Beatificazione don Puglisi. Rassegna stampa dal 10 al 24 Maggio ...

Report - Beatificazione Padre Puglisi
Venerdì, 24/05/2013 09:32

Indice dei documenti
REPORT - BEATIFICAZIONE PADRE PUGLISI
Beatificazione Padre Puglisi
Brancaccio, chiesa in un bene dei boss Si realizza il sogno di padre Puglisi
Da 'Giornale di Sicilia (ed. Prov. Palermo)' del 10/05/2013 - Pagina 27
in breve
Da 'Giornale di Sicilia (ed. Enna)' del 10/05/2013 - Pagina 34
in breve
Da 'Giornale di Sicilia (ed. Caltanissetta)' del 10/05/2013 - Pagina 30
"U parrinu" e quel miracolo nell' inferno di Brancaccio
Da 'Gazzetta del Sud' del 10/05/2013 - Pagina 28
Terreno confiscato assegnato alla parrocchia di Brancaccio
Da 'La Sicilia (ed. Palermo)' del 10/05/2013 - Pagina 26
Padre Puglisi, a Brancaccio i festeggiamenti per la beatificazione
Da 'giornaledisicilia.it' del 10/05/2013
Il terreno che padre Puglisi voleva va alla Parrocchia di San Gaetano
Da 'Rosalio' del 10/05/2013
Brancaccio, chiesa in un bene dei boss Si realizza il sogno di padre Puglisi
Da 'giornaledisicilia.it' del 10/05/2013
Padre Puglisi:a Brancaccio festeggiamenti per beatificazione
Da 'Ansa' del 10/05/2013
Beatificazione di Padre Puglisi Al via le manifestazioni
Da 'LiveSicilia' del 10/05/2013
Don Puglisi beato: sarà fiumana di fedeli a Palermo. Il suo esempio per il mondo laico
Da 'LinkSicilia' del 10/05/2013
Don Puglisi beato ricordo pure ad Alia
Da 'Giornale di Sicilia (ed. Prov. Palermo)' del 11/05/2013 - Pagina 26
«Siamo solo servitori dello Stato»
Da 'La Sicilia (ed. Ragusa)' del 11/05/2013 - Pagina 36
Don Puglisi spiegato ai bambini
Da 'La Sicilia (ed. Trapani)' del 11/05/2013 - Pagina 35
Raiuno: sabato Giletti e Zingaretti ricordano Don Puglisi
Da 'Ansa' del 11/05/2013
Brancaccio ricorda Padre Puglisi e Paolo Borsellino con "Morphynum"
Da 'BlogSicilia' del 11/05/2013
Lercara Friddi: al liceo "M. Picone" il musical "Tu, da che parte stai?" fa rivivere il martirio di Padre Pino
Puglisi
Da 'Magaze' del 11/05/2013
Cosa c' è in Sicilia Taccuino del 12 maggio
Da 'LiveSicilia' del 11/05/2013
in breve
Da 'Giornale di Sicilia' del 12/05/2013 - Pagina 24
Poesie per padre Puglisi, assegnate agli studenti quattro borse di studio
Da 'Giornale di Sicilia (ed. Enna)' del 12/05/2013 - Pagina 30
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Il ruolo della donna nella Chiesa secondo Vincenzo Bertolone
Da 'Catanzaro Informa' del 12/05/2013
Mons.Fisichella dialoga sulla fede
Da 'lagazzettadelmezzogiorno.it' del 12/05/2013
Operatori di pace, tre serate per conoscerli
Da 'Trentino' del 13/05/2013 - Pagina 18
in breve
Da 'La Sicilia (ed. Caltanissetta)' del 13/05/2013 - Pagina 34
Quotidiano
Da 'Agensir' del 13/05/2013
Quotidiano
Da 'Agensir' del 13/05/2013
Operatori di pace, tre serate per conoscerli
Da 'trentinocorrierealpi.it' del 14/05/2013
Via Fauro, 20 anni fa la bomba che preparò la trattativa
Da 'Il Fatto Quotidiano' del 14/05/2013
Beatificazione di padre Puglisi Si attendono 80 mila persone
Da 'Giornale di Sicilia (ed. Ragusa)' del 14/05/2013 - Pagina 26
La sapienza del sorriso, in Cattolica il libro su don Puglisi
Da 'PiacenzaSera.it' del 14/05/2013
TRIESTE - Oggi alle 18 alla Libreria Minerva, don Marcello Cozzi, vicepresidente di Libera, ...
Da 'Il Gazzettino (ed. Pordenone)' del 15/05/2013 - Pagina 29
Il martirio del parroco don Pino Puglisi
Da 'Libertà' del 15/05/2013 - Pagina 37
Le ragioni e le cause del suo martirio
Da 'Libertà' del 15/05/2013 - Pagina 37
Don Puglisi interprete dello spirito evengelico
Da 'La Sicilia' del 15/05/2013 - Pagina 18
Il fratello di Don Puglisi: «Meglio vivo che beato»
Da 'ilsecoloxix.com' del 15/05/2013
Mafia: fratello don Puglisi, era meglio vivo anziche' beato
Da 'Ansa' del 15/05/2013
Giornata dedicata a don Puglisi
Da 'La Nuova Ferrara' del 16/05/2013 - Pagina 28
«Sono i mafiosi che devono avere paura»
Da 'Il Piccolo' del 16/05/2013 - Pagina 24
«Don Puglisi impauriva la mafia col suo coraggio»
Da 'Libertà' del 16/05/2013 - Pagina 14
Don Puglisi a cartoni animati, proiezioni dal 20 al 24 maggio
Da 'BlogSicilia' del 16/05/2013
in breve
Da 'La Sicilia (ed. Messina)' del 16/05/2013 - Pagina 29
Quegli uomini di Chiesa che onorano gli uomini "d' onore"
Da 'UAAR News' del 16/05/2013
Conoscere meglio don Puglisi
Da 'Il Resto del Carlino (ed. Fermo)' del 17/05/2013 - Pagina 66
Film, incontri, escursioni e letture per promuovere la cultura della pace
Da 'Il Resto del Carlino (ed. Fermo)' del 17/05/2013 - Pagina 47
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Diario di prof
Da 'La Sicilia' del 17/05/2013 - Pagina 43
Carrellata di eventi per la pace
Da 'Corriere Adriatico (ed. Fermo)' del 17/05/2013 - Pagina 14
Beatificazione di Don Puglisi, adorazione eucaristica a Modica
Da 'RagusaNews' del 17/05/2013
Quotidiano
Da 'Agensir' del 17/05/2013
CON DON PUGLISI UNA SPERANZA FATTIVA
Da 'Ragusa Oggi' del 17/05/2013
Dedicata al ricordo di don Puglisi la V giornata della Festa della legalità
Da 'Sesto Potere' del 17/05/2013
Il testimone antimafia fa lezione «Con don Puglisi ho cambiato vita»
Da 'Il Resto del Carlino (ed. Reggio Emilia)' del 18/05/2013 - Pagina 53
"Ho aiutato la giustizia Ora lo Stato mi lascia solo"
Da 'Il Fatto Quotidiano' del 18/05/2013
«Raccogliere l' eredità di don Puglisi»
Da 'Gazzetta di Reggio' del 18/05/2013 - Pagina 20
Si prepara il palco per padre Puglisi
Da 'La Repubblica (ed. Palermo)' del 18/05/2013 - Pagina 12
in breve
Da 'Giornale di Sicilia (ed. Prov. Palermo)' del 18/05/2013 - Pagina 23
Tra cortometraggio e fotografia
Da 'La Sicilia (ed. Palermo)' del 18/05/2013 - Pagina 29
Beatificazione di padre Pino Puglisi: attesi oltre 80 mila fedeli
Da 'Palermo Today' del 18/05/2013
Chiesa: conto alla rovescia per beatificazione don Puglisi, attesi 80mila fedeli
Da 'Adnkronos' del 18/05/2013
Cronaca. Chiesa: conto alla rovescia per beatificazione don Puglisi, attesi 80mila fedeli
Da 'Catania Oggi' del 18/05/2013
Beatificazione di padre Pino Puglisi I numeri dell' organizzazione
Da 'BlogSicilia' del 18/05/2013
Chiesa: Palermo si prepara a beatificazione don Puglisi
Da 'Ansa' del 18/05/2013
Al via gli allestimenti: Palermo si prepara alla beatificazione di Don Puglisi
Da 'giornaledisicilia.it' del 18/05/2013
Beatificazione di Don Pino Puglisi Attesi 80mila fedeli a Palermo
Da 'SiciliaInformazioni' del 18/05/2013
Beatificazione di Padre Puglisi Tutti i numeri dell' evento
Da 'LiveSicilia' del 18/05/2013
Giovani, territorio e legalità, le priorità della fede in Sicilia
Da 'Avvenire' del 19/05/2013 - Pagina 21
Padre Puglisi martire della mafia
Da 'La Stampa' del 19/05/2013 - Pagina 50-51
Incontri, concerti e veglie per ricordare il prete ucciso
Da 'Giornale di Sicilia (ed. Prov. Palermo)' del 19/05/2013 - Pagina 26
Puglisi martire, palco in costruzione Sabato Foro italico chiuso alle auto
Da 'Giornale di Sicilia (ed. Prov. Palermo)' del 19/05/2013 - Pagina 26
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Cosa nostra sdraiata sul lettino dello psichiatra
Da 'Giornale di Sicilia (ed. Siracusa)' del 19/05/2013 - Pagina 18
Oggi diventeranno sacerdoti
Da 'Il Quotidiano della Calabria (ed. Catanzaro)' del 19/05/2013 - Pagina 33
Da oggi due nuovi presbiteri
Da 'Gazzetta del Sud (ed. Catanzaro-Crotone-Vibo)' del 19/05/2013 - Pagina 31
Don Puglisi, una vita dedicata alla verità
Da 'Gazzetta del Sud (ed. Catanzaro-Crotone-Vibo)' del 19/05/2013 - Pagina 27
Anche Modica in festa per don Pino
Da 'La Sicilia (ed. Ragusa)' del 19/05/2013 - Pagina 33
Sicilia, Beatificazione di Don Pino Puglisi: attesi quasi un milione di fedeli a Palermo
Da 'CanicattiWeb' del 19/05/2013
La settimana su Twitter: don Pino Puglisi, la tragedia di Misilmeri e #seisiciliano
Da 'LinkSicilia' del 19/05/2013
Testimone chiave omidicio Don Puglisi: "Aiutai la giustizia, lo Stato mi lascia solo"
Da 'ilfattoquotidiano.it' del 19/05/2013
Ribera, presentato il libro "Passi di civiltà"
Da 'AgrigentoWeb' del 19/05/2013
Gli scout e l' Asms a fianco dei disabili: la 2° maratona in carrozzina
Da 'BlogSicilia' del 19/05/2013
Una messa per Don Puglisi "Sua fede intimorì la mafia"
Da 'LiveSicilia' del 19/05/2013
Puglisi martire, palco in costruzione: sabato Foro italico chiuso alle auto
Da 'giornaledisicilia.it' del 19/05/2013
Sabato al Foro italico la beatificazione di don Pino Puglisi
Da 'Gazzetta del Sud (ed. Catania-Ragusa-Siracusa)' del 20/05/2013 - Pagina 13
L' Italia delle bombe e dei misteri da oggi celebra Falcone e don Pino Puglisi…
Da 'LinkSicilia' del 20/05/2013
Oggi un convegno per ricordare Padre Pino Puglisi
Da 'LinkSicilia' del 20/05/2013
Giovani, territorio e legalità, le priorità della fede in Sicilia
Da 'avvenire.it' del 20/05/2013
In attesa del 25 maggio per la Beatificazione di Padre Pino Puglisi
Da 'Alqamah' del 20/05/2013
Torna "Io nato dopo le stragi" Ecco il bando del concorso
Da 'LiveSicilia' del 20/05/2013
Bergoglio come Wojtyla: "Contro la mafia testimonianza più chiara"
Da 'BlogSicilia' del 20/05/2013
Il pm Di Matteo accusa la Chiesa "Contro la mafia ha fatto poco"
Da 'larepubblica.it (Palermo)' del 20/05/2013
Papa Bergoglio come Wojtila: la mafia non è mai Chiesa
Da 'BlogSicilia' del 21/05/2013
Si presenta "Beato fra i mafiosi" alla Chiesa valdese
Da 'Rosalio' del 21/05/2013
in breve
Da 'La Nuova di Venezia e Mestre' del 21/05/2013 - Pagina 27
L' invasione annunciata dei don Puglisi-boys
Da 'La Repubblica (ed. Palermo)' del 21/05/2013 - Pagina 1
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Arrivano i don Puglisi boys con chitarra e sacco a pelo saranno almeno in ventimila
Da 'La Repubblica (ed. Palermo)' del 21/05/2013 - Pagina 7
In Curia una task force basata sul volontariato
Da 'La Repubblica (ed. Palermo)' del 21/05/2013 - Pagina 7
Beatificazione di padre Puglisi: nessunpass,l' ingresso sarà libero
Da 'Giornale di Sicilia (ed. Enna)' del 21/05/2013 - Pagina 5
Dalla mafia alla verità "Il miracolo di Don Puglisi"
Da 'BlogSicilia' del 21/05/2013
Gli appuntamenti
Da 'La Sicilia (ed. Palermo)' del 21/05/2013 - Pagina 27
Di Matteo: ma i vertici ecclesiali fanno poco
Da 'Gazzetta del Sud (ed. Catanzaro-Crotone-Vibo)' del 21/05/2013 - Pagina 7
Papa Francesco contro la mafia: "No ai funerali in chiesa per i boss"
Da 'SiciliaInformazioni' del 21/05/2013
Il Papa ai vescovi siciliani: mafia, Puglisi è l' esempio
Da 'giornaledisicilia.it' del 21/05/2013
Messina: venerdà 24 Addio Pizzo organizza proiezione "Alla luce del sole", film su Don Puglisi
Da 'Stretto Web' del 21/05/2013
Beatificazione Padre Puglisi una mostra al centro commerciale
Da 'ViviEnna' del 21/05/2013
Quotidiano
Da 'Agensir' del 21/05/2013
A Palermo si proietta cartone animato su don Puglisi
Da 'Ansa' del 21/05/2013
Quotidiano
Da 'Agensir' del 21/05/2013
Mostra su don Pino Puglisi al Forum Palermo
Da 'Ansa' del 21/05/2013
Palermo, al Forum mostra dedicata a Padre Pino Puglisi
Da 'Hercole' del 21/05/2013
VERSO la beatificazione del 25 maggio Don Puglisi, va in scena il suo "cartoon" "La ...
Da 'corrieredelmezzogiorno.it' del 21/05/2013
Don Puglisi, libri e favole ricordano il prete antimafia
Da 'Ansa' del 21/05/2013
Mafia: Spatuzza, cosi' abbiamo ucciso don Pino Puglisi
Da 'Ansa' del 21/05/2013
Spatuzza: "Così abbiamo ucciso don Pino Puglisi"
Da 'giornaledisicilia.it' del 21/05/2013
"Così ho ucciso don Pino"
Da 'LiveSicilia' del 21/05/2013
Spatuzza: "Ecco come abbiamo ucciso don Pino Puglisi"
Da 'La Sicilia Web' del 21/05/2013
Don Puglisi beato una mostra al Forum
Da 'La Repubblica (ed. Palermo)' del 22/05/2013 - Pagina 6
Crociata: padre Pino Puglisi ucciso perché faceva il prete
Da 'Giornale di Sicilia (ed. Messina)' del 22/05/2013 - Pagina 9
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Da 'Giornale di Sicilia (ed. Messina)' del 22/05/2013 - Pagina 18
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in breve
Da 'Giornale di Sicilia (ed. Enna)' del 22/05/2013 - Pagina 25
Sicilia, Gaspare Spatuzza: "Ecco come abbiamo ucciso don Pino Puglisi"
Da 'CanicattiWeb' del 22/05/2013
Spatuzza: «Ecco come abbiamo ucciso don Pino Puglisi»
Da 'La Sicilia' del 22/05/2013 - Pagina 6
Caltanissetta. Delegazione della parrocchia San Pio X alla beatificazione di don Pino Puglisi
Da 'Giornale Nisseno' del 22/05/2013
Padre Puglisi, gli scuot di Gela in visita a Brancaccio a Palermo
Da 'giornaledisicilia.it' del 22/05/2013
"Un colpo alla nuca", Spatuzza: "Così abbiamo ucciso Puglisi"
Da 'Palermo Today' del 22/05/2013
Quotidiano
Da 'Agensir' del 22/05/2013
Spatuzza, dopo 20 anni un memoriale sull' assassinio di don Puglisi
Da 'Hercole' del 22/05/2013
Al Forum di Palermo una mostra su Padre Puglisi
Da 'BlogSicilia' del 22/05/2013
Mafia, la sfida di Puglisi non è mai finita
Da 'L'Unità' del 23/05/2013
«Il sacerdote che seminava speranza» A Cerignola una serata per don Puglisi in occasione della sua
beatificazione
Da 'Avvenire' del 23/05/2013 - Pagina 16
Le cose da costruire nel nome di don Puglisi
Da 'La Repubblica (ed. Palermo)' del 23/05/2013 - Pagina 1
LE COSE DA COSTRUIRE NEL NOME DI DON PUGLISI
Da 'La Repubblica (ed. Palermo)' del 23/05/2013 - Pagina 15
Messe e maxischermi per don Pino
Da 'Giornale di Sicilia (ed. Prov. Palermo)' del 23/05/2013 - Pagina 6
Anche le parole dei pentiti per riconoscere il suo martirio
Da 'Giornale di Sicilia (ed. Prov. Palermo)' del 23/05/2013 - Pagina 6
alunni a brancaccio Le nostre idee per abbellire i quartieri
Da 'Giornale di Sicilia (ed. Prov. Palermo)' del 23/05/2013 - Pagina 6
quel martirio un valore per i giovani
Da 'Giornale di Sicilia (ed. Prov. Palermo)' del 23/05/2013 - Pagina 5
Grande mobilitazione per la cerimonia di beatificazione di padre Pino Puglisi prevista per ...
Da 'Giornale di Sicilia' del 23/05/2013 - Pagina 33
Don Puglisi diventa beato Scavone sarà presente
Da 'Giornale di Sicilia (ed. Caltanissetta)' del 23/05/2013 - Pagina 30
Nelle sue omelie si rivolgeva così ai mafiosi: «Vorrei conoscervi e sapere perché ostacolate chi educa i
bambini alla legalità»
Da 'Il Quotidiano della Calabria (ed. Vibo Valentia)' del 23/05/2013 - Pagina 8-9
Morire da martire per fede e amore
Da 'Il Quotidiano della Calabria (ed. Vibo Valentia)' del 23/05/2013 - Pagina 8-9
Il vescovo alla beatificazione di don Puglisi
Da 'Il Quotidiano della Calabria (ed. Cosenza)' del 23/05/2013 - Pagina 37
Cosa Nostra spiegata a Papa Francesco
Da 'La Sicilia' del 23/05/2013 - Pagina 8
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falcone e don puglisi
Da 'La Sicilia' del 23/05/2013 - Pagina 8
Il prete che fece tremare la mafia
Da 'La Sicilia (ed. Palermo)' del 23/05/2013 - Pagina 29
massimo gucciardo Proseguono a ritmo serrato i preparativi al Foro Italico per il montaggio del ...
Da 'La Sicilia (ed. Palermo)' del 23/05/2013 - Pagina 27
Un volto nuovo per la società
Da 'ilcittadinodimessina.it' del 23/05/2013
Falcone, quel martirio un valore per i giovani
Da 'giornaledisicilia.it' del 23/05/2013
100 mila per Don Pino: "Brancaccio ha un santo in più in paradiso"
Da 'SiciliaInformazioni' del 23/05/2013
'il Mare Che Vorrei': Proclamate le Scuole Vincitrici del Concorso sul Futuro del Nostro Mare nella
Giornata della Biodiversita'
Da 'Nautica OnLine' del 23/05/2013
Quotidiano
Da 'Agensir' del 23/05/2013
Domani con Famiglia Cristiana e Credere: Padre Pino Puglisi Beato
Da 'Mediakey' del 23/05/2013
LA VITA E' VOCAZIONE, IL CRISTIANESIMO SEDERE A MENSA ACCOGLIENDO
Da 'Ragusa Oggi' del 23/05/2013
Anche Santo Stefano festeggia la beatificazione di Padre Puglisi
Da 'Magaze' del 23/05/2013
Tre P: il prete che serve a Palermo...
Da 'Centonove' del 24/05/2013 - Pagina 39
"Anche don Pino Puglisi fu vittima della trattativa"
Da 'Il Fatto Quotidiano' del 24/05/2013
Domani attesi in 100mila perla beatificazione
Da 'L'Unità' del 24/05/2013
«Coi figli della 'ndrangheta nel nome di don Puglisi»
Da 'Avvenire' del 24/05/2013 - Pagina 10
in breve Il piano di edilizia sovvenzionata, presentato da un' impresa di Palermo, risale al 2004: solo
dopo nove anni è stato sottoposto all' esame dell' assemblea municipale.
Da 'Giornale di Sicilia (ed. Prov. Palermo)' del 24/05/2013 - Pagina 29
Beatificazione, da oggi i divieti di sosta
Da 'Giornale di Sicilia' del 24/05/2013 - Pagina 28
Centro sportivo, donata una struttura dall' Enel
Da 'Giornale di Sicilia' del 24/05/2013 - Pagina 28
In cattedrale il sarcofago di don Pino Lenzuoli bianchi appesi a Brancaccio
Da 'Giornale di Sicilia (ed. Messina)' del 24/05/2013 - Pagina 10
Veglia per la beatificazione di padre Puglisi
Da 'Giornale di Sicilia (ed. Caltanissetta)' del 24/05/2013 - Pagina 24
in breve
Da 'La Sicilia (ed. Caltanissetta)' del 24/05/2013 - Pagina 34
Padre Puglisi, le tappe di una vita
Da 'La Sicilia' del 24/05/2013 - Pagina 9
Brancaccio, grazie a don Puglisi ora scuole e un centro sportivo
Da 'La Sicilia' del 24/05/2013 - Pagina 8
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Massimo Naro
Da 'La Sicilia' del 24/05/2013 - Pagina 8
Tona: «Si dedicò a chi aveva bisogno in silenzio e umiltà»
Da 'La Sicilia' del 24/05/2013 - Pagina 9
Giuseppe Di Fazio
Da 'La Sicilia' del 24/05/2013 - Pagina 1
in breve
Da 'La Sicilia (ed. Ragusa)' del 24/05/2013 - Pagina 36
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363

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Ven 10/05/2013 Giornale di Sicilia (ed. Prov. Palermo) Pagina 27
Pubblicato anche in: Giornale di Sicilia
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Giornale di Sicilia
Venerdì 10 Maggio 2013
5
Verso la beatificazione. Ieri l’affidamento alla Curia per 99 anni del terreno in cui sorgerà il complesso parrocchiale
Brancaccio, chiesa in un bene dei boss
Si realizza il sogno di padre Puglisi
Cronaca di Palermo 27
Inbreve
Ciancimino
«Sull’esplosivo
ho mentito
per paura»
Sul terreno di via Fichidindia,
il 24 maggio, vigilia della
beatificazione del sacerdote
ucciso dalla mafia, si terrà
una veglia di preghiera e una
festa per i giovani.
che ha visto la collaborazione
di tutte le istituzioni e delle autorità
coinvolte, in particolare
dell’amministrazione comunale
e degli amministratori del patrimonio
aziendale confiscato»,
conclude il prefetto Caruso.
stato preso dal panico
e sono andato nel pallone»: racconta
della paura per le continue
intimidazioni subite e di avere
preso la decisione di mentire sull'
Sabrina Raccuglia
... Occhi lucidi per l’emozio-
DonMaurizio Francoforte, pensa
già al futuro. Per il 24 maggio,
alla vigilia del grande evento di
beatificazione, ci sarà una ve-
esplosivo, che gli venne recapitato,
per evitare di coinvolgere i
suoi familiari. Così Massimo Ciancimino,
davanti al gup per detenne,
mani che si lasciano andare
glia di preghiera proprio sul terzione diesplosivo assieme all'ami-
ad un fragoroso applauso e il
reno in cui sorgerà la chiesa. co Giuseppe Avara, ha giustificato
pensiero fisso a padre Pino Pu-
«Nei prossimi giorni ci attrezze- le contraddizio.
glisi, soprannominato 3P dagli
remo per rendere più conforte-
amici, il parroco di Brancaccio
vole questo terreno – dice – in-
che sarà proclamato beato il
prossimo 25 maggio al Foro Italico.tanto
volevo ringraziare tutti a
nome di Brancaccio. Finalmente
abbiamo qualcosa per cui co-
via GAribaldi
Tentato furto
Negli uffici dell’Agenzia nazionale
per i beni confiscati alla
mafia di via Vann’Antò si sono
riuniti il sindaco Leoluca Orlando,
il cardinale Paolo Romeo, il
minciare a lavorare. Adesso
chiediamo aiuto a padre Puglisi,
affinchè dal cielo faccia in
modo che tutto vada per il verso
giusto». Intanto fervono i pre-
nei locali
dell’assessorato
... La polizia indaga su un tenta-
prefetto direttore dell’agenzia
parativi per il prossimo 25 magto furto all'interno dell’assessora-
Giuseppe Caruso e don Mauri- Al momento della firma, da sinistra, don Maurizio Francoforte, il cardinale Paolo Romeo, il prefetto gio. «È stancante – dice scherto comunale alle politiche sociali,
zio Francoforte, parroco di San Giuseppe Caruso, il sindaco Leoluca Orlando. foto petyx
zando il cardinale Romeo – que- a Palazzo Natale, in via Garibaldi.
Gaetano, per firmare l’assegnast’anno
c’èanche la spending re- Secondo quanto rende noto l'amzionedel
terreno divia Fichidin- padre Puglisi, ultimato e conse- Puglisi costruendo un complesto». «La Sicilia non è fattasoltanview. Quindi stiamo attenti a ministrazione comunale, a fare la
dia, che un tempo apparteneva gnato pochi giorni prima della so parrocchiale proprio come to di coloro che uccidono – con- tutto». Poi scioglie i dubbi sul- scoperta sono stati ieri mattina,
alboss Giovanni Iennaal Comu- sua morte, avvenuta per mano lodesiderava lui.Un luogo di actinua il sindaco Leoluca Orlanl’ipotetica presenza di Papa poco dopo le 5, gli agenti della pone
e poi alla Curia in comodato mafiosa il 15 settembre del coglienza per il quartiere Brando – quello di via Fichidindia è Francesco I al Foro Italico: «Ho lizia municipale che hanno trova-
d’uso per novantanove anni. 1993. «Questa è sicuramente caccio pensato per i bambini, i il luogo migliore per continua- letto sui giornali che molta gento il portone principale dell'asses-
Nell’ampio spazio verrà costrui- una giornata importante – affer- giovani, gli anziani, le famiglie. re il cammino del nostro beate si aspetta lapresenza del ponsorato aperto. Non è stato comto
un nuovo complesso parrocma il cardinale Romeo molto Il fatto che verrà costruito su un to». «Questo provvedimento è tefice – spiega –, però per regola piutoalcun furto. Gli impiegati sochiale.
Per realizzarlo si seguirà commosso –. È significativo per terreno che apparteneva ad un stato il frutto di una lunga e la- non è tenuto a parteciparvi». no rimasti fuori dagli uffici fino al
il progetto pensato proprio da noi realizzare il sogno di padre mafioso è un ulteriore riscatboriosa procedura burocratica (*sara*)
termine dei controlli.
Beatificazione Padre Puglisi
Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 1 di 362
... «Sono

Ven 10/05/2013 Giornale di Sicilia (ed. Prov. Palermo) Pagina 27
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Verso la beatificazione.Ieri l' affidamento alla Curia per 99 anni del terreno in cui sorgerà il
complesso parrocchiale.
Brancaccio, chiesa in un bene dei boss Si realizza
il sogno di padre Puglisi
Al momento della firma, da sinistra, don Maurizio Francoforte, il cardinale Paolo
Romeo, il prefetto Giuseppe Caruso, il sindaco Leoluca Orlando.foto petyx.
Occhi lucidi per l' emozione, mani che si lasciano
andare ad un fragoroso applauso e il pensiero fisso a
padre Pino Puglisi, soprannominato 3P dagli amici, il
parroco di Brancaccio che sarà proclamato beato il
prossimo 25 maggio al Foro Italico. Negli uffici dell'
Agenzia nazionale per i beni confiscati alla mafia di
via Vann' Antò si sono riuniti il sindaco Leoluca
Orlando, il cardinale Paolo Romeo, il prefetto direttore
dell' agenzia Giuseppe Caruso e don Maurizio
Francoforte, parroco di San Gaetano, per firmare l'
assegnazione del terreno di via Fichidindia, che un
tempo apparteneva al boss Giovanni Ienna al
Comune e poi alla Curia in comodato d' uso per
novantanove anni. Nell' ampio spazio verrà costruito
un nuovo complesso parrocchiale. Per realizzarlo si
seguirà il progetto pensato proprio da padre Puglisi,
ultimato e consegnato pochi giorni prima della sua
morte, avvenuta per mano mafiosa il 15 settembre del
1993. Questa è sicuramente una giornata importante
- afferma il cardinale Romeo molto commosso -.
significativo per noi realizzare il sogno di padre Puglisi
costruendo un complesso parrocchiale proprio come
lo desiderava lui. Un luogo di accoglienza per il
quartiere Brancaccio pensato per i bambini, i giovani,
gli anziani, le famiglie. Il fatto che verrà costruito su
un terreno che apparteneva ad un mafioso è un
ulteriore riscatto. La Sicilia non è fatta soltanto di
coloro che uccidono - continua il sindaco Leoluca
Orlando - quello di via Fichidindia è il luogo migliore
per continuare il cammino del nostro beato. Questo
provvedimento è stato il frutto di una lunga e
laboriosa procedura burocratica che ha visto la
collaborazione di tutte le istituzioni e delle autorità
coinvolte, in particolare dell' amministrazione
comunale e degli amministratori del patrimonio
aziendale confiscato, conclude il prefetto Caruso.Don
Maurizio Francoforte, pensa già al futuro. Per il 24
maggio, alla vigilia del grande evento di
beatificazione, ci sarà una veglia di preghiera proprio
sul terreno in cui sorgerà la chiesa. Nei prossimi
giorni ci attrezzeremo per rendere più confortevole
questo terreno - dice - intanto volevo ringraziare tutti a
Beatificazione Padre Puglisi
nome di Brancaccio. Finalmente abbiamo qualcosa
per cui cominciare a lavorare. Adesso chiediamo
aiuto a padre Puglisi, affinchè dal cielo faccia in modo
che tutto vada per il verso giusto. Intanto fervono i
preparativi per il prossimo 25 maggio. stancante -
dice scherzando il cardinale Romeo - quest' anno c' è
anche la spending review. Quindi stiamo attenti a
tutto. Poi scioglie i dubbi sull' ipotetica presenza di
Papa Francesco I al Foro Italico: Ho letto sui giornali
che molta gente si aspetta la presenza del pontefice -
spiega -, però per regola non è tenuto a parteciparvi.
(*sara*)
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Ven 10/05/2013 Giornale di Sicilia (ed. Enna) Pagina 34
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palermo. Dibattito sui rapporti tra criminalità organizzata e politica. Il ruolo dei giornali e quello della magistratura
Giovani a lezione di legalità:
«Dobbiamo parlare di mafia»
... «Sono tanti 35 anni. Consola
però notare come, anno
dopo anno, la sua figura sia diventata
sempre più punto di riferimento
per le nuove generazioni
in cerca di riscatto». Sono
le parole con le quali il presidente
della Camera, Laura Boldrini,
ha ricordato la figura di
Peppino Impastato, ucciso il 9
maggio del 1978. Continueranno
fino a sabato le iniziative,
iniziate mercoledì, per ricordare
il giovane di Democrazia
Proletaria ucciso dai sicari di
Tano Badalamenti. Ieri mattina,
unlungo corteo ha attraversato
Corso Umberto. In testa
c'era una delegazione di sindaci,
giovani e studenti provenienti
da ogni parte d'Italia e
gliallievi dell'Istituto comprensivo
di Cinisi che quest'anno,
attorno a Peppino, hanno sviluppato
un progetto dal titolo
«Tasselli di legalità». «La lotta
alle mafie parte da ragioni di
natura culturale, al cui centro
ci deve essere la scuola», ha
commentato il ministro della
Pubblica Istruzione Maria
Chiara Carrozza. Le manifesta-
zioni, poi, si erano spostate nel
casolare di contrada Feudo dove
Impastato fu torturato e ucciso.
Oggi, quel luogo così sim-
capaci ... Tentano di pagare una cassetta
di bibite con una banconota
da 100 euro falsa ma vengono
individuatie arrestati dai carabinieri.
È accaduto in un esercizio
commerciale del paese, dove
due militari della stazione, fuori
dal servizio, hanno notato all’interno
di un minimarket in corso
Domenico Sommariva, il titolare
gesticolare energicamente
verso due clienti e riconsegnare
loro una banconota verde. Non
essendo riusciti a fermare subito
i due giovani, allontanatisi in
automobile, i carabinieri hanno
chiesto spiegazioni al commer- Luca Ferrara, 39 anni Carmelo Cangemi, 23 anni
bolico è una proprietà privata
in pieno abbandono. Per accelerare
l'esproprio sono state
raccolte 36 mila firme che ieri
ciante. Appreso che i due avevano
cercato di pagare le lattine
con una banconota da 100 euro
contraffatta, i due militari si sono
messi all’inseguimento dell’auto
dei presunti falsari, riuscendo
arintracciarla ea fermarla
sulla statale 113, in direzione
Carini, nei pressi del passaggio
a livello, che in quel momento
era chiuso. Dopo la perquisizione
personale dei due fermati,
Luca Ferrara, 39 anni di Misilmeri
e Carmelo Cangemi 23 anni
palermitano, sonostate trovate
cinque banconote da 100 euro
falsificate, contraddistinte
tutte dallo stesso numero seria-
sarebbero state presentate al
presidente della Regione Rosario
Crocetta, mancato all'appuntamento.
E le polemiche
nonsono mancate. «Qui Peppino
ha esalato il suo ultimo respiro
- afferma Giovanni Impastato
- e qui registriamo con dispiacere
l'assenza di un governatore
che per la sua storia ritenevamo
particolarmente sensibile
a questi temi. Tenere in
queste condizioni il casolare è
un'offesaper tutti, specialmente
per le istituzioni». Le iniziative
del mattino sono continuate
nel pomeriggio quando un
folla di circa mille persone ha
percorso il tratto di strada che
unisce la sede di Radio Aut a
Terrasini fino alla casa di Cinisi
dove visse Impastato. Fra di
loro c'erano gli amministratori
locali, le sigle sindacali, i rappresentanti
dei movimenti
contro laTav eil Muos eil giudice
Antonio Ingroia. (*risa*)
Riccardo Salvia
capaci. Luca Ferrara di Misilmeri e il palermitano Carmelo Cangemi bloccati dai carabinieri dopo un inseguimento
le (S19536607096). Trovati anche
95 euro veri: il sospetto è
che abbiano potuto spendere
precedentemente una sesta
banconota da 100 euro, probabilmente
con lo stesso numero
di serie, truffando così un ignaro
commerciante. Avendo entrambi
a proprio carico precedenti
di polizia, i due sono stati
quindi dichiarati in arresto con
l’accusa di “tentata spendita di
monete falsificate”. Il giudice
ha convalidato gli arresti ed ha
comminato ad entrambi la misura
cautelare dell’obbligo di
presentazione alla polizia giudiziaria.
(*clp*) Corrado Lo Piccolo
Torre arTale
L’amministratore:
«In futuro possibili
nuove assunzioni»
... Prosegue
la protesta di
Organizzata dall’associazione
Run Rete e dal Centro studi
«PioLa Torre»,la manifestazione
diventerà un
appuntamento annuale
per parlare di lotta alla mafia.
rio di Diritto processuale penale.
Di fronte agli intrecci del potere
mafioso, i giornali hanno assunto
il compito di facilitare la
comprensione del fenomeno.
«Devono raccontare meglio e di
più – ha spiegato il condirettore
una decina di ex lavoratori di
Torre Artale per la mancata assunzione
da parte della nuova
società. «Sono state adottate -
dice Mario Caniglia - amministratore
- scelte oculate di strategia
aziendale. Abbiamo ricoperto
quei ruoli che ci servivano
Giorgia Pacino
... La parola d’ordine è parlar-
del Giornale di Sicilia Giovanni
Pepi- senza sottovalutare omissioni
e collusioni che poi diventano
convivenza con la crimina-
in questa fase di inizio gestione,
cercando di salvaguardare il bilancio.
Se le cose dovessero andare
bene, come ce lo auguriane.
Lo hanno chiesto a gran volità».
Il dibattito pubblico semmo, potrebbero servire, in futuce
gli studenti della facoltà di
bra essere funzionale anche alle ro, altre forze lavoro». (AMA)
Giurisprudenza, intervenuti ie-
indagini degli inquirenti. «Spesri
alla prima Giornata della Legaso
una chiave di lettura dei fatti
lità. Organizzata dall’associazione
Run Rete universitaria nazionale
e dal Centro studi «Pio La Il Gip Pier Giorgio Morosini Il preside di Giurisprudenza Antonio Scaglione
ci proviene dalle ricostruzioni
dei giornali» ha ammesso il gip
Piergiorgio Morosini. E Corradi-
CARINI
Terreni incolti,
Torre», la manifestazione è nata
con il proposito di divenire un
appuntamento annuale per parlare
di lotta alla mafia. «Abbiamo
scelto di dedicarla a un gioto
il dibattito, nella facoltà presieduta
da Antonio Scaglione: i
rapporti tra criminalità organizzata
e politica e il ruolo dell’inpra
della legge per privatizzare
lo Stato». La mafia non è la Sicilia
dunque, ma passa anche attraverso
una storia tutta isolalo,
che contribuiva dalle pagine
de «L’Ora» a raccontare la resistenza
di un popolo. «Aveva
molta influenza la scrittura di inno
Mineo, giornalista e neo-senatore,
ha ricordato il collega
Impastato ucciso nel 1978.
«Contrastai a lungo la sua idea
di sfidare Tano Badalamenti –
al via campagna
anti-incendi
... Al via anche quest’anno la
vane come Peppino Impastato formazione nella lotta antimana. A raccontarla la radio diPeptervento: il singolo articolo di- ha raccontato ai ragazzi -, maog- campagna di prevenzione degli
che ha speso la vita per il valore fia. Secondo lo storico Giuseppino Impastato, le macchine da ventava oggetto di una fruiziogi Peppino avrebbe ragione: se incendi promossa dal Comune.
della legalità» ha spiegato Salvape Carlo Marino, «la mafia non scrivere di Mario Francese e ne immediata in questa agorà ognuno di voi il mafioso lo guar- Il sindaco, Giuseppe Agrusa, ha
tore Iacono consigliere di facol- è Riina né Provenzano: è pote- Beppe Alfano. E ancora la «pen- di carta», ha ricordato il profesda in faccia indebolisce il suo emanato un’ordinanza con la
tà. Due i temi che hanno animare, aspirazione a porsi al di sona-spada» di Vincenzo Consosor Giuseppe Di Chiara, ordina- controllo». (*giopa*)
quale impegna i proprietari di
appezzamenti di terrenoabbandonati,
entro quindici giorni dal-
cinisi. Centinaia di studenti, amministratori e volontari hanno marciato nel segno della memoria e dell'impegno antimafia la pubblicazione del provvedimento,
alla loro pulizia di ster-
UnlungocorteoperurlareancorailnomediPeppino
paglie, vegetazione secca, rifiuti
o da qualsiasi altro materiale
che possa scatenare un incendio.
(*CLP*)
Beatificazione Padre Puglisi
34 Cronaca di Palermo
11
0 IncontroallafacoltàdiGiurisprudenzadedicatoalricordodiImpastato,ucciso35annifa
Un momento della manifestazione in ricordo di Peppino Impastato che si è svolta a Cinisi. foto risa
Sorpresi a spacciare banconote false: due arresti
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Giornale di Sicilia
Venerdì 10 Maggio 2013
inbreve
SAN NICOLA L’ARENA
Oggi alle 21
veglia di preghiera
per Don Puglisi
... Oggi
alle 21 in piazza Gelsi
gruppo di preghiera in occasione
della preparazione alla giornata
di beatificazione di Don Pino
Puglisi. La riunione è organizzata
dalla chiesa di san Nicola di
Bari. A presiedere le funzioni sarà
Don Mimmo Arnone. (AMA)
ALTAVILLA MILICIA
Il sindaco: pulizia
dei terreni
e potatura alberi
... I
proprietari di terreni ubi-
cati nel territorio comunale, entro
il 30 maggio, debbono provvedere
a proprie spese alla pulizia
e bonifica, includendo il taglio
e la rimozione dei rami degli
alberi che fuoriescono dalle
proprietà e causano pericolo alla
viabilità sia pedonale che veicolare.
Lo prevede una ordinanza
del sindaco. (PIG)
SANTA FLAVIA
Locale confiscato
sarà Centro
per l’impiego
... Un
locale confiscato alla
mafia di via San Marco, sarà sededel
Centro perl’Impiego. I sindaci
dei Comuni del comprensorio
hanno sottoscritto e comunicato
al Dirigente Servizio XV
Centro per l’Impiego, un accordo
con il quale condividono l’individuazione
del Comune di
Santa Flavia quale sede del Centro.
(PIG)
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Ven 10/05/2013 Giornale di Sicilia (ed. Enna) Pagina 34
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in breve
capaci.
Torre arTale L' amministratore: In futuro possibili
nuove assunzioni...Prosegue la protesta di una
decina di ex lavoratori di Torre Artale per la mancata
assunzione da parte della nuova società. Sono state
adottate - dice Mario Caniglia - amministratore -
scelte oculate di strategia aziendale. Abbiamo
ricoperto quei ruoli che ci servivano in questa fase di
inizio gestione, cercando di salvaguardare il bilancio.
Se le cose dovessero andare bene, come ce lo
auguriamo, potrebbero servire, in futuro, altre forze
lavoro. (AMA) CARINI Terreni incolti, al via campagna
anti-incendi ...Al via anche quest' anno la campagna
di prevenzione degli incendi promossa dal Comune. Il
sindaco, Giuseppe Agrusa, ha emanato un' ordinanza
con la quale impegna i proprietari di appezzamenti di
terreno abbandonati, entro quindici giorni dalla
pubblicazione del provvedimento, alla loro pulizia di
sterpaglie, vegetazione secca, rifiuti o da qualsiasi
altro materiale che possa scatenare un incendio.
(*CLP*) SAN NICOLA L' ARENA Oggi alle 21 veglia
di preghiera per Don Puglisi ...Oggi alle 21 in piazza
Gelsi gruppo di preghiera in occasione della
preparazione alla giornata di beatificazione di Don
Pino Puglisi. La riunione è organizzata dalla chiesa di
san Nicola di Bari. A presiedere le funzioni sarà Don
Mimmo Arnone. (AMA) ALTAVILLA MILICIA Il
sindaco: pulizia dei terreni e potatura alberi ...I
proprietari di terreni ubicati nel territorio comunale,
entro il 30 maggio, debbono provvedere a proprie
spese alla pulizia e bonifica, includendo il taglio e la
rimozione dei rami degli alberi che fuoriescono dalle
proprietà e causano pericolo alla viabilità sia
pedonale che veicolare. Lo prevede una ordinanza
del sindaco. (PIG) SANTA FLAVIA Locale confiscato
sarà Centro per l' impiego ...Un locale confiscato alla
mafia di via San Marco, sarà sede del Centro per l'
Impiego. I sindaci dei Comuni del comprensorio
hanno sottoscritto e comunicato al Dirigente Servizio
XV Centro per l' Impiego, un accordo con il quale
condividono l' individuazione del Comune di Santa
Flavia quale sede del Centro. (PIG)
Beatificazione Padre Puglisi
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Ven 10/05/2013 Giornale di Sicilia (ed. Caltanissetta) Pagina 30
lavoro. Contestata la convenzioone con Siciliacque perchè non è chiaro chi manterrà operai, impianti e con quali soldi politica. Associazione
Dissalatore, alt del commissario di Stato
«La Regione ha violato lo Statuto»
unilaterale la modifica di un rap-
Il prefetto sottolinea nella sua
impugnativa che non è stata
fatta alcuna menzione né del
numero dei dipendenti e dell’onere
retributivo né dell’importo
della convenzione.
portoconvenzionale della Regione
con “Siciliacque” ponendo a
carico della stessa il mantenimento
in servizio dei dipendenti
dei precedenti gestori degli impianti
di dissalazione di Porto
Fabrizio Parisi
... Brutte notizie per gli ex ven-
Empedocle e di Gela. Il prefetto
sottolinea nella sua impugnativa
che non è stata fatta alcuna
menzione né del numero dei diti
lavoratori del dissalatore. Dopendenti
e del relativo onere repo
anni di rassicurazioni, incontributivo
né dell’importo della
trie promesse, dalCommissaria-
convenzione. Insomma un asto
dello Stato arriva l'alt alla Resorbimento
molto generico. I
gione. La convenzione tra Regio-
dubbi riguardano il fatto che il
nee Siciliacque che avrebbe con-
dissalatore è fermo da anni. La
sentito di far ripartire i dissalato-
convenzione potrebbe prevederi
di Agrigento e Porto Empedore
un corrispettivo potrebbe
cle è stata bloccata. Secondo il
non essere più congruo ed ade-
Prefetto Carmelo Aronica, Com- Il commissario dello Stato Carmelo Aronica. foto parisi
guato per genere e quantità delmissario
dello Stato per la Regiole
prestazionirichieste nell’origine
Siciliana, la norma viola alcu- della Costituzione. In pratica è l'articolo secondo cui lazione di Porto Empedocle e Genaria pattuizione. L'aver messo
ni articoli dello Statuto speciale, stata cassata la modifica del rap- “L’assessorato regionale della, con prioritaria copertura de- davanti il mantenimento dei po-
per cui è arrivata l'impugnativa porto di convenzione tra Regiol’energia e dei servizi di pubbligli oneri derivanti dal mantenistidi lavoro ad una correttaed ot-
davanti alla Corte Costituzionane e Siciliacque - e con esso il ca utilità – Dipartimento regiomento dei livelli occupazionali timale gestione del servizio è rile.
Sarebbero stati violati i princi- mantenimento dei livelli occunale dell’acqua e dei rifiuti è au- delle cessate gestioni degli imtenuto in contrasto con l'articopidi
uguaglianza (art. 3 della Copazionali - per quanto riguarda i torizzato a modificare il rapporpianti stessi ed assunti in carico lo 97 dello Statuto. Quale sarà
stituzione) e di buon andamen- dissalatori di Gela e Porto Empeto convenzionale con Siciliac- a Siciliacque e con oneri a carico adesso il futuro di questi lavorato
ed imparzialità della Pubblica docle.que
Spa per il mantenimento in della stessa società". In pratica tori, cui stanno anche scadendo
Amministrazione (articolo 97) Il commissario ha bocciato stand-by degli impianti di dissa- si voleva autorizzare in maniera gli ammortizzatori sociali? (*fap*)
tentato suicidio
Ragazzina
salvata
dai militari
costieri
... E’ scappata dal controllo
degli addetti di una cooperativa
sociale rischiando di
annegare nelle acque antistanti
al vecchio pontile sbarcatoio.
Protagonista della vicenda,
una ragazza (J. B. le
sue iniziali) di 16 anni tratta
in salvo dal personale della
Capitaneria di porto il cui intervento
è stato sollecitato
da alcuni bagnanti. La minorenne,
senza togliersi i vestiti
e nemmeno le scarpe, si è lasciata
trasportare dalle onde
rischiando di affogare. Il tempestivo
arrivo della motovedetta
“Sar Cp 817”, avvenuto
alle 16, ha permesso di recuperare
e salvare la sedicenne
in preda alle onde. Un militare
della guardia costiera si è
tuffato in acqua evitando il
peggio. Una volta a bordo, la
motovedetta della capitaneria
di porto ha trasportato la
giovane fino al molo del porto
rifugio, dove ad attenderla
c’era un’ambulanza del servizio
di emergenza “118” che
ha curato il trasporto in ospedale.
I medici del Pronto soccorso
del presidio “Vittorio
Emanuele” hanno diagnosticato
un principio di ipotermia
alla giovane che era in
evidente stato di shock. Dopo
le cure del caso la minorenne
è stata consegnata al
personale della cooperativa
sociale. In spiaggia, la giovane,prima
di immergersi in acqua,
ha raccontato a tre sue
coetanee di essere scappata
dallacooperativa sociale perché
desiderosa di andare a
mare.Le stesse che hanno assistito
impotenti al tentativo
al salvataggio a mare, proprio
davanti una barriera di
scogli. (*LUMA*)
Beatificazione Padre Puglisi
30 Cronaca di Gela
intitolazione. Relatore Emilio Tallarita, figlio di una vittima di mafia
L’aula del liceo a Peppino Impastato
... Un’aula intitolata alla memoria
di Peppino Impastato, il giovane
di Cinisi ucciso dalla mafia ilnove
maggio del 1978 a soli trent’anni.
Una dedica per quel giovane
che ancora oggi vive nel cuore di
chi l’ha conosciuto e che continua
a muovere le coscienze di molti
studenti. Quegli stessi studenti
Il procuratore Lucia Lotti e il preside Gioacchino Pellitteri scopre la targa intitolata a Peppino Impastato
... E’ in dirittura di arrivo
l’iter di completamento dell’Hospice.
La struttura residenziale
per condurre alla morte i
malati terminali e garantire le
cure palliative potrebbe essere
inaugurata entro la fine del mese.
Il responsabile dell’Hospice,
Giampaolo Alario, sarà affiancato
da altri due medici, già
individuati e prossimi all’assegnazione
dell’incarico. Il servizio
è stato benedetto lo scorso
anno in concomitanza dell’inaugurazione
della Breast
che hanno fortemente voluto e ottenuto
dalla dirigenza scolastica
l’intitolazione dell’aula multimediale
alla sua memoria. Con queste
premesse si è svolta ieri pomeriggio
al liceo classico “Eschilo” la
cerimonia d’intitolazione diun’aula
a Peppino Impastato. Presenti
le autorità civili e militari della cit-
Unit, da allora è rimasto inutilizzato
per la mancanza di personale.
“Sono state avanzate
domande per coprire le figure
infermieristiche necessarie –
assicura Alario – Sarebbero 12
gli infermieri pronti a operare
per L’Hospice ma le richieste
saranno valutate da un’apposita
commissione dell’Asp. Si faranno
colloqui con la massima
trasparenza per comprendere
chi dovrà venire”. Il direttore
del Presidio ospedaliero, Luciano
Fiorella, ha già individuato
tà. Dopo la benedizione dell’aula,
l’attenzione dei tanti presenti si è
concentrata sul convegno dal tema
"9 maggio: ricordando Aldo
Moro, Peppino Impastato e la
Giornata Europea". A relazionare
Emilio Tallarita figlio di vittima di
mafia, il Procuratore Lotti e l’avvocato
Gagliano. (*Flac*)
sanità. Sono 12 gli infermieri che dovranno essere ancora selezionati
L’Hospice è in dirittura d’arrivo
Inaugurazione entro fine mese
© La riproduzione e la utilizzazione degli articoli e degli altri materiali pubblicati nel presente giornale sono espressamente riservate
e messo a disposizione la terrazza
per i prossimi pazienti
mentre nel reparto sarebbero
in dirittura di arrivo gli interventi
per garantire il servizio di
informatizzazione. Manca, attualmente,
il collegamento internet
e intranet per garantire il
trasferimento dei dati dei pazientida
una unità operativa all’altra.
Dettagli, che secondo i
bene informati non dovrebbero
comunque ostacolare la data
di inaugurazione dell’Hospice
di via Palazzi. (*LUMA*)
politica. Sul «Pes»
Fondi ai vigili,
dibattito
e polemiche
in consiglio
... Oltre un’ora per decidere se
trattare o meno il punto relativo
al piano d’efficienza della polizia
municipaleall’indomani delle polemiche
legate ai presunti biglietti
del circo Orfei gratis pretesi da
operatoridel corpo. “Questo punto
è da posporre – hanno detto
Luigi Farruggia di Grande Sud e
Gioacchino Pellitteri dell’Api –
non possiamo decidere adesso
sull’attivazione di fondi economici
da destinare al corpo di polizia
municipale. C’è ancora troppa
tensione”. La questione, nonostante
la proposta dei due consiglieri,
è comunque stata affrontata.
Non sono mancati gli interventi
finalizzati ad esprimere solidarietà
a tutti gli operatori e al comandante
Giuseppe Montana.
Voce fuori dal coro, quella dell’esponente
del Pid Giuseppe
Morselli. “Non condivido – ha ammesso
– la solidarietà preventiva.
Da quello che mi risulta, la procuraha
avvito indagini sulla questione
dei biglietti gratis per l’ingresso
al circo. Aspettiamo almeno
l’esito finale”. Per la prima volta
negli ultimi mesi, la maggioranza
a sostegno del sindaco Fasulo ha
retto durante il dibattito in aula:
non sono mancate, comunque, le
frecciatedirette all’assessore al ramo
Ugo Costa. Dopo una lunga interruzione,
legata alla necessità
di un colloquio riservato fra i consiglieri
e il comandante Montana:
emendamenti e piano sono stati
votati favorevolmente. “Ho dato
il mio parere positivo – è intervenuto
l’esponente di Intesa Civica
Salvatore Gallo – però, invito gli
agenti di polizia municipale a
puntare sui pass utilizzati dai falsi
invalidi. E’ uno scandalo”. Presentati
due atti d’indirizzo per assicurare
il servizio notturno e per assorbire
gli ausiliari del traffico.
(*ROC*)
Giornale di Sicilia
Venerdì 10 Maggio 2013
«Echi liberal
popolari»,
Ciscardi
il presidente
... Nasce in città un’associazione
che si occuperà di tematiche
sociali e politiche del territorio.
Si tratta de “Echi liberal popolari”,
presieduta da Angelo Ciscardi.
La prima assemblea costituente
si è tenuta lunedì scorso e ha
permesso di nominare le altre cariche
direttive. Il segretario è Giuseppe
Vella e Francesco Gerbino
il tesoriere. Due i componenti
del direttivo: Pietro Olati e Giuseppe
Turco. “L’assemblea ha
permesso di approvare il primo
documento contenente gli intendimenti
– spiega Ciscardi – oltre
agli obiettivi e i metodi che caratterizzeranno
l’azione dell’associazione
Echi liberal popolari”.
Alla neonata associazione si è associato
Ignazio Russo che garantirà
la sua esperienza sulle tematiche
sociali e politiche del territorio.
“L’associazione si propone
di coniugare l’esperienza delle varie
generazioni – conclude il presidente
– coniugando l’entusiasmo
dei giovani con l’esperienza
dell’etàadulta, garantendo quotidianamente
un passaggio del testimone”.
(*LUMA*)
inbreve
santa lucia
Convegno
dedicato
a Don Puglisi
... Si
terrà domenica il conve-
gno dedicato a Don Puglisi. “L'
eco di una vita ci interpella -
don Pino Puglisi Beato" è il titolo
della manifestazione che inizierà
alle 19.30 nel salone della
ParrocchiaSanta Lucia. La manifestazione
è promossa dal Presidio
Libera, dalla Parrocchia Santa
Lucia, dall'Associazione Antiracket
"Gaetano Giordano" e
dal gruppo scout Agesci Gela 5.
(*GICO*)
fotografia
Si inaugura
la mostra
di Gisa Magro
... Domani
alle 17,30 nei locali
dell’ex Chiesetta S. Biagio, si terrà
la mostra fotografica “Il Mare,
immagini e colori”. All’interno
della mostra verranno esposte
le opere di Gisa Magro. L’evento
è organizzato dal circolo fotografico
“ASA 25”, con il patrocinio
della Lega Navale. (*GICO*)
palazzo giustizia
Il Prefetto vigilerà
sul caso
degli espropri
... Sarà
il prefetto a vigilare
sul caso delle aree contese dopo
larealizzazione del nuovo palazzo
di giustizia. Lo hanno deciso i
giudici del Cga. I proprietari, infatti,
attendono i pagamenti dovuti
per l’esproprio oppure larestituzione
dei terreni. (*ROC*)
Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 5 di 362

Ven 10/05/2013 Giornale di Sicilia (ed. Caltanissetta) Pagina 30
in breve
santa lucia Convegno dedicato a Don Puglisi ...Si
terrà domenica il convegno dedicato a Don Puglisi. "L'
eco di una vita ci interpella - don Pino Puglisi Beato" è
il titolo della manifestazione che inizierà alle 19.30 nel
salone della Parrocchia Santa Lucia. La
manifestazione è promossa dal Presidio Libera, dalla
Parrocchia Santa Lucia, dall' Associazione Antiracket
"Gaetano Giordano" e dal gruppo scout Agesci Gela
5. (*GICO*) fotografia Si inaugura la mostra di Gisa
Magro ...Domani alle 17,30 nei locali dell' ex
Chiesetta S. Biagio, si terrà la mostra fotografica "Il
Mare, immagini e colori". All' interno della mostra
verranno esposte le opere di Gisa Magro. L' evento è
organizzato dal circolo fotografico "ASA 25", con il
patrocinio della Lega Navale. (*GICO*) palazzo
giustizia Il Prefetto vigilerà sul caso degli espropri
...Sarà il prefetto a vigilare sul caso delle aree
contese dopo la realizzazione del nuovo palazzo di
giustizia. Lo hanno deciso i giudici del Cga. I
proprietari, infatti, attendono i pagamenti dovuti per l'
esproprio oppure la restituzione dei terreni. (*ROC*)
Beatificazione Padre Puglisi
Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 6 di 362

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Ven 10/05/2013 Gazzetta del Sud Pagina 28
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28
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Il corteo di giovani di associazioni e scuole 35 anni dopo le morti di Peppino Impastato e Aldo Moro
Una marcia in nome della legalità
Banchetto informativo di Addiopizzo per promuovere il “consumo critico”
Elisabetta Reale
Vogliono dar forma ad un sogno,
insieme. Quei giovani
che troppo spesso giudichiamo
spenti e disinteressati nei
confronti di tutto ciò che li circonda
ieri sono scesi in piazza
e hanno attraversato il cuore
della città per ricordare, a 35
anni dalle loro uccisioni, Peppino
Impastato, il sindacalista
di Cinisi che scherniva, sbeffeggiava
e denigrava la mafia
ogni giorno dalla sua Radio
Aut, e Aldo Moro, assassinato
invece dal terrorismo. E il sogno
che vogliono costruire insieme
parla di una Sicilia libera
dalla mafia e dai condizionamenti
del malaffare, fatta di
bellezza, cultura e libertà. Lo
hanno gridato con slogan e
canzoni, lo hanno scritto negli
striscioni dove, una ad una,
sono state ricordate le vittime
della mafia e dietro cui hanno
sfilato, partendo da piazza Antonello
per arrivare davanti alla
casa di tutti i cittadini, palazzo
Zanca.
In testa l’associazione Peppino
Impastato, con il gruppo
di Brolo e la costituenda sezione
messinese, il presidio cittadino
di Libera, poi gli studenti
in rappresentanza degli istituti
superiori e i ragazzi del progetto
culturale autogestito
“Aula Aut” del liceo classico
Maurolico, l’associazione antiracket
Acib, i rappresentanti
delle istituzioni di Brolo e Torrenova
e dietro lo striscione
“Birrificio Messina”i lavoratori
della ex Triscele, in strada
per difendere il loro diritto al
lavoro. «Sono stato nelle scuole
superiori Verona Trento e
Archimede per parlare di legalità
e recupero degli spazi –ha
Il corteo di giovani che ieri mattina ha attraversato le vie del centro città
detto Sonny Faschino dell’a ssociazione
Peppino Impastato
–, i ragazzi da semplice uditorio
sono diventati attori di una
conversazione necessaria a
costruire le coscienze critiche
del domani, capaci di compiere
le scelte giuste in una città
per nulla “babba” ma dove la
mafia ha i colletti bianchi».
Lo scrittore Gesualdo Bufalino
diceva che per vincere la
mafia serve un esercito di
maestri elementari ed è proprio
questo il senso dell’azione
dell’associazione Impastato,
educare le sensibilità e conoscere
gli eroi dell’antimafia
per seguirne l’esempio. «Spesso
noi giovani siamo accusati
di non sapere i fatti del passa-
to – hanno sottolineato i ragazzi
di Aula aut, collettivo
nato nei giorni dell’o c c u p a z i one
del liceo classico cittadino e
trasformatosi in incubatore di
progetti e idee per la legalità –
ma noi vogliamo dimostrare
di conoscere il passato e di poter
essere protagonisti di un
futuro di cambiamento. Abbiamo
intenzione di chiedere
un bene confiscato alla mafia
dove poter realizzare un museo
dell’antimafia». In un bene
confiscato alla mafia da poco
il Comitato Addiopizzo Messina
ha la sua sede e ad un anno
dal lancio dell’iniziativa per
promuovere il consumo critico
“Pago chi non paga - Contro il
pizzo cambia i consumi”dopo
Presentato il libro di Roberto Mistretta su don Pino Puglisi e i suoi insegnamenti
“U parrinu”e quel miracolo nell’inferno di Brancaccio
Ubaldo Smeriglio
Quando don Pino Puglisi arriva a
Palermo nell’inferno del quartiere
Brancaccio ha 53 anni e il sorriso
del Cristo che ritorna carne e sangue.
Non se ne accorge quasi nessuno,
nemmeno i suoi assassini, Salvatore
Grioli, Gaspare Spatuzza ed
i fratelli Graviano, perché per loro è
solo un “parrinu”, uno dei tanti che
passa e va via senza lasciare traccia.
Ma don Pino è un’ altra storia, la
storia di un miracolo vivente,
dell’antimafia che parte dal basso
ed opera in silenzio in mezzo. Una
storia raccontata da Roberto Mistretta,
giornalista, autore del libro
“Il miracolo di don Puglisi”, presentato
ieri nei locali delle librerie Paoline.
L’iniziativa, patrocinata appunto
dalle “Paoline”in collaborazione
con la Fondazione antiusura
“PadrePino Puglisi”ela casaeditri-
Il comandante dei Ris Sergio Schiavone e Roberto Mistretta
ce “Edizioni nord est”, alla quale ha
partecipato anche il colonnello dei
Ris Sergio Schiavone, ha voluto essere
un momento di riflessione in
vista della beatificazione del prete
di Brancaccio ucciso dalla mafia.
Saranno in 60 mila e forse anche di
più il 25 maggio a seguire la cerimonia
allo stadio “La Favorita” di
Palermo. «Perché anche questo –
La giornalista Bianca Stancanelli ospite di un incontro al dipartimento di Civiltà antiche e moderne
Ecco come s’impara ad essere veri uomini
Laura Simoncini
Passione, violenza, etica, libertà e
arte le parole chiave della manifestazione
“Imparare ad essere uomini”,
organizzata nell’auditorium
del dipartimento di Civiltà antiche
e moderne al Polo Annunziata da
una rappresentanza studentesca.
Ospite dell’incontro la giornalista e
scrittrice messinese Bianca Stancanelli,
inviato speciale di “Panora -
ma”, intervenuta sul tema “Essere
esseri umani”. Ad avviare l’iniziati -
va, il direttore del Dicam, Giovanni
Cupaiuolo, che ha evidenziato le
capacità dei ragazzi e la buona do-
Beatificazione Padre Puglisi
se di creatività. Grande entusiasmo
manifestato dagli studenti
Giulia Iapichino, Claudia Trimarchi,
Pia D’Agostino, Federica Prisa
(che ha anche recitato), Graziano
Aloi, Marco De Benedictis e Danilo
Siragusa. Ricche di suggestione e
di fascino le performance letterarie
che hanno scandito l’intensa mattinata
universitaria durante la quale
sono stati letti e interpretati alcuni
testi greci e non solo.
A dare prova di grande abilità
recitativa Paola Torre, Francesco
Natoli, Roberta Baldanza, Natalia
Micali, Nicola Buonomo, con l’ac -
compagnamento musicale di Giu-
Cronaca di Messina
ha sottolineato l’autore –è un miracolo
di padre Puglisi». Non ci sarà
colui che ha ispirato il romanzo di
Mistretta perché è diventato un
fantasma, un testimone di giustizia
che rompendo il patto scellerato
che legava il quartiere Brancaccio
al potere oscuro dei fratelli Graviano,
ha perso tutto: la sua terra, la
sua famiglia, i suoi amici più cari,
seppe Columbro e Lorena Maris
(voce). In scena “Ciropedia”di Senofonte,
Demostene, il V canto
dell’Inferno della Divina Commedia,
ma anche Pico della Mirandola,
Einstein, Sciascia e “Il mestiere
di vivere” di Cesare Pavese, solo
per citarne alcuni, ma anche spezzoni
di film tra i quali “Vi presento
Joe Black”,“La ricerca della felicità”e
filmati dai contenuti significativi.
«Quello che avete affrontato
oggi –ha detto Stancanelli –è un
tema di attualità ma di grande profondità.
Tutti dovremmo prendere
come esempio la formula “restia -
mo umani”che l’attivista per i dirit-
Il banchetto di Addiopizzo
ma soprattutto i ragazzi che gli aveva
affidato don Pino Puglisi quando
gli chiese di impegnare un’ora a settimana
del suo tempo per farli giocare
a pallone. Lui si chiama, anzi si
chiamava Giuseppe Carini perché
«neanche io – ha sottolineato il
giornalista –so quale è la sua nuova
identità e nemmeno in quale parte
del mondo vive». Quando Carini
«rimane abbagliato dal sorriso di
padre Puglisi», vuole diventare un
boss per vendicare lo zio vittima
della lupara bianca. Ma “u parrinu”
gli entra dentro l’anima fino a consegnarli
il suo testamento spirituale:
«Quando toccherà a me –gli dirà
poco prima di essere ammazzato
padre Puglisi –non mi lasciare solo.
E Carini manterrà la sua promessa.
Da giovane studente di Medicina
legale assisterà al momento più tragico
del percorso terreno del prete
di Brancaccio: la sua autopsia».3
ti umani Vittorio Arrigoni, ucciso
nel 2011 da estremisti palestinesi,
utilizzava nei suoi reportage da
Gaza. Ogni giorno assistiamo ad
avvenimenti che sfidano la comprensione
dell’umano», ricordando
le stragi di Pizzolungo, Capaci e
Boston e precisando che «il massacro
intraspecifico di uomini per uomini
è dell’uomo. Anche il video
del linciaggio di Gheddafi è stato
mandato in onda in maniera eccessiva».
Poi, Cupaiuolo e gli studenti
del Dicam hanno consegnato attestati
ai partecipanti del concorso di
fotografia e pittura “L’umanità in
un tocco d’arte”.3
aver raccolto 600 firme, sempre
ieri mattina ha promosso
un presidio a piazza Antonello
in occasione dell’ultima giornata
di orientamento universitario.
«Abbiamo voluto incontrare
i ragazzi –ha detto Enrico
Pistorino –per onorare la figura
di persone che, come
Peppino Impastato, hanno pagato
con la vita il loro impegno
antimafia e il consumo
critico propone un salto di
qualità nella lotta al pizzo, che
va fatta non solo aiutando i
commercianti a denunciare
ma costruendo una rete di
consumatori attenti che si impegnano
a fare i loro acquisti
da chi ha denunciato e si è opposto
al racket».3
DOMENICA
Una città
più vivibile
e a misura
di bicicletta
Domenico Bertè
Una città più vivibile. Ma non
per un solo giorno. Scatta domenica
(raduno alle 8.30 a
piazza Duomo, partenza
un’ora dopo) il Bicincittà: una
delle più note manifestazioni
“corali”che la Uisp organizza
in diverse location nazionali.
Quest’anno 150 le città e i paesi
in cui la pedalata per famiglie
e amatori animerà la domenica.
Bicincittà è stata presentata
a Palazzo Zanca, anche
se il Comune non si è potuto
spingere, vista la situazione
finanziaria, oltre un patrocinio
gratuito. A testimoniare la
continuità dell’iniziativa il
presidente Uisp di Messina
Nuccio Zullo. Con lui il responsabile
della Lega ciclismo Federico
Stella, Santino Cannavò,
responsabile nazionale
Ambiente Uisp. Circa 400 i
partecipanti alla scorsa edizione.
E proprio loro hanno suggerito
agli organizzatori di bissare
l’esperienza della visita a
Forte S. Salvatore. Simbolo di
una zona tanto bella quanto
bisognosa di riqualificazione.
Le bici, da piazza Duomo, dopo
aver attraversato corso Cavour
e le vie Cannizzaro, Battisti,
Garibaldi arriveranno sul
viale S. Martino, dove è fissato
il giro di boa. Quindi “volata”
verso la Madonnina. I fondi saranno
devoluti al Progetto Girasole
che nella chiesa di Contesse
conta di ultimare uno
spazio polifunzionale.3
Venerdì 10 Maggio 2013 Gazzetta del Sud
Appuntamenti
Sicilia “La fabbrica del Mito”
Oggi alle 18, nei locali del
Gabinetto di lettura di via
Sacchi 18, si terrà l’incontro
con lo scrittore siciliano
Matteo Collura, autore del
libro “Sicilia La fabbrica del
Mito”. A introdurre il professore
Nicolino Passalacqua,
presidente del Gabinetto
di Lettura. Presenterà
l’opera il professore Attilio
Gasparro, coordinerà il dibattito
la professoressa Lucietta
Di Paola Lo Castro.
Matteo Collura è uno dei
più importanti scrittori siciliani
e per la Gazzetta ha
scritto un bellissimo articolo
sulla Festa della Vara.
Seminario procreazione assistita
Oggi dalle 8,30 alle 18,30,
al Palazzo dei congressi del
Policlinico, avrà luogo il seminario
sulla procreazione
medicalmente assistita, organizzato
dal prof. Vincenzo
Benedetto. Tre le sessioni
di lavoro e tanti i temi
che verranno trattati: dalla
fisiopatologia della riproduzione
femminile e maschile
alle nuove tecniche,
con particolare attenzione
alla crioconservazione degli
ovociti e degli embrioni.
Tra gli interventi, quello
del prof. Ettore Cittadini
(nella foto), uno dei padri
della fecondazione in vitro.
Responsabilità medico-sanitaria
Si terrà oggi alle 15,30
nell’aula magna della Corte
d’appello il convegno
“Responsabilità medico-sanitaria
alla luce della
legge Balduzzi”, organizzato
da Ordine degli avvocati
e Camera penale. Dopo
i saluti del presidente
dell’Ordine Francesco Celona
e del presidente della
Camera penale Giuseppe
Carrabba (nella foto), relazioneranno:
il magistrato
Antonio Carchietti, il
prof. Claudio Crinò e la
docente universitaria Lucia
Risicato. Modera l’avvocato
Adriana La Manna.
L’opera versatile di Michele Spadaro
Economia e gestione aziende
Stamane alle 9, nell’ambito
delle attività didattiche del
corso di Economia e Gestione
imprese, tenuto dalla
professoressa Daniela Baglieri
(nella foto), si svolgerà
un seminario sul tema “Il
successo nei mercati internazionali:
Damiano case-history”.
L’appuntamento è
nell’aula magna 2 del Dipartimento
Seam (ex Facoltà
di Economia). Interverrà
Riccardo Damiano, amministratore
delegato dell’azien -
da che nel 1976 introdusse
la prima produzione biologica
di frutta secca e che oggi
è leader nel settore.
Oggi alle 17, nell’aula magna
del Dipartimento di
Scienze cognitive di via
Concezione 6, si terrà un incontro
sull’opera versatile
di Michele Spadaro, storico,
medico, animatore culturale
e pittore. L’ultima sua fatica,
il saggio “Cronaca di
Patti dal XVI al XVIII secolo,
documenti e notazioni”, sarà
al centro dell’iniziativa
presa dalla Società messinese
di Storia Patria presieduta
da Maria Intersimone
Alibrandi. Interverranno
Rosario Moscheo, Luciano
Catalioto, Elina Gugliuzzo e
Giuseppe Restifo.
Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 7 di 362

Ven 10/05/2013 Gazzetta del Sud Pagina 28
Presentato il libro di Roberto Mistretta su don Pino Puglisi e i suoi insegnamenti.
"U parrinu" e quel miracolo nell' inferno di
Brancaccio
Quando don Pino Puglisi arriva a Palermo nell' inferno
del quartiere Brancaccio ha 53 anni e il sorriso del
Cristo che ritorna carne e sangue. Non se ne accorge
quasi nessuno, nemmeno i suoi assassini, Salvatore
Grioli, Gaspare Spatuzza ed i fratelli Graviano, perché
per loro è solo un "parrinu", uno dei tanti che passa e
va via senza lasciare traccia. Ma don Pino è un' altra
storia, la storia di un miracolo vivente, dell' antimafia
che parte dal basso ed opera in silenzio in mezzo.
Una storia raccontata da Roberto Mistretta,
giornalista, autore del libro "Il miracolo di don Puglisi",
presentato ieri nei locali delle librerie Paoline. L'
iniziativa, patrocinata appunto dalle "Paoline" in
collaborazione con la Fondazione antiusura "Padre
Pino Puglisi" ela casa editri ce "Edizioni nord est",
alla quale ha partecipato anche il colonnello dei Ris
Sergio Schiavone, ha voluto essere un momento di
riflessione in vista della beatificazione del prete di
Brancaccio ucciso dalla mafia. Saranno in 60 mila e
forse anche di più il 25 maggio a seguire la cerimonia
allo stadio "La Favorita" di Palermo. «Perché anche
questo - ha sottolineato l' autore - è un miracolo di
padre Puglisi». Non ci sarà colui che ha ispirato il
romanzo di Mistretta perché è diventato un fantasma,
un testimone di giustizia che rompendo il patto
scellerato che legava il quartiere Brancaccio al potere
oscuro dei fratelli Graviano, ha perso tutto: la sua
terra, la sua famiglia, i suoi amici più cari, ma
soprattutto i ragazzi che gli aveva affidato don Pino
Puglisi quando gli chiese di impegnare un' ora a
settimana del suo tempo per farli giocare a pallone.
Lui si chiama, anzi si chiamava Giuseppe Carini
perché «neanche io - ha sottolineato il giornalista - so
quale è la sua nuova identità e nemmeno in quale
parte del mondo vive». Quando Carini «rimane
abbagliato dal sorriso di padre Puglisi», vuole
diventare un boss per vendicare lo zio vittima della
lupara bianca. Ma "u parrinu" gli entra dentro l' anima
fino a consegnarli il suo testamento spirituale:
«Quando toccherà a me - gli dirà poco prima di
essere ammazzato padre Puglisi - non mi lasciare
solo. E Carini manterrà la sua promessa. Da giovane
studente di Medicina legale assisterà al momento più
tragico del percorso terreno del prete di Brancaccio:
la sua autopsia».i.
Beatificazione Padre Puglisi
Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 8 di 362

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Ven 10/05/2013 La Sicilia (ed. Palermo) Pagina 26
26.
LA SICILIA
INFRASTRUTTURE. Vertice Regione-Comune-Sis
Appalto del tram
verso la proroga
DAVIDE GUARCELLO
PALERMO
Piccolo spiraglio di luce sul mega-appalto
del tram, in scadenza fra 15 giorni. Ieri
pomeriggio c’è stato un importante
vertice in Prefettura tra il Comune, il
consorzio Sis, l’Amat, la Regione e i sindacati
di categoria (Fillea Cgil, Filca Cisl
e Feneal Uil). Erano stati questi ultimi a
sollecitare la convocazione di un tavolo
per avere informazioni sulla situazione
dei pagamenti dovuti per le attività già
fatte e sulle prospettive dei cantieri dell’importante
opera infrastrutturale.
Dal vertice, presieduto dal viceprefetto
vicario, Maria Teresa Cucinotta, è
emersa una nuova possibilità per scongiurare
il blocco dei lavori: l’assessore
alle Infrastrutture, Tullio Giuffrè, ha
informato di una lettera che il sindaco
ha inviato ieri al ministro alle Infrastrutture,
Maurizio Lupi, in cui ha fornito
informazioni e dati sulla conclusione
dell’iter di approvazione della perizia di
variante ed ha quindi chiesto che da
parte del Ministero riprendano i trasferimenti,
interrotti alla fine del 2011. «È
da allora – ha detto Giuffrè - che il Comune
si fa carico di tutte le spese, anche
IL CANTIERE DEL TRAM A PIAZZA EINSTEIN
Spaccio di banconote false, due arresti
CAPACI. I falsari individuati dai carabinieri in un negozio di via Sommariva. Bloccati dopo un inseguimento
BANCONOTE FALSE DA 100 EURO
di quelle dovute dal Ministero. Alla luce
dell’avvenuta approvazione della perizia
di variante e quindi della imminente
erogazione da parte della Regione di
un’ulteriore consistente (87 mln, ndr)
quota di finanziamento, di intervenire
per alleggerire la sofferenza economica
della Sis, che nel corso del 2012 ha anticipato
cospicue somme per l’avanzamento
dei lavori». Orlando, dunque è a
Roma per chiedere alla Cassa Depositi e
Prestiti un mutuo, in modo da pagare la
Sis ed evitare lo stop ai lavori. Il presidente
della Sis, Matterino Dogliani, e il
direttore dei lavori, Lucio Perilli, hanno
garantito il proseguo dei cantieri, a patto
di ricevere dal Comune almeno 20
milioni di euro (a fronte di un buco da
29 mln) per pagare i fornitori e proseguire
i lavori. L’intenzione della prefettura
è di supportare Comune e Regione
affinché l’intera vicenda si concluda positivamente.
«Quel che è certo – ha spiegato ha
aggiunto il segretario della Fillea, Mario
Ridulfo - è che non appena si sbloccano
i finanziamenti (o con l’ok della Corte
dei Conti agli 87 mln della perizia, o
tramite i 20 mln del mutuo del Comu-
VIA GARIBALDI. Forzato portone di assessorato comunale
Ignoti hanno forzato ieri notte il portone principale dell’Assessorato comunale
alle Politiche sociali. A fare la scoperta sono stati ieri mattina, poco dopo le 5,
gli agenti della polizia municipale che hanno trovato il portone principale
dell’assessorato alle Politiche sociali, in via Garibaldi, aperto. Sono in corso le
verifiche per accertare se e chi sia entrato nei locali dell’assessorato retto da
Agnese Ciulla e se siano stati portati via documento o oggetti.
SMOG. Inquinamento, superati i valori minimi di legge
Il servizio di rilevamento della qualità dell’aria, a Palermo, ha segnalato che
mercoledì sono stati registrati dei valori superiori ai limiti di legge in due zone
della città. Lo rende noto l’Amia. Il livello delle polveri sottili (pm10) è stato
sforato nelle centraline di via Di Blasi e nel quartiere Cep.
SANITÀ. Centro internazionale psicosomatica
Apre a Palermo un dipartimento del Centro internazionale di psicosomatica
(Cips), il prestigioso centro di ricerca con sede a Parigi. Il centro si rivolge a tutti
ed in particolare a medici, psicologi, psicoterapeuti, psicomotricisti e terapeuti
del rilassamento e professionisti della riabilitazione. Inoltre per il 2013 il centro
ha scelto Palermo come sede del convegno annuale che si svolgerà domani a
Palazzo Steri e che ospiterà i ricercatori del centro provenienti da Francia,
Spagna, Belgio e Italia e contributi italiani delle Università di Roma e di
Palermo.
PARTINICO. Spaccio di droga, Cc eseguono quattro arresti
I carabinieri di Partinico hanno eseguito 4 ordinanze di custodia cautelare in
carcere, emesse dal Gip presso il Tribunale di Palermo, per spaccio di droga. I
destinatari dei provvedimenti sono Salvatore Amorello, 35 anni; Emanuele
Spitaleri, 32 anni; Antonio Mazzurco, 47 anni e Salvatore Rigano, 24 anni. Le
indagini sono state portate avanti per circa un anno e i quattro sono risultati
responsabili, in concorso e a vario titolo, di aver detenuto e ceduto a giovani del
partinicese, a volte anche minorenni, dosi di marijuana e hashish.
UN ARRESTO. Tentato furto in studio professionale
Tenta di mettere a segno un furto in uno studio professionale ma viene
sorpreso dai carabinieri ed arrestato. È accaduto in via Baiardi, nella zona di
Villa Tasca, a Palermo. In manette è finito un 39enne. L’uomo si trovava
insieme ad altri due complici che sono riusciti a darsi alla fuga. Indagini sono in
corso per identificarli. Al 39enne sono stati concessi gli arresti domiciliari.
PROCESSO MAFIA. Condanne per tentata estorsione
Il gup di Palermo Maria Pino ha condannato per tentativo di estorsione, Michele
Pillitteri, Aurelio Valguarnera e Ignazio Romano. La pena più alta (8 anni e 8
mesi) è stata inflitta a Pillitteri, ritenuto il mandante, mentre i presunti
‘ riscossori« del pizzo hanno avuto 6 anni e 8 mesi. Le vittime - proprietari di un
panificio, un ristorante e una macelleria che si trovano in piazza don Bosco, a
Palermo - tutte iscritte all’associazione antiracket Addiopizzo, hanno
denunciato agli inquirenti la »visita« degli estortori consentendone l’arresto.
Il gup, che ha celebrato il processo in abbreviato, ha liquidato alle vittime, parti
civili, una provvisionale a titolo di risarcimento immediatamente esecutiva.
VIA SAURO. Villetta «Di Salvo» abbandonata da tempo
La villetta intestata a Rosario Di Salvo è abbandonata ed è ridotta ad un cumulo
di rifiuti e di sterpaglie. I residente del quartiere Noce chiedono un intervento
all’Amministrazione comunale per riportare il sito all’antico splendore.
Beatificazione Padre Puglisi
VENERDÌ 10 MAGGIO 2013
LEONE ZINGALES
CAPACI. Si infittiscono le indagini dei carabinieri,
in città ed in provincia, per contrastare lo
smercio di banconote false. Con la crisi economica
e la disperazione di centinaia di famiglie,
che non riescono a raggiungere la fine del mese
per soddisfare le esigenze giornaliere o pagare
bollette e tasse varie, i falsari sono scesi in
campo numerosi per raggirare l’economia sana
della provincia. Non passa giorno che la cronaca
non faccia registrare la denuncia di falsari
ed il sequestro di banconote false. Ieri i carabinieri
del Comando provinciale e del Gruppo
Il sindaco ha
invitato il
ministro
Lupi a
riprendere
l’erogazion
e dei fondi
interrotta
nel 2011 e
ha chiesto
alla Cassa
depositi e
prestiti un
mutuo da 20
mln, con cui
l’impresa
potrebbe
proseguire i
lavori
ne) i lavori proseguiranno. Viene meno
così il rischio di una nuova gara d’appalto.
Anche se manca poco alla scadenza
del 24 maggio, sono un po’ meno preoccupato.
Lunedì ci sarà un nuovo vertice
col Comune e poi in Prefettura».
La Sis ha spiegato di aver anticipato i
lavori in variante perché ordinato dal
Comune (all’epoca del sindaco Cammarata,
che era commissario straordinario
per l’emergenza traffico). In sostanza la
Sis dice che «l’Amat (stazione appaltante)
avrebbe dovuto dir loro di sospendere
i lavori in attesa dell’ok alla perizia –
prosegue Ridulfo – invece non lo ha fatto.
L’iter della perizia è durato 3 anni:
“Palermo” hanno individuato due spacciatori
di banconote false. La coppia di falsari ha tentato
di spacciare banconote false da 100 euro.
I due sono entrati in un esercizio commerciale
di Capaci e, poco dopo, sono stati arrestati
dai carabinieri. Due carabinieri che stavano per
prendere servizio sono stati attirati da cosa
stesse succedendo all’interno di un minimarket
di corso Domenico Sommariva, dove
avevano visto il titolare gesticolare energicamente
nei confronti di due clienti, un 39enne
ed un 23enne, e riconsegnare loro una banconota
verde. I militari appreso dallo stesso negoziante
che i due avevano cercato di pagare
dal 2010, si è concluso a gennaio 2013.
In attesa dei fondi, l’impresa non va
avanti e vorrebbe che l’Amat ordini uno
stop temporaneo. Ciò darebbe gli ammortizzatori
sociali ai 300 operai, ma
dall’altro lato si creerebbe il problema di
mettere i cantieri in sicurezza e vigilarli
per evitare furti». L’Amat ha comunicato
ai sindacati che è in condizione di
fornire una nuova proroga all’appalto,
richiesta formalmente dalla Sis. Perciò,
ha invitato la stessa società a fornire, entro
lunedì «una chiara indicazione dei
tempi ritenuti necessari per il completamento
dell’opera, senza ulteriori costi
per le casse pubbliche».
CAMERA DI COMMERCIO
Imprese, disponibili 10 mln
per l’internazionalizzazione
Quasi 700 milioni di euro di finanziamenti destinati
all’internazionalizzazione delle imprese. È la dotazione
del Fondo di garanzia per le Pmi, istituito dal ministero
dello Sviluppo economico e gestito da Mediocredito
Centrale, e di cui potranno beneficiare anche le
imprese di Palermo e provincia grazie al protocollo che
la Camera di commercio di Palermo, unica in Sicilia, ha
sottoscritto col ministero. «Nell’intento di vitalizzare
un importante strumento di sviluppo, mettiamo a
disposizione 500mila euro - dice il presidente Roberto
Helg -. Per effetto del moltiplicatore sul finanziato,
cioè la capacità di attivare finanziamenti a fronte della
dotazione del Fondo, si sbloccano 10 milioni di euro
per interventi di garanzia e contro garanzia».
IN VIA SALVATORE CAPPELLO
Trovata bruciata l’auto
dell’imprenditore ucciso
I carabinieri hanno trovato in fiamme l’auto che
apparteneva a Massimo Pandolfo, l’imprenditore di 46
anni ucciso il 26 aprile scorso con 40 coltellate alla
periferia di Palermo. La vettura, una Citroen C3 di colore
nero, era in via Salvatore Cappello, una traversa di viale
dei Picciotti. Per spegnere l’incendio sono intervenuti i
vigili del fuoco, sono intervenuti anche i carabinieri
della scientifica. L’auto è parzialmente distrutta. L’altro
ieri è stato fermato un ragazzo di 17 anni che ha
confessato di essere l’autore dell’omicidio, maturato
nel mondo della prostituzione omosessuale. Per il pm
Geri Ferrara, che conduce l’inchiesta, ci sono tuttavia
diversi aspetti da chiarire; secondo gli inquirenti, infatti,
il minore non avrebbe potuto agire da solo.
PER LA CHIESA INTITOLATA A P. PUGLISI
Terreno confiscato assegnato
alla parrocchia di Brancaccio
Sono stati sottoscritti ieri dal sindaco Leoluca Orlando
gli atti grazie ai quali un terreno confiscato in via Fichi
d’India a Brancaccio, sequestrato nel 1995
all’Impresa Ienna, è stato prima affidato dall’Agenzia
per i beni confiscati al Comune e successivamente
concesso in comodato d’uso gratuito alla parrocchia
di San Gaetano. Prende così l’avvio il percorso per la
realizzazione del nuovo complesso parrocchiale che
Padre Pino Puglisi desiderava realizzare a Brancaccio
su quel terreno. Il prefetto Giuseppe Caruso, direttore
dell’Agenzia, ha sottolineato come questo
provvedimento «sia frutto di una lunga e laboriosa
procedura burocratica che ha visto la collaborazione
di tutte le istituzioni e delle autorità coinvolte».
CENTRO LA TORRE. Mafia e politica: prevedere l’incandidabilità dei rinviati a giudizio
Come si può arginare Cosa Nostra
Anche la facoltà di Giurisprudenza
dell’ateneo palermitano ha ricordato
ieri Peppino Impastato nel giorno del
35° anniversario del suo omicidio.
Nella giornata della legalità, organizzata
dal Centro Pio La Torre e dall’associazione
Run, si è parlato del rapporto
tra mafia e politica, ma anche
del ruolo dell’informazione. A intervenire
Antonio Scaglione, preside di
Giurisprudenza, Vito Lo Monaco,
presidente del Centro Pio La Torre, e
lo storico Giuseppe Carlo Marino.
Al centro del dibattito la constatazione
di quanto il potere mafioso riesca
ad insinuarsi tra i banchi della politica
e gli interessi finanziari, fino a
minacciare le leggi dello Stato.
una cassa di bibite con una banconota da 100
Euro visibilmente contraffatta, si sono messi
all’inseguimento dell’auto dei due presunti
falsari, riuscendo a rintracciarla ed ad arrestarne
la corsa sulla statale 113, in direzione di Carini,
nei pressi del passaggio a livello, che in
quel momento era chiuso. I militari dopo
un’accurata perquisizione hanno rinvenuto
ben 5 banconote da 100 euro visibilmente falsificate,
contraddistinte tutte dal medesimo
numero seriale. È probabile che fossero riusciti
in precedenza a scambiare una delle banconote,
visto che sono stati anche trovati in possesso
di 95 euro veri.
Archiviato il periodo stragista delle
bombe, la criminalità organizzata
continua ad estendere i propri interessi
dovunque ruotino grosse quantità
di capitale. «Sembra che la mafia
abbia da sempre voluto appropriarsi
dei poteri dello Stato per meglio curare
i propri interessi personali – ha
sottolineato lo storico Giuseppe Marino
– in molti casi è riuscita nel proprio
intento, in altri è stata combattuta,
ma non bisogna mai abbassare la
guardia. La mafia oggi è potere puro
– ha continuato Marino – e con mezzi
antidemocratici siede nelle stanze
della politica e fa investimenti».
Sulla necessità di adottare misure
che possano frenare la scalata di Co-
sa nostra è intervenuto Vito Lo Monaco,
per il quale «tra le priorità del
governo Letta deve esserci anche il
raggiungimento di obbiettivi fondamentali
quali l’approvazione nella
nuova legge elettorale della norma
che prevede l’incandidabilità assoluta
per tutti i rinviati a giudizio per
fenomeni di mafia e corruzione, e
l’eliminazione, per questo tipo di reato,
dei tempi di prescrizione».
La giornata in facoltà, dove sono
stati esposti alcuni fumetti di Giuseppe
Lo Bocchiaro, si è conclusa a Cinisi
dove i ragazzi hanno seguito le celebrazioni
in ricordo di Peppino Impastato.
ONORIO ABRUZZO
IL CONVEGNO DI IERI
L’antimafia che piace in Germania
«Sviluppo e legalità». Due parlamentari tedeschi hanno visitato la cantina «Centopassi»
LA DELEGAZIONE NELLA CANTINA
La cantina Centopassi confiscata alla
mafia e gestita dalla cooperativa Placido
Rizzotto Libera Terra, è certamente
un modello di sviluppo che
non esiste in altri Paesi europei e soprattutto
in Germania. E’ quanto
hanno affermato ieri i due parlamentari
tedeschi, Dieter Wiefelspütz e
Frank Hofmann, che hanno visitato la
cantina «Centopassi».
Entrambi hanno posto una serie di
domande sulla gestione dei beni confiscati
a Cosa nostra ed hanno espresso
grande apprezzamento per l’impegno
portato avanti dal consorzio
«Sviluppo e Legalità» nella gestione
dei beni confiscati alla mafia.
A ricevere la delegazione, composta
anche da una rappresentante del
consolato tedesco, Katharina Nietsch,
sono intervenuti il presidente
del consorzio, Filippo Di Matteo, che
è sindaco di Monreale, ed i primi cittadini
di San Giuseppe Jato, Davide
Licari, e di San Cipirello, Antonino
Giammalva.
Per la cooperativa Placido Rizzotto,
che gestisce la cantina «Centopassi»,
è intervenuto Francesco Galante, il
quale ha fatto presente, nel corso della
visita in azienda, che la Germania
è il loro primo cliente straniero e apprezza
molto la qualità del prodotto.
Il presidente Di Matteo insieme ai
colleghi sindaci, oltre a presentare
l’attività del consorzio, ha donato agli
ospiti l’ultimo libro «Speranze Nate
Libere», che parla dei progetti e delle
iniziative di sviluppo portate avanti
dalle cooperative.
Proprio in questi giorni, fra l’altro,
è stata approvata dal Parlamento europeo
una legge quadro sui beni confiscati.
L’Europa finora era rimasta
indietro rispetto alle normative nazionali.
Sempre nella stessa area stanno
per essere definiti il centro di degustazione
e l’ampliamento della cantina
«Centopassi», finanziatI con i fondi
del ministero dell’Interno, che ha
stanziato per questa opera un milione
416 mila euro. La struttura sorgerà
su un’area confiscata al boss Giovanni
Brusca e ceduta dal Comune di
Monreale al consorzio «Sviluppo e
Legalità».
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Ven 10/05/2013 La Sicilia (ed. Palermo) Pagina 26
per la chiesa intitolata a p. puglisi.
Terreno confiscato assegnato alla parrocchia di
Brancaccio
Sono stati sottoscritti ieri dal sindaco Leoluca Orlando
gli atti grazie ai quali un terreno confiscato in via Fichi
d' India a Brancaccio, sequestrato nel 1995 all'
Impresa Ienna, è stato prima affidato dall' Agenzia per
i beni confiscati al Comune e successivamente
concesso in comodato d' uso gratuito alla parrocchia
di San Gaetano. Prende così l' avvio il percorso per la
realizzazione del nuovo complesso parrocchiale che
Padre Pino Puglisi desiderava realizzare a
Brancaccio su quel terreno. Il prefetto Giuseppe
Caruso, direttore dell' Agenzia, ha sottolineato come
questo provvedimento «sia frutto di una lunga e
laboriosa procedura burocratica che ha visto la
collaborazione di tutte le istituzioni e delle autorità
coinvolte». 10/05/2013.
Beatificazione Padre Puglisi
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Ven 10/05/2013 giornaledisicilia.it Pagina 26
Beatificazione Padre Puglisi
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Ven 10/05/2013 giornaledisicilia.it Pagina 26
Padre Puglisi, a Brancaccio i festeggiamenti per la
beatificazione
Fino al 27 maggio il quartiere di Palermo ricorda il suo parroco ucciso dalla mafia.
PALERMO. Fino al 27 maggio prossimi il quartiere
Brancaccio nel ricordo di Padre Pino Puglisi festeggia
la sua beatificazione. Lo rende noto Maurizio Artale,
presidente del centro di Accoglienza Padre Nostro. Si
parte con la consegna delle borse di studio del premio
di poesia intitolato al sacerdote assassinato dalla
mafia. Previsti anche nei prossimi giorni una mostra
sulla vita di padre Pino, pellegrinaggio da Brancaccio
alla Cattedrale e la proiezione del cartone animato 'La
missione di 3p'. "Ne abbiamo voluto fare memoria con
quanti, sin dalla sua uccisione, si sono impegnati per
realizzare i suoi progetti per la gente di Brancaccio:
quegli anziani, quei ragazzi, quei bambini per cui egli
donò la sua vita. La Conferenza Episcopale Siciliana
oggi ci dice che 'la cultura mafiosa impera la' dove ci
sono bisogni primari ancora da soddisfaré e che 'non
ci puo' essere liberazione senza promozione umanà.
Questo è stato l' intento di 3P e per questo la mafia lo
ha ucciso".
Beatificazione Padre Puglisi
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Ven 10/05/2013 Rosalio Pagina 26
Beatificazione Padre Puglisi
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Ven 10/05/2013 Rosalio Pagina 26
Il terreno che padre Puglisi voleva va alla
Parrocchia di San Gaetano
Ieri mattina presso la sede di Palermo dell' Agenzia
Nazionale per l' amministrazione e la destinazione dei
beni sequestrati e confiscati alla criminalità
organizzata sono stati sottoscritti dal sindaco Leoluca
Orlando due documenti grazie ai quali un terreno
confiscato in via Fichi d' India nel quartiere di
Brancaccio, sequestrato nel 1995 all' Impresa Ienna
srl, è stato prima affidato dalla stessa Agenzia al
Comune di Palermo e successivamente concesso dal
Comune in comodato d' uso gratuito per 99 anni alla
Parrocchia di San Gaetano. Con questo atto prende l'
avvio il percorso per la realizzazione del nuovo
complesso parrocchiale che padre Pino Puglisi
desiderava realizzare a Brancaccio, proprio su quel
terreno.
Beatificazione Padre Puglisi
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Ven 10/05/2013 giornaledisicilia.it Pagina 26
Beatificazione Padre Puglisi
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Ven 10/05/2013 giornaledisicilia.it Pagina 26
Brancaccio, chiesa in un bene dei boss Si realizza
il sogno di padre Puglisi
Sul terreno di via Fichidindia, il 24 maggio, vigilia della beatificazione del sacerdote
ucciso dalla mafia, si terrà una veglia di preghiera e una festa per i giovani.
PALERMO. Occhi lucidi per l' emozione, mani che si
lasciano andare ad un fragoroso applauso e il
pensiero fisso a padre Pino Puglisi, soprannominato
3P dagli amici, il parroco di Brancaccio che sarà
proclamato beato il prossimo 25 maggio al Foro
Italico. Negli uffici dell' Agenzia nazionale per i beni
confiscati alla mafia di via Vann' Antò si sono riuniti il
sindaco Leoluca Orlando, il cardinale Paolo Romeo, il
prefetto direttore dell' agenzia Giuseppe Caruso e don
Maurizio Francoforte, parroco di San Gaetano, per
firmare l' assegnazione del terreno di via Fichidindia,
che un tempo apparteneva al boss Giovanni Ienna al
Comune e poi alla Curia in comodato d' uso per
novantanove anni. Nell' ampio spazio verrà costruito
un nuovo complesso parrocchiale. Per realizzarlo si
seguirà il progetto pensato proprio da padre Puglisi,
ultimato e consegnato pochi giorni prima della sua
morte, avvenuta per mano mafiosa il 15 settembre del
1993. "Questa è sicuramente una giornata importante
- afferma il cardinale Romeo molto commosso -. È
significativo per noi realizzare il sogno di padre Puglisi
costruendo un complesso parrocchiale proprio come
lo desiderava lui. Un luogo di accoglienza per il
quartiere Brancaccio pensato per i bambini, i giovani,
gli anziani, le famiglie. Il fatto che verrà costruito su
un terreno che apparteneva ad un mafioso è un
ulteriore riscatto". "La Sicilia non è fatta soltanto di
coloro che uccidono - continua il sindaco Leoluca
Orlando - quello di via Fichidindia è il luogo migliore
per continuare il cammino del nostro beato". "Questo
provvedimento è stato il frutto di una lunga e
laboriosa procedura burocratica che ha visto la
collaborazione di tutte le istituzioni e delle autorità
coinvolte, in particolare dell' amministrazione
comunale e degli amministratori del patrimonio
aziendale confiscato", conclude il prefetto Caruso.Don
Maurizio Francoforte, pensa già al futuro. Per il 24
maggio, alla vigilia del grande evento di
beatificazione, ci sarà una veglia di preghiera proprio
sul terreno in cui sorgerà la chiesa. "Nei prossimi
giorni ci attrezzeremo per rendere più confortevole
questo terreno - dice - intanto volevo ringraziare tutti a
nome di Brancaccio. Finalmente abbiamo qualcosa
per cui cominciare a lavorare. Adesso chiediamo
aiuto a padre Puglisi, affinchè dal cielo faccia in modo
che tutto vada per il verso giusto". Intanto fervono i
Beatificazione Padre Puglisi
preparativi per il prossimo 25 maggio. "È stancante -
dice scherzando il cardinale Romeo - quest' anno c' è
anche la spending review. Quindi stiamo attenti a
tutto". Poi scioglie i dubbi sull' ipotetica presenza di
Papa Francesco I al Foro Italico: "Ho letto sui giornali
che molta gente si aspetta la presenza del pontefice -
spiega -, però per regola non è tenuto a parteciparvi".
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Ven 10/05/2013 Ansa Pagina 26
Beatificazione Padre Puglisi
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Ven 10/05/2013 Ansa Pagina 26
Padre Puglisi:a Brancaccio festeggiamenti per
beatificazione
Si parte domani con consegna borse studio premio poesia.
(ANSA) - PALERMO, 10 MAG - Da domani al 27
maggio prossimi il quartiere Brancaccio nel ricordo di
Padre Pino Puglisi festeggia la sua beatificazione. Lo
rende noto Maurizio Artale, Presidente del centro di
Accoglienza Padre Nostro. Si parte con la consegna
delle borse di studio del premio di poesia intitolato al
sacerdote assassinato dalla mafia. Previsti anche nei
prossimi giorni una mostra sulla vita di padre Pino,
pellegrinaggio da Brancaccio alla Cattedrale e la
proiezione del cartone animato 'La missione di 3p'.
''Ne abbiamo voluto fare memoria con quanti, sin
dalla sua uccisione, si sono impegnati per realizzare i
suoi progetti per la gente di Brancaccio: quegli
anziani, quei ragazzi, quei bambini per cui egli dono'
la sua vita. La Conferenza Episcopale Siciliana oggi ci
dice che 'la cultura mafiosa impera la' dove ci sono
bisogni primari ancora da soddisfare' e che 'non ci
puo' essere liberazione senza promozione umana'.
Questo e' stato l' intento di 3P e per questo la mafia lo
ha ucciso''.(ANSA).
Beatificazione Padre Puglisi
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Ven 10/05/2013 LiveSicilia Pagina 26
Beatificazione Padre Puglisi
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Ven 10/05/2013 LiveSicilia Pagina 26
Beatificazione di Padre Puglisi Al via le
manifestazioni
Il quartiere di Brancaccio da domani fino al 27 maggio ricorderà Padre Pino Puglisi
festeggiando la sua imminente beatificazione. Si parte con la consegna delle borse di
studio del premio di poesia intitolato al sacerdote assassinato dalla mafia.
PALERMO - Da domani al 27 maggio prossimi il
quartiere Brancaccio nel ricordo di Padre Pino Puglisi
festeggia la sua beatificazione. Lo rende noto
Maurizio Artale, Presidente del centro di Accoglienza
Padre Nostro. Si parte con la consegna delle borse di
studio del premio di poesia intitolato al sacerdote
assassinato dalla mafia. Previsti anche nei prossimi
giorni una mostra sulla vita di padre Pino ,
pellegrinaggio da Brancaccio alla Cattedrale e la
proiezione del cartone animato 'La missione di 3p'.
"Ne abbiamo voluto fare memoria con quanti , sin
dalla sua uccisione, si sono impegnati per realizzare i
suoi progetti per la gente di Brancaccio: quegli
anziani, quei ragazzi, quei bambini per cui egli donò
la sua vita. La Conferenza Episcopale Siciliana oggi ci
dice che 'la cultura mafiosa impera la' dove ci sono
bisogni primari ancora da soddisfaré e che 'non ci
puo' essere liberazione senza promozione umanà.
Questo è stato l' intento di 3P e per questo la mafia lo
ha ucciso".
Beatificazione Padre Puglisi
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Ven 10/05/2013 LinkSicilia Pagina 26
Beatificazione Padre Puglisi
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Ven 10/05/2013 LinkSicilia Pagina 26
Don Puglisi beato: sarà fiumana di fedeli a
Palermo. Il suo esempio per il mondo laico
Le cifre che circolano aumentano di giorno in giorno.
Prima 30.000, da sistemare allo stadio Renzo
Barbera. Poi s' è parlato di più di 60.000 fedeli in
arrivo, e quindi la scelta del prato del Foro Italico a
Palermo, già utilizzato in visita da papa Benedetto
XVI. E tra ieri e oggi si ritoccano le stime: 80.000, poi
100.000. Una cosa è certa, Don Puglisi rappresenta
un esempio, un martire, non solo per il mondo
religioso e dei credenti, ma anche per il mondo laico.
Eppure c' è chi si lamenta del destino del prato del
Foro Italico a causa della folla. Incredibile. Chi lo fa,
non si rende conto del significato di Padre Puglisi per
Palermo, per l' Italia, e oltre. Padre Puglisi, foto tratta
dal sito dell' Arcidiocesi di Palermo Don Puglisi ha
una valenza che va aldilà delle problematiche legate
all' accoglimento di migliaia, anche di centinaia di
migliaia di persone a Palermo. Non solo perché
beatificato, ma perché ha dato la vita per la lotta alla
mafia, senza indugi e con un' esistenza esemplare.
Bastano poche parole, scritte dallo stesso Don Puglisi
per rendersi conto di cosa rappresenti la sua vita e il
suo sacrificio, che ha un valore chiaramente "laico"
come religioso. In una sua relazione, pubblicata nella
biografia dell' arcidiocesi di Palermo, possiamo notare
l' impegno sociale, l' impegno civile, l' impegno da
cittadino. Possiamo notare come sia stato capace d'
esporre in maniera profonda e in poche righe il cuore
della realtà urbana nella periferia degradata e
sfregiata dalla mafia nelle persone e nelle cose.
Qualcosa che pochi urbanisti a Palermo hanno
saputo cogliere nell' analisi di un quartiere come
Brancaccio: "Gli abitanti sono ottomila, ma solo
tremila sono i superstiti dell' antica borgata rurale. L'
ambiente è disomogeneo e la presenza della mafia è
soltanto uno dei problemi. Certo non il minore, ma per
molti la vera preoccupazione è riuscire a mangiare
ogni giorno. Circa 150 famiglie arrivate dal centro
storico si trovano concentrate in due enormi palazzi,
in via Hazon 18 e in via Scaglione 8. Stavano in case
ormai inagibili, che crollavano a pezzi. Il Comune le
ha fatte sgomberare e ha requisito questi due nuovi
edifici. Le famiglie ora vi abitano ma si sono portate
dietro solo la propria povertà. E' una terra di nessuno.
I bambini vivono in strada. E dalla strada imparano
solo le lezioni della delinquenza: scippi, furti…" La
famiglia di Don Puglisi, foto tratta dal sito dell'
Arcidiocesi di Palermo E ancora: " Sulla via
Brancaccio, tra due passaggi a livello, vi è una zona
Beatificazione Padre Puglisi
chiamata Stati Uniti. Qui i più poveri della città trovano
rifugio in catoi che non possono chiamarsi case, ma
costano pochissimo di affitto. Qui la povertà è anche
culturale: molti non hanno conseguito neanche la
licenza elementare. Come parrocchia abbiamo
cercato di fare dei corsi per questi analfabeti, ma
certo il nostro sforzo non è sufficiente ." Basterebbero
queste poche righe, ancorché parlino di problemi
arcinoti, per candidarlo a una laurea ad honorem,
postuma , in Urbanistica presso la Facoltà di
Architettura di Palermo. E non per il valore dell' analisi
in se, che è esercizio quasi ovvio eppure trascurato
da tanti urbanisti e amministratori, e non solo perché
è una relazione basata sulla conoscenza e la ricerca
sul campo, anziché tra i libri o in una scrivania di una
biblioteca universitaria, ma soprattutto perché Don
Puglisi in quel quartiere ci viveva per scelta e
impegno, e lottando in prima linea . Lottando fino alla
morte. E ancora, la lucida analisi sociale di Don Pino
Puglisi: "Ma anche la microcriminalità a Brancaccio
deve rispettare certe regole. Tutto deve essere fatto
"con il permesso di". Ad esempio, subito dopo l' arrivo
di questi sfrattati ci fu un' ondata di furti d' auto. E
alcuni di questi ladruncoli, per punizione, sono
improvvisamente scomparsi. Agivano senza seguire
le regole imposte dai mafiosi del luogo: chissà, forse li
ritroveranno dentro qualche pilastro di cemento… Poi
evidentemente c' è stata la sottomissione e da allora
non è scomparso più nessuno. I furti continuano ma
colpiscono solo chi non è "protetto". I ladri di questo
genere, quindi, non sono "uomini d' onore" ma
formano la rete di connivenze della mafia." E ci
fermiamo al valore laico della manifestazione del 25
maggio prossimo venturo. Perché ognuno è libero di
credere a un Dio o meno, e credere o meno anche al
valore cattolico della vita di Don Puglisi. La lettura
della sua breve biografia pubblicata sul sito dell'
arcidiocesi di Palermo ( www.diocesipa.it ), così come
quella di qualsiasi altra biografia a lui dedicata, induce
alla riflessione sulle proprie scelte personali e sul
senso dell' esistenza . Non a caso Don Ciotti ha
richiamato l' attenzione sul "sentiero del buon senso"
e sul "coraggio della responsabilità" a proposito di
Don Pino Puglisi. L' esempio di vita, e di morte, di
Don Puglisi va ben aldilà di tutto. Di qualsiasi cosa,
soprattutto a Palermo. Soprattutto in Italia. Soprattutto
in Europa e in questa terra. Non a caso, Don Pino,
cammina verso la sua messa di beatificazione che
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Ven 10/05/2013 LinkSicilia Pagina 26
sarà celebrata in compagnia di una fiumana di uomini,
donne e bambini. Di cittadini. Vivi, che testimoniano
del suo vivere.
Beatificazione Padre Puglisi
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Sab 11/05/2013 Giornale di Sicilia (ed. Prov. Palermo) Pagina 26
26 Provincia di Palermo
Archeologia. Da lunedì al lavoro 27 volontari sul castello di Federico II, da giugno la 43ª campagna dell’università di Zurigo
Monte Iato, altre campagne di scavi
e teorie inedite sulle statue del teatro
Municipio. Appalti per riparazioni generalizzate e lavori alle condotte
inbreve
San Giuseppe Jato
Si inaugura
il centro
evangelico
Tesi di laurea di una giovane
studiosa su Cariatidi e Telamoni:
«La Menade e il Satiro
del proscenio del teatro di Iaitas
non derivano dal modello
greco, ma appaiono sicelioti».
provengono dalle università di
Palermo, Agrigento e Catania,
saranno divisi in tre gruppi guidati
dagli archeologi palermitani
Sebastiano Muratore e Antonio
Alfano e dal sancipirellese
Filippo Salamone. L'obiettivo
della missione archeologica elvetica
in questi anni sono stati
riportati alla luce i resti della città
che nel 300 a.C. venne ridisegnata
secondo il modello architettonico
greco: con agorà, teatro
e case a peristilio. E proprio
via stasera i due giorni
di iniziative dedicati all'inaugurazione
del centro cristiano
evangelico «Amore e fede», in
via Giorgio La Pira a San Giusep-
Leandro Salvia
San Cipirello ... Al via lunedì la terza cam-
è riportare alla luce i resti della
fortificazione fatta costruire
nel XIII secolo da Federico II.
Lo scavo si trova fuori dalla cit-
sull'analisi delle sculture che
decoravano il proscenio delteatro
si sono concentri gli studi di
Lucia Fascellaro, autrice di una
pe Jato. Alle ore 20 è previsto il
taglio del nastro alla presenza
delle autorità locali. A seguire
un concerto di musica gospel.
pagna di scavi su Monte Iato
tà, di fronte alla porta d'ingres- tesi di laurea dedicata alle Ca- Domani mattina alle ore 10,30
per riportare alla luce i resti del
so. Jato fu - infatti - teatro dell' riatidi e ai Telamoni ritrovati avverrà invece la celebrazione
castello medievale. All'opera
ultima rivolta musulmana: fra su Monte Iato: «Sembra che le per la dedicazione dell’edificio
anche quest'anno ci sarà un'
il 1222 e il 1224 lo stesso impera- figure di Menade e Satiro del sacro. In serata, alle ore 20, a
équipe di volontari del Gruppo
tore svevo diresse le operazioni proscenio del teatro di Iaitas si- chiusura della manifestazione,
archeologico dello Valle dello
militari. La repressione dell'ulano il frutto di uno sviluppo ar- è previstala presenza delcalcia-
Jato coordinata dal direttore
tima ribellione del 1246 fu invechitettonico siceliota, e che tore del Catania Nicola Legrot-
del parco Ferdinando Maurici
ce affidata al conte di Caserta. non derivino dunque direttataglie. (*LEAS*)
e guidata da Alberto Scuderi.
E gli scavi voluti dal medievalimente dal teatro di Dioniso di
«Continueremo il lavoro insta
Maurici stanno conferman- Atene».
trapreso negli anni scorsi nell'
area del Castellaccio - spiega
Scuderi, presidente della locado
quanto riferito dalle fonti
storiografiche.
Lo scavo durerà fino al 31
Le statue custodite al museo
«Case d'Alia» potrebbero dunque
essere un significativo
Alimena
Uno sciame di api
le associazione archeologica -.
Oltre a perimetrale le mura,
contiamo di trovare le fondazioni
del castello e speriamo di
poter individuare la porta
maggio. Gli archeologi volontari
alloggeranno in uno dei beni
confiscati alla mafia in contrada
Dammusi. A giugno invece
prenderà il via la 43ª campagna
esempio di iconografia sviluppatasinelle
colonie greche di Sicilia.
Tutto ciò a conferma dell'
interesse scientifico per un sito
che di contro stenta a divenire
rimosso
dai vigili del fuoco
... Una squadra di vigili del
orientale».
di scavi condotta dall'universi- luogo di attrazione per appas- fuoco del comando di Petralia
I ventisette volontari, che La Menade e il Satiro, custoditi al museo «Case d’Alia». foto leas tà di Zurigo. Grazie al lavoro sionati e turisti. (*leas*)
Soprana è intervenuta giovedì,
nel tardo pomeriggio, nel centro
storico di Alimena per rimuovere
uno sciame di api dal
Istituto comprensivo. Incontro fra gli studenti e il centro Padre Nostro Elezioni. Tre nomi forse in lizza a giugno cornicione di un palazzo disabitato.
Accorsi dopo l’allarme, i
pompieri dalla casa di un vicino
hanno raggiunto il terrazzo
Borgetto, il sindaco Davì: del palazzo e si sono adoperati
per rimuovere lo sciame. In
«Non mi ricandiderò» due, muniti dellemisure di pro-
Borgetto ... L’intenzione di dimettersi
getto di atti intimidatori che hanno
colpito me e la mia famiglia».
tezione,hanno raggiunto il luogo,
quindi uno si è arrampicato
sul cornicione, prelevando con
cautela le api e conservandole
dalla carica l’aveva espressa subi- Nel 2011 era stata data alle fiam- in una scatola, in attesa di conto
dopo l’incendio doloso che il me l’auto del padre, mentre il 4 disegnarle ad apicoltori della zo-
27 marzo di un anno fa dannegcembre del 2009 era toccato alle na. (*MIMA)
giò la casa di campagna dei fami- vettura dello stesso Davì. Che
liari. Poi il senso del dovere verso adesso stila un bilancio del suo
le istituzioni lo hanno spinto a restare.
Oggi però Giuseppe Davì,
sindaco uscente, annuncia uffi-
mandato. «Sono stati 5 anni di lavoro
intensi, vissuti con grande
impegno, pur tra mille difficoltà,
Mezzojuso
Unione Comuni,
... «3P, un prete scomodo»: è la con Maurizio Artale, presidente
cialmente che non si candiderà
alle elezioni del 9 e 10 giugno. E lo
fa con una lettera ai cittadini pubblicata
anche nel suo profilo Facebook.
«Essendo arrivato al termine
del mio mandato –scrive Davì - ri-
e durante i quali abbiamo dovuto
confrontarci con diverse problematiche,
ma con l’obiettivo di fare
bene. Tanti erano i miei propositi
e le mie speranze: non tutto
ciò che speravo di realizzare si è
potuto concretizzare. Auguro a
martedì
l’assemblea
... Si riunirà alle 12 di martedì
prossimo l’assemblea dell’Unione
dei Comuni«Pizzo Ma-
manifestazione organizzata dal- del centro Padre Nostro di Palertengo doveroso ringraziare tutti chi mi succederà di lavorare in rabito», composta dalle ammil’istituto
comprensivo di Alia e mo, fondato dal sacerdote che il per la fiducia accordata a me e a un clima più sereno rispetto a nistrazioni di Mezzojuso e di
Valledolmo nel 20˚ anniversario 25 sarà beatificato. Gli studenti tutta l’amministrazione, ma an- quello che ho trovato».
Campofelice di Fitalia. Tra i
dell’uccisione per mano mafiosa hanno anche assistito alla proieche chi questa fiducia non l’ha Potrebbero essere tre i candi- punti messi all’ordine del gior-
di don Pino Puglisi, nell’ambito zione del cartone animato «La manifestata, chiedendoci di più dati in corsa a giugno per la carino della seduta, l’esame per
del progetto «Educazione alla missione di 3 P» (nella foto Az e spingendoci a fare meglio». Per ca di sindaco: Elisabetta Liparo- l’approvazione del rendiconto
legalità e alla cittadinanza». La Maurizio Artale con alcuni alunni, il sindaco si tratta di una scelta di to, Pietro Salamone e Gioacchi- finanziario relativo all’anno
giornata è stata caratterizzata da docenti, rappresentanti delle loca- coerenza, «maturata più di un anno De Luca. (*clp*)
2012 e un’interrogazione con ri-
un incontro ad Alia degli alunni li autorità civiche e militari). (*az*) no fa, allorquando sono stato og- Corrado Lo Piccolo
sposta scritta. (*MARA*)
Don Puglisi
beato
ricordo pure
ad Alia
Belmonte, numerose strade a nuovo
E cambia l’impianto della rete idrica
© La riproduzione e la utilizzazione degli articoli e degli altri materiali pubblicati nel presente giornale sono espressamente riservate
Giornale di Sicilia
Sabato 11 Maggio 2013
Acqua. Serviva pure Alia, Castronovo, Roccapalumba e Vicari
Belmonte Mezzagno ... I residenti del paese, ormai
strade dell’abitato per «rattoppare»
le buche.
dell'acqua che rende obsoleto
quello attuale e che farà rispar-
Lercara Friddi ... «Da sempre l'affluenza
nella comunicazione ai primi
cittadini, «in virtù della ripiani-
Tra i servizi offerti dagli sportelli
Aps, infatti, ci sono quelli
esperti nella «guida sportiva» tra La cifra che il Comune ha miare al municipio circa 80 mila dell’utenza allo sportello di Acficazione delle attività della so- che consentono a ogni cittadi-
buche, avvallamenti e quant'al- stanziato è di circa 50 mila euro. euro all'anno di energia elettrique Potabili Siciliane di via Carcietà in amministrazione strano di stipulare un nuovo contro,
sembra che non debbano Le imprese che si sono aggiudica. L'obiettivo è quello di portalo Dalla Chiesa 28 è stata molto ordinaria già dallo scorso febtratto, eseguire una voltura,
più esercitare questa forzata «dicate gli appalti sono due: la «Azre l'acqua che viene pompata da esigua: per questo siamo cobraio 2012, alla luce della pri- una disdetta o chiedere una
sciplina sportiva». A breve infatzurra srl» si occuperà del primo contrada Janselmo direttamenstretti a chiudere la sede dal 20 maria necessità di ridurre i co- modifica contrattuale. Allo stati
verrà effettuatala manutenzio- gruppo di strade, mentre la «Sute al serbatoio di via S. Aldisio, maggio». È la comunicazione sti di gestione e di ottimizzazioto attuale gli sportelli dalne
delle strade, con il rifacimenpremambiente di Giuseppe Ce- by-passando così il pozzo comu- inviataai sindaci di Alia, Castrone delle risorse finanziarie dil’azienda al pubblico si trovano
to del manto. Le vie interessate lauro» effettuerà la manutenzionale. Verrà anche sostituita la novo di Sicilia, Lercara Friddi, sponibili». Per ogni necessità, a Bagheria, Cefalù, Corleone,
sono: Portella della Ginestra, Lane generalizzata del manto stra- pompa sommersa attualmente Roccapalumba e Vicari dal viene annunciato, gli utenti po- Marineo, Partinico e Termini
briola, La Malfa, Verdi, Gramsci, dale.
non funzionanante. Si è aggiudi- commissario straordinario di tranno quindi rivolgersi al nu- Imerese, come indicato anche
Marx, Casalini, Pirandello. Sarà Ci sono novità anche riguarcata la fornitura la ditta «Giusep- Aps in liquidazione, Antonio mero verde 800.10.33.44 dal lu- sul sito internet dello stesso ge-
inoltre effettuata la manutenziodo all’impianto idrico municipape Campione spa» per l'importo Casilli.
nedì al venerdì o in alternativa store del Servizioidrico integrane
del fondo, con la collocaziole. L'amministrazione ha infatti di circa 18 mila euro. (*ga*)
Un provvedimento assunto, recarsi presso gli altri sportelli to nel Palermitano. (*mara*)
ne di nuovo asfalto, di alcune studiato un piano di pompaggio Giovanni Amato
come spiega lo stesso Casilli sul territorio della provincia. Mario Raimondi
Beatificazione Padre Puglisi
... Al
Lercara, chiude lo sportello di Aps
«Esigua l’affluenza degli utenti»
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Sab 11/05/2013 Giornale di Sicilia (ed. Prov. Palermo) Pagina 26
Istituto comprensivo. Incontro fra gli studenti e il centro Padre Nostro.
Don Puglisi beato ricordo pure ad Alia
3P, un prete scomodo: è la manifestazione
organizzata dall' istituto comprensivo di Alia e
Valledolmo nel 20anniversario dell' uccisione per
mano mafiosa di don Pino Puglisi, nell' ambito del
progetto Educazione alla legalità e alla cittadinanza.
La giornata è stata caratterizzata da un incontro ad
Alia degli alunni con Maurizio Artale, presidente del
centro Padre Nostro di Palermo, fondato dal
sacerdote che il 25 sarà beatificato. Gli studenti
hanno anche assistito alla proiezione del cartone
animato La missione di 3 P(nella foto Az Maurizio
Artale con alcuni alunni, docenti, rappresentanti delle
locali autorità civiche e militari). (*az*)
Beatificazione Padre Puglisi
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.
Sab 11/05/2013 La Sicilia (ed. Ragusa) Pagina 36
36.
SPORT
E FEDE
Il calciatore del Catania ha
raccontato i particolari
della propria conversione
durante un incontro
molto partecipato
nei locali della chiesa
cristiana evangelica
Il calciatore del Catania
Nicola Legrottaglie
«Così è cambiata la mia vita»
Legrottaglie: «Ho incontrato Dio nel 2006 e ho colmato il vuoto che avevo dentro»
IL LIBRO
n. d. a.) In questi
giorni
Legrottaglie è in
edicola con il suo
terzo libro nel
quale narra come
vive, oggi, la sua
vita di uomo e di
calciatore. Fra le
frasi che
troviamo in
questo volume ce
n’è una che
sintetizza il suo
pensiero: “Sono
uno che dalla vita
ha avuto tutto:
soldi, donne,
notorietà. Ma
fino a quando Dio
non si è
impossessato del
mio cuore, sono
stato un uomo
inquieto,
insoddisfatto,
pieno di dubbi.
Quando conosci
Gesù ti senti una
nuova creatura,
una persona che
finalmente ha
trovato un
senso”.
Legrottaglie
racconta la
propria
esperienza
spirituale.
LA SICILIA
RAGUSA
gi. cas.) Un appello alla cittadinanza, alle
organizzazioni di categoria e alla classe politica
a scendere in piazza il 24 maggio prossimo e
manifestare contro il sistema vessatorio posto
in essere dall’ex Serit e al fine di ridare dignità e
respiro alle imprese. A lanciare un nuovo invito,
dopo quello della Cna, è l’architetto Arcangelo
Mazza, portavoce del Movimento Indipendenti
Vittoria-Scoglitti. Mazza ribadisce che “la
paralisi delle imprese ad opera del sistema di riscossione esattoriale
ha raggiunto condizioni insopportabili ed impensabili per un paese
civile e democratico fondato sul lavoro. Interessi, aggi e more –
dichiara Mazza - costruiscono debito su debito senza fine e senza
soluzione di riscossione. Impedire di regolarizzare le posizioni
contributive a stralcio e mantenere ancora l’oscena penalizzazione
del tardivo pagamento dei contributi ai lavoratori costituisce la
paralisi del aziende che si vedono negare sistematicamente il
famoso durc. Una impresa che ritarda i contributi è in automatico
denunciata penalmente d’ufficio con carcerazione fino a 3 anni. E’
necessario che le rappresentanze sindacali, di categoria, sociali, i
partiti politici ed ogni singolo cittadino – conclude - manifesti il
dissenso e la contrarietà a questo sistema partecipando alla
manifestazione indetta il 24 Maggio per una riforma immediata del
sistema riscossione in Sicilia”.
MOBILITAZIONE
Ex Serit
anche Mazza
lancia un appello
alle imprese
NADIA D’AMATO
“Liberi di... ”. Questo il titolo dell’incontro
di evangelizzazione svoltosi giovedì sera
a Vittoria, nei locali della Chiesa cristiana
evangelica, Congregazione Cristiana
Pentecostale.
Ospite d’eccezione il calciatore del Catania,
Nicola Legrottaglie, cui appena
qualche giorno fa la società rossoblu ha
rinnovato il contratto fino al 30 giugno
2014. Dal gennaio 2006, infatti, Legrottaglie
mette Dio al primo posto nella sua
vita ed anche giovedì, al Campo Bethel di
Vittoria, ha voluto raccontare al pastore
Giovanni Battista di Francia, ai suoi fratelli
ed alle sue sorelle la sua scoperta
della fede cristiana.
Come e quando è cambiata la tua vita,
da quando hai incontrato Gesù?
“La mia vita è cambiata 8 anni fa, quando
ho deciso, ho scelto e soprattutto mi
sono ravveduto dal mio vecchio modo di
pensare. Prima credevo e pensavo fossero
giuste le cose che la società mi indicava
come tali, mi limitavo a seguire la
massa. Poi, invece, mi sono accorto che
cercavo di coprire quel vuoto che era
dentro il mio animo con tante cose che il
mondo mi dava, ma non ci riuscivo. Ho
capito che forse c’era qualcosa di molto
più grande che avrei dovuto conoscere.
Quando, quindi, ho deciso che avrei voluto
conoscere Gesù, questa persona meravigliosa,
tutto è cambiato perché ho
iniziato a vivere la vera vita. Ora so quale
è il mio scopo, quello per il quale sono
sulla terra e questo copre quel senso di
vuoto che purtroppo la gente ha, perché
non capisce che è dovuto alla separazione
da Dio, avvenuta tramite il peccato.
Un vuoto, questo, che la gente cerca di
d. l. r.) Si ritorna a discutere degli straordinari
elettorali non pagati al Comune di Vittoria. E’ l’UgL
a riaccendere i riflettori sulla questione a tre mesi
dalla chiusura delle consultazioni politiche.
Monito lanciato dagli organi sindacali provinciali
e nello specifico dal segretario provinciale delle
autonomie locali, Aldo Caruso. “Così come già
fatto il 14 aprile scorso – esordisce Caruso –
torniamo a sollecitare tale inadempienza agli
organi politici e burocratici di Palazzo Iacono. Sono trascorsi circa tre
mesi dalle consultazioni politiche ed ancora nulla. La politica a vari
livelli - spiega - continua a sonnecchiare e a pagarne le conseguenze
sono i lavoratori. Ci eravamo già detti disponibili ad un’azione sinergica,
sindacato – Comune, affinchè si potesse fare da pungolo per ottenere la
velocizzazione dei trasferimenti, ma tale invito è caduto nel vuoto.
Vista la profonda crisi economica, si sottolinea come si tratti di somme,
seppur esigue, capaci di poter donare un sospiro di sollievo a chi con
estrema professionalità ed abnegazione ha lavorato. Trattasi questo –
conclude Caruso – dell’ennesimo tentativo di comunicazione con l’ente
di via Bixio e stando a quanto dichiarato da Caruso è oramai striminzito
lo spazio per il confronto. In caso di mancato responso – fa sapere -
l’UgL si riserva di mettere in atto tutte le forme di lotta democratica”.
PALAZZO IACONO
Straordinari
elettorali
l’Ugl: «Solleciti
caduti nel vuoto»
Beatificazione Padre Puglisi
SABATO 11 MAGGIO 2013
coprire con i soldi, la ricchezza, la fama,
gli oggetti..., ma tutto ciò è solo un lenzuolo
che, prima o poi, ci lascia scoperti”.
Tu sei stato fra i primi calciatori italiani
a fare questa scelta e dichiararlo pubblicamente.
Come è stato vissuto tutto
ciò fra i tuoi colleghi?
“Ovviamente, come per tutte le cose,
bene e male. Chissà quanta gente mi
avrà preso in giro, ma non ho mai dato
troppo peso a quello che di negativo c’è
intorno a me. Cerco di guardare maggiormente
le cose positive. Le persone
che criticano stanno male con la loro
anima, stanno male loro stesse e non
sanno dove appoggiarsi. Io non gli ho
mai dato retta, né ho avuto mai paura
perché Gesù è più grande di loro”.
Oggi sei qui per dare la tua testimonianza.
Cosa ti senti di dire a quanti credono
che avere tutto e subito rappresenti
la felicità?
“Che prima scelgono Cristo, questa via,
che è una via estremamente bella, piacevole
e divertente, meglio è. Tanti pensano
che stare con Gesù sia noioso, perché
la religione ha cambiato e distorto il vero
significato del Vangelo. Stare con Ge-
sù, invece, significa avere la forza ed il
potere di dominare qualsiasi circostanza,
debolezza o dipendenza. Purtroppo,
però, il Vangelo non sempre viene predicato
bene. Ecco perché siamo qui a dire
che il regno di Dio deve essere qui sulla
terra perché la sua volontà è che sia qui,
sulla terra. Nel suo regno c’è la sua grazia
e nella sua grazia ci sono un sacco di
elementi che ti possono aiutare a vivere
una vita abbondante sulla terra”.
Tantissime le persone accorse per incontrarlo,
conoscerlo ed ascoltare la sua
storia.
NUOVE «FILOSOFIE» AGRICOLE
Gros presenta la «permacoltura»
La massima filosofica del “coltivare il proprio orto”, in
realtà, nel Candide di Voltaire è anche e soprattutto
un’esperienza reale. Candido e la sua compagnia
smisero di sperimentare il bene e il male e si trovarono a
coltivare veramente l’orto creando uno dei primi
esempi di fattoria sociale ed oggi
aggiungeremmo“sostenibile”. Ebbene, oggi 11 sabato e
domenica 12 maggio a Vittoria arrivano i primi corsi di
Permacoltura, disciplina in cui cultura e agricoltura sono
considerate perfettamente integrate. Speciale prof. di
Permacoltura sarà il parigino Gautier Gros, che vissuto
per molti anni in India dove ha scoperto la disciplina, ha
progettato il suo “insediamento” in un terreno di 2700
mq acquistato in Portogallo. “Pensiamo – spiega Gras -
a un insediamento umano che nella progettazione,
nelle pratiche agricole, nella gestione dell’ambiente,
dell’economia e delle dinamiche sociali rispetti i principi
di biodiversità e di utilizzo di energie rinnovabili, dove
ogni funzione è realizzata da più di un elemento, così
come ogni elemento partecipa a più di una funzione,
dove è ricercato l’effetto-confine e dove la collocazione
di ogni cosa è propriamente studiata. Avremmo in
questo modo realizzato un progetto di permacultura
che integri la vita umana e i cicli naturali creando un
ambiente sostenibile, equilibrato e bello”. Il primo ciclo
di lezioni che si terrà nel corso del fine settimana sarà
dedicato alle spiegazioni di cos’è la permacoltura
introducendo i concetti di trilogia acqua - terra - piante,
dell’orto domestici e dei sistemi foraggeri. La seconda
lezione si terrà nelle giornate del 25 e del 26 maggio
quando Gras spiegherà come si può creare un surplus
dalla natura stessa svelando i segreti della biologia e
delle erbacce sino a spiegare i meccanismi del compost.
Il terzo ciclo di lezioni previsto per l’8 e il 9 giugno è
veramente in stile volt ariano, il professore di
Permacultura illustrerà come progettare l’orto
domestico coltivando senza zappare e altro ancora.
D. C.
FIERA EMAIA
Sbezzo: «Stiamo
studiando formule
per il rilancio»
DAVIDE LA ROSA
E’ pronta a cambiare la formula Emaia. La competitività
dell’offerta per buyers stakeholders e normali visitatori
sta alla base della nuova direzione tecnica, che
da tre mesi è stata affidata a Paolo Sbezzo. Mentre si
lavora sulla conversione che porterà l’Azienda municipalizzata
Fiere e Mercati da ente prettamente pubblico
a Società Per Azioni, Sbezzo ed il presidente
Giovanni Denaro, lavorano alle migliorie che riguardano
servizi ed offerta.
La crisi economica per troppi versi latente richiede
uno studio settoriale e non, capace di sovvertire in
maniera importante le difficoltà di chi oggi, pubblico
o privato, fa impresa. Da pochi giorni è calato il sipario
sulla ventinovesima edizione dell’Agrem e per
Sbezzo è stata un’edizione di alto profilo commerciale.
“Una vera e propria sfida – dichiara Sbezzo – visto
il periodo difficile che attanaglia il settore agricolo. Ma
non possiamo non parlare di suc-
cesso. Con delle politiche ben accurate
siamo riusciti a raggiungere
dei risultati importanti”. Tra le
novità in cantiere risulta la reintroduzione
del ticket d’ingresso. Operazione
già avviata qualche anno
fa, ma che produsse una pioggia di
critiche sull’allora gestione Emaia,
che fu costretta ad effettura un
passo indietro. “Opzione che stiamo
vagliando – spiega Sbezzo –. Il
reinserimento del ticket non è
operazione del tutto abbandonata.
Stiamo studiando quale la miglior
soluzione. Inutile dire che trattasi
di decisione che verrà accompagnata
da maggiori ed ancor più
funzionali servizi”.
Ma tra le operazioni più importanti
che cambieranno radicalmente
l’assetto della cittadella, figura
senza ombra di dubbio la
conversione in Spa. E’ un’operazione
sulla quale già da tempo i
vertici stanno lavorando e sulla quale lo stesso Sbezzo
sta puntando in maniera importante. “Bisogna capire
– continua il direttore Emaia – che l’unica soluzione
capace di concretizzare il vero rilancio dell’offerta
fieristica è introdurre l’intervento del privato, ma sopratutto
dare un assetto societario più completo. Ad
appena quindici giorni dal mio insediamento – spiega
Sbezzo – ho dato mandato alle figure legali affinchè
si desse luogo alle procedure. Atto costitutivo, regolamento
e statuto sono al già al vaglio ed allo studio dei
legali. Ad oggi posso dire che tra qualche mese saremo
pronti a traghettare l’Emaia in questo nuovo capitolo,
che segnerà decisamente il passo tra passato e futuro.
Noi – conclude Sbezzo – abbiamo indicato che il cinquantuno
per cento rimanga al pubblico, chiaramente
con Vittoria ente capofila, assieme agli altri attori
pubblici che vorranno partecipare. Il restante quarantanove
per cento al privato”.
Il direttore
illustra la
ricetta per
il prossimo
futuro
destinata
a trasformare
l’azienda
da ente
prettamente
pubblico a Spa.
Si valuta anche
l’introduzione
del ticket
d’ingresso
L’INCONTRO. Pino Martinez, collaboratore di padre Puglisi, ha raccontato la sua esperienza
«Siamo solo servitori dello Stato»
DANIELA CITINO
Sì, era solo quella sera padre Puglisi,
quando, alle spalle, vigliaccamente, lo
hanno ucciso. Invece, non era di certo
solitaria la sua evangelica vita che, vissuta
nel quartiere Brancaccio di Palermo
nel segno della carità, della fede e
della speranza, si è sempre arricchita
della vicina e fedele presenza del Comitato
intercondominiale. Altri “eroi”
dell’antimafia come Falcone, Borsellino?
No, solo, “servitori” dello Stato,
uomini e donne delle istituzioni
e della società civile, i
primi, o “servitori di Dio”
come era Padre Puglisi. “Bisogna
infatti stare molto attenti
a non santificare, perché,
paradossalmente, giustificheremmo
mediocri e
vigliacchi, quelli a cui fa comodo
pensare che la lotta
alla mafia appartenga solo a
santi ed eroi. E non è cosi. Perché Padre
Puglisi era solo un prete che credeva
nella carità coltivando nella maniera
più autentica e vera lo spirito evangelico
e che trovò la sponda in noi cittadini
“liberi” di Brancaccio che, del resto,
avevano già costituito il Comitato
intercondominiale con lo scopo di assicurare
al quartiere “brandelli” di legalità
attraverso l’erogazione di quei
servizi pubblici che, dalla fognatura
all’area gioco e ricreativa per i bambini,
dovevano esserci legittimamente
riconosciuti come diritti e non regalie
della politica o della mafia” racconta
Vittoria
«Don Pino era un prete
che credeva nella
carità e trovò la
sponda in noi cittadini
liberi di Brancaccio»
Pino Martinez, collaboratore di Padre
Puglisi, mentre incontra, con i giornalisti
Franco Nicastro e Gianni Molè, gli
studenti del Liceo Mazzini alla Multisala
Golden dove hanno visto “Alla Luce
del Sole”, film del regista Roberto
Faenza ed ispirato alla figura di Padre
Puglisi.
Un prete che sarà presto beato. “Per
avere coniugato impegno sociale e fede
lottando contro la mafia con spirito
evangelico” commenta Viviana Assenza,
docente del Mazzini annotando anche
una “particolare coincidenza”. “Al
A SINISTRA, PINO MARTINEZ. SOPRA, LA SALA GREMITA DEL GOLDEN CHE ASCOLTA IL SUO RACCONTO
Mazzini, anni fa, insegnò religione
Suor Carolina Iavazzo, collaboratrice
di Don Puglisi al Centro parrocchiale
d’accoglienza Padre Nostro”. Un’altra
eredità “viva” del suo spirito evangelico.
“In silenzio- aggiunge la docente
del Mazzini, Antonella Giardina - senza
che nessuno sapesse la sua provenienza
e chi fosse, si prodigò nel sociale
e nel volontariato”.
“Quello, per l’appunto, più autentico
e vero, secondo il “modello” di don Pino
Puglisi” rimarca Pino Martinez polemizzando
contro i tentativi, per di
più riusciti, di chi, dopo l’uccisione del
prete, strappato il centro Accoglienza
Padre Nostro alla gestione della Chiesa
“ne ha fatto - stigmatizza - un laico
progettificio sociale unicamente allo
scopo di gestire milioni di euro. Ma in
realtà quel centro è nato per fare crescere
i ragazzi di Brancaccio, per nutrirli
di legalità e non è stato più cosi”.
Ma, ora la speranza. Ed una svolta.
“Fortunatamente, le cose stanno per
cambiare e, almeno, una prima vittoria
è stata ottenuta con la palazzina che almeno
è stata restituita alla Chiesa”.
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Sab 11/05/2013 La Sicilia (ed. Ragusa) Pagina 36
L' incontro. Pino Martinez, collaboratore di padre Puglisi, ha raccontato la sua esperienza.
«Siamo solo servitori dello Stato»
«Don Pino era un prete che credeva nella carità e trovò la sponda in noi cittadini liberi
di Brancaccio»
A sinistra, Pino Martinez. Sopra, la sala gremita del
Golden che ascolta il suo racconto Daniela Citino Sì,
era solo quella sera padre Puglisi, quando, alle spalle,
vigliaccamente, lo hanno ucciso. Invece, non era di
certo solitaria la sua evangelica vita che, vissuta nel
quartiere Brancaccio di Palermo nel segno della
carità, della fede e della speranza, si è sempre
arricchita della vicina e fedele presenza del Comitato
intercondominiale. Altri "eroi" dell' antimafia come
Falcone, Borsellino? No, solo, "servitori" dello Stato,
uomini e donne delle istituzioni e della società civile, i
primi, o "servitori di Dio" come era Padre Puglisi.
"Bisogna infatti stare molto attenti a non santificare,
perché, paradossalmente, giustificheremmo mediocri
e vigliacchi, quelli a cui fa comodo pensare che la
lotta alla mafia appartenga solo a santi ed eroi. E non
è cosi. Perché Padre Puglisi era solo un prete che
credeva nella carità coltivando nella maniera più
autentica e vera lo spirito evangelico e che trovò la
sponda in noi cittadini "liberi" di Brancaccio che, del
resto, avevano già costituito il Comitato
intercondominiale con lo scopo di assicurare al
quartiere "brandelli" di legalità attraverso l' erogazione
di quei servizi pubblici che, dalla fognatura all' area
gioco e ricreativa per i bambini, dovevano esserci
legittimamente riconosciuti come diritti e non regalie
della politica o della mafia" racconta Pino Martinez,
collaboratore di Padre Puglisi, mentre incontra, con i
giornalisti Franco Nicastro e Gianni Molè, gli studenti
del Liceo Mazzini alla Multisala Golden dove hanno
visto "Alla Luce del Sole", film del regista Roberto
Faenza ed ispirato alla figura di Padre Puglisi. Un
prete che sarà presto beato. "Per avere coniugato
impegno sociale e fede lottando contro la mafia con
spirito evangelico" commenta Viviana Assenza,
docente del Mazzini annotando anche una
"particolare coincidenza". "Al Mazzini, anni fa,
insegnò religione Suor Carolina Iavazzo,
collaboratrice di Don Puglisi al Centro parrocchiale d'
accoglienza Padre Nostro". Un' altra eredità "viva" del
suo spirito evangelico. "In silenzio- aggiunge la
docente del Mazzini, Antonella Giardina - senza che
nessuno sapesse la sua provenienza e chi fosse, si
prodigò nel sociale e nel volontariato". "Quello, per l'
appunto, più autentico e vero, secondo il "modello" di
don Pino Puglisi" rimarca Pino Martinez polemizzando
Beatificazione Padre Puglisi
contro i tentativi, per di più riusciti, di chi, dopo l'
uccisione del prete, strappato il centro Accoglienza
Padre Nostro alla gestione della Chiesa "ne ha fatto -
stigmatizza - un laico progettificio sociale unicamente
allo scopo di gestire milioni di euro. Ma in realtà quel
centro è nato per fare crescere i ragazzi di
Brancaccio, per nutrirli di legalità e non è stato più
cosi". Ma, ora la speranza. Ed una svolta.
"Fortunatamente, le cose stanno per cambiare e,
almeno, una prima vittoria è stata ottenuta con la
palazzina che almeno è stata restituita alla Chiesa".
11/05/2013.
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Sab 11/05/2013 La Sicilia (ed. Trapani) Pagina 35
Nel volume
«Esercizi di cronaca»
Montalto
negli articoli
di Consolo
SALVATORE MUGNO
«Altre e ben più gravi cose avrei da dire, cose che
si sono agitate dietro questo processo, ma questa
non è la sede per parlarne. Qui sento solo il bisogno
di dichiarare che ho l’onore e l’orgoglio di essere
solo in questa battaglia, di essere libero in
questa mia funzione di magistrato, libero, senza
mandato, come lo siete voi, signori giurati». Giangiacomo
Ciaccio Montalto, il 10 luglio del 1975,
con queste parole solenni, accorate e piene di allusioni,
ma anche di fierezza e senso di dignità,
suggellava la propria partecipazione, nel ruolo di
pubblico ministero, nel processo di primo grado
a carico di Michele Vinci, il cosiddetto mostro di
Marsala, incolpato e condannato per il sequestro
e l’uccisione di tre bambine. Di quel tormentato
procedimento, svoltosi presso la Corte d’Assise di
Trapani, sono appena usciti in un volume miscellaneo
gli articoli che ne scrisse, per il quotidiano
"L’Ora", un inviato d’eccezione, Vincenzo Consolo:
"Esercizi di cronaca" (Palermo, Sellerio, 2013).
La parte più cospicua della pubblicazione, contenente
quattro sezioni, è proprio quella relativa
al processo di Marsala e, segnatamente, alla personalità
di Giangiacomo Ciaccio Montalto, ampiamente
lumeggiata anche nella prefazione di
Salvatore Silvano Nigro e nella Postfazione di
Salvatore Grassia. Scrive Nigro: «Durante il processo
Vinci, Consolo si trovò di fronte la figura
morale di un pubblico ministero, Giangiacomo
Ciaccio Montalto, che grandeggiava e incalzava
con i suoi rovelli manzoniani sulla "verità processuale",
sulla "verità storica", e sulla menzogna legalmente
autorizzata: profondamente turbato
dall’evidenza tragica e "terribile" del giudicare
"in iure". Montalto non cercava "un colpevole".
Inseguiva la "verità"".
Le cronache dell’autore de "Il sorriso dell’ignoto
marinaio" sul caso Vinci si snodano dal 20
giugno all’11 luglio 1975. Grande attenzione egli
riservò, nelle sue note, al giovane pubblico ministero
e al racconto della città ("araba, assolata e
piena di gelaterie") che ospitava le udienze, presso
il vecchio palazzo di giustizia di via Roma. Trasversalmente,
per così dire, al resoconto giudiziario,
il volume offre dunque un intenso profilo del
magistrato (poi assassinato il 25 gennaio del
1983) e, al contempo, del nostro capoluogo, dipinto
spesso con toni elogiativi e benevoli (si veda
"Vinci non è il solo colpevole", 4 luglio 1975,
in cui Consolo ricorda Michelangelo Fardella,
Giuseppe Marco Calvino, Tito Marrone e le tradizioni
democratiche di Trapani), ma con qualche
attenuazione già nell’agosto del 1975, quando il
giornalista-scrittore si occupò del crollo di una
palazzina avvenuto nel quartiere San Pietro, causando
la morte di Giuseppina Grimaldi e di due
suoi figli; vicenda, peraltro, su cui poi indagò anche
Ciaccio Montalto ("In quel ghetto di Trapani",
21 agosto 1975). Pagine piene di riguardi e di ammirazione,
quelle dello scrittore messinese, per
la nostra città, descritta come bella ma pure distratta
e spesso indifferente anche alle tragedie
che venivano ripercorse nelle aule giudiziarie e
alle inquietudini e alle amarezze di un sostituto
procuratore che perseguiva con tutto se stesso la
giustizia e la verità: «Siamo alla conclusione di
questo processo. La mia coscienza è tranquilla.
Ho fatto tutto quanto era in mio potere per superare
il silenzio del Vinci. E la mia richiesta è stata
tenuta su una linea di coerenza. Il pubblico ministero
non deve accontentarsi di "un colpevole""
precisò il sostituto procuratore. Tra le "ben
più gravi cose" taciute da Ciaccio Montalto vi erano
certamente anche le minacce che in quei mesi
aveva ricevuto e che aveva confidato, col patto
di non svelarle, allo stesso cronista.
Il libro di Consolo è, adesso, un documento eccezionale
per ripensare a un uomo e magistrato
straordinario e a una città oscillante tra luci ed
ombre.
Beatificazione Padre Puglisi
DUE LIBRI DI DI GIROLAMO
Don Puglisi spiegato ai bambini
In occasione della beatificazione di don Pino Puglisi il gruppo «Il Pozzo di Giacobbe-Di
Girolamo editore», gruppo editoriale cresciuto e specializzato pubblicazioni per i
piccoli, ha dedicato due volumi alla figura del prete ucciso dalla mafia. Il primo, per
bambini più piccoli (dai 5 agli 8 anni) Padre Pino Puglisi (testi di Augusto Cavadi e Lilli
Genco, illustrazioni di Mirella Mariani) racconta in maniera semplice la vita del prete
palermitano: il suo impegno per riaccendere la dignità da figli di Dio nei poveri e per
aiutare i giovani a trovare il senso della vita, la scelta di restare al fianco della sua
gente nel quartiere di Brancaccio e, con parole immediate, attraverso la
testimonianza di don Pino, prova a spiegare come e perché è impossibile conciliare la
vita cristiana con la mentalità dei mafiosi. Il secondo volume per ragazzi «Il mio
parroco non è come gli altri!» Docu-racconto su don Pino Puglisi sceglie di raccontare
il prete palermitano attraverso gli occhi di un ragazzino del quartiere di Brancaccio. Il
volume contiene anche un’ampia appendice con approfondimenti e materiali che lo
rende un valido strumento per le scuole e le associazioni che si occupano di
educazione alla legalità. Autori Augusto Cavadi e Lilli Genco. Illustrazioni di Carla
Manea. I lavori saranno presentati, sabato 18 maggio, alla Fiera del Libro di Torino.
NINNI RAVAZZA
CULTURA & SOCIETÀ
Ventisei anni addietro scompariva Nino
Castiglione, l’ultimo romantico epigono
della secolare storia delle tonnare
siciliane. Erede di una tradizione che
ha segnato la storia, l’economia e la
cultura dell’isola. Duecento anni fa moriva
a Milazzo Francesco Carlo D’Amico,
duca d’Ossada, altro grande protagonista
di quella epopea. Un filo tenace
e resistente ha unito questi due personali
così lontani nel tempo, e anche
nello spazio: Nino Castiglione è stato il
proprietario della tonnara di Bonagia e
gabelloto di quella di Favignana, le più
ricche e famose della Sicilia occidentale;
Francesco Carlo D’Amico di quella
del Tono di Milazzo che prendeva più
tonni di tutte quelle orientali.
L’uno e l’altro hanno amato questa
avventura che affonda nella notte dei
tempi, da quando l’uomo neolitico disegnava
le sagome dei tonni nel buio
della grotta di Levanzo. Entrambi hanno
lasciato una traccia indelebile nella
storia della pesca nel Meridione d’Italia:
il duca ha scritto un saggio trattato
sul "cammino" dei tonni, edito nel 1816
a Messina, il trapanese Castiglione ha
lasciato una ditta di lavorazione del
tonno che compie oggi ottant’anni di
vita e un ricordo che non scomparirà
mai sulle banchine di Trapani, Bonagia,
Favignana.
Un convegno sugli «Ottant’anni da
ricordare» si terrà oggi, con inizio alle
17, alla tonnara di Bonagia, e sarà l’occasione
per premiare rais, tonnaroti e
operai che hanno passato la vita a issare
enormi pesci sui vascelli ed a spremere
ai torchi fin l’ultimo umore del
pesce di cui un tempo "non si gettava
nulla", proprio come il maiale nelle
fattorie. Ma sarà soprattutto l’occasione
per ricordare la figura di Nino Castiglione,
che dai vicoli senza sole dei rioni
poveri di Trapani ha scalato tutta
quanta la gerarchia dell’industria, fino
a diventare egli stesso un "rais" dell’impresa,
apprezzato, invidiato, odiato e
amato. Ai figli e ai nipoti ha lasciato un
impero, e loro lo stanno portando
avanti con professionalità e bravura.
La passione del fondatore, però, è una
cosa rara e difficilmente tramandabile
se non ce l’hai nel cuore. Per Nino senior
la tonnara era tutto: era la sua sfida
personale alle difficoltà dell’infan-
zia, alle mortificazioni subite quando
andava a piedi scalzi a vendere i tonnetti
concessi dai genovesi Parodi allora
proprietari della tonnara di Favignana.
Aveva giurato a se stesso che un giorno
in quella tonnara ci sarebbe tornato
da padrone, e così è stato. Nel 1986, dopo
annate disastrose della gestione Parodi,
prese in affitto - gabella - la ex Regina
dei mari, e la riportò ai fasti di un
MARSALA: OGGI E DOMANI
La Festa del libro è del Liceo
MARSALA. È tutto pronto in città per la «Festa del Libro», che si svolge oggi e domani
con l’organizzazione del Liceo Classico «Giovanni XXIII» e il patrocinio dell’assessorato
alle Politiche Culturali. Un evento curato dagli insegnanti e dagli alunni, protagonisti
in giro per i siti culturali più importanti, per coinvolgere la cittadinanza.
«La manifestazione rientra nella campagna denominata “Il maggio dei libri” – dice
la vice preside Vita D’Amico – e con una punta d’orgoglio sottolineiamo che per
noi si tratta del quarto anno. Una conferma di come l’istituto sia polo culturale della
città. Inizieremo con consigli di lettura che gli alunni distribuiranno per le vie del
centro, per ritrovarci alle 18 a Villa Cavallotti per un recital a sfondo mitologico con
intrattenimento musicale. L’appuntamento prosegue domani alla Biblioteca comunale
dove gli alunni leggeranno, canteranno e reciteranno passi scelti tratti da libri
da loro selezionati. Sarà possibile donare un libro alla Biblioteca del liceo e credo
che nell’era dei tablet questo sia un messaggio di notevole portata». Alle 16.30
a Villa Cavallotti gli studenti leggeranno favole di autori classici ai più piccoli, con
momenti laboratoriali per recitare, disegnare e dipingere.
JANA CARDINALE
La passione del vero "rais"
La scalata di Nino Castiglione, proprietario della tonnara di Bonagia
Un convegno sugli
«Ottant’anni da
ricordare» si terrà
oggi alla tonnara di
Bonagia. Saranno
premiati rais,
tonnaroti e operai
PRESENTATA A CAMPOBELLO
Guida turistica fatta dai giovani
CAMPOBELLO . Riscoprire Campobello attraverso lo
sguardo dei giovani. La riscoperta delle proprie
radici e l’apertura di nuovi orizzonti conoscitivi e di
speranza per un territorio "in cerca di riscatto"
sono i motivi che hanno guidato la stesura del libro
«I giovani e l’Avel insieme per far conoscere il proprio
territorio: Campobello di Mazara, Torretta
Granitola, Tre Fontane, Cave di Cusa», la prima
guida turistica tradotta in inglese, tedesco e francese,
edita dall’Associazione volontari
età libera di Campobello con il contributo
del CoGe e del Cesvop di Palermo.
Un reportage fotografico e una raccolta
di ricerche e studi effettuati dagli
studenti della Scuola media, dei licei
Classico e Scientifico di Castelvetrano
e dell’Istituto Tecnico per Geometri
di Campobello, per offrire uno
spaccato inedito del patrimonio storico,
culturale, artistico e paesaggistico del paese.
Dalla Torre dell’orologio alla Chiesa Madre, sino al
caseggiato di Birribayda, con una panoramica sul
litorale di Tre Fontane e sul porticciolo di Torretta
Granitola. Il volume propone al lettore un itinerario
che culmina nella riscoperta di risorse archeologiche
per certi versi ancora inesplorate, come i
reperti appartenenti all’età neolitica ritrovati al
SABATO 11 MAGGIO 2013
Santo Monte e le Cave di Cusa, sito archeologico
unico al mondo risalente al V secolo a.C., candidato
a essere proclamato dall’Unesco patrimonio
dell’umanità. "Nessun sito archeologico al mondo
- ha detto l’archeologo e soprintendente del Mare
per la Regione Sicilia, Sebastiano Tusa - raggiunge
per perfezione quello delle Cave di Cusa, che offre
la possibilità di ammirare la completezza del ciclo
lavorativo intatto". Alla presentazione del volume,
curato dalle docenti Marisa Cusumano, Maria Cusumano,
Anna Bono e Anna Falcone, svoltasi ieri,
nell’auditorium dell’Istituto Tecnico per Geometri
"V. Accardi", sono intervenuti anche il dirigente
scolastico Maria Anna Ferrara, il presidente del
CoGe, Vito Puccio, il presidente del Cesvop Ferdinando
Siringo, l’architetto Mariano La Barbera,
l’architetto Mario Tumbiolo e il prof. Giovanni
Isgrò, docente dell’Università di Palermo. Quest’ultimo
ha lanciato alcune proposte per una valorizzazione
degli spazi di Campobello, tra cui
quella di riconfigurare un nuovo assetto urbano attorno
al centro storico, da collocarsi tra la Chiesa
Madre e la Villa comunale. «La nostra città - ha detto
- deve offrire la sua immagine a chi viene da fuori.
Molti aspetti del nostro paese sono ancora sommersi,
è necessario valorizzarli per renderli interessanti
ai visitatori».
ANTONELLA BONSIGNORE
LA SICILIA
TRAPANI
.35
Nino Castiglione,
proprietario della
tonnara di
Bonagia e poi di
Favignana è
morto 26 anni fa.
Un volume
dedicato a questo
straordinario
personaggio
concluderà le
celebrazioni per
gli ottant’anni
della ditta: «Nino
Castiglione.
L’uomo,
l’industria, la
tonnara». L’uscita
è prevista per il
prossimo
autunno
tempo. Millecinquecento, duemila tonni
a stagione. Lui, già padrone di Bonagia,
era divenuto il "duca" di Favignana.
Sull’isola non era amato, perché aveva
osato cambiare rais e posto di pesca,
ma nessuno glielo diceva in faccia, perché
aveva riportato la pesca dove i Florio
l’avevano resa famosa in tutto il
mondo, e poi altri genovesi l’avevano
fatta morire.
Il suo amore più grande, però, era la
tonnara di Bonagia, acquistata dai patrizi
trapanesi che non sapevano che
farsene e portata ai fasti dei tremila
tonni in una stagione. Rais mitici lo
hanno collaborato: Giotto, Sarino Renda,
e infine il suo sodale fino alla fine
rais Mommo Solina, grande, bravo, forse
il migliore di tutti. Stagioni esaltanti,
migliaia di pesci trasformati in "tunnina",
e infine il sogno di una vita:
"Rais, prima che muoio questo regalo
me lo deve fare, portiamo la tonnara
sulla Sicca ’fora, a ottomila metri da
terra". Là dove nessuno aveva mai osato.
Ma, in un caldo pomeriggio del
maggio 1987, Nino Castiglione si addormentò
sognando quella tonnara da
favola, e non si risveglio mai più. Un volume
dedicato a questo straordinario
personaggio concluderà le celebrazioni
per gli ottant’anni della ditta: «Nino
Castiglione. L’uomo, l’industria, la tonnara»;
l’uscita è prevista per il prossimo
autunno.
Oggi, nel corso del convegno, interverranno
Nino Castiglione, nipote e
omonimo del fondatore e responsabile
dell’Unità Operativa tecnica dell’Azienda,
Antonio Grammatico responsabile
del controllo qualità della Castiglione,
Vito Santarsiero direttore commerciale
dell’azienda, Concetta Messina
biologa marina, Peppe Giuffrè chef.
L’evento si concluderà con l’intitolazione
della piazza della tonnara di Bonagia
a Nino Castiglione, curata dal
sindaco di Valderice Camillo Iovino.
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Sab 11/05/2013 La Sicilia (ed. Trapani) Pagina 35
due libri di di girolamo.
Don Puglisi spiegato ai bambini
In occasione della beatificazione di don Pino Puglisi il
gruppo «Il Pozzo di Giacobbe-Di Girolamo editore»,
gruppo editoriale cresciuto e specializzato
pubblicazioni per i piccoli, ha dedicato due volumi alla
figura del prete ucciso dalla mafia. Il primo, per
bambini più piccoli (dai 5 agli 8 anni) Padre Pino
Puglisi (testi di Augusto Cavadi e Lilli Genco,
illustrazioni di Mirella Mariani) racconta in maniera
semplice la vita del prete palermitano: il suo impegno
per riaccendere la dignità da figli di Dio nei poveri e
per aiutare i giovani a trovare il senso della vita, la
scelta di restare al fianco della sua gente nel quartiere
di Brancaccio e, con parole immediate, attraverso la
testimonianza di don Pino, prova a spiegare come e
perché è impossibile conciliare la vita cristiana con la
mentalità dei mafiosi. Il secondo volume per ragazzi
«Il mio parroco non è come gli altri!» Docu-racconto
su don Pino Puglisi sceglie di raccontare il prete
palermitano attraverso gli occhi di un ragazzino del
quartiere di Brancaccio. Il volume contiene anche un'
ampia appendice con approfondimenti e materiali che
lo rende un valido strumento per le scuole e le
associazioni che si occupano di educazione alla
legalità. Autori Augusto Cavadi e Lilli Genco.
Illustrazioni di Carla Manea. I lavori saranno
presentati, sabato 18 maggio, alla Fiera del Libro di
Torino. 11/05/2013.
Beatificazione Padre Puglisi
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Sab 11/05/2013 Ansa Pagina 35
Beatificazione Padre Puglisi
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Sab 11/05/2013 Ansa Pagina 35
Raiuno: sabato Giletti e Zingaretti ricordano Don
Puglisi
A 20 anni dalla morte del prete di Brancaccio ucciso dalla mafia.
(ANSA)- ROMA, 11 MAG - Massimo Giletti, sabato 25
maggio alle 21.10, con l' ausilio di Luca Zingaretti
ricorderà su Raiuno la figura di don Pino Puglisi, il
prete di Brancaccio, ucciso dalla mafia il 15 settembre
1993. A 20 anni dalla morte e in occasione della
beatificazione, amici e collaboratori ricorderanno l'
importanza del lavoro di don Puglisi.(ANSA).
Beatificazione Padre Puglisi
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Sab 11/05/2013 BlogSicilia Pagina 35
Beatificazione Padre Puglisi
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Sab 11/05/2013 BlogSicilia Pagina 35
lo spettacolo in scena domani al centro padre nostro.
Brancaccio ricorda Padre Puglisi e Paolo
Borsellino con "Morphynum"
Brancaccio ricorda due uomini grandi che hanno
vissuto al servizio della verità, Padre Pino Puglisi,
parroco di Brancaccio prossimo alla beatificazione ed
il giudice Paolo Borsellino ucciso nella strage di via D'
Amelio. Nel popoloso quartiere palermitano, domani,
in occasione della Giornata mondiale della Lentezza,
andrà in scena all Auditorium Giuseppe Di Matteo (via
San Ciro n.15) uno spettacolo teatrale a loro dedicato
dal titolo "Morphynum", di Vito Zingales. L'
appuntamento è alle ore 18, l' ingresso è libero.
"Morphinum - si legge nelle note di regia - piccole
parole per piccoli movimenti non scenici". La
direzione artistica è affidata a Carlo D' Aubert. Lo
scrittore e sceneggiatore palermitano, per questa VII
edizione, ha scelto di far parlare le sue "terre di
mezzo", quelle particolari "geografie umane", tra
estremi, derive e "grammatiche sentimentali", tanto
care alle parole dello scrittore. Farà da eco alla
giostra di parole, la storica cornice del Centro di
Accoglienza Padre Nostro, fondato da Padre Pino
Puglisi, del quartiere Brancaccio. ve.fe.
Beatificazione Padre Puglisi
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Sab 11/05/2013 Magaze Pagina 35
Beatificazione Padre Puglisi
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Sab 11/05/2013 Magaze Pagina 35
Lercara Friddi: al liceo "M. Picone" il musical "Tu,
da che parte stai?" fa rivivere il martirio di Padre
Pino Puglisi
LERCARA FRIDDI- Ricordare Padre Pino Puglisi e
fare della sua vita e del suo martirio un esempio di
forza, determinazione e sconfinato coraggio, questo il
senso della mattinata dello scorso 4 maggio al Liceo
"M. Picone", che ha visto dodici attori e cantanti di
tutte le età mettere in scena il musical "Tu, da che
parte stai?" di Roberto Lopes, in collaborazione con l'
Associazione Culturale "Prospettive" di Mezzojuso e l'
Associazione "Sì, ma verso dove?" di Palermo. Il
musical, rappresentato per la prima volta presso l'
Auditorium "SS. Salvatore" di Palermo il 19 settembre
del 1994 in occasione del primo anniversario della
morte di Padre Puglisi, ha girato tutta l' Italia e ha la
durata di cinquanta minuti, articolato in dialoghi e
canti a tema curati dallo stesso Lopes, che afferma:
>. Un momento che ha interessato studenti, docenti e
personale inducendo alla riflessione, per
comprendere il senso più profondo della vita di 3P: >.
Tra gli organizzatori della mattinata i rappresentanti d'
istituto Adriana Fascella e Angelo Schillizzi e i docenti
Biagio Canzoneri, Carmela Ramini e Don Francesco
Calvaruso.
Beatificazione Padre Puglisi
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Sab 11/05/2013 LiveSicilia Pagina 35
Beatificazione Padre Puglisi
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Sab 11/05/2013 LiveSicilia Pagina 35
Cosa c' è in Sicilia Taccuino del 12 maggio
Avvenimenti previsti per domenica 12 maggio in Sicilia.
Avvenimenti previsti per domani, domenica, in Sicilia:
1) CALTAGIRONE (CT) - Stazione ore 08:30
Concentramento di un sit-in di protesta, organizzato,
tra gli altri, dal Comitato pendolari Siciliani e
Legambiente, in programma dalle 9 alle 12, per
denunciare lo stato di abbandono pressi del ponte
della linea ferroviaria Lentini-Gela, tra le stazioni di
Piano Carbone e Niscemi S.p. 39 crollato nel 2011. 2)
CATANIA - Piazza Università ore 09:30
Manifestazione dal titolo 'Bimbinbici', organizzata dall'
amministrazione comunale nell' ambito del
programma 'Catania SiMobilita'. 3) PALERMO - San
Paolo Palace ore 10:00 Assemblea regionale elettiva
di Confesercenti Sicilia: "Protagonisti del territorio a
fianco delle imprese". Previsto l' intervento del
presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta.
4) CATANIA - Villa Bellini ore 10:00 "Villaggio di
Croce Rossa", organizzato in occasione della giornata
mondiale della Cri. 5) MESSINA - Multisala Apollo ore
10:30 Confronto sul tema del lavoro fra i candidati
sindaco dal titolo "Focus Messina La sfida delle idee".
Previste le presenze di Renato Accorinti, Felice
Calabrò, Vincenzo Garofalo, Sergio Indelicato, Maria
Cristina Saija, Gianfranco Scoglio, Alessandro
Tinaglia e Angelo Villari. 6) CATANIA - 4Spa Resort
Hotel ore 10:30 Incontro con la giornalista Rosa Maria
Di Natale sul tema 'Giornalismo tra crisi e nuove
professionalita'', organizzato dalla segretaria
provinciale dell' Assostampa. Partecipano il vice
segretario vicario della Fnsi Luigi Ronsisvalle e i
segretari regionale e provinciale dell' Assostampa
Alberto Cicero e Daniele Lo Porto. 7) CATANIA -
Piazza Stesicoro ore 11:00 L' esperto di stile Enzo
Miccio incontra i fan in vista dalle puntata del suo
nuovo programma, "L' eleganza del maschio", in onda
lunedì su Real Time. 8) MESSINA - Stazione
ferroviaria centrale ore 16:00 L' arcivescovo della
Diocesi di Messina, Lipari, S. Lucia del Mela mons.
Calogero La Piana inaugura lo studio medico
specialistico dell' Help center della stazione, nato da
una collaborazione tra Caritas, cooperativa sociale S.
Maria della strada e Onlus Terra di Gesù. 9)
PALERMO - La Feltrinelli ore 16:30 Franco Battiato
illustra il racconto "Stellastellina e l' Anemone Blu", di
Luigi Mantovani. Modera Fabio Bagnasco. 10)
RAGUSA IBLA - Piazza Chiaramonte ore 17:00
Manifestazione a sostegno del collettivo "La Fabbrica"
promossa dal "Circolo Lebowski" in collaborazione
Beatificazione Padre Puglisi
con numerose associazioni. 11) CATANIA - Teatro
Sangiorgi ore 18:00 I edizione del premio nazionale di
giornalismo investigativo e giudiziario "Domenico
Calabrò". Tra gli ospiti il presidente dell' Ordine dei
giornalisti Enzo Iacopino, il Procuratore della
Repubblica a Salerno, i magistrati Catello Maresca e
Giovanni Conso e i giornalisti Giovanni Tizian e Giulio
Golia. Conduce la giornalista Costanza Calabrese.
12) PALERMO - Teatro Brancaccio, via San Ciro 15
ore 18:00 Messa in scena dello spettacolo
"Morphinum", di Vitobenicio Zingales, organizzata in
occasione della giornata mondiale della lentezza e in
ricordo di padre Puglisi e del giudice Borsellino 13)
VIAGRANDE (CT) - Grand Hotel Villa Itria ore 19:00
Incontro dal titolo "Medicine a confronto", con lo
specialista in Gerontologia ed esperto in Fitotrapia
Tommaso Stasi, organizzato dall' Associazione
Amigdala. 14) COMISO (RG) - Teatro Spazio Naselli
ore 19:30 Proiezione, in anteprima nazionale, del
lungometraggio "REVòLVER", diretto da Salvatore
Dipasquale e salvatore Provenzale, girato nella città e
prodotto da MovieTivi Group. Un' altra proiezione è in
programma alle 21.30.
Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 38 di 362

