Tesi Andrea Serena YOGADARSANA - India con Massimo Taddei

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per taluni uno spauracchio e hanno invece portato altri all’agnosticismo o all’ateismo… pertanto egli afferma che l’advaita è l’ultima parola nel processo della realizzazione. È qualcosa che deve essere esperito nel samadhi perché trascende la mente ed il discorso… per gli uomini comuni, assai attaccati ai sensi, sono utili le forme dualistiche della religiosità, in cui si trovano incorporati diversi elementi che hanno una base materiale, come la musica e i simboli”. Ramakrishnan ha una visione universalistica e ritiene gli dei delle diverse religioni manifestazioni differenti di un unico assoluto e della realtà ultima. Lasciò il corpo il 16 agosto 1886. Aurobindo Ghosh è nato nel 1872 a Calcutta. Studia in Inghilterra, dove conosce la cultura classica occidentale, evento fondamentale per la successiva formazione del suo pensiero. Attivista politico contro il colonialismo britannico deve riparare a Pondicherry, protettorato francese, dove egli fonda il suo ashram e muore nel 1950. Aurobindo è considerato un ponte tra Oriente ed Occidente. Il suo pensiero è raccolto in diverse opere, la più conosciuta è “La sintesi dello Yoga”, nella quale egli tratta la teoria dello yoga integrale, purna-yoga: “da lunghissimo tempo lo yoga si è allontanato dalla vita, e gli antichi sistemi che tentarono di abbracciare la vita, come quelli dei nostri antenati vedici, sono 21

ormai troppo lontani da noi; il loro linguaggio non ci è più accessibile e le loro formule non sono più applicabili. Da quell’epoca in poi l’umanità ha percorso molta strada sull corrente eterna del tempo, e, quantunque il problema resti lo stesso, il modo di trattarlo deve essere necessariamente nuovo”. Il tema innovativo approfondito da Aurobindo è quello del supermentale, una nuova forma di coscienza superiore, una facoltà che conduce l’uomo ad identificarsi con il divino. Egli sostiene che: “La supermente conosce nel modo più completo e sicuro, non per pensiero, ma per identità, per pura immediatezza delle cose nel sé e per il sé […] Il pensiero supermentale è avvertito fondamentalmente come un contatto, una unione o una identità cosciente della sostanza del conoscente con la sostanza essenziale della cosa conosciuta”.(da “La via divina”). Radhakrishnan Sarvapalli, nato nel sud dell’India a Tirutani, nel 1888. Egli è filosofo e conoscitore dell’induismo, del buddhismo, della filosofia greca, del pensiero moderno. Intraprende con successo la carriera accademica e la carriera politica, viene eletto Presidente della Repubblica Indiana dal 1962 al 1967. È autore di saggi tra i quali citiamo: “La filosofia indiana”, “La visione hindu della vita”, “La visione idealistica della vita”. Nel suo pensiero, che attinge al Vedanta di Shankara e all’idealismo di Hegel, egli sostiene la necessità di fondare una nuova etica che contempli una visione organica dell’universo, 22

ormai troppo lontani da noi; il loro linguaggio non ci è più<br />

accessibile e le loro formule non sono più applicabili. Da<br />

quell’epoca in poi l’umanità ha percorso molta strada sull<br />

corrente eterna del tempo, e, quantunque il problema resti lo<br />

stesso, il modo di trattarlo deve essere necessariamente nuovo”.<br />

Il tema innovativo approfondito da Aurobindo è quello del<br />

supermentale, una nuova forma di coscienza superiore, una<br />

facoltà che <strong>con</strong>duce l’uomo ad identificarsi <strong>con</strong> il divino. Egli<br />

sostiene che: “La supermente <strong>con</strong>osce nel modo più completo e<br />

sicuro, non per pensiero, ma per identità, per pura immediatezza<br />

delle cose nel sé e per il sé […] Il pensiero supermentale è<br />

avvertito fondamentalmente come un <strong>con</strong>tatto, una unione o una<br />

identità cosciente della sostanza del <strong>con</strong>oscente <strong>con</strong> la sostanza<br />

essenziale della cosa <strong>con</strong>osciuta”.(da “La via divina”).<br />

Radhakrishnan Sarvapalli, nato nel sud dell’<strong>India</strong> a Tirutani, nel<br />

1888. Egli è filosofo e <strong>con</strong>oscitore dell’induismo, del buddhismo,<br />

della filosofia greca, del pensiero moderno. Intraprende <strong>con</strong><br />

successo la carriera accademica e la carriera politica, viene<br />

eletto Presidente della Repubblica <strong>India</strong>na dal 1962 al 1967.<br />

È autore di saggi tra i quali citiamo: “La filosofia indiana”, “La<br />

visione hindu della vita”, “La visione idealistica della vita”.<br />

Nel suo pensiero, che attinge al Vedanta di Shankara e<br />

all’idealismo di Hegel, egli sostiene la necessità di fondare una<br />

nuova etica che <strong>con</strong>templi una visione organica dell’universo,<br />

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