È in corso il restauro conservativo del Duomo di Milano. Un ... - Eni
È in corso il restauro conservativo del Duomo di Milano. Un ... - Eni È in corso il restauro conservativo del Duomo di Milano. Un ... - Eni
FRONTIERE - FRONTIERS “boom bust” (in pratica la massiccia richiesta di forza lavoro – boom – nelle prime fasi del progetto quando si approntano le infrastrutture, e successiva demobilitazione – il bust – alla fine della fase di costruzione) che, se mal gestito, può avere negative ricadute sociali. Inizialmente, infatti, è necessario organizzare l’imponente flusso migratorio dalle diverse aree di un paese verso la località interessata dal progetto. Va quindi gestita l’integrazione dei soggetti temporaneamente immigrati, e delle centinaia di lavoratori espatriati dipendenti delle compagnie petrolifere, con le comunità locali e infine prevedere la ricollocazione dei lavoratori alla fine della fase di costruzione degli impianti, al fine di evitare un massiccio fenomeno di disoccupazione di ritorno con gli evidenti impatti sociali che esso potrebbe comportare. Nel gestire queste problematiche è naturalmente essenziale una stretta collaborazione con le autorità locali e nazionali. Accanto a questi aspetti di natura socio-economica, ce ne sono altri legati alla carenza di infrastrutture e servizi di base, alla tutela della salute delle comunità, ma anche alla salvaguardia dei diritti delle minoranze e dei gruppi più deboli e vulnerabili, come le donne, gli anziani e i disabili. È pertanto importante instaurare con le popolazioni interessate un dialogo continuo e costruttivo che consenta da un lato di comprenderne i bisogni e le aspettative e dall’altro di divulgare alcune informazioni sul progetto che si vuole portare avanti in maniera tale da evitare strumentalizzazioni e fraintendimenti, ad esempio suscitando aspettative che non si è in grado di soddisfare, spesso perché travalicano le responsabilità dell’impresa e ricadono nella sfera di competenza delle istituzioni o di altri attori. Per garantire la dovuta attenzione a tutti questi aspetti, un utile strumento che può essere adottato per individuare sin dalle prime fasi di un progetto i possibili fattori di criticità, consentendone una gestione efficace, è il cosiddetto Sia- Social Impact Assessment. Si tratta di una metodologia di valutazione tecnico-scientifica che si concentra, tra le altre, su problematiche legate ad aspetti demografici, all’equità sociale, alle direttrici dello sviluppo economico, alla salute delle comunità, alla presenza di infrastrutture sociali, all’utilizzo delle risorse, alla legalità e alla sicurezza, alle tradizioni, agli usi e ai costumi locali. Ci si deve occupare perciò non solo della valutazione di ciò che è regolamentato (l’ormai consolidato approccio dello studio di impatto ambientale) ma anche dell’analisi dell’impatto complessivo dei progetti di business sugli assetti socio-economici del territorio in cui si opera. Un lavoro di questo tipo, che richiede un approccio multidisciplinare e l’impiego di tecniche a volte sofisticate che pesino l’importanza di tutti i fattori e ne valutino il “beneficio netto” producendo indicatori che quantifichino fenomeni per loro natura spesso di carattere qualitativo, si propone in definitiva di analizzare e mitigare le possibili conseguenze delle attività produttive nei vari contesti territoriali. Esso deve avere una natura partecipativa che preveda il coinvolgimento degli stakeholder, cioè di tutti quei soggetti che hanno un legittimo interesse nei confronti del progetto, e quindi, in particolare nel caso del Sia, saranno soprattutto le autorità, le comunità, le associazioni e le rappresentanze locali. Questa consultazione deve essere svolta all’interno di una precisa metodologia di riferimento che consenta un dialogo serio e costruttivo, basato su regole certe, con soggetti legitti- mati a rappresentare le istanze degli stakeholder e che tenga conto dei risultati, insieme a quelli delle altre valutazioni d’impatto, al fine di indirizzare al meglio il design del progetto. Anche i cosiddetti “investimenti sociali” ossia le risorse che vengono destinate allo sviluppo locale debbono entrare in questo tipo di valutazione. Generalmente l’area primaria di intervento è la realizzazione di infrastrutture e servizi che costituiscono la premessa per qualsiasi forma di sviluppo (distribuzione di acqua, gas, realizzazione di strade, alloggi). Su questa base vengono poi realizzate iniziative nei settori della tutela della salute, dello sviluppo sociale, dell’educazione e della formazione, della tutela ambientale e della cultura. Nel selezionare questi programmi di supporto una compagnia valuta, tra gli altri aspetti, la capacità di contribuire al benessere complessivo delle comunità e la loro sostenibilità nel lungo periodo, l’integrazione con le attività di organizzazioni non governative e agenzie di sviluppo e la misurabilità e valutazione dei risultati delle attività proposte. I programmi possono avere dimensioni e connotazioni