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Dom 12/05/2013 Giornale di Sicilia Pagina 24
san cipirello. Durante i controlli sono emerse irregolarità nell’erogazione di benzina: due colonne su 3 ne elargivano di più
Distributore sequestrato per frode
Ma l’errore era a vantaggio dei clienti
Al titolare dell’impianto anche
una sanzione da 418 euro.
Il suo legale però ha dimostrato
che l’errore era a scapito del
distributore e dopo due giorni
è scattato il dissequestro.
stro, ha deciso di rivolgersi a un
avvocato specializzato in diritto
dei consumatori: quasi un paradosso.
«Per fortuna — spiega adesso
l’avvocato Alessandro Palmigiano
— l’equivoco è stato chiarito e
ra, hanno contestato al titolare
dell’impianto che, anche se l’erogazione
era in eccesso, comunque
si trattava di una violazione e
quindi hanno comminato una
sanzione di 418 euro e disposto il
sequestro. Provvedimento, come
via gen. di maria
Pensionata
scippata
da due giovani
... Una pensionata di 72 anni
è stata scippata mentre camminava
a piedi in via Generale Di
Maria. È successo venerdì sera,
intorno alle 19.30. La povera
Vincenzo Marannano
... Quando ha visto che i finan-
grazie anche alla disponibilitàdelle
forze dell’ordine e dell’ufficio
metrico, che si sono resi conto
della particolarità del caso, è sta-
si legge nel verbale, che «si è reso
necessario» perché il prodotto
erogato era «in eccedenza superiore
al doppio del limite di tolle-
malcapitata è stata avvicinata
da due giovani a bordo di uno
scooter che con una mossa fulmineale
hanno strappatola borzieri
gli mettevano i sigilli al distrito disposto il dissequestro. Certo,
ranza». Oltre al danno, dunque, sa. All’interno c’erano 20 euro e
butore è caduto dalle nuvole. An- adesso bisognerà far capire alla
la beffa.
i documenti personali. Indaga
che se lanotizia che lo ha sconvol- gente che, se irregolarità c’è stata,
Dolceha deciso così di rivolger- la polizia.
to di più è stato il motivo del se- di sicuro era a tutto vantaggio dei
si all’avvocatoPalmigiano per cerquestro.
Perché se è vero che nel clienti».
care una soluzione. «Adesso —
suo impianto di San Cipirello, come
hanno accertato gli investigatori,due
colonnine su tre erogava-
In effetti inpaese la voce che girava
fino a qualche giorno fa era
di tutt’altro tenore. Un blitz come
spiega ancora Palmigiano — grazie
anche alla disponibilità delle
forze dell’ordine l’impianto è sta-
piazza leoni
Armato di pistola
no una quantità errata di carburante,
è altrettanto veroche l’errore
non era per difetto ma per eccesso.Un
caso che hadell’incredibile,
quello di Francesco Dolce, ti-
quello compiuto dalle forze dell’ordine
non passa inosservato e
quando sono spuntati i sigilli il
primo pensiero è andato alla classica
truffa. Del resto l’accusa, che
L’avvocato Alessandro Palmigiano, che assiste il titolare dell’impianto
era verso se stesso. «Dai controlli uno dei due casi la differenza era
to dissequestrato in un paio di
giorni. Anche se il danno, purtroppo,
ormai è fatto, dato che il distributore
si trova in un piccolo paese
della provincia e, ovviamente,
rapina
distributore Eni
... Un uomo armato di pistola
tolare dell’impianto Gianico Car- ha fatto scattare anche una san- — spiega infatti l’avvocato Palmi- dello 0,5 per cento e nell’altro del- sarà difficile convincere i clienti ha rapinato il distributore Eni di
buranti srl di via Vittorio Veneto zione di 418 euro, era chiara: frogiano — è emerso che due colonlo 0,7 per cento».
che il sequestro non è stato fatto piazza Leoni. È successo venerdì
14, a San Cipirello. Talmente inde in commercio. Il problema è nine su tre erogavano carburante Alla fine dei controlli, riposte perché erogavano meno carbu- sera, intorno alle 21.30. Il procredibile
che l’imprenditore, per che la frode commessa da Dolce, in eccedenza, cioè più benzina di taniche e apparecchiature, ifinanrante maproprio perché ne erogaprietario dell’impianto ha rac-
riuscire ad ottenere il disseque- come è stato accertato, in realtà quanto segnava il distributore. In zieri, seguendola norma alla lettevano in più».
contato alla polizia di essere stato
raggiunto all’interno dell’ufficio
da un uomo a volto coperto
che lo ha minacciato costrin-
carabinieri. Fermati due diciannovenni. Sequestrate diverse dosi polizia. Sanzioni per sedicimila euro
gendolo a consegnare 100 euro.
Il rapinatore è poi fuggito a bordo
di uno scooter guidato da un
altro uomo.
... Li hanno presi in via Matteo
D’Aiello, alla Zisa, in quello
che negli anni è ormai diventato
uno dei principali fortini dello
spaccio. Due giovani incensurati,
di 18 e 19 anni, sono stati arrestati
dai carabinieri del nucleo
operativo venerdì sera, sorpresi
mentre cedevano alcune
dosi a un paio di clienti. In manette,
con l’accusa di detenzione
di droga ai fini di spaccio, sono
finiti Matteo Sammarco e
Riccardo Gargano, entrambipalermitani
ed entrambi con la fedina
penale immacolata.
I carabinieri erano impegnati
in una serie di controlli antidroga
quando, passando pro-
Beatificazione Padre Puglisi
24 Cronaca di Palermo
Sorpresi a spacciare
tra i vicoli della Zisa
Due giovani in manette
prio nella zona di via D’Aiello,
hanno notato i due ragazzini intenti
a confabulare con altri soggetti.
Dopo avere avuto la certezza
che stavano spacciando, i militari
hanno deciso di entrare in
azione e li hanno bloccati. Gargano
e Sammarco sono stati
quindiperquisiti e trovati in possesso
di 36 grammi di hashish e
altri dieci grammi di marijuana.
La droga, già suddivisa in dosi, è
stata sequestrata assieme alla
somma di 180 euro, ritenuta
provento dell’attività di spaccio.
Dopo le formalità di rito i
due sono stati trasferiti in una
cella dell’Ucciardone, in attesa
di essere interrogati. R. Pr.
3
Matteo Sammarco
Riccardo Gargano
carabinieri. Il colpo in via Resuttana appello. Accusa di rivelazione di segreti d’ufficio
... I carabinieri lo hanno sorpresomentre
camminava frettolosamente
con in mano un grosso
televisore, lo hanno fermato
ed hanno scoperto che la tv era
stata rubata poco prima in un
appartamento di via Resuttana.
In manette, con l’accusa di furto
aggravato, è così finito Pietro
Alfano, 26 anni. Poco prima dell’arresto
alla centrale operativa
dei carabinieri era stata segnalata
la presenza di un giovane che
aveva scavalcato la recinzione
di uno stabile proprio in via Resuttana.
È bastato un veloce
controllo e una perquisizione
per scoprire che addosso Alfano
aveva diversi oggetti di bigiotteria
e un coltello a scatto. Messo
allestrette, all’uomo non è rimasto
altro da fare che confessare
il colpo ed è stato così arrestato.
Blitz a Termini, recuperati
mille chili di tonno rosso
... Sei esemplari di tonno rosso,
per un peso complessivo di
mille chili, sono stati sequestrati
dalla squadra nautica della polizia
che ha comminato anche
una serie di sanzioni a due pescherecci
per un importo complessivo
di 16 mila euro. È successo
mercoledì notte nella zona
del porto di Termini Imerese.
I poliziotti, entrati in azione con
gli uomini della guardia costiera,
in un primo tempo hanno notato
un peschereccio che si avvicinavaal
molo a luci spente: considerati
i precedenti, hanno deciso
di appostarsi ed aspettare. È
bastato attendere alcuni minuti
e l’arrivo di un furgone, sul quale
sono stati poi caricati una serie
di casse e alcuni esemplari di
Pietro Alfano
© La riproduzione e la utilizzazione degli articoli e degli altri materiali pubblicati nel presente giornale sono espressamente riservate
La refurtiva è stata riconsegnata
al legittimo proprietario
dell’immobile, che in sede di denuncia
ha riconosciuto tutti gli
oggetti. Il giovane, dopo la convalida
dell’arresto, è stato sottoposto
alla misura dell’obbligo
di dimora. R. Pr.
Via Paruta
Legalità
Una giornata
a San Basilio
tonno rosso, la cui pesca è vietata,
per un peso complessivo di
750 chili. Il mezzo è stato bloccato
poco dopo in via Consolare
Valeria, ad angolo con via Falco- ... La parrocchia di San Basine-Borsellino.
Proprio mentre lio Magno, in collaborazione
gli investigatori concludevano con «Missione in web-informa-
la prima operazione, al porto si è zione e cultura», organizza la
avvicinata un altro pescherec- tredicesima edizione della
cio: stessa situazione, identica «Giornata mariana e ricordo vit-
purela manovra. Solo che stavoltime per la pace e la legalità», in
ta l’equipaggio ha fiutato la trap- occasione della ricorrenza delle
pola e si è allontanato, scarican- apparizioni della Santa Vergine
do il pescato direttamentein ma- a Fatima. Domani si alterneranre.
Una parte, tra cui un tonno di no dei momenti di riflessione e
250 chili, è stata recuperata. Alla dipreghiera etra questiassume-
fine sono state spiccate una serà una particolare rilevanza il
rie di sanzioni per un totale di 12 momento dedicato a padre Pi-
mila euro e altre due, da 4 mila, no Puglisi. La cerimonia comme-
per violazione delle norme di enmorativa si svolgerà a partire
trata ed uscita dal porto. R. Pr. dall 17 nella chiesa di via Paruta.
... Con la famiglia mafiosa
dei Madonia e con i loro beni il
vigile urbano Antonino Corsino
non c’entra nulla. Non è -
come riportato erroneamente
sull’edizione di ieri - un prestanome
dei boss di Resuttana. La
sesta sezione della Corte d’Appello,
venerdì, ha però confermato
per lui una condanna a
tre anni per rivelazione di segreti
d’ufficio.
Secondo la ricostruzione
della Procura, Corsino avrebbe
fornito all’imprenditore
Francesco Di Pace, ritenuto dagli
investigatori vicino al boss
Salvatore Lo Piccolo ed arrestato
nel 2008,alcune notizie riservate
legate al sequestro di un
cartellone pubblicitario, piazzato
sul tetto di un bar di Mondello.
Giornale di Sicilia
Domenica 12 Maggio 2013
inbreve
Ruba in un’abitazione, Pena di 3 anni a un vigile
ma viene subito fermato «Non è un prestanome»
Mentre Corsino è stato condannato
e la sentenza è stata
confermata anche in appello,
Di Pace, che è stato processato
a parte, col rito abbreviato e
con l’accusa di istigazione alla
rivelazione di segreti d’ufficio,
è stato invece assolto in appello.
La sentenza emessa venerdì
dalla sesta sezione della Corte
d’Appello era incentrata sulla
famiglia Madonia: gli imputati
rispondevano a vario titolo di
associazione mafiosa e di intestazione
fittizia di beni aggravata
dall’aver favorito Cosa nostra.
La vicenda di Corsino,
che era finita anch’essa nell’inchiesta
«Rebus», era dunque
sostanzialmente slegata dai temi
sui quali verteva il processo.
Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 39 di 362

Dom 12/05/2013 Giornale di Sicilia Pagina 24
in breve
via gen. di maria Pensionata scippata da due giovani
...Una pensionata di 72 anni è stata scippata mentre
camminava a piedi in via Generale Di Maria.
successo venerdì sera, intorno alle 19.30. La povera
malcapitata è stata avvicinata da due giovani a bordo
di uno scooter che con una mossa fulminea le hanno
strappato la borsa. All' interno c' erano 20 euro e i
documenti personali. Indaga la polizia. piazza leoni
Armato di pistola rapina distributore Eni ...Un uomo
armato di pistola ha rapinato il distributore Eni di
piazza Leoni. successo venerdì sera, intorno alle
21.30. Il proprietario dell' impianto ha raccontato alla
polizia di essere stato raggiunto all' interno dell' ufficio
da un uomo a volto coperto che lo ha minacciato
costringendolo a consegnare 100 euro. Il rapinatore è
poi fuggito a bordo di uno scooter guidato da un altro
uomo. Via Paruta Legalità Una giornata a San Basilio
...La parrocchia di San Basilio Magno, in
collaborazione con Missione in web-informazione e
cultura, organizza la tredicesima edizione della
Giornata mariana e ricordo vittime per la pace e la
legalità, in occasione della ricorrenza delle apparizioni
della Santa Vergine a Fatima. Domani si alterneranno
dei momenti di riflessione e di preghiera e tra questi
assumerà una particolare rilevanza il momento
dedicato a padre Pino Puglisi. La cerimonia
commemorativa si svolgerà a partire dall 17 nella
chiesa di via Paruta.
Beatificazione Padre Puglisi
Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 40 di 362

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Dom 12/05/2013 Giornale di Sicilia (ed. Enna) Pagina 30
Pubblicato anche in: Giornale di Sicilia, Giornale di Sicilia (ed. Catania)
Commercio in crisi
Spiraglidal gruppo6 Gdo, che rileverebbe isupermercati mantenendoi livelli occupazionali
Despar, in 40 senza stipendio da ottobre
0 GlioperaideipuntivenditadiviaArgentoeviaBrunelleschiavanzanomensilitàsiadallaK&KchedallaSpm
boccata d’ossigeno, si è rivelata
Dalla K&K fanno sapere di essere
ben disposti alla trattativa.
Il liquidatore della società
catanese, Mario Platania: «Auspico
che si possa addivenire
presto a soluzioni concrete».
un’emissione di gas nocivi. Infatti,
i lavoratori, passati alle dipendenze
della società ennese, hanno
percepito solo lo stipendio di
gennaio. Poi il nulla. Una vera
“pugnalata” che ha provocato
Aurora Fiorenza
... Una speranza all’orizzonte
un déjàvu ai quaranta dipendenti.
La Despar, infatti, prima di
chiudere i battenti non ha pagato
il personale. Quindi i lavorato-
per gli ex dipendenti Despar dei ri, non solo attendono lo stipen-
punti vendita di via Argento e di diodalla Spm ma anche lemensi-
via Brunelleschi. I quaranta opelità di ottobre, novembre e dirai
che da febbraio non percepicembre da parte della società di
scono lo stipendio potrebbero Catania.
tornare al lavoro.
Ma qualcosa potrebbe cam-
Un percorso lungo quello debiare. A dare speranza, ieri mattigli
ex dipendenti Despar. La sona a Ditelo a Rgs, il coadiutore
cietà catanese, K&K che gestisce giudiziario del gruppo 6 Gdo, Alcuni dipendenti ex Despar. Da sinistra, Valerio Tomasino, Francesco Paolo Scurria, Maria Comella,
la catena di supermercati, lo Giorgio Nicitra: «Sono disposto Maria Riccobono, Salvatore Randazzo, Carmelo Sferrazza, Vincenzo Polizzotto. foto fucarini
scorso dicembre ha ceduto alla
società Spm della provincia di
Enna, i punti vendita di via Argento
e di via Brunelleschi, poiché
sull’orlo del fallimento. E co-
ad avere un interlocuzione con
la società K&K per occuparmi
della gestione dei due supermercati
di via Argento e di via Brunelleschi.
Ho già settanta punti ven-
4
I dipendenti
se i rapporti con il fatturato lo
permetteranno, rimarranno tutti.
In caso contrario troveremo
soluzioni». E dalla K&K fanno sa-
scrive:«I punti vendita, dati ingestione
alla società Spm, sono oggetto
di significativi interessi, e
l’auspicio è quello che si possa
sì la società di Catania, stipulando
un patto di cessione dalla duratadi
sei mesi, ha consegnato aldita
nella Sicilia occidentale, tra i
quali quattro proprio a Palermo.
Gli altri, invece, si trovano a Tra-
disperati: «Non
sappiamo più
pere di essere ben disposti alle
trattative. Il liquidatore della società
catanese, Mario Platania,
addivenire presto a delle soluzioni
concrete, trasformando i contatti
con gli interlocutori in vere
la Spm i due supermercati. Ma
quella che doveva essere una
pani e Agrigento. Anche i miei sono
marchi Despar. I dipendenti, come vivere»
tramite una mail inviata alla redazione
del Giornale di Sicilia,
e proprie manifestazioni di interesse».
Verso la beatificazione. Dal cartone su «3P» agli spettacoli teatrali, le iniziative per ricordare
... Felici e soddisfatti i bambini
premiati nella giornata di ieri nell’ambito
del «Premio poesia Padre
Pino Puglisi», che hanno ricevuto
l’attestato di partecipazione al
concorso indetto da Kiwavis International.
I quattro lavori più meritevoli
hanno ricevuto una borsa di
studio di 250 euro. Premiati ChristianSpinnato
della Padre Pino Puglisi
di Brancaccio con la poesia
«Unnu scuidamu», Simone Porretto
del Rapisardi-Garibaldi con «Il
Bosco della legalità», le classi terze
A, B e C della Guttuso con «Padre
Puglisi il nostro amico speciale» e
Giulia Brucoli del circolo didattico
Andolinadi Misilmeri con «Lo gnomo
buono». Ha moderato la ceri-
monia il presidente di Kiwanis Domenico
Buccheri. Presenti anche
Maurizio Francoforte, parroco di
San Gaetano, Maria Pia Vari vice
presidente del centro Padre Nostro,
Antonio Tomaselli presidente
della seconda circoscrizione e
Antonio Piparo in rappresentanza
dell’assessorato regionale alla Pubblica
Istruzione. Continuano le iniziative
in ricordo di padre Puglisi
che sarà proclamato beato il prossimo
25 maggio al Foro Italico.
Molte di queste organizzate dal
centro Padre Nostro. Dal 17 al 23
maggio alla Sala De Seta dei Cantieri
della Zisa sarà proiettato alle
9,30 e alle 13 il cartone animato
«La Missione di 3P». Dal 20 al 26
maggio al Forum sarà allestita la
mostra sulla vita del beato. Tanti
gli eventi previsti invece per il 22
maggio. Alle 10 all’auditorium Di
Matteo il consiglio della seconda
circoscrizione incontra le scuole.
Alle 12 sarà inaugurato il progetto
«Mettiamoci in gioco», a cura di
Enel Cuore Onlus, mentre alle 21 a
SanGaetano ci sarà la rappresentazione
teatrale di «U parrinu». Il
giorno seguente è previsto invece
l’open day nella scuola Padre Pino
Puglisi. (*sara*) Sabrina Raccuglia
Ma le novità non finiscono
qua. Anche altri marchi sono interessati
ai punti vendita di via
Argentoe di via Brunelleschi. Come
spiega il segretario generale
Fisascat Cisl Sicilia, Mimma Calabrò:
«Subito dopo la scadenza
del contratto con Spm, organizzeremo
con gli offerenti un confronto
per la salvaguardia dei livelli
occupazionali. Inoltre, sono
avanzate altre proposte da Coop
che ha già garantito l’interesse
per il centro Guadagna di Palermoe
per leZagare di Catania». Intanto,
però, la disperazione dilaga
tra i quaranta dipendenti che
purtroppo sono stati sedotti e abbandonati.
«Hanno già chiesto
la cassa integrazione in deroga -
afferma il segretario regionale
della Uiltucs, Marianna Flauto -,
ma attendono risposta». C’è chi
ha sulle spalle un mutuo dapagare,
chi, invece, ha visto andare in
fumo i propri progetti e chi non
sa come portare avanti una famiglia.
«Speriamo solo che tutto vada
bene - dice l’ex dipendente
Despar, Giuseppe Saitta -. Siamo
demoralizzati». (*auf*)
Lavori. Il contratto di servizio prevede il 2% di compenso in più per la progettazione. Arcuri: «Accettata una transazione, ma dal Comune il silenzio»
Illuminazione, fondi Fas fermi
Amg: non sono bloccati per noi
... Quattro macro-aree da portare
a nuova luce, 17,5 milioni di
euro che attendono ancora di essere
usati: sul mancato avvio dei
lavori, dovuto all’anomalia burocratica
venuta fuori durante la trasmissione
Ditelo a Rgs, però, Amg
dichiara di non avere alcuna colpa.
L’azienda, infatti, aveva proposto
al Comune una transazione
con cui le venivano retribuiti unicamente
i servizi di progettazione,
e dal 22 aprile scorso, data dell’incontro
tra il presidente di Amg
Emilio Arcuri, l’assessore alla Gestione
del territorio Agata Bazzi, il
segretario generale Fabrizio Dal-
Beatificazione Padre Puglisi
30 Cronaca di Palermo
l’Acqua, e il dirigente del settore
opere pubbliche Valentina Vadalà,
regna il silenzio. «Tanto periniziare
– spiega Emilio Arcuri – il
contratto di servizio tra la nostra
azienda e il Comune, contrariamente
a quanto questo ha detto,
prevede la possibilità di progettazione
da parte nostra nei settori
di pubblica illuminazione». Proprio
per questo motivo, al momento
dell’assegnazione dei fondiFas
(17,5 milioni di euro in totale,
di cui 15 da destinarsi agli impianti
di illuminazione pubblica),
l’azienda era stata scelta per
la progettazione e la realizzazionedei
nuovi impianti– ma non so-
Poesie per padre Puglisi,
assegnate agli studenti
quattro borse di studio
8
lo. L’11 luglio 2012, il Comune di
Palermo si era relegato al ruolo di
amministrazione giudicatrice, affidando
ad Amg – in aperto contrasto
con la convenzione – la stazione
appaltante. «Il nuovo consiglio
di amministrazione dell’azienda
– spiega Arcuri – si è però
subito tirato indietro, perché
saremmo stati in conflitto con la
convenzione e con il codice dei
contratti, che vieta assolutamente
la delega di funzioni di stazione
appaltante». A distanza di qualche
giorno, il 19 settembre, il Comune
di Palermo decide allora di
riassumere il ruolo di stazione appaltante,
spiegando però che sa-
I vincitori del premio di poesia. foto fucarini
© La riproduzione e la utilizzazione degli articoli e degli altri materiali pubblicati nel presente giornale sono espressamente riservate
Il presidente di Amg, Emilio Arcuri
rà necessario modificare la convenzione
con Amg. Il tutto viene
poi confermato con una nota al
ministero dello Sviluppo economico,
inviata il 28 novembre scor-
so. «A questo punto, la gestione
delle opere non spettava più a noi
– continua Arcuri – quindi abbiamo
calcolato quanto il Comune
dovesse retribuirci per le attività
di progettazione, direzione dei lavori
e coordinamento della sicurezza.
Secondo il contratto di servizio,
ci spetta un 2%, che però è
stato contestato dal dirigente del
settore opere pubbliche». A questo
punto, di fronte a un atteggiamentodi
chiusura daparte del Comune,«avremmo
anche rinunciato
ai compensi – spiega Arcuri –
pur di far partire questi lavori». Il
22 aprile, una transazione verbale
tra Comune e Amg proponeva
all’azienda il solo compenso sulle
attività di progettazione. «Avevamo
accettato – conclude Arcuri –
ma, da allora, l’unica risposta è
stata il silenzio». Secondo la versione
di Amg, quindi, se il Comune
continua a cercare un colpevole
per il continuo rinvio di lavori
necessari– per cui i fondi sono peraltro
già disponibili – non ha che
da guardarsi allo specchio.
(*tabua*) Tancredi Bua
Manifestazioni. Da oggi al 31 maggio
Legalità a Borgo Nuovo,
chiese e scuole in campo
... Oggi comincia il «Secondo
weekend della legalità» nel
quartiere Borgo Nuovo. L’appuntamento
è promosso dalle
scuole del quartiere. Parteciperanno
infatti gli alunni dell’Ascione,
della direzione didattica
Filippo Raciti, della Borgo
Nuovo 1, della Gregorio Russo
e le parrocchie San Paolo Apostolo,
Santa Cristina e Gesù Salvatore.
Hanno collaborato inoltre
l’associazione Jus Vitae e il
centro commerciale La Torre.
Oggi, alle 10 in piazza San Paolo
cisarà la messa celebrata da tutti
i parroci del quartiere. Per i
giorni 13, 14 e 16 è prevista la
raccolta fondi a favore dei bambini
di Borgolandia dell'oratorio
S. Paolo attraverso la distri-
Giornale di Sicilia
Domenica 12 Maggio 2013
buzione di salvadanai (con slogan
«Non paghiamo il pizzo»)
agli operatori commerciali dei
quartieri Borgo Nuovo e di San
Giovanni Apostolo. Per il 17 sono
stati organizzati due cortei
con percorsi diversi che si incontreranno
a piazza San Paolo.
Il giorno seguente, nell’area
food del centro commerciale La
Torre ci sarà la mostra dei lavori
delle scuole sul tema della Legalità.
Saranno presenti Massimo
Minutella e il giudice del tribunale
di Palermo Mario Conte.
Domenica19, dalle 9del mattino
fiera di beneficienza di oggetti
riciclati. I fondi raccolti saranno
devoluti alla parrocchia
San Paolo. Le attività continueranno
fino al 31 maggio. (*sara*)
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Dom 12/05/2013 Giornale di Sicilia (ed. Enna) Pagina 30
Pubblicato anche in: Giornale di Sicilia, Giornale di Sicilia (ed. Catania)
Verso la beatificazione.Dal cartone su 3Pagli spettacoli teatrali, le iniziative per ricordare.
Poesie per padre Puglisi, assegnate agli studenti
quattro borse di studio
I vincitori del premio di poesia.foto fucarini.
Felici e soddisfatti i bambini premiati nella giornata di
ieri nell' ambito del Premio poesia Padre Pino
Puglisi, che hanno ricevuto l' attestato di
partecipazione al concorso indetto da Kiwavis
International. I quattro lavori più meritevoli hanno
ricevuto una borsa di studio di 250 euro. Premiati
Christian Spinnato della Padre Pino Puglisi di
Brancaccio con la poesia Un nu scuidamu, Simone
Porretto del Rapisardi-Garibaldi con Il Bosco della
legalità, le classi terze A, B e C della Guttuso con
Padre Puglisi il nostro amico specialee Giulia Brucoli
del circolo didattico Andolina di Misilmeri con Lo
gnomo buono. Ha moderato la cerimonia il presidente
di Kiwanis Domenico Buccheri. Presenti anche
Maurizio Francoforte, parroco di San Gaetano, Maria
Pia Vari vice presidente del centro Padre Nostro,
Antonio Tomaselli presidente della seconda
circoscrizione e Antonio Piparo in rappresentanza
dell' assessorato regionale alla Pubblica Istruzione.
Continuano le iniziative in ricordo di padre Puglisi che
sarà proclamato beato il prossimo 25 maggio al Foro
Italico. Molte di queste organizzate dal centro Padre
Nostro. Dal 17 al 23 maggio alla Sala De Seta dei
Cantieri della Zisa sarà proiettato alle 9,30 e alle 13 il
cartone animato La Missione di 3P. Dal 20 al 26
maggio al Forum sarà allestita la mostra sulla vita del
beato. Tanti gli eventi previsti invece per il 22 maggio.
Alle 10 all' auditorium Di Matteo il consiglio della
seconda circoscrizione incontra le scuole. Alle 12
sarà inaugurato il progetto Mettiamoci in gioco, a cura
di Enel Cuore Onlus, mentre alle 21 a San Gaetano ci
sarà la rappresentazione teatrale di U parrinu. Il
giorno seguente è previsto invece l' open day nella
scuola Padre Pino Puglisi. (*sara*) Sabrina Raccuglia.
Beatificazione Padre Puglisi
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Dom 12/05/2013 Catanzaro Informa Pagina 30
Beatificazione Padre Puglisi
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Dom 12/05/2013 Catanzaro Informa Pagina 30
Il ruolo della donna nella Chiesa secondo
Vincenzo Bertolone
La giornata della Festa della mamma rappresenta
anche l' occasione per riflettere sul contributo delle
donne alla corresponsabilita' nella chiesa. A proporre
il proprio punto di vista sull' argomento è mons.
Vincenzo Bertolone, Arcivescovo metropolita di
Catanzaro-Squillace in un' intervista di Anna Rotundo.
Eccellenza, in una delle relazioni tenute il 20 aprile
scorso in occasione del "Cortile dei Gentili", nell'
incontro della nostra diocesi con il cardinale Ravasi,
Lei ha ricordato il valore del "genio femminile": perché
è importante una sua nuova valorizzazione? "Le
donne non tradirono Gesù, neppure nel momento del
processo, della condanna e della crocifissione. E le
donne, insieme con la Madre di Dio, furono le prime
testimoni del Risorto ed anche le prime annunciatrici
del mondo nuovo, nel quale Cristo verrà di nuovo
nello splendore della gloria, e ci chiamerà a
possedere il regno promesso. Una donna non smette
mai di cercare la dracma smarrita: invita sempre alla
speranza, anche se le nubi all' orizzonte si fanno nere
e il futuro non sembra promettere nulla di buono. La
Chiesa, anche al cospetto di un declino numerico e
all' invecchiamento della popolazione, intende quindi
meglio valorizzare il contributo delle donne alla vita
ecclesiale". In occasione del recente "Forum sull'
educazione alla fede dei giovani" organizzato dal
Servizio Diocesano per la Pastorale Giovanile, la
nostra diocesi ha invitato Stella Morra, Vice
presidente del Coordinamento delle Teologhe
Italiane, la quale ha parlato dell' apporto femminile all'
esperienza ecclesiale come punto d' incontro per una
convivenza dialogica e inclusiva e per aggregazioni
umane più giuste. Nel nuovo scenario che la Chiesa
sta vivendo dopo l' elezione di Papa Francesco, quale
può essere , in questo senso, il contributo del
femminile? "Un esempio di apporto femminile e
materno è quello che abbiamo ricordato nel nostro
"Cortile dei Gentili": Suor Carolina Iavazzo, che è
stata la principale collaboratrice di padre Pino Puglisi
nella gestione del centro d' accoglienza "Padre
Nostro" da lui realizzato per fronteggiare le povertà
del quartiere Brancaccio di Palermo. A Bosco Sant'
Ippolito, un piccolo centro tra Bovalino e San Luca,
suor Carolina ha fondato nel 2005 il centro "Don Pino
Puglisi". Un posto pieno di giovani, energie e
creatività. Uno dei tanti segni di una terra in fermento,
che testimonia alla storia come Don Pino Puglisi
abbia aiutato tanti giovani ad uscire dal tunnel della
Beatificazione Padre Puglisi
paura e dell' ignoranza. Un luogo di speranza,
attraverso una pedagogia attiva, coinvolgente, grazie
alla preziosa opera della suora: un segno, per cercare
di costruire società e comunità più a misura di tutti e
capaci di essere inclusive e pacifiche". Mi permetta un
salto nel tempo: entrerebbero volentieri, crede, nel
nostro "Cortile dei Gentili" donne come Caterina da
Siena e Hannah Arendt, due voci diverse ma così
ricche di "genio"? "Sì, sono due donne diverse per
appartenenza storica e per fede, Caterina da Siena e
Hannah Arendt. La prima, che, analfabeta, esortava
Papi e potenti perché, scriveva, "governare è amare".
La seconda, filosofa ebrea, che voleva il recupero
della "politeia perduta": la riappropriazione,cioè, del
concetto di politica propria della polis greca, legato
alla dimensione dello spazio pubblicoattraverso cui l'
umanità esprime se stessa nella sua dignità più
profonda". Nella corresponsabilità, possiamo dire
ancora oggi, con Paolo VI, che "la politica e' la piu'
alta forma di carità"? "Certamente: in diocesi abbiamo
ridato vita e fragranza culturale alla "Scuola
diocesana di impegno sociale e politico", che punta a
costruire persone che ispirate al Vangelo possano
vivere cristianamente e responsabilmente le questioni
etico-sociali odierne, perché il divino non è mai in
antitesi con l' umano. La nostra modernità avanzata
ha legittimamente conquistato una situazione di
"autonomia" morale, che tuttavia, non può mai
significare definizione assoluta di che cosa sia bene o
male o che cosa non lo sia, del tutto
indipendentemente dagli orientamenti altrui. In questa
capacità di accoglienza, lasciamoci guidare ancora
una volta dal "genio femminile" della "benedetta fra
tutte le donne", da Maria, "donna accogliente", come
la chiama il Concilio. Don Tonino Bello, di cui proprio
il 20 aprile scorso si sono ricordati i 20 anni dalla
morte, compose una preghiera a "Maria, donna
accogliente" : la nostra è una società che vuole
recuperare il valore dell' accoglienza, probabilmente
perché sente che la vita non è bella se ci si chiude
nell' individualismo e nella solitudine; se non si
mettono in pratica "etica, religiosità,
corresponsabilità"; se non si è accoglienti verso l' altro
e il "Totalmente Altro".
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Dom 12/05/2013 lagazzettadelmezzogiorno.it Pagina 30
Pubblicato anche in: Alice
Beatificazione Padre Puglisi
Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 45 di 362

Dom 12/05/2013 lagazzettadelmezzogiorno.it Pagina 30
Pubblicato anche in: Alice
Mons.Fisichella dialoga sulla fede
Nel programma curato dall' Associazione Sant' Anselmo.
(ANSA) - TORINO, 12 MAG - La fede vista come ''il
piu' grande movimento creativo''. Attorno a quest'
enunciazione, in omaggio al tema portante del Salone
internazionale del libro, si dipanera' il programma
curato dall' Associazione Sant' Anselmo su incarico
della Cei. L' appuntamento piu' atteso e' il dialogo tra
mons.Rino Fisichella, presidente del Pontificio
Consiglio per la Nuova Evangelizzazione, e la
scrittrice Mariapia Veladiano. Si parlera' anche di
Chiesa e mafia: saranno presentati due libri su don
Puglisi.
Beatificazione Padre Puglisi
Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 46 di 362

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Lun 13/05/2013 Trentino Pagina 18
18 Trento TRENTINO LUNEDÌ 13 MAGGIO 2013
CINEMA
FARMACIE
Continuato diurno e notturno fino alle
ore 8 di domani la farmacia
S. BARTOLAMEO,
in viale Verona, 92
telefono: 0461/982103.
Dalle ore 8 di domani fino alle ore 8 di
venerdì presta servizio continuato
diurno e notturno la farmacia
GALLO,
in via Mantova, 51
telefono: 0461/234387.
SERVIZIO DI GUARDIA MEDICA
Il servizio è attivo tutti i giorni dalle
ore 20 alle ore 8 del giorno dopo.
Nei giorni prefestivi il servizio è attivo
dalle ore 10 alle ore 20.
Il sabato, la domenica e nei giorni
festivi il servizio è reperibile 24 ore su
24 in via Malta, 4.
Telefono: 0461/915809.
ravina
Circolo «l’Allergia»,
Comai nuova presidente
◗ RAVINA
Flavia Comai (in foto) è la
nuova presidente del Circolo
ricreativo culturale L’Allergia.
Nomina avvenuta
per acclamazione così come
per gli altri membri del
consiglio allargato al gruppo
di lavoro non avendo
provveduto all'elezione delle cariche sociali durante
l'assemblea. Vicepresidente è Mariapia Panessa;
segretari e cassieri Donata Buccella e Francesco
Laterza. Consiglieri e gruppo di lavoro: Agnese
Slomp, Erminia Michelini, Fernanda Sartori, Hilda
Parra, Luciano Bonvecchio, Marco Bettotti, Renata
Lucchini, Sandro Paris, Sara Campetti, Savina
Iori, Sergio Matteotti e Silvano Scanferla.(g.m.)
la manifestazione
Giovani pescatori
in memoria di Lorenzo
◗ ALDENO
Fra ragazze e ragazzi in 33,
fino a 14 anni, hanno partecipato
alla gara di pesca
alla trota nel laghetto di Aldeno
(in foto) organizzata
dal gruppo alpini di Ravina
e Belvedere a ricordo di
Lorenzo Cattoni, ex capogruppo.
Pranzo a mezzogiorno, quindi premiazione
e pomeriggio in allegria con giochi vari. La
simpatica gara fra pescatori in erba è stata vinta
per il peso della pesca effettuata da Francesco
Agosti su Alessia Dell’Anna , Tommaso Copat,
Juri Nekei, Maddalena Roncher, Alessandro Ferrari,
Caterina Cattoni, Alice Ferrari, Paolo Bottura,
Carlotta Valer, classificatisi nei “dieci”.(g.m.)
TRENTO
MULTISALA ASTRA
Corso Buonarroti, 14 - Tel.: 0461/829002
Viaggio sola
di Maria Sole Tognazzi
con Margherita Buy, Stefano Accorsi
Ore: 19.00 e 21.00
Miele
di Valeria Golino
con Jasmine Trinca, Carlo Cecchi
Ore: 19.15
Mi rifaccio vivo
di Sergio Rubini
con Emilio Solfrizzi, Neri Marcorè, Pasquale
Petrolo, Vanessa Incontrada, Sergio Rubini
Ore: 19.15 e 21.30
Confessions
di Nakashima Tetsuya
con Takako Matsu, Yukito Nishii, K. Fujiwara
Ore: 21.15
Beatificazione Padre Puglisi
NUMERI UTILI
SOS EMERGENZE
Azienda sanitaria 0461.904111
Cup Prenotazioni 848816816
Pronto soccorso 0461.903206
Canile comunale 0461.420090
Carabinieri 0461.202000
Emergenza sanitaria 118
Guardia medica 0461.915809
Guasti acq. e gas 0461.362222
Osp. San Camillo 0461.216111
Osp. S. Chiara 0461.903111
Osp. Villa Bianca 0461.916000
Polizia stradale 0461.899736
Questura 0461.899511
Vigili del fuoco 115 (492300)
Vigili urbani 0461.889111
Aci 0461.433100
Aeroporto Bolzano 0471.255255
Aeroporto Verona 045.8095666
A22 Informazioni 800.279940
A22 Centro operativo 0461.980085
MULTISALA MODENA
meteo
PREVISIONI DI OGGI
■ Trentino: molto soleggiato
con formazione di
locali foschie o nubi basse
al primo mattino. Venti
deboli o moderati, a prevalente
regime di brezza in
valle, settentrionali in quota.
Temperature minime
stazionarie o in flessione,
massime senza notevoli
variazioni.
■ Alto Adige: la pressione
sulle Alpi tenderà ad
aumentare. Le correnti in
quota si disporranno
da nordovest.
Tempo soleggiato
con qualche nube
cumuliforme nelle
ore più calde. La
probabilità di rovesci
sarà solo in lieve
aumento. Temperature
massime tra 16 gradi e 24
gradi centigradi.
■ Lago di Garda: tempo
soleggiato con qualche
nube cumuliforme nelle
ore più calde. La probabilità
di rovesci sarà solo in
lieve aumento. Temperature
massime fino a 24.
PREVISIONI DOMANI
■ Trentino: soleggiato
con annuvolamenti e possibili
rovesci o temporali
sparsi al pomeriggio sera.
■ Alto Adige: si prevede
tempo generalmente soleggiato
con valori termici
in aumento. Nelle ore più
calde non si esclude del
tutto qualche rovescio.
Mercoledì ci sarà maggiore
variabilità mentre giovedì
una nuova perturbazione
da ovest.
■ Lago di Garda: tempo
sarà prevalentemente
soleggiato. Giovedì probabile
peggioramento.
Via S. Francesco, 6 - Tel.: 0461/260399
«FINO AL 16 MAGGIO FESTA DEL CINEMA»
3 euro per i film 2D - 5 euro per i film3D
L’uomo con i pugni di ferro
di Rza
con Russell Crowe, Cung Le, Lucy Liu
Ore: 17.30 e 22.00
Kiki consegne a domicilio
film d’animazione di Miyazaki Hayao
Ore: 17.30
Iron Man 3 (3D)
di Shane Black con Robert Downey Jr.
Ore: 17.30
20 Anni di meno
di David Moreau con Virginie Efira, P.e Niney
Ore: 19.30
Bianca come il latte, rossa come il sangue
di Giacomo Campiotti
con Luca Rgentero, Aurora Ruffino
Ore: 20.00
Effetti collaterali
di Steven Soderbergh con Jude Law
Ore: 20.00
Biblioteche (sede centr.) 0461.275526
Denunce piccoli reati 0461.910100
Ferrovie dello Stato (s. pref.) 892021
Lega Lotta Tumori 0461.922733
Materiale ingombrante 0461.362460
Municipio numero verde 800017615
Municipio servizi sociali 0461.884477
Patenti (rilascio/rinnovo) 0461.904266
Piscina di Gardolo 0461.959441
Piscina Manazzon 0461.924248
Prenotazione ambulanze 800070080
Provincia Trento 0461.984331
Radiotaxi 0461.930002
Consorzio Tassisti Trento 0461.826840
Servizi funerari 0461.884301
Servizio veterinario 0461.902777
Soccorso Alpino 118 / 233166
Telefono Amico 199.284.284
Telefono Azzurro 19696
Trentino Trasporti 0461.821000
Trib. Malato gio 15.30-18.30 0461.902456
Ufficio oggetti smarriti 0461.884351
Ufficio protezione civile 0461.204447
Viaggiare informati 1518
Vigili ufficio multe 0461.884420/1/5/6
Violenza alle donne 0461.220048
A TRENTO
E IN PROVINCIA
OGGI
DOMANI
PASSO TONALE
RIVA D. GARDA
CLES
TRENTO
ROVERETO
ALA
BORGO
VALSUGANA
MOENA
SOLEGGIATO VARIABILE NUVOLOSO PIOGGIA TEMPORALE NEBBIA NEVE
PREVISIONI
IN ITALIA
Bolzano
Trento
Aosta
Milano
Trieste
Verona Venezia
Torino
Bologna
Genova
Firenze Ancona
Pisa
Perugia
Pescara
L'Aquila
Cagliari
Django Unchained
di Quentin Tarantino
con Jamie Foxx, Leonardo Di Caprio
Ore: 21.15
La casa
di Fede Alvarez
con Jane Levy, S. Fernandez
Ore: 22.00
SUPERCINEMA VITTORIA
Via Manci, 54 - Tel.: 0461/235284
Fire with Fire
di David Barrett
con Josh Duhamel, Bruce Willis
Ore: 20.00 e 22.00
CINEMA NUOVO ROMA
Corso 3 Novembre - Tel.: 0461/915398
Iron Man 3
di Shane Black
con Robert Downey Jr., Ben Kingsley
Ore: 19.30
Hansel & Gretel - Cacciatori di streghe
di Tommy Wirkola con Jeremy Renner
Ore: 22.00
OFFICINA
DELL’AUTONOMIA
■■ Alla sua terza edizione
inaugura oggi il ciclo di incontri
che si interroga sull’evoluzione in
chiave europea delle autonomie
speciali. Oggi titola l’incontro
“Meglio soli o accompagnati? La
governante dell’Autonomia in
Europa” Intervengono professori
universitari europei. Presso Le
Gallerie di Piedicastello ore 17,30
DAL LAVORO
AI LAVORI
■■ Inizia oggi il ciclo di incontri in
Valle dei Laghi che ogni lunedì
ruota attorno al tema della
trasformazione del mercato del
lavoro oggi. Rivolta ai giovani in
ROMA
Campobasso
Bari
Napoli
Potenza
Palermo
appuntamenti
ROVERETO
SUPERCINEMA
TEMPERATURE
STAZIONARIE
Catanzaro
Reggio Calabria
SOLE
SORGE ALLE 05:42
TRAMONTA ALLE 20:41
LUNA
SORGE ALLE 08:14
TRAMONTA ALLE 23:34
TEMPERATURE
IN REGIONE
Piazza Rosmini, 18/A
Telefono: 0464/421216
Mi rifaccio vivo
di Sergio Rubini
con Emilio Solfrizzi, Neri Marcorè, P. Petrolo
Ore: 19.00 e 21.20
L’uomo con i pugni di ferro
di Rza
con Russell Crowe, Cung Le, Lucy Liu, Byron
Mann, Rick Yune, David Bautista
Ore: 19.30 e 21.30
ARCO
PALAZZO DEI PANNI
«Lunedì Cinema»
Mamma Roma
di Pier Paolo Pasolini
con Anna Magnani, Franco Citti, Ettore Garofalo,
Lamberto Maggiorani, Silvana Corsini,
Mario Cipriani, Paolo Volponi
(40 anni senza Anna Magnani)
Ore: 21.00
cerca di lavoro gli incontri a cura
di Trentino Sviluppo prendono in
esame condizioni lavorative e
bisogni emergenti. Oggi ore 20,30
a Calavino
AMA
CHI TI PARE
■■ Inaugura oggi la mostra
bibliografica sull’omofobia che si
iscrive nell’ambito della IX
Giornata Internazionale contro
l’Omofobia. La mostra da oggi al
18 maggio è visitabile in Biblioteca
Comunale via Roma con orario di
apertura
INCONTRO su arte
E CULTURE DEL MOZAMBICO
■■ Il CAM Consorzio Associazioni
Mozambico organizza un
appuntamento con la cultura del
Mozambico tra storia, gente, arte
MIN MAX
TRENTO 11 22
ROVERETO 11 22
RIVA DEL GARDA 12 21
PERGINE 10 20
CLES 5 19
BOLZANO 13 22
BRESSANONE 7 20
MERANO 12 21
EGNA 12 22
■ Nord: ancora piogge al
mattino sulla Romagna, residui
addensamenti su pianura
veneta e basso Friuli, migliora
dal pomeriggio.
Centro e Sardegna: instabile
con pioggie e temporali
sparsi su Marche, Abruzzo e
dorsale centrale.
Sud e Sicilia: temporali irregolari
sui settori peninsulari
e sulla Sicilia settentrionale.
BORGO VALSUGANA
BIBLIOTECA COMUNALE
Telefono: 0461/754052
Prayers for Bobby
di Russell Mulcahy con Sigourney Weaver
Ore: 20.15
PREDAZZO
CINEMA COMUNALE
Via Cesare Battisti, 28 - Tel.: 0462/502808
Educazione siberiana
di Gabriele Salvatores con Arnas Fedaravicius
Ore: 21.15
TESERO
CINEMA COMUNALE
Via Noval, 5 - Telefono: 0462/815040
«FINO AL 16 MAGGIO FESTA DEL CINEMA»
3 euro per i film 2D - 5 euro per i film 3D
Viaggio sola
di Maria Sole Tognazzi con Stefano Accorsi
Ore: 21.15
e cultura, in collegamento con il
corso di lingua portoghese e
cultura mazombicana. Questa
sera ore 18,30 sede del CAM via al
Maso Visintainer
PROCREAZIONE
ASSISTITA
■■ Per il ciclo L’Università
incontra il Territorio si parla oggi
di “La procreazione
medicalmente assistita Percorsi e
riflessioni”. Incontro aperto in
Aula Kessler del Dipartimento di
Sociologia e Ricerca sociale via
Verdi ore 14,30.
Sulla falsariga del libro di Richard
Courant ed Herbert Robbins “Che
cos’è la matematica?”, incontro di
riflessioni con Francesco Serra
Cassano dell’Università di Trento
sul tema Coniugare l’esperienza,
la fantasia, la libertà ed il rigore
gardolo
Operatori di pace,
tre serate per conoscerli
◗ GARDOLO
“Beati gli operatori di pace:
padre Pino Puglisi (in foto)
e don Tonino Bello”. E’ il tema
che la Parrocchia Visitazione
di Maria Santissima
di Gardolo organizza in altrettanti
incontri per tre
martedì di seguito, sempre
alle 20.30. S’inizia domani, in oratorio, incontrando
Sergio Peronetto autore del libro “Don Tonino
Bello, Maestro di nonviolenza”. Si prosegue martedì
21 maggio, in chiesa, con una veglia di ringraziamento
e preghiera presieduta da monsignor
Lauro Tisi. Si conclude martedì 28 maggio, di
nuovo in oratorio, ospitando Annachiara Valle
autrice del libro “Chiesa e ‘Ndrangheta”.(g.m.)
carabinieri
La Sezione «Daldoss»
celebra i 50 anni
◗ ALDENO
Sabato 18 e domenica 19, la
Sezione “Primo Daldoss”
dell’Associazione Nazionale
Carabinieri d’Italia celebra
il 50˚ di fondazione. La
festa con ristoro prenderà
avvio alle 18. In serata orchestra
spettacolo “I Valentinos”.
Domenica alle 10.30, partecipazione alla
santa messa; a seguire commemorazione dei Caduti
e concerto della Banda sociale di Aldeno,
quindi momento ufficiale con il saluto delle autorità.
Alle 13 pranzo della festa. Nel pomeriggio dimostrazione
delle unità cinofile dell’Anc del Trentino
Alto Adige. Proseguimento della festa con chiusura
serale al suono del Marvi Music Group.(g.m.)
BOLZANO
CINEPLEXX
Via Macello, 53/A
Tel.: 0471/054550 - www.cineplexx.bz.it
Fire with fire
di David Barret con Josh Duhamel
Ore: 17.00 e 20.50
La casa
di Fede Alvarez con Jane Levy
Ore: 17.20 e 21.10
Iron Man 3 (3D)
di Shane Black con Robert Downey Jr.
Ore: 17.45 e 20.30
Effetti collaterali
di Steven Soderbergh
con Jude Law, Rooney Mara, C. Zeta-Jones
Ore: 18.50
L’uomo con i pugni di ferro
di Rza con Russell Crowe, Cung Le
Ore: 20.10
Hansel & Gretel - cacciatori di streghe (3D)
di Tommy Wirkola
con Jeremy Renner, Gemma Arterton
Ore: 21.00
Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 47 di 362

Lun 13/05/2013 Trentino Pagina 18
gardolo.
Operatori di pace, tre serate per conoscerli
GARDOLO "Beati gli operatori di pace: padre Pino
Puglisi (in foto) e don Tonino Bello". E' il tema che la
Parrocchia Visitazione di Maria Santissima di Gardolo
organizza in altrettanti incontri per tre martedì di
seguito, sempre alle 20.30. S' inizia domani, in
oratorio, incontrando Sergio Peronetto autore del libro
"Don Tonino Bello, Maestro di nonviolenza". Si
prosegue martedì 21 maggio, in chiesa, con una
veglia di ringraziamento e preghiera presieduta da
monsignor Lauro Tisi. Si conclude martedì 28 maggio,
di nuovo in oratorio, ospitando Annachiara Valle
autrice del libro "Chiesa e 'Ndrangheta".(g.m.)
Beatificazione Padre Puglisi
Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 48 di 362

.
Lun 13/05/2013 La Sicilia (ed. Caltanissetta) Pagina 34
34.
LA SICILIA
«Stabilizzazione dei precari
Dacquì fa tanta confusione»
Serradifalco. La Cisl replica al sindaco per la riunione odierna
SERRADIFALCO. «Come mai il sindaco annuncia di
aver convocato (per oggi, n. d. r.) i dipendenti per
parlare della stabilizzazione, ma non convoca il
sindacato che, qualche giorno prima, glielo aveva
chiesto? ». E’ questa la domanda che si pone Gianfranco
Di Maria che replica alle affermazioni del
sindaco Giuseppe Maria Dacquì a proposito dell’annosa
questione legata alla stabilizzazione dei
precari in servizio al Comune.
«”Infondate e infelici” sono le sue uscite; evidentemente,
considerata la radice comune delle
due parole, probabilmente il sindaco sta facendo
confusione tra i termini sindaco e sindacato in
quanto fa riferimento a fatti sindacali come la disdetta
di alcuni lavoratori al sindacato che non attengono
alla sua competenza».
Il segretario generale della Cisl ha poi rilevato:
«Se poi non vuole spiegare come mai non ci abbia
ancora convocato (ma convoca i dipendenti e
gruppi politici), ci dica per lo meno perché non ha
avviato l’iter per la stabilizzazione dei precari nel
2012; dica se è vero o falso che la Cisl glielo ha
MAZZARINO
Ospedale, il sindaco
fa la controproposta
MAZZARINO. Come è stata la gestione
dell’ospedale Santo Stefano nel
triennio 2010 – 2012? Il sindaco
Vincenzo D’Asaro chiede di accedere
a tutti i documenti che tracciano
la vita del nosocomio mazzarinese
negli ultimi tre anni per
preparare la sua contro proposta al
Commissario straordinario dell’Asp
2 di Caltanissetta. «In più occasioni
– afferma il sindaco - l’attuale
Commissario straordinario dell’Asp
2, dott. Vittorio Virgilio, mi ha
invitato ad avanzare una proposta
organizzativa e funzionale per
il nostro presidio ospedaliero. Ritengo
che una proposta vada formulata
sulla base di un’analisi e
verifica di quanto successo in questi
ultimi anni relativamente alle
scelte gestionali operate per il
“Santo Stefano” di Mazzarino.
E per queste ragioni chiedo il ri-
UN PROGETTO PER LA CONNESSIONE
Il candidato sindaco
propone «Riesi digitale»
Beatificazione Padre Puglisi
CALTANISSETTA
LUNEDÌ 13 MAGGIO 2013
RIESI. Tra un mese Riesi avrà una nuova
amministrazione comunale e i candidati a ricoprire la
poltrona di primo cittadino iniziano a presentare le
loro idee per cercare di migliorare il paese. Girando
per le vie di Riesi si cominciano a vedere i primi
manifesti elettorali e i primi slogan,
quello che ad oggi cattura di più
l’attenzione dei passanti è un grande
banner in piazza Livatino raffigurante il
candidato sindaco della lista civica
“Riesi per Amore”, Salvatore Cavaleri
(nella foto), oltre allo slogan in una
parte del banner c’è scritto: “Riesi
Digitale”. Di cosa si tratta è lo stesso
Cavaleri a spiegarlo: «In “Riesi digitale” sono i giovani
a portare le loro idee di azienda ed il nostro staff
fatto di professionisti del settore si occuperà di
reperire le forze economiche e lavorative necessarie
ad avviare le aziende start-up. La mia idea - prosegue
il leader di “Riesi per Amore” - è quella di mettere a
disposizione dei locali e delle strutture affinchè i
nostri giovani possano lavorare ed impegnarsi con
tanto entusiasmo e buona volontà, senza spese
iniziali. Dovranno solo pensare ad avere idee vincenti
ed innovative, al resto penseremo a tutto noi. Con
questo progetto metterò a disposizione le
attrezzature e la connessione gratuita per
permettere a tutti i giovani, dai 18 ai 35 anni, che
vorranno lavorare e che presenteranno un progetto
valido, di ricevere una consulenza gratuita per
lanciare le loro aziende start-up. Un’equipe di
esperti consulenti professionisti di start-up di
impresa analizzerà i vari progetti che i giovani
presenteranno».
«Inoltre - conclude Cavaleri - il mio staff curerà “Riesi
Digitale” insieme al gruppo dei giovani che ne
faranno parte e promuoverà questo spazio con le
nostre idee, i nostri prodotti e le nostre aziende in
giro per l’Italia e per il mondo. Tramite i social
network più moderni e le partnership che abbiamo
già instaurato con diversi enti, associazioni di
imprenditori e istituti di credito, promuoveremo
Riesi e le sue attività. “Riesi Digitale” rivoluzionerà il
nostro paese e siamo certi che tra tanti giovani ce ne
sono molti che avranno idee brillanti e innovative.
Troveremo il modo di sostenerle e realizzarle
creando sviluppo e occupazione a Riesi».
GIUSEPPE TONINELLI
proposto a più riprese nel 2012; dica se è vero o
meno che gli abbiamo anche messo a disposizione
la documentazione necessaria; dica perché
non ha provveduto alla stabilizzazione nonostante
il facente funzione di responsabile dell’area finanziaria
avesse relazionato che la percentuale di
spesa per il personale rientrava nei parametri
per consentirne la stabilizzazione».
Di Maria ha poi rimarcato: «Lo stesso facente
funzione di responsabile dell’area finanziaria che,
per procedere alla nomina del nuovo responsabile,
ha scritto nella delibera che la percentuale di
spesa per il personale è sotto il 50%! E’ forse cambiato
qualcosa dal 2012 ad oggi per quanto riguarda
la spesa per il personale? Inoltre, mi chiedo:
senza voler entrare nel merito delle scelte, ma
non si potevano destinare i fondi per pagare la figura
esterna di un nuovo responsabile d’area finanziaria
per la stabilizzazione dei precari? Sono
disposto a confrontarmi con lui pubblicamente
sul tema della stabilizzazione dei precari».
CARMELO LOCURTO
lascio di dati relativi alle prestazioni
sanitarie dell’unità operativa di
medicina e chirurgia, sia in regime
ordinario, sia in regime DH, nonché
ambulatoriale. Chiedo inoltre
i dati relativi alle prestazioni sanitarie
di pronto soccorso sempre
per gli anni 2010 - 2011 - 2012; i
dati relativi alle prestazioni sanitarie,
del laboratorio analisi e della
radiologia, sia in regime d’urgenza
che programmate; e gli atti relativi
al personale medico, paramedico
e ausiliario, per gli anni 2010 -
2011 - 2012, assegnato presso il
presidio ospedaliero di Mazzarino
alle varie unità operative e servizi
nonché i motivi del trasferimento.
Altra richiesta quella relativa al
personale medico, paramedico e
ausiliario con mansioni diverse rispetto
all’assunzione».
CONCETTA SANTAGATI
Ciclo d’incontri sulla salute
alla società Cesare Battisti
San Cataldo. Oggi si parlarà dei problemi cerebro-vascolari
SAN CATALDO. Il Consiglio d’amministrazione
della Società mutuo volontaria “Cesare Battisti”,
presieduta da Luigi Nocera, in collaborazione
con il Tribunale per i Diritti del malato,
rappresentato dalla prof. ssa Rosetta
Anzalone, ha organizzato una serie di incontri
presso la sede del sodalizio, a partire dalla
giornata di oggi, nell’ambito dell’area tematica
della cura della salute.
Lo scopo è quello di mettere a conoscenza
soci e cittadini sulle complicanze che insorgono
a causa di alcune patologie mediche,
che solitamente colpiscono i soggetti anziani,
e le relative metodiche di trattamento
medico.
Il primo appuntamento, questo pomeriggio
alle ore 17: il dott. Lelio Nicosia affronterà
il tema “Problemi cerebro-vascolari nell’anziano
– Prevenzione, diagnosi e cura”. A seguire,
la dott. ssa Alessandra Militello parlerà
di “Disturbo del sonno nell’anziano”. Il secondo
incontro è previsto giovedì prossimo, stes-
so orario: la dott. ssa Francesca Maria Lapis
tratterà la tematica “Natura che cura. L’alternativa
ai farmaci”.
Il 22 maggio, invece, il dott. Calogero Bellavia
parlerà di “Ipertensione arteriosa nell’anziano”,
mentre giorno 28 la dott. ssa Carla
Cammarata affronterà il tema “Ipertrofia
prostatica”. Così il presidente Battisti: «Il Cda
della società “Battisti” ed il Tdm hanno ritenuto
di intraprendere un percorso di collaborazione
con medici di comprovata bravura,
che si occupano a tempo pieno ed in modo
specialistico di diverse patologie.
Particolarmente nutrita è la programmazione
degli incontri sanitari conoscitivi che ci
si appresta a realizzare. Si ringrazia sin da
adesso la disponibilità dei medici interessati,
che hanno accettato con entusiasmo l’invito
all’organizzazione degli incontri e si confida
in una notevole partecipazione dei soci e
dell’intera cittadinanza a cui l’invito è esteso».
CLAUDIO COSTANZO
MUSSOMELI
Nel Tg della «Leonardo da Vinci»
gli alunni imitano gli inviati speciali
MUSSOMELI. Tanti futuri giornalisti nella scuola
media guidata dal prof. Salvatore Vaccaro, grazie
all’impegno della docente Maria Callari, che all’argomento
dedica un’adeguata attenzione. Infatti,
dopo il successo dei TG delle classi precedenti,
il TG1A, il Tele 2A, e il Leonardo 3, la docente,
stavolta, con una nuova classe, esattamente la
2ª, si è cimentata con una nuova edizione TG, integrato
da nuove rubriche, oltre alle notizie di attualità.
Nuove e svariare rubriche, dunque, dalle culturali
alle ironiche: pubblicità, salute, meteo, cultura
generale, latino, bullismo, curiosità, ecc.. «Ma
la ciliegina di questo TG – ha chiosato la docente
Callari - TG è che gli alunni della 2° si sono divertiti
ad impersonare personaggi pubblici come
Sgarbi, Barak Obama e inviati speciali». Va detto
che il titolo del TG è stato scelto dalla stessa classe
– come ha detto uno di loro - quasi a dimostrare
la voglia di conoscenza e di “Sapere” in tutti i
campi.
Soddisfatta la docente per l’impegno assiduo
dei ragazzi verso una materia nuova quale è il
giornalismo. Anche
il dirigente
scolastico prof.
Salvatore Vaccaro
si è mostrato assai
compiaciuto
per questo lavoro
portato a termine
dai ragazzi della
seconda classe.
Questi i loro nomi:
Giuseppe Allenza,
Giuseppe
Antinoro, Francesca
Amico, Enzo
Pio Bellanca, Ican
Cappalonga, Gabriele Castiglione, Carmelo Caruso,
Lucrezia Coffaro, Federico Costanzo, Gaia Costanzo,
Enza Di Maria, Alessio Di Piazza, Alissa Diliberto,
Laura Diliberto, Chiara Lanzalaco, Giuseppe
Messina, Giulia Piparo, Salvatore Sorce, Elisa
Spoto.
CARMELO BARBA
NISCEMI. Il comitato dei pendolari sollecita il ripristino della tratta ferroviaria
Sit-in nel ponte crollato
Due anni fa e precisamente l’8 maggio 2011
si è verificato, lungo la tratta ferroviaria Catania-Caltagirone-Gela,
al km 326 della linea
Lentini-Gela, tra le stazioni di Piano
Carbone e Niscemi, il cedimento di alcune
arcate del ponte ferroviario, con la conseguente
chiusura della tratta ferroviaria. Tale
chiusura, ha inevitabilmente determinato
un trasferimento del traffico passeggeri
sulla Ss. 417 che già presenta condizioni di
elevata pericolosità, in quanto unica arteria
rimasta ad assicurare il collegamento fra le
città ricadenti sul percorso ferroviario, vista
la chiusura della Sp. 39.
«Non ci sembra inutile ricordare - dice
Giosuè Malaponti, coordinatore del Comitato
pendolari siciliani - che la costruzione
della linea ferroviaria in questione, completata
nel 1979, è stata a suo tempo decisa
proprio per la necessità di un collegamento
più spedito delle persone e soprattutto,
delle merci, fra due aree fortemente industrializzate
dell’isola, quella di Catania e il
polo petrolchimico di Gela, e che, proprio in
tale ottica, era stata prevista un’ulteriore fase
di potenziamento e di velocizzazione,
mai realizzata.
Premesso che la linea ferroviaria Catania-
Caltagirone-Gela collega il versante jonico
e il versante mediterraneo della Sicilia attraversando
alcuni grossi centri urbani e
considerato che tale linea ferroviaria è frequentata
da molti studenti e pendolari e, in
particolare, dai lavoratori diretti verso il
polo industriale dell’Eni di Gela, il comitato
pendolari Siciliani chiede di conoscere se
il Governo Regionale sia a conoscenza le iniziative
che il gestore della Rete Ferroviaria
Italiana intenda adottare onde evitare il ripetersi
per il futuro di cedimenti delle strutture
ferroviarie che potrebbero causare
danni di proporzioni maggiori rispetto all’evento
verificatosi.
Inoltre quale sia lo stato di avanzamento
degli interventi finalizzati al ripristino della
piena funzionalità dell’itinerario in modo
da porre fine ai disagi e ai rischi cui vanno
incontro, al momento, i numerosi pendola-
IL PONTE CROLLATO DUE ANNI FA
ri delle zone attraversate dalla ferrovia che
per i loro spostamenti quotidiani sono costretti
a servirsi di percorsi alternativi non
agevoli e poco sicuri. Ed ancora se non ritenga
opportuno inserire tale percorso, a
motivo della rilevante valenza strategica
in breve
RIESI
L’impegno di volontari a favore dell’Airc
g. m.) Dici Festa della mamma e pensi all’Airc
(Associazione italiana ricerca contro il cancro):
è quanto si verifica da circa sette anni anche a
Riesi come in altre 3600 piazze italiane grazie
al lavoro e all’impegno dei volontari che da
anni sostengono l’iniziativa. A Riesi il comitato
è formato da Ginetta Ciancio, Stefania Iavolella,
Cettina Giannone, Maria Catena Sardella,
Patrizia Sessa e Anastasia Di Liberto;
quest’ultima, responsabile del comitato,
dichiara: «La nostra organizzazione scende in
piazza tre volte l’anno: a Natale con il sorteggio,
a Pasqua con le uova di cioccolata ed in
occasione della Festa della mamma con le
azalee. Abbiamo ricevuto diverse offerte dai
cittadini riesini che si sono dimostrati sensibili
alla causa promossa dall’Airc e confidiamo di
migliorare i risultati ottenuti negli anni
passati». Il messaggio del Comitato Airc riesino
è quello di sostenere l’iniziativa e contribuire
fattivamente con impegno e costanza alla lotta
contro il cancro con l’augurio di migliorare le
tecniche di contrasto alla malattia fino a
debellarla del tutto.
SAN CATALDO
Oggi arriva la Madonna di Fatima
c. c.) Giungerà quest’oggi in città la statua della
Madonna di Fatima. Si tratta del simulacro di
Maria madre di Gesù che, proprio il 13 maggio
del 1917 apparve in Portogallo a tre piccoli
pastori. La statua verrà accolta, alle ore 20,
davanti la chiesa Santa Maria delle Grazie
(Convento), alla presenza del vescovo della
diocesi di Caltanissetta, Mario Russotto, le
autorità ed i fedeli. Si svolgerà una processione
che si concluderà alla chiesa Madre, dove
mons. Russotto presiederà una solenne
celebrazione eucaristica. La Madrice ospiterà la
Madonna di Fatima fino al 19 maggio.
La classe 2 A della MUSSOMELI
scuola media
A Reggio Emilia il libro su Don Puglisi
“Leonardo da
Vinci” con la Oggi pomeriggio a Reggio Emilia, il libro “Il
docente Maria miracolo di don Puglisi” scritto dal nostro
Callari
collega Roberto Mistretta, aprirà la terza
edizione del festival «Noicontrolemafie 2013-
Ci sono loro, ma ci siamo anche noi», 3ª Festa
della Legalità promossa dalla Provincia di
Reggio Emilia. Presso Palazzo Magnani, dalle 17
alle 19, Roberto Mistretta dialogherà con
Antonio Nicaso, direttore scientifico di
«Noicontrolemafie», ed autore dei best seller
scritti col procuratore della Repubblica di
Reggio Calabria, Nicola Gratteri. A seguire lo
spettacolo teatrale “La giusta parte” di Mario
Gelardi. Il festival si concluderà venerdì con
che lo stesso riveste per lo sviluppo socio- l’intervento del testimone di giustizia Giuseppe
economico dei territori attraversati, fra gli Carini (collaboratore di don Puglisi), che
interventi di potenziamento delle infra- venerdì è stato ospite a Caltanissetta
strutture ferroviarie siciliane, prevedendo nell’ambito dell’incontro culturale organizzato
una serie di opere di miglioramento del dalla Curia vescovile.
tracciato con riferimento alla tratta Caltagirone-Lentini
(stazione) ».
SERRADIFALCO
Malaponti conclude: «Nell’attesa di ri-
Al via la disinfestazione del centro abitato
cevere risposte rassicuranti sulla sorte della
tratta, riteniamo doveroso assieme alle Prenderà il via stasera a partire dalle ore 22 e
amministrazioni comunali di Caltagirone, per tutta la notte, l’intervento urgente di
Gela e Niscemi di chiedere, nel più breve disinfestazione, il primo di quest’anno. Tale
tempo possibile, un incontro con i rappre- intervento interesserà il centro abitato e le
sentanti della Regione Siciliana e Rete Fer- immediate periferie del paese. A disporlo è
roviaria Italiana, per avere un quadro di stato il sindaco Dacquì tramite apposita
quello che il gestore vuole fare della tratta ordinanza. Ad effettuare la disinfestazione sarà
Catania-Caltagirone-Gela e sui tempi della la ditta Edil Service di San Giuseppe Jato che s’è
sua riapertura alla circolazione ferroviaria. aggiudicato il servizio.
«Lavoro nero, piaga dell’artigianato»
Assemblea dell’Apite Gas. Il monito degli impiantisti: «Serve competenza adeguata»
In provincia di Caltanissetta, pur in presenza di
manodopera specializzata, l’artigianato risente
dell’alto quoziente di lavoro nero, con la conseguente
concorrenza sleale ai danni delle imprese
in regola. Il grido d’allarme arriva dagli impiantisti
aderenti all’associazione Apite Gas,
aderenti alla Confartigianato, che si sono riuniti
in assemblea nella sede nissena per affrontare
le problematiche della categoria. Si è parlato
anche della pressione fiscale eccessiva e dell’inadeguata
dotazione di infrastrutture logistiche
nel territorio.
In particolare Salvatore Spiaggia, responsabile
dell’Apite Gas, ha detto: «Oltre alla pesante crisi
che ha ripercussioni in tutti i settori dell’economia,
una delle piaghe negative per chi fa impresa
è proprio il lavoro nero. Ecco perché auspichiamo
maggiori controlli e sanzioni, in quanto il
sommerso compromette il livello di competitività
delle aziende che operano alla luce del sole».
Gli impiantisti intendono intraprendere tutte
le strade utili per contrastare il lavoro nero, considerato
anche il fatto che per garantire il cliente
si devono possedere i necessari requisiti previsti
dalla legge 46/90 e dal successivo decreto 37/08.
«Gli impiantisti, per la delicatezza del lavoro
svolto e le caratteristiche dei loro interventi,
devono essere in possesso di comprovata preparazione
e competenza - aggiunge il presidente
provinciale della Confartigianato nissena, Beniamino
Tarcisio Sberna - e dunque certi lavori
non possono essere affidati a chiunque. Chi si
improvvisa installatore di impianti rischia di
provocare danni di notevole entità se non possiede
l’esperienza e l’abilitazione necessarie per
svolgere un tipo di lavoro che richiede la giusta
specializzazione. E poi la lotta al lavoro nero va
condotta soprattutto per salvaguardare l’occupazione
di chi paga le imposte ed opera nel pieno
rispetto delle leggi».
Salvatore Spiaggia,
responsabile dell’Apite Gas
aderente alla
Confartigianato
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Lun 13/05/2013 La Sicilia (ed. Caltanissetta) Pagina 34
in breve
Riesi L' impegno di volontari a favore dell' Airc g. m.)
Dici Festa della mamma e pensi all' Airc
(Associazione italiana ricerca contro il cancro): è
quanto si verifica da circa sette anni anche a Riesi
come in altre 3600 piazze italiane grazie al lavoro e
all' impegno dei volontari che da anni sostengono l'
iniziativa. A Riesi il comitato è formato da Ginetta
Ciancio, Stefania Iavolella, Cettina Giannone, Maria
Catena Sardella, Patrizia Sessa e Anastasia Di
Liberto; quest' ultima, responsabile del comitato,
dichiara: «La nostra organizzazione scende in piazza
tre volte l' anno: a Natale con il sorteggio, a Pasqua
con le uova di cioccolata ed in occasione della Festa
della mamma con le azalee. Abbiamo ricevuto diverse
offerte dai cittadini riesini che si sono dimostrati
sensibili alla causa promossa dall' Airc e confidiamo
di migliorare i risultati ottenuti negli anni passati». Il
messaggio del Comitato Airc riesino è quello di
sostenere l' iniziativa e contribuire fattivamente con
impegno e costanza alla lotta contro il cancro con l'
augurio di migliorare le tecniche di contrasto alla
malattia fino a debellarla del tutto. San Cataldo Oggi
arriva la Madonna di Fatima c. c.) Giungerà quest'
oggi in città la statua della Madonna di Fatima. Si
tratta del simulacro di Maria madre di Gesù che,
proprio il 13 maggio del 1917 apparve in Portogallo a
tre piccoli pastori. La statua verrà accolta, alle ore 20,
davanti la chiesa Santa Maria delle Grazie
(Convento), alla presenza del vescovo della diocesi di
Caltanissetta, Mario Russotto, le autorità ed i fedeli.
Si svolgerà una processione che si concluderà alla
chiesa Madre, dove mons. Russotto presiederà una
solenne celebrazione eucaristica. La Madrice ospiterà
la Madonna di Fatima fino al 19 maggio. Mussomeli A
Reggio Emilia il libro su Don Puglisi Oggi pomeriggio
a Reggio Emilia, il libro "Il miracolo di don Puglisi"
scritto dal nostro collega Roberto Mistretta, aprirà la
terza edizione del festival «Noicontrolemafie 2013- Ci
sono loro, ma ci siamo anche noi», 3ª Festa della
Legalità promossa dalla Provincia di Reggio Emilia.
Presso Palazzo Magnani, dalle 17 alle 19, Roberto
Mistretta dialogherà con Antonio Nicaso, direttore
scientifico di «Noicontrolemafie», ed autore dei best
seller scritti col procuratore della Repubblica di
Reggio Calabria, Nicola Gratteri. A seguire lo
spettacolo teatrale "La giusta parte" di Mario Gelardi.
Il festival si concluderà venerdì con l' intervento del
testimone di giustizia Giuseppe Carini (collaboratore
di don Puglisi), che venerdì è stato ospite a
Caltanissetta nell' ambito dell' incontro culturale
Beatificazione Padre Puglisi
organizzato dalla Curia vescovile. Serradifalco Al via
la disinfestazione del centro abitato Prenderà il via
stasera a partire dalle ore 22 e per tutta la notte, l'
intervento urgente di disinfestazione, il primo di quest'
anno. Tale intervento interesserà il centro abitato e le
immediate periferie del paese. A disporlo è stato il
sindaco Dacquì tramite apposita ordinanza. Ad
effettuare la disinfestazione sarà la ditta Edil Service
di San Giuseppe Jato che s' è aggiudicato il servizio.
13/05/2013.
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Lun 13/05/2013 Agensir Pagina 34
Beatificazione Padre Puglisi
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Lun 13/05/2013 Agensir Pagina 34
Quotidiano
11:00 - PALERMO: OGGI GIORNATA MARIANA E
RICORDO VITTIME PER LA PACE E LA LEGALITÀ
All' ombra della Madonna di Fatima e ricordando
padre Pino Puglisi, martirizzato dalla mafia "in odium
fidei". La parrocchia San Basilio Magno di Palermo, in
collaborazione con "Missione in web-informazione e
cultura", organizza oggi la 13ª edizione della
"Giornata mariana e ricordo vittime per la pace e la
legalità", in occasione della ricorrenza delle
apparizioni della Vergine a Fatima. Per tutto il giorno
si alterneranno dei momenti di riflessioni e di
preghiera e tra questi assumerà una particolare
rilevanza il momento dedicato a padre Pino Puglisi e,
con lui, a quanti hanno perso la vita nel compimento
del proprio dovere per la salvaguardia della legalità,
della pace e per la tutela e la sicurezza dei cittadini.
La cerimonia commemorativa prevede la messa alle
ore 17, presieduta da monsignor Luigi Bommarito,
arcivescovo emerito di Catania, animata dal coro
polifonico "Alma Laetitia Cantorum" di Campobello di
Licata, e la consacrazione al Cuore Immacolato di
Maria. In occasione dell' iniziativa, che "intende
promuovere un profondo senso religioso, civico ed il
rispetto delle istituzioni", saranno presenti alcuni
familiari di vittime del dovere. Alle ore 18.30,
rispettando la tradizione mariana di Fatima, partirà
dalla parrocchia San Basilio una processionefiaccolata
a cui parteciperanno numerosi cittadini con
i rappresentanti istituzionali della città di Palermo. apri
e stampa questo articolo.
Beatificazione Padre Puglisi
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Lun 13/05/2013 Agensir Pagina 34
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Lun 13/05/2013 Agensir Pagina 34
Quotidiano
11:14 - PALERMO: OGGI GIORNATA MARIANA E
RICORDO VITTIME PER LA PACE E LA LEGALITÀ
All' ombra della Madonna di Fatima e ricordando
padre Pino Puglisi, martirizzato dalla mafia "in odium
fidei". La parrocchia San Basilio Magno di Palermo, in
collaborazione con "Missione in web-informazione e
cultura", organizza oggi la 13ª edizione della
"Giornata mariana e ricordo vittime per la pace e la
legalità", in occasione della ricorrenza delle
apparizioni della Vergine a Fatima. Per tutto il giorno
si alterneranno dei momenti di riflessioni e di
preghiera e tra questi assumerà una particolare
rilevanza il momento dedicato a padre Pino Puglisi e,
con lui, a quanti hanno perso la vita nel compimento
del proprio dovere per la salvaguardia della legalità,
della pace e per la tutela e la sicurezza dei cittadini.
La cerimonia commemorativa prevede la messa alle
ore 17, presieduta da monsignor Luigi Bommarito,
arcivescovo emerito di Catania, animata dal coro
polifonico "Alma Laetitia Cantorum" di Campobello di
Licata, e la consacrazione al Cuore Immacolato di
Maria. In occasione dell' iniziativa, che "intende
promuovere un profondo senso religioso, civico ed il
rispetto delle istituzioni", saranno presenti alcuni
familiari di vittime del dovere. Alle ore 18.30,
rispettando la tradizione mariana di Fatima, partirà
dalla parrocchia San Basilio una processionefiaccolata
a cui parteciperanno numerosi cittadini con
i rappresentanti istituzionali della città di Palermo. apri
e stampa questo articolo.
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Mar 14/05/2013 trentinocorrierealpi.it Pagina 34
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Mar 14/05/2013 trentinocorrierealpi.it Pagina 34
Operatori di pace, tre serate per conoscerli
GARDOLO. "Beati gli operatori di pace: padre Pino Puglisi (in foto) e don Tonino
Bello". E' il tema che la Parrocchia Visitazione di Maria Santissima di Gardolo
organizza in altrettanti incontri per...
GARDOLO. "Beati gli operatori di pace: padre Pino
Puglisi (in foto) e don Tonino Bello". E' il tema che la
Parrocchia Visitazione di Maria Santissima di Gardolo
organizza in altrettanti incontri per tre martedì di
seguito, sempre alle 20.30. S' inizia domani, in
oratorio, incontrando Sergio Peronetto autore del libro
"Don Tonino Bello, Maestro di nonviolenza". Si
prosegue martedì 21 maggio, in chiesa, con una
veglia di ringraziamento e preghiera presieduta da
monsignor Lauro Tisi. Si conclude martedì 28 maggio,
di nuovo in oratorio, ospitando Annachiara Valle
autrice del libro "Chiesa e 'Ndrangheta". (g.m.)
Beatificazione Padre Puglisi
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Mar 14/05/2013 Il Fatto Quotidiano Pagina 34
Pu t i fe r i o alla Camera per trovare una manciata di milioni di copertura di un decreto.
Che succederà quando serviranno m i l i a rd i per l’Imu e la cassa integrazione?
Martedì 14 maggio 2 01 3 – Anno 5 – n° 131 € 1,20 – Arretrati: € 2 ,0 0
Redazione: via Valadier n° 42 – 00193 Roma Spedizione abb. postale D.L. 353/03 (conv.in L. 27/02/2004 n. 46)
tel. +39 06 32818.1 – fax +39 06 32818.230 Art. 1 comma 1 Roma Aut. 114/2009
“BERLUSCONI, SESSO CON RUBY
SEI ANNI E INTERDETTO A VITA”
La Boccassini chiede la condanna dell’ex premier per concussione e prostituzione minorile
B. “ha mentito in aula e ha pagato 4,5 milioni alla ragazza. C’era un apparato militare per
nascondere la verità”. Il Caimano: “Bugie e odio. Povera Italia”
LA TV DEL PADRONE
Canale 5,
le balle eleganti
in prima serata
fanno flop
e qualcuno non ha ancora
Scapito che cosa sia il conflitto
di interessi, ecco lo speciale
di domenica sera sul processo
Ruby, trasmesso in prima
serata su Canale 5. » pag. 2
IL GIORNALISTA
LA CATTIVERIA
» STATO-MAFIA » L’attentato a Costanzo e quella lettera con le “l a m e n te l e ” dei boss in carcere
Via Fauro, 20 anni fa la bomba
che preparò la trattativa
Era la sera del 14 maggio 1993: a Roma
salta in aria una Uno bianca imbottita
da Messina Denaro e dai Graviano. Di lì
a poco le stragi dei Georgofili, l’esplosione
a S. Giovanni in Laterano e l’omicidio
di don Puglisi. Fu l’inizio della seconda fase
della strategia della tensione marcata
Cosa Nostra Lillo » pag.8
“Pensavo fosse una fuga
di gas, erano 70 kg di tritolo:
sono vivo per 3 secondi”
Beatificazione Padre Puglisi
DISPONIBILE
IN LIBRERIA
IL FILM-REPORTAGE SUL TOUR
DI BEPPE GRILLO
» CA LC I O
Saldi e sospetti:
la Champions
giustifica i mezzi
Beha » pag. 15
Divisivi e no
y(7HC0D7*KSTKKQ( +%!"!$!z!_ +%!"!\!=!&
Barbacetto, Mascali e Nicoli » pag. 2 - 3
di Marco Travaglio
ei tempi quando giocavamo a cowboy e
Bindiani, o a guardie e ladri e poi, crescendo,
ci dividevamo fra destra e sinistra. Ora, con
tutti i problemi che già abbiamo, ci tocca pure
domandarci se siamo o no “divisivi” e “seminatori
di odio”. E, in caso affermativo, redimerci
e scusarci per avere magari inavvertitamente
sabotato la “pacificazione nazionale”.
Prodi e Rodotà non sono andati al Quirinale in
quanto “divisivi”: conoscendo B., l’avrebbero
tenuto lontano dal governo; invece Napolitano,
conoscendo B., l’ha tenuto molto vicino, anzi
dentro. Enrico Letta è divenuto premier proprio
perché non è divisivo: anzi, è proprio in-
U di Bruno Tinti
divisibile dallo zio. L’altro giorno un Comune
LA GUERRA
IN QUESTURA
E LA PUNIZIONE
DELLA VIRTÙ
ersonaggi. Annamaria Fio-
Prillo: sostituto procuratore
toscano ha rinunciato a intitolare la sala consiliare
a un’eroina partigiana perché la Resistenza
“è divisiva”. Giusto: non c’è nulla di più
partigiano dei partigiani, che osavano combattere
i fascisti, per giunta con le armi, anziché
abbracciarli fraternamente e farci un governo
insieme. Molto divisiva la requisitoria Boccassini
al processo Ruby: la toga rossa ha chiesto
per il Cavaliere di Hardcore 6 anni di galera più
presso la Procura dei minori di
interdizione perpetua, anziché congratularsi
Milano. Ingiunge a Giorgia Ia-
per le cene eleganti e soprattutto per i dopofrate
di affidare a una comunità
cena, così aprendo un’insanabile divisione fra
la minorenne Ruby. » pag. 18
puttanieri e non. Un po’ come il divisivo Battiato,
saggiamente cacciato dal governatore
Crocetta per aver eretto un muro invalicabile
Berlusconi si paragona a
fra onorevoli troie e non. Lo stesso dicasi della
Enzo Tortora. Porcobello
divisiva pm Annamaria Fiorillo, punita dal
» w w w.fo r u m . s p i n oza . i t
L’avvocato di Berlusconi, Niccolò Ghedini, ieri davanti al Tribunale di Milano Ansa Csm perché, dicendo la verità sulla notte di
Ruby in Questura, ha scavato un profondo fossato
fra chi mente e chi no. Divisiva anche la
Corte d’appello di Milano che, condannando
un evasore fiscale per evasione fiscale, ha innescato
pericolose spaccature fra chi non paga
le tasse e chi le paga anche per lui. Molto divisive
le figlie di Tortora, che “facevano meglio
a tacere” e a cogliere la sottile ironia nell’autoaccostamento
di B. al loro genitore: egli non
intendeva paragonarsi a lui per il processo (Enzo
fra l’altro era innocente), ma per la decisiva
importanza del fattore ornitologico nelle carriere
di entrambi.
Gli episodi di cui sopra servano di lezione agli
LITI DI GOVERNO
italiani: ciascuno è chiamato a fare la sua parte,
improntando la vita quotidiana ai più rigorosi
criteri di non-divisività e pacificazione nazionale.
Qualche esempio aiuterà a capire meglio
la portata della sfida. Se siete in auto, fermi al
semaforo, e un pirata della strada ubriaco fradicio
col bottiglione di whisky in una mano e il
cellulare nell’altra vi tampona violentemente
sderenandovi la macchina, contate fino a dieci
prima di uscire dalla carcassa; e, quando lo fate,
andategli incontro a braccia aperte, domandandogli
se si sia fatto male, rimborsandogli
sull’unghia il danno arrecatogli e scusandovi
per la vostra inopinata presenza proprio davanti
al suo Suv, scevri da qualsivoglia atteggiamento
odiatorio e divisivo. Se un ladro vi
scippa la borsa per strada, rinunciate a rincor-
Pagani » pag. 9 L’esplosione in via Fauro Ansa
rerlo per recuperare il maltolto (sarebbe un sintomo
inequivocabile di odio) e contribuite alla
pacificazione nazionale: se possibile, mentre
s’allontana, augurategli buona fortuna e det-
» CA N N E S
tategli al volo il pin del vostro bancomat. Se fate
Il nuovo Gatsby:
l’età del jazz
che sa di hip-hop
i vostri bisogni al bagno pubblico e un teppista
vi orina addosso, abbandonate inutili odii o
tentazioni divisive: lasciategli completare la
minzione e congratulatevi per la splendida mira.
Se, rincasando, trovate vostro marito a letto
Hiscock » pag. 14
con un’altra, allontanatevi in punta di piedi per
Il Pdl stoppa Letta
“No alla legge elettorale”
non interrompere divisivamente l’amplesso e, a
cose fatte, servite alla coppia due caffè e cornetti
alla crema. Se siete una bella ragazza e un tamarro
vi fa la manomorta sul bus, rifuggite da
gesti inconsulti e divisivi, tipo ceffone o urlo o
Il premier vorrebbe eliminare subito il Porcellum
per evitare un Parlamento di nominati in caso di voto
chiamata al 113: anzi, ringraziate il nuovo corteggiatore
per il gentile pensiero e invitatelo a
cena. Solo così, in un futuro che tutti speriamo
anticipato. Venerdì il decreto Imu d’Esposito » pag. 4 prossimo, avrà fine l’annosa guerra civile permanente
fra palpeggiatori e palpeggiate.
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Mar 14/05/2013 Il Fatto Quotidiano Pagina 34
STATO-MAFIA L' attentato a Costanzo e quella lettera con le "lamentele" dei boss in
carcere.
Via Fauro, 20 anni fa la bomba che preparò la
trattativa
Era la sera del 14 maggio 1993: a Roma salta in aria
una Uno bianca imbottita da Messina Denaro e dai
Graviano. Di lì a poco le stragi dei Georgofili, l'
esplosione a S. Giovanni in Laterano e l' omicidio di
don Puglisi. Fu l' inizio della seconda fase della
strategia della tensione marcata Cosa Nostra Lillo
pag.8.
Beatificazione Padre Puglisi
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Mar 14/05/2013 Giornale di Sicilia (ed. Ragusa) Pagina 26
Pubblicato anche in: Giornale di Sicilia (ed. Trapani), Giornale di Sicilia (ed. Siracusa), Giornale di Sicilia (ed. Messina), Giornale di Sicilia (ed.
Enna), Giornale di Sicilia (ed. Caltanissetta), Giornale di Sicilia (ed. Prov. Palermo), Giornale di Sicilia, Giornale di Sicilia (ed. Catania)
Curia. Ieri sopralluogo di Coime e vigili del fuoco al prato del Foro Italico dove sarà allestito l’altare
... Riunione in Prefettura, sopralluoghi
tecnici, incontri interistituzionali
perché il 25 maggio
possa essere un giorno memorabile.
Si scaldano i motori della macchina
organizzativa per la beatificazione
di don Pino Puglisi. Lo
spostamento al Foro Italico della
celebrazione (anche se in questi
giorni continuano a essere recapitati
inviti con la vecchia sede della
cerimonia) ha reso necessaria
una serie di accorgimenti tecnici,
(via Cavour, via Volturno, via
Spinuzza, piazza Magione), sia
a Mondello, e sono previste anche
sanzioni amministrative da
103,29 a 516,46 euro. In piazza
Pretoriala manifestazione ha incrociato
quella degli Ape-calesse,al
momento considerati abusivi,
perché il regolamento è al
vaglio del consiglio comunale.
L’ordinanza dei giorni scorsi
sugli ambulanti aveva incassato
oltre che una lievitazione dei corsi
per la curia, che dovrà sostenere
le spese per tutti i servizi da affidare
a esterni, dall’allestimento del
palco alla fornitura di 1.600 sedie,
alla logistica. Le previsioni, rese
note ieri in Prefettura dal vescovo
ausiliare monsignor Carmelo Cuttitta,
parlano di 80 mila presenze,
che invaderanno gioiosamente
l’enorme spianata del Foro Italico
il 25 maggio di mattina. Il palco
con l’altare darà le spalle al mare e
la contrarietà di uno dei componenti
dellagiunta, l’assessore alla
Cittadinanza Giusto Catania,
che si era ufficialmente dichiarato
in disaccordo col sindaco. Orlando
aveva poi chiarito che
l’amministrazioneavrebbe individuato
alcune «aree nelle quali
consentire e favorire lo svolgimento
di attività commerciali
ambulanti, nel rispetto della vivibilità
e nel rispetto di coloro
guarderà Porta dei greci, il prato
sarà diviso in quadrati e rettangoli
della capienza di 4 mila persone
ciascuno; ci saranno 4 aree di
emergenza, operatori medici distribuiti
tra la folla, 300 scout, volontari
di protezione civile. Un
presidio sanitario mobile sarà installato
alla Cala, l’altro farà riferimento
all’ospedale Buccheri la
Ferla.
Ieri pomeriggio si è svolto un
sopralluogo del Coime e dei vigili
che svolgono tale attività economica
in modo regolare».
In ogni caso l’amministrazione
sottolinea che è vero che sono
state introdotte restrizioni,
ma è vero anche che nel resto
della città il commercio ambulante
è autorizzato. «Il provvedimento,
comunque, verrà sottoposto
a periodiche revisioni,
per venire incontro alle varie esigenze»
aggiungono dal Comu-
del fuoco per valutare l’eliminazione
di tutti gli elementi di potenziale
pericolo. «Sarà necessario rimuovere
una cinquantina di birilli
in ceramica danneggiati, che costituiscono
un rischio per la folla»
spiega il dirigente del Coime, Francesco
Teriaca. Oggi, in assessorato
regionale alla Sanità, sarà il turno
del vertice per risolvere i problemi
di carattere sanitario. Il Comune,
come garantito dal vicesindaco
Cesare Lapiana, assicurerà
le potature, la pulizia e gli straordinari
del personale comunale, vigili
urbani compresi, pertutta la manifestazione
e gli altri eventi previsti
in quella settimana, compresa
la veglia di preghiera a Brancaccio,
la sera del 24 maggio. Al. Tu.
Commercio. Corteo in centro dei venditori contro le limitazioni comunali che impongono uno stop alle bancarelle in diverse zone della città
Circa duecento ambulanti
ieri sono scesi in strada, marciando
da piazza Castelnuovo
a Palazzo delle Aquile. Il
Comune annuncia revisioni
all’ordinanza.
Alessandra Turrisi
... Quasi tutti hanno lasciato
acasa merce e bancarelle, per issare
cartelli e striscioni gialli inneggianti
al diritto al lavoro e alla
libertà. Qualcuno, però, ha
portato con sé carrelli pieni di
calamite colorate e foulard.Migranti
e palermitani, giovani e
anziani, donne e uomini, uniti
dalla protesta control’ultima ordinanza
del sindaco Leoluca Orlando
che impone «limitazioni
del commercio su aree pubbliche
in forma itinerante» e che lororitengono
profondamente ingiusta.
Circaduecento ambulanti ieri
sono scesi in strada, marciando
da piazza Castelnuovo a Palazzo
delle Aquile, affidando a
manifesti gialli, vergati in italiano
e in arabo, le proprie rivendicazioni.
«Libertà e dignità per
tutti» gridano i venditori extracomunitari,
«ambulanti di via
Volturno» si identificano altri,
«solidarietà a Nourredine» dicono
a gran voce esponendo la foto
dell’uomo marocchino di 27
anni, morto due anni fa dopo otto
giorni di agonia, per essersi
dato fuoco in viale delle Scienze
per ribellarsi contro l’ennesimo
sequestro di merce subìto. Durante
la manifestazione, promossa
agli attivisti dell’associazione
«3 Febbraio» e «Socialismo
rivoluzionario», tutti hanno
chiesto la revoca dell’ordinanza
e l’incontro col sindaco.
Le nuove limitazioni impongono
uno stop alle bancarelle degli
ambulanti in diverse zone
della città, sia nel centro storico
... Un esercito di nuovi cittadini
italiani con una storia famigliare
cominciata in Africa e in
Asia. E la centesima persona
che nel 2013 ha acquisito la cittadinanza
italiana a Palermo ha
il volto e il sorriso di Sherin Baba,
diciottenne studentessa
dell'Ipssar Franceso Paolo Cascino,
di origini tunisine, con
una passione sfegatata per lo
sport. Con una sorpresa finale:
ritrovarsi come ufficiale che le
consegna il documento tanto
atteso il suo ex prof. «È stata
una grande sorpresa ritrovarsi
davanti una mia ex alunna - dichiara
Giusto Catania, assesso-
Beatificazione Padre Puglisi
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Martedì 14 Maggio 2013
PAGINA26
Protestaambulante
4
Critico l’Udc:
si rischia
di creare
disoccupazione
re alla Partecipazione che ha
presieduto la cerimonia di conferimento
della cittadinanza -
una ragazza intelligente, perfettamente
integrata e partecipe
della vita sociale e cultuale della
scuola».
Sherin Baba frequenta il terzo
anno dell'istituto alberghiero.
«Ma non voglio lavorare nel
settore della ristorazione - ha
detto la giovane diciottenne
mostrando una foto - perché voglio
fare la calciatrice, la mia vera
passione finda piccola è quella
di tirare calci ad un pallone.
Quest'anno sono stata ferma a
causa di un piccolo infortunio
Beatificazione di padre Puglisi
Si attendono 80 mila persone
ma dall'anno prossimo tornerò
in campo». Sherin Baba infatti
gioca nella Ludos, squadra di
calcio femminile che milita nel
campionato di serie A2.
Una soddisfazione doppia
per l’assessore Catania, che ha
deciso di velocizzare le procedureper
garantire la cittadinanza
agli stranieri che ne facciano
richiesta, raggiungendo cifre
da record. «Da quando si è insediata
la nuova amministrazione
- conclude Catania - abbiamo
conferito 283 cittadinanze,
accelerando le procedure grazie
alla serietà e alla sensibilità
degli uffici di piazza Giulio Ce-
Il corteo promosso
da diverse associazioni
ha tenuto in mattinata
un sit in anche davanti
a Palazzo delle Aquile
foto studiocamera
ne.
Molto critico il capogruppo
dell’Udc in consiglio comunale,
Giulio Cusumano: «L'ordinanza
rischia di interrompere il processo
d'integrazione degli extracomunitari
residenti in città, di
creare nuova disoccupazione
anchetra i rivenditori palermitani
e difornire nuova manovalanza
alla delinquenza che già piaga
la nostra comunità».
Comune. Studentessa dell’Ipssar Cascino, ha acquisito la cittadinanza italiana. L’assessore Catania: una sorpresa ritrovare una mia ex alunna
Sherin è la centesima «nuova» palermitana del 2013
Sherin Baba con l’assessore Giusto Catania
sare. Questo aspetto contribuisce
a costruire un clima positivo
con le comunità che vivono
a Palermo che, attraverso l'ottenimento
della cittadinanza italiana,
costruiscono un rapporto
sempre più forte con la città».
La formula di giuramento è
un momento di festa per tantissimi
giovani che si sentono pienamente
italiani, ma sulla carta
non lo sono. Un modo per sanare
la stortura di una legge che
non garantisce automaticamente
la cittadinanza italiana a
chi è nato in questo Paese da genitori
immigrati. Al. Tu.
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Mar 14/05/2013 Giornale di Sicilia (ed. Ragusa) Pagina 26
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Curia.Ieri sopralluogo di Coime e vigili del fuoco al prato del Foro Italico dove sarà allestito l'
altare.
Beatificazione di padre Puglisi Si attendono 80
mila persone
Riunione in Prefettura, sopralluoghi tecnici, incontri
interistituzionali perché il 25 maggio possa essere un
giorno memorabile. Si scaldano i motori della
macchina organizzativa per la beatificazione di don
Pino Puglisi. Lo spostamento al Foro Italico della
celebrazione (anche se in questi giorni continuano a
essere recapitati inviti con la vecchia sede della
cerimonia) ha reso necessaria una serie di
accorgimenti tecnici, oltre che una lievitazione dei
corsi per la curia, che dovrà sostenere le spese per
tutti i servizi da affidare a esterni, dall' allestimento del
palco alla fornitura di 1.600 sedie, alla logistica. Le
previsioni, rese note ieri in Prefettura dal vescovo
ausiliare monsignor Carmelo Cuttitta, parlano di 80
mila presenze, che invaderanno gioiosamente l'
enorme spianata del Foro Italico il 25 maggio di
mattina. Il palco con l' altare darà le spalle al mare e
guarderà Porta dei greci, il prato sarà diviso in
quadrati e rettangoli della capienza di 4 mila persone
ciascuno; ci saranno 4 aree di emergenza, operatori
medici distribuiti tra la folla, 300 scout, volontari di
protezione civile. Un presidio sanitario mobile sarà
installato alla Cala, l' altro farà riferimento all'
ospedale Buccheri la Ferla. Ieri pomeriggio si è svolto
un sopralluogo del Coime e dei vigili del fuoco per
valutare l' eliminazione di tutti gli elementi di
potenziale pericolo. Sarà necessario rimuovere una
cinquantina di birilli in ceramica danneggiati, che
costituiscono un rischio per la follaspiega il dirigente
del Coime, Francesco Teriaca. Oggi, in assessorato
regionale alla Sanità, sarà il turno del vertice per
risolvere i problemi di carattere sanitario. Il Comune,
come garantito dal vicesindaco Cesare Lapiana,
assicurerà le potature, la pulizia e gli straordinari del
personale comunale, vigili urbani compresi, per tutta
la manifestazione e gli altri eventi previsti in quella
settimana, compresa la veglia di preghiera a
Brancaccio, la sera del 24 maggio. Al. Tu.
Beatificazione Padre Puglisi
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Mar 14/05/2013 PiacenzaSera.it Pagina 26
Beatificazione Padre Puglisi
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Mar 14/05/2013 PiacenzaSera.it Pagina 26
La sapienza del sorriso, in Cattolica il libro su don
Puglisi
"Non possiamo tacere quello che abbiamo visto e
ascoltato" ... oggi, nel secolo XXI, la nostra Chiesa è
una Chiesa dei martiri, queste le parole di Papa
Francesco, che ben introducono il volume La
sapienza del sorriso. Il martirio di don Giuseppe
Puglisi, di Mons. Vincenzo Bertolone, Arcivescovo
della diocesi di Catanzaro- Squillace, che mercoledì
prossimo 15 maggio alle ore 10.30 verrà presentato in
Cattolica a Piacenza. Padre Pino Puglisi venne
assassinato il 15 settembre 1993 dalla mafia, dopo
una vita spesa al servizio dei più deboli. Riconosciuto
martire per la fede e la carità, il 25 maggio 2013 sarà
proclamato beato. La beatificazione di don Pino è
sempre stata rimandata perché la sua uccisione era
interpretata come connessa al suo aver agito contro
la mafia. E quindi la sua morte non sarebbe stata
martirio. Proprio gli approfondimenti di Bertolone
hanno permesso il cambio di angolatura. Con il suo
volume Mons. Bertolone dimostra, attraverso la vita,
gli insegnamenti, l' agire tutto di don Puglisi, come egli
sia stato ucciso "in odio alla fede". Il tutto sempre
attraverso le parole di don Puglisi e le molteplici
testimonianze da parte di esponenti di diverse
categorie di persone e istituzioni A introdurre e
presiedere l' incontro S.E. Mons. Claudio Giuliodori,
Assistente ecclesiastico generale dell' Università
Cattolica nonché Presidente della Commissione
Episcopale della CEI per la Cultura e le
Comunicazioni Sociali. Discuteranno insieme all'
autore Gaetano Rizzuto, direttore di Libertà, e Antonio
G. Chizzoniti, direttore del Dipartimento di Scienze
giuridiche della facoltà di Economia e Giurisprudenza
della Cattolica piacentina.
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Mer 15/05/2013 Il Gazzettino (ed. Pordenone) Pagina 29
Mercoledì 15 maggio 2013
La signora
dell’arte
a ParCo
A SACILE Sabato lo Zancanaro ospiterà l’Orchestra San Marco diretta da Franz Anton Krager
Musica sinfonica
da David a Bernstein
SACILE - Sabato 18 maggio -
alle 21 - al Teatro Zancanaro di
Sacile la Società Musicale Orchestra
e Coro San Marco propone
al suo pubblico un altro importante
appuntamento della ricca
offerta della Primavera Musicale
2013: il Concerto Sinfonico
eseguito dall’Orchestra San Marco
e diretto da Franz Anton
Krager. Come da tradizione l’ingresso
al concerto è libero, ma
sarà possibile lasciare delle offerte
che saranno devolute interamente
alla Caritas di Sacile a
sostegno delle famiglie in difficoltà.
L’Orchestra San Marco
David Zanirato
Quattro carnici sul palco dei Beatles Il
colpaccio è firmato dai The Charlestones,
la band brit-pop di Tolmezzo formatosi
nel 2008 dall'incontro di Mattia Bonanni
(voce e chitarra), Gian Marco Crevatin
(chitarra), Matteo Peresson (basso) e
Federico Pellizzari (batteria), che oggi e
domani si esibiranno nel mitico Cavern
Club di Liverpool, il tempio sacro di John
Lennon e C., in occasione dell'International
Pop Overthrow (o IPO), un festival di
musica pop che si svolge da 14 anni in
diverse location sparse in tutto il mondo.
Scopo del festival, mettere sul palco
alcuni tra i migliori gruppi pop provenienti
dalle diverse parti del globo, dando a
ciascunola possibilità di suonare in un'atmosfera
di festa e in location significative
e caratteristiche. Ne hanno fatta di strada
dunque i quattro ragazzi, che debuttarono
nel 2009 con l'ep Don't Believe in the Man
with Braces and Belt, seguito dal progetto
Out From The Blue nel 2010, con sonorità
che riconducono al panorama musicale
d'oltremanica ma non solo. Lo scorso anno
l'ultimo lavoro Off the Beat, registrato
presso il Moscow Recording Studio di
Udine, nove pezzi che proiettano i Charlestones
tra le realtà più interessanti della
nuova generazione brit pop made in Italy.
© riproduzione riservata
A Trieste Libera
ricorda don Puglisi
TRIESTE - Oggi alle
18 alla Libreria Minerva,
don Marcello Cozzi,
vicepresidente di Libera,
terrà un incontro
sul tema "Don Pino Puglisi
tra spiritualità e
impegno civile". Un'occasione
per conoscere
meglio la figura di don
Puglisi, prete, insegnante
di religione, parroco
del quartiere
Brancaccio di Palermo,
assassinato da Cosa
Nostra il 15 settembre
1993.
LETTERATURA
Il concorso "Per le antiche vie" punta a raccogliere cento racconti
PORDENONE - (vs) «Promuovere il
territorio attraverso la narrativa e dare
l'opportunità a chi scrive, di vedere
valorizzati i propri testi». Così Vittorio
Comina spiega il concorso di narrativa
"Per le antiche vie", giunto alla seconda
edizione e che pone come unico requisito
la scelta tematica, ossia il Friuli
Venezia Giulia nella sua accezione più
ampia. Sono una quindicina i racconti
giunti finora, quasi il doppio rispetto ai
testi ricevuti lo scorso anno nel medesi-
Cultura&Spettacoli
PORDENONE - (v.s.) Arriva oggi a Pordenone
la triestina Franca Fenga Malabotta,
la signora dell'arte. Donna di riferimento
nell'ambiente culturale legato al collezionismo,
che al giornalista del Piccolo che le
chiedeva perché dopo aver donato 25 oli
del De Pisis alla città di Ferrara fosse
intenzionata a regalare un fondo di 13mila
libri a una Fondazione veneziana, rispose
che «l'arte è un problema morale legato
alla coscienza di chi lo assume». Assieme
al marito notaio e collezionista triestino
Manlio Malabotta, Franca Fenga ha rappresentato
uno dei punti di riferimento del
sarà diretta da Franz Anton
Krager, protagonista indiscusso
della scena musicale internazionale,
che, dal suo debutto nella
Tivoli Koncertsalen di Copenhagen,
ha diretto le più prestigiose
Orchestre del mondo e solisti di
fama internazionale. Attualmente
Krager è direttore artistico
dei Virtuosi di Houston e direttore
stabile alla Moore School of
Music, oltre ad esserlo anche
per il Texas Music Festival.
Altra presenza di spicco è quella
di Domenico Lazzaroni, primo
trombone solista dell’Orchestra
del Teatro Verdi di Trieste. Il
programma della serata prevede
TOLMEZZO
mo intervallo di tempo dalla pubblicazione
del bando (che scadrà il 7 luglio).
«Per ora sono arrivati racconti da tutta
la regione ma anche da Roma, dalla
Liguria e dalla Sicilia. Ci aspettiamo
che come lo scorso anno, gran parte dei
racconti arrivino nel periodo estivo.
Nel 2012 abbiamo ricevuto una sessantina
di testi, per quest'anno penso che il
traguardo sarà ampiamente superato -
spiega Comina, presidente del circolo -
La cosa che ci ha reso maggiormente
mecenatismo. Una famiglia di cultori
dell'arte, appassionati soprattutto di Filippo
De Pisis a cui ebbero accesso attraverso
una cerchia di amici che poteva contare su
scrittori come Giovanni Comisso, Umberto
Saba, l'artista Léonor Fini, l'editore Vanni
Scheiwiller. Oltre una ventina di oli e
decine tra acquarelli e disegni che Manlio
Malabotta, raffinato collezionista e critico
d'arte, raccolse tra il 1940 e il 1960 e che
più raccontano la ricerca espressiva del
pittore ferrarese. Dopo essersi presa cura
delle opere, averle valorizzate e conservate,
Franca Fenga alla fine degli anni
un repertorio all’insegna dei Musical
e della Musica popolare
che spazia tra ‘800 e ‘900. Ad
aprire la serata, le note di Jean
Sibelius, icona musicale
dell’identità nazionale finlandese,
del quale sarà eseguita l’Ouverture
dalla Suite Karelia op.
10. Si continua con il Concertino
per Trombone e Orchestra in mi
bemolle maggiore Op. 4, composto
dal violinista tedesco Ferdinad
David, del 1837, tra le prime
composizioni per trombone del
mondo occidentale, che consta
di tre movimenti: L’Allegro Maestoso,
la Marcia Funebre (Andan-
GIOVANI FRIULANI I carnici The Charlestones
soddisfatti è che stanno inviando i
racconti persone di tutte le età, anche
giovani». I tre vincitori - che otterranno
600, 500 e 150 euro a scalare grazie
alla disponibilità di Friulovest Banca -
saranno premiati nell'evento conclusivo
del 18 ottobre, con la partecipazione
dell'attore Massimo Somaglino che darà
lettura dei testi. La giuria presieduta
da Piero Angelillo e composta da
Alessandro Canzian, Angela Felice,
Lorenzo Marchiori, Franco Marchetta
Novanta ha deciso di donarle alla città di
Ferrara, a patto che fossero esposte in
modo permanente. La signora dell'arte,
come spesso viene citata, è la prima ospite
di un ciclo di conferenze organizzate
dall'Associazione Amici di Parco di Pordenone.
Una serie di incontri dedicati al
grande collezionismo, che avrà inizio con
l'appuntamento di oggi alle 17,30 nella sala
conferenze della galleria Armando Pizzinato
(all'interno di PArCo). Fenga Malabotta
porterà la sua testimonianza e si racconterà
nell'intervista a cura di Marco Minuz.
© riproduzione riservata
CONCERTO Sul palcoscenico dello Zancanaro appuntamento con le note
te) e il Finale: Allegro Maestoso.
Si entra nel vivo del programma
con la Suite tratta dall’opera-musical
West Side Story, di Leonard
Bernstein. L’arrangiamento
è di Jack Manson. A seguire
un altro raffinato Musical, Porgy
& Bess, la composizione più
ambiziosa di Geroge Gershwin,
uno dei pochi esempi moderni di
melodramma – andato in scena
per la prima volta nel 1935 – di
cui verranno eseguiti alcuni mo-
The Charlestones dalla Carnia fino a Liverpool
La pop band friulana oggi e domani si esibirà nello storico Cavern Club che ospitò i primi live dei Beatles
Beatificazione Padre Puglisi
PN XXIX
vimenti su arrangiamento
dell’austriaco Hans Spialek. A
conclusione, un tripudio di slancio
e vivacità con il Rodeo,
Quattro episodi di danza, (Buckaroo
Holiday, Corral Nocturne,
Saturday Night Walz, Hoe
Down) scritto tra il 1942 e ‘43 dal
musicista statunitense Aaron Copland.
L’evento è sostenuto anche
dal Rotary e Lions di Sacile e
dall’Associazione Altoliventina
XX Secolo.
e Marco Salvadori, oltre ai tre vincitori
sceglierà anche la decina di testi migliori
che verranno pubblicati in un'antologia
corredata da opere pittoriche (anch'esse
selezionate da un'apposita commissione
valutatrice). «Il numero dei
racconti pubblicati dipenderà dalla
qualità, unico criterio tassativo che la
stessa giuria ha espresso e al quale
vogliamo rimanere fedeli» conclude
Comina.
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Mer 15/05/2013 Il Gazzettino (ed. Pordenone) Pagina 29
TRIESTE - Oggi alle 18 alla Libreria Minerva, don
Marcello Cozzi, vicepresidente di Libera, ...
TRIESTE - Oggi alle 18 alla Libreria Minerva, don
Marcello Cozzi, vicepresidente di Libera, terrà un
incontro sul tema "Don Pino Puglisi tra spiritualità e
impegno civile". Un' occasione per conoscere meglio
la figura di don Puglisi, prete, insegnante di religione,
parroco del quartiere Brancaccio di Palermo,
assassinato da Cosa Nostra il 15 settembre 1993.
Beatificazione Padre Puglisi
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Mer 15/05/2013 Libertà Pagina 37
UN LIBRO PER RICORDARLO
OGGI IN CATTOLICA LA PRESENTAZIONE DEL VOLUME
Oggi alle 10,30 in Cattolica,presso la
Sala Piana,verrà presentato il volume
“La sapienza del sorriso:il martirio di
don Giuseppe Puglisi”scritto da
Mons.Vincenzo Bertolone,
arcivescovo della Diocesi di
Catanzaro.L’autore ne discuterà con
Gaetano Rizzuto,direttore di Libertà
e Antonio G.Chizzoniti,direttore del
Dipartimento di Scienze Giuridiche.
Introdurrà e presiederà l’incontro
mons.Claudio Giuliodori,assistente
ecclesiastico dell’Università Cattolica.
Presenti Mons.Gianni Ambrosio,
vescovo di Piacenza,Massimo
Trespidi,Presidente della Provincia di
Piacenza,Paolo Dosi,Sindaco di
Piacenza,Anna Maria Fellegara,
preside della Facoltà di Economia e
Antonio Albanese,presidente del
Corso di Laurea magistrale in
Giurisprudenza
di ANTONIO G. CHIZZONITI*
S
ono passati trent’anni da
quell’urlo che il 9 maggio
1993 scuoteva le coscienze
delle migliaia di fedeli accorsi nella
Valle dei Templi ad Agrigento
per ascoltare la parola del Papa
profeta. Un grido alla Sicilia, al
Meridione ed all’Italia intera che
tracciava un confine invalicabile
tra la Chiesa e la mafia: «Convertitevi,
un giorno arriverà il giudizio
di Dio! ». A pochi mesi di distanza,
nel giorno del suo 55°
compleanno, don Giuseppe Puglisi
parroco della chiesa di San
Gaetano, veniva assassinato su ordine
di fratelli Graviano capi mandamento
della mafia stragista nel
quartiere di Brancaccio. Il 25 maggio
prossimo don Pino Puglisi
verrà proclamato Beato al termine
di un percorso che grazie anche
all’azione determinata del postulatore
della sua causa di beatificazione,
S. E. Mons. Vincenzo
Bertolone arcivescovo di Catanzaro-Squillace,
ha riconosciuto nel
sacerdote palermitano un martire
Pubblichiamo,per gentile
concessione delle Edizioni Paoline,
l’introduzione al volume “La sapienza
del sorriso - Il martirio di don
Giuseppe Puglisi”dell’autore mons.
Vincenzo Bertolone
di mons.VINCENZO BERTOLONE*
“ E
ssere testimoni è necessario
soprattutto per chi
conserva rabbia nei
confronti della società che vede ostile.
A lui il testimone deve infondere
speranza, facendo comprendere
che la vita vale se è donata».
Di don Pino Puglisi conoscevo ed
apprezzavo l’impegno pastorale e
quello civile, entrambi originati,
come il suo pensiero attesta, dalla
medesima fonte (e come potrebbe
essere altrimenti?) alla
quale attingeva un altro sacerdote,
ucciso in terra di missione una
trentina d’anni prima: padre
Francesco Spoto, settimo Superiore
Generale della Congregazione
Missionari Servi dei Poveri, anche
lui siciliano, anche lui animato
della stessa legge d’amore e della
cui causa di beatificazione super
martirio ero stato designato, a
suo tempo, Postulatore, da padre
Giuseppe Giorgio, Superiore Generale
della Congregazione Missionari
Servi dei Poveri.
Quando l’Arcivescovo della
Chiesa di Palermo (il cardinale
Paolo Romeo) mi chiese di seguire
quale Postulatore anche la
causa di beatificazione di don
Giuseppe Puglisi, nel mio cuore
prese ad agitarsi la viva preoccupazione
di non essere all’altezza
di assumere un impegno tanto
gravoso, perché denso di difficoltà
e di punti oscuri; condivisa
col cardinale l’opportunità che la
questione fosse sottoposta anche
al vaglio del Consiglio presbiterale,
presi alcuni mesi prima di rispondere.
Il martirio del parroco
don Pino Puglisi
Ucciso dalla mafia sarà proclamato beato il 25 maggio
ucciso in odio alla fede.
“Se non è martire lui, chi è martire?
“ è questo interrogativo che
induce Mons. Bertolone (La Sapienza
del sorriso. Il martirio di
don Giuseppe Puglisi, 2012, Milano,
Paoline Editoriale Libri) ad accettare
l’impegnativo incarico di
riavviare un processo di beatificazione
che pareva arenato.
Don Giuseppe Puglisi nasce a
Palermo nel 1937 nel rione Settecannoli,
all’estrema periferia della
città. Figlio di una modesta famiglia
assai devota. Studente in un istituto
magistrale, nel 1953 entra
La causa, allora, giaceva. Don
Mario Torcivia riteneva di avere
fatto tutto ciò che era nelle sue
possibilità. L’ iter era a un punto
morto, dopo anni di intenso lavoro
(l’8 novembre 2004 il padre Daniele
Ols, relatore della causa, aveva
nominato don Mario Torcivia
[che si impegnò con tenacia,
competenza e passione] collaboratore
esterno per la redazione
della Positio super martyrio, il
quale si impegnò con tenacia,
competenza e passione).
Il Congresso teologico della
Congregazione delle Cause dei
Santi, in due sessioni (maggio e
ottobre 2006) aveva esaminato la
Positio richiedendo ulteriore materiale
probativo, in pratica una
Positio suppletiva. Ma neppure
questa si rivelò sufficiente, tanto
che, nonostante la risposta affermativa
dei censori teologi, il 12 dicembre
del 2006, l’Ordinaria dei
Cardinali e dei Vescovi palesò
nuove difficoltà in ordine ad aspetti
fondamentali della vicenda,
la cui delicatezza - d’altra parte -
non sfuggiva a nessuno. Si trattava
di dimostrare che don Puglisi
era stato assassinato in odium fi-
sedicenne in seminario. Verrà ordinato
sacerdote nel luglio del
1960 dall’allora cardinale Ernesto
Ruffini, e sin da subito come vice
parroco nel quartiere dove era nato
orienta la sua azione pastorale a
favore dei giovani. Lo scontro con
la mafia inizia qui, in questo suo
tentativo quotidiano di minare dal
basso lo strapotere mafioso. Nel
1970 nominato parroco si trasferisce
a Godrano, un paesino nell’entroterra.
Continuerà però ad insegnare
religione nelle scuole medie
di Palermo e poi dal 1978 al Liceo
classico Vittorio Emanuele II. Nel-
A sinistra la
copertina del
libro “La
sapienza del
sorriso”di mons.
Vincenzo
Bertolone.A
destra:don Pino
Puglisi con Papa
Giovanni Paolo II
nel 1993 pochi
mesi prima del
suo assassinio.
Sotto.Tre
momenti dei
funerali di
popolo di don
Puglisi:i bambini,
i giovani,la sua
gente e il suo
cardinale
Pappalardo
dei da gente mafiosa sì, ma pur
sempre battezzata e professati-tesi
cristiana, cattolica, osservante.
La questione faceva tremare i
polsi, anche perché i pareri, in
ambito sia ecclesiale sia civile, erano
discordi, non univoci. Passarono
così altri tre anni, dalla fine
del 2006 al 2010, quando ricevetti
l’invito del cardinal Romeo, poi
ufficializzato, dopo la mia accettazione,
con provvedimento arcivescovile
del 6 agosto 2010, approvato
dalla Congregazione con decreto
del 24 agosto 2010. 1124
maggio 2011 la Postulazione consegnava
le risposte alle domande
richieste dall’Ordinaria dei Cardinali
e dei Vescovi il 12 dicembre
2006. Il 5 giugno 2012 la medesima
Ordinaria le riteneva esaustive.
Il 28 giugno 2012 Papa Benedetto
XVI autorizzava la Congregazione
delle Cause dei Santi a
promulgare il Decreto sul martirio
in odium fidei di padre Pino
Puglisi della Chiesa panormitana,
ucciso dalla mafia.
Che cosa mi indusse ad accettare
la nomina e l’onere a Postulatore?
Che cosa fece prevalere il
“«sì” (un sì, peraltro, convinto, de-
lo stesso anno viene nominato
prorettore del seminario minore
del capoluogo siciliano impegnandosi
principalmente nella promozione
delle vocazioni. La sua vita
dedicata ai giovani e allo studio
sulla scia degli insegnamenti del
Concilio Vaticano II (ne è testimone
la sua corposa biblioteca composta
da più di 4000 volumi) trova
il tuo epilogo nei tre anni che il
Servo di Dio Giuseppe Puglisi trascorrerà
nel rione Brancaccio, rione
confinante con quello dove era
nato e dove affronterà il sacrificio
estremo fino all’effusione del san-
ciso, determinato), sui tanti “se”,
“ma”, “forse”? In primo luogo, la
statura del personaggio, in tutte le
sue componenti e sfaccettature.
Perché mi chiedevo: se non è
martire luI, chi è martire? Se martire
è chi viene ucciso a motivo
della sua fede, anzi in odio della
sua fede, e perché non possa più
dare testimonianza al mondo dopo
aver testimoniato Cristo Signore
fino all’offerta totale, allora perché
la Chiesa non dovrebbe riconoscergli
il sigillo della santità? E,
mentre procedevo nella conoscenza
dell’uomo, del sacerdote,
del ministro di Cristo, del missionario,
don Giuseppe Puglisi diventava
ai miei occhi sempre più
grande, nella dolce fermezza di
predicare, proclamare, annunciare
il Vangelo a tutti, mafiosi compresi.
Pian piano veniva emergendo
la figura di un magnifico sacerdote.
Il libro, che non ambisce a essere
una biografia, ripercorre per
brevi cenni le tappe biografiche,
pastorali e giudiziarie della vicenda
terrena di don Puglisi e affronta
con maggior profondità le ragioni
e le cause del suo martirio.
Cultura
LIBERTÀ
Mercoledì 15 maggio 2013 37
Beatificazione Padre Puglisi
La sapienza del sorriso
Dibattito alle 10,30 nella sala “Piana”
con l’autore mons. Vincenzo Bertolone
gue in nome del Vangelo.
Don Puglisi come più volte sottolineato
durante il processo di
beatificazione da molti dei testimoni
non è un prete antimafia. E’
esclusivamente un parroco che
vive accanto al suo gregge e per
esso. Un giudizio confermato dalla
sentenza di condanna dei suoi
carnefici nella quale si afferma
“non faceva della lotta alla mafia
lo scopo del suo ministero: egli
desiderava condurre la sua comunità
ad una vita evangelica alternativa
alla mentalità ed agli interessi
dominanti”. In poche parole
Le ragioni e le cause del suo martirio
Dimostrato che don Puglisi è stato assassinato “in odium fidei” da gente mafiosa
Sento il dovere di ringraziare tutti
coloro che direttamente o indirettamente
hanno contribuito alla
redazione della “Responsio”, presentata
alla Congregazione delle
Cause dei Santi ed alla stesura di
questo testo.
Sempre più nitidamente venne
affermandosi in me il valore della
testimonianza di questo parroco
di una chiesa di una zona tra le
più depresse di Palermo (come dire
della Sicilia, ovvero dell’intero
Meridione d’Italia, dove mali storici
e condizioni antroposociologiche
del tutto speciali hanno favorito
e alimentato il triste fenomeno
mafioso, cioè antievangelico).
E nel contempo avvertii che -
accettando l’invito dell’Arcivescovo
palermitano - avrei potuto
chiarire anche un altro aspetto
molto importante: il suo atteggiamento
e (prima ancora di questo)
il suo essere “anti“. No, mi dicevo,
il parroco di Brancaccio non è stato
un prete “contro”, ma per l’uomo,
è stato sacerdote che ha avvertito
il bisogno incoercibile di
proporre, in ogni modo e con ogni
mezzo, la verità di Cristo.
Questa verità, che è accoglien-
un prete che svolge il suo compito
da prete. Nel quotidiano. La
mafia, organizzazione composta
di membri che “possono essere
definiti seguaci del cosiddetto «ateismo
pratico» perché di fatto,
nella prassi, collocati in un sistema
di valori «altri»” rispetto al
messaggio evangelico non poteva
sopportarlo. Una società segreta
dagli scopi perversi con la quale
don Puglisi con il suo lavoro da
prete era in lotta per la salvezza
delle anime, come dichiarato da
Andrea Riccardi.
L’esempio che ha lasciato è emblematico
di una Chiesa che non si
arrende. La testimonianza di un
metodo per affrontare il fenomeno
mafioso dalla parte dei deboli, con
una pastorale come ricorda mons.
Bertolone, “diretta ai bambini e ai
giovani per non lasciarli inermi
prede della proposta mafiosa”. Per
questo come da molti riconosciuto
don Puglisi non è stato un uomo
contro, ma un prete per l’uomo e
da prete ha contribuito ad un
cambio di atteggiamento anche
all’interno della Chiesa che non
poteva più rimanere neutrale rispetto
allo strapotere mafioso.
Tra qualche giorno don Giuseppe
Puglisi sarà proclamato ufficialmente
beato, un sacerdote che
non è rimasto in silenzio, martire
moderno di una chiesa comunque
in ascolto.
“Se siete ancora uomini fatevi
vedere alla luce del sole. Le porte
di questa chiesa sono aperte per
voi. Venite, io vi accolgo. Se siete
ancora uomini, parliamoci, incontriamoci”,
con queste parole che
Roberto Faenza fa pronunciare in
una omelia straziante al martire
della chiesa palermitana, nel film
“Alla luce del sole” c’è tutto il senso
di una morte cristiana accettata
con il sorriso sulle labbra.
*direttore del Dipartimento di Scienze
giuridiche - Università Cattolica
@AG_Chizzoniti
za del povero, che è rispetto per
l’altro, che è amore per la vita, che
è impegno per la difesa della dignità
della persona, che è essenziale
e radicale ascolto della Parola
ed è comunione, amicizia, pace,
responsabilità, non potrà - anche
in futuro - non scontrarsi con
la mafia, con il suo potere di morte,
con la sua arroganza, con l’irresponsabilità
verso l’altro, con la
sua volontà di annientare l’immagine
di Dio scolpita nel cuore e nel
volto degli uomini, con l’ipocrisia
della ritualità che copre la scia di
sangue nella quale intende lasciare
affondare il popolo siciliano.
Oggi tutto ciò appartiene alla
storia, non solo della Chiesa palermitana
e universale, ma della
società civile.
Una cosa è certa: la beatificazione
di don Puglisi è la promessa
di una svolta, e io vi scorgo un ininterrotto
flusso di grazia, donata
dal Signore all’antica e nobile
terra di Palermo e della Sicilia,
grazia che si estrinseca nella più
alta interpretazione del Vangelo
delle Beatitudini: «Beati i miti,
perché erediteranno la terra. Beati
quelli che hanno fame e sete
della giustizia, perché saranno saziati»
(Mt 5, 1-12). Don Giuseppe
Puglisi, infatti, si inserisce nella
stessa linea del beato Giacomo
Cusmano, palermitano, che rinunciò
a tutto: carriera, ricchezze,
successi, e si donò agli ultimi,
ai più poveri tra i poveri di cui si
sentì sempre servo.
Don Giuseppe Puglisi, affettuosamente
chiamato in vita e post
mortem «P. P. P. », conosce l’onore
degli altari; il suo comportamento,
e qui uso parole del cardinale
Romeo, è “inciso a caratteri di fuoco
divino nel cuore dell’essere discepoli
e amanti del Cristo”.
*Arcivescovo di Catanzaro-Squillace
Postulatore
della Causa di Beatificazione
Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 65 di 362

Mer 15/05/2013 Libertà Pagina 37
Il martirio del parroco don Pino Puglisi
Ucciso dalla mafia sarà proclamato beato il 25 maggio.
Oggi alle 10,30 in Cattolica, presso la Sala Piana,
verrà presentato il volume "La sapienza del sorriso: il
martirio di don Giuseppe Puglisi" scritto da Mons.
Vincenzo Bertolone, arcivescovo della Diocesi di
Catanzaro. L' autore ne discuterà con Gaetano
Rizzuto, direttore di Libertà e Antonio G. Chizzoniti,
direttore del Dipartimento di Scienze Giuridiche.
Introdurrà e presiederà l' incontro mons. Claudio
Giuliodori, assistente ecclesiastico dell' Università
Cattolica. Presenti Mons. Gianni Ambrosio, vescovo
di Piacenza, Massimo Trespidi, Presidente della
Provincia di Piacenza, Paolo Dosi, Sindaco di
Piacenza, Anna Maria Fellegara, preside della
Facoltà di Economia e Antonio Albanese, presidente
del Corso di Laurea magistrale in Giurisprudenza di
ANTONIO G. CHIZZONITI* Sono passati trent' anni
da quell' urlo che il 9 maggio 1993 scuoteva le
coscienze delle migliaia di fedeli accorsi nella Valle
dei Templi ad Agrigento per ascoltare la parola del
Papa profeta. Un grido alla Sicilia, al Meridione ed all'
Italia intera che tracciava un confine invalicabile tra la
Chiesa e la mafia: «Convertitevi, un giorno arriverà il
giudizio di Dio! ». A pochi mesi di distanza, nel giorno
del suo 55° compleanno, don Giuseppe Puglisi
parroco della chiesa di San Gaetano, veniva
assassinato su ordine di fratelli Graviano capi
mandamento della mafia stragista nel quartiere di
Brancaccio. Il 25 maggio prossimo don Pino Puglisi
verrà proclamato Beato al termine di un percorso che
grazie anche all' azione determinata del postulatore
della sua causa di beatificazione, S. E. Mons.
Vincenzo Bertolone arcivescovo di Catanzaro-
Squillace, ha riconosciuto nel sacerdote palermitano
un martire ucciso in odio alla fede. "Se non è martire
lui, chi è martire? " è questo interrogativo che induce
Mons. Bertolone ( La Sapienza del sorriso. Il martirio
di don Giuseppe Puglisi, 2012, Milano, Paoline
Editoriale Libri) ad accettare l' impegnativo incarico di
riavviare un processo di beatificazione che pareva
arenato. Don Giuseppe Puglisi nasce a Palermo nel
1937 nel rione Settecannoli, all' estrema periferia
della città. Figlio di una modesta famiglia assai
devota. Studente in un istituto magistrale, nel 1953
entra sedicenne in seminario. Verrà ordinato
sacerdote nel luglio del 1960 dall' allora cardinale
Ernesto Ruffini, e sin da subito come vice parroco nel
quartiere dove era nato orienta la sua azione
pastorale a favore dei giovani. Lo scontro con la mafia
Beatificazione Padre Puglisi
inizia qui, in questo suo tentativo quotidiano di minare
dal basso lo strapotere mafioso. Nel 1970 nominato
parroco si trasferisce a Godrano, un paesino nell'
entroterra. Continuerà però ad insegnare religione
nelle scuole medie di Palermo e poi dal 1978 al Liceo
classico Vittorio Emanuele II. Nello stesso anno viene
nominato prorettore del seminario minore del
capoluogo siciliano impegnandosi principalmente
nella promozione delle vocazioni. La sua vita dedicata
ai giovani e allo studio sulla scia degli insegnamenti
del Concilio Vaticano II (ne è testimone la sua
corposa biblioteca composta da più di 4000 volumi)
trova il tuo epilogo nei tre anni che il Servo di Dio
Giuseppe Puglisi trascorrerà nel rione Brancaccio,
rione confinante con quello dove era nato e dove
affronterà il sacrificio estremo fino all' effusione del
sangue in nome del Vangelo. Don Puglisi come più
volte sottolineato durante il processo di beatificazione
da molti dei testimoni non è un prete antimafia. E'
esclusivamente un parroco che vive accanto al suo
gregge e per esso. Un giudizio confermato dalla
sentenza di condanna dei suoi carnefici nella quale si
afferma "non faceva della lotta alla mafia lo scopo del
suo ministero: egli desiderava condurre la sua
comunità ad una vita evangelica alternativa alla
mentalità ed agli interessi dominanti". In poche parole
un prete che svolge il suo compito da prete. Nel
quotidiano. La mafia, organizzazione composta di
membri che "possono essere definiti seguaci del
cosiddetto «ateismo pratico» perché di fatto, nella
prassi, collocati in un sistema di valori «altri»" rispetto
al messaggio evangelico non poteva sopportarlo. Una
società segreta dagli scopi perversi con la quale don
Puglisi con il suo lavoro da prete era in lotta per la
salvezza delle anime, come dichiarato da Andrea
Riccardi. L' esempio che ha lasciato è emblematico di
una Chiesa che non si arrende. La testimonianza di
un metodo per affrontare il fenomeno mafioso dalla
parte dei deboli, con una pastorale come ricorda
mons. Bertolone, "diretta ai bambini e ai giovani per
non lasciarli inermi prede della proposta mafiosa". Per
questo come da molti riconosciuto don Puglisi non è
stato un uomo contro, ma un prete per l' uomo e da
prete ha contribuito ad un cambio di atteggiamento
anche all' interno della Chiesa che non poteva più
rimanere neutrale rispetto allo strapotere mafioso. Tra
qualche giorno don Giuseppe Puglisi sarà proclamato
ufficialmente beato, un sacerdote che non è rimasto
Pagina 66 di 362

Mer 15/05/2013 Libertà Pagina 37
in silenzio, martire moderno di una chiesa comunque
in ascolto. "Se siete ancora uomini fatevi vedere alla
luce del sole. Le porte di questa chiesa sono aperte
per voi. Venite, io vi accolgo. Se siete ancora uomini,
parliamoci, incontriamoci", con queste parole che
Roberto Faenza fa pronunciare in una omelia
straziante al martire della chiesa palermitana, nel film
"Alla luce del sole" c' è tutto il senso di una morte
cristiana accettata con il sorriso sulle labbra. *direttore
del Dipartimento di Scienze giuridiche - Università
Cattolica @AG_Chizzoniti.
Beatificazione Padre Puglisi
Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 67 di 362

Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 68 di 362

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Mer 15/05/2013 Libertà Pagina 37
UN LIBRO PER RICORDARLO
OGGI IN CATTOLICA LA PRESENTAZIONE DEL VOLUME
Oggi alle 10,30 in Cattolica,presso la
Sala Piana,verrà presentato il volume
“La sapienza del sorriso:il martirio di
don Giuseppe Puglisi”scritto da
Mons.Vincenzo Bertolone,
arcivescovo della Diocesi di
Catanzaro.L’autore ne discuterà con
Gaetano Rizzuto,direttore di Libertà
e Antonio G.Chizzoniti,direttore del
Dipartimento di Scienze Giuridiche.
Introdurrà e presiederà l’incontro
mons.Claudio Giuliodori,assistente
ecclesiastico dell’Università Cattolica.
Presenti Mons.Gianni Ambrosio,
vescovo di Piacenza,Massimo
Trespidi,Presidente della Provincia di
Piacenza,Paolo Dosi,Sindaco di
Piacenza,Anna Maria Fellegara,
preside della Facoltà di Economia e
Antonio Albanese,presidente del
Corso di Laurea magistrale in
Giurisprudenza
di ANTONIO G. CHIZZONITI*
S
ono passati trent’anni da
quell’urlo che il 9 maggio
1993 scuoteva le coscienze
delle migliaia di fedeli accorsi nella
Valle dei Templi ad Agrigento
per ascoltare la parola del Papa
profeta. Un grido alla Sicilia, al
Meridione ed all’Italia intera che
tracciava un confine invalicabile
tra la Chiesa e la mafia: «Convertitevi,
un giorno arriverà il giudizio
di Dio! ». A pochi mesi di distanza,
nel giorno del suo 55°
compleanno, don Giuseppe Puglisi
parroco della chiesa di San
Gaetano, veniva assassinato su ordine
di fratelli Graviano capi mandamento
della mafia stragista nel
quartiere di Brancaccio. Il 25 maggio
prossimo don Pino Puglisi
verrà proclamato Beato al termine
di un percorso che grazie anche
all’azione determinata del postulatore
della sua causa di beatificazione,
S. E. Mons. Vincenzo
Bertolone arcivescovo di Catanzaro-Squillace,
ha riconosciuto nel
sacerdote palermitano un martire
Pubblichiamo,per gentile
concessione delle Edizioni Paoline,
l’introduzione al volume “La sapienza
del sorriso - Il martirio di don
Giuseppe Puglisi”dell’autore mons.
Vincenzo Bertolone
di mons.VINCENZO BERTOLONE*
“ E
ssere testimoni è necessario
soprattutto per chi
conserva rabbia nei
confronti della società che vede ostile.
A lui il testimone deve infondere
speranza, facendo comprendere
che la vita vale se è donata».
Di don Pino Puglisi conoscevo ed
apprezzavo l’impegno pastorale e
quello civile, entrambi originati,
come il suo pensiero attesta, dalla
medesima fonte (e come potrebbe
essere altrimenti?) alla
quale attingeva un altro sacerdote,
ucciso in terra di missione una
trentina d’anni prima: padre
Francesco Spoto, settimo Superiore
Generale della Congregazione
Missionari Servi dei Poveri, anche
lui siciliano, anche lui animato
della stessa legge d’amore e della
cui causa di beatificazione super
martirio ero stato designato, a
suo tempo, Postulatore, da padre
Giuseppe Giorgio, Superiore Generale
della Congregazione Missionari
Servi dei Poveri.
Quando l’Arcivescovo della
Chiesa di Palermo (il cardinale
Paolo Romeo) mi chiese di seguire
quale Postulatore anche la
causa di beatificazione di don
Giuseppe Puglisi, nel mio cuore
prese ad agitarsi la viva preoccupazione
di non essere all’altezza
di assumere un impegno tanto
gravoso, perché denso di difficoltà
e di punti oscuri; condivisa
col cardinale l’opportunità che la
questione fosse sottoposta anche
al vaglio del Consiglio presbiterale,
presi alcuni mesi prima di rispondere.
Il martirio del parroco
don Pino Puglisi
Ucciso dalla mafia sarà proclamato beato il 25 maggio
ucciso in odio alla fede.
“Se non è martire lui, chi è martire?
“ è questo interrogativo che
induce Mons. Bertolone (La Sapienza
del sorriso. Il martirio di
don Giuseppe Puglisi, 2012, Milano,
Paoline Editoriale Libri) ad accettare
l’impegnativo incarico di
riavviare un processo di beatificazione
che pareva arenato.
Don Giuseppe Puglisi nasce a
Palermo nel 1937 nel rione Settecannoli,
all’estrema periferia della
città. Figlio di una modesta famiglia
assai devota. Studente in un istituto
magistrale, nel 1953 entra
La causa, allora, giaceva. Don
Mario Torcivia riteneva di avere
fatto tutto ciò che era nelle sue
possibilità. L’ iter era a un punto
morto, dopo anni di intenso lavoro
(l’8 novembre 2004 il padre Daniele
Ols, relatore della causa, aveva
nominato don Mario Torcivia
[che si impegnò con tenacia,
competenza e passione] collaboratore
esterno per la redazione
della Positio super martyrio, il
quale si impegnò con tenacia,
competenza e passione).
Il Congresso teologico della
Congregazione delle Cause dei
Santi, in due sessioni (maggio e
ottobre 2006) aveva esaminato la
Positio richiedendo ulteriore materiale
probativo, in pratica una
Positio suppletiva. Ma neppure
questa si rivelò sufficiente, tanto
che, nonostante la risposta affermativa
dei censori teologi, il 12 dicembre
del 2006, l’Ordinaria dei
Cardinali e dei Vescovi palesò
nuove difficoltà in ordine ad aspetti
fondamentali della vicenda,
la cui delicatezza - d’altra parte -
non sfuggiva a nessuno. Si trattava
di dimostrare che don Puglisi
era stato assassinato in odium fi-
sedicenne in seminario. Verrà ordinato
sacerdote nel luglio del
1960 dall’allora cardinale Ernesto
Ruffini, e sin da subito come vice
parroco nel quartiere dove era nato
orienta la sua azione pastorale a
favore dei giovani. Lo scontro con
la mafia inizia qui, in questo suo
tentativo quotidiano di minare dal
basso lo strapotere mafioso. Nel
1970 nominato parroco si trasferisce
a Godrano, un paesino nell’entroterra.
Continuerà però ad insegnare
religione nelle scuole medie
di Palermo e poi dal 1978 al Liceo
classico Vittorio Emanuele II. Nel-
A sinistra la
copertina del
libro “La
sapienza del
sorriso”di mons.
Vincenzo
Bertolone.A
destra:don Pino
Puglisi con Papa
Giovanni Paolo II
nel 1993 pochi
mesi prima del
suo assassinio.
Sotto.Tre
momenti dei
funerali di
popolo di don
Puglisi:i bambini,
i giovani,la sua
gente e il suo
cardinale
Pappalardo
dei da gente mafiosa sì, ma pur
sempre battezzata e professati-tesi
cristiana, cattolica, osservante.
La questione faceva tremare i
polsi, anche perché i pareri, in
ambito sia ecclesiale sia civile, erano
discordi, non univoci. Passarono
così altri tre anni, dalla fine
del 2006 al 2010, quando ricevetti
l’invito del cardinal Romeo, poi
ufficializzato, dopo la mia accettazione,
con provvedimento arcivescovile
del 6 agosto 2010, approvato
dalla Congregazione con decreto
del 24 agosto 2010. 1124
maggio 2011 la Postulazione consegnava
le risposte alle domande
richieste dall’Ordinaria dei Cardinali
e dei Vescovi il 12 dicembre
2006. Il 5 giugno 2012 la medesima
Ordinaria le riteneva esaustive.
Il 28 giugno 2012 Papa Benedetto
XVI autorizzava la Congregazione
delle Cause dei Santi a
promulgare il Decreto sul martirio
in odium fidei di padre Pino
Puglisi della Chiesa panormitana,
ucciso dalla mafia.
Che cosa mi indusse ad accettare
la nomina e l’onere a Postulatore?
Che cosa fece prevalere il
“«sì” (un sì, peraltro, convinto, de-
lo stesso anno viene nominato
prorettore del seminario minore
del capoluogo siciliano impegnandosi
principalmente nella promozione
delle vocazioni. La sua vita
dedicata ai giovani e allo studio
sulla scia degli insegnamenti del
Concilio Vaticano II (ne è testimone
la sua corposa biblioteca composta
da più di 4000 volumi) trova
il tuo epilogo nei tre anni che il
Servo di Dio Giuseppe Puglisi trascorrerà
nel rione Brancaccio, rione
confinante con quello dove era
nato e dove affronterà il sacrificio
estremo fino all’effusione del san-
ciso, determinato), sui tanti “se”,
“ma”, “forse”? In primo luogo, la
statura del personaggio, in tutte le
sue componenti e sfaccettature.
Perché mi chiedevo: se non è
martire luI, chi è martire? Se martire
è chi viene ucciso a motivo
della sua fede, anzi in odio della
sua fede, e perché non possa più
dare testimonianza al mondo dopo
aver testimoniato Cristo Signore
fino all’offerta totale, allora perché
la Chiesa non dovrebbe riconoscergli
il sigillo della santità? E,
mentre procedevo nella conoscenza
dell’uomo, del sacerdote,
del ministro di Cristo, del missionario,
don Giuseppe Puglisi diventava
ai miei occhi sempre più
grande, nella dolce fermezza di
predicare, proclamare, annunciare
il Vangelo a tutti, mafiosi compresi.
Pian piano veniva emergendo
la figura di un magnifico sacerdote.
Il libro, che non ambisce a essere
una biografia, ripercorre per
brevi cenni le tappe biografiche,
pastorali e giudiziarie della vicenda
terrena di don Puglisi e affronta
con maggior profondità le ragioni
e le cause del suo martirio.
Cultura
LIBERTÀ
Mercoledì 15 maggio 2013 37
Beatificazione Padre Puglisi
La sapienza del sorriso
Dibattito alle 10,30 nella sala “Piana”
con l’autore mons. Vincenzo Bertolone
gue in nome del Vangelo.
Don Puglisi come più volte sottolineato
durante il processo di
beatificazione da molti dei testimoni
non è un prete antimafia. E’
esclusivamente un parroco che
vive accanto al suo gregge e per
esso. Un giudizio confermato dalla
sentenza di condanna dei suoi
carnefici nella quale si afferma
“non faceva della lotta alla mafia
lo scopo del suo ministero: egli
desiderava condurre la sua comunità
ad una vita evangelica alternativa
alla mentalità ed agli interessi
dominanti”. In poche parole
Le ragioni e le cause del suo martirio
Dimostrato che don Puglisi è stato assassinato “in odium fidei” da gente mafiosa
Sento il dovere di ringraziare tutti
coloro che direttamente o indirettamente
hanno contribuito alla
redazione della “Responsio”, presentata
alla Congregazione delle
Cause dei Santi ed alla stesura di
questo testo.
Sempre più nitidamente venne
affermandosi in me il valore della
testimonianza di questo parroco
di una chiesa di una zona tra le
più depresse di Palermo (come dire
della Sicilia, ovvero dell’intero
Meridione d’Italia, dove mali storici
e condizioni antroposociologiche
del tutto speciali hanno favorito
e alimentato il triste fenomeno
mafioso, cioè antievangelico).
E nel contempo avvertii che -
accettando l’invito dell’Arcivescovo
palermitano - avrei potuto
chiarire anche un altro aspetto
molto importante: il suo atteggiamento
e (prima ancora di questo)
il suo essere “anti“. No, mi dicevo,
il parroco di Brancaccio non è stato
un prete “contro”, ma per l’uomo,
è stato sacerdote che ha avvertito
il bisogno incoercibile di
proporre, in ogni modo e con ogni
mezzo, la verità di Cristo.
Questa verità, che è accoglien-
un prete che svolge il suo compito
da prete. Nel quotidiano. La
mafia, organizzazione composta
di membri che “possono essere
definiti seguaci del cosiddetto «ateismo
pratico» perché di fatto,
nella prassi, collocati in un sistema
di valori «altri»” rispetto al
messaggio evangelico non poteva
sopportarlo. Una società segreta
dagli scopi perversi con la quale
don Puglisi con il suo lavoro da
prete era in lotta per la salvezza
delle anime, come dichiarato da
Andrea Riccardi.
L’esempio che ha lasciato è emblematico
di una Chiesa che non si
arrende. La testimonianza di un
metodo per affrontare il fenomeno
mafioso dalla parte dei deboli, con
una pastorale come ricorda mons.
Bertolone, “diretta ai bambini e ai
giovani per non lasciarli inermi
prede della proposta mafiosa”. Per
questo come da molti riconosciuto
don Puglisi non è stato un uomo
contro, ma un prete per l’uomo e
da prete ha contribuito ad un
cambio di atteggiamento anche
all’interno della Chiesa che non
poteva più rimanere neutrale rispetto
allo strapotere mafioso.
Tra qualche giorno don Giuseppe
Puglisi sarà proclamato ufficialmente
beato, un sacerdote che
non è rimasto in silenzio, martire
moderno di una chiesa comunque
in ascolto.
“Se siete ancora uomini fatevi
vedere alla luce del sole. Le porte
di questa chiesa sono aperte per
voi. Venite, io vi accolgo. Se siete
ancora uomini, parliamoci, incontriamoci”,
con queste parole che
Roberto Faenza fa pronunciare in
una omelia straziante al martire
della chiesa palermitana, nel film
“Alla luce del sole” c’è tutto il senso
di una morte cristiana accettata
con il sorriso sulle labbra.
*direttore del Dipartimento di Scienze
giuridiche - Università Cattolica
@AG_Chizzoniti
za del povero, che è rispetto per
l’altro, che è amore per la vita, che
è impegno per la difesa della dignità
della persona, che è essenziale
e radicale ascolto della Parola
ed è comunione, amicizia, pace,
responsabilità, non potrà - anche
in futuro - non scontrarsi con
la mafia, con il suo potere di morte,
con la sua arroganza, con l’irresponsabilità
verso l’altro, con la
sua volontà di annientare l’immagine
di Dio scolpita nel cuore e nel
volto degli uomini, con l’ipocrisia
della ritualità che copre la scia di
sangue nella quale intende lasciare
affondare il popolo siciliano.
Oggi tutto ciò appartiene alla
storia, non solo della Chiesa palermitana
e universale, ma della
società civile.
Una cosa è certa: la beatificazione
di don Puglisi è la promessa
di una svolta, e io vi scorgo un ininterrotto
flusso di grazia, donata
dal Signore all’antica e nobile
terra di Palermo e della Sicilia,
grazia che si estrinseca nella più
alta interpretazione del Vangelo
delle Beatitudini: «Beati i miti,
perché erediteranno la terra. Beati
quelli che hanno fame e sete
della giustizia, perché saranno saziati»
(Mt 5, 1-12). Don Giuseppe
Puglisi, infatti, si inserisce nella
stessa linea del beato Giacomo
Cusmano, palermitano, che rinunciò
a tutto: carriera, ricchezze,
successi, e si donò agli ultimi,
ai più poveri tra i poveri di cui si
sentì sempre servo.
Don Giuseppe Puglisi, affettuosamente
chiamato in vita e post
mortem «P. P. P. », conosce l’onore
degli altari; il suo comportamento,
e qui uso parole del cardinale
Romeo, è “inciso a caratteri di fuoco
divino nel cuore dell’essere discepoli
e amanti del Cristo”.
*Arcivescovo di Catanzaro-Squillace
Postulatore
della Causa di Beatificazione
Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 69 di 362

Mer 15/05/2013 Libertà Pagina 37
Le ragioni e le cause del suo martirio
Dimostrato che don Puglisi è stato assassinato "in odium fidei" da gente mafiosa.
Pubblichiamo, per gentile concessione delle Edizioni
Paoline, l' introduzione al volume "La sapienza del
sorriso - Il martirio di don Giuseppe Puglisi" dell'
autore mons. Vincenzo Bertolone di mons.
VINCENZO BERTOLONE* "Essere testimoni è
necessario soprattutto per chi conserva rabbia nei
confronti della società che vede ostile. A lui il
testimone deve infondere speranza, facendo
comprendere che la vita vale se è donata». Di don
Pino Puglisi conoscevo ed apprezzavo l' impegno
pastorale e quello civile, entrambi originati, come il
suo pensiero attesta, dalla medesima fonte (e come
potrebbe essere altrimenti?) alla quale attingeva un
altro sacerdote, ucciso in terra di missione una
trentina d' anni prima: padre Francesco Spoto,
settimo Superiore Generale della Congregazione
Missionari Servi dei Poveri, anche lui siciliano, anche
lui animato della stessa legge d' amore e della cui
causa di beatificazione super martirio ero stato
designato, a suo tempo, Postulatore, da padre
Giuseppe Giorgio, Superiore Generale della
Congregazione Missionari Servi dei Poveri. Quando l'
Arcivescovo della Chiesa di Palermo (il cardinale
Paolo Romeo) mi chiese di seguire quale Postulatore
anche la causa di beatificazione di don Giuseppe
Puglisi, nel mio cuore prese ad agitarsi la viva
preoccupazione di non essere all' altezza di assumere
un impegno tanto gravoso, perché denso di difficoltà
e di punti oscuri; condivisa col cardinale l' opportunità
che la questione fosse sottoposta anche al vaglio del
Consiglio presbiterale, presi alcuni mesi prima di
rispondere. La causa, allora, giaceva. Don Mario
Torcivia riteneva di avere fatto tutto ciò che era nelle
sue possibilità. L' iter era a un punto morto, dopo anni
di intenso lavoro (l' 8 novembre 2004 il padre Daniele
Ols, relatore della causa, aveva nominato don Mario
Torcivia [che si impegnò con tenacia, competenza e
passione] collaboratore esterno per la redazione della
Positio super martyrio , il quale si impegnò con
tenacia, competenza e passione). Il Congresso
teologico della Congregazione delle Cause dei Santi,
in due sessioni (maggio e ottobre 2006) aveva
esaminato la Positio richiedendo ulteriore materiale
probativo, in pratica una Positio suppletiva . Ma
neppure questa si rivelò sufficiente, tanto che,
nonostante la risposta affermativa dei censori teologi,
il 12 dicembre del 2006, l' Ordinaria dei Cardinali e dei
Vescovi palesò nuove difficoltà in ordine ad aspetti
Beatificazione Padre Puglisi
fondamentali della vicenda, la cui delicatezza - d' altra
parte - non sfuggiva a nessuno. Si trattava di
dimostrare che don Puglisi era stato assassinato in
odium fidei da gente mafiosa sì, ma pur sempre
battezzata e professati-tesi cristiana, cattolica,
osservante. La questione faceva tremare i polsi,
anche perché i pareri, in ambito sia ecclesiale sia
civile, erano discordi, non univoci. Passarono così
altri tre anni, dalla fine del 2006 al 2010, quando
ricevetti l' invito del cardinal Romeo, poi ufficializzato,
dopo la mia accettazione, con provvedimento
arcivescovile del 6 agosto 2010, approvato dalla
Congregazione con decreto del 24 agosto 2010. 1124
maggio 2011 la Postulazione consegnava le risposte
alle domande richieste dall' Ordinaria dei Cardinali e
dei Vescovi il 12 dicembre 2006. Il 5 giugno 2012 la
medesima Ordinaria le riteneva esaustive. Il 28
giugno 2012 Papa Benedetto XVI autorizzava la
Congregazione delle Cause dei Santi a promulgare il
Decreto sul martirio in odium fidei di padre Pino
Puglisi della Chiesa panormitana , ucciso dalla mafia.
Che cosa mi indusse ad accettare la nomina e l'
onere a Postulatore? Che cosa fece prevalere il "«sì"
(un sì, peraltro, convinto, deciso, determinato), sui
tanti "se", "ma", "forse"? In primo luogo, la statura del
personaggio, in tutte le sue componenti e
sfaccettature. Perché mi chiedevo: se non è martire
luI, chi è martire? Se martire è chi viene ucciso a
motivo della sua fede, anzi in odio della sua fede, e
perché non possa più dare testimonianza al mondo
dopo aver testimoniato Cristo Signore fino all' offerta
totale, allora perché la Chiesa non dovrebbe
riconoscergli il sigillo della santità? E, mentre
procedevo nella conoscenza dell' uomo, del
sacerdote, del ministro di Cristo, del missionario, don
Giuseppe Puglisi diventava ai miei occhi sempre più
grande, nella dolce fermezza di predicare,
proclamare, annunciare il Vangelo a tutti, mafiosi
compresi. Pian piano veniva emergendo la figura di
un magnifico sacerdote. Il libro, che non ambisce a
essere una biografia, ripercorre per brevi cenni le
tappe biografiche, pastorali e giudiziarie della vicenda
terrena di don Puglisi e affronta con maggior
profondità le ragioni e le cause del suo martirio. Sento
il dovere di ringraziare tutti coloro che direttamente o
indirettamente hanno contribuito alla redazione della
"Responsio", presentata alla Congregazione delle
Cause dei Santi ed alla stesura di questo testo.
Pagina 70 di 362

Mer 15/05/2013 Libertà Pagina 37
Sempre più nitidamente venne affermandosi in me il
valore della testimonianza di questo parroco di una
chiesa di una zona tra le più depresse di Palermo
(come dire della Sicilia, ovvero dell' intero Meridione
d' Italia, dove mali storici e condizioni
antroposociologiche del tutto speciali hanno favorito e
alimentato il triste fenomeno mafioso, cioè
antievangelico). E nel contempo avvertii che -
accettando l' invito dell' Arcivescovo palermitano -
avrei potuto chiarire anche un altro aspetto molto
importante: il suo atteggiamento e (prima ancora di
questo) il suo essere "anti". No, mi dicevo, il parroco
di Brancaccio non è stato un prete "contro", ma per l'
uomo, è stato sacerdote che ha avvertito il bisogno
incoercibile di proporre, in ogni modo e con ogni
mezzo, la verità di Cristo. Questa verità, che è
accoglienza del povero, che è rispetto per l' altro, che
è amore per la vita, che è impegno per la difesa della
dignità della persona, che è essenziale e radicale
ascolto della Parola ed è comunione, amicizia, pace,
responsabilità, non potrà - anche in futuro - non
scontrarsi con la mafia, con il suo potere di morte, con
la sua arroganza, con l' irresponsabilità verso l' altro,
con la sua volontà di annientare l' immagine di Dio
scolpita nel cuore e nel volto degli uomini, con l'
ipocrisia della ritualità che copre la scia di sangue
nella quale intende lasciare affondare il popolo
siciliano. Oggi tutto ciò appartiene alla storia, non solo
della Chiesa palermitana e universale, ma della
società civile. Una cosa è certa: la beatificazione di
don Puglisi è la promessa di una svolta, e io vi scorgo
un ininterrotto flusso di grazia, donata dal Signore all'
antica e nobile terra di Palermo e della Sicilia, grazia
che si estrinseca nella più alta interpretazione del
Vangelo delle Beatitudini: «Beati i miti, perché
erediteranno la terra. Beati quelli che hanno fame e
sete della giustizia, perché saranno saziati» (Mt 5, 1-
12). Don Giuseppe Puglisi, infatti, si inserisce nella
stessa linea del beato Giacomo Cusmano,
palermitano, che rinunciò a tutto: carriera, ricchezze,
successi, e si donò agli ultimi, ai più poveri tra i poveri
di cui si sentì sempre servo. Don Giuseppe Puglisi,
affettuosamente chiamato in vita e post mortem «P.
P. P. », conosce l' onore degli altari; il suo
comportamento, e qui uso parole del cardinale
Romeo, è "inciso a caratteri di fuoco divino nel cuore
dell' essere discepoli e amanti del Cristo".
*Arcivescovo di Catanzaro-Squillace Postulatore della
Causa di Beatificazione.
Beatificazione Padre Puglisi
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Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 72 di 362

.
Mer 15/05/2013 La Sicilia Pagina 18
18.
Incontri l vento mi ha portato due lettere della
Prima Guerra Mondiale fra i piedi.
INTERVISTA A LUCIO RUSSO
Lo studioso, intervenuto alle
celebrazioni per i 2.300 anni del
genio siracusano, fa il punto
sull’insegnamento della disciplina
I
LA SICILIA MERCOLEDÌ 15 MAGGIO 2013
ggi Cultura
I
Sì, fra i piedi, proprio così. Sono arriva-
ta un giorno a casa di mia madre a Messina
avvolta dal vento di scirocco. E davanti
a casa, spinta dal vento, mi è arrivata
una carta leggera e accartocciata. Insieme
a foglie, lattine di coca cola e biglietti del
tram una lettera leggera si è fermata fra le
gambe. Carta antica, scrittura vecchia, l’ho
raccolta e messa in borsa. Domani la leggo,
ho pensato. Poi il giorno dopo stessa
storia, stesso vento, fra le gambe un’altra
pagina volante. La raccolgo. Domani la
leggo quest’altra lettera, ho pensato. Passano
i giorni e i pensieri e dimentico quasi
quei vecchi fogli. Poi davanti a un the
con la mia amica Annalisa Manganaro,
pensiamo di leggere queste parole, con
l’aiuto della sua esperienza e di una lente
d’ingrandimento nera. Leggiamo a voce
alta e mentre leggiamo, il the diventa
LA LETTERA PORTATA DAL VENTO DI UN SOLDATO ALLA BATTAGLIA DEL PIAVE
«E’ stata la mia fortuna trovarmi qua. Se no a quest’ora ero morto»
GIOVANNA GIORDANO
freddo perché a scrivere è un soldato
scampato dalla Battaglia del Piave e tutti i
suoi amici sono morti nel fiume. Si chiamava
Giuseppe e scrive a sua sorella Carmelina
da un ricovero di feriti di guerra a
Fusignano, un piccolo paese in provincia
di Ravenna, il giorno undici novembre
1918. Lui vive in attesa delle lettere dei
suoi, circondato da feriti, «sto in pensiero
da te, quando non ricevo notizie, tu non
puoi sapere quante volte io scrivo alla settimana
e poi vedo che non ricevo niente e
mi rabbio». Riceve un telegramma dalla
famiglia con grande meraviglia mentre
era malinconico. «E poi cara sorella devi
sapere che dove mi trovo, mi pare mille
anni di potere andare via perché si sta
proprio male non è ne un ospedale e
neanche un ospizio di carità perché faccio
tutti i miei servizi militari e non mi trovo
mai da solo. Immagina che io da sempre
sono con una sola camicia e una sola mutanda,
sporca e sudicia che fa proprio
schifo e pietà a guardarla ma cosa posso
fare questo sarebbe l’esercito italiano che
dopo la presa di Trento e Trieste ci sta per
fare morire tutti e di fame e sporcizia». Lui
è un sopravvissuto. «E’ stata la mia fortuna
che mi trovo qua. Se no a quest’ora
non sa se ero morto come tutti i miei fratelli
che per la patria hanno versato la sua
vita e sangue sul fiume del Piave, che ne è
stato il mio Reggimento che stava per varcare
il Piave e il secondo e terzo Battaglione
sono rimasti dentro il fiume e li portò
tutti via, che il nemico affondò il ponte,
perciò tu immagina che morte hanno fatto
i miei fratelli che non si è visto neppure
la fumata del mio terzo Battaglione e il
secondo Battaglione e io ringrazio la Madonna
e il Signore che mi trovo sano e salvo,
sai. E io dico siamo finiti con la vittoria
ma però sangue se ne versa abbastanza e
troppo, sì aveva ragione la mia mamma a
piangere». Queste sono alcune parole della
lettera del soldato semplice Giuseppe,
parole che mi ha regalato il vento.
giovangiordano@yahoo. it
MBEATIFICAZIONE
M
Don Puglisi
interprete
dello spirito
evengelico
ANNALISA STANCANELLI
l saggio «La rivoluzione dimenticata.
Il pensiero scientifico greco
e la scienza moderna» è un punto
di partenza per chiunque voglia
approfondire il tema della scienza
ellenistica, il libro «Segmenti e
bastoncini» contiene interessanti argomentazioni
sul rapporto nuove
Lucio Russo e, a
destra, gli specchi
ANTONIO RAVIDÀ
ino Puglisi, che sta per diventare
Beato soprattutto per essere stato
assassinato dalla mafia, fu un Psacerdote
che visse in povertà e
tecnologie e didattica e una seria ri- ustori,
stette sempre nelle cosiddette seconde
flessione sui contenuti dell’insegna- applicazione
file. Ecco due veri e grandi motivi per i
mento e la direzione che la scuola tecnologica degli
quali Papa Francesco da vivo l’avrebbe
dovrà seguire nel futuro. Lucio Rus- studi di
condiviso e ammirato al di là della ferma,
so, docente all’Università «Tor Verga- Archimede
coraggiosa opposizione del parroco pata»
di Roma, è stato illustre relatore
a Siracusa al Convegno di apertura
delle Celebrazioni di Archimedee
che ricordano i 2300 anni dalla nascita
del celebre matematico. Russo
ha appena terminato un libro che si
occupa della scienza ellenistica, in
particolare di antica geografia matematica,
e sta per pubblicare un breve
articolo che introduce un dossier
su Archimede contenuto nel prossimo
numero della «Lettera matematica
Pristem». A margine del Convegno,
patrocinato dalla Provincia regionale
di Siracusa, il professore ha
risposto ad alcune domande sul genio
siracusano.
- Quali aspetti di Archimede la affascinano?
La matematica
deve ripartire
da Archimede
Juan Nuñez del Prado
L’eredità degli Inkas
La tradizione spirituale andina
utilizza il concetto di “Ranty”, che
può essere tradotto con
“equivalente” per definire la
“qualità energetica” di un fattore
della realtà, indipendentemente
dalle sue caratteristiche di specie
di appartenenza. Viene cioè
applicato sia nel caso di esseri
“viventi” che di siti di potere.
Dopo una ricerca durata diversi
anni e ovviamente stimolata,
appoggiata, e confortata
dall’esperienza di Juan Nunez del
lermitano alla violenza e all’arroganza
dei boss e dei loro fiancheggiatori. Tutti
sanno bene che il nuovo Pontefice ha
quali principali connotati sia il distacco
dai soldi e dall’agiatezza sia il rifiuto dei
privilegi. E questo piace immensamente
alla gente che guarda al cattolicesimo sì
per i valori etici e religiosi, ma oggi più
che mai per gli insegnamenti evangelici
che si ispirano ai principii altissimi e
fondanti dell’umanità e della convivenza
pacifica.
Una sorella della madre, nella vigilia di
un Natale, regalò una costosa coperta di
cachemire all’allora giovane parroco di
Godrano, paesino dove l’inverno era assai
rigido. Tempo dopo la zia gli chiese se
l’avesse aiutato nelle notti fredde in canonica.
Don Pino balbettò un nuovo rin-
«Trovo affascinante la straordinaria
Prado, lo staff dell’Associazione graziamento, arrossì e, imbarazzato, si
potenza del suo pensiero. Archimede
Tawantin è riuscita a ricostruire un impappinò. Fu roba di attimi perché, in-
affronta problemi di grande diffi- rio. Credo che la lezione più impor- eseguire procedure standard». - Sempre più stretto il rapporto fra i sistema coerente di utilizzo di capace da sempre di dire bugie, se ne
coltà e con una serie di passi che non tante che possiamo trarre dalle sue - Quale spirito di Archimede si deve giovani e le nuove tecnologie, quale antichi siti di potere etruschi e pre- uscì con la verità. La coperta era troppo
presuppongono quasi nessuna no- opere riguardi l’unità della cultura e trasmettere agli studenti che incon- la didattica della matematica più etruschi, che possiamo utilizzare bella e l’aveva donata a una famiglia bizione
preliminare e che in genere in particolare il completo dissolvertrano difficoltà nello studio della ma- adeguata agli studenti di oggi? Mate- per svolgere l’hatùn karpay
sognosa. E, per rassicurare la zia, aggiun-
non lasciano intuire la direzione in si dell’attuale confine tra matematitematica?matica degli antichi o dei moderni? italiano, mantenendo la stessa se che non avrebbe dovuto preoccupar-
cui si muovono, giunge inaspettataca e fisica. Il primo teorema del trat- «Credo che lo studio serio della ma- «La matematica del periodo ellenisti- struttura e gli stessi insegnamenti si. «Stai tranquilla –le disse– ho continuamente
alla soluzione. Forse però mi tato “Sui galleggianti” dimostra la tematica comporti difficoltà inelico, della quale Archimede rappre- di quello andino. Juan Nuñez
to a dormire nel sacco a pelo che mi ripa-
affascina ancora di più la sua capa- forma sferica degli oceani a riposo. minabili. Per avvicinare i giovani alsenta il massimo esponente, differi- Prado boliviano, antropologo e ra quanto basta». E per mangiare visto
cità di controllare allo stesso tempo Oggi a scuola non si insegna che si l’alpinismo non si spianano le monsce dalla matematica moderna so- docente all’Università di Cuzco, che era solo come faceva? Riempiva di
tutti i livelli della scienza: dalla scel- possano dimostrare teoremi su argotagne, ma si insegna a scalarle e, soprattutto perché è basata su metodi studioso di Psicologia, Cosmologia minestrone una pentola e ne mangiava
ta dei postulati, che in genere concementi del genere. Inoltre possiamo prattutto, si trasmette loro l’amore geometrici più che su metodi nume- e Civiltà andina, è stato l’allievo un po’ alla volta anche per giorni fino a
pisce in modo originale, fino alle ap- imparare come problemi che oggi per la montagna. Allo stesso modo rici: le figure e l’immaginazione visi- del più famoso Don Benito
quando inacidiva.
plicazioni tecnologiche».
siamo abituati a risolvere in modo nel caso della matematica non creva vi hanno una parte essenziale. Le Qoriwaman. Tiene corsi e seminari La parsimonia e l’essenzialità dei com-
- Cosa possiamo imparare oggi leg- analitico, con una serie complessa do che bisogni tanto appianare le nuove tecnologie si adattano quindi in Europa e negli Usa. Terrà un portamenti di questo sacerdote gran lagendo
Archimede è il titolo del suo di calcoli, possano essere risolti con difficoltà, quanto risvegliare l’inte- particolarmente bene a una didatti- seminario a Catania sabato e
voratore, figlio di un ciabattino, incurio-
intervento al Convegno; quale la le- metodi geometrici e sintetici, guadaresse dei giovani, facendo venire loca della matematica che recuperi domenica e una lezione lunedì alla sivano la Curia di Palermo sin dagli anni
zione più importante?
gnando molto sul piano della comro il desiderio di superare qualsiasi l’antico metodo sintetico, troppo Scuola superiore dell’Università di dell’arcivescovato del cardinale Salvato-
«Possiamo imparare molto, se siaprensione, a patto però di essere di- ostacolo. Da questo punto di vista la spesso sacrificato a vantaggio del- Catania (Villa San Saverio ore re Pappalardo (che «rischiò» di essere
mo disposti ad affrontare testi diffisposti a investire energie per inven- lettura di Archimede può essere l’apprendimento di algoritmi mecca- 20,30).
eletto Papa) e in breve tempo le quotacili,
che richiedono un impegno se- tare procedimenti originali invece di preziosa».
nici e ripetitivi».
zioni di don Puglisi salirono fino a quando
uno dei potenti vicari generali, il gesuita
monsignore Giuseppe Carcione, ne
condivise il progetto di realizzare il «Cen-
AL PREMIO SCIASCIA UN ARTISTA POLIEDRICO NELL’ARTE GRAFICA
tro Padre Nostro» nell’avamposto del
quartiere Brancaccio. Qui spacciatori di
droga e mafiosi (spesso la stessa cosa) la
facevano da padroni anche perché era
stata localizzata proprio lì la zona indu-
L’incisore Jacomucci, lo spazio nel tempo striale della città. Nella sede del Centro,
bersaglio di ladri e vandali al soldo dei
TIBERIO CRIVELLARO
no fin troppi galleristi che espongono modesti ausi su svariate materie) per mettere in risalto conno- boss, e nella chiesa parrocchiale l’aposto-
roppi critici d’arte «accreditati» spendono
lodi liturgiche e petulanti ossimori per modesti
contemporanei. Quasi sempre a favo- Tre
di pittura e scultura, quasi fossero le unitori
contemporanei in cerca di fortuna costretti a
pagare esosi pedaggi. La loro fierezza e vanità resta,
tuttavia, invenduta. Perché l’alienazione della non
arte immobilizza l’oggetto togliendo il linguaggio
e l’astrazione per assenza di stile. E la Biennale di
tazioni metafisiche e fiabesche. Poliedricità e prismaticità
si fondono col finto immobilismo delle
maschere che fungono da metafore relative al disfacimento
dell’essere, aprendo, provocatoriamente,
come Duchamp, una porta nel tempo del «nienlato
del prossimo Beato fu un fulgido
esempio. Tanti episodi legati alla sua vita
e al suo mortale agguato (sorrise al killer
che gli sparava e che anni dopo, prima
di pentirsi, ha rischiato di impazzire torche
testimonianze del figurativo, dimenticandosi Venezia? Festiva esposizione labirintica e stravate». Emergono stilemi del sociale, paesaggi dell’amentato dal rimorso) sono venuti fuori
di valenti incisori, quali Vitalini, De Carolis, Piacegante, dove la massa dei visitatori accorre spinta nima (dimensioni della memoria). La riservatezza durante l’istruttoria per la beatificazione.
si, Ciarrocchi, Palma…C’è da segnalare un altro dal clamore dei «media» e da critici settari istituzio- di questo autore, l’originalità figurativa, la purezza Ma è sulla condotta francescana di vita di
indiscusso contemporaneo: Carlo Jacomucci, nato nalizzati. Per cui ricordo ai tanti frequentatori en- dei segni lievitano la sua arte. Assieme ad altri 34 Pino Puglisi, specie in tempi difficilissimi
a Urbino nel 1949, ora residente a Macerata. Artitusiasti che Degas affermò: «Non si sposa l’arte, artisti di varia nazionalità, è stato scelto a concor- come i nostri, che è opportuno riflettere
sta poliedrico, nell’arte grafica, dalla puntasecca al piuttosto la si violenta». Un aforisma che calza? rere, con una puntasecca alla terza edizione del di più anche per rendere onore e merito
bulino, dall’acquaforte all’acquerello. In Jacomuc- Nelle opere di Jacomucci si ascolta un lamento Premio Leonardo Sciascia, manifestazione bienna- ai pressanti e frequenti inviti rivolti da
ci spicca una spazializzazione temporale, positura contro la moderna civiltà. Egli si confronta, nel le pressoché unica nell’ambito europeo anche per Papa Francesco, il cardinale che a Buenos
onirica di libera associazione; quel «linguaggio» su contemporaneo, in modo pacato con toni di colo- il suo carattere itinerante; da Catania a Roma, da Fi- Aires alla vettura della Curia preferiva
cui Freud insisteva. Non solo contemplazione ma re e non colore in una dimensione quasi mistica olrenze a Venezia, fino alla premiazione a Milano l’autobus. Don Pino non fu tra quei car-
anche ascolto per una semantica trasversale deltre lo spazio e il tempo. Forme filosofiche, preso- presso il Castello Sforzesco. Sono state almeno un rieristi richiamati dal Pontefice che l’all’oggetto-soggetto,
operando uno spostamento del cratiche fino al rinascimentale. Sta ora operando centinaio le sue «personali»: in Italia, in Europa e tro giorno ha pure ricordato alle suore
UN’OPERA DI JACOMUCCI
pregiudizio psichico e visivo. Da tempo, incombo- anche una ricerca (con acquacrilico e olio impres- nelle Americhe.
che devono essere «madri e non zitelle».
Beatificazione Padre Puglisi
Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 73 di 362

Mer 15/05/2013 La Sicilia Pagina 18
Beatificazione.
Don Puglisi interprete dello spirito evengelico
Antonio Ravidà Pino Puglisi, che sta per diventare
Beato soprattutto per essere stato assassinato dalla
mafia, fu un sacerdote che visse in povertà e stette
sempre nelle cosiddette seconde file. Ecco due veri e
grandi motivi per i quali Papa Francesco da vivo l'
avrebbe condiviso e ammirato al di là della ferma,
coraggiosa opposizione del parroco palermitano alla
violenza e all' arroganza dei boss e dei loro
fiancheggiatori. Tutti sanno bene che il nuovo
Pontefice ha quali principali connotati sia il distacco
dai soldi e dall' agiatezza sia il rifiuto dei privilegi. E
questo piace immensamente alla gente che guarda al
cattolicesimo sì per i valori etici e religiosi, ma oggi
più che mai per gli insegnamenti evangelici che si
ispirano ai principii altissimi e fondanti dell' umanità e
della convivenza pacifica. Una sorella della madre,
nella vigilia di un Natale, regalò una costosa coperta
di cachemire all' allora giovane parroco di Godrano,
paesino dove l' inverno era assai rigido. Tempo dopo
la zia gli chiese se l' avesse aiutato nelle notti fredde
in canonica. Don Pino balbettò un nuovo
ringraziamento, arrossì e, imbarazzato, si impappinò.
Fu roba di attimi perché, incapace da sempre di dire
bugie, se ne uscì con la verità. La coperta era troppo
bella e l' aveva donata a una famiglia bisognosa. E,
per rassicurare la zia, aggiunse che non avrebbe
dovuto preoccuparsi. «Stai tranquilla -le disse- ho
continuato a dormire nel sacco a pelo che mi ripara
quanto basta». E per mangiare visto che era solo
come faceva? Riempiva di minestrone una pentola e
ne mangiava un po' alla volta anche per giorni fino a
quando inacidiva. La parsimonia e l' essenzialità dei
comportamenti di questo sacerdote gran lavoratore,
figlio di un ciabattino, incuriosivano la Curia di
Palermo sin dagli anni dell' arcivescovato del
cardinale Salvatore Pappalardo (che «rischiò» di
essere eletto Papa) e in breve tempo le quotazioni di
don Puglisi salirono fino a quando uno dei potenti
vicari generali, il gesuita monsignore Giuseppe
Carcione, ne condivise il progetto di realizzare il
«Centro Padre Nostro» nell' avamposto del quartiere
Brancaccio. Qui spacciatori di droga e mafiosi
(spesso la stessa cosa) la facevano da padroni anche
perché era stata localizzata proprio lì la zona
industriale della città. Nella sede del Centro, bersaglio
di ladri e vandali al soldo dei boss, e nella chiesa
parrocchiale l' apostolato del prossimo Beato fu un
fulgido esempio. Tanti episodi legati alla sua vita e al
suo mortale agguato (sorrise al killer che gli sparava e
Beatificazione Padre Puglisi
che anni dopo, prima di pentirsi, ha rischiato di
impazzire tormentato dal rimorso) sono venuti fuori
durante l' istruttoria per la beatificazione. Ma è sulla
condotta francescana di vita di Pino Puglisi, specie in
tempi difficilissimi come i nostri, che è opportuno
riflettere di più anche per rendere onore e merito ai
pressanti e frequenti inviti rivolti da Papa Francesco, il
cardinale che a Buenos Aires alla vettura della Curia
preferiva l' autobus. Don Pino non fu tra quei
carrieristi richiamati dal Pontefice che l' altro giorno ha
pure ricordato alle suore che devono essere «madri e
non zitelle». 15/05/2013.
Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 74 di 362

