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Lezione 2 - Morfologia Esterna - Laboratorio di Ecologia e ...

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Università degli Stu<strong>di</strong> “Me<strong>di</strong>terranea” <strong>di</strong> Reggio Calabria<br />

Dipartimento <strong>di</strong> Progettazione per la città, il paesaggio ed il territorio<br />

Laurea Magistrale in “Architettura del Paesaggio”<br />

Modulo (40 ore)<br />

Dott. Carmelo Bonsignore<br />

Corso <strong>di</strong>: Entomologia generale ed applicata<br />

<strong>Morfologia</strong> <strong>Esterna</strong> – Capo, Torace e Addome


ORIGINI ED EVOLUZIONE<br />

La comparsa degli Insetti sulla Terra risale all'Era Paleozoica.<br />

La prima testimonianza si trova nel Devonico me<strong>di</strong>o (Arenarie rosse<br />

antiche della Scozia) con la specie Rhyniella praecursor (Apterigoto,<br />

Collembolo Artropleono)<br />

Gli insetti presentano innumerevoli adattamenti evolutivi; le <strong>di</strong>verse<br />

specie hanno conquistato nel corso dell'evoluzione tutti i continenti ed<br />

invaso ogni ambiente dove risultano capaci <strong>di</strong> vivere e svilupparsi a<br />

spese <strong>di</strong> svariati substrati<br />

La ragione del loro successo risiede nella particolare struttura del<br />

tegumento, nella plasticità del loro organismo e negli innumerevoli<br />

adattamenti morfologici, fisiologici ed eto-ecologici


Le cinque principali caratteristiche alle quali si deve la superiorità<br />

numerica degli insetti sono:<br />

1) Lo scheletro chitinoso<br />

2) Le <strong>di</strong>mensioni ridotte<br />

3) L’adattabilità<br />

4) La capacità <strong>di</strong> volare<br />

5) La metamorfosi


Come gli altri artropo<strong>di</strong>, gli<br />

insetti possiedono uno scheletro<br />

esterno rigido, composto<br />

prevalentemente <strong>di</strong> chitina.<br />

Questo protegge il corpo molto<br />

efficacemente ma soprattutto,<br />

riducendo la per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> acqua, ha<br />

permesso agli insetti e ad alcuni<br />

artropo<strong>di</strong> <strong>di</strong> abbandonare gli<br />

ambienti umi<strong>di</strong> in cui erano<br />

confinati i loro antenati<br />

vermiformi e privi <strong>di</strong> protezione;<br />

gli insetti furono così in grado <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>ffondersi in nuovi habitat.<br />

SCHELETRO


DIMENSIONI<br />

Tutti gli insetti sono organismi<br />

relativamente piccoli (da 0,25 mm<br />

a 30 cm <strong>di</strong> lunghezza e da 0.5 mm<br />

a 30 cm <strong>di</strong> apertura alare con<br />

corpo sottile. Le piccole<br />

<strong>di</strong>mensioni sono in relazione alla<br />

struttura dell’apparato<br />

respiratorio. La piccola taglia ne<br />

favorisce la <strong>di</strong>spersione perché<br />

permette loro <strong>di</strong> vivere in spazi<br />

molto limitati. Gli in<strong>di</strong>vidui<br />

inoltre hanno bisogno soltanto <strong>di</strong><br />

piccole quantità <strong>di</strong> cibo.


L’adattabilità degli insetti sembra<br />

illimitata. Alcuni dei più<br />

importanti adattamenti sono<br />

connessi alle abitu<strong>di</strong>ni alimentari.<br />

Le man<strong>di</strong>bole, che sono in realtà<br />

arti mo<strong>di</strong>ficati, sono adattate a<br />

prendere sia cibi soli<strong>di</strong> che liqui<strong>di</strong>.<br />

ADATTABILITÀ


VOLO<br />

Tra gli invertebrati, gli insetti<br />

sono i soli che possono realmente<br />

volare. Questo è stato un fattore<br />

molto importante per la<br />

<strong>di</strong>spersione degli insetti; il volo<br />

inoltre li rende in grado <strong>di</strong><br />

sfuggire ai nemici più<br />

efficacemente, <strong>di</strong> trovare più<br />

facilmente compagni e cercare<br />

nuove aree e riserve alimentari<br />

dove lasciare la prole


La metamorfosi gioca un ruolo<br />

importante nel successo evolutivo<br />

degli insetti. I Gruppi <strong>di</strong> insetti più<br />

numerosi e <strong>di</strong> maggior successo sono<br />

quelli che hanno una metamorfosi<br />

completa, con larve completamente<br />

<strong>di</strong>verse da un punto <strong>di</strong> vista<br />

morfologico dagli adulti e con<br />

abitu<strong>di</strong>ni alimentari in genere<br />

totalmente <strong>di</strong>fferenti.<br />

METAMORFOSI


INQUADRAMENTO SISTEMATICO<br />

Gli insetti rappresentano la forma predominante <strong>di</strong> vita sul Pianeta<br />

(i 5/6 dell'intero Regno Animale ovvero circa 1 milione <strong>di</strong> specie)<br />

