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- 1 - Renzo Zagnoni La stoRia deLL'industRia deL feRRo neLLa ...

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fu giovanni francesco bortoletti del posto. <strong>La</strong> società, sempre nel 1613, impone al maestro andrea<br />

del fu Angelo Mazzi, bresciano abitante a Castiglione, a lavorare fino all’estinzione d’un debito che<br />

aveva col frainis e a non andarsene se non nel caso che venisse a mancare il lavoro.<br />

Vent’anni dopo la fabbrica è ancora in attività perché risulta che il faber ferrarius giovanni battista<br />

gottardi vi lavora foderi di stiletti e di pugnali “con ferro fatto di sua mano e che conosce alla bocca”.<br />

nella seconda metà del seicento “le fabbriche” castiglionesi erano al tramonto, dopo una lunga<br />

attività, perché crediamo non essere azzardato pensare che esse non fossero che la continuazione di<br />

quelle fuxinae ricordate nel rogito di compera del territorio fatto dai pepoli nel 1340 nella descrizione<br />

dei poderi e delle case di Baragazza: “fabrica cum duobus fuxinis et quatuor domibus in flumine<br />

septa”, tenuta da un reggino abitante in paese.” 24<br />

Concludiamo ricordando come secondo noi, al contrario di quanto afferma il guidotti al termine<br />

del suo scritto, sia difficile col legare la ferriera cinquecentesca con le fuxinae del 1340; queste ultime<br />

erano, invece, probabilmente, delle semplici fucine di fab bro per battere il ferro in una bottega artigianale<br />

del tipo di quelle ricordate dal palmieri nello scritto sopracitato.<br />

1.4. una miniera alla Capanne nel settecento<br />

poco prima del sorgere di una vera industria del ferro nella mon tagna bolognese che, come dicevamo<br />

all’inizio, risale alla prima metà del secolo XIX, alla fine del Settecento abbiamo notizia di una<br />

altro progetto, mai realizzato, di estrazione del ferro da una miniera localizzata alla Capanne e della<br />

sua lavorazione in loco 25 . Lo apprendiamo da una relazione del 1780, che il minore riformato fra grisostomo<br />

scrisse per il cardinale ignazio boncom pagni Lodovisi 26 .<br />

secondo questo documento una decina d’anni prima, verso il 1770, un maestro della vicina ferriera<br />

di pracchia, appartenente alla magona granducale ed in funzione oramai da moltissimo tempo,<br />

aveva fatto una interessante scoperta: nella zona sottostante la chiesa della pieve delle Capanne egli<br />

aveva trovato un masso tutta mi niera di ferro. <strong>La</strong> presenza del materiale ferroso era stata con fermata<br />

anche da un esperimento che egli stesso aveva condotto in una fucina fabrile di pracchia. tutto ciò era<br />

stato confermato an che dal ministro primario delle ferriere granducali che, a sua volta, aveva esaminato<br />

il campione di terreno con il tocco della lima.<br />

evidentemente questo maestro ferraiolo, esperto nella sua arte, era alla ricerca di nuove fonti di<br />

approvvigionamento del mate riale grezzo, più vicine alla ferriera in cui lavorava e quindi meno<br />

costose dal punto di vista del trasporto. anche in questo caso ci troviamo di fronte, come per le ferriere<br />

che sorgeranno sessant’anni dopo nella montagna, ad una presunta scoperta e ad una attività<br />

promossa e derivata dalla toscana, uno stato in cui l’industria del ferro aveva remote ed importanti<br />

origini.<br />

fra grisostomo fece dunque la sua relazione ed è interessante an che annotare i motivi che lo spinsero<br />

a fare ciò. secondo il reli gioso l’inizio di una attività estrattiva avrebbe potuto servire soprattutto<br />

a “tenere occupata tanta canaglia oziosa che con mille finzioni ed imposture rubbano l’elemosina alli<br />

veri poverelli, ed è l’aggravio e la tribolazione de’ paesi”: evidentemente nella mente del frate si era<br />

fatta avanti l’idea di realizzare una spe cie di casa di rieducazione per i delinquenti comuni, in cui<br />

co stringerli a veri e propri lavori forzati.<br />

Secondo il relatore il luogo dove affiorava il sasso ferroso era adatto per la costruzione di edifici per<br />

promuovere una vera e propria attività produttiva: “essendovi una spaziosa pianura in cui potere<br />

edificare fornaci per cuocere i sassi e poterli strito lare, forni da colare il ferro, fucine per purgarlo e<br />

24 Guidotti, Il Castiglionese dei Pepoli, pp. 230-231; non abbiamo riportato le note per<br />

le quali rimandiamo al testo citato.<br />

25 Ne parla Guidotti, Il Camugnanese, pp. 311-312.<br />

26 Il documento si trova in ASB, Assunteria di Magistrati, cart. 131, fasc. “Ricerca<br />

fattami sulla miniera di Castelluccio”; ne parla Guidotti, Il Camugnanese, pp. 311-312.<br />

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