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Il complesso nuragico di Palmavera - Sardegna Cultura

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golare sepoltura scoperta a Monte S. Giuliano, nel 1959, in occasione<br />

dei lavori per l’acquedotto <strong>di</strong> Alghero. Si tratta <strong>di</strong> un corridoio,<br />

<strong>di</strong>strutto in parte dai lavori, costruito con pietre <strong>di</strong> modesta grandezza<br />

e contenente i resti sconvolti e confusi <strong>di</strong> 54 in<strong>di</strong>vidui corredati da<br />

pochi vasi e da 12 punteruoli in rame o bronzo.<br />

Età nuragica (1500-VI sec. a.C.)<br />

Anche nell’Algherese si avverte il fervore culturale che sembra caratterizzare<br />

la <strong>Sardegna</strong> fra la me<strong>di</strong>a Età del Bronzo e la prima Età<br />

del Ferro. La presenza, infatti, <strong>di</strong> decine <strong>di</strong> nuraghi, villaggi, tombe e<br />

materiali vari sono in<strong>di</strong>cativi <strong>di</strong> un popolamento intensivo <strong>di</strong> questo<br />

territorio.<br />

Ovviamente, anche in questa regione il segno più vistoso dell’età<br />

nuragica è dato dai numerosi nuraghi che sono <strong>di</strong>sseminati un po’<br />

ovunque, talora arroccati sulla cima <strong>di</strong> una altura, ma soprattutto<br />

<strong>di</strong>sposti nelle aree pianeggianti, lungo la costa e nell’imme<strong>di</strong>ato<br />

entroterra <strong>di</strong> Porto Conte, a controllo <strong>di</strong> appro<strong>di</strong>, vie naturali e corsi<br />

d’acqua.<br />

Nella Carta “nuragografìca” del Nissar<strong>di</strong> pubblicata dal Pinza, i<br />

nuraghi attribuiti ad Alghero sono ben 96, sei dei quali sono illustrati<br />

graficamente (Taulera, Monte Siseri Basso, Sa Cobelciada,<br />

Bullittas, Sa Lattara). <strong>Il</strong> Melis, nel 1967, ne segnala 95, mentre sono<br />

90 quelli riportati nella Carta archeologica <strong>di</strong> questa Guida, determinata,<br />

rispetto alle in<strong>di</strong>cazioni precedenti, da una più attenta attribuzione<br />

dei monumenti ai comuni <strong>di</strong> pertinenza. Una densità dello 0,40<br />

per kmq, più elevata rispetto a quella regionale (0,27) od a quella<br />

relativa alla Nurra <strong>di</strong> Portotorres (0,16), ma inferiore a quella che si<br />

registra nel territorio <strong>di</strong> Olmedo (0,74).<br />

Purtroppo, i lavori <strong>di</strong> bonifica avviati nella regione a partire dagli<br />

anni ’30 ed intensificatisi negli anni ’50 hanno portato alla completa<br />

<strong>di</strong>struzione <strong>di</strong> una trentina <strong>di</strong> nuraghi: vale a <strong>di</strong>re che il 33% dei monumenti<br />

già segnalati sono totalmente scomparsi. Un danno grave ed<br />

irreparabile, ma certamente “accettabile” se pensiamo che nella<br />

Nurra <strong>di</strong> Portotorres le carte catastali del 1848 segnavano ben 36<br />

nuraghi, <strong>di</strong>venuti 16 nella Carta del Nissar<strong>di</strong> e ridottisi ad appena 8<br />

dopo un sistematico censimento effettuato in questi anni (!).<br />

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