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21 Monitor Mercati economia esteri L’isola dell’Irlanda si estende per 70.273 km² dei quali cinque sesti appartengono all’Irlanda del Nord. Il paese è occupato per più di due terzi da immense distese di prati e pascoli. È bagnato ad ovest dall’oceano Atlantico, a nord-est dal canale del Nord; a est c’è il mare d’Irlanda, che si collega all’oceano a sud-ovest tramite il canale di San Giorgio e il mare Celtico. L’Irlanda viene classificata dalla World Bank come un paese dall’alto reddito pro capite. La sua costa occidentale è formata soprattutto da scogliere, ampie baie circolari ricche di isole e spiagge che cambiano velocemente con la marea, mentre la costa meridionale è composta da penisole, spiagge lunghissime e insenature molto strette. Il territorio vicino si caratterizza, dal punto di vista del paesaggio, da colline e basse montagne, mentre la parte centrale è formata da pianure e prati, attraversati da vari fiumi, il più lungo dei quali, lo Shannon, forma già da solo numerosi laghi o loughs. Il centro della nazione è costituito dalle paludi dello Shannon, con vaste distese di torba. Il clima del paese è di tipo oceanico, con abbondanti precipitazioni; di conseguenza è molto umido e nebbioso, per questo il territorio irlandese è ricco di vegetazione e l’isola viene comunemente chiamata “Isola di smeraldo”. Gli inglesi hanno guidato l’Irlanda dal XII al XX secolo e il loro dominio è stato molto influente a partire dal XVI secolo; infatti, in quel tempo, la Gran Bretagna, che stava vivendo le complesse vicende della riforma protestante, provò ad imporla in tutti i modi agli irlandesi. Questi, tuttavia, erano molto fedeli alla religione cattolica, motivo per cui nacquero vari movimenti politici che si sono battuti per l’autonomia e l’indipendenza dell'isola. Le lotte sono proseguite fino al 1921, quando il paese ottenne l’indipendenza dal dominio inglese. Malgrado le influenze britanniche, l’Irlanda ha sempre cercato di mantenere la sua cultura e le sue tradizioni, rifacendosi alla storia gaelica. È diventata famosa nel mondo, fra le tante cose, per il Libro di Kells, la musica folk, il gruppo musicale U2, la birra Guinness, mentre in ambito letterario per scrittori come James Joyce ed Oscar Wilde, solo per citarne alcuni. dati di base1 Superficie Popolazione Densità della popolazione Lingua ufficiale Religione Unità monetaria Forma istituzionale Capitale Organizzazioni di appartenenza gUIda aI MERcaTI EsTERI: L'IRLaNda 70.273 kmq 4.470.700 circa 60 ab./kmq Irlandese e inglese Cattolica (91,6%), anglicana (2,3%), presbiteriana (0,4%) Euro Repubblica parlamentare Dublino Ue, Consiglio d’Europa, Ebrd, Ocde, Onu, Osce 1 - Dove non diversamente specificato, le fonti informative dei dati qui esposti sono www.ice.gov.it e www.worldbank.org In Irlanda c’è una importante cultura sportiva, ad esempio viene praticato il calcio gaelico, ma anche sport comuni come il rugby, il baseball, l’hockey sul ghiaccio; inoltre, nel 2007, il paese ha fatto il suo ingresso nel mondo dell’automobilismo partecipando al campionato del mondo di rally. Dal punto di vista socio-politico, l’Irlanda è una Repubblica parlamentare. In base alla Costituzione in vigore dal 1937, modificata nel 1949, il Presidente della Repubblica (attualmente Mary McAleese) è eletto a suffragio diretto per sette anni. Il potere esecutivo spetta al Governo, presieduto dal Primo Ministro e responsabile nei confronti del Parlamento. Quest’ultimo è composto dalla Camera dei Deputati (166 membri eletti a suffragio universale) e dal Senato (60 membri, 49 dei quali scelti con elezioni di secondo grado e 11 nominati dal Primo Ministro), rinnovati ogni cinque anni. L’Irlanda ha un sistema giuridico di tipo common law costituito dalla Corte suprema, dalla