- 1 - Renzo Zagnoni La stoRia deLL'industRia deL feRRo neLLa ...
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parte sesta<br />
<strong>La</strong> ferriera di Ca’ d’alessio o di santa Croce presso silla<br />
6.1. <strong>La</strong> famiglia Lenzi di Corvella<br />
nella progressiva sostituzione dei primi proprietari e maestri di ferriera forestieri con i nuovi artigiani<br />
locali grande parte ebbe la famiglia Lenzi di Corvella: il primo maestro della famiglia, Agostino,<br />
fin dagli anni Ottanta aveva preso in affitto le ferriere di Panigale come ci mostrano le già citate<br />
memorie di don Giulio Pacchi, che riferendosi all’anno 1889, così si esprimeva: Dismessa la lavorazione<br />
grandiosa di prima e limitata a poche ed interrotte ordinazioni sotto l’affittuario Agostino Lenzi, si cominciò<br />
dai signori sopra detti a trascurare altresì l’oratorio 142 . Il Lenzi era dunque l’affittuario della società che<br />
fino a quel momento aveva condotto la ferriera e, molto probabilmente, continuava la produzione<br />
limitatamente agli attrezzi agricoli ed alla poche necessità degli abitanti locali. poco tempo dopo,<br />
alla fine del secolo, lo stesso Agostino, assieme ai suoi fratelli, oltre a continuare l’attività a Panigale<br />
avrebbe deciso di aprire una nuova ferriera a silla, quella che, dal nome di suo padre, si sarebbe<br />
chiamata di Ca’ d’Alessio o di Santa Croce, localizzata poco a valle della vecchia ferriera ex Calvi.<br />
<strong>La</strong> famiglia Lenzi proviene da Corvella, una borgata posta nella parte bassa della parrocchia di Capugnano,<br />
a poca distanza dalla confluenza del Silla nel Reno, cioè dal moderno abitato di Silla. Il primo<br />
a comparire nelle attività delle ferriere è quell’Agostino che abbiamo già visto alla fine dell’Ottocento,<br />
e precisa mente nel 1889, ricordato dal parroco di Lizzano come affittuario della ferriera. Egli<br />
aveva sicuramente svolto la mansione di ferrazzuolo come dipendente della proprietaria ditta succi<br />
in quella stessa ferriera ed in seguito si era fatto avanti per prenderla in affitto, nel momento in cui<br />
la stessa società aveva manifestato il proposito di lasciare la produzione del ferro.<br />
era stato probabilmente alessio Lenzi il primo a essere assunto come fabbro a panigale, come risulta<br />
dallo stato d’anime di Lizzano del 1874; il figlio Agostino era nato a Corvella in una data compresa<br />
fra il 1860 e, seguendo le orme paterne, aveva appreso alla ferriera l’arte di battere il ferro. Lo stesso<br />
stato d’anime del 1874 ci mostra presenti a Panigale le famiglie di tre fra telli Lenzi, figli del fu Vincenzo,<br />
tutti nati a Corvella e defi niti per questo da Capugnano: Alessio, definito fabbro, con la mo glie<br />
Caterina Cinotti e coi figli fra i quali Agostino, pur avendo solamente 14 anni è definito ugualmente<br />
fabbro; da questo ramo discenderanno i Lenzi di Ca’ d’Alessio di Silla proprietari fino ai nostri giorni<br />
dell’omonima ferriera. <strong>La</strong> seconda famiglia era quella di geremia, fabbro, spo sato a stella bisoli<br />
il cui figlio Rizieri è pure fabbro. <strong>La</strong> terza famiglia è quella di Michele (o Angelo Michele), fabbro,<br />
con la moglie Teresa Calvi e con quattro figli: Cleto, Filomena, Maria e Modesto; da questo ramo<br />
discenderanno i Lenzi di Panigale proprietari fino ai nostri giorni della ferriera di sotto. Il fatto che<br />
un Lenzi avesse sposato una Calvi, è indizio preciso, e documentabile in molti altri casi, che quella<br />
che mi piace definire la piccola borghesia del Canale cercava di affermarsi come gruppo imprenditoriale<br />
dell’artigianato locale, anche creando legami di parentela all’interno dello stesso gruppo: in questo<br />
caso i Calvi, maestri di ferriera ed imprenditori oramai notevolmente cresciuti nella scala sociale,<br />
divennero parenti di coloro, i Lenzi, che stavano prendendo il loro posto nell’attività delle ferriere.<br />
Questo fenomeno si sarebbe verificato, come dicevamo, in molti altri casi, come quello delle parentele<br />
che si formarono all’inizio del novecento fra i Chelotti e gli assaloni, ed ancora fra gli stessi<br />
Chelotti ed i Papi della filanda di Silla, impiantata a cominciare dal 1898.<br />
dopo alcuni anni di attività a panigale di sotto agostino, sentì la necessità di mettersi in proprio<br />
e, assieme ai suoi fratelli, pensò di trovare una località adatta alla costruzione di una nuova ferriera.<br />
Le prime notizie dirette relative a tale decisione risalgono al 1893. si tratta della richiesta che<br />
l’ingegner giuseppe melani, a nome di alessio Lenzi, il 1° settem bre 1893 rivolse alla prefettura di<br />
142 Pacchi, Memorie, 10 a parte, in “<strong>La</strong> Musola”, V, 1971, n. 10, pp. 9697. Le informazioni<br />
che seguono sono il frutto di un allargamento della ricerca, successivo alla sua conclusione nel 1999,<br />
per il quale cfr. <strong>Zagnoni</strong>, Silla, pp. 119-136.<br />
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