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Mer 15/05/2013 ilsecoloxix.com Pagina 18
Beatificazione Padre Puglisi
Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 75 di 362

Mer 15/05/2013 ilsecoloxix.com Pagina 18
italia.
Il fratello di Don Puglisi: «Meglio vivo che beato»
| Speciale mafie | Firenze - « La beatificazione di mio
fratello? Io preferivo che fosse ancora vivo , anzichè
beato. La Chiesa oggi lo fa beato, ma quando serviva
una mano nessuno gliela diede a Pino». Parole di
dolore e di amarezza quelle di Gaetano , 82 anni,
fratello maggiore di don Pino Puglisi , ucciso dalla
mafia il 15 settembre del 1992 e che il 25 maggio
prossimo diventerà beato. Il primo ucciso dalla mafia
che sale agli onori degli altari. La testimonianza del
fratello di don Puglisi è raccolta da Mario Lancisi,
giornalista del quotidiano Il Tirreno, nel libro « Don
Puglisi. Il Vangelo contro la mafia », edito da Piemme,
con la prefazione di don Luigi Ciotti, in cui è
ripercorsa la vita del ex parroco di Brancaccio, ucciso
dai fratelli Graviano, i mandanti delle stragi dell' estate
del 1993. Un' estate calda, iniziata con l' attentato dei
Georgofili, a Firenze, il 27 maggio 1993, e conclusa il
15 settembre con l' uccisione del parroco di
Brancaccio da parte di un commando guidato dal
killer Salvatore Grigoli (46 omicidi) e Gaspare
Spatuzza. Nella biografia di don Puglisi viene dato
spazio alle testimonianze dei più stretti collaboratori
del prete palermitano: dal suo vice parroco Gregorio
Porcaro a suor Carolina Iavazzo e Pino Martinez, dai
magistrati Giancarlo Caselli e Lorenzo Matassa e
Luigi Patronaggio, pm dell' inchiesta che ha portato
all' individuazione dei killer e dei mandati dell'
omicidio, nonchè del vescovo Vincenzo Bertolone,
postulatore della causa di beatificazione.
Beatificazione Padre Puglisi
Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 76 di 362

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Mer 15/05/2013 Ansa Pagina 18
Beatificazione Padre Puglisi
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Mer 15/05/2013 Ansa Pagina 18
Mafia: fratello don Puglisi, era meglio vivo anziche'
beato
Esce libro su prete ucciso, 'Allora nessuno gli dette una mano'
(ANSA) - FIRENZE, 15 MAG - "La beatificazione di
mio fratello? Io preferivo che fosse ancora vivo,
anziché beato. La Chiesa oggi lo fa beato, ma quando
serviva una mano nessuno gliela diede a Pino".
Parole di dolore e di amarezza quelle di Gaetano, 82
anni, fratello maggiore di don Pino Puglisi, ucciso
dalla mafia il 15 settembre del 1992 e che il 25
maggio prossimo diventerà beato. Il primo ucciso
dalla mafia che sale agli onori degli altari. La
testimonianza del fratello di don Puglisi é raccolta da
Mario Lancisi, giornalista del quotidiano Il Tirreno, nel
libro "Don Puglisi. Il Vangelo contro la mafia", edito da
Piemme, con la prefazione di don Luigi Ciotti, in cui é
ripercorsa la vita del ex parroco di Brancaccio, ucciso
dai fratelli Graviano, i mandanti delle stragi dell' estate
del 1993. Un' estate calda, iniziata con l' attentato dei
Georgofili, a Firenze, il 27 maggio 1993, e conclusa il
15 settembre con l' uccisione del parroco di
Brancaccio da parte di un commando guidato dal
killer Salvatore Grigoli (46 omicidi) e Gaspare
Spatuzza. Nella biografia di don Puglisi viene dato
spazio alle testimonianze dei più stretti collaboratori
del prete palermitano: dal suo vice parroco Gregorio
Porcaro a suor Carolina Iavazzo e Pino Martinez, dai
magistrati Giancarlo Caselli e Lorenzo Matassa e
Luigi Patronaggio, pm dell' inchiesta che ha portato
all' individuazione dei killer e dei mandati dell'
omicidio, nonché del vescovo Vincenzo Bertolone,
postulatore della causa di beatificazione.
Beatificazione Padre Puglisi
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arden”
atro del
Garden”
ra, c’è lo
cabaret”.
Rossana
a Rubini e
ngono i
iano e
musicali
esso
i locali del
ngresso
scao.
omeniche
Garden” si
co
a
lle scorse
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Gio 16/05/2013 La Nuova Ferrara Pagina 28
GIOVEDÌ 16 MAGGIO 2013 LA NUOVA Agenda 29
la rassegna di pianoforte
è al liceo ariosto
■■ Ancora all’insegna della
collaborazione tra Liceo classico
Ariosto e conservatorio “G.
Frescobaldi” di Ferrara, oggi
dalle 20.45 si svolge il terzo
concerto della rassegna
“Pianoforte mon amour”. Ad
esibirsi i giovani talenti
Francesco Zamorani, Domenico
Vitolo, Chiara Rosignoli e Matteo
Forlani, diretti dai professori
Andrea Passigli, Adriano Cirillo e
Luigi Di Ilio. L’appuntamento, ad
ingresso libero, si svolge presso
l’atrio Bassani, con ingresso da
via Arianuova 17.
domani al barco
Un grande momento
con Alessandra
ed il suo cane Lulù
Domani, dalle 21, il Circolo Arci
Buontemponi (in via dell’Indipendenza
40 al Barco) ospita
la grande festa in onore di
Alessandra e Lulù. Durante la
serata, che vede pure la partecipazione
del consigliere regionale
Mauro Malaguti, Alessandra
guiderà Lulù in alcuni esercizi
pratici di dog therapy che
dimostreranno quanto un cane
da supporto possa essere
prezioso per una persona disabile
(Lulù chiama aiuto in caso
di difficoltà di Alessandra, è in
grado di raccogliere tutto ciò
che cade ad Alessandra, perfino
una moneta da 1 centesimo
di euro, la aiuta a stendere
ilbucato, le porge il cellulare
quando questo suona prelevandolo
dal cassetto del comodino
e riponendolo alla fine
della conversazione, chiudendo
anche il cassetto). Per Alessandra
l’aiuto di Lulù è veramente
unico. Presenti gli autori
del libro Alessandra Santandrea
e Marina Casciani.
Ameriqua
sab. fest. 15-17.35-20.10-22.40;
fer. 17.35-20.10-22.40
Effetti collaterali
sab. fest. 15.10-17.35-20-22.25;
sab. ult. 0.45; fer. 17.35-20-22.25
Hansel e Gretel-Cacciatori di streghe
sab. fest. 15.30-17.50-20.10-22.25;
sab. ult. 0.35; fer. 17.50-20.10-22.25
Mi rifaccio vivo
sab. fest. 15.10-17.40-20.10-22.30;
fer. 17.40-20.10-22.30
Il grande Gatsby (3D)
sab. fest. 15-18-21.10; sab. ult. 0.15;
fer. 18-21.10
Il grande Gatsby
sab. fest. 15.30-19-22.10; fer. 19-22.10
I Croods
giov. ven. lun. 17.40; mart. 18.30-21.30
ARGENTA
DEI FLUTTUANTI
Beatificazione Padre Puglisi
alla biblioteca ariostea
la giornata della “dante”
■■ Si svolge oggi alle 17 nella
cornice della sala Agnelli della
Biblioteca Ariostea la “Giornata
della Dante”. In programma la
cerimonia conclusiva del premio
artistico-letterario “Dante” 2013
promosso dalla Società Dante
Alighieri di Ferrara. Alla presenza
delle autorità scolastiche e
cittadine vengono premiati i
lavori più rappresentativi degli
studenti dei vari ordini di scuola
(elementare, media, superiori e
Università) oltre che degli adulti.
Coordina Luisa Carrà, presidente
della “Dante”.
❙❙ FARMACIE di turno in città
Fino al 17/5 Orario 9-13/15.30-19.30
TOMAINI
via Saraceno, 55 0532/206906
❙❙ FARMACIE SERVIZIO CONTINUO
(7-23 a chiamata 23-7)
Fides 0532/209493
Com.le Porta Mare 0532/753284
Farmaci a domicilio 0532/767678
❙❙ FARMACIE di turno in
provincia
ARGENTA
Fino al 17/5: Argenta (Comunale).
BONDENO
Fino al 20/5: Scortichino.
CENTO-S.AGOSTINO-MIRABELLO
POGGIO R.-VIGARANO MAINARDA
Fino al 17/5: Cento (Nuova del
Guercino), Poggio Renatico.
CODIGORO-COMACCHIO
Fino al 20/5: Lido Estensi, Lagosanto,
Monticelli.
COPPARO
Fino al 18/5: Ambrogio, Gherardi.
PORTOMAGGIORE-OSTELLATO-MA
SI TORELLO
Fino al 18/5: Dogato.
AZIENDA AUSL
NUMERI
UTILI
CUP (PRENOTAZIONI) 800 532000
OSPEDALE S. ANNA 0532/236111
❙❙ PRONTO SOCCORSO
VETERINARIO
Clinica Veterinaria Estense
Via Pianelle 31 - Francolino
0532/720033
Ospedale degli Animali
Via Zucchini 81/83 0532/773954
SOS fauna selvatica
Fattoria degli animali “la Collinara”
Chiusura estiva
CENTO
CINEPARK
Sala 1: Mi rifaccio vivo
fer. 20.15-22.30; fest. 18-20.15-22.30
Sala 1: Le avventure di Taddeo l’esploratore
sab. 18 fest. 16
Sala 1: La scelta di Barbara
lun. 21.15
Sala 2: La casa
fer. 20.30-22.30; sab. 18-20.30-22.30;
fest. 16-18-20.30-22.30
Sala 3: L’uomo con i pugni di ferro
fer. 20.30; fest. 20.30-22.30
Sala 3: Il grande Gatsby fer. sab. 22.30
Sala 3: Violetta
sab. 18.30; fest. 16.30-18.30
Sala 4: Treno di notte per Lisbona
fer. 20.15-22.30; sab. 18-20.15-22.30;
fest. 16-18.30-21.30
continuano le iniziative
di “famiglie assieme”
■■ Maggio mese dei bambini e
delle famiglie, tra giochi e
riflessioni. “Famiglie Assieme”:
decimo mese delle famiglie e del
volontariato familiare. Tutti i
venerdì pomeriggio arrivano in
piazza XXIV Maggio gli animatori
del Cus con divertenti proposte
di gioco all’aperto sempre
nuove per bambini di tutte le
età. E inoltre tutti i giorni la Città
dei ragazzi: tutti i pomeriggi i
ragazzi volontari aprono il
Kinder-caffé, il piccolo bar dove
si possono fare gustose
merende, mercatino e botteghe.
il meteo
IN ITALIA
■ Nord: piogge o rovesci
di forte intensità tra
Liguria, Piemonte,
Lombardia e settore
occidentale di Emilia
Romagna in estensione al
Triveneto. Tra entroterra
Veneto e Friuli Venezia
Giulia le precipitazioni
risulteranno diffuse e di
forte intensità.
Centro e Sardegna:
precipitazioni sulla
Toscana, specie sul settore
settentrionale della
regione. Nuvolosità
variabile sulla Sardegna
con piogge sparse.
Sud e Sicilia: piogge tra
Campania, Basilicata e
Calabria e tra Puglia e
Molise in miglioramento
dalla mattinata con ampie
schiarite.
TEMPERATURE
IN ITALIA
MIN MAX
BOLZANO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11 . . . . . . . . . . . . . 26 . . . . . . . . . .
VERONA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12 . . . . . . . . . . . . . . 23 . . . . . . . . . .
TRIESTE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12 . . . . . . . . . . . . . . 21 . . . . . . . . . .
VENEZIA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12 . . . . . . . . . . . . . . 21 . . . . . . . . . .
MILANO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 13 . . . . . . . . . . . . . . 21 . . . . . . . . . .
TORINO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12 . . . . . . . . . . . . . . 13 . . . . . . . . . .
GENOVA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16 . . . . . . . . . . . . . . 20 . . . . . . . . . .
BOLOGNA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10 . . . . . . . . . . . . . . 24 . . . . . . . . . .
IMPERIA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16 . . . . . . . . . . . . . . 17 . . . . . . . . . .
FIRENZE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11 . . . . . . . . . . . . . 23 . . . . . . . . . .
PISA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11 . . . . . . . . . . . . . 21 . . . . . . . . . .
ANCONA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10 . . . . . . . . . . . . . . 23 . . . . . . . . . .
L’AQUILA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8. . . . . . . . . . . . 20 . . . . . . . . . .
PESCARA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9. . . . . . . . . . . . 23 . . . . . . . . . .
ROMA . . . . . . . . . . . . . . . . FIUMICINO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11 . . . . . . . . . . . . . 20 . . . . . . . . . .
BARI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11 . . . . . . . . . . . . . 25 . . . . . . . . . .
NAPOLI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14 . . . . . . . . . . . . . . 22 . . . . . . . . . .
REGGIO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . CALABRIA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 13 . . . . . . . . . . . . . . 22 . . . . . . . . . .
PALERMO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16 . . . . . . . . . . . . . . 22 . . . . . . . . . .
MESSINA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 15 . . . . . . . . . . . . . . 18 . . . . . . . . . .
CAGLIARI 17 19
TEMPERATURE
ESTERE
MIN MAX
AMSTERDAM . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9. . . . . . . . . . . . 14 . . . . . . . . . .
ATENE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 19 . . . . . . . . . . . . . . 22 . . . . . . . . . .
BARCELLONA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 15 . . . . . . . . . . . . . . 19 . . . . . . . . . .
BERLINO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9. . . . . . . . . . . . 16 . . . . . . . . . .
IL . . . . . CAIRO . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 19 . . . . . . . . . . . . . . 28 . . . . . . . . . .
GINEVRA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 13 . . . . . . . . . . . . . . 24 . . . . . . . . . .
ISTANBUL . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 15 . . . . . . . . . . . . . . 18 . . . . . . . . . .
LISBONA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 13 . . . . . . . . . . . . . . 19 . . . . . . . . . .
LONDRA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6. . . . . . . . . . . . 12 . . . . . . . . . .
MOSCA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14 . . . . . . . . . . . . . . 30 . . . . . . . . . .
PARIGI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8. . . . . . . . . . . . 16 . . . . . . . . . .
PRAGA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5. . . . . . . . . . . . 18 . . . . . . . . . .
STOCCOLMA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3. . . . . . . . . . . . 12 . . . . . . . . . .
TUNISI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 19 . . . . . . . . . . . . . . 26 . . . . . . . . . .
VIENNA 10 20
Sala 5: Il grande Gatsby
fer. 20.30; sab. 17.45-20.30;
fest. 16-18.45-21.30
Sala 6: Hansel e Gretel...
fer. 20.30; fest. 18.30
Sala 6: Iron man 3
fer. 22.30; sab. 18-22.30; fest. 16-21.30
DON ZUCCHINI
Riposo
spett./
CODIGORO
ARENA
Chiusura estiva
COPPARO
ASTRA
La frode
fer. 20.30-22.30;
fest. 16.30-18.30-20.30-22.30
PORTO GARIBALDI
il concorso fotografico
organizzato da csv e usl
■■ Il Servizio per le
Tossicodipendenze dell’Azienda
Usl di Ferrara insieme al
Csv Agire Sociale - Centro per i
servizi per il volontariato e il
Grattacielo 183 - Punto d’ascolto
sulle dipendenze hanno
promosso il concorso
fotografico “Dipendenze: diversi
occhi diverse percezioni”,
aperto a tutti, senza distinzione
d’età, con partecipazione
gratuita e venerdì 17 Maggio
termine ultimo per presentare i
lavori. Info via mail scrivendo a
concorsodipendeze@gmai
ex convento santa lucia
Il premio Soroptimist alla Riberti
CINEPLUS
Sala 1: Viaggio sola
fer. 20.30-22.30; sab. 18-20.30-22.30;
fest. 16-18-20.30-22.30
Sala 2: Hansel e Gretel...
fer. 20.30; fest. 18.30
Sala 2: Iron Man 3 (3D)
fer. 22.30; sab. 18-22.30; fest. 16-21.30
Sala 3: L’uomo con i pugni di ferro
fer. 20.30; fest. 20.30-22.30
Sala 3: Il grande Gatsby
fer. sab. 22.30
Sala 3: Violetta sab. 18; fest. 16-18
Sala 4: La casa
fer. 20.30-22.30; sab. 18-20.30-22.30;
fest. 16-18-20.30-22.30
Sala 5: Il grande Gatsby
fer. 20.30; sab. 17.45-20.30;
fest. 16-18.45-21.30
Sala 6: Fire with fire
fer. 20.30-22.30; fest. 18-20.30-22.30
Sala 6: Il figlio dell’altra lun. 21.15
Sala 6: Le avventure di Taddeo...
sab. 18; fest. 16
caccia ai biglietti
per violetta all’uci cinemas
■■ All’Uci Cinemas record di
prevendite per “Violetta”,
l’evento in programma sabato
18 e domenica 19 maggio con
35mila biglietti già venduti. È
caccia agli ultimi ticket per
partecipare all’unico,
memorabile, irripetibile,
attesissimo week-end evento
con la regina delle serie tv che si
svolgerà in tutte le 42 multisale
del circuito Uci, compresa
Ferrara. I V-Lovers possono
acquistare nelle casse Uci
Cinemas pure l’esclusivo Diario
di Violetta, nonché il cd+dvd.
Oggi alle 17 nell’Auditorium dell’ex Convento
di Santa Lucia (in via Ariosto 35) c’è la cerimonia
di attribuzione del premio Soroptimist per
la ricerca scientifica di 3000 euro a Silvia Riberti
(nella foto), laureata in filosofia specialistica al
Dipartimento di studi umanistici dell’Università
di Ferrara, per il suo studio dal titolo “Di fronte
alla crisi ecologica: la filosofia, promotrice
dell'educazione allo sviluppo sostenibile”. Dopo
i saluti del rettore Pasquale Nappi, interviene
Camilla Segre, presidente Soroptimist Club
di Ferrara, poi vengono presentate le tre candidate,
relazione della Riberti, infine l’aperitivo.
AIR CONDITIONING
il progetto
Aiesec presenta
le idee lavorative
per gli studenti
Avrà luogo domani mattina alle
10.30, presso l’aula magna
della Facoltà di Economia in
voltapaletto 11 il primo dei due
incontri informativi organizzati
da Aiesec Ferrara, l’associazione
Ong che offre agli studenti
universitari diverse opportunità
lavorative e formative attraverso
stages all’estero. Il programma
dell’evento, organizzato
in collaborazione con il
Jobcenter dell’Università di
Ferrara, prevede una presentazione
dell’associazione e dei
suoi programmi, con le testimonianze
di ragazzi che hanno
già usufruito degli scambi
proposti da Aiesec e nella fase
conclusiva del meeting, colloqui
di selezione per gli studenti
interessati, a partire durante
l’estate 2013.
Martedì prossimo, dalle 10
alle 16, al polo biomedico
Mammut dell’Unife in via Fossato
di Mortara, avrà poi luogo
la prima giornata interamente
dedicata alla scoperta delle
molteplici opportunità di crescita
professionale in Italia ed
all’estero (corsi, stages, finanziamenti,
ecc.) che gli enti e associazioni
del territorio offrono
a tutti gli studenti e neo-laureati,
ferraresi e non.
L’evento, sempre organizzato
da Aiesec Ferrara, vedrà inoltre
la partecipazione tra gli altri
di Informagiovani, Eurodesk,
Elsa, Er.Go, FormandoPercorsi,
Se@tv, Esn, Jobcenter Unife
che con i loro stand accoglieranno
tutti gli studenti interessati
a raccogliere informazioni
sulle opportunità di lavoro e
stages, consegnare il proprio
curriculum vitae e partecipare
agli incontri di presentazione
dedicati.
Federico Pansini
due incontri
Giornata dedicata
a don Puglisi
Oggi un doppio appuntamento
dedicato a don Giuseppe Puglisi,
colui che ha lottato contro la mafia
in Calabria. Nella veste di relatore
monsignor Vincenzo Bertolone,
arcivescovo di Catanzaro e
postulatore della causa di
beatificazione di don Giuseppe. Si
parte alle 9.30 all’Abbazia di
Pomposa con il clero diocesano, alle
21 all’Istituto “Casa Cini” di Ferrara
aperto al laicato.
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Gio 16/05/2013 La Nuova Ferrara Pagina 28
Giornata dedicata a don Puglisi
due incontri.
Oggi un doppio appuntamento dedicato a don
Giuseppe Puglisi, colui che ha lottato contro la mafia
in Calabria. Nella veste di relatore monsignor
Vincenzo Bertolone, arcivescovo di Catanzaro e
postulatore della causa di beatificazione di don
Giuseppe. Si parte alle 9.30 all' Abbazia di Pomposa
con il clero diocesano, alle 21 all' Istituto "Casa Cini"
di Ferrara aperto al laicato.
Beatificazione Padre Puglisi
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Gio 16/05/2013 Il Piccolo Pagina 24
24 Trieste cronaca IL PICCOLO GIOVEDÌ 16 MAGGIO 2013
in breve
DALLE 9 ALLE 12
Postazione delle Poste
nell’atrio della Questura
■■ Inoccasionedell’emissione
delfrancobollodedicatoalle
Questured’Italia,oggidalle9
alle12saràattivatauna
postazionediPosteItaliane –
Sezionefilatelianell’atrio
principaledellaQuestura.Sarà
disponibilematerialefilatelico
riguardantelaPoliziadiStato.
di Giovanni Tomasin
Uomini gelosi, possessivi, che
finiscono in manette a causa
della loro incapacità di accettare
il fatto che una donna non è
oggetto di possesso. Nel giro di
poche ore i militari dell’Arma
dei carabinieri hanno effettuato
due arresti per stalking. Il secondo
è stato realizzato grazie
anche al provvidenziale intervento
di un appuntato della
Guardia di Finanza, al momento
fuori servizio.
Da quando lo stalking è diventato
un reato anche per la
giurisdizione italiana, in forma
di “atti persecutori”, l’attenzione
delle forze dell’ordine nella
repressione del fenomeno è
molto alta. Il più delle volte, anche
se non sempre, si tratta di
uomini che non si rassegnano
alla fine di una relazione.
Il primo arresto è scattato
martedì pomeriggio, attorno alle
14, ed è stato portato a compimento
dai militari del Comando
stazione carabinieri di
Muggia. La segnalazione è partita
quando una cinquantenne
che vive nella cittadina ha visto
nelle vicinanze di casa un 46enne,
G.M. le sue iniziali, che da
diverso tempo era diventato
per lei un vero e proprio tormento.
L’uomo era già noto alle forze
dell’ordine perché, proprio a
causa della sua ossessiva propensione
allo stalking, aveva
già ricevuto un’ordinanza di arresti
domiciliari. Secondo il comunicato
diramato dall’Arma
l’uomo si era «reso responsabile,
in più occasioni, di atti persecutori»
nei confronti della
donna.
Ma l’ordinanza del giudice,
che gli imponeva di restare
chiuso in casa per non nuocere
ulteriormente alla signora, non
è bastata. Incurante delle conseguenze
è tornato a farsi vivo.
VIALE CAMPI ELISI
Vende abusivamente coltelli: multato
■■ Intervento della Squadra Volante della
Questura, l’altro pomeriggio, in viale Capi Elisi
dove un uomo stava proponendo ai passanti e
ai clienti di alcuni esercizi commerciali della
zona l’acquisto di un set di coltelli da cucina.
Una volta rintracciato e chiesto conto del suo
operato, è stato accompagnato in Questura
dove è stato identificato (si tratta del cittadino
rumeno A.G., nato nel 1980, senza fissa
dimora) e gli è stata contestata la sanzione
amministrativa di 5 mila euro per la vendita
ambulante senza licenza. Gli operatori hanno
sequestrato la scatola contenente i coltelli.
Appena avuta notizia di quel
che stava accadendo, i carabinieri
di Muggia si sono precipitati
sul posto e hanno arrestato
G.M. Ora l’uomo dovrà affrontare
non soltanto l’accusa di
stalking, ma anche di non aver
rispettato gli obblighi imposti
dalla misura degli arresti domiciliari.
Appena poche ore dopo, nella
serata di martedì, è stato effettuato
il secondo arresto. V.G.
sono le iniziali del triestino
42enne protagonista di questo
secondo episodio. Nel marzo
scorso era stato ammonito dal
questore, che l’aveva fermamente
invitato a desistere dalle
soffocanti “attenzioni” che dedicava
alla ex moglie di origine
ucraina. Un ammonimento
presto dimenticato.
Erano da poco passate le 20
quando, nei dintorni di piazza
Sant’Antonio, l’appuntato della
Guardia di Finanza del Primo
gruppo Trieste L.N. ha visto
un uomo strattonare una donna
nella pubblica via. Indispettito
dalla brutalità del gesto, il
finanziere si è avvicinato per
chiedere spiegazioni, mentre la
donna l’implorava di mandar
via l’aggressore. L’uomo delle
Fiamme gialle a quel punto ha
suggerito alla donna di allontanarsi,
chiedendo invece a V.G.
le sue generalità. «Non ti faccio
vedere un bel niente», ha risposto
lo stalker prima di allontanarsi
con passo deciso. Il finanziere
non s’è scoraggiato e,
quatto quatto, ha deciso di pe-
A volte la fede non basta, serve
l’impegno, senso della responsabilità,
il coraggio di tramutare la
rabbia in azione. Non ha dubbi
don Marcello Cozzi, il vicepresidente
nazionale di Libera (Associazioni,
nomi e numeri contro
le mafie), intervenuto ieri nella
sede della Libreria Minerva di
via San Nicolò per rievocare
Don Puglisi, il sacerdote siciliano
prossimo alla beatificazione
(25 maggio), vittima dei sicari di
Cosa Nostra nell’attentato del
1993 nel quartiere del Brancaccio
a Palermo. Assenza di toni
celebrativi, il respiro di una missione
accidentata da troppi ri-
alle 10
Sap: commemorazione
deicaduti della Polizia
■■ LaSegreteriadelSap
(Sindacatoautonomodipolizia)
diTrieste organizza,nell’ambito
del“MemorialDay”,una
commemorazioneper ricordare
tuttiicadutidellaPoliziadiStato,
conl’intentodiconsolidarenelle
futuregenerazioniilvaloredella
legalità.Oggialle10siterràal
FamediodellaQuesturadi
Triestelacerimonia,verrà anche
depostaunacoronadifiori.
dinarlo, telefonando al contempo
ai carabinieri. Ha continuato
a seguirlo di soppiatto fino a
quando la pattuglia del Nucleo
radiomobile dei carabinieri di
via dell’Istria ha raggiunto lo
stalker in una via del centro,
ammanettandolo.
Le cronache giudiziarie, anche
locali, sono ormai piene di
fatti di questo genere. Basta sfogliare
quelle delle ultime settimane
per trovare una sentenza
di allontanamento per un professionista
che minacciava di
«spezzare le gambe» alla ex
compagna, un dipendente
dell’Azienda sanitaria condannato
a un anno e 4 mesi di reclusione
e il pagamento di una
provvisionale di 3mila euro per
molestie a una collega, un ulte-
schi, poche certezze e tanta speranza.
Don Cozzi si offre al pubblico
con questa veste, disegnando
la figura di don Puglisi ma indicando
temi e patemi di una
battaglia, quella contro le mafie,
che richiede solo la presenza in
prima linea su vari livelli sociali:
«Eh sì, la fede qui deve essere
supportata da un cammino che
diventa impegno reale – ha esordito
don Cozzi – ma fortunatamente,
nel mio “pellegrinare”
degli incontri, vedo un senso
crescente in tal senso, sempre
più persone che spingono per incanalare
la propria rabbia verso
una responsabilità partecipe.
IL DATO DEL 2012
Enel: 47mila consulenze telefoniche
■■ Con circa 47mila richieste di consulenza
telefonica nel corso del 2012, per le oltre 33mila
forniture gestite nel territorio triestino, Enel si
conferma al top per la qualità dei servizi
telefonici offerti alla clientela, sia per il mercato
libero con Enel Energia sia per il servizio di
maggior tutela con Enel Servizio Elettrico. Lo ha
stabilito l’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas
- fa sapere una nota di Enel spa -, che ha reso
nota la classifica dei call center delle aziende di
vendita con oltre 50mila clienti. Le richieste di
consulenza telefonica sono risultate a Trieste in
crescita del 33,6% rispetto al 2011.
La legge del 2009
riore ordine di allontanamento
nei confronti di un 35enne che
aveva picchiato l’ex e le aveva
bruciato il motorino.
Sembra un bollettino di guerra
ma è la realtà di un fenomeno
che è sempre esistito e che
soltanto da pochi anni viene
perseguito con strumenti giudiziari
atti a reprimerlo. Secondo
l’Istat sono oltre sette milioni
in Italia le vittime - in gran parte
donne - di una violenza fisica
e psichica. Quasi tre milioni
hanno dovuto sopportare la
martellante azione di un persecutore.
All’inizio il comportamento
è spesso gentile, suadente,
ma col tempo diviene maniacale,
finalizzato al «sequestro
psicologico» della vittima.
©RIPRODUZIONERISERVATA
«Sono i mafiosi che devono avere paura»
Don Cozzi, vicepresidente di Libera, in città: «Una battaglia che si vive con l’impegno quotidiano»
Questo è ancor più forte come
segnale anche alla luce della crisi
che coinvolge oramai tutti e
che ci spinge a vivere diversamente
la nostra quotidianità».
È la figura di don Puglisi il
“pretesto” dell’incontro di ieri,
sacerdote e insegnante di religione
liquidato dalla mafia il 15 settembre
del 1993, nel giorno del
suo 56.o compleanno. Due i killer
dell’attentato, Salvatore Grigoli
e Gaspare Spatuzza, membri
di Cosa Nostra, entrambi arrestati
ma divenuti ben presto
“collaboratori di giustizia”. Parlando
di loro, don Marcello Cozzi
ha ricordato uno spunto signi-
per il centenario
Sabato Open day
al Rittmeyer
■■ Percelebrareicent’anni
dell’istitutoperciechi,sabatosi
terràunOpenday speciale,con
visitebendateguidateal parco.
Appuntamentodalle10finoalle
16.30,ognimezz’ora.Alle17.30,
l’aperitivoalgiardinodeisensi.
Perprenotarelavisita chiamare
lo040-4198911.Durante l’Open
daysipotràvederela mostradei
manufattidellaboratorio
dell’istituto.
La piaga-stalking: due arresti in poche ore
I carabinieri sorprendono un 46enne di Muggia e un 42enne triestino mentre perseguitano le rispettive ex sotto casa
Un arresto effettuato dai carabinieri in un’immagine d’archivio
A destra, don Marcello Cozzi, vicepresidente nazionale di Libera (Foto Bruni)
Beatificazione Padre Puglisi
❙❙ In Italia le condotte tipiche dello
stalking vengono perseguite
nella forma del reato di “atti persecutori”
(art. 612-bis c.p.), introdotto
con un decreto legge del
febbraio 2009, conosciuto come
decreto Maroni. La norma introduce
all’interno del codice penale
della Repubblica italiana, spiega
la pagina corrispondente dell’enciclopedia
telematica Wikipedia,
l'articolo 612-bis, rubricato “atti
persecutori”, che al comma 1 recita:
«Salvo che il fatto costituisca
più grave reato, è punito con la
reclusione da sei mesi a quattro
anni chiunque, con condotte reiterate,
minaccia o molesta taluno
in modo da cagionare un perdurante
e grave stato di ansia o di
paura ovvero da ingenerare un
fondato timore per l'incolumità
propria o di un prossimo congiunto
o di persona al medesimo legata
da relazione affettiva ovvero
da costringere lo stesso ad alterare
le proprie abitudini di vita».
Negli Stati uniti lo stalking è reato
da molto tempo: in California
dal 1990.
qatar
Il Web libera Gurung
l’ex docente nepalese
del Mondo unito
Dorje Gurung al ritorno in patria
Dorje Gurung, l’ex insegnante
nepalese del Collegio del Mondo
Unito (e studente nella sede
di Duino) arrestato nelle settimane
scorse in Qatar, è stato liberato
in seguito a una mobilitazione
online davvero mondiale.
Gurung era stato prima licenziato
e poi arrestato dalle autorità
dell’emirato arabo a causa di
uno scambio di battute con degli
studenti che lo prendevano
in giro a causa dei suoi tratti
orientali. I suoi ex compagni di
studi si sono mobilitati sui social
network raccogliendo in
breve tempo, spiega l’amico
Sergio Vasques, oltre 14mila firme
oltre a «testimonianze, spesso
toccanti, di chi l’ha conosciuto
nell’arco della sua vita». L’insegnante
nepalese è atterrato
sano e salvo a Kathmandu, dove
ha potuto abbracciare i suoi
parenti, come racconta il
Washington post. «Ancora non
trovo le parole per ringraziare
abbastanza chi mi ha sostenuto,
parole che possano esprimere
a sufficienza la gratitudine
che io e la mia famiglia proviamo
per il regalo che migliaia di
persone hanno voluto farmi».
ficativo delle possibili dicotomie
che gravitano attorno all’argomento:
«Durante la confessione,
uno dei killer ricordava che don
Puglisi è stato fatto fuori anche
perché non voleva fare Messa
per i membri di Cosa Nostra – ha
rievocato – questo significa che
qualcuno magari va a officiare le
messe per i mafiosi...». Esplora
l’Italia, rievoca e cerca di tracciare
un cammino. Vive dunque lui
stesso in trincea don Cozzi, ma
sul tema della paura non ha dubbi:
«Devono averla loro, i mafiosi,
questa battaglia si vive nella
quotidianità, con l’esempio e, ripeto,
con un impegno continuo».
Sui temi antimafia, oggi alle
10, nell’aula Venezian dell’Università
in piazzale Europa, incontro
con Nando Dalla Chiesa,
docente di sociologia della criminalità.
(f.c.)
Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 81 di 362

Gio 16/05/2013 Il Piccolo Pagina 24
«Sono i mafiosi che devono avere paura»
Don Cozzi, vicepresidente di Libera, in città: «Una battaglia che si vive con l' impegno
quotidiano»
A volte la fede non basta, serve l' impegno, senso
della responsabilità, il coraggio di tramutare la rabbia
in azione. Non ha dubbi don Marcello Cozzi, il
vicepresidente nazionale di Libera (Associazioni,
nomi e numeri contro le mafie), intervenuto ieri nella
sede della Libreria Minerva di via San Nicolò per
rievocare Don Puglisi, il sacerdote siciliano prossimo
alla beatificazione (25 maggio), vittima dei sicari di
Cosa Nostra nell' attentato del 1993 nel quartiere del
Brancaccio a Palermo. Assenza di toni celebrativi, il
respiro di una missione accidentata da troppi rischi,
poche certezze e tanta speranza. Don Cozzi si offre
al pubblico con questa veste, disegnando la figura di
don Puglisi ma indicando temi e patemi di una
battaglia, quella contro le mafie, che richiede solo la
presenza in prima linea su vari livelli sociali: «Eh sì, la
fede qui deve essere supportata da un cammino che
diventa impegno reale - ha esordito don Cozzi - ma
fortunatamente, nel mio "pellegrinare" degli incontri,
vedo un senso crescente in tal senso, sempre più
persone che spingono per incanalare la propria rabbia
verso una responsabilità partecipe. Questo è ancor
più forte come segnale anche alla luce della crisi che
coinvolge oramai tutti e che ci spinge a vivere
diversamente la nostra quotidianità». È la figura di
don Puglisi il "pretesto" dell' incontro di ieri, sacerdote
e insegnante di religione liquidato dalla mafia il 15
settembre del 1993, nel giorno del suo 56.o
compleanno. Due i killer dell' attentato, Salvatore
Grigoli e Gaspare Spatuzza, membri di Cosa Nostra,
entrambi arrestati ma divenuti ben presto
"collaboratori di giustizia". Parlando di loro, don
Marcello Cozzi ha ricordato uno spunto significativo
delle possibili dicotomie che gravitano attorno all'
argomento: «Durante la confessione, uno dei killer
ricordava che don Puglisi è stato fatto fuori anche
perché non voleva fare Messa per i membri di Cosa
Nostra - ha rievocato - questo significa che qualcuno
magari va a officiare le messe per i mafiosi...».
Esplora l' Italia, rievoca e cerca di tracciare un
cammino. Vive dunque lui stesso in trincea don Cozzi,
ma sul tema della paura non ha dubbi: «Devono
averla loro, i mafiosi, questa battaglia si vive nella
quotidianità, con l' esempio e, ripeto, con un impegno
continuo». Sui temi antimafia, oggi alle 10, nell' aula
Venezian dell' Università in piazzale Europa, incontro
con Nando Dalla Chiesa, docente di sociologia della
Beatificazione Padre Puglisi
criminalità. (f.c.)
Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 82 di 362

.
Gio 16/05/2013 Libertà Pagina 14
14
■ Il silenzio è mafia. Così, con
queste parole inizia il video che
introduce l’incontro di presentazione
del volume “La sapienza
del sorriso: il martirio di don
Giuseppe Puglisi” (Edizioni Paoline),
scritto dall’arcivescovo della
diocesi di Catanzaro, Vincenzo
Bertolone. Ne hanno discusso
ieri mattina all’Università Cattolica
in sala “Piana” il direttore di
“Libertà” Gaetano Rizzuto” e Antonio
G. Chizzoniti, direttore del
Dipartimento di Scienze Giuridiche.
Ha moderato il dibattito
monsignor Claudio Giuliodori,
assistente spirituale dell’ateneo.
Presenti il vescovo Gianni Ambrosio,
il presidente della Provincia
Massimo Trespidi, il sindaco
Paolo Dosi, Anna Maria Fellegara,
preside della Facoltà di Economia
e Antonio Albanese, presidente
del Corso di laurea magistrale
in Giurisprudenza. Dalle
immagini del filmato emerge
che c’è un bel pezzo di Sicilia di
cui fa parte anche don Puglisi,
che ha combattuto la mafia per
un Paese più libero, a discapito
della propia vita: Peppino Impastato,
Carlo Alberto Dalla Chiesa,
Giancarlo Siani, Rosario Livatino,
Boris Giuliano, Giovanni
Falcone, Paolo Borsellino e don
Pino Puglisi, morto il 15 settembre
1993, un sacerdote che - come
ha sottolineato Papa Giovanni
Paolo II - ha fatto con la propria
esistenza, un monumento
alla dignità umana e alla libertà.
«Questo era don Puglisi, con il
suo coraggio ha onorato la Chie-
Cronaca di Piacenza
«Don Puglisi impauriva
la mafia col suo coraggio»
Presentato all’Università Cattolica il volume dedicato
al prete siciliano e alla sua lotta contro “cosa nostra”
sa - ha commentato monsignor
Claudio Giuliodori - impauriva
la mafia cercando un rapporto
sincero e profondo con le nuove
generazioni. La sua sfida è stata
soprattutto educativa. Questa iniziativa
realizzata in una realtà
universitaria come questa assume
un sapore particolare, perché
la cultura può dare una svolta alla
nostra esistenza e alla nostra
fede, insieme alla consapevolezza
e allo sviluppo di un percorso,
di un patrimonio educativo».
Gaetano Rizzuto, direttore di
Libertà ha avuto parole toccanti
verso la figura di don Puglisi:
«Sono siciliano, sono nato in
provincia di Trapani, monsignor
Bertolone è nato in provincia di
Agrigento. Lavoravo per il giornale
L’Ora di Palermo e quando
venni a sapere della morte di
don Pino in quel drammatico
settembre del 1993, piansi». Poi
la descrizione del Brancaccio, il
quartiere di 100mila abitanti in
cui operava don Pino, terra di
nessuno dove comandava la mafia.
«Non c’era ancora la cultura
dell’antimafia quando ero giovane
- ha aggiunto - ero studente e
scrivevo su una rivista, “Il Pungolo”,
giornale dei giovani siciliani
contro la neutralità e l’indifferenza
verso i fenomeni mafiosi,
ma la scossa arrivò con il discorso
di Giovanni Paolo II, fu un sasso
nello stagno, mobilitò e scosse
le nostre coscienze». Rizzuto
ha poi detto che Vincenzo Bertolone
ha raccolto un’immensa
documentazione per il processo
di beatificazione «perché don Pino
fa parte della lunga fila dei
tanti, troppi morti ammazzati da
Cosa Nostra perché tutori della
fede, della legalità, onesti e desiderosi
di una vita migliore».
Antonio G. Chizzoniti, direttore
del Dipartimento di Scienze
Giuridiche della Cattolica: «Don
Pino Puglisi è un martire della
Chiesa e la mafia rappresenta un
peccato sociale; don Pino invitò
i mafiosi a convertirsi, lavorò
nelle scuole, rappresenta il volto
Cattolica: sono 32 le nuove borse di studio offerte
ai migliori studenti delle Lauree magistrali di Agraria
■ Si è aperto con la notizia di
trentadue borse di studio in
più per il prossimo anno accademico
l’Open Day delle Lauree
magistrali della facoltà di
Agraria dell’Università Cattolica
di Piacenza che si è svolto
ieri mattina nella sede dell’ateneo.
In pratica, oltre alle tante
borse di studio già a disposizione
degli studenti, dal prossimo
anno accademico se ne
aggiungeranno altre: «Per ora
sono trentadue, ma probabilmente
riusciremo ad arrivare a
quota quaranta», ha spiegato il
preside di facoltà Lorenzo Morelli
che ha coordinato l’incontro
al quale hanno partecipato
docenti e studenti di Agraria,
«è un incremento, questo, che
rappresenta in un certo senso
un bel modo di festeggiare il
Il Beato
Giuseppe
Puglisi
(foto Lunini)
Il prof. Lorenzo
Morelli durante
la lezione
(foto Lunini)
sessantesimo anniversario della
fondazione della nostra facoltà:
si tratta di borse di studio
che andranno tutte a premiare
il merito e che saranno
erogate dalle aziende con cui
collaboriamo per la ricerca».
In effetti sono tante le realtà
con cui i corsi di laurea magistrale
di Agraria si trovano a
collaborare: lo fanno su diversi
ambiti, come diverse sono le
Al Daturi i giovani della diocesi
Sabato e domenica torna la Brk. Veglia e notte sotto le stelle
■ Dopo il grande successo
del 2012, quest’anno si terrà la
seconda edizione della Festa
dei giovani della diocesi di Piacenza-Bobbio,
sabato e domenica
all’arena Daturi, a Piacenza.
Gli stand, l’animazione, la
musica, gli incontri con personaggi
d’eccezione, la possibilità
data a tutti delle confessioni o
della preghiera di adorazione,
la Veglia di Pentecoste con tutta
la Chiesa di Piacenza, la celebrazione
dell’Eucaristia sono
solo alcuni dei momenti che,
vissuti con la creatività e la freschezza
giovanile, rendono l’evento
unico nella vita della nostra
diocesi.
«È un’occasione in cui ognuno
possa sentirsi valorizzato e
cogliere la bellezza del Vangelo
e della Chiesa per trasmetterla
Beatificazione Padre Puglisi
Claudio
Giuliodori
Vincenzo
Bertolone
ad altri giovani» ossserva don
Paolo Cignatta, responsabile
della Pastorale Giovanile della
diocesi. La Festa dei Giovani inizierà
sabato alle 15 con l’accoglienza
e proseguirà con laboratori
creativi, musica e tornei
sportivi per poi continuare
tutta la notte con l’Adorazione
Eucaristica e le Confessioni
(con un percorso guidato dal
gruppo Giovani e Riconciliazione).
Al mattino si celebrerà la
messa al campo e si concluderà
la festa. L’evento ha un suo nome
proprio ed è: BRK. “Brk” sono
le consonati della parola
“Berakah” cioè benedizione. Il
sottotitolo ne afferma il contenuto
“La poesia umana della fede”.
«La data della festa diocesa-
Antonio
Albanese
Antonio
Ghizzoniti
na dei giovani - viene spiegato -
non è casuale: coincide infatti
con la vigilia e con la festa di
Pentecoste. Cinquanta giorni
dopo la Pasqua. È la festa dello
Spirito, è la festa di tutta la
Chiesa». Quest’anno, per la prima
volta, i giovani diciottennidiciannovenni
che nella scorsa
veglia di Avvento hanno ricevuto
il Simbolo apostolico (traditio
symboli) consegneranno la
loro professione di fede (redditio
symboli) nelle mani del vescovo.
In collaborazione con “Giovani
e Riconciliazione” durante
la notte, a partire dal termine
della Veglia, nell’arena Daturi
sarà allestito uno spazio per le
Confessioni. In preparazione al
perdono sacramentale ai ragazzi
verrà proposto un percorso a
Massimo
Trespidi
Gianni
Ambrosio
specificità che caratterizzano
gli indirizzi di Scienze e tecnologie
agrarie, Scienze e tecnologie
alimentari e Agricultural
and food econoics (quest’ultimo
tutto erogato in inglese)
che sono stati attivati nei poli
della Cattolica di Piacenza e di
Cremona.
«Complessivamente contiamo
circa duecento studenti -
ha continuato a spiegare Morelli
-, e anche per quanto riguarda
il numero delle iscrizioni
non abbiamo particolari
crisi: del resto il settore agro-alimentare
riesce ancora ad assorbire
bene i nostri laureati, a
patto che siano di alto livello».
Ecco allora la necessità di proseguire
negli studi con un percorso
di laurea magistrale che
deve essere spiegato e illustra-
partire dalla Parola di Dio. Alcuni
sacerdoti della diocesi si
sono resi disponibili per questo
servizio. I giovani trascorrono la
notte all’Arena Daturi dormendo
nel sacco a pelo come nei raduni
mondiali in occasione delle
GMG.
SABATO 18 MAGGIO:
In mattinata “Prologo BRK”,
progetto realizzato in collaborazione
con l’Ufficio di Pastorale
Scolastica e gli insegnanti di
religione degli Istituti superiori
di Piacenza; (ore 15) accoglienza
all’Arena Daturi e inizio laboratori;
(ore 16,30) incontro
con il vescovo e i cresimandi;
(ore 17) incontro con un testimone;
(ore 18) torneo di roverino;
(ore 19,30) cena all’arena
Daturi; (ore 20.30) trasferimento
in Duomo e veglia diocesana
di Pentecoste; a seguire rientro
all’Arena Daturi, spazio confessioni
e notte.
DOMENICA 19 MAGGIO:
Ore 8.30 Celebrazione eucaristica
finale all’arena Daturi.
Gaetano
Rizzuto
di una Chiesa che voleva interferire
con la società. Ai funerali
le persone attorno alla bara di
don Puglisi erano soprattutto i
giovani con la loro voglia di partecipare».
E ha aggiunto: «Un libro
storico quello di Vincenzo
Bertolone, che sottolinea il procedimento
di canonizzazione.
Sonda nel diritto canonico e ha
l’intuizione di dimostrare che
quella morte è contro la fede,
che la mafia applica un ateismo
pratico».
Infine l’autore: «La mafia è un
fenomeno internazionale. Il nemico
principale della chiesa è
l’indifferenza. Pino Puglisi è stato
un vero credente e autentico
sacerdote, cominciava la sua
giornata con la preghiera». Sul titolo
del libro: «E’ venuto da sé, il
sorriso era l’immagine di don Pino,
credente autentico, trovato
morto con le mani sul petto e il
viso sereno: un miracolo».
Mauro Molinaroli
to ai futuri studenti, iscritti alla
Cattolica e non: «A dimostrare
come questi corsi offrano
ancora dei buonissimi
sbocchi lavorativi sono i singoli
casi dei nostri studenti che
riescono subito a trovare
un’occupazione - ha continuato
Morelli -, basti pensare che
quattro ragazze laureate nel luglio
dello scorso anno sono
riuscite a trovare il posto appena
dopo una settimana dalla
laurea».
Del resto il segreto è presto
detto: «La laurea magistrale offre
agli studenti la possibilità di
preparare la tesi, mentre nella
triennale è diverso - ha precisato
il preside della facoltà -, le
nostre tesi sono professionalizzanti
e sono davvero legate
alla realtà delle aziende: offrono
dunque la possibilità di un
primo contatto con il mondo
del lavoro che può porre le basi
per un rapporto lavorativo
da approfondire».
Betty Paraboschi
Don Stefano
Segalini (a sin.)
e don
Giancarlo
Conte
con la copia
della Sindone
Paolo
Dosi
LIBERTÀ
Giovedì 16 maggio 2013
Notizie
in breve
UN CINEDOCUMENTARIO
Genitori e
omosessualità,
stasera un incontro
■ In occasione della Giornata
Internazionale per la lotta
all’omofobia, l’associazione
Agedo (Associazione GEnitori
Di Omosessuali), in collaborazione
col Comune di
PIacenza e Arcigay L’Atomo di
Piacenza, propone - per la
prima volta a Piacenza - il cine
documentario Due volte
genitori di Claudio Cippelletti,
che affronta il tema del
rapporto tra i giovani omosessuali
e i loro genitori. La
proiezione, che si terrà alle
20,30 di oggi giovedì 16 maggio
presso l’Auditorium
Sant’Ilario è gratuita e aperta
a tutti, e verrà seguita da un
dibattito con i genitori Agedo
e con la psicologa Vanna
Cammi.
DA SABATO
Passerini Landi, mostra
su Madre Teresa
■ Sabato 18 maggio, alle ore
11,30, presso la Biblioteca
Passerini-Landi verrà inaugurata
la grande mostra su Madre
Teresa con una manifestazione
aperta a tutti a cui
parteciperà l’Assessore alla
cultura del Comune Tiziana
Albasi e altre autorità. La mostra
rimarrà aperta fino al 3
giugno e sarà visitabile negli
orari di apertura della biblioteca:
il lunedi dalle ore 14 alle
19; dal martedì al sabato dalle
ore 9 alle 19.
AMBULATORI APERTI
Ausl in campo
contro le allergie
■ Anche quest’anno l’Azienda
Usl di Piacenza scende
in campo contro l’allergia, aderendo
alla Giornata nazionale
di sensibilizzazione. L’evento
- con lo slogan L’allergia
si vince - è promosso dalla
federazione delle Società italiane
di Allergologia e immunologia
clinica. A Piacenza,
gli ambulatori aziendali di Allergologia
rimarranno aperti
sabato 18 maggio per informare
i cittadini sulle patologie
allergiche e su come è
possibile prevenirle e controllarle.
I cittadini possono rivolgersi
agli ambulatori di: allergologia
(nucleo antico dell’ospedale
di Piacenza, palazzina
del servizio immunotrasfusionale)
dalle ore 9 alle 12;
allergologia e broncopneumologia
pediatrica (unità operativa
di Pediatria e Neonatologia,
padiglione polichirurgico,
terzo piano blocco C)
dalle ore 9 alle 11.
Da San Giuseppe Operaio
il tour della Sindone
◗◗ La prima tappa è stata in San Giuseppe Operaio,
dove la Biffi Arte ha collocato una copia fotografica
della Sindone a grandezza naturale.Da oggi
inizierà una sorta di tour nelle chiese.«L’opera è
stata ammirata dai parrocchiani - è soddisfatto don
Giancarlo Conte - ed è stata una buona compagnia
in chiesa per riflettere sulla passione di Gesù».
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Gio 16/05/2013 Libertà Pagina 14
«Don Puglisi impauriva la mafia col suo coraggio»
Presentato all' Università Cattolica il volume dedicato al prete siciliano e alla sua lotta
contro "cosa nostra"
Il silenzio è mafia. Così, con queste parole inizia il
video che introduce l' incontro di presentazione del
volume "La sapienza del sorriso: il martirio di don
Giuseppe Puglisi" (Edizioni Paoline), scritto dall'
arcivescovo della diocesi di Catanzaro, Vincenzo
Bertolone. Ne hanno discusso ieri mattina all'
Università Cattolica in sala "Piana" il direttore di
"Libertà" Gaetano Rizzuto" e Antonio G. Chizzoniti,
direttore del Dipartimento di Scienze Giuridiche. Ha
moderato il dibattito monsignor Claudio Giuliodori,
assistente spirituale dell' ateneo. Presenti il vescovo
Gianni Ambrosio, il presidente della Provincia
Massimo Trespidi, il sindaco Paolo Dosi, Anna Maria
Fellegara, preside della Facoltà di Economia e
Antonio Albanese, presidente del Corso di laurea
magistrale in Giurisprudenza. Dalle immagini del
filmato emerge che c' è un bel pezzo di Sicilia di cui fa
parte anche don Puglisi, che ha combattuto la mafia
per un Paese più libero, a discapito della propia vita:
Peppino Impastato, Carlo Alberto Dalla Chiesa,
Giancarlo Siani, Rosario Livatino, Boris Giuliano,
Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e don Pino
Puglisi, morto il 15 settembre 1993, un sacerdote che
- come ha sottolineato Papa Giovanni Paolo II - ha
fatto con la propria esistenza, un monumento alla
dignità umana e alla libertà. «Questo era don Puglisi,
con il suo coraggio ha onorato la Chiesa - ha
commentato monsignor Claudio Giuliodori - impauriva
la mafia cercando un rapporto sincero e profondo con
le nuove generazioni. La sua sfida è stata soprattutto
educativa. Questa iniziativa realizzata in una realtà
universitaria come questa assume un sapore
particolare, perché la cultura può dare una svolta alla
nostra esistenza e alla nostra fede, insieme alla
consapevolezza e allo sviluppo di un percorso, di un
patrimonio educativo». Gaetano Rizzuto, direttore di
Libertà ha avuto parole toccanti verso la figura di don
Puglisi: «Sono siciliano, sono nato in provincia di
Trapani, monsignor Bertolone è nato in provincia di
Agrigento. Lavoravo per il giornale L' Ora di Palermo
e quando venni a sapere della morte di don Pino in
quel drammatico settembre del 1993, piansi». Poi la
descrizione del Brancaccio, il quartiere di 100mila
abitanti in cui operava don Pino, terra di nessuno
dove comandava la mafia. «Non c' era ancora la
cultura dell' antimafia quando ero giovane - ha
aggiunto - ero studente e scrivevo su una rivista, "Il
Beatificazione Padre Puglisi
Pungolo", giornale dei giovani siciliani contro la
neutralità e l' indifferenza verso i fenomeni mafiosi,
ma la scossa arrivò con il discorso di Giovanni Paolo
II, fu un sasso nello stagno, mobilitò e scosse le
nostre coscienze». Rizzuto ha poi detto che Vincenzo
Bertolone ha raccolto un' immensa documentazione
per il processo di beatificazione «perché don Pino fa
parte della lunga fila dei tanti, troppi morti ammazzati
da Cosa Nostra perché tutori della fede, della legalità,
onesti e desiderosi di una vita migliore». Antonio G.
Chizzoniti, direttore del Dipartimento di Scienze
Giuridiche della Cattolica: «Don Pino Puglisi è un
martire della Chiesa e la mafia rappresenta un
peccato sociale; don Pino invitò i mafiosi a convertirsi,
lavorò nelle scuole, rappresenta il volto di una Chiesa
che voleva interferire con la società. Ai funerali le
persone attorno alla bara di don Puglisi erano
soprattutto i giovani con la loro voglia di partecipare».
E ha aggiunto: «Un libro storico quello di Vincenzo
Bertolone, che sottolinea il procedimento di
canonizzazione. Sonda nel diritto canonico e ha l'
intuizione di dimostrare che quella morte è contro la
fede, che la mafia applica un ateismo pratico». Infine
l' autore: «La mafia è un fenomeno internazionale. Il
nemico principale della chiesa è l' indifferenza. Pino
Puglisi è stato un vero credente e autentico
sacerdote, cominciava la sua giornata con la
preghiera». Sul titolo del libro: «E' venuto da sé, il
sorriso era l' immagine di don Pino, credente
autentico, trovato morto con le mani sul petto e il viso
sereno: un miracolo». Mauro Molinaroli.
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Gio 16/05/2013 BlogSicilia Pagina 14
Beatificazione Padre Puglisi
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Gio 16/05/2013 BlogSicilia Pagina 14
Il cammino di avvicinamento alla beatificazione.
Don Puglisi a cartoni animati, proiezioni dal 20 al
24 maggio
La storia di Padre Pino Puglisi diventa un cartone
animato per spiegare ai più piccoli chi era e cosa
faceva. Nell' ambito delle iniziative organizzate per
celebrare la figura di Padre Pino Puglisi nei giorni che
precedono la beatificazione prevista per il 25 maggio
e denominate "Brancaccio in Festa" è prevista l'
organizzazione di 5 mattine di proiezioni del cartone
animato. " La missione di 3P ", questo il titolo del
cartone, sarà proiettato tutte le mattine dal 20 al 24
maggio nella Sala De Seta dei Cantieri Culturali della
Zisa. Il cartone animato, già visionato da più di 12000
bambini, racconta l' esperienza e gli insegnamenti del
sacerdote ucciso dalla mafia per il suo costante
impegno evangelico e sociale e prossimo Beato. Il
cartone è stato diretto da Rosalba Vitellaro della
Larcadarte e si avvale dell' apporto professionale di
doppiatori importanti quali Leo Gullotta nel ruolo di
Padre Pino Puglisi, Donatella Finocchiaro che dà la
voce ad Anna e Claudio Gioé per Don Ciccio e il
parroco, oltre che delle musiche di Paolo Belli. Il
cartone verrà proiettato a ripetizione dalle 9.30 alle
13.00 . La partecipazione, grazie alla collaborazione
del Comune di Palermo e dei Cantieri culturali, è del
tutto gratuita. Le scuole, gli enti, le associazioni
interessate alla visione del cartone animato dovranno
fare pervenire la loro adesione inviando l' allegata
scheda alla Segreteria del Centro di accoglienza
Padre Nostro fax 0916301088 e-mail
info@centropadrenostro.it.
Beatificazione Padre Puglisi
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Gio 16/05/2013 La Sicilia (ed. Messina) Pagina 29
Pubblicato anche in: La Sicilia
ACIREALE
«È stato un provvedimento
d’urgenza - dice il sindaco
Garozzo - alla luce delle
preoccupazioni dei tifosi granata»
Il Comune «sfratta» la società
guidata dal presidente Palella
Sostituiti i catenacci allo stadio «Tupparello», la convenzione non sarà rinnovata
La dignità dei tifosi e la storia dell’Acireale
calcio meritano rispetto. La dichiarazione
è arrivata forte e chiara
dalla città, che ha detto “basta” a chi
negli ultimi mesi ha umiliato il popolo
granata. La tifoseria orgogliosa e
composta martedì sera, si è radunata
in piazza Duomo.
«Acireale siamo noi - Noi non moriremo
mai», tra i cori delle domeniche e
il rosso dei fumogeni, la curva ha chiesto
al Palazzo di difendere l’onore della
maggiore realtà sportiva cittadina.
La risposta non si è fatta attendere.
Ieri mattina, il sindaco Nino Garozzo,
con le forze dell’ordine, l’assessore allo
Sport Giuseppe Calì e il giornalista
Gaetano Rizzo (delegato dai tifosi), ha
sostituito i catenacci dello stadio «Tupparello».
La Città, preso atto dei mancati
adempimenti, sfratta la società
Acireale Calcio, più volte diffidata e la
convenzione che scadrà a fine mese
non sarà rinnovata.
Palella non è più desiderato. Revocare
la disponibilità del Tupparello e “sigillarlo”
è un segnale inequivocabile.
Arriva adesso che il campionato è finito
malamente e la serie D è perduta,
ma significa mettere la parola fine a
una storia imbarazzante. Alla piazza
granata premeva anche che venissero
salvaguardati i simboli della storia dell’Acireale
Calcio. La coppe storiche:
quella della promozione nella stagione
’57-’58, quella dell’approdo alla serie C
nel ’68-’69 e la coppa della Serie B, il
traguardo più nobile, raggiunto nella
stagione ’92-‘93, sono conservate al
“Tupparello” insieme alle foto, ai gagliardetti
e agli striscioni. Il patrimonio
museale granata, rilevato nel 2007 da
Santo Massimino e poi lasciato alla società
subentrata, adesso è al riparo.
«È stato dato incarico all’ufficio Sport
e ai dipendenti della struttura di svolgere
solo le azioni di mantenimento
dell’impianto e del manto erboso e di
consentire le attività dell’Associazione
italiana arbitri –spiega il sindaco Nino
Garozzo - per il resto i locali vengono
chiusi dal Comune. I locali interni utilizzati
dall’Acireale Calcio, che conten-
gono beni della società, rientrano nell’area
interdetta ed eventuali accessi
saranno consentiti previo accordo con
l’ufficio comunale».
Ufficializzata la chiusura del “Tupparello”,
il primo cittadino ha espresso
anche un suo commento: «È un provvedimento
d’emergenza, alla luce delle
preoccupazioni dei tifosi, ma sollecitato
anche dall’esigenza di tutelare il
patrimonio comunale. Ci auguriamo
che possa trattarsi di una disposizione
transitoria e che una nuova stagione
societaria possa far riaprire a breve lo
stadio e riporti l’Acireale Calcio ai ruoli
che le competono».
«Per i nostri padri, per i nostri figli»,
era scritto martedì su uno striscione.
L’Acireale granata vuole ripartire da
un passato che non dimentica e di cui
è orgogliosa. Cacciato “l’incantatore di
serpenti”, che ancora non molla, ma
resta in silenzio e lontano dalla città, si
spera per il futuro.
Si spera che i figli possano vedere altre
coppe prestigiose aggiungersi a
quelle che i tifosi oggi proteggono con
nostalgica gelosia.
LICIA CASTORINA
Area parcheggio dello stadio Tupparello di Acireale liberata subito dai rom
Sono state fatte allontanare nel giro di poche
ore dalla segnalazione, ieri mattina, alcune
famiglie rom che avevano formato un piccolo
accampamento nomade nel parcheggio
limitrofo lo stadio Tupparello, non molto
distante dal complesso popolare di via Bonaccorsi
ad Aci Platani.
L’intervento dei vigili urbani diretti dal
comandante Alfio Licciardello ha riportato
tutto alla normalità in poco tempo. La presenza
dei Rom era stata segnalata in precedenza
da alcuni consiglieri comunale, tra
questi Camillo Baldi, tornato sull’argomento
con una nota: «L’intera zona ad oggi risulta
sprovvista di pubblica illuminazione e
l’area in questione non risulta essere attrezzata
(acqua, scarichi, luce, servizi, etc.) ».
Inoltre sono stati notati diversi i minori nella
comunità rom.
Baldi ha anche chiesto «un pronto intervento
delle istituzioni per trovare un’idonea
area al fine di garantire livelli minimi di vivibilità,
la dignità di tali famiglie nonché la
sicurezza e le condizioni igienico-sanitarie
dei residenti».
Sulla questione è intervenuto con una nota
ufficiale anche il sindaco di Acireale, l’avvocato
Nino Garozzo: «Come direttiva generale,
ho dato disposizione nei giorni scorsi al
comando di Polizia municipale, in collabora-
S. VENERINA. Giornalismo ed educazione, impegno civile
Si è concluso con un’interessante tavola rotonda il progetto “Storie di
impegno civile: giornalismo ed educazione”, realizzato dall’Ics di Santa
Venerina. Nell’arco di una settimana, gli alunni hanno conosciuto da vicino la
figura di Maria Grazia Cutuli, inviata del Corriere della Sera uccisa in
Afghanistan e originaria proprio del paese etneo, e approfondito alcuni aspetti
della professione grazie all’intervento del giornalista Orazio Vecchio. Sono
stati poi Alessio Genovese e Salah Methnani, vincitori del Premio Cutuli, a
raccontare la loro esperienza in aree
di crisi, assieme alla mediatrice
culturale Maria Francesca Zappalà,
proprio nel corso della tavola
rotonda moderata dal giornalista
Anselmo Roveda. «L’informazione è
un diritto e anche dovere, al quale
tanti colleghi anche in Sicilia, e non
soltanto in guerra, hanno sacrificato
la loro vita», ha detto nel corso
dell’incontro Luigi Ronsisvalle,
vicesegretario nazionale della Fnsi,
mentre Giuseppe Vecchio, componente del Consiglio nazionale dell’Ordine,
ha difeso il ruolo di «contro-potere dell’informazione anche nelle nostre città».
«Compito degli adulti – ha spiegato il dirigente scolastico Mariangiola Garraffo
– è di aiutare i ragazzi a formarsi un pensiero critico, perché alla nostra società
servono non teste piene ma teste pensanti». L’incontro è stato animato dai
contributi musicali di Marika Tomarchio, Pasquale Simonelli e del coro “Santa
Venerina Pueri” diretto dal maestro Giuseppe Musumeci.
ACIREALE. L’Etna patrimonio mondiale dell’Unesco
“Il Parco dell’Etna, patrimonio mondiale dell’umanità” è stato il tema di un
incontro promosso dal Rotary club, presieduto dall’ing. Alfio Grassi, al quale è
intervenuto il presidente dell’ente, Marisa Mazzaglia. In giugno il vulcano sarà
proclamato patrimonio dell’Unesco, quarto sito italiano dopo Eolie, Monte S.
Giorgio e Dolomiti. La presidente ha illustrato le tappe che hanno condotto al
riconoscimento. Il presidente Grassi si è soffermato sull’unicità del sito ed ha
ricordato l’intensa attività svolta dal club per la valorizzazione dell’Etna. “E ’
importante – ha detto l’ing. Grassi – che, assieme all’importante
riconoscimento, venga definito il paesaggio
culturale che esso stesso rappresenta. Sotto
questo aspetto va rilevata l’armonia usata
dall’uomo per realizzare i vari interventi attorno
al sito”. All’incontro è intervenuto anche il prof.
Francesco Milazzo, assistente del governatore Lo
Cicero. Tra gli ospiti, il socio onorario Mario
Patanè e un gruppo di giovani argentini
partecipante ad uno scambio culturale. Nella
foto, da sx Milazzo, Mazzaglia, Grassi.
GAETANO RIZZO
Beatificazione Padre Puglisi
LA PROTESTA DI MARTEDÌ SERA DEI TIFOSI ACESI E, IN ALTO, L’INTERVENTO DI IERI MATTINA AL TUPPARELLO [FOTO CONSOLI]
zione con le altre forze dell’ordine presenti
in città, di sgombero di ogni accampamento.
Noi non siamo contro i nomadi o gli stessi
principi di accoglienza, qualora questi
fossero manifestati e vissuti secondo il sentire
e le regole della nostra cittadinanza.
Purtroppo in questi casi si verificano degrado,
carenza igienica e violazione delle
regole fondamentali della qualità della vita,
come appare evidente ogni qual volta ci si
reca sui luoghi di accampamento. La vita
quotidiana di rom e nomadi si riflette infatti
in maniera negativa sull’igiene dei luoghi
in cui stazionano».
ANTONIO CARRECA
in breve
ACIREALE
Incontro su «Nuove dipendenze»
r. c.) Oggi, alle ore 18,30 nella sede
dell’associazione Nuova Galatea,
organizzato dalla stessa avrà luogo
l’incontro: “Le nuove dipendenze”.
Relazionerà Giuseppe Castagnola,
dirigente Sert di Catania.
ACIREALE
Atlete oggi in municipio
a. c.) Oggi alle ore 17,30 il sindaco
Nino Garozzo, l’assessore allo Sport
Giuseppe Calì e il consigliere
Marcello Monaco riceveranno in
municipio quattro giovanissime
atlete della Pallamano Acireale
convocate dal selezionatore della
formazione Siciliana per far parte
della formazione che prenderà parte
ai “Giochi delle Isole” in programma
ad Ajaccio dal 21 al 25 maggio. Si
tratta di Laura Arcidiacono, Clarissa
Belfiore, Vanessa Barbagallo, Cristina
Aleo che hanno fatto parte della
formazione della Pallamano Acireale
Under 16 che pochi giorni fa si è
laureata campione regionale di
categoria. Le atlete saranno
accompagnate dal presidente
Carmelo Ronsisvalle e dall’allenatrice
Rosy Di Salvo.
ACIREALE
Riflessione su don Puglisi
n. p.) Nel seminario di Acireale, oggi
alle 19 si terrà l’incontro di
riflessione, traendo spunto dalla
figura di don Pino Puglisi, sul tema
“Per fede i martiri donarono la loro
vita”.
ACIREALE
Conferenza su «I Nummeri»
n. p.) Nell’Aula magna della scuola
media Galileo Galilei di Acireale oggi
alle 18, su iniziativa della locale
sezione dell’Archeoclub d’Italia, il
professore Angelo Lizzio, docente di
Scienze nell’Università di Catania,
parlerà su “I Nummeri”.
LE FARMACIE DI TURNO
ACI CATENA: Ferlito – Piazza
Umberto, 33; ACI CATENA (Aci S.
Filippo): Fallico – Piano S. Filippo, 5;
ACIREALE (Aci Platani): Cantarero –
Via dei Platani, 95; ACIREALE:
Impellizzeri – Via Verga, 47; ACI S.
ANTONIO: Carpino – Via Lavina,
158/f; S. VENERINA: Bellassai – Via
Vitt. Emanuele, 163/165; S.
VENERINA (Linera): Massimino –
Piazza Lupis, 4.
FARMACIA NOTTURNA
ACIREALE: Petitto – Corso Italia, 1.
Saranno recuperati i locali parrocchiali
Acireale. Nella canonica della chiesa di San Michele avviati lavori per 200mila euro
I LAVORI NELLA CHIESA [FOTO CONSOLI]
Acese
Avviati nella parrocchia S. Michele di
Acireale i lavori di manutenzione straordinaria
della canonica e di altri locali
annessi, che da circa sette anni risultavano
in condizioni precarie, tanto da essere
per buona parte inagibili. Presto torneranno
a disposizione della comunità
in maniera da essere utilizzati per le varie
esigenze pastorali.
I lavori interessano una decina di locali
che saranno recuperati con rifacimento
degli infissi e degli impianti, oltre poi
a provvedere alla sostituzione dei pavimenti
e procedere, inoltre, al recupero
del tetto in maniera da evitare le infiltrazioni
di acqua piovana e di conseguenza
dell’umidità, in grado di costituire un
problema annoso, con ripercussioni sul-
PPEETTIIZZIIOONNEE PPEERR MMIIGGLLIIOORRAARREE II SSEERRVVIIZZII DDEELLLL’’OOSSPPEEDDAALLEE
Focalizzando alcuni punti ritenuti sensibili per un miglioramento dei servizi e
delle prestazioni, il consigliere comunale Mario Finocchiaro (Pdl), riaccende
l’attenzione sull’ospedale «S. Marta e S. Venera» di Acireale.
Finocchiaro annuncia una «campagna di sensibilizzazione» attraverso una
petizione che sarà ufficializzata nei prossimi giorni in una conferenza stampa al
Palazzo di Città. Il consigliere comunale, autore di diverse iniziative negli anni
scorsi, dalla raccolta firme alla mobilitazione di piazza, riaccende dunque
l’attenzione sull’ospedale per sollecitare interventi migliorativi in diversi
reparti, dalla presenza di un medico al triage del pronto soccorso «per smistare
codici verdi e bianchi, all’indispensabile guardia attiva nella sala operatoria per
interventi che non possono aspettare l’arrivo del personale in reperibilità».
«L’ospedale - afferma - è migliorato in tanti settori e il mio obiettivo è quello di
prospettare un continuo miglioramento, anche perché alcune carenze sono
facilmente riscontrabili nel pronto soccorso e in altri reparti ospedalieri».
Una campagna di sensibilizzazione che, dunque, non si ferma alla sala operatoria
e al pronto soccorso: «In questo pacchetto di richieste - aggiunge Finocchiaro -
inseriremo anche la psichiatria, la logopedia e la gastroenterologia».
ANTONIO GAROZZO
GIOVEDÌ 16 MAGGIO 2013
L’AREA SGOMBERATA DAI VIGILI URBANI [FOTO CONSOLI]
l’intero immobile. La somma a disposizione
ammonta a 200mila euro, derivanti
150mila euro da un finanziamento
della Provincia di Catania e i restanti
50mila euro dalla parrocchia.
L’esigenza di effettuare i lavori venne
sollecitata al presidente della Provincia,
Giuseppe Castiglione dal consigliere
comunale acese, Francesco
D’Ambra, che ieri ha commentato: «Si
tratta di lavori importanti in grado di
lenire i disagi della comunità che avrà
presto nuovi spazi a disposizione per le
proprie attività. Un ringraziamento è
doveroso al vescovo, mons. Antonino
Raspanti che ha consentito di integrare
le somme già messe a disposizione
alcuni mesi fa dalla Provincia».
I lavori in questione avranno positivi
effetti, seppur indirettamente, pure sul
salone parrocchiale dove da qualche anno
vengono celebrate le funzioni religiose,
come ha modo di sostenere il parroco,
canonico Venerando Licciardello:
«Nel 2011 a seguito di abbondanti piogge,
infatti, l’umidità fece capolino nel
soffitto del salone sottostante l’edificio
oggetto ora di manutenzione, rischiando
di non consentire più l’utilizzo persino di
questo spazio, avvenuto dopo l’inevitabile
chiusura per motivi di sicurezza, seppur
temporaneamente, dell’antica chiesa
che necessita di interventi manutentivi,
un aspetto molto sentito dalla comunità!
».
NELLO PIETROPAOLO
Acireale, nuovo gestore rete
elettrica negli edifici pubblici
Il Comune di Acireale, con la liberalizzazione
dei servizi, ha cambiato gestore
per quanto riguarda la fornitura
di energia elettrica inerente la rete per
l’illuminazione degli spazi esterni e
degli edifici pubblici, per un totale di
220 utenze.
Abbandonando così la tradizionale
gestione Enel, il Comune acese attraverso
una gara informale ha individuato
proprio ieri nella componente
Eni energia il nuovo gestore. Afferma
così l’assessore ai Lavori pubblici, Nuccio
Calabretta: «Con un atto di indiriz-
LA SICILIA
CATANIA PROVINCIA
.29
zo, nello scorso mese di dicembre,
l’Amministrazione aveva inteso avviare
un nuovo percorso finalizzato a contenere
le spese anche attraverso l’eventuale
utilizzo di nuovi contatori in
grado di quantificare l’utilizzo nelle diverse
fasce orarie. Con il nuovo gestore
siamo riusciti ad ottenere un prezzo
fisso e bloccato per ventiquattro mesi,
riuscendo a quantificare già un risparmio
nei costi non indifferente per le
casse comunali di almeno centocinquantamila
euro rispetto al passato».
N. P.
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Gio 16/05/2013 La Sicilia (ed. Messina) Pagina 29
Pubblicato anche in: La Sicilia
in breve
ACIREALE Incontro su «Nuove dipendenze» r. c.)
Oggi, alle ore 18,30 nella sede dell' associazione
Nuova Galatea, organizzato dalla stessa avrà luogo l'
incontro: "Le nuove dipendenze". Relazionerà
Giuseppe Castagnola, dirigente Sert di Catania.
acireale Atlete oggi in municipio a. c.) Oggi alle ore
17,30 il sindaco Nino Garozzo, l' assessore allo Sport
Giuseppe Calì e il consigliere Marcello Monaco
riceveranno in municipio quattro giovanissime atlete
della Pallamano Acireale convocate dal selezionatore
della formazione Siciliana per far parte della
formazione che prenderà parte ai "Giochi delle Isole"
in programma ad Ajaccio dal 21 al 25 maggio. Si
tratta di Laura Arcidiacono, Clarissa Belfiore, Vanessa
Barbagallo, Cristina Aleo che hanno fatto parte della
formazione della Pallamano Acireale Under 16 che
pochi giorni fa si è laureata campione regionale di
categoria. Le atlete saranno accompagnate dal
presidente Carmelo Ronsisvalle e dall' allenatrice
Rosy Di Salvo. ACIREALE Riflessione su don Puglisi
n. p.) Nel seminario di Acireale, oggi alle 19 si terrà l'
incontro di riflessione, traendo spunto dalla figura di
don Pino Puglisi, sul tema "Per fede i martiri
donarono la loro vita". ACIREALE Conferenza su «I
Nummeri» n. p.) Nell' Aula magna della scuola media
Galileo Galilei di Acireale oggi alle 18, su iniziativa
della locale sezione dell' Archeoclub d' Italia, il
professore Angelo Lizzio, docente di Scienze nell'
Università di Catania, parlerà su "I Nummeri". LE
FARMACIE DI TURNO ACI CATENA: Ferlito - Piazza
Umberto, 33; ACI CATENA (Aci S. Filippo): Fallico -
Piano S. Filippo, 5; ACIREALE (Aci Platani):
Cantarero - Via dei Platani, 95; ACIREALE:
Impellizzeri - Via Verga, 47; ACI S. ANTONIO:
Carpino - Via Lavina, 158/f; S. VENERINA: Bellassai -
Via Vitt. Emanuele, 163/165; S. VENERINA (Linera):
Massimino - Piazza Lupis, 4. FARMACIA
NOTTURNA ACIREALE: Petitto - Corso Italia, 1.
16/05/2013.
Beatificazione Padre Puglisi
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Gio 16/05/2013 UAAR News Pagina 29
Beatificazione Padre Puglisi
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Gio 16/05/2013 UAAR News Pagina 29
Quegli uomini di Chiesa che onorano gli uomini "d'
onore"
L' ultimo caso noto, balzato agli onori delle cronache,
è quello di Parete, in provincia di Caserta . Come
avviene non di rado al Sud, la processione religiosa in
onore di Maria Santissima della Rotonda, protettrice
del paese, ha fatto tappa davanti all' abitazione di
uomo dei clan, in questo caso un parente del boss
Francesco Bidognetti. Un gesto di omaggio a un
affiliato dei casalesi, contro cui il sindaco Raffaele
Vitale (Pd) ha protestato togliendosi la fascia tricolore.
Non è la prima volta che un primo cittadino si indigna
per le processioni che si fermano davanti alle case di
camorristi e mafiosi. Vien da dire che persino i tanti
vituperati politici sono meglio degli esponenti
ecclesiastici. I vertici campani sono corsi ai ripari. O
almeno così si scrive. Il cardinale Crescenzio Sepe e i
vescovi della Campania hanno pubblicato di recente
un appello per "evangelizzare" le feste religiose
popolari , ovvero mettere un po' d' or dine in pratiche
che non mancano di essere pittoresche, superstiziose
e che sfuggono al controllo della Chiesa. Sebbene
questa se ne avvalga poi per rivendicare il proprio
radicamento nella società e tale religiosità spontanea
venga spesso esaltata come genuina. In realtà non si
parla esplicitamente di contrasto alla malavita, come
scrivono diversi giornali che si fidano delle
dichiarazioni di facciata senza approfondire il testo in
questione. Piuttosto si intuisce, leggendolo, che i
parroci sono invitati a controllare meglio a chi
assegnare certi incarichi e lo svolgimento delle feste
per evitare infiltrazioni . In particolare, i comitati che
organizzano i festeggiamenti non devono essere più
permanenti, sono tenuti a rispettare le normative e
stilare un bilancio. Devono essere presieduti dal
parroco, che chiama "a farne parte persone che si
distinguono per l' impegno ecclesiale e onestà di vita".
Anche gli spettacoli devono essere più sobri e centrati
sulla religione: magari per evitare, come avvenuto,
che i clan impongano cantanti neomelodici . Poi la
processione va regolamentata e guidata dal
sacerdote. Tanto che i vescovi campani specificano
addirittura che "non è lecito attaccare denari alla
statua [del santo patrono] che peraltro non può
essere messa all' asta e trasportata dai migliori
offerenti". Inoltre i "comitati non possono in nessun
modo interferire nella processione" e il tragitto deve
essere breve e va concordato con la parrocchia.
Indicazioni simili per i cortei che si dirigono ai
santuari. La lettera dei vescovi sembra contenere
Beatificazione Padre Puglisi
diversi messaggi tra le righe per arginare fenomeni
diffusi nelle feste patronali. È comunque un testo
molto blando e non prende di petto il fenomeno delle
infiltrazioni malavitose, tant' è che in maniera molto
pudica non ne parla. Ma vuole lanciare un messaggio,
più all' opinione pubblica che ai camorristi devoti.
Bisogna considerare infatti che è radicata l' usanza,
da parte dei clan malavitosi soprattutto nei piccoli
centri del Mezzogiorno, di rendere omaggio a santi e
di essere molto munifici nelle donazioni in vista di
feste e processioni. Così facendo si aggiudicano l'
onore di portare la statua del santo di turno e pilotano
il corteo anche in luoghi ben poco liturgici (come i
dintorni delle case dei boss). Inoltre, accade che
questi clan abbiano una certa influenza nei comitati
che organizzano le feste patronali, decidendo ad
esempio il tipo di spettacoli e a quali esercizi
concedere spazi. Il problema è abbastanza diffuso,
tanto che anche l' arcivescovo di Reggio Calabria-
Bova, Vittorio Mondello, l' ha messo in evidenza . I
parroci hanno spesso concesso tutto questo, di fatto
legittimando tale stato di cose, in una realtà sociale
dove è forte l' influenza della malavita organizzata.
Come esposto in maniera dettagliata in libri come I
preti e i mafiosi di Isaia Sales e La mafia devota di
Alessandra Dino, la vicinanza ambigua tra Chiesa
locale ed esponenti della malavita del Sud è un
fenomeno endemico e antico, come la permeabilità di
usanze e ambienti in realtà dove è carente la
presenza delle istituzioni dello Stato. Gli esempi
ricorrono nelle cronache, come il caso della Festa dei
Gigli nel quartiere Barra di Napoli; o l' indignazione
del sindaco di a Castellammare di Stabia verso il
vescovo, che non aveva impedito - per l' ennesima
volta - che la processione si fermasse di fronte alla
casa di un boss. Nel 2010 in provincia di Vibo
Valentia la 'ndrangheta aveva reagito con violenza al
cambiamento delle regole della processione locale, in
cui tradizionalmente veniva concesso l' onore ai
malavitosi di portare a spalla la statua del santo.
Anche una festa famosa come quella di sant' Agata a
Catania non era estranea, almeno fino a tempi
recentissimi, a infiltrazioni mafiose. La difesa dei
sacerdoti è che loro devono essere aperti a tutti ed
esprimere pietà nella speranza della conversione (di
persone tra l' altro già devote e legate ai valori
tradizionali del familismo 'amorale'). Tutta questa
apertura cristiana è molto più diretta a criminali che
Pagina 90 di 362

Gio 16/05/2013 UAAR News Pagina 29
non a gay o non credenti , verso cui lo stigma
moralistico viene applicato senza troppe remore. La
Chiesa in diverse occasioni si è opposta alla mafia
dopo decenni di lassismo e non mancano gli appelli in
tal senso. Come quello di Giovanni Paolo II nella
Valle dei Templi di Agrigento, durante il maggio del
1993 . Occasionalmente, alti prelati e sacerdoti
rilanciano la necessità di combattere la malavita. Ma
ciò si scontra con l' esperienza quotidiana delle realtà
locali dove invece le posizioni dei "don Abbondio"
sono più ambigue e sfumate. I camorristi vogliono che
un potere ritenuto importante, come la Chiesa, rechi
onore a un potere ancora più alto, cioè il loro. Ma
resta il fatto che camorristi e malavitosi in genere
sono devoti e lo comprova la loro vita privata e i covi,
più simili a santuari, dove vengono scovati dalle forze
dell' ordine. La religione esercita su di loro una certa
fascinazione e fa parte del loro vissuto, inutile
negarlo. Alla luce di tutto questo sono da respingere
certe dichiarazioni sulla mafia bollata come "atea", un
nuovo trend tra i religiosi per dare un colpo di spugna
ai rapporti storici tra settori Chiesa e malavita
organizzata in certi contesti sociali. Anche perché si
ripropone la stantia equazione, veicolata proprio dal
pregiudizio religioso, tra "ateo" e "immorale",
"disumano" o al di fuori della legge. Di recente l' ha
fatto l' arcivescovo di Catanzaro-Squillace, monsignor
Vincenzo Bertolone, postulatore della causa di
beatificazione per don Giuseppe Puglisi, proprio il
sacerdote ucciso dalla mafia nel 1993. Secondo
Bertolone , Puglisi è un "martire" ucciso "in odio al
suo ministero sacerdotale". La mafia viene descritta
dal prelato come una "organizzazione che è in sé
antievangelica e atea". In realtà Puglisi non è stato
certo ucciso per questioni di fede, ma perché era
fortemente impegnato contro la mafia. Quella stessa
mafia che tanti sacerdoti, molti più di Puglisi, onorano,
e un numero ancora maggiore tollera . Ma è un refrain
che circola anche tra i parroci antimafia, come don
Francesco Michele Stabile di Bagheria. Ancora una
volta, l' impressione sgradevole è che si usino i morti
per avallare una ricostruzione della realtà tale da
esaltare l' immagine della Chiesa . Senza ombre,
compattamente impegnata da sempre contro le mafie
e solo vittima della loro ferocia. Certe affermazioni da
parte di prelati scaricabarile sono intollerabili: e non
alla luce della nostra incredulità, ma alla luce dei fatti
e delle evidenze disponibili. Il documento dei vescovi
campani, se da un lato mette in luce molti problemi
che sinora si cercava di tenere nascosti, dall' altro
appare come l' ennesimo pannicello caldo laddove
sarebbe invece necessario ricorrere al chirurgo. I
vescovi siano più espliciti nelle denunce e facciano
pulizia, se vogliono essere credibili, senza scaricare
Beatificazione Padre Puglisi
responsabilità su chi non c' entra proprio nulla. La
redazione.
Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 91 di 362

Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 92 di 362

.
Ven 17/05/2013 Il Resto del Carlino (ed. Fermo) Pagina 66
•• 26 VENERDÌ 17 MAGGIO 2013
CONTINUA, a Porto Sant’Elpidio,
la rassegna “Parlare Futuro –
Lezioni d’Autore” voluta dall’assessorato
alla Cultura e curata da
Oriana Salvucci. Stasera alle
21.15, nella sala polifunzionale de
“La Piccola”, è in programma un
incontro-dibattito con Alex Foti
sul tema “Essere di sinistra oggi”.
Attraverso il percorso tracciato
dal noto scrittore e studioso bocconiano
d’orientamento no global,
autore fra l’altro di una serie
di saggi tra cui “Anarchy in the
EU. Movimenti pink, black, green
in Europa e Grande Recessione”,
il pubblico sarà condotto
all’analisi della situazione politica
nel tempo presente, ma in linea
con la rassegna, lo sguardo sarà
volto al divenire. Come si trasfor-
LA RASSEGNA
‘Parlarefuturo’vuole
analizzareilpresente
eguardarealdivenire
ma dunque la sinistra oggi? Quali
tra i suoi capisaldi di lunga e solida
tradizione rimangono in piedi
e segnano una prospettiva? Foti
sostiene che le sfide del presente,
complesse e di multiple dimensioni,
richiedono uno sguardo nuovo,
forse scomparso nella politica,
ma rinvenibile nella società, nei
movimenti, nelle persone. Da qui
allora occorre partire e interrogarsi
è il primo passo del cammino.
«Essere di sinistra- dice lo scrittore-
significa pensare il futuro per
cambiare il mondo, e non custodire
la memoria di un passato glorioso».
«Si tratta di un incontro che
capita a cavallo fra due appuntamenti
elettorali, quello di febbraio
con le politiche e quello imminente
delle amministrative- commenta
l’assessore alla cultura Annalinda
Pasquali- e che stimolerà
una riflessione non solo di tipo
culturale, ma anche politico. Alla
luce dell’attuale governo nazionale
e dei vari schieramenti in lizza
per le amministrative, viene lecito
infatti chiedersi, come faceva
Gaber in una sua celebre canzone,
“ma cos’è la destra, cos’è la sinistra?”.
Alex Foti ci aiuterà sicuramente
ad abbattere i luoghi comuni
che caratterizzano i due schieramenti
fornendo la sua interessante
chiave di lettura».
La rassegna Parlare Futuro proseguirà
giovedì 23 maggio con Lucia
Tancredi, Serena Abrami e Fabio
Capponi a Villa Baruchello.
Lorenzo Girelli
Beatificazione Padre Puglisi
Alex Foti, studioso
bocconiano,
ha scritto diverse
pubblicazioni
sulla situazione della
sinistra
PEDASO IL PRETE UCCISO DALLA MAFIA
Conoscere meglio don Puglisi
PROSEGUE, a Pedaso, la rassegna “LIBeRI incontri con l’autore”,
con la presentazione del libro “Se ognuno di noi. Padre Pino
Puglisi, 9 sentieri di buon senso” di Mauro Rocchegiani, edizioni
MonsanoCult. L’appuntamento è alle 18, nella Chiesolina, e sarà
una preziosa opportunità per conoscere la storia del prete ucciso
dalla mafia a Brancaccio nel 1993. Al protagonista dell’opera, don
Pino Puglisi, oggi la Chiesa riconosce la grande testimonianza
evangelica consacrandolo “Martire della fede” tanto che il 25
maggio verrà beatificato a Palermo da Papa Francesco. L’autore
del libro sarà intervistato da Tiziano Zengarini, mentre il dibattito
sarà aperto da don Vinicio Albanesi, presidente della Comunità
di Capodarco. L’iniziativa è parte integrante della settimana
regionale “Se vuoi la pace, prepara la pace” promossa dall’Università
per la pace. «Un incontro prezioso – afferma il vice sindaco
Concetti – in cui a parlare saranno le azioni di don Pino Puglisi,
le idee e la forza di un uomo che ha deciso di non piegarsi alle
mafie quotidiane per amore dell’educazione ai giovani».
Paola Pieragostini
QUESTA sera a Fermo l’offerta è
garantita dalla locanda San Rocco,
che propone il duo Nolaztco,
mentre all’Ellis Island si ripercorrono
i generi musicali più amati delle
ultime decadi. Due appuntamenti
anche a Porto Sant’Elpidio, sul lungomare
lo chalet Bagni Pazzi riserva
il tributo agli Ac/Dc da parte della
band Tnt, si inserisce anche il bar
Stile Libero che avrà il gruppo
Dejavù. A Porto San Giorgio musica
rock allo chalet Calypso. Per chi
ama ballare latinoamericano ci pen-
sa come sempre lo chalet Moyto di
Porto Sant’Elpidio: animazione curata
da Francesca Jf, Luis, Christian,
Sebastiano.
Domani si balla al Le Gall di Porto
San Giorgio, nuovamente con ingresso
libero per le donne. In consolle
i deejays Andy, Steven, Francesco
Campetella. Al Piccolo Aragno
di Porto Sant’Elpidio lo staff Civitanova
Night Events lancia la festa
per ricordare la disco music anni
‘70. In attesa di accogliere il nuovo
Betty versione tutto house con la di-
LIBRERIA UBIK: PALLOTTINI PRESENTA IL SUO LIBRO
DOMANI alle 17.30, nella sede della libreria Ubik in corso Cefalonia a
Fermo, presentazione del libro di Luciano Pallottini “Civiltà villanoviana
ed etrusca” edito dall’editore Maroni; l’evento si terrà in collaborazione
con la biblioteca comunale all’interno del ciclo “Libri da cogliere”.
Pallottini seguendo due linee di indagine principali, quella archeologica
e quella linguistica, avanza delle ipotesi sulla presenza della civiltà
villanoviana a Fermo e sulla sua influenza sull’attuale dialetto
fermano-maceratese.
Come è diventata oggi la sinistra
Porto Sant’Elpidio: incontro-dibattito con lo scrittore Alex Foti
MOVIDA FERMANA IN TUTTA LA RIVIERA
Weekend dominato
dai concerti dal vivo
ASSOCIAZIONE ‘VIVALDI’ OGGI E DOMANI
Let’s rock con Marziali e Gentili
e ‘Vivere il palcoscenico’
E’ PIACIUTA molto la prima conversazione ‘Let’s Jazz’, nuova formula
per concerti a metà tra la musica e una chiacchierata tra amanti e
curiosi dei vari generi musicali, proposta a Sant’Elpidio a Mare dall’associazione
‘Vivaldi’ nell’ambito delle iniziative per il venticinquennale
di fondazione. Giacinto Cistola e Filippo Gallo, con le loro chitarre,
hanno saputo coinvolgere ed entusiasmare il pubblico del Panorama
Caffè, rimasto molto attento dall’inizio alla fine, dando la possibilità a
qualche musicista presente di cimentarsi con in divertenti jam session
di jazz. Sono stati bravissimi gli interpreti, sia nell’esecuzione di improvvisazioni
che nella spiegazione semplice e immediata dei criteri
che le regolano.
Il Panorama Caffè Forneria Totò (lungo la provinciale Monturanese, a
Sant’Elpidio a Mare) è lo scenario anche della conversazione concerto
di questa sera (ore 21,30) che tocca un altro genere musicale: ‘Let’s
rock’ con Alessandro Marziali, Roberto Gentili e le loro chitarre. Ma il
fine settimana prevede anche un altro appuntamento, domani, alle ore
17, al Piccolo auditorium centro studio Musiquarium, a Monte Urano,
con ‘Vivere il palcoscenico’, incontro concerto delle cantanti Amanda
Antinori e Cinzia Paoletti. In questo caso di tratta di una lezione tenuta
in maniera molto originale e coinvolgente, e rivolta sia agli addetti ai
lavori sia ai giovani che si avvicinano alla pratica mnusicale e al palcoscenico
per divertimento.
Entrambi gli appuntamenti sono ad ingresso gratuito.
rezione artistica di Alessio Pomioli
e Principino Deejay (sabato prossimo),
il litorale centro di Porto San
Giorgio si scalda con il primo concerto
del Calypso, si esibiscono Le
Trame di Rino. Altri live per il Bababoom
Festival di Marina Palmense
con il reggae dei
Marumba&Rubba Dubba, al Caffè
Novecento dove ci sarà Andrea
Chiarini e al Dada Coffee di Petritoli
con gli Spaghetti a Detroit.
Domenica pomeriggio festa “The colors
party” allo chalet Settemari di
Porto Sant’Elpidio.
Andrea Scoppa
Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 93 di 362

Ven 17/05/2013 Il Resto del Carlino (ed. Fermo) Pagina 66
PEDASO IL PRETE UCCISO DALLA MAFIA.
Conoscere meglio don Puglisi
PROSEGUE , a Pedaso, la rassegna ?LIBeRI incontri
con l' autore?, con la presentazione del libro ?Se
ognuno di noi. Padre Pino Puglisi, 9 sentieri di buon
senso? di Mauro Rocchegiani, edizioni MonsanoCult.
L' appuntamento è alle 18, nella Chiesolina, e sarà
una preziosa opportunità per conoscere la storia del
prete ucciso dalla mafia a Brancaccio nel 1993. Al
protagonista dell' opera, don Pino Puglisi, oggi la
Chiesa riconosce la grande testimonianza evangelica
consacrandolo ?Martire della fede? tanto che il 25
maggio verrà beatificato a Palermo da Papa
Francesco. L' autore del libro sarà intervistato da
Tiziano Zengarini, mentre il dibattito sarà aperto da
don Vinicio Albanesi, presidente della Comunità di
Capodarco. L' iniziativa è parte integrante della
settimana regionale ?Se vuoi la pace, prepara la
pace? promossa dall' Università per la pace. «Un
incontro prezioso ? afferma il vice sindaco Concetti ?
in cui a parlare saranno le azioni di don Pino Puglisi,
le idee e la forza di un uomo che ha deciso di non
piegarsi alle mafie quotidiane per amore dell'
educazione ai giovani». Paola Pieragostini.
Beatificazione Padre Puglisi
Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 94 di 362

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Ven 17/05/2013 Il Resto del Carlino (ed. Fermo) Pagina 47
VENERDÌ 17 MAGGIO 2013
FERMO
LUTTO UOMO DI GRANDE CULTURA, INNAMORATO PROFONDAMENTE DELLA SUA FERMO. I FUNERALI ALLE 15,30 A SAN FRANCESCO
Ci mancherà il simpatico latino del preside Corradetti
UN PEZZO di storia della città di Fermo
che se ne va. Si è spento ieri, all’età di 93 anni,
il professor Raffaello Corradetti, già preside
di diverse scuole fermane, profondo conoscitore
della storia cittadina cui ha dedicato innumerevoli
testi. Una assoluta personalità in
campo umanistico, uomo di enorme cultura e
dalla personalità trascinante, lascia un grande
vuoto in quanti l’hanno conosciuto, soprattutto
in ambito scolastico. Tanti i libri scritti
dal professore, molti dedicati ai fermani, tra
aneddoti e storie realmente vissute, nella ricostruzione
di una identità cui lo studioso ha dedicato
la vita. Nelle sue trasmissioni radiofoniche
spiegava con semplicità il latino e il significato
delle parole in italiano. Una figura
apprezzata e nota a tutti, lo si vedeva, anche
IN TUTTA LA PROVINCIA
Film,incontri,escursionieletture
perpromuoverelaculturadellapace
PRENDE il via nel fine settimana
la prima edizione
di “Se vuoi la pace prepara
la pace”, un ciclo di
eventi in diverse località
delle Marche per la promozione
della cultura della
pace.
Domani, alle ore 15 nella
sede del CVM in viale delle
Regioni a Porto San
Giorgio,proiezione del
film documentario “18
Ius Soli” sulle seconde generazioni
in Italia. Alle 18,
nella Chiesolina di Pedaso,
presentazione del libro
“Se ognuno di noi...
Padre Pino Puglisi, 9 sentieri
di buon senso”: prevista
la testimonianza del
Gruppo Giovani Valdaso.
Sabato 25 sarà la volta di
Amandola con l’evento
“Arte e bellezza come
esperienza di pace”. Alle
ore 9 ritrovo all’Osteria
del Lago di San Ruffino,
con visita guidata al Museo
antropogeografico, al
teatro “La Fenice” e alla
chiesa di Santa Maria. A
seguire, partenza per l’Infernaccio
ed escursione a
piedi fino all’Eremo di
San Leonardo, accompagnata
dalla “Danza dei
santi” e da letture di testi
cristiani, islamici e laici.
Durante il percorso un naturopata
spiegherà le
piante officinali che si incontreranno
lungo la strada.
Prenotazioni: Domenico
Baratto, tel.
334.3004636.
Chiusura domenica 26
maggio a Porto San Giorgio,
nuovamente nella sede
del CVM dove, alle ore
10, avrà luogo il convegno
“Un’integrazione possibile”,
con la partecipazione
di Geneviève Makaping,
giornalista e scrittrice camerunense,
Andrea Stocchiero,
esperto di programma
di co-sviluppo, e
Shakila Kausar, testimone
di integrazione territoriale.
Sarà proposta anche
una piece teatrale
dell’oratorio di Servigliano.
Alle iniziative in calendario
prenderanno parte anche
gli assessori della
Provincia, Giuseppe Buondonno
e Adolfo Marinangeli
(foto).
IN MOLTI hanno dimostrato grande generosità
e solidarietà aderendo alla raccolta
straordinaria di alimenti realizzata dal
Tavolo delle povertà in 30 supermercati
di Fermo, Porto San Giorgio, Monte Urano,
Porto Sant’Elpidio, Sant’Elpidio a mare,
Petritoli, Magliano di Tenna, Grottazzolina
e Montegiorgio. Una mobilitazione
curata dagli Ambiti sociali del Fermano,
dalla Caritas e da tutte le associazioni
negli ultimi tempi, in piazza del Popolo, ad
incontrare persone, a salutare, a discutere
all’infinito di cose fermane. Innamorato di
Fermo profondamente.
Il cordoglio arriva dai tantissimi che l’hanno
conosciuto e dal sindaco Nella Brambatti che
sottolinea: «Era una persona di grande spessore
culturale. A nome mio e dell’Amministrazione
Comunale, esprimo il profondo cordoglio
per questa perdita e le più sentite condoglianze
alla famiglia. Era il preside, sempre
vicino alla formazione dei giovani, che ha
continuato ad interessarsi di cultura e musica,
mantenendo un rapporto di scambio costante
con i docenti e il mondo della scuola.
Attraverso i suoi appuntamenti radiofonici
ha saputo instaurare un dialogo culturale di
alto livello con la città e il territorio».
DELEGAZIONE IN VISITA
Progetto sulla sicurezza unisce
le scuole fermane e argentine
che si occupano di povertà e delle difficoltà
delle persone.
Grazie all’impegno di decine di volontari
e dei gruppi giovanili che hanno presenziato
i supermercati, alla collaborazione
dei titolari dei punti vendita e alla generosità
dei tanti donatori che hanno aderito
all’iniziativa, è stato possibile raccogliere
6.573,84 kg di alimenti. Questi saranno
destinati fin da subito alle oltre 600 fami-
Un saluto affettuoso al professor Corradetti è
arrivato anche dall’assessore provinciale Giuseppe
Buondonno: «Esprimo, a nome mio e
della Provincia, il dolore per la scomparsa di
Raffaello Corradetti, latinista e filologo insigne.
La città ed il Fermano perdono una persona
di vivace intelligenza, umanità, e profonda
simpatia; un educatore ed un divulgatore
generoso ed instancabile. Alla sua famiglia
le condoglianze dell’Amministrazione
provinciale ed il mio abbraccio».
Alla notizia della scomparsa del professore in
tanti si sono ritrovati alla camera mortuaria
dell’ospedale per un ultimo saluto all’uomo
che conosceva la storia più profonda della nostra
città. I funerali saranno celebrati oggi alle
15,30 nella chiesa di San Francesco.
L’ISC Leonardo Da Vinci e L’Iti Montani hanno
sviluppato il tema della sicurezza legato al
“Progetto di educazione per la riduzione dei
rischi per l’ambiente (Perla)” cui partecipano 14
scuole “polo” marchigiane e 14 argentine. L’uso
di nuove tecnologie didattiche permette di
avvicinare docenti studenti ed aziende attraverso
specifici “social learnig network” di una
piattaforma autonoma guidata dall’Istituto per le
tecnologie didattiche di Genova. I docenti e
tecnici argentini saranno ricevuti dal prefetto
Emilia Zarrilli e dal Sindaco di Fermo e
parteciperanno nel pomeriggio di domani
al seminario nei locali dell’ Istituto tecnico
Montani sul rischio chimico, organizzato
congiuntamente con l’Istituto scolastico
comprensivo Da Vinci Ungaretti. Sergio
Raccichini, uno dei docenti esperti in rete,
accompagnerà la delegazione argentina in
questo tempo di permanenza nel comprensorio
fermano.
glie in difficoltà dalle associazioni che
operano quotidianamente nel nostro territorio
offrendo un sostegno con “la mensa
sociale” , con la distribuzione di alimenti
(pacco alimentare) e di prodotti per l’infanzia.
Grande soddisfazione per il risultato raggiunto
da parte di tutte le organizzazioni
e gli enti che compongono il Tavolo delle
povertà di Fermo, le associazioni e i grup-
CAMERA DI COMMERCIO
Neolaureatidell’universitàdiLoreto
allascopertadelsistemafermano
ALCUNI neo laureati
dell’università di Bologna,sedediLoreto,frequentanti
un Master di
primo livello, accompagnati
dalla tutor Paola
Canestrini,hannovisitatolaCameradicommercio,
per un studio sulle
potenzialità produttive
della provincia. Sara
Bracci, Pierluigi Ceccarelli,AnnaGentili,ClaudiaIonita,MicheleLucarelli,
Giorgio Natale,
Chiara Palermo, Carla
Puddu, Maricla Sediari,
Letizia Silvestro, hanno
tempestato di domante
ilpresidenteDiBattista,
che ha spiegato i compartiproduttiviapartiredalleaziendedeidistretticalzaturieroedelcap
7
••
pello,finoall’enogastronomia
con le tradizioni
eleeccellenzelocali.
DiBattistahaparlatoloro
anche delle nuove
tendenzedelturismo,di
importedexport,deicanali
pubblicitari (ha ricordato
le trasmissioni
MediaseteglispotdiDustin
Hoffman, ndr) per
far conoscere la regioneeilFermano.Iragazzi
si son detti piacevolmente
sorpresi dell’accoglienzaedellespiegazionidiDiBattista:«Nozioni
esaustive - hanno
commentato - che hanno
arricchito le conoscenze
di una terra che
dovremo imparare ad
apprezzareancheperil
nostrofuturoprofessionale».
TAVOLO DELLA POVERTÀ GRANDE SOLIDARIETÀ ESPRESSA NELLA COLLETTA STRAORDINARIA IN 30 SUPERMERCATI
Maxiraccoltadialimenti,sarannoconsegnatiaseicentofamiglie
Beatificazione Padre Puglisi
pi giovanili che insieme al Csv Marche
hanno sostenuto l’iniziativa. «La crisi economica
e la situazione di incertezza rende
più evidente l’importanza di operare insieme
- hanno sottolineato i responsabili
della Caritas diocesana - solo attraverso il
lavoro comune e la condivisione si può rispondere
alla situazione di grave crisi e ripartire».
Oltre 190 volontari, soprattutto
giovani, hanno collaborato dedicando il
loro tempo e dimostrando l’attenzione
per la solidarietà e l’impegno sociale.
Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 95 di 362

Ven 17/05/2013 Il Resto del Carlino (ed. Fermo) Pagina 47
IN TUTTA LA PROVINCIA.
Film, incontri, escursioni e letture per promuovere
la cultura della pace
PRENDE il via nel fine settimana la prima edizione di
?Se vuoi la pace prepara la pace?, un ciclo di eventi
in diverse località delle Marche per la promozione
della cultura della pace. Domani, alle ore 15 nella
sede del CVM in viale delle Regioni a Porto San
Giorgio,proiezione del film documentario ?18 Ius Soli?
sulle seconde generazioni in Italia. Alle 18, nella
Chiesolina di Pedaso, presentazione del libro ?Se
ognuno di noi... Padre Pino Puglisi, 9 sentieri di buon
senso?: prevista la testimonianza del Gruppo Giovani
Valdaso. Sabato 25 sarà la volta di Amandola con l'
evento ?Arte e bellezza come esperienza di pace?.
Alle ore 9 ritrovo all' Osteria del Lago di San Ruffino,
con visita guidata al Museo antropogeografico, al
teatro ?La Fenice? e alla chiesa di Santa Maria. A
seguire, partenza per l' Infernaccio ed escursione a
piedi fino all' Eremo di San Leonardo, accompagnata
dalla ?Danza dei santi? e da letture di testi cristiani,
islamici e laici. Durante il percorso un naturopata
spiegherà le piante officinali che si incontreranno
lungo la strada. Prenotazioni: Domenico Baratto, tel.
334.3004636. Chiusura domenica 26 maggio a Porto
San Giorgio, nuovamente nella sede del CVM dove,
alle ore 10, avrà luogo il convegno ?Un' integrazione
possibile?, con la partecipazione di Geneviève
Makaping, giornalista e scrittrice camerunense,
Andrea Stocchiero, esperto di programma di cosviluppo,
e Shakila Kausar, testimone di integrazione
territoriale. Sarà proposta anche una piece teatrale
dell' oratorio di Servigliano. Alle iniziative in calendario
prenderanno parte anche gli assessori della
Provincia, Giuseppe Buondonno e Adolfo Marinangeli
(foto).
Beatificazione Padre Puglisi
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Ven 17/05/2013 La Sicilia Pagina 43
TP
TEMPERATURE
OGGI
OGGI DOMANI
OGGI DOMANI
Fonte iLMeteo.it
NORD: Perturbazione temporalesca investe
NORD: Nuova perturbazione copre i cieli a
tutte le regioni con piogge e temporali
partire da ovest con piogge e temporali.
sparsi un po' ovunque. Migliora dal
Nubi che raggiungono anche il resto dei
PA
ME
TP
PA
ME
pomeriggio a partire dalle medie e basse
pianure e dal Nordest.
CENTRO: Molto instabile e perturbato con
piogge diffuse su tutte le regioni e
settori entro la tarda serata con prime
piogge anche qui.
CENTRO: Cieli più nuvolosi sulla Toscana e
sul Nord Appennino con qualche debole
CL EN CT
CL EN CT
temporali possibili un po' su tutti i settori.
Molto meglio dal pomeriggio col ritorno del
pioggia sparsa, altrove prevale il bel tempo
soleggiato e stabile con solo locali nubi alte
AG
SR
RG
AG
SR
RG
sole. Bello in Sardegna.
SUD: Nubi diffuse al mattino con rovesci e
qualche temporale su Ovest Campania; più
innocue.
SUD: Tempo ampiamente soleggiato su
tutte le regioni meridionali con clima quasi
nubi in giornata anche verso il Foggiano,
tanto sole altrove. Bel tempo ovunque nel
N estivo, infatti le temperature di giorno sono
previste tra 26 e 30 gradi, di notte a 13/25
N
pomeriggio.
gradi.
Minima Massima
Minima Massima
Min Max
Min Max
Min Max
Min Max Min Max Min Max
AG
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Alghero 15
Ancona 15
Aosta 11
Bari Palese 16
Bologna 14
Bolzano 15
Cagliari 15
Campobasso 12
Cuneo 11
20 Firenze
19 Genova
14 Imperia
27 L'Aquila
19 Milano
18 Mondovì
21 Napoli
18 Perugia
17 Pescara
15
16
14
11
14
11
16
12
14
17 Pisa 15
19 Potenza 11
20 R.Calabria 17
16 Roma Ciamp. 15
17 Roma Fiumic. 14
18 S.M. di Leuca 18
21 Torino 13
15 Trieste 15
24 Venezia 16
17
20
27
19
18
24
16
19
18
Algeri 14
Amsterdam 8
Atene 16
Bangkok 30
Belgrado 17
Berlino 15
Bruxelles 8
Bucarest 13
Buenos Aires 7
21 Chicago 11
11 Copenaghen 13
26 Francoforte 12
37 Ginevra 9
28 Helsinki 10
26 Hong Kong 26
11 Il Cairo 17
27 Lisbona 12
14 Londra 5
19 Madrid
20 Monaco
17 Mosca
11 New York
18 Oslo
28 Parigi
37 Stoccolma
14 Vienna
14 Zurigo
7
10
18
12
9
8
8
15
10
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Auto
TEMPERATURE
DOMANI
IL FERMO AMMINISTRATIVO E IL SEQUESTRO
Non rischia solo il sequestro del veicolo
chi guida in grave stato di ebbrezza, con
la patente falsa, sotto l’effetto di droghe
o l’assicurazione scaduta, ma anche di
perdere la proprietà del veicolo. Lo impone
una norma del nuovo Codice della
strada (art. 213 comma 2 quater) con il
verbale di sequestro preventivo finalizzato
alla confisca del mezzo se, recita in
parte la norma, «decorsi dieci giorni, la
mancata assunzione della custodia del
veicolo da parte del proprietario o, in
sua vece, di altro dei soggetti indicati
nell’articolo 196 C. d. S. o dell’autore della
violazione, determinerà l’immediato
trasferimento di proprietà al custode,
anche ai soli fini della rottamazione».
La vignetta
Diario di prof
TEMPERATURE
ITALIA IERI
Invece l’imposizione del fermo amministrativo
di un veicolo ha efficacia
retroattiva, per cui potrà essere applicato
a casi precedenti all’entrata in vigore
del Decreto legge n. 203/05. Lo ha disposto
la Cassazione nella sentenza del 19
maggio 2012 n. 10089.
Si ricorda che prima di acquistare
un’auto usata e opportuno verificare
(tramite una visura al Pra) se il veicolo è
sottoposto ad un eventuale fermo amministrativo.
Anche se la vendita di un veicolo
sottoposto a fermo è illegittima, sia
da parte del concessionario sia da parte
di un privato, la legge non la vieta. E’passibile,
però, la concessionaria di una sanzione
amministrativa fino a 400mila eu-
Welfare
Il 15 maggio è stata celebrata la
Giornata mondiale della famiglia.
Quella familiare, lo ricordiamo
visto che non è più
scontato, è l’istituzione fondamentale
della società e rimane,
nel mondo, l’avventura più bella
tra un uomo e una donna.
Non solo: l’ambito familiare resta,
come ricorda il preambolo
della Convenzione Onu sui diritti
del bambino del 1989,
«l’ambiente naturale per lo sviluppo
e il benessere di tutti i
ro da parte dell’Autorità garante della
concorrenza e del mercato (www. agcom.
it). L’iscrizione al Pra ai fini del fermo
amministrativo di un veicolo da parte
del concessionario della riscossione
(somme da pagare), deve essere preceduta
da un preavviso, contenente un ulteriore
invito a pagare le somme dovute,
presso gli sportelli della competente
azienda concessionaria, entro i successivi
venti giorni, decorsi i quali il preavviso
stesso assumerà il valore di comunicazione
d’iscrizione di fermo. E’ sempre
disposta la confisca del veicolo a due
ruote in tutti i casi in cui sia stato adoperato
per commettere un reato.
PAOLO AMATO
OGNI BIMBO AL MONDO HA DIRITTO A UNA FAMIGLIA
suoi membri, in particolare i
bambini».
Tutto questo però si inserisce
in un quadro sociale drammatico:
la metà della popolazione
dei Paesi in via di sviluppo
vive con meno di due dollari
al giorno. Senza contare che,
secondo i dati Unicef, 145 milioni
di bambini nel mondo
hanno perso uno o entrambi i
genitori. In questo senso, “Sos
Villaggi dei Bambini” si batte,
da oltre 60 anni, a sostegno
TEMPERATURE
MONDIALI IERI
delle famiglie in difficoltà, con
l’obiettivo di evitare la separazione
dei bambini dai loro genitori.
Sostiene e rafforza le famiglie,
lavorando sulle capacità
e abilità dei genitori, per
garantire che i bambini vivano
relazioni positive. In questo
senso opera da un lato sostenendo
la famiglia allo scopo di
rafforzare le capacità genitoriali;
dall’altro supportando la
comunità e le strutture pubbliche
per potenziare il sistema
SULLE ORME DEGLI EROI ANTIMAFIA PER CAPIRNE IL VALORE
Ci sono storie di vita che non vanno dimenticate
e il cui racconto rinnovato
serve per non perdere di vista il senso
della realtà e dei problemi.
Ci sono vite che devono essere conosciute
da vicino, nei loro luoghi, dove
sono diventate grandi testimonianze.
Non basta leggerle nei libri, né vederle
nei film, c’è bisogno di incontrarle,
sentirne l’odore, toccarne la passione.
Per questo abbiamo scelto di far vivere
una due giorni agli studenti del
biennio, facendo percorrere loro le
strade di Padre Puglisi, Falcone, Borsellino,
Impastato ed altri modelli viventi
di impegno per la legalità e lotta alla
mafia.
Accompagnati da “Addio Pizzo”, abbiamo
alloggiato e mangiato in hotel e
ristoranti pizzofree, quale contributo
concreto a chi dice di “no” ai soprusi e
crede nella giustizia.
I primi passi li abbiamo percorsi tra
le strade di Capaci fino a raggiungere la
zona sotto l’autostrada in cui si ricorda
la morte del giudice Falcone, della moglie
e di alcuni uomini della scorta;
un giovane, ai tempi della strage un ragazzino,
ci ha raccontato quanto ha
provato in quel maggio del ‘92. Da Capaci
a Partinico la strada è breve, ma
intensa l’esperienza vissuta nella sede
di Telejato col giornalista Pino Maniaci;
con il suo linguaggio colorito ma
deciso contro la mafia, i ragazzi hanno
passato un paio d’ore diventando protagonisti
di questa emittente coraggiosa.
La terza tappa è stata Cinisi: in memoria
di Peppino Impastato abbiamo
percorso i “cento passi” che distanziano
la sua casa-memoriale da quella
L’impegno del nuovo ministro a Strasburgo
del boss Badalamenti, oggi bene confiscato
alla mafia. In quest’ultima, dove
fu ordinato l’assassinio di Impastato, si
è parlato di legalità, giustizia, coraggio,
segno che è possibile cambiare e sperare!
Il secondo giorno è stato dedicato al
ricordo di Borsellino tra le vie di Palermo
e nella cittadella della giustizia;
poi le nostre storie hanno incrociato
quelle del salesiano don Enzo Volpe e
dei volontari dell’Istituto Santa Chiara,
centro di accoglienza per i ragazzi del
quartiere dell’Albergheria e gli immigrati.
La lotta per la legalità oggi come
ieri passa attraverso l’educazione ed il
dialogo, per luoghi sereni in cui ritrovarsi,
giocare e creare relazioni significative.
Il resto della giornata è stata utile
per conoscere la storia ed il messaggio
BONINO ALL’UE: NUOVO INIZIO DELL’ITALIA SU CARCERI E DIRITTI
«Un nuovo inizio» dell’Italia che, «senza cedimenti
né compromessi al ribasso», vuole «invertire la
tendenza» dopo la «tantissime condanne» subite
dalla Corte dei diritti dell’uomo per la lentezza
della giustizia, il mancato rispetto dei diritti della
difesa o le condizioni delle carceri. Temi che a
suo tempo hanno fatto indignare il presidente Napolitano.
E sui quali il governo ora «deve assumere
iniziative coraggiose» per «uscire da una situazione
che mina la credibilità del paese».
È questo l’impegno preso da Emma Bonino
(«su temi che conosco piuttosto bene») davanti ai
colleghi riuniti a Strasburgo per la ministeriale del
Consiglio d’Europa in occasione del passaggio di
consegne della presidenza tra Andorra e Armenia.
Un’occasione in cui la responsabile della Farnesina
ha lanciato anche l’allarme per la crescente
intolleranza e le gravi discriminazioni aizzate dai
movimenti xenofobi e populisti, la cui crescita -
ha denunciato - è stata «il costo politico» del
Beatificazione Padre Puglisi
«dogma dell’austerità.
Era dal 2000, con Lamberto Dini, che un ministro
degli Esteri italiano non partecipava al Comitato
dei ministri, momento in cui si tirano le
somme dell’ultimo anno di attività e si programma
il futuro dell’organizzazione. L’Italia, del resto,
è ancora il secondo maggior contributore del
Consiglio d’Europa, nonostante le difficoltà interne
di bilancio.
In piena sintonia con il segretario generale, la
Bonino ha condiviso con Thornbjorn Jagland le
priorità fra le tre aree di intervento del Consiglio
(democrazia, diritti umani e Stato di diritto), definendo
come particolarmente importanti i programmi
che costruiscono una vera cultura delle
istituzioni democratiche.
Forte «dell’appoggio parlamentare» riscosso
mercoledì presentando il programma davanti alle
commissioni Esteri di Camera e Senato, il ministro
ha prospettato un cambio di rotta dell’Italia
giovedì 16 maggio 2013
19 63 80 23 61
38 61 7 49 31
20 13 83 76 59
88 66 15 20 4
19 86 68 26 70
84 44 38 42 52
48 71 37 40 5
83 13 38 43 60
46 70 67 76 44
77 4 30 9 2
54 50 48 47 19
di padre Pino Puglisi, sacerdote ucciso
dalla mafia e prossimo alla beatificazione.
Un prete che, con la forza del
Vangelo, - come ci ha testimoniato il
suo amico Gregorio Porcaro - ha cercato
il bene per Brancaccio, per le famiglie,
per i ragazzi. Non un sacerdote
antimafia, ma un uomo di Dio che ha
vissuto le virtù evangeliche fino al
martirio e il cui sangue è divenuto seme
fecondo per la terra in cui stato
versato e non solo.
Il tutto è stato condito dallo stare insieme,
dalla condivisione gioiosa della
quotidianità, dal rafforzamento del
legame alunni-prof. Ora faremo sì che
queste giornate, con i fatti e il racconto,
diano frutto perché le storie coraggiose
di ieri entrino nel vissuto di tutti
i giorni.
MARCO PAPPALARDO
nonostante la complessità delle sfide, rese ancora
più difficili dai vincoli di bilancio. Ma ciò nonostante,
ineludibili.
«Al di là di essere dolorose per quelli che non
vedono rispettati i propri diritti alla difesa o le
condizioni nelle carceri - ha detto Bonino - penso
che la situazione sia arrivata ad un punto tale
che necessita iniziative coraggiose per uscirne».
In gioco non solo la credibilità del Paese su
questioni che definisce «fondamentali» e per le
quali si batte da sempre, ma anche la possibilità di
incidere sugli «altri Paesi» che appartengono al
Consiglio d’Europa.
Senza alcuna citazione diretta, chiaro il riferimento
all’est europeo e al Caucaso. «Solo essendo
così credibili - ha detto - possiamo essere efficaci
e possiamo combattere violazioni dei diritti
umani che sono presenti in altri Paesi membri del
Consiglio d’Europa».
MARCO GALDI
3 16 22 39 49 71
4 7 13 19 20 38 44 46 48 61
63 66 70 71 77 80 83 84 86 88
di supporto alle famiglie vulnerabili.
Spesso, nella nostra corsa
quotidiana, non pensiamo
al bisogno di una vera famiglia
da parte di tanti bambini nel
mondo. L’occasione della Giornata
internazionale della famiglia
può essere uno stimolo per
riflettere sul diritto che ogni
bambino ha di crescere in una
famiglia che si prenda cura di
lui e che gli permetta di diventare
adulto e indipendente.
SALVATORE DE MAURO
VENERDÌ 17 MAGGIO 2013
Numero Jolly
Numero Superstar
33
20
Jackpot: t 30.800.000,00
n. vincite categoria Euro
nessun 6
-
nessun 5+1
-
12 5 21.108,41
864 4 310,88
32.488 3
16,06
QUOTE SUPERSTAR
n. vincite
nessun
8
168
2.189
14.402
30.998
categoria
5 stella
4 stella
3 stella
2 stella
1 stella
0 stella
Euro
-
31.088,00
1.606,00
100,00
10,00
5,00
Circondata dall’affetto dei figli e dei
nipoti, serenamente si è spenta
ROSA RAPISARDA
GRASSO
Le daranno l’ultimo abbraccio i figli Rita
con Piero, Carla con Massimo, Ottavio
con Maria Concetta e gli adorati nipoti
Carmen, Rossella, Claudia, Gabriele,
Gianluca, Marco, Germano, Mattia,
Damiano, Rachele e Davide venerdì 17
alle ore 10.00 presso la chiesa di S.
Agata al Borgo
Catania, 16 maggio 2013
La moglie Carla Galasso unitamente
ai congiunti, Riccardo con Binga
e Concetta, i nipoti Paolo e Flavia,
Federico e Agata, Peppy e Gaia, angosciati
per la dipartita dell’amato
SALVATORE BENINTENDE
comunicano che i funerali saranno celebrati
venerdì 17 alle ore 16.00 nella
chiesa S. Maria della Guardia, Piazza
della Guardia.
Si dispensa dalle visite.
Catania, 16 maggio 2013
Giovedì 16 maggio 2013 è venuto a
mancare all’affetto dei suoi cari il signor
GIUSEPPE FERLITO
ne danno il triste annuncio i figli Tania,
Pietro con Daniela e i nipoti Giuseppe
e Chiara.
I funerali si terranno venerdì 17 alle ore
16.00 nella chiesa dei Salesiani in Via
Cifali.
Catania, 16 maggio 2013
I cognati ed i nipoti tutti partecipano la
grave perdita del caro congiunto
GIUSEPPE FERLITO
Catania, 16 maggio 2013
LA SICILIA
le RUBRICHE
OROSCOPO di Anna Maria Neri
Ariete 21 marzo - 20 aprile
Degli atteggiamenti per certi versi fastidiosi vi
possono contraddistinguere quest’oggi, anche
in quei frangenti in cui potreste prendere le cose
con calma e poter risentire degli astri poco propizi.
Toro 21 aprile - 20 maggio
In qualunque cosa vi possiate impegnare
c’è un certo costrutto i pianeti stimolano la
vostra sensibilità ed immaginazione ma allo
stesso tempo vi rendono molto concreti.
Gemelli 21 maggio - 21 giugno
In un momento in cui potreste sembrare un po’
in balia degli eventi, considerato l’insieme degli
influssi astrali alquanto dissonanti, alcune energie
astrali vi consentono di fissare dei validi punti fermi.
Cancro 22 giugno - 22 luglio
Anche oggi potreste risultare un po’ contraddittori in
certi vostri atteggiamenti. La vostra sensibilità nei confronti
di chi vi è vicino pare esprimersi soltanto su un
piano mentale, mentre emotivamente apparite un po’ distaccati.
Leone 23 luglio - 22 agosto
Andate incontro ad una giornata nell’insieme serena
e costruttiva. Una certa smania di agire piuttosto
spiccata in voi nati la prima decade potrebbe farvi
trovare sul vostro percorso elementi in grado di rallentarvi.
Vergine 23 agosto - 22 settembre
In mezzo a contesti che vi appaiono piuttosto
nebulosi riuscite comunque a dar la sensazione
di aver ben salda a in mano la situazione.
Riuscirete ad essere emotivamente ben stabili.
Bilancia 23 settembre - 22 ottobre
Anche in circostanze semplici riguardanti il vostro
tempo libero potete dare l’impressione di prendere
tutto troppo seriamente. Dei rapporti già piuttosto tesi
con qualcuno a cui tenete si possono raffreddare ulteriormente.
Scorpione 23 ottobre - 22 novembre
Sapete molto bene cosa volete ottenere e finché non lo avete
raggiunto non siete disposti a fermarvi. Con questo atteggiamento
determinato andate incontro alla giornata di oggi,
anche in quei frangenti in cui potreste prendete tutto con più calma.
Sagittario 23 novembre - 21dicembre
Esprimervi con chiarezza e rapportarvi in modo
coerente con chi vi è vicino può continuare a risultarvi
un po’ complesso. Incontrate maggiori
difficoltà in tal senso e invece dovete aprirvi al prossimo.
Capricorno 22 dicembre - 20 gennaio
Un buon equilibrio vi caratterizza oggi, benché
non manchino dei momenti in cui potete avere
una certa tendenza a volervi imporre anche in
modo deciso. Chi vi è vicino sa di poter contare su di voi.
Acquario 21 gennaio - 19 febbraio
Anche le situazioni che avete modo di vivere nel vostro
tempo libero quest’oggi pare che debbano svilupparsi
all’insegna di una certa costruttività. I vostri
rapporti con chi vi è accanto evolvono in maniera serena e stabile.
Pesci 20 febbraio - 20 marzo
Andate incontro ad una giornata davvero piacevole,
particolarmente se siete nati la prima decade.
Vi sentite liberi di esprimervi come più desiderate,
rassicurando con i vostri modi pacati chi vi è vicino.
Ana Maria Oliveros annuncia con dolore
la morte del marito
MARIO BONACCORSI
I funerali saranno celebrati oggi 17
maggio alle ore 16.00 nella parrocchia
del Carmine, piazza Carlo Alberto.
Catania, 16 maggio 2013
Ci uniamo al dolore di Mario, Cristina,
Paola, Davide Galletti per la perdita
della cara
MARIUCCIA
nobile nello spirito e nel tratto, luminoso
esempio di integrità morale e generosità,
che lascia un grande vuoto in chi
come noi ha condiviso con lei anni di
amicizia e di lavoro.
Le amiche: Cettina, Francesca, Iolanda,
Paola, Patrizia, Piera, Salvina
Caltanissetta, 16 maggio 2013
SERGIO TRINGALI
Sei stato per la nostra famiglia un grande
riferimento di vita, il nostro affetto Ti
accompagnerà per sempre.
Tuo fratello Aldo con Danila, le sorelle
Marilena con Giovanni, Dora e i nipoti.
Catania, 16 maggio 2013
VII ANNIVERSARIO
ELIA INDACO NAPOLI
Sempre presente nella nostra vita Ti
ricordiamo con grande amore ed infinita
nostalgia
S. messa oggi ore 18.00 chiesa Cristo Rè
Catania, 17 maggio 2013
XII ANNIVERSARIO
.43
DOTT.
CARMELO DIOLOSÀ
Il Tuo ricordo è sempre vivo nei nostri
cuori.
Catania, 17 maggio 2013
Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 97 di 362

Ven 17/05/2013 La Sicilia Pagina 43
Diario di prof
Ci sono storie di vita che non vanno dimenticate e il
cui racconto rinnovato serve per non perdere di vista
il senso della realtà e dei problemi. Ci sono vite che
devono essere conosciute da vicino, nei loro luoghi,
dove sono diventate grandi testimonianze. Non basta
leggerle nei libri, né vederle nei film, c' è bisogno di
incontrarle, sentirne l' odore, toccarne la passione.
Per questo abbiamo scelto di far vivere una due giorni
agli studenti del biennio, facendo percorrere loro le
strade di Padre Puglisi, Falcone, Borsellino,
Impastato ed altri modelli viventi di impegno per la
legalità e lotta alla mafia. Accompagnati da "Addio
Pizzo", abbiamo alloggiato e mangiato in hotel e
ristoranti pizzofree, quale contributo concreto a chi
dice di "no" ai soprusi e crede nella giustizia. I primi
passi li abbiamo percorsi tra le strade di Capaci fino a
raggiungere la zona sotto l' autostrada in cui si ricorda
la morte del giudice Falcone, della moglie e di alcuni
uomini della scorta; un giovane, ai tempi della strage
un ragazzino, ci ha raccontato quanto ha provato in
quel maggio del ?92. Da Capaci a Partinico la strada
è breve, ma intensa l' esperienza vissuta nella sede di
Telejato col giornalista Pino Maniaci; con il suo
linguaggio colorito ma deciso contro la mafia, i
ragazzi hanno passato un paio d' ore diventando
protagonisti di questa emittente coraggiosa. La terza
tappa è stata Cinisi: in memoria di Peppino Impastato
abbiamo percorso i "cento passi" che distanziano la
sua casa-memoriale da quella del boss Badalamenti,
oggi bene confiscato alla mafia. In quest' ultima, dove
fu ordinato l' assassinio di Impastato, si è parlato di
legalità, giustizia, coraggio, segno che è possibile
cambiare e sperare! Il secondo giorno è stato
dedicato al ricordo di Borsellino tra le vie di Palermo e
nella cittadella della giustizia; poi le nostre storie
hanno incrociato quelle del salesiano don Enzo Volpe
e dei volontari dell' Istituto Santa Chiara, centro di
accoglienza per i ragazzi del quartiere dell'
Albergheria e gli immigrati. La lotta per la legalità oggi
come ieri passa attraverso l' educazione ed il dialogo,
per luoghi sereni in cui ritrovarsi, giocare e creare
relazioni significative. Il resto della giornata è stata
utile per conoscere la storia ed il messaggio di padre
Pino Puglisi, sacerdote ucciso dalla mafia e
prossimo alla beatificazione. Un prete che, con la
forza del Vangelo, - come ci ha testimoniato il suo
amico Gregorio Porcaro - ha cercato il bene per
Brancaccio, per le famiglie, per i ragazzi. Non un
sacerdote antimafia, ma un uomo di Dio che ha
vissuto le virtù evangeliche fino al martirio e il cui
Beatificazione Padre Puglisi
sangue è divenuto seme fecondo per la terra in cui
stato versato e non solo. Il tutto è stato condito dallo
stare insieme, dalla condivisione gioiosa della
quotidianità, dal rafforzamento del legame alunni-prof.
Ora faremo sì che queste giornate, con i fatti e il
racconto, diano frutto perché le storie coraggiose di
ieri entrino nel vissuto di tutti i giorni. Marco
Pappalardo 17/05/2013.
Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 98 di 362

.
Ven 17/05/2013 Corriere Adriatico (ed. Fermo) Pagina 14
II Ve n e r d ì 17 maggio 2013
FERMO VENTIQUATTRORE
Carrellata di eventi per la pace
Domani pomeriggio a Pedaso presentazione del libro su Puglisi
.............................................................................
Fe r m o
Prenderà il via durante il
fine settimana la 1° edizione
di "Se vuoi la pace prepara la
pace", un ciclo di eventi in diverse
località delle Marche per
la promozione della cultura della
pace. L’iniziativa, promossa
dall’Università per la Pace con
sede operativa ad Ancona, toccherà
anche il territorio fermano.
Si parte domani con un duplice
appuntamento: alle ore 15,
presso la sede del Cvm in Viale
delle Regioni a Porto San Giorgio,
con il patrocinio anche della
Provincia di Fermo, proiezione
del film documentario “18 Ius
Soli” sulle seconde generazioni
in Italia, nell'ambito del progetto
Focsiv "Ti passo il testimone",
con la partecipazione del regista
Fred Kuwornu; alle ore 18,
presso la Chiesolina di Pedaso,
presentazione del libro “Se
ognuno di noi... Padre Pino Puglisi,
9 sentieri di buon senso” di
Mauro Rocchegiani, che verrà
intervistato dal giornalista Tiziano
Zengarini. Oltre all’auto -
re interverranno il Sindaco Barbara
Toce, l’Assessore alla Cultura
Paolo Concetti e Don Vinicio
Albanesi, Presidente della
Comunità Capodarco di Fermo.
Durante l'incontro sarà proposta
la testimonianza del Gruppo
Giovani Valdaso. Sabato 25 sarà
la volta di Amandola con l’even -
to “Arte e Bellezza come esperienza
di pace”. Alle ore 9 ritrovo
presso l’Osteria del Lago di
San Ruffino, con visita guidata
con pulmino al Museo antropo-
Beatificazione Padre Puglisi
geografico, al Teatro “La Fenice”
e alla Chiesa di Santa Maria.
A seguire partenza per l'Infernaccio
ed escursione a piedi fino
all’Eremo di San Leonardo, accompagnata
dalla “Danza dei
santi” e da letture di testi cristiani,
islamici e laici. Durante il
percorso un naturopata spiegherà
le piante officinali che si
incontreranno lungo la strada.
Prevista una sosta all’Eremo
con pranzo al sacco. Rientro a
San Ruffino alle ore 16 (per prenotazioni:
Domenico Baratto -
tel. 334.3004636). Chiusura
domenica 26 maggio con un
convegno dal titolo “Un'inte -
grazione possibile".
Nella foto una immagine scattata
all’Infernaccio. E’ da qui che si
partirà per l’Eremo di San
Leonardo. Sopra don Vinicio
Albanesi ospite domani a Pedaso
Escursione nel Bosco del Cugnolo
LA PROPOSTA
............................................................................
Fe r m o
“Camminiamo nelle Marche!”
è l’invito che l’Aigae Marche
(Associazione italiana guide
ambientali escursionistiche)
rivolge a tutti gli appassionati
della natura che potranno
conoscere l’associazione e le
ricchezze del territorio
attraverso una serie di
escursioni previste per
domenica 19 maggio
organizzate in ognuna delle
cinque provincie della regione.
L’appuntamento prevede una
passeggiata poco impegnativa,
rivolta a tutti, guidata da
operatori esperti e
professionali che metteranno a
disposizione dei partecipanti le
loro conoscenze
naturalistiche. L’e ve n t o ,
promosso da Decathlon di San
Benedetto e dalla Regione
Marche, propone a Fermo
l’escursione nel Bosco del
Cugnolo.
NOTIZIE FLASH
Online
w w w. co r r i e r e a d r i at i co . i t
L’A P P U N TA M E N TO
Il prof Pallottini e la civiltà villanoviana
Fermo Sabato 18 maggio alle
17,30 nella sede della libreria
Ubik in corso Cefalonia 38 avra'
luogo la presentazione del libro
del professor Luciano Pallottini
"Civiltà villanoviana ed
etrusca" edito dall'editore
Maroni; l'evento si terra' in
collaborazione con la biblioteca
LA RASSEGNA
Torna l’iniziativa “Un ponte di parole”
Montegranaro Appuntamento questa sera con la rassegna “Un
ponte di parole”organizzato da Marco Di Pasquale
dell’associazione Umani Eventi con la collaborazione del Club
L’Altritalia e il patrocinio del comune di Montegranaro e della
provincia di Fermo. La serata sarà come al solito l’occasione per un
incontro fra lettori e stasera si parlerà nello specifico del libro “Una
comunità perduta”di Doris Lessing. L’appuntamento è per le
21.30 presso la biblioteca comunale, la partecipazione è gratuita
AG E N DA
FA R M AC I E
DI TURNO OGGI
FERMO
AQUILA, VIA DI CROLLALANZA 0734
228730
PORTO S.GIORGIO
LUISA POMPEI, VIA F.LLI ROSSELLI
0734 678312
PORTO S.ELPIDIO
COMUNALE 1, VIA BELGIO 0734
993530
SANT'ELPIDIO A MARE
CATALINI, VIA ALIGHIERI 0734
comunale all'interno del ciclo
"Libri da cogliere". Il libro del
prof. Pallottini seguendo due
linee di indagine principali,
quella archeologica e quella
linguistica e basandosi sullo
studio delle testimonianze
classiche avanza ipotesi sulla
presenza della civiltà a Fermo.
990318
M O N T EG R A N A R O
COMUNALE, VIA FERMANA NORD
0734 892804
EMERGENZA
PRONTO INTERVENTO
CARABINIERI 112
POLIZIA 113
VIGILI DEL FUOCO 115
GUARDIA DI FINANZA 117
ANCONA SOCCORSO 118
FERMO
NUMERI UTILI
CARABINIERI 0734 601600
COMMISSARIATO 0734 25441
VIGILI DEL FUOCO 0734 217038
POLIZIA STRADALE 0734 226961
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Ven 17/05/2013 Corriere Adriatico (ed. Fermo) Pagina 14
Carrellata di eventi per la pace
Domani pomeriggio a Pedaso presentazione del libro su Puglisi.
Prenderà il via durante il fine settimana la 1° edizione
di "Se vuoi la pace prepara la pace", un ciclo di eventi
in diverse località delle Marche per la promozione
della cultura della pace. L' iniziativa, promossa dall'
Università per la Pace con sede operativa ad Ancona,
toccherà anche il territorio fermano. Si parte domani
con un duplice appuntamento: alle ore 15, presso la
sede del Cvm in Viale delle Regioni a Porto San
Giorgio, con il patrocinio anche della Provincia di
Fermo, proiezione del film documentario "18 Ius Soli"
sulle seconde generazioni in Italia, nell' ambito del
progetto Focsiv "Ti passo il testimone", con la
partecipazione del regista Fred Kuwornu; alle ore 18,
presso la Chiesolina di Pedaso, presentazione del
libro "Se ognuno di noi... Padre Pino Puglisi, 9
sentieri di buon senso" di Mauro Rocchegiani, che
verrà intervistato dal giornalista Tiziano Zengarini.
Oltre all' autore interverranno il Sindaco Barbara
Toce, l' Assessore alla Cultura Paolo Concetti e Don
Vinicio Albanesi, Presidente della Comunità
Capodarco di Fermo. Durante l' incontro sarà
proposta la testimonianza del Gruppo Giovani
Valdaso. Sabato 25 sarà la volta di Amandola con l'
evento "Arte e Bellezza come esperienza di pace".
Alle ore 9 ritrovo presso l' Osteria del Lago di San
Ruffino, con visita guidata con pulmino al Museo
antropo geografico, al Teatro "La Fenice" e alla
Chiesa di Santa Maria. A seguire partenza per l'
Infernaccio ed escursione a piedi fino all' Eremo di
San Leonardo, accompagnata dalla "Danza dei santi"
e da letture di testi cristiani, islamici e laici. Durante il
percorso un naturopata spiegherà le piante officinali
che si incontreranno lungo la strada. Prevista una
sosta all' Eremo con pranzo al sacco. Rientro a San
Ruffino alle ore 16 (per prenotazioni: Domenico
Barattotel. 334.3004636). Chiusura domenica 26
maggio con un convegno dal titolo "Un' integrazione
possibile". Nella foto una immagine scattata all'
Infernaccio. E' da qui che si partirà per l' Eremo di
San Leonardo. Sopra don Vinicio Albanesi ospite
domani a Pedaso.
Beatificazione Padre Puglisi
Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 100 di 362

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Ven 17/05/2013 RagusaNews Pagina 14
Beatificazione Padre Puglisi
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Ven 17/05/2013 RagusaNews Pagina 14
Beatificazione di Don Puglisi, adorazione
eucaristica a Modica
Modica - Non sarà un semplice rito la beatificazione di
don Puglisi. I centomila che saranno a Palermo, tra
cui anche parecchi modicani, testimoniano che ci si
ritrova in questa figura di uomo e di prete per gli altri.
Così come ci si ritrova attorno a papa Francesco e a
tutti coloro che sono coerenti nelle piccole e grandi
cose. Speriamo allora tantissimo che questo muoversi
per la beatificazione, all' andare sia per onorare e dire
grazie, al ritorno per seguirne l' esempio. Contestando
il male - la mafia ma anche l' ingiustizia e la
corruzione, la cattiva politica, l' individualismo, il
degrado educativo - non con le parole con i fatti . A
iniziare - come lui amava dire - da ciascuno di noi .
Scoprendo il bene, aiutando vocazioni al bene. E così
resistendo e migliorando le città, il Paese e il mondo.
Preoccupandosi, come faceva don Puglisi, per le
nuove generazioni. Ed è stato molto bello in queste
settimane ricevere quasi cinquecento ragazzi o
giovani nella Casa don Puglisi per riscoprire la
bellezza del suo esempio e la continuità con un'
esperienza come quella modicana consapevolmente
a lui intitolata . Infatti, quando la casa di accoglienza
nacque nel 1990 non aveva un nome, lo prese nel
1997 quando venne trasferita negli attuali locali del
Seminario, in via Carlo Papa 14. Subito si pensò che
il nome doveva essere quello di un testimone che
ricordasse a tutti che la vita è dono e che una Casa di
accoglienza - come pensava don Puglisi - è un segno
che interpella tutti . Sarà bello avere in questi giorni
anche un momento di riflessione e di preghiera con i
Seminaristi e con il rettore don Luigi Vizzini per
ripensare tutti la vita come vocazione e come servizio.
A tutti si fa l' invito a un momento comune la sera
prima della beatificazione, venerdì 24 maggio alle ore
21 per l' adorazione eucaristica nella Casa don Puglisi
. Si è scelta l' adorazione eucaristica perché ci dice
come don Pino Puglisi sia accanto all' Agnello
immolato e glorioso, ma anche come la radice sia un'
eucaristia che dà alla vita la forma del dono, che sa
andare fino in fondo. Aiuterà la riflessione don
Corrado Lorefice, che ha collaborato con don Puglisi
nel Centro regionale per le vocazioni e che prese il
suo posto di responsabile regionale quando don Pino
venne nominato parroco a Brancaccio. Porteremo
nella preghiera tutte le sofferenze e le speranze dei
poveri e dei giovani. Il nostro Te Deum speriamo sia
una vita rinnovata e un lievito di bene per le nostre
città in questo tempo così difficile. Maurilio Assenza.
Beatificazione Padre Puglisi
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Ven 17/05/2013 Agensir Pagina 14
Beatificazione Padre Puglisi
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Ven 17/05/2013 Agensir Pagina 14
Quotidiano
15:00 - DIOCESI: SIRACUSA, A LENTINI "UN
MONDO DIVERSO È POSSIBILE" "Un mondo
diverso è possibile": si chiama così la manifestazione
organizzata a Lentini dal progetto Policoro della
diocesi di Siracusa, per ricordare il XXI anniversario
della strage di Capaci. L' iniziativa, a cui hanno
aderito, fra gli altri, anche Ucsi, Libera e Aimc, è
dedicata ai temi del lavoro e della legalità. Il
programma prevede oggi alle 19 una fiaccolata in
ricordo delle vittime della mafia e, a seguire, la
conferenza dal titolo "Lavoro, voce del verbo investire,
sperare, costruire", con gli interventi di Pino Maniaci,
giornalista di Telejato; Ignazio Gibiino, responsabile
regionale giovani impresa di Coldiretti Sicilia; Paolo
Sanzaro, segretario provinciale della Cisl; Anna Lisa
Martello, animatore di comunità del progetto Policoro-
Siracusa. Sabato alle ore 20 si terrà una veglia
diocesana di Pentecoste, mentre domenica alle ore
19 l' iniziativa conclusiva "Io partecipo: nuovi orizzonti
Domani", con animazioni e riflessioni delle varie
associazioni aderenti. "Quest' anno - spiega il parroco
lentinese don Claudio Magro - si è lavorato
soprattutto nelle scuole e le comunità ecclesiali della
zona nord della nostra diocesi, senza dimenticare gli
altri vicariati o singole parrocchie. Anche quello di
domenica sarà un modo per dire 'no' alla criminalità in
un territorio martoriato dal fenomeno mafioso.
Saranno anche posizionati alcuni pannelli che
ricordano don Puglisi, a pochi giorni dalla
beatificazione". apri e stampa questo articolo.
Beatificazione Padre Puglisi
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Ven 17/05/2013 Ragusa Oggi Pagina 14
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Ven 17/05/2013 Ragusa Oggi Pagina 14
Venerdì 24 maggio alle 21 adorazione eucaristica nella Casa a lui intitolata.
CON DON PUGLISI UNA SPERANZA FATTIVA
Non sarà un semplice rito la beatificazione di don
Puglisi. I centomila che saranno a Palermo, tra cui
anche parecchi modicani, testimoniano che ci si
ritrova in questa figura di uomo e di prete per gli altri.
Così come ci si ritrova attorno a papa Francesco e a
tutti coloro che sono coerenti nelle piccole e grandi
cose. Speriamo allora tantissimo che questo muoversi
per la beatificazione, all' andare sia per onorare e dire
grazie, al ritorno per seguirne l' esempio. Contestando
il male - la mafia ma anche l' ingiustizia e la
corruzione, la cattiva politica, l' individualismo, il
degrado educativo - non con le parole con i fatti . A
iniziare - come lui amava dire - da ciascuno di noi .
Scoprendo il bene, aiutando vocazioni al bene. E così
resistendo e migliorando le città, il Paese e il mondo.
Preoccupandosi, come faceva don Puglisi, per le
nuove generazioni. Ed è stato molto bello in queste
settimane ricevere quasi cinquecento ragazzi o
giovani nella Casa don Puglisi per riscoprire la
bellezza del suo esempio e la continuità con un'
esperienza come quella modicana consapevolmente
a lui intitolata . Infatti, quando la casa di accoglienza
nacque nel 1990 non aveva un nome, lo prese nel
1997 quando venne trasferita negli attuali locali del
Seminario, in via Carlo Papa 14. Subito si pensò che
il nome doveva essere quello di un testimone che
ricordasse a tutti che la vita è dono e che una Casa di
accoglienza - come pensava don Puglisi - è un segno
che interpella tutti . Sarà bello avere in questi giorni
anche un momento di riflessione e di preghiera con i
Seminaristi e con il rettore don Luigi Vizzini per
ripensare tutti la vita come vocazione e come servizio.
A tutti si fa l' invito a un momento comune la sera
prima della beatificazione, venerdì 24 maggio alle ore
21 per l' adorazione eucaristica nella Casa don Puglisi
. Si è scelta l' adorazione eucaristica perché ci dice
come don Pino Puglisi sia accanto all' Agnello
immolato e glorioso, ma anche come la radice sia un'
eucaristia che dà alla vita la forma del dono, che sa
andare fino in fondo. Aiuterà la riflessione don
Corrado Lorefice, che ha collaborato con don Puglisi
nel Centro regionale per le vocazioni e che prese il
suo posto di responsabile regionale quando don Pino
venne nominato parroco a Brancaccio. Porteremo
nella preghiera tutte le sofferenze e le speranze dei
poveri e dei giovani. Il nostro Te Deum speriamo sia
una vita rinnovata e un lievito di bene per le nostre
città in questo tempo così difficile.
Beatificazione Padre Puglisi
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Ven 17/05/2013 Sesto Potere Pagina 14
Beatificazione Padre Puglisi
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Ven 17/05/2013 Sesto Potere Pagina 14
Dedicata al ricordo di don Puglisi la V giornata
della Festa della legalità
(Sesto Potere) - Reggio Emilia - 17 maggio 2013 - Si
è parlato dei rapporti mafia e chiesa in apertura della
quinta giornata della Festa della legalità, dedicata al
ricordo di don Pino Puglisi, il sacerdote conosciuto
per il suo instancabile impegno evangelico e sociale,
ucciso nel 1993 dalle cosche. "Il suo delitto segna uno
spartiacque definitivo nei rapporti tra l' Italia e la
mafia, tra la Chiesa e mafia. Questo martirio ha reso
evidente la necessità di una presa di posizione ancor
più chiara e scevra da compromesso da parte della
Chiesa. Se i mafiosi sono uomini che la Chiesa non si
stanca di richiamare a conversione, pentimento e
riparazione, la mafia e tutto ciò che essa rappresenta
è incompatibile con il Vangelo". Lo ha affermato il
vescovo di Reggio, monsignor Massimo Camisasca
che, impossibilitato a partecipare alla mattinata, ha
affidato le proprie riflessioni ad un messaggio letto in
sala da don Gianni Bedogni, responsabile dell' ufficio
diocesano della pastorale sociale. Durissimo anche l'
arcivescovo di Catanzaro-Squillace, nonché
postulatore della causa di beatificazione di don
Puglisi, monsignor Vincenzo Bertolone. "La mafia è
un popolo di battezzati, prega prima e dopo un delitto,
siamo di fronte alla aberrazione della religiosità", ha
detto. Secondo Bertolone "fino agli Ottanta il
fenomeno mafia non era stato sufficientemente
compreso, per diverse ragioni. Le tante morti, una più
eccellente dell' altra, hanno cominciato a svegliare le
coscienze. Anche certi errori di valutazione non sono
dovuti sempre a commistioni, ma a una non esatta
cognizione di questa triste realtà". Ed ancora: "L'
uccisione di Puglisi e le parole di Giovanni Paolo II
segnano uno spartiacque tra un prima e un dopo. La
mafia è un' altra religione anche se gli appartenenti
sono ex battezzati, perché per i neo affiliati avviene
un nuovo battesimo. Il loro dio è il potere. Questa
altra fede ha visto che non era più il padrino ad
attirare la gente, ma don Puglisi". Toccanti sono state
le testimonianze di coloro che sono cresciuti a fianco
di don Puglisi. Specie quella del testimone di giustizia
Giuseppe Carini che è stato uno dei testi al processo
contro esecutori e mandanti dell' omicidio del
sacerdote. Carini che oggi vive sotto protezione e ha
cambiato identità, e per questo stamattina si è
presentato col viso coperto da un passamontagna, ha
ricordato il clima di intimidazione che ha circondato
prima della morte il sacerdote e chi collaborava con
lui, ha parlato delle difficoltà di vivere in un quartiere
Beatificazione Padre Puglisi
ad "alta intensità" mafiosa quale in Brancaccio: "Ho
conosciuto padre Puglisi in un momento delicato della
mia vita. Sono nato in un quartiere dove la cultura
mafiosa rappresentava l' unico punto di riferimento. O
si era dentro Cosa nostra o non si era nulla. Da
piccolo pensavo di diventare uomo d' onore, le cose
sono cambiate quando ho conosciuto don Puglisi".
Secondo Antonio Nicaso, direttore scientifico della
festa della Legalità, la Chiesa per tanto tempo è stata
dura con il peccato e tollerante con il peccatore. "La
Chiesa - ha aggiunto - deve partire dal modello di don
Puglisi". In apertura dei lavori sono intervenuti anche
il prorettore Luigi Grasselli e la presidente della
Provincia Sonia Masini che ha sottolineato l'
importanza che la società tutta sia "educante. Don
Puglisi ha pagato con la vita per essersi battuto fino in
fondo per l' educazione dei ragazzi". Hanno chiuso l'
interessante mattinata gli interventi di Alessandra
Dino, docente di sociologia giuridica all' Università di
Palermo e di Giuseppe Savagnone, direttore del
Centro diocesano per la pastorale della cultura di
Palermo. Il programma di sabato 18 maggio La Festa
della legalità si chiuderà domani, sabato 18 maggio,
con il convegno dedicato al giudice Rosario Livatino
dal titolo "Le mafie hanno messo radici al nord?". L'
appuntamento è alle 9.30 al Centro Loris Malaguzzi.
Parteciperanno la presidente della Provincia Sonia
Masini; il magistrato del Tribunale di Milano,
Giuseppe Gennari; il procuratore aggiunto alla
Direzione antimafia di Reggio Calabria, Nicola
Gratteri; il docente dell' università Suor Orsola
Benincasa di Napoli, Isaia Sales e Mauro Ponzi del
consorzio Oscar Romero. A moderare sarà Antonio
Nicaso, direttore scientifico della Festa della legalità.
Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 108 di 362

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Sab 18/05/2013 Il Resto del Carlino (ed. Reggio Emilia) Pagina 53
SABATO 18 MAGGIO 2013
Il testimone antimafia fa lezione
«Con don Puglisi ho cambiato vita»
Con il volto coperto racconta la sua svolta agli studenti
di COSIMO PEDERZOLI
«ANCHE IO sarei diventato
un uomo d’onore, poi ho incontrato
padre Puglisi e le cose
sono cambiate».
Con un passamontagna nero
sul volto, il testimone di giustizia
Giuseppe Carini, ha raccontato
la sua esperienza a
Brancaccio, quartiere di Palermo
dove fu ucciso dalla mafia
don Pino Puglisi (il 15 settembre
1993).
IERI, all’interno del festival
Noicontrolemafie, centinaia
di alunni hanno ascoltato la
testimonianza di Carini, inserito
nel programma di protezione,
per ricordare l’operato
e il martirio di don Puglisi: il
25 maggio la celebrazione per
la beatificazione. Lui che fu
ammazzato perché troppo scomodo
nel giorno del suo 56esimo
compleanno. Reggio ha ricordato
ieri questo eroe e le
sue ultime ore di vita grazie
appunto alla testimonianza di
Carini e di Rosaria Cascio,
presidente associazione ‘Padre
Puglisi. Sì, ma verso dove?’
e ex alunna del prete.
GLI STUDENTI delle scuole
superiori che ieri hanno
partecipato alla giornata, presso
l’Università di Reggio, sono
rimasti impietriti e commossi
dalle parole di Carini:
«Oggi ho una nuova identità.
Per fortuna nella mia vita ho
incontrato padre Puglisi.
All’epoca studiavo medicina
e lui mi chiese di presenziare
alla sua autopsia nel caso lo
HA PRESO il via l’Altascuola per
le Relazioni Industriali di Confindustria
con sede a Reggio: si tratta
di un progetto nazionale di Confindustria
in collaborazione con
Unindustria Reggio: oltre sessanta
funzionari provenienti da tutta
Italia hanno già partecipato alle
prime due giornate di corso. Pierangelo
Albini (foto), direttore
Area Lavoro e Welfare di Confindustria
e responsabile scientifico
del percorso formativo di Altascuola,
racconta come è avvenuta
la scelta di Reggio e fa il punto sulle
relazioni industriali nel nostro
Paese.
ComemaiReggio èstatadesignata
come sede di Altascuola?
«La scelta di Reggio da conto del
fatto che l’Italia è un paese lungo e
stretto e qui abbiamo una provincia
che vanta un tessuto produtti-
Il testimone di giustizia Giuseppe Carini, un tempo mafioso, col volto coperto dal passamontagna
“
avessero ammazzato. E fu così.
Mi ricordo che anche il
suo cadavere rideva, lui era
fatto così».
PRESENTE anche il vescovo
Vincenzo Bertolone, arcivescovo
metropolita di Catanzaro-Squillace
e postulatore
della causa di beatificazione.
«Puglisi è stato ucciso in odio
alla fede – ha spiegato monsignor
Bertolone -, perché dobbiamo
capire che la mafia è
un’altra religione, un’altra fede,
anche se gli affiliati sono
ex battezzati. Ex perché hanno
fatto un altro battesimo,
servendo il dio del potere e
del denaro. Questi uomini ad
un certo punto si accorgono
che non è più il padrino ad attirare
la gente, ma è don Puglisi
che chiama a sé i bambi-
vo e imprenditoriale solido. Il senso
di avere collocato qui la nostra
scuola è un tributo a questa realtà,
che a volte non riceve gli onori delle
cronache ma in realtà rappresenta
la spina dorsale del paese. Poi
sottolineo la generosità dell’imprenditoria
locale che ha deciso di
mettere a disposizione questa sede:
vi è stato quindi l’incontro di
due sensibilità».
A chi si rivolge?
«A tre target differenti: il primo è
quello degli imprenditori che ricoprono
cariche associative. Il secondo
percorso è per i quadri dirigenti
del nostro sistema confindustriale.
Infine, una terza parte rappresenta
un livello di master, che vorremmo
caratterizzare con una forte
impronta internazionale. In questo
contesto di studio, nessuno sale
in cattedra a insegnare le cose,
ma vogliamo ragionare sulle strate-
Sonia Masini
(Provincia)
«Setuttalacomunità
sifaeducante
nessuno
puòuccidere
lacomunità»
ni e le famiglie del quartiere».
UN COLPO di pistola alla
nuca, fermerà l’attività del
don. Nell’Aula Magna
dell’Università è stato poi proiettato
un filmato in ricordo
delle vittime della mafia insieme
ad un omaggio musicale,
molto sentito, di Edoardo
Ponzi al vibrafono e Sebastiano
Bertolini alla chitarra.
IL VESCOVO di Reggio, Ca-
gie, al di fuori delle urgenze quotidiane».
Equali sono,invece, le urgenze
quotidiane per Confindustria?
«I problemi in questo Paese sono
tanti: vi è tanta energia soprattut-
misasca, non è riuscito ad essere
presente inviando tuttavia
un messaggio: «Don Puglisi
è stato un uomo innamorato
di Cristo, per questo era
interessato all’uomo. La mafia
è incompatibile con il vangelo,
in questa lotta drammatica
Puglisi è un faro di speranza».
PRIMA dell’intervento di
Antonio Nicaso, direttore
scientifico di Noicontrolemafie,
ha parlato anche la presidente
della Provincia, Sonia
Masini che riprende il tema
dell’educazione: «Se tutta la
comunità si fa educante nessuno
può uccidere la comunità».
E il vescovo Bertolone avverte:
«Attenzione, il problema
della malavita non è solo
palermitano o calabrese, ma
di tutti».
REGGIO
INBREVE
to nelle province, un’Italia che
combatte tutti i giorni, con un
grande livello di vitalità. C’è bisogno
di affrontare le emergenze,
dandosi dei criteri non sempre della
necessità e dell’urgenza, come
purtroppo accade spesso. Anche
questa è un’idea che passa attraverso
la scuola: occorre studiare sempre
un po’ per dare risposte che
non siano approssimative».
Comevede isettoripiùindifficoltàaReggio,qualilameccanica
e le costruzioni?
«La situazione economica, non da
oggi, è di forte preoccupazione, e
questi settori, la metalmeccanica e
l’edilizia, sono maggiormente
esposti alla crisi. Si dice che le imprese
internazionalizzate hanno
capacità maggiori di affrontare crisi:
ovvio che coloro che sono sul
mercato interno, come accade a
Reggio, stiano soffrendo molto».
13
Auser vende la sua pasta
per ricordare gli anziani
Oggi e domani è in programma
l’undicesima edizione de “La pasta
dell’Auser per ricordarsi degli anziani”,
l’evento dedicato al sostegno di Filo
d’Argento Auser, il servizio di telefonia
sociale che aiuta gli anziani soli.
I volontari dell’associazione
distribuiranno pacchi di spaghetti
biologici in circa 600 piazze italiane.
Cinema Cristallo, conferenza
sull’etica ambientale
Si conclude oggi alle 10,30 al cinema
Cristallo di via Ferrari Bonini, il ciclo di
conferenze sul tema della ‘Responsabilità
in campo educativo, nell’impegno politico,
verso le creature e il creato’. Si parlerà
della ‘Responsabilità verso le creature e il
creato’ con Simone Morandini, esperto di
Etica ambientale. Introduce Laura Artioli.
L’ingresso è libero.
Pignedoli (Pd): «Bene lo stop
alla rata Imu nell’agricoltura»
«Bene la sospensione della rata Imu sui
fabbricati rurali e terreni agricoli
disposta dal decreto varato oggi dal
Governo», a dichiararlo è la senatrice Pd
Leana Pignedoli,
vice Presidente
Commissione
agricoltura del
Senato. «Avevamo
già sollevato le
incongruenze e le
iniquità della
norma».
La Filef con il ministro Kyenge:
«Troppi insulti, la sosteniamo»
La Filef di Reggio esprime s«olidarietà e
pieno sostegno al ministro
dell’integrazione Cecile Kyenge,
ripetutamente bersagliata da minacce e
insulti per le sue posizioni a favore del
riconoscimento dei diritti di cittadinanza
a tutti i bambini che nascono e vivono in
Italia. Bene ha fatto la procura di Modena
ad aprire una inchiesta».
ECONOMIA PIERANGELO ALBINI, DIRETTORE AREA LAVORO DI CONFINDUSTRIA: «RAPPRESENTATE LA SPINA DORSALE DEL PAESE»
«Altascuola ha sede a Reggio: un tributo a questa realtà»
Beatificazione Padre Puglisi
••
E dal punto di vista delle relazioni,nonfacili,conimeccanici,
la cui protesta vedrà una
forte partecipazione reggiana?
«La mia opinione è che vi sia una
situazione di fatto che è la conseguenza
di decisioni prese da Federmeccanica.
Queste decisioni sono
peraltro conseguenti alle scelte
che la Fiom ha compiuto anche
sul piano giudiziale e di cui a sua
volta Federmeccanica ha preso atto.
Questo ha portato, ancora una
volta a siglare un contratto nazionale
senza la Fiom. Questa situazione
può determinare qualche
problema per le imprese ma, in generale,
è un problema per Fiom,
perché il compito del sindacato, ricordiamolo,
è quello di fare gli accordi.
È comunque, una situazione
anomala alla quale è interesse
di tutti porre rimedio».
Sara Di Antonio
Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 109 di 362

Sab 18/05/2013 Il Resto del Carlino (ed. Reggio Emilia) Pagina 53
Il testimone antimafia fa lezione «Con don Puglisi
ho cambiato vita»
Con il volto coperto racconta la sua svolta agli studenti Il testimone di giustizia
Giuseppe Carini, un tempo mafioso, col volto coperto dal passamontagna.
di COSIMO PEDERZOLI «ANCHE IO sarei diventato
un uomo d' onore, poi ho incontrato padre Puglisi e le
cose sono cambiate». Con un passamontagna nero
sul volto, il testimone di giustizia Giuseppe Carini, ha
raccontato la sua esperienza a Brancaccio, quartiere
di Palermo dove fu ucciso dalla mafia don Pino
Puglisi (il 15 settembre 1993). IERI, all' interno del
festival Noicontrolemafie, centinaia di alunni hanno
ascoltato la testimonianza di Carini, inserito nel
programma di protezione, per ricordare l' operato e il
martirio di don Puglisi: il 25 maggio la celebrazione
per la beatificazione. Lui che fu ammazzato perché
troppo scomodo nel giorno del suo 56esimo
compleanno. Reggio ha ricordato ieri questo eroe e le
sue ultime ore di vita grazie appunto alla
testimonianza di Carini e di Rosaria Cascio,
presidente associazione ?Padre Puglisi. Sì, ma verso
dove?' e ex alunna del prete. GLI STUDENTI delle
scuole superiori che ieri hanno partecipato alla
giornata, presso l' Università di Reggio, sono rimasti
impietriti e commossi dalle parole di Carini: «Oggi ho
una nuova identità. Per fortuna nella mia vita ho
incontrato padre Puglisi. All' epoca studiavo medicina
e lui mi chiese di presenziare alla sua autopsia nel
caso lo avessero ammazzato. E fu così. Mi ricordo
che anche il suo cadavere rideva, lui era fatto così».
PRESENTE anche il vescovo Vincenzo Bertolone,
arcivescovo metropolita di Catanzaro-Squillace e
postulatore della causa di beatificazione. «Puglisi è
stato ucciso in odio alla fede ? ha spiegato monsignor
Bertolone -, perché dobbiamo capire che la mafia è
un' altra religione, un' altra fede, anche se gli affiliati
sono ex battezzati. Ex perché hanno fatto un altro
battesimo, servendo il dio del potere e del denaro.
Questi uomini ad un certo punto si accorgono che non
è più il padrino ad attirare la gente, ma è don Puglisi
che chiama a sé i bambini e le famiglie del quartiere».
UN COLPO di pistola alla nuca, fermerà l' attività del
don. Nell' Aula Magna dell' Università è stato poi
proiettato un filmato in ricordo delle vittime della mafia
insieme ad un omaggio musicale, molto sentito, di
Edoardo Ponzi al vibrafono e Sebastiano Bertolini alla
chitarra. IL VESCOVO di Reggio, Camisasca, non è
riuscito ad essere presente inviando tuttavia un
messaggio: «Don Puglisi è stato un uomo innamorato
di Cristo, per questo era interessato all' uomo. La
Beatificazione Padre Puglisi
mafia è incompatibile con il vangelo, in questa lotta
drammatica Puglisi è un faro di speranza». PRIMA
dell' intervento di Antonio Nicaso, direttore scientifico
di Noicontrolemafie, ha parlato anche la presidente
della Provincia, Sonia Masini che riprende il tema dell'
educazione: «Se tutta la comunità si fa educante
nessuno può uccidere la comunità». E il vescovo
Bertolone avverte: «Attenzione, il problema della
malavita non è solo palermitano o calabrese, ma di
tutti».
Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 110 di 362

