You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
A CESANO<br />
VERgOgNA PER I MEzzI PUbbLICI<br />
Ore 13.<br />
Parto con mezz’ora d’anticipo da casa<br />
mia, per andare al lavoro. Non avendo un<br />
mezzo tutto mio sono costretta a prendere<br />
l’autobus per arrivare alla stazione e,<br />
come me, i tre quarti della popolazione<br />
di Cesano. Capita spesso che alle fermate<br />
degli autobus incontro gente che non<br />
conosce affatto gli orari e che preferisce<br />
partire con netto anticipo, sperando<br />
di prendere il primo mezzo che passa e<br />
non fare tardi ai rispettivi impegni. <strong>La</strong> mia<br />
mente si muove e fa due calcoli: “Dunque...<br />
gli autobus dovrebbero passare<br />
ogni 15-20 minuti al massimo, perciò<br />
a momenti dovrebbe passare lo 024!”.<br />
Attendo pazientemente sotto al sole cocente<br />
di Luglio; non c’è una panchina per<br />
sedersi e/o una struttura sotto la quale<br />
ripararmi dall’imperterrito sole, perciò tiro<br />
un bel respiro e continuo ad attendere.<br />
Passano 15 minuti e né l’autobus delle 13<br />
né quello delle 13,15 è passato. <strong>La</strong> mia<br />
pazienza viene messa a dura prova, ma<br />
non demordo; prima o poi qualcosa passerà<br />
e, chissà, magari potrò anche arrivare<br />
in orario! Giungono lentamente le 13,30<br />
e ancora niente. Mi fa male la testa, sono<br />
accaldata e anche molto arrabbiata. Infine,<br />
si fanno le 13,45 e appare, come un<br />
miraggio, la sagoma dello 036 che da Cesano<br />
paese scende poi su via della Stazione<br />
e arriva alla stazione vera e propria.<br />
Il conducente apre le porte e con la mia<br />
consueta cortesia chiedo come mai era<br />
passato a quell’ora e soprattutto, come<br />
mai lo 024 aveva saltato le sue corse. <strong>La</strong><br />
risposta non è stata altrettanto cordiale:<br />
“A’ signorì, questo passa ogni 40 minuti,<br />
che vole da me?”. Cerco di non badare<br />
alla fiammata di rabbia e indignazione che<br />
pervade la mia testa e mi siedo.<br />
Ore 21.<br />
Mi trovo nuovamente alla stazione di Cesano,<br />
di ritorno dal lavoro e dopo aver atteso il<br />
mio treno a Valle Aurelia per oltre mezz’ora,<br />
a causa di un ritardo per cui le Ferrovie dello<br />
Stato “si scusano per il disagio”, m’incammino<br />
verso la fermata dell’auto e prego di<br />
non aspettare troppo. Intanto aumentano le<br />
persone, che come me sono stanche della<br />
giornata e magari cariche di buste della spesa,<br />
pacchi e/o bambini che a quell’ora vogliono<br />
mangiare e andare a dormire. Anche<br />
qui nessuno sa a che ora passa l’autobus,<br />
non sono presenti i cartelli con gli orari, non<br />
ci sono panchine sulle quali sedersi e si ripresenta<br />
la situazione precedente. Attendo<br />
20 minuti e lo 024 non effettua le sue corse,<br />
né verso Osteria Nuova né ovviamente verso<br />
Cesano paese e si vocifera, in aggiunta,<br />
che lo 024 termina le sue corse alle 20 (che<br />
novità è questa?). Appare anche qui lo 036<br />
sul quale c’è scritto che andrà verso Cesano<br />
paese. Per sicurezza chiedo direttamente<br />
all’autista e lui mi dice che va sulla Cassia;<br />
un passeggero dietro di me gli ricorda che è<br />
scritto diversamente e scatta il battibecco.<br />
Scendo disperata dall’autobus e noto che i<br />
lampioni sono spenti e che per terra è pieno<br />
di vetri rotti e spazzatura. Mi sistemo<br />
alla meno peggio sulla bassa ringhiera che<br />
circonda l’incolta aiuola della stazione e ricomincio<br />
ad aspettare; è tardi e sono sola<br />
e penso che dovrò arrivare a casa passando<br />
per una stradina buia, in una zona<br />
abitata da gente poco rassicurante, che<br />
scende con me alla stessa fermata.<br />
Durante l’attesa ho modo di parlare con<br />
una donna di nome Maria e ne approfitto<br />
per lamentarmi un po’ del funzionamento<br />
dei mezzi pubblici a Cesano. Lei coglie<br />
la palla al balzo e insieme stiliamo una lista<br />
dei problemi maggiori, che qui tento<br />
di Valentina Angelucci<br />
di riportare. A partire dai perpetui ritardi,<br />
dagli ignoti orari, dalle pessime condizioni<br />
delle fermate, che non offrono un’attesa<br />
quantomeno decente e il più sopportabile<br />
possibile, è ufficiale che i mezzi di trasporto<br />
di Cesano non soddisfano affatto<br />
le necessità dei loro cittadini. In un paese<br />
di 12.000 persone, dove più della metà<br />
necessita di muoversi con i mezzi pubblici<br />
sale l’insoddisfazione, la frustrazione e la<br />
rabbia che, a volte, si trasforma in aggressione<br />
verbale. In cambio, dagli autisti, da<br />
coloro che hanno la responsabilità civile<br />
e morale di prestare il loro lavoro e le loro<br />
conoscenze, si ricevono continui motivi<br />
che spingono noi pendolari a non comprare<br />
il biglietto.<br />
Altro episodio. Sono solita domandare per<br />
ulteriore certezza dove porta l’autobus che<br />
sto per prendere. Una volta ho evitato di<br />
porre questa domanda immaginando lo<br />
stress che poteva provare il conducente,<br />
nel dare la stessa risposta a tutte le persone<br />
che salgono sull’autobus, per tutto il<br />
giorno, soprattutto quando è scritto in bei<br />
caratteri luccicanti. <strong>La</strong> mia fine? Sono stata<br />
“sparata dritta dritta” a Osteria Nuova e<br />
dopo aver litigato col conducente, mi sono<br />
sentita dire: “Non è un problema mio!”.<br />
Memore di questo episodio, la scorsa volta<br />
ho domandato e il conducente non mi ha<br />
risposto, così ho posto nuovamente la domanda,<br />
questa volta alzando la voce credendo<br />
non mi avesse sentito e mi è stato<br />
detto: “Lei è cieca o non sa leggere?”.<br />
Mi guardo attorno giornalmente e vedo<br />
che ci sono tantissime persone in attesa,<br />
proprio come me; che ci sono tantissime<br />
donne che come me, a tarda sera, devono<br />
prendere i mezzi pubblici e fare lunghi tratti<br />
a piedi in strade buie; che le fermate degli<br />
autobus non consentono di sedersi se