press unE Atte Mostre in Romagna La Romagna si unisce anche nell'arte. Due le mostre da vedere fino a giugno: Farli con "Novecento. Arte e vita in Italia tra le due guerre" ai Musei San Domenico e a Ravenna con "Borderline, Artisti tra normalità e follia. Da Bosch a Dati, dall'Ari Brut a Basquiat" al Museo d'arte della città (Mar). Due istituzioni, il Mar e i Musei San Domenico, che hanno avviato già da tempo una collaborazione proficua per mettere in rete gli eventi espositivi, fin dal lontano 2005 quando Forlì organizzò la mostra di Marco Palmezz no. Presentando a una delle tue mostre il coupon d'ingresso dell'altra si ha diritto a uno sconto sul biglietto. DORDERIUNE G1A A QUOTA 4-000 Aperta da una sola settimana la mostra Borderline al Mar raccoglie già successi: sono 3923 i visitatori che sono venuti a visitarla, nonostante la neve e le avverse condizioni meteorologiche. La mostra (curata da Claudio Spadoni, direttore scientifico del museo e da Giorgio Bedom, psichiatra, psicoterapeuta, docente presso l'Accademia di Brera, e da Gabriele 1Vrazzotta, col sostegno della Fondazione della Cassa> di Risparmio di Ravenna) è divisa in cinque sezioni. Dopo un'intro- duzione che presenta quadri che testi- ornano come il tema dellafollia' fosse presente fin dal Rinascimento nelle opere di Bosch, passando per le incisioni di Bruegel e quelle di Goya, a fine Ottocento Gerìcault guarda con occhio diverso ai malati di mente, indagando, con due ritratti intensi, l'interesse per l'anima e la follia. Disagio della realtà, del corpo, i ritratti dell'anima, >la terza dimensione del mondo, il sogno sono i temi che raccolgono opere di artisti ufficiali e opere di pazienti di manicomi, in uno scambio intenso e spesso sorprendente. Se l'arte per gli alienati 'era spesso necessità come spiega Bedoni, i malati, chiusi in manicomio, senza contatti con la realtà esterna, riescono a intercettare lo spirito del tempo, prima delle correnti ufficiali. L'obiettivo della mostra è di superare i confini che fino ad oggi hanno racchiuso l'Art Brut e l'arte dei 'folli' in un recìnto, isolandone gli esponenti da quelli che la critica (e il mercato) ha eletto artisti ufficiali". Ma vuole anche, sottolinea Spadoni ,"porsi ' delle domande. Ad esempio da dove n sce l'interesse di grandi artisti come Klee e Ernst per i folli e i bambini? Come mai colto e incolto hanno convissuto spesso e volentieri nell'arte del Novecento? Per Ced Direttore Responsabile: Salvatore Sangermano quali ragioni alcuni artisti ufficiali sono approdati ad estremismi che nessun alienato imiterebbe? Perché l'arte occidentale ha sentito l'esigenza di appropriarsi dell'arte primitiva e infantile?". a V ENTENNIQ. UNA GRANDE STAG:ON E DELL'ARTE - La nuova mostra che resterà aperta fino al 16 giugno ai Musei San Domenico si chiama "Novecento. Arte e vita in Italia tra le due guerre ed affronta, attraverso quasi 500 opere, che spanano da dipinti, sculture, manifesti, mobili, arredi, alla moda, quel periodo di tempo che va dagli anni Venti agli anni Quaranta del secolo scorso. La mostra, ideata da Antonio Paolucci, ora direttore dei Musei Vaticani, e curata da Fernando Mazzocca, vuole approfondire un momento della cultura figurativa del secolo scorso, relativamente al clima di un'epoca che ha lasciato una forte impronta, soprattutto dal punto di vista urbanistico e architetton co, sulla città di Forlì e su molti altri centri della Romagna. sono vent'anni in cui la cultura italiana vuole creare nuove espressioni artistiche per il Novecento. Spiega Ferdinando Mazzocca, uno dei curatori, "la mostra presenta una massa di materiale eterogeneo per rievocare una grande stagione dell'arte e del costume italiano che si scandisce in due momen- ti, gli anni '20 con la pittura del ritorno all'ordine, in particolare pittura da cavalletto, e gli anni '30 con la grande pittura murale e la scultura. I protagonisti sono artisti come Sironi, Severini, Campigli, De Chirico che si sono riconosciuti in questo movimento del rappel à l'arare, (movimento europeo che si ispirava a un libro del 1926 di Jean Cocteau ndr). Non è un ritorno al passato, fu invece la creazione di un grande classicismo moderno, si ritornava alla tradiz one sia per tecnica e iconografie, ma tenendo conto delle grandi conquiste dell'arte moderna". Il piano inferiore è legato agli anni Vent , mentre il superiore agli anni Trenta, così a pianterreno si passa dall'avioFuturismo di Balla, Crali, Depero al ritorno all'ordine che scaturiva dalla crisi delle avanguardie storiche. Non semplice ritorno al passato, ma ripresa dei soli canoni ritenuti adatti alla realizzazione dì un pensiero e di una volontà artistica. Ecco quindi la ricerca di quell'unità delle arti che tra design, arti plastiche, grandi decor om — Siron ne fu il teorico e l'interprete più forte — e moda e costume, che trova gli esempi più alti nell'architettura, a partire dagli edifici pubblici, con i progetti per l'Eur, la rassegna dell' E42 di Roma, i progetti, per N:: \‘ ‘. Pagina 82 di 128 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2012-2015 „ \ : \\,:\ ..■ 28/02/<strong>2013</strong> Periodicità: settimanale Forlì. La pittura murale e la scultura monumentale, che furono con l'architettura l'espressione più significativa e riuscita di quel periodo, vengono indagate all'interno degli edifici pubblici, come i palazzi di giustizia, delle poste, delle università. Si sale al piano di sopra e si trova una ritrovata armonia tra tradizione e modernità, tra cui risaltano le opere di Felice Casomti, Achille Funi, Mario Sirom, Carlo Carrà, Adolfo Wildt e Arturo Martini, legato al circolo di Margherita Sarfatti, con il sostegno da parte del regime che era alla ricerca della definizione di un'arte di Stato. Ma l'altezza della loro arte non può essere negletta o appiattita su ragioni ideologiche. orari: 9.30-19 (nriart-ven); sabato, domenica, giorni festivi: 9.30-20 (sab-dorn, festivi) 1 aprile apertura straordinaria. N Tiratura: n.d. Diffusione: n.d.
pressunE 28/02/<strong>2013</strong> Periodicità: settimanale Tiratura: n.d. Direttore Responsabile: Salvatore Sangermano Diffusione: n.d. BAGNACAVALLO Struttuze Nasce il Centro per le arti, la creatività e i mestieri Prende vita il centro per le arti, la creatività e i mestieri della cultura che ha sede nei locali dell'ex ospizio Bedeschi, a Bagnacavallo. Sottolinea il sindaco Laura Rossi: "siamo passati alla fase di concreta realizzazione del centro che è il frutto di una scelta condivisa con la signora Norma Minguzzi che ha effettuato una donazione in esecuzione delle volontà testamentarie del fratello Marcello". La scuola comunale d'arte, nata nel 1895 per migliorare la qualità del lavoro degli artigiani locali oggi organizza corsi di figura, plastica, incisione e pittura per adulti e corsi per bambini e ragazzi. Gli iscritti sono 155:99 adulti e 56 bambini e ragazzi (dai 5 ai 14 armi). Pagina 83 di 128 Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2012-2015 Pagina 12