DIETA A “ZONA” - fabio zonin
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<strong>DIETA</strong> A <strong>“ZONA”</strong><br />
di Fabio Zonin<br />
Volete massimizzare la perdita di grasso corporeo senza sacrificare Kg di preziosa massa<br />
muscolare? Siete alla ricerca di un protocollo alimentare che vi consenta di avere energia<br />
sufficiente per una performance ottimale? Intendete semplicemente mantenervi in ottimo stato<br />
di salute tenendo sotto controllo la composizione corporea e senza fare troppi sacrifici ? La<br />
risposta che vi darebbe Barry Sears è: “Dovete vivere nella ZONA”.<br />
Come sicuramente saprete, la prima cosa che vi verrà chiesta durante una visita cardiologia è<br />
se i vostri nonni, genitori, zii o fratelli soffrono, hanno sofferto o sono deceduti a causa di<br />
malattie cardiache. Questo è un dato molto importante per il cardiologo, in quanto la<br />
predisposizione genetica alle cardiopatie è un fattore di rischio decisamente significativo.<br />
Ebbene, tanto il nonno, quanto il padre e i tre zii di Barry Sears morirono a causa di infarto del<br />
miocardio. Sentendosi a rischio in prima persona, il biologo si buttò per anni nella ricerca di<br />
sostanze in grado di prevenire o curare le malattie cardiovascolari. Nelle sue ricerche si imbatté<br />
nello studio degli eicosanoidi (prostaglandine, tromboxani, leucotrieni, lipossine, ecc.),<br />
importantissimi ormoni del sistema paracrino ed autocrino coinvolti nel controllo di innumerevoli<br />
funzioni fisiologiche dell’organismo. Gli studi su tali ormoni ed i loro effetti si spinsero fino al<br />
punto di ipotizzare che molti stati patologici (cardiopatie, diabete, artrite, cancro, ecc.),<br />
potessero essere il risultato di uno squilibrio tra diversi eicosanoidi. Alcune di queste sostanze<br />
sono state definite dal biologo “eicosanoidi buoni”, perché in grado di favorire una serie di<br />
processi biochimici indispensabili per un corretto funzionamento dell’organismo, mentre altri<br />
“eicosanoidi cattivi” in quanto, se prodotti in eccesso, potenzialmente pericolosi per la salute.<br />
L’ottenimento di un corretto equilibrio fra questi ormoni avrebbe quindi potuto prevenire molte<br />
patologie, o diventarne addirittura la principale terapia. Il problema stava nel fatto che gli<br />
eicosanoidi sono sostanze prodotte a livello cellulare, esplicano la loro azione localmente e<br />
sono degradate in tempi brevissimi. Non era quindi possibile il pensare di riequilibrare tali<br />
ormoni semplicemente iniettandoli, ma si rendeva necessario agire modificando l’equilibrio dei<br />
precursori di tali sostanze, in maniera che le cellule producessero i giusti eicosanoidi nelle<br />
corrette quantità e proporzioni. La soluzione era l’utilizzare il più potente ed efficace farmaco a<br />
disposizione dell’uomo: IL CIBO.<br />
Barry Sears sviluppò e sperimentò quindi, dapprima su sé stesso e sui propri famigliari, poi su<br />
persone sofferenti delle più disparate patologie (dal diabete all’AIDS), ed infine su atleti di alta<br />
qualificazione, un protocollo alimentare che dosasse la tipologia dei diversi nutrienti ed il loro<br />
rapporto reciproco in maniera da ottimizzare e bilanciare la produzione di eicosanoidi. Nacque<br />
così la dieta “a Zona”, così chiamata in quanto i nutrienti sono considerati come farmaci la cui<br />
corretta somministrazione nei giusti dosaggi all’interno della “Zona Terapeutica” si rivela<br />
estremamente efficace, mentre quantità troppo ridotte o eccessive degli stessi possono risultare<br />
inutili o controproducenti.<br />
Le strategie di base della dieta a Zona sono principalmente il tenere sotto controllo sia dal punto<br />
di vista quantitativo che qualitativo l’apporto dietetico di carboidrati, proteine, grassi.<br />
L’apporto calorico totale giornaliero deve essere raggiunto con la seguente ripartizione<br />
percentuale tra i nutrienti:<br />
Carboidrati 40% delle calorie totali.<br />
Proteine 30% delle calorie totali.<br />
Grassi 30% delle calorie totali.<br />
Il controllo dell’apporto di carboidrati è fondamentale al fine di tenere sotto controllo la<br />
secrezione di insulina, i cui eccessivi livelli plasmatici si traducono nella produzione di<br />
eicosanoidi “cattivi” . I carboidrati devono essere introdotti utilizzando alimenti a basso indice<br />
glicemico, privilegiando quindi frutta, verdura, legumi e limitando al massimo cereali e zuccheri<br />
raffinati.<br />
La dieta riconosce l’importanza di un adeguato apporto proteico e prevede l’ingestione di<br />
quantitativi giornalieri di proteine variabili fra 1,1 e 2,2g per kg di peso corporeo a seconda del
tipo di attività fisica svolta. Tali dosaggi si rivelano decisamente superiori rispetto agli standard<br />
suggeriti dalla dieta “salutista” raccomandata dagli RDA (raccomended daily allowances).<br />
Anche la quota di grassi è decisamente superiore a quella che ci suggerirebbe un qualunque<br />
dietologo appartenente alla scuola “tradizionale”. I grassi alimentari sono il mezzo che ci<br />
permette di introdurre nell’organismo gli acidi grassi essenziali (EFA) che costituiscono i<br />
“mattoncini” chimici utilizzati per produrre gli eicosanoidi, e provocano inoltre la secrezione di<br />
colecistochinina (CCK), l’ormone che segnala al cervello la sensazione di sazietà. Logicamente<br />
è fondamentale il selezionare la corretta tipologia di grassi da ingerire, privilegiando i grassi<br />
insaturi (soprattutto monoinsaturi) a scapito dell’introduzione di grassi saturi.<br />
È importante che tutti i pasti della giornata, spuntini compresi, rispettino le proporzioni suggerite<br />
tra i nutrienti, in quanto l’indice glicemico di un pasto contenente carboidrati, proteine e grassi è<br />
più basso rispetto a quello di un pasto a base si soli carboidrati, ed il controllo della secrezione<br />
insulinica è la chiave fondamentale per la produzione dei giusti eicosanoidi.<br />
Anziché costruire la dieta a partire dal classico computo calorico, la dieta a Zona prevede il<br />
conteggio del quantitativo proteico adeguato ed il calcolo della quantità degli altri macronutrienti<br />
a partire dai grammi di proteine (4 g di carboidrati e 1,2 g di lipidi ogni 3 g di proteine).<br />
Questo protocollo alimentare, nato con l’intento di prevenire o favorire la regressione di<br />
patologie quali diabete e cardiopatie, ha trovato ampie applicazioni e si è largamente diffuso<br />
nell’ambito sportivo, soprattutto nel fitness e nel bodybuilding. Ad oggi migliaia di atleti in tutto il<br />
mondo applicano con successo le strategie alimentari della dieta “a Zona” tanto per migliorare<br />
la performance sportiva, quanto per controllare la composizione corporea, o semplicemente per<br />
mantenersi in uno stato di buona salute.