Tesi Andrea Serena YOGADARSANA - India con Massimo Taddei

Note per la comprensione e la pronuncia dei
termini sanscriti
I termini sanscriti per loro peculiarità sono polisemici e,
pertanto, ogni termine assume significati diversi a seconda del
contesto in cui è inserito. Vi sono alcuni termini, come ad
esempio samadhi, che non vengono tradotti, per evitare
imprecisioni, ma che vengono semplicemente traslitterati; vi
sono, inoltre, termini che costituiscono veri e propri serbatoi
semantici, ad esempio, il termine citta che comprende buddhi,
ahamkara e manas, qui tradotto con mente.
Per difficoltà tecniche di edizione, non si sono potuti adoperare i
segni diacritici nella trascrizione delle parole sanscrite e, per
ovviare, nella traslitterazione vengono, spesso, aggiunte delle
“h” a seguito delle consonanti per renderne dolce il suono in
fase di lettura, ad esempio, l’originale “darsana” viene
traslitterato in “darshana”.
Al fine di rendere più agevole la comprensione è, comunque,
presente un glossario dei termini sanscriti.
Il testo sanscrito dei sutra contiene i segni diacritici, seguono
alcune indicazioni per la pronuncia.
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