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N. 2 - Settembre 2011 - OFItalia

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680<br />

Arezzo:<br />

ASL controcorrente<br />

L’ASL di Arezzo comunica che nei due ospedali più grandi,<br />

Arezzo e Valdarno, adesso è stato istituito un servizio di “presidio”<br />

permanente, con personale dedicato per il servizio obitoriale.<br />

Di fatto, fino ad ora, il personale deputato al trasporto<br />

delle salme dalle degenze all’obitorio veniva attivato “ad<br />

hoc” in occasione del decesso di un paziente.<br />

E le camere mortuarie non erano “sorvegliate” in continuo,<br />

ma solo sporadicamente. L’Azienda, con una scelta precisa<br />

e uno sforzo economico opposto a quello di contenimento<br />

delle spese per il personale, ha deciso di elaborare un capitolato<br />

di appalto che prevedesse, per gli ospedali di Arezzo<br />

e Valdarno, la presenza fissa di operatori presso l’obitorio e<br />

le camere mortuarie. In particolare è garantita la presenza di<br />

un operatore nelle 12 ore diurne (8,00-20,00) con compiti di<br />

trasporto salma dal reparto all’obitorio, gestione dell’attività<br />

nel servizio, relazioni con le famiglie e con le Imprese Funebri<br />

dalle stesse delegate, ed altre attività dettagliate nel regolamento<br />

dell’obitorio stesso. Il regolamento è stato discusso e<br />

condiviso, prima con gli operatori degli ospedali e successivamente<br />

con le Imprese Funebri. La nuova gestione con la<br />

presenza di operatore a presidiare il servizio consente il controllo,<br />

la vigilanza rispetto all’entrata nei locali degli impresari<br />

funebri che solo con delega scritta della famiglia e con cartellino<br />

di identificazione possono accedere nelle camere mortuarie<br />

per l’espletamento del servizio a loro affidato . L’orario<br />

di apertura al pubblico del servizio mortuario negli ospedali di<br />

Arezzo e Valdarno è dalle 8,00 alle 20.00. Per quanto riguarda<br />

l’orario di chiusura è data la possibilità ai familiari (su richiesta)<br />

di vegliare il proprio caro oltre l’orario definito.<br />

Una opportunità definita nel documento di “informazioni per<br />

i familiari” che viene consegnato dall’operatore della ditta<br />

affidataria del servizio mortuario ai familiari: “è concesso di<br />

poter vegliare la persona deceduta oltre l’orario di apertura<br />

dei locali, previa richiesta al personale addetto al servizio e<br />

autorizzazione del personale della Direzione Medica di Presidio”.<br />

Una possibilità che è sempre stata concessa a chiunque<br />

ne ha fatto richiesta e che è intenzione della Asl mantenere.<br />

Resta ovviamente in vigore (come prevede la apposita Legge<br />

regionale) la possibilità da parte dei familiari di effettuare la<br />

veglia funebre a cofano aperto in altri locali idonei, al di fuori<br />

dell’obitorio ospedaliero: da parte della Azienda sanitaria<br />

questa richiesta viene sempre tempestivamente autorizzata.<br />

Ma le offese potranno mai<br />

nascondere la coda di paglia<br />

o i veri problemi?<br />

Ormai nella lunga e sempre frizzante storia infinita dei rapporti<br />

tra Feniof e Federcofit non ci viene risparmiato niente:<br />

anche le offese. Abbiamo letto, infatti, la denuncia di “un<br />

intervento delirante pubblicato sulla Lettera del Presidente”.<br />

Di fronte al “delirio” …, la cosa sembra essere interessante.<br />

Andiamo quindi a vedere...<br />

L'articolo del Maggio scorso, cui si fa riferimento, cita ben<br />

virgolettate parti di documenti ufficiali, scritti o sottoscritti,<br />

da Feniof o sue strutture decentrate e pone domande, oltre<br />

che legittime, ovvie. Certo, evidenziando una discordanza tra<br />

quanto sottoscritto dalla massima autorità di Feniof, il Presidente,<br />

con quanto scritto del Segretario Bosi, vengono poste<br />

conseguenti domande in merito a quale è la posizione vera,<br />

oltre che ufficiale, di Feniof. Ora si può anche considerare<br />

“deliranti” queste affermazioni o considerazioni, si dica però<br />

come stanno le cose, altrimenti il delirio viene, davvero, a chi<br />

deve capire da che parte sta Feniof su cose particolarmente<br />

importanti per la funeraria. A meno che, come spesso succede,<br />

l'offesa gratuita serva a nascondere la pochezza o la<br />

difficoltà.<br />

Non si tratta di ricostruzioni non corrette, si tratta di documenti<br />

ufficiali, sfociati in Parlamento, formalmente sottoscritti.<br />

Se sono ancora validi, bene... Altrimenti senza tanti contorcimenti<br />

si diano risposte chiare e precise senza reticenza. E' legittimo<br />

porre domande anche a Federcofit, che sicuramente<br />

non rappresenta il verbo divino, su tanti temi, compresi quelli<br />

relativi ai rapporti tra funerarie e strutture sanitarie.<br />

In altra parte di questa Lettera del Presidente si affronta questo<br />

tema, senza dare una risposta compiuta, saremmo particolarmente<br />

bravi stante la situazione e gli scandali presenti in<br />

tutte le regioni del nostro bel paese, ma, sicuramente, proponendo<br />

un approccio concreto e progressivo che, rifuggendo<br />

dal rifugiarsi in posizioni di principio dimostratesi nel tempo<br />

assolutamente inefficaci, non demonizza nessuna proposta e<br />

cerca di far progredire soluzioni concrete e generalizzabili.<br />

È vero, Federcofit non ha sottoscritto nessuna posizione definita<br />

su un tema così complesso e difficile. Siamo impegnati<br />

in una ricerca nata molto tempo addietro, anche con qualche<br />

consenso della massima dirigenza di Feniof, e non solo di<br />

Feniof, senza avere ancora raggiunto un risultato condiviso.<br />

L'obiettivo è ambizioso e difficile: vogliamo però evitare che<br />

da una parte, in genere al centro, si predichi bene ed in molte<br />

parti del paese, Toscana, Abruzzo, Calabria, Puglia, Lombardia,....,<br />

si razzoli male, o ci si opponga a soluzioni anche di interesse<br />

per la categoria semplicemente perché le ha proposte<br />

l'Organizzazione concorrente.<br />

Caronte

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