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Il complesso nuragico di Palmavera - Sardegna Cultura

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te attraverso le sepolture e le statuine della “Dea Madre”, <strong>di</strong>vinità<br />

tutelare, genitrice e nutrice per tutte le comunità neolitiche me<strong>di</strong>terranee<br />

ed orientali.<br />

Finora, certamente per carenza <strong>di</strong> ricerche, la cultura <strong>di</strong><br />

Bonuighinu è attestata nel territorio soltanto da pochi frammenti<br />

ceramici provenienti dalla Grotta Verde; troppo poco, ovviamente,<br />

per la definizione <strong>di</strong> un quadro culturale che si va sempre più arricchendo<br />

nel resto dell’Isola.<br />

Neolitico Recente (3500-2700 a.C.)<br />

Nella seconda metà del IV millennio, esauritasi l’esperienza <strong>di</strong> Bonuighinu<br />

e maturati gradualmente i processi economici e culturali avviati<br />

nelle fasi precedenti, si viene elaborando una cultura complessa<br />

ed articolata, detta <strong>di</strong> Ozieri o San Michele. Distribuita <strong>di</strong>ffusamente<br />

in tutta l’Isola, la cultura <strong>di</strong> Ozieri rappresenta il momento più elevato<br />

della preistoria sarda, in sintonia con quanto avviene negli stessi<br />

tempi nel bacino del Me<strong>di</strong>terraneo, verso il quale la <strong>Sardegna</strong> ora si<br />

apre con sempre maggiore vivacità, ricevendone stimoli ed apporti<br />

culturali.<br />

I caratteri salienti <strong>di</strong> questa cultura sono dati dall’eccezionale sviluppo<br />

dell’architettura funeraria, soprattutto ipogeica – ma non è<br />

priva <strong>di</strong> significato anche quella <strong>di</strong> tipo megalitico (ciste, dolmen, circoli)<br />

– e da una produzione vascolare quanto mai ricca e fantasiosa,<br />

sia sotto l’aspetto formale che decorativo.<br />

Nell’Algherese la cultura <strong>di</strong> Ozieri è presente nella Grotta Verde ed<br />

in particolare è rappresentata dalle numerose grotticelle artificiali –<br />

le c.d. domus de janas o Domos de Sas Fadas come vengono dette in<br />

questa regione – che sono in<strong>di</strong>cative dell’intensa frequentazione<br />

umana che ha caratterizzato il territorio in questa fase, motivata dalla<br />

favorevole situazione geomorfologica che consentiva una economia<br />

<strong>di</strong> tipo misto (caccia, pesca, agricoltura, pastorizia), commerci e contatti<br />

con aree extrainsulari.<br />

Si conoscono finora 75 tombe ipogeiche – densità dello 0,33 per<br />

kmq –, sia isolate (Scala Piccada, Sa Londra, Tanca Calvia, etc.) che<br />

raccolte in piccoli gruppi (Matteattu, S. Elmo, etc.), oppure in estese<br />

necropoli: ben 48 sono comprese fra Anghelu Ruju (38) e Santu<br />

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