Tesi Andrea Serena YOGADARSANA - India con Massimo Taddei
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I.14 La pratica diventa stabile quando la si persegue per lungo<br />
tempo, senza interruzione e <strong>con</strong> attitudine ricettiva.<br />
I.15 Vairagya è il non attaccamento cioè la capacità di<br />
sviluppare un cosciente dominio sul desiderare gli oggetti dei<br />
sensi, visti e uditi.<br />
I.16 Con la realizzazione della pura coscienza, il purusha, si<br />
avranno il supremo non attaccamento e la cessazione del<br />
desiderio a livello dei guna: sattva, rajas, tamas, che sono i tre<br />
costituenti del fenomenico, prakriti.<br />
I.17 Il samprajnata samadhi è quello differenziato, è <strong>con</strong>oscere<br />
la totalità in modo dettagliato e si <strong>con</strong>segue <strong>con</strong> supporto del<br />
ragionamento, tarka, la riflessione, vicara, la beatitudine, ananda,<br />
il senso dell’ essere, asmita, la forma, rupa, si ottiene fissando il<br />
pensiero su un oggetto di supporto che può essere un <strong>con</strong>cetto,<br />
il respiro, un’immagine o altro.<br />
I.18 L’altro samadhi, l’asamprajnata samadhi, quello<br />
indifferenziato, senza supporto, è <strong>con</strong>seguito <strong>con</strong> la pratica<br />
costante, esso <strong>con</strong>sente il cessare del flusso dei <strong>con</strong>tenuti<br />
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