diverse, spaziando dal supporto allo sviluppo imprenditoriale locale attraverso forme di microcredito alle iniziative sanitarie ad ampio raggio per la prevenzione e il controllo di specifiche malattie (come è stato per il sostegno Eni al progetto “Roll Back Malaria” dell’Oms-Organizzazione mondiale della sanità in Nigeria e Azerbaijan). Trattandosi di una pratica relativamente recente, il Sia è stato applicato a progetti industriali nuovi o nella fase iniziale del loro sviluppo. Tuttavia, debitamente adattato, esso può essere applicato anche a situazioni consolidate consentendo di valutare possibili margini di miglioramento nella gestione degli aspetti socio-economici, contribuendo così a elevare la qualità della vita delle popolazioni o risolvere problemi creati da un passato industriale che può aver lasciato eredità difficili da gestire. linked with a shortage of infrastructures and basic services, the protection of the community’s health and also the safeguarding of the rights of minorities and the most vulnerable groups, such as women, the elderly and the disabled. This is why it is important to establish a continuous and constructive dialogue with the native population, one which, on one hand, helps understand their needs and expectations, and on the other, spread information on the project that is to be developed in a way as to avoid exploitation and misunderstandings, for example by raising expectations that the company isn’t able to fulfill, often because they are beyond the enterprise’s responsibility and come under the responsibility of institutions or others. In order to guarantee the necessary attention to all these aspects, a useful tool can be used to identify, from the very beginning of a project, potentially critical factors, and help to manage them effectively. It is the so-called SIA – Social Impact Assessment. This is a technical-scientific evaluation method which focuses on, among others, the issues connected with demographic aspects, social fairness, the guidelines of economic development, the health of the community, the presence of social infrastructures, the use of resources, law and order, security, traditions and local customs. It is therefore necessary to deal not only with the evaluation of existing regulations (the wellestablished approach of assessing the environmental impact) but also the analysis of the APPROCCIO MULTIDISCIPLINARE. Il Social Impact Assessment è una procedura di valutazione che va oltre lo studio dell’impatto ambientale. Esso tiene conto anche degli effetti sociali dei progetti e delle politiche di sviluppo industriale e territoriale. Nella foto, tecnici nigeriani in un villaggio nel delta del Niger. Nell’ambito della responsabilità sociale d’impresa sono oltre cento le iniziative portate avanti in Nigeria da Eni nel corso degli anni. MULTIDISCIPLINARY APPROACH. The Social Impact Assessment is a valuation procedure which goes beyond studying the environmental impact. It takes into account also the social impact of projects and industrial and territorial development policies. In the picture, Nigerian technicians in a Niger Delta village. In the context of corporate social responsibility Eni has carried out more than 100 plans over the years in Nigeria. overall impact of the business project on the social-economic aspects of the territory. This type of work requires a multi-disciplinary approach and the use of techniques, perhaps highly sophisticated ones, to weigh up the importance of all the various factors and evaluate their “net benefit”, producing indicators that can quantify aspects which often have a qualitative nature. The aim is that of analyzing and mitigating the possible consequences of production activities in the various territorial contexts. This must have a participatory nature, calling for the involvement of the “stakeholders”, that is, all those who have a legitimate interest as regards the project and so, in particular in the case of the SIA, it will be above all the authorities, communities, associations and local representatives. This consultation must take place within a precise reference methodology that allows for a serious and constructive dialogue, based on solid rules, with subjects entitled to represent the stakeholders’ interests and which takes results into account, along with other impact evaluations, in order to manage the project’s design better. Also the so-called “social investments”, the resources that are set aside to help local development, have to figure into this kind of evaluation. Generally, the main area of intervention is the realization of infrastructures and services that provide the basis for any type of development (distribution of water and gas, construction of roads and accommodation facilities). On this foundation, there are then initiatives carried out in the sectors of healthcare protection, social development, education and training, as well as environmental and cultural protection In selecting these supporting projects, a company evaluates, among other aspects, the