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- 1 - Renzo Zagnoni La stoRia deLL'industRia deL feRRo neLLa ...

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gia a guisa di li quefatto piombo (...) l’aspetto di fiamme che ardono in queste bolge, l’impeto con che il metallo<br />

liquefatto sgorga per l’angusto foro apertogli a uscire, il crepito ch’esso manda al versare che fanno i secchi<br />

d’acqua sulla superficie dell’avvampante suo sta gno, la nera crosta che ivi allora si forma, e le scintille, il calore,<br />

il chiaror dell’incendio, coll’abbronzato volto de’ ci clopi che armati degli acconci utensili si adoprano a<br />

frenare me diante umida argilla lo straboccar del metallo, tutto ciò forma uno spettacolo che rammenta l’antro<br />

di Vulcano da Virgilio sì im maginosamente descritto 45 .<br />

il primo gruppo di imprenditori che avviarono l’industria del ferro in montagna fu quello del toscano<br />

egidio succi. si trattava di un importante funzionario dell’industria statale toscana, pre cisamente<br />

era il Ministro Generale delle Imperiali e Reali Magone e Miniere di Firenze. Costui trovò un prezioso<br />

alleato e co-finan ziatore dell’impresa nel porrettano Tommaso Francia: il toscano aveva bisogno di<br />

un socio pontificio per far sì che il progetto che aveva in animo di realizzare potesse essere accettato<br />

dal go verno papale.<br />

il primo documento che ci parla di questa impresa è del 31 lu glio 1825; si tratta di una lettera con cui<br />

il gonfaloniere di Porretta Vincenzo Sabattini scriveva al cardinale legato Albani: Da tre giorni a questa<br />

parte trovansi in questo paese di Porretta i Signori Toscani albergati in casa del Signor Tommaso Francia<br />

fra li quali evvi l’Illustrissimo Signor Egidio Succi. secondo il sa battini erano mesi che si parlava di ferriere,<br />

ma ora finalmente sembrava che dalle parole si stesse passando ai fatti, anche per ché ieri posero<br />

mano al fabricato così detto Porchia nel comune del Belvedere sì, ma sul nostro labro confinante mediante il<br />

tor rente Silla: Porchia si trova infatti su quel torrente proprio al confine fra i comuni di Belvedere e<br />

di porretta. il sabattini con cludeva la sua lettera sottolineando come le nuove lavorazioni avrebbero<br />

prodotto grande utile per tutti anche a causa delle vi stose somme che la società andava ad investire 46 .<br />

per tentare di consolidare l’avviata attività, ben presto la so cietà succi-francia tentò di ottenere la<br />

privativa, cioè l’esclusiva, delle produzione del ferro per gran parte del territorio montano bo lognese.<br />

apprendiamo tutto ciò da una lettera, datata 10 dicembre 1825, che il cardinale camerlengo scrisse<br />

da Roma al cardinale le gato di bologna informandolo che il porrettano tommaso francia aveva<br />

avanzato la richiesta del privilegio esclusivo della fab bricazione del ferro in barre, chiodi, badili ecc. nelle<br />

comuni di Porretta, Gaggio e Castiglione. il cardinale camerlengo solleci tava poi il legato bolognese affinché<br />

raccogliesse informazioni, si procurasse i campioni degli oggetti fabbricati e chiedesse il parere<br />

alle magistrature locali ed al consiglio delle arti 47 . di tutto questo lavoro istruttorio ci restano due<br />

lettere dei gover natori di Castiglione e di porretta 48 . il primo rispose al cardi nale legato il 9 gennaio<br />

dicendosi molto soddisfatto della richie sta del francia, che avrebbe permesso di procurarsi anche<br />

in mon tagna dei manufatti in ferro; egli rilevava come nei paesi dei dintorni non esistesse neppure<br />

una bottega di fabbro e fosse per ciò necessario provvedersi delle merci in città, con quanto aggra vio<br />

nelle spese di trasporto è facile immaginare; in questo modo si sarebbe evitato il contrabbando con<br />

al vicinissima toscana, mentre anche il prezzo dei manufatti sarebbe risultato sicuramente molto più<br />

conveniente ri spetto a quello del ferro importato. il governatore di porretta scrisse a sua volta il 16<br />

gennaio rilevando anch’egli l’importanza delle nuove ferriere e la necessità di concedere la privativa<br />

al fine di consolidare l’attività. Egli ricordava come, oltre alla fabbricazione di barre, chiodi, e badili,<br />

era prevista anche quella in cilindri inglesi, un fatto che risultava davvero sor prendente. <strong>La</strong> nuova<br />

attività economica avrebbe ottenuto lo scopo, oltre che di dare lustro allo stato, anche di rimediare<br />

alla mise ria degli abitanti che, in numero molto consistente, emigravano nelle maremme per molta<br />

parte dell’anno. i motivi che lo spinge vano ad approvare la concessione della privativa erano legati<br />

sia all’ammontare della cifra investita, sia di conseguenza alla ne cessità di difendere la produzione<br />

dalla concorrenza: Certo quindi e ad ognuno palese si mostra l’impiego fatto di cospicue somme nella compra<br />

45 Le chiese parrocchiali della diocesi di Bologna ritratte e de scritte, Bologna, vol. IV,<br />

n. 79.<br />

46 Gonfaloniere di Porretta Vincenzo Sabattini al card. Albani (31 luglio 1825), ASB,<br />

Legazione, 1825.<br />

47 Card. camerlengo a card. legato Albani (10 dicembre 1825), ibidem.<br />

48 Comune di Castiglione a card. legato Albani (9 gennaio 1826) e governatore di<br />

Porretta Giacomelli a card. legato Albani (16 gen naio 1826), entrambe in ASB, Legazione, 1826.<br />

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