
c) rimozione o neutralizzazione dei componenti che possono esplodere, quali
airbag;
d) prelievo del carburante e avvio a riuso;
e) rimozione, con raccolta e deposito separati in appositi contenitori, secondo le
modalità indicate in precedenza e le prescrizioni fissate per lo stoccaggio dei
rifiuti pericolosi, di olio motore, di olio della trasmissione, di olio del cambio, di
olio del circuito idraulico, di antigelo, di liquido refrigerante, di liquido dei freni, di
fluidi refrigeranti dei sistemi di condizionamento e di altri liquidi e fluidi contenuti
nel veicolo fuori uso, a meno che non siano necessari per il reimpiego delle parti
interessate. Durante l'asportazione saranno evitati sversamenti e adottati
opportuni accorgimenti e utilizzate idonee attrezzature al fine di evitare rischi per
gli operatori addetti al prelievo già descritte nei paragrafi precedenti;
f) rimozione del filtro-olio che deve essere privato dell'olio, previa scolatura che
avviene in apposito contenitore munito di griglia di scolo. L'olio prelevato è
stoccato con gli oli lubrificanti. Il filtro è depositato in apposito contenitore, salvo
che il filtro stesso non faccia parte di un motore destinato al reimpiego;
g) rimozione e stoccaggio dei condensatori contenenti PCB;
h) rimozione, per quanto fattibile, di tutti i componenti identificati come contenenti
mercurio.
Attività di demolizione
L'attività di demolizione si compone delle seguenti fasi:
a) smontaggio dei componenti del veicolo fuori uso od altre operazioni equivalenti,
volte a ridurre gli eventuali effetti nocivi sull'ambiente;
b) rimozione, separazione e deposito dei materiali e dei componenti pericolosi in
modo selettivo, cosi' da non contaminare i successivi residui della frantumazione
provenienti dal veicolo fuori uso;
c) eventuale smontaggio e deposito dei pezzi di ricambio commercializzabili, nonché
dei materiali e dei componenti recuperabili, in modo da non compromettere le
successive possibilità di reimpiego, di riciclaggio e di recupero.
Operazioni di trattamento per la promozione del riciclaggio.
Le operazioni di trattamento per la promozione del riciclaggio consistono:
a) nella rimozione del catalizzatore e nel deposito del medesimo in apposito
contenitore, adottando i necessari provvedimenti per evitare la fuoriuscita di
materiali e per garantire la sicurezza degli operatori;
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b) nella rimozione dei componenti metallici contenenti rame, alluminio e magnesio,
qualora tali metalli non sono separati nel processo di frantumazione;
c) nella rimozione dei pneumatici, qualora tali materiali non vengono separati nel
processo di frantumazione, in modo tale da poter essere effettivamente riciclati
come materiali;
d) nella rimozione dei grandi componenti in plastica, quali paraurti, cruscotto e
serbatoi contenitori di liquidi, se tali materiali non vengono separati nel processo
di frantumazione, in modo tale da poter essere effettivamente riciclati come
materiali;
e) nella rimozione dei componenti in vetro.
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4. STATO DI FATTO E CONFORMITA’ LEGISLATIVA
Lo stato attuale dell’impianto è conforme a quanto autorizzato con i seguenti atti:
• Determinazione Dirigenziale 220/2005 del 17/11/2005 rilasciata del Servizio
Ambiente dell’Amministrazione Provinciale di Lucca, quale Autorizzazione
all’esercizio dell’impianto di autodemolizione ai sensi ex art. 28 D. Lg. 22/97 e
D. Lg. 209/03;
• Determinazione Dirigenziale 73/2006 del 12/06/2006 rilasciata del Servizio
Ambiente dell’Amministrazione Provinciale di Lucca che modifica la precedente
relativamente alla data di validità dell’autorizzazione;
• Determinazione Dirigenziale 53/2007 del 10/08/2007 rilasciata del Servizio
Ambiente dell’Amministrazione Provinciale di Lucca, che attesta la conformità
dell’impianto agli atti autorizzativi rilasciati da tutte le amministrazioni
competenti;
• Atto Unico SUAP N. 243/06 rilasciato in data 15/12/2006 relativo
all’autorizzazione allo scarico delle acque meteoriche dilavanti in acque
superficiali;
• Autorizzazione Ambientale 834/2005 rilasciata dal Comune di Lucca U.O. 6.2
Edilizia Privata relativamente alla compatibilità ambientale del progetto
rispetto agli strumenti urbanistici e ai Vincoli Paesaggistici di cui alla D. Lg.