ability to contribute to the overall well-being of the communities and their sustainability over the long-term, integration with NGOs’ and development agencies’ work and the measurability and evaluation of the results of the activities proposed. The programs can be of different size and nature, ranging from support for local entrepreneurial development through forms of micro-credit to wideranging healthcare initiatives for the prevention and control of specific diseases (as was the case for Eni’s support of the “Roll Back Malaria” project of the World Health Organization in Nigeria and Azerbaijan). Being a relatively recent practice, SIA has been applied to new industrial projects or those in the early stage of their development. However, adapted appropriately, it can also be applied to well-established situations, allowing for the evaluation of possible margins of improvement in the management of social-economic aspects, thereby contributing to raising the quality of life of populations or resolving problems created by an industrial past that may have left a difficult situation in inheritance. Eni, which works in the research and production of hydrocarbons in 60 countries all over the world, and therefore in many areas which are complex and difficult from a social-environmental standpoint, believes in the usefulness and importance of this tool, which also 72 73
FRONTIERE - FRONTIERS L’Eni, che opera nella ricerca e produzione di idrocarburi in 60 paesi del mondo e quindi in molte aree complesse e difficili dal punto di vista socio-ambientale, crede nell’utilità e nell’importanza di questo strumento, che ha peraltro una forte valenza gestionale, e ha infatti lavorato, anche in ambiti internazionali, alla stesura di metodologie per la valutazione di impatto sociale nell’industria degli idrocarburi. Si tratta, infatti, di pratiche che, pur non essendo ancora previste per legge nella maggior parte dei paesi, cominciano a diventare patrimonio internazionale nel settore oil & gas. Il Sia, come altri specifici studi d’impatto (come ad esempio l’Health impact assessment), è dunque uno strumento sicuramente necessario ed efficace per una gestione sostenibile del business. Non sempre esso è in grado, tuttavia, di cogliere le sinergie tra impatti afferenti aree diverse della responsabilità d’impresa che possono caratterizzare contesti particolarmente complessi. Per semplificare, potrebbe accadere che un’inadeguata gestione delle problematiche ambientali comporti ricadute sull’economia locale laddove essa sia basata sull’uso delle risorse naturali in ambienti sensibili, come la pesca o l’agricoltura, o che la mancata previsione di future problematiche sociali produca tensione generando rischi per la sicurezza degli impianti e dei loro addetti. Per affrontare queste interrelazioni e prevedere la soluzione di problemi che si presenteranno nel momento di pieno sviluppo dell’investimento è possibile utilizzare i risultati degli Studi d’impatto strategico (Strategic impact assessment) che impiegano una metodologia, sostenuta da modelli matematici e di simulazione, con finalità simili a quelle del Sia ma capaci di identificare i potenziali effetti sociali, economici ed ambientali delle attività in una regione, cogliendone in primo luogo le sinergie e valutandone i potenziali effetti cumulativi nel medio-lungo periodo. Anche questa metodologia prevede di attuare un processo partecipativo in grado di individuare le alternative, le misure, le azioni ed i piani di investimento a favore delle comunità capaci di soddisfare le aspettative di tutti gli stakeholder interessati. L’Eni, attraverso la sua consociata Agip KCO che opera, in consorzio con le maggiori compagnie internazionali, nelle acque kazake del nord del Mar Caspio, ha applicato per la prima volta questo strumento per la valutazione delle possibili ricadute del progetto Kashagan, che si propone di sfruttare il più grande giacimento di petrolio scoperto negli ultimi trent’anni. Il Social impact assessment e lo Strategic impact assessment sono pertanto strumenti di cui un’azienda si può dotare per garantire una gestione adeguata e trasparente delle problematiche di responsabilità d’impresa e delle aspettative dei suoi stakeholder. Affiancare ad essi un corretto ed efficace processo di consultazione è fondamentale per poter utilizzare al meglio i risultati di tali metodologie. La chiave di tutto sta quindi nel saper gestire le aspettative dei soggetti che hanno dei legittimi interessi o preoccupazioni sulla realizzazione di un progetto industriale. Da un lato è necessario considerare coloro che dal business si attendono un ritorno finanziario perché attenti alla gestione del potenziale rischio proveniente dalla mancanza di consenso sociale (è il caso degli azionisti e delle istituzioni finanziarie internazionali come l’Ifc-International finance corporation della Banca Mondiale, sempre più attente alle 74 metodologie impiegate e sempre più impegnate a elaborare propri standard di riferimento); dall’altro lato