Dal punto <strong>di</strong> vista sistematico si tratta <strong>di</strong> una classe (Insecta) appartenente<br />

al Phylum Artropoda (invertebrati con appen<strong>di</strong>ci articolate) e <strong>di</strong>visa in 4<br />

sottoclassi, in 2 <strong>di</strong>visioni, in 2 coorti, 4 sottocoorti e 30 or<strong>di</strong>ni<br />

Insetti<br />

Rapporto<br />

quantitativo<br />

attuale delle<br />

specie degli<br />

insetti e degli<br />

altri artropo<strong>di</strong> a<br />

confronto con gli<br />

altri phyla<br />

zoologici


MORFOLOGIA ESTERNA<br />

Il corpo degli Insetti è segmentato e costituito <strong>di</strong> somiti (primitivamente<br />

oltre 20, più il telson), fra i quali si osservano delle membrane<br />

intersegmentali che consentono una <strong>di</strong>versa flessibilità<br />

I somiti risultano aggregati in 3 caratteristiche regioni o tagmi chiamate<br />

rispettivamente capo, torac e addom e possono <strong>di</strong>fferenziare delle aree<br />

secondarie sclerificate (scleriti) limitate da solchi chiamati suture<br />

Sistema Tegumentale<br />

Come gli altri artropo<strong>di</strong>, gli insetti sono caratterizzati dalla presenza <strong>di</strong> un<br />

dermascheletro più o meno rigido che offre una notevole resistenza alla<br />

penetrazione <strong>di</strong> liqui<strong>di</strong> e <strong>di</strong> micorganismi patogeni e impe<strong>di</strong>sce l’atacco <strong>di</strong><br />

varie sostanze, permettendo in tal modo una notevole resistenza alle più<br />

svariate cause avverse.<br />

La superficie esterna del tegumento <strong>di</strong>fficilmente è liscia ed uniforme, ma<br />

il più delle volte presenta punteggiature, fossette, avvallamenti, striature<br />

che, nel loro insieme determinano la scultura


MORFOLOGIA ESTERNA


MORFOLOGIA ESTERNA<br />

TESTA O CAPO<br />

È la prima regione morfologica del corpo, derivante dalla fusione <strong>di</strong> 6<br />

segmenti che formano una capsula cranica o cranio.<br />

Essa reca gli organi della vista (occhi e ocelli), le antenne, i gnati<strong>di</strong><br />

(man<strong>di</strong>bole, mascelle del 1° paio e del 2° paio); quest'ultimi assieme al labbro<br />

superior e alla prefaringe costituiscono l'apparato boccale.


MORFOLOGIA ESTERNA<br />

TESTA O CAPO<br />

Dal punto <strong>di</strong> vista del comportamento generale<br />

il cranio può essere in<strong>di</strong>cato in vari mo<strong>di</strong>:<br />

libero: con collo ben <strong>di</strong>stinto<br />

infero: spostato in basso rispetto al torace<br />

immerso: infossato nel torace<br />

pantotremo: con grande foro occipitale<br />

acrotremo: con foro occipitale spostato verso il<br />

vertice<br />

mesotremo: con foro occipitale<br />

<strong>di</strong>sintegrato (caput fractum): che ha perduto il<br />

carattere <strong>di</strong> capsula intera (caput coalitum)


In relazione alla <strong>di</strong>rezione dell'asse principale del capo rispetto a quello del<br />

corpo <strong>di</strong>stinguiamo il capo in:<br />

prognato: con positura<br />

orizzontale<br />

ipognato: con positura<br />

verticale<br />

epignato: inclinato<br />

verso l'alto<br />

metagnato: inclinato<br />

in basso<br />

MORFOLOGIA ESTERNA<br />

TESTA O CAPO


MORFOLOGIA ESTERNA<br />

TESTA O CAPO: ANTENNE<br />

Appen<strong>di</strong>ci metameriche articolate in vari punti del cranio, <strong>di</strong> norma sulle aree<br />

parietali, entro alveoli o toruli limitati in genere da un cercine che porta spesso<br />

un con<strong>di</strong>lo o antennifero. Gli articoli costituenti sono detti antennomeri.<br />

Sono note antenne segmentate e antenne anulate o flagellate.<br />

antenne segmentate<br />

• tutti gli articoli, tranne l'ultimo, possiedono<br />

muscoli intrinseci<br />

• l'aumento postembrionale degli antennomeri<br />

avviene a spese dell'articolo <strong>di</strong>stale<br />

• tipiche dei Collemboli e dei Dipluri<br />

antenne anulate<br />

• tutti gli articoli, dopo il secondo,<br />

mancano <strong>di</strong> muscoli intrinseci<br />

• l'aumento postembrionale degli<br />

antennomeriavvienea spesedel 3° articolo<br />

• tipiche dei Tisanuri e <strong>di</strong> tutti gli<br />

Pterigoti<br />

Le antenne sono spesso sede <strong>di</strong> caratteri sessuali secondari e possono guidare il<br />

volo. Portano sensilli, in particolare nel flagello, quali i chemiorecettori,<br />

meccanorecettori, igrorecettori, termorecettori. Possono coa<strong>di</strong>uvare la copula, la<br />

respirazione, l'agganciamento alla preda, ecc. Mancano nei Proturi.


