Barbiere di Siviglia - Teatro La Fenice
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IL BARBIERE DI SIVIGLIA – ATTO SECONDO<br />
CONTE<br />
altro io non bramo… Ebben?…<br />
BARTOLO<br />
altro io non bramo… Ebben?… Tutto mi ha rotto:<br />
sei piatti, otto bicchieri, una terrina…<br />
FIGARO (mostrando <strong>di</strong> soppiatto al Conte la chiave<br />
della gelosia che avrà rubata dal mazzo)<br />
Vedete che gran cosa: ad una chiave<br />
se io non mi attaccava per fortuna,<br />
per quel maledettissimo<br />
corridor così oscuro<br />
spezzato mi sarei la testa al muro.<br />
Tiene ogni stanza al buio, e poi… e poi…<br />
BARTOLO<br />
Oh non più.<br />
FIGARO<br />
Oh non più. Dunque an<strong>di</strong>am.<br />
(Al Conte e Rosina)<br />
Oh non più. Dunque an<strong>di</strong>am. (Giu<strong>di</strong>zio.)<br />
BARTOLO<br />
Oh non più. Dunque an<strong>di</strong>am. (Giu<strong>di</strong>zio.) A noi.<br />
(Si <strong>di</strong>spone per sedere e farsi radere. In questo entra<br />
Basilio)<br />
SCENA IV a<br />
DON BASILIO, e detti<br />
ROSINA<br />
Don Basilio!…<br />
CONTE<br />
Don Basilio!… (Cosa veggo!) 14a<br />
FIGARO<br />
(Quale intoppo!…)<br />
BARTOLO<br />
(Quale intoppo!…) Come qua?<br />
BASILIO<br />
Servitor <strong>di</strong> tutti quanti.<br />
BARTOLO<br />
(Che vuol <strong>di</strong>r tal novità?)<br />
CONTE e FIGARO<br />
(Qui franchezza ci vorrà.)<br />
ROSINA<br />
(Ah <strong>di</strong> noi che mai sarà.)<br />
BARTOLO<br />
Don Basilio, come state?<br />
BASILIO (stupito)<br />
Come sto?…<br />
14a n. 13. Quintetto. [Tempo d’attacco.] Andantino – , Mi bemolle Sol V.<br />
Nelle opere buffe primo-ottocentesche era consuetu<strong>di</strong>ne porre a metà circa dell’atto secondo un ensemble <strong>di</strong> una<br />
certa consistenza, ed è quel che accade qui: compositore e librettista organizzano un quintetto che è accomunato<br />
al finale primo dall’utilizzo abile e intensivo <strong>di</strong> quei livelli multipli scenico-musicali <strong>di</strong> cui è permeata l’opera. Già<br />
nel recitativo precedente la situazione si presentava piuttosto ingarbugliata: all’azione pubblica si aggiungono da<br />
una parte la tresca sotterranea <strong>di</strong> Rosina e del Conte assecondata da Figaro, dall’altra la finta macchinazione che<br />
Bartolo crede <strong>di</strong> portare avanti con Don Alonso. I due complotti paralleli sembrano aver trovato in qualche modo<br />
un equilibrio (per la sod<strong>di</strong>sfazione generale) quando, d’improvviso, entra Basilio. Il colpo <strong>di</strong> scena impietrisce<br />
il Conte, Figaro e Rosina (che nel maestro <strong>di</strong> musica vedono un pericoloso inciampo alle loro trame), ma lascia<br />
<strong>di</strong>sorientati anche Bartolo (che credeva <strong>di</strong> aver la situazione sotto controllo) e lo stesso Basilio (che non si aspettava<br />
certo un’accoglienza del genere). Il quintetto parte dunque in un momento nel quale la confusione scenica è<br />
totale, <strong>di</strong>pinta musicalmente da una piccola trovata armonica del compositore, che dopo la conclusione in Do del<br />
recitativo piazza brutalmente gli accor<strong>di</strong> a piena orchestra dell’inizio del Quintetto nella lontana e perciò ‘destabilizzante’<br />
tonalità <strong>di</strong> Mi bemolle. Il caos è tale che i personaggi si limitano per un po’ a pronunciare brevi frasi<br />
sillabate accompagnati da un tema dell’orchestra che dominerà gran parte del tempo d’attacco:<br />
ESEMPIO 21 (n. 13 – 116)<br />
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