vanno considerati anche e soprattutto coloro che sono coinvolti nelle trasformazioni del contesto sociale, ambientale ed economico perché vivono in prossimità degli impianti o partecipano alle dinamiche sociali, ambientali ed economiche generate dal loro funzionamento. Pertanto le scelte progettuali possono e debbono essere orientate il più possibile verso la sostenibilità dell’attività d’impresa, specialmente nei settori che mobilitano ingenti risorse umane e finanziarie. Una compagnia responsabile può fare la sua parte attivando il dialogo, sperimentando forme sempre più aperte e trasparenti di consultazione con i suoi stakeholder e mobilitando le sue risorse e le sue competenze per realizzare strumenti e iniziative che aiutino a risolvere i problemi e migliorare la qualità della vita delle persone che vengono coinvolte dal business. Ciò significa assimilare e adattare alla strategia dell’impresa la comprensione degli interessi dei propri stakeholder, al fine di massimizzare la generazione di valore per tutti gli attori. In definitiva la sfida per individuare percorsi efficaci di sviluppo sostenibile è oggi per l’impresa petrolifera quella di affiancare agli strumenti di valutazione tecnico-scientifica e alle scelte progettuali la prassi della consultazione organizzata. Non è un esercizio superfluo provare a immaginare quali conseguenze negative possono determinarsi (e gli esempi non provengono solo dalle regioni remote e in via di sviluppo) se queste metodologie non vengono tradotte efficacemente in realtà con la partecipazione e la responsabilizzazione di tutti soggetti coinvolti. Marco Stampa e Stefania Santomauro operano nell’ambito dell’unità Rapporti con gli stakeholder e il territorio. Eni’s Way has a strong management value, and has, indeed, worked on the drawing up of methodologies for the social impact evaluation in the hydrocarbon industry, also at an international level. These are practices which, despite their not being yet foreseen by the law in most countries, have begun to become a common international asset in the oil & gas sector. SIA, like other impact studies (as, for example, Health Impact Assessment), is therefore a tool which is surely necessary and efficacious for sustainable business management. Not always is it able, however, to seize the synergies between impacts relating to different areas of corporate responsibility, that can characterize particularly complex contests. To make it simple, an inadequate management of environmental issues might cause repercussions on the local economy where it is based on the use of natural resources in sensitive environments, such as fishing or agriculture, or the failure to foresee future social problems might produce tensions and generate risks for the security of facilities and those working there. In order to deal with these interrelations and provide for the solution to problems which will arise at the height of the project’s development, one can make use of the results of the Strategic Impact Assessment studies, which use a methodology, supported by mathematical and simulation models, with aims similar to those of the SIA but able to identify possible social, economic and environmental effects of the activities in a given region, first understanding the synergies involved and evaluating the potential cumulative effects over the medium-long term. Also this methodology provides for the activation of a participatory process able to identify the alternatives, measures, actions and investment plans in favor of the communities and capable to satisfy the expectations of all the stakeholders involved. Eni, by way of its unit Agip KCO , which works, jointly with major international companies, in the Kazakh waters of the northern Caspian Sea, applied this tool for the first time in the evaluation Eni’s Way RESPONSABILITÀ SOCIALE. Nigeria, essiccazione della papaia nell’area di Obi Obi nel delta del Niger. La popolazione locale è stata coinvolta da Eni nel “Green River Project”, un programma di sviluppo agricolo avviato nel 1987 con la collaborazione di università, istituti di ricerca nigeriani e organismi internazionali. Tutti i progetti sociali dell’Eni seguono le linee guida indicate dal Governo Federale per lo sviluppo degli stati del delta. SOCIAL RESPONSIBILITY. Nigeria, papaya drying in the Obi Obi area in the Niger delta. Eni involved local people in the “Green River Project”, a farming development programme started in 1987 with the assistance of Nigerian universities and research institutes and international organizations. All social projects undertaken by Eni follow the guidelines set by the Federal Government for the development of the Delta States. of the possible effects of the Kashagan project, aimed at exploiting the largest oilfield discovered in the last thirty years. The Social impact assessment and the Strategic impact assessment are therefore tools that a company can adopt in order to guarantee an adequate and transparent management of the issues related to company responsibility