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Settembre 2009 UN’ALLEATA CONTRO IL RAPIDO INVECChIAMENTO LA MObILITà ARTICOLARE T empo fa, abbiamo parlato dell’attività motoria necessaria ai bambini affinché, in età adulta, non vadano incontro a malattie cardiocircolatorie. Ma noi, che siamo già adulti, non possiamo fare nulla per migliorare la nostra salute? La risposta ovviamente è sì: possiamo e dobbiamo fare qualcosa (in fin dei conti si tratta pur sempre del nostro corpo). Possiamo fare attività motoria rivolta al miglioramento ed al mantenimento del nostro stato di salute, per poter invecchiare con meno preoccupazioni. Per farlo ci viene incontro una miriade di possibilità, ma noi oggi ci concentreremo sulla mobilità articolare. Molti di noi, sentendo questo termine per la prima volta, si staranno chiedendo che cosa sia la mobilità articolare e che genere di aiuto può apportare. Ecco svelato il mistero: con questo temine si tende a descrivere la capacità di eseguire movimenti di grande ampiezza da parte di una o di più articolazioni. Utilizzata in varie discipline sportive, la mobilità articolare, nota anche come flessibilità, è utile per molti fattori, tra i quali la prevenzione dei traumi e delle lesioni, la prevenzione posturale e degli squilibri muscolari e l’ottimizzazione delle capacità di ristabilimento. È noto, infatti, che con una maggiore mobilità, si può reagire meglio a rapidi cambiamenti di equilibrio del corpo dovuti a perturbazioni esterne, per esempio se ci si trova su un autobus che frena all’improvviso. E non solo, grazie ai miglioramenti posturali Il Romanesco di Trilussa Er principio Un merlo che ciaveva la manìa de fà’ er tribuno in mezzo all’animali, una matina ruppe li stivali a le Galline d’una fattoria. Incominciò a strillà: dice: -- Quantunque voi sête bestie senza inteliggenza, bisogna ch’io ve formi la coscienza su un principio politico qualunque: Perché se pô fà’ a meno der talento, Ma nun se pô fa’ a meno der principio: Solo così s’ariva ar Municipio e, se viè bene, puro ar Parlamento. dovuti alla mobilità articolare, aumenta anche la flessibilità spinale che, favorendo una migliore espansione toracica, porta a benefici respiratori evitando l’affanno. Dunque la mobilità articolare, se allenata con una certa costanza, permette di avere meno problemi durante l’invecchiamento. Sappiamo infatti che la flessibilità corporea diminuisce con l’avanzare dell’età, in special modo negli arti inferiori (caviglia, ginocchio ed anca). Questo crea disagi in quanto non riusciamo più a compiere come vorremmo attività quotidiane che prima riuscivamo a svolgere senza battere ciglio. Ma quali sono queste attività quotidiane di cui stiamo parlando? Alcuni esempi possono essere rappresentati dal raggiungere qualcosa in alto, salire o scendere dall’auto, raccogliere oggetti, salire o scendere le scale, camminare normalmente, indossare abiti, chiudere una zip sulla schiena, pettinarsi i capelli (in particolar modo le signore), infilarsi i calzini od allacciarsi le scarpe. Quando la forza necessaria a muovere Solo così ciavrete la speranza d’arzà la voce in segno de protesta quanno er padrone ve farà l’inchiesta pe’ senti’ chi cià l’ovo ne la panza ‘Sta chiacchierata fece un certo senso: defatti, da quer giorno ogni Gallina, appena se svejava, la matina diceva de sé: - Come la penso? Che sarò? Socialista o clericale? Sarò repubbricana o indipennente?... E, co’ ‘st’idea fissata ne la mente, Covava l’ova assieme a l’ideale. di Andrea Amato un’articolazione inizia a diminuire, compiere questi gesti quotidiani diventa più difficile, infatti di solito avvertiamo un po’ di fastidio (o di dolore, a seconda dello sforzo). Questo ci costringe a fare movimenti meno ampi per non sentire il dolore, favorendo lentamente la riduzione della mobilità articolare, che nelle persone anziane può portare con facilità ad infortuni. Oggigiorno a causa della pigrizia ci sono molte persone che hanno una mobilità articolare ridotta, non solo tra gli adulti, ma anche tra i più giovani. Infatti, è un fenomeno che colpisce indipendentemente dall’età, anche se le persone anziane ne sono più soggette: è come per i frigoriferi; si mantiene pulita la serpentina perché altrimenti il frigorifero fa più fatica a lavorare e comunque non lavora bene. Noi, invece della pulizia, abbiamo bisogno di movimento! Questo, a lungo andare può portare ai problemi sopra citati, andando a modificare, a volte anche drasticamente, il nostro stile di vita, costringendoci a dipendere da altre persone per compiere atti quotidiani. Per evitare che ciò accada, possiamo svolgere una serie di sport o di attività in generale che ci facciano arrivare ad una completa escursione articolare, come gli esercizi fatti in acqua, la danza, il Tai-chi e lo stretching, ed altre attività che si possono trovare nelle palestre, luoghi in cui, stando a contatto con persone che hanno problemi simili ai nostri, si riesce anche a socializzare e, volendo, a creare amicizie nuove. Speriamo che qualcuno ora possa considerare l’allenamento della mobilità articolare una valida alternativa all’invecchiare davanti alla tv. Però finì la pace! Incominciorno Le solite questioni de partito E l’ovo che j’usciva da quer sito Riaveva sempre un po’ de bile intorno. Più, su la coccia, c’era l’impressione der colore politico d’ognuna; framezzo a tante solamente a una je scappò fôra senza convinzione. -- Io - disse - faccio l’ova de giornata, ma in quanto a li colori, va cercanno! O rosso, o bianco, o nero… finiranno Tutte ne la medesima frittata! (Trilussa, Le favole fasciste, Istituto Editoriale Giovanile, Roma - 1927)