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Sab 18/05/2013 Il Fatto Quotidiano Pagina 53
il Fatto Quotidiano SABATO 18 MAGGIO 2 01 3
NAVE CONCORDIA 5 INDAGATI NEL CDA
Ci sarebbero 5 componenti del cda di Costa Crociere
indagati per il naufragio della Concordia. Per
loro si ipotizza il concorso in reati di cui sono accusati
Schettino e gli altri imputati. L’indagine nasce
da una denuncia presentata da un pool di avvocati
che tutela alcune decine di naufraghi La Pre ss e
“Ho aiutato la giustizia
Ora lo Stato mi lascia solo”
GIUSEPPE CARINI, TESTIMONE CHIAVE PER L’OMICIDIO DI DON PUGLISI
CONDANNATO A MORTE DA COSA NOSTRA E SENZA NESSUNA TUTELA
di David Marceddu
Reggio Emilia
S
e gli italiani sapessero
come vengono trattati i
testimoni di giustizia,
forse ci penserebbero
prima di parlare davanti a un
magistrato”. Quando indossa il
passamontagna per farsi scattare
qualche foto per l’intervista,
tutta la tensione si concentra nei
suoi profondi occhi azzurri.
“Studiavo medicina legale e padre
Pino Puglisi mi aveva chiesto
di assistere alla sua autopsia.
Sapeva che l’avrebbero ucciso
prima o poi”. Giuseppe Carini è
uno dei ragazzi che seguiva i
bimbi raccolti per le strade del
rione Brancaccio di Palermo
dal prete-coraggio ucciso da
Cosa nostra nel 1993. Lo incontriamo
giovedì sera, ospite di
una famiglia di Parma che se-
Co n t ro co r re n te
gretamente gli offre alloggio.
“Gente fidata”, assicura lui che
per scampare alla mafia ha dovuto
cambiare nome, città e da
quasi vent’anni è lontano dalla
sua Sicilia, senza una famiglia e
con un lavoro precario: “Ti sorprende?
La riforma che ci garantisca
un reinserimento lavorativo
la aspettiamo dal 2008”.
CARINI, che oggi ha 43 anni, è il
testimone chiave nel processo
per l’omicidio di don Puglisi,
che il 25 maggio sarà beatificato.
Per questo ha una condanna a
morte di Cosa nostra. È stato invitato
a parlare a un convegno a
Reggio Emilia. Ad accompagnarlo
non ci sarà alcuna scorta
armata: “Vado lì con la mia auto,
dalla cui targa chiunque può risalire
al mio nuovo nome, alla
residenza. Per questo ho dovuto
chiedere questa specie di scorta
di Chiara Paolin
indicazione lampeggia
L’ chiara sul sito: “Saldi!
100 euro! Saldi!”. Sono 100 rose
da pagare una sull’altra per
conoscere le delizie di Efe Bal,
“la trans più conosciuta, più
amata e più bella d’Italia”, sussurra
lei nel video girato nell’alcova
di Milano.
Casa che l’Agenzia delle Entrate
ha preso di mira, come ha
spiegato l’altra sera a Servizio
Pu b b l i co.
Cinque anni fa ho comprato Efe Bal ospite a Servizio Pubblico
un appartamento. Adesso, facendo
i controlli sui conti correnti
che ha voluto Tremonti, Dove li ha presi?
mi hanno detto: ma questi Dal mio lavoro, è ovvio.
2mila, 3mila, 5mila euro de- Cioè lei ha detto: “Faccio la
positati in conto, chi te li ha p ro st i t u t a ”.
dati? Dove hai preso tutti ‘sti Esatto. E loro: no, signora,
soldi?
questo lavoro in Italia non esi-
Beatificazione Padre Puglisi
civica”. La scorta civica si materializza
nella casa rifugio di
Parma, con l’arrivo di Davide
Mattiello, neodeputato, eletto
da indipendente nelle liste del
Pd, proveniente dalle file di Libera,
di cui per anni è stato dirigente.
Il programma “Salva -
gente” della rete antimafia di
don Luigi Ciotti prevede infatti
degli “accompagnamenti” sim -
bolici per tutti quei testimoni lasciati
soli dallo Stato. “Abbiamo
deciso di stare accanto a queste
persone che rappresentano l’eresia
di chi fa i nomi. In questo
Paese chi denuncia la paga molto
cara”, spiega Mattiello, unico
deputato Pd insieme a Pippo Civati
a non aver votato la fiducia
al governo Letta. “Al nuovo esecutivo
chiedo che i testimoni di
giustizia diventino un bene comune”,
dice il parlamentare la
mattina a colazione poco prima
ste (ride).
E poi?
E poi il guaio è che mi vogliono
dare una multa da 200
mila euro perché non so giustificare
l’origine del mio de-
C RONAC H E
di uscire per il convegno. Carini
scuote la testa davanti alla sua
tazza di caffè. In questi anni ha
visto tante persone come lui soffrire:
“Non raccontare solo di
me. Racconta della moglie di
uno messo sotto protezione, che
adesso è in una clinica psichiatrica
per lo stress di questa vita.
O di chi non può votare”. È un
fiume in piena Giuseppe. Ha
fondato assieme ad altri l’Asso -
ciazione nazionale dei testimoni
di giustizia: “L’ultima relazione
del Viminale parla di un sistema
di protezione al collasso economico.
Ci sono persone sotto
programma di protezione sfrattate
dalla casa perché il ministero
non pagava gli affitti”.
I TESTIMONI sono circa 70 in
tutta Italia, alcuni sotto programma,
altri, come Giuseppe,
usciti dalla stretta protezione,
naro. Guadagno illecito, dicono
loro. Ma io vorrei essere in
regola al mille per mille, pagare
tutte le tasse e guardare in
faccia la gente quando cammino
per strada o compro una
borsa in boutique. Vivo qui da
13 anni, sono diventata italiana
7 anni fa e non capisco perché
devo essere diversa dagli
altri.
Forse chi storce il naso ce l’ha
più col suo mestiere che con la
sua evasione fiscale.
Appunto! È assolutamente ridicolo.
Questo paese ormai
cade a pezzi, mancano i soldi
per gli ospedali e le scuole, però
non vogliamo tassare il lavoro
delle prostitute: perché?
Paese troppo cattolico per accettare
il sesso come merce.
Per favore, cominciamo a
guardare in faccia la realtà. Da
IL RACCONTO IN PRESA DIRETTA
DELLO TSUNAMI CHE HA TRAVOLTO
LA POLITICA ITALIANA
TU C’ERI?
“SA LVAG E N T E ”
Il programma
della rete antimafia
di don Luigi Ciotti
che fornisce
“scor te” simboliche
per chi non ne ha
ma comunque costretti a diventare
per sempre un’altra persona.
Quando si muovono pubblicamente,
usando il loro vero nome,
questi fantasmi devono
sempre avvisare la Prefettura del
luogo dove vanno. Che poi il sistema
funzioni è un altro discorso.
All’arrivo a Reggio Emilia
per il convegno, la sicurezza fa
acqua da tutte le parti. I poliziot-
due anni parliamo solo di Ruby
e di escort. Vi spiego io:
quando un uomo di 77 anni è
solo e invita ragazze giovanissime
a casa sua, per ballare o
fare qualsiasi altra cosa, dobbiamo
capire che ha delle esigenze
psicologiche particolari.
Le voleva aiutare, gli facevano
te n e re zza .
Ti può fare tenerezza una ragazza.
Due. Non quaranta alla
volta. Io faccio questo mestiere
da anni e posso garantirvi
che se uno sente la necessità
dell’harem bisogna prenderne
atto, avere un po’ di pietà e
andare avanti.
Parliamo di minorenni ospitate
nella villa del presidente del
Consiglio: che esempio è?
L’unico esempio che conta è la
correttezza. A me fanno schifo
9
Carini “s c o r t at o ” dal deputato Pd Davide Mattiello
ti all’interno dell’aula magna
non conoscono il viso della persona
da proteggere. Giuseppe, a
volto scoperto, arriva con la
propria automobile, si identifica
e chiede indicazioni: il prefetto
cade dalle nuvole. Subito il testimone
viene portato in una
stanza da cui uscirà con un passamontagna,
scortato. “Un piccolo
disguido” assicura il prefetto,
ma ormai chiunque potrebbe
avere identificato Giuseppe. Al
ritorno gli agenti lo accompagnano
come sarebbe dovuto a
un testimone di mafia: “Vado,
ho bisogno di una sigaretta, ma
devo togliermi il passamontagna
per fumare. E poi ricorda: io
protesto solo perché non voglio
nascondermi, perché voglio testimoniare,
mai mi sono pentito
di essere andato in Procura quel
giorno a fare i nomi dei Graviano”.
Efe Bal
“Sono una escort trans e voglio pagare le tasse”
REGOLE
RIDICOLE
La mia è una
professione seria,
degna di rispetto
anche dal punto
di vista fiscale: perché
non posso dare pure
io un aiuto all’I t a l i a?
GENOVA RITROVATO L’ULTIMO DISPERSO
L’altroieri, giorno dei funerali delle nove vittime
della tragedia del porto, il suo cappellino era appoggiato
sulla bara di uno dei colleghi. Ora il
corpo del sergente della Guardia costiera Gianni
Iacoviello è stato ritrovato. Era l’ultimo dei dispersi
dell’incidente del Jolly Nero
O M O FO B I A GIORNATA MONDIALE CONTRO
Si è celebrata ieri la giornata mondiale contro le
violenze nei confronti delle persone omosessuali
e transessuali. La ricorrenza è stato istituta
il 17 maggio 1990 quando l'Organizzazione
mondiale della sanità abolì l’omosessualità dal
suo elenco delle malattie mentali
quelli che rubano, i politici ladri
che s’approfittano di tutto
e lasciano la gente senza lavoro,
senza casa. Questo è
amorale, non quello che faccio
io: lavorare.
Senza pagare le tasse.
Infatti. Intendo portare avanti
la mia battaglia. Mi pignoreranno
la casa, ma me ne frego:
farò il mio mestiere sempre lì,
nel mio nido, pure coi sigilli di
Equitalia.
Se dovesse pagare le tasse però
alzerà i prezzi.
Questo mai. Farò pagare sempre
100 euro, perché non può
essere un privilegio per i ricchi
godersi un po’ la vita. Guadagnerò
meno, ma sarò più
contenta con la mia cassa malattie
e la pensione da vecchia:
come tutti gli altri italiani onesti.
DISPONIBILE
IN LIBRERIA
Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 111 di 362

Sab 18/05/2013 Il Fatto Quotidiano Pagina 53
"Ho aiutato la giustizia Ora lo Stato mi lascia solo"
GIUSEPPE CARINI, TESTIMONE CHIAVE PER L' OMICIDIO DI DON PUGLISI
CONDANNATO A MORTE DA COSA NOSTRA E SENZA NESSUNA TUTELA.
Se gli italiani sapessero come vengono trattati i
testimoni di giustizia, forse ci penserebbero prima di
parlare davanti a un magistrato". Quando indossa il
passamontagna per farsi scattare qualche foto per l'
intervista, tutta la tensione si concentra nei suoi
profondi occhi azzurri. "Studiavo medicina legale e
padre Pino Puglisi mi aveva chiesto di assistere alla
sua autopsia. Sapeva che l' avrebbero ucciso prima o
poi". Giuseppe Carini è uno dei ragazzi che seguiva i
bimbi raccolti per le strade del rione Brancaccio di
Palermo dal prete-coraggio ucciso da Cosa nostra nel
1993. Lo incontriamo giovedì sera, ospite di una
famiglia di Parma che segretamente gli offre alloggio.
"Gente fidata", assicura lui che per scampare alla
mafia ha dovuto cambiare nome, città e da quasi vent'
anni è lontano dalla sua Sicilia, senza una famiglia e
con un lavoro precario: "Ti sorprende? La riforma che
ci garantisca un reinserimento lavorativo la
aspettiamo dal 2008". CARINI, che oggi ha 43 anni, è
il testimone chiave nel processo per l' omicidio di don
Puglisi, che il 25 maggio sarà beatificato. Per questo
ha una condanna a morte di Cosa nostra. È stato
invitato a parlare a un convegno a Reggio Emilia. Ad
accompagnarlo non ci sarà alcuna scorta armata:
"Vado lì con la mia auto, dalla cui targa chiunque può
risalire al mio nuovo nome, alla residenza. Per questo
ho dovuto chiedere questa specie di scorta civica". La
scorta civica si materializza nella casa rifugio di
Parma, con l' arrivo di Davide Mattiello, neodeputato,
eletto da indipendente nelle liste del Pd, proveniente
dalle file di Libera, di cui per anni è stato dirigente. Il
programma "Salvagente" della rete antimafia di don
Luigi Ciotti prevede infatti degli "accompagnamenti"
simbolici per tutti quei testimoni lasciati soli dallo
Stato. "Abbiamo deciso di stare accanto a queste
persone che rappresentano l' eresia di chi fa i nomi. In
questo Paese chi denuncia la paga molto cara",
spiega Mattiello, unico deputato Pd insieme a Pippo
Ci-vati a non aver votato la fiducia al governo Letta.
"Al nuovo esecutivo chiedo che i testimoni di giustizia
diventino un bene comune", dice il parlamentare la
mattina a colazione poco prima di uscire per il
convegno. Carini scuote la testa davanti alla sua
tazza di caffè. In questi anni ha visto tante persone
come lui soffrire: "Non raccontare solo di me.
Racconta della moglie di uno messo sotto protezione,
che adesso è in una clinica psichiatrica per lo stress
Beatificazione Padre Puglisi
di questa vita. O di chi non può votare". È un fiume in
piena Giuseppe. Ha fondato assieme ad altri l'
Associazione nazionale dei testimoni di giustizia: "L'
ultima relazione del Viminale parla di un sistema di
protezione al collasso economico. Ci sono persone
sotto programma di protezione sfrattate dalla casa
perché il ministero non pagava gli affitti". I
TESTIMONI sono circa 70 in tutta Italia, alcuni sotto
programma, altri, come Giuseppe, usciti dalla stretta
protezione, ma comunque costretti a diventare per
sempre un' altra persona. Quando si muovono
pubblicamente, usando il loro vero nome, questi
fantasmi devono sempre avvisare la Prefettura del
luogo dove vanno. Che poi il sistema funzioni è un
altro discorso. All' arrivo a Reggio Emilia per il
convegno, la sicurezza fa acqua da tutte le parti. I
poliziotti all' interno dell' aula magna non conoscono il
viso della persona da proteggere. Giuseppe, a volto
scoperto, arriva con la propria automobile, si identifica
e chiede indicazioni: il prefetto cade dalle nuvole.
Subito il testimone viene portato in una stanza da cui
uscirà con un passamontagna, scortato. "Un piccolo
disguido" assicura il prefetto, ma ormai chiunque
potrebbe avere identificato Giuseppe. Al ritorno gli
agenti lo accompagnano come sarebbe dovuto a un
testimone di mafia: "Vado, ho bisogno di una
sigaretta, ma devo togliermi il passamontagna per
fumare. E poi ricorda: io protesto solo perché non
voglio nascondermi, perché voglio testimoniare, mai
mi sono pentito di essere andato in Procura quel
giorno a fare i nomi dei Graviano".
Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 112 di 362

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Sab 18/05/2013 Gazzetta di Reggio Pagina 20
20 Cronaca GAZZETTA SABATO 18 MAGGIO 2013
La sperimentazione in atto in
via Settembrini e che ha portato
a modificare la viabilità con
la creazione di due sensi unici,
ha incontrato il favore dei residenti.
In queste settimane
hanno intensificato la loro
mobilitazione per rendere definitiva
la soluzione adottata il
29 aprile e per farlo ieri hanno
anche costituito ufficialmente
il Comitato di Via Settembrini
a sostegno del mantenimento
della sperimentazione. La fase
di sperimentazione si concluderà
comunque il 9 giugno ed
è intenzione del Comune e
della Circoscrizione presieduta
da Gianni Prati di convocare
per il 7 o il 20 giugno un'assemblea
nel corso della quale
verranno illustrati i risultati e i
dati relativi al traffico auto registrati
dal 29 aprile in poi e valutare
che fare.
Perché la scelta di lasciare
in vigore i due attuali sensi
unici (uno a sud in direzione
via Casello Veneri-via San
Marco e il secondo a nord tra
via Marani e via Davoli), se da
un lato accontenta i residenti
dall'altro sta creando malumore
tra i residenti di Bellarosa
e delle zone limitrofe che
sono costretti ad allungare notevolmente
il percorso per arrivare
in città.
Intanto i residenti ieri mattina
hanno comunicato ufficialmente
alla Circoscrizione la
nascita del Comitato di via Settembrini,
che, dice Bruno Ibatici
uno dei promotori storici,
ha già raccolto oltre un centinaio
di adesioni alla petizione
popolare on-line, una settantina
di adesioni alla pagina facebook
e raccolto numerose altre
firme su carta. Così come
Così si presenta oggi via Settembrini dove dal 29 aprile è in corso la sperimentazione dei sensi unici Si susseguono le raccolte di firme pro e contro i sensi unici
Via Settembrini, comitati in lotta
Giunta e circoscrizione faranno il punto sull’esito dei sensi unici adottati in via sperimentale
avverrà anche oggi con il banchetto
che sarà presente alla
tradizionale "Festa delle lenzuola"
in programma al Buco
del Signore. Da ieri poi i residenti
hanno anche iniziato ad
attivare il "bicibus" per accompagnare
i bambini a scuola,
a riprova che i residenti giocheranno
tutte le carte in loro
possesso per non riaprire al
traffico via Settembrini. Lo
hanno detto chiaramente anche
al capogruppo Pd in sala
Tricolore Luca Vecchi presentandosi
in una decina alla riunione
convocata mercoledì
scorso dal Pd al Buco Magico e
chiedendo di intervenire per
spiegare le loro ragioni.
Comune e Circoscrizione,
ci ha detto il presidente Gian-
IL MESSAGGIO DEL VESCOVO al convegno sulle mafie
«Raccogliere l’eredità di don Puglisi»
Il vescovo Massimo Camisasca
Beatificazione Padre Puglisi
Il vescovo Massimo Camisasca
non ha potuto partecipare al
convegno “Chiesa e mafia: una
coabitazione troppo pacifica?”
che si è tenuto ieri all’Università,
ma ha fatto pervenire una sua
riflessione dedicata alla figura di
Don Pino Puglisi, che verrà beatificato
a Palermo il 25 maggio.
«Mancano pochi giorni alla beatificazione
di don Pino Puglisi -
scrive Camisasca -. Don Puglisi è
stato innanzitutto un sacerdote,
un uomo innamorato di Cristo e
per questo interessato all’uomo.
Non fu una generica filantropia
a renderlo testimone della libertà
in un contesto sociale piagato
dalla presenza della mafia. Dalla
sua fede è nata la sua libertà...
Ma il titolo del convegno ci provoca
ad una riflessione più specifica.
Don Puglisi è stato ucciso
dalla mafia in odio alla fede. E
non possiamo ignorare il contesto
in cui si è svolta tale testimonianza,
segnato dalla violenza,
dell’omertà e dalla connivenza
con una cultura e una mentalità
estranee non solo al cristianesimo,
ma ad ogni forma di umanesimo».
ni Prati, che segue da vicino la
questione aperta da un paio
d'anni, «intendono ragionare
senza pregiudizi o sulla base
di soluzioni precostituite, perché
il problema della sicurezza
è reale. Così come lo è quello
di un elevato numero di auto
che utilizzano via Settembrini
come arteria di attraversamento».
Il giorno 16 maggio è mancato all’affetto
dei suoi cari
FLAMINIO VALERIANI
di anni 87
Ne danno il commosso annuncio la moglie
ANNA COMPAGNI, il nipote ALBER-
TO con la moglie DANIELA, LUCIO ed
ENRICA, i cognati, le cognate,
unitamente ai parenti tutti.
I funerali avranno luogo oggi Sabato 18
Maggio alle ore 10 partendo dall’Ospedale
Magati di Scandiano per la Chiesa
dei P. P. Cappuccini e proseguendo in
auto al cimitero di Scandiano.
Scandiano, 18 maggio 2013
On. Fun. ANCESCHI
Scandiano Casalgrande R. E.
Tel. 0522/857019
www. anceschiservizifunebri. it
Ma da qui a decidere che resteranno
i due attuali sensi
unici ce ne passa, così come
occorre anche tener conto anche
delle esigenze dei commercianti
la cui protesta era
iniziata ancora prima del via
alla sperimentazione. Le idee
sulle soluzioni di compromesso
che potrebbero essere adottate
sono diverse e vanno dal-
Anniversari
2003 2002
ELSA MATTIOLI E AMEDEO COCCHI
I figli e la zia ALBERTA li ricordano con immutato affetto.
Reggio Emilia, 18 maggio 2013
la chiusura temporanea di via
Settembrini dalle 7.30 alle 9 alla
realizzazione di dossi per ridurre
la velocità.
Fermo restando la realizzazione
della pista ciclabile che
è già stata approvata dal consiglio
comunale, ma che non è
stata realizzata per mancanza
di fondi.
Roberto Fontanili
Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 113 di 362

Sab 18/05/2013 Gazzetta di Reggio Pagina 20
IL MESSAGGIO DEL VESCOVO al convegno sulle mafie.
«Raccogliere l' eredità di don Puglisi»
Il vescovo Massimo Camisasca non ha potuto
partecipare al convegno "Chiesa e mafia: una
coabitazione troppo pacifica?" che si è tenuto ieri all'
Università, ma ha fatto pervenire una sua riflessione
dedicata alla figura di Don Pino Puglisi, che verrà
beatificato a Palermo il 25 maggio. «Mancano pochi
giorni alla beatificazione di don Pino Puglisi - scrive
Camisasca -. Don Puglisi è stato innanzitutto un
sacerdote, un uomo innamorato di Cristo e per questo
interessato all' uomo. Non fu una generica filantropia
a renderlo testimone della libertà in un contesto
sociale piagato dalla presenza della mafia. Dalla sua
fede è nata la sua libertà... Ma il titolo del convegno ci
provoca ad una riflessione più specifica. Don Puglisi è
stato ucciso dalla mafia in odio alla fede. E non
possiamo ignorare il contesto in cui si è svolta tale
testimonianza, segnato dalla violenza, dell' omertà e
dalla connivenza con una cultura e una mentalità
estranee non solo al cristianesimo, ma ad ogni forma
di umanesimo».
Beatificazione Padre Puglisi
Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 114 di 362

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Sab 18/05/2013 La Repubblica (ed. Palermo) Pagina 12
la Repubblica PER SAPERNE DI PIÙ
CRONACA
@
SABATO 18 MAGGIO 2013
www.poliziadistato.it
www.carabinieri.it
PALERMO ■ XII
Sfascia la macchina a colpi di mazza
all’automobilista che gli taglia la strada
ESTRAE una mazza da baseball dal portabagagli e distrugge il finestrino
di un’auto con a bordo un giovane col quale stava litigando per
banali motivi di traffico. È quanto avvenuto questa mattina a Palermo,
in via degli Emiri, sotto l’assessorato regionale alle Attività produttive.
Stando a quanto raccontato da alcuni testimoni che hanno assistito
alla scena, un giovane, alla guida di una Citroen, avrebbe svoltato
improvvisamente per immettersi nella corsia opposta, venendo quasi
a contatto con un’altra vettura, una Lancia Y guidata da un trentenne.
Dopo uno scambio verbale, il trentenne e’ sceso dalla macchina,
ha aperto il bagagliaio e ha estratto la mazza con la quale ha distrutto
un finestrino della Citroen. Prima di fuggire via avrebbe anche urlato
«Non finisce qui».
Sequestro da 2,5 milioni al boss della città bene
Sotto chiave un nuovo tesoro di Aldo Madonia, condannato a sette anni
IL VOLTO pulito del potente
clan Madonia aveva puntato
un tesoretto di 500 milioni di
euro in fondi di investimento e
polizze assicurative. Aldo Madonia
cercava così di dribblare
le indagini patrimoniali, ma
non è riuscito nell’intento: nel
2008, il rampollo di Resuttana
è finito in manette e adesso i
carabinieri del Ros gli sequestrano
beni per due milioni e
mezzo di euro. Intanto, Madonia
sta scontando una condanna
a sette anni di carcere
per associazione mafiosa e intestazione
fittizia di beni.
Si conclude così la parabola
del giovane che fino a qualche
anno fa sembrava essere fuori
dai giri criminali di famiglia:
sua moglie, Carla Cottone, fi-
Beatificazione Padre Puglisi
glia di farmacisti della città bene,
era anche andata al Maurizio
Costanzo show per difendere
il suo Aldo. Perché già all’inizio
degli anni Novanta,
Madonia junior aveva avuto
qualche vicissitudine giudiziaria.
Ma all’epoca fu assolto.
E fece scalpore l’appello della
moglie: «Aldo non ha niente a
che fare con il cognome che
porta. Ha lottato tutta la sua vita
per affrancarsi».
In realtà, Aldo Madonia
continuava a gestire il patrimonio
di famiglia. Le indagini
dei carabinieri coordinate dal
procuratore aggiunto Vittorio
Teresi hanno fatto scattare il
sequestro per una villa a Custonaci
(provincia di Trapani),
un appartamento in via Oli-
I RAGAZZI
I compagni
di Gabriele Scalia
Fiaccolata dei compagni per Gabriele
“Ti ricorderemo stando attenti alla guida”
UNA fiaccolata silenziosa per ricordare Gabriele Scalia, il diciassettenne
morto sabato scorso in un incidente a bordo di una Yamaha 125. Ieri sera
i compagni della quarta M del liceo scientifico Cannizzaro, i docenti, la famiglia,
e tanti studenti di altre scuole hanno sfilato con una fiaccola in mano
da via Alfieri, casa del ragazzo, fino al Cannizzaro per finire con un momento
di raccoglimento in piazza Croci, luogo dell’incidente. In testa lo
striscione “Gabry tutti insieme qui con te”. «La nostra — dice Luca Iacolino,
compagno di classe di Gabriele — non è una semplice commemorazione
del nostro compagno né delle morti stradali, vuole essere un modo
per far capire ai giovani di stare attenti alla guida e di vivere pienamente
ogni istante e di apprezzare le cose che abbiamo, anche la normalità».
c. b.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
vella e un deposito in via Musotto,
a Palermo. Sequestrati
anche diversi rapporti bancari
e libretti postali di risparmio.
Nel 2009, era scattato un altro
maxi sequestro contro il
clan Madonia: i carabinieri
avevano individuato la rete di
prestanome che gestiva il patrimonio
del patriarca del
clan, Francesco, e dei figli in
carcere, Antonino, Salvatore e
Giuseppe. All’epoca, furono
sequestrati beni per 15 milioni
di euro. Un anno dopo, venne
scoperto un altro tesoro da 10
milioni di euro appartenente
ai Madonia: anche quella volta,
a gestirlo erano insospettabili
e parenti.
s.p.
La villa di Madonia © RIPRODUZIONE RISERVATA
La cerimonia
Il montaggio del palco
Si prepara il palco
per padre Puglisi
È INIZIATO al Foro
Italico il montaggio
del palco per la beatificazione
di Padre
Puglisi, che si svolgerà
sabato 25 maggio.
I tecnici hanno
iniziato a montare la
grande struttura che
ospiterà l’altare dal
quale sarà celebrata
la solenne liturgia. La
messa di beatificazione
inizierà alle
10,30 e sarà celebrata
dall’arcivescovo di
Palermo, cardinale
Paolo Romeo, e il rito
di beatificazione sarà
presieduto dal cardinale
Salvatore De
Giorgi, rappresentante
di Papa Francesco.
Nel corso della
celebrazione, i canti
saranno eseguiti da
un coro formato da
250 persone diretto
dal maestro Mauro
Visconti, e a supporto
ci sarà anche un altro
coro di ben seicento
persone.
Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 115 di 362

Sab 18/05/2013 La Repubblica (ed. Palermo) Pagina 12
La cerimonia.
Si prepara il palco per padre Puglisi
È INIZIATO al Foro Italico il montaggio del palco per
la beatificazione di Padre Puglisi, che si svolgerà
sabato 25 maggio. I tecnici hanno iniziato a montare
la grande struttura che ospiterà l' altare dal quale sarà
celebrata la solenne liturgia. La messa di
beatificazione inizierà alle 10,30 e sarà celebrata dall'
arcivescovo di Palermo, cardinale Paolo Romeo, e il
rito di beatificazione sarà presieduto dal cardinale
Salvatore De Giorgi, rappresentante di Papa
Francesco. Nel corso della celebrazione, i canti
saranno eseguiti da un coro formato da 250 persone
diretto dal maestro Mauro Visconti, e a supporto ci
sarà anche un altro coro di ben seicento persone.
Beatificazione Padre Puglisi
Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 116 di 362

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Sab 18/05/2013 Giornale di Sicilia (ed. Prov. Palermo) Pagina 23
© La riproduzione e la utilizzazione degli articoli e degli altri materiali pubblicati nel presente giornale sono espressamente riservate
Giornale di Sicilia
Sabato 18 Maggio 2013
Verso le elezioni. Un «sindaco di lungo corso», un ex assessore e una giovane competono per la guida del municipio
Corsa a tre per il voto a Lercara Friddi
Scesi in lizza Falletta, Ferrara e Tosto
Uno di loro sostituirà Gaetano
Licata. Tutti hanno designato
due assessori per le loro possibili
giunte. I due uomini sono
medici di mestiere, la donna è
laureata in Giurisprudenza.
Mario Raimondi
Lercara Friddi ... Tre i nomi di candidati a
sindaco, ufficializzati in concomitanza
con la presentazione
delle liste elettorali, in corsa
per avvicendarre il primo cittadino
uscente Gaetano Licata.
«Uniamo Lercara» è il motto Valentina Falletta. mara Giuseppe Ferrara Salvatore Tosto. mara
scelto dalla lista che propone
Giuseppe Ferrara, pneumologo
di 67 anni, già sindaco del
paese per quattro volte, dal
1980 al 1988, e dal 1998 al 2003,
zia Miceli. «La mia nuova discesa
in campo nasce dal rispetto
per la collettività lercarese. La
mia lista propone persone più
4
ambiente, lavoro,
e cheinoltre ha ricoperto il ruolodi
consigliere comunale a Palermo,
oltre che a Lercara. Al
chemotivate che vogliono e daranno
soluzioni alle criticità
cheinvestono il Comune. Solu-
nuovi modelli di
sviluppo al centro
suo fianco, oltre ai quindici
componenti della lista per il
zioni che vanno dai rifiuti alla
differenziata, dall’assistenza al- dei programmi
consiglio comunale, i due asle fasce deboli alla scuola e
sessori designati all’atto della non solo, dice l’aspirante sin-
candidaduta. Ferrara ha scelto daco.
comeGiovanni Di Carlo e Patri- In corsa anche la lista «Ades-
so Lercara - Se non ora quando»che
appoggia nella corsa alla
guida del municipio Valentina
Falletta, trent’anni il prossimo
5 settembre, laureata in
Giurisprudenza. Per lei gli assessori
designati sono Francesca
Terrasi e Francesco Saltalamacchia.
«Il mio impegno - dice
- è quello di mettere in cantiere
un progetto aperto a tutti
i cittadini, alle forze sociali ed
economiche, sia pur di diverse
Comune. «Le ripristineremo entro l’estate» Montemaggiore. Nuovo successo per l’atleta
Strade, strisce pedonali
sbiadite a Bisacquino
Pesi, alloro europeo
per Corrado Siragusa
sensibilità,per far decollare, attraverso
un contributo di idee
e di progettualità, un nuovo
modello di sviluppo sostenibile
che guardi all’innovazione e
al rispetto dell’ambiente, in
grado di promuovere il reale
cambiamento della nostra comunità».
La terza lista in corsa si chiama
«Democrazia e libertà» e
propone come sindaco Crispino
Tosto, detto Roberto, cinquantenne
chirurgo del Policlinico
di Palermo, già vicesindaco
e assessore comunale alla
Pubblica istruzione nel 1996.
Per lui a sedersi al tavolo della
possibilea giunta saranno Angela
Polacco e Bianca D’Amore.
«Questa è stata una serena e
motivata scelta di campo con il
pieno sostegno delle forze politichedemocratiche
per costruire
insieme il nostro futuro, il futuro
dei giovani, della nostra
gente. Un appello ai liberi e forti
della nostra amata Lercara»,
ha detto Tosto durante l’incontro
di presentazione della lista
alla cittadinanza. (*mara*)
Entro giugno
Provincia di Palermo 23
Al convento
di S. Giuseppe
la biblioteca
di Misilmeri
inbreve
Trabia
La Masa, docenti
ospiti
di scuole romene
... Il
circolo didattico La Masa
di Trabia protagonista in Romania
per l'ultima tappa del progetto
Comenius. Nove docenti, guidati
dal dirigente Anna Maria
Varchi, sono stati ospiti di scuole
romenenell'ambito di un progetto
multilaterale di due anni assieme
a colleghi di Polonia, Galles,
Romania, Turchia, Francia Grecia.
(*AMA*)
Misilmeri
Al castello
la «Festa
dell’aquilone»
... Il
Laboratorio Democratico
organizza la prima «Festa dell’aquilone»
oggi alle 15,30 al piazzale
del Castello dell’Emiro. La cosiddetta
«vulata ra stidda o casteddo»
rappresenta un passatempo
praticato fino a circa un
ventennio fa da tanti giovani e
bambini. (*GPC*)
Cefalù
«La via Valeria»,
conferenza
dell’ArcheClub
... Alle
18 alla Sala delle Capria-
Bisacquino ... Sbiadite, scolorite o addirittura
assenti. Avvistare le strisce
pedonali in paese è davvero
un'impresa ardua. Così pedoni
li – spiega il sindaco, Tommaso
Di Giorgio –. In questi mesi abbiamo
dato la precedenza ai lavori
di manutenzione della rete
fognarie e idrica». Un ulteriore
Misilmeri ... Novità per gli utenti della
te del Comune di Cefalù conferenza
di Rosa Maria Cucco, funzionario
della Soprintendenza, su «La
via Valeria fra Caephaledium e
Thermae Himerae». Interverranno
Antonio France e Antonella
Marinaro. Introdurrà la presiden-
e automobilisti che vivono o problema che ha rallentato il ri-
biblioteca comunale: entro giute dell'ArcheClub Cefalù, Rosalin-
passano da Bisacquino ormai pristino èla carenza di manodogno
la struttura, che ha sede nel da Brancato. (*GISA*)
da diversi mesi devono convivepera: dei due imbianchini che
cortile Grimaldi, sarà trasferita
re con un nuovo pericolo per la lavorano al Comune, uno dei
nei nuovi locali del convento di
loro incolumità: il degrado della
segnaletica orizzontale.
Un handicap che non va sot-
due è impossibilitato a causa di
un allergia. Il municipio, però,
conta di ovviare a questa situa-
San Giuseppe. Qui ci sono quattro
sale che consentiranno agli
utenti di fruire di due aree di let-
Terrasini
Si presenta
tovalutato: anziani e bambini riscontrano
sempre più difficoltà
nell'attraversare le strade del
paese. Elencare i luoghi in cui le
strisce sono «scomparse» è imzione
facendo svolgere questa
mansione al personale del servizio
civico. «Il Comune ha già acquistato
il materiale per rinfrescare
le strisce – argomenta il
Montemaggiore Belsito ... Oro Corrado Siragusa agli
L'azzurro, già campione italiano
e detentore di alcuni record, ha
tura. «È intendimento dell’amministrazione
- dicono dalmunicipio
- creare attorno alla biblioteca
un polo di attrazione intergenerazionale,
attraverso il coin-
un libro
su don Puglisi
... Per il ciclo «Terrasini... 20 e
possibile: infatti non si riesco- comandante della polizia muni- europei di Powerlifting a Castle- chiuso la gara con un totale sollevolgimento dei minori, degli an- lode!», alle 17,30 nella sala ex Anno
ad individuare in gran parte cipale, Ignazio Bacile –. Tuttablayney, in Irlanda. Il pesista delvato di680 kg. «Sono molto soddiziani e dei disabili, secondo inditiquarium presentazione del li-
delle vie dell’abitato.
via stiamo aspettando che le la Spartan Powerlifting (nella fosfattodella mia gara - dice -. Qualrizzi di politica culturale, della bro «Padre Pino Puglisi, il samu-
Fortunatamente l'ammini- condizioni climatiche migliorito Clama) ha conquistato l'oro che piccolo errore nella prepara- promozione umana e del tempo rai di Dio» di Enza Maria Mortelstrazione
locale è intenzionata no per assicurare un lavoro effi- nella categoria -100 kg battendo zionenon mi ha permesso di arri- libero già sperimentati in altre laro e Carlo Aquino. Ne parleran-
a rigenerarle. «Entro l'estate riciente». (*noan*)
avversari provenienti da Estonia, vare al top e di battere il record realtà».
no Romana Corrado Di Maria, Vipristineremo
le strisce pedona- Antonino Noto
Svizzera, Irlanda e Inghilterra. mondiale nello squat». (*clama*) L’obiettivo è ampliare il ruolo ta Orlando, Filippo Tocco, Maria
della biblioteca nel territorio, Vitale e gli stessi autori. Coordi-
trasformandola da centro di donamento di Adalberto Magnelli
cumentazione a struttura pro- e Ino Cardinale.
Sport. La nuova compagine «G. S. Carro di Elia» partecipa alla «Pink cup» con risultati positivi pulsiva di iniziative culturali e
sociali incrementando la fre-
Calcio a 5, le ragazze
quentazione della struttura stessa.
Unasede che sarà più accessibile
a chi presenta difficoltà mo-
Montelepre
«Maggio dei libri»,
di Marineo
si fanno onore
toriegrazie all'abbattimento delle
barriere architettoniche.
Con il trasferimento nella
nuova sede, fra l’altro, cessa
l´oneredi locazione che il Comune
versa annualmente per i loca-
appuntamenti
a suon di pagine
... L'associazione Arca di Montelepre,
per «Il maggio dei libri»,
Marineo ... «Chi l'ha detto che il calcio
nate del torneo battendo prima
la formazione di Castronovo,
li di via Grimaldi. «Sarebbe un
paradosso - dicono i commissari
-, pagare locali privati con risorse
pubbliche e non utilizzare
organizza «La rivoluzione culturale
– Reloded». Sei giorni di festa,
mostre, quiz con un solo tema:
il libro. Due mostre: la rasse-
è uno sport per soli uomini?». per per due volte quella di Vicari
con oculatezza immobili di progna di volumi d'artista «Parva na-
Così, all'insegna del divertimen- e, infine, pareggiando con il Prizprietà
della collettività che eraturalia - Annotazioni da Aristoteto,
hapreso il via l'avventura delzi. Elisabeth Di Sclafani, Ivana
no rimasti chiusi ed abbandonale», a cura di Antonina Greco, e la
le giovani calciatrici di Marineo Cannella, Loredana Mastropaoti.
Ciò è particolarmente neces- mostra «Tra pittura e realtà», a
che, guidate da Salvatore Scarlo, Rosalba Tuzzolino, Enza
sario in un momentoin cui la lot- cura di Edoardo La Francesca. Alpulla,
hanno da poco dato vita Rao, Cettina Rao, Fortunata Ri- uscite stagionali della squadra, vinca o che si perda, in campo ta agli sprechi non è una virtù le 17 «Harlem Shake Books - Vie-
alla «G. S. Carro di Elia Marigoglioso, Margareta Di Marco e ha già chiaro il percorso della non mancheranno mai i sorrisi, ma un dovere dei pubblici amni, balla e scatenati a suon di lineo»,
squadra di calcio a 5 che Cristina Sclafani (nella foto To- compagine: «Siamo contenti - il divertimento, il fair play e la ministratori.Le risorse recuperabro» al «Non solo caffè» di piaz-
partecipa alla «Pink cup». sa), c'è da scommetterci, ben fi- dice - di aver dato vita a questo voglia di passare un bel pomete potranno essere utilizzate per za Regina Elena, con un caffè let-
Dopo alcune amichevoli di gureranno nelle prossime gare. progetto che speravamo di reariggio di sport correndo dietro migliorare i servizi anche della terariosul tema «Viaggio tra le ri-
«rodaggio», leragazze hanno fat- Intanto mister Salvatore Scarlizzare da tempo. Vincere il tor- ad un pallone». (*tosa*)
stessabiblioteca e degli spazi cirghe: il libro e la sua storia», a cutobene
nelle prime quattro giorpulla, entusiasta per le prime neo? Mi piacerebbe ma, che si Tommaso Salerno
costanti». (*gpc*) Gian Piero Corso ra di Giada Genua. (*CLP*)
Beatificazione Padre Puglisi
Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 117 di 362

Sab 18/05/2013 Giornale di Sicilia (ed. Prov. Palermo) Pagina 23
in breve
Bisacquino.
Trabia La Masa, docenti ospiti di scuole romene ...Il
circolo didattico La Masa di Trabia protagonista in
Romania per l' ultima tappa del progetto Comenius.
Nove docenti, guidati dal dirigente Anna Maria Varchi,
sono stati ospiti di scuole romene nell' ambito di un
progetto multilaterale di due anni assieme a colleghi
di Polonia, Galles, Romania, Turchia, Francia Grecia.
(*AMA*) Misilmeri Al castello la Festa dell' aquilone...Il
Laboratorio Democratico organizza la prima Festa
dell' aquiloneoggi alle 15,30 al piazzale del Castello
dell' Emiro. La cosiddetta vulata ra stidda o
casteddorappresenta un passatempo praticato fino a
circa un ventennio fa da tanti giovani e bambini.
(*GPC*) Cefalù La via Valeria, conferenza dell'
ArcheClub ...Alle 18 alla Sala delle Capriate del
Comune di Cefalù conferenza di Rosa Maria Cucco,
funzionario della Soprintendenza, su La via Valeria fra
Caephaledium e Thermae Himerae. Interverranno
Antonio France e Antonella Marinaro. Introdurrà la
presidente dell' ArcheClub Cefalù, Rosalinda
Brancato. (*GISA*) Terrasini Si presenta un libro su
don Puglisi ...Per il ciclo Terrasini... 20 e lode!, alle
17,30 nella sala ex Antiquarium presentazione del
libro Padre Pino Puglisi, il samurai di Diodi Enza
Maria Mortellaro e Carlo Aquino. Ne parleranno
Romana Corrado Di Maria, Vita Orlando, Filippo
Tocco, Maria Vitale e gli stessi autori. Coordinamento
di Adalberto Magnelli e Ino Cardinale. Montelepre
Maggio dei libri, appuntamenti a suon di pagine ...L'
associazione Arca di Montelepre, per Il maggio dei
libri, organizza La rivoluzione culturale - Reloded. Sei
giorni di festa, mostre, quiz con un solo tema: il libro.
Due mostre: la rassegna di volumi d' artista Parva
naturalia - Annotazioni da Aristotele, a cura di
Antonina Greco, e la mostra Tra pittura e realtà, a
cura di Edoardo La Francesca. Alle 17 Harlem Shake
Books - Vieni, balla e scatenati a suon di libroal Non
solo caffèdi piazza Regina Elena, con un caffè
letterario sul tema Viaggio tra le righe: il libro e la sua
storia, a cura di Giada Genua. (*CLP*)
Beatificazione Padre Puglisi
Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 118 di 362

.
Sab 18/05/2013 La Sicilia (ed. Palermo) Pagina 29
L’EX RETTORE GIUSEPPE SILVESTRI
Notte dei musei
porte aperte
dalle 18 in poi
VINCENZO PRESTIGIACOMO
Anche Palermo partecipa all’iniziativa
«La notte dei Musei», consistente
nel tenere oggi, dalle ore 18
a mezzanotte alcuni siti museali
aperti con ingresso gratuito. L’obiettivo
è quello di offrire ai cittadini
occasioni di conoscenza del proprio
patrimonio di arte e cultura. Si
godrà di visite guidate, concerti e
spettacoli di danza. Si potranno
usare i double-deckers, bus a due
piani in stile londinese, che partono
da piazza Politeama.
Alla Galleria d’Arte Moderna, nel
corso della serata, alle ore 21.30
l’esibizione di Christian Bottone
che, all’interno del museo, proporrà
un concerto di chitarra classica
con musiche di Mauro Giuliani,
Heitor Villa-Lobos, Leo Brower,
Joaquin Turina,
Francisco Tarrega,
Roland Dyens. Lungo
18 sale dislocate
su 3 piani
capolavori di
Francesco Lojacono,
Giuseppe Sciuti,
Michele Catti,
Felice da Casorati,
Antonino Leto, DomenicoTrentacoste,
Ettore De Maria
Bergler, Giovanni Boldini, Domenico
Trentacoste, Aleardo Terzi,
Antonio Mancini, Massimo Campigli,
Renato Guttuso. Insomma, un
lungo elenco di artisti con dipinti e
sculture da mozzare il fiato.
Straordinario “Il peccato” di
Franz von Stuck, capolavoro del
leggendario capofila della Secessione
monacense. Nella visita alla
Galleria non bisogna trascurare
“L’angelo di Moore” di Domenico
Trentacoste, “Il Pifferaio” di Benedetto
Civiletti. Calamita l’attenzione
anche “Femme aux gants” di
Giovanni Boldini. Nel pastello è ritratta
Emiliana Concha De Ossa, la
minore delle tre nipoti del diplomatico
di Belle Arti Ramòn Subercaseaux.
Boldini la definì “una giovinetta
di diciotto anni bella come
un grande amore”. Gli artisti di oltre
lo Stretto sono rappresentati da
Casorati, Campigli, Sironi, Cagli. Al-
I siti che hanno
aderito si potranno
visitare gratis.
L’obiettivo è offrire
ai cittadini occasioni
di conoscenza del
patrimonio artistico
le ore 18 riapre le porte Palazzo Alliata
di Villafranca con i suoi tesori.
In bella mostra le restaurate tele di
Matthias Stomer e la “Crocifissione”
di Anton Van Dick. Varcando il
portone i visitatori saranno accolti
da un concerto di musica classica
dal vivo. Al Museo Etnografico Siciliano
“G. Pitré” si potranno visitare
le mostre “Viva Palermo e Santa
Rosalia”, “Il presepe del Matera” e
“Pitrè tra memoria e futuro”. Si può
accedere anche alla cucina rustica,
a quella Reale e alla sala della Carrozze
del Senato. All’Oratorio di
San Lorenzo alle ore 21 verrà presentato
il documentario “L’arte del
Serpotta”, un dvd per la divulgazione
dell’opera di uno dei più grandi
artisti siciliani. Interverranno monsignor
Giuseppe Randazzo, direttore
del museo Diocesano di Palermo,
Bernardo Tor-
torici, presidente
degli Amici dei
Musei Siciliani, Enrico
Carapezza, assessorato
dei Beni
culturali, Maria
Elena Volpes, sovrintendente
Beni
culturali di Palermo.
E’ bellissimo e
piccolo l’oratorio di
San Lorenzo, adiacente
alla chiesa di San Francesco
d’Assisi, nel ventre del centro storico
di Palermo. Alla cappella si accede
da un cortiletto a cielo aperto
con fontana, su cui danno i locali
della canonica. La Natività del Caravaggio,
dipinta nel 1609, stava sull’altare
maggiore tra stucchi serpottiani
e statue marmoree di
Virtù, di Carità e di Ospitalità. Ai lati
dell’altare campeggiano due
splendidi coretti. Ricco è il repertorio
scultoreo, creato da Giacomo
Serpotta tra il 1699 e il 1706, che
adorna le pareti creando una continua
ed unitaria veste decorativa di
eleganza. Alla Notte dei Musei di
questa edizione non partecipa Palazzo
Abatellis perché non hanno i
fondi per lo straordinario. Aperto,
invece, Palazzo Branciforte.
Annullata nella manifestazione
“Palermo apre le porte” la visita di
villa Napoli.
CULTURA & SOCIETÀ
CONSERVATORIO. L’ex rettore dell’Università subentra all’assessore comunale Francesco Giambrone
Giuseppe Silvestri è il nuovo presidente
ANTONIO FIASCONARO
Passaggio di consegne al vertice del
Conservatorio “Vincenzo Bellini”. Nuovo
presidente, nominato dal ministero
dell’Istruzione, Università e Ricerca, tra
una terna di nomi deliberata dal Consiglio
accademico del Conservatorio, è
Giuseppe Silvestri, ex rettore dell’Ateneo
palermitano dal 1999 al 2008 ed è
professore emerito di Chimica industriale
all’Università di Palermo. Subentra
a Francesco Giambrone, attuale assessore
comunale alla Cultura che ha
presieduto per sei anni l’istituzione musicale
palermitana ed il cui mandato
era scaduto.
Il nuovo presidente si insedierà il 15
giugno prossimo. «In questi sei anni - ha
dichiarato Giambrone - il Conservatorio
‘Bellini’ ha conosciuto un continuo aumento
degli allievi, legato allo sforzo di
fornire un’offerta formativa sempre più
articolata, moderna e innovativa. Un altro
impegno importante e’ stato quello
per il miglioramento delle condizioni
logistiche e di sicurezza dell’istituto. Si
è infine riusciti a mantenere una condi-
Beatificazione di p. Puglisi
entrano nel vivo i preparativi
Avviato il montaggio del grande palco al Foro Italico.
Il comitato, guidato da mons. Cuttitta, sta studiando
col Comune la delimitazione delle aree del prato
IL MONTAGGIO DEL PALCO AL FORO ITALICO
LIONS CLUB CEFALÙ. Oggi e domani manifestazione al teatro «Cicero»
Tra cortometraggio e fotografia
CEFALÙ. Manifestazione del Lions Club
Cefalù tra fotografie, cortometraggi e
teatro. L’inaugurazione giovedì scorso
con la mostra fotografica sulle “Energie
rinnovabili e salvaguardia dell’ambiente»
all’Ottagono di S. Caterina in piazza
Duomo per iniziativa dell’ingegnere Giuseppe
Martorana, presidente del Lions
Club Cefalù La mostra resterà aperta al
pubblico fino a domani dalle 16 alle
17,45. Sempre domani, ma alle 18 il Teatro
“Salvatore Cicero” ospiterà la manifestazione,
la cui organizzazione è affida-
Beatificazione Padre Puglisi
ta all’art director Vincenzo Cucco, per la
premiazione delle fotografie selezionate
dalla commissione giudicatrice composta
da Giuseppe Martorana (presidente
del LIons Club Cefalù), Francesco
Amodeo (Past Governatore Lions), Nino
Bellia (presidente nazionale Uif), Francesco
Baiamonte (fotografo), Michele Naccari
(fotoreporter StudioCamera), Sandro
Varzi (fotografo), presieduta dallo
stesso Vincenzo Cucco.
Durante la manifestazione sarano premiati
i cortometraggi che hanno parteci-
pato al I Festival provinciale del cortometraggio
scolastico. Riceveranno infatti
il meritato riconoscimento i cortometraggi
realizzati da studenti delle scuole
secondarie di 1° e 2° grado, selezionati. Il
tutto si svolgerà a cornice della performance
teatrale “Lunedi riposo”. Il pubblico
attraverso battute, canzoni, gag,
“macchiette”, sketch, sarà trasportato
sul sottile filo della memoria dagli attori
Clelia Cucco, Giuseppe Montaperto,
Stefania Sperandeo e Peppe Carrozza.
A. F.
zione costante di equilibrio dei conti,
pur a fronte della ben nota progressiva
riduzione dei finanziamenti pubblici».
Giambrone ha espresso “grande apprezzamento”
per la scelta del nuovo
presidente, “personalità di alto profilo
in campo accademico e nella gestione di
enti culturali”.
Silvestri è stato il primo rettore universitario
italiano a firmare una convenzione,
proprio con il Conservatorio di
cui adesso è presidente, per attività didattiche
in comune dimostrando grande
apertura da parte dell’Università ver-
MASSIMO GUCCIARDO
Sono iniziate ieri al Foro Italico le operazioni
di montaggio del palco per il rito
di beatificazione di don Pino Puglisi,
che si svolgerà il 25 maggio. Sotto la supervisione
di monsignor Carmelo Cuttitta,
vescovo ausiliare e presidente del
comitato per la beatificazione, entrano
nel vivo i preparativi per la celebrazione
che richiamerà fedeli da tutta la Sicilia
e non solo (erano arrivate oltre
80mila richieste, ed è prevedibile che si
superino le 100mila presenze).
La struttura sarà il cuore di quello
che - per i numeri in ballo – si può definire
un evento: lì sarà collocato l’altare,
dal quale saranno officiati prima il
rito di beatificazione vero e proprio (celebrerà
il cardinale Salvatore De Giorgi,
inviato di papa Francesco, che leggerà la
lettera del Pontefice), e poi la messa.
Quest’ultima sarà celebrata dal cardi-
Gli appuntamenti
SABATO 18 MAGGIO 2013
so le istituzioni dell’Alta Formazione
Artistica e Musicale. Appena nominato
ha dichiarato: «Sono molto lieto di poter
lavorare nei prossimi tre anni con gli organi
di governo, con le colleghe e i colleghi,
il personale tecnico e amministrativo,
le studentesse e gli studenti
del Conservatorio ‘Bellini’ di Palermo e
di succedere a Francesco Giambrone,
illustre esponente della cultura e dello
spettacolo della nostra città. Metterò
tutto il mio impegno per mantenere alto
il prestigio di questa così illustre Istituzione».
Una delle sale della
Galleria d’arte
moderna ospitata
nel complesso
«San’Anna» che
questo
pomeriggio dalle
18 a mezzanotte
sarà possibile
visitare in
occasione della
giornata dei musei
aperti
nale Paolo Romeo, coadiuvato da 500
sacerdoti, mentre la parte musicale sarà
affidata ad un coro polifonico di 250
elementi (che da circa un mese sta provando
in Cattedrale), supportato da un
altro di 600 persone. Sul palco, disposto
con le spalle al mare e rivolto verso
Porta dei greci, si troveranno la gigantografia
di padre Puglisi, che verrà scoperta
al termine del rito, il reliquiario
d’argento (a forma di guglie della Cattedrale)
contenente il pezzo di una costola
del sacerdote (prelevato durante la
traslazione della salma), e il crocifisso
ligneo della chiesa dell’Olivella, detto
«U Signuruzzu» (lo stesso usato nel novembre
1982 da papa Giovanni Paolo II
nella messa all’ippodromo). Ai piedi
del palco verrà predisposta un’area con
1.600 posti a sedere riservata a sacerdoti
e autorità; il resto del prato sarà diviso
in settori della capienza di 4.000
persone ciascuno, ad ingresso libero.
Nel frattempo, in collaborazione col
Comune, si stanno studiando soluzioni
logistiche relative alla delimitazione
delle aree, le chiusure al traffico veicolare
e la collocazione dei servizi igienici
e delle 4 aree di emergenza. L’assistenza
sarà garantita da 300 scout e
dai volontari della Protezione civile.
LA TRADIZIONE
A Gangi domani e lunedì «A cursa di santi»
Gangi. Nel centro madonita da 400 anni si celebra la devozione
legata al culto dello Spirito Santo con “A cursa di santi”. Per due
giorni, domani e lunedì 20 maggio, l’unico santuario in Italia
dedicato alla Terza figura della Trinità accoglierà migliaia di fedeli
provenienti da tutto il mondo. Un momento di grande emotività è
la processione del lunedì, il giorno dopo la Pentecoste. Quando un
serpente umano, sin dalle prime ore del pomeriggio, si muoverà
dalla chiesa Madre attraverso i vicoli del centro storico, per
raggiungere le pendici del Monte Marone, dove si trova il Santuario.
Nel suo incedere lento, in un profondo percorso di fede e
raccoglimento, attraversa tutto l’abitato, e si mostra nella sua
unicità caratterizzata per il numero di simulacri trasportate a spalla
dai fedeli.
LA SICILIA
PALERMO
al cinema
ABC 091.32924
via Amari 166
Ameriqua.Ore 18•20,30 22,30.
(Biglietto intero 7,50 euro, ridotto 5,50).
ARISTON 091.6258546
via Pirandello, 5
20 anni di meno.
Ore 18,30 20,30 22,30.
ARLECCHINO 091.362660
via Imp. Federico, 12.
Sala 1: Il grande Gatsby.
Ore 17,30 20,10 22,30.
Sala 2: Benvenuto presidente.
Ore 18,30 20,30 22,30.
AURORA 091.533192
via Natale, 17
A lady in Paris.
Ore 16,30 18,30 20,45 22,45.
Treno di notte per Lisbona.
Ore 16,30 18,30 20,45 22,45.
Effetti collaterali.
Ore 18,30 20,45 22,45.
Iron Man 3.Ore 16,30.
CINE TEATRO COLOSSEUM
091.442265
via Guido Rossa, 5/7
Riservato.
E-mail: direzionecolosseum@libero.it
Sito web: www.cineteatrocolosseum.it
FIAMMA 091.6251868
No - I giorni dell’arcobaleno.
Ore 17,30 20,20 22,30.
GAUDIUM 091.341535
(Intero 7,50; ridotto 5,50) (martedì 4 euro)
Mi rifaccio vivo. Ore 18 20,20 22,30.
GAUDIUM JULII 091.341535
via Damiano Almeida 34
(Intero 8; ridotto 5,50) (martedì 4 euro)
Miele. Ore 18,30 20,40 22,30.
GOLDEN 091.6264702
Riposo.
HOLIDAY 091.586494
La casa.
Ore 16,30 18,30 20,30 22,30.
Ironman 3.Ore 16 18,30 21.
IGIEA LIDO 091.545551
Viaggio sola.
Ore 16,30 18,30 20,45 22,45.
IMPERIA 091.6113388
via Amari, 162
Attacco al potere.
Ore 16,30 18,30 20,30 22,30.
KING 091.511103
(Biglietto 7,50; ridotto 5,50 per il 3D).
Iron man 3 3D.
Ore 17,30 20,10 22,30.
LUX 091.348990
via Di Blasi, 25
L’uomo con i pugni di ferro.
Ore 18,30 20,30 22,30.
MARCONI MULTISALA 091.421574
via Cuba, 12
(Martedì prezzi a 5 euro per il 3D; 3
euro per pellicola normale). Biglietto
unico 4,50 normale; 7,50 per lo spettacolo
3D.
Sala De Curtis: Iron Man 3.
Ore 17,30 20 22,30.
Sala De Sica: Mi rifaccio vivo.
Ore 17,30 20,30 22,30.
METROPOLITAN CITYPLEX
091.6887513
(In 3D: intero euro 10, ridotto euro 8)
Il grande Gatsby.3D.
Ore 16,30 19,30 22,30.
Il grande Gatsby. 2D. Ore 22.
Hansel & Gretel cacciatori di streghe
3D.Ore 16,30 18,30 20,30 22,30.
Mi rifaccio vivo.
Ore 16 18,15 22,30 22,40.
Iron man 3 2D. Ore 16,30 19,15.
La casa.
Ore 16,30 18,30 20,40 22,40.
ROUGE ET NOIR 091.587268
(Martedì spettacolo 4 euro)
Effetti collaterali.
Ore 18 20,30 22,30.
UCI CINEMAS
Via Filippo Pecoranio
Sala 1: Violetta. Ore 16,30 19,30.
Il grande Gatsby. Ore 22,15.
Sala 2: Iron Man 3.
Ore 16,50 19,45 22,40.
Sala 3: Hansel & Gretel. Ore 14,55.
Il grande Gatsby.Ore 17.
L’uomo con i pugni di ferro.
Ore 20 22 0,40.
Sala 4: La casa.
Ore 15 17,30 20 22,30 0,50.
Sala 5: Mi rifaccio vivo.
Ore 14,55 17,30 20,15 22,40.
Sala 6: Violetta. Ore 16,30.
Il grande Gatsby. Ore 19,15.
Attacco al potere. Ore 22,15.
Sala 7: Il grande Gatsby.Ore 15.
Violetta. Ore 18,30.
Hansel & Gretel.
Ore 20,30 22,40 0,50.
BAGHERIA
SUPERCINEMA MULTISALA
090.336333
via Dante, 5/7 (intero 6 euro; ridotto 4
euro; 3D intero 8 euro; ridotto 6 euro)
(martedì 3 euro)
Sala Ambra: Il grande Gatsby 3D.
Ore 17 19,45 22,30.
Sala Smeraldo: La casa.
Ore 18 20,15 22,30.
Sala Rubino: I croods 2D. Ore 18,30.
Treno di notte per Lisbona.
Ore 20,15 22,30
NUOVO CINEMA EXCELSIOR
Chiusura stagionale.
NUOVO CAPITOL
Mi rifaccio vivo.Ore 20,30.
L’uomo con i pugni di ferro.
Ore 18,30 20,30 22,30.
Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 119 di 362
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Sab 18/05/2013 La Sicilia (ed. Palermo) Pagina 29
Lions Club Cefalù. Oggi e domani manifestazione al teatro «Cicero»
Tra cortometraggio e fotografia
il montaggio del palco al foro italico massimo
gucciardo Sono iniziate ieri al Foro Italico le
operazioni di montaggio del palco per il rito di
beatificazione di don Pino Puglisi, che si svolgerà il 25
maggio. Sotto la supervisione di monsignor Carmelo
Cuttitta, vescovo ausiliare e presidente del comitato
per la beatificazione, entrano nel vivo i preparativi per
la celebrazione che richiamerà fedeli da tutta la Sicilia
e non solo (erano arrivate oltre 80mila richieste, ed è
prevedibile che si superino le 100mila presenze). La
struttura sarà il cuore di quello che - per i numeri in
ballo - si può definire un evento: lì sarà collocato l'
altare, dal quale saranno officiati prima il rito di
beatificazione vero e proprio (celebrerà il cardinale
Salvatore De Giorgi, inviato di papa Francesco, che
leggerà la lettera del Pontefice), e poi la messa.
Quest' ultima sarà celebrata dal cardinale Paolo
Romeo, coadiuvato da 500 sacerdoti, mentre la parte
musicale sarà affidata ad un coro polifonico di 250
elementi (che da circa un mese sta provando in
Cattedrale), supportato da un altro di 600 persone.
Sul palco, disposto con le spalle al mare e rivolto
verso Porta dei greci, si troveranno la gigantografia di
padre Puglisi, che verrà scoperta al termine del rito,
il reliquiario d' argento (a forma di guglie della
Cattedrale) contenente il pezzo di una costola del
sacerdote (prelevato durante la traslazione della
salma), e il crocifisso ligneo della chiesa dell' Olivella,
detto «U Signuruzzu» (lo stesso usato nel novembre
1982 da papa Giovanni Paolo II nella messa all'
ippodromo). Ai piedi del palco verrà predisposta un'
area con 1.600 posti a sedere riservata a sacerdoti e
autorità; il resto del prato sarà diviso in settori della
capienza di 4.000 persone ciascuno, ad ingresso
libero. Nel frattempo, in collaborazione col Comune, si
stanno studiando soluzioni logistiche relative alla
delimitazione delle aree, le chiusure al traffico
veicolare e la collocazione dei servizi igienici e delle 4
aree di emergenza. L' assistenza sarà garantita da
300 scout e dai volontari della Protezione civile.
18/05/2013.
Beatificazione Padre Puglisi
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Sab 18/05/2013 Palermo Today Pagina 29
Beatificazione Padre Puglisi
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Sab 18/05/2013 Palermo Today Pagina 29
Beatificazione di padre Pino Puglisi: attesi oltre 80
mila fedeli
Al Foro italico potranno accedere tutti senza bisogno di pass, mentre i posti a sedere
saranno riservati ai presbiteri e diaconi, ai disabili e alle autorità per un totale di circa
1.600 posti. Saranno disposte 4 aree di emergenza e operatori medici distribuiti tra la
folla.
Beatificazione di padre Pino Puglisi: attesi oltre 80
mila fedeli Al Foro italico potranno accedere tutti
senza bisogno di pass, mentre i posti a sedere
saranno riservati ai presbiteri e diaconi, ai disabili e
alle autorità per un totale di circa 1.600 posti. Saranno
disposte 4 aree di emergenza e operatori medici
distribuiti tra la folla Redazione 18 maggio 2013
Tweet Don Pino Puglisi Storie Correlate Si realizza il
sogno di Padre Puglisi, la "sua" Chiesa in un terreno
confiscato Cerimonia beatificazione Don Pino Puglisi
Trasportate in Cattedrale le spoglie di Don Puglisi
Omicidio Padre Puglisi, il testimone chiave mostra il
suo volto: "Io abbandonato dallo Stato" Quasi 1.200
volontari tra scout (400), addetti della protezione civile
(120), ministri straordinari della Comunione (300) e
altrettanti accompagnatori, addetti alle sagrestie e
delle autorità (100), pronti a fornire il loro apporto in
occasione della celebrazione di Beatificazione di
padre Pino Puglisi, in programma sabato prossimo 25
maggio, al Foro Italico alle ore 10.30. Secondo le
previsioni dovrebbero partecipare almeno 80.000
fedeli, 100 vescovi, 700 tra sacerdoti e diaconi
provenienti da ogni parte d' Italia, oltre 200 tra
personalità del mondo istituzionale e 180 giornalisti
accreditati. I partecipanti saranno forniti del libretto
per partecipare alla liturgia, una rivista, una immagine
del Beato con la sua biografia e una bottiglietta
acqua. Intanto sono partiti i lavori per l' allestimento
del palco dove sarà sistemato l' altare per la
celebrazione di Beatificazione. Nei giorni scorsi il
vescovo Ausiliare Carmelo Cuttitta , accompagnato
dal direttore dall' Ufficio pastorale don Salvo Priola e
dal consulente tecnico ingegnere Maurizio Russo ha
effettuato un sopralluogo al Foro Italico per gli
accorgimenti logistici legati all' evento che sarà
ripreso in diretta e trasmesso su Rai 1 . Previsti altri
collegamenti con alcune emittenti locali televisive e
radiofoniche. Diversamente da come è avvenuto in
occasione della visita del Santo Padre Benedetto XVI
a ottobre del 2010, il palco sarà disposto con le spalle
rivolte al mare e guarderà la Porta dei greci per
consentire una migliore visibilità a tutti i fedeli. Il prato
sarà diviso in settori della capienza di 4.000 persone
ciascuno. Al Foro italico potranno accedere tutti
Beatificazione Padre Puglisi
senza bisogno di pass, mentre i posti a sedere
saranno riservati ai presbiteri e diaconi, ai disabili e
alle autorità per un totale di circa 1.600 posti. Saranno
disposte 4 aree di emergenza e operatori medici
distribuiti tra la folla, pronti a fornire assistenza.
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Sab 18/05/2013 Adnkronos Pagina 29
Beatificazione Padre Puglisi
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Sab 18/05/2013 Adnkronos Pagina 29
Chiesa: conto alla rovescia per beatificazione don
Puglisi, attesi 80mila fedeli
Palermo, 18 mag. (Adnkronos) - Quasi 1.200 volontari
tra scout, addetti della Protezione civile, ministri
straordinari della Comunione e altrettanti
accompagnatori, addetti alle sagrestie e delle
autorita', pronti a fornire il loro apporto in occasione
della celebrazione di Beatificazione di padre Pino
Puglisi, in programma sabato prossimo al Foro Italico
di Palermo. Secondo le previsioni sono attesi almeno
80.000 fedeli, 100 vescovi, 700 tra sacerdoti e diaconi
provenienti da ogni parte d' Italia, oltre 200 tra
personalita' del mondo istituzionale.
Beatificazione Padre Puglisi
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Sab 18/05/2013 Catania Oggi Pagina 29
Beatificazione Padre Puglisi
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Sab 18/05/2013 Catania Oggi Pagina 29
Cronaca. Chiesa: conto alla rovescia per
beatificazione don Puglisi, attesi 80mila fedeli
Palermo, 18 mag. (Adnkronos) - Quasi 1.200 volontari
tra scout, addetti della Protezione civile, ministri
straordinari della Comunione e altrettanti
accompagnatori, addetti alle sagrestie e delle
autorita', pronti a fornire il loro apporto in occasione
della celebrazione di Beatificazione di padre Pino
Puglisi, in programma sabato prossimo al Foro Italico
di Palermo. Secondo le previsioni sono attesi almeno
80.000 fedeli, 100 vescovi, 700 tra sacerdoti e diaconi
provenienti da ogni parte d' Italia, oltre 200 tra
personalita' del mondo istituzionale.
Beatificazione Padre Puglisi
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Sab 18/05/2013 BlogSicilia Pagina 29
Beatificazione Padre Puglisi
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Sab 18/05/2013 BlogSicilia Pagina 29
Attesi 80 mila fedeli alla cerimonia sabato prossimo a Palermo.
Beatificazione di padre Pino Puglisi I numeri dell'
organizzazione
Quasi 1.200 volontari tra scout (400), addetti della
protezione civile (120), ministri straordinari della
Comunione (300) e altrettanti accompagnatori, addetti
alle sagrestie e delle autorità (100), pronti a fornire il
loro apporto in occasione della celebrazione di
Beatificazione di padre Pino Puglisi , in programma
sabato prossimo 25 maggio, al Foro Italico alle 10.30.
Secondo le previsioni dovrebbero partecipare almeno
80.000 fedeli , 100 Vescovi, 700 tra sacerdoti e
diaconi provenienti da ogni parte d' Italia, oltre 200 tra
personalità del mondo istituzionale. I partecipanti
saranno forniti del libretto per partecipare alla liturgia,
una rivista, una immagine del Beato con la sua
biografia e una bottiglietta acqua. Intanto sono partiti i
lavori per l' allestimento del palco dove sarà sistemato
l' altare per la celebrazione di Beatificazione. Nei
giorni scorsi il vescovo Ausiliare mons. Carmelo
Cuttitta, accompagnato dal direttore dall' Ufficio
pastorale don Salvo Priola e dal consulente tecnico
ingegnere Maurizio Russo ha effettuato un
sopralluogo al Foro Italico per gli accorgimenti logistici
legati all' evento che sarà ripreso in diretta e
trasmesso su Rai 1. Previsti altri collegamenti con
alcune emittenti locali televisive e radiofoniche.
Diversamente da come è avvenuto in occasione della
visita del Santo Padre Benedetto XVI a ottobre del
2010, il palco sarà disposto con le spalle rivolte al
mare e guarderà la Porta dei greci per consentire una
migliore visibilità a tutti i fedeli. Il prato sarà diviso in
settori della capienza di 4.000 persone ciascuno. Al
Foro italico potranno accedere tutti senza bisogno di
pass, mentre i posti a sedere saranno riservati ai
presbiteri e diaconi, ai disabili e alle autorità per un
totale di circa 1.600 posti. Saranno disposte 4 aree di
emergenza e operatori medici distribuiti tra la folla,
pronti a fornire assistenza. "Si tratta di un evento
significativo per la nostra Arcidiocesi e per l' intera
Sicilia - dichiara il vescovo ausiliare monsignor
Carmelo Cuttitta, a capo della macchina organizzativa
- l' augurio è che tale evento possa essere vissuto in
pienezza e chi viene da fuori possa trovare ospitalità
e conforto da parte di tutti noi come in passato in
occasione di altri eventi simili". La celebrazione sarà
preceduta da due momenti comunitari, il 23 maggio,
una adorazione Eucaristica in tutte le parrocchie e
comunità religiose dell' Arcidiocesi e una veglia di
preghiera che si svolgerà il 24 maggio alle ore 21 in
Beatificazione Padre Puglisi
via Fichidindia a Brancaccio, sul terreno dove sorgerà
la nuova chiesa intitolata al martire palermitano
concesso alla Curia arcivescovile dall' Agenzia
nazionale dei beni confiscati alla mafia. Durante la
veglia verrà dedicato un inno al parroco ucciso dalla
mafia, composto da don Giuseppe Bruno e dal fratello
Daniele. Alla fine del momento di preghiera ci sarà
una serata di animazione per i più giovani alla quale
parteciperanno alcuni artisti locali. Accreditati 180 tra
giornalisti, tecnici e operatori tv e radio.
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Sab 18/05/2013 Ansa Pagina 29
Beatificazione Padre Puglisi
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Sab 18/05/2013 Ansa Pagina 29
Chiesa: Palermo si prepara a beatificazione don
Puglisi
Secondo previsioni attesi circa 80 mila fedeli.
(ANSA) - PALERMO, 18 MAG - La Chiesa
palermitana si prepara alla beatificazione di don Pino
Puglisi. Saranno quasi 1.200 i volontari coinvolti in
occasione della celebrazione, sabato prossimo 25
maggio, al Foro Italico alle ore 10.30. Secondo le
previsioni dovrebbero partecipare almeno 80.000
fedeli, 100 Vescovi, 700 tra sacerdoti e diaconi
provenienti da ogni parte d' Italia, oltre 200 tra
personalita' del mondo istituzionale. Sono partiti i
lavori per l' allestimento del palco dove sara'
sistemato l' altare. Diversamente da avvenne in
occasione della visita di Papa Benedetto XVI , il palco
sara' disposto con le spalle rivolte al mare e guardera'
la Porta dei Greci per consentire una migliore
visibilita' a tutti i fedeli. Il prato sara' diviso in settori
della capienza di 4.000 persone ciascuno. Al Foro
italico potranno accedere tutti senza bisogno di pass,
mentre i posti a sedere saranno riservati ai presbiteri
e diaconi, ai disabili e alle autorita' per un totale di
circa 1.600 posti. Saranno disposte 4 aree di
emergenza e operatori medici distribuiti tra la folla,
pronti a fornire assistenza. La celebrazione sara'
preceduta da due momenti comunitari, il 23 maggio:
una adorazione Eucaristica in tutte le parrocchie e
comunita' religiose dell' Arcidiocesi e una Veglia di
preghiera che si svolgera' il 24 maggio alle ore 21 in
via Fichidindia a Brancaccio, sul terreno dove sorgera'
la nuova chiesa intitolata al martire palermitano
concesso alla Curia arcivescovile dall' Agenzia
nazionale dei beni confiscati alla mafia. (ANSA).
Beatificazione Padre Puglisi
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Sab 18/05/2013 giornaledisicilia.it Pagina 29
Beatificazione Padre Puglisi
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Sab 18/05/2013 giornaledisicilia.it Pagina 29
Al via gli allestimenti: Palermo si prepara alla
beatificazione di Don Puglisi
PALERMO. La Chiesa palermitana si prepara alla
beatificazione di don Pino Puglisi. Saranno quasi
1.200 i volontari coinvolti in occasione della
celebrazione, sabato prossimo 25 maggio, al Foro
Italico alle ore 10.30. Secondo le previsioni
dovrebbero partecipare almeno 80 mila fedeli, 100
vescovi, 700 tra sacerdoti e diaconi provenienti da
ogni parte d' Italia, oltre 200 tra personalità del mondo
istituzionale. Sono partiti i lavori per l' allestimento del
palco dove sarà sistemato l' altare. Diversamente da
come avvenne in occasione della visita di Papa
Benedetto XVI , il palco sarà disposto con le spalle
rivolte al mare e guarderà la Porta dei Greci per
consentire una migliore visibilità a tutti i fedeli. Il prato
sarà diviso in settori della capienza di 4 mila persone
ciascuno. Al Foro italico potranno accedere tutti
senza bisogno di pass, mentre i posti a sedere
saranno riservati ai presbiteri e diaconi, ai disabili e
alle autorità per un totale di circa 1.600 posti. Saranno
disposte 4 aree di emergenza e operatori medici
distribuiti tra la folla, pronti a fornire assistenza. La
celebrazione sarà preceduta da due momenti
comunitari, il 23 maggio: una adorazione Eucaristica
in tutte le parrocchie e comunità religiose dell'
Arcidiocesi e una veglia di preghiera che si svolgerà il
24 maggio alle ore 21 in via Fichidindia a Brancaccio,
sul terreno dove sorgerà la nuova chiesa intitolata al
martire palermitano concesso alla Curia arcivescovile
dall' Agenzia nazionale dei beni confiscati alla mafia.
Beatificazione Padre Puglisi
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Sab 18/05/2013 SiciliaInformazioni Pagina 29
Beatificazione Padre Puglisi
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Sab 18/05/2013 SiciliaInformazioni Pagina 29
Beatificazione di Don Pino Puglisi Attesi 80mila
fedeli a Palermo
Quasi 1.200 volontari tra scout (400), addetti della
protezione civile (120), Ministri straordinari della
Comunione (300) e altrettanti accompagnatori, addetti
alle sagrestie e delle autorita' (100), pronti a fornire il
loro apporto in occasione della celebrazione d i
Beatificazione di padre Pino Puglisi, in programma
sabato prossimo, 25 maggio, alle 10.30, al Foro
Italico. Lo rende noto l' Arcidiocesi di Palermo.
Secondo le previsioni dovrebbero partecipare almeno
80.000 fedeli, 100 Vescovi, 700 tra sacerdoti e
diaconi provenienti da ogni parte d' Italia, oltre 200 tra
personalita' del mondo istituzionale. I partecipanti
saranno forniti del libretto per partecipare alla liturgia,
una rivista, una immagine del Beato con la sua
biografia e una bottiglietta acqua. Intanto sono partiti i
lavori per l' allestimento del palco dove sara'
sistemato l' altare per la celebrazione di
Beatificazione. Nei giorni scorsi il vescovo ausiliare,
monsignor Carmelo Cuttitta, accompagnato dal
direttore dall' Ufficio pastorale don Salvo Priola e dal
consulente tecnico ingegnere Maurizio Russo ha
effettuato un sopralluogo al Foro Italico per gli
accorgimenti logistici legati all' evento che sara'
ripreso in diretta e trasmesso su Rai 1. Previsti altri
collegamenti con alcune emittenti locali televisive e
radiofoniche. Diversamente da come e' avvenuto in
occasione della visita del Santo Padre Benedetto XVI
a ottobre del 2010, il palco sara' disposto con le spalle
rivolte al mare e guardera' la Porta dei greci per
consentire una migliore visibilita' a tutti i fedeli. Il prato
sara' diviso in settori della capienza di 4.000 persone
ciascuno. Al Foro italico potranno accedere tutti
senza bisogno di pass, mentre i posti a sedere
saranno riservati ai presbiteri e diaconi, ai disabili e
alle autorita' per un totale di circa 1.600 posti.
Saranno disposte 4 aree di emergenza e operatori
medici distribuiti tra la folla, pronti a fornire
assistenza. "Si tratta di un evento significativo per la
nostra Arcidiocesi e per l' intera Sicilia - dichiara il
vescovo ausiliare, monsignor Carmelo Cuttitta, a capo
della macchina organizzativa -, l' augurio e' che tale
evento possa essere vissuto in pienezza e chi viene
da fuori possa trovare ospitalita' e conforto da parte di
tutti noi come in passato in occasione di altri eventi
simili". La celebrazione sara' preceduta da due
momenti comunitari, il 23 maggio, una adorazione
Eucaristica in tutte le parrocchie e comunita' religiose
dell' Arcidiocesi e una Veglia di preghiera che si
Beatificazione Padre Puglisi
svolgera' il 24 maggio alle ore 21 in via Fichidindia a
Brancaccio, sul terreno dove sorgera' la nuova chiesa
intitolata al martire palermitano concesso alla Curia
arcivescovile dall' Agenzia nazionale dei beni
confiscati alla mafia. Durante la veglia verra' dedicato
un inno al parroco ucciso dalla mafia, composto da
don Giuseppe Bruno e dal fratello Daniele. Alla fine
del momento di preghiera ci sara' una serata di
animazione per i piu' giovani alla quale
parteciperanno alcuni artisti locali.
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Sab 18/05/2013 LiveSicilia Pagina 29
Beatificazione Padre Puglisi
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Sab 18/05/2013 LiveSicilia Pagina 29
Beatificazione di Padre Puglisi Tutti i numeri dell'
evento
Sono partiti i lavori per l' allestimento del palco dove sarà sistemato l' altare per la
beatificazione di Padre Pino Puglisi. Secondo le previsioni dovrebbero partecipare
almeno 80.000 fedeli, 100 Vescovi, 700 tra sacerdoti e diaconi provenienti da ogni
parte d' Italia.
PALERMO - La Chiesa palermitana si prepara alla
beatificazione di don Pino Puglisi. Saranno quasi
1.200 i volontari coinvolti in occasione della
celebrazione, sabato prossimo 25 maggio, al Foro
Italico alle ore 10.30. Secondo le previsioni
dovrebbero partecipare almeno 80.000 fedeli, 100
Vescovi, 700 tra sacerdoti e diaconi provenienti da
ogni parte d' Italia, oltre 200 tra personalità del mondo
istituzionale. Sono partiti i lavori per l' allestimento del
palco dove sarà sistemato l' altare. Diversamente da
avvenne in occasione della visita di Papa Benedetto
XVI , il palco sarà disposto con le spalle rivolte al
mare e guarderà la Porta dei Greci per consentire una
migliore visibilità a tutti i fedeli. Il prato sarà diviso in
settori della capienza di 4.000 persone ciascuno. Al
Foro italico potranno accedere tutti senza bisogno di
pass, mentre i posti a sedere saranno riservati ai
presbiteri e diaconi, ai disabili e alle autorità per un
totale di circa 1.600 posti. Saranno disposte 4 aree di
emergenza e operatori medici distribuiti tra la folla,
pronti a fornire assistenza. La celebrazione sarà
preceduta da due momenti comunitari, il 23 maggio:
una adorazione Eucaristica in tutte le parrocchie e
comunità religiose dell' Arcidiocesi e una Veglia di
preghiera che si svolgerà il 24 maggio alle ore 21 in
via Fichidindia a Brancaccio, sul terreno dove sorgerà
la nuova chiesa intitolata al martire palermitano
concesso alla Curia arcivescovile dall' Agenzia
nazionale dei beni confiscati alla mafia.
Beatificazione Padre Puglisi
Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 136 di 362

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Dom 19/05/2013 Avvenire Pagina 21
visita ad limina
Alla vigilia dell’incontro
con papa Francesco,
il presidente
della Conferenza
episcopale dell’isola
esprime grande
soddisfazione per
il riconoscimento del
martirio del parroco
di Brancaccio
«Ora è un modello
da seguire ed è
una riscoperta di un
ministero sacerdotale
appassionato»
ASSIEME
A PIETRO
17 DIOCESI E UN’EPARCHIA
La regione ecclesiastica della Sicilia è
composta da 17 diocesi. Si tratta
dell’arcidiocesi di Palermo (233 sacerdoti
secolari, 272 regolari, 35 diaconi
permanenti), che ha come suffraganee le
diocesi di Cefalù (74 ss, 19 sr), Mazara Del
Vallo (69 ss, 23 sr), Trapani (78 ss, 39 sr, 17 dp)
e l’arcidiocesi di Monreale (106 ss, 28 sr, 7
diaconi permanenti); l’arcidiocesi di
Agrigento (230 ss, 49 sr, 45 dp), che ha come
suffraganee le diocesi di Caltanissetta (103
ss, 14 sr, 9 dp) e Piazza Armerina (101 ss, 35
sr, 8 dp); l’arcidiocesi di Catania (253 ss, 127
sr, 35 dp), che ha come suffraganee le diocesi
di Acireale (134 ss, 31 sr, 9 dp) e di
Caltagirone (75 ss, 13 sr, 10 dp); l’arcidiocesi
di Messina-Lipari-Santa Lucia
del Mela (228 ss, 147 sr, 75
dp), che ha come suffraganee
le diocesi di Nicosia (59 ss, 5
sr, 7 dp) e Patti (112 ss, 1 sr);
l’arcidiocesi di Siracusa (111
ss, 31 sr, 13 dp), che ha come
suffraganee le diocesi di Noto
(98 ss, 25 sr, 21 dp) e di
Ragusa (98 ss, 33 sr, 8 dp). A
queste diocesi si aggiunge
l’eparchia di Piana degli
Albanesi (28 ss, 1 sr, 4 dp), di
rito bizantino-greco,
immediatamente soggetta
alla Santa Sede.
Giovani, territorio
e legalità, le priorità
della fede in Sicilia
Il cardinale Romeo: la beatificazione di don Pino Puglisi
è un grande dono fatto alle nostre realtà ecclesiali
DA ROMA MIMMO MUOLO
La Chiesa come si pone in questo
contesto?
è una presenza in più nel- La Chiesa deve essere in prima linea.
la visita ad limina dei ve- E qui si capisce la grandezza del mar-
C’
scovi di Sicilia, che inizia tirio di don Puglisi, che è stato ucciso
domani. È il volto ormai glorioso, do- perché era un prete che formava le
po il martirio, di don Pino Puglisi, il sa- coscienze, costruiva la comunità parcerdote
ucciso dalla mafia, che sarà rocchiale e aiutava le persone a usci-
beatificato il 25 maggio e che idealre dai meccanismi che le rendono
mente accompagna i presuli dell’Iso- schiavi. Questo evidentemente dava
la in questo importante momento fastidio. Perciò penso che la sua bea-
della vita ecclesiale. «La nostra gioia tificazione ci aiuterà a prendere co-
di poter incontrare il Papa – conferma scienza del vero cambiamento da at-
il cardinale Paolo Romeo, arcivescotuare. La gente pensa infatti che devo
di Palermo e presidente
della Conferenza episcopale
di Sicilia – è ancora più piena
L’arcivescovo di Palermo:
perché la visita avviene in pra-
«Quando vediamo
tica alla vigilia della beatificazione
di Puglisi. Per noi è un
la corruzione dilagante,
grande dono che la Chiesa lo
il declino della famiglia,
abbia riconosciuto martire in
odium fidei.
l’esplodere della droga,
Che significato ha questa
la crisi dei valori,
beatificazione per la Chiesa
di Sicilia e per i siciliani?
non possiamo tacere»
Far seguire l’impegno alla Romeo (Siciliani)
gioia. Adesso don Pino è un
modello da seguire. E allora ecco la rivono cambiare gli altri. E invece don
scoperta di un ministero sacerdotale Puglisi ci dice che ognuno di noi ha
appassionato, che per tanti anni ha qualcosa da cambiare nel proprio
saputo coniugare evangelizzazione e cuore, nel proprio pensare, nel pro-
promozione umana. Quindi, anche prio agire. Solo così la civiltà dell’a-
alla luce della sua testimonianza, ci more potrà affermarsi.
siamo preparati alla visita ad limina Quali sono dunque le priorità pasto-
ben coscienti di tutte le problematirali delle Chiese di Sicilia?
che che vive la nostra Isola. Proble- Stiamo cercando di muoverci su tre
matiche di tipo socio-economico, le- direzioni: i giovani, la famiglia, il tergate
alla crisi e alla perdita di posti, ritorio. Giovani significa trasmissio-
ma anche al fenomeno degli sbarchi ne della fede e non sempre gli adulti
degli immigrati. Desideriamo pre- ci riescono. Ma anziché lamentarsi
sentare tutto questo al Papa, speran- che i giovani sono meno presenti, cerdo
di essere confermati da lui (e anchiamo di essere autentici testimoni
che corretti, se necessario) nel nostro del Vangelo e dei suoi valori: la stabi-
impegno a servizio della Chiesa e del lità della famiglia, il rispetto della vi-
bene comune.
Il martirio di Padre Puglisi richiama
l’educazione delle coscienze. Questa
azione è diventata patrimonio diffuso?
Credo di sì. Ma il discorso va affrontato
a più largo raggio, perché dietro
la mafia vera e propria c’è una cultura
mafiosa, che non rispetta l’uomo,
accoglienza e l’integrazione passano
che spinge alla sopraffazione e che
dall’ascolto e dalla costruzione di luo-
mira solo al denaro. Questa cultura va L’
ghi che diventino casa di tutti. È il fi-
assolutamente estirpata. Quindi, se lo conduttore di due opere-segno realizzate
molto è stato fatto per dire no alla ma- dalla Caritas nelle diocesi di Agrigento e di Sifia,
specie quando attaccava direttaracusa, particolarmente colpite dal fenomemente
lo Stato (e a Palermo abbiamo no degli arrivi massicci di migranti e dalle mol-
il triste primato che tutte le espresteplici urgenze sociali provenienti dalle fasce
sioni dello Stato sono state colpite), più deboli della popolazione. Risposte decli-
oggi non bisogna abbassare la guarnate in relazione alla ricettività del territorio.
dia perché la mafia ha preso un altro Ad Agrigento, per esempio, è nata una lu-
volto e quindi va combattuta a tutti i doteca multietnica diventata anche una ca-
livelli: i genitori formando i figli, gli esa. Un luogo di educazione per i più piccoducatori
a scuola, le forze dell’ordine, li, di studio per i più grandi, di condivisione
la magistratura, la società civile. Ho per famiglie e comunità ecclesiale. Si chia-
detto recentemente al presidente delma Alveare e risponde alle necessità d’intela
Regione: «Se lei vuole davvero comgrazione e d’inserimento sociale dei bambattere
la mafia, deve far funzionare bini figli di migranti e di cittadini italiani, un
gli uffici regionali». Anche le sacche luogo d’interazione tra le varie culture pre-
di inefficienza aiutano la mafia.
senti nella città di Agrigento.
Beatificazione Padre Puglisi
LA MAPPA
ta, l’impegno di solidarietà e di servizio
agli altri. Ancora una volta ci viene
in soccorso l’esempio di don Pino,
che per i giovani ha avuto sempre una
sollecitudine particolare. La famiglia
poi è la cellula della società e della
Chiesa. Se questa cellula impazzisce,
tutto il corpo sociale ne risente. E
anche quello ecclesiale. Infine il territorio.
Se ci estraniamo dal territorio,
come si fa ad affermare che siamo impegnati
nella costruzione del regno di
Dio in mezzo agli uomini? Il territorio,
dunque, ci interpella e il nostro
impegno non può non tener
conto delle problematiche
della polis, non perché vogliamo
creare una società teistica,
ma perché il Vangelo deve
essere il lievito che fermenta
la pasta.
Quali aspetti della predicazione
di papa Francesco sente
più direttamente rivolti alle
Chiese dell’Isola?
Gli appelli all’autenticità
della vita cristiana. I vescovi
latinoamericani hanno
detto a più riprese che la loro società
è profondamente marcata
dalle conseguenze del peccato. Onestamente
non siamo stati capaci
di dirlo anche qui in Italia. Quando
vediamo la corruzione dilagante,
il declino della famiglia, l’esplodere
della droga, la crisi dei valori
non possiamo tacere. Quindi credo
che papa Francesco ci stia incoraggiando
a una coerenza di fede
che deve essere manifestata con i
fatti. In fondo non è perché siamo
cristiani che siamo in queste condizioni,
ma perché non lo siamo
stati abbastanza.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Processione in onore della Madonna Addolorata mentre entra in Duomo a Enna
Caritas L’accoglienza passa attraverso scuola e ludoteca
La ludoteca accoglie bambini di diverse nazionalità
(italiana, liberiana, marocchina, eritrea,
senegalese, libica, brasiliana) di età compresa
tra i 4 ed i 10 anni per attività pomeridiane.
È affiancata da un Mec (Media education
center), spazio per il tempo
libero dove si realizzano attività
di animazione, ricreative
e associative.
Ma è anche un luogo in cui curare
la formazione degli adulti.
È possibile seguire un corso
d’italiano e di badante, per
le mamme dei bambini che
frequentano la struttura, volto
a dare degli strumenti e delle
competenze concrete per inserire le donne
nella comunità e nel mondo del lavoro. E, ovviamente,
pure un luogo di festa. «Il progetto
della ludoteca multietnica – dichiara il diret-
«Seminare la cultura del lavoro»
DI ALESSANDRA TURRISI
S
eminare «la cultura del lavoro» e far comprendere che
«la società non può non vivere di solidarietà». Alla lu-
ce della profonda crisi economica e sociale che atta-
naglia il Sud e la Sicilia, sfociata anche in episodi di disperazione
suicida e omicida, Salvatore Lupo, ordinario di Storia
contemporanea all’Università di Palermo, offre una lettura
delle attuali condizioni dell’isola.
Disoccupazione a livelli drammatici, precarietà,
povertà crescente e mancanza di
sviluppo. Come vede la Sicilia alla luce di
questi dati oggettivi?
La Sicilia ha gli stessi problemi dell’Italia
al livello qualitativo, ma in misura maggiore
sotto l’aspetto quantitativo. C’è un
problema di crisi congiunturale che si innesta
in una crisi di carattere strutturale
della nostra regione. A questo si aggiunge
il pessimo uso che è stato fatto dell’autonomia
regionale. La Sicilia è la prova vivente
delle false speranze che il Paese ha
nutrito nei confronti del regionalismo e
del federalismo come panacea di tutti i
mali. La moltiplicazione di spazi periferici
aggiunge problemi a problemi, con la
moltiplicazione di spese faraoniche. Il nostro
è un esempio negativo di un decentramento
senza la responsabilizzazione
delle classi dirigenti locali.
Ma si sta facendo qualcosa per venirne
fuori?
L’idea di diminuire l’enorme rubinetto di
spreco è presente nelle Istituzioni, il problema è se si possa
riformare veramente un sistema o se alla fine sotto il vestito
non c’è niente. La Regione dovrebbe cedere parte delle
sue competenze alle amministrazioni locali per creare
un vero circuito di rinnovamento.
Recenti casi di cronaca, come quello dell’uomo che si è da-
tore della Caritas diocesana agrigentina, Valerio
Landri – nasce dalla convinzione che la
prossimità e la conoscenza reciproca siano gli
unici strumenti a nostra disposizione per abbattere
le barriere del pregiudizio e ridurre le
tensioni sociali che nascono
dalla diffidenza. Da qui nasce
l’idea di consentire a bambini
di diversa provenienza e
cultura di intraprendere insieme
un percorso di conoscenza
delle culture presenti
sul nostro territorio, col coinvolgimento
dei loro genitori».
(foto Reuters) Ma per poter andare incontro
alle povertà è necessario
un ascolto esperto e consapevole. Nasce da
questa convinzione la «scuola di carità» istituita
due anni fa dalla diocesi di Siracusa e che
quest’anno ha fatto registrare circa 200 parte-
to fuoco perché gli hanno venduto la casa all’asta per un
debito di 10mila euro, danno un’idea della drammatica
situazione sociale. Cosa fare?
Ci viene detto che l’assistenza pubblica è assistenzialismo,
ha una connotazione negativa. Ma la società non può non
vivere di solidarietà. Davanti a una crisi si devono attivare
meccanismi di protezione sociale. Non si può lasciare che
le persone cadano nella disperazione, devono essere protette.
Le risorse per farlo ci sarebbero, ma è importante che
passi l’idea che questo è fondamentale.
Lei ha parlato di sprechi in una regione in
cui le ultime generazione vivono di lavori
precari legati alla pubblica amministrazione,
spesso in carrozzoni mangiasoldi.
Quale strada bisogna percorrere?
Occorre riqualificare la spesa pubblica. La
Sicilia è una terra di duro lavoro, nel passato
di emigrazione, perché negli ultimi
trent’anni il sistema politico ha disabituato
la gente al fatto che i redditi dipendono
dal lavoro. Non vedo con sfavore la
ripresa di flussi migratori, perché danno la
possibilità di contatto coi flussi del mondo,
si crea un effetto di rimbalzo. Bisogna
capire che bisogna vivere di lavoro.
In quali settori investire?
Certamente turismo, filiere commerciali
e agricole, cultura. Senza inventarsi cose
impossibili. Bisogna seguire le vocazioni
naturali, tenendo conto che ci sono molte
risorse umane.
Qual è il ruolo della Chiesa nella società
siciliana?
Il cattolicesimo dà un contributo alla tenuta della società
civile, questo è evidente, ma non può essere sostitutivo
delle carenze delle altre strutture. Gli appelli della Chiesa
contro l’immobilismo della pubblica amministrazione ci
sono stati, ma non bastano.
Lupo (foto Chieste)
lo storico
Per Salvatore Lupo
l’isola è una terra
ricca, ma spesso
questa società
ha preferito vivere
di assistenzialismo
DOMENICA
19 MAGGIO 2013 21
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cipanti in tutti i vicariati. «La scuola è rivolta
a chi vuole impegnarsi e conoscere le tecniche
dell’ascolto di chi è nel bisogno. Non è solo rivolta
agli operatori parrocchiali – dice Antonello
Ferrara, componente del consiglio direttivo
della Caritas –, ma anche a persone incuriosite
della tematica. La scuola ha l’obiettivo
anche di dare i rudimenti utili per il coinvolgimento
delle comunità anche laiche nel fare
rete. Per "rete", intendiamo tutte quelle persone,
enti, associazioni che nel territorio possono
essere interessate per rispondere ai bisogni
delle persone in difficoltà economica».
In particolare, nel territorio di Carlentini si è
già cominciato a sperimentare un accompagnamento
di fuoriuscita dalla condizione di
povertà di alcune famiglie prese in carico dallo
sportello di ascolto.
Alessandra Turrisi
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Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 137 di 362

Dom 19/05/2013 Avvenire Pagina 21
Giovani, territorio e legalità, le priorità della fede in
Sicilia
Il cardinale Romeo: la beatificazione di don Pino Puglisi è un grande dono fatto alle
nostre realtà ecclesiali.
DA ROMA MIMMO MUOLO C' è una presenza in più
nella visita ad limina dei vescovi di Sicilia, che inizia
domani. È il volto ormai glorioso, dopo il martirio, di
don Pino Puglisi, il sacerdote ucciso dalla mafia, che
sarà beatificato il 25 maggio e che idealmente
accompagna i presuli dell' Isola in questo importante
momento della vita ecclesiale. «La nostra gioia di
poter incontrare il Papa - conferma il cardinale Paolo
Romeo, arcivescovo di Palermo e presidente della
Conferenza episcopale di Sicilia - è ancora più piena
perché la visita avviene in pratica alla vigilia della
beatificazione di Puglisi. Per noi è un grande dono
che la Chiesa lo abbia riconosciuto martire in odium
fidei. Che significato ha questa beatificazione per la
Chiesa di Sicilia e per i siciliani? Far seguire l'
impegno alla gioia. Adesso don Pino è un modello da
seguire. E allora ecco la riscoperta di un ministero
sacerdotale appassionato, che per tanti anni ha
saputo coniugare evangelizzazione e promozione
umana. Quindi, anche alla luce della sua
testimonianza, ci siamo preparati alla visita ad limina
ben coscienti di tutte le problematiche che vive la
nostra Isola. Problematiche di tipo socio-economico,
legate alla crisi e alla perdita di posti, ma anche al
fenomeno degli sbarchi degli immigrati. Desideriamo
presentare tutto questo al Papa, sperando di essere
confermati da lui (e anche corretti, se necessario) nel
nostro impegno a servizio della Chiesa e del bene
comune. Il martirio di Padre Puglisi richiama l'
educazione delle coscienze. Questa azione è
diventata patrimonio diffuso? Credo di sì. Ma il
discorso va affrontato a più largo raggio, perché dietro
la mafia vera e propria c' è una cultura mafiosa, che
non rispetta l' uomo, che spinge alla sopraffazione e
che mira solo al denaro. Questa cultura va
assolutamente estirpata. Quindi, se molto è stato fatto
per dire no alla mafia, specie quando attaccava
direttamente lo Stato (e a Palermo abbiamo il triste
primato che tutte le espressioni dello Stato sono state
colpite), oggi non bisogna abbassare la guardia
perché la mafia ha preso un altro volto e quindi va
combattuta a tutti i livelli: i genitori formando i figli, gli
educatori a scuola, le forze dell' ordine, la
magistratura, la società civile. Ho detto recentemente
al presidente della Regione: «Se lei vuole davvero
combattere la mafia, deve far funzionare gli uffici
Beatificazione Padre Puglisi
regionali». Anche le sacche di inefficienza aiutano la
mafia. La Chiesa come si pone in questo contesto?
La Chiesa deve essere in prima linea. E qui si capisce
la grandezza del martirio di don Puglisi, che è stato
ucciso perché era un prete che formava le coscienze,
costruiva la comunità parrocchiale e aiutava le
persone a uscire dai meccanismi che le rendono
schiavi. Questo evidentemente dava fastidio. Perciò
penso che la sua beatificazione ci aiuterà a prendere
coscienza del vero cambiamento da attuare. La gente
pensa infatti che devono cambiare gli altri. E invece
don Puglisi ci dice che ognuno di noi ha qualcosa da
cambiare nel proprio cuore, nel proprio pensare, nel
proprio agire. Solo così la civiltà dell' amore potrà
affermarsi. Quali sono dunque le priorità pastorali
delle Chiese di Sicilia? Stiamo cercando di muoverci
su tre direzioni: i giovani, la famiglia, il territorio.
Giovani significa trasmissione della fede e non
sempre gli adulti ci riescono. Ma anziché lamentarsi
che i giovani sono meno presenti, cerchiamo di
essere autentici testimoni del Vangelo e dei suoi
valori: la stabilità della famiglia, il rispetto della vita, l'
impegno di solidarietà e di servizio agli altri. Ancora
una volta ci viene in soccorso l' esempio di don Pino,
che per i giovani ha avuto sempre una sollecitudine
particolare. La famiglia poi è la cellula della società e
della Chiesa. Se questa cellula impazzisce, tutto il
corpo sociale ne risente. E anche quello ecclesiale.
Infine il territorio. Se ci estraniamo dal territorio, come
si fa ad affermare che siamo impegnati nella
costruzione del regno di Dio in mezzo agli uomini? Il
territorio, dunque, ci interpella e il nostro impegno non
può non tener conto delle problematiche della polis,
non perché vogliamo creare una società teistica, ma
perché il Vangelo deve essere il lievito che fermenta
la pasta. Quali aspetti della predicazione di papa
Francesco sente più direttamente rivolti alle Chiese
dell' Isola? Gli appelli all' autenticità della vita
cristiana. I vescovi latinoamericani hanno detto a più
riprese che la loro società è profondamente marcata
dalle conseguenze del peccato. Onestamente non
siamo stati capaci di dirlo anche qui in Italia. Quando
vediamo la corruzione dilagante, il declino della
famiglia, l' esplodere della droga, la crisi dei valori non
possiamo tacere. Quindi credo che papa Francesco ci
stia incoraggiando a una coerenza di fede che deve
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Dom 19/05/2013 Avvenire Pagina 21
essere manifestata con i fatti. In fondo non è perché
siamo cristiani che siamo in queste condizioni, ma
perché non lo siamo stati abbastanza. ©
RIPRODUZIONE RISERVATA L' arcivescovo di
Palermo: «Quando vediamo la corruzione dilagante, il
declino della famiglia, l' esplodere della droga, la crisi
dei valori, non possiamo tacere» Processione in
onore della Madonna Addolorata mentre entra in
Duomo a Enna Romeo (Siciliani)
Beatificazione Padre Puglisi
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Dom 19/05/2013 La Stampa Pagina 50-51
T1 CV PR T2
50 .Cronaca di Torino
Musica
Capossela
inchiave
“rebetika”
«Lemusicherebetikesonomusichechecreano
unacrepaneltempocompattodell’utile».Così
VinicioCaposselapresentaalpubblicoilrebetiko,ungeneremusicalegreco,
chenascenelletaverne,luogoin
cuilepersonesiallontanavano
dallaquotidianitàericercavano
lorostessiinunamusicamolto
riccadiemozioni.Ilsuoalbum
«RebetikoGymnastas»rappresentaunarielaborazionedialcunecanzonisueedialtriautoriinchiaverebetika.
L’ispirazionegliènataduranteilsuoviaggioin
Grecia,quandol’identitàdelpaeseèstatamessa
indiscussioneacausadelladoppiavotazionenel
medesimoanno.Inquestoperiodo,Capossela
iniziaariportarealcuneannotazionisullacondizioneormaicriticadellapopolazione,causatadallacrisieconomica.L’operaèintitolata«Tefteri»erappresentaillibrodeicontiinsospesoche
ogniuomo,primaopoi,èdestinatoasaldare.
Lara Isaia e Valentina Saracco (Liceo classico
Alfieri, Torino)
Perigiovani
PadrePuglisi
martire
dellamafia
Beatificazione Padre Puglisi
Salone
del Libro
Il25maggiosaràungiornoimportantepericristianidituttoilmondo:verràproclamatobeato,
perlaprimavoltanellastoria,un
martiredellamafia,padrePino
Puglisi, ucciso a Palermo nel
giornodelsuo56°compleanno.
Ogginonsonostatueodipintia
ricordarePadrePuglisi(soprannominato3P),luièancoranel
cuoreditutti.«Unavittoria»la
chiamanoLilliGencoeAugusto
Cavadi,autoridi«Ilmioparrocononècomegli
altri».DonPuglisinontentavadiportaresulla
giustaviachieragiàentratonelgirodellamafia,
macercavadinonfarvientrareibambini,influenzatidallapotenzadeimafiosi.Sièsempreinteressatoaigiovani,eperquestoillibroèdestinatoairagazzi:perdirlorocheèimportantecrescereconlaconsapevolezzacheilmaleesiste,nonvaignorato,ènecessariocombatterlo.
Matteo Santise e Giulia Gallo (media Peyron, Torino)
e Marcello Santini (media G. Ferraris, Modena)
Danonperdere
SalaRossa
.LA STAMPA
DOMENICA 19 MAGGIO 2013
Laredazione
I ragazzi di Bookblog ieri mattina al Lingotto. Sono allievi dei licei classici
Alfieri di Torino, Ariosto di Ferrara e le scuole medie Peyron, Caduti di Cefalonia e Galileo Ferraris
Fino a lunedì racconteranno il Salone sulle pagine della «Stampa» e sul nostro sito Internet
PiccolograndePrincipe
Magnificosettantenne
Iragazzidi“Bookblog”eilclassicodiSaintExupéry
“Èperbambinieadulti,loleggisempreconocchidiversi”
CRISTINAINSALACO
1n«Il XXI secolo è l’epoca degli
individui, leader politici, tecnici
specializzati e artigiani del
web che creeranno i contenuti
di una rivoluzione attesa da
tempo e la cui battaglia per
l’egemonia è appena iniziata».
Parola di Gianni Riotta, autore
de «Il web ci rende liberi?» (Giulio
Einaudi editore). Socrate temeva
che la scrittura potesse
renderci ignoranti, mentre Ma- Gianni Riotta
nuzio pensava che troppi libri
istupidiscano: così, oggi molti lamentano che Internet abbrutisca.
Al contrario, i profeti del paradiso web annunciano un’epoca di libertà
e giustizia, grazie alla conoscenza democraticamente fruibile
da tutti. Temi che Riotta affronterà alle 13,30 in Sala Rossa, con il
direttore de «La Stampa», Mario Calabresi.
«L’essenzialeèinvisibileagliocchi».
Questalasappiamotutti.Mase
dobbiamoraccontarelatramadel
«Piccoloprincipe»diAntoineDe
Saint–Exupérycomincianoi
problemi.Qualisonoipersonaggi?
Comefinisce?Arispondereaqueste
domandetentenniamounpo’,
restiamovaghi,abbiamodubbi.
Quellochecirestadellastoriasono
soloimmaginiecitazioni.«C’è
l’amiciziaconlavolpe,laparteincui
ilprincipesiprendecuradellarosa,
c’èilpianeta–diceFederica-,poi
SalaGialla
IlwebsecondoRiotta 2nUna vita ricca di opere,
grandi titoli della cinematografiaediincontristimolantidiventa
l’occasione per una articolata
riflessione critica sulla deriva di
una società che ha ignorato
l’eterna lezione della terra, del
suo naturale farsi e disfarsi. Che
ha scordato cosa voglia dire «far
bene», coltivando, invece, a dismisura
l’etica del male minore».
Succede nell’autobiografia
di Ermanno Olmi, «L’Apocalisse
Ore 18,30
«Istruzioni per la sicurezza
alimentare», di Maria
Caramelli (Sala Blu)
nonmeloricordo».Èunlibroche
abbiamoincasadasempre,tradotto
in260lingue,chehavendutopiù134
milionidicopieeierialSaloneha
festeggiatosettant’anni.Macome
maihatantosuccesso?«Perchéè
adattoaibambinieagliadulti–dice
Irene-,eognivoltaloleggiconocchi
diversi».Perchéparladicose
profondissimeconmeravigliosa
semplicità.Eallorapossiamoanche
scordarciqualchepassaggiodella
storia.
Leggi tutti i testi
Lastampa.it/torino
Olmitrascritturaefilm3nArriva, non arriva. Nell’alta-
Ermanno Olmi
èunlietofine»,pubblicatadaRizzoli.Ilregistade«L’alberodeglizoccoli»
ha dato alle stampe anche un recente pamphlet «Lettera a una
chiesa che ha dimenticato Gesù». Olmi è ospite del Salone alle 13.30
in Sala Gialla. A parlare con lui e con il pubblico, di scrittura, etica e
politica, ma pure di cinema, sarà Steve Della Casa.
Ore 18,30
Lectio Magistralis di Vittorio
Sgarbi su «Maternità e arte»
(Sala 500)
Calcio
“Nessun
bambinonasce
razzista”
«Iononsonodicolore,sononero.Miofiglioinvecedicechenonèvero:iosonomarrone,evoinonsietebianchi,sieterosa».Ieriall’ArenaBookstockLilianThuramnonhaparlatodicalcio,madirazzismo,unfenomenoprofondamenteradicatonellasocietà,dovutoasecoli
di pensiero discriminatorio. È
conl’educazione,ascuolaeacasa,
che possiamo sconfiggere
questamentalità,perchénessunonascerazzista,masubisceuncondizionamento.L’uguaglianzanonhacolorinétempi,è
naturale,anchesetroppevolteidirittinonsono
pensatipertutti.Sipensiche,nel1948,nascevanoincontemporanealaDichiarazioneUniversaledeiDirittiUmaniel’ApartheidinSudafrica.
Nelsuo«LeMieStelleNere»,Thuramdàvocea
grandipersonagginerilanciandounfortemessaggio:«Esisteunasolarazza,quellaumana».
Giulia Cibrario (scientifico Copernico, Torino),
Alessandro Caruso (scientifico Majorana, Torino) e
Viola Miari (media G. Ferraris, Modena)
Parolenuove
“Sovravvivere”
èquando
sivuoletroppo
«Sovravvivere»èunodeineologismiinventati
daAndreaBajanieiragazzidelgruppoBookstock,esignifica«viverealdisopradellenostrepossibilitàeconomicheesociali».Manellanostrasocietà,semprepiùlegataall’apparirerispettocheall’essere,comesifaanonsovravvivere?DonPaoloFarinellagrida
conforzacheperliberarsidai
canoniedaglistatussymbolche
lasocietàciimpone,bisognafareunaspeciedi
«analisilogica»dellavita:qualedev’essereilnostrosoggetto,ilnostroverboeilnostrofine.Darcicioèunsensocompiuto.«Eperfarciò,ragazzi,dovetestudiare,studiare,studiare!»,dice.QuandoBajanichiededelsovravviveredellaChiesa,DonFarinellarispondechelaChiesastamorendo,perchésinutredireligione(chevivedipaura
erituali)enondifede,cheèbasatasull’amore.
Ludovica Barbieri, Caterina Massarenti (classico
Ariosto, Ferrara) e Alessandra Speziali (Alfieri, Torino)
Sala500
IlmitodiVillaggio
lena di conferme e smentite si è
vissuta, al Lingotto, l’attesa - un
po’ preoccupata - per un ospite
annunciato, da programma, come
«Un mito italiano». Non per
nulla a Paolo Villaggio è stata riservata
la capiente Sala 500 del
Centro Congressi: e lui, l’ex-Fantozzi,
malgrado un recente malore
con relativo ricovero in ospedale,
non delude il suo pubblico e Paolo Villaggio
confermal’arrivoalSalone,come
previsto, alle 15,30. L’ottantenne attore, scrittore e poeta, che ha segnatolastoriadellacomicitàitalianaconpersonaggicomeFracchia,il
professor Kranz, e, soprattutto, Fantozzi, legati ad una comicità paradossale
e grottesca, parlerà della sua vita e della sua carriera, ma pure
di vizi e virtù degli italiani. Con lui, Bruno Gambarotta.
Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 141 di 362

Dom 19/05/2013 La Stampa Pagina 50-51
Per i giovani.
Padre Puglisi martire della mafia
Il 25 maggio sarà un giorno importante per i cristiani
di tutto il mondo: verrà proclamato beato, per la prima
volta nella storia, un martire della mafia, padre Pino
Puglisi, ucciso a Palermo nel giorno del suo 56°
compleanno. Oggi non sono statue o dipinti a
ricordare Padre Puglisi (soprannominato 3P), lui è
ancora nel cuore di tutti. «Una vittoria» la chiamano
Lilli Genco e Augusto Cavadi, autori di «Il mio parroco
non è come gli altri». Don Puglisi non tentava di
portare sulla giusta via chi era già entrato nel giro
della mafia, ma cercava di non farvi entrare i bambini,
influenzati dalla potenza dei mafiosi. Si è sempre
interessato ai giovani, e per questo il libro è destinato
ai ragazzi: per dir loro che è importante crescere con
la consapevolezza che il male esiste, non va ignorato,
è necessario combatterlo.
Beatificazione Padre Puglisi
Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 142 di 362

.
Dom 19/05/2013 Giornale di Sicilia (ed. Prov. Palermo) Pagina 26
Pubblicato anche in: Giornale di Sicilia
Verso la beatificazione. Opere in corso per la celebrazione, previste oltre 80 mila persone. Pronto il piano del traffico
Puglisi martire, palco in costruzione
Sabato Foro italico chiuso alle auto
... Il bene confiscato cheritorna
alla collettività come riscatto
civile della società contro il
potere mafioso. Un insegnamento
che proviene da don Pino
Puglisi, che sino all'ultimo
ha lottato per la liberazione di
locali gestiti dalla mafia. Un sogno
che ha visto realizzato solo
dopo il suo assassinio e che va
avanti anche in questi giorni
con l'assegnazione, alla parrocchia
di San Gaetano, di un terreno
confiscato, dove sorgerà
quella chiesa a lui intitolata. In
suo nome e nel suo ricordo, a
una settimana dalla sua beatificazione,
il Palazzo arcivescovile
ha ospitato «La memoria costruisce
impegno», un incontro
organizzatonell'ambito del pro-
getto «Libera il bene», dove l'associazione
Libera Terra, l'Ufficio
nazionale della Cei per la pastorale
sociale e del lavoro, il
Servizio nazionale per la pastorale
giovanile e la Caritas, sullo
sfondo dei valori trasmessi da
don Pino, hanno ribadito l'importanza
di trasformare il bene
confiscato in un bene comune
ecollettivo. Una riappropriazione
da parte della società civile
di ciò che la mafia ha estirpato.
«Un riscatto collettivo - dichiara
Umberto Di Maggio, coordinatore
regionale di Libera -
che può creare occasioni di sviluppo
civile, sociale ed economico.
I beni confiscati devono
tornare alla collettività, alle associazioni,
alle cooperative,
chiesta di assegnazione e fornire
sostegno all'uso di questi beni
potrebbe essere un'occasione
per far crescere l'autonomia
lavorativa dei giovani, così come
il progetto Policoro mira a
fare, sposando in tal senso gli
obiettivi di “Libera il Bene”»
spiega Antonio La Monica, animatore
di comunità del progetto
Policoro della diocesi di Palermo.
Un patrimonio, quello
dei beni confiscati, che è davvero
«immenso - come sottolinea
Giuseppe Notarstefano, diretto-
re diocesano dell'Ufficio per i
problemi sociali e il lavoro -. Basta
vedere che l'85 per cento dei
benisi trova al Sud e circa la metà
in Sicilia». Dai dati presentati
da «Libera il Bene», solo nella
nostra regione si contano circa
6 mila beni confiscati e il 71 per
cento è nella provincia palermitana:
«Dei circa 5 mila immobili
destinati e consegnati a livello
nazionale, circa 1350 sono solo
a Palermo: praticamente un
quinto». Sempre nella provin-
inbreve
Disservizi comunali
Potenziato
il servizio Geoblog
per le segnalazioni
Dalle 7,30 di sabato gli stop al
transito saranno posizionati
all'altezza di via Salvatore Cappello,
dal lato di via Messina Marine,
e all'altezza di piazza Tredici
vittime, dal lato di via Crispi.
evento, che sarà ripreso in diretta
e trasmesso su Rai 1. Diversamente
da quanto è avvenuto in occasione
della visita di Papa Benedetto
XVI, a ottobre del 2010, il palco
dove sarà sistemato l'altare sarà
disposto con le spalle rivolte al ma-
... Potenziato il «Geoblog», il
servizio online del Comune, tramite
il quale è possibile inviare
segnalazioni su disservizi, malfunzionamenti
e problemi lega-
Filippo Passantino
... L'allestimento del palco è
re e guarderà la Porta dei Greci. Il
prato sarà diviso in settori che potranno
contenere quattomila persone
ciascuno. Al Foro italico poti
ad attività svolte dalle ex municipalizzate.
E questo grazie,
rende noto l’amministrazione
comunale, «alla sinergia con le
già cominciato. Il piano per il traftranno accedere tutti senza biso-
aziendepartecipate e alla rinnofico
è pronto. Entrano nel vivo i lagno di pass, mentre i posti a sedevata
collaborazione con la curavori
per l'installazione delle strutre saranno riservati ai presbiteri e
tela dell'Amia». In particolare,
ture al Foro Italico, che sabato ai diaconi, ai disabili e alle autori-
sul sito del Comune è disponibi-
prossimo ospiterà la celebrazione tà, per un totale di circa 1.600 sele
nel menù relativo al «Comu-
di beatificazione di padre Pino Pudie. Saranno disposte quattro
ne online» il collegamento al
glisi. Evento per il quale sono atte- aree di emergenza, dove si trove-
Geoblog, che mostra una mapsi
tra gli 80 e i 100 mila fedeli da tutranno medici e assistenti. Una tripa
della città in cui i cittadini
ta la Sicilia. Un fiume di persone buna per i giornalisti sarà installa-
possono indicare la localizzazio-
che invaderà la marina. Numerosi taalla destra del palco. Le immagine
dei problemi.
anche i volontari che contribuini del rito saranno diffuse da tre
ranno allo svolgimento della mes- maxischermi. I lavori dovrebbero
sa che comincerà alle 10,30. Saranno
circa 1.200 tra scout, addetti
della protezione civile, ministri
terminare entro giovedì.
Domani, invece, i vescovi siciliani
saranno a Roma per la visita
Beni culturali
Oggi visite
straordinari della Comunione e
accompagnatori. La celebrazione
eucaristica, presieduta dall’arcivescovo
Paolo Romeo, sarà concelebrata
da cento vescovi e settecen-
"ad limina" al Pontefice. Papa
Francesco, che in molti avrebbero
voluto a Palermo per la beatificazione
di padre Puglisi, li riceverà
in occasione dell'incontro che si
Operai al lavoro sul palco in allestimento al Foro italico. foto studio camera
Gli appuntamenti. Domani un dibattito a Palazzo delle Aquile
alla sorgente
del Gabriele
... Oggi in occasione dellamato
tra sacerdoti e diaconi provenienti
da ogni parted'Italia. Saranno,
invece, oltre duecento le personalità
del mondo istituzionale
presenti. I partecipanti saranno
forniti del libretto per partecipare
alla liturgia, di una rivista, di un'
immaginedel Beato conla sua bio-
svolge ogni 5 anni.
Intanto, è stata emessa l'ordinanza
del Servizio Traffico che
prevede la chiusura del Foro Italico.
Un piano che sarà simile a
quello messo in atto per il Festino.
Dalle 7,30 alle 14 di sabato gli stop
al transito saranno posizionati all'
Incontri,concertieveglie
perricordareilpreteucciso
... Numerose iniziative in dell'ufficio diocesano per la Culnica
San Sebastiano della polizia
municipale. La serata si concluderà
con la presentazione di
un fumetto, di 40 pagine, che
racconta la vita di padre Puglisi.
I disegni sono stati realizzati
da Emanuele Alotta. In pronifestazione
«Palermo apre le
porte» sarà possibile visitare la
storica sorgente del Gabriele
che si trova in via Riserva Reale.
Le visite potranno essere effettuate
dalle 9 alle 13 e dalle 15.30
alle 18.30 e verranno curate dall’associazione
«Vivi e lassa vivigrafia
e di una bottiglietta d'ac- altezza di via Salvatore Cappello, memoria di padre Pino Puglisi tura, Giuseppe Savagnone, e gramma anche due momenti ri» in collaborazione con l’assesqua.
dal lato di via Messina Marine, e si svolgeranno nei giorni che l'ex vice parroco di Puglisi, Gre- comunitari: giovedì l'adoraziosorato comunale alla Scuola se-
Neigiorni scorsi il vescovo ausi- all'altezza di piazza Tredici vitti- precedono la cerimonia di beatigorio Porcaro. Mercoledì alle ne eucaristica in tutte le parroccondo standard disicurezza preliare,
monsignor Carmelo Cuttitme, dal lato di via Crispi. Dall'inficazione. Domani alle 17,30 a 21, invece, l'associazione cultuchie dell'arcidiocesi e venerdì disposti anche dall'Amap.
ta, che guida la macchina organizcrocio con corso dei Mille verran- Palazzo delle Aquile il Comitato rale polizia municipale, in colla- una veglia di preghiera, alle 21,
zativa, ha effettuato un sopralluonochiuse via Tiro a segno e via Lin- ParteciPAlermo ha organizzato borazione con il comando dei in via Fichidindia, a Brancaccio,
go al Foro Italico assieme al direttoredall'Ufficio
pastorale, don Salvo
Priola, e al consulente tecnico,
coln. Non sarà possibile scendere
con le auto da corso Vittorio Emanuele
dopo l'incrocio con via Ro-
un incontro sul tema «Padre
Pino Puglisi: cittadino e beato».
Interverranno il magistrato An-
vigili urbani, dedicherà in Cattedrale
una serata al sacerdote
ucciso dalla mafia. Momenti di
sul terreno, dove sorgerà la nuova
chiesa intitolata al martire
palermitano, concesso alla Cu-
Panormus
Squadra di tecnici
l'ingegnere Maurizio Russo, per ma.I vigili urbani prevedenol'arritonino Di Matteo, il sindaco meditazione si alterneranno ria dall'Agenzia nazionale dei
gli accorgimenti logistici legati all' vo di almeno 200 pullman. (*fp*) Leoluca Orlando, il direttore alle musiche della corale polifo- beni confiscati alla mafia. (*fp*)
L’iniziativa. Progetto di Libera e di Policoro per rendere produttivi terre e locali tolti ai boss, restituendoli alla collettività
lavorerà
al nuovo brand
... Il Comune sta costituendo
una squadra di tecnici e consu-
Lavoroperigiovanineibeniconfiscatiallamafia
lenti (tutti operanti a titolo gratuito)
incaricati della gestione
di tutti gli aspetti legati al
brand «Panormus» annunciato
dal sindaco e dall'assessore per
le Attività produttive, Marco Di
per dare vita al lavoro autono-
Marco. Le nomine di questi
mo o per fini sociali. L'uso degli
esperti sono in corso. Al momen-
alloggiconfiscati per l'emergento,
in verità, è stato nominato
za abitativa ne è un esempio in-
solo Giovanni Pellerito. Il Comuteressante.
Così come le sette
ne comunica «che la squadra di
cooperative siciliane nate in ter-
lavoro si riunirà presto per avreni
confiscati». Il patrimonio
viare la fase operativa». Ma pri-
tolto alla mafia, insomma, poma
si aspettano i nuovi incaritrebbe
essere destinato anche
allo sviluppo dell'imprenditoria
giovanile. «Supportare la richi.
SI SEGNALANO...
RISTORANTI
LA BOTTE: 091 414051.
Beatificazione Padre Puglisi
26 Cronaca di Palermo
www.mauriziocascino.it
5
4
I promotori:
«sosterremo
chi vuole fare
impresa»
© La riproduzione e la utilizzazione degli articoli e degli altri materiali pubblicati nel presente giornale sono espressamente riservate
Giornale di Sicilia
Domenica 19 Maggio 2013
Umberto Di Maggio di Libera
Volontari
A Piano dell’Occhio
giardinieri
per un giorno
cia palermitana c'è anche il più
... Associazioni di volontariato
e cittadini attivi, spinti da un
rinnovatospirito di cambiamento,
si incontreranno oggi alle 10
in Via Puccini, la strada adiacente
alla statale che collega Paler-
alto numero di beni non ancora mo a Montelepre nel tratto di
consegnati, più di 1.500 ancora Piano dell'Occhio, per prendersi
in gestione dell'Agenzia nazio- cura del verde di quest'area .
nale per i beni confiscati. «Mol- L'iniziativa «Giardinieri per un
ti non sono assegnabili - spiega giorno» è inserita nell'ambito
Di Maggio - perché o sonoipote- del progetto «Cambia la Sicilia»
cati o pignorati. Necessario sa- innovativo percorso creato per
rebbe sciogliere le ipoteche e in- dar vita a un rilancio della nocentivare
il lavoro dell'Agenzia: stra Regione. L'idea nasce da un
solo 4 i dipendenti in tutta la Si- network di associazioni di vocilia
che devono gestire un palontariato coordinate dal presitrimonio
di 6 mila beni». (*as*) dente dell'associazione Aion,
Anna Sampino
Sabrina Figuccia.
Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 143 di 362

Dom 19/05/2013 Giornale di Sicilia (ed. Prov. Palermo) Pagina 26
Pubblicato anche in: Giornale di Sicilia
Gli appuntamenti.Domani un dibattito a Palazzo delle Aquile.
Incontri, concerti e veglie per ricordare il prete
ucciso
Numerose iniziative in memoria di padre Pino Puglisi
si svolgeranno nei giorni che precedono la cerimonia
di beatificazione. Domani alle 17,30 a Palazzo delle
Aquile il Comitato ParteciPAlermo ha organizzato un
incontro sul tema Padre Pino Puglisi: cittadino e
beato. Interverranno il magistrato Antonino Di Matteo,
il sindaco Leoluca Orlando, il direttore dell' ufficio
diocesano per la Cultura, Giuseppe Savagnone, e l'
ex vice parroco di Puglisi, Gregorio Porcaro.
Mercoledì alle 21, invece, l' associazione culturale
polizia municipale, in collaborazione con il comando
dei vigili urbani, dedicherà in Cattedrale una serata al
sacerdote ucciso dalla mafia. Momenti di meditazione
si alterneranno alle musiche della corale polifonica
San Sebastiano della polizia municipale. La serata si
concluderà con la presentazione di un fumetto, di 40
pagine, che racconta la vita di padre Puglisi. I disegni
sono stati realizzati da Emanuele Alotta. In
programma anche due momenti comunitari: giovedì l'
adorazione eucaristica in tutte le parrocchie dell'
arcidiocesi e venerdì una veglia di preghiera, alle 21,
in via Fichidindia, a Brancaccio, sul terreno, dove
sorgerà la nuova chiesa intitolata al martire
palermitano, concesso alla Curia dall' Agenzia
nazionale dei beni confiscati alla mafia. (*fp*)
Beatificazione Padre Puglisi
Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 144 di 362

.
Dom 19/05/2013 Giornale di Sicilia (ed. Prov. Palermo) Pagina 26
Pubblicato anche in: Giornale di Sicilia
Verso la beatificazione. Opere in corso per la celebrazione, previste oltre 80 mila persone. Pronto il piano del traffico
Puglisi martire, palco in costruzione
Sabato Foro italico chiuso alle auto
... Il bene confiscato cheritorna
alla collettività come riscatto
civile della società contro il
potere mafioso. Un insegnamento
che proviene da don Pino
Puglisi, che sino all'ultimo
ha lottato per la liberazione di
locali gestiti dalla mafia. Un sogno
che ha visto realizzato solo
dopo il suo assassinio e che va
avanti anche in questi giorni
con l'assegnazione, alla parrocchia
di San Gaetano, di un terreno
confiscato, dove sorgerà
quella chiesa a lui intitolata. In
suo nome e nel suo ricordo, a
una settimana dalla sua beatificazione,
il Palazzo arcivescovile
ha ospitato «La memoria costruisce
impegno», un incontro
organizzatonell'ambito del pro-
getto «Libera il bene», dove l'associazione
Libera Terra, l'Ufficio
nazionale della Cei per la pastorale
sociale e del lavoro, il
Servizio nazionale per la pastorale
giovanile e la Caritas, sullo
sfondo dei valori trasmessi da
don Pino, hanno ribadito l'importanza
di trasformare il bene
confiscato in un bene comune
ecollettivo. Una riappropriazione
da parte della società civile
di ciò che la mafia ha estirpato.
«Un riscatto collettivo - dichiara
Umberto Di Maggio, coordinatore
regionale di Libera -
che può creare occasioni di sviluppo
civile, sociale ed economico.
I beni confiscati devono
tornare alla collettività, alle associazioni,
alle cooperative,
chiesta di assegnazione e fornire
sostegno all'uso di questi beni
potrebbe essere un'occasione
per far crescere l'autonomia
lavorativa dei giovani, così come
il progetto Policoro mira a
fare, sposando in tal senso gli
obiettivi di “Libera il Bene”»
spiega Antonio La Monica, animatore
di comunità del progetto
Policoro della diocesi di Palermo.
Un patrimonio, quello
dei beni confiscati, che è davvero
«immenso - come sottolinea
Giuseppe Notarstefano, diretto-
re diocesano dell'Ufficio per i
problemi sociali e il lavoro -. Basta
vedere che l'85 per cento dei
benisi trova al Sud e circa la metà
in Sicilia». Dai dati presentati
da «Libera il Bene», solo nella
nostra regione si contano circa
6 mila beni confiscati e il 71 per
cento è nella provincia palermitana:
«Dei circa 5 mila immobili
destinati e consegnati a livello
nazionale, circa 1350 sono solo
a Palermo: praticamente un
quinto». Sempre nella provin-
inbreve
Disservizi comunali
Potenziato
il servizio Geoblog
per le segnalazioni
Dalle 7,30 di sabato gli stop al
transito saranno posizionati
all'altezza di via Salvatore Cappello,
dal lato di via Messina Marine,
e all'altezza di piazza Tredici
vittime, dal lato di via Crispi.
evento, che sarà ripreso in diretta
e trasmesso su Rai 1. Diversamente
da quanto è avvenuto in occasione
della visita di Papa Benedetto
XVI, a ottobre del 2010, il palco
dove sarà sistemato l'altare sarà
disposto con le spalle rivolte al ma-
... Potenziato il «Geoblog», il
servizio online del Comune, tramite
il quale è possibile inviare
segnalazioni su disservizi, malfunzionamenti
e problemi lega-
Filippo Passantino
... L'allestimento del palco è
re e guarderà la Porta dei Greci. Il
prato sarà diviso in settori che potranno
contenere quattomila persone
ciascuno. Al Foro italico poti
ad attività svolte dalle ex municipalizzate.
E questo grazie,
rende noto l’amministrazione
comunale, «alla sinergia con le
già cominciato. Il piano per il traftranno accedere tutti senza biso-
aziendepartecipate e alla rinnofico
è pronto. Entrano nel vivo i lagno di pass, mentre i posti a sedevata
collaborazione con la curavori
per l'installazione delle strutre saranno riservati ai presbiteri e
tela dell'Amia». In particolare,
ture al Foro Italico, che sabato ai diaconi, ai disabili e alle autori-
sul sito del Comune è disponibi-
prossimo ospiterà la celebrazione tà, per un totale di circa 1.600 sele
nel menù relativo al «Comu-
di beatificazione di padre Pino Pudie. Saranno disposte quattro
ne online» il collegamento al
glisi. Evento per il quale sono atte- aree di emergenza, dove si trove-
Geoblog, che mostra una mapsi
tra gli 80 e i 100 mila fedeli da tutranno medici e assistenti. Una tripa
della città in cui i cittadini
ta la Sicilia. Un fiume di persone buna per i giornalisti sarà installa-
possono indicare la localizzazio-
che invaderà la marina. Numerosi taalla destra del palco. Le immagine
dei problemi.
anche i volontari che contribuini del rito saranno diffuse da tre
ranno allo svolgimento della mes- maxischermi. I lavori dovrebbero
sa che comincerà alle 10,30. Saranno
circa 1.200 tra scout, addetti
della protezione civile, ministri
terminare entro giovedì.
Domani, invece, i vescovi siciliani
saranno a Roma per la visita
Beni culturali
Oggi visite
straordinari della Comunione e
accompagnatori. La celebrazione
eucaristica, presieduta dall’arcivescovo
Paolo Romeo, sarà concelebrata
da cento vescovi e settecen-
"ad limina" al Pontefice. Papa
Francesco, che in molti avrebbero
voluto a Palermo per la beatificazione
di padre Puglisi, li riceverà
in occasione dell'incontro che si
Operai al lavoro sul palco in allestimento al Foro italico. foto studio camera
Gli appuntamenti. Domani un dibattito a Palazzo delle Aquile
alla sorgente
del Gabriele
... Oggi in occasione dellamato
tra sacerdoti e diaconi provenienti
da ogni parted'Italia. Saranno,
invece, oltre duecento le personalità
del mondo istituzionale
presenti. I partecipanti saranno
forniti del libretto per partecipare
alla liturgia, di una rivista, di un'
immaginedel Beato conla sua bio-
svolge ogni 5 anni.
Intanto, è stata emessa l'ordinanza
del Servizio Traffico che
prevede la chiusura del Foro Italico.
Un piano che sarà simile a
quello messo in atto per il Festino.
Dalle 7,30 alle 14 di sabato gli stop
al transito saranno posizionati all'
Incontri,concertieveglie
perricordareilpreteucciso
... Numerose iniziative in dell'ufficio diocesano per la Culnica
San Sebastiano della polizia
municipale. La serata si concluderà
con la presentazione di
un fumetto, di 40 pagine, che
racconta la vita di padre Puglisi.
I disegni sono stati realizzati
da Emanuele Alotta. In pronifestazione
«Palermo apre le
porte» sarà possibile visitare la
storica sorgente del Gabriele
che si trova in via Riserva Reale.
Le visite potranno essere effettuate
dalle 9 alle 13 e dalle 15.30
alle 18.30 e verranno curate dall’associazione
«Vivi e lassa vivigrafia
e di una bottiglietta d'ac- altezza di via Salvatore Cappello, memoria di padre Pino Puglisi tura, Giuseppe Savagnone, e gramma anche due momenti ri» in collaborazione con l’assesqua.
dal lato di via Messina Marine, e si svolgeranno nei giorni che l'ex vice parroco di Puglisi, Gre- comunitari: giovedì l'adoraziosorato comunale alla Scuola se-
Neigiorni scorsi il vescovo ausi- all'altezza di piazza Tredici vitti- precedono la cerimonia di beatigorio Porcaro. Mercoledì alle ne eucaristica in tutte le parroccondo standard disicurezza preliare,
monsignor Carmelo Cuttitme, dal lato di via Crispi. Dall'inficazione. Domani alle 17,30 a 21, invece, l'associazione cultuchie dell'arcidiocesi e venerdì disposti anche dall'Amap.
ta, che guida la macchina organizcrocio con corso dei Mille verran- Palazzo delle Aquile il Comitato rale polizia municipale, in colla- una veglia di preghiera, alle 21,
zativa, ha effettuato un sopralluonochiuse via Tiro a segno e via Lin- ParteciPAlermo ha organizzato borazione con il comando dei in via Fichidindia, a Brancaccio,
go al Foro Italico assieme al direttoredall'Ufficio
pastorale, don Salvo
Priola, e al consulente tecnico,
coln. Non sarà possibile scendere
con le auto da corso Vittorio Emanuele
dopo l'incrocio con via Ro-
un incontro sul tema «Padre
Pino Puglisi: cittadino e beato».
Interverranno il magistrato An-
vigili urbani, dedicherà in Cattedrale
una serata al sacerdote
ucciso dalla mafia. Momenti di
sul terreno, dove sorgerà la nuova
chiesa intitolata al martire
palermitano, concesso alla Cu-
Panormus
Squadra di tecnici
l'ingegnere Maurizio Russo, per ma.I vigili urbani prevedenol'arritonino Di Matteo, il sindaco meditazione si alterneranno ria dall'Agenzia nazionale dei
gli accorgimenti logistici legati all' vo di almeno 200 pullman. (*fp*) Leoluca Orlando, il direttore alle musiche della corale polifo- beni confiscati alla mafia. (*fp*)
L’iniziativa. Progetto di Libera e di Policoro per rendere produttivi terre e locali tolti ai boss, restituendoli alla collettività
lavorerà
al nuovo brand
... Il Comune sta costituendo
una squadra di tecnici e consu-
Lavoroperigiovanineibeniconfiscatiallamafia
lenti (tutti operanti a titolo gratuito)
incaricati della gestione
di tutti gli aspetti legati al
brand «Panormus» annunciato
dal sindaco e dall'assessore per
le Attività produttive, Marco Di
per dare vita al lavoro autono-
Marco. Le nomine di questi
mo o per fini sociali. L'uso degli
esperti sono in corso. Al momen-
alloggiconfiscati per l'emergento,
in verità, è stato nominato
za abitativa ne è un esempio in-
solo Giovanni Pellerito. Il Comuteressante.
Così come le sette
ne comunica «che la squadra di
cooperative siciliane nate in ter-
lavoro si riunirà presto per avreni
confiscati». Il patrimonio
viare la fase operativa». Ma pri-
tolto alla mafia, insomma, poma
si aspettano i nuovi incaritrebbe
essere destinato anche
allo sviluppo dell'imprenditoria
giovanile. «Supportare la richi.
SI SEGNALANO...
RISTORANTI
LA BOTTE: 091 414051.
Beatificazione Padre Puglisi
26 Cronaca di Palermo
www.mauriziocascino.it
5
4
I promotori:
«sosterremo
chi vuole fare
impresa»
© La riproduzione e la utilizzazione degli articoli e degli altri materiali pubblicati nel presente giornale sono espressamente riservate
Giornale di Sicilia
Domenica 19 Maggio 2013
Umberto Di Maggio di Libera
Volontari
A Piano dell’Occhio
giardinieri
per un giorno
cia palermitana c'è anche il più
... Associazioni di volontariato
e cittadini attivi, spinti da un
rinnovatospirito di cambiamento,
si incontreranno oggi alle 10
in Via Puccini, la strada adiacente
alla statale che collega Paler-
alto numero di beni non ancora mo a Montelepre nel tratto di
consegnati, più di 1.500 ancora Piano dell'Occhio, per prendersi
in gestione dell'Agenzia nazio- cura del verde di quest'area .
nale per i beni confiscati. «Mol- L'iniziativa «Giardinieri per un
ti non sono assegnabili - spiega giorno» è inserita nell'ambito
Di Maggio - perché o sonoipote- del progetto «Cambia la Sicilia»
cati o pignorati. Necessario sa- innovativo percorso creato per
rebbe sciogliere le ipoteche e in- dar vita a un rilancio della nocentivare
il lavoro dell'Agenzia: stra Regione. L'idea nasce da un
solo 4 i dipendenti in tutta la Si- network di associazioni di vocilia
che devono gestire un palontariato coordinate dal presitrimonio
di 6 mila beni». (*as*) dente dell'associazione Aion,
Anna Sampino
Sabrina Figuccia.
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Dom 19/05/2013 Giornale di Sicilia (ed. Prov. Palermo) Pagina 26
Pubblicato anche in: Giornale di Sicilia
Verso la beatificazione. Opere in corso per la celebrazione, previste oltre 80 mila persone.
Pronto il piano del traffico.
Puglisi martire, palco in costruzione Sabato Foro
italico chiuso alle auto
Operai al lavoro sul palco in allestimento al Foro italico.foto studio camera.
L' allestimento del palco è già cominciato. Il piano per
il traffico è pronto. Entrano nel vivo i lavori per l'
installazione delle strutture al Foro Italico, che sabato
prossimo ospiterà la celebrazione di beatificazione di
padre Pino Puglisi. Evento per il quale sono attesi tra
gli 80 e i 100 mila fedeli da tutta la Sicilia. Un fiume di
persone che invaderà la marina. Numerosi anche i
volontari che contribuiranno allo svolgimento della
messa che comincerà alle 10,30. Saranno circa 1.200
tra scout, addetti della protezione civile, ministri
straordinari della Comunione e accompagnatori. La
celebrazione eucaristica, presieduta dall' arcivescovo
Paolo Romeo, sarà concelebrata da cento vescovi e
settecento tra sacerdoti e diaconi provenienti da ogni
parte d' Italia. Saranno, invece, oltre duecento le
personalità del mondo istituzionale presenti. I
partecipanti saranno forniti del libretto per partecipare
alla liturgia, di una rivista, di un' immagine del Beato
con la sua biografia e di una bottiglietta d' acqua. Nei
giorni scorsi il vescovo ausiliare, monsignor Carmelo
Cuttitta, che guida la macchina organizzativa, ha
effettuato un sopralluogo al Foro Italico assieme al
direttore dall' Ufficio pastorale, don Salvo Priola, e al
consulente tecnico, l' ingegnere Maurizio Russo, per
gli accorgimenti logistici legati all' evento, che sarà
ripreso in diretta e trasmesso su Rai 1. Diversamente
da quanto è avvenuto in occasione della visita di
Papa Benedetto XVI, a ottobre del 2010, il palco dove
sarà sistemato l' altare sarà disposto con le spalle
rivolte al mare e guarderà la Porta dei Greci. Il prato
sarà diviso in settori che potranno contenere
quattomila persone ciascuno. Al Foro italico potranno
accedere tutti senza bisogno di pass, mentre i posti a
sedere saranno riservati ai presbiteri e ai diaconi, ai
disabili e alle autorità, per un totale di circa 1.600
sedie. Saranno disposte quattro aree di emergenza,
dove si troveranno medici e assistenti. Una tribuna
per i giornalisti sarà installata alla destra del palco. Le
immagini del rito saranno diffuse da tre maxischermi. I
lavori dovrebbero terminare entro giovedì. Domani,
invece, i vescovi siciliani saranno a Roma per la visita
"ad limina" al Pontefice. Papa Francesco, che in molti
avrebbero voluto a Palermo per la beatificazione di
Beatificazione Padre Puglisi
padre Puglisi, li riceverà in occasione dell' incontro
che si svolge ogni 5 anni. Intanto, è stata emessa l'
ordinanza del Servizio Traffico che prevede la
chiusura del Foro Italico. Un piano che sarà simile a
quello messo in atto per il Festino. Dalle 7,30 alle 14
di sabato gli stop al transito saranno posizionati all'
altezza di via Salvatore Cappello, dal lato di via
Messina Marine, e all' altezza di piazza Tredici
vittime, dal lato di via Crispi. Dall' incrocio con corso
dei Mille verranno chiuse via Tiro a segno e via
Lincoln. Non sarà possibile scendere con le auto da
corso Vittorio Emanuele dopo l' incrocio con via
Roma. I vigili urbani prevedeno l' arrivo di almeno 200
pullman. (*fp*)
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Dom 19/05/2013 Giornale di Sicilia (ed. Siracusa) Pagina 18
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Sicilia (ed. Trapani)
18 Società
la giornata di studi
psicoterapia e mafiosi
diAntonellaFilippi
Cosa nostra
sdraiata
sullettino
dellopsichiatra Lo
Un ordito complesso. Loro, i terapeuti,
lavorano con un tessuto di fili spezzati
che vanno ri-annodati, in una trama
quasi sempre a grana grezza, in cui trovare
il bandolo significa uscire da un
complesso labirinto della mente: ci vuole… stoffa
per valutare lo spessore psicologico del fenomeno
mafioso. Immaginiamo i colloqui: da una parte
gli psichiatri alle prese con realtà rischiose ed
emotivamente sconvolgenti, difficili da affrontare
dal punto di vista della metodologia del lavoro
clinico; dall'altra la tensione di chi si dibatte tra la
voglia di dirsi e il retaggio di nascondersi, e le varie
modalità per farlo, dall'amnesia voluta all'inconscia
falsificazione. Un terremoto emotivo. Cosa
nostra avvilisce la vita quotidiana di tanta gente.
«Come tutti i sistemi totalitari e senza norme
etiche che non siano quelle interne e paranoicamente
autoreferenziali, la mafia è una grande produttrice
di sofferenza psichica e di psicopatologia:
crea spersonalizzazione nei suoi membri, angoscia
e paranoia nei territori dove opera, crollo
della stima di sé, ansia, paura nelle sue vittime e
impossibilità di sviluppo psicosociale e politico-economico».
Lo sostiene lo psichiatra Girolamo
Lo Verso nel volume presentato ieri allo Steri
«Mafia in psicoterapia», durante una giornata di
studi dedicata a «Il mondo mafioso tra cura psicoterapico
e perizie psichiatriche».
Da diversi anni la ricerca si occupa dell'analisi
psicodinamica delfenomeno mafioso percostruire
un modello di comprensione che scaturisca da
una lettura integrata di discipline psicologiche,
sociali, economiche, antropologiche: capire come
pensa la mafia, come riflette su se stessa, come
si alimenta e come si proietta nel futuro. Se il
mafioso doc non va in psicoterapia, scelgono questo
tipo di sostegno - impensabile anni fa - alcuni
familiari. Le donne di famiglia, per esempio, con
la loro centralità sommersa: madri - veicolo privilegiato
per la trasmissione di modelli mentali mafiosi
- mogli, sorelle e amanti. E i collaboranti di
giustizia, in crisi e bisognosi d'aiuto quando decidono
di rompere con l'organizzazione, di smette-
re di essere replicanti di regole ferree, quando restano
soli con la loro disidentità, con il loro senso
di smarrimento, di vuoto. Come dire: mafiosi vittime
della mafia. «Gente che soffre di anaffettività
profonda, di annichilimento della soggettività.
Uccidono e non provano nulla, non hanno un ricordo,
una fantasia, un sogno. E poi c'è l'assoluta
indifferenza emotiva per la categoria del piacere,
in ogni sua forma, dall'eros al cibo. Il mafioso è vittima
di se stesso e della sua totale identificazione
con il mondo di mafia», continua Lo Verso. Ma la
sofferenza psichica non risparmia chi vuol portare
avanti un'attività commerciale e si ritrova le
serrature sporcate con l'attack, e neppure magistrati,
forze dell'ordine, amministratori. Questa
a
Donne e pentiti con sempre
maggiore frequenza chiedono
aiuto per ritrovare il loro
equilibrio psicologico perso
follasoffre di disturbi d'ansia, di insonnia, irritabilità,
difficoltà nei rapporti interpersonali.
La psicologa Serena Giunta: «Anche la mafia vive
un cambiamento generazionale. I giovani sono
molto più inseriti nel contesto sociale, dove i
modelli sono in antitesi con i loro, investono i loro
soldi, vanno in discoteca. Non sono come Riina».
Sposta il discorso sui colletti bianchi: «Mostrano
un bisogno di accumulo compulsivo di potere.
I loro reati sono gravi perché distruggono il
tessuto dei nostri rapporti sociali, dell'economia,
della finanza, del risparmio, del lavoro. Della democrazia.
Il colletto bianco diviene il volto pulito
per accedere al territorio, l'interfaccia legale per
tessere l'illegale, la zona franca presso cui ripararsi".
Match di tennis fra amministratori, psichiatri,
magistrati, avvocati presenti. Leoluca Orlando:
«La mafia senza aggettivo non esiste. La domanda
da farsi è quale dato di incompatibilità esiste
tra l'approccio che attiene alla alle dinamiche psicologiche
del mafioso e la normativa giuridica».
Ancora Lo Verso: «Il mafioso non ha paura perché
è un robot non perché è coraggioso». Beppe Lumia
affonda: «I mafiosi hanno l'egemonia della
"non-paura" e sanno scatenare la paura negli altri:
loro la paura la usano ma non la subiscono.
Spezzare quell'egemonia è un'evoluzione che
l'antimafia deve mettere in atto. Nel combattere
la mafia l'apporto psicologico apre nuovi scorci
nel sentire e nell'agire mafioso».
Il magistrato Gioacchino Natoli è un altro che
la grammatica mafiosa la conosce bene: «In Cosa
nostra l'omicidio è l'esecuzione di una sentenza.
Per questo è possibile che un killer uccida alle 11
e vada a messa alle 12. Un mafioso mi ha chiesto
se la notte dormo dopo aver affibbiato un ergastolo
e alla mia risposta affermativa mi ha detto che
per lui è lo stesso. Come il boia che esegue la pena
di morte e non è un assassino. Loro non possiedono
l'io soggettivo ma solo quello collettivo che
rappresenta la loro corazza. La paura si annida anche
tra i giudici: non dimentichiamo che a presiedere
il maxi-processo fu scelto d'ufficio Alfonso
Giordano perché molti anziani si sottrassero».
Conclude l’avvocato Nino Caleca: «La beatificazione
di Padre Pino Puglisi, che vedrà al Foro Italico
oltre 80 mila persone, è la più grande manifestazione
antimafia mai organizzata dalla Chiesa.
Chissà se sposterà delle coscienze». (*anfi*)
il libro. «Mafia da legare» è la ricerca di uno psichiatra e di una giornalista: dalle richieste paradossali di Riina al suicidio simulato di Provenzano
Palermo ... D’acchito viene in mente
analizza le varie forme di «follia»,
a volte vera, spesso pre-
mamma» del finto pazzo Agostino
Badalamenti, e gli «ano-
Amleto quando dice alla masunta, di Cosa nostra. C’è quelressicimentali» come Tommadre:
«In essenza io non sono la usata per screditare nemici so Spadaro, passando dalle fal-
pazzo, ma pazzo ad arte», an- e traditori e quella simulata se prediche del boss Angelo
che se qui principi e regine per scansare la prigione - mol- Bottaro, dalle finte paralisi di
c’entrano poco. Anzi nulla. to in sintesi: meglio pazzi che Silvio Balsamo - ufficialmente
«Mafia da legare», sottotitolo al 41 bis - fino alla psicopatia sulla sedia a rotelle, ma capa-
«Pazzi sanguinari, matti per reale e feroce dei criminali sance di ballare la macarena - e
convenienza, finte peripezie, guinari.
dal suicidio simulato di Pro-
vere malattie: come Cosa no- Lo confermano le storie di venzano.stra
usa e ha usato la follia» è il Nino u'pazzo, fratello di Nitto Attraverso i suoi tre campi
libro dello psichiatra salernita- Santapaola, il paradosso di To- diindagine - la follia per scredino
Corrado De Rosa e della tò Riina che chiede una peritare, come scappatoia o reale
giornalista di Niscemi Laura zia psichiatrica per sé dopo sete di sangue - l’inchiesta di-
Galesi (Sperling&Kupfer, euro aver utilizzatola follia per denimostra come da tempo Cosa
18). La similitudine con Amlegrare i suoi avversari. Le pagi- nostra abbia insabbiato il suo
to sta nel fatto che raccoglie e ne raccontano i «voglio la sbandierato codice d'onore, e
Beatificazione Padre Puglisi
psichiatra Girolamo Lo Verso
Alcune «gabbie» dell’aula bunker dell’Ucciardone all’epoca del primo maxi processo
«Megliomattichealcarcereduro»
Quandoibosssifingonopazzi
© La riproduzione e la utilizzazione degli articoli e degli altri materiali pubblicati nel presente giornale sono espressamente riservate
La copertina del libro «Mafia da legare»
Giornale di Sicilia
Domenica 19 Maggio 2013
barattato l’identità di uomini
duri pur di evitare il 41 bis: una
degenerazione dei tempi per
don Masino Buscetta.
De Rosa: «Chiaramente tutto
è possibile anche grazie a
finte perizie elaborate da professionisti
collusi che, oltre a
garantirefalse diagnosi,riescono
a spiegare ai boss, quali sono
le tecniche per fingere una
depressione o altro. Nel libro
raccontiamo personaggi che,
per le loro performance, diventano
grotteschi, dei matti da
manuale, eppure si tratta di
boss di primo piano». La Galesi:
«L’ospedale psichiatrico
giudiziario di Barcellona era
popolato da boss in vestaglia
di seta che mangiavano aragoste».
E se matto fosse un Paese
che si è lasciato espugnare dalla
mafia e dai suoi seguaci?
(*anfi*)
Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 147 di 362

Dom 19/05/2013 Giornale di Sicilia (ed. Siracusa) Pagina 18
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Agrigento), Giornale di Sicilia (ed. Prov. Palermo), Giornale di Sicilia, Giornale di Sicilia (ed. Catania), Giornale di Sicilia (ed. Ragusa), Giornale di
Sicilia (ed. Trapani)
la giornata di studi psicoterapia e mafiosi di Antonella Filippi.
Cosa nostra sdraiata sul lettino dello psichiatra
Lo psichiatra Girolamo Lo Verso Alcune gabbiedell' aula bunker dell' Ucciardone all'
epoca del primo maxi processo.
Un ordito complesso. Loro, i terapeuti, lavorano con
un tessuto di fili spezzati che vanno ri-annodati, in
una trama quasi sempre a grana grezza, in cui
trovare il bandolo significa uscire da un complesso
labirinto della mente: ci vuole... stoffa per valutare lo
spessore psicologico del fenomeno mafioso.
Immaginiamo i colloqui: da una parte gli psichiatri alle
prese con realtà rischiose ed emotivamente
sconvolgenti, difficili da affrontare dal punto di vista
della metodologia del lavoro clinico; dall' altra la
tensione di chi si dibatte tra la voglia di dirsi e il
retaggio di nascondersi, e le varie modalità per farlo,
dall' amnesia voluta all' inconscia falsificazione. Un
terremoto emotivo. Cosa nostra avvilisce la vita
quotidiana di tanta gente. Come tutti i sistemi totalitari
e senza norme etiche che non siano quelle interne e
paranoicamente autoreferenziali, la mafia è una
grande produttrice di sofferenza psichica e di
psicopatologia: crea spersonalizzazione nei suoi
membri, angoscia e paranoia nei territori dove opera,
crollo della stima di sé, ansia, paura nelle sue vittime
e impossibilità di sviluppo psicosociale e politicoeconomico.
Lo sostiene lo psichiatra Girolamo Lo
Verso nel volume presentato ieri allo Steri Mafia in
psicoterapia, durante una giornata di studi dedicata a
Il mondo mafioso tra cura psicoterapico e perizie
psichiatriche. Da diversi anni la ricerca si occupa dell'
analisi psicodinamica del fenomeno mafioso per
costruire un modello di comprensione che scaturisca
da una lettura integrata di discipline psicologiche,
sociali, economiche, antropologiche: capire come
pensa la mafia, come riflette su se stessa, come si
alimenta e come si proietta nel futuro. Se il mafioso
doc non va in psicoterapia, scelgono questo tipo di
sostegno - impensabile anni fa - alcuni familiari. Le
donne di famiglia, per esempio, con la loro centralità
sommersa: madri - veicolo privilegiato per la
trasmissione di modelli mentali mafiosi - mogli, sorelle
e amanti. E i collaboranti di giustizia, in crisi e
bisognosi d' aiuto quando decidono di rompere con l'
organizzazione, di smettere di essere replicanti di
regole ferree, quando restano soli con la loro
disidentità, con il loro senso di smarrimento, di vuoto.
Beatificazione Padre Puglisi
Come dire: mafiosi vittime della mafia. Gente che
soffre di anaffettività profonda, di annichilimento della
soggettività. Uccidono e non provano nulla, non
hanno un ricordo, una fantasia, un sogno. E poi c' è l'
assoluta indifferenza emotiva per la categoria del
piacere, in ogni sua forma, dall' eros al cibo. Il
mafioso è vittima di se stesso e della sua totale
identificazione con il mondo di mafia, continua Lo
Verso. Ma la sofferenza psichica non risparmia chi
vuol portare avanti un' attività commerciale e si ritrova
le serrature sporcate con l' attack, e neppure
magistrati, forze dell' ordine, amministratori. Questa
folla soffre di disturbi d' ansia, di insonnia, irritabilità,
difficoltà nei rapporti interpersonali. La psicologa
Serena Giunta: Anche la mafia vive un cambiamento
generazionale. I giovani sono molto più inseriti nel
contesto sociale, dove i modelli sono in antitesi con i
loro, investono i loro soldi, vanno in discoteca. Non
sono come Riina. Sposta il discorso sui colletti
bianchi: Mostrano un bisogno di accumulo compulsivo
di potere. I loro reati sono gravi perché distruggono il
tessuto dei nostri rapporti sociali, dell' economia, della
finanza, del risparmio, del lavoro. Della democrazia. Il
colletto bianco diviene il volto pulito per accedere al
territorio, l' interfaccia legale per tessere l' illegale, la
zona franca presso cui ripararsi". Match di tennis fra
amministratori, psichiatri, magistrati, avvocati
presenti. Leoluca Orlando: La mafia senza aggettivo
non esiste. La domanda da farsi è quale dato di
incompatibilità esiste tra l' approccio che attiene alla
alle dinamiche psicologiche del mafioso e la
normativa giuridica. Ancora Lo Verso: Il mafioso non
ha paura perché è un robot non perché è coraggioso.
Beppe Lumia affonda: I mafiosi hanno l' egemonia
della "non-paura" e sanno scatenare la paura negli
altri: loro la paura la usano ma non la subiscono.
Spezzare quell' egemonia è un' evoluzione che l'
antimafia deve mettere in atto. Nel combattere la
mafia l' apporto psicologico apre nuovi scorci nel
sentire e nell' agire mafioso. Il magistrato Gioacchino
Natoli è un altro che la grammatica mafiosa la
conosce bene: In Cosa nostra l' omicidio è l'
esecuzione di una sentenza. Per questo è possibile
Pagina 148 di 362

Dom 19/05/2013 Giornale di Sicilia (ed. Siracusa) Pagina 18
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che un killer uccida alle 11 e vada a messa alle 12.
Un mafioso mi ha chiesto se la notte dormo dopo aver
affibbiato un ergastolo e alla mia risposta affermativa
mi ha detto che per lui è lo stesso. Come il boia che
esegue la pena di morte e non è un assassino. Loro
non possiedono l' io soggettivo ma solo quello
collettivo che rappresenta la loro corazza. La paura si
annida anche tra i giudici: non dimentichiamo che a
presiedere il maxi-processo fu scelto d' ufficio Alfonso
Giordano perché molti anziani si sottrassero.
Conclude l' avvocato Nino Caleca: La beatificazione
di Padre Pino Puglisi, che vedrà al Foro Italico oltre
80 mila persone, è la più grande manifestazione
antimafia mai organizzata dalla Chiesa. Chissà se
sposterà delle coscienze. (*anfi*)
Beatificazione Padre Puglisi
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Dom 19/05/2013 Il Quotidiano della Calabria (ed.
Domenica 19 maggio 2013
Soddisfatto il presidente del Consorzio di Bonifica: il ringraziamento alla polizia postale
Mail offensive a Manno, scoperti
Due uomini di Vallefiorita per anni avrebbe inviato per posta frasi minacciose
di TERESA ALOI
CATANZARO - Una mail,
una lettera, dietro l'altra.
Un continuo, incessante
susseguirsi di offese e ingiurie
al presidente del
Consorzio di Bonifica Ionio
Catanzarese, Grazioso
Manno, che sarebbe andato
avanti per anni. Così come
per anni e senza sosta è andata
avanti l'attività investigativa
della polizia postale
che, alla fine, è riuscita
ad identificare i presunti
autori. Due uomini, catanzaresi
di nascita, entrambi
residenti a Vallefiorita,
A.C., 47 anni e R.N., 58 anni,
compariranno infatti
davanti al giudice di pace
nei primi giorni di giugno:
minacce e diffamazione i
reati ipotizzati dal magistrato
titolare del fascicolo
processuale.
Secondo l'accusa, i due
uomini «con azioni esecutive
di un medesimo disegno
criminoso» avrebbero minacciato
Grazioso Manno,
ex presidente dell'Urbi Calabria
- Unione regionale
bonifiche e irrigazione - tutt'oggi
presidente del Consorzio
di Bonifica Ionio Catanzarese
con numerosi
scritti anonimi, inviati attraverso
il servizio postale
presso la sede del Consorzio
di Bonifica.
Ma non solo perché secondo
quanto viene loro
contestato avrebbero anche
offeso la reputazione del
presidente Grazioso Manno,
parlando con terze persone.
Poi quattordici, complessivamente,
le mail inviate
a partire da novembre
di tre anni fa - i fatti sono tuttora
permanenti - spedite all'indirizzo
di posta elettronica
dell'Urbi Calabria provenienti
da indirizzi web
completamente inventati
ma perfettamente funzionanti.
E le frasi scritte erano
dal chiaro messaggio offensivo:
“Il meschino e traditore,
non solo tradisce il
popolo… sei il disonore della
tua famiglia, vattene da
Vallefiorita e non ci venire
più, non sei degno” ad
esempio ma a guardar bene
Grazioso Manno
i contenuti erano tutti dello
stesso tenore. Ora, i due uomini,
assistiti dai rispettivi
avvocati, dovranno difendersi
dalle accuse davanti al
giudice di pace nei primi
giorni di giugno quando è
stata fissata l'udienza.
«Desidero ringraziare innanzitutto
la polizia postale
e le autorità giudiziarie e le
forze di controllo del territorio»
ha dichiarato il presidente
Grazioso Manno
Girifalco. Il consigliere Chiera denuncia i disagi dei cittadini
Differenziata senza contenitori
di MASSIMO PINNA
GIRIFALCO - Va bene la raccolta
differenziata ma non si
può premere sui cittadini con
degli obblighi a fronte del fatto
che ancoramolti oggi molti
residenti-utenti-paganti non
hanno ricevuto i contenitori
relativi alla raccolta dell'organico
e dei rifiuti indifferenziati.
Giuseppe Chiera consigliere
del gruppo “Per Girifalco”
critica la comunicazione che
in questi giorni i cittadini di
Girifalco stanno ricevendo
con carattere di ammonimento
circa i modi ed i tempi della
raccolta differenziata obbligatoria
che, a firma del responsabile
dell'areavigilanza
testualmente, riporta «il dovere
di raccogliere separatamente
le diverse tipologie di
rifiuti (carta, multi materiale,
organico, vetro) e l'obbligo di
conferirlo nei modi e nei tempi
comunicati. Chi non effettua
la raccolta differenziata dei rifiuti,
o abbandona gli stessi, o
utilizza i cassonetti dedicati
alle utenze non domestiche è
soggetto a sanzione amministrativa
da un minimo di 25
euro ad un massimo di 500 euro».
Chiera incalza: «Vorrei ri-
9efvTXnrPReHEpX4uSpvZTNgZo6dYAtDTcxeyIIGSP6HWMPHe4dQf1rB7vLVgbGjNRfkuBJG3yE3oZIB5qPBK0NX/YjRJaIMhDriMOtn1Gc=
Beatificazione Padre Puglisi
«perchè riescono sempre a
continuare a rinforzare il
senso della giustizia soprattutto
a chi, come noi, è
certo che la verità, prima o
poi, trionfa sempre».
Tuttavia, l'attività inve-
Gimigliano. Tanti gli interventi per renderla ospitale
Basilica di Porto, il grazie
dell’amministrazione
di MARIO ARCURI
GIMIGLIANO - L'annuale appuntamento
con la festa della Madonna di
Porto, nei tre giorni compresi tra la
domenica e il martedì di Pentecoste,
offre la possibilità all'amministrazione
della Basilica Minore per formulare
«doverosi ringraziamenti
verso le istituzioni e le associazioni di
volontariato che, a diverso titolo, in
questi mesi, hanno contribuito a
rendere accogliente e decoroso gli
spazi del sacro edificio». È quanto si
legge in un nota a forma del presidente
don Vincenzo Zoccoli e del rettore
don Erminio Pinciroli. «I nostri
ringraziamenti vanno innanzi tutto
al commissario della provincia di Catanzaro
Wanda Ferro e ai settori del-
Giuseppe Chiera
cordare alresponsabile dell'area
vigilanza del nostro Comune
che il cittadino-utente,
oltre ai doveri dovrebbe avere
assicurati anche i diritti per
un servizio che, oltretutto, paga.
Ed allora? È a conoscenza
il responsabile dell'area vigilanza
che ancora oggi molti
residenti-utenti-paganti non
hanno ricevuto i contenitori
relativi alla raccolta dell'organico
e dei rifiuti indifferenziati?».
Per Chiera «la raccolta
differenziata è una forma di
smaltimento che non ha alternative
nell'ambito di una linea
di equilibrio tra il mondo del-
l'ente di palazzo di vetro, per l'attenzione
costante dimostrata in questi
anni verso le esigenza della Basilica:
tra questi il lavori di messa in sicurezza
degli argini del fiume Corace,
la segnaletica stradale e l'attivazione
delle sinergie con gli operatori forestali,
con i quali è stata curata la bonifica
delle aree e il restilyng del verde
pubblico, con le piante fornite dall'Afor.
Al commissario Wanda Ferro
ancheilringraziamento perladonazione
degli stemmi pontifici collocati
sulla facciata della Basilica».
«L'amministrazione di Porto - si
legge ancora - estende il ringraziamento
alla Comunità montana di Tiriolo
e all'assessore Francesco Paonessa
per il miglioramento degli
spazi recettivi del verde attrezzato di
l'ambiente e l'uomo. Ma - altresì-hosempredichiaratoemanifestato
dubbi sull'esplicazione
di quanto avviene a Girifalco».
Ma soprattutto, insiste
Chiera, «è a conoscenza il responsabile
dell'areavigilanza
che parecchi giorni a settimana,
gli operatori, per via dell'immane
lavoro sull'ampio
territorio girifalcese, ritirano
le poco decorose e occasionali
buste posizionate davanti alle
case degli utenti, solamente
nelle ore del tardo pomeriggio
e che quindi le stesse rimangono
come pseudo-museo per
ore e ore sulle porte delle abitazioni?
Perché non si dispensa,
quindi, il rispetto dei tempi di
raccolta che il responsabile
dell'area vigilanza pretende
con la sua comunicazione domiciliare?».
Sempre restando
sul tema ambientale, «che cosa
si sta facendo per eliminare
“l'antico” problema delle innumerevoli
freschezze quotidiane
di escrementi canini
presenti sui marciapiedi e
strade cittadine? Si è a conoscenza
che nei giardini della
scuola primaria circolano indisturbati
topi di dimensioni
giganti?». ©RIPRODUZIONE RISERVATA
Catanzaro)
Provincia
stigativa da parte della polizia
postale proseguirà ancora
e senza sosta per accertare
la responsabilità in merito
ad altre forme di minacce,
offese e falsità che sarebbero
state rivolte al presi-
piazzale monsignor
Pullano». Gratitudine
viene espressa
anche «nei confrontidell'amministrazione
comunale di
Gimigliano guidata
dal sindaco Massimo
Chiarella per il forte interessamento
per il potenziamento dell'impianto
di illuminazione esterno e per
la sistemazione della via d'accesso al
piazzale della Basilica. Così come
verso il sindaco di Catanzaro Sergio
Abramo per la donazione dei vasi
ubicati all'ingresso della Basilica».
Infine, don Zoccoli e don Pinciroli
esprimono il loro riconoscimento
per i volontari dell'associazione
“Amici del Santuario di Porto” per la
33
In Cattedrale l’ordinazione di Graziano e Gasparro
Oggi diventeranno sacerdoti
OGGI nella Cattedrale di Catanzaro, l’ar -
civescovo metropolita monsignor Vincenzo
Bertolone ordinerà presbiteri due
giovani diaconi. Si tratta di don Faustino
Graziano, appartenente alla comunità
parrocchiale di Caraffa di Catanzaro e di
don Andrea Gasparro, della comunità
parrocchiale di Amaroni.
I due giovani, che hanno espletato la
formazione filosofica e teologica nel Seminario
Teologico regionale calabro,
provengono da due esperienze diverse.
Don Faustino Graziano è entrato nel
Seminario minore diocesano di Catanzaro
alla tenera età di 14 anni, mentre don
Andrea Gasparro, proviene dalla spiritualità
del Movimento Apostolico, realtà
ecclesiale nata nel capoluogo calabrese
nel 1979 con il carisma del “ricordo della
Parola del Signore al mondo che l’ha dimenticata”.
La comunità diocesana, grata al Signore
per il dono delle vocazioni, vivrà questo
evento di fede in preparazione anche alla
beatificazione di Padre Pino Puglisi, la
cui causa ha visto come postulatore l’ar -
civescovo metropolita, monsignor Vincenzo
Bertolone.
r.c.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
dente Manno e ai suoi familiari
nel periodo in cui ricopriva
la carica di presidente
regionale dell'Unione dei
Consorzi di bonifica della
Calabria. © RIPRODUZIONE RISERVATA
collaborazione offerta nei giorni di
grande afflusso dei pellegrini, per
Nino Romagnino, Mario Paonessa e
AgostinoScozzafava chehannoportato
a compimento il lavoro di restauro
dell'artistico presepe ubicato nella
sala conferenza nonché per l'abbellimento
dell'ingresso degli uffici di accoglienza.
L'auspicio è che l'esperienza
maturata in questi mesi non
si possa interrompere.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Girifalco. A lezione di legalità con l’ex alunna del liceo, Torchia
Torna a scuola da magistrato
GIRIFALCO - Scegliere sempre con chiarezza
di staredalla parte dellagiustizia edella legalità
senza tentennamenti e senza indugiare in
zone grigie checostituiscono l'anticamera dell'illegalità.
Un incontro quello di ieri che rimarrà
impressonelle menti degli studentidel liceo
scientifico di Girifalco. A parlare di legalità,
stavolta c'era lagiovanissima magistrato oggi
in servizio presso la sede di Palmi Anna Maria
Torchia, ex studentessa del liceo di Girifalco.
Un'occasione per discutere di legalità con un
magistrato che opera in situazioni di frontiera,
ma che ha deciso, intenzionalmente, di contribuire
allo sviluppo civile della propria regione,
seguendo un percorso formativo che è partito
dalla preparazione offerta dal Liceo della propria
cittadina e dalla sede universitaria “Ma -
gna Graecia” di Catanzaro. Ecco perché il suo
invito ad indignarsi e a saper reagire alle provocazioni
di un giustificazionismo diffuso ad
arte e di una diffusa tendenza, nelle nostre comunità,
ad assecondare l'idea che, in qualche
modo, chi agisce nell'illegalità possa aver una
qualche ragione o, peggio ancora, conseguire
un beneficio condivisibile, ha un sapore più
pregnante del solito. Fino a pochi anni fa, infatti
la dottoressa Torchia sedeva sui loro stessi
banchi. Gli alunni che hanno potuto constatare
come i valori ed i principi di legalità e giustizia,
la cultura e la preparazione acquisita a
scuola, siano declinabili quindi in impegno
concreto e quotidiano, come testimonia la giovane
vita della Torchia. Principi nei quali confluiscono
i grandi valori della nostra costituzione,
del nostro sistema giuridico ripresi con
incisive citazioni degli uomini che la nostra Re-
Catanzaro
La Basilica minore della Madonna di Porto
Anna Maria Torchia e Caterina Scarpino
pubblica hanno contribuito a fondare come
Piero Scalamandrei. Il messaggio finale dell'intensa
relazione del magistrato, ospite per
un giorno della dirigente Caterina Scarpino, è
rimasto impresso nel giovanile uditorio, centrato
sulla indicazione a scegliere sempre con
chiarezza di stare dalla parte della giustizia e
della legalità senza tentennamenti e senza indugiare
in zone grigieche costituiscono l'anticamera
dell'illegalità. Un'allieva, o ex allieva,
Anna Maria Torchia, hanno sottolineato i professori
Tommaso Cristofaro ed Oraldo Paleologo,
che ha espresso, per la preparazione mostrata
ed i risultati professionali conseguiti,
un esempio dell'efficacia dell'azione formativa
ed un'occasione di legittimo orgoglio dell'Istituto
“Majorana”.
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Pagina 33
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Dom 19/05/2013 Il Quotidiano della Calabria (ed.
Catanzaro)
In Cattedrale l' ordinazione di Graziano e Gasparro.
Oggi diventeranno sacerdoti
OGGI nella Cattedrale di Catanzaro, l' arcivescovo
metropolita monsignor Vincenzo Bertolone ordinerà
presbiteri due giovani diaconi. Si tratta di don
Faustino Graziano, appartenente alla comunità
parrocchiale di Caraffa di Catanzaro e di don Andrea
Gasparro, della comunità parrocchiale di Amaroni. I
due giovani, che hanno espletato la formazione
filosofica e teologica nel Seminario Teologico
regionale calabro, provengono da due esperienze
diverse. Don Faustino Graziano è entrato nel
Seminario minore diocesano di Catanzaro alla tenera
età di 14 anni, mentre don Andrea Gasparro, proviene
dalla spiritualità del Movimento Apostolico, realtà
ecclesiale nata nel capoluogo calabrese nel 1979 con
il carisma del "ricordo della Parola del Signore al
mondo che l' ha dimenticata". La comunità diocesana,
grata al Signore per il dono delle vocazioni, vivrà
questo evento di fede in preparazione anche alla
beatificazione di Padre Pino Puglisi, la cui causa ha
visto come postulatore l' arcivescovo metropolita,
monsignor Vincenzo Bertolone.
Beatificazione Padre Puglisi
Pagina 33
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Dom 19/05/2013 Gazzetta del Sud (ed. Catanzaro-
0zh3hH0t6py4/B43sgnC3OFoFz+XFYQADCpD1xDR730=
Gazzetta del Sud Domenica 19 Maggio 2013 31
.
Se n’è discusso su iniziativa del “Circolo di Catanzaro”
Vittime o carnefici?
Ecco il doppio ruolo
del “sesso debole”
nelle famiglie mafiose
Il pg bolognese Ledonne e l’avvocato Adele Manno
sono stati incalzati dal giornalista Arcangelo Badolati
Danilo Colacino
“Donne d’onore e sdisonorate,
viaggio nel manuale rosa della
‘ndrangheta”. È il titolo di un
appuntamento che non è stato
uno dei tanti convegni sulla ramificatissima
criminalità organizzata
calabrese, ma uno spaccato
della condizione grama -
per non dire aberrante - della
maggior parte delle rappresentanti
del gentil sesso all’interno
delle cosche. Ma è un assunto
che non vale per tutte le madri,
le mogli, le figlie e le sorelle dei
boss e degli affiliati con gradi
gerarchici inferiori. Perché esiste
una componente femminile
nei clan, a cui è affidato il ruolo
di vestale. Il compito di generare
e accudire la prole, così come
di conservare e tramandare le
arcaiche tradizioni della mafia
che però talvolta si tramuta in
qualcosa di molto diverso.
È il caso delle donne reggenti
o addirittura messe a capo delle
proprie famiglie nella fattispecie
intese come consorterie criminali.
Signore del malaffare
che fino a 15 anni fa venivano
quasi ignorate dalle inchieste
penali, poiché ritenute incapaci
di assumere decisioni al posto
dei loro stretti congiunti uomini.
Basti pensare che la propor-
Beatificazione Padre Puglisi
zione attuale dei detenuti nelle
carceri italiane per associazione
a delinquere di stampo mafioso
è di seimila a cento. Numeri che
esprimono una nettissima predominanza
maschile. Di tutto
ciò si è parlato, come premesso,
in un seminario indetto dal Circolo
di Catanzaro, presieduto
da Gregorio Meddis, nel quale
sono intervenuti il procuratore
generale di Bologna Emilio Ledonne
e l’avvocato Adele Manno.
A introdurre i lavori e a porre
le domande ai due relatori è
stato il caposervizio della redazione
di Cosenza, Arcangelo Badolati.
Fra i presenti all’incontro
il procuratore capo della Repubblica
di Crotone Raffaele
Mazzotta, il presidente di sezione
del Tribunale del capoluogo
Giuseppe Neri, il sostituto della
Dda di Catanzaro Marisa Manzini,
l’ex magistrato e governatore
della Calabria Giuseppe
Chiaravalloti, il segretario
dell’Ordine distrettuale degli
Avvocati Umberto Ferrari e l’illustre
penalista Salvatore Staiano.
Il giornalista Badolati ha per
così dire declamato una sorta di
lunga giaculatoria dei nomi delle
donne assassinate o costrette
al suicidio, perché ribellatesi alle
vessazioni psicologiche e fisi-
Cronaca di Catanzaro
che subìte da parte dei familiari.
Ragazze costrette a sposarsi e a
diventare “mamme bambine”a
soli 18 anni, che in talune circostanze
sono state messe al bando
e costrette a darsi la morte
nei modi più efferati ovvero eliminate
fisicamente e sepolte in
forma anonima per un adulterio.
Donne diverse da quelle che
invece hanno assunto la guida
di una cosca o più semplicemente
alimentato la sottocultura
della conservazione del potere
criminale a ogni costo e della
sanguinosa vendetta. A seguire
il pg della città felsinea Ledonne
ha peraltro posto l’accento sul
livello di pericolosità dei locali
di ‘ndrangheta che non si accontentano
più di stringere accordi
con politici corrotti o esponenti
della cosiddetta borghesia mafiosa,
non fidandosi di persone
non appartenenti alle cosche.
Soggetti considerati alla stregua
di mercenari, soppiantati
da membri dei clan ormai capaci
di frequentare - e anche con
profitto - le migliori Università
del Paese.
A chiudere l’avv. Manno:
«Accanto alle donne violentate
dalla mafia nella mente, più che
nel corpo, non bisogna dimenticare
quelle dedite a commettere
gravi reati».3
Crotone-Vibo)
Emilio Ledonne, Arcangelo Badolati e Adele Manno. Sopra, il pubblico
Don Faustino e don Andrea saranno ordinati in Cattedrale
Da oggi due nuovi presbiteri
Oggi pomeriggio alle 18, in
Cattedrale, l’arcivescovo Vincenzo
Bertolone ordinerà presbiteri
due giovani diaconi. Si
tratta di don Faustino Graziano,
appartenente alla comunità
parrocchiale di Caraffa, e di
don Andrea Gasparro, della comunità
parrocchiale di Amaroni.
I due giovani, che hanno
espletato la formazione filosofica
e teologica nel Seminario
teologico regionale calabro,
provengono da due esperienze
diverse. Don Faustino Graziano
è entrato nel Seminario minore
diocesano all’età di 14 anni,
mentre don Andrea Gasparro
proviene dalla spiritualità
del Movimento apostolico.
«La comunità diocesana,
grata al Signore per il dono delle
vocazioni –rimarca una nota
dell’Arcidiocesi – vivrà questo
evento di fede in preparazione
anche alla beatificazione di padre
Pino Puglisi, la cui causa ha
visto come postulatore l’arcivescovo
Bertolone».3
Graziano, Bertolone e Gasparro
Pagina 31
In breve
LA NOMINA DI MARCO MINNITI
Soddisfazione
dell’on. D’Attore
Soddisfazione per la nomina
di Marco Minniti, da parte
del presidente del Consiglio
di ministri Enrico Letta,
a sottosegretario alla
Presidenza del Consiglio dei
ministri con delega ai Servizi
segreti è stata espressa
dall’on. Alfredo D’Attorre
(Pd). «La nomina di Minniti
–ha detto – consentirà di
avere un significativo punto
di riferimento per il Partito
democratico calabrese e meridionale
a Palazzo Chigi».
TIROIDE
Specialisti
in ascolto
In occasione della “Settimana
Mondiale della Tiroide”,
l’Uo di Endocrinologia, Fondazione
“Tommaso Campanella”
metterà a disposizione
un servizio di consulenza telefonica
dove medici specialisti
risponderanno a domande
sulle patologie tiroidee. Il
tema della settimana è “Carenza
iodica, patologie tiroidee
e gravidanza”. Telefonare
al 09613647110 dal 20 al
24 maggio, ore 14-15.
AFFIDAMENTO CONDIVISO
Martedì ne parlano
studiosi ed esperti
Si terrà martedì prossimo 21
maggio alle ore 15,30 nei locali
del Tribunale per i Minorenni
di Catanzaro un convegno
sul tema “L’Affidamen -
to condiviso: profili teorici e
pratici”. L’iniziativa è stata
organizzata dalla Fondazione
Calabria Etica, dall’Ordine
degli Assistenti sociali della
Calabria e dall’Ordine Psicologi
della Calabria. Interverrano
studiosi ed esperti della
materia.
Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 153 di 362