and stakeholder expectations. Combining this with a correct and efficacious consultation process is fundamental to make the best use of the results of these methodologies. The key to everything is in knowing how to manage the expectations of those who have legitimate interests or worries about the carrying out of an industrial project. On one hand it is necessary to keep in mind those who, from the business, expect a financial reward and pay attention to the management of the potential risk deriving from the lack of social consensus (and this is the case with shareholders and international financial institutions such as the IFC, the International Finance Corporation of the World Bank, ever more attentive to the methodologies used and to developing its own reference standards). On the other hand, also, and especially those who are involved in the transformations of the social, environmental and economic contexts need to be taken into consideration, seeing as they are the ones who live near the plants or participate in the social, environmental and economic dynamics generated by them. Therefore the choices related to the projects can and must be directed as far as possible towards the sustainability of corporate activities, especially in the sectors that mobilize enormous human and financial resources. A responsible company can do its part by starting the dialogue, trying out increasingly open and transparent forms of consultation with its stakeholders and mobilizing its resources and skills to bring about tools and initiatives which may help solve problems and improve the quality of life of the people who are effected by the business. This means assimilating and adapting into the enterprise’s strategy the understanding of the interests of its stakeholders, in order to maximize value generation for all those involved. The challenge to identify efficient paths of sustainable development is today, for oil companies, that of placing alongside technical-scientific assessment tools and project choices the procedure of organized consultation. It is by no means a superfluous exercise, that of imagining the possible negative consequences (and the examples are not exclusively from remote regions or developing countries) if these methodologies aren’t put into practice with the participation and taking on of responsibility of all those involved. Marco Stampa and Stefania Santomauro work in the unit of Stakeholders and Territory Relations. 75
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L’<strong>Eni</strong>, che opera nella ricerca e produzione <strong>di</strong> idrocarburi <strong>in</strong><br />
60 paesi <strong>del</strong> mondo e qu<strong>in</strong><strong>di</strong> <strong>in</strong> molte aree complesse e <strong>di</strong>ffic<strong>il</strong>i<br />
dal punto <strong>di</strong> vista socio-ambientale, crede nell’ut<strong>il</strong>ità e<br />
nell’importanza <strong>di</strong> questo strumento, che ha peraltro una<br />
forte valenza gestionale, e ha <strong>in</strong>fatti lavorato, anche <strong>in</strong> ambiti<br />
<strong>in</strong>ternazionali, alla stesura <strong>di</strong> metodologie per la valutazione<br />
<strong>di</strong> impatto sociale nell’<strong>in</strong>dustria degli idrocarburi. Si tratta,<br />
<strong>in</strong>fatti, <strong>di</strong> pratiche che, pur non essendo ancora previste<br />
per legge nella maggior parte dei paesi, com<strong>in</strong>ciano a <strong>di</strong>ventare<br />
patrimonio <strong>in</strong>ternazionale nel settore o<strong>il</strong> & gas.<br />
Il Sia, come altri specifici stu<strong>di</strong> d’impatto (come ad esempio<br />
l’Health impact assessment), è dunque uno strumento sicuramente<br />
necessario ed efficace per una gestione sostenib<strong>il</strong>e<br />
<strong>del</strong> bus<strong>in</strong>ess. Non sempre esso è <strong>in</strong> grado, tuttavia, <strong>di</strong><br />
cogliere le s<strong>in</strong>ergie tra impatti afferenti aree <strong>di</strong>verse <strong>del</strong>la responsab<strong>il</strong>ità<br />
d’impresa che possono caratterizzare contesti<br />
particolarmente complessi.<br />
Per semplificare, potrebbe accadere che un’<strong>in</strong>adeguata gestione<br />
<strong>del</strong>le problematiche ambientali comporti ricadute sull’economia<br />
locale laddove essa sia basata sull’uso <strong>del</strong>le risorse<br />
naturali <strong>in</strong> ambienti sensib<strong>il</strong>i, come la pesca o l’agricoltura,<br />
o che la mancata previsione <strong>di</strong> future problematiche sociali<br />
produca tensione generando rischi per la sicurezza degli<br />
impianti e dei loro addetti.<br />
Per affrontare queste <strong>in</strong>terrelazioni e prevedere la soluzione<br />
<strong>di</strong> problemi che si presenteranno nel momento <strong>di</strong> pieno sv<strong>il</strong>uppo<br />
<strong>del</strong>l’<strong>in</strong>vestimento è possib<strong>il</strong>e ut<strong>il</strong>izzare i risultati degli<br />
