N. 2 - Settembre 2011 - OFItalia
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LEGGI E RIFORME:<br />
Impellente un tavolo di incontro<br />
con la Regione Campania<br />
CAMPANIA: si avvicina la scadenza per la regolarizzazione<br />
dei requisiti per le imprese funebri<br />
Federcofit sollecita la Regione a varare gli opportuni<br />
adeguamenti per tutelare le imprese funebri<br />
Al Presidente della Regione Campania<br />
On Caldoro<br />
p.c. Assessore alla Sanità<br />
Assessore alla Formazione Professionale<br />
Ill.mo Presidente,<br />
si stanno concludendo i due anni previsti dalle<br />
norme varate dalla Regione Campania nel gennaio<br />
2010 sulle attività funebri insediate nella Regione,<br />
con la legge finanziaria 2010 (L. Regionale n.<br />
2, art. 1, comma 75.) ed il settore vive ancora nella<br />
massima incertezza.<br />
Immediatamente, dopo il varo di queste disposizioni,<br />
la Federazione del Comparto Funerario Italiano<br />
ha inviato una dettagliata nota all’allora Presidente<br />
On. Bassolino Antonio sottolineando non<br />
solo gli aspetti inaccettabili delle norme varate<br />
per le caratteristiche del settore funebre, ma anche<br />
quelli che contrastano con le norme generali<br />
dello Stato Italiano. La medesima nota l’abbiamo<br />
recapitata alla Sua attenzione subito dopo la Sua<br />
elezione a Presidente della Regione Campania. Ci<br />
permettiamo di allegarne una copia.<br />
Le norme, come abbiamo più volte denunciato,<br />
con la fine di questo anno solare, se non intervengono<br />
fatti nuovi, espelleranno dal mercato la<br />
grande maggioranza degli operatori funebri della<br />
regione che non potranno dotarsi dei requisiti<br />
strutturali e degli organici che la Campania, unica<br />
Regione in Italia, impone, senza indicare alcuna<br />
soluzione alternativa, come hanno fatto tutte le<br />
Regioni che hanno deliberato sulla materia, utile a<br />
garantire l’esecuzione di servizi funebri regolari<br />
anche da parte di imprese piccole operanti nei<br />
vari territori della regione.<br />
Ci permettiamo, inoltre, di segnalare come l’affidamento<br />
della potestà ai Comuni di definire i requisiti<br />
strutturali dell’impresa funebre stia determinando<br />
scelte assolutamente inconcepibili a<br />
fronte di ogni ragionevole valutazione. Tanto per<br />
fare solo degli esempi, il Comune di Avellino richiede,<br />
oltre al Direttore, almeno n. 15 addetti<br />
occupati a tempo pieno ed indeterminato, n. 10<br />
carri funebri e n. 8 carri porta corone; il Comune di<br />
Pollena Trocchia (NA) prevede una autorimessa di<br />
ben mq. 600 e ben n. 7 autofunebri, non solo ma<br />
anche un “carro funebre ippotrainato” e, per finire,<br />
anche n. 3 carri porta corone. Può ben immaginare<br />
quale corretta concorrenza si possa instaurare<br />
con simili requisiti e quale fantasiosa anarchia si<br />
possa instaurare nel territorio regionale.<br />
Anche per quanto riguarda l’altro aspetto impor-<br />
tante delle nuove disposizioni regionali, i processi<br />
di qualificazione e di formazione obbligatoria degli<br />
addetti, la situazione non è più chiara e “tranquilla”.<br />
Anche su questo fronte, come recita la Deliberazione<br />
regionale n. 963/2009, con la fine dell’anno<br />
in corso si conclude il periodo utile al perseguimento<br />
dei requisiti formativi previsti, con la relativa<br />
partecipazione ai corsi di n. 80 ore e di n. 120<br />
ore a seconda delle funzioni aziendali svolte.<br />
Ad oggi, sembra, pochissimi sono i corsi effettivamente<br />
conclusi, e su quelli conclusi molti avanzano<br />
dubbi e perplessità, non solo ma anche alcuni<br />
corsi avviati con tanta buona volontà sono stati<br />
sospesi dalla Provincia di Salerno, perché gli addetti<br />
erano privi del titolo di studio necessario,<br />
quello cioè di scuola media superiore.<br />
Al di là di ogni approfondimento in merito all’interpretazione<br />
delle disposizioni della Deliberazione<br />
in oggetto, emergerebbero due considerazioni:<br />
la prima è che la Regione Campania esigerebbe<br />
per il Direttore tecnico, dell’impresa funebre o titolare<br />
un titolo di studio che non è previsto da<br />
alcuna norma dello Stato introducendo, quindi,<br />
elementi distorsivi delle condizioni di concorrenza<br />
nel mercato nazionale delle onoranze funebri, la<br />
seconda è che così facendo anche chi da lungo<br />
tempo è nel settore si troverebbe ad esserne<br />
escluso perché si sono cambiate le regole in corso<br />
d’opera, la terza, infine, è che per la fine dell’anno<br />
la stragrande maggioranza degli operatori si troverà<br />
impossibilitata a frequentare i corsi previsti,<br />
e, conseguentemente, espulsa dal mercato.<br />
Non vogliamo fare allarmismo, signor Presidente,<br />
questa è, però, la cruda realtà. Non è la prima<br />
volta che interveniamo e che chiediamo interventi<br />
atti a risolvere i problemi, avanzando anche concrete<br />
proposte, sulla falsariga di quanto hanno<br />
fatto le numerose regioni che hanno deliberato<br />
sulla materia.<br />
Non ci stanchiamo né ci stancheremo di ritornare<br />
sulla materia ma i tempi si stanno esaurendo e<br />
non possiamo esimerci dalla tutela dei nostri associati<br />
e della categoria in genere anche, se necessario,<br />
con le forme e gli strumenti più incisivi e<br />
propri della mobilitazione della categoria e del<br />
confronto con l’opinione pubblica a tute di un<br />
corretto sforzo per la qualificazione del settore<br />
senza, però odver fare, come spessi si dice, una<br />
vera e propria ecatombe.<br />
Vogliamo sperare di avere un sollecito riscontro<br />
da parte Sua per avviare una adeguata riflessione<br />
su questa complessa materia.<br />
Distinti saluti<br />
Il Presidente<br />
Giuseppe Bellachioma