N. 2 - Settembre 2011 - OFItalia

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15.06.2013 Views

276 LEGGI E RIFORME: Impellente un tavolo di incontro con la Regione Campania CAMPANIA: si avvicina la scadenza per la regolarizzazione dei requisiti per le imprese funebri Federcofit sollecita la Regione a varare gli opportuni adeguamenti per tutelare le imprese funebri Al Presidente della Regione Campania On Caldoro p.c. Assessore alla Sanità Assessore alla Formazione Professionale Ill.mo Presidente, si stanno concludendo i due anni previsti dalle norme varate dalla Regione Campania nel gennaio 2010 sulle attività funebri insediate nella Regione, con la legge finanziaria 2010 (L. Regionale n. 2, art. 1, comma 75.) ed il settore vive ancora nella massima incertezza. Immediatamente, dopo il varo di queste disposizioni, la Federazione del Comparto Funerario Italiano ha inviato una dettagliata nota all’allora Presidente On. Bassolino Antonio sottolineando non solo gli aspetti inaccettabili delle norme varate per le caratteristiche del settore funebre, ma anche quelli che contrastano con le norme generali dello Stato Italiano. La medesima nota l’abbiamo recapitata alla Sua attenzione subito dopo la Sua elezione a Presidente della Regione Campania. Ci permettiamo di allegarne una copia. Le norme, come abbiamo più volte denunciato, con la fine di questo anno solare, se non intervengono fatti nuovi, espelleranno dal mercato la grande maggioranza degli operatori funebri della regione che non potranno dotarsi dei requisiti strutturali e degli organici che la Campania, unica Regione in Italia, impone, senza indicare alcuna soluzione alternativa, come hanno fatto tutte le Regioni che hanno deliberato sulla materia, utile a garantire l’esecuzione di servizi funebri regolari anche da parte di imprese piccole operanti nei vari territori della regione. Ci permettiamo, inoltre, di segnalare come l’affidamento della potestà ai Comuni di definire i requisiti strutturali dell’impresa funebre stia determinando scelte assolutamente inconcepibili a fronte di ogni ragionevole valutazione. Tanto per fare solo degli esempi, il Comune di Avellino richiede, oltre al Direttore, almeno n. 15 addetti occupati a tempo pieno ed indeterminato, n. 10 carri funebri e n. 8 carri porta corone; il Comune di Pollena Trocchia (NA) prevede una autorimessa di ben mq. 600 e ben n. 7 autofunebri, non solo ma anche un “carro funebre ippotrainato” e, per finire, anche n. 3 carri porta corone. Può ben immaginare quale corretta concorrenza si possa instaurare con simili requisiti e quale fantasiosa anarchia si possa instaurare nel territorio regionale. Anche per quanto riguarda l’altro aspetto impor- tante delle nuove disposizioni regionali, i processi di qualificazione e di formazione obbligatoria degli addetti, la situazione non è più chiara e “tranquilla”. Anche su questo fronte, come recita la Deliberazione regionale n. 963/2009, con la fine dell’anno in corso si conclude il periodo utile al perseguimento dei requisiti formativi previsti, con la relativa partecipazione ai corsi di n. 80 ore e di n. 120 ore a seconda delle funzioni aziendali svolte. Ad oggi, sembra, pochissimi sono i corsi effettivamente conclusi, e su quelli conclusi molti avanzano dubbi e perplessità, non solo ma anche alcuni corsi avviati con tanta buona volontà sono stati sospesi dalla Provincia di Salerno, perché gli addetti erano privi del titolo di studio necessario, quello cioè di scuola media superiore. Al di là di ogni approfondimento in merito all’interpretazione delle disposizioni della Deliberazione in oggetto, emergerebbero due considerazioni: la prima è che la Regione Campania esigerebbe per il Direttore tecnico, dell’impresa funebre o titolare un titolo di studio che non è previsto da alcuna norma dello Stato introducendo, quindi, elementi distorsivi delle condizioni di concorrenza nel mercato nazionale delle onoranze funebri, la seconda è che così facendo anche chi da lungo tempo è nel settore si troverebbe ad esserne escluso perché si sono cambiate le regole in corso d’opera, la terza, infine, è che per la fine dell’anno la stragrande maggioranza degli operatori si troverà impossibilitata a frequentare i corsi previsti, e, conseguentemente, espulsa dal mercato. Non vogliamo fare allarmismo, signor Presidente, questa è, però, la cruda realtà. Non è la prima volta che interveniamo e che chiediamo interventi atti a risolvere i problemi, avanzando anche concrete proposte, sulla falsariga di quanto hanno fatto le numerose regioni che hanno deliberato sulla materia. Non ci stanchiamo né ci stancheremo di ritornare sulla materia ma i tempi si stanno esaurendo e non possiamo esimerci dalla tutela dei nostri associati e della categoria in genere anche, se necessario, con le forme e gli strumenti più incisivi e propri della mobilitazione della categoria e del confronto con l’opinione pubblica a tute di un corretto sforzo per la qualificazione del settore senza, però odver fare, come spessi si dice, una vera e propria ecatombe. Vogliamo sperare di avere un sollecito riscontro da parte Sua per avviare una adeguata riflessione su questa complessa materia. Distinti saluti Il Presidente Giuseppe Bellachioma