42/2004;
• Certificato di conformità Urbanistica rilasciato dal Geom. Murizio Balli in data
18/05/2007 relativo alla conformità delle opere eseguite al progetto approvato
con D.D. 220/2005 e Autorizzazione Ambientale 834/2005.
Per quanto concerne l’ubicazione dell’impianto rispetto a Regolamento urbanistico e
la descrizione della vincolistica esistente sull’area si riportano di seguito gli estratti
allegati al regolamento urbanistico del Comune di Lucca ed in particolare:
- Destinazione Urbanistiche del territorio;
- Carta degli ambiti e delle aree di pertinenza fluviale;
- Carta della fattibilità;
- Carta della pericolosità geomorfologica e geotecnica;
- Carta della pericolosità idraulica.
Infine si riporta un estratto della carta delle aree protette dalla quale si evince che la
zona dove è ubicato l’impianto non rientra tra:
• le aree protette nazionali e regionali;
• i siti importanza regionale (SIR);
• le zone umide;
• le zone con segnalazioni per gruppo (anfibi, crostacei, insetti, mammiferi,
molluschi, pesci, rettili, uccelli vegetali, non calssificati)
• le zone segnalazioni per habitat.
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5. ANALISI DEGLI IMPATTI AMBIENTALI E MISURE ADOTTATE
Il processo di realizzazione e adeguamento dell’impianto di autodemolizione così
come si presenta allo stato attuale ha comportato tutta una serie di valutazioni che
nel tempo hanno coinvolto le diverse amministrazioni interessate.
In particolare, durante le conferenze dei servizi tenutesi presso la Provincia di Lucca
e/o su apposite istanze del proponente hanno espresso pareri favorevoli alla
realizzazione dell’opera le seguenti amministrazioni:
- Servizio Ambiente dell’Amministrazione Provinciale di Lucca;
- Comune di Lucca U.O. 6.2 Edilizia Privata
- Comune di Lucca Collegio Ambientale;
- Ministero dei Beni Ambientali e della Attività Culturali;
- Autorità di Bacino Pilota del Fiume Serchio;
- ARPAT dipartimento di Lucca;
- Azienda USL 2 di Lucca.
Di seguito si riporta un elenco delle misure attuate per la limitazione degli impatti
suddivise per fattori.
UOMO, FAUNA, FLORA E ECOSISTEMI
Considerando che il sito non rientra tra le aree protette, che dalle indagini effettuate
non esistono particolari specie animali o vegetali che richiedono una particolare
tutela, visti i bassi livelli di emissioni acustiche, considerato l’irrilevante aumento di
traffico dovuto alla presenza dell’attività si ritiene che non vi siano impatti significativi
sull’uomo, la fauna e la flora.
PAESAGGIO E PATRIMONIO CULTURALE
La realizzazione dello stato attuale dell’impianto ha richiesto l’espressione di un
parere da parte del Collegio Ambientale del Comune di Lucca e del Ministero dei Beni
Ambientali e della Attività Culturali.
Si premette che in detta zona non sono presenti patrimoni culturali specifici mentre si
evidenzia che l’ambiente in cui è inserita l’attività si presenta come una zona verde
caratterizzata dalla presenza di una folta vegetazione arborea e di ampie aree a
verde di tipo collinare.