A CESANO VERgOgNA PER I MEzzI PUbbLICI Ore 13. Parto con mezz’ora d’anticipo da casa mia, per andare al lavoro. Non avendo un mezzo tutto mio sono costretta a prendere l’autobus per arrivare alla stazione e, come me, i tre quarti della popolazione di Cesano. Capita spesso che alle fermate degli autobus incontro gente che non conosce affatto gli orari e che preferisce partire con netto anticipo, sperando di prendere il primo mezzo che passa e non fare tardi ai rispettivi impegni. La mia mente si muove e fa due calcoli: “Dunque... gli autobus dovrebbero passare ogni 15-20 minuti al massimo, perciò a momenti dovrebbe passare lo 024!”. Attendo pazientemente sotto al sole cocente di Luglio; non c’è una panchina per sedersi e/o una struttura sotto la quale ripararmi dall’imperterrito sole, perciò tiro un bel respiro e continuo ad attendere. Passano 15 minuti e né l’autobus delle 13 né quello delle 13,15 è passato. La mia pazienza viene messa a dura prova, ma non demordo; prima o poi qualcosa passerà e, chissà, magari potrò anche arrivare in orario! Giungono lentamente le 13,30 e ancora niente. Mi fa male la testa, sono accaldata e anche molto arrabbiata. Infine, si fanno le 13,45 e appare, come un miraggio, la sagoma dello 036 che da Cesano paese scende poi su via della Stazione e arriva alla stazione vera e propria. Il conducente apre le porte e con la mia consueta cortesia chiedo come mai era passato a quell’ora e soprattutto, come mai lo 024 aveva saltato le sue corse. La risposta non è stata altrettanto cordiale: “A’ signorì, questo passa ogni 40 minuti, che vole da me?”. Cerco di non badare alla fiammata di rabbia e indignazione che pervade la mia testa e mi siedo. Ore 21. Mi trovo nuovamente alla stazione di Cesano, di ritorno dal lavoro e dopo aver atteso il mio treno a Valle Aurelia per oltre mezz’ora, a causa di un ritardo per cui le Ferrovie dello Stato “si scusano per il disagio”, m’incammino verso la fermata dell’auto e prego di non aspettare troppo. Intanto aumentano le persone, che come me sono stanche della giornata e magari cariche di buste della spesa, pacchi e/o bambini che a quell’ora vogliono mangiare e andare a dormire. Anche qui nessuno sa a che ora passa l’autobus, non sono presenti i cartelli con gli orari, non ci sono panchine sulle quali sedersi e si ripresenta la situazione precedente. Attendo 20 minuti e lo 024 non effettua le sue corse, né verso Osteria Nuova né ovviamente verso Cesano paese e si vocifera, in aggiunta, che lo 024 termina le sue corse alle 20 (che novità è questa?). Appare anche qui lo 036 sul quale c’è scritto che andrà verso Cesano paese. Per sicurezza chiedo direttamente all’autista e lui mi dice che va sulla Cassia; un passeggero dietro di me gli ricorda che è scritto diversamente e scatta il battibecco. Scendo disperata dall’autobus e noto che i lampioni sono spenti e che per terra è pieno di vetri rotti e spazzatura. Mi sistemo alla meno peggio sulla bassa ringhiera che circonda l’incolta aiuola della stazione e ricomincio ad aspettare; è tardi e sono sola e penso che dovrò arrivare a casa passando per una stradina buia, in una zona abitata da gente poco rassicurante, che scende con me alla stessa fermata. Durante l’attesa ho modo di parlare con una donna di nome Maria e ne approfitto per lamentarmi un po’ del funzionamento dei mezzi pubblici a Cesano. Lei coglie la palla al balzo e insieme stiliamo una lista dei problemi maggiori, che qui tento di Valentina Angelucci di riportare. A partire dai perpetui ritardi, dagli ignoti orari, dalle pessime condizioni delle fermate, che non offrono un’attesa quantomeno decente e il più sopportabile possibile, è ufficiale che i mezzi di trasporto di Cesano non soddisfano affatto le necessità dei loro cittadini. In un paese di 12.000 persone, dove più della metà necessita di muoversi con i mezzi pubblici sale l’insoddisfazione, la frustrazione e la rabbia che, a volte, si trasforma in aggressione verbale. In cambio, dagli autisti, da coloro che hanno la responsabilità civile e morale di prestare il loro lavoro e le loro conoscenze, si ricevono continui motivi che spingono noi pendolari a non comprare il biglietto. Altro episodio. Sono solita domandare per ulteriore certezza dove porta l’autobus che sto per prendere. Una volta ho evitato di porre questa domanda immaginando lo stress che poteva provare il conducente, nel dare la stessa risposta a tutte le persone che salgono sull’autobus, per tutto il giorno, soprattutto quando è scritto in bei caratteri luccicanti. La mia fine? Sono stata “sparata dritta dritta” a Osteria Nuova e dopo aver litigato col conducente, mi sono sentita dire: “Non è un problema mio!”. Memore di questo episodio, la scorsa volta ho domandato e il conducente non mi ha risposto, così ho posto nuovamente la domanda, questa volta alzando la voce credendo non mi avesse sentito e mi è stato detto: “Lei è cieca o non sa leggere?”. Mi guardo attorno giornalmente e vedo che ci sono tantissime persone in attesa, proprio come me; che ci sono tantissime donne che come me, a tarda sera, devono prendere i mezzi pubblici e fare lunghi tratti a piedi in strade buie; che le fermate degli autobus non consentono di sedersi se