MORFOLOGIA ESTERNA<br />

TESTA O CAPO: ANTENNE<br />

Nelle antenne anulate si <strong>di</strong>stinguono in or<strong>di</strong>ne prossimo-<strong>di</strong>stale 3 parti:<br />

scapo, pe<strong>di</strong>cello e flagello:<br />

scapo:<br />

è rappresentato dal primo<br />

antennomero e termina <strong>di</strong><br />

solito con lo scapobasale con<br />

cui si articola al cranio.<br />

pe<strong>di</strong>cello:<br />

è rappresentato dal secondo<br />

antennomero.<br />

flagello:<br />

comprende i rimanenti<br />

antennomeri e può <strong>di</strong>vidersi<br />

in un funicolo e in una<br />

clava terminale.


MORFOLOGIA ESTERNA<br />

TESTA O CAPO: ANTENNE


MORFOLOGIA ESTERNA<br />

TESTA O CAPO<br />

labbro superiore:<br />

area impari, mobile o fusa con il clipeo, costituente ventralmente la volta palatina o palato, <strong>di</strong>fferenzia talvolta l'epifaringe; le sue<br />

sclerificazioni latero-posteriori si chiamano torme<br />

postoccipite:<br />

interposto fra occipite e foro occipitale, rappresenta un avanzo del segmento labiale del cranio<br />

clipeo:<br />

area dorsale impari; può limitare con i solchi clipeo-labrale, clipeo-frontal e clipeo-genali, talvolta <strong>di</strong>visa in anteclipeo e postclipeo<br />

foro occipitale:<br />

apertura che relaziona la cavità cranica con quella toracica<br />

fronte:<br />

area impari, posteriore al clipeo, può raccogliere l'ocello impari<br />

peristoma:<br />

i margini anteriori delle gene e delle postgene <strong>di</strong>fferenziano i con<strong>di</strong>li o gli acetaboli per l'articolazione degli gnati<strong>di</strong>. Costituiscono una<br />

banderella decorrente fra le 2 articolazioni della man<strong>di</strong>bola detta pleurostoma o laterostoma, una <strong>di</strong>etro l'articolazione ventrale della<br />

man<strong>di</strong>bola che si chiama ipostoma. Pleurostoma e ipostoma, insieme col clipeo (epistoma) formano il peristoma.<br />

parietali:<br />

gran<strong>di</strong> aree dorso-laterali contigue, confinanti con la fronte e con l'occipite, la loro porzione me<strong>di</strong>ale a<strong>di</strong>acente si chiama vertice, quelle<br />

sotto gli occhi tempi e quelle innanzi guance o gene. Accolgono gli occhi gli ocelli pari e i toruli delle antenne<br />

gola:<br />

allorquando l'area del collo retrostante al margine prossimale del labbro inferiore risulta sclerificata si forma la gola. Si forma a spese della<br />

membrana cervicale, delle lamine ipostomali, del sub-mento, dei car<strong>di</strong>ni e degli stipiti mascellari.<br />

occipite:<br />

area postero-ventrale compresa fra i parietali e il postoccipite. Le 2 porzioni antero-laterali confinanti con le gene si chiamano postgene


L'apparato boccale è costituito del<br />

labbro inferiore, degli gnati<strong>di</strong> e<br />

della prefaringe. In correlazione<br />

con particolari regimi <strong>di</strong>etetici esso<br />

subisce profonde mo<strong>di</strong>ficazioni.<br />

Rappresentazione schematica dell'apparato boccale<br />

masticatore <strong>di</strong> un ortottero. lr: labbro superiore; md:<br />

man<strong>di</strong>bole; mx: mascelle; hp: prefaringe; lb: labbro<br />

inferiore.<br />

MORFOLOGIA ESTERNA<br />

TESTA O CAPO: APPARATO BOCCALE


MORFOLOGIA ESTERNA<br />

TESTA O CAPO: APPARATO BOCCALE<br />

labbro superiore:<br />

non è un'appen<strong>di</strong>ce bensì un'estroflessione del clipeo<br />

appen<strong>di</strong>ci boccali:<br />

vengono in<strong>di</strong>cate come gnati<strong>di</strong> e sono appen<strong>di</strong>ci metameriche dei 3 segmenti gnatocefalici (man<strong>di</strong>bolare, mascellare<br />

I, mascellare II). In or<strong>di</strong>ne dorso ventrale sono le man<strong>di</strong>bole, le mascelle del I° paio e le mascelle del II° paio<br />

(quest'ultime riunite insieme formano il labbro inferiore).<br />

man<strong>di</strong>bole: pari, integre, solide, subpiramidali, a base triangolare, margine adorale denticolare <strong>di</strong>stalmente e munito<br />

prossimalmente <strong>di</strong> un'area molare atta a triturare. talvolta portano un organo più flessibile detto prosteca o un processo odontoide<br />

detto retinacolo. Le man<strong>di</strong>bole si articolano ai pleurostomi me<strong>di</strong>ante un con<strong>di</strong>lo ventrale che penetra in un acetabolo cranico<br />