Tutta la strada che porta al sito in oggetto è circondata da piante e da prati per cui è
stato necessario realizzare delle apposite barriere arboree per mimetizzare l’impianto
all’interno dell’ambiente circostante. Lungo la Via di Gugliano, in adiacenza del muro
di confine sono state piantate diverse essenze rampicanti quali oleandri, alloro e
edera. Negli anni queste piante sono cresciute a attualmente l’impatto visivo risulta
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molto limitato infatti un persona che transita a piedi o in macchina non riesce a
percepire la presenza dell’impianto di autodemolizione.
Nelle pagine seguenti si riportano alcune fotografie scattate della strada.
Impianto posto sul lato Destro della strada
Impianto posto sul lato Sinistro della strada
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Foto scattata da Sud Ovest
L’unica criticità che si presenta ai fini dell’impatto visivo è relativa agli occupanti
l’abitazione posta a Nord-Ovest dell’impianto sulla sommità della collina che ha il suo
piede lungo la strada di Gugliano. Infatti, essendo l’abitazione posta bel al di sopra
del piano di campagna del sito in analisi, la barriera arborea ed il muro di recinzione
non riescono ad impedire la vista dei materiali e delle attrezzature presenti all’interno
dell’impianto.
Foto scattata dal confine della Civile Abitazione
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ARIA
L’attività non produce emissioni in atmosfera.
Le uniche emissioni presenti sono quelle dovute ai prodotti di scarico dei mezzi
utilizzati per la movimentazione del materiale ed in particolare di due caricatori
alimentati con motore diesel.
Considerando che all’interno dell’impianto operano esclusivamente due operatori, che
l’attività prevede la movimentazione ma anche le operazioni di messa in sicurezza dei
veicoli e di sistemazione dei diversi componenti smontati, il tempo massimo stimato
di utilizzo di una gru è di circa 3 ore al giorno.
Considerando un consumo medio orario di 15 litri di gasolio, durante una giornata
lavorativa vengono consumati circa 50 litri di carburante.
Le principali sostanze emesse sono costituite da: idrocarburi incombusti, ossidi di
azoto, anidride carbonica e particolato.
Considerato l’eseguo tempo di utilizzo le emissioni sono considerate poco significative
ai fini dei possibili impatti ambientali.
ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE
Dall’analisi della relazione tecnica del Geologo Carlo Chines, si evince che l’area su
cui è ubicato l’impianto si colloca in area alluvionale ove sono presenti terreni
prevalentemente limo-argillosi di deiezione collinare che vengono a imbricarsi con le
alluvioni dei Rio Mulerna. Tutto questo pacco di sedimenti di colloca al di sopra della
formazione geologica conosciuta con il nome di Arenaria di Arsina.
Dal carotaggio continuo effettuato sino alla profondità di 10 metri non si evince la
presenza di acque sotterranee.
Per quanto concerne la presenza di acque superficiali, in adiacenza all’impianto
scorre il Rio Mulerna, tributario di destra del fiume Serchio.
Da un’analisi delle metodologie di stoccaggio dei rifiuti si evince che durante i
fenomeni di pioggia le acque dilavano i veicoli messi in sicurezza che sono posti su
piazzale pavimentato impermeabile (mentre i rifiuti pericolosi sono stoccati sotto la
tettoia e protetti dagli agenti atmosferici).
Queste acque dilavanti possono trasportare e catturare alcuni residui di sostanze
liquide inquinanti che possono essere rimaste sui veicoli bonificati e trasportate dette
sostanze verso il Rio Mulerna con il rischio di causare degli inquinamenti delle acque
superficiali.
Per impedire il realizzarsi di questo fenomeno, tutto l’impianto è stato completamente
chiuso con un muro di confine che si attacca alla pavimentazione impermeabile
impedendo alle acque meteoriche di raggiungere le acque superficiali e, attraverso
adeguate pendenze e sistemi di raccolta, tutte le acque dilavanti sono convogliate
verso l’impianto di depurazione che prevede una fase di sedimentazione, una fase di
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disoleazione e sun trattamento finale con filtri a carboni attivi e filtri al quarzo in
modo da eliminare tutti i possibili inquinanti.
