Tesi Andrea Serena YOGADARSANA - India con Massimo Taddei
Tesi Andrea Serena YOGADARSANA - India con Massimo Taddei Tesi Andrea Serena YOGADARSANA - India con Massimo Taddei
I INTORNO ALLA FILOSOFIA INDIANA 1. Peculiarità della filosofia indiana La filosofia indiana è pragmatica, riconosce che la vita è sofferenza, quindi cerca e trova vie di interpretazione, darshana, ossia modi di vedere, che conducono alla liberazione. Non è importante se queste vie siano portatrici della verità ultima, ma sono da considerarsi vere quando diventano efficaci rimedi al dolore di vivere la cui causa fondamentale è riconosciuta nel desiderio. Il soffrire dell’individuo è dovuto alla differenza tra ciò che si è e ciò che si vorrebbe essere, tra ciò che si ha e ciò che si vorrebbe avere. Il rimedio a questo dolore sta nel far corrispondere soddisfazione e desiderio, ma poiché la ricerca della soddisfazione degli incessanti desideri potrebbe essere infinita, nel suo pragmatismo, la filosofia indiana propone di estinguere la causa della sofferenza alla sua fonte: il desiderare. Se controllare i desideri diviene la disciplina, ne consegue che per riconoscere tali desideri il praticante debba iniziare una vera e propria indagine introspettiva, una ricerca del sé, il “ti esti” degli 9
antichi filosofi greci. L’atto di nascita di una spiritualità intesa come momento di conoscimento, o meglio di riconoscimento di se stessi, del proprio rapporto con le cose del mondo e momento di promozione di un autocontrollo sui desideri che porta ad uno stato di soddisfazione al quale consegue uno stile di vita. Uno degli aspetti fondanti di questo stile d vita è la pratica della non-violenza, intesa come pratica di abbandono di quella violenza utile e necessaria al conseguimento della soddisfazione di desideri-pulsioni-compulsioni. Una non-violenza né verso se stessi né verso gli altri. Non è poi così assurda l’equazione: “quando desidero soffro” equivalente a “quando soffro mi faccio violenza”. E non è nemmeno così assurdo pensare che per soddisfare i miei desideri probabilmente viene fatta violenza a qualche essere della natura. La realtà ci ritrova dispersi, tra bisogni e desideri, in uno stato di sofferenza che nemmeno la società più opulenta può estinguere, tanto meno una società di mercato come è la nostra, che, per sopravvivere, deve creare sempre nuovi bisogni e nuovi desideri al fine di produrre e consumare incessantemente. In India la filosofia è spirituale e strettamente legata alla religione; una religione non dogmatica, che cresce con il 10
- Page 1 and 2: UNIVERSITÀ CÀ FOSCARI DI VENEZIA
- Page 3 and 4: II. GLI YOGASUTRA DI PATANJALI >> 4
- Page 5 and 6: Per rendere chiara ed accessibile l
- Page 7 and 8: dell’essere con il principio supr
- Page 9: samskara: veri e propri semi psichi
- Page 13 and 14: la nota caratteristica di un vero f
- Page 15 and 16: dedicati alle numerose divinità in
- Page 17 and 18: imanifestazione del mondo successiv
- Page 19 and 20: Nel periodo epico vennero anche for
- Page 21 and 22: Nel 1828 fonda il movimento Brahmo
- Page 23 and 24: ormai troppo lontani da noi; il lor
- Page 25 and 26: critiche, le valutazioni logiche o
- Page 27 and 28: visione del mondo, ma si cura di an
- Page 29 and 30: Il Vaisheshika considera il mondo c
- Page 31 and 32: Kapila è considerato il fondatore.
- Page 33 and 34: 3.4 Yogadarsana Yoga significa unio
- Page 35 and 36: investigazione”, nome usato in co
- Page 37 and 38: In questa scuola sono accettati e r
- Page 39 and 40: Il canone jainista, Svetambara, sis
- Page 41 and 42: sofferenza può essere vinta, attra
- Page 43 and 44: Nel pensiero buddhista la persona u
- Page 45 and 46: Lo scopo della vita per i charvakas
- Page 47 and 48: sintetica per rendere più agevole
- Page 49 and 50: I° SAMĀDHIPĀDA I.1 atha yogānu
- Page 51 and 52: quella modificazione mentale che si
- Page 53 and 54: I.19 bhava - pratyayo videha - prak
- Page 55 and 56: la ripetizione continua e la medita
- Page 57 and 58: I.37 vita - rāga - visayam vā cit
- Page 59 and 60: questi sono i samadhi con seme I.47
antichi filosofi greci. L’atto di nascita di una spiritualità intesa<br />
come momento di <strong>con</strong>oscimento, o meglio di ri<strong>con</strong>oscimento di<br />
se stessi, del proprio rapporto <strong>con</strong> le cose del mondo e momento<br />
di promozione di un auto<strong>con</strong>trollo sui desideri che porta ad uno<br />
stato di soddisfazione al quale <strong>con</strong>segue uno stile di vita.<br />
Uno degli aspetti fondanti di questo stile d vita è la pratica della<br />
non-violenza, intesa come pratica di abbandono di quella<br />
violenza utile e necessaria al <strong>con</strong>seguimento della soddisfazione<br />
di desideri-pulsioni-compulsioni. Una non-violenza né verso se<br />
stessi né verso gli altri. Non è poi così assurda l’equazione:<br />
“quando desidero soffro” equivalente a “quando soffro mi faccio<br />
violenza”. E non è nemmeno così assurdo pensare che per<br />
soddisfare i miei desideri probabilmente viene fatta violenza a<br />
qualche essere della natura.<br />
La realtà ci ritrova dispersi, tra bisogni e desideri, in uno stato di<br />
sofferenza che nemmeno la società più opulenta può estinguere,<br />
tanto meno una società di mercato come è la nostra, che, per<br />
sopravvivere, deve creare sempre nuovi bisogni e nuovi desideri<br />
al fine di produrre e <strong>con</strong>sumare incessantemente.<br />
In <strong>India</strong> la filosofia è spirituale e strettamente legata alla<br />
religione; una religione non dogmatica, che cresce <strong>con</strong> il<br />
10