Stu<strong>di</strong> d’impatto strategico (Strategic impact assessment)<br />
che impiegano una metodologia, sostenuta da mo<strong>del</strong>li matematici<br />
e <strong>di</strong> simulazione, con f<strong>in</strong>alità sim<strong>il</strong>i a quelle <strong>del</strong> Sia ma<br />
capaci <strong>di</strong> identificare i potenziali effetti sociali, economici ed<br />
ambientali <strong>del</strong>le attività <strong>in</strong> una regione, cogliendone <strong>in</strong> primo<br />
luogo le s<strong>in</strong>ergie e valutandone i potenziali effetti cumulativi<br />
nel me<strong>di</strong>o-lungo periodo. Anche questa metodologia prevede<br />
<strong>di</strong> attuare un processo partecipativo <strong>in</strong> grado <strong>di</strong> <strong>in</strong><strong>di</strong>viduare<br />
le alternative, le misure, le azioni ed i piani <strong>di</strong> <strong>in</strong>vestimento<br />
a favore <strong>del</strong>le comunità capaci <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfare le aspettative<br />
<strong>di</strong> tutti gli stakeholder <strong>in</strong>teressati.<br />
L’<strong>Eni</strong>, attraverso la sua consociata Agip KCO che opera, <strong>in</strong><br />
consorzio con le maggiori compagnie <strong>in</strong>ternazionali, nelle<br />
acque kazake <strong>del</strong> nord <strong>del</strong> Mar Caspio, ha applicato per la<br />
prima volta questo strumento per la valutazione <strong>del</strong>le possib<strong>il</strong>i<br />
ricadute <strong>del</strong> progetto Kashagan, che si propone <strong>di</strong> sfruttare<br />
<strong>il</strong> più grande giacimento <strong>di</strong> petrolio scoperto negli ultimi<br />
trent’anni.<br />
Il Social impact assessment e lo Strategic impact assessment<br />
sono pertanto strumenti <strong>di</strong> cui un’azienda si può dotare per<br />
garantire una gestione adeguata e trasparente <strong>del</strong>le problematiche<br />
<strong>di</strong> responsab<strong>il</strong>ità d’impresa e <strong>del</strong>le aspettative dei<br />
suoi stakeholder. Affiancare ad essi un corretto ed efficace<br />
processo <strong>di</strong> consultazione è fondamentale per poter ut<strong>il</strong>izzare<br />
al meglio i risultati <strong>di</strong> tali metodologie.<br />
La chiave <strong>di</strong> tutto sta qu<strong>in</strong><strong>di</strong> nel saper gestire le aspettative<br />
dei soggetti che hanno dei legittimi <strong>in</strong>teressi o preoccupazioni<br />
sulla realizzazione <strong>di</strong> un progetto <strong>in</strong>dustriale. Da<br />
un lato è necessario considerare coloro che dal bus<strong>in</strong>ess si<br />
attendono un ritorno f<strong>in</strong>anziario perché attenti alla gestione<br />
<strong>del</strong> potenziale rischio proveniente dalla mancanza <strong>di</strong><br />
consenso sociale (è <strong>il</strong> caso degli azionisti e <strong>del</strong>le istituzioni<br />
f<strong>in</strong>anziarie <strong>in</strong>ternazionali come l’Ifc-International f<strong>in</strong>ance<br />
corporation <strong>del</strong>la Banca Mon<strong>di</strong>ale, sempre più attente alle<br />
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metodologie impiegate e sempre più impegnate a elaborare<br />
propri standard <strong>di</strong> riferimento); dall’altro lato vanno<br />
considerati anche e soprattutto coloro che sono co<strong>in</strong>volti<br />
nelle trasformazioni <strong>del</strong> contesto sociale, ambientale ed<br />
economico perché vivono <strong>in</strong> prossimità degli impianti o<br />
partecipano alle d<strong>in</strong>amiche sociali, ambientali ed economiche<br />
generate dal loro funzionamento. Pertanto le scelte<br />
progettuali possono e debbono essere orientate <strong>il</strong> più possib<strong>il</strong>e<br />
verso la sostenib<strong>il</strong>ità <strong>del</strong>l’attività d’impresa, specialmente<br />
nei settori che mob<strong>il</strong>itano <strong>in</strong>genti risorse umane e<br />
f<strong>in</strong>anziarie.<br />
<strong>Un</strong>a compagnia responsab<strong>il</strong>e può fare la sua parte attivando<br />
<strong>il</strong> <strong>di</strong>alogo, sperimentando forme sempre più aperte e trasparenti<br />
<strong>di</strong> consultazione con i suoi stakeholder e mob<strong>il</strong>itando<br />
le sue risorse e le sue competenze per realizzare strumenti<br />
e <strong>in</strong>iziative che aiut<strong>in</strong>o a risolvere i problemi e migliorare<br />
la qualità <strong>del</strong>la vita <strong>del</strong>le persone che vengono co<strong>in</strong>volte<br />
dal bus<strong>in</strong>ess. Ciò significa assim<strong>il</strong>are e adattare alla<br />
strategia <strong>del</strong>l’impresa la comprensione degli <strong>in</strong>teressi dei<br />
propri stakeholder, al f<strong>in</strong>e <strong>di</strong> massimizzare la generazione <strong>di</strong><br />
valore per tutti gli attori.<br />