(articolazione primaria) a ai lati del clipeo con un acetabolo dorsale chericeveun con<strong>di</strong>lo cranico (articolazione secondaria).<br />

mascelle: pari, costituite prossimalmente del car<strong>di</strong>n e <strong>di</strong>stalmente dello stipite, sud<strong>di</strong>viso all'estremità in una galea esterna e in<br />

una lacinia interna (lobi), ai lati porta il palpifero su cui si articola una appen<strong>di</strong>ce 1-7 articolata chiamata palpo mascellare.<br />

L'articolazione con l'ipostomio è garantita da un con<strong>di</strong>lo del car<strong>di</strong>ne che si relaziona con un acetabolo dell'ipostomio <strong>di</strong>etro<br />

l'articolazione ventrale della man<strong>di</strong>bola.<br />

labbro inferiore: organo impari, composto dal secondo paio <strong>di</strong> mascelle fuse insieme. In esso si osservano il prelabio, <strong>di</strong>stale, e il<br />

postlabio, prossimale.<br />

prelabio (premento): porta <strong>di</strong>stalmente 4 lobi, <strong>di</strong> cui 2 laterali detti paraglosse e 2 me<strong>di</strong>ali detti glosse; quest'ultimi a volte<br />

risultano uniti a formare una ligula; ai lati 2 palpi labiali 1-4 articolati, inseriti su un palpigero<br />

postlabio: può risultare integro e prendere il nome <strong>di</strong> postmento; se invece presenta 2 <strong>di</strong>stinte aree queste vengono in<strong>di</strong>cate,<br />

l'anteriore come mento e la posteriore come submento<br />

prefaringe:<br />

è un territorio prominente che si alza dal pavimento della cavità intergnatale; comprende un lobo me<strong>di</strong>ale (lingua)<br />

e due laterali (superlingue). Essa <strong>di</strong>vide la cavità intergnatale in 2 parti: una dorsale (cibario) chesiaprecon la<br />

faringe nel canale alimentare e una ventrale (salivario) nel cui fondo sbocca il dotto efferente delle ghiandole salivari<br />

(labiali).


MORFOLOGIA ESTERNA<br />

TESTA O CAPO: APPARATO BOCCALE


MORFOLOGIA ESTERNA<br />

TESTA O CAPO: APPARATO BOCCALE<br />

Principali apparati boccali:<br />

• Apparato boccale masticatore tipico<br />

•Apparato boccale pungente-succhiante dei RINCOTI<br />

• Apparato boccale pungente-succhiante dei TISANOTTERI<br />

• Apparato boccale succhiante-non perforante dei LEPIDOTTERI<br />

• Apparato boccale lambente-succhiante <strong>di</strong> Apis mellifica L.<br />

• Apparato boccale lambente-succhiante <strong>di</strong> DITTERO MUSCIDE del genere Musca<br />

• Apparato boccale pungente-succhiante <strong>di</strong> femmina <strong>di</strong> DITTERO CULICIDE<br />

• Apparato boccale pungente-succhiante <strong>di</strong> DITTERO STOMOXIDE<br />

• Apparato boccale pungente-succhiante-lambente <strong>di</strong> DITTERO TABANIDE<br />

• Apparato boccale pungente-succhiante <strong>di</strong> ANOPLURO


Apparato boccale pungente-succhiante dei RINCOTI<br />

Simmetrico, costituito del labbro<br />

superiore, delle 2 man<strong>di</strong>bole, delle<br />

2 mascelle e del labbro inferiore


Apparato boccale pungente-succhiante dei TISANOTTERI<br />

Asimmetrico,<br />

costituito del<br />

labbro<br />

superiore, delle<br />

mascelle, del<br />

labbro inferiore,<br />

<strong>di</strong> 3 stiletti<br />

interni e della<br />

prefaringe


Apparato boccale succhiante-non perforante dei<br />

LEPIDOTTERI<br />

Costituito del labbro superiore,<br />

delle man<strong>di</strong>bole (ru<strong>di</strong>mentali o<br />

atrofiche), delle mascelle e del<br />

labbro inferiore


Apparato boccale lambente-succhiante <strong>di</strong> Apis mellifica L.<br />

Costituito del<br />

labbro superiore,<br />

delle man<strong>di</strong>bole,<br />

delle mascelle e del<br />

labbro inferiore


Apparato boccale lambente-succhiante <strong>di</strong> DITTERO MUSCIDE<br />

del genere Musca<br />

Costituito dal<br />

labbro superiore,<br />

dall‘ipofaringe<br />

(prefaringe <strong>di</strong><br />

Masutti), dai palpi<br />

mascellari e dal<br />

labbro inferiore


Apparato boccale pungente-succhiante <strong>di</strong> femmina <strong>di</strong><br />

