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Barbiere di Siviglia - Teatro La Fenice

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DANIELE CARNINI<br />

– il crescendo è esso stesso un proce<strong>di</strong>mento iterativo, in quanto sfrutta la ripetizione<br />

(<strong>di</strong> norma triplice) <strong>di</strong> un nucleo <strong>di</strong> otto o se<strong>di</strong>ci misure in modo parossistico.<br />

Non solo: il crescendo è esso stesso ripetuto, sia nelle sinfonie che nelle strette.<br />

Tutti questi proce<strong>di</strong>menti non sono stati inventati da Rossini, ma fu lui a renderli, per<br />

così <strong>di</strong>re, normativi. Il compositore, infine, nello stile rossiniano, poté scrivere pezzi con<br />

minore sforzo altrettanto o più lunghi dei suoi predecessori, riutilizzando sezioni più<br />

lunghe senza dover cambiare una nota.<br />

Adesso <strong>di</strong>vertiamoci a fare <strong>di</strong> conto, così da toccare con mano in che cosa consista il<br />

risparmio <strong>di</strong> questa «strategia». Pren<strong>di</strong>amo ad esempio due finali <strong>di</strong> opere buffe. Una è<br />

Il barbiere <strong>di</strong> <strong>Siviglia</strong>, l’altra, che porgiamo a termine <strong>di</strong> paragone, è <strong>La</strong> dama soldato <strong>di</strong><br />

Fer<strong>di</strong>nando Orlan<strong>di</strong>. 12 Rappresentata a Milano nel 1808 su un vecchio libretto <strong>di</strong> Caterino<br />

Mazzolà, ebbe una fortunata circolazione in tutta Italia fino al 1837. Ci astrarremo<br />

deliberatamente dalle coor<strong>di</strong>nate drammatico-testuali, produttive, macroformali,<br />

per concentrarci solo sul dato tecnico-compositivo. Facciamo semplicemente una ricognizione<br />

elementare sulle battute che i due compositori reimpiegarono nel corso <strong>di</strong> un<br />

solo numero dell’opera, ma il più elaborato e complesso: il finale dell’atto primo.<br />

Le lettere maiuscole a sinistra in<strong>di</strong>cano a gran<strong>di</strong> linee le sud<strong>di</strong>visioni all’interno dei<br />

pezzi. Il segno <strong>di</strong> uguaglianza va preso, almeno per quel che riguarda la parte strumentale,<br />

alla lettera. Abbiamo posto in corsivo le ripetizioni <strong>di</strong> gruppi pari almeno a<br />

otto misure, per evidenziare le <strong>di</strong>fferenze. <strong>La</strong> considerazione da fare è fin troppo ovvia:<br />

nel finale rossiniano è evidente il reimpiego maggiore <strong>di</strong> blocchi più omogenei.<br />

Sarebbe troppo facile parlare della stretta, da sempre – anche in ambito serio – sezione<br />

più ‘economica’, economia portata però da Rossini a vertici irraggiungibili. <strong>La</strong>mpante<br />

è anche l’inizio medesimo del finale. Le sezioni che compongono il primo movimento<br />

del finale del <strong>Barbiere</strong>, una che assume un carattere ‘attivo’ (nel senso che veicola<br />

il <strong>di</strong>alogo e l’azione dei personaggi) e l’altra ‘contemplativo’ (nel senso che arresta per<br />

un attimo l’andamento dell’azione), sono basate rispettivamente su due idées fixes molto<br />

<strong>di</strong>verse fra loro, ripetute in modo ossessivo – il che ricade pienamente in altri caratteri<br />

per così <strong>di</strong>re filosofici della musica rossiniana, del comico rossiniano e del rossinismo<br />

in genere. Ma tralasciamo questo, e limitiamoci a notare che quando le due sezioni<br />

(A e B) vengono riprese, lo sono per blocchi <strong>di</strong> se<strong>di</strong>ci misure, <strong>di</strong> cui – almeno per quanto<br />

concerne l’orchestra – non viene variato nulla. Il compositore può copiare (o far copiare)<br />

le battute corrispondenti senza nessun ulteriore sforzo.<br />

Nella Dama soldato invece, in cui all’interno dello stesso pezzo abbiamo una – quasi<br />

– analoga alternanza <strong>di</strong> momenti <strong>di</strong> tempo teatrale «para-realistico» e «sospeso», la<br />

12 Per la Dama soldato si fa riferimento alla copia conservata presso il Conservatorio <strong>di</strong> Firenze alla segnatura<br />

B. 56 (B. I. 81-82). Il finale è nel vol. I, cc. 136r-186v. Per Il barbiere invece si veda GIOACHINO ROSSI-<br />

NI, Il barbiere <strong>di</strong> <strong>Siviglia</strong>, e<strong>di</strong>zione critica a cura <strong>di</strong> Alberto Zedda, Milano, Ricor<strong>di</strong>, © 1969 (PR 1044). Il finale<br />

n. 9 è alle pp. 176-280; nello schema le tonalità maggiori iniziano con la maiuscola, le minori con la minuscola;<br />

sigle: CN: canone; CO = corrisponde a; CR = crescendo; IN = introduzione; MD = modulo; PR = progressione;<br />

SE = sequenza; TR, TRAS = trasposto, trasposizione; TRN = transizione.

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