Dom 19/05/2013 Gazzetta del Sud (ed. Catanzaro-
Crotone-Vibo)
Don Faustino e don Andrea saranno ordinati in Cattedrale.
Da oggi due nuovi presbiteri
Oggi pomeriggio alle 18, in Cattedrale, l' arcivescovo
Vincenzo Bertolone ordinerà presbiteri due giovani
diaconi. Si tratta di don Faustino Graziano,
appartenente alla comunità parrocchiale di Caraffa, e
di don Andrea Gasparro, della comunità parrocchiale
di Amaroni. I due giovani, che hanno espletato la
formazione filosofica e teologica nel Seminario
teologico regionale calabro, provengono da due
esperienze diverse. Don Faustino Graziano è entrato
nel Seminario minore diocesano all' età di 14 anni,
mentre don Andrea Gasparro proviene dalla
spiritualità del Movimento apostolico. «La comunità
diocesana, grata al Signore per il dono delle
vocazioni - rimarca una nota dell' Arcidiocesi - vivrà
questo evento di fede in preparazione anche alla
beatificazione di padre Pino Puglisi, la cui causa ha
visto come postulatore l' arcivescovo Bertolone».4.
Beatificazione Padre Puglisi
Pagina 31
Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 154 di 362

.
Dom 19/05/2013 Gazzetta del Sud (ed. Catanzaro-
0zh3hH0t6py4/B43sgnC3AcmT1JIZ/RFQlHlHOjWy88=
Gazzetta del Sud Domenica 19 Maggio 2013 27
.
Minorenni insidiati da mille dipendenze con grandi pericoli
Abuso di alcol e droga
mettono a rischio
la vita propria e degli altri
Devono rivolgersi a strutture con personale specializzato
in grado di fornire aiuto concreto a loro e ai famigliari
Daniela Amatruda
Cresce anche nella nostra provincia
l’abuso di alcol e droga tra i minorenni.
Un fenomeno, che non
accenna a diminuire perché diventato
non solo una moda, ma
uno sfogo per affrontare il disagio
ed evadere dai problemi. “Tra palco
e realtà”è la campagna di sensibilizzazione
realizzata dal comitato
provinciale della Croce Rossa
italiana, con il patrocinio del Comune
e della Provincia di Catanzaro,
per combattere ogni forma
di dipendenza: droga, alcol, gioco
d’azzardo, social network ed anche
shopping sfrenato.
Ma queste sono solo alcune delle
nuove dipendenze di cui si è
parlato ieri mattina, nel corso
dell’incontro-dibattito, nell’audi -
torium “Casalinuovo”, con alcuni
studenti delle scuole superiori
della provincia e gli esperti del settore
che hanno fornito loro le giuste
informazioni in campo medico
e sociale. In serata, invece, spazio
alla musica e alla solidarietà con il
Gran Gala di beneficenza per sostenere
l’impegno umanitario della
Croce rossa italiana in Siria, dove,
al momento, è in pericolo anche
la vita stessa dei volontari. Testimonial
dell’evento, tre ex concorrenti
del talent show Amici: Januaria
Carito, Denis Mascia e
Martha Rossi. Presenti all’incon -
tro anche il prefetto Antonio Reppucci
ed il commissario straordinario
della Provincia Wanda Ferro.
A seguito dei numerosi casi, soprattutto
in città, di ostruzione
delle vie aeree in bambini molto
Beatificazione Padre Puglisi
Antonio Reppucci
piccoli, nel corso della mattinata
alcuni istruttori della Croce Rossa
hanno mostrato ai presenti le manovre
di disostruzione pediatrica
per lattanti. A confermare il dato
allarmante sui giovanissimi, anche
il primario del reparto di pediatria
del “Pugliese-Ciaccio”,
Giuseppe Raiola, che presso la sua
unità operativa, accoglie già da
tempo «adolescenti con problemi
di dipendenza da alcol e sostanze
stupefacenti». «La realtà torna dopo
la sbornia –ha detto il direttore
del Servizio per le tossicodipendenze
(Ser.t) Bernardo Grande –e
quindi è inutile rifugiarsi in un paradiso
artificiale per risolvere i
problemi. I giovani devono capire
Cronaca di Catanzaro
il valore della vita e saper affrontare
con forza e coraggio, ogni avversità».
Nel corso del convegno si
è parlato anche dei rischi “al -
col-correlati” come gli incidenti
stradali. Il colonnello Salvatore
Sgroi, comandante provinciale
dei Carabinieri, ha fatto vedere ai
ragazzi un video con immagini
forti di incidenti. «Ogni fine settimana
–ha detto –raccogliamo un
morto e spesso a farne le spese sono
altre persone, a volte famiglie,
che hanno avuto la “colpa”di percorrere
lo stesso tratto di strada.
“Il suggerimento è di scegliere tra
gli amici, a turno, un conduttore
che rimanga sobrio. Bisogna fare
un uso moderato di bevande alcoliche
perché anche una sola bottiglia
di birra può alterare le nostre
percezioni. Sulle droghe, invece,
tolleranza zero». Franco Montesano,
direttore del Ser.t di Soverato,
ha detto che «in Italia gli incidenti
stradali provocati da alcol e droga,
hanno portato alla morte di 30 mila
persone. È un dato sottostimato
considerato che ci sono tante altre
malattie provocate dall’alcol come
per esempio la cirrosi epatica
che provocano la morte. “Nella
provincia di Catanzaro siamo al
7-8% della popolazione con problemi
alcol-correlati, ma anche in
questo caso le percentuali non sono
attendibili perché è una patologia
ancora nascosta per disagio.
Ma è possibile uscire dal tunnel
dell’alcolismo, così come per la
droga, rivolgendosi a strutture
adeguate con personale specializzato
in grado di fornire aiuto a loro
e ai familiari». 3
Crotone-Vibo)
I presenti hanno seguito con interesse l’iniziativa della Croce Rossa
Istruttori della Croce Rossa hanno mostrato le manovre di disostruzione pediatrica
Manovra simulata per liberare le vie aeree nei bambini
La riflessione dell’arcivescovo
Don Puglisi, una vita
dedicata alla verità
«L
Pagina 27
a santità, la pie- tenebre con la Parola di Dio. Ha
nezza della vita resistito alla mafia avendo co-
cristiana, non me unica scorta il Vangelo. Ed è
consiste nel per tale motivo che la sua fede
compiere imprese straordina- generosa e indefettibile raprie,
ma nell’unirsi a Cristo, nel presenta oggi una fonte peren-
vivere i suoi misteri, nel fare ne di luce, che attraverso il rico-
nostri i suoi atteggiamenti, i noscimento del martirio brilla
suoi pensieri, i suoi comporta- come la grazia sul volto della
menti». Le parole con cui papa Chiesa storica ed è monito e de-
Benedetto XVI, appena due annuncia contro ogni peccato e
ni fa, chiudeva un ciclo di rifles- forma di malvagità.
sioni e meditazioni sulla figura Fa riflettere l’eloquente fra-
dei santi, sembrano ispirate da se che egli aveva scelto come
don Giuseppe Puglisi, assassi- ideale di vita sul retro dell’imnato
dalla mafia e di cui sabato maginetta-ricordo del suo sud-
prossimo, a Palermo, sarà prodiaconato (19 luglio 1959):
clamata la beatificazione. «Accetta, o Signore, l’olocausto
La sua storia, ormai nota, è della mia vita». Da sacerdote
quella di un vero sacerdote am- non smise neanche un istante
mazzato in odio all’abito talare di credere nel patto eterno si-
che indossava e alla fede che gillato da Dio con le anime a lui
professava e instillava nei cuori consacrate. Come creatura
e nelle coscienze. La sera del 15 prescelta ha moralmente rispo-
settembre 1993, suo 56° comsto al Maligno presente in quel
pleanno, mentre stava per apri- pezzetto di mondo degradato
re l’uscio di casa, un uomo gli si di Palermo in cui era stato man-
parò dinanzi dicendo: «Questa dato. Con il dono di tutto il suo
è una rapina!». Puglisi, abboz- affetto e con il frutto del prozando
un sorriso rispose, semprio sacerdozio ha lavorato
plicemente: «Me l’aspettavo». senza limiti per il regno di Dio,
E aveva ragione. Ormai gli rigenerando virtù ed entusia-
eventi erano al punto estremo. smo anche negli altri, senza
Nel frattempo, non visto, un strafare, senza proclami, lonta-
complice lo raggiungeva alle no dalla ribalta.
spalle per sparargli un colpo di In questa sua “straordinaria
rivoltella alla nuca.
ordinarietà”egli è stato voce e
Per la cosca dei Graviano la volto di Dio in mezzo a noi, pre-
questione poteva considerarsi senza di contestazione profeti-
chiusa. In realtà, Puglisi è soca rispetto alle logiche che ofpravvissuto,
anzi con più forza fendono la dignità dell’uomo.
s’appresta a diventare messag- La sua morte, perciò, è stata un
gero in eterno dell’amore di incipit di risurrezione, di riscat-
Dio, ben oltre la sua breve, ma to e segno dell’orgoglio di ap-
luminosa parentesi terrena tutpartenere ad una storia eroica e
ta orientata al bene degli uomi- santa che da duemila anni rini
ed illuminata dal Cristo. corda all’uomo che il male si
Cristo, in effetti, è stato il tut- può sconfiggere, sempliceto
della sua vita il centro della mente con il bene. Proprio co-
sua esistenza, e persino il cuore me fece, don Pino Puglisi, sem-
della sua morte. Egli ha vissuto pre e dovunque.
il suo ministero illuminando le + Vincenzo Bertolone
Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 155 di 362

Dom 19/05/2013 Gazzetta del Sud (ed. Catanzaro-
Crotone-Vibo)
Don Puglisi, una vita dedicata alla verità
Lnezza della vita cristiana, non consiste nel compiere
imprese straordinarie, ma nell' unirsi a Cristo, nel
vivere i suoi misteri, nel fare nostri i suoi
atteggiamenti, i suoi pensieri, i suoi comportamenti».
Le parole con cui papa Benedetto XVI, appena due
anni fa, chiudeva un ciclo di riflessioni e meditazioni
sulla figura dei santi, sembrano ispirate da don
Giuseppe Puglisi, assassinato dalla mafia e di cui
sabato prossimo, a Palermo, sarà proclamata la
beatificazione. La sua storia, ormai nota, è quella di
un vero sacerdote ammazzato in odio all' abito talare
che indossava e alla fede che professava e instillava
nei cuori e nelle coscienze. La sera del 15 settembre
1993, suo 56° compleanno, mentre stava per aprire l'
uscio di casa, un uomo gli si parò dinanzi dicendo:
«Questa è una rapina!». Puglisi, abbozzando un
sorriso rispose, semplicemente: «Me l' aspettavo». E
aveva ragione. Ormai gli eventi erano al punto
estremo. Nel frattempo, non visto, un complice lo
raggiungeva alle spalle per sparargli un colpo di
rivoltella alla nuca. Per la cosca dei Graviano la
questione poteva considerarsi chiusa. In realtà,
Puglisi è sopravvissuto, anzi con più forza s' appresta
a diventare messaggero in eterno dell' amore di Dio,
ben oltre la sua breve, ma luminosa parentesi terrena
tutta orientata al bene degli uomini ed illuminata dal
Cristo. Cristo, in effetti, è stato il tutto della sua vita il
centro della sua esistenza, e persino il cuore della
sua morte. Egli ha vissuto il suo ministero illuminando
le tenebre con la Parola di Dio. Ha resistito alla mafia
avendo come unica scorta il Vangelo. Ed è per tale
motivo che la sua fede generosa e indefettibile
rappresenta oggi una fonte perenne di luce, che
attraverso il riconoscimento del martirio brilla come la
grazia sul volto della Chiesa storica ed è monito e
denuncia contro ogni peccato e forma di malvagità.
Fa riflettere l' eloquente frase che egli aveva scelto
come ideale di vita sul retro dell' immaginetta-ricordo
del suo suddiaconato (19 luglio 1959): «Accetta, o
Signore, l' olocausto della mia vita». Da sacerdote
non smise neanche un istante di credere nel patto
eterno sigillato da Dio con le anime a lui consacrate.
Come creatura prescelta ha moralmente risposto al
Maligno presente in quel pezzetto di mondo
degradato di Palermo in cui era stato mandato. Con il
dono di tutto il suo affetto e con il frutto del proprio
sacerdozio ha lavorato senza limiti per il regno di Dio,
rigenerando virtù ed entusiasmo anche negli altri,
senza strafare, senza proclami, lontano dalla ribalta.
Beatificazione Padre Puglisi
Pagina 27
In questa sua "straordinaria ordinarietà" egli è stato
voce e volto di Dio in mezzo a noi, presenza di
contestazione profetica rispetto alle logiche che
offendono la dignità dell' uomo. La sua morte, perciò,
è stata un incipit di risurrezione, di riscatto e segno
dell' orgoglio di appartenere aduna storia eroica e
santa che da duemila anni ricorda all' uomo che il
male si può sconfiggere, semplicemente con il bene.
Proprio come fece, don Pino Puglisi, sempre e
dovunque. + Vincenzo Bertolone.
Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 156 di 362

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Dom 19/05/2013 La Sicilia (ed. Ragusa) Pagina 33
DISAGIO SOCIALE. La preoccupazione è emersa negli incontri ecclesiali svoltisi di recente
LA SCHEDA. La comunità di parrocchie e della
Caritas di Modica invitano ad un concreto e diffuso
impegno e incoraggiano a fronteggiare l’attuale
crisi economica che investe i commercianti le
piccole imprese e le famiglie. Per questo motivo è
stato diffuso un dettagliato documento
Sos di Caritas e parrocchie
«Fermiamo la disperazione»
«L’episodio di Vittoria può verificarsi anche da noi»
ADRIANA OCCHIPINTI
“Fermiamo la disperazione, ricostruiamo la
speranza”. E’ questo l’appello delle Comunità
di parrocchie e della Caritas di Modica che invitano
ad un concreto e diffuso impegno e incoraggiano
a fronteggiare l’attuale crisi economica
che investe i commercianti le piccole imprese
e le famiglie.
«Il grave episodio di Vittoria, con un disoccupato
che si dà fuoco mettendo a rischio la vita
di familiari e soccorritori, si può ripetere nei
nostri territori. - scrivono in una nota le Comunità
di parrocchie e la Caritas di Modica - Questa
preoccupazione è emersa negli incontri
ecclesiali di questi giorni, ad iniziare dagli incontri
del vescovo per la visita pastorale, in
particolare quello con i piccoli imprenditori e
i commercianti colpiti da un iniquo sistema di
tasse e imposte che non concede tempi umani
per i pagamenti e spinge ad aumenti esorbitanti,
impossibili da sostenere soprattutto in
tempi di crisi. Si arriva a pignoramenti di beni
essenziali come la casa in cui si vive, senza alcuna
forma di pietà umana, creando tensioni
nelle famiglie e il rischio di gesti esasperati. A
ciò si aggiungono tante altre povertà che interessano
persone e famiglie fragili che non riescono
a trovare e gestire risorse per sopravvivere,
colpendo anche il ceto medio, e politiche
bancarie che non sembrano certo essere a servizio
delle imprese bisognose di prestiti”.
“L’unico obiettivo delle banche - continua il
documento - non può rimanere quello di massimizzare
il profitto. Come ha detto in questi
giorni papa Francesco “una delle cause di que-
sta situazione sta nel rapporto che abbiamo
con il denaro, nell’accettare il suo dominio su
di noi e sulle nostre società: abbiamo creato
nuovi idoli e l’adorazione dell’antico vitello
d’oro ha trovato una nuova e spietata immagine
del feticismo del denaro e nella dittatura
dell’economia senza volto né scopo realmente
umano”». Le Comunità di parrocchie di Modica
avvertono per questo urgente il bisogno di
un concreto e diffuso impegno per fermare la
disperazione e costruire la speranza. «Per i
credenti si tratta di corrispondere al desiderio
di Dio che ci vuole come unica famiglia, attenti
gli uni agli altri, e che gradisce come vero culto
l’amore e la giustizia da non separare mai. –
si legge ancora nella nota - Per tutti si tratta di
pensare ai vincoli umani che non ci possono lasciare
indifferenti alla sorte degli altri».
LA RETE DI SOLIDARIETÀ
Sono stati attivati i centri aiuto
per sostenere chi è in difficoltà
La cultura della solidarietà e l’impegno delle parrocchie e
della Caritas hanno permesso, durante quest’anno, di
attivare in città una rete di aiuto che si articola a più livelli. Per
l’aiuto immediato si sono attivati Centri di aiuto nelle
parrocchie che danno quello che possono con fondi di
solidarietà e con raccolte di generi alimentari nelle messe,
“espressione di una condivisione generata dalla fede in
Gesù”. Per le situazioni più complesse, in cui è necessario
costruire una rete di sostegno che coinvolge i servizi sociali e
sanitari, si è costituito un gruppo di volontari che permette di
aprire il “Centro di ascolto” ogni giorno (nella “Casa
Giurdanella”, sulla scalinata laterale della chiesa di San
Pietro). Il mercoledì pomeriggio al Centro di ascolto si offre
anche un servizio di accesso al microcredito, mentre da
ottobre è attivo il servizio di pronta accoglienza “Il portico di
Betsaida”, che ha permesso ospitalità temporanea già a 20
persone. «Certo, questo non basta. - dicono dalla Caritas -
Impegniamoci allora tutti. Soprattutto si evitino
atteggiamenti poco umani, che concretamente poi diventano
salari bassi, molto peggio lavoro in nero, rispetto ai profitti
che si ricavano, o affitti troppo alti. Insieme, poi, dobbiamo
esigere una politica diversa, con un continuo controllo delle
scelte amministrative e attenzione alla priorità che si dà ai
poveri nei bilanci pubblici e al funzionamento dei servizi».
A. O.
LA BEATIFICAZIONE DEL PRETE CORAGGIO
Anche Modica in festa per don Pino
Anche Modica e la diocesi di Noto partecipa
alla gioia per la beatificazione di
don Puglisi e si ritroverà venerdì, 24
maggio alle 21, la sera prima della beatificazione,
per l’adorazione eucaristica
nella Casa a lui intitolata.
«Non sarà un semplice rito la beatificazione
di don Puglisi. I centomila che
saranno a Palermo, tra cui anche parecchi
modicani, testimoniano che ci si ritrova
in questa figura di uomo e di prete
per gli altri. – dice Maurilio Assenza Responsabile
della Casa don Puglisi e direttore
della Caritas diocesana- Così come
ci si ritrova attorno a papa Francesco e a
tutti coloro che sono coerenti nelle piccole
e grandi cose. Speriamo allora tantissimo
che questo muoversi per la beatificazione,
all’andare sia per onorare e
dire grazie, al ritorno per seguirne l’esempio.
Contestando il male – la mafia
ma anche l’ingiustizia e la corruzione, la
cattiva politica, l’individualismo, il degrado
educativo – non con le parole con
i fatti. A iniziare – come lui amava dire –
Don Pino Puglisi,
il parroco ucciso
dalla mafia
Impianto di «acquacoltura»
il progetto non si ferma
Va avanti il progetto per realizzare l’
impianto di “acquacoltura” all’Ippsar
di Modica. Si tratta della nuova frontiera
dell’allevamento che consente
la produzione di organismi acquatici,
principalmente pesci, crostacei e
molluschi, ma anche alghe, in ambienti
confinati e controllati dall’uomo.
«Voglio che l’ambizioso progetto
diventi presto realtà. – dice l’on.
Orazio Ragusa che sta seguendo l’iter.
- Realizzare un impianto di “acquacoltura”
all’interno dell’azienda
agricola dell’Istituto alberghiero di
Modica può rappresentare uno strumento
con importanti ricadute sull’attività
didattica rivolta ai numerosi
studenti e un’attività sperimentale,
in grado di trasferire nuove conoscenze
ad imprenditori del settore
e aspiranti tali».
Beatificazione Padre Puglisi
Il progetto fa passi avanti ed è già
stato preso in esame durante un incontro
avvenuto a Palermo tra l’assessore
all’agricoltura Cartabellotta,
il dirigente scolastico Fava e lo stesso
parlamentare della Provincia di
Ragusa. «Il pesce allevato potrebbe
essere anche venduto, – dice ancora
Ragusa - così la scuola potrebbe utilizzare
gli introiti destinandoli ad attività,
come per esempio gli stages,
che permetterebbero agli allievi di
acquisire esperienza e competenza».
Un’opportunità in più per gli alunni
del prestigioso istituto della città
della Contea da sempre attento all’ottima
formazione degli studenti
ma anche alla valorizzazione delle
risorse del territorio e all’innovazione.
A. O.
da ciascuno di noi. Scoprendo il bene,
aiutando vocazioni al bene. E così resistendo
e migliorando le città, il Paese e il
mondo. Preoccupandosi, come faceva
don Puglisi, per le nuove generazioni». In
queste settimane quasi cinquecento ragazzi
o giovani sono stati accolti nella
Casa don Puglisi per riscoprire la bellezza
del suo esempio e la continuità con
Modica
Assenza: «Il 24 ci
riuniremo nella casa
che porta il nome di
don Puglisi per un rito
molto speciale»
un’esperienza come quella modicana
consapevolmente a lui intitolata. «Quando
la casa di accoglienza nacque nel
1990 non aveva un nome, - racconta Assenza
- lo prese nel 1997 quando venne
trasferita negli attuali locali del Seminario,
in via Carlo Papa 14. Subito si pensò
che il nome doveva essere quello di un
testimone che ricordasse a tutti che la vita
è dono e che una Casa di accoglienza
– come pensava don Puglisi – è un segno
che interpella tutti. Sarà bello avere in
questi giorni anche un momento di riflessione
e di preghiera con i Seminaristi
e con il rettore don Luigi Vizzini per ripensare
tutti la vita come vocazione e
come servizio. A tutti si fa l’invito a un
momento comune la sera prima della
beatificazione, venerdì 24 maggio alle
ore 21 per l’adorazione eucaristica nella
Casa don Puglisi. Si è scelta l’adorazione
eucaristica perché ci dice come don Pino
Puglisi sia accanto all’Agnello immolato
e glorioso, ma anche come la radice sia
un’eucaristia che dà alla vita la forma del
dono, che sa andare fino in fondo». Aiuterà
la riflessione don Corrado Lorefice,
che ha collaborato con don Puglisi nel
Centro regionale per le vocazioni e che
prese il suo posto di responsabile regionale
quando don Pino venne nominato
parroco a Brancaccio.
«Porteremo nella preghiera tutte le
sofferenze e le speranze dei poveri e dei
giovani. - dice ancora Assenza - Il nostro
Te Deum speriamo sia una vita rinnovata
e un lievito di bene per le nostre città
in questo tempo così difficile».
A. O.
in breve
MOTORADUNO
A Marina appuntamento con le Harley
a. o.) Si raduna il mito americano Harley Davidson
a Marina di Modica nei pressi del campo volo
“Oasi dei Re”. L’appuntamento con le motociclette
nate a Milwaukee che hanno scritto la storia del
motociclismo è in programma oggi. L’evento è
organizzato da Mc MothukaRiders HarleyGroup e
l’invito è aperto a tutti i tipi di moto.
MADONNA DELLE GRAZIE
Il simulacro della Patrona in processione
a. o.) Oggi Modica festeggia la Madonna delle
Grazie, Patrona della città. Le celebrazioni
eucaristiche inizieranno all’alba e continueranno
per l’intera giornata (ore 6 – 7,30 – 9 – 10,30 – 12 –
17,30 – 19). Alle ore 20 inizierà la processione. Il
Simulacro della Madonna, accompagnato dalla
Confraternita della Misericordia e dal Corpo
Bandistico “città di Modica” attraverserà le
principali vie del centro storico (Mercè, Corso
Umberto, Vittorio Veneto, Medaglie d’oro, Mercè).
Alle 21, in piazza Madonna delle Grazie, ci sarà
infine la serata organizzata con intrattenimento
musicale. Altri momenti di riflessioni e di
spiritualità, insieme ad iniziative culturali, nel
mese Mariano, fanno da cornice ai festeggiamenti
di questa giornata.
POLIZIA DI STATO
Premiato Michelangelo Donzello
v. r.) Per l’alto senso del dovere e lo spirito di
abnegazione dimostrato, l’assistente capo
Michelangelo Donzello (nella foto), che presta
servizio al Commissariato di polizia di Modica, è
stato premiato con il riconoscimento
dell’Encomio dal questore di Ragusa nel corso del
161° anniversario della Fondazione della Polizia di
Stato. Donzello, pur non essendo in servizio,
accorgendosi della presenza a Ispica di un
soggetto noto per i suoi trascorsi, l’ha bloccato
subito dopo uno scippo ad una signora,
assicurandolo alla giustizia. “Un poliziotto è
sempre al servizio del cittadino anche quando
non indossa la divisa ed è a spasso con il proprio
figlioletto – ha commentato l’assistente capo -.
Per me intervenire in aiuto di quell’anziana
donna, anche se non ero in servizio, è stato
istintivo, non ci ho pensato due volte”.
LA VERONICA ARTE
Johanna Billing e la prima personale
a. o.) E’ visitabile, fino al 18 giugno, presso La
Veronica arte contemporanea, la prima mostra
personale in Italia di Johanna Billing “I’m Gonna
Live Anyhow until I Die” a cura di Lorenzo Bruni.
L’opera video, che da il titolo alla mostra, è stata
realizzata in occasione del progetto per celebrare
il 150° anniversario dell’Unità d’Italia alla
Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino,
co-finanziata dal Mac di Belfast. La mostra inoltre
sarà costituita da un disco in vinile prodotto per
l’occasione, in cui saranno presenti le versioni
improvvisate delle canzoni Cariocinesi and
Mechanics (scritte dal cantautore siciliano Franco
Battiato), e arrangiate qui dalla Billing come
omaggio a Battiato ed al sul classico concept
album Fetus (censurato in Italia perché trattava
argomenti controversi, ma anche l’immagine in
copertina: un feto).
LA GANG DEI VIDEOGIOCHI
Pocchi e Mancarella: «Avevamo necessità di soldi»
Hanno risposto a tutte le domande poste
loro dal Gip nell’interrogatorio di
garanzia svoltosi ieri mattino. Edoardo
Pocchi, 57 anni, difeso dall’avv. Giovanni
Favaccio, e Massimiliano Mancarella,
38 anni, entrambi pregiudicati di Siracusa,
arrestati dalla polizia del Commissariato
di Modica per furto aggravato,
in quanto ritenuti due dei tre componenti
di un gruppo specializzato nell’aprire
i congegni di apertura dei videogiochi
e delle macchinette cambia-soldi
attraverso l’utilizzo di chiavi adulterine,
hanno ammesso le loro responsabilità.
Avrebbero agito per necessità di
denaro.
Con loro pure B. L., 40 anni, originario
di Floridia, anch’egli difeso dall’avv. Favaccio.
Il 40enne, interrogato giovedì, si
è avvalso della facoltà di non rispondere.
Per quest’ultimo permane l’obbligo
Due dei
componenti della
banda hanno
risposto ieri
mattina a tutte le
domande del Gip MASSIMILIANO MANCARELLA E EDOARDO POCCHI
di presentazione alla polizia giudiziaria,
Pocchi, invece, resta ai domiciliari e
Mancarella si trova nel carcere di Cavadonna
a Siracusa.
Gli inquirenti avevano avviato le indagini
a seguito di una serie di denunce da
parte di esercenti commerciali di Modica,
in particolare titolari e gestori di bar,
sala giochi e circoli, che lamentavano il
DOMENICA 19 MAGGIO 2013
furto di denaro custodito nei videopoker
e macchinette cambia-soldi, ma l’episodio
che viene contestato al terzetto, per
il quale sono scattate le manette, è quello
relativo al furto aggravato di 1500
euro da un noto bar-sala giochi ubicato
nel quartiere Piano Gesù a Modica alta.
Grazie al sistema di videosorveglianza
installato dal gestore del locale, che
LA SICILIA
RAGUSA
.33
ha sporto denuncia dopo l’ammanco
del denaro dalla macchinetta cambiasoldi
la polizia ha potuto inchiodare i
tre, immortalati dalle immagini mentre,
utilizzando le chiavi adulterine in possesso,
aprivano il congegno della macchinetta
andandosene via col bottino.
A fare da palo era B. L., che, pronto all’occorrenza
ad avvisare i due presunti
complici in caso di ‘pericolo’, distraeva il
gestore dell’esercizio commerciale,
mentre Pocchi e Mancarella con abilità
e nonchalance mettevano a segno il colpo,
riuscendo, peraltro, a non dare all’occhio,
dal momento che non si affannavano
a scassinare, ma usavano le
chiavi adulterine. I tre sono anche stati
riconosciuti, tramite individuazione fotografica
cui è stata sottoposto il gestore
del bar-sala giochi di Modica alta.
V. R.
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Dom 19/05/2013 La Sicilia (ed. Ragusa) Pagina 33
La beatificazione del prete coraggio.
Anche Modica in festa per don Pino
Assenza: «Il 24 ci riuniremo nella casa che porta il nome di don Puglisi per un rito
molto speciale»
Don Pino Puglisi, il parroco ucciso dalla mafia Anche
Modica e la diocesi di Noto partecipa alla gioia per la
beatificazione di don Puglisi e si ritroverà venerdì,
24 maggio alle 21, la sera prima della beatificazione,
per l' adorazione eucaristica nella Casa a lui intitolata.
«Non sarà un semplice rito la beatificazione di don
Puglisi. I centomila che saranno a Palermo, tra cui
anche parecchi modicani, testimoniano che ci si
ritrova in questa figura di uomo e di prete per gli altri. -
dice Maurilio Assenza Responsabile della Casa don
Puglisi e direttore della Caritas diocesana- Così come
ci si ritrova attorno a papa Francesco e a tutti coloro
che sono coerenti nelle piccole e grandi cose.
Speriamo allora tantissimo che questo muoversi per
la beatificazione, all' andare sia per onorare e dire
grazie, al ritorno per seguirne l' esempio. Contestando
il male - la mafia ma anche l' ingiustizia e la
corruzione, la cattiva politica, l' individualismo, il
degrado educativo - non con le parole con i fatti. A
iniziare - come lui amava dire - da ciascuno di noi.
Scoprendo il bene, aiutando vocazioni al bene. E così
resistendo e migliorando le città, il Paese e il mondo.
Preoccupandosi, come faceva don Puglisi, per le
nuove generazioni». In queste settimane quasi
cinquecento ragazzi o giovani sono stati accolti nella
Casa don Puglisi per riscoprire la bellezza del suo
esempio e la continuità con un' esperienza come
quella modicana consapevolmente a lui intitolata.
«Quando la casa di accoglienza nacque nel 1990 non
aveva un nome, - racconta Assenza - lo prese nel
1997 quando venne trasferita negli attuali locali del
Seminario, in via Carlo Papa 14. Subito si pensò che
il nome doveva essere quello di un testimone che
ricordasse a tutti che la vita è dono e che una Casa di
accoglienza - come pensava don Puglisi - è un segno
che interpella tutti. Sarà bello avere in questi giorni
anche un momento di riflessione e di preghiera con i
Seminaristi e con il rettore don Luigi Vizzini per
ripensare tutti la vita come vocazione e come servizio.
A tutti si fa l' invito a un momento comune la sera
prima della beatificazione, venerdì 24 maggio alle ore
21 per l' adorazione eucaristica nella Casa don
Puglisi. Si è scelta l' adorazione eucaristica perché ci
dice come don Pino Puglisi sia accanto all' Agnello
immolato e glorioso, ma anche come la radice sia un'
eucaristia che dà alla vita la forma del dono, che sa
Beatificazione Padre Puglisi
andare fino in fondo». Aiuterà la riflessione don
Corrado Lorefice, che ha collaborato con don Puglisi
nel Centro regionale per le vocazioni e che prese il
suo posto di responsabile regionale quando don Pino
venne nominato parroco a Brancaccio. «Porteremo
nella preghiera tutte le sofferenze e le speranze dei
poveri e dei giovani. - dice ancora Assenza - Il nostro
Te Deum speriamo sia una vita rinnovata e un lievito
di bene per le nostre città in questo tempo così
difficile». A. O. 19/05/2013.
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Dom 19/05/2013 CanicattiWeb Pagina 33
Beatificazione Padre Puglisi
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Dom 19/05/2013 CanicattiWeb Pagina 33
Sicilia, Beatificazione di Don Pino Puglisi: attesi
quasi un milione di fedeli a Palermo
Quasi 1.200 volontari tra scout (400), addetti della
protezione civile (120), Ministri straordinari della
Comunione (300) e altrettanti accompagnatori, addetti
alle sagrestie e delle autorita' (100), pronti a fornire il
loro apporto in occasione della celebrazione di
Beatificazione di padre Pino Puglisi, in programma
sabato prossimo, 25 maggio, alle 10.30, al Foro
Italico. Lo rende noto l' Arcidiocesi di Palermo.
Secondo le previsioni dovrebbero partecipare almeno
80.000 fedeli, 100 Vescovi, 700 tra sacerdoti e
diaconi provenienti da ogni parte d' Italia, oltre 200 tra
personalita' del mondo istituzionale. I partecipanti
saranno forniti del libretto per partecipare alla liturgia,
una rivista, una immagine del Beato con la sua
biografia e una bottiglietta acqua. Intanto sono partiti i
lavori per l' allestimento del palco dove sara'
sistemato l' altare per la celebrazione di
Beatificazione. Nei giorni scorsi il vescovo ausiliare,
monsignor Carmelo Cuttitta, accompagnato dal
direttore dall' Ufficio pastorale don Salvo Priola e dal
consulente tecnico ingegnere Maurizio Russo ha
effettuato un sopralluogo al Foro Italico per gli
accorgimenti logistici legati all' evento che sara'
ripreso in diretta e trasmesso su Rai 1. Previsti altri
collegamenti con alcune emittenti locali televisive e
radiofoniche. Diversamente da come e' avvenuto in
occasione della visita del Santo Padre Benedetto XVI
a ottobre del 2010, il palco sara' disposto con le spalle
rivolte al mare e guardera' la Porta dei greci per
consentire una migliore visibilita' a tutti i fedeli. Il prato
sara' diviso in settori della capienza di 4.000 persone
ciascuno. Al Foro italico potranno accedere tutti
senza bisogno di pass, mentre i posti a sedere
saranno riservati ai presbiteri e diaconi, ai disabili e
alle autorita' per un totale di circa 1.600 posti.
Saranno disposte 4 aree di emergenza e operatori
medici distribuiti tra la folla, pronti a fornire
assistenza. "Si tratta di un evento significativo per la
nostra Arcidiocesi e per l' intera Sicilia - dichiara il
vescovo ausiliare, monsignor Carmelo Cuttitta, a capo
della macchina organizzativa -, l' augurio e' che tale
evento possa essere vissuto in pienezza e chi viene
da fuori possa trovare ospitalita' e conforto da parte di
tutti noi come in passato in occasione di altri eventi
simili". La celebrazione sara' preceduta da due
momenti comunitari, il 23 maggio, una adorazione
Eucaristica in tutte le parrocchie e comunita' religiose
dell' Arcidiocesi e una Veglia di preghiera che si
Beatificazione Padre Puglisi
svolgera' il 24 maggio alle ore 21 in via Fichidindia a
Brancaccio, sul terreno dove sorgera' la nuova chiesa
intitolata al martire palermitano concesso alla Curia
arcivescovile dall' Agenzia nazionale dei beni
confiscati alla mafia. Durante la veglia verra' dedicato
un inno al parroco ucciso dalla mafia, composto da
don Giuseppe Bruno e dal fratello Daniele. Alla fine
del momento di preghiera ci sara' una serata di
animazione per i piu' giovani alla quale
parteciperanno alcuni artisti locali. SiciliaInformazioni.
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Dom 19/05/2013 LinkSicilia Pagina 33
Beatificazione Padre Puglisi
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Dom 19/05/2013 LinkSicilia Pagina 33
La settimana su Twitter: don Pino Puglisi, la
tragedia di Misilmeri e #seisiciliano
Eccoci all' appuntamento settimanale con l'
osservatorio di LinkSicilia su ciò che accade su
Twitter e su Facebook . Partiamo subito con i tweet
che riguardano don Pino Puglisi , la cui beatificazione
avverrà sabato prossimo, 25 maggio. Innanzitutto, il
giornalista Giovanni Villino ( @villino ) ha informato
che sono attesi a Palermo: "80.000 fedeli, 100
vescovi, 700 sacerdoti e 1.200 volontari". Numeri da
capogiro per uno degli eventi religiosi "siciliani" più
importanti degli ultimi anni. Il vicedirettore di Resto al
Sud , Roberto Zarriell o ( @robertozar ), ha twittato,
però, l' accusa del fratello dell' imminente beato, l'
82enne Gaetano che (naturalmente) preferiva che
PPP - acronimo per Padre Pino Puglisi - fosse
ancora vivo: "La Chiesa oggi lo fa beato, ma quando
serviva una mano nessuno gliela diede a Pino". Come
ben sanno i nostri lettori, invece, il 15 maggio scorso
c' è stata la snobbata Festa dell' Autonomia ma su
Twitter è stata celebrata con tanto di hastag:
#seisiciliano . Moltissimi utenti del social network dei
cinguettii, infatti, hanno "festeggiato" attraverso tweet
con protagonista il " modus siciliandi ". Eccone
cinque: Pietro Raffa : "#seisiciliano se metti il verbo
prima del soggetto. Esempio "ero là io"". Cristiano
Pasca : " # seisiciliano se quando ti alzi la domenica
alle 8 senti già odore del pranzo e tua madre ti dice
"abbiamo ospiti"". Giancarlo Macaluso : " #
seisiciliano se inorridisci davanti al barista che ti fa
pagare per un bicchiere d' acqua". Salvo Toscano :
"se ti ricordi perfettamente cosa stavi facendo nel
pomeriggio di sabato 23 maggio 1992". Simona
Tudisco : " # seisiciliano se invece di 'andare a
trovare' qualcuno, 'avvicini'". Cambiamo decisamente
argomento, concentrandoci su come Twitter ha
reagito alla tragedia di Misilmeri di venerdì scorso,
significativo il tweet della blogger Annalisa Gennaro (
@annalisag ) che ha ringraziato la mamma del
piccolo Gianluca perché "ha deciso di donare gli
organi del proprio bimbo. Ci vuole coraggio a
scegliere la Vita". Sulla stessa scia Giuseppe
Marinaro ( @Peppe Marinaro ), per cui "l' ultima
parola, pur nel grande dolore, è dell' amore". Ed ora
una curiosità, "rovistando" tra i tweet con la parola "
Sicily ", abbiamo scoperto che il più condiviso è stato
quello della blogger statunitense Ellen Christian (
@scentednights ). Il motivo? Una deliziosa insalata
eoliana… ( con tanto di foto ). Infine, dando un'
occhiata ai commenti degli iscritti alla pagina
Beatificazione Padre Puglisi
Facebook di LinkSicilia , a proposito della conferenza
stampa congiunta degli onorevoli Davide Faraone e
Fabrizio Ferrandelli , entrambi del Partito Democratio
e "renziani", in merito al tema caldissimo dei forestali
regionali, Michele Mogavero ha affermato: "Tra la
Finanziaria di Crocetta e quella di Lombardo per noi
forestali c' è differenza . Con l' attuale Presidente
sono state tagliate le giornate lavorative, con
Lombardo, invece, abbiamo sempre effettuato ore di
lavoro in più, in questo sta la differenza. Il Pd da
sempre "paladino" della categoria non riesce a
mantenere le promesse fatte al comparto e cioè
tramutare l' accordo del 14 maggio 2009 in legge.
Rimaniamo in attesa di un Suo cortese riscontro.
Mandare a casa i notabili del Pd? Che sia ora!"
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Dom 19/05/2013 ilfattoquotidiano.it Pagina 33
Beatificazione Padre Puglisi
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Dom 19/05/2013 ilfattoquotidiano.it Pagina 33
Testimone chiave omidicio Don Puglisi: "Aiutai la
giustizia, lo Stato mi lascia solo"
Giuseppe Carini, condannato a morte da Cosa Nostra è privo di tutela. Ad un
convegno di Reggio Emilia arriva con la sua auto e con la "scorta civica" di Davide
Mattiello, neodeputato, eletto da indipendente nelle liste Pd. Nell' ultima relazione del
Viminale il sistema di protezione è al "collasso economico"
"Se gli italiani sapessero come vengono trattati i
testimoni di giustizia , forse ci penserebbero prima di
parlare davanti a un magistrato". Quando indossa il
passamontagna per farsi scattare qualche foto per l'
intervista, tutta la tensione si concentra nei suoi
profondi occhi azzurri. "Studiavo medicina legale e
padre Pino Puglisi mi aveva chiesto di assistere alla
sua autopsia. Sapeva che l' avrebbero ucciso prima o
poi". Giuseppe Carini è uno dei ragazzi che seguiva i
bimbi raccolti per le strade del rione Brancaccio di
Palermo dal prete-coraggio ucciso da Cosa nostra nel
1993. Lo incontriamo giovedì sera, ospite di una
famiglia di Parma che segretamente gli offre alloggio.
"Gente fidata", assicura lui che per scampare alla
mafia ha dovuto cambiare nome, città e da quasi vent'
anni è lontano dalla sua Sicilia, senza una famiglia e
con un lavoro precario: "Ti sorprende? La riforma che
ci garantisca un reinserimento lavorativo la
aspettiamo dal 2008". Carini, che oggi ha 43 anni, è il
testimone chiave nel processo per l' omicidio di don
Puglisi, che il 25 maggio sarà beatificato. Per questo
ha una condanna a morte di Cosa Nostra . È stato
invitato a parlare a un convegno a Reggio Emilia. Ad
accompagnarlo non ci sarà alcuna scorta armata:
"Vado lì con la mia auto, dalla cui targa chiunque può
risalire al mio nuovo nome, alla residenza. Per questo
ho dovuto chiedere questa specie di scorta civica". La
scorta civica si materializza nella casa rifugio di
Parma, con l' arrivo di Davide Mattiello, neodeputato,
eletto da indipendente nelle liste del Pd, proveniente
dalle file di Libera, di cui per anni è stato dirigente. Il
programma " Salvagente " della rete antimafia di don
Luigi Ciotti prevede infatti degli "accompagnamenti"
simbolici per tutti quei testimoni lasciati soli dallo
Stato. "Abbiamo deciso di stare accanto a queste
persone che rappresentano l' eresia di chi fa i nomi. In
questo Paese chi denuncia la paga molto cara",
spiega Mattiello, unico deputato Pd insieme a Pippo
Civati a non aver votato la fiducia al governo Letta. "Al
nuovo esecutivo chiedo che i testimoni di giustizia
diventino un bene comune", dice il parlamentare la
mattina a colazione poco prima di uscire per il
convegno. Carini scuote la testa davanti alla sua
tazza di caffè. In questi anni ha visto tante persone
Beatificazione Padre Puglisi
come lui soffrire: "Non raccontare solo di me.
Racconta della moglie di uno messo sotto protezione,
che adesso è in una clinica psichiatrica per lo stress
di questa vita. O di chi non può votare". È un fiume in
piena Giuseppe. Ha fondato assieme ad altri l'
Associazione nazionale dei testimoni di giustizia: "L'
ultima relazione del Viminale parla di un sistema di
protezione al collasso economico . Ci sono persone
sotto programma di protezione sfrattate dalla casa
perché il ministero non pagava gli affitti". I testimoni
sono circa 70 in tutta Italia, alcuni sotto programma,
altri, come Giuseppe, usciti dalla stretta protezione,
ma comunque costretti a diventare per sempre un'
altra persona. Quando si muovono pubblicamente,
usando il loro vero nome, questi fantasmi devono
sempre avvisare la Prefettura del luogo dove vanno.
Che poi il sistema funzioni è un altro discorso. All'
arrivo a Reggio Emilia per il convegno, la sicurezza fa
acqua da tutte le parti. I poliziotti all' interno dell' aula
magna non conoscono il viso della persona da
proteggere. Giuseppe, a volto scoperto, arriva con la
propria automobile, si identifica e chiede indicazioni: il
prefetto cade dalle nuvole. Subito il testimone viene
portato in una stanza da cui uscirà con un
passamontagna, scortato. "Un piccolo disguido "
assicura il prefetto, ma ormai chiunque potrebbe
avere identificato Giuseppe. Al ritorno gli agenti lo
accompagnano come sarebbe dovuto a un testimone
di mafia : "Vado, ho bisogno di una sigaretta, ma devo
togliermi il passamontagna per fumare. E poi ricorda:
io protesto solo perché non voglio nascondermi,
perché voglio testimoniare, mai mi sono pentito di
essere andato in Procura quel giorno a fare i nomi dei
Graviano".
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Dom 19/05/2013 AgrigentoWeb Pagina 33
Beatificazione Padre Puglisi
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Dom 19/05/2013 AgrigentoWeb Pagina 33
Ribera, presentato il libro "Passi di civiltà"
Scritto da Redazione | 19 mag 2013 - 16:44 Stampa
Nel pomeriggio di sabato 18 maggio 2013 si è svolta
a Ribera, nella sala convegni del Centro di
Aggregazione Giovanile in via Libertà, la
presentazione del libro "Passi di civiltà. Percorsi
alternativi per una ri-definizione della detenzione
femminile". Andromeda Sicilia, nel quadro dell'
osservatorio sulla sicurezza e la legalità e del
progetto IRIDE, ha voluto con questo convegno
sensibilizzare l' opinione pubblica, ma soprattutto gli
operatori del mondo giuridico, sociale e dell'
amministrazione carceraria, sulla condizione di
detenzione delle donne e dei loro figli minori.
Andromeda opera già da tempo all' interno delle
carceri. Durante il convegno il presidente Guglielmo
Castellana ha voluto inoltre elogiare l' operato del neo
gruppo associativo "Paloma" per l' azione sociale in
difesa delle donne. Hanno partecipato al convegno,
in qualità di relatori, Maurizio Artale, presidente del
Centro di accoglienza Padre Nostro (fondato da
padre Pino Puglisi), i presidenti delle Camere penali
di Sciacca e Agrigento, gli avvocati Paolo Imbornone
e Nicola Grillo, e la coautrice del libro Maria Marino.
Maurizio Artale ha detto: "Il libro Passi di civiltà non
soltanto affronta i problemi delle mamme carcerate e
dei loro figli minori, ma offre anche delle soluzioni,
interrogandosi su cosa si può fare per risolverli".
Maria Marino, coautrice del libro, ha affrontato il tema
delle modalità alternative al carcere che consentono
alle mamme di potere stare con i loro bambini, come l'
Istituto di custodia attenuata per madri carcerate
(ICAM). Il libro presentato vuole essere uno
strumento di sensibilizzazione perché, come ha detto
l' avv. Paolo Imbornone, durante il suo intervento, non
è facile veicolare un tema "arido" come la situazione
delle carceri e delle madri carcerate insieme ai loro
figli. L' avv. Nicola Grillo ha sottolineato le due forme
di violenza di cui restano vittime i bambini: "quello di
crescere all' interno di una struttura carceraria e,
dopo, al compimento del terzo anno d' età, il distacco
dalla madre per essere avviato alla scolarizzazione".
Grillo ha quindi proposto, quale misura alternativa al
carcere, "la prestazione di attività socialmente utili,
che va applicata in particolar modo per la situazione
delle donne con bambini". Un pubblico numeroso ha
seguito con vivo interesse il programma del
convegno. Presenti il senatore Giuseppe Marinello, il
dott. Nicola Testone, già assessore della provincia
regionale di Agrigento, Padre Giuseppe Maniscalco, il
prof. Lupo, le rappresentanze della tenenza dei
Beatificazione Padre Puglisi
carabinieri di Ribera, del carcere di Sciacca e l'
assessore comunale alla Cultura e Pubblica
Istruzione, Silvana Vassallo, che ha portato il saluto
dell' amministrazione comunale condividendo il senso
dell' iniziativa. Il presidente di Andromeda Sicilia ha
infine elogiato lo sforzo e il senso sociale di
professionisti, come l' avv. Giacomo Cortese, che con
Andromeda operano quotidianamente.
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Dom 19/05/2013 BlogSicilia Pagina 33
Beatificazione Padre Puglisi
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Dom 19/05/2013 BlogSicilia Pagina 33
Per il secondo anno consecutivo.
Gli scout e l' Asms a fianco dei disabili: la 2°
maratona in carrozzina
Scout del gruppo "Palermo 13 Padre Pino Puglisi"
della Fse e l' Associazione siciliana medullolesi spinali
insieme al fianco dei disabili. L' occasione, questa
volta, è stata la 2^ maratona regionale in carrozzina
"Curri con noi", organizzata dall' Asms, che si è corsa
nel centro di Palermo oggi. Per il secondo anno
consecutivo, i giovani scout del gruppo PA 13 Padre
Pino Puglisi hanno partecipato contribuendo all'
organizzazione dell' evento e aprendo la maratona.
Una nuova occasione per coniugare solidarietà ed
educazione all' integrazione, questa volta all' insegna
dello sport, scelto dall' Aisms come veicolo per
dimostrare come l' attività fisica può contribuire a
superare le difficoltà che la disabilità comporta nella
vita di ogni giorno. Un' esperienza che ha ravvivato il
ricordo della giornata guide e esploratori del gruppo
Palermo 13 Padre Pino Puglisi hanno vissuto lo
scorso 7 aprile, a Villa delle Ginestre, la moderna
struttura riabilitativa di alta specializzazione di
Palermo, dedicata alla cura e alla riabilitazione delle
persone affette da cerebro e mielolesione dall'
Associazione siciliana medullolesi spinali. I giovani
scout che avevano già avuto l' opportunità di fare
conoscenza della realtà della disabilità, hanno potuto
constatare, questa volta come la forza di volontà,
unita a un adeguato sostegno di associazioni come l'
Aisms, possa contribuire all' integrazione, favorendo
con manifestazioni come la maratona e, più in
generale, lo sport, nuove opportunità di relazione
sociale. La partecipazione alle iniziative di aprile e alla
maratona ha consegnato ai giovani scout della Fse se
la costrizione su una sedia a rotelle può condizionare
i gesti del quotidiano, sul piano fisico, certamente non
frena lo spirito di chi vuole vivere pienamente la sua
vita, attraverso i gesti quotidiani e persino attraverso
lo sport, se adeguatamente sostenuti. Un altro
insegnamento è arrivato ai giovani scout attraverso l'
impegno e l' umanità dei volontari che assistono i
disabili, operano per facilitare i processi di
integrazione e socializzazione delle persone affette
da lesione midollare, ma con queste manifestazioni e
altre iniziative, informano la gente, i giovani delle
scuole su una realtà, la disabilità, che la nostra
società tende a ignorare e rimuovere, inseguendo
modelli di perfezione fisica e di bellezza esteriore,
tanto effimeri quanto vuoti di sostanza. Esperienze
che gli scout non affrontano impreparati: i responsabili
Beatificazione Padre Puglisi
del gruppo Palermo 13 Padre Pino Puglisi hanno
voluto che, già in aprile, i ragazzi incontrassero, nei
locali della parrocchia di san Tommaso d' Aquino, cui
fanno riferimento, la responsabile dell' Ams, Antonina
Balistreri, con l' assistenza di una psicologa. E a Villa
delle ginestre avevano potuto assistere alle esibizioni
di alcuni atleti disabili che si sono cimentati nel ping
pong e nel tiro con l' arco, constatando come lo sport
sia perfettamente accessibile anche a chi è costretto
su una carrozzina. im.
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Dom 19/05/2013 LiveSicilia Pagina 33
Beatificazione Padre Puglisi
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Dom 19/05/2013 LiveSicilia Pagina 33
Una messa per Don Puglisi "Sua fede intimorì la
mafia"
L' insegnamento del sacerdote siciliano ucciso dalla mafia ha messo radici nella
cittadina campana dove il parroco della chiesa del Sacro Cuore Giorgio Pisano ha
dedicato una funzione nel suo ricordo: "La mafia scoprì di non poter essere tranquilla
con lui: la sua fede usciva dalla chiesa e rischiava di cambiare la realtà". Ricordato
anche l' attivista Peppino Impastato.
PORTICI (NAPOLI) - Don Pino Puglisi , il sacerdote
ucciso dalla mafia che sarà proclamato beato sabato
25 maggio , è stato ricordato questa mattina in una
messa a Portici. "La mafia - ha detto il parroco della
chiesa del Sacro Cuore, Giorgio Pisano - fu infastidita
da quella fede pericolosa, non fatta di statue; si
accorse che quella era una fede diversa, pregata in
ginocchio ma che poi faceva restare in piedi e dritti
come l' agnello, nel testo dell' Apocalisse, davanti al
trono di Dio. Don Pino Puglisi non era un agitatore
sociale. La mafia scoprì di non poter essere tranquilla
con lui: la sua fede usciva dalla chiesa e andava nel
quartiere di Brancaccio, rischiava di cambiare la
realtà e diventava lievito di una novità che si
realizzava per la strada". L' insegnamento del
sacerdote siciliano ha messo radici a Portici : nella
sede della parrocchia del Sacro Cuore è attivo dal
2008 il centro di ascolto antiusura dedicato proprio a
don Pino Puglisi. Qui le vittime (o quanti sono a
rischio di usura) vengono accompagnate in un
percorso di educazione al risparmio e all' uso
responsabile del denaro. Nell' omelia è stato ricordato
anche Peppino Impastato , attivista noto per le
denunce contro gli affari della mafia in Sicilia, ucciso il
9 maggio 1978. Impastato fu ucciso nello stesso
giorno in cui fu ucciso Aldo Moro. "Ma di lui - ha detto
Pisano - nessuno parlò. Non se ne è parlato neanche
qualche giorno fa quando è ricorso il 35.mo
anniversario. Perché? Impastato fu dilaniato da un
esplosivo e dissero che stava facendo un attentato
ma grazie a sua madre Felicita e a un gruppo di amici
fu scoperta la verità".
Beatificazione Padre Puglisi
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Dom 19/05/2013 giornaledisicilia.it Pagina 33
Beatificazione Padre Puglisi
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Dom 19/05/2013 giornaledisicilia.it Pagina 33
Puglisi martire, palco in costruzione: sabato Foro
italico chiuso alle auto
Opere in corso per la celebrazione, previste oltre 80 mila persone. Pronto il piano del
traffico.
PALERMO. L' allestimento del palco è già cominciato.
Il piano per il traffico è pronto. Entrano nel vivo i lavori
per l' installazione delle strutture al Foro Italico, che
sabato prossimo ospiterà la celebrazione di
beatificazione di padre Pino Puglisi. Evento per il
quale sono attesi tra gli 80 e i 100 mila fedeli da tutta
la Sicilia. Un fiume di persone che invaderà la marina.
Numerosi anche i volontari che contribuiranno allo
svolgimento della messa che comincerà alle 10,30.
Saranno circa 1.200 tra scout, addetti della protezione
civile, ministri straordinari della Comunione e
accompagnatori. La celebrazione eucaristica,
presieduta dall' arcivescovo Paolo Romeo, sarà
concelebrata da cento vescovi e settecento tra
sacerdoti e diaconi provenienti da ogni parte d' Italia.
Saranno, invece, oltre duecento le personalità del
mondo istituzionale presenti. I partecipanti saranno
forniti del libretto per partecipare alla liturgia, di una
rivista, di un' immagine del Beato con la sua biografia
e di una bottiglietta d' acqua. Nei giorni scorsi il
vescovo ausiliare, monsignor Carmelo Cuttitta, che
guida la macchina organizzativa, ha effettuato un
sopralluogo al Foro Italico assieme al direttore dall'
Ufficio pastorale, don Salvo Priola, e al consulente
tecnico, l' ingegnere Maurizio Russo, per gli
accorgimenti logistici legati all' evento, che sarà
ripreso in diretta e trasmesso su Rai 1. Diversamente
da quanto è avvenuto in occasione della visita di
Papa Benedetto XVI, a ottobre del 2010, il palco dove
sarà sistemato l' altare sarà disposto con le spalle
rivolte al mare e guarderà la Porta dei Greci. Il prato
sarà diviso in settori che potranno contenere
quattomila persone ciascuno. Al Foro italico potranno
accedere tutti senza bisogno di pass, mentre i posti a
sedere saranno riservati ai presbiteri e ai diaconi, ai
disabili e alle autorità, per un totale di circa 1.600
sedie. Saranno disposte quattro aree di emergenza,
dove si troveranno medici e assistenti. Una tribuna
per i giornalisti sarà installata alla destra del palco. Le
immagini del rito saranno diffuse da tre maxischermi. I
lavori dovrebbero terminare entro giovedì. Domani,
invece, i vescovi siciliani saranno a Roma per la visita
"ad limina" al Pontefice. Papa Francesco, che in molti
avrebbero voluto a Palermo per la beatificazione di
padre Puglisi, li riceverà in occasione dell' incontro
che si svolge ogni 5 anni. Intanto, è stata emessa l'
Beatificazione Padre Puglisi
ordinanza del Servizio Traffico che prevede la
chiusura del Foro Italico. Un piano che sarà simile a
quello messo in atto per il Festino. Dalle 7,30 alle 14
di sabato gli stop al transito saranno posizionati all'
altezza di via Salvatore Cappello, dal lato di via
Messina Marine, e all' altezza di piazza Tredici
vittime, dal lato di via Crispi. Dall' incrocio con corso
dei Mille verranno chiuse via Tiro a segno e via
Lincoln. Non sarà possibile scendere con le auto da
corso Vittorio Emanuele dopo l' incrocio con via
Roma. I vigili urbani prevedeno l' arrivo di almeno 200
pullman.
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Lun 20/05/2013 Gazzetta del Sud (ed. Catania-Ragusa-
0zh3hH0t6pyHKpGC0gn66ZNul/S4XnvSik5KF1xbgEM=
Gazzetta del Sud Lunedì 20 Maggio 2013 13
Sicilia
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PALERMO Il pm Di Matteo: «Qualcuno ci vorrebbe efficienti coi criminali, timidi verso i politici collusi con la mafia»
L’ipocrisia della “doppia velocità”
Dal caso Ingroia alle intercettazioni distrutte sulla presunta ”trattativa”
PALERMO.«Da un punto di vista
militare la mafia è diversa da
quella del 1992; ma registriamo
l’assenza di una legge che punisca
l’auto riciclaggio, un sistema
odierno di prescrizione molto
breve che vanifica il lavoro del
processo penale, una legge sulla
corruzione come quella dell’anno
scorso che pare quasi una presa
in giro». Lo ha detto il pubblico
ministero Nino Di Matteo, impegnato
nel processo sulla “trattativa”Stato-mafia
a un incontro
di Addiopizzo alla festa del consumo
critico in corso a Palermo.
«Tutti questi fattori - ha aggiunto
il magistrato - rendono
difficile l’individuazione e la repressione
di tutte quelle condotte
penalmente rilevanti, come la
turbativa d’asta, la corruzione o
la concussione, attraverso le
quali la mafia penetra nella vita
sociale».
«Ci sembra di trovarci - ha
concluso Di Matteo - di fronte a
un sistema a due velocità: giustamente
efficace quando si tratta
di procedere nei confronti
dell’estortore o del trafficante,
quasi timido nei confronti del
politico colluso con la mafia».
Nel rapporto tra mafia e politica
spesso ci si limita alla sola responsabilità
penale come se ciò
esaurisse la cattiva condotta in
un comportamento. Quando si
rileva questo - ha sottolineato il
magistrato - si è tacciati di sminuire
il ruolo della politica rispetto
ai partiti. Si dimentica cosi
la relazione antimafia di Pio La
Torre, quello si che è stato invece
l’esempio di una politica vera, di
una politica antimafia. Oggi accade
che nella gran parte dei casi
quella politica vicina all’indagato
di turno attacchi la magistratura
definendola politicizzata -
ha aggiunto Di Matteo - mentre,
nel migliore dei casi, le reazioni
Il pm di Palermo Antonio Di Matteo impegnato nel processo sulla “trattativa Stato-mafia”
sono quelle che dicono di dover
aspettare l’esito del processo:
ma questa è un’ipocrisia che delega
alla magistratura la risoluzione
del fenomeno mafia-politica.
Faccio un esempio banale -
ha ipotizzato il pm - se io sono un
candidato alle elezioni e so chi è
il capomafia di quel paese e consapevole
di ciò gli vado a chiedere
voti, per il codice penale non
ho commesso reati e l’indagine
della magistratura si chiuderà
con un’archiviazione o un proscioglimento,
ma sappiamo tutti
quale significato sociale in questa
terra abbiano queste condot-
te. Perchè i partiti non fanno valere
responsabilità di tipo politico
al di là di quella penale?».
«Fino alle politiche del 2008
sono stati candidati il senatore
Cuffaro nelle file dell’Udc o
Dell’Utri nelle file di Forza Italia
collocandoli oltretutto in modo
tale da garantire la loro elezione
- ha detto il pm - ma che politica è
quella che delega il contrasto alla
mafia solo all’azione repressiva?».
Poi un commento sul caso del
suo collega Antonio Ingroia,
promotore di una lista alle Politiche
(Rivoluzione civile) che non
ha superato la soglia del 5% e
quindi è rimasta senza rappresentanti
in Parlamento con la
conseguenza che il Csm, finita
l’aspettativa per fini elettorali,
ha assegnato il pm alla Procura
di Aosta: «Non condivido la scelta
di Ingroia, ma l’ho rispettata e
mi fa specie vedere come, rispetto
a una persona in difficoltà,
tutti vi si buttino come corvi per
cercare di colpirlo. Premesso
questo - aggiunge il magistrato -
io continuerò a fare il mio dovere
ragionando soltanto in termini
processuali, come abbiamo sempre
fatto anche in questi giorni
PALERMO Dopo la tragedia del poliziotto che ha ucciso il figlio in casa per poi suicidarsi
Si consola la madre: Gianluca ha salvato altre vite
PALERMO.Sono stati trapiantati
gli organi del piccolo Gianluca,
il bambino di Palermo di sette
anni ucciso l’altro ieri all’alba
mentre dormiva nel lettino della
sua stanzetta dal padre poliziotto
che poi si è suicidato. La madre,
Antonella Cocuzza, sabato
sera, all’ingresso delle equipe
chirurgiche in sala operatoria
per il prelievo degli organi, aveva
detto: «Il mio angioletto salverà
tante vite».
Il cuore è stato impiantato
all’ospedale Sant’Orsola Malpighi
di Bologna su un bambino di
8 anni, affetto da cardiomiopatia
dilatativa. Il fegato agli ospedali
Riuniti di Bergamo su un
bambino di 4 anni colpito da
epatoblastoma.
Hanno cambiato destinazione
i polmoni e i reni, che sareb-
Promosse dall’associazione CittàInsieme
Anniversario strage Capaci
Iniziative pure a Catania
CATANIA. L’associazione “CittàInsieme”
organizza per il 23
maggio alle 20, davanti alla scalinata
del Palazzo di Giustizia di
piazza Giovanni Verga, a Catania,
l’annuale commemorazione
delle vittime della strage di
Capaci e di tutti i caduti per mano
della mafia. Quest’anno ricorre
il 21° anniversario della
strage che uccise Giovanni Falcone,
Francesca Morvillo, Rocco
Dicillo, Antonio Montinaro e
Vito Schifani. La commemorazione
sarà animata dai ragazzi
di CittàInsieme e della parroc-
bero dovuti andare a Milano e
Padova. Per problemi legati alla
compatibilità tra il donatore e i
riceventi, gli organi sono stati
riassegnati ad altri pazienti urgenti
in lista d’attesa: i polmoni
sono stati trapiantati a Padova
su un ragazzo di 15 anni con fibrosi
cistica; un rene è stato trasferito
al Bambin Gesù di Roma
per un dodicenne con uropatia
malformativa, l’altro rene è stato
destinato all’ospedale infantile
di Torino per un ragazzo di 13
anni con displasia renale.
Proseguono intanto le indagini
per dare un movente al gesto
tragico del poliziotto che all’alba
si è svegliato e con la pistola
d’ordinanza ha fulminato il
bambino che dormiva nella sua
cameretta per poi puntare l’arma
su se steso a suicidarsi. 3 Già trapiantati gli organi del bambino palermitano
chia Santi Pietro e Paolo e prevede
una serie di dibattiti dedicati
a chi ha sacrificato la propria
vita per difendere i valori
della legalità e del rispetto delle
regole. Saranno presenti con
striscioni e banchetti informativi
numerose associazioni
operanti nel territorio catanese,
fra cui : l’Associazione nazionale
Magistrati, le associazioni
antiracket Asaae e Asaec,
le associazioni studentesche
Archè e Nike, AddioPizzo Catania,
i giovani del gruppo Cataniantimafia.3
PALERMO In prognosi riservata un 25enne
Gioca col cane in terrazza
e precipita dal terzo piano
PALERMO. Un 25enne è stato
ricoverato all’Ospedale Civico
di Palermo per le ferite riportate
nella caduta da un balcone
al terzo piano di una palazzina
di Marineo, in provincia
di Palermo. Sul caso indagano
i carabinieri. Secondo una prima
ricostruzione il giovane al
momento della caduta stava
giocando con il suo cane. I medici
si sono riservata la prognosi.
Secondo una prima ricostruzione,
il giovane stava giocando
con l’animale in una
Siracusa)
terrazza in una costruzione
non ancora definita. Mentre lo
inseguiva, a quanto pare per
evitare che il cane potesse finire
giù, ha perduto l’equilibrio
ed è precipitato dal terrazzo.
Un gesto spontaneo di amore
verso la sua bestiola che adesso
rischia di costare molto caro
al giovane perché nella caduta
ha riportato lesioni alla
colonna vertebrale, ma per i
medici non sarebbe in pericolo
di vita. Sull’episodio hanno
avviato accertamenti di rito i
carabinieri.3
con la scelta di inserire determinate
cariche dello Stato nella lista
dei testimoni, perché evidentemente
era opportuno e necessario
che queste cariche dello
Stato venissero a rispondere in
funzione dell’accertamento della
verità. Quindi ascolto in silenzio
i commenti fatti in questi
giorni, e non ho nessun motivo
per replicare. Voi cittadini dovete
pretendere da noi che le nostre
scelte siano improntate al rispetto
della legge e alla opportunità
processuale, non politica -
ha concluso Di Matteo - il magistrato
non agisce per opportunità
politica ma per accertare la verità
secondo il criterio dell’obbligatorietà
dell’azione penale, secondo
il principio dell’uguaglianza
di fronte alla legge e considerando
che la testimonianza è
un dovere civico per tutti».
Quanto alle intercettazioni
distrutte che coinvolgevano anche
il Quirinale, Di Matteo commenta:
«Prendiamo atto della
sentenza della Corte costituzionale
sulla distruzione delle intercettazioni
che hanno riguardato
Mancino. Siamo fieri che
quelle conversazioni siano rimaste
segrete: non è uscita una
riga in proposito, ma quello che
poi è avvenuto in termini di attacchi
alla Procura di Palermo è
sotto gli occhi di tutti. Certo,
prendo atto, e qui faccio una
constatazione di fondo che altre
conversazioni dello stesso Capo
dello Stato e di quello che lo aveva
preceduto, ugualmente irrilevanti
dal punto di vista penale,
erano invece state da altre
Procure trascritte, depositate a
disposizione delle parti, ed erano
state pubblicate dai giornali.
In quei casi non è stato sollevato
alcun conflitto di attribuzioni -
osserva Di Matteo - nel nostro
caso, invece si». 3
Una scena del film sulla vita di don Puglisi
PALERMO Previsti 80mila fedeli
Sabato al Foro italico
la beatificazione
di don Pino Puglisi
PALERMO. La Chiesa palermitana
si prepara alla beatificazione
di don Pino Puglisi. Saranno
quasi 1.200 i volontari
coinvolti in occasione della celebrazione,
sabato prossimo 25
maggio, al Foro Italico alle ore
10.30. Secondo le previsioni
dovrebbero partecipare almeno
80.000 fedeli, 100 Vescovi,
700 tra sacerdoti e diaconi provenienti
da ogni parte d’Italia,
oltre 200 tra personalità del
mondo istituzionale.
Sono partiti i lavori per l’allestimento
del palco dove sarà
sistemato l’altare. Diversamente
da avvenne in occasione della
visita di Papa Benedetto XVI ,
il palco sarà disposto con le
spalle rivolte al mare e guarderà
la Porta dei Greci per consentire
una migliore visibilità a tutti
i fedeli. Il prato sarà diviso in
settori della capienza di 4.000
persone ciascuno. Al Foro italico
potranno accedere tutti senza
bisogno di pass, mentre i posti
a sedere saranno riservati ai
presbiteri e diaconi, ai disabili e
alle autorità per un totale di circa
1.600 posti. Saranno disposte
4 aree di emergenza e operatori
medici distribuiti tra la
folla, pronti a fornire assistenza.
La celebrazione sarà prece-
duta da due momenti comunitari,
il 23 maggio: una adorazione
Eucaristica in tutte le parrocchie
e comunità religiose
dell’Arcidiocesi e una Veglia di
preghiera che si svolgerà il 24
maggio alle ore 21 in via Fichidindia
a Brancaccio, sul terreno
dove sorgerà la nuova chiesa
intitolata al martire palermitano
concesso alla Curia arcivescovile
dall’Agenzia nazionale
dei beni confiscati alla mafia.
Don Puglisi è stato ricordato
ieri mattina in una messa a Portici
(Napoli).
«La mafia - ha detto il parroco
della chiesa del Sacro Cuore,
Giorgio Pisano - fu infastidita
da quella fede pericolosa,
non fatta di statue; si accorse
che quella era una fede diversa,
pregata in ginocchio ma
che poi faceva restare in piedi
e dritti come l’agnello, nel testo
dell’Apocalisse, davanti al
trono di Dio. Don Pino Puglisi
non era un agitatore sociale.
La mafia scoprì di non poter
essere tranquilla con lui: la
sua fede usciva dalla chiesa e
andava nel quartiere di Brancaccio,
rischiava di cambiare
la realtà e diventava lievito di
una novità che si realizzava
per la strada».3
Studio dell’Istituto di protezione in collaborazione col parco marino
Dopo 40 anni, la foca monaca
si è fatta rivedere alle Egadi
Irene Cimino
ISOLE EGADI
La foca monaca è ufficialmente
tornata dopo quaranta anni
nelle Isole Egadi, e frequenta in
particolare le acque dell’area
marina protetta più grande
d’Europa. La conferma arriva
da uno studio dell’Istituto superiore
per la protezione e la ricerca
ambientale, condotto in
collaborazione con il personale
del parco marino. Coinvolte
nelle operazioni di monitoraggio
quaranta barche dei pescatori
locali, ai quali sono stati
riacquistati gli attrezzi da pesca
danneggiati da foche e delfini.
Con un’attività di monitoraggio
e ricerche scientifiche, durata
tre anni, i ricercatori hanno
osservato la presenza della
foca monaca nelle Egadi. “L’arcipelago
- ha detto la ricercatrice
Ispra Giulia Mo, a capo del
team che ha condotto il monitoraggio
- è stato perlustrato palmo
a palmo e nelle grotte più
indicate per il rifugio della foca.”A
documentare la presenza
del mammifero, noto per la sua
“timidezza” e per questo assai
difficile da avvistare, sono state
le foto-trappole collocate dai
sub ricercatori all’interno delle
grotte. I sensori in movimento
degli apparecchi fotografici
che hanno ripreso il mammifero
e l’esame delle tracce organiche
hanno così fornito la prova
inconfutabile della presenza
nell’arcipelago, anche durante
il periodo invernale, della foca
monaca che da decenni era sparita
dalla vista dell’uomo, malgrado
ogni tanto i pescatori ne
Una foca fotografata alle Egadi
raccontassero gli avvistamenti.
“Anche alla luce delle numerose
segnalazioni pervenute in
questi anni - ha detto il direttore
dell’Area marina protetta
Stefano Donati - probabilmente
l’esemplare non è unico, così
come non è da escludere, ma
ancora da accertare, che l’animale
si possa riprodurre all’interno
delle grotte dell’arcipelago.”
Avvistata e fotografata in
una grotta dell’arcipelago, dopo
anni di monitoraggio, l’intera
documentazione è stata presentata
al ministero dell’Ambiente.
Soddisfazione è stata
espressa dal ministro Andrea
Orlando “per i risultati raggiunti
e la professionalità nel
trattare una specie così pericolosamente
a rischio di estinzio-
Pagina 13
Pubblicato anche in: Gazzetta del Sud (ed. Catanzaro-Crotone-Vibo), Gazzetta del Sud (ed. Cosenza), Gazzetta del Sud (ed. Reggio Calabria),
Gazzetta del Sud
Beatificazione Padre Puglisi
ne. Un grande risultato per le
Egadi, la riserva marina più
grande d’Europa. Lavoreremo
per consolidare la rete delle
aree marine protette italiane.”
La foca monaca, che per la ricercatrice
dell’Ispra Giulia Mo,
“sembra una femmina e dal tipo
di cicatrici sembra avere 5
anni“, non ha ancora un nome.
Il ministero dell’Ambiente, Andrea
Orlando, e il sindaco di Favignana
e presidente dell’area
marina protetta, Lucio Antinoro,
lanciano un concorso per i
ragazzi per poter dare un nome
a questo animale, che è una vera
e propria cartina tornasole
degli indicatori più sensibili
della qualità dell’ambiente,
tornato a vivere nel mare Mediterraneo.3
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Lun 20/05/2013 Gazzetta del Sud (ed. Catania-Ragusa-
Siracusa)
Pagina 13
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Gazzetta del Sud
PALERMO Previsti 80mila fedeli.
Sabato al Foro italico la beatificazione di don Pino
Puglisi
PALERMO. La Chiesa palermitana si prepara alla
beatificazione di don Pino Puglisi. Saranno quasi
1.200 i volontari coinvolti in occasione della
celebrazione, sabato prossimo 25 maggio, al Foro
Italico alle ore 10.30. Secondo le previsioni
dovrebbero partecipare almeno 80.000 fedeli, 100
Vescovi, 700 tra sacerdoti e diaconi provenienti da
ogni parte d' Italia, oltre 200 tra personalità del mondo
istituzionale. Sono partiti i lavori per l' allestimento del
palco dove sarà sistemato l' altare. Diversamente da
avvenne in occasione della visita di Papa Benedetto
XVI, il palco sarà disposto con le spalle rivolte al mare
e guarderà la Porta dei Greci per consentire una
migliore visibilità a tutti i fedeli. Il prato sarà diviso in
settori della capienza di 4.000 persone ciascuno. Al
Foro italico potranno accedere tutti senza bisogno di
pass, mentre i posti a sedere saranno riservati ai
presbiteri e diaconi, ai disabili e alle autorità per un
totale di circa 1.600 posti. Saranno disposte 4 aree di
emergenza e operatori medici distribuiti tra la folla,
pronti a fornire assistenza. La celebrazione sarà
prece duta da due momenti comunitari, il 23 maggio:
una adorazione Eucaristica in tutte le parrocchie e
comunità religiose dell' Arcidiocesi e una Veglia di
preghiera che si svolgerà il 24 maggio alle ore 21 in
via Fichidindia a Brancaccio, sul terreno dove sorgerà
la nuova chiesa intitolata al martire palermitano
concesso alla Curia arcivescovile dall' Agenzia
nazionale dei beni confiscati alla mafia. Don Puglisi è
stato ricordato ieri mattina in una messa a Portici
(Napoli). «La mafia - ha detto il parroco della chiesa
del Sacro Cuore, Giorgio Pisano - fu infastidita da
quella fede pericolosa, non fatta di statue; si accorse
che quella era una fede diversa, pregata in ginocchio
ma che poi faceva restare in piedi e dritti come l'
agnello, nel testo dell' Apocalisse, davanti al trono di
Dio. Don Pino Puglisi non era un agitatore sociale. La
mafia scoprì di non poter essere tranquilla con lui: la
sua fede usciva dalla chiesa e andava nel quartiere di
Brancaccio, rischiava di cambiare la realtà e
diventava lievito di una novità che si realizzava per la
strada».4.
Beatificazione Padre Puglisi
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Lun 20/05/2013 LinkSicilia Pagina 13
Beatificazione Padre Puglisi
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Lun 20/05/2013 LinkSicilia Pagina 13
L' Italia delle bombe e dei misteri da oggi celebra
Falcone e don Pino Puglisi…
Prepariamoci. Perché quest' anno la fiera dell'
ipocrisia sarà particolarmente dura da sopportare. La
'digestione' si annuncia difficile. Sarà veramente
impossibile da mandare giù. S ì, ancora tre giorni e
via con il festival dell' antimafia e della legalità. Nel
nome di Giovanni Falcone e di don Pino Puglisi, il 23
maggio, inizierà la sfilata dei soliti Sepolcri imbiancati.
Accanto ai giovani vedremo sfilare i 'volponi' che
approfitteranno dell' occasione, a Palermo come a
Roma, per lavare la propria coscienza al fosforo. Chi
non ha mai avuto morale coglierà l' occasione per fare
la morale. Mentre si accingono a distruggere le
registrazioni telefoniche tra l' ex Ministro Mancino e il
Quirinale, ci ricorderanno l' importanza del 'sacrificio'
di Giovanni Falcone e di don Pin Puglisi. Lo faranno
senza il minimo ritegno. Perché in Italia le
celebrazioni sono importanti, almeno quanto le stragi.
O forse di più. Occasioni irripetibili per lanciare
messaggi in codice. Il nostro Paese è fatto così, di
bombe e di misteri. Di inchieste giudiziarie che durano
decenni con improvvisi ritorni di memoria. Di
documenti che spariscono per non ricomparire. Di
uomini con le borse fumanti tra le mani che nessuno
riconoscerà mai. Tutto è diverso tra Prima e Seconda
Repubblica. Ma c' è qualcosa che li tiene
indissolubilmente assieme: le stragi e le bombe. Le
vittime e i carnefici. I morti e i vivi che li hanno
ammazzati e celebrati. Le verità che mancano e le
menzogne che imperversano. E, naturalmente, le
'solenni' manifestazioni per "non dimenticare". Che
cosa? Quest' anno il ricordo di Falcone si mescolerà,
come giàricordato, con la beatificazione di don Pino
Pugliisi. Due eroi veri del nostro tempo nelle mani di
uomini di uno Stato che, come ricordava Leonardo
Sciascia in T odo modo , "non esiste", perché
refrattario a ogni forma di giustizia e di verità. Che
spettacolo, ragazzi! Niente di meglio per i
professionisti dell' ipocrisia per celebrare e autocelebrarsi.
Mentre continueranno a celare crimini e
misfatti ci ricorderanno l' importanza dei grandi
esempi che, in quanto tali, sono stati eliminati per
essere ricordati. Per riproporre i 'corsi e ricorsi' di
mafia e politica. Ma anche per ribadire, anzi, per
ricordare a chi sa ed è ancora potente o in pensione,
che la regola vale per tutti. E che crimini e misfatti,
dalle nostre parti, sono sempre disponibili e pronti per
rapide somministrazioni. "Mutu a cu sapi 'u iocu" ,
recita un vecchio adagio siciliano. Perciò, tra stragi e
Beatificazione Padre Puglisi
bombe, tra vittime e carnefici, tra verità mai trovate e
menzogne di Stato prepariamoci alla Settimana delle
celebrazioni. Mai come in queste occasioni la Sicilia
diventa un Paradiso abitato da diavoli.
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Lun 20/05/2013 LinkSicilia Pagina 13
Beatificazione Padre Puglisi
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Lun 20/05/2013 LinkSicilia Pagina 13
Oggi un convegno per ricordare Padre Pino
Puglisi
Sabato prossimo, 25 Maggio, a Palermo, verrà
beatificato Padre Pino Puglisi, il sacerdote ucciso dai
mafiosi il 15 settembre del 1993. In occasione di un
evento così importate il Comitato ParteciPAlermo ha
pensato di organizzare un incontro su don Pino Pino
Puglisi: "Cittadino" e Beato. L' appuntamento è per
oggi pomeriggio, alle, 17,30, a Palermo, apalazzo
delleAquile, sede del Comune del capoluogo siciliano.
"Siamo convinti che don Pino rappresenta, oltre un
esempio di santità per i cristiani, un grande esempio
di cittadino attento e partecipe alle sorti di questa città
- si legge in un comunicato diffuso da ParteciPalermo
-. Crediamo sia un momento importante per la storia
di questa città. La beatificazione rappresenta
sicuramente per i credenti il riconoscimento di una
vita coerente con i valori della Chiesa ed esempio di
vita per tutti i Cattolici. Riteniamo tuttavia che l'
esempio di Don Pino debba essere testimonianza per
tutta la cittadinanza, oltre ogni steccato, oltre ogni
credo che ciascuno di noi ha. Previsti gli interventi
Antonino Di Matteo, Leoluca Orlando, Giuseppe
Savagnone e Gregorio Porcaro. A moderarre l'
incontro sarà Francesco Bertolino.
Beatificazione Padre Puglisi
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Lun 20/05/2013 avvenire.it Pagina 13
Beatificazione Padre Puglisi
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Lun 20/05/2013 avvenire.it Pagina 13
ASSIEME A PIETRO.
Giovani, territorio e legalità, le priorità della fede in
Sicilia
C' è una presenza in più nella visita ad limina dei
vescovi di Sicilia, che inizia domani. È il volto ormai
glorioso, dopo il martirio, di don Pino Puglisi, il
sacerdote ucciso dalla mafia, che sarà beatificato il 25
maggio e che idealmente accompagna i presuli dell'
Isola in questo importante momento della vita
ecclesiale. «La nostra gioia di poter incontrare il Papa
- conferma il cardinale Paolo Romeo, arcivescovo di
Palermo e presidente della Conferenza episcopale di
Sicilia - è ancora più piena perché la visita avviene in
pratica alla vigilia della beatificazione di Puglisi. Per
noi è un grande dono che la Chiesa lo abbia
riconosciuto martire in odium fidei. Che significato ha
questa beatificazione per la Chiesa di Sicilia e per i
siciliani? Far seguire l' impegno alla gioia. Adesso don
Pino è un modello da seguire. E allora ecco la
riscoperta di un ministero sacerdotale appassionato,
che per tanti anni ha saputo coniugare
evangelizzazione e promozione umana. Quindi,
anche alla luce della sua testimonianza, ci siamo
preparati alla visita ad limina ben coscienti di tutte le
problematiche che vive la nostra Isola. Problematiche
di tipo socio-economico, legate alla crisi e alla perdita
di posti, ma anche al fenomeno degli sbarchi degli
immigrati. Desideriamo presentare tutto questo al
Papa, sperando di essere confermati da lui (e anche
corretti, se necessario) nel nostro impegno a servizio
della Chiesa e del bene comune. Il martirio di Padre
Puglisi richiama l' educazione delle coscienze.
Questa azione è diventata patrimonio diffuso? Credo
di sì. Ma il discorso va affrontato a più largo raggio,
perché dietro la mafia vera e propria c' è una cultura
mafiosa, che non rispetta l' uomo, che spinge alla
sopraffazione e che mira solo al denaro. Questa
cultura va assolutamente estirpata. Quindi, se molto è
stato fatto per dire no alla mafia, specie quando
attaccava direttamente lo Stato (e a Palermo abbiamo
il triste primato che tutte le espressioni dello Stato
sono state colpite), oggi non bisogna abbassare la
guardia perché la mafia ha preso un altro volto e
quindi va combattuta a tutti i livelli: i genitori formando
i figli, gli educatori a scuola, le forze dell' ordine, la
magistratura, la società civile. Ho detto recentemente
al presidente della Regione: «Se lei vuole davvero
combattere la mafia, deve far funzionare gli uffici
regionali». Anche le sacche di inefficienza aiutano la
mafia. La Chiesa come si pone in questo contesto?
Beatificazione Padre Puglisi
La Chiesa deve essere in prima linea. E qui si capisce
la grandezza del martirio di don Puglisi, che è stato
ucciso perché era un prete che formava le coscienze,
costruiva la comunità parrocchiale e aiutava le
persone a uscire dai meccanismi che le rendono
schiavi. Questo evidentemente dava fastidio. Perciò
penso che la sua beatificazione ci aiuterà a prendere
coscienza del vero cambiamento da attuare. La gente
pensa infatti che devono cambiare gli altri. E invece
don Puglisi ci dice che ognuno di noi ha qualcosa da
cambiare nel proprio cuore, nel proprio pensare, nel
proprio agire. Solo così la civiltà dell' amore potrà
affermarsi. Quali sono dunque le priorità pastorali
delle Chiese di Sicilia? Stiamo cercando di muoverci
su tre direzioni: i giovani, la famiglia, il territorio.
Giovani significa trasmissione della fede e non
sempre gli adulti ci riescono. Ma anziché lamentarsi
che i giovani sono meno presenti, cerchiamo di
essere autentici testimoni del Vangelo e dei suoi
valori: la stabilità della famiglia, il rispetto della vita, l'
impegno di solidarietà e di servizio agli altri. Ancora
una volta ci viene in soccorso l' esempio di don Pino,
che per i giovani ha avuto sempre una sollecitudine
particolare. La famiglia poi è la cellula della società e
della Chiesa. Se questa cellula impazzisce, tutto il
corpo sociale ne risente. E anche quello ecclesiale.
Infine il territorio. Se ci estraniamo dal territorio, come
si fa ad affermare che siamo impegnati nella
costruzione del regno di Dio in mezzo agli uomini? Il
territorio, dunque, ci interpella e il nostro impegno non
può non tener conto delle problematiche della polis ,
non perché vogliamo creare una società teistica, ma
perché il Vangelo deve essere il lievito che fermenta
la pasta. Quali aspetti della predicazione di papa
Francesco sente più direttamente rivolti alle Chiese
dell' Isola? Gli appelli all' autenticità della vita
cristiana. I vescovi latinoamericani hanno detto a più
riprese che la loro società è profondamente marcata
dalle conseguenze del peccato. Onestamente non
siamo stati capaci di dirlo anche qui in Italia. Quando
vediamo la corruzione dilagante, il declino della
famiglia, l' esplodere della droga, la crisi dei valori non
possiamo tacere. Quindi credo che papa Francesco ci
stia incoraggiando a una coerenza di fede che deve
essere manifestata con i fatti. In fondo non è perché
siamo cristiani che siamo in queste condizioni, ma
perché non lo siamo stati abbastanza.
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Lun 20/05/2013 Alqamah Pagina 13
Beatificazione Padre Puglisi
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Lun 20/05/2013 Alqamah Pagina 13
In attesa del 25 maggio per la Beatificazione di
Padre Pino Puglisi
PALERMO.Ci siamo. La data che in molti, tra fedeli e
laici, attendevano con ansia è finalmente arrivata.
Avverrà sabato 25 maggio alle ore 10.30, la cerimonia
di Beatificazione di Padre Pino Puglisi, il sacerdote di
Brancaccio ucciso per mano mafiosa il 15 settembre
1993. La cerimonia, inizialmente prevista allo Stadio
Barbera, è stata spostata al Foro Italico, a causa dell'
altissimo numero di partecipanti che accorreranno da
tutte le parti d' Italia per assistere alla celebrazione
che ufficializzerà il primo martirio di mafia riconosciuto
dalla Chiesa Cattolica. Saranno oltre mille i volontari
che forniranno il loro supporto , tra scout, addetti della
protezione civile, Ministri straordinari della Comunione
e accompagnatori, addetti alle sagrestie e delle
autorità e, secondo le previsioni, in ottantamila
prenderanno parte all' evento che sarà ripreso e
trasmesso in diretta su rai 1. "Si tratta di un evento
significativo per la nostra Arcidiocesi e per l' intera
Sicilia" , ha dichiarato il vescovo ausiliare, monsignor
Carmelo Cuttitta, a capo della macchina
organizzativa. "L' augurio e' che tale evento possa
essere vissuto in pienezza e chi viene da fuori possa
trovare ospitalità e conforto da parte di tutti noi come
in passato in occasione di altri eventi simili" . E se ci si
aspettava che la cerimonia venisse celebrata dal
cardinale palermitano Paolo Romeo, ci si sbagliava di
grosso. Papa Francesco, spiazzando tutti con una
scelta del tutto inedita, ha designato come suo
rappresentante, il cardinale Salvatore Di Giorgi,
predecessore di Romeo alla guida dell' Arcidiocesi di
Palermo, che ha indagato sotto il pontificato di
Benedetto XVI sulla vicenda Vatileacks.
Beatificazione Padre Puglisi
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Lun 20/05/2013 LiveSicilia Pagina 13
Beatificazione Padre Puglisi
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Lun 20/05/2013 LiveSicilia Pagina 13
Torna "Io nato dopo le stragi" Ecco il bando del
concorso
Bandita la seconda edizione del concorso: quest' anno, l' iniziativa è dedicata alla
memoria di don Pino Puglisi nel 20° anniversario della sua morte. Invitati a
partecipare gli studenti delle scuole siciliane di ogni ordine e grado. L' opera migliore
sarà premiata nel corso della 6^ edizione del "Festival della Legalità"
PALERMO - La legalità nella didattica. Per il secondo
anno consecutivo, il "Festival della Legalità" - in
programma a settembre a Villa Filippina, a Palermo -
darà voce alle emozioni degli studenti di ogni ordine e
grado delle scuole siciliane attraverso il concorso "Io
nato dopo le stragi". I ragazzi sono invitati a
partecipare in prima persona o in gruppo alla
commemorazione di eventi che, a partire dalle stragi
di Capaci e di via D' Amelio, hanno cambiato
radicalmente la storia di Palermo e dell' Italia intera. Il
concorso offre agli studenti siciliani la possibilità di
esprimere, attraverso la tecnica espressiva ritenuta
più idonea, il proprio concetto di legalità con
particolare riferimento all' omicidio di Padre Puglisi di
cui il prossimo 15 settembre ricorre il 20° anniversario
della morte. I lavori pervenuti saranno giudicati da un'
apposita Commissione, che premierà il migliore nel
corso della 6^ edizione del "Festival della Legalità".
VISIONA E SCARICA IL BANDO DI CONCORSO.
Beatificazione Padre Puglisi
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Lun 20/05/2013 BlogSicilia Pagina 13
Beatificazione Padre Puglisi
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Lun 20/05/2013 BlogSicilia Pagina 13
il papa ai vescovi siciliani a pochi giorni dalla beatificazione di puglisi.
Bergoglio come Wojtyla: "Contro la mafia
testimonianza più chiara"
"Una testimonianza più chiara e più evangelica contro
la mafia", l' invito ad una maggiore e più energico
impegno contro la criminalità arriva da Papa
Francesco ai vescovi siciliani in una settimana
cruciale per l' Isola, nei giorni in cui si ricordano
vittime la cui vita è stata e continua ad essere
testimonianza di legalità e verità, di lotta per una
Terra libera dalle briglie del malaffare. Il 23 maggio
sarà il 21° anniversario della Strage di Capaci, in cui
morirono il giudice Giovanni Falcone, la moglie
Francesca Morvillo e i tre uomini di scorta, Antonio
Montinaro, Rocco Dicillo, Vito Schifani. Palermo
accoglierà oltre 20mila studenti che prenderanno
parte ai diversi appuntamenti in programma. Appena
due giorni dopo, il 25 maggio, ancora a Palermo verrà
proclamato beato il primo martire di mafia
riconosciuto dalla Chiesa, Padre Pino Puglisi. Il
magistrato e il prete umile che sfidò Cosa nostra.
Entrambi uniti da un obiettivo comune, riscrivere il
futuro della Sicilia sfuggendo alla facile
rassegnazione, alla codarda accondiscendenza che
induce a pensare che il destino sia già tracciato, tanto
per le persone quanto per i luoghi in cui vivono. "La
mafia è un fenomeno umano e come tutti i fenomeni
umani ha un principio, una sua evoluzione e avrà
quindi anche una fine" spiegava Giovanni Falcone a
chi gli chiedesse quale esito avrebbe avuto la grande
battaglia di cui era primo protagonista. La mafia
sarebbe stata sconfitta. Non aveva dubbi neanche
Padre Puglisi, ucciso 'in odium fidei' (in odio alla fede,
ndr) proprio perché credeva che "se ognuno fa
qualcosa allora si può fare molto". L' esempio di
questi due grandi uomini è diventato il manifesto dei
siciliani che non vogliono più vergognarsi del posto in
cui sono nati. E che sono stufi di avere paura, di far
finta di non vedere, di dover minimizzare. E se la
Chiesa può contribuire al cambiamento delle
coscienze, allora è arrivato il momento di farlo
davvero. E' la strada indicata da Papa Bergoglio, che
si è rivolto ai vescovi siciliani a margine della visita
"ad limina" compiuta oggi dalla Conferenza
Episcopale Italiana. A riferire il contenuto dell' incontro
è monsignor Salvatore Pappalardo, arcivescovo di
Siracusa intervistato dalla Radio Vaticana.In Sicilia
"ovviamente c' e' la mentalità malavitosa - ha
dichiarato il presule - c' è ed è diffusa. Questo glielo
abbiamo detto al Papa ma c' è un' attenzione per la
Beatificazione Padre Puglisi
Chiesa che non possiamo nascondere". I presuli, oltre
alle considerazioni sulla mafia ha "anche raccontano
le cose belle che ci sono". E da parte sua Francesco
ha unito i due aspetti nel suo invito alla chiesa locale
a "dare una testimonianza più chiara e più
evangelica". "Siamo noi che dobbiamo farlo - ha
commentato monsignor Pappalardo aggiungendo -
questo il Papa lo ha sottolineato, ce lo ha detto
anche".
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Lun 20/05/2013 larepubblica.it (Palermo) Pagina 13
Beatificazione Padre Puglisi
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Lun 20/05/2013 larepubblica.it (Palermo) Pagina 13
Il pm Di Matteo accusa la Chiesa "Contro la mafia
ha fatto poco"
Il magistrato è intervenuto a una cerimonia dedicata a Don Puglisi: "Purtroppo anche
le istituzioni ecclesiastiche non si dimostrarono in passato del tutto insensibili alle
istanze di Cosa nostra"
"La Chiesa non combatte e non ha combattuto
abbastanza il fenomeno mafioso". Lo ha affermato il
pm antimafia Nino di Matteo intervenendo a Palermo
nel corso di una cerimonia di commemorazione di don
Pino Puglisi, sacerdote assassinato dalla mafia.
"faccio mie le recenti affermazioni di Don Ravasi - ha
proseguito Di Matteo - laddove esorta la Chiesa ad
essere una spina nel fianco della mafia. In queste
parole, che apprezzo, ho colto una sorta di
autocritica. Purtroppo anche le istituzioni
ecclesiastiche non si dimostrarono in passato del tutto
insensibili alle istanze di Cosa nostra". LEGGI / Il
papa alla chiesa siciliana: più chiarezza sulla mafia
"Da cittadino siciliano e da cristiano coltivo una
speranza, che la Chiesa sappia riappropriarsi dei suoi
mezzi e delle sue forze per combattere il metodo
clientelare-mafioso dell' esercizio del potere", ha
aggiunto il pm antimafia. Parlando dell' omicidio di
don Puglisi, Di Matteo ha puntato il dito contro l'
atteggiamento di quella parte della Chiesa "che non
lottava, ma cercava compromessi". Oggi le cose sono
cambiate, ha aggiunto, ma "si deve ancora perseguire
un cambiamento attraverso un' assunzione di
responsabilità della Chiesa che non deve delegare ad
altri, alle forze di polizia nè alle istituzioni la lotta al
malaffare".
Beatificazione Padre Puglisi
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Mar 21/05/2013 BlogSicilia Pagina 13
Beatificazione Padre Puglisi
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Mar 21/05/2013 BlogSicilia Pagina 13
Papa Bergoglio come Wojtila: la mafia non è mai
Chiesa
Il fermo e deciso richiamo di Papa Francesco al clero
siciliano ed ai suoi vertici sulla ferma condanna alla
mafia ed alla criminalità organizzata che ancora
imperversa nell' Isola, riapre una ferita mai chiusa all'
interno della Chiesa, ribadendo, con nettezza, che
nessuna zona grigia, nessuna contiguità, nessuna
complicità, e neppure nessuna assoluzione, può
giungere a salvificare chi di mestiere ammazza,
rapina, pratica l' usura, sfrutta uomini e donne o
commercia in droga. Un intervento opportuno e
puntuale alla vigilia della beatificazione di don Pino
Puglisi, il parroco anti mafia trucidato a Brancaccio a
causa del suo impegno civile e del suo rifiuto ad ogni
forma di compromesso con i criminali che da sempre
imperversano nel quartiere e che non si fanno
scrupolo di arruolare centinaia di giovanissimi
"soldati" nella loro lotta allo Stato ed alle regole della
convivenza civile. Ma il richiamo di Papa Bergoglio
arriva anche a 20 anni dal famoso anatema contro la
mafia lanciato da Papa Giovanni XXIII ad Agrigento,
quando, con la meravigliosa cornice dei templi greci
alle spalle, non esitò in mondovisione a pronunciare
le prime nette parole di condanna contro i mafiosi che
un Pontefice avesse mai pronunciato; e non dal suo
comodo pulpito vaticano, ma dal cuore della Sicilia
più esposta all' aggressione mafiosa, spezzando un
imbarazzante silenzio che durava da secoli. Un
silenzio gravato da mille complicità, dalla visione della
mafia quale sostituta di uno Stato spesso assente,
soprattutto nei paesi più sperduti dell' entroterra, e
con la quale dunque bisognava dialogare, fino al
punto di sfiorare la connivenza accettandone le
sanguinarie regole. Un silenzio lungo anni, spezzato
solo dal coraggio di tanti giovani preti che hanno
pagato durissimi prezzi per il loro coraggio, arrivando,
come nel caso di don Puglisi a perdere la vita solo
per aver osato rifiutare il ricatto mafioso, mentre lo
Stato abbandonava a sè stesse intere città e quartieri
in Sicilia ed a Palermo in particolare. Ecco perchè il
richiamo di Bergoglio oggi diventa un imperativo per
la Chiesa siciliana; un ordine morale rispetto al quale
non sono ammesse eccezioni o tentennamenti. Una
Chiesa, o parte di essa, che non condanna e
combatte la mafia è una Chiesa che ha tradito la sua
missione, una Chiesa che ha ceduto la propria
supremazia morale e che ha abdicato al suo mandato
pastorale. Per queste ragioni la Sicilia intera deve
essere grata a Papa Bergoglio, capace di accendere i
Beatificazione Padre Puglisi
riflettori del mondo intero sul cancro che aggredisce la
nostra terra, condannandolo alla maledizione eterna
e, soprattutto, alzando quella voce che troppo spesso
è invece nell' Isola timida e colpevolmente silente.
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Mar 21/05/2013 Rosalio Pagina 13
Beatificazione Padre Puglisi
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Mar 21/05/2013 Rosalio Pagina 13
Si presenta "Beato fra i mafiosi" alla Chiesa
valdese
Alle 17:45 verrà presentato presso il salone della
Chiesa valdese (via Spezio, 43) il libro Beato fra i
mafiosi su don Pino Puglisi, che verrà proclamato
beato e martire sabato. Interverrà con gli autori
Francesco Palazzo e Augusto Cavadi Rosaria
Cascio. Introdurrà e modererà Ciccio Sciotto, pastore
valdese. Testimonianza di Giampiero Tre Re, teologo
amico di padre Puglisi.
Beatificazione Padre Puglisi
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Mar 21/05/2013 La Nuova di Venezia e Mestre Pagina 27
MARTEDÌ 21 MAGGIO 2013 LA NUOVA Spinea ❖ Mirano ❖ Noale 27
Banda di ladri maratoneti
Auto degli atleti svuotate
Mirano, allarme degli organizzatori delle manifestazioni sportive
Si vestono da “runners” e aprono i mezzi con i telecomandi clonatori
di Filippo De Gaspari
◗ MIRANO
Finti maratoneti intrufolati
nelle gare: si aggirano tra le auto
dei partecipanti, in tenuta
sportiva, ma in realtà sono ladri
professionisti. Uno scenario
perfetto per agire indisturbati
alla luce del sole: un parcheggio
pieno, il viavai di atleti,
i proprietari delle vetture
pronti ai nastri di partenza e
l’attenzione del pubblico tutta
spostata sulla corsa. Intanto la
banda dei finti podisti può passare
in rassegna le auto incustodite
e rubare tutto, senza
destare sospetti.
L’ultima volta è successo venerdì,
al quartiere Aldo Moro
di Mirano, alla partenza della
prima edizione della “Corri su
e zo par el Taio” organizzata
da Asd Barizza Sport e Centro
nazionale Libertas. Per non dare
nell’occhio i ladri hanno evitato
anche di scassinare le portiere,
servendosi di un telecomando
“passepartout” che intercetta
le frequenze delle
aperture centralizzate, ne copia
la traccia ed è in grado di
replicarla. In questo modo a
◗ MARTELLAGO
Per il Movimento 5 Stelle a
Martellago si presenterà Antonio
Santoliquido 51 anni,
Perché si è candidato a sindaco
di Martellago?
«Sono stato eletto a maggioranza
assoluta dopo le primarie
tenute con due votazioni
successive nello scorso dicembre.
Vogliamo costruire e cambiare
il volto esteriore del nostro
comune: sinora ne è stata
travisata la fisionomia con
uno scempio del territorio senza
precedenti».
Quali saranno le prime tre
cose concrete che farà nei primi
cento giorni se sarà eletto?
«Un bilancio partecipativo
per facilitare il confronto e decidere
le scelte, puntare su co-
tutti è sembrato che quelli intenti
ad armeggiare nel bagagliaio
delle auto in sosta fossero
i proprietari. Invece erano
ladri, che agivano simultaneamente
e che hanno recuperato
un bel bottino.
Almeno una decina i furti
messi a segno in pochi minuti.
Amara la sorpresa per i podisti
a fine gara. Hanno trovato le
vetture come le avevano lascia-
municazione e trasparenza anche
attraverso internet che dovrà
essere gratis per tutti, recupero
degli spazi sociali e riesaminare
il Piano d’assetto del
Martellago, i “grillini”
«In ottomila per la diretta»
◗ MARTELLAGO
Seimila persone collegate in
streaming. Dal Movimento 5
Stelle di Martellago arrivano i
dati delle persone che venerdì
hanno seguito dalla rete in diretta
via streaming il comizio
di Beppe Grillo in piazza Bertati.
Se per i numeri di presenti
c’è un po’ di polemica sui social
network fra chi sostiene
che non si arrivasse ai 500 e chi
parla di quasi 2 mila persone,
sul blog di Grillo si sono collegate
migliaia di persone. Gli gli
Beatificazione Padre Puglisi
Le corse podistiche sono nel mirino di una banda specializzata
te, ma vuote. Durante la corsa
sono sparite autoradio, cd, navigatori
satellitari, telefonini,
computer di atleti che tornavano
dal lavoro, borselli con denaro,
documenti e perfino le
stesse borse con il cambio.
Ai più non è rimasto che salire
in auto e passare dai carabinieri
a sporgere denuncia, ancora
in tenuta da gara. Eppure
i controlli non erano mancati,
territorio (Pat), dicendo basta
al consumo del suolo».
La crisi sta mordendo le famiglie
e i trasferimenti statali
sono sempre meno. Come
continuare a garantire i servizi
ai cittadini senza toccare le
loro tasche?
«Introdurre alcune misure a
sostegno del reddito delle giovani
coppie con figli, realizzare
un piano di edilizia popolare
e agevolata, definire delle
forme di convenzione sui prezzi
degli affitti. Un occhio di riguardo
avranno gli anziani e
sarà favorito l’associazionismo».
Anche i commercianti e gli
imprenditori sono in difficoltà.
Quale ruolo dovrà avere il
Comune per continuare a garantire
l’occupazione ed evi-
ma distinguere i proprietari
delle automobili dai predoni
non è stato semplice. Non è
neppure la prima volta che accade
e sempre in occasione di
manifestazioni sportive.
Era successo, in analoghi appuntamenti,
anche a Noale,
Scorzè e in Riviera, con le auto
dei maratoneti derubati mentre
i proprietari sudavano verso
il traguardo. Tanto che gli
organizzatori parlano di una
vera e propria banda specializzata
in razzie durante gli eventi
sportivi.
«La raccomandazione»,
spiega Giuliano Barizza, uno
degli organizzatori, «è di non
lasciare nulla in vista in macchina,
non chiudere con il telecomando,
ma con la chiave oppure
controllare che il segnale
non venga copiato». Come?
Appena chiusa l’auto con il
classico dei bip-bip, controllare
che la vettura non lampeggi
più, non oltre il dovuto. Altrimenti
significa che il segnale
del telecomando è appena stato
clonato. Per molti podisti
non è stato il meteo il peggior
disagio delle ultime corse.
martellago verso le elezioni / 5
Santoliquido (M5S): «Stop
allo scempio del territorio»
Antonio Santoliquido
attivisti di Martellago, infatti,
parlano di una media di 8 mila
persone fra internet e i presenti
in piazza, con un picco di 10
mila totali. La diretta su internet
ha visto la trasmissione sia
dell’intervento di poco più di
tre quarti d’ora del leader del
Movimento 5 Stelle, arrivato
in piazza poco dopo le 17 e poi
ha spaziato su tutti i temi della
politica nazionale, che la presentazione
al pubblico dei candidati
sindaco di Martellago
Antonio Santoliquido e Pianiga
Massimo Nacchi. (a.rag.)
◗ SCORZÈ
Ora c’è anche un comitato di
cittadini coontro l’impianto di
biogas di 999 kilowatt di origine
agricola in via Frattin a Gardigiano.
Nei giorni scorsi un
gruppo di circa cento persone
ha deciso di unirsi in via ufficiale
e come referente è stato scelto
un avvocato, Marco Tiffi. Alla
riunione era presente pure
l’assessore all’Ambiente Albino
Luise, che ha confermato
quanto già deciso dalla giunta
ancora in aprile, ovvero la con-
©RIPRODUZIONERISERVATA
tare la chiusura di negozi e
imprese?
«Crediamo nella concessione
di prestiti di microcredito a
tasso agevolato per lo sviluppo
dell’imprenditoria privata e garantire
liquidità ai commercianti
in difficoltà. Si devono
dare degli incentivi per chi assume
facilitando l’accesso al
credito con convenzioni con le
banche, ridurre il carico fiscale,
creare un fondo destinato
alle microimprese».
Nei prossimi anni è prevista
l’apertura del casello del
Passante e delle tangenziali
di collegamento. Come cambierà
il centro di Martellago?
È possibile immaginare una
sua chiusura?
«Una chiusura del centro si
può già fare ora in parte ma in
A Scorzè nasce un comitato
contro la centrale a biogas
trarietà al progetto. «Ma la Regione»
spiega Tiffi «sarebbe disposta
a dire sì, purché l’impianto
sia spostato di alcuni
metri dalla vicina Villa Frattin.
Noi, invece, siamo contrari per
i motivi che già il Comune di
Scorzè ha evidenziato, come i
problemi di viabilità, le vie
d’accesso non sono sufficienti
e le strade pericolose e, di fatto,
il progetto di biogas sorgerebbe
a poca distanza dal paese.
Crediamo che non sia utile a livello
collettivo, ci possono essere
odori e rumori». (a.rag.)
in breve
MIRANO
Serata del Club
alpino italiano
■■ Venerdì alle 20.45 nel
teatro di Villa Belvedere
“Eccezionale normalità”,
serata proposta dal Club
alpino italiano con la
presenza di Gianfranco
Corradini, socio Cai di
Bassano che nel 1977 ha
perso interamente la
gamba sinistra e subito
fratture e lesioni agli altri
arti. Ingresso libero.
SPINEA
Attenzione
al senso unico
■■ Senso unico alternato
dalle 8 alle 17 fino a
martedì 28 maggio lungo
la provinciale 36 via
Costituzione per i lavori di
allargamento della strada.
Il tratto interessato sarà
tra la rotatoria Zigaraga -
Rossignago fino al ponte
sul rio Cimetto.
SPINEA
Don Puglisi
e la lotta alle mafie
■■ In occasione della
beatificazione di don
Giuseppe Puglisi il
coordinatore regionale di
Libera, don Luigi Tellatin,
interverrà sabato 25
maggio, dalle 15.30 alle 18,
all’oratorio Giovanni
Paolo II di Spinea. Seguirà
la visione del film “Alla
luce del sole”. Ingresso
libero.
futuro non sarà più agevole di
oggi. Stiamo studiando la possibilità
di moderare il traffico
di attraversamento che, purtroppo,
rimarrà aumenterà
l’inquinamento acustico e delle
polveri: servirà un miglior
servizio di trasporto pubblico».
Come intende rilanciare e
ravvivare le frazioni?
«Cercheremo di farci carico
dei problemi di fasce deboli
della popolazione, investendo
sull’aiuto alla persona e su tipi
di lavoro che si occupino degli
altri, come il sociale e l’associazionismo
di cooperative».
Un progetto che le piacerebbe
realizzare a lungo termine?
«Vorrei rivitalizzare il Parco
Laghetti e vedo con favore un
ampliamento dell’area intorno
alla piscina comunale per
creare un luogo di svago e relax.
Per la gestione, penserei a
del personale qualificato reperito
tra gli iscritti alle liste di
mobilità, cassaintegrati e disoccupati
per creare opportunità
di lavoro».
Alessandro Ragazzo
vetrego
Proteste
per lo schianto
del container
◗ VETREGO
Polemica a Vetrego dopo lo
schianto in strada di un container
sospeso in aria in un cantiere.
Il cassone, attaccato con
un cavo a una gru, è caduto a
causa del vento forte, schiantandosi
a terra sopra il marciapiede
pubblico, tra la strada e
il cantiere. È accaduto giovedì
nella zona residenziale di via
Cà Rezzonico. Tutti nel quartiere
sono concordi nel dire
che poteva essere la cronaca di
una tragedia: una fortuna che
in quel momento non vi fossero
pedoni sul marciapiede.
Nel quartiere l’episodio sembra
la classica goccia che ha
fatto traboccare il vaso. Molte
le proteste degli abitanti: molti
di loro lamentano da mesi, anche
nei confronti del Comune,
una situazione di degrado, incuria
e insicurezza al limite.
«Da tempo siamo al buio», lamentano,
«con cantieri in stato
di abbandono. In uno c’è
perfino un’enorme pozza d’acqua
dove cominciano a proliferare
zanzare e topi. Adesso anche
una tragedia sfiorata con
un container crollato a terra.
Quel cassone penzolava da
mesi sopra il cantiere. Siamo
stanchi di queste situazioni: ci
portiamo dietro i disagi da mesi,
tutti segnalati, ma nessuno
interviene». (f.d.g.)
la scheda
Allarme incendio alla Safilo
ma la colpa era della polvere
◗ SANTA MARIA DI SALA
Scatta l’allarme antincendio
alla Sàfilo di Santa Maria di Sala.
Squadre di vigili del fuoco
si dirigono in forze verso lo stabilimento
di occhiali sulla Noalese.
Sul posto però manager,
operai e pompieri possono
tirare tutti insieme un sospiro
di sollievo: si trattava di
un falso allarme. Nessun principio
d’incendio all’interno
del capannone industriale, solo
una nube di polvere provocata
dalle pulizie che ha attiva-
Antonio Santoliquido ha 51 anni,
sposato e padre di due figli, un
maschio e una femmina. È il
candidato del Movimento 5
Stelle, che alle elezioni di
Martellago si presenterà da solo,
come sempre avviene per questo
movimento. Nato a Napoli, si è
trasferito a Mestre nel 1966. Una
volta sposatosi, è andato ad
abitare a Olmo, dove ancora
risiede. Dopo essersi diplomato
geometra ha iniziato a lavorare.
Nel frattempo ha continuato gli
studi e si è laureato in
Urbanistica e in Scienze Sociali.
Ora frequenta la facoltà di
Psicologia all’Università
Pontificia Salesiana. È impiegato
tecnico in un ente pubblico dal
1985. Per mancanza di tempo
libero va poco al cinema, anche se
i suoi generi preferiti sono i film
d’azione e di fantascienza. Tra le
letture, preferisce i testi di
Sigmund Freud, Carl Gustav Jung
e Carl Rogers. Ama molto il mare
e tra le località preferite ci sono
Ischia, Procida oltre alla
Sardegna.
to un sensore di fumo. È accaduto
l’altra sera, verso le 22,
all’interno dei reparti dell’industria
dell’occhiale: in questi
giorni nello stabilimento fervono
preparativi in vista
dell’arrivo di alcuni illustri
ospiti in ambito societario.
Durante le manutenzioni straordinarie
alcuni strumenti da
lavoro hanno alzato una densa
nube di polvere che ha fatto
scattare l’allarme antincendio
collegato direttamente alla
centrale operativa dei vigili
del fuoco. (f.d.g.)
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Mar 21/05/2013 La Nuova di Venezia e Mestre Pagina 27
in breve
MIRANO Serata del Club alpino italiano Venerdì alle
20.45 nel teatro di Villa Belvedere "Eccezionale
normalità", serata proposta dal Club alpino italiano
con la presenza di Gianfranco Corradini, socio Cai di
Bassano che nel 1977 ha perso interamente la
gamba sinistra e subito fratture e lesioni agli altri arti.
Ingresso libero. SPINEA Attenzione al senso unico
Senso unico alternato dalle 8 alle 17 fino a martedì 28
maggio lungo la provinciale 36 via Costituzione per i
lavori di allargamento della strada. Il tratto interessato
sarà tra la rotatoria Zigaraga - Rossignago fino al
ponte sul rio Cimetto. SPINEA Don Puglisi e la lotta
alle mafie In occasione della beatificazione di don
Giuseppe Puglisi il coordinatore regionale di Libera,
don Luigi Tellatin, interverrà sabato 25 maggio, dalle
15.30 alle 18, all' oratorio Giovanni Paolo II di Spinea.
Seguirà la visione del film "Alla luce del sole".
Ingresso libero.
Beatificazione Padre Puglisi
Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 195 di 362

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Mar 21/05/2013 La Repubblica (ed. Palermo) Pagina 1
La serata
Il pub diventa radio
con le canzoni
di Mandreucci e Vella
VASSILY SORTINO
A PAGINA XI
@
palermo.it
Viaggio
fotografico
nelle miniere
abbandonate
PALERMO
MARTEDÌ 21 MAGGIO 2013
palermo.repubblica.it
Lo sport
Zamparini riparte
da Sannino
oggi l’incontro
MASSIMO NORRITO
A PAGINA X
REDAZIONE DI PALERMO Via Principe di Belmonte, 103/c | 90139 | tel. 091/7434911 | fax 091/7434970 | CAPO DELLA REDAZIONE ENRICO DEL MERCATO | VICARIO FABRIZIO LENTINI | INTERNET e-mail: palermo@repubblica.it |
SEGRETERIA DI REDAZIONE tel. 091/7434911 dalle ore 9.30 alle ore 21.00 | TAMBURINI fax 091/7434970 | PUBBLICITÀ A. MANZONI & C. S.p.A. | Via Principe di Belmonte, 103/c | 90139 PALERMO | tel. 091/6027111 | fax 091/589054
Le cifre relative al periodo 2011-2012. La neo responsabile Michela Stancheris: “Adesso si cambia, basta con gli organizzatori dietro la porta”
Turismo, il bancomat Regione
L’assessorato-impresario: per i concerti spesi 4 milioni senza gare
E Russo attacca il governatore
“Inchiesta sull’elenco delle polemiche”
Manager
della Sanità
in pole gli uscenti
graditi a Crocetta
A PAGINA III
SARA SCARAFIA
N
OVANTA dipendenti senza
ufficio pagati dal Comu-
ne per non lavorare: ci so-
no i 28 della Statistica, gli 11 del
settore Fondi europei e i 18 dell’ufficio
Autonomo per la sicurezza.
Senza sede definitiva pure i 20
della Toponomastica e lo staff
“emergenze” della Protezione civile.
Un esercito al quale si uniscono
i tecnici del condono edilizio
spediti al polo tecnico di via Ausonia
per provare a smaltire le 54 mila
pratiche arretrate: peccato non
abbiano nemmeno le scrivanie.
A PAGINA V
ANTONIO FRASCHILLA
I
L TURISMO usato come un
bancomat: grazie al meccani-
smo dei fondi riservati dell’as-
sessore, spesi tra il 2011 e il 2012
quattro milioni di euro per acquistare
198 concerti, da Carta a Scanu
o Simone, oppure per promuovere
direttamente manifestazioni
“turistiche” come convegni
e passeggiate a cavallo. «Mai
più impresari alla mia porta», dice
il neo assessore Stancheris.
A PAGINA II
Il dossier
Chi sale e chi scende
nell’olimpo dei promoter
CRISTOFORO SPINELLA
UATTORDICIMILA euro per
Qportare Marco Carta ad Avola
o Nek a Alcara Li Fusi, o poche
migliaia per le sfilate dei carretti
siciliani o una serata a base di salsa
(quella da ballare) a Spadafora.
SEGUE A PAGINA II
Dalla Statistica all’ufficio Sicurezza: ecco settori e impiegati coinvolti
Imboscati o senza scrivania
novanta comunali pagati a vuoto
Beatificazione Padre Puglisi
Dentista al lavoro
Chiuso lo studio di Carmelo Comandè
era stato eletto nelle liste dei Verdi
Faceva il dentista
senza la laurea
denunciato
un ex consigliere
della Provincia
SALVO PALAZZOLO
A PAGINA VI
Il racconto
“Adesso giochi su una nuvola”
L’addio dei bimbi a Gianluca
Ivan Irrera con il figlio Gianluca (foto tratta da facebook)
GIUSI SPICA
IANLUCA con le ali. «Gianluca su una nuvola». Gianluca col pallone
al piede. Gianluca che difende il suo compagno di banco. Gian-
G
luca che «anche se hai avuto una vita corta, l’hai saputa vivere».
Gianluca che coi suoi occhi azzurri ha fatto perdere la testa a tutte le ragazzine
della classe. «Farai innamorare anche gli angeli del paradiso».
Quando mamma Antonella vede quei disegni e le lettere sul cartellone
blu che i compagnetti e le loro mamme hanno appeso sul muro, fuori dalla
camera ardente, il suo volto stanco si allarga in un sorriso.
SEGUE A PAGINA VI
Il reportage
L’invasione annunciata
dei don Puglisi-boys
ANTONELLA ROMANO
UALCUNO verrà da
QAmsterdam, come
Tineken-de-Val,
che ha chiesto alla Curia di
essere ospitato in una delle
strutture a disposizione
dei ragazzi. Gemma La Zita
è una giovane scout di
Napoli: parteciperà alla
beatificazione con tutto il
suo gruppo. Andrea Vassallo,
26 anni, è ingegnere
biomedico a Genova.
SEGUE A PAGINA VII
Centoventi anni fa la fondazione
Fasci e socialisti
nascite parallele
A PAGINA IX
Il caso
Candidature
e minacce
le telefonate
che scuotono il Pd
EMANUELE LAURIA
C
I SARANNO probabilmente
un ministro, Gian-
piero D’Alia, il presidente
della Regione Crocetta e autorevoli
esponenti del Pd quali Davide
Zoggia e Beppe Lumia fra i teste
dell’inchiesta agrigentina per
tentata estorsione ai danni dell’ex
consigliere comunale Peppe
Arnone. «È un’ipotesi che stiamo
valutando anche se siamo ancora
all’inizio dell’indagine», conferma
il procuratore Renato Di
Natale. Una sfilata di big resa necessaria
dal contenuto delle intercettazioni
che, oltre ad animare
velenose campagne di
stampa, scuotono un partito democratico
che, a fari spenti, si avvicina
al congresso. Ora ci sono
due navigati uomini del Pd, Angelo
Capodicasa e Vladimiro Crisafulli,
a chiedere chiarezza, a interrogare
vertici e protagonisti su
un affaire dai contorni ambigui,
che comprende minacce, ricatti,
una lotta politica senza esclusione
di colpi e persino il sospetto di
un attacco “telecomandato” a un
magistrato in corsa per il posto di
procuratore capo di Catania.
È una storia che più si dipana
più inquieta. La scena è quella
della campagna elettorale per le
regionali, ed è raccontata dalle
telefonate fatte a settembre da
Arnone, intercettato perché
coinvolto in un procedimento
per corruzione in atti giudiziari.
L’ex consigliere comunale, vicino
a Lumia e Crocetta, prende
male la possibile esclusione dalle
liste e agita come una clava un
manifesto (mai divulgato) in cui
si parla, tra l’altro, di «pubblici
abbracci del candidato governatore
con imprenditori denunziati
per appalti truccati».
SEGUE A PAGINA IV
La cultura
Gli scrittori siciliani
oltre il mito Camilleri
ELEONORA LOMBARDO
È UNA nuova leva
di scrittori sicilia-
C’
ni dietro il trono
di Re Camilleri che prova a
raccontare la Sicilia in modo
diverso. Sono gli scrittori
pubblicati di recente dalle
grandi casi editrici che,
come dice un editor di Feltrinelli
«stanno facendo i
conti con la grande tradizione
siciliana» spostando
lo sguardo più avanti.
A PAGINA VIII
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Mar 21/05/2013 La Repubblica (ed. Palermo) Pagina 1
Il reportage.
L' invasione annunciata dei don Puglisi-boys
QUALCUNO verrà da Amsterdam, come Tineken- de-
Val, che ha chiesto alla Curia di essere ospitato in
una delle strutture a disposizione dei ragazzi. Gemma
La Zita è una giovane scout di Napoli: parteciperà alla
beatificazione con tutto il suo gruppo. Andrea
Vassallo, 26 anni, è ingegnerebiomedico a
Genova.SEGUE A PAGINA VII.
Beatificazione Padre Puglisi
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Mar 21/05/2013 La Repubblica (ed. Palermo) Pagina 7
la Repubblica PER SAPERNE DI PIÙ
CRONACA
@
MARTEDÌ 21 MAGGIO 2013
www.diocesipa.it
www.palermo.repubblica.it
PALERMO
ADRIANA FALSONE
UNA imponente macchina organizzativa
per la Beatificazione
di Padre Pino Puglisi, primo
martire della mafia, sabato prossimo
alle 10,30 sul prato del Foro
Italico. Più di dieci volontari dell’associazione
Erripa sono al lavoro
da quasi tre mesi alla segreteria
organizzativa della manifestazione.
Il centralino squilla in
continuazione, c’è chi chiama
per una informazione, chi per un
pass speciale per il pullman e chi
per sapere se verrà Papa Francesco.
Fino ad oggi, hanno accreditato
65 mila persone, suddividendole
per appartenenza (diocesani,
laici, movimenti) o zona
geografica. Adesso che non è più
necessario il pass, si aspettano
tra le 80 e le 100 mila.
Francesco D’Antoni ha 25 anni,
originario di Messina, nel ca-
“NOI SCOUT SAREMO TANTI”
Emanuela Majmone
I volti
“DA MILANO, CON LA PROF”
Alessandra Sarina
Arrivano i don Puglisi boys
con chitarra e sacco a pelo
saranno almeno in ventimila
Rap e gospel al veglione della vigilia
ANTONELLA ROMANO
NE APPROFITTA per tornare a Palermo,
sua città natale: «Non si
può non essere presente per un
evento così importante come la
beatificazione di un sacerdote palermitano,
una persona che si è
occupata dei giovani, esempio di
vita cristiana». E da tutta Italia tantissimi
dirigenti scolastici di istituti
intitolati al prete antimafia
hanno chiesto di essere presenti
con alunni e genitori perché «don
Puglisi è una figura che travalica
tutti i confini». Si prevede una festa
di popolo, colorata, con le magliette
prestampate, le chitarre
per accompagnare cori e canti, i
concerti rapper e gospel al veglione
serale in programma per la vigilia,
sul terreno confiscato di via
Ficodindia, dove sorgerà la nuova
chiesa: arriveranno almeno in 20
mila, con gruppi organizzati di
scuole, parrocchie, scout e movimenti
cattolici. Scendono da Milano
e da Roma, da Crotone, Catanzaro,
Cosenza, Napoli, Perugia,
Rimini, Livorno, Campobasso,
Cremona, Prato. E da tutta la
Sicilia: 750 docenti di religione
hanno fatto richiesta. I don Puglisi
boys occuperanno Palermo per
la beatificazioni di don Pino Puglisi,
sbarcando chi in treno all’alba
del 25, pronti a sistemarsi sul quadrato
del Foro Italico, chi il giorno
prima, col sacco a pelo da stendere
per una notte in un istituto reli-
Il retroscena
Beatificazione Padre Puglisi
L’appello
Il Papa ai vescovi: “Contro la mafia
ci vuole una testimonianza più chiara”
IN SICILIA «esiste la mafia». Questo glielo abbiamo detto al Papa».
E Francesco ha esortato la Chiesa locale «a dare una testimonianza
più chiara e più evangelica». Lo rivela l’arcivescovo
di Siracusa, Salvatore Pappalardo, intervistato dalla Radio
Vaticana. La mafia «addirittura vorrebbe espandere i suoi tentacoli
nel vissuto del popolo cristiano con le sue tradizioni. Ma
incontra presenze ferme e coraggiose», dice il presidente della
Cei, cardinale Angelo Bagnasco. Per il pm Nino Di Matteo
«la Chiesa» invece «non combatte abbastanza Cosa nostra».
gioso, in un convento o in una palestra.
Alcuni si fermeranno per
tre giorni, per un tour palermitano
del ricordo, dell’impegno antimafia,
della spiritualità: dal 23,
anniversario di Giovanni Falcone,
Per la cerimonia
di beatificazione
del prete antimafia
ci saranno ragazzi
da tutta Italia
fino all’evento clou di sabato.
Sono mobilitate per l’occasione
tutte le sigle scout dall’Agesci,
ai gruppi di San Benedetto e dello
scouitismo europeo. I più dinamici
e sportivi arriveranno anche
con la cena al sacco, pronti ad ar-
rangiarsi, come Emanuela Maymone,
22 anni, capo scout a Termini
Imerese, in partenza con un
gruppo di amici: «Dove dormiamo?
Dove capita, non è un problema.
Don Puglisi è stato una persona
di grande esempio, non solo
per i siciliani ma per chiunque.
Non potevamo mancare». Per
Alessandra Sarina, 18, maturanda
al liceo classico, della scuola paritaria
di Milano “Montini”, si tratta
di un ritorno. È emozionatissima,
parteciperà con la professoressa
di religione e altre compagne:
«Sono già stata a Palermo due anni
fa, per fare volontariato coi
bambini del quartiere Zen. La storia
di don Pino Puglisi l’abbiamo
conosciuta vedendo in classe “Alla
luce del sole”. Siamo rimasti
colpiti dalla sua figura e dalla sua
esperienza di volontariato a Bran-
I personaggi
IL PRESIDENTE
Carmelo Cuttitta
vescovo ausiliare
è presidente
del comitato per
la beatificazione
poluogo studia geologia, ed è capo
scout. «Rispondiamo alle
mail e alle richieste logistiche —
racconta — Sono attesi quasi 150
pullman tra la Sicilia e la Calabria
e tutti chiedono informazioni
sui percorsi, gli orari e i parcheggi».
Sulla scorta dell’esperienza
della visita di Benedetto XVI nell’Ottobre
del 2010, verrà montato
un palco sul prato del Foro Italico
che, questa volta, sarà rivolto
verso la città. Sono 1.200 i volontari
tra scout (400), addetti
caccio, simile alla nostra. E abbiamo
pensato di venire». Saranno
ospitate dalle suore di Maria Bambina.
Ci saranno anche i ragazzini di
13 anni della scuola secondaria di
primo grado “Padre Pino Puglisi”
di Belvedere Marittimo (Cosenza),
con docenti e genitori. «È l’unica
scuola media in Italia oltre a
quella di Brancaccio intitolata al
sacerdote — dice Antonio Impieri,
il dirigente scolastico — Era un
prete schierato dalla parte degli
ultimi, si batté molto per avere
una scuola media nel suo quartiere».
Sta tenendo i contatti con il
mondo giovanile in arrivo Matteo
Schiera, 26 anni, assistente sociale,
responsabile della pastorale
giovanile della Curia assieme ad
Anna Maria Paternò, laureanda in
IL DIRETTORE
Salvo Priola,
direttore
dell’Ufficio
pastorale, ha
lodato i volontari
della protezione civile (120), ministri
straordinari della comunione
(600), addetti alle sagrestie
e delle autorità (100) saranno
pronti ad aiutare tutti coloro
che ne avranno bisogno durante
la messa.
«Della segreteria organizzativa
fanno parte giovani che prestano
il loro aiuto in maniera totalmente
volontaria — spiega il
direttore dall’Ufficio pastorale
don Salvo Priola — E’ bello vedere
tanti ragazzi che si interessa-
Scienze antropologiche e a due
giovani sacerdoti, don Rosario Di
Lorenzo e don Angelo Tomasello.
Negli uffici dell’Arcivescovado
l’organizzazione ferve e si stilano
gli elenchi dei partecipanti. Le
adesioni sono arrivate da ragazzi
di Azione cattolica, di Cl, dei Focolariani,
dei Comboniani, dei movimenti
ecclesiali Rinnovamento
dello Spirito e Neocatecumenali,
dalla pastorale dei disabili. «Stiamo
organizzando la veglia di pre-
IL CARDINALE
Paolo Romeo
arcivescovo
di Palermo
celebrerà
la messa
no alla città e che si mettono a disposizione
degli altri. Dopo il
nostro sopralluogo abbiamo deciso
di rivolgere il palco alla città,
verso Porta dei greci per permettere
a quante più persone possibile
di ascoltare e vedere». Attesi
100 vescovi, 700 tra sacerdoti e
diaconi provenienti da ogni parte
d’Italia, oltre 200 rappresentanti
delle istituzioni. A tutti sarà
consegnato un libretto per seguire
la liturgia, una rivista, una
immagine del Beato con la sua
“AFFLUENZA GRANDIOSA”
Massimo Schiera
■ VII
ghiera che si terrà il 24 alle ore 21,
aperta a più di 3 mila persone —
racconta Schiera — Dopo la lettura
del Vangelo e dei video, ci saranno
la riflessione dell’arcivescovo
e la benedizione, e alla fine
un concerto: tutti, artisti, comici e
presentatori, partecipano gratis».
Due i gruppi palermitani in concerto,
i Rapper One Crew e The
Royals (gospel). Seguiranno i testi
di quelli della “Rosa Gialla”, associazione
culturale di Brancaccio
ispirata all’insegnamento di don
Puglisi. Si esibiranno poi i comici
Toti e Totino e Ivan Fiore. Presentano
Massimo Minutella e Salvo
La Rosa. Rosaria Cascio, docente
di Scienze umane al “Regina Margherita”,
ha chiesto pass per 200
alunne dell’istituto. «L’ho conosciuto
al liceo ‘Vittorio Emanuele’,
quando avevo 14 anni. Padre
Puglisi ci insegnava la religione —
dice Rosaria Cascio, fondatrice
dell’associazione “Padre Puglisi
sì, ma verso dove?” — È stato innanzitutto
un grande sacerdote
un uomo dotato di una cultura
teologica, filosofica, pedagogica,
culturale eccezionale». E se l’associazione
“Sì, ma verso dove?” organizza
musical e spettacoli con
gli studenti, i ragazzi di “Gli amici
di tre P” hanno realizzato una mostra
biografica già affissa in tante
lingue in Cattedrale. Per tutti l’appuntamento
è alle 7,30 di sabato
alla stazione, per scendere da via
Lincoln con le chitarre in mano.
La macchina organizzativa al rush finale per la cerimonia al Foro Italico. Al lavoro 1.200 giovani e addetti della Protezione civile
In Curia una task force basata sul volontariato
Aree d’emergenza
e una postazione
medica per casi
gravi. La zona
chiusa al traffico
Associazioni
e scuole
già a Palermo
giovedì per
ricordare Falcone
La festa
Negli uffici della Curia
si stilano gli elenchi
dei partecipanti. Ci sarà
una veglia di preghiera
aperta a tremila persone
Due gruppi palermitani
in concerto
e lo show di attori comici
© RIPRODUZIONE RISERVATA
biografia e una bottiglietta acqua.
Il prato sarà diviso in settori
della capienza di 4 mila persone
ciascuno e saranno disseminati
almeno 5 maxischermi. Al
Foro italico potranno accedere
tutti senza bisogno di pass, mentre
i posti a sedere riservati saranno
1.600. Naturalmente ci
saranno anche 5 aree di emergenza,
operatori medici distribuiti
tra la folla e una postazione
medica avanzata per i casi più
gravi. Sarà chiuso al traffico il Foro
Italico, da via Lincoln a piazza
Tredici Vittime, corso Vittorio
Emanuele, rimarrà aperto.
«Ormai mancano solo quattro
giorni — ricorda Valeria Brugarella,
23 anni, volontaria —
Siamo stati contattati dalle
scuole e dalle parrocchie di tutta
la Sicilia per avere materiale
informativo».
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Mar 21/05/2013 La Repubblica (ed. Palermo) Pagina 7
I volti.
Arrivano i don Puglisi boys con chitarra e sacco a
pelo saranno almeno in ventimila
Rap e gospel al veglione della vigilia.
NE APPROFITTA per tornare a Palermo, sua città
natale: «Non si può non essere presente per un
evento così importante come la beatificazione di un
sacerdote palermitano, una persona che si è
occupata dei giovani, esempio di vita cristiana». E da
tutta Italia tantissimi dirigenti scolastici di istituti
intitolati al prete antimafia hanno chiesto di essere
presenti con alunni e genitori perché «don Puglisi è
una figura che travalica tutti i confini». Si prevede una
festa di popolo, colorata, con le magliette
prestampate, le chitarre per accompagnare cori e
canti, i concerti rapper e gospel al veglione serale in
programma per la vigilia, sul terreno confiscato di via
Ficodindia, dove sorgerà la nuova chiesa: arriveranno
almeno in 20 mila, con gruppi organizzati di scuole,
parrocchie, scout e movimenti cattolici. Scendono da
Milano e da Roma, da Crotone, Catanzaro, Cosenza,
Napoli, Perugia, Rimini, Livorno, Campobasso,
Cremona, Prato. E da tutta la Sicilia: 750 docenti di
religione hanno fatto richiesta. I don Puglisi boys
occuperanno Palermo per la beatificazioni di don Pino
Puglisi, sbarcando chi in treno all' alba del 25, pronti a
sistemarsi sul quadrato del Foro Italico, chi il giorno
prima, col sacco a pelo da stendere per una notte in
un istituto religioso, in un convento o in una palestra.
Alcuni si fermeranno per tre giorni, per un tour
palermitano del ricordo, dell' impegno antimafia, della
spiritualità: dal 23, anniversario di Giovanni
Falcone,fino all' evento clou di sabato. Sono
mobilitate per l' occasione tutte le sigle scout dall'
Agesci, ai gruppi di San Benedetto e dello scouitismo
europeo. I più dinamici e sportivi arriveranno anche
con la cena al sacco, pronti ad arrangiarsi, come
Emanuela Maymone, 22 anni, capo scout a Termini
Imerese, in partenza con un gruppo di amici: «Dove
dormiamo? Dove capita, non è un problema. Don
Puglisi è stato una persona di grande esempio, non
solo per i siciliani ma per chiunque. Non potevamo
mancare». Per Alessandra Sarina, 18, maturanda al
liceo classico, della scuola paritaria di Milano
"Montini", si tratta di un ritorno. È emozionatissima,
parteciperà con la professoressa di religione e altre
compagne: «Sono già stata a Palermo due anni fa,
per fare volontariato coi bambini del quartiere Zen. La
storia di don Pino Puglisi l' abbiamo conosciuta
vedendo in classe "Alla luce del sole". Siamo rimasti
Beatificazione Padre Puglisi
colpiti dalla sua figura e dalla sua esperienza di
volontariato a Brancaccio, simile alla nostra. E
abbiamo pensato di venire». Saranno ospitate dalle
suore di Maria Bambina. Ci saranno anche i ragazzini
di 13 anni della scuola secondaria di primo grado
"Padre Pino Puglisi" di Belvedere Marittimo
(Cosenza), con docenti e genitori. «È l' unica scuola
media in Italia oltre a quella di Brancaccio intitolata al
sacerdote - dice Antonio Impieri, il dirigente scolastico
- Era un prete schierato dalla parte degli ultimi, si
batté molto per avere una scuola media nel suo
quartiere ». Sta tenendo i contatti con il mondo
giovanile in arrivo Matteo Schiera, 26 anni, assistente
sociale, responsabile della pastorale giovanile della
Curia assieme ad Anna Maria Paternò, laureanda
inScienze antropologiche e a due giovani sacerdoti,
don Rosario Di Lorenzo e don Angelo Tomasello.
Negli uffici dell' Arcivescovado l' organizzazione ferve
e si stilano gli elenchi dei partecipanti. Leadesioni
sono arrivate da ragazzi di Azione cattolica, di Cl, dei
Focolariani, dei Comboniani, dei movimenti ecclesiali
Rinnovamento dello Spirito e Neocatecumenali, dalla
pastorale dei disabili. «Stiamo organizzando la veglia
di preghiera che si terrà il 24 alle ore 21, aperta a più
di 3 mila persone - racconta Schiera - Dopo la lettura
del Vangelo e dei video, ci saranno la riflessione dell'
arcivescovo e la benedizione, e alla fine un concerto:
tutti, artisti, comici e presentatori, partecipano gratis».
Due i gruppi palermitani in concerto, i Rapper One
Crew e The Royals (gospel). Seguiranno i testi di
quelli della "Rosa Gialla", associazione culturale di
Brancaccio ispirata all' insegnamento di don Puglisi.
Si esibiranno poi i comici Toti e Totino e Ivan Fiore.
Presentano Massimo Minutella e Salvo La Rosa.
Rosaria Cascio, docente di Scienze umane al "Regina
Margherita", ha chiesto pass per 200 alunne dell'
istituto. «L' ho conosciuto al liceo 'Vittorio Emanue-le',
quando avevo 14 anni. Padre Puglisi ci insegnava la
religione - dice Rosaria Cascio, fondatrice dell'
associazione "Padre Puglisi sì, ma verso dove?" - È
stato innanzitutto un grande sacerdote un uomo
dotato di una cultura teologica, filosofica, pedagogica,
culturale eccezionale». E se l' associazione "Sì, ma
verso dove?" organizza musical e spettacoli con gli
studenti, i ragazzi di "Gli amici di tre P" hanno
realizzato una mostra biografica già affissa in tante
Pagina 199 di 362

Mar 21/05/2013 La Repubblica (ed. Palermo) Pagina 7
lingue in Cattedrale. Per tutti l' appuntamento è alle
7,30 di sabato alla stazione, per scendere da via
Lincoln con le chitarre in mano.© RIPRODUZIONE
RISERVATA.
Beatificazione Padre Puglisi
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Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 201 di 362

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CRONACA
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PALERMO
ADRIANA FALSONE
UNA imponente macchina organizzativa
per la Beatificazione
di Padre Pino Puglisi, primo
martire della mafia, sabato prossimo
alle 10,30 sul prato del Foro
Italico. Più di dieci volontari dell’associazione
Erripa sono al lavoro
da quasi tre mesi alla segreteria
organizzativa della manifestazione.
Il centralino squilla in
continuazione, c’è chi chiama
per una informazione, chi per un
pass speciale per il pullman e chi
per sapere se verrà Papa Francesco.
Fino ad oggi, hanno accreditato
65 mila persone, suddividendole
per appartenenza (diocesani,
laici, movimenti) o zona
geografica. Adesso che non è più
necessario il pass, si aspettano
tra le 80 e le 100 mila.
Francesco D’Antoni ha 25 anni,
originario di Messina, nel ca-
“NOI SCOUT SAREMO TANTI”
Emanuela Majmone
I volti
“DA MILANO, CON LA PROF”
Alessandra Sarina
Arrivano i don Puglisi boys
con chitarra e sacco a pelo
saranno almeno in ventimila
Rap e gospel al veglione della vigilia
ANTONELLA ROMANO
NE APPROFITTA per tornare a Palermo,
sua città natale: «Non si
può non essere presente per un
evento così importante come la
beatificazione di un sacerdote palermitano,
una persona che si è
occupata dei giovani, esempio di
vita cristiana». E da tutta Italia tantissimi
dirigenti scolastici di istituti
intitolati al prete antimafia
hanno chiesto di essere presenti
con alunni e genitori perché «don
Puglisi è una figura che travalica
tutti i confini». Si prevede una festa
di popolo, colorata, con le magliette
prestampate, le chitarre
per accompagnare cori e canti, i
concerti rapper e gospel al veglione
serale in programma per la vigilia,
sul terreno confiscato di via
Ficodindia, dove sorgerà la nuova
chiesa: arriveranno almeno in 20
mila, con gruppi organizzati di
scuole, parrocchie, scout e movimenti
cattolici. Scendono da Milano
e da Roma, da Crotone, Catanzaro,
Cosenza, Napoli, Perugia,
Rimini, Livorno, Campobasso,
Cremona, Prato. E da tutta la
Sicilia: 750 docenti di religione
hanno fatto richiesta. I don Puglisi
boys occuperanno Palermo per
la beatificazioni di don Pino Puglisi,
sbarcando chi in treno all’alba
del 25, pronti a sistemarsi sul quadrato
del Foro Italico, chi il giorno
prima, col sacco a pelo da stendere
per una notte in un istituto reli-
Il retroscena
Beatificazione Padre Puglisi
L’appello
Il Papa ai vescovi: “Contro la mafia
ci vuole una testimonianza più chiara”
IN SICILIA «esiste la mafia». Questo glielo abbiamo detto al Papa».
E Francesco ha esortato la Chiesa locale «a dare una testimonianza
più chiara e più evangelica». Lo rivela l’arcivescovo
di Siracusa, Salvatore Pappalardo, intervistato dalla Radio
Vaticana. La mafia «addirittura vorrebbe espandere i suoi tentacoli
nel vissuto del popolo cristiano con le sue tradizioni. Ma
incontra presenze ferme e coraggiose», dice il presidente della
Cei, cardinale Angelo Bagnasco. Per il pm Nino Di Matteo
«la Chiesa» invece «non combatte abbastanza Cosa nostra».
gioso, in un convento o in una palestra.
Alcuni si fermeranno per
tre giorni, per un tour palermitano
del ricordo, dell’impegno antimafia,
della spiritualità: dal 23,
anniversario di Giovanni Falcone,
Per la cerimonia
di beatificazione
del prete antimafia
ci saranno ragazzi
da tutta Italia
fino all’evento clou di sabato.
Sono mobilitate per l’occasione
tutte le sigle scout dall’Agesci,
ai gruppi di San Benedetto e dello
scouitismo europeo. I più dinamici
e sportivi arriveranno anche
con la cena al sacco, pronti ad ar-
rangiarsi, come Emanuela Maymone,
22 anni, capo scout a Termini
Imerese, in partenza con un
gruppo di amici: «Dove dormiamo?
Dove capita, non è un problema.
Don Puglisi è stato una persona
di grande esempio, non solo
per i siciliani ma per chiunque.
Non potevamo mancare». Per
Alessandra Sarina, 18, maturanda
al liceo classico, della scuola paritaria
di Milano “Montini”, si tratta
di un ritorno. È emozionatissima,
parteciperà con la professoressa
di religione e altre compagne:
«Sono già stata a Palermo due anni
fa, per fare volontariato coi
bambini del quartiere Zen. La storia
di don Pino Puglisi l’abbiamo
conosciuta vedendo in classe “Alla
luce del sole”. Siamo rimasti
colpiti dalla sua figura e dalla sua
esperienza di volontariato a Bran-
I personaggi
IL PRESIDENTE
Carmelo Cuttitta
vescovo ausiliare
è presidente
del comitato per
la beatificazione
poluogo studia geologia, ed è capo
scout. «Rispondiamo alle
mail e alle richieste logistiche —
racconta — Sono attesi quasi 150
pullman tra la Sicilia e la Calabria
e tutti chiedono informazioni
sui percorsi, gli orari e i parcheggi».
Sulla scorta dell’esperienza
della visita di Benedetto XVI nell’Ottobre
del 2010, verrà montato
un palco sul prato del Foro Italico
che, questa volta, sarà rivolto
verso la città. Sono 1.200 i volontari
tra scout (400), addetti
caccio, simile alla nostra. E abbiamo
pensato di venire». Saranno
ospitate dalle suore di Maria Bambina.
Ci saranno anche i ragazzini di
13 anni della scuola secondaria di
primo grado “Padre Pino Puglisi”
di Belvedere Marittimo (Cosenza),
con docenti e genitori. «È l’unica
scuola media in Italia oltre a
quella di Brancaccio intitolata al
sacerdote — dice Antonio Impieri,
il dirigente scolastico — Era un
prete schierato dalla parte degli
ultimi, si batté molto per avere
una scuola media nel suo quartiere».
Sta tenendo i contatti con il
mondo giovanile in arrivo Matteo
Schiera, 26 anni, assistente sociale,
responsabile della pastorale
giovanile della Curia assieme ad
Anna Maria Paternò, laureanda in
IL DIRETTORE
Salvo Priola,
direttore
dell’Ufficio
pastorale, ha
lodato i volontari
della protezione civile (120), ministri
straordinari della comunione
(600), addetti alle sagrestie
e delle autorità (100) saranno
pronti ad aiutare tutti coloro
che ne avranno bisogno durante
la messa.
«Della segreteria organizzativa
fanno parte giovani che prestano
il loro aiuto in maniera totalmente
volontaria — spiega il
direttore dall’Ufficio pastorale
don Salvo Priola — E’ bello vedere
tanti ragazzi che si interessa-
Scienze antropologiche e a due
giovani sacerdoti, don Rosario Di
Lorenzo e don Angelo Tomasello.
Negli uffici dell’Arcivescovado
l’organizzazione ferve e si stilano
gli elenchi dei partecipanti. Le
adesioni sono arrivate da ragazzi
di Azione cattolica, di Cl, dei Focolariani,
dei Comboniani, dei movimenti
ecclesiali Rinnovamento
dello Spirito e Neocatecumenali,
dalla pastorale dei disabili. «Stiamo
organizzando la veglia di pre-
IL CARDINALE
Paolo Romeo
arcivescovo
di Palermo
celebrerà
la messa
no alla città e che si mettono a disposizione
degli altri. Dopo il
nostro sopralluogo abbiamo deciso
di rivolgere il palco alla città,
verso Porta dei greci per permettere
a quante più persone possibile
di ascoltare e vedere». Attesi
100 vescovi, 700 tra sacerdoti e
diaconi provenienti da ogni parte
d’Italia, oltre 200 rappresentanti
delle istituzioni. A tutti sarà
consegnato un libretto per seguire
la liturgia, una rivista, una
immagine del Beato con la sua
“AFFLUENZA GRANDIOSA”
Massimo Schiera
■ VII
ghiera che si terrà il 24 alle ore 21,
aperta a più di 3 mila persone —
racconta Schiera — Dopo la lettura
del Vangelo e dei video, ci saranno
la riflessione dell’arcivescovo
e la benedizione, e alla fine
un concerto: tutti, artisti, comici e
presentatori, partecipano gratis».
Due i gruppi palermitani in concerto,
i Rapper One Crew e The
Royals (gospel). Seguiranno i testi
di quelli della “Rosa Gialla”, associazione
culturale di Brancaccio
ispirata all’insegnamento di don
Puglisi. Si esibiranno poi i comici
Toti e Totino e Ivan Fiore. Presentano
Massimo Minutella e Salvo
La Rosa. Rosaria Cascio, docente
di Scienze umane al “Regina Margherita”,
ha chiesto pass per 200
alunne dell’istituto. «L’ho conosciuto
al liceo ‘Vittorio Emanuele’,
quando avevo 14 anni. Padre
Puglisi ci insegnava la religione —
dice Rosaria Cascio, fondatrice
dell’associazione “Padre Puglisi
sì, ma verso dove?” — È stato innanzitutto
un grande sacerdote
un uomo dotato di una cultura
teologica, filosofica, pedagogica,
culturale eccezionale». E se l’associazione
“Sì, ma verso dove?” organizza
musical e spettacoli con
gli studenti, i ragazzi di “Gli amici
di tre P” hanno realizzato una mostra
biografica già affissa in tante
lingue in Cattedrale. Per tutti l’appuntamento
è alle 7,30 di sabato
alla stazione, per scendere da via
Lincoln con le chitarre in mano.
La macchina organizzativa al rush finale per la cerimonia al Foro Italico. Al lavoro 1.200 giovani e addetti della Protezione civile
In Curia una task force basata sul volontariato
Aree d’emergenza
e una postazione
medica per casi
gravi. La zona
chiusa al traffico
Associazioni
e scuole
già a Palermo
giovedì per
ricordare Falcone
La festa
Negli uffici della Curia
si stilano gli elenchi
dei partecipanti. Ci sarà
una veglia di preghiera
aperta a tremila persone
Due gruppi palermitani
in concerto
e lo show di attori comici
© RIPRODUZIONE RISERVATA
biografia e una bottiglietta acqua.
Il prato sarà diviso in settori
della capienza di 4 mila persone
ciascuno e saranno disseminati
almeno 5 maxischermi. Al
Foro italico potranno accedere
tutti senza bisogno di pass, mentre
i posti a sedere riservati saranno
1.600. Naturalmente ci
saranno anche 5 aree di emergenza,
operatori medici distribuiti
tra la folla e una postazione
medica avanzata per i casi più
gravi. Sarà chiuso al traffico il Foro
Italico, da via Lincoln a piazza
Tredici Vittime, corso Vittorio
Emanuele, rimarrà aperto.
«Ormai mancano solo quattro
giorni — ricorda Valeria Brugarella,
23 anni, volontaria —
Siamo stati contattati dalle
scuole e dalle parrocchie di tutta
la Sicilia per avere materiale
informativo».
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Mar 21/05/2013 La Repubblica (ed. Palermo) Pagina 7
Il retroscenaLa macchina organizzativa al rush finale per la cerimonia al Foro Italico. Al
lavoro 1.200 giovani e addetti della Protezione civile.
In Curia una task force basata sul volontariato
ADRIANA FALSONEUNA imponente macchina
organizzativa per la Beatificazione di Padre Pino
Puglisi, primo martire della mafia, sabato prossimo
alle 10,30 sul prato del Foro Italico. Più di dieci
volontari dell' associazione Erripa sono al lavoro da
quasi tre mesi alla segreteria organizzativa della
manifestazione. Il centralino squilla in continuazione,
c' è chi chiama per una informazione, chi per un pass
speciale per il pullman e chi per sapere se verrà Papa
Francesco. Fino ad oggi, hanno accreditato 65 mila
persone, suddividendole per appartenenza
(diocesani, laici, movimenti) o zona geografica.
Adesso che non è più necessario il pass, si aspettano
tra le 80 e le 100 mila. Francesco D' Antoni ha 25
anni, originario di Messina, nel capoluogo studia
geologia, ed è capo scout. «Rispondiamo alle mail e
alle richieste logistiche - racconta - Sono attesi quasi
150 pullman tra la Sicilia e la Calabria e tutti chiedono
informazioni sui percorsi, gli orari e i parcheggi ».
Sulla scorta dell' esperienza della visita di Benedetto
XVI nell' Ottobre del 2010, verrà montato un palco sul
prato del Foro Italico che, questa volta, sarà rivolto
verso la città. Sono 1.200 i volontari tra scout (400),
addettidella protezione civile (120), ministri
straordinari della comunione (600), addetti alle
sagrestie e delle autorità (100) saranno pronti ad
aiutare tutti coloro che ne avranno bisogno durante la
messa. «Della segreteria organizzativa fanno parte
giovani che prestano il loro aiuto in maniera
totalmente volontaria - spiega il direttore dall' Ufficio
pastorale don Salvo Priola - E' bello vedere tanti
ragazzi che si interessano alla città e che si mettono a
disposizione degli altri. Dopo il nostro sopralluogo
abbiamo deciso di rivolgere il palco alla città, verso
Porta dei greci per permettere a quante più persone
possibile di ascoltare e vedere». Attesi 100 vescovi,
700 tra sacerdoti e diaconi provenienti da ogni parte
d' Italia, oltre 200 rappresentanti delle istituzioni. A
tutti sarà consegnato un libretto per seguire la liturgia,
una rivista, una immagine del Beato con la
suabiografia e una bottiglietta acqua. Il prato sarà
diviso in settori della capienza di 4 mila persone
ciascuno e saranno disseminati almeno 5
maxischermi. Al Foro italico potranno accedere tutti
senza bisogno di pass, mentre i posti a sedere
riservati saranno 1.600. Naturalmente ci saranno
anche 5 aree di emergenza, operatori medici
distribuiti tra la folla e una postazione medica
Beatificazione Padre Puglisi
avanzata per i casi più gravi. Sarà chiuso al traffico il
Foro Italico, da via Lincoln a piazza Tredici Vittime,
corso Vittorio Emanuele, rimarrà aperto. «Ormai
mancano solo quattro giorni - ricorda Valeria
Brugarella, 23 anni, volontaria - Siamo stati contattati
dalle scuole e dalle parrocchie di tutta la Sicilia per
avere materiale informativo».© RIPRODUZIONE
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Mar 21/05/2013 Giornale di Sicilia (ed. Enna) Pagina 5
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Giornale di Sicilia
Martedì 21 Maggio 2013
verso la beatificazione di padre puglisi
Il pontefice ai presuli ha rinnovato l’invito «a farsi pastori e sentire l'odore delle pecore»
Il Papa: no ai funerali in chiesa per i mafiosi
0 Francescoincontraivescovisiciliani:«Ilsacerdoteuccisodaibossèunmodellodievangelizzazione»
Al Papa, l'arcivescovo di Agrigento
e il vescovo di Mazara
hanno donato una croce realizzata
con i resti dei barconi
dei migranti che hanno tentato
il viaggio della speranza.
che di tematiche maggiormente
legate alla vita ecclesiale come le
vocazioni o l'evangelizzazione.
Papa Francesco ha ascoltato, come
prevede il protocollo. Ma lo
ha fatto «come un pastore che ha
esperienza di quei problemi e che
scovidella Sicilia orientale, durante
l'incontro durato un'ora e mezza,
hanno approfondito tematiche
strettamente ecclesiali, come
spiega monsignor Antonino Raspanti,
ma anche la piaga della disoccupazione.
E Francesco «ci ha
Filippp Passantino
palermo ... Il sorriso di padre Pino Pugli-
conosce la vita delle Chiese», spiega
il vescovo di Mazara del Vallo,
monsignor Domenico Mogavero.
Motivo per cui «lo sentiamo
invitato a essere vicini alla gente,
ad accompagnarla, a non mantenere
distanze dai problemi concreti
delle persone».
si lo ha visto soltanto ritratto in al- molto vicino».
Al Papa l'arcivescovo di Agricune
immagini.L'impegno pastorale
del parroco di Brancaccio lo
I vescovi sono stati ricevuti in
due momenti diversi. Nella matti-
2
gento, monsignor Francesco
Montenegro,e il vescovo di Maza-
ha conosciuto attraverso le paronata il Papa ha incontrato quelli
ra del Vallo, Domenico Mogavele
dell'Arcivescovodi Palermo, Pa- delle diocesi della Sicilia orientaro,
hanno portato un dono: una
olo Romeo. Eppure Papa Francele; nel pomeriggio è stato il mo-
croce in legno realizzata con i resco
è rimasto affascinato dalla mentodell'ascolto dei presuli delsti
dei barconi dei migranti, che
strada tracciata da quell'uomo la Sicilia occidentale, guidati dal
hanno tentato senza successo il
che si è scontrato con la mafia per cardinale Romeo. Proprio quest'
viaggio della speranza dall'Africa.
affermare il messaggio di Cristo. ultimo si è soffermato sulla ceri-
Simbolo dell'attenzione per il fe-
Tanto da indicarlo ai vescovi di Simonia di beatificazione del prete
nomeno dell'immigrazione che
cilia come un «esempio da segui- ucciso dalla mafia, sottolineando
interessa, in particolare, Lampere
nell'affermare i valori umani e l'idea dei vescovi siciliani: padre
dusa e Pantelleria, ma anche per
cristiani contro chi li calpesta con Puglisi è «un martire della fede»,
l'impegno e per l'assistenza che
la criminalità». Parole che ha pronunciato
ieri in Vaticano durante
perchéha portato avanti il suo ministero
sacerdotale basato sull'
1
3
offrono ai migranti sia le Chiese
che i volontari attivi in quelle real-
la visita «Ad limina apostolo- evangelizzazione. Proprio a voler 1 Paolo Romeo, arcivescovo di Palermo. 2 Domenico Mogavero, vescovo di Mazara. 3 Antonino Raspanti, tà. Un temache ha scossoil Ponterum»,
un incontro che si ripete sottolineare che la «lotta della vescovo di Acireale. Sono tre dei prelati siciliani che hanno partecipato all’incontro con il Papa
fice, «dispiaciuto di come il Medi-
ogni cinque anni, nel corso del Chiesa contro la mafia, in realtà, è
terraneo sia diventato una tom-
quale i vescovi illustrano al Ponte- prima di tutto un impegno di punto di non ritorno nell'impeblema ricorrente in particolare che dal Pontefice, perché«i mafioba». Anche se ha apprezzato
fice le difficoltà dal punto di vista evangelizzazione». Così come lo gno della Chiesa contro la mafia». nell'Agrigentino e nel Trapanese: si non accettando il messaggio l'apertura verso i Paesi dell'altra
sociale e pastorale e come inter- è stato per il parroco di Brancac- La «mentalità malavitosa» impo- quello dei funerali dei boss. Fune- evangelico si pongono diretta- sponda del mare portata avanti
viene la Chiesa su questi problecio.ne alla Chiesa, ha spiegato, di«darali che non possono essere celemente fuori dalla Chiesa». dalle chiese di Sicilia. Una terra
mi.
Il Papa, che sabato non sarà a re una testimonianza più chiara brati in Chiesa. Una vicenda che Da parte del Papa, racconta che il Pontefice non conosce se
Ei problemi affrontati sonosta- Palermo per la beatificazione, ha ed evangelica». Un impegno che hanno affrontato in passato alcu- monsignor Salvatore Pappalar- non attraverso i testi di Pirandeltinumerosi:
oltre che del fenome- condiviso anche che «la testimo- deve continuare per vescovi e sani vescovi, chiudendo ai capimado, c'è stato anche il rinnovato inlo e il film Kaos di Vittorio Tavianomafioso,
siè parlato di disoccunianza di don Puglisi e le parole cerdoti siciliani. Gli stessi chehanfia le porte delle chiese. La loro povito ai vescovi «a farsi pastori e a ni. Per la quale, però, ha espresso
pazione e immigrazione, ma an- di Giovanni Paolo II segnano un noposto a Papa Francesco un prosizione ieri è stata condivisa an- sentire l'odore delle pecore». I ve- una grande attenzione. (*fp*)
l’evento di sabato. Cento vescovi e 700 sacerdoti concelebreranno il rito al Foro Italico. Attesi quasi 100 mila fedeli. Dirette tv della Rai e di Tgs
BeatificazionedipadrePuglisi:
nessun pass, l’ingressosaràlibero
palermo ... Non servirà alcun pass per
sarà montata la tribuna stampa.
siciliani della musica sacra, Giuseppe
Liberto e Crispino Valen-
accedere. Chiunque potrà partecipare
alla celebrazione di be- La celebrazione
ziano. Il crocifisso sarà quello
dell'Olivella usato per la messa
atificazione di padre Pino Pugli- La celebrazione, presieduta di Giovanni Paolo II a Palermo
si sabato prossimo al Foro Itali- dall'Arcivescovo di Palermo,Pa- nel 1982.Sarà poi portata in proco,
ma non ci saranno posti a seolo Romeo, comincerà alle cessione la reliquia di don Puglidere.
Sono comunque attesi a 10,30. Il rito della beatificaziosi(un pezzo di costola) in una te-
Palermo tra gli 80 e i 100 mila fene invece sarà guidato dal deleca d'argento con le quattro gudeli
provenienti da altre città sigatodel Papa, il cardinale Salvaglie della Cattedrale, a cui stanciliane
e da varie parti d'Italia. tore De Giorgi. Concelebreranno lavorando gli artigiani.
La polizia municipale ha già
previstol'arrivo di oltre 200 pullno
100 vescovi e 700 sacerdoti. I
canti saranno eseguiti da un co- La preparazione all'evento
man.ro
di 250 voci. Al momento del- All'evento condurrà un per-
Proseguono intanto i lavori la scopertura della gigantogracorso di preparazione. Sono sta-
per l'installazione del palco che fia di don Puglisi sarà cantato il te messe a punto una serie di
ospiterà l'altare. La base e le co- Te Deum e alla fine un inno al manifestazioni. La più imporperture
sono già pronte. Oggi beato composto da due grandi tante si svolgerà venerdì sera, al-
Padre Pino Puglisi
le 21, quando sul terreno confiscato
alla mafia di via Fichidindia,
in cui verrà edificato il nuovo
complesso parrocchiale di
Brancaccio, si terrà una veglia
di preghiera. Alle 22 la serata si
trasformerà in festa con gli artisti
Ivan Fiore, Mario Incudine,
OnCrew, The Royals, Toti e Totino,
presentati da Massimo Minutella
e Salvo La Rosa. Un'adorazione
eucaristica si svolgerà
nelle parrocchie della diocesi
giovedì sera. Domani alle 17,15,
nella chiesa diSan Francesco Saverio
all'Albergheria, invece, sarà
presentata la nuova biografia
del parroco di Brancaccio ucciso
dalla mafia scritta da Francesco
Deliziosi, caporedattore del
Giornale di Sicilia. Il libro, edito
da Rizzoli, si intitola Pino Puglisi
-il prete che fece tremare la mafia
con un sorriso. Interverranno
don Cosimo Scordato e Giu-
Fatti&Notizie 5
seppe Savagnone.
La copertura mediatica
Lacelebrazione sarà trasmessa
in diretta dalla Rai, ma anche
da Telegiornale di Sicilia. Le immagini
dell'evento saranno diffusein
streamingdal sito dell'Arcidiocesi.
150 giornalisti e tecnici
accreditati.
Il traffico
Un'ordinanzaprevede la chiusuradel
Foro Italico. Dalle 7,30 alle
14 di sabato stop al transito all'
altezza di via Salvatore Cappello,
dal lato di via Messina Marine, e
all'altezza di piazza Tredici Vittime,
dal lato di via Crispi. Dall'incrocio
con corso dei Mille verranno
chiuse via Tiro a segno e via
Lincoln. Non sarà possibile scendere
con le auto da corso Vittorio
Emanuele dopo l'incrocio con
via Roma. (*fp*)
il racconto. La guarigione di una bimba di 7 anni, figlia di un operaio argentino. «Ma perché produca un risultato l’invocazione deve essere coraggiosa»
Francesco:«Dioascoltalapreghiera,sonotestimonediunmiracolo»
Fausto Gasparroni
CITTÀ DEL VATICANO ... La preghiera «fa miracoli».
lotta per arrivare a un risultato», e
chiede di pregare per «i rifugiati e
per tutti i drammi che ci sono
adesso». Questa preghiera «fa mi-
si aggrappa alla cancellata e resta
lì a pregare la Madonna, «piange
e prega tutta la notte; quest'uomo
- commenta Papa Bergoglio -
ghiereper cortesia, “ah, io pregherò
per te”: dico un Pater Noster,
un'Ave Maria e mi dimentico». Il
Papa ha ricordato la preghiera di
rebbe uno dei vari miracoli per
cui il Papa polacco avrebbe intercesso
ancora in vita, tema complesso
e su cui la Chiesa non si è
ste è finita da poco. Papa Francesco
si avvia, come al solito, verso i
malati che hanno assistito alla celebrazione.
Il Pontefice si avvici-
Lo dice il Papa, e racconta di averracoli». lottava contro Dio». Alle 6 se ne Abramo e Mosè, e «quella di tante pronunciata.
na ad un ragazzo. Il sacerdote che
ne visto uno, quando era arcive- Papa Francesco ha raccontato torna a casa e la moglie, che pian- persone, di tanta gente che ha fe- Intanto, secondo esorcisti in- lo accompagna lo presenta al Pascovo
di Buenos Aires, per l'im- della bimba di 7 anni, che si è amge per la gioia, gli racconta che i de e con la fede prega, prega. La terpellati dalla trasmissione Vade pa con qualche parola che non si
plorazione di un «umile operaio» malata e a cui i medici hanno da- medici hanno portato la piccola preghiera fa miracoli, ma dobbia- retro di Tv2000, l'emittente della riesce a cogliere. Ma l'espressio-
argentino. Come l'operaio incolto poche ore di vita. Il padre, un all'ospedale ma solo per precaumo credere! Io penso che noi pos- Cei,al termine della messa di Penne di Francesco cambiaimprovvilato
alla cancellata che lo separa elettricista, «uomo di fede», «dizione, giacché la febbre è sparita siamo fare una bella preghiera, e tecoste in Piazza San Pietro, papa samente, appare pensoso e con-
dalla Madonna di Lujan per imventa come pazzo» e in preda a e la bimba respira bene. «Questo dirgli oggi, tutta la giornata: Cre- Francesco, imponendo le mani centrato e stende le mani sul gioplorare
la salvezza della figlia in questa pazzia prende un autobus - ha commentato Francesco - sucdo,Signore, aiuta lamia increduli- sulla testa di un malato, avrebbe vane pregando intensamente,
fin di vita; come Mosè con le brac- e si fa 70 chilometri per andare al cede ancora, eh?, i miracoli ci sotà». A Lujan dice di essere stata fatto una preghiera di liberazione mentre il ragazzo spalanca la boccia
levate verso Dio; come Abra- Santuario di Lujan, dove si c'è no!». Ma perché ci siano i miraco- guarita da un tumore, Josefa Nati- dal demonio o un vero e proprio ca. «Gli esorcisti non hanno dubmo
che lotta con Dio per salvare una delle icone mariane più veneli, è necessaria una preghiera covidad Zelaya, dopo che Giovanni esorcismo. A San Pietro, esattabi: si è trattato di una preghiera di
la città: papa Francesco invita a rate in America Latina. Arriva a seraggiosa, che lotta per arrivare a Paolo II, in visita al santuario, le mente nei pressi dell'Arco delle liberazionedal Maligno o di un ve-
«una preghiera coraggiosa, che ra, quando il santuario è chiuso, quel miracolo; non quelle pre- aveva posto le mani sul capo. Sa- Campane. La messa di Pentecoro e proprio esorcismo».
Beatificazione Padre Puglisi
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Mar 21/05/2013 Giornale di Sicilia (ed. Enna) Pagina 5
Pubblicato anche in: Giornale di Sicilia (ed. Caltanissetta), Giornale di Sicilia (ed. Agrigento), Giornale di Sicilia (ed. Prov. Palermo), Giornale di
Sicilia, Giornale di Sicilia (ed. Catania), Giornale di Sicilia (ed. Ragusa), Giornale di Sicilia (ed. Trapani), Giornale di Sicilia (ed. Siracusa), Giornale di
Sicilia (ed. Messina)
l' evento di sabato. Cento vescovi e 700 sacerdoti concelebreranno il rito al Foro Italico.
Attesi quasi 100 mila fedeli. Dirette tv della Rai e di Tgs.
Beatificazione di padre Puglisi: nessunpass,l'
ingresso sarà libero
Padre Pino Puglisi.
Non servirà alcun pass per accedere. Chiunque potrà
partecipare alla celebrazione di beatificazione di
padre Pino Puglisi sabato prossimo al Foro Italico, ma
non ci saranno posti a sedere. Sono comunque attesi
a Palermo tra gli 80 e i 100 mila fedeli provenienti da
altre città siciliane e da varie parti d' Italia. La polizia
municipale ha già previsto l' arrivo di oltre 200
pullman. Proseguono intanto i lavori per l'
installazione del palco che ospiterà l' altare. La base e
le coperture sono già pronte. Oggi sarà montata la
tribuna stampa. La celebrazione La celebrazione,
presieduta dall' Arcivescovo di Palermo, Paolo
Romeo, comincerà alle 10,30. Il rito della
beatificazione invece sarà guidato dal delegato del
Papa, il cardinale Salvatore De Giorgi.
Concelebreranno 100 vescovi e 700 sacerdoti. I canti
saranno eseguiti da un coro di 250 voci. Al momento
della scopertura della gigantografia di don Puglisi
sarà cantato il Te Deum e alla fine un inno al beato
composto da due grandi siciliani della musica sacra,
Giuseppe Liberto e Crispino Valenziano. Il crocifisso
sarà quello dell' Olivella usato per la messa di
Giovanni Paolo II a Palermo nel 1982. Sarà poi
portata in processione la reliquia di don Puglisi (un
pezzo di costola) in una teca d' argento con le quattro
guglie della Cattedrale, a cui stanno lavorando gli
artigiani. La preparazione all' evento All' evento
condurrà un percorso di preparazione. Sono state
messe a punto una serie di manifestazioni. La più
importante si svolgerà venerdì sera, alle 21, quando
sul terreno confiscato alla mafia di via Fichidindia, in
cui verrà edificato il nuovo complesso parrocchiale di
Brancaccio, si terrà una veglia di preghiera. Alle 22 la
serata si trasformerà in festa con gli artisti Ivan Fiore,
Mario Incudine, On Crew, The Royals, Toti e Totino,
presentati da Massimo Minutella e Salvo La Rosa. Un'
adorazione eucaristica si svolgerà nelle parrocchie
della diocesi giovedì sera. Domani alle 17,15, nella
chiesa di San Francesco Saverio all' Albergheria,
invece, sarà presentata la nuova biografia del parroco
di Brancaccio ucciso dalla mafia scritta da Francesco
Beatificazione Padre Puglisi
Deliziosi, caporedattore del Giornale di Sicilia. Il libro,
edito da Rizzoli, si intitola Pino Puglisi - il prete che
fece tremare la mafia con un sorriso. Interverranno
don Cosimo Scordato e Giuseppe Savagnone. La
copertura mediatica La celebrazione sarà trasmessa
in diretta dalla Rai, ma anche da Telegiornale di
Sicilia. Le immagini dell' evento saranno diffuse in
streaming dal sito dell' Arcidiocesi. 150 giornalisti e
tecnici accreditati. Il traffico Un' ordinanza prevede la
chiusura del Foro Italico. Dalle 7,30 alle 14 di sabato
stop al transito all' altezza di via Salvatore Cappello,
dal lato di via Messina Marine, e all' altezza di piazza
Tredici Vittime, dal lato di via Crispi. Dall' incrocio con
corso dei Mille verranno chiuse via Tiro a segno e via
Lincoln. Non sarà possibile scendere con le auto da
corso Vittorio Emanuele dopo l' incrocio con via
Roma. (*fp*)
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Mar 21/05/2013 BlogSicilia Pagina 5
Beatificazione Padre Puglisi
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Mar 21/05/2013 BlogSicilia Pagina 5
il libro di roberto mistretta, l' intervista.
Dalla mafia alla verità "Il miracolo di Don Puglisi"
A Brancaccio trascorse soltanto tre anni, un tempo
assai breve, quasi un soffio di vento. Quando nella
popolosa e difficile borgata videro per la prima volta
quell' uomo dall' aspetto mite, in pochi avrebbero
sospettato di trovarsi di fronte al più appassionato
fautore della promozione umana ed evangelica di un
popolo intero e di una Terra segnati quotidianamente
dall' odio e dalla violenza. Le sue parole, come quelle
"piccole gocce che fanno il mare", una delle
espressioni di Don Pino che sintetizzano il suo
impegno civile, furono balsamo dell' anima per i
disperati, spade infuocate per i malavitosi. Nella
roccaforte di un potere costruito sulla morte e la
sopraffazione, venne stabilito che Padre Puglisi
doveva morire. Sarebbe stato, speravano i boss
Graviano, uno dei tanti morti ammazzati di quegli
anni. Un nome e un viso da dimenticare subito,
specie in un quartiere maledetto dove le necessità di
non soccombere alla legge del più forte non
impongono di certo esami di coscienza o
sentimentalismi. Padre Puglisi non solo non è stato
dimenticato, sarà il primo martire di mafia riconosciuto
ufficialmente dalla Chiesa cattolica. Un sacerdote che
ha saputo fare dono di sé - nel modo più autentico -
agli altri. Un uomo che i miracoli ha saputo farli da
vivo. Da uno di questi prende spunto "Il miracolo di
Don Puglisi", il libro del giornalista e scrittore siciliano
Roberto Mistretta (Edizioni Anordest) che racconta la
vita del parroco di Brancaccio a partire da uno dei
prodigi compiuti con il suo operare e il suo essere
testimonianza reale di cambiamento, la conversione
di Giuseppe Carini, un ragazzo cresciuto sognando di
diventare un uomo di Cosa nostra, sino a quando -
come ci spiega l' autore - l' incontro con quegli occhi
assetati di verità non cambiò tutto. D- Chi è oggi
Giuseppe Carini? R- Rispondo con le sue parole:
"Sono un testimone di giustizia, un uomo che ha
deciso di dare voce alla verità. Un uomo che ha fatto
una scelta e da anni ne accetta le conseguenze. A
volte però mi chiedo in che Paese viviamo. Sia per la
mia storia personale, vuoi perché siciliano, fin da
piccolo sono stato abituato a convivere con l' omertà.
Quanti appelli nel corso degli anni abbiamo registrato
da parte dei magistrati per rompere quel muro di
omertà che contraddistingue la nostra società e di
aiutarli ad accertare la verità dei fatti e dei misfatti
riconducibili alle organizzazioni mafiose. Io decisi di
abbatterlo quel muro. Lo dovevo a padre Puglisi. Lo
dovevo a me stesso. E testimoniai, ma quante
Beatificazione Padre Puglisi
complicazioni quando fui inserito nel programma
speciale di protezione". D- Come ha avuto modo di
venire in contatto con lui? R- Fu il giudice
Giovanbattista Tona, amico dai tempi dell' università
di Giuseppe Carini, a mettermi in contatto con lui che
vive in località segreta ed ha usufruito del cambio di
generalità del programma protezione testimoni, per
avere testimoniato in due processi contro gli uomini di
cosa nostra. Incontrare Giuseppe Carini non è stato
semplice, ma dopo lunghi scambi epistolari via mail,
lo scorso settembre siamo riusciti a vederci per alcuni
giorni in una città concordata. Ovviamente ero molto
teso ma determinato a conoscere tutto del suo
percorso di vita vissuto con don Puglisi. Non fu facile
all' inizio fare aprire Carini. Quei ricordi sono dolorosi.
Addirittura avevo persino deciso di rinunciare al
progetto e una sera gli parlai a cuore aperto: se lui,
che aveva vissuto fianco a fianco con don Puglisi non
riusciva a rendermelo vivo, di carne e sangue, come
avrei potuto a mia volta rendere viva ai lettori la loro
storia? Il giorno dopo, Carini, dopo una notte insonne,
e con gli occhi gonfi di pianto, mi disse che avevo
ragione e finalmente aprì il suo cuore alle mie
domande. Ed è così che ho potuto scrivere questo
libro. Ho registrato circa cinquanta ore di
conversazione. Nei mesi successivi ho lavorato
trascrivendo integralmente le registrazioni. Poi ho
lavorato di fino, sfrontando, puntellando,
arrotondando per dare circolarità alla storia ed ho
deciso, per rendere immediato l' approccio, di fare
parlare Giuseppe Carini in prima persona. Ho anche
contattato Pino Martinez presidente del Comitato
Intercondominiale e collaboratore di don Pino, e
Gregorio Porcaro all' epoca diacono, e mi sono
avvalso dei loro ricordi e testimonianze scritte, Finora
i commenti dei lettori hanno premiato questa scelta.
D- "Il miracolo di Don Puglisi" non è soltanto un
ritratto del parroco di Brancaccio ma anche la storia di
un uomo che cambia il proprio destino quasi senza
saperlo… R- Racconta la conversione di Giuseppe
Carini che smaniava per diventare un uomo d' onore,
ma dopo avere incontrato sulla sua strada don Pino
Puglisi, ha cambiato radicalmente vita. E dopo l'
assassinio di don Pino, ha scelto di testimoniare
contro la mafia, di fare nomi e cognomi, di puntare l'
indice accusatorio. Una scelta di vita pagata a caro
prezzo. E racconta aspetti tanto inediti quanto
edificanti della vita di Padre Pino Puglisi o 3P come
amavano chiamarlo i ragazzi di Brancaccio, i suoi
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Mar 21/05/2013 BlogSicilia Pagina 5
ragazzi. Credo che ci sia ancora molto da scrivere
nella storia di questo umile prete di frontiera che
aveva fatto dell' amore verso gli altri e della semplicità
il suo tratto distintivo: poco pompa e molta sostanza.
Gesti che nella loro immediata semplicità diventavano
dirompenti in una realtà come Brancaccio. D- Come
inizia il cammino di Carini verso quel 'miracolo'
descritto nelle pagine del suo libro? R- Con una
semplicissima richiesta da parte di Padre Puglisi a
Giuseppe Carini, all' epoca ventenne e studente
universitario in Medicina. Mi rifaccio alle parole del
libro: "Tutti possiamo fare qualcosa se lo vogliamo.
Nulla viene dal nulla. Ogni cosa nasce dal piccolo e
senza le singole gocce non ci sarebbero i mari né gli
oceani. Regala ai bambini di Brancaccio un' ora del
tuo tempo". Don Pino lasciò cadere la sua proposta
con naturalezza. Il contadino quando semina sa che i
tempi per la raccolta sono lunghi. E aspetta, per mesi,
per intere stagioni. Con pazienza. "Un' ora a
settimana è una goccia. Una sola ora del tuo tempo
non ti stravolgerà la vita né le abitudini ma contribuirà
ad alimentare quel mare di speranza di cui c' è tanto
bisogno". Semi che cadono. Zolle che si aprono.
Acqua e sole faranno il resto. La natura segue il suo
corso. Ma come spiegargli che non si trattava di una
semplice ora a settimana ma di un' ora da dedicare a
Brancaccio? Equivaleva a fare una scelta. Una scelta
di rottura con uno stile di vita consolidato e un
traguardo già in vista. Campanelli fastidiosi simili a
vespe inferocite mi rimbombarono nel cervello. Quel
prete era pericoloso. Toccava corde profonde. Le
corde del cuore. Non ero pronto a mettermi in
discussione. Non volevo mettere in discussione il mio
vissuto né il mio avvenire". Giuseppe Carini dopo un
lungo travaglio interiore decise di regalarla quell' ora a
settimana e la sua vita fu travolta e stravolta dall'
energia vitale che don Pino sprigionava in ogni cosa
che faceva, perché ogni sua iniziativa nasceva dal
profondo del cuore, era frutto totale d' amore e
donazione di sé agli altri. D- La sua produzione
letteraria è vastissima: noir, fiabe, romanzi, commedie
dialettali. Adesso un racconto-confessione che è
anche cronaca, una scelta di certo non semplice R-
Tre anni fa, mentre lavoravo alla stesura di "Giudici di
frontiera-interviste in terra di mafia" a sei magistrati
impegnati in prima linea contro cosa nostra (Salvatore
Sciascia Editore), intervistai il giudice Giovanbattista
Tona, che da universitario iscritto alla FUCI, fu allievo
spirituale di Padre Puglisi. Il dott. Tona, seppure a
distanza di tanti anni, parlava di don Pino con affetto
filiale e grande commozione, tant' è che intitolai quel
capitolo "L' insegnamento di don Pino Puglisi nell'
esercizio giornaliero del proprio dovere". Rimasi molto
colpito dai sentimenti tutt' ora vivissimi che il
Beatificazione Padre Puglisi
magistrato nutre verso il suo padre spirituale. E chi è
capace di suscitare simili sentimenti a distanza di
vent' anni, non può essere un uomo comune.
Insomma, il seme era stato gettato. Quel seme mise
radici in me e lo scorso anno, sentii forte la necessità
di raccontare aspetti inediti della vita di questo
straordinario testimone e martire del nostro tempo. D-
Si parla spesso delle difficoltà dei testimoni di
giustizia, costretti ad un' altra identità pur di salvarsi la
vita R- Grazie a Giuseppe Carini sono venuto in
contatto con altri testimoni di giustizia e col presidente
della loro associazione nazionale, Ignazio Cutrò,
siciliano anche lui. E tutti lamentano di sentirsi poco
protetti, poco sostenuti e poco valorizzati dallo Stato a
cui hanno dimostrato fedeltà assoluta testimoniando
contro i delinquenti. Credo che la legge che risale al
2001, vada rivista, aggiornata e migliorata,
rapportandosi con le reali esigenze giornaliere dei
testimoni di giustizia. Inoltre basta leggere quello che
ha scritto nella sua relazione la Commissione medicolegale
nominata dal ministero. In tale relazione
semestrale che la Commissione presenta al ministero
nell' ambito della protezione, è comparso un nuovo
capitolo, quello delle malattie mentali sviluppate dai
testimoni di giustizia dove esiste un rapporto diretto
tra causa ed effetto, ovvero tra la permanenza nel
programma di protezione e la comparsa dei disturbi.
Incidenza che è via via aumentata . Negli anni
insomma, la stragrande maggioranza dei testimoni di
giustizia, a causa dell' indifferenza e della negligenza
di questo programma di protezione frammentato e
incompiuto, ha sviluppato patologie e stress
traumatici ormai cronicizzati. Urgono provvedimenti,
perché chi è dalla parte dello Stato deve poter vivere
nella sua terra. Fintanto che i testimoni saranno
costretti a nascondersi, lo Stato e quindi tutti noi,
continueremo a patire cocenti sconfitte. In un Paese
normale, dovrebbero essere i delinquenti a doversi
nascondere. D- La scelta della Chiesa di non
costituirsi parte civile nel processo contro mandanti
ed esecutori dell' omicidio di Padre Puglisi suscitò non
poca indignazione nell' opinione pubblica… R- La
Chiesa ha commesso una madornale empietà: non
essersi costituita parte civile al processo contro
esecutori materiali, complici e mandanti dell' omicidio,
è stato l' ultimo affronto che si potesse fare a Padre
Pino Puglisi. S' è dimostrata pusillanime e se non
proprio complice, quanto meno connivente coi
malacarne che si sono macchiati le mani del sangue
innocente di don Puglisi. La storia che si ripete.
Durante la mia tour per presentare questo libro in
tutta Italia, più di un sacerdote mi ha confidato che
don Pino era criticato proprio da altri uomini di
Chiesa, per il suo eccessivo zelo ed il suo amore
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verso il prossimo. A lui chi glielo fa fare? Qualcuno mi
ha anche confidato che la mafia aveva alzato il tiro
delle sue minacce. E quindi l' assenza plateale della
Chiesa al processo sembrava dare ragione ai mafiosi.
Ma la storia sta dimostrando che la vita non muore
mai. E don Pino era vita allo stato puro, nell'
eccezione più bella del termine. La mafia è solo
morte. Oggi la Chiesa sta rimediando alla sua
vigliaccheria. La dicitura martire in odium fidei, col
quale si beatifica Padre Pino Puglisi, traccia una linea
netta di demarcazione tra il prima e l' adesso: sta a
significare che la mafia non è cristiana, non è lo mai
stata e mai lo sarà. Ma fintanto che i mafiosi e i loro
accoliti continueranno a non essere banditi dalla
chiese, dalla confraternite, dalle associazioni
religiose, tale dicitura resterà un contenitore vuoto.
Meno pompa e più sostanza. Come ci ha insegnato
don Pino. D: Come si è approcciato all"incontro' con
Don Puglisi? Ovvero lei è credente? R- Credo nei
fatti. Non accetto in toto i dogmi della Chiesa, che
troppo spesso trovo ipocriti e bigotti. Coltivo tuttavia
un singolare rapporto con chi sta lassù. Non siamo
certo frutto del caso. Basta guardare l' ordine delle
cose attorno a noi, l' armonia del creato, la bellezza
della natura. Credo che noi siamo il frutto (malriuscito)
di un immenso progetto d' amore. E poi ho avuto
prove concrete d' un amore "celeste" che ha
contrappuntato particolari e dolorosi momenti della
mia vita e quella di persone a me carissime, ma qui
entriamo troppo nel privato. Diciamo quindi che sono
un credente atipico, non picchiapetto né bacchettone
e alle imbalsamate cerimonie, tanto noiose e prolisse,
preferisco l' impegno civile concreto. D- Cosa le ha
insegnato la scrittura de "Il miracolo di Don Puglisi"?
R- Che si può fare autentica antimafia senza gridarlo
ai quatto venti come sono adusi fare i carrieristi dell'
antimafia, presenziando in tutti i salotti televisivi e
affacciandosi dalle prime pagine dei giornali. L'
antimafia si fa con la pedagogia, insegnando ai
bambini ad avere dignità, ai ragazzini ad osservare le
regole, ai giovani ad essere padroni del proprio futuro.
Quello che faceva don Pino a Brancaccio. Quello che
aveva fatto in precedenza a Godrano dove aveva
pacificato famiglie in guerra da decenni, ponendo fine
ad una faida che aveva lasciato tanti morti per strada.
Mi ha insegnato a guardare ai fatti e non alle
apparenze. Mi ha insegnato che non tutti gli uomini di
Chiesa sono uguali. E che le parole non supportate
da fatti, sono come sabbia di mare che l' acqua
spazza via. D- Perché bisognerebbe leggere il suo
libro? R- Ho cercato di offrire loro lo spaccato di vita
vissuta di due creature che si sono incontrate a
Brancaccio. Un giovane smarrito che se non avesse
incontrato padre Puglisi oggi figurerebbe nell' elenco
Beatificazione Padre Puglisi
dei mafiosi quarantenni o sarebbe già cadavere, e un
sacerdote innamorato della vita e degli altri a cui si
donava senza riserve. Spero di avere contribuito a
fare conoscere meglio la "francescana" figura di don
Pino. Mi piacerebbe che i miei lettori pensassero che i
veri miracoli sono quelli che incidono nel profondo
dell' animo e non soltanto quelli che sanano patologie
corpi malati. D- Parteciperà alla beatificazione del 25
maggio? R- Assolutamente sì!
Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 209 di 362