CRONACHE La cremazione nel 2010 in Italia è al 13% La SEFIT Federutility ha diffuso i dati sulle cremazioni di cadaveri effettuate nel corso del 2010 nei crematori italiani in funzione. Nel 2010 si sono registrate a consuntivo 76.868 cremazioni di feretri, contro le 71.898 del 2009 (+ 4.970, pari ad un aumento del 6,9%). Sul totale dei decessi in Italia la cremazione incide per poco più del 13%, di cui la massima parte è concentrata nel Nord Italia, in Toscana e nel Lazio. Maxisequestro di beni appartenenti al clan Crimaldi nell’area nord di Napoli, tra cui una impresa funebre Nel corso di un blitz nella zona di Acerra (NA) carabinieri del nucleo investigativo di Castello di Cisterna hanno posto sotto sequestro anche un panificio, sei appartamenti, tre magazzini, quattro auto, tre autocarri, due ciclomotori per un valore complessivo di 5 milioni di euro, nonché un aimpresa di pompe funebri. I beni sono ritenuti riconducibili, direttamente o indirettamente, al capo del clan, Cuono Crimaldi, ed al figlio Lorenzo, entrambi attualmente detenuti dopo l’operazione del 20 settembre scorso con l’esecuzione di quaranta ordinanze di custodia cautelare contro i clan della zona. Sempre più spesso in diverse aree del Mezzogiorno e del Centro Italia si ritrovano presenze mafiose nell’imprenditoria funebre. Preso con le zampette sul rame Finalmente si va al termine della filiera di questi assurde ruberie di rame! A Scandicci (FI) è stato posto sotto sequestro un impianto per il recupero di rifiuti metallici. Nel corso dei controlli, in un magazzino di circa 200 metri quadrati, pieno di tonnellate di rifiuti accatastati, la forestale ha trovato grosse quantità di rame di provenienza sconosciuta, sotto forma di cavi elettrici, in parte già avviati all’attività di recupero mediante l’eliminazione della guaina protettiva. Sono stati individuati inoltre numerosi manufatti in rame ed ottone tra cui vasi portafiori ed immagini sacre del tipo normalmente usato nei cimiteri e di cui il titolare non era in grado di documentare il lecito possesso. Urna cineraria con sorpresa a Bari Due pistole semiautomatiche sono state scoperte e sequestrate dai carabinieri all’interno di un’urna cineraria nel cimitero di Bari. La scoperta è stata fatta in seguito ad una telefonata anonima al 112. Nella stessa urna, inoltre, sono stati trovati altri due involucri contenenti 11 cartucce cal. 380 e un caricatore vuoto per stessa Norinco, nonchè una scatola contenente 30 cartucce cal. 380. Le armi, avvolte in un panno, erano contenute in una busta stagnola, in ottimo stato e perfettamente funzionanti. Sono state sottoposte a rilievi da parte dei carabinieri. Telecamere nei 12 cimiteri di Verona È attivo, con 97 telecamere, il sistema di videosorveglianza delle 14 farmacie comunali e dei 12 cimiteri cittadini. Il progetto, realizzato da Comune di Verona e Agec, con il cofinanziamento della Regione Veneto, è stato presentato l’11 luglio 2011 dal Sindaco Flavio Tosi, dal presidente di Agec Giuseppe Venturini e dal comandante della Polizia municipale Luigi Altamura. “Questo progetto che non ha precedenti a livello nazionale – ha detto Tosi – è sicuramente un segnale di grande attenzione nei confronti della collettività in quanto permette di sorvegliare quei luoghi che sono maggiormente frequentati dalle fasce più deboli della società. Il sistema è inoltre un importante deterrente nei confronti di episodi di criminalità e vandalismo e uno strumento utile alle indagini delle Forze dell’Ordine. Il completamento di questo sistema, reso possibile anche grazie all’assessore regionale alla Sicurezza Massimo Giorgetti, è un ulteriore tassello del progetto che garantirà ai veronesi di sentirsi più sicuri nella loro citta”’. Il sistema, costato 418 mila euro, 250 mila dei quali finanziati dalla Regione Veneto, è costituito da: 46 telecamere nelle farmacie e 51 telecamere nei cimiteri; 14 sistemi di collegamento con la centrale operativa dell’istituto di Vigilanza Privata; 13 colonnine SOS per la richiesta di soccorso posizionate negli ingressi dei cimiteri; 25 server di registrazione; 2 server di gestione e controllo ubicate nelle centrali operative della Polizia di Stato e della Polizia Municipale; 1 postazione di controllo nella centrale operativa dell’istituto di Vigilanza Privata. Carro funebre clandestino All’uscita del cimitero di Ceglie del Campo (Bari), al termine di un funerale, la polizia municipale interviene (probabilmente a seguito di una soffiata) e chiede patente e libretto al conducente di un carro funebre. Sconcerto! L’autista dice di aver smarrito la patente, poi pure i documenti di riconoscimento. Gratta gratta e si scopre che il carro funebre svolgeva l’attività di onoranze funebri con un’auto senza assicurazione, libretto di circolazione e libretto sanitario annuale di verifica. Gli agenti municipali, impegnati da tempo in un servizio contro l’abusivismo nel settore delle onoranze funebri, hanno scoperto che l’agenzia incaricata, pur essendo barese, aveva dato in subappalto il trasporto della bara a una impresa di Rutigliano che aveva messo a disposizione un carro funebre abusivo. Il titolare della ditta della provincia, oltre a vedersi sequestrare un proprio mezzo, ha avuto una multa di oltre mille euro. 77 3

