Barbiere di Siviglia - Teatro La Fenice
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IL BARBIERE DI SIVIGLIA – ATTO PRIMO<br />
CONTE<br />
insegna alla ragazza.Bene, bene,<br />
tutto giova sapere. VIIOra pensiamo<br />
della bella Rosina<br />
a sod<strong>di</strong>sfar le brame. VII Il nome mio<br />
non le vo’ <strong>di</strong>r, né il grado. Assicurarmi<br />
vo’ pria che ella ami me, me solo al mondo,<br />
non le ricchezze e i titoli<br />
del Conte d’Almaviva. Ah tu potresti…<br />
FIGARO<br />
Io?… no, signor: voi stesso<br />
dovete…<br />
CONTE<br />
dovete…Io stesso? e come?<br />
FIGARO<br />
Zi… zitti: eccoci a tiro,<br />
osservate… per bacco: non mi sbaglio;<br />
<strong>di</strong>etro la gelosia sta la ragazza.<br />
Presto presto all’assalto: niun ci vede.<br />
(Presentandogli la chitarra)<br />
In una canzonetta,<br />
così, alla buona, il tutto<br />
spiegatele, signor.<br />
CONTE<br />
spiegatele, signor.Una canzone?<br />
FIGARO<br />
Certo; ecco la chitarra; presto, an<strong>di</strong>amo.<br />
CONTE<br />
Ma io…<br />
FIGARO<br />
Ma io…Oh che pazienza!<br />
VII «FIGARO / Ora pensate / della bella Rosina / a sod<strong>di</strong>sfar le brame. / CONTE /»<br />
4 n. 3. Canzone Conte. Andante – , la.<br />
Nel lungo recitativo che segue la sua cavatina, Figaro spiega al Conte (e agli spettatori) non poche cose riguardo<br />
la situazione familiare e il contesto nel quale si trova a vivere Rosina: che Almaviva si palesi a Rosina (come ella<br />
stessa aveva richiesto) tramite una «canzonetta, così, alla buona». Costui si presenterà non come nobile facoltoso,<br />
ma come il povero ma «amoroso e sincero» Lindoro, nel primo dei travestimenti che il Conte metterà in atto<br />
durante l’opera. I camuffamenti riguardano anche il versante musicale; grande è <strong>di</strong>fatti la <strong>di</strong>fferenza che intercorre<br />
tra questa canzone e la cavatina dell’introduzione:<br />
ESEMPIO 8 (n. 3 – 3641) Tanto ricca ed elaborata risultava la linea melo<strong>di</strong>ca della cavatina (accompagnata da una sostanziosa cornice orchestrale),<br />
tanto semplice e toccante è la melo<strong>di</strong>a <strong>di</strong> questa canzone in due strofe accompagnata dalla chitarra, il<br />
cui andamento sillabico è interrotto solo spora<strong>di</strong>camente da sobri ornamenti (forse non a caso le biscrome dell’esempio<br />
sono collocate sotto la parola «bramate»). Il travestimento del Conte è dunque qui, prima ancora che<br />
scenico, musicale: fa parte del gioco drammatico (sempre sorvegliatissimo e mai banale) il fatto che sul cuore <strong>di</strong><br />
Rosina abbia assai più efficacia questa semplice canzone che la sfarzosa cavatina <strong>di</strong> apertura, e soprattutto la constatazione<br />
che, almeno in prima battuta, costei si innamori non tanto del Conte, ma del suo mascheramento.<br />
VIII « ROSINA / Segui, o caro, deh segui così!».<br />
61<br />
CONTE<br />
Ma io… Oh che pazienza!Ebben, proviamo.<br />
(Prende la chitarra, e canta accompagnandosi)<br />
Se il mio nome saper voi bramate, 4<br />
dal mio labbro il mio nome ascoltate.<br />
Io sono Lindoro<br />
che fido v’adoro,<br />
che sposa vi bramo,<br />
che a nome vi chiamo,<br />
<strong>di</strong> voi sempre cantando così,<br />
dall’aurora al tramonto del dì.<br />
(Di dentro si sente la voce <strong>di</strong> Rosina ripetere il ritornello<br />
della canzone) VIII<br />
FIGARO<br />
Sentite?… ah, che vi pare?<br />
CONTE<br />
Sentite?… ah, che vi pare?Oh me felice!