L’impianto è stato realizzato conformemente al progetto approvato e autorizzato con
atto Unico SUAP rilasciato dal Comune di Lucca.
Nel corso degli anni sono stati effettuati diversi campionamenti per verificare
l’efficacia dell’impianto di depurazione e l’assenza di inquinanti nel Rio Mulerna. In
particolare annualmente sono eseguite analisi delle acque in uscita dal depuratore e
delle acque superficiali del Rio Mulerna a monte e a valle dell’impianto.
Le analisi, inviate alle autorità competenti in conformità all’autorizzazione rilasciata,
sono sempre risultate ben al di sotto dei limiti previsti dalla Tabella 3 dell’Alleato 5
alla parte III del D. Lg. 152/06.
Quanto sopra sta a significare le che misure attuate sono tali da non alterare lo stato
delle acque superficiali.
Infine si precisa che a corredo della richiesta di rinnovo dell’autorizzazione agli
scarichi è stato presentato il programma il Disciplinare di prevenzione e gestione
delle AMD in conformità al RR 46/R/2008.
Rilievi fotografici impianto di depurazione
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Rilievi fotografici impianto di depurazione
SUOLO E SOTTOSUOLO
Come già evidenziato in precedenza, la presenza di rifiuti stoccati su superfici
scoperte potrebbe provocare la contaminazione dei terreni soprattutto durante le fasi
di pioggia che tendono a dilavare gli inquinati dai rifiuti trasportandoli nei terreni.
Per evitare possibili contaminazioni è stato quindi realizzata una pavimentazione
impermeabile in battuto cementizio armato che protegge il terreno sottostante
l’impianto.
Come si evince dalla planimetria seguente, l’area del sito utilizzata per il deposito dei
rifiuti, le aree di carico e scarico e le aree di movimentazione sono completamente
impermeabilizzate per limitare la contaminazione dei terreni.
Nel corso degli anni sono stati effettuati diversi campionamenti del terreno verificare
l’assenza di inquinanti con particolare riferimento agli idrocarburi leggeri e pesanti e
ai metalli. Dette analisi hanno avuto sempre esito negativo.
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RUMORE
Per verificare l’impatto acustica provocato dall’attività nei giorni 28 Aprile e 7 Maggio
è stata condotta un’indagine fonometrica al fine di rilevare le emissioni sonore al
confine ed in prossimità dei ricettori sensibili.
Come è possibile verificare dalla foto satellitare presente all’inizio della relazione,
attorno all’impianto si nota la presenza di due abitazioni: una posta a circa 40 metri
lato Sud-Ovest ed una a circa 55 metri lato Nord-Ovest.
Ai fini dell’individuazione dei massimi livelli sonori si fa riferimento Regolamento per
l’attuazione del piano di classificazione acustica del territorio Comunale di Lucca che
disciplina le competenze comunali in materia di inquinamento acustico ai sensi della
L. 447/95 e della L.R. 89/98 anche in relazione agli interventi edilizi ed alle attività
economiche.
La zona dove è ubicato l’impianto è classificata come ZONA CLASSE II – Aree
prevalentemente residenziali ed i limiti relativi sono i seguenti:
Valori limite di emissione - Leq in dB(A)
tempi di riferimento
classi di destinazione d'uso del territorio diurna
notturno
(6.00-22.00) (22.00-06.00)
I aree particolarmente protette 45 35
II aree prevalentemente residenziali 50 40
III aree di tipo misto 55 45
IV aree di intensa attività umana 60 50
V aree prevalentemente industriali 65 55
VI aree eclusivamente industriali 65 65
Valore limite di emissione: il valore massimo di rumore che può essere emesso da una
sorgente sonora, misurato in prossimità della sorgente o al confine di pertinenza dell’area
attinente all’impianto.