CRONACHE<br />

La cremazione nel 2010<br />

in Italia è al 13%<br />

La SEFIT Federutility ha diffuso i dati sulle cremazioni di cadaveri<br />

effettuate nel corso del 2010 nei crematori italiani in funzione.<br />

Nel 2010 si sono registrate a consuntivo 76.868 cremazioni<br />

di feretri, contro le 71.898 del 2009 (+ 4.970, pari ad un<br />

aumento del 6,9%). Sul totale dei decessi in Italia la cremazione<br />

incide per poco più del 13%, di cui la massima parte è<br />

concentrata nel Nord Italia, in Toscana e nel Lazio.<br />

Maxisequestro di beni appartenenti al clan Crimaldi nell’area<br />

nord di Napoli, tra cui una impresa funebre<br />

Nel corso di un blitz nella zona di Acerra (NA) carabinieri del<br />

nucleo investigativo di Castello di Cisterna hanno posto sotto<br />

sequestro anche un panificio, sei appartamenti, tre magazzini,<br />

quattro auto, tre autocarri, due ciclomotori per un valore complessivo<br />

di 5 milioni di euro, nonché un aimpresa di pompe<br />

funebri. I beni sono ritenuti riconducibili, direttamente o indirettamente,<br />

al capo del clan, Cuono Crimaldi, ed al figlio Lorenzo,<br />

entrambi attualmente detenuti dopo l’operazione del<br />

20 settembre scorso con l’esecuzione di quaranta ordinanze<br />

di custodia cautelare contro i clan della zona. Sempre più<br />

spesso in diverse aree del Mezzogiorno e del Centro Italia si<br />

ritrovano presenze mafiose nell’imprenditoria funebre.<br />

Preso con le<br />

zampette<br />

sul rame<br />

Finalmente si va al termine<br />

della filiera di questi assurde<br />

ruberie di rame! A Scandicci<br />

(FI) è stato posto sotto<br />

sequestro un impianto<br />

per il recupero di rifiuti metallici.<br />

Nel corso dei controlli,<br />

in un magazzino di circa 200 metri quadrati, pieno di<br />

tonnellate di rifiuti accatastati, la forestale ha trovato grosse<br />

quantità di rame di provenienza sconosciuta, sotto forma di<br />

cavi elettrici, in parte già avviati all’attività di recupero mediante<br />

l’eliminazione della guaina protettiva. Sono stati individuati<br />

inoltre numerosi manufatti in rame ed ottone tra cui vasi<br />

portafiori ed immagini sacre del tipo normalmente usato nei<br />

cimiteri e di cui il titolare non era in grado di documentare il<br />

lecito possesso.<br />

Urna cineraria<br />

con sorpresa a Bari<br />

Due pistole semiautomatiche sono state scoperte e sequestrate<br />

dai carabinieri all’interno di un’urna cineraria nel cimitero di<br />

Bari. La scoperta è stata fatta in seguito ad una telefonata anonima<br />

al 112. Nella stessa urna, inoltre, sono stati trovati altri due<br />

involucri contenenti 11 cartucce cal. 380 e un caricatore vuoto<br />

per stessa Norinco, nonchè una scatola contenente 30 cartucce<br />

cal. 380. Le armi, avvolte in un panno, erano contenute in una<br />

busta stagnola, in ottimo stato e perfettamente funzionanti. Sono<br />

state sottoposte a rilievi da parte dei carabinieri.<br />

Telecamere<br />