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Mar 21/05/2013 La Sicilia (ed. Palermo) Pagina 27
TERESA MANNINO INSIEME AD ALCUNI STUDENTI
Una rara
biblioteca
antiquaria
VINCENZO PRESTIGIACOMO
Sono sempre più numerosi i collezionisti
a caccia di libri sulla Sicilia.
La domenica si vedono girare
in piazza Marina sperando di
trovare qualche rara edizione o il
colpaccio di un libro sulla Palermo
del Settecento. La storia di
una biblioteca antiquaria privata
è fatta certamente di volumi acquistati,
di incontri e di avventure,
di sofisticate emozioni. Nella
dimora di Pietro Genovese c’è
tutto un mondo affascinate e misterioso
che riserva gli appassionati
bibliofili il più appagante, il
più raffinato piacere. Migliaia di
rari volumi pubblicati tra Cinquecento
e Novecento. Non mancano
riviste d’epoca,
numeri unici, almanacchi.
Negli
ultimi quattro anni
Genovese ha investito
un gruzzoletto
per arricchire
i preziosi tesori
settecenteschi a
cominciare da “La
Reggia in trionfo”
di Pietro La Placa e
“Lo stato presente
della Sicilia” di Arcangelo Leanti.
La prima opera mostra i palazzi
della nobiltà addobbati in occasione
delle feste di maggio del
1735 per l’incoronazione a Palermo
di Carlo III di Borbone. Dal
volume si apprende: “Ma niente
fu più solenne, e spezioso che
l’apparecchio del magnifico Palagio
del Principe della Cattolica,
in cui non sapeasi discernere se la
ricchezza degli addobbi, o la vaghezza
del disegno fosse l’oggetto
della comune ammirazione”.
Il Leanti è un’opera in due volumi
che descrive la complessa
situazione del Regno della Sicilia
nei suoi aspetti geo-fisico, sociale,
politico, letterario e artistico.
Le incisioni sono di Bova, Orlando,
Orazio, Garofalo e Bongiovanni.
Bellissima l’incisione del prospetto
del Monastero di San Martino
delle Scale di Antonino Bova.
L’incisione raffigura il complesso
monastico come appariva prima
Nella dimora di
Pietro Genovese
migliaia di rari
volumi
pubblicati tra
‘500 e ‘600
dei lavori di ampliamento progettati
e diretti dall’architetto
Giuseppe Venanzio Marvuglia
dal 1763 al 1784.
Un altro raro libro è “De situ insulae
Siciliane” di Mario Arezzo,
stampato a Messina nel 1537. Un
altro pezzo forte della collezione
è “De rebus siculis decades duae”
di Tommaso Fazello, stamperia
di Palermo.
La documentazione stimola
l’interesse degli appassionati bibliofili
per i pregi artistici e aiuta
a capire il passato di Palermo. Nel
1568 il domenicano Leandro Alberti
produsse alcune carte geografiche
della Sicilia. Della stessa
epoca suscitano emozioni le
piante di Palermo degli editori
Matteo Florimi
(1580) e Franz Hogenberg
(1575). A
quel tempo il Cassaro
veniva prolungato
fino al
mare e nel 1582 si
pose la prima pietra
di Porta Felice
e si abbellì la passeggiata
alla Marina,
luogo di giostre
e di spettacoli.
Qui si trovavano le carceri della
Vicaria e dello Steri. Quest’ultimo
edificio, di epoca chiara montana,
era la sede dell’agghiacciante
tribunale dell’Inquisizione.
Ampia la sezione legata alla
cultura dal gusto rococò: libri sulla
pittura, intagli lignei, stucchi e
decorazioni.
Ricco di annotazioni il “Viaggio
in Sicilia e a Malta” di Patrick
Brydone. Il 3 luglio 1770 il
viaggiatore si trovava a Palermo.
C’era un caldo terrificante.
Scrive lo scrittore irlandese:
«Da qualche settimana sono
cominciati i preparativi per la
grande festa di Santa Rosalia».
Lungo gli eleganti scaffali
della biblioteca Genovese ci
sono edizioni di Houel, Inveges,
Palmeri, Pitré, Pipitone-
Federico, San Martino De Spuches,
Scinà, Mortillaro, Mongitore,
Sgadari di Lo Monaco,
Natoli.
Gli appuntamenti
IL CARTONE ANIMATO DEDICATO A DON PINO PUGLISI
Beatificazione Padre Puglisi
CULTURA & SOCIETÀ
L’INIZIATIVA. «Scuola d’impresa» primo premio alla Gentili e Uditore
Teresa Mannino incanta i bimbi
«Dopo aver denunciato il racket la mia vita
è cambiata tantissimo. Oggi sono sotto
scorta, però vivo con tanta dignità e a
testa alta. Ho fatto ciò che era giusto. Tutti
dovrebbero denunciare». È l’appello che il
noto chef palermitano Natale Giunta ha
rivolto ieri a Villa Filippina per la
premiazione di «A scuola d’impresa», la
terza edizione del concorso
cinematografico ideato, organizzato e
finanziato da Confindustria Palermo, e
rivolto a 2.000 bambini. «Sono qui –
prosegue - per testimoniare come si fa
impresa, reagendo al pizzo. Questi ragazzi
sono il futuro della città; sono loro che
devono cambiarla, portando un
messaggio sano, di legalità».
Premiati i video realizzati dai ragazzi delle
scuole Alberico Gentili, Uditore,
Roccapalumba, Bonagia e Rapisardi. Alla
premiazione due giurati d’eccezione:
Alessandro Cecchi Paone e l’attrice
palermitana Teresa Mannino. «Per me –
spiega la comica di Zelig - è sempre
difficile tornare a Palermo perché mi
emoziono in maniera esagerata. Se
Palermo cambia, però tornerò. I bambini
hanno l’energia giusta per il
cambiamento. La serata di Addiopizzo ha
riunito l’altro giorno ben 813 iscritti che
non si piegano al racket. È giusto premiarli
con un consumo critico».
Presenti anche il sindaco, Leoluca Orlando,
l’assessore alla Scuola, Barbara Evola e
quello alle Attività Produttive, Marco Di
Marco, il quale ha rivelato che «la Giunta ha
approvato un atto d’indirizzo per un
incubatore d’impresa (sul modello del
consorzio Arca dell’università) destinato
agli istituti tecnici industriali della città, per
indirizzare i giovani nel mondo del lavoro».
DAVIDE GUARCELLO
Un’antica
incisione
dell’Abazia di San
Martino delle
Scale (Monreale)
realizzata da
Arcangelo Lenti
nel 1761
Un giovane talento
nella cavea di Siracusa
Nicasio Catanese, di Termini Imerese, allievo
dell’Accademia nazionale d’arte drammatica recita
con Ugo Pagliai nelle rappresentazioni classiche
NICASIO CATANESE CON UGO PAGLIAI A SIRACUSA
CANTIERI DELLA ZISA
Proiezioni ogni sera per celebrare Padre Pino Puglisi
Nell’ambito delle iniziative organizzate per celebrare la figura di
Padre Pino Puglisi Beato «Brancaccio in Festa», per l’intera
settimana, ogni giorno dalle 9,30 alle 13,30, fino a venerdì, è
prevista una serie di proiezioni a rotazione, presso i Cantieri
culturali alla Zisa, del cartone animato «La missione di 3P». Il
cartone animato, già visionato da più di 12000 bambini, racconta
l’esperienza e gli insegnamenti del sacerdote ucciso dalla mafia
per il suo costante impegno evangelico e sociale e prossimo Beato.
Il cartone è stato diretto da Rosalba Vitellaro della Larcadarte e si
avvale dell’apporto professionale di doppiatori importanti quali
Leo Gullotta nel ruolo di Padre Pino Puglisi, Donatella Finocchiaro
che dà la voce ad Anna e Claudio Gioé per Don Ciccio e il parroco,
oltre che delle musiche di Paolo Belli.
ANTONIO FIASCONARO
TERMINI IMERESE. Un giovane talento
del teatro al fianco dei «mostri sacri»
della recitazione italiana e che hanno
fatto grande il teatro di prosa. Nicasio
Catanese, è di Termini Imerese e, in
queste settimane è protagonista alle
rappresentazioni classiche che si
stanno svolgendo nel magnifico scenario
naturale del teatro Greco di Siracusa
fino al prossimo 23 giugno.
Nicasio Catanese, con un tasca una
laurea alla Facoltà di Lettere “Dams”
di Palermo e da tre anni allievo dell’Accademia
Nazionale di Arte Drammatica
«Silvio D’Amico” di Roma,
quando ha fatto il provino non si
aspettava certo di essere scelto per
una prova così importante: recitare
al fianco di attori come Ugo Pagliai,
Isa Danieli, Daniele Pecci, Laura Ma-
MARTEDÌ 21 MAGGIO 2013
rinoni, Cristina Pezzoli, Daniele Salvo
per citarne solo alcuni, rappresenta
una grande emozione.
«All’inizio ero molto intimorito e
preoccupato – racconta con emozione
Nicasio Catanese – ma la semplicità
di questi grandi artisti, che mi
hanno trattato alla pari, mi ha messo
a mio agio. Oltre che per il prestigio
che questa partecipazione può procurare
alla mia carriera cerco di rubare
qualche segreto professionale,
osservando questi grandi artisti
quando recitano, quando affrontano
il pubblico, ma anche come si
porgono tra loro. Un’esperienza davvero
entusiasmante e formativa. Ma
l’emozione più grande è quella del
pubblico. Trovarsi a recitare di fronte
a 6-7mila spettatori non è cosa di
tutti i giorni e poi non può esistere
teatro senza pubblico».
Soddisfazione, naturalmente è stata
espressa dal sindaco della cittadina
termitana Salvatore Burrafato che
augura al giovane Nicasio di calcare
altri prestigiosi palcoscenici così come
quello di portare alto il nome di
Termini Imerese alle rappresentazioni
greche a Siracusa.
CINEMA DE SETA
Stasera si proietta «Io sono Tony Scott»
In merito alla rassegna “La musica è oltre – 12 composizioni d’autore”
sarà proiettato oggi alle 18,30 preso il cinema De Seta ai cantieri
culturali alla Zisa, il film dal titolo “Io sono Tony Scott, ovvero come
l’Italia fece fuori il più grande clarinettista del jazz”. Il film racconta la
vita del clarinettista siculo-americano Anthony Joseph Sciacca,
divenuto alla fine degli anni ‘40 Tony Scott, il più grande clarinettista
del jazz moderno. Ripercorrere la vicenda musicale e personale di
Tony Scott significa raccontare sessant’anni di jazz, di incontri umani
e artistici incredibili, ma anche, nello stesso tempo, la storia
americana della seconda metà del secolo scorso, con le sue battaglie
per i diritti civili e umani, di cui il musicista fu uno dei principali e
appassionati sostenitori. Al culmine del successo, lascia l’America e
va in Oriente, dove inventa la world-music.
LA SICILIA
PALERMO
al cinema
ABC 091.32924
via Amari 166
Ameriqua.Ore 18•20,30 22,30.
(Biglietto intero 7,50 euro, ridotto
5,50).
ARISTON 091.6258546
via Pirandello, 5
La grande bellezza.Ore 17 20 22,30.
ARLECCHINO 091.362660
via Imp. Federico, 12.
Sala 1: Il grande Gatsby.
Ore 17,30 20,10 22,30.
Sala 2: Benvenuto presidente.
Ore 18,30 20,30 22,30.
AURORA 091.533192
via Natale, 17
La scelta di Barbara. Ore 18,30 21,15.
A lady in Paris. Ore 20,45.
Treno di notte per Lisbona. Ore 18,30.
Effetti collaterali.Ore 20,45.
Iron Man 3.Ore 18,30.
CINE TEATRO COLOSSEUM
091.442265
via Guido Rossa, 5/7
Attacco al potere.
Ore 18,30 20,30 22,30.
E-mail: direzionecolosseum@libero.it
Sito web: www.cineteatrocolosseum.it
FIAMMA 091.6251868
No - I giorni dell’arcobaleno.
Ore 17,30 20,20 22,30.
GAUDIUM 091.341535
(Intero 7,50; ridotto 5,50) (martedì 4
euro)
Mi rifaccio vivo. Ore 18 20,20 22,30.
GAUDIUM JULII 091.341535
via Damiano Almeida 34
(Intero 8; ridotto 5,50) (martedì 4
euro)
Miele. Ore 18,30 20,40 22,30.
GOLDEN 091.6264702
Riservato.
HOLIDAY 091.586494
La casa.
Ore 16,30 18,30 20,30 22,30.
Ironman 3.Ore 16 18,30 21.
IGIEA LIDO 091.545551
Viaggio sola.Ore 18,30 20,45 22,45.
IMPERIA 091.6113388
via Amari, 162
Attacco al potere.
Ore 16,30 18,30 20,30 22,30.
KING 091.511103
(Biglietto 7,50; ridotto 5,50 per il 3D).
Domani anteprima Fast 6 furios 6.
Ore 20,10 22,30.
LUX 091.348990
via Di Blasi, 25
L’uomo con i pugni di ferro.
Ore 18,30 20,30 22,30.
MARCONI MULTISALA 091.421574
via Cuba, 12
(Martedì prezzi a 5 euro per il 3D; 3
euro per pellicola normale). Biglietto
unico 4,50 normale; 7,50 per lo spettacolo
3D.
Sala De Curtis: Iron Man 3.
Ore 17,30 20 22,30.
Sala De Sica: Mi rifaccio vivo.
Ore 17,30 20,30 22,30.
METROPOLITAN CITYPLEX
091.6887513
(In 3D: intero euro 10, ridotto euro 8)
Anteprima: Fast and furious.
Ore 20 22,45.
Il grande Gatsby 3D.
Ore 19,30 22,30.
Il grande Gatsby 2D. Ore 17,30.
Hansel & Gretel cacciatori di streghe
3D. Ore 17,30.
Hansel & Gretel cacciatori di streghe
2D. Ore 20,30 22,30.
Iron man 3 2D. Ore 17,30 22,10.
Mi rifaccio vivo.
Ore 18 20,15.
La casa.Ore 18 20,40 22,40.
ROUGE ET NOIR 091.587268
(Martedì spettacolo 4 euro)
La grande bellezza.
Ore 17,30 20,15 22,45.
UCI CINEMAS
Via Filippo Pecoranio
Sala 1: Il grande Gatsby. Ore 16,45.
Anteprima: Fast & furious 6.
Ore 18,45 22,40.
Sala 2: Iron Man 3.
Ore 16,50 19,45 22,40.
Sala 3: L’uomo con i pugni di ferro.
Ore 17,30 20 22,30.
Sala 4: La casa. Ore 17,30 20 22,30.
Sala 5: la grande bellezza.
Ore 18,30 22.
Sala 6: Il grande Gatsby.
Ore 19 22,15.
Sala 7: Hansel & Gretel.
Ore 17,30 19,45 22,10.
BAGHERIA
SUPERCINEMA MULTISALA
090.336333
via Dante, 5/7 (intero 6 euro; ridotto
4 euro; 3D intero 8 euro; ridotto 6
euro) (martedì 3 euro)
Sala Ambra: La grande bellezza.
Ore 18,30 22.
Sala Smeraldo: La casa.
Ore 18 20,15 22,30.
Sala Rubino: Il grande Gatsby 3D.
Ore 17 19,45 22,30.
NUOVO CINEMA EXCELSIOR
Chiusura stagionale.
NUOVO CAPITOL
Mi rifaccio vivo.
Ore 18,30 20,30 22,30.
L’uomo con i pugni di ferro.
Ore 18,30 20,30 22,30.
Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 210 di 362
.27

Mar 21/05/2013 La Sicilia (ed. Palermo) Pagina 27
Gli appuntamenti
Il cartone animato dedicato a don Pino Puglisi
CANTIERI DELLA ZISA Proiezioni ogni sera per
celebrare Padre Pino Puglisi Nell' ambito delle
iniziative organizzate per celebrare la figura di Padre
Pino Puglisi Beato «Brancaccio in Festa», per l' intera
settimana, ogni giorno dalle 9,30 alle 13,30, fino a
venerdì, è prevista una serie di proiezioni a rotazione,
presso i Cantieri culturali alla Zisa, del cartone
animato «La missione di 3P». Il cartone animato, già
visionato da più di 12000 bambini, racconta l'
esperienza e gli insegnamenti del sacerdote ucciso
dalla mafia per il suo costante impegno evangelico e
sociale e prossimo Beato. Il cartone è stato diretto da
Rosalba Vitellaro della Larcadarte e si avvale dell'
apporto professionale di doppiatori importanti quali
Leo Gullotta nel ruolo di Padre Pino Puglisi, Donatella
Finocchiaro che dà la voce ad Anna e Claudio Gioé
per Don Ciccio e il parroco, oltre che delle musiche di
Paolo Belli. 21/05/2013.
Beatificazione Padre Puglisi
Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 211 di 362

.
Mar 21/05/2013 Gazzetta del Sud (ed. Catanzaro-
0zh3hH0t6pwZZIdFp7bRe/JOHoXng5rAWZb/2bQdDEI=
Gazzetta del Sud Martedì 21 Maggio 2013 7
Attualità
.
CALTANISSETTA Summit della Dia sulle indagini delegate alla Scientifica di Roma relative al quaderno che compare in un filmato su via D’Amelio
Lari: le prove della trattativa nell’Agenda rossa
Secondo un funzionario della Mobile sul luogo della strage erano presenti agenti dei Servizi segreti
CALTANISSETTA. L’agenda rossa,
il diario di Paolo Borsellino
che potrebbe contenere le risposte
ancora mancanti sulla
strage di via D’Amelio, resta al
centro delle indagini della procura
di Caltanissetta che, dopo
anni di inchieste ipotecate da
un clamoroso depistaggio, sta
cercando di arrivare alla verità
sull’eccidio.
Dopo la pubblicazione della
foto, tratta da un video dei vigili
del fuoco, che ritrae un oggetto
rosso accanto al corpo di Emanuela
Loi, uno degli agenti di
scorta uccisi col magistrato, gli
inquirenti hanno delegato alla
Scientifica di Roma una serie di
indagini per accertare se davvero
si tratti del diario su cui Borsellino,
soprattutto dopo la
morte di Giovanni Falcone, scriveva
freneticamente appunti e -
pensano gli investigatori - riflessioni
sulla trattativa Stato-mafia.
«Non se ne separava
mai», hanno raccontato familiari
e amici.
«La usava sempre», ha confermato
ieri Diego Cavaliero, ex
sostituto in forza alla Procura di
Marsala quando il capo era il
giudice ucciso in via D’Amelio.
Il magistrato ha deposto ieri
al quarto processo per l’eccidio
in corso davanti alla corte d’assise
di Caltanissetta a carico dei
boss Salvo Madonia e Vittorio
Tutino e dei tre falsi pentiti accusati
del depistaggio.
L’agenda rossa e la scena della
strage sono stati il nodo centrale
dell’udienza di ieri che con
un colpo di teatro ha confermato
i sospetti degli investigatori:
il 19 luglio del 1992, in via
D’Amelio, c’era più di uno 007.
«L'agenda rossa che utilizzava
Borsellino era molto grande.
Era un’agenda dell’Arma dei carabinieri
dove il giudice annota-
Fotogramma tratto da un video accluso agli atti della Procura di Caltanissetta
va di tutto. In quell'agenda segnava
tutto, in particolare iniziò
a utilizzarla sempre più frequentemente
dopo la morte di
Falcone. Aveva delle agende
che sembravano tutte uguali.
Utilizzava dei segni geroglifici.
Per esempio c'era un segno, una
specie di chiocciola, che per il
giudice significava che era andato
a trovare la madre», ha affermato
il giudice Diego Cavaliero.
«Per un problema di coscienza,
a distanza di 21 anni, e
non potendolo più tacere – ha
detto ai giudici un altro teste, il
sovrintendente di polizia Fran-
cesco Maggi – devo raccontare
che quando sono arrivato sul
posto c’erano almeno quattro,
cinque uomini dei Servizi».
«Due avevano un segno di riconoscimento,
la spilletta del ministero
dell’Interno, – ha aggiunto
–altri tre li avevo visti alla
Mobile, erano venuti a incontrare
l’allora capo Arnaldo La
Barbera».
Maggi arrivò in via D’Amelio
immediatamente dopo l’esplosione
e, dunque, gli 007 erano
già lì.
Un particolare che alimenta
gli interrogativi sulla strage.
Che ci facevano in via D’Amelio
gli agenti dei Servizi? E potrebbero
avere avuto un ruolo nella
scomparsa dell’agenda?
I magistrati dubitano che
l’oggetto rosso filmato fosse il
diario. Sul posto la temperatura,
dopo l’esplosione, era tale da
liquefare le armi degli agenti di
scorta morti, difficilmente un
diario sarebbe potuto rimanere
integro. Potrebbe trattarsi, dunque,
di un pezzo staccatosi dai
palazzi colpiti dall’onda d’urto.
E nella confusione del momento
potrebbe essere stato eliminato
insieme alle altre macerie.
O ancora potrebbe essersi trattato
proprio del diario non notato
nella concitazione e andato
distrutto. I magistrati non
escludono nulla. Neppure la
vecchia pista: che l’agenda rossa,
cioè, fosse, invece, nella borsa
che il magistrato aveva lasciato
in auto e che venne ritrovata
vuota. Probabilmente perché
qualcuno la prelevò, tolse il
diario e la rimise nell’auto.
«Il fotogramma di quell'oggetto
che somiglia a un’agenda
rossa non ci è stato mai comunicato.
O non l'hanno ritenuta importante
o non l’hanno vista,
chissà», ha affermato in una intervista
il procuratore capo della
repubblica di Caltanissetta
Sergio Lari.
«Subito dopo ha aggiunto–
trasmetteremo una delega alla
polizia scientifica di Roma: sono
necessari accertamenti, dobbiamo
capire esattamente cos’è
quella macchia rossa».
«Io penso, lo pensiamo tutti
qui alla procura di Caltanissetta,
che Paolo Borsellino abbia
registrato sull'agenda quegli incontri
di Cosa nostra, attraverso
Vito Ciancimino, con rappresentati
delle istituzioni», «la
trattativa».3
Il Santo Padre ha incontrato la Conferenza episcopale siciliana chiedendo di rendere una testimonianza più chiara
Dal Papa esortazione ai vescovi contro le cosche
Alessandro Ricupero
SIRACUSA
Dare una testimonianza più
chiara ed evangelica per contrastare
la mentalità malavitosa
diffusa in Sicilia. È l'esortazione
di Papa Francesco ai vescovi
siciliani incontrati ieri in
Vaticano per la visita ad Limina
Apostolorum. Un’occasione
privilegiata per i vescovi per
esprimere “devota, piena e
fattiva comunione con il Santo
Padre e con la Cattedra di Pietro”.
Una visita coincisa con
l’assemblea generale della
Conferenza Episcopale Italiana,
iniziata ieri e che terminerà
venerdì. E nella sua prolusione,
anche il cardinale Angelo
Bagnasco ha citato le Chiese
del meridione «che continuano
intrepide la loro lotta per la
vita, che vuole dire anche cultura
della legalità. È una missione
faticosa e irta di ostacoli,
osteggiata dalla malavita che
continua a lucrare sulle difficoltà
di queste splendide terre».
Se la visita ad limina serve
ai vescovi per illustrare quali
siano i nodi problematici dal
punto di vista pastorale e culturale
che contraddistinguono
la Diocesi e come interviene la
Chiesa su questi problemi, i
pastori siciliani hanno parlato
dei temi della crisi economica
e della disoccupazione. Ma si
sono soffermati anche sulle
“cose belle”, come la “capacità
di accoglienza e testimonianza”.
I contenuti dell'incontro
sono emersi dalle dichiarazioni
a Radiovaticana dell’a r c i v escovo
di Siracusa, mons. Sal-
Il Santo Padre tra gli arcivescovi di Catania e Siracusa, Gristina e Pappalardo
vatore Pappalardo.
«Posso dire che ho un cuore
veramente pieno di gioia, perché
è stato un incontro molto
arricchente – ha detto mons.
Pappalardo -. Il Papa ci ha
ascoltato con tanta attenzione.
Ognuno di noi ha riferito
riguardo alle proprie diocesi.
Questo incontro comunitario
ci ha aiutato proprio a costruire
un discorso d’insieme, a
mostrare un’immagine della
nostra Sicilia più reale, più
obiettiva, proprio perché
ognuno ha messo la sua parte.
Il Papa ci ha raccomandato di
stare molto vicini alla nostra
gente. Ha ripetuto quella frase:
“Abbiate l’odore delle vostre
pecore”. Abbiamo detto
che alcuni di noi stanno compiendo
la visita pastorale e lui
ci ha raccomandato proprio
questa vicinanza». Il confronto
con il Santo Padre non poteva
non toccare il tema della
“piaga della criminalità organizzata”,
soprattutto alla vigilia
della beatificazione di don
Pino Puglisi, che avrà luogo
sabato prossimo al foro italico
a Palermo. Una testimonianza
di «grande educatore e coraggioso
testimone della fede fino
al sacrificio della vita» come
ha ricordato anche il presidente
della Cei, il cardinale
Bagnasco, nella sua prolusione
alla Conferenza dei vescovi.
«Noi non abbiamo nascosto
che ci sono difficoltà tra la nostra
gente, perché ovviamente
c’è la mentalità malavitosa: c’è
ed è diffusa – ha continuato
Crotone-Vibo)
l’arcivescovo di Siracusa –.
Questo lo abbiamo detto al Papa.
Ma insieme a questo, però,
abbiamo anche raccontato le
cose belle che ci sono. Per
esempio, la Chiesa qui ancora
ha una sua presenza. Io sto facendo
la visita pastorale e vedo
come sono accolto, anche
dalle istituzioni civili. Quindi,
c’è un’attenzione per la Chiesa
che non possiamo nascondere.
Siamo noi che dobbiamo
dare una testimonianza più
chiara e più evangelica. Questo
il Papa lo ha sottolineato,
ce lo ha detto anche».
Infine mons. Pappalardo ha
evidenziato che Papa Francesco
ha chiesto notizie delle
problematiche che oggi vive la
famiglia in Sicilia, se la famiglia
riesce a superare la crisi
economica. «Ci ha posto anche
delle domande sulla famiglia:
come vive, quale problematiche
ci sono e quali difficoltà
sta affrontando. Ovviamente
noi abbiamo riferito
quella che è la situazione della
famiglia nella nostra Sicilia:
ancora resiste, ma ovviamente
le nuove difficoltà si vanno
evidenziando.
Certo, tutti noi abbiamo
raccontato anzitutto delle difficoltà
economiche, che sono
un po’ generalizzate dalle nostre
parti e per cui molte famiglie
trovano difficoltà serie e
obiettive. Le difficoltà economiche
ritardano anche, per
molti, la formazione della famiglia.
Questi problemi – ha
concluso l’arcivescovo di Siracusa,
mons. Pappalardo –li
abbiamo presentati al Santo
Padre».3
Autorizzata la citazione dalla Corte d’assise di Palermo
Mafia-Stato, Giorgio Napolitano
sarà uno dei 178 testimoni
PALERMO. La Corte d’assise di
Palermo, che celebrerà il processo
sulla trattativa Stato-mafia
ha autorizzato la citazione di
tutti i testimoni indicati nella lista
testi della Procura tra i quali
il presidente della Repubblica
Giorgio Napolitano. Si tratta di
un primo vaglio che esclude che
la testimonianza sia «vietata
dalla legge o ridondante». Nel
corso del processo i giudici valuteranno
poi l’ammissibilità delle
deposizioni.
I testi citati dai pm sono in tutto
178. Tra i chiamati a deporre
anche l’ex pg della Cassazione
Vitaliano Esposito, il presidente
del Senato, Pietro Grasso, e l’ex
capo dello Stato, Carlo Azeglio
Ciampi.
Qualora la testimonianza di
Napolitano fosse ammessa, il
presidente della Repubblica dovrebbe
riferire su una lettera che
il suo ex consigliere giuridico
Loris D’Ambrosio, stroncato
l’anno scorso da un infarto, gli
scrisse il 18 giugno. Nella missiva
D’Ambrosio annunciava le
sue dimissioni dopo la pubblicazione
delle intercettazioni delle
sue conversazioni con l’ex ministro
dell’Interno Nicola Mancino,
imputato di falsa testimonianza
nel processo sulla trattativa.
Nella missiva a un certo punto
compare la frase che interessa
i pm: «Lei sa–- scrisse D’Ambrosio
a Napolitano –che (il riferimento
è a suoi precedenti scritti,
LA POLEMICA
Di Matteo:
ma i vertici
ecclesiali
fanno poco
PALERMO.«La Chiesa non combatte
e non ha combattuto abbastanza
il fenomeno mafioso».
Lo ha affermato il pm antimafia
Nino Di Matteo intervenendo a
Palermo nel corso di una cerimonia
di commemorazione di
don Pino Puglisi, sacerdote assassinato
dalla mafia.
«Faccio mie le recenti affermazioni
di don Ravasi –ha proseguito
Di Matteo – laddove
esorta la Chiesa a essere una
spina nel fianco della mafia. In
queste parole, che apprezzo, ho
colto una sorta di autocritica.
Purtroppo anche le istituzioni
ecclesiastiche non si dimostrarono
in passato del tutto insensibili
alle istanze di Cosa nostra».
«Certamente i valori di Cosa
nostra sono l’antitesi esatta del
Vangelo. Le bibbie di Provenzano,
gli altarini di Pietro Aglieri
non si conciliano con la prepotenza
e la violenza», ha continuato
Di Matteo. «Alcuni collaboratori
di giustizia e tra questi
alcuni dei killer di don Puglisi
affermano di essere stati indotti
a collaborare proprio da una
crisi e da una conversione di tipo
religioso».3
L’ex pg della Cassazione Vitaliano Esposito assieme al presidente Napolitano
ndr) non ho esitato a fare cenno
a episodi del periodo 1989-1993
che mi preoccupano e mi fanno
riflettere; che mi hanno portato
a enucleare ipotesi di cui ho detto
anche ad altri, quasi preso dal
timore di essere stato allora considerato
solo un ingenuo e utile
scriba di cose utili a fungere da
scudo per indicibili accordi». Parole
apparentemente sibilline
che si comprendono solo alla luce
di quanto D’Ambrosio diceva
a Mancino, nelle telefonate, sul
periodo relativo alla nomina di
Francesco Di Maggio, personaggio
chiave nella trattativa secondo
i pm, a numero due del Dap.
Una vicenda che l’ex consigliere
di Napolitano conosceva bene
Ritratto in un video carcerario
Un irriconoscibile
Bernardo Provenzano
risponde farfugliando
PALERMO. Un video choc di
Bernardo Provenzano, in cui il
boss di Cosa nostra appare quasi
irriconoscibile rispetto alle
immagini finora note, con un
berretto di lana in testa, apparentemente
non in grado di capire
quello che la moglie e il figlio
gli dicono mentre lo visitano
in carcere, è venuto in possesso
di ‘Servizio Pubblico”, la
trasmissione di Michele Santoro
in onda il giovedì su La7.
Si tratta di immagini esclusive
del super boss dei corleonesi
registrate, lo scorso dicembre,
dalle telecamere di sorveglianza
del penitenziario di Parma,
dove il boss è detenuto in regime
di 41 bis, «e che –sottolinea
Servizio Pubblico –sollevano
grandi interrogativi».
È la prima volta, dal giorno
della sua cattura, nell’aprile
2006, che si vede in video il
boss Bernardo Provenzano.
«Pigghiasti lignate?», chiede il
figlio minore di Provenzano a
colloquio col padre. «Lignate,
sì. Dietro i reni», risponde zu
Binnu.
«È guardando questi video
registrati dal carcere di Parma
–si legge in una nota di Servizio
Pubblico –che la procura di
Palermo ha aperto un’indagine
per fare luce sui tanti misteri
che ancora una volta avvolgono
il super boss dei corleonesi.
Bernardo Provenzano ha davvero
tentato il suicidio nel
maggio 2012? Davvero, come
riferiscono più fonti, il boss sarebbe
stato prossimo a
Pagina 7
Pubblicato anche in: Gazzetta del Sud (ed. Cosenza), Gazzetta del Sud (ed. Reggio Calabria), Gazzetta del Sud, Gazzetta del Sud (ed. Catania-
Ragusa-Siracusa)
Beatificazione Padre Puglisi
avendola seguita dal ministero
della Giustizia e sulla quale aveva
mille dubbi.
Cosa intendesse con precisione
D’Ambrosio non si saprà mai,
nè i pm potranno chiedere a lui i
riscontri della loro ipotesi: che,
cioè, Di Maggio fosse stato nominato
ad hoc dirigente generale
per manovrare dal Dap i fili di
una strategia di ammorbidimento
dello Stato verso i boss,
mossa, questa, che rientrava
proprio nel «gioco» della trattativa
con la mafia.
D’Ambrosio non potrà rispondere,
ma da Napolitano
coinvolto con quel «lei sa» scritto
dal suo ex consigliere, i pm
vorrebbero delle spiegazioni.3
Bernardo Provenzano
un’eventuale collaborazione?
E, infine, qual è la dinamica
delle numerose cadute registrate
in cella nel corso dell’ultimo
anno, in particolare l’ultima
che l’ha ridotto in coma?».
A una delle domande del figlio,
Francesco Paolo, che gli
chiedeva le ragioni di un cerotto
in testa e se fosse caduto da
solo, il boss risponde di sì.
Le scorse settimane il legale
della famiglia, l’avvocato Rosalba
Di Gregorio, aveva chiesto
la revoca del carcere duro,
la sospensione dell’esecuzione
della pena per motivi di salute,
ma l’istanza è stata respinta.
«La situazione sanitaria e
clinica del detenuto –hanno
scritto i giudici –non integra i
presupposti di legge nè per il
differimento di pena obbligatorio,
nè di quello facoltativo».3
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Mar 21/05/2013 Gazzetta del Sud (ed. Catanzaro-
Crotone-Vibo)
LA POLEMICA.
Di Matteo: ma i vertici ecclesiali fanno poco
Pagina 7
Pubblicato anche in: Gazzetta del Sud (ed. Cosenza), Gazzetta del Sud (ed. Reggio Calabria), Gazzetta del Sud, Gazzetta del Sud (ed. Catania-
Ragusa-Siracusa)
PALERMO. «La Chiesa non combatte e non ha
combattuto abbastanza il fenomeno mafio so». Lo ha
affermato il pm antimafia Nino Di Matteo intervenendo
a Palermo nel corso di una cerimonia di
commemorazione di don Pino Puglisi, sacerdote
assassinato dalla mafia. «Faccio mie le recenti
affermazioni di don Ravasi - ha proseguito Di Matteo -
laddove esorta la Chiesa a essere una spina nel
fianco della mafia. In queste parole, che apprezzo, ho
colto una sorta di autocritica. Purtroppo anche le
istituzioni ecclesiastiche non si dimostrarono in
passato del tutto insensibili alle istanze di Cosa
nostra». «Certamente i valori di Cosa nostra sono l'
antitesi esatta del Vangelo. Le bibbie di Provenzano,
gli altarini di Pietro Aglieri non si conciliano con la
prepotenza e la violenza», ha continuato Di Matteo.
«Alcuni collaboratori di giustizia e tra questi alcuni dei
killer di don Puglisi affermano di essere stati indotti a
collaborare proprio da una crisi e da una conversione
di tipo religioso».4.
Beatificazione Padre Puglisi
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Mar 21/05/2013 SiciliaInformazioni Pagina 7
Beatificazione Padre Puglisi
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Mar 21/05/2013 SiciliaInformazioni Pagina 7
Papa Francesco contro la mafia: "No ai funerali in
chiesa per i boss"
Papa Francesco sulle orme di Giovanni Paolo II e don
Puglisi . Ieri in Vaticano, durante un colloquio con i
vescovi siciliani il pontefice si è detto affascinato dalla
figura di Don Pino, che in una delle zone più difficili di
Palermo ha portato contro la mafia il messaggio di
Cristo. Il Pontefice ha definito il parroco ucciso dalla
mafia come "un esempio da seguire nell' affermare i
valori umani e cristiani contro chi li calpesta con la
criminalità". Poi i sacerdoti siciliani hanno posto un
problema al Pontefice, quello dei funerali dei boss,
vivo e presente soprattutto nell' agrigentino e nel
trapanese. Papa Francesco ha condiviso la posizione
dei vescovi che hanno chiuso e porte ai mafiosi
"perché non accettando il messaggio evangelico si
pongono fuori dalla Chiesa". L' incontro "Ad limina
apostolo rum" ha portato con sé anche tematiche al
centro della vita di tutti i giorni: disoccupazione,
immigrazione ma anche evangelizzazione e
vocazioni. Ma in vista della beatificazione che avverrà
sabato al Foro Italico del capoluogo siciliano, non ci si
poteva che concentrare sulla posizione della Chiesa
rispetto al fenomeno mafioso.
Beatificazione Padre Puglisi
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Mar 21/05/2013 giornaledisicilia.it Pagina 7
Beatificazione Padre Puglisi
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Mar 21/05/2013 giornaledisicilia.it Pagina 7
Il Papa ai vescovi siciliani: mafia, Puglisi è l'
esempio
A pochi giorni dalla beatificazione del parroco di Brancaccio, il Pontefice ha ricevuto i
prelati guidati dal cardinale Romeo: affermate i valori cristiani pure contro la
criminalità organizzata. No ai funerali in chiesa per i boss.
PALERMO. Il sorriso di padre Pino Puglisi lo ha visto
soltanto ritratto in alcune immagini. L' impegno
pastorale del parroco di Brancaccio lo ha conosciuto
attraverso le parole dell' Arcivescovo di Palermo,
Paolo Romeo. Eppure Papa Francesco è rimasto
affascinato dalla strada tracciata da quell' uomo che si
è scontrato con la mafia per affermare il messaggio di
Cristo. Tanto da indicarlo ai vescovi di Sicilia come un
"esempio da seguire nell' affermare i valori umani e
cristiani contro chi li calpesta con la criminalità".
Parole che ha pronunciato ieri in Vaticano durante la
visita "Ad limina apostolorum", un incontro che si
ripete ogni cinque anni, nel corso del quale i vescovi
illustrano al Pontefice le difficoltà dal punto di vista
sociale e pastorale e come interviene la Chiesa su
questi problemi. Il Papa, che sabato non sarà a
Palermo ha condiviso il no ai funerali in chiesa per i
mafiosi perché "non accettando il messaggio
evangelico si pongono direttamente fuori dalla
Chiesa".
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Mar 21/05/2013 Stretto Web Pagina 7
Beatificazione Padre Puglisi
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Mar 21/05/2013 Stretto Web Pagina 7
Messina: venerdà 24 Addio Pizzo organizza
proiezione "Alla luce del sole", film su Don Puglisi
Il Comitato Addiopizzo ha organizzato, per venerdÃ
24, alle ore 18.00, in via Roosevelt n. 6 , la
proiezione, con ingresso gratuito, del film di Roberto
Faenza †Alla luce del sole †sulla vita e lâ€
uccisione di Padre Pino Puglisi . L' iniziativa rientra
nella convenzione con il Comune di Messina per lâ€
uso sociale dell' appartamento di via Roosevelt, bene
confiscato alla mafia ed assegnato al Comitato, nel
mese di luglio del 2012, a seguito di gara ad evidenza
pubblica, in osservanza alla Legge n. 109/96 sull' uso
sociale dei beni confiscati.
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Mar 21/05/2013 ViviEnna Pagina 7
Beatificazione Padre Puglisi
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Mar 21/05/2013 ViviEnna Pagina 7
Beatificazione Padre Puglisi una mostra al centro
commerciale
Il centro commerciale Forum Palermo si unisce ai
festeggiamenti legati alla beatificazione di Don Pino
Puglisi con una mostra che potrà essere visitata fino a
domenica 26 maggio. Sono diciotto i pannelli forniti
dal Centro padre Nostro ed esposti in piazza Water
Square (lato Mediaworld) che ripercorrono, attraverso
foto e pensieri, l' impegno del parroco assassinato
dalla mafia vent' anni fa. Dalle prime pagelle
scolastiche alle immagini del piccolo Puglisi con i
compagni di classe, dai libri preferiti alle celebrazioni
di matrimoni. Ma c' è anche la Palermo onesta che si
ribella alla violenza e all' omicidio e che protesta in
coro affidando la sua voce a lenzuoli e striscioni.
"Siamo sempre stati molto attenti alle problematiche e
alle criticità di Brancaccio - spiega Andrea Chiarioni,
direttore di Forum Palermo - i nostri spazi sono aperti
a tutte quelle iniziative che mirano alla rivalutazione e
alla crescita del quartiere, la beatificazione di Padre
Puglisi è una festa anche per noi. Il centro
commerciale - prosegue - è diventato negli anni un
punto di riferimento per tutti coloro che hanno voglia
di offrire alla città idee nuove che servono a costruire
un futuro migliore". Forum Palermo, oltre ad offrire gli
spazi per la mostra, ha anche dato un contributo alla
sistemazione di piazza Anita Garibaldi, teatro dell'
omicidio di Padre Puglisi, dove sabato 25 maggio alle
ore 21.00 si terrà una diretta di Rai 1 condotta da
Massimo Giletti.
Beatificazione Padre Puglisi
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Mar 21/05/2013 Agensir Pagina 7
Beatificazione Padre Puglisi
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Mar 21/05/2013 Agensir Pagina 7
Quotidiano
14:55 - MONSIGNOR CROCIATA: LA CHIESA È "L'
ANTAGONISTA PER ECCELLENZA" DELLA MAFIA
"La Chiesa deve essere Chiesa: se è Chiesa fino in
fondo per natura sua va contro la mafia, è l' opposto,
l' antagonista per eccellenza della mafia, perché taglia
le motivazioni per cui qualcuno, disperato, possa
lasciarsi trascinare da questo mondo di
organizzazioni criminali". Rispondendo alle domande
dei giornalisti, monsignor Crociata ha definito la
prossima beatificazione di don Pino Puglisi "un fatto
profondamente significativo, anche emotivamente
coinvolgente", e ha spiegato: "Don Puglisi non è stato
un prete antimafia, è stato un prete fino in fondo, ed è
stato ucciso non perché conducesse una battaglia
esplicita contro la mafia, ma perché era un prete che
si dedicava a un' opera pastorale ed educativa". In
questo modo, don Pino "ha tagliato le radici a quella
visione della realtà così distorta a essere distruttiva
della persona e della società, come purtroppo
continuiamo a sperimentare ancora oggi". "Che poi
sia importante ribadire la difesa della legalità è fuori
discussione", ha proseguito monsignor Crociata,
ricordando che "la disoccupazione giovanile alimenta
il diffondersi e il rafforzarsi della mafia, perché la
mancanza di lavoro può portare chi è disperato a
trovare risorse nell' illegalità, in ciò che dovrebbe
provocare orrore e ribrezzo". Di qui l' importanza dell'
impegno di tutti per la "formazione di una coscienza
rinnovata". apri e stampa questo articolo.
Beatificazione Padre Puglisi
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Mar 21/05/2013 Ansa Pagina 7
Beatificazione Padre Puglisi
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Mar 21/05/2013 Ansa Pagina 7
A Palermo si proietta cartone animato su don
Puglisi
Fino al 24 maggio ai cantieri culturali Zisa.
(ANSA) – PALERMO, 21 MAG – Verra' proiettato fino
al 24 maggio, ai Cantieri culturali della Zisa, a
Palermo, il cartone animato 'La missione di 3P' sulla
vita del parroco di Brancaccio ucciso dalla mafia. L'
iniziativa si iscrive nell' ambito delle manifestazioni
per la beatificazione di Padre Pino Puglisi, che
avverra' al Foro Italico il prossimo 25 Maggio. I
protagonisti sono due tredicenni, Giuseppe e
Salvatore, attivi nel contrabbando di sigarette e con il
destino gia' segnato nei confronti della malavita. L'
incontro con Padre Puglisi causera' loro un cambio di
direzione. Diretto da Rosalba Vitellaro (autrice della
sceneggiatura insieme ad Alessandra Viola e
Valentina Mazzola) 'La Missione di 3P' si avvale delle
voci di Leo Gullotta (Padre Pino Puglisi) e Claudio
Gioe' (Don Ciccio e il parroco). Le musiche sono di
Paolo Belli. Il cartone verra' proiettato fino al 24
Maggio, dalle 9.30 alle 13. (ANSA).
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Mar 21/05/2013 Agensir Pagina 7
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Mar 21/05/2013 Agensir Pagina 7
Quotidiano
16:24 - DON PINO PUGLISI: CREDERE (SAN
PAOLO), IN ESCLUSIVA IL MEMORIALE DI
SPATUZZA "La sua missione evangelizzatrice e la
sua decisa opposizione alla mafia davano molto
fastidio a 'Cosa nostra'". Così il pentito Gaspare
Spatuzza, complice dell' uccisione di padre Pino
Puglisi, ha scritto rivelando inediti particolari del
delitto, in un memoriale, di cui in esclusiva il numero
di questa settimana di "Credere", il settimanale
religioso dei Periodici San Paolo, pubblica alcuni
brani. Il memoriale di Spatuzza, inviato a un
ecclesiastico, ripercorre ora per ora gli ultimi momenti
di vita del sacerdote siciliano che sarà beatificato
sabato 25 maggio a Palermo. Per Spatuzza, che ha
confessato anche di aver procurato l' auto usata per
la strage di via D' Amelio, nel 2000 è arrivato il
momento del pentimento, come era successo nel
1997 per l' esecutore materiale del delitto, Salvatore
Grigoli. Ammette nel suo memoriale Spatuzza:
"Collaborare vuol dire mettersi a disposizione della
Legge di Dio e della legge degli uomini, per rendere la
società più giusta e umana. Questa è stata la
missione di padre Pino Puglisi. Condivido
pienamente la legittimità della sua missione. Sono
certo che mi abbia perdonato e che ora interceda
presso Dio, affinché possa illuminare questo mio
percorso di redenzione e di cooperazione con gli
operatori di pace". apri e stampa questo articolo.
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Mar 21/05/2013 Ansa Pagina 7
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Mar 21/05/2013 Ansa Pagina 7
Mostra su don Pino Puglisi al Forum Palermo
Pannelli con foto sacerdote forniti da Centro Padre Nostro.
(ANSA) - PALERMO, 21 MAG - Il centro commerciale
Forum Palermo si unisce ai festeggiamenti legati alla
beatificazione di Don Pino Puglisi con una mostra che
potra' essere visitata fino a domenica 26 maggio.
Sono diciotto i pannelli forniti dal Centro padre Nostro
ed esposti in piazza Water Square (lato Mediaworld)
che ripercorrono, attraverso foto e pensieri, l' impegno
del parroco assassinato dalla mafia vent' anni fa.
Dalle prime pagelle scolastiche alle immagini del
piccolo Puglisi con i compagni di classe, dai libri
preferiti alle celebrazioni di matrimoni. Ma c' e' anche
la Palermo onesta che si ribella alla violenza e all'
omicidio e che protesta in coro affidando la sua voce
a lenzuoli e striscioni. ''Siamo sempre stati molto
attenti alle problematiche e alle criticita' di Brancaccio
- spiega Andrea Chiarioni, direttore di Forum Palermo
- i nostri spazi sono aperti a tutte quelle iniziative che
mirano alla rivalutazione e alla crescita del quartiere,
la beatificazione di Padre Puglisi e' una festa anche
per noi. Il centro commerciale - prosegue - e'
diventato negli anni un punto di riferimento per tutti
coloro che hanno voglia di offrire alla citta' idee nuove
che servono a costruire un futuro migliore''. Forum
Palermo, oltre ad offrire gli spazi per la mostra, ha
anche dato un contributo alla sistemazione di piazza
Anita Garibaldi, teatro dell' omicidio di Padre Puglisi,
dove sabato 25 maggio alle ore 21.00 si terra' una
diretta di Rai 1 condotta da Massimo Giletti.(ANSA).
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Mar 21/05/2013 Hercole Pagina 7
Beatificazione Padre Puglisi
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Mar 21/05/2013 Hercole Pagina 7
Palermo, al Forum mostra dedicata a Padre Pino
Puglisi
Il centro commerciale Forum Palermo si unisce ai
festeggiamenti legati alla beatificazione di Don Pino
Puglisi con una mostra che potrà essere visitata fino a
domenica 26 maggio. Sono diciotto i pannelli forniti
dal Centro padre Nostro ed esposti in piazza Water
Square (lato Mediaworld) che ripercorrono, attraverso
foto e pensieri, l' impegno del parroco assassinato
dalla mafia vent' anni fa. Dalle prime pagelle
scolastiche alle immagini del piccolo Puglisi con i
compagni di classe, dai libri preferiti alle celebrazioni
di matrimoni. Ma c' è anche la Palermo onesta che si
ribella alla violenza e all' omicidio e che protesta in
coro affidando la sua voce a lenzuoli e striscioni.
"Siamo sempre stati molto attenti alle problematiche e
alle criticità di Brancaccio - spiega Andrea Chiarioni,
direttore di Forum Palermo - i nostri spazi sono aperti
a tutte quelle iniziative che mirano alla rivalutazione e
alla crescita del quartiere, la beatificazione di Padre
Puglisi è una festa anche per noi. Il centro
commerciale - prosegue - è diventato negli anni un
punto di riferimento per tutti coloro che hanno voglia
di offrire alla città idee nuove che servono a costruire
un futuro migliore". Forum Palermo, oltre ad offrire gli
spazi per la mostra, ha anche dato un contributo alla
sistemazione di piazza Anita Garibaldi, teatro dell'
omicidio di Padre Puglisi, dove sabato 25 maggio alle
ore 21.00 si terrà una diretta di Rai 1 condotta da
Massimo Giletti.
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Mar 21/05/2013 corrieredelmezzogiorno.it Pagina 7
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Mar 21/05/2013 corrieredelmezzogiorno.it Pagina 7
VERSO la beatificazione del 25 maggio Don
Puglisi, va in scena il suo "cartoon" "La ...
"La missione di 3P" proiettato fino al 24 maggio, dalle 9.30 alle 13, ai Cantieri culturali
della Zisa.
VERSO la beatificazione del 25 maggio Don Puglisi,
va in scena il suo "cartoon" "La missione di 3P"
proiettato fino al 24 maggio, dalle 9.30 alle 13, ai
Cantieri culturali della Zisa PALERMO - Verrà
proiettato fino al 24 maggio, dalle 9.30 alle 13, ai
Cantieri culturali della Zisa, a Palermo, il cartone
animato "La missione di 3P" sulla vita di Don Puglisi,
il parroco di Brancaccio ucciso dalla mafia. VERSO
LA BEATIFICAZIONE - L' iniziativa si iscrive nell'
ambito delle manifestazioni per la beatificazione di
Padre Pino Puglisi, che avverrà al Foro Italico il
prossimo 25 Maggio. I protagonisti sono due
tredicenni, Giuseppe e Salvatore, attivi nel
contrabbando di sigarette e con il destino già segnato
nei confronti della malavita. L' incontro con Padre
Puglisi causerà loro un cambio di direzione. Diretto da
Rosalba Vitellaro (autrice della sceneggiatura insieme
ad Alessandra Viola e Valentina Mazzola) "La
Missione di 3P" si avvale delle voci di Leo Gullotta
(Padre Pino Puglisi) e Claudio Gioè (Don Ciccio e il
parroco). Le musiche sono di Paolo Belli. Il cartone
verrà proiettato fino al 24 Maggio,
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Mar 21/05/2013 Ansa Pagina 7
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Mar 21/05/2013 Ansa Pagina 7
Don Puglisi, libri e favole ricordano il prete
antimafia
Domani a Palermo presentazione volume di Francesco Deliziosi.
(ANSA) - PALERMO, 21 MAG - Si intitola 'Pino
Puglisi, il prete che fece tremare la mafia con un
sorriso' , il libro dedicato al parroco di Brancaccio,
scritto da Francesco Deliziosi con una prefazione di
don Luigi Ciotti (Rizzoli, 392 pp., 11 euro). Il volume
sara' presentato domani, alle 17.15 nella chiesa di
San Francesco Saverio all' Albergheria di Palermo da
don Cosimo Scordato e Giuseppe Savagnone. L'
autore e' Francesco Deliziosi, redattore del 'Giornale
di Sicilia', che dalla morte del parroco di Brancaccio si
e' dedicato a mantenerne viva la memoria. Ex allievo
del sacerdote durante gli anni del liceo, Deliziosi ha
scritto una biografia che e' il ritratto concreto di un
uomo che rimase fedele alla sua missione fino alla
sua morte, diventando il simbolo di quei cittadini e
preti di strada che ogni giorno si battono per la
legalita'. Ad arricchire il testo, la ricostruzione dell' iter
della causa di beatificazione. Nella sua prefazione,
don Ciotti scrive: ''L' assassinio di don Puglisi ci
ricorda che sconfiggeremo le mafie solo quando
avremo il coraggio di riconoscere anche le nostre
responsabilita', riferibili a quel peccato di omissione
che consiste nell' interpretazione in modo restrittivo e
puramente formale il nostro ruolo di cittadini''. Don
Ciotti ha firmato anche la prefazione di un altro libro
dedicato al parroco ucciso da cosa nostra, ed e'
quello scritto dal giornalista Matteo Lancisi 'Don
Puglisi, il vangelo contro la mafia' (Edizioni Piemme,
318 pp, 17,50 euro). Il libro e' un' appassionata e
puntuale ricostruzione della vita e della formazione di
don Pino, dagli anni spesi nel Comune di Godrano
per sedare sanguinose faide di mafia all' esperienza
di insegnante al liceo classico Vittorio Emanuele di
Palermo, dalla realizzazione del Centro Padre nostro
alla stagione delle stragi raccontata dall' ex
procuratore Gian Carlo Caselli, all' omicidio e al
pentimento del killer Salvatore Grigoli, fino all' omelia
del cardinale e all' inchiesta sull' omicidio, per arrivare
alla causa di beatificazione. Forti le testimonianze
contenute nel volume, a partire da quella del fratello
del sacerdote, Gaetano: ''Preferivo che mio fratello
Pino fosse vivo, anziche' beato - si legge - Non riesco
a perdonare i suoi assassini, ho una rabbia in corpo
che non finisce mai''. E, ancora la testimonianza del
pm Lorenzo Matassa che si occupo' dell' inchiesta
sull' omicidio: ''nessuno al processo si costitui' parte
civile. Non il sindaco che era nell' aula accanto nel
Beatificazione Padre Puglisi
processo contro Giulio Andreotti, nemmeno la Chiesa.
Troppe dimenticanze che rendono piu' dolorose ferite
ancora aperte''. Si intitola invece 'Padre Pino Puglisi,
il samurai di Dio', il libro di Enza Maria Mortellaro e
Carlo Aquino (Ed. Il pozzo di Giacobbe, 176 pp, 14
euro). Storia di dedizione, passione e saggezza di un
sacerdote definito 'samurai di Dio'. La stessa casa
editrice ha dato alle stampe un altro libro, 'Pino
Puglisi', di Carmelo Torcivia e Lia Caldarella (Ed. Il
pozzo di Giacobbe, 128 pp, 10 eu), contenente le
testimonianze di chi ha conosciuto il sacerdote. Una
sorta di diario, con la lettera dei fratelli di don Puglisi e
della sua collaboratrice, Agostina Aiello, parte del
volume che si alterna alla ricostruzione del ministero
presbiteriane e alla narrazione dei rapporti con la
madre, figura di riferimento di padre '3P'. In libreria ci
sono anche pubblicazioni pensate per i piu' piccoli
come 'Padre Pino Puglisi', scritta da Augusto Cavadi
e Lilli Genco (edizioni Il pozzo di Giacobbe, 24 pp,
euro 3,90), nella collana 'Piccoli semi', pensata per
avvicinare i bambini alle storie dei santi. Una favola
illustrata pensata per raccontare, da chi ha 6 anni in
su, la storia di un uomo semplice in lotta contro la
mafia in un quartiere difficile. Ha lo stesso obiettivo 'Il
gatto del prete povero. Una favola su padre Pino
Puglisi', scritto da Annamaria Piccione (Verbavolant
edizioni, 48 pp, 7 euro). Favola di un 'prete onesto di
periferia contro un sindaco convinto che ogni cosa
abbia un prezzo'. Il testo contiene un' intervista alla
giornalista Bianca Stancanelli. (ANSA).
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Mar 21/05/2013 Ansa Pagina 7
Pubblicato anche in: Ansa
Beatificazione Padre Puglisi
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Mar 21/05/2013 Ansa Pagina 7
Pubblicato anche in: Ansa
Mafia: Spatuzza, cosi' abbiamo ucciso don Pino
Puglisi
Memoriale pentito su 'Credere', certo che mi abbia perdonato.
(ANSA) - ROMA, 21 MAG - L' ordine era arrivato dai
fratelli Graviano, boss del quartiere palermitano di
Brancaccio nel 1993: bisognava eliminare don Pino
Puglisi, ''perche' non ha l' intenzione di sottostare alle
regole di Cosa nostra''. Ad eseguire la consegna un
commando guidato da Gaspare Spatuzza. Venti anni
dopo, il celebre pentito affida ad un memoriale il
racconto dell' omicidio. Alcuni brani sono stati
pubblicati sul numero di questa settimana di
'Credere', il settimanale religioso dei Periodici San
Paolo. Spatuzza ricorda i fatti di quel 15 dicembre
1993, quando un gruppo di fuoco composto da
quattro persone sorprese don Puglisi mentre stava
rincasando. ''Gaspare Spatuzza - si legge nel
memoriale in cui il pentito si cita ricorrendo alla terza
persona - lo affianca alla sua sinistra, Salvatore
Grigoli alla destra. Padre Puglisi, con un sorriso,
prima guarda Spatuzza, poi Grigoli. Allora Spatuzza,
cercando la mano di padre Puglisi, per rubargli il
borsello che teneva con la sinistra, gli intima: 'Padre,
questa e' una rapina'. Puglisi, sorridendo dolcemente
e con serenita', dice: 'Lo avevo capito'. A quel punto
Spatuzza prende il borsello di padre Puglisi e china la
testa per far capire a Grigoli che puo' sparare.
Salvatore Grigoli, che nel frattempo aveva puntato l'
arma alla nuca di padre Puglisi, spara un solo colpo,
come prestabilito, per farlo apparire un incidente nel
corso di una rapina. Padre Puglisi cade a terra. Gli
assassini, con passo regolare, si allontanano dal
luogo del delitto, a bordo delle autovetture che li
aspettavano''. Spatuzza nel 2000 si e' dissociato dalla
mafia ed ha iniziato un cammino di ravvedimento. Di
don Pino si dice ''certo che mi abbia perdonato e che
ora interceda presso Dio, affinche' possa illuminare
questo mio percorso di redenzione e di cooperazione
con gli operatori di pace''.(ANSA).
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Mar 21/05/2013 giornaledisicilia.it Pagina 7
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Mar 21/05/2013 giornaledisicilia.it Pagina 7
Spatuzza: "Così abbiamo ucciso don Pino Puglisi"
ROMA. L' ordine era arrivato dai fratelli Graviano,
boss del quartiere palermitano di Brancaccio nel
1993: bisognava eliminare don Pino Puglisi, "perché
non ha l' intenzione di sottostare alle regole di Cosa
nostra". Ad eseguire la consegna un commando
guidato da Gaspare Spatuzza. Venti anni dopo, il
celebre pentito affida ad un memoriale il racconto dell'
omicidio. Alcuni brani sono stati pubblicati sul numero
di questa settimana di 'Credere', il settimanale
religioso dei Periodici San Paolo. Spatuzza ricorda i
fatti di quel 15 dicembre 1993, quando un gruppo di
fuoco composto da quattro persone sorprese don
Puglisi mentre stava rincasando. "Gaspare Spatuzza
- si legge nel memoriale in cui il pentito si cita
ricorrendo alla terza persona - lo affianca alla sua
sinistra, Salvatore Grigoli alla destra. Padre Puglisi,
con un sorriso, prima guarda Spatuzza, poi Grigoli.
Allora Spatuzza, cercando la mano di padre Puglisi,
per rubargli il borsello che teneva con la sinistra, gli
intima: 'Padre, questa è una rapina'. Puglisi,
sorridendo dolcemente e con serenità, dice: 'Lo avevo
capito'. A quel punto Spatuzza prende il borsello di
padre Puglisi e china la testa per far capire a Grigoli
che può sparare. Salvatore Grigoli, che nel frattempo
aveva puntato l' arma alla nuca di padre Puglisi, spara
un solo colpo, come prestabilito, per farlo apparire un
incidente nel corso di una rapina. Padre Puglisi cade
a terra. Gli assassini, con passo regolare, si
allontanano dal luogo del delitto, a bordo delle
autovetture che li aspettavano". Spatuzza nel 2000 si
è dissociato dalla mafia ed ha iniziato un cammino di
ravvedimento. Di don Pino si dice "certo che mi abbia
perdonato e che ora interceda presso Dio, affinché
possa illuminare questo mio percorso di redenzione e
di cooperazione con gli operatori di pace".
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Mar 21/05/2013 LiveSicilia Pagina 7
Beatificazione Padre Puglisi
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Mar 21/05/2013 LiveSicilia Pagina 7
"Così ho ucciso don Pino"
Venti anni dopo, Gaspare Spatuzza ricorda, affidandoli a un memoriale, i fatti di quel
15 dicembre 1993, quando un gruppo di fuoco composto da quattro persone sorprese
don Puglisi mentre stava rincasando.
ROMA - L' ordine era arrivato dai fratelli Graviano,
boss del quartiere palermitano di Brancaccio nel
1993: bisognava eliminare don Pino Puglisi, "perché
non ha l' intenzione di sottostare alle regole di Cosa
nostra". Ad eseguire la consegna un commando
guidato da Gaspare Spatuzza. Venti anni dopo, il
celebre pentito affida ad un memoriale il racconto dell'
omicidio. Alcuni brani sono stati pubblicati sul numero
di questa settimana di 'Credere', il settimanale
religioso dei Periodici San Paolo. Spatuzza ricorda i
fatti di quel 15 dicembre 1993, quando un gruppo di
fuoco composto da quattro persone sorprese don
Puglisi mentre stava rincasando. "Gaspare Spatuzza -
si legge nel memoriale in cui il pentito si cita
ricorrendo alla terza persona - lo affianca alla sua
sinistra, Salvatore Grigoli alla destra. Padre Puglisi,
con un sorriso, prima guarda Spatuzza, poi Grigoli.
Allora Spatuzza, cercando la mano di padre Puglisi,
per rubargli il borsello che teneva con la sinistra, gli
intima: 'Padre, questa è una rapina'. Puglisi,
sorridendo dolcemente e con serenità, dice: 'Lo avevo
capito'. A quel punto Spatuzza prende il borsello di
padre Puglisi e china la testa per far capire a Grigoli
che può sparare. Salvatore Grigoli, che nel frattempo
aveva puntato l' arma alla nuca di padre Puglisi, spara
un solo colpo, come prestabilito, per farlo apparire un
incidente nel corso di una rapina. Padre Puglisi cade
a terra. Gli assassini, con passo regolare, si
allontanano dal luogo del delitto, a bordo delle
autovetture che li aspettavano". Spatuzza nel 2000 si
è dissociato dalla mafia ed ha iniziato un cammino di
ravvedimento. Di don Pino si dice "certo che mi abbia
perdonato e che ora interceda presso Dio, affinché
possa illuminare questo mio percorso di redenzione e
di cooperazione con gli operatori di pace".
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Mar 21/05/2013 La Sicilia Web Pagina 7
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Mar 21/05/2013 La Sicilia Web Pagina 7
Spatuzza: "Ecco come abbiamo ucciso don Pino
Puglisi"
ROMA - L' ordine era arrivato dai fratelli Graviano,
boss del quartiere palermitano di Brancaccio nel
1993: bisognava eliminare don Pino Puglisi, "perchè
non ha l' intenzione di sottostare alle regole di Cosa
nostra". Ad eseguire la consegna un commando
guidato da Gaspare Spatuzza. Venti anni dopo, il
celebre pentito affida ad un memoriale il racconto dell'
omicidio. Alcuni brani sono stati pubblicati sul numero
di questa settimana di Credere, il settimanale
religioso dei Periodici San Paolo. Spatuzza ricorda i
fatti di quel 15 dicembre 1993, quando un gruppo di
fuoco composto da quattro persone sorprese don
Puglisi mentre stava rincasando. "Gaspare Spatuzza
- si legge nel memoriale in cui il pentito si cita
ricorrendo alla terza persona - lo affianca alla sua
sinistra, Salvatore Grigoli alla destra. Padre Puglisi,
con un sorriso, prima guarda Spatuzza, poi Grigoli.
Allora Spatuzza, cercando la mano di padre Puglisi,
per rubargli il borsello che teneva con la sinistra, gli
intima: 'Padre, questa è una rapinà. Puglisi,
sorridendo dolcemente e con serenità, dice: 'Lo avevo
capitò. A quel punto Spatuzza prende il borsello di
padre Puglisi e china la testa per far capire a Grigoli
che può sparare. Salvatore Grigoli, che nel frattempo
aveva puntato l' arma alla nuca di padre Puglisi, spara
un solo colpo, come prestabilito, per farlo apparire un
incidente nel corso di una rapina. Padre Puglisi cade
a terra. Gli assassini, con passo regolare, si
allontanano dal luogo del delitto, a bordo delle
autovetture che li aspettavano". Spatuzza nel 2000 si
è dissociato dalla mafia ed ha iniziato un cammino di
ravvedimento. Di don Pino si dice >.
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Mer 22/05/2013 La Repubblica (ed. Palermo) Pagina 6
la Repubblica PER SAPERNE DI PIÙ
CRONACA
@
MERCOLEDÌ 22 MAGGIO 2013
www.carabinieri.it
www.poliziadistato.it
PALERMO ■ VI
Borsellino, le due verità sulla borsa
Un poliziotto ma anche un carabiniere affermano di averla presa in via D’Amelio
ALESSANDRA ZINITI
LE DUE verità, quella dei carabinieri
e quella della polizia. Una
piccola “folla” di investigatori
che dicono di aver avuto per le
mani la borsa di Paolo Borsellino
“sopravvissuta” alla strage di via
d’Amelio, un magistrato, Giuseppe
Ayala che dice di non ricordare
chi gliela diede e soprattutto
a chi lui la diede. «Un ufficiale
dei carabinieri, secondo me
aveva la divisa», si è limitato a rispondere
ieri ai giudici di Caltanissetta
che lo hanno chiamato a
deporre al nuovo processo per la
strage di via d’Amelio, aggiungendo:
«Quella borsa per me era
un reperto insignificante».
Una testimonianza che non
chiarisce il mistero non solo sulla
fine dell’agenda rossa di Borsellino,
mai ritrovata, ma anche
sul “percorso” che quel pomeriggio
del 19 luglio 1992 fece la
borsa del magistrato ucciso. Di
sicuro ci sono solo il punto di
partenza, la macchina blindata a
bordo della quale Borsellino era
arrivato in via d’Amelio, e quello
d’arrivo, la squadra mobile, dove
la borsa con il suo contenuto (vari
effetti personali e un’altra
agenda del magistrato, quella
marrone), fu portata e repertata.
Ma in quante e quali mani è passata
quella valigetta, che percorso
ha fatto? E soprattutto, chi —
fisicamente — ha prelevato la
borsa dalla macchina subito dopo
l’esplosione? Polizia o carabinieri?
Basta leggere le recentissime
deposizioni degli ultimi testimoni
chiamati a deporre dai pm
di Caltanissetta davanti ai giudici
per notare delle incredibili
contraddizioni fino ad ora senza
spiegazione. Come è possibile
che almeno due persone, un poliziotto
e un carabiniere, affermano
di aver personalmente
La storia
SALVO PALAZZOLO
IN PRIMO grado e in appello era
stato condannato con l’accusa
infamante di essere vicino al
clan Lo Piccolo. Giorgio Cuccia,
funzionario della Monte Paschi
Serit era rimasto anche in carcere
per un anno e mezzo. Ieri, è
stato assolto con la formula più
ampia. Una decisione quasi annunciata
dopo l’intervento della
Corte di Cassazione, che aveva
annullato l’ultima condanna
e aveva ordinato un nuovo processo.
Al centro dell’inchiesta e poi
dei due giudizi c’era stata la vendita
di un terreno della famiglia
Cuccia a un imprenditore poi
coinvolto in storie di mafia. Una
vendita parecchio travagliata,
perché l’acquirente aveva pagato
i tre quarti della cifra pattuita,
così era anche entrato in
possesso del terreno, su cui sorgono
alcuni magazzini. Morta
la madre di Giorgio Cuccia, i figli
avevano chiesto all’imprenditore
di concludere il pagamento.
Ma dato che l’affare non
si concludeva, i venditori si erano
ripresi il terreno e i magazzini.
E’ il 2004 quando Giorgio
Cuccia viene convocato da alcuni
mafiosi nel deposito di un
altro imprenditore che poi sarà
arrestato: anche la sua voce viene
registrata, perché in quel lo-
Beatificazione Padre Puglisi
preso la borsa dalla macchina e
di averla passata ai rispettivi (ovviamente
diversi) referenti?
Lunedi, a Caltanissetta, il sovrintendente
capo di polizia,
Francesco Paolo Maggi, ha detto
di aver preso personalmente la
borsa dalla blindata insieme ad
un vigile del fuoco. «La borsa era
piena, sono sicuro che era piena
e non svuotata. Si trovava sul lato
destro dell’auto ed era posizionata
tra il sedile posteriore e
quello anteriore. Sono sicuro di
essermi abbassato ma ero con
un vigile del fuoco. Non sono
I “ non ricordo” del
giudice Ayala al
processo. “Per
me era un reperto
insignificante”
certo che la presi io o me la passò
il vigile del fuoco. La presi e dopo
averla in mano incontrai Ayala,
ma non ricordo quanti minuti
dopo. La diedi, quindi, al mio
funzionario, Paolo Fassari, che
mi disse di portarla alla Mobile. E
così feci». Di questo delicatissimo
ritrovamento Maggi fece una
relazione di servizio solo a dicembre,
cinque mesi dopo la
strage. La borsa effettivamente
fu portata alla Mobile. Piena —
dice lui — ma piena di che?
Ma anche un carabiniere, l’allora
caposcorta di Ayala, Roberto
Farinella, ha raccontato: «Presi
la borsa del magistrato, volevo
consegnarla al giudice Ayala ma
lui chiamò un uomo in abiti civili
che mi indicò come ufficiale.
Questi prese la borsa e si allontanò
senza aprirla». Ayala invece
ieri ha detto cose parzialmente
diverse: «Nel momento in cui mi
venne data la borsa, la persona
Il funzionario della Montepaschi Serit era stato licenziato. Ora rivuole il lavoro
Un anno e mezzo in cella per mafia
assolto dopo quattro giudizi
cale c’è una microspia della
squadra mobile. I boss gli impongono
di restituire il terreno
e i magazzini. Cuccia cerca allora
di raggiungere un accordo
economico.
Ora, la Cassazione dice che il
funzionario agì solo per curare
gli interessi della propria famiglia.
Non agì dunque per favorire
Cosa nostra. Questa l’indica-
Un’immagine di via D’Amelio dopo l’attentato a Paolo Borsellino e alla sua scorta
che me la consegnò non la guardai
nemmeno in faccia. Credo
fosse una persona in borghese.
Non ero lucido in quel momento.
Ero completamente nel pallone.
Piangevo come un vitello
orfano. L’ho poi affidata ad un
ufficiale dei carabinieri. Secondo
me aveva l’uniforme».
Chi era questo ufficiale dei ca-
zione della Suprema Corte. E i
giudici della seconda sezione
della Corte d’appello di Palermo
hanno deciso di conseguenza:
hanno assolto il funzionario.
«Eravamo sicuri che le nostre
ragioni potessero essere accolte»,
dice l’avvocato Alessandro
Campo, che ha difeso il funzionario
assieme al collega Franco
Inzerillo. Adesso, dopo l’asso-
rabinieri che Ayala non ricorda?
Forse il colonnello Giovanni Arcangioli,
ritratto in diversi filmati
con la borsa in mano, indagato
e poi prosciolto dall’accusa di
aver fatto sparire l’agenda rossa?
Possibile che qualcuno, dopo
aver preso la borsa e frugato all’interno,
l’abbia rimessa al suo
posto, tra il sedile posteriore e
L’appello
Il figlio del magistrato ucciso
“Basta retorica nella lotta a Cosa nostra”
MANFREDI Borsellino, il figlio del giudice ucciso nel ‘92,
mette in guardia dall’eccesso di retorica nell’antimafia:
«Nell’epocale contrapposizione mafia-antimafia qualcuno
in passato (e forse anche oggi) ha esagerato con la retorica,
con gli esempi inarrivabili degli eroi, quasi a voler involontariamente
scoraggiare la gente comune a intraprendere lo
stesso cammino virtuoso». Borsellino lo scrive nell’introduzione
al libro del giudice Mario Conte e del giornalista Flavio
Tranquillo, “I dieci passi — piccolo breviario per la legalità”.
L’INDENNIZZO
Giorgio
Cuccia
intende
chiedere un
risarcimento
per ingiusta
detenzione
Accanto, il
palazzo di
giustizia
luzione, il primo fronte che si
apre per Cuccia è quello del giudice
del lavoro. «Ci siamo opposti
al licenziamento — spiega
Alessandro Campo — con grande
lungimiranza il giudice aveva
sospeso il procedimento in
attesa della pronuncia della
Cassazione». Dunque, a breve,
Cuccia potrebbe anche tornare
in servizio. E intanto aspetta la
quello anteriore della Croma azzurra
per favorirne il ritrovamento
“ufficiale”? Certo che le
versioni dei testimoni fin qui
sentiti mal si incastrano tra di loro.
Quanto alla misteriosa presenza,
poi, in via d’Amelio, tra gli
uomini della sua sicurezza di Roberto
Campesi, un commerciante
di caramelle, che per diversi
mesi guidò gli agenti di
scorta di Ayala, senza averne alcun
titolo, il magistrato ha risposto:
«Conobbi Campesi dopo la
strage di Capaci, mi disse di essere
amico di Antonio Montinaro,
uno degli agenti di scorta di Falcone,
e di essere un esperto di sicurezza.
Lui si presentò a me e io
lo feci conoscere ai responsabili
della mia sicurezza. Si scoprì solo
dopo che era un millantatore.
Anzi anche io vorrei capire a che
titolo lo inserirono nella mia
scorta».
nuova pronuncia della Cassazione
per chiedere il risarcimento
dei danni per ingiusta
detenzione.
Cuccia era finito in manette
nel gennaio 2007, nell’ambito di
un’indagine della polizia e della
procura riguardante le famiglie
di Isola delle femmine e Carini.
In quella occasione erano stati
indagati e condannati altri
quattro imprenditori accusati
di aver fatto da prestanome ai
boss: i capomafia di Carini legati
a Lo Piccolo potevano contare
persino sui favori di un insospettabile
funzionario di banca.
Ma queste sono altre storie,
da cui il caso Cuccia resta fuori.
La condanna annullata
dalla Cassazione
che ha rinviato
alla Corte d’appello
Ribaltato il verdetto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Per la stessa vicenda del terreno,
erano finiti in carcere anche
un fratello e una sorella di
Cuccia. Restarono in cella per
una decina di giorni, poi lo stesso
gip che aveva disposto l’ordinanza
di custodia revocò la misura.
E in seguito la posizione
dei due Cuccia è stata archiviata.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Don Pino Puglisi
Diciotto pannelli del Centro Padre Nostro
Don Puglisi beato
una mostra al Forum
MOSTRA per la beatificazione
di don Pino Puglisi al centro
commerciale Forum Palermo.
Fino al 26 maggio saranno
esposti in piazza Water Square
(lato Mediaworld) diciotto
pannelli forniti dal Centro padre
Nostro. Foto e pensieri ripercorrono
l’impegno del
parroco antimafia. Ci sono
anche le pagelle scolastiche e
le foto del piccolo Puglisi a
scuola, i libri preferiti e le celebrazioni
di matrimoni. Ma c'è
anche la Palermo che si ribella
alla violenza e all’omicidio del
prete con lenzuoli e striscioni.
Trapani, il giovane era laureato
Depresso e senza lavoro
ventisettenne si impicca
UN GIOVANE trapanese
di 27 anni si è impiccato
nel pomeriggio di ieri. Secondo
gli elementi acquisiti
dagli investigatori, il
suicidio sarebbe legato a
una crisi depressiva per la
mancanza di lavoro. Il
giovane disoccupato era
in possesso di una laurea
triennale. La sera prima
aveva confidato alla madre
di sentirsi particolarmente
scoraggiato per
non avere ricevuto alcuna
risposta ai numerosi invii
del suo curriculum.
Vania Contrafatto indaga sulla prostituzione
Minacce al telefono
“Quel pm pagherà”
MINACCE al pm della Procura
di Palermo Vania Contrafatto.
Domenica mattina, un uomo
ha telefonato ad un parente del
sostituto procuratore dicendo:
«Il magistrato Vania Contrafatto
la dovrà pagare». Una relazione
su quanto è accaduto è finita
sul tavolo del procuratore
Francesco Messineo, che ha
subito allertato i colleghi di Caltanissetta.
Il pm Contrafatto ha
coordinato diverse inchieste
negli ultimi periodi: dai sequestri
delle pompe di benzina appartenuti
ai boss di Brancaccio
ai blitz antiprostituzione.
Incontro sugli startup a Siracusa
Dodici idee d’impresa
a confronto 250 studenti
GLI studenti siciliani sfidano
il mondo del lavoro e presentano
a Siracusa le loro startup
d’impresa. È la fase conclusiva
del programma «Impresa
in Azione» promosso
da “Junior Achievement Italia”:
250 giovani studenti si
contenderanno con le loro
12 idee d’impresa il titolo di
miglior progetto imprenditoriale
regionale che a giugno
concorrerà al titolo nazionale.
Appuntamento oggi
a partire dalle 9,30 alla Galleria
d’arte contemporanea
Montevergini di Siracusa.
Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 244 di 362

Mer 22/05/2013 La Repubblica (ed. Palermo) Pagina 6
Diciotto pannelli del Centro Padre Nostro.
Don Puglisi beato una mostra al Forum
MOSTRA per la beatificazione di don Pino Puglisi al
centro commerciale Forum Palermo. Fino al 26
maggio saranno esposti in piazza Water Square (lato
Mediaworld) diciotto pannelli forniti dal Centro padre
Nostro. Foto e pensieri ripercorrono l' impegno del
parroco antimafia. Ci sono anche le pagelle
scolastiche e le foto del piccolo Puglisi a scuola, i libri
preferiti e le celebrazioni di matrimoni. Ma c' è anche
la Palermo che si ribella alla violenza e all' omicidio
del prete con lenzuoli e striscioni.
Beatificazione Padre Puglisi
Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 245 di 362

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Mer 22/05/2013 Giornale di Sicilia (ed. Messina) Pagina 9
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(ed. Siracusa)
© La riproduzione e la utilizzazione degli articoli e degli altri materiali pubblicati nel presente giornale sono espressamente riservate
Giornale di Sicilia
Mercoledì 22 Maggio 2013
Sicurezza. I malviventi, tutti incappucciati hanno lanciato tre bottiglie incendiarie per coprirsi la fuga. Due le persone ferite
Milano, attimi di terrore in centro
Gioielleria assaltata con molotov
0 Ilcolpoinpienogiorno,inazioneseibanditi.Distruttevetrineedespositoridellaboutique
ni dei due dipendenti della gioiel-
Secondo la prima ricostruzione
della dinamica fornita dai
carabinieri, che indagano
sull’episodio, il commando è
entrato in azione alle 11,40.
leria non sono preoccupanti:
uno dei due, un addetto alla sicurezza
di 39 anni che dopo una
sprangata al torace lamentava
dolori addominali, ha riportato
Fabrizio Cassinelli
Milano ... Nel giorno in cui, a Milano,
una emorragia alla milza. Ma
non è in pericolo di vita. L'altro,
di 58 anni, originario della Libia,
è stato medicato sul posto. Se-
si è tenuto un eccezionale Comicondo la prima ricostruzione deltato
per l'ordine e la sicurezza ladinamica fornita dai carabinie-
pubblica alla presenza del Miniri, che indagano sull'episodio, il
stro dell'Interno, una rapina in commando è entrato in azione
pieno centro, anzi, nel famoso
Quadrilatero della Moda, messa
a segno a colpi di mazza e molotov,
riaccende invece l'allarme
criminalità nel capoluogo lom-
4
Portati via
bardo. Il bilancio del colpo è di
due persone rimaste ferite durante
le concitate fasi della rapi-
preziosi e orologi,
Al vaglio alcuni
na all'interno del negozio, (la nota
gioielleria Franck Muller di via
della Spiga), e di molta paura tra
video registrati
le centinaia di persone che a alle 11.40. Dopo essere riusciti a
quell'ora si trovavano a passare far entrareun complice che ha te-
per una delle vie più famose di nuto aperta la porta agli altri,
Milano.Soprattutto perchè i ban- hanno fatto irruzione e hanno coditi,
per garantirsi la fuga, e per minciato a devastare a spranga-
seminare il titolare che li inseguite e a colpi di mazza le vetrine inva,
hanno lanciato tre bottiglie terne e gli espositori arraffando
incendiarie, una delle quali da- contemporaneamente orologi e
vanti a una scuola elementare in preziosi. La banda, almeno la
via Borgospesso. Per fortuna gli parte che ha fisicamente esegui-
ordigni non hanno causato feriti to il colpo, sarebbe stata compo-
tra i passanti. Anche le condiziosta da sei persone, una delle qua-
li armata perfino di un'ascia. I
banditi, però, hanno dovuto fare
iconti con il titolare che li ha inseguiti.
Uno dei rapinatori, a quel
punto, ha tirato una molotov per
strada, ealtre due ne sarannolanciate
prima che il gruppetto si dilegui,
a piedi, in via Manzoni dove
probabilmente attendevano
deicomplici in auto. Ma la gioielleria
ha subito un assalto anche
di recente, il 15 febbraio scorso.
Vaticano. Il segretario della Cei: la Chiesa per natura va contro la mafia
Crociata: padre Pino Puglisi
ucciso perché faceva il prete
I rilievi dei carabinieri davanti alla gioielleria rapinata in via della Spiga a Milano. foto Ansa
«Tutte le rapine che sono avvenute
nel quadrilatero della moda
hanno la stessa caratteristica: gli
autori sono sempre stati scoperti
e individuati. Siamo fiduciosi
chefinirà così anche in questo caso»,
ha commentato il ministro
dell'Interno Angelino Alfano.
Che ha promesso 140 agenti in
più e ha parlato dell'uso dei militari
(che peraltro vengono già utilizzati)per
i cosiddetti presidi fis-
si. I sindacati di polizia non le
hannomandate a dire:«Un centinaio
di uomini in più sono meglio
di niente - ha sostenuto Enzo
Delle Cave, segretario nazionale
del Siap - ma secondo voi
per avere maggior sicurezza in
città serve più un aiutino emergenziale
o far lavorare bene i
4.000 poliziotti che già ci sono,
con mezzi spesso inadeguati, e
con il morale a terra?».
Fatti&Notizie 9
inBreve
CISAL
Calivà alla guida
dei dipendenti
regionali
... Maurizio
Calivà è il nuovo
segretario generale dei dipendenti
della Regione Sicilia
della Cisal (Confederazione Italiana
Sindacati Autonomi Lavoratori).
Calivà, palermitano, dipendente
regionale, si impegnerà
- si legge in una nota «a
cercare l'interlocuzione con il
governo Crocetta, in un momento
in cui la lunga congiuntura
negativa ha di fatto prodotto
un sentimento di generale
sfiducia nei confronti del sindacato».
Impresa in azione
Oggi a Siracusa
le start up
degli studenti
... È
la fase conclusiva del
programma «Impresa in Azione»
promosso da Junior Achievement
Italia: duecentocinquanta
giovani studenti si contenderanno
con le loro dodici
idee d'impresa il titolo di miglior
progetto imprenditoriale
regionale. Dopo aver conseguito
questo titolo il progetto a
giugno concorrerà al titolo nazionale.
Oggi saranno presentati
i progetti presso la Galleria
d'Arte Contemporanea Montevergini
a Siracusa.
cassazione. Un anno e 5 mesi al deputato: cercò di far togliere delle multe
«Tentato abuso d’ufficio»
Per Caputo condanna definitiva
Città del Vaticano ... Padre Pino Puglisi, il sacer-
palermo ... Condanna confermata anre
commesso i falsi che erano
presupposti dell’altro reato.
dote ucciso dalla mafia il 15 setche
in Cassazione per l’ex sinda-
I fatti risalgono al 2004, ma notembre
1993 e che sarà beatifico
di Monreale e deputato regionostante
siano trascorsi nove ancato
sabato, «indica la risposta
nale del Pdl, Salvino Caputo: un
ni non è stata dichiarata la pre-
alla domanda sulla lotta della
anno e cinque mesi con l’accusa
scrizione. Cinque le multe finite
Chiesa alla mafia proprio per-
di tentato abuso d’ufficio, per la
nel mirino del pm Demontis: in
ché non è statoun prete antima-
vicenda delle multe che, da pri-
due casi, nel gennaio e nel magfia,
è stato un prete, un prete fimo
cittadino del paese, aveva
gio del 2004, il beneficiario sarebno
in fondo, ed è stato ucciso
cercato di far togliere, fra gli altri,
be stato Roberto Terzo, allora vi-
non perché conducesse quelle
a monsignor Salvatore Cassisa.
cepresidente del Consiglio co-
battaglie esplicite contro la ma-
La sentenza è della quinta seziomunale
di Monreale e presidenfia,
anche se la condannava e fane
della Suprema Corte, che ha
te dell’associazione antiracket e
ceva tutto quello che ha fatto
confermato la decisione della se-
antiusura. L’importo da lui ri-
contro, ma perché era un prete Monsignor Mariano Crociata, segretario generale della Cei conda sezione della Corte d’apsparmiato
sarebbe stato di
che si dedicava all'opera pastopello
di Palermo, risalente al 19
990,27 euro in un caso, di 556,92
rale e all'opera educativa». Ed è fia, Crociata ha risposto che «la chirsi,ma per trovare risorse an- marzo scorso.
in un altro. Il 4 febbraio del 2004
in questo modo, ha detto il se- Chiesa deve essere Chiesa. E se che illegalmente, essere alletta- Caputo in secondo grado ave-
sarebbe toccato all’arcivescovo
gretario generale della Cei, lo è fino in fondo, allora per nato da ciò che invece dovrebbe va avuto uno sconto di pena ri- Salvino Caputo
della città normanna, monsi-
monsignor Mariano Crociata, tura sua va contro la mafia. È creare orrore ribrezzo». spetto al primo grado, in cui il
gnor Cassisa, per il quale sareb-
che «faceva la vera lotta alla ma- l'opposto, l'antagonista per ec- Su questo deve convergere pm Sergio Demontis, il 9 novem- L’abuso d’ufficio di cui Capube stato tentato lo «sgravio» per
fia, togliendo le radici a quella cellenza - ha spiegato il numero l'impegno «delle istituzioni pobre del 2010, aveva ottenuto la to è stato riconosciuto colpevole 101,96 euro.
visione della realtà così distorta due della Cei - perché toglie alla litiche, delle istituzione dedica- sua condanna a due anni. La pe- è solo tentato, perché gli sgravi Altribeneficiati sarebbero sta-
da essere distruttrice della per- radice tutte le motivazioni che te alla salvaguardia della sicuna rimane comunque sospesa, decisi con le «determine» sindati l’assessore Francesco Nocera e
sona e della società, come noi possono indurre alcuni a larezza sociale, dell'ordine pub- anche dopo la sentenza della cali non furono portati a compi- la moglie Maria Maddalena
ancora sperimentiamo». sciarsi trascinare nel modo di blico, anche delle istituzioni Cassazione. Da vedere però se mento, grazie all’intervento dei Sciurba: le multe nei loro con-
Parlando durante la confe- vedere e di agire che è di queste educative e di quelle preposte ed eventualmente quali conse- vigili di Monreale e della Montefrontiammontavano a 684,75 eurenza
stampa sui lavori dell'as- organizzazioni criminali». alla giustizia: tutto deve contriguenze potrebbe avere, sul piapaschi Serit: le deliberazioni del ro nel febbraio 2004, a 636,36 nel
sembleaCei, monsignor Crocia- «Chepoi ci sia bisogno di ribadibuire - ha concluso monsignor nopolitico-parlamentare, la con- primo cittadino vennero infatti maggio successivo. Gli sgravi sata
ha sottolineato quanto la beare l'importanza della legalità - Crociata -, ma il cuore è l'educadanna definitiva. Ma la sospen- revocate, ma questo non ha evirebbero stati preceduti da pretificazione
di don Puglisi «per ha proseguito -, della difesa delzione e la formazione della persione e l’entità ridotta della pena tato il processo e la condanna sunte richieste degli interessati:
me, a livello personale, sia un la giustizia, questoè fuor di dubsona, di una coscienza rinnova- potrebbero evitare «effetti colla- dell’uomo politico. Già in appel- ma Cassisa, ad esempio, aveva
fatto profondamente significatibio, ma la specificità del nostro ta in un contesto che converge terali» per l’avvocato e deputato lo, comunque, l’imputato era sta- negato di averle mai presentate.
vo, anche coinvolgente dal pun- porci contro la mafia sta in que- verso il medesimo obiettivo». del Pdl.
to scagionato dall’accusa di ave- riccardo arena
to di vista emotivo, per la conosto».scenza personale che ho avuto Secondo monsignor Crocia-
con don Pino Puglisi, che è stata, inoltre, «certamente la disocto
anche mio vice rettore in secupazione giovanile indirettaminario,
e con cui ho avuto ocmente alimenta il diffondersi e
casione di intrattenere vari in- il rafforzarsi della mafia, perché
contri».
la mancanza di lavoro può por-
Alla domanda su che cosa tare qualche disperato a cerca-
può fare la Chiesa contro la mare un modo, non dico per arric-
Beatificazione Padre Puglisi
Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 246 di 362

Mer 22/05/2013 Giornale di Sicilia (ed. Messina) Pagina 9
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(ed. Siracusa)
Vaticano. Il segretario della Cei: la Chiesa per natura va contro la mafia.
Crociata: padre Pino Puglisi ucciso perché faceva
il prete
Monsignor Mariano Crociata, segretario generale della Cei.
Padre Pino Puglisi, il sacerdote ucciso dalla mafia il
15 settembre 1993 e che sarà beatificato sabato,
indica la risposta alla domanda sulla lotta della
Chiesa alla mafia proprio perché non è stato un prete
antimafia, è stato un prete, un prete fino in fondo, ed
è stato ucciso non perché conducesse quelle
battaglie esplicite contro la mafia, anche se la
condannava e faceva tutto quello che ha fatto contro,
ma perché era un prete che si dedicava all' opera
pastorale e all' opera educativa. Ed è in questo modo,
ha detto il segretario generale della Cei, monsignor
Mariano Crociata, che faceva la vera lotta alla mafia,
togliendo le radici a quella visione della realtà così
distorta da essere distruttrice della persona e della
società, come noi ancora sperimentiamo. Parlando
durante la conferenza stampa sui lavori dell'
assemblea Cei, monsignor Crociata ha sottolineato
quanto la beatificazione di don Puglisi per me, a
livello personale, sia un fatto profondamente
significativo, anche coinvolgente dal punto di vista
emotivo, per la conoscenza personale che ho avuto
con don Pino Puglisi, che è stato anche mio vice
rettore in seminario, e con cui ho avuto occasione di
intrattenere vari incontri. Alla domanda su che cosa
può fare la Chiesa contro la mafia, Crociata ha
risposto che la Chiesa deve essere Chiesa. E se lo è
fino in fondo, allora per natura sua va contro la mafia.
l' opposto, l' antagonista per eccellenza - ha spiegato
il numero due della Cei - perché toglie alla radice tutte
le motivazioni che possono indurre alcuni a lasciarsi
trascinare nel modo di vedere e di agire che è di
queste organizzazioni criminali. Che poi ci sia bisogno
di ribadire l' importanza della legalità - ha proseguito -,
della difesa della giustizia, questo è fuor di dubbio,
ma la specificità del nostro porci contro la mafia sta in
questo. Secondo monsignor Crociata, inoltre,
certamente la disoccupazione giovanile
indirettamente alimenta il diffondersi e il rafforzarsi
della mafia, perché la mancanza di lavoro può portare
qualche disperato a cercare un modo, non dico per
arricchirsi, ma per trovare risorse anche illegalmente,
essere allettato da ciò che invece dovrebbe creare
Beatificazione Padre Puglisi
orrore ribrezzo. Su questo deve convergere l'
impegno delle istituzioni politiche, delle istituzione
dedicate alla salvaguardia della sicurezza sociale,
dell' ordine pubblico, anche delle istituzioni educative
e di quelle preposte alla giustizia: tutto deve
contribuire - ha concluso monsignor Crociata -, ma il
cuore è l' educazione e la formazione della persona,
di una coscienza rinnovata in un contesto che
converge verso il medesimo obiettivo.
Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 247 di 362

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Mer 22/05/2013 Giornale di Sicilia (ed. Messina) Pagina 18
Galati marina. Tre colpi all’addome, un 69enne lotta contro la morte. La madre ha avvisato la polizia: 30enne arrestato
Il padre stavolta rifiuta di dargli i soldi,
all’ennesimo litigio il figlio lo accoltella
L’accusa è di tentato omicidio.
Un dramma familiare
che si protraeva da diverso
tempo con il giovane che
avrebbe chiesto denaro perché
senza lavoro.
tre coltellate prima di rendersi
conto di quello che aveva fatto.
Poi la chiamata al 113. L'arrivo
degli agenti della sezione Volanti.
In casa c'era sangue per
terra. In un angolo il trentenne
in stato confusionale. Dall'altro
ALLERTA MALTEMPO
Protezione civile
prevede rovesci
con forti venti
... Un avviso di allerta maltempo
è stato trasmesso dal dipartimentonazionale
di protezione civile
al Comune. Nelle prossime ore
sono previsti rovesci temporale-
Simona Arena
... Una situazione familiare
lato la madre che soccorreva il
marito nel disperato tentativo
di frenare l'uscita di sangue dalle
ferite inferte poco prima dal
schi con forti venti sud orientali e
mari mossi. (*RISE*)
complicata, con relazioni interpersonali
tra padre e figlio che
in più di un'occasione sono sfo-
figlio. Il personale del 118, dopo
aver tamponato le ferite ha immediatamente
trasportato il
FILM SU DON PUGLISI
Addiopizzo,
ciatein animatediscussioni. Lunedì
alle 14 però gli animi si sono
esasperati e G. P., trentenne
messinese, ha colpito il padre
con tre coltellate all'addome la-
sessantanovenne al Policlinico.
Al pronto soccorso dell'ospedale
Gaetano Martino il personale
medico, dopo aver accertato
la gravitàdella ferite ha dispo-
venerdì
la proiezione
... Venerdì alle 18, nella sede del
sciandolo in una pozza di sansto
l'immediato ricovero del fe- comitato Addiopizzo (in via Roosegue.
Ora l'uomo, un pensionarito
nel reparto di Chirurgia del velt 6) verrà proiettato il film "Alla
to di 69 anni si trova ricoverato
Policlinico. Da lunedì pomerig- luce del sole" di Roberto Faenza
in prognosi riservata nel repargio
l'uomo si trova ricoverato e i sulla vita e l'uccisione di padre Pito
di Chirurgia del Policlinico Il pronto soccorso del Policlinico dove il 69enne è stato trasportato dopo il ferimento. oskarpress medici non hanno sciolto la no Puglisi. L'iniziativa rientra nella
mentre il figlio è stato arrestato
prognosi sulle sue condizioni. convenzione siglato con il Comune
dalla Polizia con l'accusa di ten- liti che si svolgevano in quella ta alimentata dall'ira. Padre e fi- a trovare un'occupazione. Per il trentenne dopo l'arre- perl'uso sociale dei locali di via Rotato
omicidio.
casa dove vivevano tutti insieglio litigavano spesso ultima- Lunedì è bastato un attimo e sto, si sono aperte le porte del osevelt, confiscati alla mafia ed as-
A chiamare il 113 lunedì pome. Padre, madre e due figli. mente per le continue richieste al rifiuto del padre di dargli de- carcere di Gazzi. Deve difendersegnati al comitato. (*RISE*)
meriggio è stata la moglie del Ma proprio quei rancori che co- economiche avanzate al genitonaro, il trentenne disoccupato si della pesante accusa di tenta-
sessantanovenne che impotenvavano sotto la cenere, lunedì re dal trentenne che invano cer- ha estratto un coltello e lo ha to omicidio.
te ha assistito ad una della tante sono divampati in una fiammacava lavoro senza però riuscire colpito all'addome. Una, due, (*siar*)
AGIBILITà LOCALI
Le domande
rometta. Il 46enne viveva da solo a Spadafora, aperte tutte le ipotesi udienza. Avrebbe filmato atti con minorenni
in commissione
entro il 5
... Identificato l'uomo trovato
impiccato a Rometta marea ieri
mattina. Si tratta di un cittadino
di nazionalità indiana, Peter Damian
Puliyanatah, 46 anni, residente
in Brianza e domiciliato a
Spadaforadove svolge le mansioni
di badante. L'uomo aveva lasciato
la famiglia nel suo Paese e
viveva da solo. Ma quando i carabinieri
sono andati a fare un sopralluogonell'abitazione
del quarantaseienne,
non hanno trovato
lettere che spiegassero il tragico
gesto di lunedì né altri elementi
utili alle indagini. Così non è sta-
via giordano bruno
Compro oro
rapinato
di 6 mila euro
... E' di 6mila euro il bottino
della rapina messa a segno ieripomeriggio
alle 16.30ai danni
del negozio di compro gioielli
"Il lingotto d'oro" di via
GiordanoBruno. Due irapinatori
che con il volto coperto e
armati di una pistola hanno
fatto irruzione all'interno del
locale e sotto la minaccia dell'
arma hanno costretto il negoziante
a consegnargli denaro
e preziosi per un valore che si
aggira sui 6mila euro.
I due malviventi dopo essersi
impossessati del bottino
sono fuggiti in sella ad uno
scooter per le vie limitrofe e
hanno fatto perdere le loro
tracce. Il negoziante ha subito
chiamato il 113 e sul posto
sono intervenuti gli agentidella
Squadra Mobile che si stanno
occupando delle indagini.
(*siar*)
Beatificazione Padre Puglisi
18 Provincia di Messina
È un indiano l’uomo che s’è impiccato
Autopsia chiarirà le cause del decesso
to possibile chiarire i contorni di
una vicenda che si è tinta di giallo.
Non è chiaro se Puliyanatah si
sia davvero suicidato o sia stato
ucciso e poi l'assassino abbia realizzato
la messa in scena per sviare
gli investigatori. Qualche elementoutile
in tal senso potrà arrivare
dopo l'autopsia già disposta
dal sostituto procuratore Anna
Maria Arena che però non ha ancora
fissato la data dell'esame. A
sollevare dubbi sulla dinamica
del tragico avvenimento vi sono
alcuni punti, a cominciare dal fatto
che l'indiano è stato trovato
Zuffa in campo
Daspo per un
calciatore
e un addetto
... Per un anno un calciatore e
un addetto alla sicurezza non potranno
accedere ai luoghi dove si
tengono manifestazioni sportive.
Il Questore ha emesso i due Daspo
per la zuffa che nel pomeriggio del
3 marzo scorso ha coinvolto i giocatori
di Pistunina-Sporting Viagrande,
valevole per il campionato
di "Promozione". Sul terreno di
Mili Marina alcuni giocatori si sono
azzuffati per un fallo di gioco.
Ad avere la peggio un calciatore
della squadra catanese che, a causa
di un pugno in pieno volto sferrato
da un giocatore della squadra
avversaria,aveva dovuto fare ricorso
alle cure mediche. Anche un addetto
al servizio d'ordine, alla fine
del primo tempo, si era scagliato
contro il pubblico ospite minacciandolo.
Una situazione che aveva
reso necessaria la presenza degli
agenti delle Volanti per tutto il
resto dell'incontro. (*siar*)
nella baracca impiccato con un
cavo elettrico attaccato ad una
trave. Ma sul capo e sugli arti dello
straniero sono state rilevate
delle ferite sospette. Inoltre il soffitto
della baracca dove è stato
trovato impiccato è alto solo due
metri e mezzo, troppo poco per
poter pensare ad un'impiccagione.
Al momento però non vi sono
neanche elementi per pensare il
contrario. Sul posto sono intervenuti
anche i RIS che hanno eseguito
minuziosi controlli per individuare
eventuali tracce utili alle
indagini. (*siar*)
... Si è chiusa con la richiesta
di 6 anni di reclusione l'udienza
preliminareche vede accusato
di violenza sessuale e detenzione
di materiale pedopornografico
il ventiseienne Giuseppe
Trovato. Davanti al gup Maria
Teresa Arena, ieri il giovane
imputatosi è presentato assistito
dal suo legale, l'avvocato
Tancredi Traclo. Ilpubblico Ministero,
Antonella Fradà ha
chiesto la condanna a 6 anni di
reclusione per Trovato. Secondo
l'accusa il ventiseienne
avrebbe scattato con il proprio
telefono cellulare delle fotografie
mentre si congiungeva carnalmente
con ragazze minorenni
di età compresa tra i 14 e i
16 anni. Con il suo telefono il
ventiseienne, oltre a immortalare
in singoli scatti le sue prestazioni
sessuali con le ragazzine,
avrebbe anche girato dei filmini.
Nei brevi filmati venivano
ripresi gli incontri sessuali
tra l'accusato e le minorenni. Il
gup Arena ha rinviato la decisione
alla prossima udienza
che non è ancora stata fissata.
(*siar*)
Guardia di Finanza. La consegna di un Zodiac Hurricane e un V3100
Due nuove
unità
per i servizi
in mare
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Chiesti 6 anni di carcere
per violenza sessuale
... Due nuove unità navali (foto
oskarpress) sono state consegnate
ieri alla sezione operativa del
gruppo aeronavale della Guardia
di finanza. Una delle due nuove
imbarcazioni sarà impiegata a
Lipari. Si tratta di un battello
pneumatico Zodiac Hurricane -
H940 Mach II con carena d'alluminio
con schiuma ad alta galleg-
giabilità ed è particolarmente
indicato per l'utilizzo come vedetta
costiera. L'altra unità "V.3100"
è uno scafo ad elevatissime prestazioni,
basato su una carena a
"V", testato per navigare in condizioni
di mare mosso e va a completare
l'organico del reparto,
che vede l'impiego di tre vedette
classe V.2000. (*siar*)
Giornale di Sicilia
Mercoledì 22 Maggio 2013
brevi
... La
commissione comunale di
vigilanza locali pubblico spettacolo
accoglierà sino al 5 giugno le domande
di agibilità presentate dai
titolari dei locali che organizzeranno
spettacoli estivi. Le richieste
verranno esaminate in base all'ordine
cronologico diarrivo. Informazioni
presso i nuovi uffici del dipartimento
spettacolo al 3˚ piano del
Palacultura. (*RISE*)
Biblioteca
Scambialibro,
domani
ultimo giorno
... Alla
biblioteca comunale
"Tommaso Cannizzaro" prosegue
l'iniziativa dello scambialibro, nell'
ambito della campagna nazionale
"Ilmaggio dei libri" a sostegno della
cultura. Liberi cambi dalle 8.30
alle 12.30. L'iniziativa si concluderà
domani. (*RISE*)
museo regionale
Mostra immagine
e scrittura
su presenza greca
... Presso
le sale espositive del
museo regionale è possibile ancora
visitare la mostra di "Immagine
e scrittura" che documenta la presenza
greca a Messina dal medioevo
all'età moderna. Si possono ammirare
tutti i giorni dalle 9 alle 19.
(*RISE*)
TEATRO PINELLI
Stasera il film
«È stato morto
un ragazzo»
... Continuano
le iniziative al te-
atro Pinelli (ex casa del portuale)
occupato dagli artisti. Stasera alle
21 sarà protagonista il cinema con
il film "E' stato morto un ragazzo"
di Filippo Vendemmiati. (*RISE*)
Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 248 di 362

Mer 22/05/2013 Giornale di Sicilia (ed. Messina) Pagina 18
brevi
ALLERTA MALTEMPO Protezione civile prevede
rovesci con forti venti ...Un avviso di allerta maltempo
è stato trasmesso dal dipartimento nazionale di
protezione civile al Comune. Nelle prossime ore sono
previsti rovesci temporaleschi con forti venti sud
orientali e mari mossi. (*RISE*) FILM SU DON
PUGLISI Addiopizzo, venerdì la proiezione ...Venerdì
alle 18, nella sede del comitato Addiopizzo (in via
Roosevelt 6) verrà proiettato il film "Alla luce del sole"
di Roberto Faenza sulla vita e l' uccisione di padre
Pino Puglisi. L' iniziativa rientra nella convenzione
siglato con il Comune per l' uso sociale dei locali di
via Roosevelt, confiscati alla mafia ed assegnati al
comitato. (*RISE*) AGIBILITà LOCALI Le domande in
commissione entro il 5 ...La commissione comunale di
vigilanza locali pubblico spettacolo accoglierà sino al
5 giugno le domande di agibilità presentate dai titolari
dei locali che organizzeranno spettacoli estivi. Le
richieste verranno esaminate in base all' ordine
cronologico di arrivo. Informazioni presso i nuovi uffici
del dipartimento spettacolo al 3piano del Palacultura.
(*RISE*) Biblioteca Scambialibro, domani ultimo
giorno ...Alla biblioteca comunale "Tommaso
Cannizzaro" prosegue l' iniziativa dello scambialibro,
nell' ambito della campagna nazionale "Il maggio dei
libri" a sostegno della cultura. Liberi cambi dalle 8.30
alle 12.30. L' iniziativa si concluderà domani. (*RISE*)
museo regionale Mostra immagine e scrittura su
presenza greca ...Presso le sale espositive del museo
regionale è possibile ancora visitare la mostra di
"Immagine e scrittura" che documenta la presenza
greca a Messina dal medioevo all' età moderna. Si
possono ammirare tutti i giorni dalle 9 alle 19.
(*RISE*) TEATRO PINELLI Stasera il film stato morto
un ragazzo...Continuano le iniziative al teatro Pinelli
(ex casa del portuale) occupato dagli artisti. Stasera
alle 21 sarà protagonista il cinema con il film "E' stato
morto un ragazzo" di Filippo Vendemmiati. (*RISE*)
Beatificazione Padre Puglisi
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Mer 22/05/2013 Giornale di Sicilia (ed. Enna) Pagina 25
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Giornale di Sicilia
Mercoledì 22 Maggio 2013
disservizi. Danneggiata la rete del serbatoio di Scillato. Protestano i residenti. Il Comune: «L’emergenza rientrerà oggi»
Casteldaccia senz’acqua da sei giorni
Un guasto alla condotta e tanti disagi
monreale ... Sono partiti ieri mattina i lastauro
conservativo e di consolidamento
del palazzo.
vori sul tetto del Duomo ed è sta- Contemporaneamente, il canto
aperto anche il cantiere per il tiere per i lavori sul tetto del Duo-
restauro del Palazzo Reale, che mo è stato spostato dalla parte
con la Basilica costituisce un uni- opposta al portico del Gaggini
co complesso monumentale. Ad per completare la laboriosa ma-
eseguire i lavori sarà la ditta Giunutenzione del tegolato. La fine
seppe Ferrante, grazie ad un fi- degli interventi è prevista per il
nanziamento regionale del 2011, 20 giugno, «ma con alcune setti-
che ammonta a 653.647,07 euro. mane di proroga» come ha riferi-
Il progetto è dell'ingegnere Pieto Salvo Cassarà, addetto al protro
Faraone e degli architetti Rocedimento dei lavori per conto
berto Pupella e Raffaella Segreto, del Comune.
e riguarda un primo lotto di lavo- Per il sindaco Filippo Di Matri
legato al completamento del reteo «si tratta del più interessante
sport. La squadra ha battuto la Fortitudo al Memorial «Schicchitano»
recuperoarchitettonico degli ultimi
decenni che riguarderà tutta
l'area monumentale con particolare
attenzione al tetto, per avere
ragione delle infiltrazioni d'acqua
piovana che avrebbero compromesso
le parti museali della
Basilica». Gli appalti sono legati
al restauro del Museo Guglielmo
II dove, oggi, sono rivolte tutte le
attenzioni degli operatori economici
di Monreale, in attesa di vederlo
decollare quale principale
risorsa occupazionale della città
normanna. Si tratta di una sconfinata
struttura con una grande po-
tenzialità legata al suo museo
multimediale interattivo - unico
nel suo genere nel Meridione. Interviene
Massimiliano Lo Biondo
consigliere comunale del Pd:
«Nell'evitare strumentalizzazioni
sulla gestione del complesso
Guglielmo II rispetto alla quale
confermiamo, come fatto in passato,
che a nostro giudizio la gestione
debba avvenire con bando
ad evidenza pubblica, in modo
da individuare una forza imprenditoriale
già solidamente inserita
nel circuito di mostre internazionali».
(*ls*) Lorenzo Salamone
scuola primaria. Si chiama «Paese Mio»
corleone
Intesa coi sindacati
per impiegare
gli edili del paese
Cittadini costretti a rifornirsi
con autobotti private: «Dicono
che il guasto è stato riparato,
ma siamo ancora senz’acqua».L’assessore
all’Igiene:
«Aumenteremola portata».
avviene in concomitanza con
l'arrivo del periodo estivo,
quando la costa si popola di villeggianti.
Molte le difficoltà degli abitanti
che nei giorni scorsi hanno
cercato di sopperire con le
che ci hanno portato. Io poi dispongono
di un serbatoio di
duemila litri d'acqua e ho dovuto
pagarne per forza ottomila,
ovvero tanti quanti ne contiene
l'autobotte. Credo che avere
problemi d'acqua sia assurdo:
protocollo d'intesa
che tutela i lavoratori edili di
Corleone, con l'impegno di utilizzare
glioperai residenti inpaese
nei nuovi cantieri è stato
Martino Grasso
casteldaccia ... Rubinetti a secco e il paese
autobottiprivate o comunali, facendone
specifica richiesta al
Comune.
Una segnalazione è arrivata
non siamo più nel Medioevo,
manel 2013», conclude la signora
Berardi.
Dal Comune fanno sapere
sottoscritto dal sindaco, Lea Savona,
e dai sindacati Fillea, Filca
e Fenal. L'accordo prevede
l'impegno del Comune a pro-
in ginocchio: a Casteldaccia da nei giorni scorsi alla trasmissio-
che il problema dovrebbe rienmuovere «l'occupazionedi ma-
almeno sei giorni. Una situazione radiofonica «Ditelo a Rgs»,
trare nelle prossime ore. nodopera locale per i lavori di
ne di disagio che - come assicu- dalla signora Silvana Berardi,
«Abbiamo ottenuto dall' costruzione, ristrutturazione o
rano dal Comune - dovrebbe che vive a Casteldaccia da dieci
Amap un aumento della dota- manutenzione edile».
migliorare nelle prossime ore. anni, ma è originaria di Genozione
idrica - spiega l'assessore
Allabase del problema c'è la rotva. comunale all'Igiene, Vincenzo
tura della condotta idrica che
porta l'acqua a Casteldaccia dal
serbatoio di Scillato, che è avve-
La signora vive nella zona denominata
Mafrica, ovvero un
rione molto popolato. E, in ba-
Accurso - e sono state montate
delle pompe di sollevamento
più potenti che garantiranno
VILLABATE
Un strada
nuta diversi giorni fa. Il guasto
sarebbe stato riparato, ma i disagi
per i residenti non sono invece
rientrati.
Dal Comune fanno sapere
se alle testimonianze raccolte,
sembra che sia proprio questo
uno dei quartieri che più di altri
ha registrato la penuria d'acqua.
L’assessore all’Igiene di Casteldaccia, Vincenzo Accurso. foto mag
ha a sua volta rimandato all' mancanza totale d'acqua nella
Amape poi al Comune di Castel- sua abitazione è stata costretta
daccia. Dicono che il guasto è a chiamare un'autobotte priva-
un servizio più efficiente. Il
quartiere della Mafrica negli ultimi
giorni è stato fra quelli più
penalizzati, ma possiamo assicurare
- conclude l’assessore -
sarà intitolata
alla Montalcini
... Via libera all'unanimità
che già da oggi, però, l'emergen- «Da sei giorni viviamo incon- stato riparato ma noi continuiata. «Abbiamo chiamato una dit- che già da oggi, l'acqua tornerà dal Consiglio di Villabate per
za idrica dovrebbe rientrare, dizioni davvero difficili - spiega mo ad avere i rubinetti a sectaprivata senza - racconta anco- a scorrere dai rubinetti del pae- l'intitolazione di una strada al-
grazie anche al potenziamento la signora Berardi - ho chiamaco».ra - ma senza conoscere la prose abbastanza regolarmente». la memoria del premio Nobel
della portata che solitamente to l'ente Acque potabili, che mi La donna per sopperire alla venienza e la qualità dell'acqua (*mag*)
per la medicina Rita Levi Montalcini.La
mozione presentata
dal consigliereAntonino Retaggio
individua inoltre la strada
beni culturali. Grazie a un finanziamento regionale di oltre 650 mila euro previsti interventi anche al Palazzo Reale da intitolare in un tratto di via
Alcide De Gasperi, dove manca
un toponimo definitivo.
(ESAN)
Duomo di Monreale, via ai lavori per il tetto
BAGHERIA
la rivincita
dei pulcini
dell’atletico
Beatificazione Padre Puglisi
... La formazione pulcini dell’Atletico
Bagheria riscatta la sconfitta
subita al «Memorial Totò Buglisi»
(il presidente della società morto
prematuramente a novembre)
e batte in casa loro l’Asd Fortitudo,
al Memorial «Figlia Schicchitano»
che si è svolto al centro sportivo
Principi di Rammacca. La formazione
allenata da Giorgio Guarino
9
Massimiliano Lo Biondo del Pd
e Mirco D’Assaro ha battuto la
formazione di casa dopo i calci di
rigore col punteggio di 5 a 4. (Nella
foto Pig Mirco D’Assaro, Andrea
Piazza, Fabrizio Zambito, Danilo
Affatigato, Vincenzo Spedale, Domenico
Spanò, Claudio Sciortino,
Marco Mangano, Vincenzo Cosentino,
Davide Falcone, Samuele Cosentino
e Carlo Mineo.) (*pig*)
Un nuovo giornale
degli alunni di Altavilla
Cronaca di Palermo 25
inbreve
... Un
bagheria
Una mostra
dedicata
a De Giorgi
... Una
mostra fotografica in
cui si documentano i 10 anni di
ministero episcopale del cardinale
Salvatore De Giorgi a Palermo
sarà inaugurata nei locali
della parrocchia del Santo Sepolcro
sabato, in concomitanza
con la beatificazione di padre
Pino Puglisi. L'inaugurazione,
dopo la messa delle 18, sarà
presieduta dal cardinale. (PIG)
FICARAZZI
Striscioni
per la legalità
in due scuole
... Giovedì,
alle 9, gli alunni
altavilla ... Dall’articolo di colore sulle
politiche con accenni all’entrata
in politica di Grillo e Ingroia,
della scuola elementare «Francesco
Paolo Tesauro» e della
scuola media «Luigi Pirandello»
dipingeranno striscioni,
prelibatezze pasticcere prepara- la Pasqua, la primavera, la rac- peraffermare il diritto alla legate
in classe ai più impegnativi colta differenziata dei rifiuti, lità. L'iniziativa dell'assessora-
commenti sulla prossima beati- una corposa sezione dedicata a to alle Politiche sociali, coadiuficazione
di Don Pino Puglisi, Don Pino Puglisi martire della vata dalla cooperativa Onlus
ad Altavilla Milicia circola un mafia, giochi, poesie e una det- «Nuova Generazione», si terrà
nuovo giornale, Paese Mio, reatagliata cronaca della visita al al parco Robinson. (PIG)
lizzato dai ragazzi e dalle ragaz- Giornale di Sicilia. Insomma,
ze della 5 B della scuola prima- un giornale vero e anche molto
ria. L’idea è nata durante una visita
nella sede palermitana del
Giornale di Sicilia - raccontano
bello che speriamo diventi sempre
più importante. Ecco la redazione
al completo. Capore-
SANTA FLAVIA
Domenica
le insegnanti SaraGramà e Francesca
Alloro - i ragazzi si sono
entusiasmati e hanno costituito
una piccola redazione composta
da gruppi che hanno lavoradattore
Sara Granà, redattori:
Serena Cannizzaro, Sofia Spinnato,
Martina Alaimo, Sara Urso,
Maria Concetta Fioretto, Biagio
D’Ugo, Antonino Fricano,
visite guidate
al castello
... Visite guidate al castello
to con impegno e serietà. Le pa- Jennifer Parisi, Alisia Molinari, San Marco, dimora estiva dei
gine di Paese Mio raccontano la Antonino Colombino, Lisa Principi di Mirto domenica
vita della classe mese dopo me- Chowdurj, Elisa Scaravalle, An- prossima. Due sono i turni di vise:
la realizzazione di gustosissina Maria Incandela, Gabriele Di sita (con inizio alle 10 e alle 12)
me palline di cocco il 26 genna- Trapani, Enrico Guagliardo, Me- dalla durata di circa un'ora, ai
io scorso, la festa di carnevale, lania Guagliardo, Angelo Rubi- giardini, alle scuderie, alle cuci-
la festa della donna, la partecino, Siria Pepe, Adriano Cullotta, ne e alla cappella di corte. Per
pazione al Parlamento della le- Alessio Barone, Pietro Spina, informazioni inviare una mail
galità, ma anche il problema dei Carmi Virzì, Alessandro Ribau- all'indirizzo castellosanmarco.
doppi turni e i relativi disagi sopdo, Flavio Caravaglia. (*anme*) santaflavia@gmail.como chiaportati
dai ragazzi, le elezioni Angelo Meli
mare il 347.0020723. (PIG)
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Mer 22/05/2013 Giornale di Sicilia (ed. Enna) Pagina 25
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in breve
monreale.
corleone Intesacoisindacati per impiegare gli edili del
paese ...Un protocollo d' intesa che tutela i lavoratori
edili di Corleone, con l' impegno di utilizzare gli operai
residenti in paese nei nuovi cantieri è stato
sottoscritto dal sindaco, Lea Savona, e dai sindacati
Fillea, Filca e Fenal. L' accordo prevede l' impegno
del Comune a promuovere l' occupazione di
manodopera locale per i lavori di costruzione,
ristrutturazione o manutenzione edile. VILLABATE Un
strada sarà intitolata alla Montalcini ...Via libera all'
unanimità dal Consiglio di Villabate per l' intitolazione
di una strada alla memoria del premio Nobel per la
medicina Rita Levi Montalcini.La mozione presentata
dal consigliere Antonino Retaggio individua inoltre la
strada da intitolare in un tratto di via Alcide De
Gasperi, dove manca un toponimo definitivo. (ESAN)
bagheria Una mostra dedicata a De Giorgi ...Una
mostra fotografica in cui si documentano i 10 anni di
ministero episcopale del cardinale Salvatore De
Giorgi a Palermo sarà inaugurata nei locali della
parrocchia del Santo Sepolcro sabato, in
concomitanza con la beatificazione di padre Pino
Puglisi. L' inaugurazione, dopo la messa delle 18,
sarà presieduta dal cardinale. (PIG) FICARAZZI
Striscioni per la legalità in due scuole ...Giovedì, alle
9, gli alunni della scuola elementare Francesco Paolo
Tesauroe della scuola media Luigi
Pirandellodipingeranno striscioni, per affermare il
diritto alla legalità. L' iniziativa dell' assessorato alle
Politiche sociali, coadiuvata dalla cooperativa Onlus
Nuova Generazione, si terrà al parco Robinson. (PIG)
SANTA FLAVIA Domenica visite guidate al castello
...Visite guidate al castello San Marco, dimora estiva
dei Principi di Mirto domenica prossima. Due sono i
turni di visita (con inizio alle 10 e alle 12) dalla durata
di circa un' ora, ai giardini, alle scuderie, alle cucine e
alla cappella di corte. Per informazioni inviare una
m a i l a l l ' i n d i r i z z o
castellosanmarco.santaflavia@gmail.com o chiamare
il 347.0020723. (PIG)
Beatificazione Padre Puglisi
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Mer 22/05/2013 CanicattiWeb Pagina 25
Beatificazione Padre Puglisi
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Mer 22/05/2013 CanicattiWeb Pagina 25
Sicilia, Gaspare Spatuzza: "Ecco come abbiamo
ucciso don Pino Puglisi"
L' ordine era arrivato dai fratelli Graviano, boss del
quartiere palermitano di Brancaccio nel 1993:
bisognava eliminare don Pino Puglisi, "perchè non ha
l' intenzione di sottostare alle regole di Cosa nostra".
Ad eseguire la consegna un commando guidato da
Gaspare Spatuzza. Venti anni dopo, il celebre pentito
affida ad un memoriale il racconto dell' omicidio.
Alcuni brani sono stati pubblicati sul numero di questa
settimana di Credere, il settimanale religioso dei
Periodici San Paolo. Spatuzza ricorda i fatti di quel 15
dicembre 1993, quando un gruppo di fuoco composto
da quattro persone sorprese don Puglisi mentre
stava rincasando. "Gaspare Spatuzza - si legge nel
memoriale in cui il pentito si cita ricorrendo alla terza
persona - lo affianca alla sua sinistra, Salvatore
Grigoli alla destra. Padre Puglisi, con un sorriso,
prima guarda Spatuzza, poi Grigoli. Allora Spatuzza,
cercando la mano di padre Puglisi, per rubargli il
borsello che teneva con la sinistra, gli intima: 'Padre,
questa è una rapinà. Puglisi, sorridendo dolcemente e
con serenità, dice: 'Lo avevo capitò. A quel punto
Spatuzza prende il borsello di padre Puglisi e china la
testa per far capire a Grigoli che può sparare.
Salvatore Grigoli, che nel frattempo aveva puntato l'
arma alla nuca di padre Puglisi, spara un solo colpo,
come prestabilito, per farlo apparire un incidente nel
corso di una rapina. Padre Puglisi cade a terra. Gli
assassini, con passo regolare, si allontanano dal
luogo del delitto, a bordo delle autovetture che li
aspettavano". Spatuzza nel 2000 si è dissociato dalla
mafia ed ha iniziato un cammino di ravvedimento. Di
don Pino si dice >.
Beatificazione Padre Puglisi
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Mer 22/05/2013 La Sicilia Pagina 6
6.
LA SICILIA
i FATTI
ALLA VIGILIA DELLA BEATIFICAZIONE DEL PRETE ANTIMAFIA, IL PENTITO RACCONTA
Spatuzza: «Ecco come abbiamo ucciso don Pino Puglisi»
L’ordine arrivò dai fratelli Graviano, capi
del quartiere palermitano di Brancaccio
ROMA. L’ordine era arrivato dai fratelli
Graviano, boss del quartiere palermitano
di Brancaccio nel 1993: bisognava
eliminare don Pino Puglisi, «perchè non
ha l’intenzione di sottostare alle regole
di Cosa nostra». Ad eseguire la consegna,
In Sicilia, allarme
zanzare tigre
previsto
aumento del 41%
MILANO. Sale l’allarme zanzare in
Sicilia e nella terza settimana di
maggio, complici l’umidità creata
dalle recenti piogge e il rialzo delle temperature, si prevede
un forte aumento della temutissima Zanzara Tigre (+ 41%).
«Al Sud l’estate entra nel vivo e anche le zanzare tornano a
essere protagoniste, con picchi significativi in Sicilia -
dichiara Claudio Venturelli, esperto di Entomologia Urbana
e Sanitaria del Dipartimento di Sanità Pubblica di Cesena -
In Sicilia la presenza delle zanzare vedrà un incremento
complessivo del 41% verso la fine del mese di maggio”
Milano, assalto con molotov
a gioielleria in via della Spiga
MILANO. Nel giorno in cui, a Milano, si è tenuto un
eccezionale Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica
alla presenza del Ministro dell’Interno, che avrebbe dovuto
infondere sicurezza alla cittadinanza allarmata dagli ultimi
casi di violenza, una rapina in pieno centro, anzi, nel
famoso Quadrilatero della Moda, messa a segno a colpi di
mazza e molotov, riaccende invece l’allarme criminalità
nel capoluogo lombardo. Il bilancio del colpo è di due
persone rimaste ferite durante le concitate fasi della rapina
all’interno del negozio, (la nota gioielleria Franck Muller di
via della Spiga, che aveva subito un assalto analogo a metà
febbraio), e di molta paura tra le centinaia di persone.
Soprattutto perché i banditi, per garantirsi la fuga, e per
seminare il titolare che li inseguiva, hanno lanciato tre
bottiglie incendiarie, una delle quali davanti a una scuola.
Consegna della certificazione
per l’aeroporto di Comiso
Ieri sera il direttore dell’Enac di Catania, dott. Fusco, ha
firmato la certificazione che riguarda l’agibilità
dell’aeroporto di Comiso. Oggi a Roma in forma
ufficiale la certificazione che autorizza l’apertura dello
scalo di Comiso sarà consegnata dal commissario
straordinario dell’Enac, Vito Riggio, e dal direttore
generale Alessio Quaranta alla società di gestione
Soaco. Nell’occasione sarà formalizzato il decreto di
apertura dello scalo ragusano al traffico commerciale.
E’ prevista anche la presenza del sindaco di Comiso
Giuseppe Alfano e dell’amministratore delegato della
Soaco, Giuseppe Ursino. Per la rete aeroportuale
siciliana è un fatto storico.
13enne si lanciò dalla finestra
condannata la suora-preside
BOLOGNA. Si è concluso con una condanna a 24 giorni di
permanenza domiciliare il processo, davanti al giudice di
pace Vittoria Michela Pesante, a suor Stefania Vitali preside
della scuola Maestre Pie dell’Addolorata di Bologna: la
religiosa era accusata di lesioni colpose per un episodio del
5 novembre 2009 quando un ragazzino, all’epoca
tredicenne, si gettò dalla finestra del suo studio. L’accusa è
stata portata avanti dal pm Giuseppe Di Giorgio. Il giovane
era stato convocato in presidenza per dare spiegazioni su
delle sigarette. Restò in ufficio circa 50 minuti, insieme a
un compagno. A un certo punto chiese di poter aprire la
finestra e si buttò. Rimase in coma per mesi e ora, invalido,
è all’estero coi genitori per le cure. Il giudice ha anche
fissato 25mila euro di risarcimento per il danno morale al
fratello. In sede civile - con la causa ancora in corso - era già
stato ordinato alla scuola di saldare un acconto di 300mila
euro alla famiglia, pagati e serviti per le cure.
un commando guidato da Gaspare Spatuzza.
Venti anni dopo e alla vigilia della
beatificazione, sabato prossimo, del sacerdote
vittima della mafia, il celebre
pentito affida ad un memoriale il rac-
conto dell’omicidio. Alcuni brani sono
stati pubblicati sull’ultimo numero di
“Credere”, il settimanale religioso dei
Periodici San Paolo.
Spatuzza ricorda i fatti di quel 15 dicembre
1993, quando un gruppo di fuoco
composto da quattro persone sorprese
di sera don Puglisi mentre stava rincasando.
«Gaspare Spatuzza - si legge nel memoriale
in cui il pentito si cita ricorrendo
alla terza persona - lo affianca alla
sua sinistra, Salvatore Grigoli alla destra.
Padre Puglisi, con un sorriso, prima
guarda Spatuzza, poi Grigoli. Allora Spatuzza,
cercando la mano di padre Puglisi,
per rubargli il borsello che teneva
con la sinistra, gli intima: “Padre, questa
è una rapina”. Puglisi, sorridendo dolcemente
e con serenità, dice: “Lo avevo
capito”. A quel punto Spatuzza prende il
borsello di padre Puglisi e china la testa
per far capire a Grigoli che può sparare.
Salvatore Grigoli, che nel frattempo ave-
va puntato l’arma alla nuca di padre Puglisi,
spara un solo colpo, come prestabilito,
per farlo apparire un incidente nel
corso di una rapina. Padre Puglisi cade a
terra. Gli assassini, con passo regolare, si
allontanano dal luogo del delitto, a bordo
delle autovetture che li aspettavano».
Spatuzza nel 2000 si è dissociato dalla
mafia ed ha iniziato un cammino di
ravvedimento. Di don Pino si dice «certo
che mi abbia perdonato e che ora interceda
presso Dio, affinché possa illuminare
questo mio percorso di redenzione
e di cooperazione con gli operatori
di pace».
panorama CATANIA. Si diede fuoco il 14 maggio per difendere la casa dallo sfratto: decisive le complicazioni respiratorie
Beatificazione Padre Puglisi
MERCOLEDÌ 22 MAGGIO 2013
Non ce l’ha fatta il muratore di Vittoria
La figlia: «Mentre bruciava c’era chi lo stava a guardare col sorrisetto»
MARIO BARRESI
CATANIA. Il suo corpo dilianiato ha lottato
contro il destino che la sua mente disperata
si era già scelto. E alla fine non ce
l’ha fatta. È morto, Giovanni Guarascio.
«Insufficienza cardiocircolatoria e respiratoria»,
per la burocrazia medica, è il
motivo per cui il suo cuore ha smesso di
battere alle 3,20 della notte fra lunedì e
ieri, nel reparto di anestesia e rianimazione
dell’ospedale Cannizzaro di Catania.
A un centinaio di chilometri dalla casa
di Vittoria, che il muratore disoccupato,
di 64 anni, ha difeso con le unghie e
con i denti, fino alla decisione di darsi
fuoco, lo scorso 14 maggio, cospargendosi
il corpo con la benzina per impedire
lo sfratto esecutivo, dopo che l’abitazione
di via Brescia era stata messa all’asta
dalla banca e aggiudicata.
Guarascio era ricoverato da martedì
scorso all’ospedale “Cannizzaro” di Catania
per le gravissime ustioni. Aveva riportato
ustioni di primo e secondo grado
sul 50% del corpo - in particolare su
viso, torace e arti superiori - con seri
danni alle vie respiratorie. Le sue condizioni
erano apparse subito gravi ai medici
dell’ospedale di Vittoria, dove era stato
ricoverato subito dopo il clamoroso
gesto. Perciò era stato deciso il trasferimento
nella divisione grandi ustionati
dell’ospedale etneo, dove i medici non
avevano sciolto la prognosi. Rimangono
ricoverati nello stesso reparto la moglie
di Guarascio, Giorgia Famà, e il poliziotto
Antonio Terranova, che intervenne
per salvare la coppia dalle fiamme.
Sul corpo di Guarascio non sarà effettuata
alcuna autopsia, ieri nel pomeriggio
è arrivato il via libera dalla magistratura:
la salma è a disposizione dei familiari.
La famiglia Guarascio è rimasta a
Vittoria. «Siamo tutti sconvolti, speravamo
che mio zio si salvasse - ci riferisce
al telefono la nipote Simonetta Brullo -
ma purtroppo oggi (ieri per chi legge,
ndr) ci siamo svegliati con questa terribile
notizia. Adesso mia zia e le mie cugine
hanno bisogno d’aiuto, morale ma
soprattutto materiale». Simonetta ci
conferma che le figlie del muratore -
Claudia e Martina - «resteranno a Vittoria,
forse lì in ospedale verrà mio cugino
Toni (l’altro figlio di Guarascio, ndr). Simonetta
passa il telefonino alla madre,
Maria Famà (sorella della moglie di Guarascio),
anch’essa ustionata a un arto in
quel maledetto pomeriggio. «Non voglio
aggiungere altro al dolore che stiamo
vivendo - ci dice - ma prima o poi vi
racconterò di come quelle persone ci
volevano rubare non solo la casa ma an-
GRAZIANA MOLÈ, MOGLIE DEL POLIZIOTTO ANTONIO TERRANOVA, ASSIEME A PARENTI E COLLEGHI [FOTO ANASTASI]
La moglie del poliziotto-eroe:
«Tristi per la morte, così anche il
gesto di mio marito è stato inutile»
che la dignità, l’anima persino».
Nel pomeriggio parla dalla sua casa di
Vittoria, in collegamento con “Pomeriggio
Cinque” di Barbara D’Urso, la battagliera
figlia minore di Guarascio, Martina.
«Alla mamma non abbiamo detto
che papà è morto, assolutamente, altrimenti
non ce la fa a guarire. Sarebbe
una dura batosta per lei, però per il momento
ci carichiamo noi di questo dolore.
Non sono riuscita a dare neanche l’ultimo
saluto a papà, niente. È questo che
mi fa rabbia». Martina usa parole pesanti
sulle altre persone presenti sul luogo
della tragedia: «Questa è stata omissione
di soccorso. C’erano tre che stavano lì a
guardare la scena. Sono venuti con i loro
macchinoni e non si volevano sporcare
neanche la giacchetta per chiamare i
soccorsi e aiutare il poliziotto, mia mamma
e mio papà. Stavano lì a guardare, io
sono scesa a chiamare i soccorsi e loro
ancora guardavano con il sorriso sotto
baffi. È una cosa vergognosa».
Presente al Cannizzaro anche Graziana
Molè, moglie del poliziotto ricoverato.
«L’ho trovato più giù, anche perché
aveva saputo della morte del signor Guarascio.
Siamo tutti tristi per questa morte,
anche perché così il gesto eroico di
mio marito non è servito: lui è in un letto
d’ospedale, mentre Guarascio non ce
l’ha fatta. Ma sono orgogliosa di quello
che ha fatto mio marito, non ha fatto altro
che dimostrare quello che è. Ai nostri
figli di 6 e 3 anni ho detto che papà è andato
a salvare una persona e si è fatto
male, ma non ho detto loro perché quella
persona aveva deciso di darsi fuoco».
twitter: @MarioBarresi
LA CITTÀ
Il sindaco: «Vogliamo ricomprare la casa dei Guarascio»
Intanto proseguono le indagini
sull’esecuzione dello sfratto
VITTORIA. E’ ancora troppo presto
per poter mettere la parola fine
sul caso scaturito dalla vicenda
Guarascio. I risvolti giudiziari legati
alla tragedia del vittoriese di
64 anni, datosi fuoco martedì
scorso nel garage della sua abitazione
di via Brescia, al civico 214,
nel quartiere Chiusa-Inferno-Talafuni,
a Vittoria, sono ancora oggetto
di indagine da parte del comando
provinciale della Guardia di Finanza.
L’ipotesi di reato è turbativa
d’asta.
64 ANNI. Giovanni Guarascio non ce
l’ha fatta. Il muratore di Vittoria di 64
anni il 14 maggio scorso si era dato
fuoco con la benzina per impedire lo
sfratto di quella casa che si era costruito
con le proprie mani ed in cui viveva con
la famiglia. È morto ieri nell’ospedale
Cannizzaro di Catania. Nello stesso
nosocomio restano ricoverati la moglie,
Giorgia Famà, ed Antonio Terranova,
l’agente di Polizia che era intervenuto
per soccorrere il muratore
Il colonnello, Francesco Fallica,
intanto, tiene a precisare che «è
troppo presto per poter dare notizie
dettagliate e certe. Ci sono indagini
in corso. Ci sono elementi e
documenti interessanti su cui
stiamo indagando - spiega Fallica
-. Siamo certi che vi sono delle
anomalie ma il tema e la materia
è talmente delicata che richiede
tempo prima di poter accertare
qualsiasi forma di reato. Nel caso
specifico, ipotizziamo che che
qualcuno abbia esagerato, che si
sia spinto un po’ oltre. Insomma
c’è puzza di bruciato».
Il comandante provinciale della
Guardia di Finanza quindi non si
sbilancia, resta vago circa le possibili
svolte giudiziarie sulla vicenda
Guarascio. Come ricorderete, il
muratore di 64 anni di Vittoria
che ha compiuto il folle gesto che
gli è costato la vita, lo ha fatto in
preda alla disperazione, perché
non ha voluto lasciare la casa venduta
all’asta nel 2012. È accaduto
martedì scorso, due giorni dopo la
Procura di Ragusa ha aperto l’inchiesta
sulla vendita degli immobili
all’asta e ha affidato le indagini
al comando provinciale delle
Fiamme Gialle che nella giornata
DON PINO PUGLISI
LA MOGLIE DI GUARASCIO IGNARA DEL DECESSO
Stabili le condizioni
del poliziotto ferito
ANTONIO
TERRANOVA il
poliziotto-eroe
che aveva
tentato di
soccorrere il
muratore
CATANIA. Le varie gradazioni di una tragedia distano poche centinaia di metri
dalla camera mortuaria dove è stato sistemato il corpo senza vita di Giovanni
Guarascio. Nel centro Grandi ustioni dell’ospedale Cannizzaro è ancora
ricoverata Giorgia Famà, moglie del muratore di Vittoria. La donna ha ustioni
di secondo e terzo grado sul 20% del corpo, su viso, collo e torace, con lesioni
meno gravi a mani e avambraccia. Nello stesso reparto il poliziotto Antonio
Terranova, che ha ustioni di terzo grado sul 30% della superficie corporea,
soprattutto a viso, braccia e orecchio sinistro. Graziana Molè, moglie di
Terranova, racconta che «Antonio l’ho trovato un po’ abbattuto, con qualche
linea di febbre». Sulla moglie di Guarascio racconta: «Visto che non sa della
morte del marito l’ho salutata come tutti gli altri giorni. L’ho trovata
migliorata, parlava, sorrideva, i segni al volto sembravano meno evidenti».
Per i medici le condizioni dei due «rimangono stazionarie». Entrambi hanno
ricevuto «medicazioni avanzate per la copertura delle ustioni» e a partire
dalla prossima settimana saranno sottoposti a «interventi ricostruttivi
tramite autoinnesti di cute». I medici scioglieranno la prognosi dei due
pazienti solamente dopo il completamento degli interventi chirurgici.
MA. B.
di venerdì ha proceduto al sequestro
della documentazione della
banca con cui Giovanni Guarascio
ha contratto il debito e del Tribunale
per capire come, da un debito
di circa 10mila euro, si sia potuti
arrivare alla messa all’asta della
casa. Intanto con la morte di Giovanni
Guarascio, decadono le ipotesi
di lesioni colpose a suo carico.
«Morto il reo - riferisce il dottore
Rosario Amarù, dirigente del
Commissariato di Vittoria - si
estingue il reato. A questo punto è
tutto finito».
La vicenda Guarascio ha sconvolto
l’intera comunità ipparina
e allo stesso tempo è servita a sollevare
dubbi e interrogativi sui
meccanismi legati alla vendita di
case e aziende all’asta. «La morte
di Guarascio è l’ultima tappa di
una tragedia umana che ha colpito
la nostra città - ha detto il sindaco
Giuseppe Nicosia, che davanti
ad una «tragedia così grande»”
lancia un appello al governo:
«Bisogna sospendere le procedure
di recupero crediti che stanno
colpendo migliaia di famiglie in
tutta Italia».
Il primo cittadino di Vittoria ha
anche annunciato che «per stare
vicino alla famiglia Guarascio e
mostrare la vicinanza della città
abbiamo intenzione di ricomprare
la casa».
GIOVANNA CASCONE
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Mer 22/05/2013 La Sicilia Pagina 6
alla vigilia della beatificazione del prete antimafia, il pentito racconta.
Spatuzza: «Ecco come abbiamo ucciso don Pino
Puglisi»
L' ordine arrivò dai fratelli Graviano, capi del quartiere palermitano di Brancaccio.
don pino puglisi Roma. L' ordine era arrivato dai
fratelli Graviano, boss del quartiere palermitano di
Brancaccio nel 1993: bisognava eliminare don Pino
Puglisi, «perchè non ha l' intenzione di sottostare alle
regole di Cosa nostra». Ad eseguire la consegna, un
commando guidato da Gaspare Spatuzza. Venti anni
dopo e alla vigilia della beatificazione, sabato
prossimo, del sacerdote vittima della mafia, il celebre
pentito affida ad un memoriale il racconto dell'
omicidio. Alcuni brani sono stati pubblicati sull' ultimo
numero di "Credere", il settimanale religioso dei
Periodici San Paolo. Spatuzza ricorda i fatti di quel 15
dicembre 1993, quando un gruppo di fuoco composto
da quattro persone sorprese di sera don Puglisi
mentre stava rincasando. «Gaspare Spatuzza - si
legge nel memoriale in cui il pentito si cita ricorrendo
alla terza persona - lo affianca alla sua sinistra,
Salvatore Grigoli alla destra. Padre Puglisi, con un
sorriso, prima guarda Spatuzza, poi Grigoli. Allora
Spatuzza, cercando la mano di padre Puglisi, per
rubargli il borsello che teneva con la sinistra, gli
intima: "Padre, questa è una rapina". Puglisi,
sorridendo dolcemente e con serenità, dice: "Lo
avevo capito". A quel punto Spatuzza prende il
borsello di padre Puglisi e china la testa per far capire
a Grigoli che può sparare. Salvatore Grigoli, che nel
frattempo aveva puntato l' arma alla nuca di padre
Puglisi, spara un solo colpo, come prestabilito, per
farlo apparire un incidente nel corso di una rapina.
Padre Puglisi cade a terra. Gli assassini, con passo
regolare, si allontanano dal luogo del delitto, a bordo
delle autovetture che li aspettavano». Spatuzza nel
2000 si è dissociato dalla mafia ed ha iniziato un
cammino di ravvedimento. Di don Pino si dice «certo
che mi abbia perdonato e che ora interceda presso
Dio, affinché possa illuminare questo mio percorso di
redenzione e di cooperazione con gli operatori di
pace». 22/05/2013.
Beatificazione Padre Puglisi
Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 255 di 362