Corte d’appello penale, dall’Alta Corte, dalla Corte di circuito e dal Tribunale distrettuale, nei quali si applicano le leggi irlandesi. I processi per reati gravi devono essere tenuti davanti ad una giuria. Per quanto riguarda l’organizzazione amministrativa, il paese è suddiviso in quattro province e 32 contee. Le città principali sono la capitale Dublino con 505.739 abitanti, seguita da Cork, Galway, Limerick e Waterford. La densità media della popolazione è di 60 abitanti per kmq. Nell’aprile 2010 la popolazione del paese era di 4.470.700 abitanti, con un tasso di crescita annuo del 1,01% circa. In particolare, i cittadini irlandesi sono aumentati in modo significativo negli ultimi anni, soprattutto grazie al fenomeno dell’immigrazione, tanto che circa il 10% della popolazione è di origine straniera. I gruppi etnici principali sono: irlandesi 97,4%; inglesi 1,6%; americani 0,3%; altri 0,7%. L’Irlanda é un paese bilingue, infatti, sono parlate sia l’irlandese (gaelico), sia l’inglese, ed entrambe vengono considerate lingue ufficiali. Le religioni professate sono quella cattolica e, in minoranza, quella anglicana e presbiteriana. Per quanto riguarda l’economia, il settore primario ne rappresenta il 5%: i principali prodotti agricoli sono l’avena, l’orzo, il frumento, le patate, la barbabietola da zucchero. Sono importanti anche gli allevamenti di suini, bovini ed ovini, nonché la pesca. In questo comparto, il valore dei prezzi di produzione dei prodotti agricoli ha registrato una contrazione del 18,1% nel 2009 rispetto al 2008. In tale anno, inoltre, è da segnalare la Principali indicatori socio-politici valori % Tasso di incremento demografico 1,01 Variazione tasso di incremento demografico rispetto al 2009 -9,82% Speranza di vita (in anni) 79,85 Popolazione urbana (in % della popolazione totale) 63,6 Forza lavoro (in % della popolazione totale) 57,79 Spesa per la sanità (% sul pil) 7,57 Utilizzatori di internet (% totale popolazione) 62,70 Tasso di disoccupazione 13,7
Mercati esteri crisi dell’allevamento suino, dovuta alla scoperta di alcuni casi di contaminazione da diossina, in seguito ai quali il Governo aveva ordinato l’immediato ritiro dal commercio di tutta la carne suina macellata nel paese dall’inizio di settembre all’inizio di dicembre 2008. Questo fatto ha comportato pesanti conseguenze per gli operatori nazionali del settore oltre che per gli importatori stranieri di carne irlandese e ha minato la fiducia dei consumatori. Inoltre, proprio a tutela di questi ultimi, il Governo ha intrapreso numerose pratiche per avviare anche in Irlanda procedure di tracciabilità degli alimenti. Il settore secondario costituisce il 46% dell’economia, nel quale spiccano industrie siderurgiche, raffinerie di petrolio, impianti chimici, industrie dell’elettronica e dell’informatica, industrie farmaceutiche, meccaniche, manifatture di tabacco, distillerie e birrifici. Nel luglio 2010, il volume della produzione industriale era superiore del 12,4% rispetto allo stesso periodo del 2009, mentre il volume d’affari era aumentato del 13,8%. I principali cambiamenti si sono registrati soprattutto nel comparto dei prodotti e preparati farmaceutici di base (+21,8%), in quello chimico e ad alta tecnologia (+17,3%) e in quello informatico, elettronico ed ottico (-19,5%). Un settore che merita particolare attenzione è l’edilizia che, dopo una fase di boom economico derivante dall’aumento della popolazione, dell’occupazione e dei redditi, ora mostra forti segnali di crisi, tanto da registrare una diminuzione dell’attività su base annua del 34,1% in volume e del 34,8% in valore. Nel terziario (49% del pil) emerge il turismo, attratto dalla bellezza dei paesaggi, dagli affascinanti monumenti del passato e dalla possibilità di praticare sport all’aria aperta, come