Valori limite assoluti di immissione - Leq in dB(A)
tempi di riferimento
classi di destinazione d'uso del territorio diurna
notturno
(6.00-22.00) (22.00-06.00)
I aree particolarmente protette 50 40
II aree prevalentemente residenziali 55 45
III aree di tipo misto 60 50
IV aree di intensa attività umana 65 55
V aree prevalentemente industriali 70 60
VI aree eclusivamente industriali 70 70
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Valore limite di immissione: il valore massimo di rumore che può essere immesso da una o
più sorgenti sonore nell’ambiente abitativo o nell’ambiente esterno, misurato in prossimità dei
ricettori.
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STUDIO DI INGEGNERIA Via del Municipio, 2 – 55016 Porcari LUCCA
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Dai rilievi fonometrici effettuati risulta che in prossimità dei ricettori sensibili sono
rispettati tutti i limiti di immissione e emissione.
In particolare, considerando che l’attività è solo diurna, i limiti di immissione sono
inferiori a 55 dB(A) ed il rumore differenziale si mantiene sempre al disotto di 4 dB.
Le misure del rumore sono state condotte durante il normale svolgimento dell’attività
con il funzionamento di una gru semovente, con l’arrivo di un autocarro e anche
durante l’esecuzione di una operazione di scarico dei rifiuti.
TRAFFICO
Da un’analisi dei movimenti effettuati, delle operazioni di carico e scarico e in
relazione alle informazioni fornitemi, è stato valutato che il traffico indotto dall’attività
a pari a circa 4 viaggi il giorno con un autocarro munito di scarrabile oppure con un
autocarro per il trasporto dei veicoli.
Questi viaggi sono distribuiti uniformemente su tutta la giornata: due viaggi al
mattino e due viaggi al pomeriggio.
Sulla Via di Gugliano, durante il periodo diurno (7.00 – 19.00), è possibile stimare
una media di circa 10 autoveicoli l’ora, in prevalenza costituiti da autovetture con la
presenza di alcuni autocarri per il trasporto delle merci, per la raccolta dei rifiuti e per
il trasporto dei GPL alle abitazioni dei paesi non serviti dalla linea del metano.
Inoltre sulla strada transitano anche i mezzi per il trasporto pubblico.
Sulla base di queste considerazioni è possibile asserite che l’impatto provocato dalla
presenza dell’attività è irrilevante infatti si tratta di 4 viaggi su un totale di circa 120
autoveicoli al giorno pari ad una percentuale di circa il 3.5%.
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6. CONFRONTO TRA LE MISURE ADOTTATE E LE BAT
Al fine di verificare se le soluzioni adottate sono tali da garantire misure idonee ad
ottenere la migliore mitigazione possibile degli impatti compatibilmente con la
sostenibilità economica finanziaria dell’attività, di seguito si riporta un confronto
tabellare tra le Best Available Techniques e gli accorgimenti posti in essere.
Per l’individuazione delle BAT è stato preso a riferimento il BREF adottato con
comunicazione CE n. 257/06 del 25/10/2006 relativo alle industrie di trattamento dei
rifiuti. In particolare sono stati presi a riferimento le BAT generiche che disciplinano
in generale gli impianti di gestione dei rifiuti.
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Categoria Elementi di BAT identificati Misure Adottate e Proposte di Miglioramento
BAT generica
Gestione ambientale 1. sistemi di gestione ambientale
2. informazioni precise e dettagliate sulle attività svolte sul sito
3. messa in atto di una procedura di sana gestione ecologica
interna (good housekeeping)
4. istituzione di uno stretto rapporto con i produttori/destinatari
(clienti) dei rifiuti
5. disponibilità di personale qualificato
Maggiori informazioni
sui rifiuti in ingresso
6. conoscenza concreta dei rifiuti alimentati nell’impianto
7. applicazione di una procedura di pre-accettazione
8. applicazione di una procedura di accettazione
9. applicazioni di procedimenti diversi di campionamento
10. disponibilità di una struttura di ricezione
Alla data odierna l’azienda non ha posto in essere un sistema di
gestione ambientale, ma considerando la dimensione dell’impianto
ed il numero di persone occupate si ritiene che la gestione
dell’impianto sia effettuata in modo corretto e che il flusso di
informazioni tra i vari addetti sia immediato e corretto. Come
misura migliorativa si propone la redazione di specifiche
procedure e la registrazione delle operazioni effettuate in materia
ambientale (analisi, manutenzioni, pulizie, ecc.).