DITTERO CULICIDE<br />

Costituito del labbro<br />

superiore, delle man<strong>di</strong>bole,<br />

delle mascelle, della<br />

prefaringe (o ipofaringe) e<br />

del labbro inferiore


Apparato boccale pungente-succhiante <strong>di</strong> DITTERO<br />

STOMOXIDE<br />

Costituito del labbro<br />

superiore, dei palpi<br />

mascellari, della<br />

prefaringe (o<br />

ipofaringe) e del labbro<br />

inferiore


Apparato boccale pungente-succhiante-lambente <strong>di</strong><br />

DITTERO TABANIDE<br />

Costituito del labbro superiore, delle man<strong>di</strong>bole, delle<br />

mascelle, della prefaringe e del labbro inferiore


Apparato boccale pungente-succhiante <strong>di</strong> ANOPLURO<br />

Costituito <strong>di</strong> una estroflessione del<br />

capo aperta ventralmente a doccia,<br />

munita <strong>di</strong> denticoli, relazionata<br />

nell'area prossimo-ventrale con una<br />

sacca in cui si allogano 3 stiletti


MORFOLOGIA ESTERNA<br />

TESTA O CAPO: COLLO<br />

Il collo (cervix, cervicum) è una regione intersegmentale<br />

membranacea interposta fra testa e torace, derivata in parte dallo<br />

gnatocefalo e in parte dal primo somite toracico. Esso può presentare<br />

un numero variabile <strong>di</strong> scleriti cervicali (cervicalia) <strong>di</strong> cui i più<br />

importanti sono quelli laterali (latero-cervicali o giugulari) che si<br />

articolano anteriormente col cranio e posteriormente col torace. Altre<br />

volte si osservano degli scleriti cervicali dorsali e ventrali o<br />

intercervicali che uniscono ventralmente i laterali.


MORFOLOGIA ESTERNA<br />

TORACE<br />

Il torace risulta costituito <strong>di</strong> 3 segmenti: protorace, mesotorace e<br />

metatorace. Ogni segmento è provvisto <strong>di</strong> un paio <strong>di</strong> appen<strong>di</strong>ci metameriche<br />

ambulatorie (zampe), il secondo e terzo segmento portano un paio <strong>di</strong><br />

estroflessioni tegumentali latero-dorsali (ali). Quest'ultime costituiscono un<br />

complesso <strong>di</strong>fferenziato detto torace alifer o pterotorace


MORFOLOGIA ESTERNA<br />

TORACE<br />

In ogni segmento toracico si riconosce un'area dorsale (noto o tergo), una<br />

ventrale (sterno) e due laterali (pleure) separate da due ipotetiche lineee<br />

longitu<strong>di</strong>nali e laterali (dorso-pleurale e pleuro-ventrale).<br />

Le suddette aree nei 3 segmenti toracici prendono rispettivamente il nome<br />

<strong>di</strong> pronoto, mesonoto, metanoto; prosterno, mesosterno, metasterno;<br />

propleure, mesopleure e metapleure.


MORFOLOGIA ESTERNA<br />

TORACE<br />

Noto o tergo<br />

Il tergo dei 3 segmenti appare più o meno sud<strong>di</strong>viso in scleriti secondari (protergiti, mesotergiti, metatergiti). Il mesonoto e il<br />

metanoto possono presentare <strong>di</strong>versi scleriti. In particolare il noto può risultare costituito <strong>di</strong> un noto pr. detto e <strong>di</strong> un postnoto<br />

(fragmanoto o postscutello) formato dalla sclerificazione della membrana intersegmentale.<br />

Il noto predetto può sud<strong>di</strong>vidersi in prescuto, scuto e scutello e talvolta in altri scleriti ancora (scapole, ascelle, parascutelli) e<br />

<strong>di</strong>fferenziare processi laterali (processi alari notali).<br />

Sterno<br />

Anche lo sterno può sud<strong>di</strong>vidersi in scleriti secondari (prosterniti, mesosterniti, metasterniti). E' frequente la presenza <strong>di</strong> un<br />

grande sclerite impari, sterno pr. detto o eusterno che <strong>di</strong>fferenzia talvolta scleriti laterali (laterosterniti) e risulta a sua volta <strong>di</strong>viso<br />

in 3 parti denominate prosterno, basisterno e sternello alle quali fa seguito uno sclerite <strong>di</strong> origine intersegmentale chiamato poststernello<br />

o spinasterno.<br />

Pleure<br />

Le pleure sono sclerificazioni delle membrane laterali che connettono il tergo con lo sterno. In alcuni pterigoti e in alcuni<br />

apterigopti consistono in 2 modesti scleriti concentrici, stretti e arcuati, sovrapposti all'articolazione della zampa e denominati<br />

anapleurite e catapleurite o coxopleurite.<br />

Nella generalità degli pterigoti la sclerificazione delle pleure è estesa, continua, rappresentata da 2 ampie aree separate dal solco<br />

pleurale (a cui corrisponde all'interno un apodema).<br />

L'area anteriore si chiama episterno e quella posteriore epimero; ambedue possono sud<strong>di</strong>vidersi e <strong>di</strong>fferenziare una porzione<br />

dorsale anaepisterno e anaepimero e una ventrale cataepisterno e cataepimero.<br />

Gli episterni presentano talvolta un terzo pleurite anteriore (preepisterno). Se i due preepisterni si continuano me<strong>di</strong>almente col<br />

presterno danno luogo al prepetto.<br />

Nei bassi pterigoti si osserva sotto l'episterno un piccolo sclerite subtriangolare, trocantino, che prende parte all'articolazione<br />

coxale.<br />

Nello pterotorace all'estremo dorsale del solco pleirale si forma generalmente un processo (processo alare pleurale) che funziona<br />

da fulcro per le ali. Avanti e <strong>di</strong>etro ognuno <strong>di</strong> tali processi si osservano alcuni piccoli scleriti chiamati basalari gli anteriori e<br />

subalari i posteriori, ai cui si attaccano i muscoli delle ali.


