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FOCUS<br />
L’ESPERTO<br />
Primavera,<br />
tempo<br />
di erbe<br />
spontanee<br />
salutari e<br />
preziose<br />
Prof. Aldo Ranfa<br />
Docente di Botanica ambientale e applicata<br />
Facoltà di Agraria - Università degli Studi di <strong>Per</strong>ugia<br />
L<br />
a primavera non è solo tempo di fiori ma anche di erbe<br />
spontanee. La pratica di riconoscimento delle erbe<br />
spontanee si chiama fitoalimurgia (Phytoalimurgia) e<br />
designa <strong>la</strong> conoscenza e l’uso delle specie vegetali a scopo<br />
alimentare <strong>in</strong> tempi di necessità o carestia. Sistematizzata<br />
come discipl<strong>in</strong>a vera e propria verso <strong>la</strong> f<strong>in</strong>e dell’800, <strong>in</strong> realtà<br />
si tratta di una consuetud<strong>in</strong>e molto diffusa <strong>in</strong> passato,<br />
soprat<strong>tutto</strong> nei ceti meno abbienti che trovavano nelle erbe<br />
selvatiche una risorsa alimentare di primaria importanza.<br />
Oggi questa pratica è di nuovo valorizzata grazie a un ripensamento<br />
degli stili di vita basato sul<strong>la</strong> riscoperta del<strong>la</strong> natura.<br />
A par<strong>la</strong>rci di questo argomento il Prof. Aldo Ranfa, docente<br />
presso <strong>la</strong> Facoltà di Agraria dell’Università degli Studi di <strong>Per</strong>ugia<br />
di Botanica ambientale e applicata e autore di “Piante<br />
amiche e nemiche dell’uomo” (2004) oltre che del volume<br />
“Aspetti fitoecologici e nutrizionali di alcune specie vegetali<br />
spontanee <strong>in</strong> Umbria per <strong>la</strong> conoscenza, recupero e valorizzazione<br />
di risorse ambientali”(2009).<br />
Il Prof. Ranfa spiega che le erbe spontanee sono un vero e proprio<br />
patrimonio di risorse dal punto di vista nutrizionale, ricche<br />
di vitam<strong>in</strong>e, sali m<strong>in</strong>erali e <strong>in</strong> molti casi di polifenoli con note<br />
proprietà antiossidanti.<br />
Secondo alcune recenti ricerche <strong>in</strong>oltre, molte varietà di erbe<br />
spontanee presentano anche una significativa concentrazione<br />
26 ORIZZONTE<br />
di Omega3, certo non paragonabile a quel<strong>la</strong> che possiamo trovare<br />
nel pesce, ma ugualmente esemplificativa del potenziale<br />
racchiuso <strong>in</strong> queste erbe. Le erbe spontanee <strong>in</strong>fatti, sottol<strong>in</strong>ea<br />
il Professore, non sono sostitutive di altri alimenti, ma sono<br />
preziosi coadiuvanti che <strong>in</strong>seriti nel<strong>la</strong> dieta alimentare possono<br />
offrire un valido supporto al benessere complessivo del nostro<br />
organismo. I risultati che possiamo ricavare da un consumo<br />
rego<strong>la</strong>re e costante delle stesse abbracciano un’ampia gamma<br />
di benefici. Ad esempio le foglie del comune papavero che<br />
fiorisce colorando di rosso le scarpate sono un b<strong>la</strong>ndo ma ottimo<br />
sedativo con effetti molto positivi sul benessere psicofisico<br />
dell’organismo. Piante pertanto “amiche” facili da reperire<br />
nei campi nostrani come ad esempio il popo<strong>la</strong>re caccialepre,<br />
piant<strong>in</strong>a molto appetitosa e ricercata che si può trovare sulle<br />
scarpate rivolte a sud riconoscibile dal<strong>la</strong> radice legnosa, allungata<br />
e <strong>in</strong>grossata dal<strong>la</strong> cui fuoriesce un <strong>la</strong>ttice dolciastro,<br />
dal<strong>la</strong> disposizione delle foglie che si sviluppano a rosetta e<br />
che possono essere allungate-obovate, <strong>in</strong>tere o pennatosette,<br />
frastagliate ed <strong>in</strong>crespate talvolta con venature vio<strong>la</strong>cee. Altrettanto<br />
diffuso nel territorio il raponzolo, che <strong>in</strong>vece cresce<br />
nelle zone leggermente umide e ombreggiate e viene, <strong>in</strong> virtù<br />
del<strong>la</strong> sua eccellente versatilità, def<strong>in</strong>ito l’ortaggio dei poveri,<br />
poiché se ne consumano tutte le parti dai fiori, alle radici, alle<br />
foglie. Sicuramente nota anche <strong>la</strong> cicoria selvatica detta “sposa<br />
del sole” per <strong>la</strong> caratteristica conformazione delle foglie<br />
che le danno l’aspetto di un “piccolo” sole, anche il consumo<br />
di quest’erba affonda le sue radici nel tempo tanto da essere<br />
citata pers<strong>in</strong>o nel<strong>la</strong> Bibbia.<br />
L’uso delle erbe spontanee <strong>in</strong> cuc<strong>in</strong>a, come ci illustra il Prof.<br />
Ranfa, è davvero una prova di abilità e talento cul<strong>in</strong>ario. Si<br />
tratta <strong>in</strong>fatti di sapori forti con asperità amare, che possono,<br />
se ben dosati e mesco<strong>la</strong>ti, offrire ai piatti personalità e dare<br />
loro un timbro del <strong>tutto</strong> partico<strong>la</strong>re. Inoltre le erbe possono<br />
essere nel<strong>la</strong> maggior parte dei casi consumate nel<strong>la</strong> versione<br />
sia cruda che cotta. Crude e ben mesco<strong>la</strong>te aggiungono verve<br />
alle <strong>in</strong>sa<strong>la</strong>te primaverili arricchendole di sfumature, mentre<br />
cotte tendono a mitigare il loro tratto amaro come accade per<br />
i crispigni, amarognoli nel<strong>la</strong> versione cruda, ma partico<strong>la</strong>rmente<br />
dolci <strong>in</strong> quel<strong>la</strong> cotta. La pratica del riconoscimento e del<strong>la</strong><br />
raccolta di erbe spontanee possiede <strong>in</strong>dubbiamente anche una<br />
cifra culturale molto significativa: recuperare questa pratica<br />
significa non solo rial<strong>la</strong>cciare una più <strong>in</strong>tensa e approfondita<br />
re<strong>la</strong>zione con <strong>la</strong> natura, ma anche riconnettersi alle tradizioni<br />
storiche, cul<strong>in</strong>arie, culturali di un territorio. Al<strong>la</strong> luce di queste<br />
considerazioni, mette <strong>in</strong> evidenza Ranfa, è importante rispettare<br />
anche alcune regole di raccolta e di consumo. Occorre<br />
raccogliere le erbe solo <strong>in</strong> luoghi non <strong>in</strong>qu<strong>in</strong>ati, lontani dalle<br />
strade, dagli aeroporti e dai campi dove si utilizzano anti-criptogamici,<br />
<strong>la</strong>varle accuratamente prima del consumo; ma occorre<br />
anche prestare attenzione a non depauperare il territorio<br />
tute<strong>la</strong>ndo non solo l’uomo ma anche <strong>la</strong> natura.