In def<strong>in</strong>itiva la sfida per <strong>in</strong><strong>di</strong>viduare percorsi efficaci <strong>di</strong> sv<strong>il</strong>uppo<br />
sostenib<strong>il</strong>e è oggi per l’impresa petrolifera quella <strong>di</strong> affiancare<br />
agli strumenti <strong>di</strong> valutazione tecnico-scientifica e alle<br />
scelte progettuali la prassi <strong>del</strong>la consultazione organizzata.<br />
Non è un esercizio superfluo provare a immag<strong>in</strong>are quali<br />
conseguenze negative possono determ<strong>in</strong>arsi (e gli esempi<br />
non provengono solo dalle regioni remote e <strong>in</strong> via <strong>di</strong> sv<strong>il</strong>uppo)<br />
se queste metodologie non vengono tradotte efficacemente<br />
<strong>in</strong> realtà con la partecipazione e la responsab<strong>il</strong>izzazione<br />
<strong>di</strong> tutti soggetti co<strong>in</strong>volti.<br />
Marco Stampa e Stefania Santomauro operano nell’ambito <strong>del</strong>l’unità<br />
Rapporti con gli stakeholder e <strong>il</strong> territorio.<br />
<strong>Eni</strong>’s Way<br />
has a strong management value, and has, <strong>in</strong>deed, worked on the<br />
draw<strong>in</strong>g up of methodologies for the social impact evaluation <strong>in</strong><br />
the hydrocarbon <strong>in</strong>dustry, also at an <strong>in</strong>ternational level. These are<br />
practices which, despite their not be<strong>in</strong>g yet foreseen by the law <strong>in</strong><br />
most countries, have begun to become a common <strong>in</strong>ternational<br />
asset <strong>in</strong> the o<strong>il</strong> & gas sector.<br />
SIA, like other impact stu<strong>di</strong>es (as, for example, Health Impact<br />
Assessment), is therefore a tool which is surely necessary and<br />
efficacious for susta<strong>in</strong>able bus<strong>in</strong>ess management. Not always is<br />
it able, however, to seize the synergies between impacts relat<strong>in</strong>g<br />
to <strong>di</strong>fferent areas of corporate responsib<strong>il</strong>ity, that can<br />
characterize particularly complex contests.<br />
To make it simple, an <strong>in</strong>adequate management of environmental<br />
issues might cause repercussions on the local economy where it<br />
is based on the use of natural resources <strong>in</strong> sensitive<br />
environments, such as fish<strong>in</strong>g or agriculture, or the fa<strong>il</strong>ure to<br />
foresee future social problems might produce tensions and<br />
generate risks for the security of fac<strong>il</strong>ities and those work<strong>in</strong>g there.<br />
In order to deal with these <strong>in</strong>terrelations and provide for the<br />
solution to problems which w<strong>il</strong>l arise at the height of the project’s<br />
development, one can make use of the results of the Strategic<br />
Impact Assessment stu<strong>di</strong>es, which use a methodology,<br />
supported by mathematical and simulation mo<strong>del</strong>s, with aims<br />
sim<strong>il</strong>ar to those of the SIA but able to identify possible social,<br />
economic and environmental effects of the activities <strong>in</strong> a given<br />
region, first understand<strong>in</strong>g the synergies <strong>in</strong>volved and evaluat<strong>in</strong>g<br />
the potential cumulative effects over the me<strong>di</strong>um-long term. Also<br />
this methodology provides for the activation of a participatory<br />
process able to identify the alternatives, measures, actions and<br />
<strong>in</strong>vestment plans <strong>in</strong> favor of the communities and capable to<br />
satisfy the expectations of all the stakeholders <strong>in</strong>volved.<br />
<strong>Eni</strong>, by way of its unit Agip KCO , which works, jo<strong>in</strong>tly with major<br />
<strong>in</strong>ternational companies, <strong>in</strong> the Kazakh waters of the northern<br />
Caspian Sea, applied this tool for the first time <strong>in</strong> the evaluation<br />
<strong>Eni</strong>’s Way<br />
RESPONSABILITÀ SOCIALE.<br />
Nigeria, essiccazione<br />
<strong>del</strong>la papaia nell’area <strong>di</strong> Obi<br />
Obi nel <strong>del</strong>ta <strong>del</strong> Niger.<br />
La popolazione locale è stata<br />
co<strong>in</strong>volta da <strong>Eni</strong> nel “Green<br />
River Project”, un programma<br />
<strong>di</strong> sv<strong>il</strong>uppo agricolo avviato<br />
nel 1987 con la collaborazione<br />
<strong>di</strong> università, istituti <strong>di</strong> ricerca<br />
nigeriani e organismi<br />
<strong>in</strong>ternazionali. Tutti i progetti<br />
sociali <strong>del</strong>l’<strong>Eni</strong> seguono le l<strong>in</strong>ee<br />
guida <strong>in</strong><strong>di</strong>cate dal Governo<br />
Federale per lo sv<strong>il</strong>uppo<br />
degli stati <strong>del</strong> <strong>del</strong>ta.<br />
SOCIAL RESPONSIBILITY. Nigeria,<br />