MORFOLOGIA ESTERNA<br />

TORACE: ALI<br />

Organi tipici dell'adulto, assenti soltanto nelle specie primitivamente o<br />

secondariamente attere. Sono organi dorsali del torace, propri degli insetti allo<br />

stato <strong>di</strong> immagine, originati da espansioni latero-tergali del meso- e del<br />

metatorace; esse non presentano alcuna affinità con le ali degli Uccelli o la<br />

membrana dei pipistrelli


MORFOLOGIA ESTERNA<br />

TORACE: ALI<br />

Esse sono costituite <strong>di</strong> 2 sottili lamine sovrapposte e percorse da un complesso<br />

(venulazione o nervulazione) <strong>di</strong> tubi sclerificati (venature o nervature) e<br />

contenenti all'interno trachee, nervi e emolinfa. All'esterno portano minuti processi<br />

(microtrichi) e appen<strong>di</strong>ci tegumentali (macrotrichi), come peli, setole, squame,<br />

sensilli. Ogni lamina ha la struttura istologica del tegumento, con cuticola, epitelio e<br />

membrana basale. Le 2 membrane basali vengono a contatto e formano una<br />

membrana me<strong>di</strong>ale.


La venulazione ha grande importanza per il volo e lo stu<strong>di</strong>o sistematico.<br />

Esistono venature longitu<strong>di</strong>nali e trasverse, nonchè convesse e concave.<br />

Le ali si incar<strong>di</strong>nano sui fulcri<br />

rappresentati dai processi<br />

alari pleurali; nella parte<br />

prossimale mostrano alcuni<br />

piccoli scleriti che si articolano<br />

coi processi alari notali.<br />

Questi sono la piastrina<br />

omerale derivante da una o<br />

più venature, gli scleriti<br />

ascellari e le piastrine<br />

me<strong>di</strong>ali. Altri scleriti detti<br />

tegule sono situati nell'angolo<br />

omerale dell'ala.<br />

MORFOLOGIA ESTERNA<br />

TORACE: ALI


MORFOLOGIA ESTERNA<br />

TORACE: ALI<br />

La forma delle ali è <strong>di</strong> solito subtriangolare, con contorni rettilinei o curvilinei.<br />

Si riconoscono un margine anteriore (costale), uno esterno (<strong>di</strong>stale) e uno<br />

posteriore (anale), nonchè 3 angoli (omerale, <strong>di</strong>stale, anale). Si in<strong>di</strong>viduano<br />

ancora alcune regioni principali tra cui una anteriore o remigante (remigium),<br />

una posteriore o anale (vannus) e una prossimale (jugum). Nell'ala è inoltre<br />

presente un organo assai singolare detto pterostigma ubicato in posizione<br />

sub<strong>di</strong>stale o <strong>di</strong>stale del margine costale dell'ala anteriore.


MORFOLOGIA ESTERNA<br />

TORACE: ALI<br />

Quando tutte le quattro ali prendono parte al volo, normalmente le<br />

anteriori si collegano alle posteriori attraverso particolari apparati <strong>di</strong><br />

collegamento o <strong>di</strong> uncinamento.<br />

Nei Lepidotteri l’apparato <strong>di</strong><br />

collegamento consiste in una<br />

prominenza posteriore prossimale<br />

dell'ala anteriore (lobo jugale) alla<br />

quale corrisponde una sporgenza<br />

simile dell'ala posteriore (lobo<br />

omerale) fornita <strong>di</strong> qualche setola<br />

costituente il frenulo).<br />

Negli imenotteri, il collegamento<br />

avviene invece me<strong>di</strong>ante una serie <strong>di</strong><br />

uncini (hamuli) posti nel margine<br />

dell’ala posteriore che si attaccano ad<br />

un particolare ispessimento dell’ala<br />

anteriore.


VOLO<br />

MORFOLOGIA ESTERNA<br />

TORACE: ALI<br />

I movimenti delle ali sono <strong>di</strong>versi secondo gli or<strong>di</strong>ni. Essi comprendono<br />

azioni <strong>di</strong> elevazione e <strong>di</strong> depressione, <strong>di</strong> estensione e <strong>di</strong> flessione, <strong>di</strong> torsione<br />

(pronazione e supinazione), nonchè cambiamenti <strong>di</strong> forma.<br />

Le ali del primo e del secondo paio possono muoversi sincronicamente e<br />

in<strong>di</strong>pendentemente. Esiste un sistema elastico dei movimenti che<br />

compensa l'effetto negativo dell'inerzia e riduce il consumo <strong>di</strong> energia<br />

quasi soltanto a quello occorrente per vincere le per<strong>di</strong>te aero<strong>di</strong>namiche.<br />

I battiti alari variano da 5 a più <strong>di</strong> un migliaio al secondo. La velocità<br />

varia da 2 a 60 Km/h, con andamento così sostenuto da consentire<br />

talvolta il superamento <strong>di</strong> mari e <strong>di</strong> oceani. Il peso sopportato dalle ali,<br />

la potenza esteriore rapportata al peso, è inferiore a quello degli uccelli.