Inoltre si prevede l’organizzazione di corsi specifici per la
formazione continua del personale anche in relazione
all’evoluzione legislativa.
La società, attraverso l’autista (che è anche il legale
rappresentante) ha stabilito un buon rapporto con i clienti e con i
destinatari finali. Questo evita sul nascere molti problemi che si
potrebbero verificare per il conferimento di rifiuti non conformi.
Inoltre migliora la capacità di recupero dei materiali sia da un
punto di vista qualitativo che quantitativo.
Il personale operante ha una pluriennale esperienza nel settore
tale da garantire elevati percentuali di recupero dei rifiuti e
l’attuazione di procedure di lavoro che limitano gli impatti
ambientali.
L’esperienza del personale che opera alla raccolta e al recupero
garantisce che i rifiuti che raggiungono l’impianto siano conformi
alle disposizioni di legge.
Durante la fase di raccolta, effettuata dal personale della
DOPPIAGI, viene compiuta un’attenta analisi del rifiuti e se del
caso vengono richiesti documenti specifici quali analisi e schede di
sicurezza. In caso di incertezza sulla conformità dei rifiuti questi
vengono lasciati presso il produttore.
L’accettazione del rifiuti in impianto prevede una serie sistematica
di operazioni quali: verifiche documentali, verifiche visive e
pesatura. Il personale di ufficio provvede all’esecuzione dei
controlli e alla compilazione di tutta la documentazione per
garantire la tracciabilità del rifiuto.
L’impianto è dotato di apposita area di scarico con l’identificazione
delle zone di trattamento e stoccaggio dei rifiuti.

Categoria Elementi di BAT identificati Misure Adottate e Proposte di Miglioramento
Rifiuti in uscita 11. analisi dei rifiuti in uscita I rifiuti in uscita sono attentamente analizzati dagli operatori per
garantire la compatibilità con le specifiche tecniche di settore.
Quando necessario vengono effettuate analisi chimiche e
merceologiche da laboratori accreditati.
Sistemi di gestione 12. tracciabilità nell’ambito del trattamento dei rifiuti
13. regole in materia di raggruppamento/miscelazione
14. procedimenti di segregazione e compatibilità
15. efficienza del trattamento dei rifiuti
16. piano di gestione in caso di incidente
17. registro degli incidenti
18. piani di gestione per il rumore e le vibrazioni
19. smantellamento
Gestione dell’energia
e delle materie prime
Stoccaggio e
manipolazione
20. consumo e produzione di energia
21. efficienza energetica
22. valutazione comparativa (benchmarking) interna
23. impiego dei rifiuti come materia prima
24. tecniche generiche di stoccaggio
25. zone di protezione sigillate
26. etichettatura tubature
27. stoccaggio/accumulo dei rifiuti
28. tecniche generiche di movimentazione
29. tecniche di bulking/miscelatura dei rifiuti imballati
30. guida sulla segregazione ai fini dello stoccaggio
31. tecniche per movimentare i rifiuti in container
L’applicazione della vigente normativa garantisce la tracciabilità
dei rifiuti. La presenza di contenitori con targhette identificative
evita che i rifiuti si miscelino in modo erroneo.
I rifiuti sono sistemati in modo da evitare la formazioni di miscele
pericolose e è presente uno specifico contenitore per ogni singolo
codice CER.
I rifiuti gestiti nell’impianto sono tutti destinati al recupero. Al fine
di mantenere sotto controllo le quantità di materiali recuperati si
propone l’individuazione di un indice di recupero da valutare
periodicamente per verificare che nel tempo non vi siano
peggioramenti delle efficienze di trattamento.