Settembre 2009<br />

UN’ALLEATA CONTRO IL RAPIDO INVECChIAMENTO<br />

LA MObILITà ARTICOLARE<br />

T<br />

empo fa, abbiamo<br />

parlato dell’attività<br />

motoria necessaria<br />

ai bambini affinché,<br />

in età adulta, non<br />

vadano incontro a<br />

malattie cardiocircolatorie.<br />

Ma noi, che siamo già adulti, non<br />

possiamo fare nulla per migliorare la nostra<br />

salute? <strong>La</strong> risposta ovviamente è sì: possiamo<br />

e dobbiamo fare qualcosa (in fin dei<br />

conti si tratta pur sempre del nostro corpo).<br />

Possiamo fare attività motoria rivolta<br />

al miglioramento ed al mantenimento del<br />

nostro stato di salute, per poter invecchiare<br />

con meno preoccupazioni. Per farlo ci<br />

viene incontro una miriade di possibilità,<br />

ma noi oggi ci concentreremo sulla mobilità<br />

articolare.<br />

Molti di noi, sentendo questo termine per<br />

la prima volta, si staranno chiedendo che<br />

cosa sia la mobilità articolare e che genere<br />

di aiuto può apportare. Ecco svelato il<br />

mistero: con questo temine si tende a descrivere<br />

la capacità di eseguire movimenti<br />

di grande ampiezza da parte di una o di<br />

più articolazioni. Utilizzata in varie discipline<br />

sportive, la mobilità articolare, nota<br />

anche come flessibilità, è utile per molti<br />

fattori, tra i quali la prevenzione dei traumi<br />

e delle lesioni, la prevenzione posturale e<br />

degli squilibri muscolari e l’ottimizzazione<br />

delle capacità di ristabilimento.<br />

È noto, infatti, che con una maggiore mobilità,<br />

si può reagire meglio a rapidi cambiamenti<br />

di equilibrio del corpo dovuti a perturbazioni<br />

esterne, per esempio se ci si trova<br />

su un autobus che frena all’improvviso. E<br />

non solo, grazie ai miglioramenti posturali<br />

Il Romanesco di Trilussa<br />

Er principio<br />

Un merlo che ciaveva la manìa<br />

de fà’ er tribuno in mezzo all’animali,<br />

una matina ruppe li stivali<br />

a le Galline d’una fattoria.<br />

Incominciò a strillà: dice: -- Quantunque<br />

voi sête bestie senza inteliggenza,<br />

bisogna ch’io ve formi la coscienza<br />

su un principio politico qualunque:<br />

Perché se pô fà’ a meno der talento,<br />

Ma nun se pô fa’ a meno der principio:<br />

Solo così s’ariva ar Municipio<br />

e, se viè bene, puro ar Parlamento.<br />

dovuti alla mobilità articolare, aumenta anche<br />

la flessibilità spinale che, favorendo una<br />

migliore espansione toracica, porta a benefici<br />

respiratori evitando l’affanno. Dunque la<br />

mobilità articolare, se allenata con una certa<br />

costanza, permette di avere meno problemi<br />

durante l’invecchiamento. Sappiamo<br />

infatti che la flessibilità corporea diminuisce<br />

con l’avanzare dell’età, in special modo negli<br />

arti inferiori (caviglia, ginocchio ed anca).<br />

Questo crea disagi in quanto non riusciamo<br />

più a compiere come vorremmo attività<br />

quotidiane che prima riuscivamo a svolgere<br />

senza battere ciglio.<br />

Ma quali sono queste attività quotidiane di<br />

cui stiamo parlando? Alcuni esempi possono<br />

essere rappresentati dal raggiungere<br />

qualcosa in alto, salire o scendere dall’auto,<br />