papaya dry<strong>in</strong>g <strong>in</strong> the Obi Obi area<br />
<strong>in</strong> the Niger <strong>del</strong>ta. <strong>Eni</strong> <strong>in</strong>volved<br />
local people <strong>in</strong> the “Green River<br />
Project”, a farm<strong>in</strong>g development<br />
programme started <strong>in</strong> 1987 with<br />
the assistance of Nigerian<br />
universities and research <strong>in</strong>stitutes<br />
and <strong>in</strong>ternational organizations.<br />
All social projects undertaken<br />
by <strong>Eni</strong> follow the gui<strong>del</strong><strong>in</strong>es set<br />
by the Federal Government for the<br />
development of the Delta States.<br />
of the possible effects of the<br />
Kashagan project, aimed at<br />
exploit<strong>in</strong>g the largest o<strong>il</strong>field<br />
<strong>di</strong>scovered <strong>in</strong> the last thirty<br />
years.<br />
The Social impact assessment<br />
and the Strategic impact<br />
assessment are therefore tools<br />
that a company can adopt <strong>in</strong><br />
order to guarantee an adequate<br />
and transparent management of<br />
the issues related to company<br />
responsib<strong>il</strong>ity and stakeholder<br />
expectations. Comb<strong>in</strong><strong>in</strong>g this with<br />
a correct and efficacious<br />
consultation process is<br />
fundamental to make the best<br />
use of the results of these<br />
methodologies.<br />
The key to everyth<strong>in</strong>g is <strong>in</strong><br />
know<strong>in</strong>g how to manage the<br />
expectations of those who have<br />
legitimate <strong>in</strong>terests or worries<br />
about the carry<strong>in</strong>g out of an<br />
<strong>in</strong>dustrial project. On one hand it is necessary to keep <strong>in</strong> m<strong>in</strong>d<br />
those who, from the bus<strong>in</strong>ess, expect a f<strong>in</strong>ancial reward and pay<br />
attention to the management of the potential risk deriv<strong>in</strong>g from<br />
the lack of social consensus (and this is the case with<br />
shareholders and <strong>in</strong>ternational f<strong>in</strong>ancial <strong>in</strong>stitutions such as the<br />
IFC, the International F<strong>in</strong>ance Corporation of the World Bank, ever<br />
more attentive to the methodologies used and to develop<strong>in</strong>g its<br />
own reference standards). On the other hand, also, and<br />
especially those who are <strong>in</strong>volved <strong>in</strong> the transformations of the<br />
social, environmental and economic contexts need to be taken<br />
<strong>in</strong>to consideration, see<strong>in</strong>g as they are the ones who live near the<br />
plants or participate <strong>in</strong> the social, environmental and economic<br />
dynamics generated by them. Therefore the choices related to<br />
the projects can and must be <strong>di</strong>rected as far as possible towards<br />
the susta<strong>in</strong>ab<strong>il</strong>ity of corporate activities, especially <strong>in</strong> the sectors<br />
that mob<strong>il</strong>ize enormous human and f<strong>in</strong>ancial resources.<br />
A responsible company can do its part by start<strong>in</strong>g the <strong>di</strong>alogue,<br />
try<strong>in</strong>g out <strong>in</strong>creas<strong>in</strong>gly open and transparent forms of<br />
consultation with its stakeholders and mob<strong>il</strong>iz<strong>in</strong>g its resources<br />
and sk<strong>il</strong>ls to br<strong>in</strong>g about tools and <strong>in</strong>itiatives which may help<br />
solve problems and improve the quality of life of the people who<br />
are effected by the bus<strong>in</strong>ess. This means assim<strong>il</strong>at<strong>in</strong>g and<br />
adapt<strong>in</strong>g <strong>in</strong>to the enterprise’s strategy the understand<strong>in</strong>g of the<br />
<strong>in</strong>terests of its stakeholders, <strong>in</strong> order to maximize value<br />
generation for all those <strong>in</strong>volved.<br />
The challenge to identify efficient paths of susta<strong>in</strong>able<br />
development is today, for o<strong>il</strong> companies, that of plac<strong>in</strong>g alongside<br />
technical-scientific assessment tools and project choices the<br />
procedure of organized consultation.<br />
It is by no means a superfluous exercise, that of imag<strong>in</strong><strong>in</strong>g the<br />
possible negative consequences (and the examples are not<br />
exclusively from remote regions or develop<strong>in</strong>g countries) if these<br />
methodologies aren’t put <strong>in</strong>to practice with the participation and<br />
tak<strong>in</strong>g on of responsib<strong>il</strong>ity of all those <strong>in</strong>volved.<br />
Marco Stampa and Stefania Santomauro work <strong>in</strong> the unit of<br />
Stakeholders and Territory Relations.<br />
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