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sesto leggermente rialzato su colonne corinzie, riecheggiato<br />
al piano superiore dalle lesene chiare tra le finestre.<br />
Nel 1472, per motivi ignoti, L. abbandonò l’opera (prosegu<strong>it</strong>a<br />
da francesco di giorgio martini). Nel 1473-1474 è<br />
ricordato a Napoli al servizio del re (come maestro di artiglieria).<br />
Qui gli è stato attr. (ma è probabilmente di Pietro<br />
da Milano, 1454-58) l’arco trionfale di Castel Nuovo, peraltro<br />
assai piú rigidamente classicista. A Pesaro lavorò<br />
probabilmente (1476-79) alla rocca, oggi adib<strong>it</strong>a a carcere;<br />
questa fu poi im<strong>it</strong>ata a Senigallia da b. pontelli (Ill. camino;<br />
cortile porticato; portale; scanalature).<br />
Venturi viii; Salmi ’45; Papini ’46; Rotondi ’50-’51; Marchini<br />
’58; Maltese, eua s.v.; De Carlo ’66.<br />
Lauterbach, Johann Balthasar (1660-94). korb.<br />
La Vallée, Jean de (1620-96). scandinavia.<br />
Paulsson ’58; Nordberg ’70.<br />
La Vallée, Simon de (m 1642). Di una famiglia di arch.<br />
fr., si stabilí in Svezia nel 1637, divenendo nel 1639 arch.<br />
di corte. Progettò il Riddarhuset a Stoccolma (1641-42),<br />
derivante dal Palazzo del Lussemburgo a Parigi di de<br />
brosse. Gli successe nella carica il figlio Jean (1620-96),<br />
che viaggiò e studiò in Francia, in Italia e in Olanda tra il<br />
1646 e il 1649. A Stoccolma completò il Riddarhuset del<br />
padre (in coll. con j. vingboons, che disegnò le facciate),<br />
realizzò il palazzo Oxenstjerna, col quale introdusse lo<br />
stile del «palazzo» romano, e disegnò la Katherinenkirka<br />
(1656) su pianta centrale derivata probabilmente dal de<br />
keyser, nonché diversi palazzi (ad es. per il feldmaresciallo<br />
Wrangel); realizzò alcune case di campagna (castello<br />
Skokloster). (Ill. scandinavia).<br />
Paulsson ’58; Nordberg ’70.<br />
La Venta. mesoamerica.<br />
Laves, Georg Ludwig Friedrich (1788-1864). Nipote di<br />
h. c. jussow, presso il quale si formò a Kassel, dopo viaggi<br />
in Italia, Francia e Inghilterra si stabilí nel 1814 ad<br />
Hannover: trasformò la c<strong>it</strong>tà col suo neoclassicismo romantico<br />
come facevano nel frattempo schinkel e klenze<br />
a Berlino e Monaco. Sue opere principali la facciata del<br />
Leineschloss, poi Landtag (1826-30), il palazzo Wangenheim<br />
(in. 1827), e il teatro dell’Opera, piú <strong>it</strong>alianizzante<br />
(1843-52), oltre ai progetti urbanistici della Water-<br />
<strong>Storia</strong> dell’arte <strong>Einaudi</strong>