raccogliere oggetti, salire o scendere le<br />

scale, camminare normalmente, indossare<br />

abiti, chiudere una zip sulla schiena, pettinarsi<br />

i capelli (in particolar modo le signore),<br />

infilarsi i calzini od allacciarsi le scarpe.<br />

Quando la forza necessaria a muovere<br />

Solo così ciavrete la speranza<br />

d’arzà la voce in segno de protesta<br />

quanno er padrone ve farà l’inchiesta<br />

pe’ senti’ chi cià l’ovo ne la panza<br />

‘Sta chiacchierata fece un certo senso:<br />

defatti, da quer giorno ogni Gallina,<br />

appena se svejava, la matina<br />

diceva de sé: - Come la penso?<br />

Che sarò? Socialista o clericale?<br />

Sarò repubbricana o indipennente?...<br />

E, co’ ‘st’idea fissata ne la mente,<br />

Covava l’ova assieme a l’ideale.<br />

di Andrea Amato<br />

un’articolazione inizia a diminuire, compiere<br />

questi gesti quotidiani diventa più difficile,<br />

infatti di solito avvertiamo un po’ di fastidio<br />

(o di dolore, a seconda dello sforzo).<br />

Questo ci costringe a fare movimenti meno<br />

ampi per non sentire il dolore, favorendo<br />

lentamente la riduzione della mobilità articolare,<br />

che nelle persone anziane può portare<br />

con facilità ad infortuni. Oggigiorno a<br />

causa della pigrizia ci sono molte persone<br />

che hanno una mobilità articolare ridotta,<br />

non solo tra gli adulti, ma anche tra i più<br />

giovani. Infatti, è un fenomeno che colpisce<br />

indipendentemente dall’età, anche se<br />

le persone anziane ne sono più soggette: è<br />

come per i frigoriferi; si mantiene pulita la<br />

serpentina perché altrimenti il frigorifero fa<br />

più fatica a lavorare e comunque non lavora<br />

bene. Noi, invece della pulizia, abbiamo<br />

bisogno di movimento! Questo, a lungo<br />

andare può portare ai problemi sopra citati,<br />

andando a modificare, a volte anche<br />

drasticamente, il nostro stile di vita, costringendoci<br />

a dipendere da altre persone<br />

per compiere atti quotidiani.<br />

Per evitare che ciò accada, possiamo<br />

svolgere una serie di sport o di attività in<br />

generale che ci facciano arrivare ad una<br />

completa escursione articolare, come gli<br />

esercizi fatti in acqua, la danza, il Tai-chi e<br />

lo stretching, ed altre attività che si possono<br />

trovare nelle palestre, luoghi in cui, stando<br />

a contatto con persone che hanno problemi<br />

simili ai nostri, si riesce anche a socializzare<br />

e, volendo, a creare amicizie nuove.<br />

Speriamo che qualcuno ora possa considerare<br />

l’allenamento della mobilità articolare<br />

una valida alternativa all’invecchiare<br />

davanti alla tv.<br />

Però finì la pace! Incominciorno<br />

Le solite questioni de partito<br />

E l’ovo che j’usciva da quer sito<br />

Riaveva sempre un po’ de bile intorno.<br />

Più, su la coccia, c’era l’impressione<br />

der colore politico d’ognuna;<br />

framezzo a tante solamente a una<br />

je scappò fôra senza convinzione.<br />

-- Io - disse - faccio l’ova de giornata,<br />

ma in quanto a li colori, va cercanno!<br />

O rosso, o bianco, o nero… finiranno<br />

Tutte ne la medesima frittata!<br />

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