VOLO<br />

MORFOLOGIA ESTERNA<br />

TORACE: ALI<br />

La superficie alare cresce linearmente, quando il peso aumenta, secondo la<br />

funzione S:<br />

S = a + bP dove a e b sono delle costanti.<br />

Si può pertanto calcolare il rapporto <strong>di</strong> sostenimento o carico alare (R),<br />

ovvero il peso sopportato in Kg per m 2 :<br />

R = P / (a + bP) = P / S<br />

Il peso sopportato dalla superficie alare unitaria cresce dunque col peso<br />

dell'insetto. Ne deriva che la superficie alare minimum presenta un eccesso<br />

biologicamente utile <strong>di</strong> superficie portante che può venire utilizzato per<br />

trasportare in volo prede,e materiale vario. Ciò spiega il fenomeno per cui<br />

insetti con ali consunte riescano a volare.


Gli Insetti hanno arti<br />

6-segmentati, tipicamente<br />

presenti in numero <strong>di</strong> tre<br />

paia, un paio per ciascun<br />

segmento toracivo ed<br />

inserite tra lo sterno e la<br />

pleura. I 6 segmenti (po<strong>di</strong>ti)<br />

si chiamano, in or<strong>di</strong>ne,<br />

coxa, trocantere, femore,<br />

tibia, tarso, e pretarso.<br />

Essi sono connessi da<br />

membrane articolari.<br />

MORFOLOGIA ESTERNA<br />

TORACE: ZAMPE


MORFOLOGIA ESTERNA<br />

TORACE: ZAMPE<br />

Coxa:<br />

varia forma, corto, connesso col torace nella cavita precoxale me<strong>di</strong>ante una membrana, articolato per<br />

mezzo <strong>di</strong> uno o due acetaboli. talvolta non è mobile rispetto al torace. In area prossimale può mostrare<br />

il solco basicoxale che delimita una banda marginale, basicoxite, che può <strong>di</strong>vidersi in due aree <strong>di</strong> cui<br />

la posteriore si chiama meron.<br />

Trocantere:<br />

piccolo, articolato con la coxa con un'articolazione bicon<strong>di</strong>la.<br />

Femore:<br />

il più robusto e lungo dei segmenti, può mostrare in area prossimale un tratto simulante un articolo a<br />

sè (prefemore).<br />

Tibia:<br />

tra i più lunghi segmenti, sottile, fornita <strong>di</strong> processi e appen<strong>di</strong>ci specializzate (speroni, spine,<br />

apparecchi <strong>di</strong> pulizia, sensilli scalopali).<br />

Tarso:<br />

costituito <strong>di</strong> 2-5 subsegmenti o articoli (tarsomeri), privi <strong>di</strong> muscoli intrinseci, varia forma e<br />

lunghezza, con uno o più lobi plantari (euplantulae) sulla faccia ventrale, talvolta fuso con la tibia in<br />

un tibio-tarso, con numero <strong>di</strong> segmenti uguali nelle 3 zampe (omomeria) o <strong>di</strong>versi (eteromeria).<br />

Pretarso:<br />

in alcuni apterigoti (Proturi, Collemboli) appare come una prominenza unguiforme; in altri apterigoti<br />

(Dipluri, Tisanuri) porta 2 unghie; nella generalità degli pterigoti presenta <strong>di</strong>verse parti che sono: 2<br />

unghie mobili e cave articolate ad un unguifero dell'ultimo tarsomero, un arolio impari e cavo<br />

compreso fra le 2 unghie, uno sclerite me<strong>di</strong>ale ventrale, unguiretrattore, che può portare un processo<br />

me<strong>di</strong>ale lobiforme o spiniforme, empo<strong>di</strong>o, e 2 scleriti latero-ventrali, basipulvilli, recanti 2 lobi<br />

membranacei detti pulvilli.


MORFOLOGIA ESTERNA<br />

TORACE: ZAMPE


Risulta primitivamente costituito <strong>di</strong><br />

11 segmenti oltre l'anale (Proturi).<br />

Riguardo al numero <strong>di</strong> segmenti<br />

addominali si <strong>di</strong>stinguono 3 tipiche<br />

con<strong>di</strong>zioni: anamorfici, epimorfici e<br />

protomorfici.<br />

Nel primo caso il numero <strong>di</strong> segmenti<br />

addominali alla nascita è inferiore a<br />

11; nascono cioè con un numero <strong>di</strong><br />

uriti inferiore a quello dell'immagine,<br />

ma in seguito acquistano i mancanti<br />

(Proturi).<br />

Il secondo caso riguarda la generalità<br />

con 10 segmenti oltre l'anale.<br />

Il terzo è caratterizzato da un<br />

numero inferiore a 10 (Collemboli).<br />

MORFOLOGIA ESTERNA<br />

TORACE: ADDOME


MORFOLOGIA ESTERNA<br />

TORACE: ADDOME<br />

I segmenti addominali o somiti vengono chiamati uriti o uromeri. Presentano<br />

