Tesi Andrea Serena YOGADARSANA - India con Massimo Taddei

In questa scuola sono accettati e riconosciuti gli antichi
insegnamenti riferiti al rituale, al culto, alle cerimonie.
Le Upanishad costituiscono il fertile terreno dove nasce la
speculazione vedantina.
Il Vedanta è un sistema universale, valida risposta alle istanze
religiose delle persone di tutti i livelli di pensiero.
Dalla ritualità popolare alle elevate concezioni filosofiche. la sua
universalità ed apertura sono motivo di grande diffusione, senza
rinnegare il credo precedente è possibile convertirsi a questo
darshana che nella sua struttura semplice e profonda accoglie
diverse forme di credo, riportandole ad un modello correlativo.
Il concetto di monismo, advaita, inteso come esistenza di un
unico principio ed il concetto di dualismo, dvaita, inteso come
differenza tra l’anima umana e questo assoluto, dà vita a diverse
scuole all’interno del Vedantadarshana. Dove la distinzione è
determinata dal diverso modo di concepire i rapporti fra il mondo
e l’io, fra l’atman individuale e l’atman universale.
La figura di maggior spicco di questo darshana è Shankara,
vissuto a cavallo tra l’VIII ed il IX sec. d.C., nato nel sud dell’India
da una famiglia di brahmani. Egli è autorevole commentatore dei
Brahmasutra e caposcuola della dottrina Advaita Vedanta.
La scuola Advaita, quindi non dualistica, sostiene l’esistenza di
un’unica realtà dove brahman, l’anima assoluta, e atman, l’anima
individuale, coincidono. La molteplicità dei fenomeni è effetto di
maya, l’illusione, il cui velo può essere strappato solo liberandosi
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