Per migliorare costantemente le modalità di gestione dell’impianto
si propone di redigere una procedura per la gestione degli
incidenti o “quasi incidenti”, l’analisi della cause e l’attuazione di
misure preventive o correttive per evitare che l’evento si ripeta.
Dall’analisi degli impatti acustici si ritiene che ripetendo la
valutazione fonometrica ogni 5 anni si possa mantenere sotto
controllo l’impatto dovuto al rumore.
La società ha già presentato un piano di chiusura dell’attività che
prevede la completa pulizia e smantellamento del sito.
Il consumo di energia più significativo è quello dovuto al gasolio
per autotrazione. Attraverso i documenti contabili viene
mantenuto sotto controllo il consumo in modo da limitare sia gli
impatti che i costi.
Come descritto in precedenza l’impianto viene gestito secondo
specifiche tecniche di stoccaggio e manipolazione che hanno
l’obiettivo di limitare gli impatti ambientali e garantire un elevato
recupero dei rifiuti (fere riferimento al capitolo 3).

Categoria Elementi di BAT identificati Misure Adottate e Proposte di Miglioramento
Gestione delle acque
reflue
Gestione dei residui
generati dal processo
Contaminazione del
suolo
1. utilizzo di acqua e contaminazione delle acque
2. specifiche dell’effluente adatte al sistema di trattamento degli
effluenti nel sito o criteri per lo scarico
3. modalità per evitare che gli effluenti possano aggirare i sistemi
di trattamento
4. raccolta delle acque reflue
5. segregazione delle acque reflue
6. disponibilità di una base in cemento in tutte le zone di
trattamento
7. raccolta delle acque meteoriche
8. riutilizzo delle acque reflue trattate e delle acque meteoriche
9. controllo giornaliero del sistema di gestione degli effluenti e
compilazione di un registro
10. individuazione dei principali elementi pericolosi dell’effluente
trattato
11. tecniche adeguate di trattamento delle acque reflue per
ciascun tipo di acqua reflua
12. aumento dell’affidabilità del controllo e delle prestazioni di
abbattimento per le acque reflue
13. elementi principali delle acque reflue trattate
14. scarico delle acque reflue
15. livelli di emissione associati all’applicazione delle BAT per
quanto riguarda la domanda chimica e biologica di ossigeno e i
metalli pesanti
16. pianificazione della gestione dei rifiuti
17. impiego di imballaggi riutilizzabili
18. riutilizzo dei fusti
19. inventario dei rifiuti sul sito
20. riutilizzo dei rifiuti
21. disponibilità e manutenzione della superficie delle aree
operative
22. base impermeabile e drenaggio
23. massimo contenimento delle attrezzature sul sito e sotterranee
Il piazzale su cui sono eseguite le operazioni di trasporto, carico,
scarico e deposito dei rifiuti sono tutti impermeabili e di forma tale
da convogliare le acque verso l’impianto di depurazione.
In relazione alle analisi effettuate negli anni precedenti, è
possibile asserire che l’impianti di trattamento è efficace.
Come proposta migliorativa si prevede l’istituzione di un apposto
registro per l’impianto di deputazione su cui riportate le operazioni
di pulizia periodiche, i controlli e le verifiche.
Tutti i rifiuti che si producono dal processo di recupero sono
individuati e immagazzinati all’interno di appositi contenitori
etichettati. Dal registro di carico e scarico è possibile risalire
immediatamente alle quantità di rifiuti presenti.
I contenitori utilizzati per lo stoccaggio dei rifiuti sono tutti del tipo
riutilizzabile in modo da limitare consumi di nuove materie prime.
Massimizzare il processo di recupero consente di ridurre i consumi
di nuove materie prime e quindi gli impatti ambientali.
Il piazzale su cui sono eseguite le operazioni di trasporto, carico,
scarico e deposito dei rifiuti sono tutti impermeabili e di forma tale
da convogliare le acque verso l’impianto di depurazione.
Si propone come misura di miglioramento la tenuta di un registro
con indicati i controlli eseguiti sulla pavimentazione e le operazioni
di manutenzione ordinaria e straordinaria.