N. 2 - Settembre 2011 - OFItalia
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Arezzo:<br />
ASL controcorrente<br />
L’ASL di Arezzo comunica che nei due ospedali più grandi,<br />
Arezzo e Valdarno, adesso è stato istituito un servizio di “presidio”<br />
permanente, con personale dedicato per il servizio obitoriale.<br />
Di fatto, fino ad ora, il personale deputato al trasporto<br />
delle salme dalle degenze all’obitorio veniva attivato “ad<br />
hoc” in occasione del decesso di un paziente.<br />
E le camere mortuarie non erano “sorvegliate” in continuo,<br />
ma solo sporadicamente. L’Azienda, con una scelta precisa<br />
e uno sforzo economico opposto a quello di contenimento<br />
delle spese per il personale, ha deciso di elaborare un capitolato<br />
di appalto che prevedesse, per gli ospedali di Arezzo<br />
e Valdarno, la presenza fissa di operatori presso l’obitorio e<br />
le camere mortuarie. In particolare è garantita la presenza di<br />
un operatore nelle 12 ore diurne (8,00-20,00) con compiti di<br />
trasporto salma dal reparto all’obitorio, gestione dell’attività<br />
nel servizio, relazioni con le famiglie e con le Imprese Funebri<br />
dalle stesse delegate, ed altre attività dettagliate nel regolamento<br />
dell’obitorio stesso. Il regolamento è stato discusso e<br />
condiviso, prima con gli operatori degli ospedali e successivamente<br />
con le Imprese Funebri. La nuova gestione con la<br />
presenza di operatore a presidiare il servizio consente il controllo,<br />
la vigilanza rispetto all’entrata nei locali degli impresari<br />
funebri che solo con delega scritta della famiglia e con cartellino<br />
di identificazione possono accedere nelle camere mortuarie<br />
per l’espletamento del servizio a loro affidato . L’orario<br />
di apertura al pubblico del servizio mortuario negli ospedali di<br />
Arezzo e Valdarno è dalle 8,00 alle 20.00. Per quanto riguarda<br />
l’orario di chiusura è data la possibilità ai familiari (su richiesta)<br />
di vegliare il proprio caro oltre l’orario definito.<br />
Una opportunità definita nel documento di “informazioni per<br />
i familiari” che viene consegnato dall’operatore della ditta<br />
affidataria del servizio mortuario ai familiari: “è concesso di<br />
poter vegliare la persona deceduta oltre l’orario di apertura<br />
dei locali, previa richiesta al personale addetto al servizio e<br />
autorizzazione del personale della Direzione Medica di Presidio”.<br />
Una possibilità che è sempre stata concessa a chiunque<br />
ne ha fatto richiesta e che è intenzione della Asl mantenere.<br />
Resta ovviamente in vigore (come prevede la apposita Legge<br />
regionale) la possibilità da parte dei familiari di effettuare la<br />
veglia funebre a cofano aperto in altri locali idonei, al di fuori<br />
dell’obitorio ospedaliero: da parte della Azienda sanitaria<br />
questa richiesta viene sempre tempestivamente autorizzata.<br />
Ma le offese potranno mai<br />
nascondere la coda di paglia<br />
o i veri problemi?<br />
Ormai nella lunga e sempre frizzante storia infinita dei rapporti<br />
tra Feniof e Federcofit non ci viene risparmiato niente:<br />
anche le offese. Abbiamo letto, infatti, la denuncia di “un<br />
intervento delirante pubblicato sulla Lettera del Presidente”.<br />
Di fronte al “delirio” …, la cosa sembra essere interessante.<br />
Andiamo quindi a vedere...<br />
L'articolo del Maggio scorso, cui si fa riferimento, cita ben<br />
virgolettate parti di documenti ufficiali, scritti o sottoscritti,<br />
da Feniof o sue strutture decentrate e pone domande, oltre<br />
che legittime, ovvie. Certo, evidenziando una discordanza tra<br />
quanto sottoscritto dalla massima autorità di Feniof, il Presidente,<br />
con quanto scritto del Segretario Bosi, vengono poste<br />
conseguenti domande in merito a quale è la posizione vera,<br />
oltre che ufficiale, di Feniof. Ora si può anche considerare<br />
“deliranti” queste affermazioni o considerazioni, si dica però<br />
come stanno le cose, altrimenti il delirio viene, davvero, a chi<br />
deve capire da che parte sta Feniof su cose particolarmente<br />
importanti per la funeraria. A meno che, come spesso succede,<br />
l'offesa gratuita serva a nascondere la pochezza o la<br />
difficoltà.<br />
Non si tratta di ricostruzioni non corrette, si tratta di documenti<br />
ufficiali, sfociati in Parlamento, formalmente sottoscritti.<br />
Se sono ancora validi, bene... Altrimenti senza tanti contorcimenti<br />
si diano risposte chiare e precise senza reticenza. E' legittimo<br />
porre domande anche a Federcofit, che sicuramente<br />
non rappresenta il verbo divino, su tanti temi, compresi quelli<br />
relativi ai rapporti tra funerarie e strutture sanitarie.<br />
In altra parte di questa Lettera del Presidente si affronta questo<br />
tema, senza dare una risposta compiuta, saremmo particolarmente<br />
bravi stante la situazione e gli scandali presenti in<br />
tutte le regioni del nostro bel paese, ma, sicuramente, proponendo<br />
un approccio concreto e progressivo che, rifuggendo<br />
dal rifugiarsi in posizioni di principio dimostratesi nel tempo<br />
assolutamente inefficaci, non demonizza nessuna proposta e<br />
cerca di far progredire soluzioni concrete e generalizzabili.<br />
È vero, Federcofit non ha sottoscritto nessuna posizione definita<br />
su un tema così complesso e difficile. Siamo impegnati<br />
in una ricerca nata molto tempo addietro, anche con qualche<br />
consenso della massima dirigenza di Feniof, e non solo di<br />
Feniof, senza avere ancora raggiunto un risultato condiviso.<br />
L'obiettivo è ambizioso e difficile: vogliamo però evitare che<br />
da una parte, in genere al centro, si predichi bene ed in molte<br />
parti del paese, Toscana, Abruzzo, Calabria, Puglia, Lombardia,....,<br />
si razzoli male, o ci si opponga a soluzioni anche di interesse<br />
per la categoria semplicemente perché le ha proposte<br />
l'Organizzazione concorrente.<br />
Caronte