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Barbiere di Siviglia - Teatro La Fenice

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54<br />

CONTE (sottovoce)<br />

Fiorello… Olà…<br />

FIORELLO<br />

Signor, son qua.<br />

CONTE<br />

Ebben… gli amici?…<br />

FIORELLO<br />

Son pronti già.<br />

CONTE<br />

Bravi, bravissimi,<br />

fate silenzio,<br />

GIOACHINO ROSSINI<br />

piano pianissimo<br />

senza parlar.<br />

CORO<br />

Piano pianissimo<br />

senza parlar.<br />

(I suonatori accordano gl’istromenti, e il Conte canta<br />

accompagnato da essi)<br />

CONTE<br />

Ecco ridente in cielo 2b<br />

spunta la bella aurora,<br />

segue nota 2a<br />

pubblico parla della necessità <strong>di</strong> aggiungere rispetto al libretto scritto per Paisiello «parecchie nuove situazioni <strong>di</strong><br />

pezzi musicali». Per ottemperare alla convenzione primo-ottocentesca secondo la quale un’opera deve essere aperta<br />

da un’introduzione <strong>di</strong> una certa ampiezza che preveda la partecipazione <strong>di</strong> alcuni personaggi e del coro, il librettista<br />

prende spunto dal solo del Conte che apriva Il barbiere <strong>di</strong> Paisiello (peraltro <strong>di</strong>rettamente ispirato a<br />

Beaumarchais), lo trasforma in serenata e lo amplia incorniciandolo con due scene: nella prima un coro <strong>di</strong> suonatori<br />

si appresta sotto la guida <strong>di</strong> Fiorello (servo del Conte) ad accompagnare la serenata <strong>di</strong> Almaviva, nella seconda<br />

(che chiude l’introduzione) i medesimi suonatori ringraziano un po’ troppo rumorosamente il Conte per la<br />

sua magnanimità. Ne risulta un’introduzione che dal punto <strong>di</strong> vista musicale ha un peso specifico comparabile ad<br />

altri pezzi analoghi rossiniani, e dal punto <strong>di</strong> vista drammatico assolve (anche se forse in maniera meno netta rispetto<br />

ad altre occasioni) a quella funzione <strong>di</strong> fissazione della situazione iniziale che «il moderno gusto teatrale»<br />

richiedeva al brano <strong>di</strong> apertura. <strong>La</strong> fotografia iniziale che propone quest’introduzione è dunque quella <strong>di</strong> un nobile<br />

innamorato, sufficientemente facoltoso da poter permettersi <strong>di</strong> pagare profumatamente uno stuolo <strong>di</strong> suonatori<br />

il cui compito è accompagnarlo nella serenata alla sua bella. <strong>La</strong> <strong>Siviglia</strong> ancora avvolta nelle ultime propaggini<br />

della notte è efficacemente <strong>di</strong>pinta da Rossini con una melo<strong>di</strong>a il cui movimento ascendente legato è<br />

bruscamente interrotto da veloci terzine <strong>di</strong> semicrome:<br />

ESEMPIO 4 (n. 1 –19 14 )<br />

<strong>La</strong> coerenza musicale della scena è formalmente garantita da una solida struttura <strong>di</strong> tipo A-B-A’, dove la parte A<br />

è costituita dalla melo<strong>di</strong>a dell’es. 4 e dai suoi sviluppi impreziositi da un’orchestrazione raffinata, mentre la parte<br />

B, tonalmente un po’ più variegata, è costituita principalmente da una figura <strong>di</strong> crome in pizzicato al termine della<br />

quale è collocata l’entrata del Conte, che funge da pretesto scenico-musicale per l’innesco della ripetizione della<br />

sezione A. Sopra tale tappeto musicale, nel quale dominano in<strong>di</strong>cazioni quali pianissimo o sottovoce, Rossini<br />

colloca una parte vocale costruita perlopiù su frammenti sussurrati a mezza voce dai personaggi e dal coro, la cui<br />

coerenza è però abilmente garantita da una solida struttura formale.<br />

2b n. 1: Cavatina. <strong>La</strong>rgo-Allegro – - , Do<br />

Il soffice tappeto musicale sussurrato sottovoce della sezione precedente viene spezzato dal primo fortissimo dell’opera,<br />

che è il segnale d’inizio della serenata (o, forse più precisamente, «mattinata») del Conte, il punto centrale<br />

dell’introduzione. Si tratta <strong>di</strong> un’aria completa, composta come consuetu<strong>di</strong>ne da un cantabile in tempo moderato a<br />

cui segue una cabaletta in tempo più veloce dal piglio virtuosistico. Su un accompagnamento orchestrale a tratti<br />

piuttosto elaborato (soprattutto in certe figurazioni dei legni) e arricchito dalla presenza delle chitarre e dei sistri, il<br />

Conte sfoggia un’elegante ed elaborata linea melo<strong>di</strong>ca non scevra da arabeschi e da increspature armoniche:<br />

ESEMPIO 5 (23 4 )

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