- 1 - Renzo Zagnoni La stoRia deLL'industRia deL feRRo neLLa ...
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altre regioni italiane ed i particolare dalla Lombardia, ma si giustifica affermando che, essendo l’arte<br />
del ferro difficile, era stato necessario chiamare, di solito dal Bresciano, vari mae stri esperti di tale<br />
lavorazione; costoro stavano comunque già formando manodopera specializzata locale, cosicché,<br />
un po’ alla volta, anche le maestranze della montagna bolognese avrebbero po tuto specializzarsi.<br />
Quest’ultima osservazione sarebbe poi in se guito risultata del tutto conforme alla realtà! del resto<br />
anche le stesse famiglie di manifattori introdotte da altre parti d’italia, cioè dall’estero, si stabilivano<br />
e si naturalizzavano nei vari pa esi della montagna, un fenomeno che si verificherà anche nel Novecento<br />
e di cui un altro esempio sarà l’arrivo nel Lizzanese delle famiglie Chelotti dalla garfagnana<br />
e assaloni dal friuli.<br />
<strong>La</strong> vita febbrile ed operosa che si doveva svolgere soprattutto in questi primi tempi nelle ferriere del<br />
Lizzanese è bene de scritta in un’altra pagina delle memorie di don Pacchi del 1889: quivi nel piccolo<br />
villaggio fioriva e per la lavorazione e smer cio del ferro e per la frequenza de’ clienti per la compera dei diversi<br />
generi che ivi si vendevano e per la continua dimora che vi facevano i ferrazzuoli o lavoranti toscani (che ascesero<br />
fino a una trentina in ogni anno) 61 .<br />
3.2. <strong>La</strong> ferriera Vivarelli Colonna alla Venturina<br />
il secondo gruppo di imprenditori che tentarono di impiantare ferriere nella montagna bolognese<br />
furono i pistoiesi antonio Viva relli Colonna assieme a suo fratello. Costoro avevano pensato di<br />
costruire una ferriera negli stessi anni in cui stavano acquisendo la gran parte degli impianti pistoiesi<br />
e toscani; la località prescelta era molto significativa, poiché si trovava nei pressi del confine<br />
granducale-pontifi cio, poco distante della confluenza della Limentra Occidentale nel Reno, dove nei<br />
secoli passati era sorto, ed ancora vi si trovava, il mulino della comunità di granaglione 62 . il breschi<br />
così parla della situazione dell’industria pistoiese del ferro proprio in quel periodo: Da una statistica<br />
del 1828 risulta che nel Pistoiese erano presenti 14 impianti di privati, la maggior parte dei quali appartenevano<br />
alla famiglia Vivarelli Colonna; (...) Nel 1828 le ferriere di proprietà dei Vi varelli Colonna contavano 15<br />
fuochi contri i 15 della Magona gran ducale: oltre a Capalbio e nel circondario della montagna di Pi stoia, essi<br />
avevano impianti a Vellano, nella comunità di Pescia e perfino nel Bolognese 63 .<br />
É ancora il governatore di porretta giacomelli che, in una let tera del 30 luglio 1826, ci informa dei<br />
motivi che avevano spinto questi imprenditori ad un tale investimento nel bolognese 64 : la probabile<br />
causa veniva vista nel fatto che i Vivarelli Colonna erano venuti a saper dell’inizio del lavori alla<br />
ferriera di porchia ed avevano temuto che il nuovo impianto potesse entrare in diretta concor renza<br />
con le loro manifatture ubicate a pontepetri, poiché attraverso il passo di porta franca, che collega<br />
le valli del silla e dell’orsigna, le comunicazioni del Lizzanese con la toscana erano davvero di rette.<br />
61 Pacchi, Memorie storiche, in “<strong>La</strong> Musola”, V, 1971, n. 10, p. 97. Sulle ferriere del<br />
Belvedere cfr. anche Elsa da Panigale, Sto ria della “Panigala” di Panigale, in “<strong>La</strong> Musola”, VII,<br />
1973, n. 14, pp. 116117; C. Odino del Martignano (G. Filippi), Dalla “puiana” alla fresa Assaloni,<br />
in “<strong>La</strong> Musola”, XVIII, 1984, n. 35, pp. 7478; A. Bignardi, Le ferriere di Lizzano, in “Strenna sto rica<br />
bolognese”, XXVIII, 1978, pp. 41-48.<br />
62 Sul mulino comunale e la località oggi detta Ponte della Venturina, cfr. Dizionario<br />
toponomastico del comune di Granaglione, a cura di P. Balletti e R. <strong>Zagnoni</strong>, Porretta Terme 2001<br />
(“Toponomastica dell’Appennino”, 1), alle voci “Ponte”, pp. 157-158 e “Ferriera”, p. 115.<br />
63 BreschiManciniTosi, L’industria del ferro, pp. 34-35. Sulle attività della famiglia<br />
Vivarelli Colonna cfr. anche G. Maestripieri, Rapporto dell’esposizione di Belle Arti e Manifatture<br />
nelle stanze dell’Accademia di Scienze, Lettere ed Arti dal 22 a tutto il 31 luglio 1851, Pistoia 1851,<br />
p. 17 e Le officine Michelucci e l’industria artistica del ferro in Toscana (1834-1918), Pistoia 1980,<br />
p. 163, nota 6.<br />
64 Governatore di Porretta Giuseppe Giacomelli, a card. legato Albani (30 luglio 1826),<br />
ASB, Legazione, 1826.<br />
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