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Mer 22/05/2013 Giornale Nisseno Pagina 6
Pubblicato anche in: Giornale Nisseno
Beatificazione Padre Puglisi
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Mer 22/05/2013 Giornale Nisseno Pagina 6
Pubblicato anche in: Giornale Nisseno
Caltanissetta. Delegazione della parrocchia San
Pio X alla beatificazione di don Pino Puglisi
Una delegazione composta da giovani e da adulti
della comunità parrocchiale di san Pio X di
Caltanissetta parteciperà il prossimo sabato alla
beatificazione di don Pino Puglisi che si svolgerà a
Palermo, al Foro Italico. Di seguito, pubblichiamo la
nota firmata da Rocco Gumina, che accompagna l'
annuncio: "L' evento è da ritenere come uno dei più
importanti e fecondi della storia ecclesiale e di santità
della Sicilia. Infatti, la vicenda di Pino Puglisi ci dice in
termini qualitativi come occorre annunciare la fede e
vivere la sequela al Vangelo in questo nostro tempo e
in questo nostro spazio caratterizzato dalla presenza
del fenomeno mafioso. Don Pino, nato a Brancaccio,
dopo essere divenuto sacerdote e aver fatto diverse
esperienze pastorali, tornò nel suo quartiere per
offrire a partire e verso Cristo un' alternativa alla
presenza mafiosa. La sua attività più che essere
definita antimafia, va descritta come partorita dall'
incontro con il Maestro di Nazareth. Ciò in un territorio
malato per via della presenza mafiosa ha significato
la promozione della dignità umana, della libertà dalla
schiavitù delle cosche, della possibilità di un futuro
diverso. Per questo motivo, don Puglisi nell'
annuncio dell' evangelo ha trovato la morte per mano
mafiosa. La beatificazione permette di riconoscere all'
intera Chiesa universale e alla nostra comunità locale
che la predicazione di Cristo comporta una vita nuova
e veramente libera da proclamare e vivere anche a
costo della vita. La testimonianza di padre Puglisi si
presenta in tal modo come fondamentale segno per le
future generazioni e per gli uomini e le donne della
Sicilia di oggi. Come giovani e adulti della terra di
Sicilia, riteniamo che sia molto importante partecipare
alla celebrazione per la beatificazione di Don Pino.
Essa, infatti, è simbolo e stimolo per la nostra vita di
credenti i quali proprio come Puglisi siamo chiamati
ad annunciare Cristo e pertanto ad offrire un'
alternativa migliore ad una società che spesso non
promuove integralmente la persona".
Beatificazione Padre Puglisi
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Mer 22/05/2013 giornaledisicilia.it Pagina 6
Beatificazione Padre Puglisi
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Mer 22/05/2013 giornaledisicilia.it Pagina 6
Padre Puglisi, gli scuot di Gela in visita a
Brancaccio a Palermo
GELA. Da "Scavone" (il 'Bronx' di Gela) a
"Brancaccio", nel nome di don Pino Puglisi, il giorno
della sua beatificazione. Sono i giovani della
parrocchia S. Lucia che, con la loro presenza il 25
maggio a Palermo, vogliono unire con un ideale filo
comune di riscatto, due quartieri difficili della Sicilia.
"Proprio quel giorno - si legge in un comunicato - il
gruppo scout Agesci Gela 5, che ha dedicato la
sezione proprio a Padre Pino, alla cui azione
educativa si ispira, parteciperà a questo speciale
evento con una delegazione di giovani esploratori
della parrocchia Santa Lucia" di Scavone. Dopo la
cerimonia, il gruppo scout sarà ospite presso il Centro
Padre Nostro di Brancaccio, fondato da padre Pino,
per un confronto tra quartieri" ad alto
condizionamento mafioso.
Beatificazione Padre Puglisi
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Mer 22/05/2013 Palermo Today Pagina 6
Beatificazione Padre Puglisi
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Mer 22/05/2013 Palermo Today Pagina 6
"Un colpo alla nuca", Spatuzza: "Così abbiamo
ucciso Puglisi"
A pochi giorni dalla sua beatificazione il pentito affida ad un memoriale il racconto dell'
omicidio del parroco di Brancaccio "voluto dai fratelli Graviano". "Doveva sembrare un
incidente dopo una rapina"
"Un colpo alla nuca", Spatuzza: "Così abbiamo ucciso
Puglisi" A pochi giorni dalla sua beatificazione il
pentito affida ad un memoriale il racconto dell'
omicidio del parroco di Brancaccio "voluto dai fratelli
Graviano". "Doveva sembrare un incidente dopo una
rapina" Redazione 22 maggio 2013 Tweet Il pentito
Gaspare Spatuzza Storie Correlate Beatificazione di
padre Pino Puglisi: attesi oltre 80 mila fedeli
Omicidio Padre Puglisi, il testimone chiave mostra il
suo volto: "Io abbandonato dallo Stato" Cerimonia
beatificazione Don Pino Puglisi Don Pino Puglisi
sarà beatificato il prossimo 25 maggio a Palermo A
pochi giorni dalla sua beatificazione emergono alcuni
particolari sull' omicidio di Padre Puglisi . A parlare,
dopo vent' anni, è il pentito Gaspare Spatuzza che
guidò il commando che assassinò il parroco di
Brancaccio. L' ordine sarebbe arrivato dai fratelli
Graviano , boss di Brancaccio nel 1993. Don Puglisi
doveva essere eliminato "perché non ha l' intenzione
di sottostare alle regole di Cosa nostra ". Il celebre
pentito affida ad un memoriale il racconto dell'
omicidio. Alcuni brani sono stati pubblicati sul numero
di questa settimana di "Credere" , il settimanale
religioso dei Periodici San Paolo. Spatuzza ricorda i
fatti di quel 15 settembre 1993 , quando un gruppo di
fuoco composto da quattro persone sorprese don
Puglisi mentre stava rincasando. " Gaspare Spatuzza
- si legge nel memoriale in cui il pentito si cita
ricorrendo alla terza persona - lo affianca alla sua
sinistra, Salvatore Grigoli alla destra. Padre Puglisi,
con un sorriso, prima guarda Spatuzza, poi Grigoli.
Allora Spatuzza, cercando la mano di padre Puglisi,
per rubargli il borsello che teneva con la sinistra, gli
intima: "Padre, questa è una rapina" . Puglisi,
sorridendo dolcemente e con serenità, dice: "Lo
avevo capito". LEGGI ANCHE: PUGLISI, IL
TESTIMONE CHIAVE MOSTRA IL SUO VOLTO A
quel punto Spatuzza prende il borsello di padre
Puglisi e china la testa per far capire a Grigoli che può
sparare . Salvatore Grigoli, che nel frattempo aveva
puntato l' arma alla nuca di padre Puglisi, spara un
solo colpo, come prestabilito, per farlo apparire un
incidente nel corso di una rapina. Padre Puglisi cade
a terra. Gli assassini, con passo regolare, si
allontanano dal luogo del delitto , a bordo delle
Beatificazione Padre Puglisi
autovetture che li aspettavano". Spatuzza nel 2000 si
è dissociato dalla mafia ed ha iniziato un cammino di
ravvedimento . Di don Pino si dice "certo che mi abbia
perdonato e che ora interceda presso Dio, affinché
possa illuminare questo mio percorso di redenzione e
di cooperazione con gli operatori di pace".
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Mer 22/05/2013 Agensir Pagina 6
Beatificazione Padre Puglisi
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Mer 22/05/2013 Agensir Pagina 6
Quotidiano
14:06 - BEATIFICAZIONE DON PUGLISI: SUOR
IAVAZZO, "A SERVIZIO DEL BENE" Non un prete
antimafia, ma "un sacerdote al servizio del Vangelo e
quindi del bene", perché "il Vangelo è lo spartiacque
tra il bene e il male". "Una persona positiva, sempre
ottimista, con una fiducia illimitata nella Provvidenza,
anche di fronte alle difficoltà". Così suor Carolina
Iavazzo, responsabile del centro Padre Nostro, creato
da don Pino Puglisi nel quartiere Brancaccio di
Palermo, descrive al Sir ( clicca qui ) il sacerdote
ucciso dalla mafia il 15 settembre 1993, a pochi giorni
dalla sua beatificazione (sabato 25 maggio a
Palermo). "Mi porto dentro la sua carica: un' energia
bella, spirituale, umana, morale. Credeva in quello
che faceva. È stato una bella figura di sacerdote:
povero, disinteressato ai soldi, con un cuore grande
per amare gli ultimi", aggiunge la religiosa. Oggi,
secondo suor Iavazzo, "don Puglisi è come un faro
che si accende sulla Chiesa, sul mondo, sulla società.
Amava dire: 'Se ognuno fa qualcosa, allora avremo
fatto molto'. Credo che noi tutti, politici, cardinali,
vescovi, preti, religiosi, gente comune, dovremmo
porre il nostro tassello al servizio del bene nel grande
puzzle della vita, con coraggio, perché il mondo si
cambia così, dalle piccole cose di ogni giorno". Per
questo la religiosa ha creato un centro in Locride
dedicato a don Pino, per dare un futuro ai giovani che
vivono in un' area difficile.
Beatificazione Padre Puglisi
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Mer 22/05/2013 Hercole Pagina 6
Beatificazione Padre Puglisi
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Mer 22/05/2013 Hercole Pagina 6
Spatuzza, dopo 20 anni un memoriale sull'
assassinio di don Puglisi
Eliminare don Pino Puglisi, "perché non ha l'
intenzione di sottostare alle regole di Cosa nostra":
questo l' ordine dei fratelli Graviano, boss del
quartiere palermitano di Brancaccio. Era il 1993. Il
braccio armato che eseguì, insieme ad un
commando, il diktat mafioso, fu Gaspare Spatuzza.
Dopo vent' anni, il pentito riapre quella pagina
drammatica raccontando l' omicidio in un memoriale.
Spatuzza torna indietro nel tempo, a quel 15
settembre 1993, quando don Puglisi, mentre stava
rincasando, fu sorpreso da un gruppo di fuoco
composto da quattro persone: "Gaspare Spatuzza - si
legge nel memoriale in cui il pentito parla di sé in
terza persona - lo affianca alla sua sinistra, Salvatore
Grigoli alla destra. Padre Puglisi, con un sorriso,
prima guarda Spatuzza, poi Grigoli. Allora Spatuzza,
cercando la mano di padre Puglisi, per rubargli il
borsello che teneva con la sinistra, gli intima: 'Padre,
questa è una rapina'. Puglisi, sorridendo dolcemente
e con serenità, dice: 'Lo avevo capito'. A quel punto
Spatuzza prende il borsello di padre Puglisi e china la
testa per far capire a Grigoli che può sparare.
Salvatore Grigoli, che nel frattempo aveva puntato l'
arma alla nuca di padre Puglisi, spara un solo colpo,
come prestabilito, per farlo apparire un incidente nel
corso di una rapina. Padre Puglisi cade a terra. Gli
assassini, con passo regolare, si allontanano dal
luogo del delitto, a bordo delle autovetture che li
aspettavano". E' questo uno dei brani del memoriale
pubblicato nel numero di questa settimana del
periodico "Credere". Intanto, a Palermo fervono i
preparativi per l' allestimento del palco dove sarà
collocato l' altare per la beatificazione del sacerdote,
che si celebrerà sabato prossimo 25 maggio.
Beatificazione Padre Puglisi
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Mer 22/05/2013 BlogSicilia Pagina 6
Beatificazione Padre Puglisi
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Mer 22/05/2013 BlogSicilia Pagina 6
visitabile sino al 26 maggio.
Al Forum di Palermo una mostra su Padre Puglisi
Il centro commerciale Forum Palermo si unisce ai
festeggiamenti legati alla beatificazione di Don Pino
Puglisi con una mostra che potrà essere visitata fino a
domenica 26 maggio. Sono diciotto i pannelli forniti
dal Centro Padre Nostro ed esposti in piazza Water
Square (lato Mediaworld) che ripercorrono, attraverso
foto e pensieri, l' impegno del parroco assassinato
dalla mafia vent' anni fa. Dalle prime pagelle
scolastiche alle immagini del piccolo Puglisi con i
compagni di classe, dai libri preferiti alle celebrazioni
di matrimoni. Ma c' è anche la Palermo onesta che si
ribella alla violenza e all' omicidio e che protesta in
coro affidando la sua voce a lenzuoli e striscioni.
"Siamo sempre stati molto attenti alle problematiche e
alle criticità di Brancaccio - spiega Andrea Chiarioni,
direttore di Forum Palermo - i nostri spazi sono aperti
a tutte quelle iniziative che mirano alla rivalutazione e
alla crescita del quartiere, la beatificazione di Padre
Puglisi è una festa anche per noi. Il centro
commerciale - prosegue - è diventato negli anni un
punto di riferimento per tutti coloro che hanno voglia
di offrire alla città idee nuove che servono a costruire
un futuro migliore". Forum Palermo, oltre ad offrire gli
spazi per la mostra, ha anche dato un contributo alla
sistemazione di piazza Anita Garibaldi, teatro dell'
omicidio di Padre Puglisi, dove sabato 25 maggio alle
ore 21.00 si terrà una diretta di Rai 1 condotta da
Massimo Giletti.
Beatificazione Padre Puglisi
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Gio 23/05/2013 L'Unità Pagina 6
Il commento
Tocca ai giovani rifare l’Italia
Alfredo
Reichlin
SEGUE DALLA PRIMA
Calma e gesso. Bisogna lasciare da parte vecchie
dispute e ripartire. Per ripartire bisogna
ritrovare il terreno della lotta: con chi, contro
chi, come.
Con quale idea della situazione e del nostro
ruolo andiamo al congresso? A me sembra
chiaro che la ricostruzione di un partito come
questo non può consistere in una riedizione
delle vecchie culture della sinistra. Le cose
cambiano. Mi ricordo che non tanto tempo
fa, un pezzo della dirigenza di questo partito
non solo esultò di fronte alla famosa lettera
della Bce che ci imponeva una feroce austerità
con i disastri che adesso vediamo. Si arrivò
a dire che quello era (finalmente) il programma
dei Pd, e che le obiezioni che fece allora
Fassina erano quelle di un pazzo. Adesso il
governo Letta si batte giustamente perché
l’Europa cambi pagina. Ecco come le cose
cambiano. Cambiano al punto che non solo
gli errori compiuti e le sconfitte subite ma i
fatti del mondo chiedono un luogo dove si possa
formare una nuova idea del riformismo.
Ed è ciò che rende più che mai necessari l’apporto
di culture diverse: socialiste, cattoliche,
giovanili, europeiste e anche radicali.
Stiano attenti i nostri critici da sinistra a
non segare il ramo su cui anche loro sono seduti.
Il Pd non ha fatto una «alleanza» con Berlusconi.
Sostiene un governo di eccezione per
impedire che la crisi gravissima del Paese sfoci
in avventure reazionarie e populistiche. Criticate
pure limiti ed errori nostri (che ci sono)
ma è del tutto evidente che nella situazione
attuale, senza un forte partito come il Pd aperto
a forze centrali dell’impresa, del lavoro e
dell’intelligenza creativa diventa molto difficile
impedire che gli interessi profondi del Paese,
e in primo luogo quelli del mondo del lavoro,
siano travolti da un collasso del sistema
democratico e parlamentare.
È con questo animo che bisognerebbe andare
al congresso. Prima di tutto –lo ripetocon
la consapevolezza che quello che stiamo
vivendo è un passaggio storico. E che, soprattutto
da questo dato di realtà, una realtà grande
come una casa, deriva la necessità di una
grande svolta. Una svolta vera, anche culturale.
Calma e gesso. La nostra crisi non discende
solo da errori contingenti ma dal permanere
di una visione delle cose non adeguata alle
mutazioni che investono non solo i rapporti
sociali ma la condizione umana. Perfino la distanza
tra le generazioni i è diventata enorme.
Di qui la sconfitta: una domanda di cambiamento
a cui noi non abbiamo dato risposte.
Non era facile, essendo il mondo cambiato
non solo rispetto alla Prima Repubblica ma
agli ultimi secoli. Ma di questa «semplice» cosa
non ci siamo occupati. Il nostro orizzonte
era ristretto. Questo io penso e non da oggi.
Quindi che congresso vogliamo fare? Le rispo-
Il ricordo
Mafia, la sfida di Puglisi
non è mai finita
Francesco
Scoppola
Beatificazione Padre Puglisi
giovedì 23 maggio 2013 15
COMUNITÀ
SARÀ PROBABILMENTE UNA FESTA
● QUELLA CHE SI TERRÀ QUESTO SABATO
25MAGGIOA PALERMOper la beatificazione
di padre Pino Puglisi, il sacerdote palermitano
ucciso dalla mafia il 15 settembre del
1993, giorno del suo compleanno.
Un evento importante non solo per la
Chiesa che proclama beato un uomo che
con il suo martirio ha testimoniato la potenza
della legalità e la forza della parola
in un territorio piagato dalla mafia, ma un
messaggio di riscatto per un’intera città
ed una comunità che nel ricordo dell’ucci-
ste saranno difficili ma cerchiamo almeno di
porci le domande giuste, le grandi domande
che incalzano la politica.
Che cos’è oggi la politica? Mi piacerebbe discutere
seriamente di questo con i giovani che
vivono un tempo in cui la politica conta poco
per ciò che riguarda le grandi decisioni ed è
sempre più disprezzata. Stiamo attenti a non
sbagliare. Da un lato dobbiamo evitare le fughe
in avanti. Noi non siamo i «pasticceri
dell’avvenire» e il nostro dovere anche morale
è assumerci le responsabilità che la situazione
ci impone, senza sognare «regni che non esistono»
(le parole di Machiavelli con le quali
Enrico Berlinguer accettò il peso della segreteria
del Pci). Questo da un lato. Dall’altro lato
dobbiamo evitare una «concretezza» basata
essenzialmente sul carisma di un personaggio
che si costruisce attraverso i «media». Nulla di
male, a condizioni però di non avvilire il protagonismo
della società e quindi quella condizione
della democrazia che consiste nel rendere
possibile il mutamento tra dirigenti e diretti.
Non servono a niente le polemiche tra vecchi
e giovani. Non si tratta di «rottamare» nessuno
né di disprezzare le esperienze passate.
L’idea di fondo è un’altra. Io partirei dalla consapevolezza
che spetta ormai a una nuova generazione,
fare qualcosa di analogo a ciò che
seppe fare la generazione –sia comunista che
cattolica- che occupò la scena dopo il fascismo.
Una politica che si nutriva di cultura e
che si pensava come storia. Quella generazione
fu concreta perché fece più che qualche riforma:
ridisegnò la figura stessa dell’Italia. La
ripensò a fronte delle nuove sfide dell’Europa
e del mondo, quali erano uscite dalla Seconda
Guerra mondiale: il compromesso socialdemocratico,
la rivoluzione dei consumi, la durezza
della guerra fredda. Quella generazione
fece una riforma agraria, sancì la pace religiosa,
scrisse la Costituzione, rimise al centro la
questione meridionale, cancellò l’analfabetismo,
trasformò l’Italia in un grande Paese in-
Maramotti
sione «in odio alla fede» ripropone l’attualità
di quel sacrificio.
«3P» (padre Pino Puglisi) era un uomo
che univa alla semplicità del linguaggio
una profonda conoscenza teologica, era
consapevole che il cambiamento non poteva
non passare dall’educazione. È per
questo che sarebbe riduttivo inquadrare
padre Puglisi in una sola categoria perché
lui era sacerdote, era educatore attento,
insegnante dalla visione profetica, uomo
capace di carezze e durezze, missionario
convinto e coraggioso.
Il suo aspetto, la pacatezza nei modi e
nei comportamenti si legava perfettamente
alla forza della sua azione, al coraggio
di rivolgersi, durante le celebrazioni in
Chiesa, direttamente ai mafiosi così come
quando li incontrava per strada non piegando
il capo. Un atteggiamento che venne
interpretato subito per quello che era
e cioè una sfida a viso aperto, una volontà
chiara di non tacere immergendosi nella
melmosità dell’omertà.
Era proprio dai ragazzi, artefici e potenziali
costruttori del cambiamento, che
doveva partire la riscossa della società.
Non un semplice richiamo alle giovani generazioni
ma un urlo ad essere protagoni-
dustrializzato. Perché lo ricordo? Perché sono
di questo tipo i problemi di oggi. Essi richiedono
di collocare le riforme dentro una nuova
visione del mondo che sfida l’Italia e questa
visione deve essere storicamente concreta. Fatevi
avanti, giovani. Spetta a voi fare ciò che
non è riuscito alla generazione di mezzo. Ridefinire
la figura e il ruolo dell’Italia: questo è il
compito che le cose vi chiedono. Non solo tirare
a campare ma mettere l’Italia in grado di
contare nella nuova Europa e nel mondo.
Non fatevi illusioni. L’Italia così com’è non
regge. Berlusconi ha aggravato le cose ma i
guai nostri sono più antichi e più profondi. Bisogna
sciogliere il grande nodo che soffoca lo
sviluppo. È il nesso tra uno Stato inefficiente e
corrotto e la creazione di consorterie e corporazioni.
È (come causa ed effetto) un capitalismo
che non investe sull’innovazione ma privilegia
i bassi salari e le rendite. Serve a poco
gridare nelle piazze più giustizia se non sciogliamo
questo nodo. La grande novità è che
non si può più pensare l’economia nei vecchi
termini della polemica tra Stato e mercato.
Che aspettiamo a proporre un nuovo modello
di sviluppo? Lo fece negli anni 60 del Novecento
un moderato come Ugo La Malfa con la «nota
aggiuntiva». È di questo che si discuteva nei
convegni del Cespe come in quelli di S. Pellegrino.
Così l’Italia è andata avanti. L’economia
non è una legge naturale, è una scelta. Ed
è per fare nuove scelte, più giuste e più umane
che noi abbiamo bisogno di una nuova Europa
politica, federata. Non c’è solo un problema
di giustizia ma di difesa della civiltà europea.
L’economia finanziaria attuale non solo è
ingiusta è arrivata al termine della corsa. Non
funziona. Il rilancio dello sviluppo non è più
possibile senza far leva su nuovi consumi umani
e nuovi bisogni sociali. Il protagonismo della
società diventa essenziale. Questa a mio parere
deve essere la bussola della sinistra. E
una linea chiara che può essere tradotta dal
«latino dei Vescovi nel volgare dei parroci».
sti di una vita diversa in un contesto difficile
come quello del quartiere Brancaccio
nel capoluogo siciliano. L’azione educativa
come strumento in grado di sovvertire
i rapporti e le abitudini consolidate, favorendo
la maturazione culturale e combattendo
una mentalità mafiosa che si configurava
come «qualunque ideologia disposta
a svendere la dignità dell'uomo per soldi».
La paura che si trasforma in coraggio
della denuncia e che vede, nella realizzazione
del Centro Padre Nostro del 1993,
non un semplice presidio di aggregazione
giovanile, ma un punto fermo su cui costruire
la comunità del cambiamento.
Una parola non vuota, ma che agisce e si
fortifica nella concretezza della piccola
azione quotidiana. Anche solo un piccolo
ragazzo sottratto alla criminalità è una luce
di speranza.
La beatificazione di domenica prossima,
grande festa popolare e spirituale, ci
ricorda però come amava dire padre Puglisi
che «non possiamo mai considerarci
seduti al capolinea, già arrivati» e questo
è il messaggio che, al di là dell’importante
ricordo, dobbiamo fare nostro nella prosecuzione
della sua opera.
L’intervento
Dialogo a sinistra, centrale
il governo di cambiamento
Franco
Giordano
Presidenza di Sel
● L’ARTICOLODISTEFANODITRAGLIA«PDESEL,RIPEN-
SARE ALLA QUALITÀ DEL DIALOGO» (L’Unità del 21
maggio) ha stimolato la mia curiosità dopo l’improvvida
e sconcertante esternazione del neosegretario del
Pd, Epifani, sulla «sinistra che non vuole assumersi le
responsabilità». Con questa disposizione d’animo mi
sono approcciato alla lettura. Ma ben presto la delusione
ha preso il sopravvento perché il lodevole intento
dell’autore di riallacciare i rapporti a sinistra è confinato
quasi esclusivamente nel titolo ed in qualche
battuta finale. Tutto il ragionamento, al contrario, si
fonda su di una ricostruzione fantasiosa dei giorni travagliati
dell’elezione del Presidente della Repubblica
che omette tutte le responsabilità del Pd per attribuirle
esclusivamente a Sel, giustificando in questo modo
l’accordo di governo con la destra di Berlusconi.
A distanza di qualche mese da quegli accadimenti
ancora nessuno ha motivato la ragione della contrarietà
così drastica alla proposta di Rodotà che avrebbe
reso un po’ più concreta la comune richiesta di un
governo di cambiamento anche al netto delle resistenze,
delle responsabilità gravi e degli interessi di parte
del movimento di Grillo. La proposta di Marini non è
stata accolta non solo da noi, ma da gran parte del Pd
in maniera esplicita e leale. Per una ragione persino
elementare che lo stesso Marini, con la grande chiarezza
ed onestà intellettuale che lo contraddistingue,
ha esplicitato in un’intervista televisiva a Lucia Annunziata.
Essa era propedeutica all’accordo con la destra.
Non solo sulla presidenza, ma anche successivamente
per la nascita del governo. Ma, scusate, volevate
portarci all’accordo con Berlusconi «aumm
aumm» (clandestinamente, come si dice a Napoli)?
Pensavate che non ce ne accorgessimo? Che il Paese
non se ne accorgesse? Che Berlusconi e Grillo non se
ne accorgessero? Italia Bene Comune è nata con una
piattaforma alternativa alle destre. A quel programma
e a quel popolo che l’ha sostenuto, dalle primarie
in poi, è rimasta ancorata la nostra lealtà.
Nelle votazioni su Prodi 101 esponenti del Pd, senza
dichiararlo, hanno cancellato l’ispirazione unitaria
del progetto comune ed imposto le larghe intese.
Hanno vinto loro. Ha vinto una linea contraria al governo
di cambiamento che covava da tempo nelle fila
del Pd. Se i grandi elettori di Sel non avessero reso
distinguibile il voto su Prodi oggi sarebbe ricaduta su
di noi una responsabilità immeritata che ci avrebbe
travolto. Furbescamente erano state fatte lievitare in
misura eguale al numero dei nostri parlamentari le
preferenze per Rodotà e, a proposito di lealtà, le prime
dichiarazioni maldestre di qualche dirigente del
Pd già puntavano il dito sul facile capro espiatorio.
Perché? Perché la linea dell’alternativa non era condivisa
e bisognava consegnare un’immagine di Sel minoritaria
ed inaffidabile. Spiace dirlo, ma è la stessa
intenzione che ha animato le dichiarazioni di Epifani.
In quel recinto non ci confinate. Ed è con questo spirito
che stiamo lavorando per la vittoria del centro sinistra
nelle elezioni amministrative a cominciare dalla
decisiva contesa di Roma provando a rimotivare la
partecipazione e ad invertire la tendenza allo scoramento
e alla delusione che agita l’animo di tanta parte
del nostro comune popolo.
In Parlamento la nostra è una rigorosa opposizione
di merito. La manifestazione della Fiom è stata un
fatto salutare per la democrazia del Paese. Ha posto
al centro il tema del lavoro. Della sua assenza, delle
forme precarie in cui sopravive, del ritorno drammatico
della povertà di massa. Bisognerebbe ringraziarli
quei lavoratori e far proprie quelle rivendicazioni
piuttosto che cimentarsi in improponibili quanto risibili
analogie con il passato. Senza di loro non si può
neanche pronunciare la parola sinistra. Mi sarebbe
piaciuto riflettere più serenamente sugli errori di questa
campagna elettorale atona e politicista, riflettere
sulle difficoltà strutturali e di lunga data del blocco
sociale di riferimento dello schieramento democratico,
sul deficit di alternativa culturale nel Paese. Bisognerà
tornarci. Il governo del cambiamento è una prospettiva
che non può essere derubricata (noi non lo
faremo) per soccombere in una quotidiana e deprimente
processione di esternazioni e provocazioni dei
Berlusconi, Brunetta e Gasparri di turno che si sentono,
non a torto, i detentori della golden share di questo
governo dopo essere stati i responsabili dello sfascio
del Paese.
Cosa c’entra il riformismo con la resa a Berlusconi?
Il tema del cambiamento è in Europa la bandiera della
sinistra contro l’austerità e contro i populismi. Dobbiamo
farla vivere nella società se non vogliamo solo
prendere atto della metafora amara, ma acuta dell’attore
Toni Servillo a commento di un improbabile analogia
tra il film di Sorrentino La grande bellezza e
quello di Fellini: «Nella Dolce Vita c’era più speranza.
Oggi c’è più atonia, meno senso del futuro».
Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 268 di 362

Gio 23/05/2013 L'Unità Pagina 6
Il ricordo.
Mafia, la sfida di Puglisi non è mai finita
Francesco Scoppola.
?SARÀ PROBABILMENTE UNA FESTA QUELLA
CHE SI TERRÀ QUESTO SABATO 25MAGGIO A
PALERMOper la beatificazione di padre Pino Puglisi,
il sacerdote palermitano ucciso dalla mafia il 15
settembre del 1993, giorno del suo compleanno. Un
evento importante non solo per la Chiesa che
proclama beato un uomo che con il suo martirio ha
testimoniato la potenza della legalità e la forza della
parola in un territorio piagato dalla mafia, ma un
messaggio di riscatto per un' intera città ed una
comunità che nel ricordo dell' ucci sione «in odio alla
fede» ripropone l' attualità di quel sacrificio. «3P»
(padre Pino Puglisi) era un uomo che univa alla
semplicità del linguaggio una profonda conoscenza
teologica, era consapevole che il cambiamento non
poteva non passare dall' educazione. È per questo
che sarebbe riduttivo inquadrare padre Puglisi in una
sola categoria perché lui era sacerdote, era educatore
attento, insegnante dalla visione profetica, uomo
capace di carezze e durezze, missionario convinto e
coraggioso. Il suo aspetto, la pacatezza nei modi e
nei comportamenti si legava perfettamente alla forza
della sua azione, al coraggio di rivolgersi, durante le
celebrazioni in Chiesa, direttamente ai mafiosi così
come quando li incontrava per strada non piegando il
capo. Un atteggiamento che venne interpretato subito
per quello che era e cioè una sfida a viso aperto, una
volontà chiara di non tacere immergendosi nella
melmosità dell' omertà. Era proprio dai ragazzi,
artefici e potenziali costruttori del cambiamento, che
doveva partire la riscossa della società. Non un
semplice richiamo alle giovani generazioni ma un urlo
ad essere protagonidi». La paura che si trasforma in
coraggio della denuncia e che vede, nella
realizzazione del Centro Padre Nostro del 1993, non
un semplice presidio di aggregazione giovanile, ma
un punto fermo su cui costruire la comunità del
cambiamento. Una parola non vuota, ma che agisce e
si fortifica nella concretezza della piccola azione
quotidiana. Anche solo un piccolo ragazzo sottratto
alla criminalità è una luce di speranza. La
beatificazione di domenica prossima, grande festa
popolare e spirituale, ci ricorda però come amava dire
padre Puglisi che «non possiamo mai considerarci
seduti al capolinea, già arrivati» e questo è il
messaggio che, al di là dell' importante ricordo,
dobbiamo fare nostro nella prosecuzione della sua
Beatificazione Padre Puglisi
opera.
Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 269 di 362

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Gio 23/05/2013 Avvenire Pagina 16
16
GIOVEDÌ
23 MAGGIO 2013
Fondazione Centesimus Annus: a Roma
oggi e domani il convegno sul tema
«Ripensare la solidarietà per l’occupazione»
ROMA. Riflettere sul valore della solidarietà per ripensarla nella
prospettiva dell’occupazione. È l’obiettivo del convegno
internazionale organizzato dalla Fondazione Centesimus Annus -
Pro Pontifice sul tema «Ripensare la solidarietà per l’occupazione: le
sfide del XXI secolo» che si svolge a Roma, oggi e domani al Palazzo
della Cancelleria. Oggi alle 15.45 i saluti di Domingo Sugranyes
Bickel, presidente della Fondazione Centesimus Annus e del
cardinale Domenico Calcagno, presidente dell’Amministrazione del
patrimonio della Santa Sede. La prima sessione «Dottrina sociale
della Chiesa e il passaggio al nuovo secolo», sarà presieduta da
Alberto Quadrio Curzio, presidente del comitato scientifico della
Fondazione. Seguirà, alle 17:30, la Lectio Magistralis del cardinale
Gianfranco Ravasi su «Civilizzazione dell’economia: una sfida
culturale». Domani la giornata si aprirà con la consegna dei premi
agli autori delle opere vincitrici della prima edizione del premio
internazionale «Economia e società», padre Julio L. Martínez e
Stefano Zamagni. Alle 11.30, la terza sessione «Scienza, tecnologia e
occupazione: le nuove frontiere» seguita, nel pomeriggio, dalle
restanti. Le conclusioni saranno a cura di Claudio Maria Celli,
presidente del Pontificio Consiglio per le comunicazioni sociali e
assistente internazionale della Fondazione. Sabato l’udienza dal Papa.
LA CRONACA
© RIPRODUZIONE RISERVATA
«Il sacerdote che seminava speranza»
A Cerignola una serata per don Puglisi
in occasione della sua beatificazione
CERIGNOLA. In occasione della
beatificazione di don Giuseppe
Puglisi, che avverrà sabato a
Palermo, la parrocchia San
Francesco d’Assisi di Cerignola
(Foggia) ha organizzato alle 20
dello stesso giorno, nei locali della
chiesa madre, un incontro sul
sacerdote martire. A introdurre la
serata sarà Angelo Giuseppe
Dibisceglia, storico della Chiesa
dell’Istituto superiore di scienze religiose di Foggia.
Sergio Tanzarella, anche lui storico della Chiesa ma della
Pontificia facoltà teologica dell’Italia meridionale,
presenterà il volume Il prete che seminava speranza. La
storia semplice di padre Puglisi martire (Edizioni Il Pozzo
di Giacobbe) di Giuseppe Bellia, parroco a Catania e
docente di teologia biblica alla Facoltà teologica di
Sicilia. Le conclusioni saranno invece affidate a
monsignor Carmine Ladogana, vicario episcopale della
diocesi di Cerignola-Ascoli Satriano.
TUTTA LA CHIESA UNITA NELLA PREGHIERA PER I CATTOLICI CINESI
Proseguendo il ciclo sull’Anno della fede, ieri papa Francesco ha dedicato la catechesi a un passo del
Credo. Al termine, l’appello per i cattolici cinesi, alla vigilia della memoria liturgica, che cade domani,
della Beata Vergine Maria, Aiuto dei Cristiani , venerata con grande devozione nel Santuario di Sheshan
a Shanghai. «Invito tutti i cattolici nel mondo – ha detto il Pontefice – a unirsi in preghiera con i fratelli
e le sorelle che sono in Cina, per implorare da Dio la grazia di annunciare con umiltà e con gioia
Cristo morto e risorto, di essere fedeli alla sua Chiesa e al Successore di Pietro e di vivere la
quotidianità nel servizio al loro Paese e ai loro concittadini in modo coerente con la fede che
professano». Tanti come sempre gli italiani all’udienza. In particolare, Francesco ha salutato la
Congregazione della Sacra Famiglia e le Suore Figlie di Gesù riunite nel loro Capitolo generale; i fedeli
dell’eparchia di Lungro, con il vescovo Donato Oliverio e i ragazzi del Movimento dei Focolari riuniti
nel Congresso internazionale "Gen 3". Quindi il Papa si è rivolto ai sacerdoti, alle religiose, ai
seminaristi, ai gruppi parrocchiali e alle scolaresche, incoraggiando tutti «ad ascoltare nella coscienza la
voce dello Spirito Santo e a renderla operativa nella vita col bene e con la carità, per essere autentici
discepoli di Gesù!». Simpatica e significativa la presenza all’udienza delle delegazioni di Roma e Lazio
che domenica si affronteranno nella finale di Coppa Italia. Al Pontefice hanno portato le maglie dei loro
club, personalizzate con il numero 1 e il nome "Francesco". Al Papa in dono anche una riproduzione
del trofeo che le due squadre capitoline si contenderanno tra quattro giorni allo stadio Olimpico.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Perry alla guida dei Frati Minori
P
adre Michael Anthony Perry è
stato eletto come Ministro
generale dell’Ordine dei Frati
Minori, prendendo così il posto di
monsignor José Rodriguez Carballo,
nominato dal Papa quale nuovo
segretario della Congregazione per
gli istituti di Vita Consacrata e le
Società di Vita Apostolica. Carballo
è stato consacrato arcivescovo
sabato scorso dal cardinale Tarcisio
Bertone, segretario di Stato. La
nomina di Carballo è arrivata nel
pieno del secondo mandato come
Ministro generale dei Frati Minori.
Pertanto padre Perry, suo
successore, secondo gli Statuti, è
stato eletto per completare il
sessennio, «ad complendum
sexennium», secondo la formula,
dunque fino al 2015. Nato a
Indianapolis (negli Stati Uniti) nel
1954, padre Perry ricopriva
l’incarico di vicario generale e
procuratore dell’Ordine. In
precedenza è stato superiore della
Provincia del Sacro Cuore di Gesù
(Usa); si è occupato della
formazione teologica dei giovani
frati e dei post-novizi; ha lavorato
nella commissione internazionale di
Giustizia e pace ed è stato
missionario nella Repubblica
Democratica del Congo per dieci
anni. Inoltre ha svolto diversi
incarichi nel Catholic Relief
Services, l’iniziativa caritatevole e
assistenziale del cattolicesimo
statunitense e della Conferenza
episcopale. Il suo curriculum
accademico include una licenza in
Antropologia teologica e una laurea
in Teologia. I 34 elettori che hanno
scelto padre Perry sono stati i
presidenti, i vice-presidenti delle
Conferenze, il Custode di Terra
Santa, il vicario e il definitorio
generale. Tra le attività realizzate
dal definitorio, prima dell’elezione,
c’è stata una presa di contatto con
il salesiano Renato Mion, sociologo,
che sta completando un’indagine
alla quale hanno preso parte 1.500
Frati Minori, per definire le
strategie di presenza e di
evangelizzazione. L’iniziativa
risponde ad un mandato del
Capitolo generale del 2009. Nelle
scorse settimane, all’indomani della
sua nomina, padre Carballo aveva
inviato una lettera di commiato a
tutto l’Ordine dei Frati Minori, che
raccoglie oltre 14 mila religiosi.
Fabrizio Mastrofini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Papa Francesco con un bambino mentre attraversa piazza San Pietro sulla papamobile (foto Reuters)
«Lo Spirito, motore dell’evangelizzazione»
Il Papa: se non preghiamo il nostro agire diventa vuoto, l’annuncio non ha anima
C
ari fratelli e sorelle, buongiorno.
Nel Credo, subito dopo
aver professato la fede
nello Spirito Santo, diciamo: «Cre-
do la Chiesa una, santa, cattolica e
apostolica». C’è un profondo legame
tra queste due realtà di fede: è
lo Spirito Santo, infatti, che dà vita
alla Chiesa, guida i suoi passi. Sen-
za la presenza
e l’azioneincessante
dello Spirito
Santo, la
Chiesa non
potrebbe
vivere e non
potrebbe
realizzare il
compito
che Gesù risorto
le ha
affidato di
andare e fare
discepoli tutti i popoli (cfr Mt
28,18). Evangelizzare è la missione
della Chiesa, non solo di alcuni, ma
la mia, la tua, la nostra missione.
L’apostolo Paolo esclamava: «Guai
a me se non annuncio il Vangelo!»
(1Cor 9,16). Ognuno deve essere evangelizzatore,
soprattutto con la
vita! Paolo VI sottolineava che «evangelizzare…
è la grazia e la vocazione
propria della Chiesa, la sua
identità più profonda. Essa esiste
per evangelizzare» (Esort. ap. Evangelii
nuntiandi, 14).
Chi è il vero motore dell’evangelizzazione
nella nostra vita e nella
Chiesa? Paolo VI scriveva con chiarezza:
«È lui, lo Spirito Santo che,
oggi come agli inizi della Chiesa, opera
in ogni evangelizzatore che si
lasci possedere e condurre da Lui,
che gli suggerisce le parole che da
solo non saprebbe trovare, predisponendo
nello stesso tempo l’animo
di chi ascolta perché sia aperto
ad accogliere la Buona Novella
e il Regno annunziato» (ibid.,
75). Per evangelizzare, allora, è necessario
ancora una volta aprirsi all’orizzonte
dello Spirito di Dio, senza
avere timore di che cosa ci chieda
e dove ci guidi. Affidiamoci a Lui!
Il Credo al centro
della catechesi:
dallo Spirito
il coraggio
di annunciare
a tutti la novità
del Vangelo
con franchezza,
a voce alta
Beatificazione Padre Puglisi
l’udienza
del mercoledì
Lui ci renderà capaci di vivere e testimoniare
la nostra fede, e illuminerà
il cuore di chi incontriamo.
Questa è stata l’esperienza di Pentecoste:
agli apostoli, riuniti con
Maria nel Cenacolo, «apparvero
lingue come di fuoco, che si dividevano,
e si posarono su ciascuno
di loro, e tutti furono colmati di Spirito
Santo e cominciarono a parlare
in altre lingue, nel modo in cui lo
Spirito dava loro il potere di esprimersi»
(At 2,3-4). Lo Spirito Santo,
scendendo sugli apostoli, li fa uscire
dalla stanza in cui erano chiusi
per timore, li fa uscire da se stessi,
e li trasforma in annunciatori e
testimoni delle «grandi opere di
Dio» (v. 11). E questa trasformazione
operata dallo Spirito Santo si riflette
sulla folla accorsa sul luogo e
proveniente «da ogni nazione che
è sotto il cielo» (v. 5), perché ciascuno
ascolta le parole degli apostoli
come se fossero pronunciate
nella propria lingua (v. 6).
Qui c’è un primo effetto importante
dell’azione dello Spirito Santo
che guida e anima l’annuncio del
Vangelo: l’unità, la comunione. A
Babele, secondo il racconto biblico,
era iniziata la dispersione dei popoli
e la confusione delle lingue,
frutto del gesto di superbia e di or-
L’Eucaristia
DI PAOLO PITTALUGA
l Signore ci ha creati a sua immagine
e somiglianza, e siamo im-
« Imagine
del Signore, e Lui fa il bene
e tutti noi abbiamo nel cuore questo comandamento:
fai il bene e non fare il male.
Tutti».
Papa Francesco, nella consueta Messa mattutina
- celebrata a Casa Santa Marta con il
cardinale Béchara Boutros Raï, patriarca di
Antiochia dei Maroniti e alla presenza di alcuni
dipendenti del Governatorato - ha preso
spunto dal Vangelo che narra dell’ostilità
dei discepoli nei confronti di una persona,
estranea al loro gruppo, persona che però
fa il bene.
La "filosofia" dei discepoli «che erano un
po’ intolleranti», ha annotato Bergoglio, è
quella che «se non è dei nostri, non può fare
il bene» perché «non è cristiano». Ma Ge-
goglio dell’uomo che voleva costruire,
con le sole proprie forze,
senza Dio, «una città e una torre la
cui cima tocchi il cielo» (Gen 11,4).
A Pentecoste queste divisioni sono
superate. Non c’è più l’orgoglio verso
Dio, né la chiusura degli uni verso
gli altri, ma c’è l’apertura a Dio,
c’è l’uscire per annunciare la sua
Parola: una lingua nuova, quella
dell’amore che lo Spirito Santo riversa
nei cuori (cfr Rm 5,5); una lingua
che tutti possono comprendere
e che, accolta, può essere e-
spressa in ogni esistenza e in ogni
cultura. La lingua dello Spirito, la
lingua del Vangelo è la lingua della
comunione, che invita a superare
chiusure e indifferenza, divisioni e
contrapposizioni. Dovremmo chiederci
tutti: come mi lascio guidare
dallo Spirito Santo in modo che la
mia vita e la mia testimonianza di
fede sia di unità e di comunione?
Porto la parola di riconciliazione e
di amore che è il Vangelo negli ambienti
in cui vivo? A volte sembra
che si ripeta oggi quello che è ac-
Le magliette personalizzate di Lazio e Roma (foto Ansa)
caduto a Babele: divisioni, incapacità
di comprendersi, rivalità, invidie,
egoismo. Io che cosa faccio con
la mia vita? Faccio unità attorno a
me? O divido, con le chiacchiere, le
critiche, le invidie? Che cosa faccio?
Pensiamo a questo. Portare il
Vangelo è annunciare e vivere noi
per primi la riconciliazione, il perdono,
la pace, l’unità e l’amore che
lo Spirito Santo ci dona. Ricordiamo
le parole di Gesù: «Da questo
tutti sapranno che siete miei discepoli:
se avrete amore gli uni per
gli altri» (Gv 13,34-35).
Un secondo elemento: il giorno di
Pentecoste, Pietro, colmo di Spirito
Santo, si alza in piedi «con gli undici»
e «a voce alta» (At 2,14) e «con
franchezza» (v. 29) annuncia la
buona notizia di Gesù, che ha dato
la sua vita per la nostra salvezza
e che Dio ha risuscitato dai morti.
Ecco un altro effetto dell’azione
dello Spirito Santo: il coraggio, di
annunciare la novità del Vangelo di
Gesù a tutti, con franchezza (parresia),
a voce alta, in ogni tempo e
in ogni luogo. E questo avviene anche
oggi per la Chiesa e per ognuno
di noi: dal fuoco della Pentecoste,
dall’azione dello Spirito Santo,
si sprigionano sempre nuove energie
di missione, nuove vie in cui an-
L’omelia: il Signore ci ha creati a sua immagine
Chiunque può fare il bene, anche il non credente
sù li corregge, «lasciate che faccia il bene».
Questo perché, ha affermato il Papa, «Il Signore
ci ha creati a sua immagine e somiglianza»
e pertanto chiunque può fare il bene,
«deve farlo. Non può: deve». Anche se
non è cristiano: «questa chiusura – rimarca
Francesco – di non pensare che si possa fare
il bene fuori, tutti, è un muro che ci porta
alla guerra e anche a quello che alcuni
hanno pensato nella storia: uccidere in nome
di Dio. Noi possiamo uccidere in nome
di Dio. E quello, semplicemente, è una bestemmia.
Dire che si possa uccidere in nome
di Dio, è una bestemmia». Invece il Signore
«ci ha dato questo comandamento
all’interno del cuore: fai il bene e non fare il
male». Perché il Signore «ci ha redenti tutti»
non solo i cattolici, «anche gli atei»: «Siamo
creati figli con la somiglianza di Dio e il
sangue di Cristo ci ha redenti tutti! – ha proseguito
il Papa –. E tutti noi abbiamo il do-
vere di fare il bene». Questo comandamento
di fare il bene tutti «credo che sia una bella
strada verso la pace». Così, se noi facciamo
il bene agli altri, ci incontriamo là, facendo
il bene.
«Fare il bene – ha proseguito – è un dovere,
una carta d’identità che il nostro Padre ha
dato a tutti, perché ci ha fatti a sua immagine
e somiglianza. E lui fa il bene, sempre».
Così, nella festività di santa Rita (ieri), dal Papa
l’invito a rivolgersi alla patrona «delle cose
impossibili»: per chiedere la grazia che
tutte le persone «facciano il bene e ci incontriamo
in questo lavoro, che è un lavoro
di creazione, assomiglia alla creazione
del Padre». Un lavoro, ha concluso, «di famiglia,
perché tutti siamo figli di Dio: tutti,
tutti! E Dio ci vuole bene, a tutti! Che santa
Rita ci conceda questa grazia, che sembra
quasi impossibile».
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nunciare il messaggio di salvezza,
nuovo coraggio per evangelizzare.
Non chiudiamoci mai a questa azione!
Viviamo con umiltà e coraggio
il Vangelo! Testimoniamo la novità,
la speranza, la gioia che il Signore
porta nella vita. Sentiamo in
noi «la dolce e confortante gioia di
evangelizzare» (Paolo VI, Esort. ap.
Evangelii nuntiandi, 80). Perché evangelizzare,
annunciare Gesù, ci
dà gioia; invece, l’egoismo ci dà amarezza,
tristezza, ci porta giù; evangelizzare
ci porta su.
Accenno solamente ad un terzo e-
«La lingua
del Vangelo è
la lingua della
comunione, che
invita a superare
chiusure e
indifferenza,
contrapposizioni
e divisioni»
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lemento,
che
però è
particolarmenteimportante:
una
nuova
evangelizzazione,
una
Chiesa
che evangelizzade-
ve partire sempre dalla preghiera,
dal chiedere, come gli apostoli nel
Cenacolo, il fuoco dello Spirito Santo.
Solo il rapporto fedele e intenso
con Dio permette di uscire dalle
proprie chiusure e annunciare
con parresia il Vangelo. Senza la
preghiera il nostro agire diventa
vuoto e il nostro annunciare non
ha anima, e non è animato dallo
Spirito.
Cari amici, come ha affermato Benedetto
XVI, oggi la Chiesa «sente
soprattutto il vento dello Spirito
Santo che ci aiuta, ci mostra la strada
giusta; e così, con nuovo entusiasmo,
siamo in cammino e ringraziamo
il Signore» (Parole all’Assemblea
ordinaria del Sinodo dei
vescovi, 27 ottobre 2012). Rinnoviamo
ogni giorno la fiducia nell’azione
dello Spirito Santo, la fiducia
che Lui agisce in noi, Lui è dentro
di noi, ci dà il fervore apostolico, ci
dà la pace, ci dà la gioia. Lasciamoci
guidare da Lui, siamo uomini e
donne di preghiera, che testimoniano
con coraggio il Vangelo, diventando
nel nostro mondo strumenti
dell’unità e della comunione
con Dio. Grazie. © LIBRERIA EDITRICE VATICANA
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Gio 23/05/2013 Avvenire Pagina 16
«Il sacerdote che seminava speranza» A
Cerignola una serata per don Puglisi in occasione
della sua beatificazione
CERIGNOLA. In occasione della beatificazione di don
Giuseppe Puglisi, che avverrà sabato a Palermo, la
parrocchia San Francesco d' Assisi di Cerignola
(Foggia) ha organizzato alle 20 dello stesso giorno,
nei locali della chiesa madre, un incontro sul
sacerdote martire. A introdurre la serata sarà Angelo
Giuseppe Dibisceglia, storico della Chiesa dell' Istituto
superiore di scienze religiose di Foggia. Sergio
Tanzarella, anche lui storico della Chiesa ma della
Pontificia facoltà teologica dell' Italia meridionale,
presenterà il volume Il prete che seminava speranza.
La storia semplice di padre Puglisi martire (Edizioni Il
Pozzo di Giacobbe) di Giuseppe Bellia, parroco a
Catania e docente di teologia biblica alla Facoltà
teologica di Sicilia. Le conclusioni saranno invece
affidate a monsignor Carmine Ladogana, vicario
episcopale della diocesi di Cerignola-Ascoli Satriano.
© RIPRODUZIONE RISERVATA.
Beatificazione Padre Puglisi
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Gio 23/05/2013 La Repubblica (ed. Palermo) Pagina 1
Il concerto
La dottoressa
della soul music
in scena al Jolly
GIGI RAZETE
A PAGINA XIII
@
palermo.it
A Palazzo Jung
la storia fotografica
di Medici
senza Frontiere
PALERMO
GIOVEDÌ 23 MAGGIO 2013
palermo.repubblica.it
Lo sport
Sannino nicchia
per la panchina rosa
si affaccia Corini
VALERIO TRIPI
A PAGINA XIV
REDAZIONE DI PALERMO Via Principe di Belmonte, 103/c | 90139 | tel. 091/7434911 | fax 091/7434970 | CAPO DELLA REDAZIONE ENRICO DEL MERCATO | VICARIO FABRIZIO LENTINI | INTERNET e-mail: palermo@repubblica.it |
SEGRETERIA DI REDAZIONE tel. 091/7434911 dalle ore 9.30 alle ore 21.00 | TAMBURINI fax 091/7434970 | PUBBLICITÀ A. MANZONI & C. S.p.A. | Via Principe di Belmonte, 103/c | 90139 PALERMO | tel. 091/6027111 | fax 091/589054
Ricerca sulle nuove povertà, il record negativo dell’Isola. E due terzi dei giovani non studiano più né lavorano
Mezza Sicilia non arriva a fine mese
L’Istat: quasi una famiglia su due è in “condizioni di deprivazione”
CRISTOFORO SPINELLA
U
NO su due non ce la fa. Le cifre dell’Istat sulla povertà
in Sicilia fotografano un disagio sociale di-
lagante: il 47,6 per cento delle famiglie vive “in
condizione di deprivazione” e fa fatica a sbarcare il lunario.
Una condizione che tocca più del doppio dei cittadini
rispetto alla media nazionale e si spiega anche
con i dati sulla disoccupazione, che sfiorano ormai il 20
per cento. Un allarme che riguarda soprattutto i giovani:
in Sicilia i “Neet”, ossia quelli che non studiano e non
cercano lavoro, sono più di uno su tre e formano un vero
esercito di “sfiduciati” per cui ora anche l’Ars pensa
al reddito di cittadinanza. «Sarebbe una ridistribuzione
importante, ma in alcuni casi rischia di diventare una
forma di assistenzialismo», dice il sociologo De Masi.
A PAGINA II
Bloccati beni per 48 milioni a vedova e figlie di Ezio Brancato ex socio di Ciancimino
“Patrimonio con soldi mafiosi”
Sequestro alle signore del gas
In città Letta, Grasso e Boldrini
e 2.600 ragazzi delle navi della legalità
Dagli studenti
alle istituzioni
tutti in piazza
per ricordare
Falcone
CLAUDIA BRUNETTO
A PAGINA VII
Beatificazione Padre Puglisi
Studenti sulle nave della legalità
Inchiesta: come si vive con mille euro al mese
Ecco la storia di un dipendente dell’Amia
Senza un soldo
nonostante lo stipendio
“Dopo la separazione
ho scoperto cosa è la crisi”
ELEONORA LOMBARDO
A PAGINA III
ALESSANDRA ZINITI
S
EQUESTRATO il patrimonio
delle “signore del gas”.
La Guardia di finanza su di-
sposizione del tribunale delle misure
di prevenzione ha bloccato
beni per 48 milioni di euro alla vedova
e alle figlie di Ezio Brancato,
il socio fondatore, insieme a Gianni
Lapis, delle aziende del “Gruppo
gas” che, grazie all’interesse
personale di Bernardo Provenzano
e Vito Ciancimino, negli anni
Ottanta gestì il grande business
della metanizzazione in decine di
Comuni, dalla Sicilia all’Abruzzo.
A PAGINA VI
I lavori per il raddoppio ferroviario
Rischio crolli per il passante
il Comune convoca le imprese
I
L SINDACO Leoluca Orlando ha convocato per lunedì a Villa
Niscemi un vertice sul passante ferroviario con Italfer, Sis
e direzione lavori, dopo l’inchiesta di “Repubblica” che ie-
ri ha raccontato che gli scavi per la realizzazione della galleria
sotterranea tra piazza Lolli e via Imera stanno mettendo a rischio
la stabilità di almeno 16 palazzi. A 17 famiglie è appena
arrivata una lettera della Sis che annuncia «possibili sgomberi».
«Devono spiegarci cosa sta succedendo», dice il Comune.
SARA SCARAFIA A PAGINA IX
L’analisi
Le cose da costruire
nel nome di don Puglisi
FRANCESCO PALAZZO
OPO la manifestazione
di massa, con
D
le centomila perso-
ne previste per la beatificazione,
ci sarà pure l’imponente
chiesa da costruire a
Brancaccio nel nome di
don Puglisi. Certo, il progetto
era stato pensato da
don Pino, intorno ad essa
doveva pure sorgere un
centro aggregativo per i giovani
e per tutto il quartiere.
SEGUE A PAGINA XV
Rubata al palazzo delle Finanze
Ritrovata
la Vittoria alata
A PAGINA VIII
Il caso
Consulenze Ars
per 4 milioni
Ardizzone
“I nomi sul web”
EMANUELE LAURIA
T
RE milioni 773 mila euro.
Una cifra che, nel 2013, se
ne andrà in collaborazioni
esterne del consiglio di presidenza
e delle commissioni dell’Ars.
Una somma rilevante che finisce
in un pozzo nero, se è vero che
anche il numero uno dell’Assemblea,
Giovanni Ardizzone,
ha scelto ora di vederci chiaro.
Chiedendo per iscritto agli undici
colleghi dell’ufficio di presidenza
(l’organo di autogoverno
del parlamento siciliano) di pubblicare
i nomi di tutti i beneficiari
degli incarichi e i compensi assegnati.
Una sfida in nome della
trasparenza, seppur lanciata con
due note sobrie e prive di spunti
polemici. Ardizzone prima dà disposizione
al segretario generale
di rendere noti sul web «nel più
breve tempo possibile» nomi e
curriculum dei suoi consulenti e
degli addetti di segreteria, oltre a
tutti gli incarichi attribuiti dall’amministrazione,
anche prima
della sua gestione.
SEGUE A PAGINA V
Sfide tra Megafono e democratici
in alcuni centri che vanno al voto
Tra Crocetta
e il Pd
si apre lo scontro
nella corsa
ai Comuni
SERVIZIO
A PAGINA V
Il personaggio
Il fotografo palermitano
che ha stregato New York
PAOLA NICITA
A PALERMO a Milano
per fare il
D
modello, poi l’as-
sistente fotografo e infine
il grande salto a New York
dove ora espone le sue
immagini “Pretty dirty
things”. Storia di Davidh
Orlando, “emigrante” di
successo, un apprendistato
con grandi maestri,
come Richardson e Meisel,
e Mondello nel cuore.
A PAGINA XI
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Gio 23/05/2013 La Repubblica (ed. Palermo) Pagina 1
L' analisi.
Le cose da costruire nel nome di don Puglisi
DOPO la manifestazione di massa, con le centomila
persone previste per la beatificazione, ci sarà pure l'
imponente chiesa da costruire a Brancaccio nel nome
di don Puglisi. Certo, il progetto era stato pensato da
don Pino, intorno ad essa doveva pure sorgere un
centro aggregativo per i giovani e per tutto il quartiere.
SEGUE A PAGINA XV.
Beatificazione Padre Puglisi
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Gio 23/05/2013 La Repubblica (ed. Palermo) Pagina 15
la Repubblica
GIOVEDÌ 23 MAGGIO 2013 COMMENTI
PALERMO ■ XV
Se ne sono andati
LA RUBRICA viene pubblicata ogni giovedì. Per segnalazioni
scrivere una e-mail a “Rubrica Se ne sono andati” all’indirizzo
di posta elettronica palermo@repubblica.it.
Gli autori dei testi sono Mario Pintagro e Arianna Rotolo.
Benni
Priolisi
Coordinatore siciliano della
Associazione pubblicitari
professionisti, ha lavorato a
Londra e negli Usa
Che fosse destinato alla
comunicazione, Benni Priolisi
l’aveva intuito già a 18 anni,
quando faceva il deejay in
una delle prime radio private
palermitane. I suoi jingle, gli
stacchi musicali, erano gli
unici infarciti di marchi nazionali.
Nel 1975 Priolisi ha cominciato
a Milano la sua attività
come assistente del fotografo
Ignazio Parravicini. È
stato il primo passo prima di
diventare uno specialista
dell’advertising che non ha
mai perso di vista la sua città,
pur lavorando negli Stati Uniti
o a Londra.
A chi gli chiedeva perché
era rientrato a Palermo, lui rispondeva
serafico: «Bisogna
fare le cose lì dove ce n’è bisogno».
Nel 1988 era entrato
a far parte di Tpp, l’Associazione
pubblicitari professionisti,
della quale otto anni fa è
diventato coordinatore regionale.
Un anno prima aveva
fondato l’agenzia Priolisi
comunicazione. Era prodigo
di consigli ma non esitava a
bacchettare pubblicità di
dubbio gusto o fondate su
stereotipi.
Se n’è andato il 21 maggio,
a 56 anni.
Gabriella
Filippone
Dirigente della scuola
elementare Tesauro di
Ficarazzi, combatteva la
dispersione
Era considerata il pilastro
del circolo didattico Francesco
Paolo Tesauro di Ficarazzi.
Gabriella Filippone è
stata per 18 anni la preside
della scuola primaria di corso
Umberto I. Per lei ogni giorno
di lavoro era come il primo.
Sempre entusiasta, non si
fermava mai mettendo tutta
sé stessa per arricchire i metodi
d’insegnamento.
In più di un’occasione ha
denunciato casi di dispersione
scolastica e, andando sino
a casa dei genitori, li ha
convinti a far riprendere gli
studi ai bambini. Era convinta
che l’istruzione fosse l’unico
strumento per il riscatto
sociale, e quando i piccoli riprendevano
a frequentare le
lezioni, per lei era una gioia
immensa.
Lunedì mattina il piazzale
della scuola ha accolto alunni,
insegnanti e genitori che
hanno ricordato la professoressa
Filippone con il lancio di
centinaia di palloncini. Se n’è
andata il 14 maggio, a 53 anni.
Daniela
Grasso
Ragioniera contabile in
diverse aziende catanesi,
era madre di due gemelle
undicenni
Viveva per le sue figlie gemelle
Alessandra e Letizia, 11
anni. Per Daniela Grasso erano
tutto. Prima di dedicarsi
esclusivamente alla sua famiglia,
ha lavorato per tanti
anni come ragioniera conta-
Beatificazione Padre Puglisi
bile per aziende private del
Catanese. In particolare, ha
curato la contabilità della
prestigiosa griffe Giorgio Armani
nella sede etnea. Un incarico
di tutto rispetto del
quale andava fiera. Era la moglie
di Concetto Mannisi, firma
del quotidiano “La Sicilia”
e segretario del Consiglio regionale
dell’Ordine dei giornalisti.
L’ultimo saluto nella chiesa
del Cuore Immacolato di
Maria: la funzione religiosa è
stata celebrata da Padre Antonio
Legname, lo stesso
parroco che aveva battezzato
le piccole gemelle. Se n’è
andata il 17 maggio, a 47 anni.
Salvatore
Mattaliano
Architetto, ha progettato
opere pubbliche e restauri
di chiese e conventi. Ha
fondato il Velaclub
A Morgantina, Taormina,
Geraci Siculo e Cefalù molte
opere pubbliche, complessi
alberghieri e sportivi portano
la sua firma. Salvatore Mattaliano
— Alberto per gli amici
— architetto palermitano, ha
realizzato progetti di restauro
di chiese e conventi da una
parte all’altra della Sicilia.
Spinto da un profondo amore
per il mare e per la vela, è
stato uno dei soci fondatori
del Velaclub Palermo, circolo
nautico nato nel 1978 nel porticciolo
dell’istituto Roosevelt,
all’Addaura.
Il Velaclub con il trascorrere
degli anni, grazie al suo impegno,
ha cambiato sede,
spostandosi in uno degli
specchi d’acqua più limpidi
di Mondello e cullando tanti
bambini e adolescenti che di
lì a poco sarebbero diventati
atleti della squadra velica
agonistica.
Uomo allegro, amava vivere
la vita a contatto con i ragazzi,
specialmente quelli
che si avviavano alla professione
di architetto, insegnando
loro la bellezza dell’arte
e l’armonia della vita. Se n’è
andato il 19 maggio, a 69 anni.
Domenico Bruno
Iannelli
Cancelliere all’ufficio di
sorveglianza di Messina,
insegnava gratis
all’Università della terza età
Figlio del magistrato Salvatore
Iannelli, procuratore
della Repubblica a Patti e sostituto
procuratore generale
della Corte d’appello di Messina,
Domenico Bruno Iannelli
è stato per oltre quarant’anni
dirigente di cancelleria
dell’ufficio di sorveglianza
del Tribunale di Messina:
un incarico delicato che ha
portato avanti sino al 1999,
quando è andato in pensione.
Prima di questo impiego,
Iannelli aveva svolto lo stesso
incarico alla Corte d’appello
di Messina e, agli inizi della
carriera, a Siracusa e a Reggio
Calabria. In quarant’anni
di servizio si è conquistato la
stima di colleghi e superiori.
Da pensionato, ha insegnato
a titolo gratuito all’Università
della terza età di Messina.
Se n’è andato il 13 maggio,
a 76 anni.
E-MAIL
Potete inviare
le vostre
e-mail su
argomenti
cittadini
o di carattere
regionale
a palermo@
repubblica.it
DOVE
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Inviate le
lettere su
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locali a
La Repubblica
Via Principe di
Belmonte 103
90139
Palermo
LE COSE DA COSTRUIRE
NEL NOME DI DON PUGLISI
FRANCESCO PALAZZO
(segue dalla prima di cronaca)
trise nell’inchiostro sempre fluido e
E
pare che così sarà. Ma va anche sottolineato che per lui erano più importanti
le piccole cose. Somiglianti alla pietra evangelica scartata diventata
pietra d’angolo, di cui ci parla il vangelo di Matteo. Come quei due piani
quasi cadenti di fronte la chiesa di San Gaetano. Nessuno ci avrebbe scommesso
una lira, lui li pagò quasi trecento milioni di lire. Via Brancaccio, 461.
copioso della retorica, è augurabile
che da parte della curia diocesana e
della chiesa parrocchiale si pensi a
come stare ancora più vicini all’eredità
e al messaggio di don Pino. Proprio
nel quartiere dove egli visse la
Quel numero civico corrisponde all’ingresso del Centro Padre Nostro inau- sua ultima testimonianza fino a cagurato
dal parroco il 29 gennaio del 1993 di fronte la parrocchia. Non era una dere con un colpo alla nuca quel 15
vicinanza soltanto logistica. Il centro doveva essere, rigorosamente senza settembre 1993. Un martirio matu-
ricorrere a finanziamenti pubblici di alcun tipo, il braccio caritatevole e sorato non soltanto in odio alla sua feciale
della parrocchia. Una povertà sfrontata. Il niente che diventa tanto e de, ma in quanto quella fede era di-
che fa paura. Al malaffare e alla maventata
ricerca di verità, giustizia e
lapolitica. Una profezia che viene
costruita con l’ausilio fondamentale
di alcune suore. Che qualche an-
Sulla facciata
della chiesa
diritti, perseguiti con coerenza,
perseveranza e coraggio. Ed è giusto
rimanere fedeli sino in fondo al lano
dopo la morte di Puglisi andranno
via. Da alcuni mesi la diocesi di
Palermo, e per essa la parrocchia di
San Gaetano, ha ripreso possesso di
quei locali. Ma da allora quella por-
di Brancaccio
sta scritto: “E
se qualcuno
fa qualcosa”
scito di un uomo di questo tipo. Ecco,
per prima cosa, quando si sarà
chiuso il periodo forte della beatificazione,
che almeno quel qualcuno
ridiventi ognuno. E che ciascuno si
ta rimane sostanzialmente chiusa.
Piccolo, o se volete grande, paradosso
all’ombra di una beatificazione.
Qualcuno dice che torneranno
le suore, tuttavia ad oggi non c’è
niente di sicuro. A dire il vero, non è
Dopo la
beatificazione
quel qualcuno deve
tornare ognuno
ricordi, passando davanti la chiesa
di San Gaetano, che don Puglisi intendeva
chiamare proprio tutti, indistintamente,
alla vocazione di
uomini e donne autentici per lasciare
tanti segni, piccoli ma decisi-
l’unica stranezza che si può regivi,
nel libro della storia. Per questo è
strare nei giorni di vigilia dell’even- sulla facciata della chiesa quella fra- stato ucciso. E che, secondo auspito
che si celebrerà al Foro Italico. se è diventata «e se qualcuno fa cio, quella porta verde, quella per-
Proprio sulla facciata della chiesa qualcosa». Che, ovviamente, ha un siana, quel balcone della sede stori-
dove Puglisi visse gli ultimi suoi tre senso completamente diverso. Paca del Centro Padre Nostro vengano
anni di vita e di sacerdozio, c’è una re che voglia invitare a cercare il sin- riaperti. Riprendendo e continuan-
composizione di piastrelle in ceragolo che, eroicamente, e forse in do, lì prima che in altri luoghi, il dimica.
Riproduce l’immagine del partenza già sconfitto, voglia impesegno di povertà e di profezia che il
presbitero e quella che fu la sua fragnarsi a suo rischio e pericolo. Ora, piccolo prete delle grandi orecchie
se che più è conosciuta a livello in- dopo il partecipatissimo momento volle comunicare con la propria esiternazionale:
«E se ognuno fa qual- di sabato, durante il quale avremo stenza e attraverso il modo con il
cosa». Se la digitate su internet, ot- sicuramente la possibilità di ascol- quale è stato fatto fuori.
terrete 497 mila risultati. Ebbene, tare anche pennellate di parole in-
LUIGI COLOMBO
S
ulla cosiddetta Tabella H si è detto di tutto e di più: finanziamento a
pioggia senza regole criteri e quindi merito, sperpero di danaro, finanziamenti
di enti o associazioni che fanno riferimento a singoli
deputati o gruppi politici.
La tabella incriminata, a mio avviso, rappresenta innanzitutto un
modo strano, improvvisato e irrazionale di procedere con le leggi di
bilancio. Il bilancio ha due tabelle allegate: l’allegato 1 rifinanzia gli
interventi di spesa. Questa tabella appare subito chiara anche per i
non addetti ai lavori in quanto vengono riportati i dati essenziali: la
norma sostanziale che autorizza la spesa (data e numero di legge e
relativi articoli); il ramo dell’amministrazione
che gestisce
la spesa; il capitolo nella quale
viene iscritta; la denominazione
(la finalità della spesa); l’importo
di spesa autorizzato. L’allegato
2 (cosiddetta Tabella H),
al contrario della prima è ermetica
reca semplicemente il capitolo
nel quale viene iscritta la
somma, l’ente al quale è destinata,
l’importo stanziato. Però,
cosa strana, in questo allegato 2
assieme alle cose più strampalate
si ritrovano dei finanziamenti
che discendono da precise
norme di legge. Per esempio,
i finanziamenti destinati al potenziamento
delle attività sportive.
Oppure il contributo per il
concorso all’attività del centro
Pio La Torre. Una legge è un atto
che si compie con trasparenza.
Ha un suo momento di proposta
accompagnata da una rela-
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LE INCONGRUENZE DELLA TABELLA H
TRA FONDI A PIOGGIA E LEGGI DIMENTICATE
zione, un più o meno lungo periodo
di incubazione nella commissione
legislativa competente,
giunge in aula illustrata dal
relatore, viene dibattuta, integrata,
emendata, votata a scrutinio
palese o segreto, approvata
all’unanimità o a maggioranza,
viene pubblicata in gazzetta.
La legge ha una sua dignità datagli
appunto da questo iter parlamentare
lungo il quale anche i
media, volendo, possono manifestare
la propria opinione, gli
interessati al settore intervenire.
La lista di enti beneficiari di
contributi concordata nell’ultima
nottata utile per l’approvazione
del bilancio anche se viene
inserita in una legge ha pari
dignità di una legge che compie
il suo iter naturale e normale?
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Gio 23/05/2013 La Repubblica (ed. Palermo) Pagina 15
LE COSE DA COSTRUIRE NEL NOME DI DON
PUGLISI
EEpare che così sarà. Ma va anche sottolineato che
per lui erano più importanti le piccole cose.
Somiglianti alla pietra evangelica scartata diventata
pietra d' angolo, di cui ci parla il vangelo di Matteo.
Come quei due piani quasi cadenti di fronte la chiesa
di San Gaetano. Nessuno ci avrebbe scommesso una
lira, lui li pagò quasi trecento milioni di lire. Via
Brancaccio, 461. Quel numero civico corrisponde all'
ingresso del Centro Padre Nostro inaugurato dal
parroco il 29 gennaio del 1993 di fronte la parrocchia.
Non era una vicinanza soltanto logistica. Il centro
doveva essere, rigorosamente senza ricorrere a
finanziamenti pubblici di alcun tipo, il braccio
caritatevole e sociale della parrocchia. Una povertà
sfrontata. Il niente che diventa tanto e che fa paura. Al
malaffare e alla malapolitica. Una profezia che viene
costruita con l' ausilio fondamentale di alcune suore.
Che qualche anno dopo la morte di Puglisi andranno
via. Da alcuni mesi la diocesi di Palermo, e per essa
la parrocchia di San Gaetano, ha ripreso possesso di
quei locali. Ma da allora quella porta rimane
sostanzialmente chiusa. Piccolo, o se volete grande,
paradosso all' ombra di una beatificazione. Qualcuno
dice che torneranno le suore, tuttavia ad oggi non c' è
niente di sicuro. A dire il vero, non è l' unica stranezza
che si può registrare nei giorni di vigilia dell' evento
che si celebrerà al Foro Italico. Proprio sulla facciata
della chiesa dove Puglisi visse gli ultimi suoi tre anni
di vita e di sacerdozio, c' è una composizione di
piastrelle in ceramica. Riproduce l' immagine del
presbitero e quella che fu la sua frase che più è
conosciuta a livello internazionale: «E se ognuno fa
qualcosa ». Se la digitate su internet, otterrete 497
mila risultati. Ebbene,sulla facciata della chiesa quella
frase è diventata «e se qualcuno fa qualcosa». Che,
ovviamente, ha un senso completamente diverso.
Pare che voglia invitare a cercare il singolo che,
eroicamente, e forse in partenza già sconfitto, voglia
impegnarsi a suo rischio e pericolo. Ora, dopo il
partecipatissimo momento di sabato, durante il quale
avremo sicuramente la possibilità di ascoltare anche
pennellate di parole intrise nell' inchiostro sempre
fluido e copioso della retorica, è augurabile che da
parte della curia diocesana e della chiesa
parrocchiale si pensi a come stare ancora più vicini
all' eredità e al messaggio di don Pino. Proprio nel
quartiere dove egli visse la sua ultima testimonianza
fino a cadere con un colpo alla nuca quel 15
Beatificazione Padre Puglisi
settembre 1993. Un martirio maturato non soltanto in
odio alla sua fede, ma in quanto quella fede era
diventata ricerca di verità, giustizia e diritti, perseguiti
con coerenza, perseveranza e coraggio. Ed è giusto
rimanere fedeli sino in fondo al lascito di un uomo di
questo tipo. Ecco, per prima cosa, quando si sarà
chiuso il periodo forte della beatificazione, che
almeno quel qualcuno ridiventi ognuno. E che
ciascuno si ricordi, passando davanti la chiesa di San
Gaetano, che don Puglisi intendeva chiamare proprio
tutti, indistintamente, alla vocazione di uomini e donne
autentici per lasciare tanti segni, piccoli ma decisivi,
nel libro della storia. Per questo è stato ucciso. E che,
secondo auspicio, quella porta verde, quella persiana,
quel balcone della sede storica del Centro Padre
Nostro vengano riaperti. Riprendendo e continuando,
lì prima che in altri luoghi, il disegno di povertà e di
profezia che il piccolo prete delle grandi orecchie volle
comunicare con la propria esistenza e attraverso il
modo con ilquale è stato fatto fuori.©
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Gio 23/05/2013 Giornale di Sicilia (ed. Prov. Palermo) Pagina 6
Pubblicato anche in: Giornale di Sicilia, Giornale di Sicilia (ed. Agrigento), Giornale di Sicilia (ed. Siracusa), Giornale di Sicilia (ed. Messina),
Giornale di Sicilia (ed. Enna), Giornale di Sicilia (ed. Caltanissetta), Giornale di Sicilia (ed. Ragusa), Giornale di Sicilia (ed. Trapani), Giornale di Sicilia
(ed. Catania)
6 Fatti&Notizie
le celebrazioni a palermo
ci saranno anche un coro di 250 voci e 300 ministri straordinari per la comunione. diretta su tgs
Messe e maxischermi per don Pino
0 UltimiritocchialForoItalicoperilritodibeatificazione.LefunzionisabatoofficiatedaRomeoeDeGiorgi
Per la beatificazione del prete
di Brancaccio ucciso dalla
mafia una cerimonia anche
in Cattedrale. L’accesso è libero.
Stasera una veglia di
preghiera in via Fichidindia.
Filippo Passantino
palermo ... Saranno ultimati entro oggi
i lavori di sistemazione del
palco e delle strutture che ospiteranno
sabato al Foro Italico
la celebrazione per la beatificazione
di padre Pino Puglisi. Sono
giunti alla fase finale anche i
lavori per la realizzazione in
Cattedrale del simulacro a forma
di spiga che ospiterà il corpo
del sacerdote ucciso dalla
mafia, nell'altare laterale dell'
Immacolata. Ultimi preparativi
per il grande evento che richiamerà
a Palermo tra gli 80 e
i 100 mila fedeli da varie parti
della Sicilia e dell'Italia. La funzione,
cheinizierà alle 10.30, sarà
celebrata dall'arcivescovo
Paolo Romeo, mentre il rito di
Padre Pino Puglisi, ucciso dalla mafia, che sarà beatificato sabato a Palermo
beatificazione è stato affidato eseguiti da un coro di 250 voci. Crispino Valenziano.
emergenza, dove si troveranno
dal Papa al cardinale Salvatore Al momento della scopertura Numerosi anche i volontari medici e assistenti. Una tribu-
De Giorgi. A concelebrare sa- dellagigantografia didon Pugli- checontribuiranno alla cerimona per i giornalisti sarà installarannocirca
100 vescovi e 700 sasi sarà cantato il Te Deum e alla nia. Saranno circa 1.200 tra ta alla destra del palco. Le imcerdoti.
La comunione, invece, fine un inno al beato composto scout, addetti della protezione magini del rito saranno diffuse
sarà distribuita da 300 ministri da due grandi siciliani della mu- civile e accompagnatori. Saran- da tre maxischermi. Non servi-
straordinari. I canti saranno sica sacra, Giuseppe Liberto e no disposte quattro aree di ràalcun pass per partecipare al-
il libro. Presentata l’opera di Francesco Deliziosi: per la prima volta gli atti di un processo penale sono serviti per un percorso di beatificazione
IN BREVE
0 Mafia
In appello 6 anni
a imprenditore
trapanese
... La Corte d’Appello di Palermo
ha condannato l'imprenditore Vincenzo
Mannina di Trapani a sei anni
di reclusione per associazione
mafiosa. I giudici hanno confermato
la confisca della «Calcestruzzi Vito
Mannina», società fondata dal
padredell'imputato. I giudici, inparziale
riforma del primo giudizio
d’appello, hanno invece disposto la
revoca della confisca per alcune società
satellite: «Calcestruzzi e asfalti
Mannina», «Asfalti Sicilia», «Sereim»
ed «Eco meccanica». In primo
grado Mannina era stato condannato
a sei anni e otto mesi. Pena poi ridotta
a sei anni e tre mesi in appello.
La Cassazione ha poi annullato
con rinvio il giudizio disecondo grado.
Ieri il nuovo pronunciamento.
0 Alla Camera
Cancellieri:
«Contro i boss
senza remore»
... Quello della lotta alla mafia
«è un tema sul quale non
possiamo permetterci defezioni».
Lo ha dichiarato il Guardasigilli
Annamaria Cancellieri in
audizione alla commissione
Giustizia della Camera. «È questo
un tema con implicazioni
assai complesse - ha aggiunto
il ministro Cancellieri davanti
alla commissione Giustizia della
Camera- che si delineano
non solo nella direzione del
contrasto all'apparato militare
mafioso ma anche e soprattutto
nella capacità di disarticolare
i centri di accumulazione
nei profitti illeciti e di inquinamento
dell’economia legale».
0 Il procuratore Lari
«Non è l’agenda
di Borsellino
ma un parasole»
© La riproduzione e la utilizzazione degli articoli e degli altri materiali pubblicati nel presente giornale sono espressamente riservate
... «Quella ripresa dal video dei
vigili del fuoco in via D'Amelio non
è l'agenda rossa di Paolo Borsellino,
ma l'aletta di un parasole usato
per coprire i resti di Emanuela Loi».
Lo ha detto il procuratore di Caltanissetta
Sergio Lari. «Si è trattato di
un clamoroso errore giornalistico
ma non ritengo che dietro ci sia un
tentativo di depistaggio. Abbiamo
ristabilito la verità in 48 ore identificando
e interrogando il poliziotto
che con il piede aveva spostato il parasole
per coprire i poveri resti dell'
agente Loi. Abbiamo recuperato le
fotooriginali della Scientifica e avuto
la certezza che non fosse l'agenda».
Nell’edizione di ieri abbiamo
pubblicato una foto della copia gemella
dell'agenda di Luigi Sarullo. Il procuratore Sergio Lari
alunni a brancaccio
«Le nostre idee
per abbellire
i quartieri»
... Seduta di circoscrizione speciale
in via San Ciro, a Brancaccio,
a Palermo. Ieri gli alunni di Romagnolo,
Sperone e Brancaccio si
sono riuniti all’auditorium Di Matteo
per la tappa finale di «Vorrei
per Brancaccio» nell’ambito delle
celebrazioni per la beatificazione
di padre Puglisi. Gli studenti hanno
avanzato le loro proposte per
migliorare le zone in cui vivono.
C’è chi sogna la costruzione di un
parco giochi sotto casa, chi una
piscina in cui nuotare d’inverno e
chi invece vorrebbe un altro centro
commerciale. C’è anche chi si
“accontenta” di un parcheggio più
grande per la scuola. «Porteremo
le richieste migliori alle autorità
competenti. I bambini erano molto
amati da Don Pino e noi cerchiamo
mestamente di continuare la
sua strada», dice il presidente della
seconda circoscrizione Antonio
Tomaselli. Gli elaborati dei ragazzi
faranno parte della mostra allestita
alla seconda circoscrizione di
via San Ciro. (*sara*) Sabrina Raccuglia
Ancheleparoledeipentitiperriconoscereilsuomartirio
0 Video Provenzano
L’avvocato:
«Ho fornito io
quei filmati»
... «I video dei colloqui in carcere
di Bernardo Provenzano
con i suoi familiari li ho dati io ai
giornalisti di Servizio Pubblico».
Lo precisa l'avvocato Rosalba
Di Gregorio, legale del capomafia,commentandoladecisione
del ministro della giustizia
Annamaria Cancellieri di avviare
un'inchiesta interna sulla diffusione
del video che verrà trasmesso
integralmente domani
nel corso della trasmissione di
Santoro in onda su La7. «Il video
- aggiunge l'avvocato Di Gregorio
- è stato acquisito legittimamente
agli atti del procedimento
stralcio sulla trattativa Stato-mafia
in cui il mio assistito è
imputato».
Giornale di Sicilia
Giovedì 23 Maggio 2013
l’evento. Chiunque potrà assistere
al rito, ma non ci saranno
posti a sedere. Il prato sarà diviso
in settori che potranno contenere
4 mila persone ciascuno.
Per arrivare all’evento ci sarà
un percorso di preparazione.
Così sono state messe a
punto una serie di manifestazioni.
La più importante si svolgerà
domani sera, alle 21, quando
sul terreno confiscato alla
mafia di via Fichidindia, in cui
verrà edificato il nuovo complesso
parrocchiale di Brancaccio,
si terrà una veglia di preghiera.
Alle 22 la serata si trasformerà
in festa con gli artisti
Ivan Fiore, Mario Incudine, On
Crew, The Royals, Toti e Totino,
presentati da Massimo Minutella
e Salvo La Rosa. Per stasera,
invece, è in programma
un'adorazione eucaristica nelle
parrocchie dell'Arcidiocesi.
Sabato la cerimonia di beatificazione
e sarà trasmessa in diretta,
dalle 10, da Telegiornale
di Sicilia. Con Giuseppe Rizzuto
ci sarà il docente di Teologia
Pastorale, Carmelo Torcivia,
per commentare i momenti
della celebrazione. Le immagini
dell'evento saranno diffuse
anche in streaming dal sito dell'
Arcidiocesi. I giornalisti e i tecnici
accreditati sono 150. (*fp*)
Palermo ... La Congregazione per le
per provare l’«odium fidei» degli
assassini del sacerdote di Bran-
racconta una "rivoluzione" che
ha portato a un risultato: padre
compatibilità tra Chiesa e Vangelo».
Una posizione che emerge
e Filippo Graviano, sia gli esecutori,
Gaspare Spatuzza e Salvato-
alternativa che svuotava lo spazio
della mafiosità», spiega don
Cosimo Scordato, intervenuto alla
presentazione del libro, aperta
con l'ascolto di una registrazione
inedita del sacerdote di Brancac-
Cause dei Santi ha accolto le testicaccio. Una "rivoluzione" proce- Puglisi è la prima vittima della dalle testimonianze raccolte nei re Grigoli, non hanno mai spiegacio che pronuncia la sua frase più
monianze dei fedeli e dei suoicoldurale evidenziata nella nuova mafia di cui viene riconosciuto il processi che rivelano che a infato in maniera chiara il movente famosa «E se ognuno fa qualcosa
laboratori, ma anche atti dei pro- biografia, edita da Rizzoli, dal tito- martirio cristiano.
stidire i Graviano erano le predi- dell'omicidio. I vari collaboratori allora si può fare molto».
cessi di mafia. La causa di beatifilo «Pino Puglisi - Il prete che fece «Si è riusciti a dimostrare con cazioni e l'azione pastorale delsa- di giustizia invece hanno eviden- La causa di beatificazione è
cazione di padre Pino Puglisi ha tremare la mafia con un sorriso», gli atti penali che don Puglisi viecerdote.Il riesamedelle carte proziato che era l'azione pastorale stata arricchita anche con alcuni
trovato un importante sostegno presentata ieri a Palermo nella ne ucciso per la sua attività sacercessuali ha quindi consentito di del sacerdote a infastidire i boss studi inediti sulla mafia di storici,
nellericostruzioni della magistra- chiesa di San Francesco Saverio. dotale a Brancaccio, non quindi dimostrare che sia stato l’«odium di Brancaccio. «Non possono tra cui quelli di Giuseppe Savatura.
I verbali dei collaboratori di L'autore è Francesco Deliziosi, per vendetta privata o perché fidei», l'odio per la fede del sacer- non aver avvertito che la vita di gnone: «Questo libro mostra la fi-
giustizia sono finiti sulle scriva- caporedattore del Giornale di Si- ostacolava interessi economici dote, a scatenare prima una serie don Puglisi spingeva in direzione gura diun sacerdote che è profetinie
dei teologi. Per la prima volta cilia, che ha collaborato col po- dei boss - spiega Deliziosi -. Si di minacce e di attentati, poi la opposta alla loro, già consolidata ca - afferma - nella pastorale di
nella storia della Chiesa. E sono stulatore monsignor Vincenzo tratta di una presa di posizione violenza omicida. Sia i mandanti nel territorio. La sua non era una una Chiesa che deve essere pre-
diventati elementi fondamentali Bertolone in questo lavoro che molto forte che sottolinea l'in- dell'omicidio, i fratelli Giuseppe sfida ma solo la costruzione di un' sente nel territorio». (*fp*)
Beatificazione Padre Puglisi
0 Vaticano
Segnalati
sei casi sospetti
di riciclaggio
... Nel 2012 l'Autorità vaticana
di informazione finanziaria (Aif)
ha raccolto e analizzato sei segnalazioni
di attività sospette, contro
una nel 2011. Emerge dal primo
Rapporto annuale dell'Authority
di vigilanza anti-riciclaggio, presentato
ieri. Due sono stati i rapporti
trasmessi al promotore di
giustizia perché svolga le indagini
penali, contro nessuno nel 2011. «I
dati mostrano una tendenza verso
l'aumento delle segnalazioni di
attività sospette nel quarto trimestre
del 2012 - si legge nel Rapporto
- dovuta al consolidamento della
riforma della legge 127, e con essa,
del rafforzamento del sistema
di segnalazione e collaborazione
a livello interno e internazionale».
Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 276 di 362

Gio 23/05/2013 Giornale di Sicilia (ed. Prov. Palermo) Pagina 6
Pubblicato anche in: Giornale di Sicilia, Giornale di Sicilia (ed. Agrigento), Giornale di Sicilia (ed. Siracusa), Giornale di Sicilia (ed. Messina),
Giornale di Sicilia (ed. Enna), Giornale di Sicilia (ed. Caltanissetta), Giornale di Sicilia (ed. Ragusa), Giornale di Sicilia (ed. Trapani), Giornale di Sicilia
(ed. Catania)
le celebrazioni a palermo ci saranno anche un coro di 250 voci e 300 ministri straordinari per
la comunione. diretta su tgs.
Messe e maxischermi per don Pino
Ultimi ritocchi al Foro Italico per il rito di beatificazione. Le funzioni sabato officiate da
Romeo e De Giorgi Padre Pino Puglisi, ucciso dalla mafia, che sarà beatificato sabato
a Palermo.
Saranno ultimati entro oggi i lavori di sistemazione del
palco e delle strutture che ospiteranno sabato al Foro
Italico la celebrazione per la beatificazione di padre
Pino Puglisi. Sono giunti alla fase finale anche i lavori
per la realizzazione in Cattedrale del simulacro a
forma di spiga che ospiterà il corpo del sacerdote
ucciso dalla mafia, nell' altare laterale dell'
Immacolata. Ultimi preparativi per il grande evento
che richiamerà a Palermo tra gli 80 e i 100 mila fedeli
da varie parti della Sicilia e dell' Italia. La funzione,
che inizierà alle 10.30, sarà celebrata dall'
arcivescovo Paolo Romeo, mentre il rito di
beatificazione è stato affidato dal Papa al cardinale
Salvatore De Giorgi. A concelebrare saranno circa
100 vescovi e 700 sacerdoti. La comunione, invece,
sarà distribuita da 300 ministri straordinari. I canti
saranno eseguiti da un coro di 250 voci. Al momento
della scopertura della gigantografia di don Puglisi
sarà cantato il Te Deum e alla fine un inno al beato
composto da due grandi siciliani della musica sacra,
Giuseppe Liberto e Crispino Valenziano. Numerosi
anche i volontari che contribuiranno alla cerimonia.
Saranno circa 1.200 tra scout, addetti della protezione
civile e accompagnatori. Saranno disposte quattro
aree di emergenza, dove si troveranno medici e
assistenti. Una tribuna per i giornalisti sarà installata
alla destra del palco. Le immagini del rito saranno
diffuse da tre maxischermi. Non servirà alcun pass
per partecipare all' evento. Chiunque potrà assistere
al rito, ma non ci saranno posti a sedere. Il prato sarà
diviso in settori che potranno contenere 4 mila
persone ciascuno. Per arrivare all' evento ci sarà un
percorso di preparazione. Così sono state messe a
punto una serie di manifestazioni. La più importante si
svolgerà domani sera, alle 21, quando sul terreno
confiscato alla mafia di via Fichidindia, in cui verrà
edificato il nuovo complesso parrocchiale di
Brancaccio, si terrà una veglia di preghiera. Alle 22 la
serata si trasformerà in festa con gli artisti Ivan Fiore,
Mario Incudine, On Crew, The Royals, Toti e Totino,
presentati da Massimo Minutella e Salvo La Rosa.
Beatificazione Padre Puglisi
Per stasera, invece, è in programma un' adorazione
eucaristica nelle parrocchie dell' Arcidiocesi. Sabato
la cerimonia di beatificazione e sarà trasmessa in
diretta, dalle 10, da Telegiornale di Sicilia. Con
Giuseppe Rizzuto ci sarà il docente di Teologia
Pastorale, Carmelo Torcivia, per commentare i
momenti della celebrazione. Le immagini dell' evento
saranno diffuse anche in streaming dal sito dell'
Arcidiocesi. I giornalisti e i tecnici accreditati sono
150. (*fp*)
Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 277 di 362

.
Gio 23/05/2013 Giornale di Sicilia (ed. Prov. Palermo) Pagina 6
Pubblicato anche in: Giornale di Sicilia, Giornale di Sicilia (ed. Agrigento), Giornale di Sicilia (ed. Siracusa), Giornale di Sicilia (ed. Messina),
Giornale di Sicilia (ed. Enna), Giornale di Sicilia (ed. Caltanissetta), Giornale di Sicilia (ed. Ragusa), Giornale di Sicilia (ed. Trapani), Giornale di Sicilia
(ed. Catania)
6 Fatti&Notizie
le celebrazioni a palermo
ci saranno anche un coro di 250 voci e 300 ministri straordinari per la comunione. diretta su tgs
Messe e maxischermi per don Pino
0 UltimiritocchialForoItalicoperilritodibeatificazione.LefunzionisabatoofficiatedaRomeoeDeGiorgi
Per la beatificazione del prete
di Brancaccio ucciso dalla
mafia una cerimonia anche
in Cattedrale. L’accesso è libero.
Stasera una veglia di
preghiera in via Fichidindia.
Filippo Passantino
palermo ... Saranno ultimati entro oggi
i lavori di sistemazione del
palco e delle strutture che ospiteranno
sabato al Foro Italico
la celebrazione per la beatificazione
di padre Pino Puglisi. Sono
giunti alla fase finale anche i
lavori per la realizzazione in
Cattedrale del simulacro a forma
di spiga che ospiterà il corpo
del sacerdote ucciso dalla
mafia, nell'altare laterale dell'
Immacolata. Ultimi preparativi
per il grande evento che richiamerà
a Palermo tra gli 80 e
i 100 mila fedeli da varie parti
della Sicilia e dell'Italia. La funzione,
cheinizierà alle 10.30, sarà
celebrata dall'arcivescovo
Paolo Romeo, mentre il rito di
Padre Pino Puglisi, ucciso dalla mafia, che sarà beatificato sabato a Palermo
beatificazione è stato affidato eseguiti da un coro di 250 voci. Crispino Valenziano.
emergenza, dove si troveranno
dal Papa al cardinale Salvatore Al momento della scopertura Numerosi anche i volontari medici e assistenti. Una tribu-
De Giorgi. A concelebrare sa- dellagigantografia didon Pugli- checontribuiranno alla cerimona per i giornalisti sarà installarannocirca
100 vescovi e 700 sasi sarà cantato il Te Deum e alla nia. Saranno circa 1.200 tra ta alla destra del palco. Le imcerdoti.
La comunione, invece, fine un inno al beato composto scout, addetti della protezione magini del rito saranno diffuse
sarà distribuita da 300 ministri da due grandi siciliani della mu- civile e accompagnatori. Saran- da tre maxischermi. Non servi-
straordinari. I canti saranno sica sacra, Giuseppe Liberto e no disposte quattro aree di ràalcun pass per partecipare al-
il libro. Presentata l’opera di Francesco Deliziosi: per la prima volta gli atti di un processo penale sono serviti per un percorso di beatificazione
IN BREVE
0 Mafia
In appello 6 anni
a imprenditore
trapanese
... La Corte d’Appello di Palermo
ha condannato l'imprenditore Vincenzo
Mannina di Trapani a sei anni
di reclusione per associazione
mafiosa. I giudici hanno confermato
la confisca della «Calcestruzzi Vito
Mannina», società fondata dal
padredell'imputato. I giudici, inparziale
riforma del primo giudizio
d’appello, hanno invece disposto la
revoca della confisca per alcune società
satellite: «Calcestruzzi e asfalti
Mannina», «Asfalti Sicilia», «Sereim»
ed «Eco meccanica». In primo
grado Mannina era stato condannato
a sei anni e otto mesi. Pena poi ridotta
a sei anni e tre mesi in appello.
La Cassazione ha poi annullato
con rinvio il giudizio disecondo grado.
Ieri il nuovo pronunciamento.
0 Alla Camera
Cancellieri:
«Contro i boss
senza remore»
... Quello della lotta alla mafia
«è un tema sul quale non
possiamo permetterci defezioni».
Lo ha dichiarato il Guardasigilli
Annamaria Cancellieri in
audizione alla commissione
Giustizia della Camera. «È questo
un tema con implicazioni
assai complesse - ha aggiunto
il ministro Cancellieri davanti
alla commissione Giustizia della
Camera- che si delineano
non solo nella direzione del
contrasto all'apparato militare
mafioso ma anche e soprattutto
nella capacità di disarticolare
i centri di accumulazione
nei profitti illeciti e di inquinamento
dell’economia legale».
0 Il procuratore Lari
«Non è l’agenda
di Borsellino
ma un parasole»
© La riproduzione e la utilizzazione degli articoli e degli altri materiali pubblicati nel presente giornale sono espressamente riservate
... «Quella ripresa dal video dei
vigili del fuoco in via D'Amelio non
è l'agenda rossa di Paolo Borsellino,
ma l'aletta di un parasole usato
per coprire i resti di Emanuela Loi».
Lo ha detto il procuratore di Caltanissetta
Sergio Lari. «Si è trattato di
un clamoroso errore giornalistico
ma non ritengo che dietro ci sia un
tentativo di depistaggio. Abbiamo
ristabilito la verità in 48 ore identificando
e interrogando il poliziotto
che con il piede aveva spostato il parasole
per coprire i poveri resti dell'
agente Loi. Abbiamo recuperato le
fotooriginali della Scientifica e avuto
la certezza che non fosse l'agenda».
Nell’edizione di ieri abbiamo
pubblicato una foto della copia gemella
dell'agenda di Luigi Sarullo. Il procuratore Sergio Lari
alunni a brancaccio
«Le nostre idee
per abbellire
i quartieri»
... Seduta di circoscrizione speciale
in via San Ciro, a Brancaccio,
a Palermo. Ieri gli alunni di Romagnolo,
Sperone e Brancaccio si
sono riuniti all’auditorium Di Matteo
per la tappa finale di «Vorrei
per Brancaccio» nell’ambito delle
celebrazioni per la beatificazione
di padre Puglisi. Gli studenti hanno
avanzato le loro proposte per
migliorare le zone in cui vivono.
C’è chi sogna la costruzione di un
parco giochi sotto casa, chi una
piscina in cui nuotare d’inverno e
chi invece vorrebbe un altro centro
commerciale. C’è anche chi si
“accontenta” di un parcheggio più
grande per la scuola. «Porteremo
le richieste migliori alle autorità
competenti. I bambini erano molto
amati da Don Pino e noi cerchiamo
mestamente di continuare la
sua strada», dice il presidente della
seconda circoscrizione Antonio
Tomaselli. Gli elaborati dei ragazzi
faranno parte della mostra allestita
alla seconda circoscrizione di
via San Ciro. (*sara*) Sabrina Raccuglia
Ancheleparoledeipentitiperriconoscereilsuomartirio
0 Video Provenzano
L’avvocato:
«Ho fornito io
quei filmati»
... «I video dei colloqui in carcere
di Bernardo Provenzano
con i suoi familiari li ho dati io ai
giornalisti di Servizio Pubblico».
Lo precisa l'avvocato Rosalba
Di Gregorio, legale del capomafia,commentandoladecisione
del ministro della giustizia
Annamaria Cancellieri di avviare
un'inchiesta interna sulla diffusione
del video che verrà trasmesso
integralmente domani
nel corso della trasmissione di
Santoro in onda su La7. «Il video
- aggiunge l'avvocato Di Gregorio
- è stato acquisito legittimamente
agli atti del procedimento
stralcio sulla trattativa Stato-mafia
in cui il mio assistito è
imputato».
Giornale di Sicilia
Giovedì 23 Maggio 2013
l’evento. Chiunque potrà assistere
al rito, ma non ci saranno
posti a sedere. Il prato sarà diviso
in settori che potranno contenere
4 mila persone ciascuno.
Per arrivare all’evento ci sarà
un percorso di preparazione.
Così sono state messe a
punto una serie di manifestazioni.
La più importante si svolgerà
domani sera, alle 21, quando
sul terreno confiscato alla
mafia di via Fichidindia, in cui
verrà edificato il nuovo complesso
parrocchiale di Brancaccio,
si terrà una veglia di preghiera.
Alle 22 la serata si trasformerà
in festa con gli artisti
Ivan Fiore, Mario Incudine, On
Crew, The Royals, Toti e Totino,
presentati da Massimo Minutella
e Salvo La Rosa. Per stasera,
invece, è in programma
un'adorazione eucaristica nelle
parrocchie dell'Arcidiocesi.
Sabato la cerimonia di beatificazione
e sarà trasmessa in diretta,
dalle 10, da Telegiornale
di Sicilia. Con Giuseppe Rizzuto
ci sarà il docente di Teologia
Pastorale, Carmelo Torcivia,
per commentare i momenti
della celebrazione. Le immagini
dell'evento saranno diffuse
anche in streaming dal sito dell'
Arcidiocesi. I giornalisti e i tecnici
accreditati sono 150. (*fp*)
Palermo ... La Congregazione per le
per provare l’«odium fidei» degli
assassini del sacerdote di Bran-
racconta una "rivoluzione" che
ha portato a un risultato: padre
compatibilità tra Chiesa e Vangelo».
Una posizione che emerge
e Filippo Graviano, sia gli esecutori,
Gaspare Spatuzza e Salvato-
alternativa che svuotava lo spazio
della mafiosità», spiega don
Cosimo Scordato, intervenuto alla
presentazione del libro, aperta
con l'ascolto di una registrazione
inedita del sacerdote di Brancac-
Cause dei Santi ha accolto le testicaccio. Una "rivoluzione" proce- Puglisi è la prima vittima della dalle testimonianze raccolte nei re Grigoli, non hanno mai spiegacio che pronuncia la sua frase più
monianze dei fedeli e dei suoicoldurale evidenziata nella nuova mafia di cui viene riconosciuto il processi che rivelano che a infato in maniera chiara il movente famosa «E se ognuno fa qualcosa
laboratori, ma anche atti dei pro- biografia, edita da Rizzoli, dal tito- martirio cristiano.
stidire i Graviano erano le predi- dell'omicidio. I vari collaboratori allora si può fare molto».
cessi di mafia. La causa di beatifilo «Pino Puglisi - Il prete che fece «Si è riusciti a dimostrare con cazioni e l'azione pastorale delsa- di giustizia invece hanno eviden- La causa di beatificazione è
cazione di padre Pino Puglisi ha tremare la mafia con un sorriso», gli atti penali che don Puglisi viecerdote.Il riesamedelle carte proziato che era l'azione pastorale stata arricchita anche con alcuni
trovato un importante sostegno presentata ieri a Palermo nella ne ucciso per la sua attività sacercessuali ha quindi consentito di del sacerdote a infastidire i boss studi inediti sulla mafia di storici,
nellericostruzioni della magistra- chiesa di San Francesco Saverio. dotale a Brancaccio, non quindi dimostrare che sia stato l’«odium di Brancaccio. «Non possono tra cui quelli di Giuseppe Savatura.
I verbali dei collaboratori di L'autore è Francesco Deliziosi, per vendetta privata o perché fidei», l'odio per la fede del sacer- non aver avvertito che la vita di gnone: «Questo libro mostra la fi-
giustizia sono finiti sulle scriva- caporedattore del Giornale di Si- ostacolava interessi economici dote, a scatenare prima una serie don Puglisi spingeva in direzione gura diun sacerdote che è profetinie
dei teologi. Per la prima volta cilia, che ha collaborato col po- dei boss - spiega Deliziosi -. Si di minacce e di attentati, poi la opposta alla loro, già consolidata ca - afferma - nella pastorale di
nella storia della Chiesa. E sono stulatore monsignor Vincenzo tratta di una presa di posizione violenza omicida. Sia i mandanti nel territorio. La sua non era una una Chiesa che deve essere pre-
diventati elementi fondamentali Bertolone in questo lavoro che molto forte che sottolinea l'in- dell'omicidio, i fratelli Giuseppe sfida ma solo la costruzione di un' sente nel territorio». (*fp*)
Beatificazione Padre Puglisi
0 Vaticano
Segnalati
sei casi sospetti
di riciclaggio
... Nel 2012 l'Autorità vaticana
di informazione finanziaria (Aif)
ha raccolto e analizzato sei segnalazioni
di attività sospette, contro
una nel 2011. Emerge dal primo
Rapporto annuale dell'Authority
di vigilanza anti-riciclaggio, presentato
ieri. Due sono stati i rapporti
trasmessi al promotore di
giustizia perché svolga le indagini
penali, contro nessuno nel 2011. «I
dati mostrano una tendenza verso
l'aumento delle segnalazioni di
attività sospette nel quarto trimestre
del 2012 - si legge nel Rapporto
- dovuta al consolidamento della
riforma della legge 127, e con essa,
del rafforzamento del sistema
di segnalazione e collaborazione
a livello interno e internazionale».
Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 278 di 362

Gio 23/05/2013 Giornale di Sicilia (ed. Prov. Palermo) Pagina 6
Pubblicato anche in: Giornale di Sicilia, Giornale di Sicilia (ed. Agrigento), Giornale di Sicilia (ed. Siracusa), Giornale di Sicilia (ed. Messina),
Giornale di Sicilia (ed. Enna), Giornale di Sicilia (ed. Caltanissetta), Giornale di Sicilia (ed. Ragusa), Giornale di Sicilia (ed. Trapani), Giornale di Sicilia
(ed. Catania)
il libro.Presentata l' opera di Francesco Deliziosi: per la prima volta gli atti di un processo
penale sono serviti per un percorso di beatificazione.
Anche le parole dei pentiti per riconoscere il suo
martirio
La Congregazione per le Cause dei Santi ha accolto
le testimonianze dei fedeli e dei suoi collaboratori, ma
anche atti dei processi di mafia. La causa di
beatificazione di padre Pino Puglisi ha trovato un
importante sostegno nelle ricostruzioni della
magistratura. I verbali dei collaboratori di giustizia
sono finiti sulle scrivanie dei teologi. Per la prima volta
nella storia della Chiesa. E sono diventati elementi
fondamentali per provare l' odium fideidegli assassini
del sacerdote di Brancaccio. Una "rivoluzione"
procedurale evidenziata nella nuova biografia, edita
da Rizzoli, dal titolo Pino Puglisi - Il prete che fece
tremare la mafia con un sorriso, presentata ieri a
Palermo nella chiesa di San Francesco Saverio. L'
autore è Francesco Deliziosi, caporedattore del
Giornale di Sicilia, che ha collaborato col postulatore
monsignor Vincenzo Bertolone in questo lavoro che
racconta una "rivoluzione" che ha portato a un
risultato: padre Puglisi è la prima vittima della mafia di
cui viene riconosciuto il martirio cristiano. Si è riusciti
a dimostrare con gli atti penali che don Puglisi viene
ucciso per la sua attività sacerdotale a Brancaccio,
non quindi per vendetta privata o perché ostacolava
interessi economici dei boss - spiega Deliziosi -. Si
tratta di una presa di posizione molto forte che
sottolinea l' incompatibilità tra Chiesa e Vangelo. Una
posizione che emerge dalle testimonianze raccolte
nei processi che rivelano che a infastidire i Graviano
erano le predicazioni e l' azione pastorale del
sacerdote. Il riesame delle carte processuali ha quindi
consentito di dimostrare che sia stato l' odium fidei, l'
odio per la fede del sacerdote, a scatenare prima una
serie di minacce e di attentati, poi la violenza omicida.
Sia i mandanti dell' omicidio, i fratelli Giuseppe e
Filippo Graviano, sia gli esecutori, Gaspare Spatuzza
e Salvatore Grigoli, non hanno mai spiegato in
maniera chiara il movente dell' omicidio. I vari
collaboratori di giustizia invece hanno evidenziato che
era l' azione pastorale del sacerdote a infastidire i
boss di Brancaccio. Non possono non aver avvertito
che la vita di don Puglisi spingeva in direzione
opposta alla loro, già consolidata nel territorio. La sua
non era una sfida ma solo la costruzione di un'
Beatificazione Padre Puglisi
alternativa che svuotava lo spazio della mafiosità,
spiega don Cosimo Scordato, intervenuto alla
presentazione del libro, aperta con l' ascolto di una
registrazione inedita del sacerdote di Brancaccio che
pronuncia la sua frase più famosa E se ognuno fa
qualcosa allora si può fare molto. La causa di
beatificazione è stata arricchita anche con alcuni studi
inediti sulla mafia di storici, tra cui quelli di Giuseppe
Savagnone: Questo libro mostra la figura di un
sacerdote che è profetica - afferma - nella pastorale di
una Chiesa che deve essere presente nel territorio.
(*fp*)
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.
Gio 23/05/2013 Giornale di Sicilia (ed. Prov. Palermo) Pagina 6
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(ed. Catania)
6 Fatti&Notizie
le celebrazioni a palermo
ci saranno anche un coro di 250 voci e 300 ministri straordinari per la comunione. diretta su tgs
Messe e maxischermi per don Pino
0 UltimiritocchialForoItalicoperilritodibeatificazione.LefunzionisabatoofficiatedaRomeoeDeGiorgi
Per la beatificazione del prete
di Brancaccio ucciso dalla
mafia una cerimonia anche
in Cattedrale. L’accesso è libero.
Stasera una veglia di
preghiera in via Fichidindia.
Filippo Passantino
palermo ... Saranno ultimati entro oggi
i lavori di sistemazione del
palco e delle strutture che ospiteranno
sabato al Foro Italico
la celebrazione per la beatificazione
di padre Pino Puglisi. Sono
giunti alla fase finale anche i
lavori per la realizzazione in
Cattedrale del simulacro a forma
di spiga che ospiterà il corpo
del sacerdote ucciso dalla
mafia, nell'altare laterale dell'
Immacolata. Ultimi preparativi
per il grande evento che richiamerà
a Palermo tra gli 80 e
i 100 mila fedeli da varie parti
della Sicilia e dell'Italia. La funzione,
cheinizierà alle 10.30, sarà
celebrata dall'arcivescovo
Paolo Romeo, mentre il rito di
Padre Pino Puglisi, ucciso dalla mafia, che sarà beatificato sabato a Palermo
beatificazione è stato affidato eseguiti da un coro di 250 voci. Crispino Valenziano.
emergenza, dove si troveranno
dal Papa al cardinale Salvatore Al momento della scopertura Numerosi anche i volontari medici e assistenti. Una tribu-
De Giorgi. A concelebrare sa- dellagigantografia didon Pugli- checontribuiranno alla cerimona per i giornalisti sarà installarannocirca
100 vescovi e 700 sasi sarà cantato il Te Deum e alla nia. Saranno circa 1.200 tra ta alla destra del palco. Le imcerdoti.
La comunione, invece, fine un inno al beato composto scout, addetti della protezione magini del rito saranno diffuse
sarà distribuita da 300 ministri da due grandi siciliani della mu- civile e accompagnatori. Saran- da tre maxischermi. Non servi-
straordinari. I canti saranno sica sacra, Giuseppe Liberto e no disposte quattro aree di ràalcun pass per partecipare al-
il libro. Presentata l’opera di Francesco Deliziosi: per la prima volta gli atti di un processo penale sono serviti per un percorso di beatificazione
IN BREVE
0 Mafia
In appello 6 anni
a imprenditore
trapanese
... La Corte d’Appello di Palermo
ha condannato l'imprenditore Vincenzo
Mannina di Trapani a sei anni
di reclusione per associazione
mafiosa. I giudici hanno confermato
la confisca della «Calcestruzzi Vito
Mannina», società fondata dal
padredell'imputato. I giudici, inparziale
riforma del primo giudizio
d’appello, hanno invece disposto la
revoca della confisca per alcune società
satellite: «Calcestruzzi e asfalti
Mannina», «Asfalti Sicilia», «Sereim»
ed «Eco meccanica». In primo
grado Mannina era stato condannato
a sei anni e otto mesi. Pena poi ridotta
a sei anni e tre mesi in appello.
La Cassazione ha poi annullato
con rinvio il giudizio disecondo grado.
Ieri il nuovo pronunciamento.
0 Alla Camera
Cancellieri:
«Contro i boss
senza remore»
... Quello della lotta alla mafia
«è un tema sul quale non
possiamo permetterci defezioni».
Lo ha dichiarato il Guardasigilli
Annamaria Cancellieri in
audizione alla commissione
Giustizia della Camera. «È questo
un tema con implicazioni
assai complesse - ha aggiunto
il ministro Cancellieri davanti
alla commissione Giustizia della
Camera- che si delineano
non solo nella direzione del
contrasto all'apparato militare
mafioso ma anche e soprattutto
nella capacità di disarticolare
i centri di accumulazione
nei profitti illeciti e di inquinamento
dell’economia legale».
0 Il procuratore Lari
«Non è l’agenda
di Borsellino
ma un parasole»
© La riproduzione e la utilizzazione degli articoli e degli altri materiali pubblicati nel presente giornale sono espressamente riservate
... «Quella ripresa dal video dei
vigili del fuoco in via D'Amelio non
è l'agenda rossa di Paolo Borsellino,
ma l'aletta di un parasole usato
per coprire i resti di Emanuela Loi».
Lo ha detto il procuratore di Caltanissetta
Sergio Lari. «Si è trattato di
un clamoroso errore giornalistico
ma non ritengo che dietro ci sia un
tentativo di depistaggio. Abbiamo
ristabilito la verità in 48 ore identificando
e interrogando il poliziotto
che con il piede aveva spostato il parasole
per coprire i poveri resti dell'
agente Loi. Abbiamo recuperato le
fotooriginali della Scientifica e avuto
la certezza che non fosse l'agenda».
Nell’edizione di ieri abbiamo
pubblicato una foto della copia gemella
dell'agenda di Luigi Sarullo. Il procuratore Sergio Lari
alunni a brancaccio
«Le nostre idee
per abbellire
i quartieri»
... Seduta di circoscrizione speciale
in via San Ciro, a Brancaccio,
a Palermo. Ieri gli alunni di Romagnolo,
Sperone e Brancaccio si
sono riuniti all’auditorium Di Matteo
per la tappa finale di «Vorrei
per Brancaccio» nell’ambito delle
celebrazioni per la beatificazione
di padre Puglisi. Gli studenti hanno
avanzato le loro proposte per
migliorare le zone in cui vivono.
C’è chi sogna la costruzione di un
parco giochi sotto casa, chi una
piscina in cui nuotare d’inverno e
chi invece vorrebbe un altro centro
commerciale. C’è anche chi si
“accontenta” di un parcheggio più
grande per la scuola. «Porteremo
le richieste migliori alle autorità
competenti. I bambini erano molto
amati da Don Pino e noi cerchiamo
mestamente di continuare la
sua strada», dice il presidente della
seconda circoscrizione Antonio
Tomaselli. Gli elaborati dei ragazzi
faranno parte della mostra allestita
alla seconda circoscrizione di
via San Ciro. (*sara*) Sabrina Raccuglia
Ancheleparoledeipentitiperriconoscereilsuomartirio
0 Video Provenzano
L’avvocato:
«Ho fornito io
quei filmati»
... «I video dei colloqui in carcere
di Bernardo Provenzano
con i suoi familiari li ho dati io ai
giornalisti di Servizio Pubblico».
Lo precisa l'avvocato Rosalba
Di Gregorio, legale del capomafia,commentandoladecisione
del ministro della giustizia
Annamaria Cancellieri di avviare
un'inchiesta interna sulla diffusione
del video che verrà trasmesso
integralmente domani
nel corso della trasmissione di
Santoro in onda su La7. «Il video
- aggiunge l'avvocato Di Gregorio
- è stato acquisito legittimamente
agli atti del procedimento
stralcio sulla trattativa Stato-mafia
in cui il mio assistito è
imputato».
Giornale di Sicilia
Giovedì 23 Maggio 2013
l’evento. Chiunque potrà assistere
al rito, ma non ci saranno
posti a sedere. Il prato sarà diviso
in settori che potranno contenere
4 mila persone ciascuno.
Per arrivare all’evento ci sarà
un percorso di preparazione.
Così sono state messe a
punto una serie di manifestazioni.
La più importante si svolgerà
domani sera, alle 21, quando
sul terreno confiscato alla
mafia di via Fichidindia, in cui
verrà edificato il nuovo complesso
parrocchiale di Brancaccio,
si terrà una veglia di preghiera.
Alle 22 la serata si trasformerà
in festa con gli artisti
Ivan Fiore, Mario Incudine, On
Crew, The Royals, Toti e Totino,
presentati da Massimo Minutella
e Salvo La Rosa. Per stasera,
invece, è in programma
un'adorazione eucaristica nelle
parrocchie dell'Arcidiocesi.
Sabato la cerimonia di beatificazione
e sarà trasmessa in diretta,
dalle 10, da Telegiornale
di Sicilia. Con Giuseppe Rizzuto
ci sarà il docente di Teologia
Pastorale, Carmelo Torcivia,
per commentare i momenti
della celebrazione. Le immagini
dell'evento saranno diffuse
anche in streaming dal sito dell'
Arcidiocesi. I giornalisti e i tecnici
accreditati sono 150. (*fp*)
Palermo ... La Congregazione per le
per provare l’«odium fidei» degli
assassini del sacerdote di Bran-
racconta una "rivoluzione" che
ha portato a un risultato: padre
compatibilità tra Chiesa e Vangelo».
Una posizione che emerge
e Filippo Graviano, sia gli esecutori,
Gaspare Spatuzza e Salvato-
alternativa che svuotava lo spazio
della mafiosità», spiega don
Cosimo Scordato, intervenuto alla
presentazione del libro, aperta
con l'ascolto di una registrazione
inedita del sacerdote di Brancac-
Cause dei Santi ha accolto le testicaccio. Una "rivoluzione" proce- Puglisi è la prima vittima della dalle testimonianze raccolte nei re Grigoli, non hanno mai spiegacio che pronuncia la sua frase più
monianze dei fedeli e dei suoicoldurale evidenziata nella nuova mafia di cui viene riconosciuto il processi che rivelano che a infato in maniera chiara il movente famosa «E se ognuno fa qualcosa
laboratori, ma anche atti dei pro- biografia, edita da Rizzoli, dal tito- martirio cristiano.
stidire i Graviano erano le predi- dell'omicidio. I vari collaboratori allora si può fare molto».
cessi di mafia. La causa di beatifilo «Pino Puglisi - Il prete che fece «Si è riusciti a dimostrare con cazioni e l'azione pastorale delsa- di giustizia invece hanno eviden- La causa di beatificazione è
cazione di padre Pino Puglisi ha tremare la mafia con un sorriso», gli atti penali che don Puglisi viecerdote.Il riesamedelle carte proziato che era l'azione pastorale stata arricchita anche con alcuni
trovato un importante sostegno presentata ieri a Palermo nella ne ucciso per la sua attività sacercessuali ha quindi consentito di del sacerdote a infastidire i boss studi inediti sulla mafia di storici,
nellericostruzioni della magistra- chiesa di San Francesco Saverio. dotale a Brancaccio, non quindi dimostrare che sia stato l’«odium di Brancaccio. «Non possono tra cui quelli di Giuseppe Savatura.
I verbali dei collaboratori di L'autore è Francesco Deliziosi, per vendetta privata o perché fidei», l'odio per la fede del sacer- non aver avvertito che la vita di gnone: «Questo libro mostra la fi-
giustizia sono finiti sulle scriva- caporedattore del Giornale di Si- ostacolava interessi economici dote, a scatenare prima una serie don Puglisi spingeva in direzione gura diun sacerdote che è profetinie
dei teologi. Per la prima volta cilia, che ha collaborato col po- dei boss - spiega Deliziosi -. Si di minacce e di attentati, poi la opposta alla loro, già consolidata ca - afferma - nella pastorale di
nella storia della Chiesa. E sono stulatore monsignor Vincenzo tratta di una presa di posizione violenza omicida. Sia i mandanti nel territorio. La sua non era una una Chiesa che deve essere pre-
diventati elementi fondamentali Bertolone in questo lavoro che molto forte che sottolinea l'in- dell'omicidio, i fratelli Giuseppe sfida ma solo la costruzione di un' sente nel territorio». (*fp*)
Beatificazione Padre Puglisi
0 Vaticano
Segnalati
sei casi sospetti
di riciclaggio
... Nel 2012 l'Autorità vaticana
di informazione finanziaria (Aif)
ha raccolto e analizzato sei segnalazioni
di attività sospette, contro
una nel 2011. Emerge dal primo
Rapporto annuale dell'Authority
di vigilanza anti-riciclaggio, presentato
ieri. Due sono stati i rapporti
trasmessi al promotore di
giustizia perché svolga le indagini
penali, contro nessuno nel 2011. «I
dati mostrano una tendenza verso
l'aumento delle segnalazioni di
attività sospette nel quarto trimestre
del 2012 - si legge nel Rapporto
- dovuta al consolidamento della
riforma della legge 127, e con essa,
del rafforzamento del sistema
di segnalazione e collaborazione
a livello interno e internazionale».
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Gio 23/05/2013 Giornale di Sicilia (ed. Prov. Palermo) Pagina 6
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alunni a brancaccio Le nostre idee per abbellire i
quartieri
Seduta di circoscrizione speciale in via San Ciro, a
Brancaccio, a Palermo. Ieri gli alunni di Romagnolo,
Sperone e Brancaccio si sono riuniti all' auditorium Di
Matteo per la tappa finale di Vorrei per Brancaccionell'
ambito delle celebrazioni per la beatificazione di
padre Puglisi. Gli studenti hanno avanzato le loro
proposte per migliorare le zone in cui vivono. C' è chi
sogna la costruzione di un parco giochi sotto casa, chi
una piscina in cui nuotare d' inverno e chi invece
vorrebbe un altro centro commerciale. C' è anche chi
si "accontenta" di un parcheggio più grande per la
scuola. Porteremo le richieste migliori alle autorità
competenti. I bambini erano molto amati da Don Pino
e noi cerchiamo mestamente di continuare la sua
strada, dice il presidente della seconda circoscrizione
Antonio Tomaselli. Gli elaborati dei ragazzi faranno
parte della mostra allestita alla seconda circoscrizione
di via San Ciro. (*sara*) Sabrina Raccuglia.
Beatificazione Padre Puglisi
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Gio 23/05/2013 Giornale di Sicilia (ed. Prov. Palermo) Pagina 5
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Giornale di Sicilia
Giovedì 23 Maggio 2013
le commemorazioni del 23 maggio
A 21 anni dalla strage una giornata ricca di manifestazioni. sarà a palermo anche il premier letta
In ricordo di Falcone 2.600 studenti
0 Arriverannoconduenavi.ContrattempoperquellainpartenzadaCivitavecchia:ritardoperilmaltempo
Marco Rossi Doria, il presidente
Incerto l’orario di arrivo oggi
al porto della nave di Civitavecchia.
«Tuttodipende dalle
condizioni climatiche»,affermano
dalla Fondazione Giovanni
e Francesca Falcone.
di Libera don Luigi Ciotti, il commissario
straordinario Antiracket
Giancarlo Trevisone, il testimone
di giustizia Pino Masciari.
Alle ore dieci i ragazzi provenienti
da tutta Italia e le persona-
Sabrina Raccuglia
palermo ... Un calendario ricco di evenlità
si sposteranno per metà all’aula
bunker del carcere Ucciardone
e l’altra metà a piazza Magione
e al Parco Ninni Cassarà.
ti quello di oggi per ricordare il All’aula bunker saranno presen-
giudice Giovanni Falcone, la moti il Presidente del Senato, Piero
glie Francesca Morvillo e gli uo- Grasso, il ministro dell’istruziomini
della scorta uccisi nella strane, dell’Università e della Ricerge
di Capaci 21 anni fa, Rocco Dica Maria Chiara Carrozza, il minicillo,
Vito Schifano e Antonio stro della Giustizia, Anna Maria
Montinaro.
Cancellieri, il ministro delle Poli-
Pericolo scongiurato nel potiche Agricole, Alimentari e Foremeriggio
di ieri a Civitavecchia. stali Nunzia De Girolamo, il pre-
Il maltempo aveva messo a risidente dell’Associazione nazioschio
la partenza della nave della nale magistrati, Rodolfo Sabelli,
legalità fornita da Grandi Navi il presidente del Tribunale di Pa-
Veloci. Incerto quindi l’orario di lermo, Leonardo Guarnotta, il Bambini alla partenza della nave a Civitavecchia
arrivo di oggi al porto. «Tutto di- presidente della Rai, Anna Maria
pende dalle condizioni climatiche
che troveranno durante il
Tarantola, il professor Nando
Dalla Chiesa, associato di Socio- palazzo di giustizia. Il procuratore generale
viaggio – affermano dalla Fondazione
Giovanni e Francesca Fallogia
della Criminalità organizzata
presso l’Università degli Studi Scarpinato: la strage al termine
cone». Partenza in orario invece
per la nave Snav che è salpata da
Napoli.
A bordo delle due navi ci sono
di Milano e figlio dell’ex prefetto
ucciso dalla mafia nel 1982, e lo
scrittore e giornalista, Roberto
Saviano. A coordinare la cerimo-
di una strategia contro Giovanni
... La strage di Capaci arrivò al giustizia di Palermo. Scarpinato
in tutto 2.600 studenti. Con loro nia il conduttore televisivo, Fa- culmine di una strategia di accer- ha ripercorso tutte le vicende
il presidente del Senato Piero bio Fazio. Annunciata da un twechiamento che aveva come obiet- che, dopo l'avvio del maxiproces-
Grasso, il ministro dell'Istruzioet anche la presenza del premier tivo Giovanni Falcone stretto tra so a Cosa nostra, segnarono un
ne, Maria Chiara Carrozza, il pre- Enrico Letta.
un «fronte interno» e uno «ester- ridimensionamento del pool antisidente
Rai Anna Maria Taranto- Il tema scelto per quest’anno, no». È la lettura che di quella tramafia e una serie di sconfitte per
la, Nando Dalla Chiesa, docente che ha dato anche il titolo al conma ha dato il procuratore genera- Falcone: la più cocente fu la sua
di Sociologia della criminalità orcorso scaduto lo scorso 15 marle Roberto Scarpinato durante la bocciatura come capo dell'ufficio
ganizzata a Milano. E ancora il zo, è quello del rapporto tra la ge- commemorazione di Falcone istruzione da parte del Csm che
sottosegretario all'Istruzione ografia e la legalità. Anche per nell'aula magna del palazzo di nominò Antonino Meli.
quest’anno nel cortile antistante
al carcere sarà allestito per gli studenti
delle scuole primarie un
«Villaggio della Legalità» con
stand e laboratori realizzati dalle
forze dell'ordine, dalle associazioni
del territorio e dagli scout.
In piazza Magione ci sarà uno
stand del centro studi Borsellino.
I volontari promuoveranno
il concorso lanciato in collaborazione
con il ministero dell’Istruzione
dal titolo «Quel fresco profumo
di libertà». L’iniziativa è
aperta a tutte le scuole italiane,
prevede la produzione di video,
film e documentari che si ispiri-
quel martirio un valore per i giovani
Giuseppe
Savagnone
Si può esser martiri per
la giustizia, al di fuori
di un contesto esplicitamente
religioso e
confessionale? Giovanni
Paolo II, nella sua visita
in Sicilia, nel 1993, ha dato già
una risposta a questo interrogativo,
usando l'espressione
«martiriper la giustizia» in riferimento
a tutti coloro che, cre-
denti o no, hanno dato la propria
vita nella lotta contro la
mafia.Perché «martire» significa,
letteralmente, «testimone».
E merita questo titolo colui
che, pubblicamente, sfida la
morte in nome di qualcosa che
ai suoi occhi vale ancor più di
essa. È stato il caso di padre Puglisi,
di cui la Chiesa celebra la
beatificazione il giorno 25 di
questo stesso mese. Ma è stato
anche, prima di lui, il caso di
uomini come Giovanni Falcone,
di cui oggi a Palermo ricordiamo
il sacrificio.
Falcone può bene essere
chiamato «martire» perché era
un magistrato che concepiva la
sua attività non come un lavoro
da svolgere esclusivamente
in vista della propria carriera o
di una gratificazione soggettiva,
ma come un servizio a cui si
sentiva chiamato in vista del
bene comune.
Oggi tra i giovani è diffusa
l'idea che il motivo fondamentale
per cui intraprendere una
professione possa essere esclusivamente
l'autorealizzazione.
Ma è veramente questo il senso
di un lavoro, quale che esso
sia? Prendiamo, per esempio,
quello del medico, o del magistrato,
o dell'insegnante. Chie-
no agli insegnamenti di Paolo
Borsellino e al suo lavoro fuori e
dentro il Palazzo di Giustizia,
con un forte richiamo ai valori
della conoscenza e della legalità
democratica e a quello spirito di
libertà di cui parlava il giudice.
Tutte le informazioni sono sul sito
internet del centro studi Paolo
Borsellino.
Iniziative anche a Partinico e
Corleone con allestimenti nella
piazza centrale di stand della legalità,
a San Giuseppe Jato con la
manifestazione «Siamo Falcone».
L’appuntamento del pomeriggio
a Palermo è fissato poi per le
16. Il capoluogo sarà attraversato
da due cortei. Il primo partirà
alle 16 dall’aula bunker, il secondo
alle 16,30 da via D’Amelio, la
strada della strage Borsellino. Si
unirà al primo corteo anche il
presidente della Camera, Laura
Boldrini. Entrambi i cortei si concluderanno
ai piedi dell'Albero
Falcone, in via Notarbartolo, davanti
all’abitazione del giudice
ucciso il 23 maggio del 1992.
Alle 17.58, momento in cui è
avvenuta la strage di Capaci, il
trombettiere della polizia di Stato
eseguirà «Il Silenzio» in ricordo
di tutte le vittime delle stragi
mafiose. La giornata si conclude
alle 18.30 con la celebrazione della
Santa Messa in memoria delle
vittime della mafia presso il Centro
educativo ignaziano di via
Piersanti Mattarella, un’altra vittima
della mafia. (*sara*)
l’iniziativa. Parte da Agrigento ed ha già coinvolto lo scrittore Camilleri. Al momento, il rottame è esposto alla scuola penitenziaria di Roma
PetizioneperportareaPalermo
l’autosucuiviaggiavailgiudice
palermo ... Fra i sostenitori dell’inizia-
Rocco Dicillo e Antonio Montinaro.sce
da un gruppo di agrigentini
che ha inviato una lettera apertiva
c’è anche il grande scritto- «Ci sembra un modo per rita al Presidente della Repubblire
Andrea Camilleri. Un grupcordare a tutti il sacrificio del ca, ai presidenti di Camera e Sepo
di agrigentini ha promosso magistrato e dei poliziotti - nato, al presidente del Consi-
una petizione per portare a Pa- spiega Ciro Fuschino, uno dei glio e molte altre autorità.
lermo, nel piazzale davanti al promotori dell’iniziativa -. Sa- «Della teca che contiene la
palazzo di giustizia, la macchirebbe la giusta collocazione Fiat Croma saltata in aria a Cana
ridotta a un ammasso di la- della teca attualmente situata paci, vogliamo farne un monumiere
su cui viaggiavano il giu- nella scuola di polizia penitenmento positivo al coraggio di
dice Giovanni Falcone e la moziaria di Roma».
chi lotta contro la mafia - si legglie
Francesca Morvillo nel- Appositamente sono stati ge nel sito -. Del resto la strage
l’istante dell’agguato mafioso creati un profilo facebook e un fu quella che avviò un risveglio
di Capaci del 23 maggio 1992, sito internet, www.piazzaor- collettivo delle coscienze con-
dove persero la vita anche gli lando.it, attraverso cui si può tro la criminalità organizzata».
agenti di scorta Vito Schifani, aderire alla proposta. L’idea na- Gi. Ma.
Beatificazione Padre Puglisi
diamoci: la medicina è nata
perché i medici si realizzino?
Oppure perché chi soffre sia
aiutato? Si va dal medico perché
si realizzi, o per essere curati?
E la magistratura esiste in vista
dei successi mediatici del
magistrato, o per garantire la
giustizia alla società? L'insegnamento
ha come fine l'autocompiacimento
del docente, o
l'educazione dei ragazzi, soprattutto
di quelli con cui si fa
più fatica? Domande analoghe
si potrebbero fare per tutti i lavori,
dai più umili ai più prestigiosi
socialmente.
Non mettiamo in dubbio,
qui, che l'autorealizzazione sia
un valore. Ma essa dev'essere la
conseguenza, non il fine del
proprio impegno. Ci si realizza
mettendosi in gioco senza riserve,
dimenticandosi, in qualche
modo, per coloro a cui si è chiamati
a rendere un servizio.
Proprio il caso di Giovanni
Falcone fa emergere nel modo
piùevidente che cosa ciò significhi.
Se si intende la professione
come servizio, allora i propri interessi
passano in secondo piano:
passa in secondo piano la
normalità della propria vita -
che Falcone sacrificò - passa in
secondo piano la propria sicu-
Fatti&Notizie 5
rezza - che Falcone mise a repentaglio
-, passa in secondo
piano perfino la propria vita -
che Falcone ha sacrificato.
E noi oggi siamo qui a ricordare
quest'uomo, ucciso dalla
mafia, non per una cerimonia
ufficiale, e neppure per una
semplice memoria di un evento
passato, ma per interrogarci
sul nostro presente e sul nostro
futuro. Per domandarci se siamo
ancora capaci di seguirlo
sulla via che egli ha percorso.
Se ci siamo ormai rintanati nella
nostra narcisistica ricerca di
autorealizzazione, o se da lui
possiamo imparare a concepire
il nostro lavoro, in qualunque
campo esso si svolga, come
un dono di noi stessi, nella certezza
che solo così ci si può realizzare
davvero.
L’auto distrutta dal tritolo su cui viaggiavano Falcone e la moglie: qui nella teca a Roma
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quel martirio un valore per i giovani
Si può esser martiri per la giustizia, al di fuori di un
contesto esplicitamente religioso e confessionale?
Giovanni Paolo II, nella sua visita in Sicilia, nel 1993,
ha dato già una risposta a questo interrogativo,
usando l' espressione martiri per la giustiziain
riferimento a tutti coloro che, credenti o no, hanno
dato la propria vita nella lotta contro la mafia. Perché
martiresignifica, letteralmente, testimone. E merita
questo titolo colui che, pubblicamente, sfida la morte
in nome di qualcosa che ai suoi occhi vale ancor più
di essa. stato il caso di padre Puglisi, di cui la Chiesa
celebra la beatificazione il giorno 25 di questo stesso
mese. Ma è stato anche, prima di lui, il caso di uomini
come Giovanni Falcone, di cui oggi a Palermo
ricordiamo il sacrificio. Falcone può bene essere
chiamato martireperché era un magistrato che
concepiva la sua attività non come un lavoro da
svolgere esclusivamente in vista della propria carriera
o di una gratificazione soggettiva, ma come un
servizio a cui si sentiva chiamato in vista del bene
comune. Oggi tra i giovani è diffusa l' idea che il
motivo fondamentale per cui intraprendere una
professione possa essere esclusivamente l'
autorealizzazione. Ma è veramente questo il senso di
un lavoro, quale che esso sia? Prendiamo, per
esempio, quello del medico, o del magistrato, o dell'
insegnante. Chiediamoci: la medicina è nata perché i
medici si realizzino? Oppure perché chi soffre sia
aiutato? Si va dal medico perché si realizzi, o per
essere curati? E la magistratura esiste in vista dei
successi mediatici del magistrato, o per garantire la
giustizia alla società? L' insegnamento ha come fine l'
autocompiacimento del docente, o l' educazione dei
ragazzi, soprattutto di quelli con cui si fa più fatica?
Domande analoghe si potrebbero fare per tutti i lavori,
dai più umili ai più prestigiosi socialmente. Non
mettiamo in dubbio, qui, che l' autorealizzazione sia
un valore. Ma essa dev' essere la conseguenza, non
il fine del proprio impegno. Ci si realizza mettendosi in
gioco senza riserve, dimenticandosi, in qualche
modo, per coloro a cui si è chiamati a rendere un
servizio. Proprio il caso di Giovanni Falcone fa
emergere nel modo più evidente che cosa ciò
significhi. Se si intende la professione come servizio,
allora i propri interessi passano in secondo piano:
passa in secondo piano la normalità della propria vita
- che Falcone sacrificò - passa in secondo piano la
Beatificazione Padre Puglisi
propria sicurezza - che Falcone mise a repentaglio -,
passa in secondo piano perfino la propria vita - che
Falcone ha sacrificato. E noi oggi siamo qui a
ricordare quest' uomo, ucciso dalla mafia, non per
una cerimonia ufficiale, e neppure per una semplice
memoria di un evento passato, ma per interrogarci sul
nostro presente e sul nostro futuro. Per domandarci
se siamo ancora capaci di seguirlo sulla via che egli
ha percorso. Se ci siamo ormai rintanati nella nostra
narcisistica ricerca di autorealizzazione, o se da lui
possiamo imparare a concepire il nostro lavoro, in
qualunque campo esso si svolga, come un dono di
noi stessi, nella certezza che solo così ci si può
realizzare davvero.
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Gio 23/05/2013 Giornale di Sicilia Pagina 33
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Giornale di Sicilia
Giovedì 23 Maggio 2013
Viabilità. Alcune limitazioni già in vigore da domani. Posizionati i cartelli nelle zone limitrofe al prato del Foro Italico
Beatificazione di padre Pino Puglisi
Rivoluzione del traffico, ecco i divieti
I divieti di sosta interesseranno
sei strade e scatteranno già
da domani. Queste limitazioni
rimarranno in vigore sino
alle due di domenica notte.
Giuseppe Cadili
... Grande mobilitazione
per la cerimonia di beatificazione
di padre Pino Puglisi
prevista per sabato mattina alle10.30
quando la zona del Foro
Italico sarà completamente
interdetta alla circolazione
dallaCala alla via Messina Marine.
Il rito verrà officiato dal
cardinale Salvatore De Giorgi,
mentre la celebrazione eucaristica
verrà presieduta dal
cardinale Paolo Romeo. Intantogià
da domani scatteranno
i divieti di sosta in sei strade
e rimarranno in vigore sino
alle due di domenica notte.
Attenzione, dunque, ai car-
Gli operai durante le operazioni di montaggio del palco sul prato del Foro Italico foto studiocamera
telli stradali mobili che indicano
la zona rimozione in en- strage di capaci. Alle 7 del mattino chiuse le vie Crispi e Remo Sandron
trambe le carreggiate del Foro
Italico, via Cala, via Lincoln
(fra corso dei Mille e Foro Italico),via
Portosalvo, piazza Ma-
Due cortei di studenti oggi diretti all’albero Falcone
... In occasione delle iniziative ranno anche i divieti di sosta. Gli cortei saranno diretti all'albero
rina, viale dei Picciotti (fra via previste per oggi in città per il XXI studenti percorreranno alcune Falcone. Ecco quali sono le vie:
Adorno e via Salvatore Cap- anniversario della strage di Capa- strade in corteo. Sarà, invece, chiu- D'Amelio, Autonomia Siciliana,
pello), piazza Capitaneria di ci, saranno numerose le strade so al transito di auto e moto tra le Marchese di Villabianca, Rutelli,
Porto. Sabato mattina, come interessate da limitazioni al traffi- 12 e le 20 il tratto di via Notarbarto- De Amicis, Ugdulena, F.P. Di Blasi,
dicevamo, sarà vietata la circo e divieti di sosta.
lo compreso tra le vie Libertà e Alfieri, Pirandello, Pipitone Federicolazione
a partire dalle 7 e si- In mattinata, tra le sette e le otto, Sciuti-Terrasanta. Il divieto di parco, Leopardi e Notarbartolo, via
no alle 15 al Foro Italico, in via in concomitanza dell'arrivo delle cheggio, scattato già ieri e valido Duca della Verdura. Alle 18.30 mes-
Cala, in corso Vittorio Ema- «navi della legalità» al porto, sa- sino alle 24 di oggi, è stato deciso sa al Centro Educativo Ignaziano
nuele (fra via Roma e Porta Feranno chiuse per consentire il cor- per le strade che sono interessate di via Mattarella. Anche in questo
lice), via Portosalvo, via Linteo degli studenti le vie Crispi e da due cortei che attraverseranno caso la strada sarà soggetta a chiucoln
(fra corso dei Mille e il Fo- Remo Sandron. Nella zona scatte- la città nel pomeriggio. Entrambi i sure al transito.
cinema
Iron Man 3
azione. fantascienza, 2013
****
(*man*) Quando il mondo di Tony Stark crolla
per mano di un potentissimo nemico,Iron Man
dovrà lottare per proteggere le persone che
ama.
regia Shane Black. con Robert Downey Jr.,
Gwyneth Paltrow, Guy Pearce.
Mi rifaccio vivo
comm. Italia, 2013
****
Beatificazione Padre Puglisi
) Perseguitato dalla fortuna del rivale Ottone,
l’imprenditore Biagio si suicida, ma, dal paradiso
potràtornare sulla terra per una settimana...
regia Sergio Rubini con Neri Marcorè, Margherita
Buy, Emilio Solfrizzi. (Nella foto una scena del
film).
L’uomo con i pugni di ferro
azione. usa, 2013
****
)(*man*) Nella Cina del XIX Secolo, un fabbro si
trasforma in un’arma umana e assolda guerrieri e
assassini pur di difendere il suo villaggio.
Regia RZA. Con Russell Crowe, Jamie Chung, Lucy Liu
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€7,50 €5,50
ro Italico) e piazza Marina. Saranno
inoltre modificati alcuni
sensi di marcia. In particolare
le auto che percorreranno
via Messina Marine dirette
verso il porto, saranno obbligate
a svoltare a sinistra per
via Salvatore Cappello, come
in pratica avviene il giorno
del Festino. Le auto e i camion
diretti al porto potranno
percorrere il seguente tragitto:
via Cappello, viale dei
Picciotti, corso dei Mille, via
Roma, via Cavour o via Emerico
Amari. Coloro che invece
arriveranno da via Crispi diretti
verso la Cala, dovranno
obbligatoriamente svoltare
per viaCavour. In via Tiro a Segno
sarà istituito il senso unico
da via Archirafi in direzione
di corso dei Mille. Previste
anche alcune postazioni di
pronto soccorso e Protezione
civile che saranno sistemate
lungo il Foro Italico e nelle zone
limitrofe. E venerdì, scatteranno
divieti nella zona di via
Ficihidindia dove è prevista
una veglia di preghiera alle
ore 21 sul terreno dove sorgerà
la nuova chiesa intitolata al
martire palermitano concesso
alla Curia arcivescovile dall’Agenzia
nazionale dei beni
confiscati alla mafia. A partire
dalle 7 e sino a mezzanotte sarà
vietato il transito e non si
potrà posteggiare in via Natale
Carta, dalle 18 il divieto di
transito interesserà pure via
Fichidindia fra via Conciliazione
e via Carta. (*gica*)
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Gio 23/05/2013 Giornale di Sicilia Pagina 33
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Trapani), Giornale di Sicilia (ed. Catania)
Viabilità.Alcune limitazioni già in vigore da domani. Posizionati i cartelli nelle zone limitrofe al
prato del Foro Italico.
Grande mobilitazione per la cerimonia di
beatificazione di padre Pino Puglisi prevista per ...
Gli operai durante le operazioni di montaggio del palco sul prato del Foro Italicofoto
studiocamera.
Grande mobilitazione per la cerimonia di
beatificazione di padre Pino Puglisi prevista per
sabato mattina alle 10.30 quando la zona del Foro
Italico sarà completamente interdetta alla circolazione
dalla Cala alla via Messina Marine. Il rito verrà
officiato dal cardinale Salvatore De Giorgi, mentre la
celebrazione eucaristica verrà presieduta dal
cardinale Paolo Romeo. Intanto già da domani
scatteranno i divieti di sosta in sei strade e rimarranno
in vigore sino alle due di domenica notte. Attenzione,
dunque, ai cartelli stradali mobili che indicano la zona
rimozione in entrambe le carreggiate del Foro Italico,
via Cala, via Lincoln (fra corso dei Mille e Foro
Italico), via Portosalvo, piazza Marina, viale dei
Picciotti (fra via Adorno e via Salvatore Cappello),
piazza Capitaneria di Porto. Sabato mattina, come
dicevamo, sarà vietata la circolazione a partire dalle 7
e sino alle 15 al Foro Italico, in via Cala, in corso
Vittorio Emanuele (fra via Roma e Porta Felice), via
Portosalvo, via Lincoln (fra corso dei Mille e il Foro
Italico) e piazza Marina. Saranno inoltre modificati
alcuni sensi di marcia. In particolare le auto che
percorreranno via Messina Marine dirette verso il
porto, saranno obbligate a svoltare a sinistra per via
Salvatore Cappello, come in pratica avviene il giorno
del Festino. Le auto e i camion diretti al porto
potranno percorrere il seguente tragitto: via Cappello,
viale dei Picciotti, corso dei Mille, via Roma, via
Cavour o via Emerico Amari. Coloro che invece
arriveranno da via Crispi diretti verso la Cala,
dovranno obbligatoriamente svoltare per via Cavour.
In via Tiro a Segno sarà istituito il senso unico da via
Archirafi in direzione di corso dei Mille. Previste anche
alcune postazioni di pronto soccorso e Protezione
civile che saranno sistemate lungo il Foro Italico e
nelle zone limitrofe. E venerdì, scatteranno divieti
nella zona di via Ficihidindia dove è prevista una
veglia di preghiera alle ore 21 sul terreno dove
sorgerà la nuova chiesa intitolata al martire
palermitano concesso alla Curia arcivescovile dall'
Agenzia nazionale dei beni confiscati alla mafia. A
Beatificazione Padre Puglisi
partire dalle 7 e sino a mezzanotte sarà vietato il
transito e non si potrà posteggiare in via Natale Carta,
dalle 18 il divieto di transito interesserà pure via
Fichidindia fra via Conciliazione e via Carta. (*gica*)
Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 285 di 362

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Gio 23/05/2013 Giornale di Sicilia (ed. Caltanissetta) Pagina 30
esposto. Agli ufficiali del comando si è affiancato anche il sindaco Fasulo
Favori per entrare gratis
Undici tenenti dei vigili
querelano il circo Orfei
Gli Orfei dissero infatti di aver
consegnato 200 biglietti omaggio
al comando. In procura le
foto di tutti i vigili sono state
depositate ma adesso sono gli
ufficiali a chiedere chiarezza.
liari”, le accuse si sono rimbalzate.
Ieri un nuovo capitolo. Undici
ufficiali del comando di polizia
municipale hanno deciso di
querelare i circensi. L'aspetto
inedito riguarda anche la presenza
del sindaco Angelo Fasu-
comando. Seguì la querela del
comandante Giuseppe Montana
e un'indagine tuttora aperta
dalla magistratura nel tentativo
di ricostruire con esattezza i fatti.
Gli Orfei dissero infatti di aver
consegnato 200 biglietti omag-
Fabrizio Parisi
... Querele e contro querele.
lotra i firmatari dell'esposto-denuncia
contro il circo Orfei.
Un'azione collettiva per dimostrareun
comportamento legio
al comando. Pochi giorni fa
un'altra svolta sulla vicenda. Le
foto di tutti i vigili urbani, ufficiali
e non, sono state consegnate
Velenie sospetti. L'indagine delcito e trasparente degli ufficiali. in procura. Lo scopo è ben chiala
procura e le difese d'ufficio Sono tutti tenenti. Claudio Vasro, ovvero fare visionare a San-
del comando. La querelle che sallo, gestore del circo, raccondraOrfei e Claudio Vassallo le fo-
coinvolge il circo Orfei, che ha tò al nostro giornale prima che to di tutti i vigili per scoprire chi
smontato la struttura, e i vigili era stato il comandante a pre- si è presentato per chiedere in-
urbani, si infittisce di un nuovo sentarsi insieme ai suoi familiagressi di favore per sé e i familia-
capitolo. Dopo le accuse diClauri, pretendendo anche un posto ri. Anche se il circo ha smontato
dio Vassallo, gestore del circo, di rilievo nel palco centrale. Do- i tendoni ed è andato via, la vi-
sulle presunte pretese di un po due giorni rettificò il tiro dicenda non è stata ancora defini-
“ufficiale dei vigili urbani di encendo che si trattava di un teta. E quest'ultimo atto ne è la
trare gratis insieme ai suoi faminente o un ufficiale dello stesso conferma. (*fap*)
... Si sono accusati a vicenda
davanti al presidente Paolo Fiore
e ai giudici Luca Solaini e Fabrizio
Molinari. Ieri mattina, a Palazzo
di giustizia, è andata in scena una
nuova udienza del processo che
vede come imputato l’imprenditore,
ed ex consigliere comunale,
Francesco Muncivì insieme ai fratelli
Giuseppe e Silvio Giorrannello.
Le accuse contestate dal pm
Onelio Dodero riguardano la presunta
infiltrazione d’imprese controllate
dai gruppi locali di stidda
e cosa nostratra i cantieri delcom-
plesso abitativo La Cittadella.
“Hoaccettato chele società guidate
dai fratelli Giorrannello lavorassero
per conto delle cooperative
impegnate alla Cittadella – ha ammesso
Franco Muncivì rispondendo
alle domande poste dai difensori
Flavio Sinatra e Antonio
Gagliano – perché ero intimorito.
Francesco Vella mi disse, durante
un incontro organizzato dai Giorrannello,
che se le loro società
non avessero avuto le autorizzazioni
per avviare i cantieri, nessuno
avrebbe lavorato”. Muncivì ha
sanità. Virgilio aveva assicurato 10 posti letto
descritto un sistema incentrato
su presunte pressioni che giungevano
non solo da cosa nostra ma
anche dalla stidda. “I lavori alla
società Rudeve – ha continuato –
vennero assegnati perché i responsabili
di quel gruppo si presentarono
insieme a Carmelo Fiorisi,
Enrico Maganuco e Franco
Morteo”. Diametralmente opposta
la versione fornita da Giuseppe
e Silvio Giorrannello. “A comandare
era solo ed esclusivamente
Franco Muncivì – hanno
detto – ci conosceva già prima dell’avvio
dei cantieri alla Cittadella.
Fu proprio lui a mandarci nella casa
di campagna della famiglia Emmanuello
per eseguire alcuni lavori
che non ci sono mai stati pagati”.
(*roc*)
piazza sant’agostino. Ambulanti sanzionati prima della celebrazione
«CASA NOSTRA». Il geometra accusa. «Vella mi impose quelle società» nicosia. Per il racket a Martorana condanna a 7 anni per Testa Camillo
... Il reparto di Malattie infettive
perde la sua autonomia. Almeno
da un punto di vista dei locali.
Il direttore sanitario dell’Asp,
Maurizio Vancheri, ha ordinato il
trasferimento dell’unità operativa,
diretta da Carmelo Baretti,
dal quarto al primo piano dello
stabileche ospita il presidio ospedaliero
«Vittorio Emanuele». Sarà
ospitato dall’unità operativa
complessa di Medicina, coordinata
dal direttore Vincenzo Catania.
Secondo il provvedimento di
Vancheri, la struttura di Malattie
infettive sarà dislocata in quattro
stanze ma secondo alcune indiscrezioni
le stanze sarebbero addirittura
tre, individuate nella sezione
maschile. Il management
dell’Azienda sanitaria provinciale
ha comunicato il trasferimento
ai vertici del presidio di via Palazzi.
“Il dirigente medico, Valeria
Cannizzo, ha già avuto disposizioni
– scrive il direttore Sanitario,
Vancheri – per mettere in essere
le procedure sanitarie attuative
di competenza”. La stessa
Cannizzo, raggiunta telefonicamente,
ha invece preferito non ri-
Beatificazione Padre Puglisi
30 Cronaca di Gela
Muncivì e Giorrannello
si accusano a vicenda
Unità Malattia infettive
trasferito in Medicina
e limitato in 4 stanze
lasciare nessuna comunicazione
escludendo un eventuale trasferimento
del reparto di Malattie infettive.
Sulla vicenda era intervenuto
il manager dell’Asp, Vittorio
Virgilio, assicurando “il reparto
di Malattie infettive non sarà declassato
e godrà di un incremento
di posti letto che da 8 passeranno
a 10”. Aveva risposto con queste
parole a Salvatore Di Caro,
presidente dell’associazione Late
(Libera associazione talassemici
emopatici), alla presenza delle
associazioni del comitato per lo
sviluppo dell’area gelese, coordinate
da Filippo Franzone, che
avevano organizzato un sit-in di
protesta all’ingresso dell’ospedale
di via Palazzi. Intanto sono stati
assunti due medici per Malattie
infettive e Talassemia. Infine,
tra i trasferimenti ordinati da
Vancheri, figura anche l’assegnazionedi
un locale che sarebbe stato
consegnato alla ditta incaricata
alla riqualificazione dell’ospedale.
Si tratta della stanza attigua
allaRisonanza magneticasarà destinata
all’archivio dei referti della
Radiologia. (*luma*)
... Si è concluso ieri, con una
condanna ed un'assoluzione, il
processo che vedeva imputati per
estorsione,alla ditta gelese di Martorana,
i due imprenditori capitini
Bartolomeo Testa Camillo ed
Enzo Farinella. Testa Camillo è
stato condannato a 7 anni e al pagamento
di una multa di 2.500 euro,
interdetto, in maniera perpetua,
dia pubblici uffici e per i 6 anni
in cui sconterà gli verrà sospesa
la patria potestà. È stato assolto invece
Enzo Farinella. Il collegio penale
del Tribunale di Nicosia ha
club service. Bilancio di un anno di attività
Il «caminetto» rotariano
apre al mondo giovanile
... Il Rotary ha rinnovato la
classica riunione “Caminetto”,
puntando le proprie attenzioni
sull’attività svolta dai soci più
giovani di età. Il presidente dei
rotariani, Nunzio Alecci, in
compagnia di Pino Morselli, delegato
per il Rotaract, ha invitato
degli esponenti del Rotaract
presieduto da Giulia Grech e
dell’Interact di Letizia Cataldo.
La riunione ha permesso di illustrare
ai soci il bilancio dell’anno
sociale, che ha permesso ai
giovani di approfondire tematiche
ludiche, sociali e solidali. Significativo
l’intrattenimento
I giovani di Rotar Act e InterAct. foto maganuco
festeggiata
santa rita
multati
otto fiorai
agli anziani della casa di ospitalità
“Antonietta Aldisio” e la
campagna sulla contraccezione
e la prevenzioni delle malattie
sessuali effettuate con i liceali
dello scientifico Elio Vittorini
e delle scienze umane. “Gli
eventi promossi hanno seguito
i principi che ispirano il Rotaract
– spiega Giulia Grech - impegnandoci
in diverse attività.
Un percorso intenso e importante
non solo per i destinatari.
In diverse occasioni mi sono
commossa, come con una donna
anziana della casa Aldisio”.
(*luma*)
© La riproduzione e la utilizzazione degli articoli e degli altri materiali pubblicati nel presente giornale sono espressamente riservate
... Santa Rita, fede, festa e otto
multe per i fiorai presenti. E’ questo
il quadro generale di quanto
accaduto ieri durante i festeggiamenti
nella piazza antistante il
convento agostiniano della Santa
delle cose impossibili. Amara
sorpresa per i fiorai, che poco
prima della celebrazione eucaristica
sono stati multati con una
Imprenditore denuncia
un’estorsione a Cerami
quindi accolto solo in parte le richieste
del pm della Dda nissena
Onelio Diodero,che aveva concluso
la sua requisitoria chiedendo la
condanna di Testa Camillo, che
per il pm avrebbe anche favorito
la latitanza di Daniele Emanuello,
a 9 anni e 7 mesi di reclusione e 9
mila euro di multa, oltre alla trasmissione
degli atti alla Procura di
Nicosiaper il reato di calunnia. Testa
Camillo era stato arrestato a
novembre del 2011 dopo che l'imprenditore
impegnato nei lavori
di realizzazione della strada di col-
... Ci saranno anche i giovani
della chiesa Santa Lucia alla beatificazione
di padre don Pino
Puglisi sabato prossimo a Palermo.
Dal quartiere Scavone a
Brancaccio una linea comune
collegai giovani dei due quartieri,
avvolti da stereotipi e spesso
luoghi comuni. I giovani della
parrocchia Santa Lucia con la
loro presenza il 25 maggio a Palermo,
vogliono diventare il
simbolo del riscatto sociale in
due quartieri difficili della Sicilia.
«Proprio quel giorno - si legge
in un comunicato - il gruppo
scout Agesci Gela 5, che ha dedicato
la sezione proprio a Padre
Pino, alla cui azione educativa
si ispira, parteciperà a questo
speciale evento con una delegazione
di giovani esploratori della
parrocchia Santa Lucia» di
Scavone. Dopo la cerimonia, il
gruppo scout sarà ospite presso
il «Centro Padre Nostro» di
Brancaccio, fondato da padre
Pino, per un confronto tra quartieri
ad alto condizionamento
mafioso. (*fap*)
ammenda di 168 euro perché occupavano
abusivamente il suolo
pubblico. Una nota negativa a
cui i comunque commercianti
non hanno badato. I fedeli, accorsi
numerosi, hanno riempito piazza
Sant’Agostino aspettando la
tradizionale benedizione delle
rose dopo la messa dedicata a
Santa Rita. (*GICO*) foto costanza
legamentoCerami - Capizzi lo aveva
denunciato. Secondo le accuse
Testa Camillo avrebbe chiesto il
pizzo alla ditta Martorana e "consigliato"
all'amministratore di rivolgersi
a lui per le forniture di materiale
lapideo e calcestruzzo.
L'imprenditore,parte civile al processo,
come confermata dal collaboratore
Carmelo Billizzi, sarebbe
stato avvicinato nella sua città,
a Gela, da un uomo organico alla
famiglia degli Emanuello che gli
avrebbe fatto il nome di Testa Camillo.
Per il pagamento sarebbero
state utilizzate una fattura falsa e
altre due gonfiate. Gli accordi per
il nolo dei mezzi prevedevano un
pagamento di 5.500 euro mensili
mentre l'imprenditore pagava circa
2.500 euro in più al mese. (*CPU*)
palermo. Scout ospedale. Incidente
Don Puglisi
diventa beato
Scavone
sarà presente
Giornale di Sicilia
Giovedì 23 Maggio 2013
Fuori pericolo
il centauro
ferito
gravemente
... È stato dimesso dal reparto
di Rianimazione, Simone D. S., lo
scooterista di 17 anni rimasto gravemente
ferito in unincidente stradale.
A seguito dello scontro frontale
contro una Mercedes classe A,
avvenuto negliscorsi giorni nel rione
periferico di Settefarine, era stato
intubato e sottoposto a un delicato
intervento chirurgico. I medici
gli avevano asportato la milza e
uno dei reni. I soccorsi giunti tempestivamente
sul luogo dell’incidente
e la prontezza dei medici
che hanno allestito la sala operatoria,
hanno agevolato la ripresa del
giovane. Nove ore dopo essere stato
sottoposto all’ intervento chirurgico
il diciassettenne respirava autonomamente.
Rimane invece nel
reparto di Rianimazione, Andrea
Messana di 19 anni, il conducente
della Fiat Punto che due settimane
fa si è reso protagonista di un altro
incidente stradale. La Fiat Punto
che guidava ha finito la sua corsa
contro una Fiat Tipo, sulla ss
115, alle porte della città. A seguito
del violento impatto gli è stata
asportata la milza. (*luma*)
Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 286 di 362

Gio 23/05/2013 Giornale di Sicilia (ed. Caltanissetta) Pagina 30
palermo. Scout.
Don Puglisi diventa beato Scavone sarà presente
Ci saranno anche i giovani della chiesa Santa Lucia
alla beatificazione di padre don Pino Puglisi sabato
prossimo a Palermo. Dal quartiere Scavone a
Brancaccio una linea comune collega i giovani dei
due quartieri, avvolti da stereotipi e spesso luoghi
comuni. I giovani della parrocchia Santa Lucia con la
loro presenza il 25 maggio a Palermo, vogliono
diventare il simbolo del riscatto sociale in due quartieri
difficili della Sicilia. Proprio quel giorno - si legge in un
comunicato - il gruppo scout Agesci Gela 5, che ha
dedicato la sezione proprio a Padre Pino, alla cui
azione educativa si ispira, parteciperà a questo
speciale evento con una delegazione di giovani
esploratori della parrocchia Santa Luciadi Scavone.
Dopo la cerimonia, il gruppo scout sarà ospite presso
il Centro Padre Nostrodi Brancaccio, fondato da
padre Pino, per un confronto tra quartieri ad alto
condizionamento mafioso. (*fap*)
Beatificazione Padre Puglisi
Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 287 di 362