un'area dorsale, urotergo, una ventrale, urosterno, e due laterali.<br />

Tanto il tergo quanto lo sterno risultano sia membranacei sia sclerificati<br />

uniformemente o sud<strong>di</strong>visi rispettivamente in tergiti, urotergiti, e in sterniti,<br />

urosterniti. Ai lati essi sono collegati da bande membranacee e nel caso in cui<br />

quest'ultime comprendono alcuni scleriti questi vanno in<strong>di</strong>cati come<br />

laterotergiti e laterosterniti.


MORFOLOGIA ESTERNA<br />

TORACE: ADDOME<br />

I primi 7 segmenti, uriti viscerali, sono semplici; il primo<br />

può ridursi, obliterarsi o fondersi col successivo. Negli<br />

Imenotteri Apocriti passa a far parte del torace e prende il<br />

nome <strong>di</strong> propodeo e il complesso restante <strong>di</strong> gastro.


MORFOLOGIA ESTERNA<br />

TORACE: ADDOME<br />

I segmenti 8° e 9° nelle femmine e il 9° nei maschi costituiscono i tipici uriti<br />

genitali (gonosomiti) e <strong>di</strong>fferenziano i genitali esterni. Ai genitali, posteriori al<br />

7° segmento, seguono gli uriti postgenitali; quest'ultimi tendono a ridursi e<br />

atrofizzarsi. Il 10° è largamente presente, e può fondersi col 9° o con l'11°. L'11°<br />

è più o meno involuto e quando esiste lascia <strong>di</strong>stinguere una lamina dorsale<br />

(epiproctum), prolungata talvolta in un filamento, paracerco, 2 lobi laterali<br />

ventrali (paraprocta) e in qualche caso un piccolo lobo ventrale (ipoproctum).


MORFOLOGIA ESTERNA<br />

TORACE: ADDOME<br />

L'addome è munito <strong>di</strong> un vario numero <strong>di</strong> appen<strong>di</strong>ci e <strong>di</strong> processi; essi sono:<br />

Stili:<br />

appen<strong>di</strong>ci metameriche ventrali reperibili negli uriti 1°-3° dei Proturi, 1° (o 2°)-7° dei Dipluri, 2° (o 7° o<br />

8°) - 9° dei Tisanuri, 9° <strong>di</strong> alcuni Pterigoti.<br />

Cerci:<br />

Appen<strong>di</strong>ci dorsali dell'11° urite o traslocate al 10° per riduzione o scomparsa del primo, integre o<br />

sud<strong>di</strong>vise in articoli, simmetriche o asimmetriche.<br />

Urogonfi:<br />

appen<strong>di</strong>ci dorsali, pari, rigide o mobili, uni- o pluriarticolate, reperibili nel 9° urite. Presenti nelle larve<br />

olometaboliche.<br />

Pigopo<strong>di</strong>o:<br />

caudale, <strong>di</strong> forma varia, caratteristica del 10° urite. Serve per la progressione, per l'ancoraggio e la<br />

pulizia. Presente nelle larve olometaboliche.<br />

Zampe addominali:<br />

organi presenti nelle larve <strong>di</strong> alcuni or<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> insetti olometabolici.<br />

Tracheobranchie:<br />

si trovano negli sta<strong>di</strong> giovanili <strong>di</strong> Insetti acquatici (talvolta anche nella testa, nel torace e nell'addome).<br />

Possono essere libere, nu<strong>di</strong>branchie, o contenute in una camera tracheobranchiale, criptobranchie.<br />

Altre volte sorgono sul lume del proctodeo. Sono estroflessioni tegumentali <strong>di</strong> tipo respiratorio,<br />

propulsorie o agitatorie.<br />

Genitali esterni:<br />

(verranno presi in considerazione più avanti)


L'addome ha <strong>di</strong>mensioni e<br />

forma varie. In talune<br />

situazioni e or<strong>di</strong>ni (Isotteri,<br />

Ortotteri, Sifonatteri, Ditteri,<br />

Coleotteri, Imenotteri, ecc.) in<br />

seguito all'aumento del<br />

corpo a<strong>di</strong>poso e allo sviluppo<br />

degli ovari nelle femmine o<br />

alla <strong>di</strong>latazione dell'ingluvie<br />

infarcita <strong>di</strong> liqui<strong>di</strong> acquista<br />

<strong>di</strong>mensioni enormi e<br />

mostruose (fisogastria).<br />

MORFOLOGIA ESTERNA<br />

TORACE: ADDOME<br />

L'addome si collega al torace con una larga porzione anteriore (addome<br />

sessile), oppure con una sorta <strong>di</strong> peduncolo costituito <strong>di</strong> una o due parti<br />

(peziolo e postpeziolo), ben <strong>di</strong>stinto dal resto (addome peduncolato). Il<br />

peduncolo può essere formato da uno o due uriti.

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