nei 12 cimiteri di Verona<br />

È attivo, con 97 telecamere, il sistema di videosorveglianza<br />

delle 14 farmacie comunali e dei 12 cimiteri cittadini. Il progetto,<br />

realizzato da Comune di Verona e Agec, con il cofinanziamento<br />

della Regione Veneto, è stato presentato l’11 luglio<br />

<strong>2011</strong> dal Sindaco Flavio Tosi, dal presidente di Agec Giuseppe<br />

Venturini e dal comandante della Polizia municipale Luigi<br />

Altamura.<br />

“Questo progetto che non ha precedenti a livello nazionale<br />

– ha detto Tosi – è sicuramente<br />

un segnale di grande attenzione<br />

nei confronti della collettività<br />

in quanto permette<br />

di sorvegliare quei luoghi<br />

che sono maggiormente frequentati<br />

dalle fasce più deboli<br />

della società. Il sistema è inoltre<br />

un importante deterrente nei confronti<br />

di episodi di criminalità e vandalismo<br />

e uno strumento utile alle indagini<br />

delle Forze dell’Ordine. Il<br />

completamento di questo sistema, reso possibile<br />

anche grazie all’assessore regionale alla<br />

Sicurezza Massimo Giorgetti, è un ulteriore<br />

tassello del progetto che garantirà ai veronesi<br />

di sentirsi più sicuri nella loro citta”’. Il sistema,<br />

costato 418 mila euro, 250 mila dei quali finanziati dalla Regione<br />

Veneto, è costituito da: 46 telecamere nelle farmacie e<br />

51 telecamere nei cimiteri; 14 sistemi di collegamento con la<br />

centrale operativa dell’istituto di Vigilanza Privata; 13 colonnine<br />

SOS per la richiesta di soccorso posizionate negli ingressi<br />

dei cimiteri; 25 server di registrazione; 2 server di gestione e<br />

controllo ubicate nelle centrali operative della Polizia di Stato<br />

e della Polizia Municipale; 1 postazione di controllo nella centrale<br />

operativa dell’istituto di Vigilanza Privata.<br />

Carro funebre clandestino<br />

All’uscita del cimitero di Ceglie del Campo (Bari), al termine di<br />

un funerale, la polizia municipale interviene (probabilmente a<br />

seguito di una soffiata) e chiede patente e libretto al conducente<br />

di un carro funebre. Sconcerto!<br />

L’autista dice di aver smarrito la patente, poi pure i documenti<br />

di riconoscimento.<br />

Gratta gratta e si scopre che il carro funebre svolgeva l’attività<br />

di onoranze funebri con<br />

un’auto senza assicurazione,<br />

libretto di circolazione e<br />

libretto sanitario annuale di<br />

verifica.<br />

Gli agenti municipali, impegnati<br />

da tempo in un servizio<br />

contro l’abusivismo nel<br />

settore delle onoranze funebri,<br />

hanno scoperto che<br />

l’agenzia incaricata, pur essendo<br />

barese, aveva dato<br />

in subappalto il trasporto<br />

della bara a una impresa di<br />

Rutigliano che aveva messo a disposizione un carro funebre<br />

abusivo.<br />

Il titolare della ditta della provincia, oltre a vedersi sequestrare<br />

un proprio mezzo, ha avuto una multa di oltre mille euro.<br />

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