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2 marzo 2013 - Rassegna Stampa

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press LinE<br />

sette sere<br />

Direttore Responsabile: Manuel Poletti<br />

LUGO Elio De Capitani al teatro Rossini con «The History Boys»<br />

«Solo balle sui giovani»<br />

Elena Nencini<br />

Arriva per la stagione di prosa del teatro Rossini (venerdì<br />

22 e sabato 23 alle 20.30, domenica 24 ore<br />

16 e 20.30) uno spettacolo pluripremiato: tre Ubu<br />

nel 2011 e il premio Le Maschere del Teatro Italiano<br />

2012 per la miglior regia. The History Boys, prodotto<br />

dal Teatro dell'Elfo, è un testo dello scrittore inglese<br />

Alan Bennet, che racconta di un gruppo di studenti<br />

impegnati negli esami di ammissione all'università:<br />

due insegnanti cercano di stimolarli al di là dei percorsi<br />

consueti, infischiandosene delle convenzioni,<br />

mentre il preside, per il buon nome della scuola, li<br />

vorrebbe tutti a Oxford o Cambridge. Uno spettacolo<br />

sui giovani e per i giovani, un testo drammaturgico<br />

brillante, acuto e ironico per interrogarsi sul valore<br />

della cultura e sul suo rapporto col cinismo della<br />

società contemporanea, sul complesso rapporto tra<br />

autenticità e ambiziosa ricerca dell'affermazione sociale.<br />

La regia è affidata a Ferdinando Bruni ed Elio<br />

De Capitani, che nello spettacolo interpreta anche il<br />

professore di inglese Hector.<br />

L'intervista a Elio De Capitani comincia così. The<br />

History Boys è stato pluripremiato, qual è il segreto<br />

del successo di questo spettacolo? Risposta: «Mica lo<br />

vado a dire in giro - e ride -, mi scusi».<br />

Il segreto dello spettacolo sta però nella poliedricità,<br />

nello humor cinico e nell'impegno sociale di questo<br />

artista che sul grande schermo abbiamo visto nei<br />

panni del Caimano nel film di Moretti.<br />

Il testo è stato adattato alla realtà italiana?<br />

«No, l'adattamento non serve. E' anche bello che ci<br />

sia qualcosa di diverso dalla realtà italiana. E' molto<br />

diversa la competizione del sistema inglese, questa<br />

tensione costante verso l'eccellenza che però poi si<br />

punisce da sola. L'ascensore sociale non è un atto di<br />

bontà verso i più poveri, ma è una necessità per la società.<br />

Perché buoni non siamo. Anche gli allevatori<br />

di cavalli sanno che a un certo punto hanno bisogno<br />

di rinsanguarli».<br />

Come sono i giovani dal suo osservatorio?<br />

Mancano gli stimoli oppure sono una generazione<br />

poco pronta ai sacrifici?<br />

«Sia da direttore di teatro che da un altro osservatorio,<br />

l'università dove insegno, ho assistito negli ultimi<br />

otto anni a delle vivacità straordinarie e a delle<br />

depressioni terribili. E' vero che oggi non ci sono<br />

reali opportunità, ma spesso ci si può impegnare.<br />

Sono grandi balle quelle sui giovani. Dopo di che<br />

noi dell'Elfo siamo molto esigenti e selettivi: abbiamo<br />

fatto 400 provini per scegliere questi otto ragazzi<br />

che non hanno avuto niente in regalo».<br />

L'Elfo si dedica da sempre anche al teatro classico<br />

pur essendo una compagnia di contemporaneo.<br />

«Siamo un teatro d'arte contemporanea che fa anche<br />

Shakespeare. Guai a un teatro che non faccia anche<br />

Shakespeare per la formazione. Non esiste una dicotomia<br />

tra teatro classico e contemporaneo, basta<br />

che non sia una compagnia ammuffita dal classico.<br />

E' necessario rendere contemporaneo il teatro classico.<br />

La cosa strana in Italia è che invece di tornare<br />

con uno spettacolo in un paese, si abbandona lo<br />

spettacolo. C'è molto disprezzo per questo. Allora<br />

le dico un altro segreto del successo di The History<br />

Boys: noi torniamo sempre. Abbiamo un nutrito repertorio<br />

che riproponiamo come si fa in Inghilterra<br />

o in America con i long runners. Per esempio per la<br />

Giornata della Memoria il nostro motto è "c'è sempre<br />

qualcuno che compie 16 anni"».<br />

Ad aprile terminerà la tournée con History<br />

Boys, cosa sta preparando per il futuro?<br />

«La tournée si interromperà ma non finirà, continuano<br />

a chiedercelo. Nel frattempo abbiamo lavori importanti<br />

da riprendere ma anche due novità: si tratta<br />

di Frost/Nixon sulla bugia in politica e sul disastro<br />

dell'autoassoluzione. E poi Rosso sul pittore Mark<br />

Rothko. The History Boys fa parte di un progetto<br />

che abbiamo deciso di dedicare al rapporto tra padri<br />

e figli, allievi e maestri sulla genitorialità sociale<br />

dell'insegnamento, per questo ,adesso è il momento<br />

di interpretare un testo più disperato sull'incomprensione<br />

come Morte di un commesso viaggiatore».<br />

23/02/<strong>2013</strong><br />

Periodicità: settimanale<br />

Tiratura: n.d.<br />

Diffusione: n.d.<br />

Biglietti 8-25 euro, info 0545/38542. Pagina 2<br />

Pagina 57 di 128<br />

Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2012-2015<br />

.Solo balle sui giovanie

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