il golf, le passeggiate a cavallo, le escursioni. Tuttavia, il settore che attira più degli altri l’attenzione è quello bancario, indebitato oltre misura. Questo ha richiesto l’intervento da parte del Governo che, attraverso finanziamenti multilaterali, è riuscito ad evitare un vero e proprio collasso del sistema. In ogni modo, il timore è che tali finanziamenti non riescano a ripristinare una situazione di equilibrio e che ciò minacci la stabilità della moneta comunitaria. Per evitare tali conseguenze drammatiche il Governo ha istituito una task force composta da esperti internazionali e dal governatore della Banca centrale, allo scopo di quantificare gli aiuti internazionali di cui necessita il sistema bancario irlandese (che potrebbero superare gli 80 milioni di euro) e, soprattutto, per capire le motivazioni di tale crisi. Ad oggi, infatti, le principali cause venivano attribuite alla crisi economica e finanziaria globale, nonché alla recessione del settore edilizio irlandese. Tuttavia sembra che tali motivazioni non siano le sole e che una buona parte sia da attribuire a fattori endogeni, separati dalla crisi finanziaria internazionale. A partire dal 2008 l’Irlanda sta, quindi, attraversando un periodo di recessione economica; in tale anno, infatti, il paese ha visto una drastica riduzione del pil, andamento riconfermato anche nel 2009 con una contrazione del 7,6%. Nel primo trimestre del 2010, le rilevazioni del Cso 2 mostrano, rispetto al trimestre precedente, una crescita del prodotto interno lordo del 2,2%: questo è il primo dato positivo dopo otto trimestri successivi di andamento Principali indicatori economici valori (1° semestre 2009) Pil reale (variazione %) -0,6 Saldo di bilancio (% del pil) 26,5 Saldo bilancia dei pagamenti (% del pil) 1,9 Tasso di inflazione -1,4 Variazione tasso di inflazione 0,60 Contributo dei diversi settori economici alla formazione del pil (in %) • Primario • Secondario •Terziario 2 - Cso: Ufficio centrale di statistica irlandese 5 46 49 22 commercio estero dell'Irlanda (in milioni di euro) 1° sem. 2009 1° sem. 2010 variazione % Esportazioni 44.099,7 43.537,6 -1 Importazioni 23.765,6 22.708,4 -4 Saldo 20.334,1 20.829,2 +2 negativo. Il secondo trimestre, invece, evidenzia un calo del pil rispetto al primo del 1,2% e, in generale, il 2010 vede una riduzione dello 0,6%. Per quanto riguarda i consumi, nel secondo trimestre del 2010 vi è stato un calo di quelli personali di beni e servizi in termini di volume dell’1,7% ed una diminuzione degli investimenti di capitale del 19,9%, rispetto al corrispondente periodo del 2009. Sempre in tale periodo, il volume delle vendite al dettaglio è aumentato del 3,3% rispetto all’anno precedente, mentre il valore di tali vendite è diminuito dello 0,3%. A giugno 2010 i comparti che hanno registrato i maggiori incrementi sono stati quello dei motori (+13,9%), degli esercizi non specializzati (+1,4%) e dell’abbigliamento, calzature e tessili (+2,6%). A partire da gennaio 2010, con lo scopo di sostenere il settore commerciale, il Governo irlandese ha deciso di ripristinare l’aliquota massima dell’iva che era passata dal 21% al 21,5%, a differenza del Regno Unito che ha stabilito di aumentare il tasso al 17,5%. Per il 2011, il Governo ha, inoltre, approvato una legge finanziaria molto rigida, che prevede notevoli tagli ed un aumento delle entrate fiscali per circa 16 miliardi di euro, da realizzare in quattro anni. Nel 2008, l’inflazione in Irlanda era notevolmente cresciuta rispetto agli altri paesi dell’Unione europea a causa della forte domanda interna e dell’aumento dei prezzi dei generi alimentari e dell’energia. Tale tendenza si è ribaltata a partire dal 2009 e, per la Paesi clienti e fornitori (1° semestre 2010)
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