.
Gio 23/05/2013 Il Quotidiano della Calabria (ed. Vibo
Giovedì 23 maggio 2013
schiudono la via alla meditazione
sulla persecuzione a
causa della giustizia e sul
martirio. Nel campo-scuola
del 1988, ispirandosi alle
beatitudini evangeliche, ricordava
ai ragazzi l'esempio
luminoso di padre Massimiliano
Kolbe, «esempio del
rapporto di amore con Gesù e
per l'umanità»: «Il suo era un
amore al di sopra della sua
stessa vita. Amava gli altri
piùdella vita,comein uncerto
senso Gesù Cristo», sottolinea
Francesco Deliziosi.
Attingendo ai propri ricordi
ci dice a proposito del martirio:
«Per gli ultimi mesi posso
riferire della sua consapevolezza
del rischio della sua
vita, espressa con frasi e battute
in diversi episodi. Ci aveva
allontanato volutamente
dallasua casanelle oreserali
per non esporre anche i parrocchiani
e gli amici al fuoco
dei killer. Fece da “paraful -
mine”salvando gli altri».
“Sentendo” l'avvicinarsi
dell'ora fatale, indugia più
spesso a riflettere sulla morte,
vista come possibile conseguenza
dell'autenticità
della vita cristiana:
«È difficilissimo morire
per un amico, ma morire per
dei nemici è ancora più difficile.
Cristo però è morto per
noi quando noi eravamo ancora
suoi nemici. Dio ci rimane
sempre accanto, è la costanza
dell'amore fino all'estremo
limite, anzi, senza limiti.
Ecco il motivo della nostra
gioia».
“Sente” la morte, ne conosce
il perché, ma non pensa
neppure un istante di essere
un eroe, semplicemente perché
la sua azione pastorale è
esclusivamente pregnante
di spessore evangelico:
l’amore di Dio e del prossimo,
la disponibilità aldono totale
e l’abbandono fiducioso a
Dio, frutto della fedeltà quotidianaalministerosacerdotale.
Ecco perché la sua morte,
radicata nell'amore evangelico
per i parrocchiani, ha
9efvTXnrPReHEpX4uSpvZTNgZo6dYAtDTcxeyIIGSP6HWMPHe4dQf1rB7vLVgbGjNRfkuBJG3yFzY4eb4Q+01xyL53/ARLmv5blg8tiUZvE=
in sé qualcosa di diverso e di
fecondo per il futuro della
Chiesa palermitana e siciliana:
la esorta a seguire l’esem -
pio del suo sacerdote eliminatodallamafiaperchéfedele
al suo ministero.
ARDENTE APOSTOLO CHE
UMANIZZA ED EVANGELIZZA
Sipuò direcheil suoministero
sacerdotale poggi su una
sorta di tripode: la Parola, le
parole, i fatti: la prima gli illumina
la vita; con le seconde
forma le coscienze; con i fatti
(incluso il martirio) modella
la propria vita facendone un
capolavoro di fede e di dignità
umana. La capacità di tener
sempre insieme, in un raro
equilibrio, le parole e i fatti,nasce
inluida questosemplice
e indispensabile dettaglio:
un amore senza limiti
per il Signore, il quale ebbe
un amore così grande da incarnarsi
per noi per redimer-
ci. Riconoscendo in lui il vertice
della vita, soprattutto il
compimento dell’amore; trova
naturale e degno seguirlo
e nel suo nome umanizzare
ed evangelizzare, lasciandosi
persino spezzare il corpo e
dissanguare. Lo sguardo generale
sul suo ministero sacerdotale
ci porta al centro
del nesso tra l’umanizzazio -
ne e l’evangelizzazione: grazie
all’educazione l’uomo
realizza se stesso e valorizza
al massimo, mentre li assimila,
i valori assoluti ed immortali.
Don Pino ha ben chiaro in
mente il bisogno di ripristinare
il volto umano della comunità
per giungere a una
dimensione diffusa della
condivisione dei valori evangelici.
Il suo obiettivo pastorale
in ambito sociale si traduce
in un’evangelizzazione
a tutto campo, con un’atten -
zione preferenziale ai ragaz-
Valentia)
Primo piano
Nelle sue omelie si rivolgeva
così ai mafiosi: «Vorrei conoscervi
e sapere perché ostacolate
chi educa i bambini alla legalità»
zi, agli adolescenti, alle coppie
giovani. Da quell’educa -
tore nato che è s’impegna
nell'opera di prevenzione da
ogni forma di degrado morale
e sociale, ma soprattutto
da quella provocata dalla
mafia, dalla mentalità mafiosa,
da tuttociò che insidia,
inganna, seduce, plagia e
rende schiava la gioventù.
Mentre non dispera di ricondurre
sulla giusta via chi è
già irretito dalla mafia, si
batte per tenere lontano i
bambini che vivono per strada
e che considerano i mafiosi
gente “di rispetto”, addirittura
degli idoli. Coinvolgendoli
in attività e giochi, fa capire
loro che per ottenere rispetto
dagli altri non è necessario
essere dei criminali,
ma basta semplicemente
professare delle idee buone e
pulite. Così riesce a toglierli
dalla strada e con ciò dimostra
a chiunque che la malavita,
l’arroganza, la prepotenza
e la violenza si battono
con l’educazione e l’evange -
lizzazione. La certezza della
necessità dell'azione educativa
rivolta ai più piccoli costituisce
la dimensione di base
di ogni compito che egli avverte
come urgente e necessario
nella sua qualità di apostolo
di Cristo.
Durante le sue omelie
spesso e con voce ferma si rivolge
ai mafiosi: «Parliamone,
spieghiamoci, vorrei conoscervi
e sapere i motivi che
vi spingono a ostacolare chi
tenta di aiutare ed educare i
vostri bambini alla legalità,
al rispetto reciproco, ai valori
della cultura e dello studio».
Nelle sue omelie contro
la mafia spesso conclude con
una frase di San Paolo: «Se
Dio è con noi, chi sarà contro
di noi?» (Rom 8,31).
La fermezza, coniugata
con dolcezza, modestia ed
umiltà, è una delle sue “ar -
mi”chelo contraddistinguono
fin dalla giovinezza, trascorsa
a Romagnolo, un
quartiere che confina con
Brancaccio. Poi ha il dono
(che, comunque, coltiva ed
educa) di coinvolgere il prossimo,
di comunicare in modo
efficace, come in effetti fece
in trent’anni di sacerdozio.
«Emanava fascino, con
quel suo modo di parlare accattivante
- ricorda Giovanni
Mura, un giovane medico
che per anni era stato a contatto
con lui -. Eppure, quando
si arrabbiava diveniva
rosso ed era capace di battersifino
allostremo perimporre
le sue idee. E si era dovuto
confrontare duramente due
anni addietro quando, appe-
na arrivato a Brancaccio,
aveva dovuto controbattere
alle richieste di dar vita ad
una festa grande e dispendiosa
in onore del santo. Lui
aveva messo alla porta quegli
uomini ritenendo scandaloso
che in un quartiere così
povero fosse possibile pensare
a sperperare tanto denaro
in inutili luminarie e in rumorosi
fuochi pirotecnici».
Il comportamento di don
Pino è l'esempio di un cristianesimo
sentito, vissuto ed
agito con quella radicalità
delle scelte che rende differenti
i corsi delle
vicende umane,
perché trae ispirazionedall'attuazionerigorosa,
intelligente e
puntuale dei
cardini della
dottrina sociale
della Chiesa.
Lo dimostra
l'attenzione
scrupolosa riservata
all’os -
servanza dei
precetti racchiusi
in due significativido-
cumenti del
tempo: “Chiesa
italiana e Mezzogiorno.Sviluppo
nella solidarietà”
(1989) e
“Educare alla legalità”
(1991).
Suggerimenti e
indicazioni di
questi forti e significativi
testi
dei vescovi italiani
acquistano
forza e rilievo ancora maggiori
con le parole tremende
e profetiche di Giovanni Paolo
II del 9 maggio 1993 nella
Valle deiTempli adAgrigento:
«Convertitevi, un giorno
arriverà il giudizio di Dio!».
Grazie a questo intervento e
al martirio di don Pino si arriva
all'uso - in merito al nodo
della legalità - delle parole come
peccato, giudizio di Dio,
Maligno, martirio. Tra mafia
e Vangelo c’è incompatibilità
assoluta e lo è in quanto
intrinsecaalla mafiapermotivazioni,
finalità, mezzi adoperati.
«La mafia - scrivono i Vescovi
siciliani in un altro documento
(1994) - appartiene,
senza possibilità di eccezione,
al regno del peccato e fa
dei suoi operatori altrettanti
operai del Maligno. Per questa
ragione tutti coloro che,
in qualsiasi modo deliberatamente,
fanno parte della mafia
o a essa aderiscono o pongono
atti di connivenza con
Tribunale di Crotone
Esec. Imm. n. 41/12 R.G.E.
G.E. Dott. Francesco Murgo
In Crotone, loc. Passovecchio, via Avogadro, piena ed intera proprietà
di:
- Lotto uno: capannone industriale di mq 6.000 con annessa
palazzina uffici ed altre opere accessorie estesi su sup. tot. mq
17.741 ca con ulteriore potenzialità edificatoria.
- Lotto due: capannone industriale di mq 3.000 con annessa
palazzina uffici ed altre opere accessorie estesi su sup. tot. mq
20.075 ca con ulteriore potenzialità edificatoria.
Vendita senza incanto 03.07.2013 ore 12 presso la Sala delle
Pubbliche Udienze del Tribunale di Crotone, Via Vittorio Veneto
snc - Palazzo di Giustizia.
Prezzo base Lotto uno Euro 3.240.000,00; Lotto due Euro
1.845.000,00 con offerte in aumento in caso di gara Euro 5.000,00
per ciascun lotto.
Presentare offerte entro h. 12 del giorno precedente la vendita
presso la Cancelleria del Tribunale di Crotone, Via Vittorio Veneto
snc - Palazzo di Giustizia.
Data eventuale vendita con incanto 10.07.2013 alle ore 12 presso
suddetto Tribunale, con rilanci minimi Euro 5.000,00 per ciascun
lotto.
Maggiori informazioni in Cancelleria, Custode Giudiziario Avv.
Cinzia Filippone Tel. e Fax 0962/22849, siti www.asteannunci.it e
www.asteavvisi.it
Contrastò
le eccessive
spese
per la festa
patr onale
9
essa, debbono sapere di essere
e di vivere in insanabile opposizione
al Vangelo di Gesù
Cristo e, per conseguenza, di
essere fuori della comunione
della sua Chiesa».
Per contro essi propongono
il modello di azione pastorale
di don Puglisia tutti i sacerdoti,
ai quali rammentano
le costanti del parroco
martire: «Bisogna costruire
una Chiesa viva, fatta di credenti
più che di praticanti»;
«occorre una pastorale d'insieme
sul territorio»; bisogna
«purificare tutte le
espressioni della
devozione popolare,rianimando
di valori
cristiani le processioni,sciogliendo
comitati
di festa religiosa
dove prevale l'interesseeconomico»
e «vigilare
affinché si eviti
ogni possibile
collateralismo
tra realtà ecclesiali
ed uomini e
partiti politici»;
occorre «rende-
re in ogni modo
protagonisti i
poveri, evitando
ogni forma di
marginalità ed
emarginazio -
ne». La resistenza
alla mafia si
gioca certo sul
piano civile, ma
prima ancora si
attua agendo
sulla fede e la coscienza
dei cre-
denti.
Neconsegueche pertuttiè
imperativo “vivere” l’inelu -
dibilità della formazione di
un’autentica coscienza sociale
come parte integrante
dell'evangelizzazione e dell'impegno
pastorale.
PER CONCLUDERE
L'incontro con don Pino, coraggioso
apostolo della fedeamore,
scava un solco nella
coscienza di ogni discepolo
di Cristo Gesù e dà la consapevolezza
che anchela pastorale
coraggiosa epacifica deve
incidere in profondità.
Non è la lotta contro la mafia
la parola profetica di don Pino,
ma è la sua pienezza sacerdotale,
il suo intrepido
annuncio della salvezza, la
sua proposta educativa. A
tutti addita il «cammino di
fratellanza», oggi invocato
da papa Francesco, perché è
davvero degno dell'uomo.
* arcivescovo di Catanzaro-
Squillace
Pagina 8-9
Pubblicato anche in: Il Quotidiano della Calabria, Il Quotidiano della Calabria (ed. Catanzaro), Il Quotidiano della Calabria (ed. Cosenza)
Beatificazione Padre Puglisi
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Gio 23/05/2013 Il Quotidiano della Calabria (ed. Vibo
Valentia)
Pagina 8-9
Pubblicato anche in: Il Quotidiano della Calabria, Il Quotidiano della Calabria (ed. Catanzaro), Il Quotidiano della Calabria (ed. Cosenza)
Nelle sue omelie si rivolgeva così ai mafiosi:
«Vorrei conoscervi e sapere perché ostacolate chi
educa i bambini alla legalità»
zi, agli adolescenti, alle coppie giovani. Da quell'
educatore nato che è s' impegna nell' opera di
prevenzione da ogniforma di degradomorale e
sociale, ma soprattutto da quella provocata dalla
mafia, dalla mentalità mafiosa, da tuttociòcheinsidia,
inganna, seduce, plagia e rende schiava la gioventù.
Mentre non dispera di ricondurre sulla giusta via chi è
già irretito dalla mafia, si batte per tenere lontano i
bambini che vivono per strada e che considerano i
mafiosi gente "dirispetto", addirittura degli idoli.
Coinvolgendoli inattività e giochi, fa capire loro che
per ottenere rispetto daglialtrinon ènecessario essere
dei criminali, ma basta semplicemente professare
delle idee buone e pulite. Così riesce a toglierli dalla
strada e con ciò dimostra a chiunque che la malavita,
l' arroganza, la prepotenza e la violenza si battono
con l' educazione e l' evangelizzazione. La certezza
della necessità dell' azione educativa rivolta ai più
piccoli costituisce la dimensione
dibasediognicompitocheegliavverte come urgente e
necessarionella sua qualitàdiapostolo di Cristo.
Durante le sue omelie spesso e con voce ferma si
rivolge ai mafiosi: «Parliamone, spieghiamoci, vorrei
conoscervie sapere imotivi che vi spingono a
ostacolare chi tenta di aiutare ed educare i vostri
bambini alla legalità, al rispetto reciproco, ai valori
della cultura e dello studio». Nelle sue omelie contro
la mafia spesso conclude con una frase di San Paolo:
«Se Dio è con noi, chi sarà contro di noi?» (Rom
8,31). La fermezza, coniugata con dolcezza, modestia
ed umiltà, è una delle sue "armi" che lo
contraddistinguono fin dalla giovinezza, trascorsa a
Romagnolo, un quartiere che confina con Brancaccio.
Poi ha il dono (che, comunque, coltiva ed educa) di
coinvolgere il prossimo, di comunicareinmodo
efficace, come in effetti fece in trent' anni di
sacerdozio. «Emanava fascino, con quel suo modo di
parlare accattivante-ricordaGiovanni Mura, un
giovane medico che per anni era stato a contatto con
lui -. Eppure, quando si arrabbiava diveniva rosso
edera capace dibattersi fino allo stremo per imporre le
sue idee. E si era dovuto confrontare duramente due
anni addietro quando, appe na arrivato a Brancaccio,
aveva dovuto controbattere alle richieste di dar vita ad
Beatificazione Padre Puglisi
una festa grande e dispendiosa in onore del santo.
Lui aveva messo alla porta quegli uomini ritenendo
scandalosocheinunquartierecosì povero fosse
p o s s i b i l e p e n s a r e a
sperperaretantodenaroininutililuminarieeinrumorosifuo
chipirotecnici». Il comportamento di don Pinoèl'
esempio diun cristianesimo sentito, vissuto ed agito
con quella radicalità delle scelte che rende differenti i
corsi delle vicende umane, perché trae ispirazione
dall' attuazione rigorosa, intelligente e puntuale dei
cardini della dottrina sociale della Chiesa. Lo dimostra
l' attenzione scrupolosa riservata all' osservanza dei
precetti racchiusi in due si cumenti del tempo: "Chiesa
italianaeMezzogiorno. Sviluppo nella solidarietà"
(1989) e "Educare alla legalità" (1991). Suggerimenti
e indicazioni di questi forti e significativi testi dei
vescovi italiani acquistano forza e rilievo ancora
maggiori con le parole tremende e profetiche di
Giovanni Paolo II del 9 maggio 1993 nella Valle dei
Templi ad Agrigento: «Convertitevi, un giorno arriverà
il giudizio di Dio!». Grazie a questo intervento e al
martirio di don Pino si arrivaall' uso-inmeritoalnodo
dellalegalità-delleparolecome peccato, giudizio di Dio,
Maligno, martirio. Tra mafia eVangeloc'
èincompatibilità assoluta e lo è in quanto intrinseca
alla mafiaper motivazioni, finalità, mezziadoperati.
«La mafia - scrivono i Vescovi siciliani in un altro
documento(1994)-appartiene, senza possibilità di
eccezione, al regno del peccato e fa dei suoi operatori
altrettanti operai del Maligno. Per questa ragione tutti
coloro che, inqualsiasimododeliberatamente, fanno
parte della mafia o a essa aderiscono o pongono atti
di connivenza con essa, debbono sapere di esseree
divivereininsanabileopposizione al Vangelo di Gesù
Cristo e, per conseguenza, di
esserefuoridellacomunione della sua Chiesa». Per
contro essi propongono il modello di azione pastorale
di don Puglisi a tutti i sacerdoti, ai quali rammentano
le costanti del parroco martire: «Bisogna costruire una
Chiesa viva, fatta di credenti più che di praticanti»;
«occorre una pastorale d' insieme sul territorio»;
bisogna «purificare tutte le espressioni della
devozione popolare, rianimando di valori cristiani le
processioni, sciogliendo comitati di festa religiosa
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Gio 23/05/2013 Il Quotidiano della Calabria (ed. Vibo
Valentia)
Pagina 8-9
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doveprevalel' interesse economico» e «vigilare
affinché si eviti ogni possibile collateralismo tra realtà
ecclesiali ed uomini e partiti politici»; re in ogni modo
protagonisti i poveri, evitando ogni forma di
marginalità ed emarginazione». La resistenza alla
mafia si gioca certo sul piano civile, ma prima ancora
si attua agendo sulla fede e la coscienza dei cre
denti. Neconseguecheper tutti è imperativo "vivere" l'
ineludibilità della formazione di un' autentica
coscienza sociale come parte integrante dell'
evangelizzazione e dell' impegnopastorale. L' incontro
con don Pino, coraggioso apostolo della fedeamore,
scava un solco nella coscienza di ogni discepolo di
Cristo Gesù e dà la consapevolezza che
anchelapastorale coraggiosa epacifica deve incidere
in profondità. Non è la lotta contro la mafia la parola
profetica di don Pino, ma è la sua pienezza
sacerdotale, il suo intrepido annuncio della salvezza,
la sua proposta educativa. A tutti addita il «cammino
di fratellanza», oggi invocato da papa Francesco,
perché è davvero degno dell' uomo. *
arcivescovodiCatanzaroSquillace.
Beatificazione Padre Puglisi
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Gio 23/05/2013 Il Quotidiano della Calabria (ed. Vibo
8 Primo piano
Giovedì 23 maggio 2013
Don Puglisi Beato
Sarà beatificato sabato 25 maggio
il sacerdote siciliano ucciso dalla mafia
Morire da martire
per fede e amore
Operò per allontanare i giovani dalla malavita
nel rischioso quartiere palermitano Brancaccio
SABATO 25 maggio don Pino
Puglisi, il sacerdote palermitano
ucciso per mano
della mafia il 15 settembre
1993, sarà beatificato. Pubblichiamo
in esclusiva per il
Quotidiano della Calabria
una riflessione sulla figura
di Puglisi scritta dall’arcive -
scovo di Catanzaro-Squillace,
monsignor Vincenzo
Bertolone, postulatore della
causa.
*di mons. VINCENZO
BERTOLONE
«FEDE non è sapere/ che l'altro
esiste,/ è vivere dentro di
lui/ calore nelle sue vene,/ sogno
nei suoi pensieri./ Qui
aggirarsi, dormendo/ in lui
destarsi»: sono le bellissime
parole di Graziella Romano,
poetessa, scrittrice e autrice
di aforismi, desunte dalla silloge
Giovane è il tempo (Einaudi,
1974).
Beh, credere è anche un po’
sapere e un po’ dovere, ma è
soprattutto vivere dentro
l'altro, dimorare nelsuo cuore,
leggere e condividerne il
pensiero, addirittura
sognarlo
nella consapevolezza
che «anche
dormendo, il
cuore veglia» (Ct
5, 2) e batte d'amore.
Sì, la fede è
«sorella dell'amore»,
come
scrisse il cardinale
Ravasi nel
“Mattutino”del 2
aprile 2007: «La
fede, se è vera, se
è reale - ha spiegatoulteriormente
Benedetto
XVI in una delle
Catechesi del
mercoledì -, diventa
amore, diventa
carità, si
esprime nella carità.
Una fede
senza carità, senza
questo frutto,
non sarebbe vera
fede» (26 novembre
2008).
Una “beata”in -
carnazione di
queste due “sorelle” teologa -
li ci viene offerta oggi, nel
contesto dell’Anno della fede,
dalla parabola umana di
don Giuseppe Puglisi, detto
padre Pino, assassinato dalla
mafia il 15 settembre
1993. La sua testimonianza
di fede nella potenza
dell’amore favibrare l’anima
di speranza: l’amore è più
forte dell’odio e della morte.
È necessario ribadirlo con
la chiarezza e l’umiltà proprie
di Benedetto XVI: «Solo
nell’amore consiste la pienezza
dell'uomo» (17 ottobre
2012). Le trasformazioni in
atto mostrano alcune forme
9efvTXnrPReHEpX4uSpvZTNgZo6dYAtDTcxeyIIGSP6HWMPHe4dQf1rB7vLVgbGjNRfkuBJG3yFzY4eb4Q+01xyL53/ARLmviJSj8Q1NT08=
Giustiziato
davanti a casa
nel giorno
del 56º
compleanno
di barbarie cheinvece vengono
spacciate per «conquiste
di civiltà»: la fede afferma
che non c'è vera umanità se
non nei luoghi, nei gesti, nei
tempi e nelle forme in cui
l’uomo è animato dall’amore
che viene da Dio, si esprime
come dono, si manifesta in
relazioni ricche di amore, di
compassione, di attenzione e
di servizio disinteressato
verso l'altro. Dove c'è malavita,
prepotenza, possesso,
sfruttamento, mercificazione
dell’altro, l’arroganza
dell’io chiuso in se stesso,
l’uomo viene impoverito, degradato,
sfigurato. La fede
invece, operosa nella carità e
forte nella speranza, non limita
la vita, ma la umanizza,
anzi la rende magnificamente
ed orgogliosamente umana.
«La fede, che prende coscienza
dell’amore di Dio, rivelatosi
nel cuore trafitto di
Gesù sulla croce, suscita a
sua volta amore. Esso è la luce
- in fondo l’unica - che rischiara
sempre di nuovo un
mondo buio e ci dà il coraggio
di vivere e di agire» (Deus caritas
est, 39).
Ecco la sua meraviglia:
ci mostra
«il Dio che
ha dato suo Figliopernoiesuscita
così in noi
la vittoriosa certezza
che è proprio
vero: Dio è
amore! Tutto
ciò ci fa capire
come il principaleatteggiamentodistintivo
dei cristiani
sia «l’amore
fondato sulla fe-
de e da essa plasmato»
(ivi, 7).
Proprio questo
è il segno distintivo
di don
Pino Puglisi.
Conquistato
dall'amore di
Cristo e mosso
da questo amore
- «l’amore del
Cristo ci spinge»
(2 Cor 5,14) -
, si è aperto in
modo profondo e concreto all'amore
per il prossimo, in
una terra bisognosa di coraggiosi
testimoni e tenaci
“costruttori” di una comunità
più solidale, giusta, cristiana.
Tale atteggiamento
gli sgorgava dalla coscienza
di essere amato, perdonato e
addirittura servito, lui stesso,
da Cristo che si è chinato a
lavare i piedi degli apostoli e
ha donato se stesso sulla croce
per attirare l’umanità
nell’amore di Dio.
In questa cornice desidero
allora tratteggiare don Pino
e tentare di mostrare l'attualità
della sua testimonianza
per chiunque intenda coniugare
il binomio fede-amore.
LA VITA
Don Pino nasce il 15 settembre
1937 a Brancaccio, quartiere
periferico di Palermo,
da una modesta famiglia (il
padre calzolaio e la madre
sarta). Nel 1953, a 16 anni,
entranel seminariopalermitano
da doveesce sacerdote il
2 luglio 1960, ordinato dal
cardinale Ernesto Ruffini.
Nel 1961 viene nominato
vicario cooperatorepresso la
parrocchia del Santissimo
Salvatore nella borgata di
Settecannoli, limitrofa a
Brancaccio, e successivamente
rettore della chiesa di
San Giovanni dei Lebbrosi.
Nel 1963 è nominato cappellano
dell’orfanotrofio
Roosevelt e vicario nella parrocchia
Maria Santissima
Assunta a Valdesi, borgata
marinara di Palermo. In questo
periodo in lui comincia al
espletarsi l’attività educativa
dei giovani.
Il primo ottobre 1970 viene
nominato parroco a Godrano,
paesino della provincia,
dove è in atto una feroce lotta
tra due famiglie mafiose, ma
l’opera di evangelizzazione
del nuovo parroco fa riconciliare
le fazioni. Rimarrà a Godrano
fino al 31 luglio 1978.
Da quella data e fino al 1990
gli vengono affidati diversi
incarichi: prorettore del Seminario
minore di Palermo,
direttore del Centro diocesano
vocazioni, responsabile
del Centro regionale vocazioni
e membro del Consiglio
nazionale. Inoltre insegna
matematica e religione nelle
scuole medie statali ed è animatore
di diverse realtà e movimenti,
tra i quali l’Azione
cattolica e la Fuci.
Il 29 settembre 1990 viene
nominato parroco a San Gaetano,
nel quartiere di Brancaccio,
che è zona esclusiva
della cosca mafiosa dei fratelli
Graviano, legati alla famiglia
del boss Leoluca Bagarella.
Il 29 gennaio 1993 inaugura
a Brancaccio il Centro
“Padre Nostro”per la promozione
umana e l'evangelizzazione,
e il 15 settembre dello
stesso anno, giorno del suo
56esimocompleanno, èvittima
dell'esecuzione mafiosa
davanti al portone di casa, in
piazza Anita Garibaldi: qualcuno
lo chiama e lui si volta,
mentre qualcun altro avvicinatosi
silenziosamente alle
spalle gli esplode un colpo di
7.65 alla nuca che lo uccide. I
funerali si svolgono il 17 settembre.
Sulla sua tomba, nel
Cimitero di Sant'Orsola, viene
inciso: “Nessuno ha un
amore più grande di questo:
dare la vita per i propri amici”(Gv
15,13).
Valentia)
Accanto e in pagina
immagini di don
Pino Puglisi; nella
foto piccola qui sotto
a destra padre
Kolbe
Il 28 giugno2012 papa Benedetto
XVI concede la promulgazione
del decreto di
beatificazione per il martirio
«in odio alla fede». Il 15 settembre
dello stesso anno il
cardinalePaolo Romeo,arcivescovo
di Palermo, annuncia
che don Pino sarà beatificato
il 25 maggio 2013. Il 15
aprile scorso, dopo la ricognizione
canonica, il suo corpo
viene traslato nella cattedrale
palermitana.
MITE TESTIMONE
DELLA FEDE-AMORE
Le due “sorelle”: fede e amore
sono quanto mai esigenti
perché sgorgano dall'onnipotenza
d’amore (cfr. 1 Gv
4,8.12). Quest’onnipotenza,
con l’evento dell'incarnazione,
si configura nella persona
del Cristo come l’amore
onnipotente e l’uomo-icona
immagine somigliantissima
di Dio (cfr. Gen 1,26; 9,6;
Sap 2,23), diventa l’uomo-fi -
glio, consorte della natura
divina (cfr. 2 Pt 1,4). La sua
fede, passando attraverso
l’amore cristico (cfr. Gal 5,6),
cioè quell'amore il cui germe
è ormai impiantato nella
struttura d’esseredella creatura
umana. Per questo, «se
vogliamo essere discepoli di
Cristo - scrive don Pino nella
sua relazione intitolata Testimoni
della speranza, in occasione
del 42esimo Convegno
nazionale della “Presen -
za del Vangelo”, svoltosi a
Trento dal 22 al 29 agosto
1991 -, dobbiamo diventare
testimoni», alimentando costantemente
il desiderio di
essere per luie partecipare al
dinamismo del suoamore, di
vivere in una comunione
sempre più profonda e perfetta
con lui, di avere una fame
e sete di lui, fino a diventare
trasparenza della sua presenza:
«Il testimone deve infondere
speranza, mostrando - insieme
all'annunziodella presenza
del Signore che ama -
fiducia e donando fiducia…,
facendo comprendere che la
vita vale se donata, la vita vale
non se riceviamo, ma se
diamo, seguendo l’esempio
Cristo che ha donato la sua vita,
e quindi spingendoci verso
un futuro di amore e di servizio.
(…) Testimone della
speranza è colui che, attraverso
la propria vita, cerca di
lasciar trasparire la presenza
di Colui che è
la sua speranza,
la speranza - in
assoluto - in un
amore che cerca
l’unione definitiva
con l’amato. E
intanto il testimone
gli manifesta
questo amore
nel servizio a
lui, visto presente
nella Parola e
nel sacramento,
nella comunità e
in ogni singolo
uomo, specialmente
nel più po-
vero, finché si
compia per tutti
il suo Regno e lui
sia tutto in tutti.
Il testimone manifesta,insomma,
quel desiderio
ardente di un
amore che ha fame
della presenza
del Signore».
La sua vita è
un’appassiona -
ta narrazione di
questa presenza. Sorprende
per la sua pregnanza spirituale
e affascina la componenteumana.È
uomodifede
forte e di preghiera intensa,
sacerdote innamorato della
Parola, pastore premuroso,
disponibile, dimentico di sé
pur nella consapevolezza di
poter incontrare una morte
cruenta.
Padre Antonino Ferraro,
suo amico, dice:
«Conservo di lui l'immagine
del pastore che si affanna
per il bene di coloro che gli sono
affidati, cercando ogni
modo per metterli in contat-
Ai ragazzi
ricordava
l’esempio
di padre
Kolbe
Pagina 8-9
Pubblicato anche in: Il Quotidiano della Calabria, Il Quotidiano della Calabria (ed. Catanzaro), Il Quotidiano della Calabria (ed. Cosenza)
Beatificazione Padre Puglisi
to vitale con il Signore e facendo
di tutto per rendere
credibile, con la propria coerenza,
il messaggio evangelico.
Come uomo e come sacerdote
aveva una grande capacità
di mediazione tra posizioni
distanti, che egli riusciva
ad avvicinare considerevolmente.
Certamente la sua
morte, a causa di una testimonianzad'amore
che urtò
contro la suscettibilità
delle “te -
nebre”, è il sigillo
più vero per
l'autenticità di
quanto, in manierainadeguata,
noi posiamo
dire ricordando
il sacerdote e
l’amico di strada
insieme. concludoinvocando
dall'amico
un'intercessio -
ne molto specia-
le per quanti
hanno armato
la mano violenta
che gli ha dato
di sottoscrivere
col sangue il suo
amore Cristo,
all’uomo eal suo
sacerdozio. I
santi continuano
a seminare
speranze sulle
vie dell'uomo…
E anche noi ne
siamo testimoni».
Il carattere sacerdotale di
don Pino viene fuori in modo
esemplare, come pure il suo
amore di Cristo, «l'unico che
può darci la salvezza». Perciò
non può che essere pronto a
provare il proprio amore totale
e definitivo come è attestato
da fonti diverse, tra le
quali anche i suoi scritti e le
deposizioni dei testi al processo
diocesano. Quella che
emerge sempre in modo
chiaroèla suadisponibilitàa
offrire anche la vita per amore
di Cristo. Le sue riflessioni,
dal sapore profetico,
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Gio 23/05/2013 Il Quotidiano della Calabria (ed. Vibo
Giovedì 23 maggio 2013
schiudono la via alla meditazione
sulla persecuzione a
causa della giustizia e sul
martirio. Nel campo-scuola
del 1988, ispirandosi alle
beatitudini evangeliche, ricordava
ai ragazzi l'esempio
luminoso di padre Massimiliano
Kolbe, «esempio del
rapporto di amore con Gesù e
per l'umanità»: «Il suo era un
amore al di sopra della sua
stessa vita. Amava gli altri
piùdella vita,comein uncerto
senso Gesù Cristo», sottolinea
Francesco Deliziosi.
Attingendo ai propri ricordi
ci dice a proposito del martirio:
«Per gli ultimi mesi posso
riferire della sua consapevolezza
del rischio della sua
vita, espressa con frasi e battute
in diversi episodi. Ci aveva
allontanato volutamente
dallasua casanelle oreserali
per non esporre anche i parrocchiani
e gli amici al fuoco
dei killer. Fece da “paraful -
mine”salvando gli altri».
“Sentendo” l'avvicinarsi
dell'ora fatale, indugia più
spesso a riflettere sulla morte,
vista come possibile conseguenza
dell'autenticità
della vita cristiana:
«È difficilissimo morire
per un amico, ma morire per
dei nemici è ancora più difficile.
Cristo però è morto per
noi quando noi eravamo ancora
suoi nemici. Dio ci rimane
sempre accanto, è la costanza
dell'amore fino all'estremo
limite, anzi, senza limiti.
Ecco il motivo della nostra
gioia».
“Sente” la morte, ne conosce
il perché, ma non pensa
neppure un istante di essere
un eroe, semplicemente perché
la sua azione pastorale è
esclusivamente pregnante
di spessore evangelico:
l’amore di Dio e del prossimo,
la disponibilità aldono totale
e l’abbandono fiducioso a
Dio, frutto della fedeltà quotidianaalministerosacerdotale.
Ecco perché la sua morte,
radicata nell'amore evangelico
per i parrocchiani, ha
9efvTXnrPReHEpX4uSpvZTNgZo6dYAtDTcxeyIIGSP6HWMPHe4dQf1rB7vLVgbGjNRfkuBJG3yFzY4eb4Q+01xyL53/ARLmv5blg8tiUZvE=
in sé qualcosa di diverso e di
fecondo per il futuro della
Chiesa palermitana e siciliana:
la esorta a seguire l’esem -
pio del suo sacerdote eliminatodallamafiaperchéfedele
al suo ministero.
ARDENTE APOSTOLO CHE
UMANIZZA ED EVANGELIZZA
Sipuò direcheil suoministero
sacerdotale poggi su una
sorta di tripode: la Parola, le
parole, i fatti: la prima gli illumina
la vita; con le seconde
forma le coscienze; con i fatti
(incluso il martirio) modella
la propria vita facendone un
capolavoro di fede e di dignità
umana. La capacità di tener
sempre insieme, in un raro
equilibrio, le parole e i fatti,nasce
inluida questosemplice
e indispensabile dettaglio:
un amore senza limiti
per il Signore, il quale ebbe
un amore così grande da incarnarsi
per noi per redimer-
ci. Riconoscendo in lui il vertice
della vita, soprattutto il
compimento dell’amore; trova
naturale e degno seguirlo
e nel suo nome umanizzare
ed evangelizzare, lasciandosi
persino spezzare il corpo e
dissanguare. Lo sguardo generale
sul suo ministero sacerdotale
ci porta al centro
del nesso tra l’umanizzazio -
ne e l’evangelizzazione: grazie
all’educazione l’uomo
realizza se stesso e valorizza
al massimo, mentre li assimila,
i valori assoluti ed immortali.
Don Pino ha ben chiaro in
mente il bisogno di ripristinare
il volto umano della comunità
per giungere a una
dimensione diffusa della
condivisione dei valori evangelici.
Il suo obiettivo pastorale
in ambito sociale si traduce
in un’evangelizzazione
a tutto campo, con un’atten -
zione preferenziale ai ragaz-
Valentia)
Primo piano
Nelle sue omelie si rivolgeva
così ai mafiosi: «Vorrei conoscervi
e sapere perché ostacolate
chi educa i bambini alla legalità»
zi, agli adolescenti, alle coppie
giovani. Da quell’educa -
tore nato che è s’impegna
nell'opera di prevenzione da
ogni forma di degrado morale
e sociale, ma soprattutto
da quella provocata dalla
mafia, dalla mentalità mafiosa,
da tuttociò che insidia,
inganna, seduce, plagia e
rende schiava la gioventù.
Mentre non dispera di ricondurre
sulla giusta via chi è
già irretito dalla mafia, si
batte per tenere lontano i
bambini che vivono per strada
e che considerano i mafiosi
gente “di rispetto”, addirittura
degli idoli. Coinvolgendoli
in attività e giochi, fa capire
loro che per ottenere rispetto
dagli altri non è necessario
essere dei criminali,
ma basta semplicemente
professare delle idee buone e
pulite. Così riesce a toglierli
dalla strada e con ciò dimostra
a chiunque che la malavita,
l’arroganza, la prepotenza
e la violenza si battono
con l’educazione e l’evange -
lizzazione. La certezza della
necessità dell'azione educativa
rivolta ai più piccoli costituisce
la dimensione di base
di ogni compito che egli avverte
come urgente e necessario
nella sua qualità di apostolo
di Cristo.
Durante le sue omelie
spesso e con voce ferma si rivolge
ai mafiosi: «Parliamone,
spieghiamoci, vorrei conoscervi
e sapere i motivi che
vi spingono a ostacolare chi
tenta di aiutare ed educare i
vostri bambini alla legalità,
al rispetto reciproco, ai valori
della cultura e dello studio».
Nelle sue omelie contro
la mafia spesso conclude con
una frase di San Paolo: «Se
Dio è con noi, chi sarà contro
di noi?» (Rom 8,31).
La fermezza, coniugata
con dolcezza, modestia ed
umiltà, è una delle sue “ar -
mi”chelo contraddistinguono
fin dalla giovinezza, trascorsa
a Romagnolo, un
quartiere che confina con
Brancaccio. Poi ha il dono
(che, comunque, coltiva ed
educa) di coinvolgere il prossimo,
di comunicare in modo
efficace, come in effetti fece
in trent’anni di sacerdozio.
«Emanava fascino, con
quel suo modo di parlare accattivante
- ricorda Giovanni
Mura, un giovane medico
che per anni era stato a contatto
con lui -. Eppure, quando
si arrabbiava diveniva
rosso ed era capace di battersifino
allostremo perimporre
le sue idee. E si era dovuto
confrontare duramente due
anni addietro quando, appe-
na arrivato a Brancaccio,
aveva dovuto controbattere
alle richieste di dar vita ad
una festa grande e dispendiosa
in onore del santo. Lui
aveva messo alla porta quegli
uomini ritenendo scandaloso
che in un quartiere così
povero fosse possibile pensare
a sperperare tanto denaro
in inutili luminarie e in rumorosi
fuochi pirotecnici».
Il comportamento di don
Pino è l'esempio di un cristianesimo
sentito, vissuto ed
agito con quella radicalità
delle scelte che rende differenti
i corsi delle
vicende umane,
perché trae ispirazionedall'attuazionerigorosa,
intelligente e
puntuale dei
cardini della
dottrina sociale
della Chiesa.
Lo dimostra
l'attenzione
scrupolosa riservata
all’os -
servanza dei
precetti racchiusi
in due significativido-
cumenti del
tempo: “Chiesa
italiana e Mezzogiorno.Sviluppo
nella solidarietà”
(1989) e
“Educare alla legalità”
(1991).
Suggerimenti e
indicazioni di
questi forti e significativi
testi
dei vescovi italiani
acquistano
forza e rilievo ancora maggiori
con le parole tremende
e profetiche di Giovanni Paolo
II del 9 maggio 1993 nella
Valle deiTempli adAgrigento:
«Convertitevi, un giorno
arriverà il giudizio di Dio!».
Grazie a questo intervento e
al martirio di don Pino si arriva
all'uso - in merito al nodo
della legalità - delle parole come
peccato, giudizio di Dio,
Maligno, martirio. Tra mafia
e Vangelo c’è incompatibilità
assoluta e lo è in quanto
intrinsecaalla mafiapermotivazioni,
finalità, mezzi adoperati.
«La mafia - scrivono i Vescovi
siciliani in un altro documento
(1994) - appartiene,
senza possibilità di eccezione,
al regno del peccato e fa
dei suoi operatori altrettanti
operai del Maligno. Per questa
ragione tutti coloro che,
in qualsiasi modo deliberatamente,
fanno parte della mafia
o a essa aderiscono o pongono
atti di connivenza con
Tribunale di Crotone
Esec. Imm. n. 41/12 R.G.E.
G.E. Dott. Francesco Murgo
In Crotone, loc. Passovecchio, via Avogadro, piena ed intera proprietà
di:
- Lotto uno: capannone industriale di mq 6.000 con annessa
palazzina uffici ed altre opere accessorie estesi su sup. tot. mq
17.741 ca con ulteriore potenzialità edificatoria.
- Lotto due: capannone industriale di mq 3.000 con annessa
palazzina uffici ed altre opere accessorie estesi su sup. tot. mq
20.075 ca con ulteriore potenzialità edificatoria.
Vendita senza incanto 03.07.2013 ore 12 presso la Sala delle
Pubbliche Udienze del Tribunale di Crotone, Via Vittorio Veneto
snc - Palazzo di Giustizia.
Prezzo base Lotto uno Euro 3.240.000,00; Lotto due Euro
1.845.000,00 con offerte in aumento in caso di gara Euro 5.000,00
per ciascun lotto.
Presentare offerte entro h. 12 del giorno precedente la vendita
presso la Cancelleria del Tribunale di Crotone, Via Vittorio Veneto
snc - Palazzo di Giustizia.
Data eventuale vendita con incanto 10.07.2013 alle ore 12 presso
suddetto Tribunale, con rilanci minimi Euro 5.000,00 per ciascun
lotto.
Maggiori informazioni in Cancelleria, Custode Giudiziario Avv.
Cinzia Filippone Tel. e Fax 0962/22849, siti www.asteannunci.it e
www.asteavvisi.it
Contrastò
le eccessive
spese
per la festa
patr onale
9
essa, debbono sapere di essere
e di vivere in insanabile opposizione
al Vangelo di Gesù
Cristo e, per conseguenza, di
essere fuori della comunione
della sua Chiesa».
Per contro essi propongono
il modello di azione pastorale
di don Puglisia tutti i sacerdoti,
ai quali rammentano
le costanti del parroco
martire: «Bisogna costruire
una Chiesa viva, fatta di credenti
più che di praticanti»;
«occorre una pastorale d'insieme
sul territorio»; bisogna
«purificare tutte le
espressioni della
devozione popolare,rianimando
di valori
cristiani le processioni,sciogliendo
comitati
di festa religiosa
dove prevale l'interesseeconomico»
e «vigilare
affinché si eviti
ogni possibile
collateralismo
tra realtà ecclesiali
ed uomini e
partiti politici»;
occorre «rende-
re in ogni modo
protagonisti i
poveri, evitando
ogni forma di
marginalità ed
emarginazio -
ne». La resistenza
alla mafia si
gioca certo sul
piano civile, ma
prima ancora si
attua agendo
sulla fede e la coscienza
dei cre-
denti.
Neconsegueche pertuttiè
imperativo “vivere” l’inelu -
dibilità della formazione di
un’autentica coscienza sociale
come parte integrante
dell'evangelizzazione e dell'impegno
pastorale.
PER CONCLUDERE
L'incontro con don Pino, coraggioso
apostolo della fedeamore,
scava un solco nella
coscienza di ogni discepolo
di Cristo Gesù e dà la consapevolezza
che anchela pastorale
coraggiosa epacifica deve
incidere in profondità.
Non è la lotta contro la mafia
la parola profetica di don Pino,
ma è la sua pienezza sacerdotale,
il suo intrepido
annuncio della salvezza, la
sua proposta educativa. A
tutti addita il «cammino di
fratellanza», oggi invocato
da papa Francesco, perché è
davvero degno dell'uomo.
* arcivescovo di Catanzaro-
Squillace
Pagina 8-9
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Beatificazione Padre Puglisi
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Gio 23/05/2013 Il Quotidiano della Calabria (ed. Vibo
Valentia)
Morire da martire per fede e amore
Pagina 8-9
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Operò per allontanare i giovani dalla malavita nel rischioso quartiere palermitano
Brancaccio.
SABATO 25 maggio don Pino Puglisi, il sacerdote
palermitano ucciso per mano della mafia il 15
settembre 1993, sarà beatificato. Pubblichiamo in
esclusiva per il Quotidiano della Calabria una
riflessione sulla figura di Puglisi scritta dall'
arcivescovo di Catanzaro -Squillace, monsignor
Vincenzo Bertolone, postulatore della causa. «FEDE
non è sapere/ che l' altro esiste,/ è vivere dentro di
lui/calore nelle sue vene,/sogno nei suoi pensieri./ Qui
aggirarsi, dormendo/ in lui destarsi»: sono le
bellissime parole di Graziella Romano, poetessa,
scrittrice e autrice diaforismi, desunte dalla silloge
Giovane è il tempo (Einaudi, 1974). Beh,
credereèancheunpo' sapere e un po' dovere, ma è
soprattutto vivere dentro l' altro, dimorare nel suo
cuore, leggere e condividerne il pensiero, addirittura
sognarlo nella consapevolezza che «anche
dormendo, il cuore veglia» (Ct 5, 2) e batte d' amore.
Sì, la fede è «sorella dell' amore», come scrisse il
cardinale Ravasi nel "Mattutino"del2 aprile 2007: «La
fede, se è vera, se è reale - ha spiegato ulteriormente
Benedetto XVI in una delle Catechesi del mercoledì -,
diventa amore, diventa carità, si esprime nella carità.
Una fede senzacarità, senza questo frutto, non
sarebbe vera fede» (26 novembre 2008). Una "beata"
incarnazione di queste due "sorelle" teologali ci viene
offerta oggi, nel contesto dell' Anno della fede, dalla
parabola umana di don Giuseppe Puglisi, detto
padre Pino, assassinato dalla mafia il 15 settembre
1993. La sua testimonianza di fede nella potenza dell'
amorefavibrarel' anima di speranza: l' amore è più
forte dell' odio e della morte. È necessario ribadirlo
con la chiarezza e l' umiltà proprie di Benedetto XVI:
«Solo nell' amore consiste la pienezza dell' uomo»
(17 ottobre 2012). Le trasformazioni in atto mostrano
alcune forme di barbarie che invece vengono
spacciate per «conquiste di civiltà»: la fede afferma
che non c' è vera umanità se non nei luoghi, nei gesti,
nei tempi e nelle forme in cui l' uomo è animato dall'
amore che viene da Dio, si esprime come dono, si
manifesta in relazioni ricche di amore, di
compassione, di attenzione e di servizio
disinteressato verso l' altro. Dove c' è malavita,
prepotenza, possesso, sfruttamento, mercificazione
dell' altro, l' arroganza dell' io chiuso in se stesso, l'
Beatificazione Padre Puglisi
uomo viene impoverito, degradato, sfigurato. La fede
invece, operosa nella carità e forte nella speranza,
non limita la vita, ma la umanizza, anzi la rende
magnificamente ed orgogliosamente umana. «La
fede, che prende coscienza dell' amore di Dio,
rivelatosi nel cuore trafitto di Gesù sulla croce, suscita
a sua volta amore. Esso è la luce - in fondo l' unica -
che rischiara sempre di nuovo un
mondobuioecidàilcoraggio di vivere e di agire» (Deus
caritas est, 39). Ecco la sua meraviglia: ci mostra «il
Dio che ha dato suo Figlioper noie suscita così in noi
lavittoriosacertezza che è proprio vero: Dio è amore!
Tutto ciò ci fa capire come il principale atteggiamento
distintivo dei cristiani sia «l' amore de e da essa
plasmato» (ivi, 7). Proprio questo è il segno distintivo
di don Pino Puglisi. Conquistato dall' amore di Cristo
e mosso da questo amore - «l' amore del Cristo ci
spinge» (2 Cor 5,14), si è aperto in modoprofondo e
concretoall' amore per il prossimo, in una terra
bisognosa di coraggiosi testimoni e tenaci "costruttori"
di una comuni tà più solidale, giusta, cristiana. Tale
atteggiamento gli sgorgava dalla coscienza di essere
amato, perdonato e addirittura servito, lui stesso, da
Cristoche siè chinato a lavare i piedi degli apostoli e
ha donato se stesso sulla croce per attirare l' umanità
nell' amore diDio. In questa cornice desidero allora
tratteggiare don Pino e tentare di mostrare l' attualità
della sua testimonianza per chiunque intenda
coniugareilbinomio fede -amore. Don Pino nasce il 15
settembre 1937 a Brancaccio, quartiere periferico di
Palermo, da una modesta famiglia (il padre calzolaio
e la madre sarta). Nel 1953, a 16 anni, entra nel
seminario palermitano da dove esce sacerdote il 2
luglio 1960, ordinato dal cardinale Ernesto Ruffini. Nel
1961 viene nominato vicario cooperatore presso la
parrocchia del Santissimo Salvatore nella borgata di
Settecannoli, limitrofa a Brancaccio, e
successivamente rettore della chiesa di San Giovanni
dei Lebbrosi. Nel 1963 è nominato cappellano dell'
orfanotrofio Roosevelt e vicario nella parrocchia Maria
Santissima Assunta a Valdesi, borgata marinara
diPalermo. Inquesto periodo in lui comincia al
espletarsi l' attività educativa dei giovani.
Ilprimoottobre 1970 viene nominato parroco a
Godrano, paesino della provincia, dove è in atto una
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Gio 23/05/2013 Il Quotidiano della Calabria (ed. Vibo
Valentia)
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feroce lotta tra due famiglie mafiose, ma l' opera di
evangelizzazione del nuovoparroco fa
riconciliarelefazioni. RimarràaGodrano fino al 31 luglio
1978. Da quella data e fino al 1990 gli vengono
affidati diversi incarichi: prorettore del Seminario
minore di Palermo, direttore del Centro diocesano
vocazioni, responsabile del Centroregionalevocazioni
e membro del Consiglio nazionale. Inoltre insegna
matematica e religione nelle scuole medie statali ed è
animatoredi diverserealtàemovimenti, tra i quali l'
Azione cattolica elaFuci. Il 29 settembre 1990 viene
nominatoparrocoa SanGaetano, nel quartiere di
Brancaccio, che è zona esclusiva della cosca mafiosa
dei fratelli Graviano, legati alla famiglia del boss
Leoluca Bagarella. Il 29 gennaio 1993 inaugura a
Brancaccio il Centro "PadreNostro"per lapromozione
umana e l' evangelizzazione, e il 15 settembre dello
stesso anno, giorno del suo 56esimo compleanno, è
vittima dell' esecuzione mafiosa davanti al portone di
casa, in piazza Anita Garibaldi: qualcuno lo chiama e
lui si volta, mentre qualcun altro avvicinatosi
silenziosamente alle spalle gli esplode un colpo di
7.65 alla nuca che lo uccide. I funerali si svolgono il
17 settembre. Sulla sua tomba, nel Cimitero di Sant'
Orsola, viene inciso: "Nessuno ha un amore più
grande di questo: dare la vita per i propri amici" (Gv
15,13). Il28 giugno 2012 papa Benedetto XVI
concede la promulgazione del decreto di
beatificazione per il martirio «in odio alla fede». Il 15
settembre dello stesso anno il cardinale Paolo
Romeo, arcivescovo di Palermo, annuncia che don
Pino sarà beatificato il 25 maggio 2013. Il 15 aprile
scorso, dopo la ricognizionecanonica, il suocorpo
viene traslato nella cattedralepalermitana. Le due
"sorelle": fede e amore sono quanto mai esigenti
perché sgorgano dall' onnipotenza d' amore (cfr. 1 Gv
4,8.12). Quest' onnipotenza, con l' evento dell'
incarnazione, si configura nella persona del Cristo
come l' amore onnipotente e l' uomo-icona immagine
somigliantissima di Dio (cfr. Gen 1,26; 9,6; Sap 2,23),
diventa l' uomo-figlio, consorte della natura divina (cfr.
2 Pt 1,4). La sua fede, passando attraverso l'
amorecristico (cfr. Gal 5,6), cioè quell' amore il cui
germe è ormai impiantato nella struttura d' essere
della creatura umana. Per questo, «se vogliamo
essere discepoli di Cristo - scrive don Pino nella sua
relazione intitolata Testimonidella speranza,
inoccasione del 42esimo Convegno nazionale della
"Presenza del Vangelo", svoltosi a Trento dal 22 al 29
agosto 1991 -, dobbiamo diventare testimoni»,
alimentando costantemente il desiderio di essereper
Beatificazione Padre Puglisi
lui epartecipareal dinamismo del suo amore, di vivere
in una comunione sempre più profonda e perfetta con
lui, di avere una famee sete dilui, finoa diventare
trasparenza della sua presenza: «Iltestimone
deveinfondere speranza, mostrando - insieme all'
annunzio della presenza del Signore che amafiducia
e donando fiducia..., facendo comprendere che la vita
vale se donata, la vita vale non se riceviamo, ma se
diamo, seguendo l' esempio
Cristochehadonatolasuavita, e quindispingendoci
versounfuturodiamoreediservizio. (...) Testimone della
speranza è colui che, attraverso la propria vita, cerca
di lasciar trasparire la presenza di Colui che è la sua
speranza, la speranza - in assoluto - in un amore che
cerca l' unione definitiva con l' amato. E intanto il
testimoneglimanifesta questo amore nel servizio a lui,
visto presente nella Parola e nel sacramento, nella
comunità e in ogni singolo uomo,
specialmentenelpiùpo vero, finché si compia per tutti
ilsuoRegno elui sia tutto in tutti. Il testimone
manifesta, insomma, quel desiderio ardente di un
amore che ha fame della presenza del Signore». La
sua vita è un' appassionata narrazione di questa
presenza. Sorprende per la sua pregnanza spirituale
e affascina la componente umana. È uomo di fede
forte e di preghiera intensa, sacerdote innamorato
della Parola, pastore premuroso, disponibile,
dimentico di sé pur nella consapevolezza di poter
incontrare una morte cruenta. Padre Antonino
Ferraro, suoamico, dice: «Conservo di lui l' immagine
del pastore che si affanna per ilbene di coloro che gli
sono affidati, cercando ogni modo per metterli in
contat to vitale con il Signore e facendo di tutto per
rendere credibile, con la propria coerenza, il
messaggio evangelico. Come uomo e come
s a c e r d o t e a v e v a u n a
grandecapacitàdimediazionetraposizioni distanti,
cheegliriusciva ad avvicinare considerevolmente.
Certamente la sua morte, a causa di una
testimonianza d' amore che urtò controla suscettibilità
delle "tenebre", è il sigillo più vero per l' autenticità di
quanto, in maniera inadeguata, noi posiamo dire
ricordando il sacerdote e l' amico di strada insieme.
concludo invocando dall' amico un' intercessione
molto specia le per quanti hanno armato la mano
violenta che gliha dato di sottoscrivere col sangue il
suo amore Cristo, all' uomo e al suo sacerdozio. I
santi continuano a seminare speranze sulle vie dell'
uomo... E anche noi ne siamo testimoni». Il carattere
sacerdotale di don Pino viene fuori in modo
esemplare, come pure il suo amore di Cristo, «l' unico
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Gio 23/05/2013 Il Quotidiano della Calabria (ed. Vibo
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che può darci la salvezza». Perciò non può che
essere pronto a provare il proprio amore totale e
definitivo come è attestato da fonti diverse, tra le quali
anche i suoi scritti e le deposizioni dei testi al
processo diocesano. Quella che emerge sempre in
modo chiaro è la sua disponibilitàa offrire anche la
vita per amore di Cristo. Le sue riflessioni, dal sapore
profetico, schiudono la via alla meditazione sulla
persecuzione a causa della giustizia e sul martirio.
Nel campo -scuola del 1988, ispirandosi alle
beatitudini evangeliche, ricordava ai ragazzi l'
esempio luminoso di padre Massimiliano Kolbe,
«esempio del rapporto diamoreconGesùe per l'
umanità»: «Ilsuoeraun amore al di sopra della sua
stessa vita. Amava gli altri più della vita, come in un
certo senso Gesù Cristo», sottolinea Francesco
Deliziosi. Attingendo ai propri ricordi ci dice a
proposito del martirio: «Per gli ultimi mesi posso
riferire della sua consapevolezza del rischio della sua
vita, espressa con frasi e battuteindiversiepisodi.
Ciaveva allontanato volutamente dalla sua casa nelle
ore serali per non esporre anche i parrocchiani egli
amici al fuoco dei killer. Fece da "parafulmine"
salvando gli altri». "Sentendo" l' avvicinarsi dell' ora
fatale, indugia più spesso a riflettere sulla morte, vista
come possibile conseguenza dell' autenticità della vita
cristiana: «È difficilissimo morire per un amico, ma
morire per dei nemici è ancora più difficile. Cristo però
è morto per noi quando noi eravamo ancora suoi
nemici. Dio ci rimane sempre accanto, è la costanza
dell' amore fino all' estremo limite, anzi, senza limiti.
Ecco il motivo della nostra gioia». "Sente" la morte, ne
conosce il perché, ma non pensa neppure un istante
di essere un eroe, semplicemente perché la sua
azione pastorale è esclusivamente pregnante di
spessore evangelico: l' amorediDioedelprossimo, la
disponibilità al donototale e l' abbandono fiducioso a
Dio, frutto della fedeltà quotidianaal ministero
sacerdotale. Ecco perché la sua morte, radicata nell'
amore evangelico per i parrocchiani, ha in sé
qualcosa di diverso e di fecondo per il futuro della
Chiesa palermitana e siciliana: la esortaa seguirel'
esempio del suo sacerdote eliminato dalla
mafiaperché fedele al suo ministero. Sipuò dire cheil
suo ministero sacerdotale poggi su una sorta di
tripode: la Parola, le parole, i fatti: la prima gli
illuminala vita; con le seconde formale coscienze;
coni fatti (incluso il martirio) modella la propria vita
facendone un capolavoro di fede e di dignità umana.
La capacità di tener sempreinsieme, inunraro
equilibrio, le parole e i fatti, nasce in lui da questo
Beatificazione Padre Puglisi
semplice e indispensabile dettaglio: un amore senza
limiti per il Signore, il quale ebbe un amore così
grande da incarnarsiper noiper redimer ci.
Riconoscendo in lui il vertice della vita, soprattutto il
compimento dell' amore; trova naturale e degno
seguirlo e nel suo nome umanizzare ed
evangelizzare, lasciandosi persino spezzare il corpo e
dissanguare. Lo sguardo generale sul suo ministero
sacerdotale ci porta al centro del nesso tra l'
umanizzazione e l' evangelizzazione: grazie all'
educazione l' uomo realizza se stesso e valorizza al
massimo, mentre li assimila, i valori assoluti ed im
mortali. Don Pino ha ben chiaro in mente il bisogno di
ripristinare il volto umano della comunità per giungere
a una dimensione diffusa della condivisione dei valori
evangelici. Il suo obiettivo pastorale in ambito sociale
si traduce in un' evangelizzazione a tutto campo, con
un' attenzione preferenziale ai ragaz.
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Gio 23/05/2013 Il Quotidiano della Calabria (ed.
Giovedì 23 maggio 2013
Ecco le interviste e i programmi del Comune dello Jonio che si prepara al voto cittadino
«Sanatoria per gli abusivi»
Campolo, candidato delle liste civiche, si inventa un condono per Corigliano
di MATTEO LAURIA
CORIGLIANO - Gioacchino
Campolo,candidato asindaco
sostenuto dalle liste civiche
“Liberi ausoni” e “Sole”, guarda
alla macchina comunale e
pensa all’istituzione di un nucleo
di valutazione, rilancia
Palazzo “Bianchi” e “Piazza
Salotto”, propone una sanatoria
per i fabbricati abusivi, privatizza
la società che gestisce
il mercato ittico, rivedrà il piano
strutturale associato.
Prevede un aumento del
prelievo fiscale o lotta
all’evasione?
«Siamo contro l’aumento di
tasse a carico dei cittadini, già
vittime di una logorante crisi
economica e costretti a pagare
numerose imposte comunali.
Perseguiremo una efficace e
seria lotta all’evasione, attraverso
il recupero degli oneri di
urbanizzazione. Sarà prevalente
il principio “paghiamo
tutti per pagare meno”; è intenzione
della nostra coalizione
mettere in campo tutta una
serie di iniziative “anticasta”
per abbattere sprechi e privilegi.
Il censimento dei beni immobiliari
sarà centrale per immaginare
di ridare fiato alle
casse comunali, prevedendo
eventuali dismissioni».
Macchina comunale e burocrazia:
come ritiene di intervenire
nei confronti di
quei dipendenti attenzionati
dalla magistratura antimafia?
«La magistratura ha un
corso diverso dalla politica.
Quindi noi riteniamo i nostri
dipendenti comunali tutti
uguali fino a prova contraria».
Al fine di rendere più efficiente
la macchina comunale,
qualiazioni intendeadottare?
«Sarà attuata un’azione
coordinata che prevede interventi
programmati e correlati
tra loro. Daremo seguito ad
un nucleo di valutazione per
appunto valutare, censire, osservare
lo stato di salute di uffici
e dipendenti dell’ente».
Il futuro di “Palazzo Bianchi”?
«Occorre restituire alla città
e ai cittadini uno dei palazzi
simbolo, è un atto dovuto. Per
noi è un vincolo di mandato.
Per troppi anni si è assistito ad
innumerevoli giri di parole
delle amministrazioni prece-
denti, rimbalzi di responsabilità
inutili che hanno avuto come
unico risultato il non utilizzo
di questo immobile. E’ne -
cessario affrontare il problema
dei parcheggi, cioè dell’ap -
prodo meccanizzato e dei percorsi
pedonali di collegamento
tra questo palazzo e le zone
antistanti».
Il futuro di “Piazza Salotto”?
«E' vero forse la piazza “sto -
rica”, la piazza ricca di memoria,
non rappresenta più il luogo
d'aggregazione per eccellenza;
altre piazze, magari virtuali,
hanno preso il sopravvento.
Oggi alle soglie della
prima decade del XXI secolo,
ci troviamo ad affrontare un
tema, che forse in altri luoghi
si dibatte in altro modo, ma
qui vi è la necessità di iniziare
da zero dal nulla, dal vuoto;
dare quindi una identità ad un
non luogo. Pertanto, per iniziare
un nuovo cammino potremmo
invertire l'ordine di
partenza: non piazza della memoria,
ma piazza memoria,
dove il sostantivo “memoria”
sta ad indicare la possibile capacità
d'archiviazione dati
della piazza. Sarà il “Salotto
dell'Informazione”».
Quale soluzione ritiene
più adatta per la gestione societaria
del mercato ittico?
La cittadinanza
onoraria
sarà conferita
ai minori stranieri
Gioacchino Campolo
TREBISACCE - Domani mattina, presso
la sala consiliare, nell’ambito dell’inizia -
tiva promossa dall’assessorato alla cultura
“Trebisacce: una porta sul Mediterraneo”,
si terrà una manifestazione di integrazione
e interazione multiculturale
che prevede il conferimento della cittadinanza
onoraria ai minori nati in Italia da
genitori stranieri. L’iniziativa è promossa
in collaborazione con gli istituti scolastici
cittadini. L’evento proseguirà nel
pomeriggio presso il Cine-teatro Gatto
dove, alle 16 e 30, sarà proiettato il film
“Terraferma”del regista Emanuele Crialese.
A conclusione della proiezione, seguirà
un dibattito sulle tematiche dell’in -
tegrazione, condotto dagli studenti delle
scuole secondarie di Trebisacce.
fra.mau.
«È necessario affidare il
mercato ittico alla diretta gestione
dei produttori, organizzati
in cooperative, ed ai
commercianti del settore. Rimodulare,
quindi, l’attuale
stato di partecipazione pubblico-privato
lasciando la
maggioranza azionaria al privato
(attualmente si ha un
98% pubblico ed un 2% privato),invertendolequotedipartecipazione».
Come affronterà il fenomeno
dell’abusivismo edilizio
(in particolare per i fabbricati
su cui gravano sen-
tenze passate in giudicato)?
«È inimmaginabile pensare
che l’Amministrazione comunaledichiari
guerraa tutticoloro
che hanno costruito manufatti
abusivi che già hanno
subito un processo e che sono
stati già assoggettati a sentenza
passata in giudicato. La
Legge prevede in questi casi o
l’assimilazione di detti manufatti
al patrimonio comunale
ovvero la demolizione degli
stessi. Il Comune non può assolutamente
pensare di demolire
circa tremilafabbricati dichiarati
abusivi, anzitutto per
mancanza di fondi (un’opera -
zione del genere richiederebbe
forzeeconomiche ingentissime)
e poi, cosa più importante,
perché non si tratta di abusivismo
speculativo, cioè fatto
da costruttori con l’intento di
speculare sulle esigenze della
società, bensì il contrario: si
tratta, infatti, di “abusivismo
di necessità”, fatto, cioè, per
esigenze familiari, in mancanza
di un Piano Regolatore
equo ed attento allo sviluppo
cittadino».
Il Piano strutturale associato
dovrà essere rivisto,
alla luce di una evidente
mancata partecipazione della
città?
«Assolutamente si. Non solo
non ha partecipato la città, e
sul concetto partecipazione ci
arrivo dopo, ma anche la governance
è stata deficitaria.
Questo nuovo PSA doveva fare
scelte differenti in maniera
decisa rispetto a quelle passate
avvertite - dalla maggioranza
della cittadinanza - come effetto
di un cattivo uso dei suoli,
in vista di guadagni speculativi
per pochi, allorché, invece,
appare convinzione comune
l’aspettativa di un miglior
uso delle risorsescarse di aree
che, più opportunamente, dovrebbero
essere impiegate in
servizi pubblici, in verde urbano,inediliziapopolare,inluoghi
di interscambio e intermodalità
per una più razionale
mobilità, in una più ampia disponibilità
di spazi ciclo-pedonali,
in migliore qualità del vivere
urbano».
Quale il Suo giudizio
sull’azione amministrativa
della commissione straordinaria?
«Certamente il giudizio non
può essere positivo e/o lusinghiero.
Nessuno si aspettava
chissà che cosa, vista l’attuale
situazione finanziaria dell’en -
te, ma poiché il commissariamento
è avvenuto non per la
semplice decadenza di
un’Amministrazione per fatti
ordinari, bensì a seguito di
scioglimento del Consiglio
Corigliano. Pochi giorni e sarà sancito un vincitore, dodici aspiranti ma nessuna polemica in piazza
Tanti sindaci, ma una campagna elettorale ovattata
di LUCA LATELLA
CORIGLIANO – Pochi giorni ancora e
poi le urne sanciranno un “vincitore”.
Colei o colui che sarà chiamato ad amministrare
la città, tutti sperano, nei
prossimi cinque anni. Perché un governo
di cinque anni, Corigliano ormai
non lo ricorda quasi più.
Ultimi “colpi” di questa campagna
elettorale, dunque, e poi la palla passerà
ai cittadini, ai coriglianesi, che si
determineranno. Il tutto dopo una
campagna elettorale, se si vuole,
all’insegna del fair play, ovattata nel
buonismo. I dodici candidati a sindaco,
dai palchi non si stanno lasciando
andare a polemiche serrate, a critiche,
anche aspre, come era accaduto nel
2009.
Allora la campagna elettorale era
stata ben più velenosa, intrisa di polemiche,
anche con rancori serbati da
anni. Adesso, invece, stiamo assistendo
ad una “propaganda” elettorale
piatta. Soprattutto per quel che riguarda
i contenuti. E prova ne è l’af -
fluenza ai comizi.
Se nel 2009 le piazze si riempivano,
oggi non sembra essere più così. Certo,
i dodici candidati a sindaco e con loro
tutta la pletora di candidati al Consi-
9efvTXnrPReHEpX4uSpvZTNgZo6dYAtDTcxeyIIGSP6HWMPHe4dQf1rB7vLVgbGjNRfkuBJG3yFzY4eb4Q+01xyL53/ARLmvLycUBwawVWY=
Beatificazione Padre Puglisi
I comizi del passato a Corigliano
glio comunale hanno frastagliato in
mille rivoli l’elettorato. Ma di “vera -
mente interessante”, il cittadino, sta
ascoltando poco.
Fair play a parte,in molti quasi condannano
la retorica dei comizi. Discorsi
che “non infiammano, senza
idee”, con alla base la discussione dei
soliti temi senza quel pragmatismo
necessario: la soluzione a quei problemi.
Ambiente, riassetto della macchina
comunale, economia, lavoro, sociale,
lavori pubblici. Questioni sollevate da
Cosenza)
Corigliano e costa jonica
Lago Tarsia, parte la giornata
mondiale della biodiversità
con gli amici della Terra
di MIMMO PETRONI
CASSANO - E’ in programma per oggi,
in occasione della Giornata Mondiale
della Biodiversità proclamata nel 2000
dall'Assemblea generale delle Nazioni
Unite per celebrare l'adozione della Convenzione
sulla Diversità Biologica, l’as -
sociazione Amici della Terra Italia, quale
ente gestore delle Riserve naturali regionali
del Lago di Tarsia e della Foce
Crati, procederà all’inaugurazione del
Sentiero didattico all’interno della Riserva,
in località “Cappellano”del comune
di Santa Sofia d’Epiro. All’inaugura -
zione parteciperanno gli alunni e i docenti
della Scuola Media dell’Istituto
Comprensivo Statale di Santa Sofia
d’Epiro. Il percorso, che costeggia il peri-
tutti i “concorrenti”, perché ataviche
in un territorio come quello di Corigliano.
“Ma soluzioni ai problemi, zero”.
La gente, la pensa così. Abbiamo
chiesto per strada cosa ne pensi il cittadino
di questacampagna elettorale. “I
programmi sono scarni ed improvvisati,
oltre ad essere tutti uguali e scopiazzati”dice
qualcuno.“Troppa retorica
negli incontri pubblici, soliti problemi
affrontati senza individuare alcuna
soluzione e troppi candidati –
Angelo, avvocato trentaduenne dice
la sua –. Per certi versi credo sia anche
metro del lago, offre visioni uniche, non
solo paesaggistiche. Infatti, percorrendolo
è facile osservare numerose specie
di uccelli acquatici, ma anche rapaci come
il nibbio bruno, il gheppio e la poiana.
Ma è, soprattutto, la primavera che mette
in risalto i colori e i profumi della natura.
Ed ecco che i colori vivaci delle farfalle
e le fioriture di piante tipiche della macchia
mediterranea, con i suoi profumi,
offrono sensazioni uniche ed irripetibili
per gli appassionati della natura. Il sentiero
natura è stato allestito ad uso didattico,
con tavole a colori, dove sono descritte
le principali specie botaniche e
faunistiche presenti nell’area, oltre alle
regole su come comportarsi lungo il percorso
in particolare ed in ambienti ad elevata
naturalità in generale.
normale vedere meno gente ai comizi,
rispetto alle competizioni passate:
troppi i concorrenti a sindaco, troppi i
candidati a consigliere”.
“Rispetto al passato – aggiunge
qualcun altro – questo buonismo risulta
insopportabile. L’ipocrisia regna
sovrana”.“Rispetto al 2009 i maggiori
partiti hanno perso verve, determinazione
e soprattutto consensi. La
gente è delusa e non vuole più ricascare
nelle promesse non mantenute”, si
associa Alfonso, libero professionista.
Proprio per questo, i più giovani si
dicono convinti che i “movimenti”pos -
sano rappresentare le sorprese, cavalcando
l’onda del voto di protesta.
“Nel 2009 c’erano tre personalità
fortissime a contendersi il posto al sole
(Straface, Algieri e Geraci, ndr) – ag -
giunge Roberto, 40 anni, libero professionista
–oggi non esistono più i giganti
del passato, supportati dai grandi
partiti, per colpa della deludente politica
degli ultimi anni. Il commissariamento
per mafia ha tagliato le gambe
a questa città, impoverendo anche
l’interesse a risolvere i problemi. I coriglianesi
si sono assuefatti ai problemiedèquestociòsucuidovrebberoriflettere
i troppi candidati a sindaco”.
Cosenza
37
Comunale per condizionamento
mafioso, l’attesa era diversa:
un’azione sinergica
con le parti sociali, un coinvolgimento
delle forze politiche,
un clima di dialogo e di presenza
fattiva con la cittadinanza.
Tutto questo non c’è
stato. Un’altra occasione perduta».
Le politiche sull’ambien -
te? «Intendiamo perseguire
politiche improntate allo sviluppo
eco-sostenibile del sistema
locale. Tutelare e valorizzare
quelle che sono le peculiarità
e le risorse locale, dalla flora
ai prodotti tipici, dallo stato
di salute dei nostri fiumi ad interventi
in materia di ecologia
e rispetto per l’ambiente che
siano anche educativi e formativi
per le nuove generazioni.
Inoltre, pensiamo alle
energie alternative ed alla raccolta
differenziata».
Le politiche sull’agricol -
tura?
«Il Comune deve tornare ad
occuparsi di tutto ciò avviando
un Tavolo permanente di
dialogo con gli operatori cittadini,
organizzando iniziative
non solo in loco ma anche nelle
principali città italiane ed
estere per far conoscere al meglio
le nostre ricchezze naturali».
Il vescovo
alla
beatificazione
di don Puglisi
CASSANO – Il vescovo della
diocesi di Cassano, monsignor
Nunzio Galantino, sabato
prossimo,25 maggio,
parteciperà a Palermo alle celebrazioni
perla beatificazione
del don Pino Puglisi. “La
mia non sarà una partecipazione
personale, rappresenterò
l’intera diocesi cassanese,
la quale sente di dover ringraziare
la Trinità Santa per
questo uomo ordinario che
ha vissuto in maniera straordinaria
la sua vita di prete e di
parroco”. Con queste parole
il presule della chiesa cassanese
ha motivato la sua presenza
alla cerimonia che “se -
gnerà l’elevazione agli onori
degli altari del sacerdote palermitano,
parroco del quartiere
di Brancaccio”, ucciso
da Cosa Nostra, il giorno del
suo cinquantaseiesimo compleanno,
“per non aver voluto
piegare la fede e la Parola
del Vangelo aldio-potere della
mafia e dei mafiosi”. Per il
vescovo Galantino Don Pino
Puglisi “è punto di riferimento
come uomo e sacerdote
che ha preso sul serio il
Vangelo.
Il messaggio che trasmette
forte, diretto, limpido e
chiaro - sottolinea il Pastore
cassanese - è che di cristiani
da salotto non abbiamo di che
farcene.Luiche èstatoacontatto
con tante persone, uomini,
donne, bambini,che ha
avuto la forza di credere fino
in fondo al Vangelo, di non
accontentarsi di un cristianesimo
di facciata, pensando
invece a scomodarsi e a scomodare
anche altri perché il
Vangelo fosse preso sul serio,
testimonia evidenza
monsignor Galantino - l’ur -
genza di avere uomini e donneconpassione,grintaecoerenza,
che sappiano sposare
fino in fondo progetti che siano
più evangelici”. Il vescovo
Galantino, alla fine, sostiene
che “don Pino Puglisi non ha
fatto grandi proclami». a.i.
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Gio 23/05/2013 Il Quotidiano della Calabria (ed.
Cosenza)
Il vescovo alla beatificazione di don Puglisi
CASSANO - Il vescovo della diocesi di Cassano,
monsignor Nunzio Galantino, sabato prossimo,25
maggio, parteciperàa Palermoallecelebrazioni perla
beatificazione del don Pino Puglisi. "La mia non sarà
una partecipazione personale, rappresenterò l' intera
diocesi cassanese, la quale sente di dover ringraziare
la Trinità Santa per questo uomo ordinario che ha
vissuto in maniera straordinaria la sua vita dipretee di
parroco". Con queste parole il presule della chiesa
cassanese ha motivato la sua presenza alla
cerimonia che "segnerà l' elevazione agli onori degli
altari del sacerdote palermitano, parroco del quartiere
di Brancaccio", ucciso da Cosa Nostra, il giorno del
suo cinquantaseiesimo compleanno, "per non aver
voluto piegare la fede e la Parola del Vangelo al dio -
potere della mafia e dei mafiosi". Per il vescovo
Galantino Don Pino Puglisi "è punto di riferimento
come uomo e sacerdote che ha preso sul serio il
Vangelo. Il messaggio che trasmette forte, diretto,
limpido e chiaro - sottolinea il Pastore cassanese - è
che di cristiani da salotto non abbiamo diche farcene.
Lui che è stato a contatto con tante persone, uomini,
donne, bambini, che ha avuto la forza di credere fino
in fondo al Vangelo, di non accontentarsi di un
cristianesimo di facciata, pensando invece a
scomodarsi e a scomodare anche altri perché il
Vangelo fosse preso sul serio, testimonia evidenza
monsignor Galantino - l' urgenza di avere uomini e
donne conpassione, grinta e coerenza, che sappiano
sposare fino in fondoprogetti che siano più
evangelici". Il vescovo Galantino, alla fine, sostiene
che "don Pino Puglisi non ha fatto grandi proclami».
Beatificazione Padre Puglisi
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Gio 23/05/2013 La Sicilia Pagina 8
8.
LA SICILIA
i FATTI
MAXISEQUESTRO DI BENI PER 48 MILIONI ALLA SOCIETÀ “GAS”, UN ALTRO DA 25
Le mani delle cosche sugli appalti per la metanizzazione
Socio occulto Vito Ciancimino. Sigilli
anche ad aziende alimentari
PALERMO. Le mani della mafia sugli appalti
per la metanizzazione in diversi
centri della Sicilia. A conclusione di una
lunga indagine, durata oltre un anno, la
Guardia di Finanza ha sequestrato un
imponente patrimonio costituito da so-
O PAURA A LONDRA
Soldato ucciso
con un machete
«E’ terrorismo»
LONDRA. È riesplosa la violenza, per strada, nel sud di
Londra. Ed è tornato il terrore in città e nel Paese, per quel
grido: «Allah Akbar». Così due uomini si sono scagliati ieri
contro un soldato e lo hanno ucciso a coltellate. Avevano
armi da taglio, un machete. Subito si è pensato ad un
attacco terroristico. E a confermarlo, qualche ora dopo, è
stato David Cameron in conferenza stampa a Parigi, da
dove è rientrato già ieri sera. Le indagini sono ancora in
corso «ma ci sono forti indicazioni che sia un atto legato a
terrorismo», ha detto il premier. Non erano ancora le 14.30
quando la polizia è stata chiamata sul posto, a Woolwich,
periferia multietnica del sud-est di Londra, sede anche di
una caserma. Per terra il corpo insanguinato di un uomo
con indosso la maglietta di una nota associazione per i
soldati feriti in guerra. I molti testimoni parleranno poi di
un corpo «decapitato», mentre le tv rilanciano le immagini
di un nero - riprese da telecamere a circuito chiuso - con le
mani insanguinate che impugna una mannaia. Guarda
nella telecamera e parla: «Nel nome del grande Allah, non
smetteremo di combattervi», dice. Le autorità sono caute.
Si sa però che i due uomini, braccati dalla polizia, sono stati
feriti e trasportati in ospedale. Sull’identità della vittima
non c’è conferma, ma è quasi certo che si tratti di un
soldato. E Londra è ripiombata nel terrore.
O LA TRAGEDIA IN OKLAHOMA
La potenza del tornado
molte volte superiore
a quella della bomba
buttata su Hiroshima
MOORE. La più giovane vittima del mostruoso tornado
che lunedì ha colpito i sobborghi di Oklahoma City si
chiamava Case. Era un bimbo di appena tre mesi. Sua
mamma Megan Sley lo aveva in braccio ed era in strada,
nel centro di Moore, quando in preda al panico ha visto
arrivare il “gigantesco mostro”. Correndo ha cercato
rifugio in un piccolo drugstore, all’angolo della
Telephone Road, si è acquattata e ha pregato. Ma il vento
a oltre 300 chilometri l’ora ha spazzato via il fragile
edificio come un fuscello, e anche loro. Col passare delle
ore, emergono tante storie su come la violenza della
natura ha annientato per 40 interminabili minuti tutto
ciò che ha trovato lungo una fascia lunga oltre venti
chilometri e larga tre, abbattendosi soprattutto su
Moore. Una cittadina alle porte di Oklahoma City che
oggi appare terrificante, spettrale. Come nel day after
dell’esplosione di un’ordigno di immane potenza. Non a
caso, vari esperti meteorologi hanno affermato che la
potenza sprigionata dal tornado è stata di molte volte
superiore a quella della bomba di Hiroshima. Quella di
lunedì è stata «la tempesta delle tempeste», ha detto il
sindaco di Oklahoma City Mick Cornett.
cietà, attività commerciali, immobili di
pregio e disponibilità finanziarie, del valore
complessivo di circa 48 milioni di
euro. Gli approfonditi accertamenti hanno
consentito agli inquirenti di potere localizzare
le infiltrazioni di Cosa nostra e
dei suoi leader storici - fra cui Bernardo
Provenzano, Leoluca Bagarella e Matteo
Messina Denaro - negli affari delle società
riconducibile ad un gruppo imprenditoriale
che ha curato, a cavallo fra
gli anni ‘80 e ‘90, la metanizzazione di diverse
aree del territorio siciliano.
Le vicende societarie e le attività della
Gas sono state ricostruite nell’ambito
di un altro filone di indagine che l’aveva
individuata come lo snodo di un giro di
tangenti a politici siciliani. La Gas è sta-
ta costituita negli anni Ottanta da un
funzionario regionale, Ezio Brancato,
morto nel 2000. Il provvedimento di sequestro
avrebbe colpito i suoi eredi: le figlie
Monia e Antonella Brancato, rispettivamente
di 34 e 31 anni, e la moglie
Maria D’Anna, di 67. Socio occulto dell’imprenditore
sarebbe stato Vito Ciancimino
mentre le quote azionarie erano
divise tra lo stesso Brancato e il tributarista
Giovanni Lapis, arrestato e condannato
per avere riciclato nel gruppo par-
te del “tesoro” di Ciancimino.
Sempre nel Palermitano, la Dia ha
eseguito un maxi sequestro di beni nei
confronti di un imprenditore ritenuto
“vicino” a Cosa nostra. I beni confiscati
ammontano a 25 milioni di euro. Sequestrate
aziende del settore alimentare
dei surgelati, appartamenti e terreni
situati in alcuni centri della Sicilia occidentale,
auto di grossa cilindrata, imbarcazioni
ed anche un noto ristorante,
riconducibili. L’imprenditore palermitano
al centro dell’indagine è Salvatore
Vetrano e ha 42 anni.
LEONE ZINGALES
dal mondo L’ANNIVERSARIO DI CAPACI. Salpate ieri da Civitavecchia e Napoli le due navi cariche di studenti
«La scuola è la nemica della mafia»
Beatificazione Padre Puglisi
GIOVEDÌ 23 MAGGIO 2013
Oltre 20mila studenti oggi a Palermo per dire: «Io non ho paura»
TIZIANA CAROSELLI
CIVITAVECCHIA. “Io non ho paura”. Lo slo-
FALCONE E DON PUGLISI
gan pensato a Brindisi dagli studenti
dell’istituto Morvillo-Falcone, dove un
anno fa morì in un attentato Melissa
Bassi, va bene anche per Palermo. Il
ministro dell’Istruzione, Maria Chiara
Carrozza, salutando i ragazzi arrivati da
tutta Italia, assieme ai loro insegnanti,
a Civitavecchia per imbarcarsi sulla nave
della legalità, ha esortato tutti a fare
di quella frase una bandiera nella
Programmi
della Rai
dedicati
alla legalità
lotta contro la mafia. Una lotta che va Tutta la programmazione della Rai
sostenuta anche con la memoria. Per di oggi è dedicata alla legalità, alla
questo ogni anno centinaia di studen- lotta contro la mafia, al ricordo di
ti, dal Nord al Sud della penisola, si ri- Falcone e della strage di Capaci con
trovano a Palermo il 23 maggio per ricordare
le stragi di Capaci e di via d’A-
speciali, approfondimenti, film.
DON PINO PUGLISI
melio in cui persero la vita Giovanni Tra gli appuntamenti da segnalare,
Falcone, Francesca Morvillo, Paolo Bor- alle 10.25, Rai1 trasmetterà in
sellino e gli uomini delle loro scorte. diretta la cerimonia di
Quest’anno la partenza da Civitavecchia
ha avuto un liturgia un po’ diver-
beatificazione di Don Pino Puglisi.
LA STORIA SIAMO NOI
sa dal consueto perchè le notizie sulle Oggi alle 10 su Rai3 “La Storia
avverse condizioni del mare hanno fat- siamo noi” tratteggia il profilo di
to temere per buona parte della gior- Giovanni Falcone. La storia di un
nata che si dovesse rinunciare a salpa- eroe del quotidiano ma soprattutto
re. Non sono mancati i saluti delle au- la storia di un uomo solo, ricostruita
torità portuali, del sindaco di Civitavec- con contributi e testimonianze di
chia e neppure gli spazi dedicati alla chi ha conosciuto e lavorato con lui.
musica, ma soltanto con l’arrivo di Pie- Tra questi: la sorella di Falcone,
tro Grasso, quest’anno nel ruolo di pre- Maria, suo cognato, il magistrato
sidente del Senato e non come negli Alfredo Morvillo, Claudio Martelli,
anni passati di procuratore nazionale allora Ministro della Giustizia,
antimafia, si è avuta la certezza della Leonardo Guarlotta, magistrato del
partenza.
Pool antimafia, il giornalista
«Iniziamo questa nuova avventura: il Francesco La Licata, l’avvocato e
tempo non è dei migliori - ha detto
Grasso - ma affronteremo anche que-
amica di Falcone, Fernanda Contri.
LEZIONI DI MAFIA
sto con coraggio e domattina (oggi per Lezioni di mafia II, il nuovo ciclo di
chi legge, ndr) saremo a Palermo».
Rai Educational riparte stasera alle
Prima di lui, dopo aver posato per 21.30 su Rai Scuola (canale 146) e
decine e decine di foto-ricordo con stu- alle 24 su Rai Storia (canale 54) e
denti e professori, aveva parlato dal TivùSat. Nella prima puntata sarà il
palco allestito sulla banchina del porto Presidente del Senato Pietro
Maria Chiara Carrozza. «Il peggior ne- Grasso, magistrato ed ex
mico della mafia è la scuola. Il 23 mag- Procuratore nazionale antimafia a
gio è una data scolpite nella coscienza incontrare gli studenti delle scuole
e vorrei che rimanesse nella memoria romane per rispondere alle loro
e nella storia. Abbiamo il compito di testimoniare
quello che è stato per fare
domande.
RAI MOVIE.
sentire tutti voi. La presenza della ma- Rai Movie rende omaggio alle
fia - ha aggiunto il ministro - non deve vittime della mafia con la Giornata
mai essere negata: secondo una ricer- della legalità, una rassegna di film
ca della Fondazione Falcone il tema dedicati in onda dalle ore 06.45. Tra
della criminalità organizzata preoccu- i titoli, “Salvatore Giukliano” alle
pa il 90% dei giovani italiani: io dico: 10.15, “Il giudice ragazzino” (h.
bene, è bene preoccuparsi. Stare zitti è 19.40), “I cento passi” (h. 22.55) e
il problema».
Carrozza ha quindi esortato i ragaz-
“La siciliana ribelle” (h. 1)
La strage di Capaci 23 maggio 1992
Aeroporto
Punta Raisi aisi
Croma bianca
Seriamente danneggiata
Muoiono:
1 Giovanni Falcone
(alla guida)
2 Francesca Morvillo
(passeggero)
Si salva:
3 Giuseppe Costanza
A bordo di auto
che transitavano
in quel momento
SICILIA
17.48
17.50
Punta Raisi
I IIl l lc lcorteo c co t
Giovanni Falcone e la Com Comp Compo Composto C Coompo po t d dda
t
moglie Francesca Morvillo
atterrano all'aeroporto
provenienti da Ciampino
3
1
2
Ca Carini Cari Carini C r rini i i Torretta T To e etta tt
tta
Il ministro dell’Istruzione, Maria
Chiara Carrozza, cita relazione Dia:
«Cosa Nostra perde consenso»
A29
Canale idrico
I VESCOVI SICILIANI IN VATICANO RACCONTANO IL MARTIRIO DI PADRE PUGLISI
Cosa Nostra spiegata a Papa Francesco
ANDREA GAGLIARDUCCI
CITTÀ DEL VATICANO. Papa Francesco ha
chiesto di don Pino Puglisi. Ha voluto
capire di più della Mafia. In fondo,
lui viene quasi “dalla fine del mondo”,
non conosce molto della Sicilia
né della mafia. E così, tra un sorriso,
una domanda e una battuta, si è dipanato
l’incontro tra Papa Francesco
e i vescovi siciliani della zona occidentale,
lo scorso lunedì pomeriggio,
alle 17 e 30.
Don Puglisi non poteva non essere
protagonista dell’incontro. Il prossimo
25 maggio a Palermo ci sarà la
beatificazione di don Pino Puglisi, il
sacerdote ucciso dalla mafia perché
toglieva alla criminalità manovalanza,
formando i ragazzi, lavorando
nelle strade, senza fare grandi procla-
mi antimafia, ma combattendo Cosa
Nostra con il lavoro quotidiano. «Mi
colpì la sua morte – racconta monsignor
Michele Pennisi, arcivescovo di
Monreale – perché non si trattava
del tipico sacerdote antimafia».
La beatificazione sarà occasione
di grande festa in Sicilia, e in particolare
a Palermo, dove è attesa una
partecipazione immensa di fedeli.
Così, il cardinal Paolo Romeo, arcivescovo
di Palermo, che guidava la
delegazione dei vescovi della zona
Ovest della Sicilia, ha introdotto il
tema al Santo Padre. Gli ha presentato
il suo ausiliare, monsignor Carmelo
Cuttitta, che è stato uno dei
“ragazzi di don Pino” a Godrano,
quando era piccolissimo. E Cuttitta
ha raccontato della sua emozione
nell’essere stato così vicino a qualcu-
no che sarà presto proclamato beato,
anche se, quando don Puglisi era a
Godrano, lui aveva circa 8 anni.
Papa Francesco faceva molte domande.
Voleva capire il fenomeno
della Mafia in Sicilia. «Ma è vero – ha
chiesto – che i mafiosi si fanno il segno
della croce prima di commettere
un omicidio? ». I vescovi gli hanno
risposto che, sì, i mafiosi si dicono
credenti, ma che forse il fatto che si
facciano il segno della croce prima di
un omicidio è un po’ romanzesco,
non è di certo sicuro. E il Papa si scusa:
«Non conosco bene il fenomeno
della Mafia. Tutto quello che so sulla
Sicilia l’ho appreso da un film». E il
film è Kaos, il decimo film dei fratelli
Taviani, l’ultimo interpretato da
Franco e Ciccio, che si basa su quattro
delle novelle per un anno di Luigi Pi-
LAVORI PER LA METANIZZAZIONE
A
Capaci
Ragazzi prima di
imbarcarsi sulla
nave della
Legalità nel porto
di Civitavecchia. Il
tema quest’anno
è “Le nuove rotte
dell’impegno
geografia e
legalità”
randello.
Sorridono i vescovi siciliani. Il Papa,
da parte sua, chiede di capire di
più, vuole sapere quali sono le problematiche
della Sicilia, in che modo
i vescovi le affrontano. Ma sullo sfondo
c’è sempre lui, don Pino Puglisi.
Perché la sua morte – afferma Michele
Pennisi – “ha segnato una svolta
nella Chiesa siciliana. È il passaggio
dalla mera denuncia all’approccio
più specificamente pastorale. Puglisi
era un normalissimo parroco
che proseguiva la sua attività nonostante
gli avvertimenti e le minacce
dei mafiosi”.
Una figura che Papa Francesco ha
apprezzato enormemente. E ha incoraggiato
la Chiesa di Sicilia a proseguire
nel suo impegno in favore dell’uomo.
Monreale M reale ea l
Mondello M
PALERMO
17.58
Svincolo di Capaci
500 00 0kg kg k di die e ta tat a aato
a aan nnale l o
u to os
o
ve e ees s ttr
r ra a
Croma marrone
Sbalzata a decine
di metri dal luogo
dell'esplosione
Muoiono
Vito Schifani
(alla guida)
Antonio Montinaro
(passeggero)
Rocco Di Cillo
(dietro)
Croma Azzurra
Danneggiata,
ma si salvano:
Gaspare Cervello
(alla guida)
Paolo Capuzzo
Angelo Corbo
ANSA-CENTIMETRI
zi a leggere l’ultima relazione della Dia
in cui compare la confortante affermazione
che «Cosa nostra inizia a confrontarsi
con un’apprezzabile perdita
di consenso». Della cultura delle legalità
- ha concluso - «voi siete la più preziosa
testimonianza, ma dobbiamo lottare
perché la consapevolezza del fenomeno
mafioso si diffonda sempre di
più nel nostro Paese».
Ad attendere oggi nel porto di Palermo
l’arrivo delle due navi “Giovanni” e
“Paolo” salpate ieri da Civitavecchia e
Napoli con tremila studenti a borso,
tantissimi ragazzi di tutte le età: quest’anno
sono più di 800 le scuole che
hanno aderito, 20mila gli studenti e
13 i Paesi europei presenti con le loro
delegazioni.
Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 300 di 362

Gio 23/05/2013 La Sicilia Pagina 8
I vescovi siciliani in Vaticano raccontano il martirio di padre Puglisi.
Cosa Nostra spiegata a Papa Francesco
ANDREA GAGLIARDUCCI Città del Vaticano. Papa
Francesco ha chiesto di don Pino Puglisi. Ha voluto
capire di più della Mafia. In fondo, lui viene quasi
"dalla fine del mondo", non conosce molto della Sicilia
né della mafia. E così, tra un sorriso, una domanda e
una battuta, si è dipanato l' incontro tra Papa
Francesco e i vescovi siciliani della zona occidentale,
lo scorso lunedì pomeriggio, alle 17 e 30. Don Puglisi
non poteva non essere protagonista dell' incontro. Il
prossimo 25 maggio a Palermo ci sarà la
beatificazione di don Pino Puglisi, il sacerdote ucciso
dalla mafia perché toglieva alla criminalità
manovalanza, formando i ragazzi, lavorando nelle
strade, senza fare grandi proclami antimafia, ma
combattendo Cosa Nostra con il lavoro quotidiano.
«Mi colpì la sua morte - racconta monsignor Michele
Pennisi, arcivescovo di Monreale - perché non si
trattava del tipico sacerdote antimafia». La
beatificazione sarà occasione di grande festa in
Sicilia, e in particolare a Palermo, dove è attesa una
partecipazione immensa di fedeli. Così, il cardinal
Paolo Romeo, arcivescovo di Palermo, che guidava la
delegazione dei vescovi della zona Ovest della Sicilia,
ha introdotto il tema al Santo Padre. Gli ha presentato
il suo ausiliare, monsignor Carmelo Cuttitta, che è
stato uno dei "ragazzi di don Pino" a Godrano,
quando era piccolissimo. E Cuttitta ha raccontato
della sua emozione nell' essere stato così vicino a
qualcuno che sarà presto proclamato beato, anche
se, quando don Puglisi era a Godrano, lui aveva circa
8 anni. Papa Francesco faceva molte domande.
Voleva capire il fenomeno della Mafia in Sicilia. «Ma è
vero - ha chiesto - che i mafiosi si fanno il segno della
croce prima di commettere un omicidio? ». I vescovi
gli hanno risposto che, sì, i mafiosi si dicono credenti,
ma che forse il fatto che si facciano il segno della
croce prima di un omicidio è un po' romanzesco, non
è di certo sicuro. E il Papa si scusa: «Non conosco
bene il fenomeno della Mafia. Tutto quello che so
sulla Sicilia l' ho appreso da un film». E il film è Kaos,
il decimo film dei fratelli Taviani, l' ultimo interpretato
da Franco e Ciccio, che si basa su quattro delle
novelle per un anno di Luigi Pirandello. Sorridono i
vescovi siciliani. Il Papa, da parte sua, chiede di
capire di più, vuole sapere quali sono le
problematiche della Sicilia, in che modo i vescovi le
affrontano. Ma sullo sfondo c' è sempre lui, don Pino
Puglisi. Perché la sua morte - afferma Michele
Pennisi - "ha segnato una svolta nella Chiesa
Beatificazione Padre Puglisi
siciliana. È il passaggio dalla mera denuncia all'
approccio più specificamente pastorale. Puglisi era un
normalissimo parroco che proseguiva la sua attività
nonostante gli avvertimenti e le minacce dei mafiosi".
Una figura che Papa Francesco ha apprezzato
enormemente. E ha incoraggiato la Chiesa di Sicilia a
proseguire nel suo impegno in favore dell' uomo.
23/05/2013.
Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 301 di 362

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Gio 23/05/2013 La Sicilia Pagina 8
8.
LA SICILIA
i FATTI
MAXISEQUESTRO DI BENI PER 48 MILIONI ALLA SOCIETÀ “GAS”, UN ALTRO DA 25
Le mani delle cosche sugli appalti per la metanizzazione
Socio occulto Vito Ciancimino. Sigilli
anche ad aziende alimentari
PALERMO. Le mani della mafia sugli appalti
per la metanizzazione in diversi
centri della Sicilia. A conclusione di una
lunga indagine, durata oltre un anno, la
Guardia di Finanza ha sequestrato un
imponente patrimonio costituito da so-
O PAURA A LONDRA
Soldato ucciso
con un machete
«E’ terrorismo»
LONDRA. È riesplosa la violenza, per strada, nel sud di
Londra. Ed è tornato il terrore in città e nel Paese, per quel
grido: «Allah Akbar». Così due uomini si sono scagliati ieri
contro un soldato e lo hanno ucciso a coltellate. Avevano
armi da taglio, un machete. Subito si è pensato ad un
attacco terroristico. E a confermarlo, qualche ora dopo, è
stato David Cameron in conferenza stampa a Parigi, da
dove è rientrato già ieri sera. Le indagini sono ancora in
corso «ma ci sono forti indicazioni che sia un atto legato a
terrorismo», ha detto il premier. Non erano ancora le 14.30
quando la polizia è stata chiamata sul posto, a Woolwich,
periferia multietnica del sud-est di Londra, sede anche di
una caserma. Per terra il corpo insanguinato di un uomo
con indosso la maglietta di una nota associazione per i
soldati feriti in guerra. I molti testimoni parleranno poi di
un corpo «decapitato», mentre le tv rilanciano le immagini
di un nero - riprese da telecamere a circuito chiuso - con le
mani insanguinate che impugna una mannaia. Guarda
nella telecamera e parla: «Nel nome del grande Allah, non
smetteremo di combattervi», dice. Le autorità sono caute.
Si sa però che i due uomini, braccati dalla polizia, sono stati
feriti e trasportati in ospedale. Sull’identità della vittima
non c’è conferma, ma è quasi certo che si tratti di un
soldato. E Londra è ripiombata nel terrore.
O LA TRAGEDIA IN OKLAHOMA
La potenza del tornado
molte volte superiore
a quella della bomba
buttata su Hiroshima
MOORE. La più giovane vittima del mostruoso tornado
che lunedì ha colpito i sobborghi di Oklahoma City si
chiamava Case. Era un bimbo di appena tre mesi. Sua
mamma Megan Sley lo aveva in braccio ed era in strada,
nel centro di Moore, quando in preda al panico ha visto
arrivare il “gigantesco mostro”. Correndo ha cercato
rifugio in un piccolo drugstore, all’angolo della
Telephone Road, si è acquattata e ha pregato. Ma il vento
a oltre 300 chilometri l’ora ha spazzato via il fragile
edificio come un fuscello, e anche loro. Col passare delle
ore, emergono tante storie su come la violenza della
natura ha annientato per 40 interminabili minuti tutto
ciò che ha trovato lungo una fascia lunga oltre venti
chilometri e larga tre, abbattendosi soprattutto su
Moore. Una cittadina alle porte di Oklahoma City che
oggi appare terrificante, spettrale. Come nel day after
dell’esplosione di un’ordigno di immane potenza. Non a
caso, vari esperti meteorologi hanno affermato che la
potenza sprigionata dal tornado è stata di molte volte
superiore a quella della bomba di Hiroshima. Quella di
lunedì è stata «la tempesta delle tempeste», ha detto il
sindaco di Oklahoma City Mick Cornett.
cietà, attività commerciali, immobili di
pregio e disponibilità finanziarie, del valore
complessivo di circa 48 milioni di
euro. Gli approfonditi accertamenti hanno
consentito agli inquirenti di potere localizzare
le infiltrazioni di Cosa nostra e
dei suoi leader storici - fra cui Bernardo
Provenzano, Leoluca Bagarella e Matteo
Messina Denaro - negli affari delle società
riconducibile ad un gruppo imprenditoriale
che ha curato, a cavallo fra
gli anni ‘80 e ‘90, la metanizzazione di diverse
aree del territorio siciliano.
Le vicende societarie e le attività della
Gas sono state ricostruite nell’ambito
di un altro filone di indagine che l’aveva
individuata come lo snodo di un giro di
tangenti a politici siciliani. La Gas è sta-
ta costituita negli anni Ottanta da un
funzionario regionale, Ezio Brancato,
morto nel 2000. Il provvedimento di sequestro
avrebbe colpito i suoi eredi: le figlie
Monia e Antonella Brancato, rispettivamente
di 34 e 31 anni, e la moglie
Maria D’Anna, di 67. Socio occulto dell’imprenditore
sarebbe stato Vito Ciancimino
mentre le quote azionarie erano
divise tra lo stesso Brancato e il tributarista
Giovanni Lapis, arrestato e condannato
per avere riciclato nel gruppo par-
te del “tesoro” di Ciancimino.
Sempre nel Palermitano, la Dia ha
eseguito un maxi sequestro di beni nei
confronti di un imprenditore ritenuto
“vicino” a Cosa nostra. I beni confiscati
ammontano a 25 milioni di euro. Sequestrate
aziende del settore alimentare
dei surgelati, appartamenti e terreni
situati in alcuni centri della Sicilia occidentale,
auto di grossa cilindrata, imbarcazioni
ed anche un noto ristorante,
riconducibili. L’imprenditore palermitano
al centro dell’indagine è Salvatore
Vetrano e ha 42 anni.
LEONE ZINGALES
dal mondo L’ANNIVERSARIO DI CAPACI. Salpate ieri da Civitavecchia e Napoli le due navi cariche di studenti
«La scuola è la nemica della mafia»
Beatificazione Padre Puglisi
GIOVEDÌ 23 MAGGIO 2013
Oltre 20mila studenti oggi a Palermo per dire: «Io non ho paura»
TIZIANA CAROSELLI
CIVITAVECCHIA. “Io non ho paura”. Lo slo-
FALCONE E DON PUGLISI
gan pensato a Brindisi dagli studenti
dell’istituto Morvillo-Falcone, dove un
anno fa morì in un attentato Melissa
Bassi, va bene anche per Palermo. Il
ministro dell’Istruzione, Maria Chiara
Carrozza, salutando i ragazzi arrivati da
tutta Italia, assieme ai loro insegnanti,
a Civitavecchia per imbarcarsi sulla nave
della legalità, ha esortato tutti a fare
di quella frase una bandiera nella
Programmi
della Rai
dedicati
alla legalità
lotta contro la mafia. Una lotta che va Tutta la programmazione della Rai
sostenuta anche con la memoria. Per di oggi è dedicata alla legalità, alla
questo ogni anno centinaia di studen- lotta contro la mafia, al ricordo di
ti, dal Nord al Sud della penisola, si ri- Falcone e della strage di Capaci con
trovano a Palermo il 23 maggio per ricordare
le stragi di Capaci e di via d’A-
speciali, approfondimenti, film.
DON PINO PUGLISI
melio in cui persero la vita Giovanni Tra gli appuntamenti da segnalare,
Falcone, Francesca Morvillo, Paolo Bor- alle 10.25, Rai1 trasmetterà in
sellino e gli uomini delle loro scorte. diretta la cerimonia di
Quest’anno la partenza da Civitavecchia
ha avuto un liturgia un po’ diver-
beatificazione di Don Pino Puglisi.
LA STORIA SIAMO NOI
sa dal consueto perchè le notizie sulle Oggi alle 10 su Rai3 “La Storia
avverse condizioni del mare hanno fat- siamo noi” tratteggia il profilo di
to temere per buona parte della gior- Giovanni Falcone. La storia di un
nata che si dovesse rinunciare a salpa- eroe del quotidiano ma soprattutto
re. Non sono mancati i saluti delle au- la storia di un uomo solo, ricostruita
torità portuali, del sindaco di Civitavec- con contributi e testimonianze di
chia e neppure gli spazi dedicati alla chi ha conosciuto e lavorato con lui.
musica, ma soltanto con l’arrivo di Pie- Tra questi: la sorella di Falcone,
tro Grasso, quest’anno nel ruolo di pre- Maria, suo cognato, il magistrato
sidente del Senato e non come negli Alfredo Morvillo, Claudio Martelli,
anni passati di procuratore nazionale allora Ministro della Giustizia,
antimafia, si è avuta la certezza della Leonardo Guarlotta, magistrato del
partenza.
Pool antimafia, il giornalista
«Iniziamo questa nuova avventura: il Francesco La Licata, l’avvocato e
tempo non è dei migliori - ha detto
Grasso - ma affronteremo anche que-
amica di Falcone, Fernanda Contri.
LEZIONI DI MAFIA
sto con coraggio e domattina (oggi per Lezioni di mafia II, il nuovo ciclo di
chi legge, ndr) saremo a Palermo».
Rai Educational riparte stasera alle
Prima di lui, dopo aver posato per 21.30 su Rai Scuola (canale 146) e
decine e decine di foto-ricordo con stu- alle 24 su Rai Storia (canale 54) e
denti e professori, aveva parlato dal TivùSat. Nella prima puntata sarà il
palco allestito sulla banchina del porto Presidente del Senato Pietro
Maria Chiara Carrozza. «Il peggior ne- Grasso, magistrato ed ex
mico della mafia è la scuola. Il 23 mag- Procuratore nazionale antimafia a
gio è una data scolpite nella coscienza incontrare gli studenti delle scuole
e vorrei che rimanesse nella memoria romane per rispondere alle loro
e nella storia. Abbiamo il compito di testimoniare
quello che è stato per fare
domande.
RAI MOVIE.
sentire tutti voi. La presenza della ma- Rai Movie rende omaggio alle
fia - ha aggiunto il ministro - non deve vittime della mafia con la Giornata
mai essere negata: secondo una ricer- della legalità, una rassegna di film
ca della Fondazione Falcone il tema dedicati in onda dalle ore 06.45. Tra
della criminalità organizzata preoccu- i titoli, “Salvatore Giukliano” alle
pa il 90% dei giovani italiani: io dico: 10.15, “Il giudice ragazzino” (h.
bene, è bene preoccuparsi. Stare zitti è 19.40), “I cento passi” (h. 22.55) e
il problema».
Carrozza ha quindi esortato i ragaz-
“La siciliana ribelle” (h. 1)
La strage di Capaci 23 maggio 1992
Aeroporto
Punta Raisi aisi
Croma bianca
Seriamente danneggiata
Muoiono:
1 Giovanni Falcone
(alla guida)
2 Francesca Morvillo
(passeggero)
Si salva:
3 Giuseppe Costanza
A bordo di auto
che transitavano
in quel momento
SICILIA
17.48
17.50
Punta Raisi
I IIl l lc lcorteo c co t
Giovanni Falcone e la Com Comp Compo Composto C Coompo po t d dda
t
moglie Francesca Morvillo
atterrano all'aeroporto
provenienti da Ciampino
3
1
2
Ca Carini Cari Carini C r rini i i Torretta T To e etta tt
tta
Il ministro dell’Istruzione, Maria
Chiara Carrozza, cita relazione Dia:
«Cosa Nostra perde consenso»
A29
Canale idrico
I VESCOVI SICILIANI IN VATICANO RACCONTANO IL MARTIRIO DI PADRE PUGLISI
Cosa Nostra spiegata a Papa Francesco
ANDREA GAGLIARDUCCI
CITTÀ DEL VATICANO. Papa Francesco ha
chiesto di don Pino Puglisi. Ha voluto
capire di più della Mafia. In fondo,
lui viene quasi “dalla fine del mondo”,
non conosce molto della Sicilia
né della mafia. E così, tra un sorriso,
una domanda e una battuta, si è dipanato
l’incontro tra Papa Francesco
e i vescovi siciliani della zona occidentale,
lo scorso lunedì pomeriggio,
alle 17 e 30.
Don Puglisi non poteva non essere
protagonista dell’incontro. Il prossimo
25 maggio a Palermo ci sarà la
beatificazione di don Pino Puglisi, il
sacerdote ucciso dalla mafia perché
toglieva alla criminalità manovalanza,
formando i ragazzi, lavorando
nelle strade, senza fare grandi procla-
mi antimafia, ma combattendo Cosa
Nostra con il lavoro quotidiano. «Mi
colpì la sua morte – racconta monsignor
Michele Pennisi, arcivescovo di
Monreale – perché non si trattava
del tipico sacerdote antimafia».
La beatificazione sarà occasione
di grande festa in Sicilia, e in particolare
a Palermo, dove è attesa una
partecipazione immensa di fedeli.
Così, il cardinal Paolo Romeo, arcivescovo
di Palermo, che guidava la
delegazione dei vescovi della zona
Ovest della Sicilia, ha introdotto il
tema al Santo Padre. Gli ha presentato
il suo ausiliare, monsignor Carmelo
Cuttitta, che è stato uno dei
“ragazzi di don Pino” a Godrano,
quando era piccolissimo. E Cuttitta
ha raccontato della sua emozione
nell’essere stato così vicino a qualcu-
no che sarà presto proclamato beato,
anche se, quando don Puglisi era a
Godrano, lui aveva circa 8 anni.
Papa Francesco faceva molte domande.
Voleva capire il fenomeno
della Mafia in Sicilia. «Ma è vero – ha
chiesto – che i mafiosi si fanno il segno
della croce prima di commettere
un omicidio? ». I vescovi gli hanno
risposto che, sì, i mafiosi si dicono
credenti, ma che forse il fatto che si
facciano il segno della croce prima di
un omicidio è un po’ romanzesco,
non è di certo sicuro. E il Papa si scusa:
«Non conosco bene il fenomeno
della Mafia. Tutto quello che so sulla
Sicilia l’ho appreso da un film». E il
film è Kaos, il decimo film dei fratelli
Taviani, l’ultimo interpretato da
Franco e Ciccio, che si basa su quattro
delle novelle per un anno di Luigi Pi-
LAVORI PER LA METANIZZAZIONE
A
Capaci
Ragazzi prima di
imbarcarsi sulla
nave della
Legalità nel porto
di Civitavecchia. Il
tema quest’anno
è “Le nuove rotte
dell’impegno
geografia e
legalità”
randello.
Sorridono i vescovi siciliani. Il Papa,
da parte sua, chiede di capire di
più, vuole sapere quali sono le problematiche
della Sicilia, in che modo
i vescovi le affrontano. Ma sullo sfondo
c’è sempre lui, don Pino Puglisi.
Perché la sua morte – afferma Michele
Pennisi – “ha segnato una svolta
nella Chiesa siciliana. È il passaggio
dalla mera denuncia all’approccio
più specificamente pastorale. Puglisi
era un normalissimo parroco
che proseguiva la sua attività nonostante
gli avvertimenti e le minacce
dei mafiosi”.
Una figura che Papa Francesco ha
apprezzato enormemente. E ha incoraggiato
la Chiesa di Sicilia a proseguire
nel suo impegno in favore dell’uomo.
Monreale M reale ea l
Mondello M
PALERMO
17.58
Svincolo di Capaci
500 00 0kg kg k di die e ta tat a aato
a aan nnale l o
u to os
o
ve e ees s ttr
r ra a
Croma marrone
Sbalzata a decine
di metri dal luogo
dell'esplosione
Muoiono
Vito Schifani
(alla guida)
Antonio Montinaro
(passeggero)
Rocco Di Cillo
(dietro)
Croma Azzurra
Danneggiata,
ma si salvano:
Gaspare Cervello
(alla guida)
Paolo Capuzzo
Angelo Corbo
ANSA-CENTIMETRI
zi a leggere l’ultima relazione della Dia
in cui compare la confortante affermazione
che «Cosa nostra inizia a confrontarsi
con un’apprezzabile perdita
di consenso». Della cultura delle legalità
- ha concluso - «voi siete la più preziosa
testimonianza, ma dobbiamo lottare
perché la consapevolezza del fenomeno
mafioso si diffonda sempre di
più nel nostro Paese».
Ad attendere oggi nel porto di Palermo
l’arrivo delle due navi “Giovanni” e
“Paolo” salpate ieri da Civitavecchia e
Napoli con tremila studenti a borso,
tantissimi ragazzi di tutte le età: quest’anno
sono più di 800 le scuole che
hanno aderito, 20mila gli studenti e
13 i Paesi europei presenti con le loro
delegazioni.
Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 302 di 362

Gio 23/05/2013 La Sicilia Pagina 8
falcone e don puglisi
Tutta la programmazione della Rai di oggi è dedicata
alla legalità, alla lotta contro la mafia, al ricordo di
Falcone e della strage di Capaci con speciali,
approfondimenti, film. Don pino puglisi Tra gli
appuntamenti da segnalare, alle 10.25, Rai1
trasmetterà in diretta la cerimonia di beatificazione di
Don Pino Puglisi. LA STORIA SIAMO NOI Oggi alle
10 su Rai3 "La Storia siamo noi" tratteggia il profilo di
Giovanni Falcone. La storia di un eroe del quotidiano
ma soprattutto la storia di un uomo solo, ricostruita
con contributi e testimonianze di chi ha conosciuto e
lavorato con lui. Tra questi: la sorella di Falcone,
Maria, suo cognato, il magistrato Alfredo Morvillo,
Claudio Martelli, allora Ministro della Giustizia,
Leonardo Guarlotta, magistrato del Pool antimafia, il
giornalista Francesco La Licata, l' avvocato e amica di
Falcone, Fernanda Contri. Lezioni di mafia Lezioni di
mafia II, il nuovo ciclo di Rai Educational riparte
stasera alle 21.30 su Rai Scuola (canale 146) e alle
24 su Rai Storia (canale 54) e TivùSat. Nella prima
puntata sarà il Presidente del Senato Pietro Grasso,
magistrato ed ex Procuratore nazionale antimafia a
incontrare gli studenti delle scuole romane per
rispondere alle loro domande. Rai movie. Rai Movie
rende omaggio alle vittime della mafia con la Giornata
della legalità, una rassegna di film dedicati in onda
dalle ore 06.45. Tra i titoli, "Salvatore Giukliano" alle
10.15, "Il giudice ragazzino" (h. 19.40), "I cento passi"
(h. 22.55) e "La siciliana ribelle" (h. 1) 23/05/2013.
Beatificazione Padre Puglisi
Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 303 di 362

.
Gio 23/05/2013 La Sicilia (ed. Palermo) Pagina 29
LA BAND PALERMITANA DEGLI «AKKURA»
In tremila
con le navi
della legalità
LEONE ZINGALES
CIVITAVECCHIA. Il maltempo stava
rovinando il programma e gli
eventi previsti a Civitavecchia con
la «Nave della Legalità» in partenza
per Palermo.
Ad un certo punto erano pure
circolate voci di un annullamento
del programma.
La Motonave «Splendid» è salpata
alle 19.15 alla volta di Palermo
con circa 1.500 studenti gioiosi
e festanti, preparatisi dall’inizio
dell’anno per partecipare alle manifestazioni
di stamane.
Anzi alle 19,30 il presidente del
Senato, Piero Grasso che si trova a
bordo è salito nella plancia di comando
e attraverso gli altoparlanti
ha rassicura-
to tutti i passeggeri:
«Sono Piero
Grasso, state tutti
tranquilli. Stiamo
per salpare e rispetteremo
il programma
di navigazione.
So che il
maltempo che sta
imperversando ha
provocato la diffusione
di notizie sconfortanti circa
la partenza da Civitavecchia. Da
sette anni partecipo al viaggio in
mare su queste Navi della Legalità.
Partiremo, e tutti assieme affronteremo
questo lungo viaggio». Un
annuncio che è stato salutato da
applausi scroscianti da parte di
tutti i ragazzi che hanno tirato un
sospiro di sollievo assieme ai docenti
che, con fatica, sono arrivati
a questo importante appuntamento
di legalità».
Alle 16 si sono avvicendati sul
palco studenti e autoritá. A decine
gli striscioni preparati dagli studenti
provenienti da diverse regioni
italiane con su scritto frasi
dedicate a Giovanni Falcone, a
Paolo Borsellino ed a gli agenti
trucidati nelle stragi del 1992.
Erano presenti, tra gli altri, il
presidente del Senato Grasso, il
ministro dell’Istruzione e dell’Università
Maria Carrozza, il presidente
della Rai Annamaria Taran-
Il maltempo stava
bloccando la
partenza del
«carico» di giovani
da Civitavecchia e
Napoli. Oggi il
premier Letta in città
tola ed il figlio del Generale Carlo
Alberto Dalla Chiesa. per tutto il
tempo della manifestazione sulla
banchina portuale di Civitavecchia,
si sono intrecciate le contrastanti
notizie circa le condizioni
meteo-marine sul Tirreno. La Capitaneria
di Porto locale è stata
sempre in collegamento con tutti
gli uffici settoriali che si occupano
di meteorologia. In serata si è
svolta una tavola rotonda con la
partecipazione del Presidente
Grasso, il Ministro Carrozza e il
prof. Nando Dalla Chiesa.
L’entusiasmo degli studenti che
vogliono un Italia libera dalle mafie
e dalla criminalità organizzata
vince sul maltempo.
Le navi arriveranno a Palermo
all’alba di oggi per
ricordare la strage
di Capaci del 23
maggio 1992, nella
quale furono uccisi
Giovanni Falcone,
la moglie Francesca
Morvillo e
gli agenti di scorta,
Vito Schifani, Rocco
Dicillo, Antonio
Montinaro.
La manifestazione
è organizzata dalla Fondazione
Giovanni e Francesca Falcone
in collaborazione con il ministero
dell’Istruzione, dell’Università
e della Ricerca. La nave che è
partita sempre ieri sera poco dopo
le 20,30 da Napoli ha ha avuto invece
come ospiti il sottosegretario
all’Istruzione Marco Rossi Doria, il
presidente di Libera don Luigi
Ciotti, il commissario straordinario
Antiracket Giancarlo Trevisone,
l’imprenditore e testimone di
giustizia Pino Masciari.
Ad attendere l’arrivo delle due
navi ribattezzate «Giovanni» e
«Paolo» nel porto di Palermo,
questa mattina tantissimi ragazzi
di tutte le età: quest’anno sono
più di 800 le scuole che hanno
aderito, 20mila gli studenti e 13 i
Paesi europei presenti con le loro
delegazioni. Il premier Enrico
Letta ha scritto su twitter che oggi
parteciperà alle commemorazioni
a Palermo.
CULTURA & SOCIETÀ
STRAGE DI CAPACI. Oggi pomeriggio tutti davanti l’«Albero Falcone»
Il piano traffico per i cortei
In occasione delle iniziative previste
per oggi in città per il XXI anniversario
della strage di Capaci, saranno numerose
le strade interessate da limitazioni
al traffico e divieti di sosta.
In mattinata - tre le 7 e le 8 - in concomitanza
dell’arrivo delle navi della
legalità al porto, saranno chiuse per
consentire il corteo degli studenti le
vie Crispi e Remo Sandron.
Nella zona scatteranno anche diversi
i divieti di sosta.
Sarà chiuso al transito di auto e moto
tra le 12 e le 20 il tratto di via Notar-
bartolo compreso tra le vie Libertà e
Sciuti-Terrasanta.
Divieto di parcheggio da ieri e fino
alle 24 di oggi nelle strade interessate
da due cortei che attraverseranno la
città nel pomeriggio, diretti all’«Albero
Falcone»: si tratta delle vie D’Amelio,
Autonomia Siciliana (oggi via Giuseppe
Alessi nel tratto tra via Marchese
di Villabianca e via Sampolo), Marchese
di Villabianca, Rutelli, De Amicis,
Ugdulena, Francesco Paolo Di Blasi,
Alfieri, Pirandello, Pipitone Federico,
Leopardi e Notarbartolo, via Duca del-
la Verdura.
Alle 18.30 messa al Centro Educativo
Ignaziano di via Mattarella.
Anche in questo caso la strada sarà
soggetta a chiusure al transito. Intanto,
il «Centro Studi Paolo Borsellino» sarà
presente oggi con un gazebo al Villaggio
della Legalità di piazza Magione.
Lo scopo è promuovere il concorso
lanciato dal Centro studi «Paolo Borsellino»
in collaborazione con il Miur,
dal titolo «Quel fresco profumo di liberta».
A. F.
Il «Secondo tempo»
di Giovanni e Paolo
Sarà proiettato stasera il «DocuFilm» per la
regia di Pierfrancesco Li Donni in onore dei due
magistrati e delle relative scorte uccisi nel 1992
LA LOCANDINA DEL DOCUFILM «IL SECONDO TEMPO»
IL LIBRO. Il nuovo saggio su don Pino Puglisi firmato da Francesco Deliziosi
Il prete che fece tremare la mafia
«Pino Puglisi il prete che fece tremare la
mafia con un sorriso» è il titolo del nuovo libro
del giornalista palermitano Francesco
Deliziosi. Numerose autorità e personalità
ieri pomeriggio, hanno partecipato alla presentazione
che si è svolta nella chiesa di
San Francesco Saverio all’Albergheria. Oltre
all’autore sono intervenuti Giuseppe Savagnone
e Don Cosimo Scordato. L’incontro
è stato moderato dalla giornalista Alessandra
Turrisi. Il volume arriverà nelle librerie il
prossimo 22 maggio per Rizzoli (prefazione
di don Luigi Ciotti) Francesco Deliziosi ha
Beatificazione Padre Puglisi
collaborato col Postulatore della Causa,
mons. Vincenzo Bertolone, dalla sua nomina,
nel 2010, fino al riconoscimento del martirio
da parte della Chiesa. Il Postulatore gli
ha anche chiesto una testimonianza extragiudiziale,
allegata agli atti che hanno poi ricevuto
il parere positivo della Congregazione
per le Cause dei Santi. La cerimonia di
beatificazione avverrà il 25 maggio al Foro
Italico di Palermo. Il libro ricostruisce tutto
il percorso della causa e il lavoro della Postulazione,
spiegando come si è arrivati a dimostrare
che il movente del delitto fu l’odium
fidei, l’odio per la fede del sacerdote. Allievo
di don Puglisi al liceo, Deliziosi lo ha poi seguito
nelle sue esperienze e ha condiviso i
tre anni trascorsi a Brancaccio fino al 15 settembre
del 1993. E’ stato componente (unico
laico) della Commissione diocesana per
l’istruzione della Causa. Ha collaborato col
poeta Mario Luzi per il suo testo teatrale “Il
fiore del dolore” e col regista Roberto Faenza
per il film “Alla luce del sole” con Luca
Zingaretti: entrambe le opere sono ispirate
alla vita del parroco di Brancaccio.
INA MODICA
ANTONIO FIASCONARO
Verrà proiettato stasera al Metropolitan
alle 20,40 «Il Secondo tempo», il docufilm
dedicato ai giudici Giovanni Falcone,
Francesca Morvillo, Paolo Borsellino
e alle loro scorte. Nel 21° anniversario
della morte del magistrato del pool
antimafia, l’opera, diretta da Pierfrancesco
Li Donni, racconta i 57 giorni che
intercorrono tra la strage di Capaci e
quella di via D’Amelio. La Palermo de «Il
Secondo Tempo» è una città che avrebbe
potuto essere e non è stata, ma anche
una città dove bisogna capire cosa
si fa quando finisce un’emergenza democratica
e ricomincia la quotidianità.
È un viaggio attraverso le testimonianze
dei protagonisti (Franco Lannino e
Michele Naccari, fotografi, Giuseppe Di
Lello, magistrato, Nino Lo Bello, Palermo
AnnoUno, Peppe Spataro, avvocato,
L’iniziativa
GIOVEDÌ 23 MAGGIO 2013
Il presidente del
Senato Piero
Grasso ieri
pomeriggio a
Civitavecchia
prima di salpare
alla volta di
Palermo con due
giovani studenti
Beatrice Monroy, scrittrice, Marcelle
Padovani e Tiziana Martorana, giornaliste,
Pietro Giordano, Marta Cimino,
del Comitato dei Lenzuoli) di una stagione
di protesta, di riscatto, di una Palermo
capitale dell’antimafia. Ad accompagnare
il film, le immagini d’archivio
di uno di loro, Fabio Lanfranca,
che da film-maker amatoriale riprende
le manifestazioni spontanee dei cittadini
palermitani. Immagini inedite che
danno il senso della rabbia e del dolore
di una città ferita che prova a riscattarsi
dal potere e dall’arroganza mafiosa.
A tenere insieme il racconto è Salvo
Piparo, cantastorie palermitano, che
mette in scena l’amarezza dei giorni
presenti con le sue storie di ricchi e
poveri, di padroni e sottomessi. Ci sono
Franco e Michele, due fotoreporter, che
per mestiere non possono cancellare i
ricordi. C’è Marta, animatrice del «Comitato
dei Lenzuoli» che, da comune
cittadina, appende alla finestra un lenzuolo
con scritto «Palermo chiede giustizia».
Ci sono i giovani di oggi, quelli
che vivono ai margini, allo Zen, e vagano
per la città annoiati, non hanno regole:
il loro obiettivo è quello di divertirsi,
anche a scapito della collettività.
ENEL CUORE PER BRANCACCIO
Inaugurata struttura del Centro sportivo Padre Nostro
E’ stata inaugurata ieri (alla presenza dell’Associazione Centro di
Accoglienza Padre Nostro, di Antonio Tomaselli, Presidente della II
Circoscrizione, e di Fabrizio Romano, in rappresentanza di Enel
Cuore Onlus) la struttura in legno che consentirà di potenziare
l’attività del Centro Polivalente Sportivo di Brancaccio, voluto dal
Centro Padre Nostro per continuare l’opera di don Pino Puglisi,
ossia il recupero dei minori e degli adolescenti sottoposti al rischio
di emarginazione e di reclutamento da parte della criminalità
organizzata. All’inaugurazione della struttura, realizzata con il
contributo di Enel Cuore, erano presenti tantissimi giovani del
quartiere, per i quali il Centro sportivo è un importante punto di
riferimento ed aggregazione. L’iniziativa «Mettiamoci in gioco» è
stato uno dei nove progetti che Enel Cuore ha deciso di sostenere.
LA SICILIA
PALERMO
al cinema
ABC 091.32924
via Amari 166
Riposo.
(Biglietto intero 7,50 euro, ridotto
5,50).
ARISTON 091.6258546
via Pirandello, 5
La grande bellezza.Ore 17•20 22,30.
ARLECCHINO 091.362660
via Imp. Federico, 12.
Sala 1: Il grande Gatsby.
Ore 18,30 21.
Sala 2: Benvenuto presidente.
Ore 18,30 20,30 22,30.
AURORA 091.533192
via Natale, 17
Epic. Ore 18,30 20,45 22,45.
Treno di notte per Lisbona.
Ore 18,30 20,30.
La grande bellezza.
Ore 18,30 21 22,30.
CINE TEATRO COLOSSEUM
091.442265
via Guido Rossa, 5/7
Riservata, domani: Effetti collaterali.
Ore 18,30.
E-mail: direzionecolosseum@libero.it
Sito web:
www.cineteatrocolosseum.it
FIAMMA 091.6251868
No - I giorni dell’arcobaleno.
Ore 17,30 20,20 22,30.
GAUDIUM 091.341535
(Intero 7,50; ridotto 5,50) (martedì 4
euro)
Mi rifaccio vivo. Ore
18 20,20 22,30.
GAUDIUM JULII 091.341535
via Damiano Almeida 34
(Intero 8; ridotto 5,50) (martedì 4
euro)
Miele. Ore 18,30 20,40 22,30.
GOLDEN 091.6264702
Epic. 2D. Ore 16,30 18,30.
Epic 3 D. Ore 20,30 22,30.
HOLIDAY 091.586494
La casa.
Ore 16,30 18,30 20,30 22,30.
Ironman 3.Ore 16 18,30 21.
IGIEA LIDO 091.545551
Viaggio sola.
Ore 18,30 20,45 22,45.
IMPERIA 091.6113388
via Amari, 162
Attacco al potere.
Ore 16,30 18,30 20,30 22,30.
KING 091.511103
(Biglietto 7,50; ridotto 5,50 per il 3D).
Fast & furious 6.Ore 20,10 22,30.
LUX 091.348990
via Di Blasi, 25
L’uomo con i pugni di ferro.
Ore 18,30 20,30 22,30.
MARCONI MULTISALA 091.421574
via Cuba, 12
(Martedì prezzi a 5 euro per il 3D; 3 euro
per pellicola normale). Biglietto unico
4,50 normale; 7,50 per lo spettacolo 3D.
Sala De Curtis: cinerassegna: Ore
17,30 20,15 22,30.
Sala De Sica: Epic in 3 D.
Ore 16,30 18,30 20,30 22,30.
METROPOLITAN CITYPLEX
091.6887513
(In 3D: intero euro 10, ridotto euro 8)
Fast & furious.
Ore 17,30 20 22,30.
Il grande Gatsby 3D.
Ore 19,30 22,15.
Il grande Gatsby 2D. Ore 17,30.
Hansel & Gretel cacciatori di streghe
3D. Ore 17,30.
Hansel & Gretel cacciatori di streghe
2D. Ore 20,30.
Epic. Ore 17,30 20 22,30.
Iron man 3 2D. Ore 17,30.
La casa.Ore 20,30 22,40.
Il secondo tempo. Ore 22,30.
ROUGE ET NOIR 091.587268
(Martedì spettacolo 4 euro)
La grande bellezza.
Ore 17,30 20,15 22,45.
UCI CINEMAS
Via Filippo Pecoranio
Sala 1: Fast & furious 6.
Ore 16,50 19,45 22,40.
Sala 2: Iron Man 3.
Ore 16,50 19,45 22,40.
Sala 3: Epic. Ore 17,30.
Epic in 3 D. ore 20 22,30.
Sala 4: La casa.
Ore 17,25 19,50 22,20.
Sala 5: la grande bellezza.
Ore 19 22,10.
Sala 6: Il grande Gatsby.
Ore 19 22,15.
Sala 7: L’uomo con i pugni di ferro.
Ore 17,30.
Hansel & Gretel.
Ore 17,30 19,45 22,10.
BAGHERIA
SUPERCINEMA MULTISALA
090.336333
via Dante, 5/7 (intero 6 euro; ridotto
4 euro; 3D intero 8 euro; ridotto 6
euro) (martedì 3 euro)
Sala Ambra: Epic in 3 D.
Ore 17,30 20.
Sala Smeraldo: Il grande Gatsby
3D. Ore 17 19,45 22,30.
Sala Rubino: La grande bellezza.
Ore 18,30 22.
NUOVO CINEMA EXCELSIOR
Chiusura stagionale.
NUOVO CAPITOL
Mi rifaccio vivo.
Ore 18,30 20,30 22,30.
L’uomo con i pugni di ferro.
Ore 18,30 20,30 22,30.
Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 304 di 362
.29

Gio 23/05/2013 La Sicilia (ed. Palermo) Pagina 29
IL LIBRO. Il nuovo saggio su don Pino Puglisi firmato da Francesco Deliziosi.
Il prete che fece tremare la mafia
«Pino Puglisi il prete che fece tremare la mafia con un
sorriso» è il titolo del nuovo libro del giornalista
palermitano Francesco Deliziosi. Numerose autorità e
personalità ieri pomeriggio, hanno partecipato alla
presentazione che si è svolta nella chiesa di San
Francesco Saverio all' Albergheria. Oltre all' autore
sono intervenuti Giuseppe Savagnone e Don Cosimo
Scordato. L' incontro è stato moderato dalla
giornalista Alessandra Turrisi. Il volume arriverà nelle
librerie il prossimo 22 maggio per Rizzoli (prefazione
di don Luigi Ciotti) Francesco Deliziosi ha collaborato
col Postulatore della Causa, mons. Vincenzo
Bertolone, dalla sua nomina, nel 2010, fino al
riconoscimento del martirio da parte della Chiesa. Il
Postulatore gli ha anche chiesto una testimonianza
extragiudiziale, allegata agli atti che hanno poi
ricevuto il parere positivo della Congregazione per le
Cause dei Santi. La cerimonia di beatificazione
avverrà il 25 maggio al Foro Italico di Palermo. Il libro
ricostruisce tutto il percorso della causa e il lavoro
della Postulazione, spiegando come si è arrivati a
dimostrare che il movente del delitto fu l' odium fidei, l'
odio per la fede del sacerdote. Allievo di don Puglisi
al liceo, Deliziosi lo ha poi seguito nelle sue
esperienze e ha condiviso i tre anni trascorsi a
Brancaccio fino al 15 settembre del 1993. E' stato
componente (unico laico) della Commissione
diocesana per l' istruzione della Causa. Ha
collaborato col poeta Mario Luzi per il suo testo
teatrale "Il fiore del dolore" e col regista Roberto
Faenza per il film "Alla luce del sole" con Luca
Zingaretti: entrambe le opere sono ispirate alla vita
del parroco di Brancaccio. Ina Modica 23/05/2013.
Beatificazione Padre Puglisi
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Gio 23/05/2013 La Sicilia (ed. Palermo) Pagina 27
Redazione: via E. Amari, 8 tel. 091 589177 palermo@lasicilia.it giovedì 23 maggio 2013
CALCIO. Il Calcio Sicilia
si laurea campione regionale
I Giovanissimi hanno bissato il successo dello scorso
30 anno. Il Tommaso Natale ko di rigore col Messina
BEATIFICAZIONE P. PUGLISI. Quasi completato il palco. Scatterà un piano di pulizia straordinaria
Il Foro Italico è una discarica
MASSIMO GUCCIARDO
Proseguono a ritmo serrato i preparativi al Foro Italico per il
montaggio del palco per il rito di beatificazione di don Pino
Puglisi. Gli operai stanno innalzando la tensostruttura che coprirà
l’altare e si stanno predisponendo le tribunette per le autorità
e per i sacerdoti che presenzieranno alla cerimonia di
sabato mattina. Sono arrivati inoltre i mezzi di supporto delle
emittenti televisive che garantiranno la diretta dell’evento.
Ma se da un lato ferve l’attività, dall’altro la location non
sembra poi così pronta, visto che – come testimoniano le foto
– l’area limitrofa a quella del palco risulta piena di sterpaglie
e immondizia. Una situazione che, assicurano dal Comune,
è momentanea e legata ad esigenze tecniche. In sostanza
si aspetta soltanto che gli operai completino le strutture e
sgomberino il perimetro per far scattare il piano di pulizia che
vedrà l’utilizzo in massa di lavoratori dell’Amia, di Gesip e del
Coime. L’intervento straordinario non coinvolgerà solo il Foro
Italico, ma anche piazzale Anita Garibaldi a Brancaccio: il
luogo dove il 15 settembre 1993 Salvatore Grigoli uccise padre
Puglisi sparandogli alla nuca, sarà sabato sera il set di uno
speciale televisivo su Rai 1 di «Domenica In», intitolato «Don
Puglisi martire a Brancaccio».
Ma non si pensa soltanto alla pulizia, visto che una grossa
parte della logistica è legata all’arrivo, al transito e al posteggio
degli oltre 100 pullman di fedeli preventivati. Per loro sono
state predisposte tre aree di sosta: quelli provenienti da
Ovest (direttrice Trapani) si fermeranno a piazza XIII vittime;
per quelli che arrivano da Est e da Sud (dal lato di Messina e
di Agrigento) lo stop è previsto in viale dei Picciotti; in caso di
saturazione di questi spazi, i pullman saranno dirottati nel
parcheggio di via Ernesto Basile. I pellegrini verranno lasciati
ai due lati della zona off-limits, mentre i mezzi proseguiranno
per gli stalli di sosta. E alcune ditte private di trasporto
MICHELE GUCCIONE
Azzerare il contenzioso con la Provincia
e con i Comuni per riottenere la titolarità
della gestione del servizio idrico in provincia
di Palermo e cedere a terzi il ramo
d’azienda attivo con i 206 dipendenti. E’
questo il nuovo scenario per Acque potabili
siciliane delineato ieri a Roma dal
ministero dello Sviluppo economico al
presidente della Provincia e dell’Ato idrico,
Giovanni Avanti, e alle organizzazioni
sindacali. Il ministero, infatti, non intende
prorogare ulteriormente la gestione
commissariale di Aps (posta in
amministrazione straordinaria per insolvenza
a causa di perdite per oltre 18
milioni di euro), come invece chiedevano
l’Ato e i sindacati in attesa che Regione
e Ars varino una legge che regoli il
prosieguo degli Ato idrici nell’Isola. Anzi,
il dicastero di via Molise ha restituito
la palla alla Provincia e ai sindaci.
In sintesi, il commissario Antonio
Casilli ha ricevuto due mandati dal
ministero: verificare se esiste la possibilità
di risolvere l’arbitrato fra Aps e
Provincia (ciascuna delle due parti, al
culmine di rapporti incrinati, chiede
risarcimenti milionari) e di chiudere i
contenziosi con vari Comuni; fatto
questo, riottenere l’assegnazione del
servizio idrico (che la Provincia aveva
revocato lamentando il mancato deposito
di una fidejussione prevista nel
bando di gara) e con questa attività in
mano e con parametri e tariffe rivisti,
verificare se esiste la possibilità concreta
di porre sul mercato il ramo d’azienda
(con le attività, il personale, i
clienti e il fatturato, scorporati dalla
procedura concorsuale), tramite un
bando pubblico di vendita o d’affitto.
Il presidente della Provincia, Giovanni
Avanti, a caldo ha dichiarato: «Noi
abbiamo tutto l’interesse a chiudere il
contenzioso per non lasciare irrisolte
queste pendenze finanziarie, soprattutto
in vista del commissariamento delle
Province, ma abbiamo soprattutto l’interesse
di garantire i livelli occupazionali».
Bisogna ora vedere quali saranno le
reazioni nel territorio. Infatti, la linea
indicata dal ministero è opposta a
quelle finora perseguite dagli enti locali,
fra le quali l’affidamento provvisorio
della gestione all’Amap di Palermo
(contraria, però, ad assorbire i dipendento
di Aps) o il ritorno alla gestione
diretta da parte dei Comuni.
stanno organizzando (a pagamento) corse di mini-bus per
portare le persone da diversi punti della città fino al Foro Italico.
Ricordiamo che diverse strade della fascia tra il porto e la
zona di Sant’Erasmo saranno chiuse al traffico veicolare fin
dalle 7 del mattino di sabato (sono stati approntati dei percorsi
alternativi), e in alcune di esse sarà in vigore il divieto di sosta
per tutta la durata della manifestazione religiosa.
Invece domani sera l’interdizione al passaggio delle auto riguarderà
via Natale Carta, un tratto di via della Conciliazione
e via Fichidindia a Brancaccio, dove si terrà una veglia di preghiera
(seguita da uno spettacolo con musica e artisti condotto
da Salvo La Rosa e Massimo Minutella) all’interno dell’area
– di recente transitata dall’Agenzia nazionale per i beni confiscati
al Comune, e da questi alla Curia di Palermo – nella
quale sorgerà la nuova chiesa del quartiere voluta proprio da
don Puglisi. Una volta ultimata, la struttura ospiterà il sarco-
ATO IDRICO. Mandato al commissario: azzerare i contenziosi, riottenere la gestione e cedere l’azienda
Il ministero detta la linea per Aps
PIAZZA SETT’ANGELI RESTI DEL MOSAICO ROMANO RISALENTI AL I E II SEC. D. C.
PIAZZA SETT’ANGELI. Pavimento di età romana: il Centro restauro bandirà gara per affidare i lavori
Trovati 127mila euro per coprire i mosaici
VINCENZO PRESTIGIACOMO
LA SICILIA
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Beatificazione Padre Puglisi
e provincia
PALLANUOTO. Iron Team
è tempo di play off
La squadra biancazzurra sfiderà in semifinale la Waterpolo
30 Catania. La prima sfida sotto le pendici dell’Etna
I preparativi
Nella foto in alto,
ecco come si
presentava ieri il
prato del Foro
Italico che sabato
ospiterà
centomila fedeli
che assisteranno
al rito di
beatificazione di
p. Puglisi; a
destra, la
costruzione del
palco
O XXI ANNIVERSARIO DELLA STRAGE DI CAPACI
I ragazzi delle «Navi della legalità»
ANTONIO FIASCONARO, INA MODICA, LEONE ZINGALES A PAG. 27
Arrivano buone notizie per la sistemazione dello scavo
di età romana di piazza Sett’Angeli. In tempi brevi
verrà pubblicato il bando di gara per l’affidamento della
copertura del pavimento a mosaico e della sistemazione
dell’area interessata, il cui costo è previsto in 127
mila euro. A dare la notizia è la dottoressa Adele Mormino,
direttrice del Centro Regionale per la Progettazione
e il Restauro. Il 14 maggio scorso avevamo pubblicato
un articolo dove denunciavamo la mancanza di
10 mila euro per coprire lo scavo e ripristinare il manto
stradale di piazza Sett’Angeli. Notizia dataci dall’ex
sovrintendente Gaetano Gullo e che può essere confermata
dal consigliere comunale Alberto Mangano.
fago a forma di spiga con i resti del sacerdote che attualmente
si trovano all’interno della Cattedrale.
A gestire il traffico (e le prevedibili lamentele degli automobilisti
palermitani) ci saranno 250 vigili urbani, che a partire
da oggi e fino a sabato effettueranno dei turni straordinari,
unendosi al contingente di forze dell’ordine che supervisionerà
la situazione fuori dal perimetro del Foro Italico, mentre
all’interno dell’area il compito sarà demandato a volontari,
scout e alla Protezione civile.
Ma ripercorriamo le tappe di questo tormentato sito
con la persona più addentro alle vicende dello scavo.
«I primi ritrovamenti archeologici - spiega Adele Mormino
– ebbero luogo, in maniera del tutto casuale, durante
i lavori dell’Amap per la posa in opera della
nuova rete idrica urbana. A seguito delle scoperte furono
condotte dalla Sovrintendenza di Palermo due
indagini archeologiche, una nel 2000 con carattere
d’urgenza, la seconda nel 2005, che consentirono di
portare alla luce ambienti riconducibili ad una domus
romana di età imperiale. Nel 2009 la Sovrintendenza
si attivò per un progetto di valorizzazione del mosaico
e, più in generale, dell’area di piazza Sett’Angeli».
Il progetto, però, non ottenne il finanziamento richiesto.
E la dottoressa Mormino: «E’ stato recupera-
VOLLEY. Cicala Termini Imerese
mini-rivoluzione con l’Acireale
Il club del presidente Giorgio Locanto ha infatti annunciato
30 l’arrivo di quattro atleti non tesserati e il cambio del tecnico
All’interno
LA PROTESTA
«Paghiamo le tasse
fateci lavorare»
Assemblea degli immigrati
contro l’ordinanza del sindaco
che vieta il commercio ambulante
D. DITTA PAG. 28
SALUTE
100º trapianto
di polmone
Record all’Ismett raggiunto in
sette anni. Il beneficiario
un paziente di 62 anni
A. FIASCONARO PAG. 28
SANITA’
Mini-rivoluzione
al «Cervello»
Per verifiche strutturali al Pad. B
trasferite Psichiatria, ambulatori
di Medicina e Pneumologia II
SERVIZIO PAG. 28
MONREALE
Si paga 1,20 euro
per 7 chilometri
Biglietto solo d’estate per la
navetta che collega piazza
Guglielmo II con la Rocca
M. MODICA PAG. 28
FORMAZIONE, «SOS» AL PREFETTO
«Bloccati pagamenti agli enti
intervenga il ministero»
Gli enti di formazione professionale rischiano di implodere
a causa della Regione che continua a non pagare
le attività già svolte. E’ quanto sostengono i sindacati,
che ieri hanno organizzato un sit-in di protesta in
via Cavour, davanti alla prefettura, per chiedere che il
ministero invii nell’Isola una task-force che assuma il
controllo su questa vicenda. «Gli enti - spiega Giovanni
Migliore della Cisl - non ricevendo più i pagamenti
non possono versare i contributi previdenziali ai dipendenti.
Dunque, non possono ottenere dall’Inps il
documento di regolarità
contributiva, senza il quale
non si possono avere
rapporti economici con le
pubbliche amministrazioni.
Di fronte a certi fatti -
afferma Migliore - arrivo a
dubitare della buona fede
di certuni. Continuando PROTESTA ENTI DI FORMAZIONE
così saranno cancellati gli
enti di formazione». Il sindacalista osserva: «Gli uffici
dell’assessorato inviano i mandati di pagamento, ma
questi tornano puntualmente indietro senza il visto
della Ragioneria, per i più disparati motivi: in alcuni casi
perchè si intende recuperare delle somme a seguito
dell’inchiesta della Corte dei conti, in altri casi perchè
occorre individuare un altro conto corrente su cui accreditare
le somme, e infine perchè sono state bloccate
le procedure informatiche di caricamento dei dati».
M. G.
to nel 2011 ed inserito, previa intesa con la Sovrintendenza
di Palermo, da parte del Centro regionale di progettazione
e restauro, nel progetto denominato “Conservazione
del patrimonio archeologico del Val di
Mazara. Sistemazione delle conoscenze e studi tematici
per l’individuazione di buone pratiche per la
conservazione di tipologie di beni a rischio: pavimentazioni
antiche e strutture in terra cruda”, finanziato
con fondi PO FESR 2007/2013 per un importo di 480
mila euro. La linea d’intervento in cui ricade il progetto
prevedeva, infatti, interventi pilota e sperimentazioni
su pavimentazioni antiche e, quindi, anche sui mosaici.
Il Centro, dunque, si è attivato affinché questo sito
venisse tutelato e fosse completata la sistemazione
dell’area di piazza Sett’Angeli».
Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 306 di 362

Gio 23/05/2013 La Sicilia (ed. Palermo) Pagina 27
massimo gucciardo Proseguono a ritmo serrato i
preparativi al Foro Italico per il montaggio del ...
massimo gucciardo Proseguono a ritmo serrato i
preparativi al Foro Italico per il montaggio del palco
per il rito di beatificazione di don Pino Puglisi. Gli
operai stanno innalzando la tensostruttura che coprirà
l' altare e si stanno predisponendo le tribunette per le
autorità e per i sacerdoti che presenzieranno alla
cerimonia di sabato mattina. Sono arrivati inoltre i
mezzi di supporto delle emittenti televisive che
garantiranno la diretta dell' evento. Ma se da un lato
ferve l' attività, dall' altro la location non sembra poi
così pronta, visto che - come testimoniano le foto - l'
area limitrofa a quella del palco risulta piena di
sterpaglie e immondizia. Una situazione che,
assicurano dal Comune, è momentanea e legata ad
esigenze tecniche. In sostanza si aspetta soltanto che
gli operai completino le strutture e sgomberino il
perimetro per far scattare il piano di pulizia che vedrà
l' utilizzo in massa di lavoratori dell' Amia, di Gesip e
del Coime. L' intervento straordinario non coinvolgerà
solo il Foro Italico, ma anche piazzale Anita Garibaldi
a Brancaccio: il luogo dove il 15 settembre 1993
Salvatore Grigoli uccise padre Puglisi sparandogli
alla nuca, sarà sabato sera il set di uno speciale
televisivo su Rai 1 di «Domenica In», intitolato «Don
Puglisi martire a Brancaccio». Ma non si pensa
soltanto alla pulizia, visto che una grossa parte della
logistica è legata all' arrivo, al transito e al posteggio
degli oltre 100 pullman di fedeli preventivati. Per loro
sono state predisposte tre aree di sosta: quelli
provenienti da Ovest (direttrice Trapani) si
fermeranno a piazza XIII vittime; per quelli che
arrivano da Est e da Sud (dal lato di Messina e di
Agrigento) lo stop è previsto in viale dei Picciotti; in
caso di saturazione di questi spazi, i pullman saranno
dirottati nel parcheggio di via Ernesto Basile. I
pellegrini verranno lasciati ai due lati della zona offlimits,
mentre i mezzi proseguiranno per gli stalli di
sosta. E alcune ditte private di trasporto stanno
organizzando (a pagamento) corse di mini-bus per
portare le persone da diversi punti della città fino al
Foro Italico. Ricordiamo che diverse strade della
fascia tra il porto e la zona di Sant' Erasmo saranno
chiuse al traffico veicolare fin dalle 7 del mattino di
sabato (sono stati approntati dei percorsi alternativi),
e in alcune di esse sarà in vigore il divieto di sosta per
tutta la durata della manifestazione religiosa. Invece
domani sera l' interdizione al passaggio delle auto
riguarderà via Natale Carta, un tratto di via della
Beatificazione Padre Puglisi
Conciliazione e via Fichidindia a Brancaccio, dove si
terrà una veglia di preghiera (seguita da uno
spettacolo con musica e artisti condotto da Salvo La
Rosa e Massimo Minutella) all' interno dell' area - di
recente transitata dall' Agenzia nazionale per i beni
confiscati al Comune, e da questi alla Curia di
Palermo - nella quale sorgerà la nuova chiesa del
quartiere voluta proprio da don Puglisi. Una volta
ultimata, la struttura ospiterà il sarcofago a forma di
spiga con i resti del sacerdote che attualmente si
trovano all' interno della Cattedrale. A gestire il traffico
(e le prevedibili lamentele degli automobilisti
palermitani) ci saranno 250 vigili urbani, che a partire
da oggi e fino a sabato effettueranno dei turni
straordinari, unendosi al contingente di forze dell'
ordine che supervisionerà la situazione fuori dal
perimetro del Foro Italico, mentre all' interno dell' area
il compito sarà demandato a volontari, scout e alla
Protezione civile. 23/05/2013.
Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 307 di 362

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Gio 23/05/2013 ilcittadinodimessina.it Pagina 27
Beatificazione Padre Puglisi
Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 308 di 362

Gio 23/05/2013 ilcittadinodimessina.it Pagina 27
La Giornata diocesana per la legalità promuove il coraggio di dire basta.
Un volto nuovo per la società
L´Ufficio diocesano per i Problemi sociali e il Lavoro,
in collaborazione con il Progetto Policoro, la
Presidenza diocesana dell´´Azione Cattolica e il
Comitato AddioPizzo, promuove la Giornata
diocesana della Legalità "In ricordo di Capaci...
Legalità: il coraggio di dare un volto nuovo alla
società" . Diversi gli appuntamenti previsti in
calendario da giovedì 23 maggio, anniversario della
strage di Capaci, a sabato 25 Maggio. Ad aprire il
palinsesto un incontro con gli studenti, che si svolge
presso il Centro diurno di Furci Siculo, alle ore 10.30.
Si intitola " Progetto Coraggio" e vedrà come relatori
Enrico Pistorino , del Comitato AddioPizzo di
Messina, e Fabio D' Anna , Sostituto procuratore Dda
di Messina. Nel pomeriggio, alle ore 17.58, ora esatta
in cui esplose la bomba che a Capaci uccise il giudice
Falcone, la moglie e gli agenti della scorta, un flash
mob in piazza Cairoli. Poco più tardi, alle ore 18,30 l'
Azione Cattolica propone nella propria sede una
riflessione su "Don Pino Puglisi: formatore di
coscienze", con relatore mons. Cesare Di Pietro ,
rettore el Seminario arcivescovile di Messina.Venerdì
24 Maggio, AddioPizzo propone la proiezione del film
"Alla luce del sole", dedicato a padre Puglisi. Sabato
25 Maggio, infine, alle ore 9.30, il Comitato
AddioPizzo propone un confronto con e tra i candidati
alla carica di sindaco di Messina sul tema "Legalità e
sviluppo per la nostra Città".
Beatificazione Padre Puglisi
Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 309 di 362

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Gio 23/05/2013 giornaledisicilia.it Pagina 27
Beatificazione Padre Puglisi
Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 310 di 362

Gio 23/05/2013 giornaledisicilia.it Pagina 27
Falcone, quel martirio un valore per i giovani
Si può esser martiri per la giustizia, al di fuori di un
contesto esplicitamente religioso e confessionale?
Giovanni Paolo II, nella sua visita in Sicilia, nel 1993,
ha dato già una risposta a questo interrogativo,
usando l' espressione "martiri per la giustizia" in
riferimento a tutti coloro che, credenti o no, hanno
dato la propria vita nella lotta contro la mafia. Perché
"martire" significa, letteralmente, "testimone". E merita
questo titolo colui che, pubblicamente, sfida la morte
in nome di qualcosa che ai suoi occhi vale ancor più
di essa. È stato il caso di padre Puglisi, di cui la
Chiesa celebra la beatificazione il giorno 25 di questo
stesso mese. Ma è stato anche, prima di lui, il caso di
uomini come Giovanni Falcone, di cui oggi a Palermo
ricordiamo il sacrificio. Falcone può bene essere
chiamato "martire" perché era un magistrato che
concepiva la sua attività non come un lavoro da
svolgere esclusivamente in vista della propria carriera
o di una gratificazione soggettiva, ma come un
servizio a cui si sentiva chiamato in vista del bene
comune. Oggi tra i giovani è diffusa l' idea che il
motivo fondamentale per cui intraprendere una
professione possa essere esclusivamente l'
autorealizzazione. Ma è veramente questo il senso di
un lavoro, quale che esso sia? Prendiamo, per
esempio, quello del medico, o del magistrato, o dell'
insegnante. Chiediamoci: la medicina è nata perché i
medici si realizzino? Oppure perché chi soffre sia
aiutato? Si va dal medico perché si realizzi, o per
essere curati? E la magistratura esiste in vista dei
successi mediatici del magistrato, o per garantire la
giustizia alla società? L' insegnamento ha come fine l'
autocompiacimento del docente, o l' educazione dei
ragazzi, soprattutto di quelli con cui si fa più fatica?
Domande analoghe si potrebbero fare per tutti i lavori,
dai più umili ai più prestigiosi socialmente. Non
mettiamo in dubbio, qui, che l' autorealizzazione sia
un valore. Ma essa dev' essere la conseguenza, non
il fine del proprio impegno. Ci si realizza mettendosi in
gioco senza riserve, dimenticandosi, in qualche
modo, per coloro a cui si è chiamati a rendere un
servizio. Proprio il caso di Giovanni Falcone fa
emergere nel modo più evidente che cosa ciò
significhi. Se si intende la professione come servizio,
allora i propri interessi passano in secondo piano:
passa in secondo piano la normalità della propria vita
- che Falcone sacrificò - passa in secondo piano la
propria sicurezza - che Falcone mise a repentaglio -,
passa in secondo piano perfino la propria vita - che
Falcone ha sacrificato. E noi oggi siamo qui a
Beatificazione Padre Puglisi
ricordare quest' uomo, ucciso dalla mafia, non per
una cerimonia ufficiale, e neppure per una semplice
memoria di un evento passato, ma per interrogarci sul
nostro presente e sul nostro futuro. Per domandarci
se siamo ancora capaci di seguirlo sulla via che egli
ha percorso. Se ci siamo ormai rintanati nella nostra
narcisistica ricerca di autorealizzazione, o se da lui
possiamo imparare a concepire il nostro lavoro, in
qualunque campo esso si svolga, come un dono di
noi stessi, nella certezza che solo così ci si può
realizzare davvero.
Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 311 di 362

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Gio 23/05/2013 SiciliaInformazioni Pagina 27
Beatificazione Padre Puglisi
Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 312 di 362

Gio 23/05/2013 SiciliaInformazioni Pagina 27
100 mila per Don Pino: "Brancaccio ha un santo in
più in paradiso"
di Francesco Inguanti - Siamo ormai a meno tre
giorni. Palermo si prepara alla beatificazione di don
Pino Puglisi che avverrà sabato 25 alle ore 10,30 al
Foro Italico forse con più trepidazione dell' ottobre del
2010, quando giunse a Palermo Benedetto XVI. La
ben collaudata macchina organizzativa di allora si è
rimessa velocemente in moto quando è apparso
chiaro che le preoccupazioni iniziali, che facevano
ritenere di non riuscire a riempire lo stadio Lorenzo
Barbera, hanno fatto posto alla ben più bella
soddisfazione di una previsione di pellegrini di
maggiori dimensioni. "Navighiamo ormai verso quota
100.000" fanno sapere dalla Curia palermitana, in un
misto di mal celata preoccupazione e visibile gioia. Le
iniziative già svolte e da svolgere per prepararsi all'
evento ormai non si contano più. A quelle rinvenibili
sul sito ufficiale della Diocesi vanno aggiunte quelle
spontanee, nate nelle parrocchie e tra i movimenti.
Brancaccio torna ad essere sotto i riflettori. Il quartiere
vive la vita di sempre tra degrado e indifferenza.
Stesse macchine parcheggiate sui marciapiedi,
stessa immondizia da raccogliere, poco viavai di
clienti nei negozi. Il disinteresse sembra prevalere.
Ma appena nomini don Pino il clima cambia. Don Pino
è vivo e presente non solo nei ricordi, ancora molto
vivi, ma soprattutto nel patrimonio di testimonianza
cristiana e solidarietà umana che ha lasciato. Come
dire: pensatela come volete, ma non toccate don
Pino. Don Maurizio Francoforte è l' attuale
responsabile della parrocchia di San Gaetano .
Giunto a Brancaccio 5 anni fa, dopo una qualificata
"gavetta" di due anni allo Zen, col compianto padre
Galizzi e di 4 anni al quartiere Zisa, dall' ottobre del
2008 ha raccolto il testimone di don Pino e lo porta
avanti con lo stesso stile e la stessa dedizione. Blue
jeans e maglietta, croce al colletto, corporatura
minuta, utilitaria da rottamare, sembra una sorta di
reincarnazione di don Puglisi. "E allora don
Maurizio, cosa è cambiato in questi vent' anni!"? "Per
vedere il cambiamento della fede sono necessari
occhiali speciali - ci dice -. Il vero cambiamento è
quello operato dallo Spirito nel cuore degli uomini. Noi
umani ne vediamo le conseguenze e non sempre ci
riusciamo. Ma nel cuore dell' uomo può vedere solo
Dio, ed io attraverso il mio ministero sacerdotale a
Brancaccio posso testimoniarlo". "Ma in apparenza il
quartiere è sempre lo stesso". "Neanche questo è
vero. La scuola media per cui si batté Puglisi e le
Beatificazione Padre Puglisi
sezioni staccate di due istituti superiori (che da sole
occupano 1.400 studenti) consentono a tantissimi
giovani di non dover andare ogni mattina al centro di
Palermo per studiare. Certo c' è ancora
disoccupazione e mafia, ma queste non si
sconfiggono una volta per sempre e men che mai con
i tempi brevi". "E allora che fare"? "Continuare con
serenità e pazienza l' opera educativa di don Pino - ci
spiega - . Aiutare soprattutto i giovani a stare in piedi
di fronte alle difficoltà della vita, costruendo
esperienze di solidarietà concrete ed efficaci partendo
dal contesto parrocchiale e avendo come orizzonte i
bisogni dei 10.000 abitanti di Brancaccio". La risposta
lascia ancora margini di scetticismo ed allora si alza e
tira fuori il progetto di ciò che Puglisi aveva pensato in
concreto per il quartiere: una nuova e più grande
parrocchia al centro di una grande area verde ove
disporre spazi e strutture di accoglienza e di servizi.
"Questo progetto - ci illustra - fu commissionato da
don Puglisi secondo i criteri da lui stesso indicati. Al
centro la Chiesa, perché sia visibile subito l' origine
del nostro impegno e attorno opportunità per tutti:
dagli anziani, che oggi non hanno nemmeno un luogo
per giocare a carte, alle mamme, che non sanno dove
portare i bimbi in carrozzina, dai ragazzi, per smettere
di giocare al pallone per strada o nei cortili dei
palazzi, ai giovani, che vogliono fare sport, spettacolo
o cultura. Opportunità offerte a tutte che nascono
dentro i criteri di evangelizzazione e pastorale che
don Puglisi ha saputo mettere in atto, prima a
Godrano e poi a Brancaccio". "Ma per fare tutto ciò ci
vorrà del tempo. E nel frattempo?" "Nel frattempo
faremo come faceva don Pino: costruiremo rapporti di
solidarietà e amicizia con tutti e chiederemo aiuto a
tutti. Ricordo che quando don Pino acquistò la sede
del Centro Padre Nostro, quella che è di fronte alla
Chiesa, malgrado il prezzo lievitò di molto e non
casualmente, riuscì a trovare più soldi di quelli che
erano necessari. E poi noi abbiamo un santo in
paradiso in più, che è proprio lui. Secondo me si è già
messo all' opera, anzi non ha mai smesso di operare".
"Ma che vuol dire per gli abitanti di Brancaccio che
don Pino è santo?" "Vuol dire ciò che esprimere
benissimo il linguaggi semplice della gente. Uno che ti
vuole bene e a cui ti puoi rivolgere". "Scusi, ma l'
hanno fatto santo senza neppure aver fatto un
miracolo" "Intanto secondo me - ribatte - il primo
miracolo saranno i tantissimi fedeli presenti al Foro
Pagina 313 di 362

Gio 23/05/2013 SiciliaInformazioni Pagina 27
Italico. Molti vengono da fuori Sicilia e non certo per
un viaggio turistico. E poi dobbiamo sempre ricordare
che don Pino è stato ucciso in odium fidei, cioè
perché il suo modo di essere prete provocò odio nei
confronti della Chiesa, e non solo per le sue
importantissime e significative attività sociali e
assistenziali che svolgeva nel quartiere". "Ma che
differenza c' è allora tra la sua uccisione e quella del
giudice Falcone che si ricorda proprio in questi
giorni?" "Don Pino - spiega pacatamente - non fu
ucciso per le sue idee o per le sue opere, ma perché i
suoi uccisori, come risulta anche degli atti del
processo, non potevano sopportare e tollerare l'
origine del suo impegno. La Chiesa era per loro un
altro potere che si contrapponeva a quello della mafia
e per questo motivo andava eliminato. "E questo
come è compreso della gente?" "Ai fedeli ho cercato
di spiegarlo così: don Pino è stato ucciso con Cristo,
cioè partecipando del suo martirio e con Cristo oggi
vive. Quindi dobbiamo pregarlo, come preghiamo
santa Rosalia o san Gaetano. Per questo possiamo
dire, come ironicamente ripeteva don Pino stesso,
che da sabato abbiamo tutti un santo in più in
paradiso". Si è fatto tardi, ma l' ultimo saluto è un
invito pressante: "Ci vediamo venerdì sera nell' area
in cui sarà costruita la nuova parrocchia per un
momento di preghiera e di gioia con gli abitanti del
quartiere. Tutti siete invitati". E risale sulla sua
utilitaria, bisognosa di una visita dal meccanico per la
quale adesso non c' è tempo.
Beatificazione Padre Puglisi
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Gio 23/05/2013 Nautica OnLine Pagina 27
Beatificazione Padre Puglisi
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Gio 23/05/2013 Nautica OnLine Pagina 27
'il Mare Che Vorrei': Proclamate le Scuole Vincitrici
del Concorso sul Futuro del Nostro Mare nella
Giornata della Biodiversita'
Premiati con l' iPad l' Albero-scultura di Ostia, il
Teatro del mare di Agrigento e il Manifesto 'Giu' le reti'
di Palermo 22 maggio 2013 - Una scultura alla
biodiversità del mare creata con un nodoso, enorme
ramo trovato su una spiaggia di Ostia, un multiforme
teatrino dei pupi, versione marinaresca, nato da
scatole di scarpe di una classe di Agrigento e, ancora,
un manifesto illustrato "Giù le reti" per il lungomare in
stato di degrado di via Messina Marine a Palermo:
sono i tre lavori vincitori del Concorso per le scuole "Il
mare che vorrei", promosso da Marevivo nell' ambito
del progetto nazionale "RiverSea", realizzato col
contributo del Dipartimento della Gioventù della
Presidenza del Consiglio dei Ministri. Non è stato
facile per la giuria - composta da Donatella Bianchi
(giornalista e conduttrice tv), Guido Alferj (inviato
speciale),Armando Roncaglia (presidente dell'
agenzia di comunicazione Gruppo Roncaglia), Marisa
Ceccarelli (esperta di educazione ambientale e
illustratrice naturalistica) e Rosalba Giugni (presidente
Marevivo) - identificare solo tre vincitori: in tutti i lavori
- il cui tema era creare, attraverso un disegno, un
video o qualsiasi elaborato, una proposta sul mare - è
stato subito evidente la forte motivazione, l' impegno
dei giovani studenti e dei loro docenti e, in alcuni casi,
il coinvolgimento delle famiglie. Le scuole risultate
vincitrici e che oggi - in occasione della "Giornata
Mondiale della Biodiversità" - riceveranno in premio
un iPad sono: la prima A dell' Istituto "Mar Rosso" di
Ostia (Roma), la quarta A della "Montessori" di San
Leone ad Agrigento e la prima D dell' Istituto "Padre
Puglisi" di Palermo. "Il progetto RiverSea ha
selezionato e formato sessanta ragazzi su Roma,
Palermo e Agrigento che, poi, a loro volta, sono
andati anche nel mondo della scuola per insegnare
ad altri giovani a proteggere il mare e i fiumi. Grazie al
contributo dei docenti, che si sono entusiasmati a
questa idea, è stata l' occasione per creare un
momento di riflessione e confronto su temi essenziali
ma a volte trascurati e che non trovano spazio nei
programmi scolastici", commenta Laura Gentile, capo
progetto di Marevivo. Circa ottocento alunni,
cinquanta docenti, trentasei classi di scuole primarie e
secondarie coinvolte a Roma, Palermo e Agrigento:
sono i numeri della fase 'winter' di RiverSea, progetto
che vuole far emergere la creatività ed il
protagonismo dei giovani di oggi e
Beatificazione Padre Puglisi
contemporaneamente stimolare stili di vita
ecosostenibili, con particolare attenzione al mare e ai
fiumi. Gli istituti che a Roma hanno aderito sono:
'Angelica Balabanoff', 'Mar Rosso', 'Ennio Quirino
Visconti', 'Karol Wojtyla', 'Marco Polo', 'A.Fanelli - E.
Marini'. A Palermo, invece, gli istituti 'Padre Pino
Puglisi', 'Quasimodo-Oberdan', 'Gregorio Russo',
'Francesco Riso' all' Isola delle Femmine. Infine, ad
Agrigento le scuole coinvolte sono 'Anna Frank',
'Antonio Vivaldi', 'Roncalli', 'Villaggio Mosè - Peruzzo'.
In autunno la quarta e ultima azione "Insieme" sarà
realizzata in Sicilia ad Eraclea Minoa, sede dell'
omonima Oasi gestita dalla delegazione provinciale
Marevivo di Agrigento, da anni punto di riferimento sul
territorio per le attività di educazione ed animazione
ambientale a livello locale e nazionale. L' obiettivo è
far emergere lo scambio delle esperienze attraverso
un gemellaggio fra le realtà territoriali che hanno
realizzato il progetto. Nell' occasione sarà presentato
ed illustrato il "Diario del mare", un reportage
composto da foto, video, disegni, elaborati sull'
esperienza vissuta dai giovani protagonisti.
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Gio 23/05/2013 Agensir Pagina 27
Beatificazione Padre Puglisi
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Gio 23/05/2013 Agensir Pagina 27
Quotidiano
15:25 - VISITA AD LIMINA: MONS. CUTTITTA
(CESI), "ABBIAMO PARLATO DI DON PUGLISI AL
PAPA" (2) Al Papa "noi vescovi - prosegue monsignor
Cuttitta - abbiamo presentato anche la figura di don
Pino Puglisi, che sabato sarà beatificato, spiegandogli
il motivo della sua uccisione". La figura di don Pino in
questi vent' anni dalla sua morte è stata conosciuta
sempre di più, chiarisce il vescovo: "Sono venute fuori
le coordinate essenziali dell' uomo di fede e del
presbitero che ha messo al primo posto l'
evangelizzazione coniugata continuamente con la
promozione umana. Pino Puglisi è definito da noi un
prete normale, ma è proprio questa normalità, che
implica l' annuncio del Vangelo e l' attenzione alla
situazione concreta degli uomini e delle donne, che lo
ha fatto diventare un uomo straordinario tanto da
essere indicato come modello di testimonianza e di
fede". Perciò, "la Chiesa prende coscienza con la sua
beatificazione del fatto che il primo suo impegno è l'
evangelizzazione e, come sua conseguenza e
traduzione pratica, anche la promozione dell' uomo
che viene liberato dall' azione evangelica. Solo il
Vangelo può dare la libertà interiore e da qualunque
sopraffazione e da qualunque potere mafioso". apri e
stampa questo articolo.
Beatificazione Padre Puglisi
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Gio 23/05/2013 Mediakey Pagina 27
Beatificazione Padre Puglisi
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Gio 23/05/2013 Mediakey Pagina 27
Domani con Famiglia Cristiana e Credere: Padre
Pino Puglisi Beato
Domani in edicola con Famiglia Cristiana e Credere il
volume Padre Pino Puglisi beato, la storia del
sacerdote palermitano ucciso dalla mafia, che sarà
beato il prossimo 25 maggio. La sua vita raccontata
da monsignor Vincenzo Bertolone, arcivescovo di
Catanzaro-Squillace, che in questi anni ha curato la
postulazione della Causa di beatificazione. Partendo
dal giorno della morte, il 15 settembre del 1993, il
testo fa luce sull' identità ministeriale e sulla santità
sacerdotale di Puglisi, "coraggioso testimone del
Vangelo", come lo definì Giovanni Paolo II. L' autore
ha voluto ripercorrere non solo le tappe principali
della vita, ma esplorare anche la posizione della
Chiesa contro la mafia e gli elementi caratteristici del
martirio che hanno portato a decretarne la
beatificazione. Il volume di 210 pagine è inoltre
presentato con una prefazione del cardinale Paolo
Romeo, arcivescovo di Palermo. Proposto a 12,90
euro, il volume uscirà insieme al dvd Brancaccio. Per
la prima volta in dvd, il film è andato in onda su Rai 1
ed è diretto da Gianfranco Albano, liberamente
ispiratosi alla memoria e alla testimonianza di don
Puglisi. Tra gli attori, Ugo Dighero nel ruolo di don
Puglisi, Beppe Fiorello il "picciotto" venticinquenne
Nuccio, sposato con Maria, l' attrice Tiziana Lodato.
Beatificazione Padre Puglisi
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Gio 23/05/2013 Ragusa Oggi Pagina 27
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Gio 23/05/2013 Ragusa Oggi Pagina 27
Mercoledì 22 sera il Seminario alla Casa don Puglisi.
LA VITA E' VOCAZIONE, IL CRISTIANESIMO
SEDERE A MENSA ACCOGLIENDO
Con il Padre nostro introdotto dal Rettore don Luigi
Vizzini è iniziato l' incontro del Seminario vescovile
con la Casa don Puglisi di Modica, significativamente
collocato nei giorni vicini alla beatificazione del
martire palermitano. Si è continuato a sentire l' eco
del Padre nostro nel presentare la Casa ai giovani
che vivono un discernimento in vista di un ministero
impegnativo come quello del prete. Perché nel dire il
senso di una Casa che ha accolto in questi ventitré
anni quasi quattrocento persone con difficoltà dovute
a una vita difficile, soprattutto mamme e bambini,
ritornava sempre il senso della famiglia. La "Don
Puglisi" infatti si è sempre pensata, non come una
struttura o una comunità, ma come una Casa , una
famiglia . Un luogo in cui si realizza il Vangelo, il
Vangelo di Gesù che, sedendo a mensa con gli
esclusi, annunciava un regno altro, il regno del Padre
che tutti vuole accogliere , tutti cerca, tutti ama. Come
testimoniato in questa terra di Sicilia da don Pino
Puglisi, fino ad aprire una sfida con la mafia per
sottrargli i bambini e mettendosi comunque dalla
parte di chi cercava diritti e legalità. Chiamando i
mafiosi per nome, chiedendo apertamente un
confronto, attirando su di sé l' attenzione per
salvaguardare tutti gli altri. L' incontro con il Seminario
è stato l' occasione per ricordare che
consapevolmente la Casa, quando venne trasferita in
via Carlo Papa nei locali del Piccolo Seminario, venne
intitolata a don Puglisi . Per due motivi: per ricordarlo
continuando la sua attenzione a quelle che oggi papa
Francesco continuamente ricorda come le "periferie
esistenziali"; per onorare, in una Casa che ha a che
fare con il Seminario (che l' ha messa a disposizione
dell' accoglienza dopo il Sinodo che chiedeva
concrete attenzione ai poveri), un prete che ha
vissuto pienamente il Vangelo e che diventa modello
anche per chi si prepara a diventare prete. E ancora
si è ricordato come nella Casa, come ha fatto don
Puglisi, si coltivano i "germi di bene" che ci sono
anche in esistenze segnate fortemente dalla difficoltà
ma capaci di aprirsi a cammini nuovi, soprattutto nella
relazione che è il cuore dell' accoglienza ma anche
della nostra stessa vita. E allora la Casa diventa per
tutti un tirocinio alla verità della vita e a servizi delicati
come quelli di chi diventa "pastore", pastore - come
dice - papa Francesco che deve "odorare di pecore".
Il ricordo è corso spontaneamente a tante belle figure
Beatificazione Padre Puglisi
di preti, come per es. Mons. Matteo Gambuzza, che si
preparò a fare il parroco di San Pietro con un mese di
"tirocinio" con gli ammalati del Busacca di Scicli e che
ha lasciato come grande eredità la relazione cordiale
e forte (tipico era il suo dire con tutto se stesso
"Coraggio!") e la visita, sempre e a tutti. L' incontro si
è concluso con una cena in cui si sono potuti gustare i
prodotti della focacceria e del laboratorio don Puglisi,
ma soprattutto in cui si è incontrati - seminaristi,
mamme e bambini, volontari - come se ci si
conoscesse da sempre: miracolo continuo del
Vangelo, nel segno dei suoi testimoni, nella tensione
continua a consegnarlo a tutti e in particolare alle
nuove generazioni. Non va dimenticato che i
seminaristi sono anzitutto giovani che hanno scelto un
cammino impegnativo. Loro, come i giovani volontari
che vengono nella Casa o esperienze esemplari
come un Servizio civile svolto con grande dedizione,
testimoniano che i giovani - se sono aiutati e se
vogliono - possono essere i protagonisti di un futuro
migliore e di una vita nel segno delle beatitudini
evangeliche, ovvero della felicità vera. Ecco come la
speranza si diffonde e don Puglisi resta vivo e
continua a vincere la mafia, ma anche ogni forma di
rassegnazione o di misero individualismo.
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Gio 23/05/2013 Magaze Pagina 27
Beatificazione Padre Puglisi
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Gio 23/05/2013 Magaze Pagina 27
Anche Santo Stefano festeggia la beatificazione di
Padre Puglisi
SANTO STEFANO QUISQUINA - Il 25 maggio si
terrà a Palermo la cerimonia di beatificazione di
Padre Pino Puglisi, il prete di Brancaccio ucciso vent'
anni fa dalla mafia nel quartiere palermitano dove
"3P", come lo chiamavano i suoi ragazzi, era nato,
cresciuto, e ha speso l' intera vita a predicare il bene
e a salvare tanti ragazzi dalla cattiva strada. Anche
Santo Stefano Quisquina vuole ricordare la
straordinaria figura di Padre Puglisi nel giorno della
sua beatificazione: proprio per questo l' intera
giornata di sabato sarà dedicata alle manifestazioni in
suo onore. A mezzogiorno suono festoso delle
campane del paese, nel pomeriggio dalle 18.00 giro
dei tamburi per le vie del paese, a cui seguirà la
solenne celebrazione in Chiesa Madre e una breve
processione con l' immagine del beato che
attraverserà le seguenti vie: Reina, Roma, Palma,
Processione, Crispi, Panepinto. Valentina Maniscalco.
Beatificazione Padre Puglisi
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Ven 24/05/2013 Centonove Pagina 39
Tre P: il prete che serve a Palermo...
GLI PIACEVA la pasta coi broccoli e la canzone "La
cura" di Franco Battiato. Sapeva parlare a tutti:
anziani, bambini, universitari, analfabeti, gente di
destra e di sinistra. Parroco a Brancaccio, capì che il
Vangelo gli imponeva una scelta di campo: chi
controllava il territori, attirando i ragazzi a scelte
disoneste, chiedendo il pizzo e spacciando, non
poteva avere il suo appoggio. Padre Pino Puglisi
volle creare una comunità ecclesiale che non si
limitasse a erogare i Sacramenti, ma svolgesse un'
efficace pastorale evangelica per gli adulti: e per gli
adulti di Brancaccio. Quindi le scelte di don Puglisi
furono azioni contro la mafia. Per questo la mafia lo
ha ucciso, il 15 settembre 1993. Per questo la Chiesa
domani lo proclama beato. L' unico modo che ha
Palermo per ringraziarlo è quello di non relegare la
sua figura in un santino, ma continuare la sua lotta
per l' onestà e la giustizia.
Beatificazione Padre Puglisi
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Ven 24/05/2013 Il Fatto Quotidiano Pagina 39
il Fatto Quotidiano COSE LORO
VENERDÌ 24 MAGGIO 2 01 3
Mancino: “Mai
saputo nulla
della trattativa”
di Sandra Rizza
D
Palermo
al Porto di Palermo,
dove ieri mattina le
Navi della Legalità
hanno sbarcato il
presidente del Senato Piero Gras-
so e il capo di Libera don Luigi
Ciotti, fino al grande albero di
magnolia di via Notarbartolo,
dove nel pomeriggio i palermitani
hanno osservato un minuto di
silenzio nell’ora esatta della strage
di Capaci, la lunga giornata
della “Falconeide” (così è stata ribattezzata
l’annuale celebrazione
del botto sull’autostrada) ha avuto
un solo ritornello: la memoria
e il suo valore. La prima a sottolinearlo
è stata Maria Falcone, sorella
del giudice ucciso, tra i promoter
della manifestazione:
“Questa non è una vuota passerella
– ha detto -, vogliamo mantenere
viva la memoria di Giovanni:
vogliamo impedire che
questa memoria vada persa”.
Concetto più volte ribadito anche
nel bunker dell’Ucciardone
durante la consueta lezione antimafia
che per l’intera mattinata
di ieri ha radunato gli studenti di
tutta Italia nel luogo sacro del
contrasto a Cosa nostra: l’aula
dove lo Stato processò le cosche
con il maxiprocesso e dove da lunedì
prossimo la Corte d’assise di
Palermo processerà gli ex ministri
e ufficiali dei carabinieri che
trattarono con i boss nel biennio
dello stragismo mafioso.
IN QUELL’AULA, Giorgio Napolitano
ha inviato il suo tributo alla
memoria ricordando Falcone
e Borsellino come “servitori eccezionali,
autentici eroi che sacrificarono
la vita per la legalità e
la democrazia”, il premier Enrico
Letta ha giurato che, per onorare
la memoria delle vittime, la
“lotta alla mafia deve essere
sempre l’obiettivo principale”, e
il suo vice Angelino Alfano si è
letteralmente tuffato nei ricordi
“NON HO MAI saputo di una trattativa e se lo
avessi saputo lo avrei pubblicamente denunciato”.
A parlare ai microfoni di Porta a Porta è Nicola Mancino,
ex ministro dell’Interno, imputato per falsa testimonianza
al processo di Palermo sulla trattativa
Stato-mafia. “Non sapevo cosa ha fatto Conso e
dissi nella mia risposta che se riguardava manovalanza
non avevo nulla da obiettare, ma se riguar-
La festa della memoria
nel Paese che non sa
perché morì Falcone
VENTIMILA RAGAZZI IERI A PALERMO
PER COMMEMORARE LA STRAGE DI CAPACI
di Giuseppe Lo Bianco
e Sandra Rizza
Palermo
cciso a Brancaccio, regno
Udei boss Graviano, per lanciare
un messaggio alla Chiesa nel
pieno della trattativa Stato-mafia.
Padre Pino Puglisi, il parroco assassinato con un
colpo di pistola il 15 settembre 1993, il martire che
domani radunerà oltre 60 mila persone al Foro Italico
di Palermo per il rito di beatificazione officiato
dai cardinali Salvatore De Giorgi e Paolo Romeo
(alla presenza del presidente del senato Piero Grasso
e del vice premier Angelino Alfano), potrebbe essere
l’ennesima vittima del ricatto allo Stato lanciato
a suon di bombe tra il ’92 e il ’93 da
Cosa nostra per obbligare le isti-
tuzioni a ridimensionare il rigore
carcerario contro i detenuti mafiosi.
É questa l’ipotesi che i pm
Nino Di Matteo, Roberto Tartaglia
e Francesco Del Bene, titolari
dell’indagine sul dialogo aperto
tra i boss e le istituzioni, hanno
formulato riesaminando gli atti
dei processi sull’omicidio Puglisi
che si sono conclusi con la condanna
all’ergastolo per i mandanti
Giuseppe e Filippo Graviano
e per i killer Gaspare Spatuzza,
Nino Mangano, Cosimo Lo Nigro
e Luigi Giacalone. Il quinto uomo del commando,
Salvatore Grigoli, che per primo iniziò a collaborare
e che è stato condannato a 16 anni, ha ricostruito
l’esecuzione del parroco: ‘’Durò pochi secondi:
ebbi il tempo di notare Spatuzza che si avvicinò
e gli disse piano: ‘Padre, questa è una rapina’.
Beatificazione Padre Puglisi
per raccontare che quella domenica
di 21 anni fa “cambiò il suo
modo di concepire l’attività
pubblica”. Anche il presidente
della Camera Laura Boldrini,
davanti alla stele di Capaci, lo ha
ribadito: “L’importante è tenere
viva la memoria di Falcone”.
Un festival della memoria, insomma,
ma di quella memoria
buona solo come slogan per le sfilate
istituzionali, come ha ricordato
nei giorni scorsi il pm Nino
Di Matteo, titolare dell’indagine
sulla trattativa: “I magistrati, per
tanti, sono da onorare solo da
morti: siamo stanchi dell'ipocrisia
di chi, quando erano in vita
Falcone e Borsellino, non esitava
ad attaccarli, mentre ora finge di
onorarli”. E non è l’unica critica
ai professionisti del “non ricordo’’,
quei politici pronti a celebrare
la memoria degli eroi antimafia
davanti ai microfoni, ma poi
incapaci di fornire un contributo
alle ricostruzioni giudiziarie del
biennio stragista. E se Beppe
Puglisi si girò, sorrise, una cosa questa che non posso
dimenticare, e disse: ‘Me l’aspettavo’. Io allora gli
sparai un colpo alla nuca’’.Non c’è ancora una riapertura
ufficiale dell’indagine, ma i pm della trattativa
sospettano che la morte del prete fu voluta dai
Graviano nell’ambito della strategia di attacco al
cuore dello Stato che aveva tra i suoi obiettivi anche
le gerarchie ecclesiastiche, affinché collaborassero al
ridimensionamento della politica di contrasto a Cosa
nostra.
NEI GIORNI scorsi, proprio commemorando padre
Puglisi a Palermo, il pm Di Matteo ha ricordato
che ‘’anche i settori ecclesiastici non si dimostrarono
insensibili alle richieste avanzate dalle
famiglie di Cosa nostra’’, facendo riferimento
alla lettera inviata nel febbraio del 1993 dai familiari
di alcuni mafiosi all'allora capo dello Stato
Oscar Luigi Scalfaro, e per conoscenza ad una decina
di destinatari istituzionali: dal Papa al vescovo
di Firenze, dal vescovo di Palermo al Giornale di
Sicilia, per finire con Vittorio Sgarbi e Maurizio Co-
dava mafiosi pericolosi ero nettamente contrario”,
ha detto Mancino, in merito alla questione dell’ al -
leggerimento del carcere duro come corrispettivo
per i mafiosi. Riguardo alle sue telefonate intercettate
con Loris D’Ambrosio, ex consigliere giuridico
di Giorgio Napolitano, morto nel luglio scorso,
Mancino si difende sostenendo che furono solo per
chiedere “un coordinamento. Mai un’avo c a z i o n e ”.
Grillo ha sottolineato che “abbia -
mo ancora al governo chi ha ucciso
Falcone e Borsellino”, ieri il
gup della trattativa Piergiorgio
Morosini, ha ricordato come “le
commemorazioni di facciata non
bastano”, perchè “è sufficiente
riascoltare le parole di Borsellino
per capire che le sue preoccupazioni
sulla strage di Capaci non
erano rivolte ai corleonesi, ma a
tutte quelle dinamiche istituzionali
che hanno penalizzato il suo
lavoro e quello di Falcone”.
L’I N C H I E STA
“Anche don Pino Puglisi
fu vittima della trattativa”
STATO E MAFIA
I magistrati ipotizzano
che il prete palermitano
fu ammazzato,
per mandato dei
Graviano, per lanciare un
altro messaggio ai palazzi
IL GUP MOROSINI
“Le commemorazioni
di facciata non bastano,
bisogna capire quali
dinamiche abbiano
ostacolato il lavoro
di Falcone e Borsellino”
stanzo. La lettera a Scalfaro, oggi ritenuta importantissima
per capire gli eventi del 1993, si apriva
così: “Siamo un gruppo di familiari di detenuti, che
sdegnati da tante disavventure, ci rivolgiamo a Lei
perché riteniamo che si è responsabili in prima persona...”.
Ora dice Di Matteo: “In quella lettera indirizzata
a Scalfaro erano contenute minacce gravi
mascherate da invocazioni’’.
Don Pino Puglisi Ansa
LA CHIESA
Il pm Di Matteo
ha ricordato: “Anche
settori ecclesiastici
non furono insensibili
alle richieste
di Cosa Nostra”
I pm di Palermo ipotizzano, infatti, che almeno altri
tre attentati sarebbero stati annunciati da quella missiva
che lamentava un trattamento carcerario disumano
nei confronti dei boss detenuti: avvertimenti
contenuti non tanto nel testo, quanto nell’elenco dei
destinatari, che oltre a Costanzo, comprendeva il vescovo
di Firenze, dove due settimane dopo la strage
dei Georgofili ucciderà cinque persone; poi il Papa, il
cui vicario Camillo Ruini sentirà saltare il letto per
l’esplosione di San Giovanni in Laterano del 28 luglio;
e il vescovo di Palermo, dal quale dipendeva don
Pino Puglisi, eliminato proprio a Brancaccio, il fortino
dei Graviano, braccio armato di tutti gli attentati
del biennio ’92-’93. Ma cosa c’era scritto nella lettera
13
La nave della legalità sbarca i ragazzi a Palermo Ansa
INGROIA Il Tar boccia
il ricorso: va ad Aosta
l Tar del Lazio ha rigettato il ricorso presentato
Idall’ex procuratore di Palermo Antonio Ingroia
per sospendere la decisione con la quale il plenum del
Csm l’11 Aprile scorso ha stabilito la sua assegnazione
alla procura di Aosta (dove non era candidato), dopo
il periodo di aspettativa elettorale. Ingroia, che ha
preso servizio nel capoluogo valdostano in qualità di
sostituto procuratore il 15 maggio scorso, sta usufruendo
di un periodo di ferie fino al 20 giugno. In
sede di udienza i suoi legali hanno chiesto oltre alla
sospensione del provvedimento del Csm anche l’il -
legittimità dell’intervento in giudizio da parte del Codacons.
Il 29 aprile scorso il presidente della sezione
del Tar ha detto no a un provvedimento urgente di
sospensiva presentato dal magistrato rimettendo la
decisione finale all’udienza collegiale, che ha bocciato
il ricorso. Ora l’ultima possibilità sarebbe ricorrere al
Consiglio di Stato. “Ingroia deve decidere la sua vera
vocazione: se vuole fare il magistrato o il politico”: ha
detto il vice presidente del Csm Michele Vietti.
a Scalfaro? I familiari dei detenuti si rivolgevano così
al capo dello Stato: “Lei dovrebbe vergognarsi”, e accusavano
i secondini delle carceri di comportarsi come
“teppisti della peggior specie”. Poi, con un aperto
riferimento a Nicolò Amato, all’epoca direttore del
Dap, intimavano a Scalfaro di “togliere gli squadristi
al servizio del Dittatore Amato”.
UNA COSA è certa: quello che a febbraio del ‘93 i
familiari dei boss detenuti chiedevano all’inquilino
del Quirinale si realizza pienamente entro la fine di
quello stesso anno con una serie di scelte istituzionali
finalizzate ad ammorbidire il rigore carcerario.
Il 9 maggio ’93 Papa Giovanni Paolo II, in visita ad
Agrigento, si rivolge direttamente ai mafiosi: ‘’Nel
nome di Cristo: convertitevi!’’, ma il 27 maggio arriva
l’esplosione dei Georgofili a Firenze e poco dopo
Scalfaro convoca il capo dei cappellani delle carceri,
monsignor Cesare Curioni, e il suo segretario
Fabio Fabbri, proprio per trovare un successore ad
Amato, che viene rimosso dal vertice del Dap, il 4
giugno del 1993, e sostituito con un magistrato più
morbido: Adalberto Capriotti. Che fa Capriotti appena
insediato? Indirizza, il 26 giugno ’93, una nota
al Guardasigilli Giovanni Conso consigliandolo di
non prorogare i 41 bis, per lanciare un “segnale di
distensione’’.
La notte tra il 27 e il 28 luglio, scattano gli attentati
di Roma e di Milano, le citta’ del Papa e di Sgarbi.
A questo punto, la strategia terroristico-mafiosa, secondo
i pm di Palermo, avrebbe puntato il grilletto
alla nuca di padre Puglisi, prete antimafia assai scomodo
nel territorio dei Graviano, per dimostrare di
non fermarsi neppure davanti ai simboli religiosi. Di
lì a poco, l’epilogo: il 3 novembre ’93, il ministro Conso
decide la mancata proroga di 334 provvedimenti
di 41 bis. Dice di averlo fatto “in perfetta solitudine”.
Ma è il segno che lo Stato ha ceduto al ricatto.
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Ven 24/05/2013 Il Fatto Quotidiano Pagina 39
L' INCHIESTA.
"Anche don Pino Puglisi fu vittima della trattativa"
Ucciso a Brancaccio, regno dei boss Graviano, per
lanciareunmessaggioallaChiesanel pieno della
trattativa Stato-mafia. Padre Pino Puglisi, il parroco
assassinato con un colpo di pistola il 15 settembre
1993, il martire che domani radunerà oltre 60 mila
persone al Foro Italico di Palermo per il rito di
beatificazione officiato dai cardinali Salvatore De
G i o r g i e P a o l o R o m e o
(allapresenzadelpresidentedelsenatoPieroGrasso e
del vice premier Angelino Alfano), potrebbe essere l'
ennesima vittima del ricatto allo Stato lanciato
asuondibombetrail' 92eil' 93da Cosa nostra per
obbligare le istituzioni a ridimensionare il rigore
carcerario contro i detenuti mafiosi. É questa l' ipotesi
che i pm Nino Di Matteo, Roberto Tartaglia e
Francesco Del Bene, titolari dell' indagine sul dialogo
aperto tra i boss e le istituzioni, hanno formulato
riesaminando gli atti dei processi sull' omicidio Puglisi
che si sono conclusi con la condanna all' ergastolo
per i mandanti Giuseppe e Filippo Graviano e per i
killer Gaspare Spatuzza, Nino Mangano, Cosimo Lo
Nigro e Luigi Giacalone. Il quinto uomo del
commando, Salvatore Grigoli, che per primo iniziò a
collaborare e che è stato condannato a 16 anni, ha
ricostruito l' esecuzione del parroco: ''Durò pochi
secondi: ebbi il tempo di notare Spatuzza che si
avvicinò e gli disse piano: 'Padre, questa è una
rapina'. Puglisi si girò, sorrise, una cosa questa che
non posso dimenticare, e disse: 'Me l' aspettavo'. Io
allora gli sparai un colpo alla nuca''.Non c' è ancora
una riapertura ufficiale dell' indagine, ma i pm della
trattativa sospettano che la morte del prete fu voluta
dai Graviano nell' ambito della strategia di attacco al
cuore dello Stato che aveva tra i suoi obiettivi anche
legerarchieecclesiastiche,affinchécollaborasseroal
ridimensionamentodellapoliticadicontrastoaCosa
nostra. NEI GIORNI scorsi, proprio commemorando
padre Puglisi a Palermo, il pm Di Matteo ha ricordato
che ''anche i settori ecclesiastici non si dimostrarono
insensibili alle richieste avanzate dalle famiglie di
Cosa nostra'', facendo riferimento alla lettera inviata
nel febbraio del 1993 dai familiari di alcuni mafiosi all'
allora capo dello Stato Oscar Luigi Scalfaro, e per
conoscenza ad una decina di destinatari istituzionali:
dal Papa al vescovo di Firenze, dal vescovo di
Palermo al Giornale di Sicilia, per finire con Vittorio
Sgarbi e Maurizio Costanzo . La lettera a Scalfaro,
oggi ritenuta importantissima per capire gli eventi del
1993, si apriva così: "Siamo un gruppo di familiari di
Beatificazione Padre Puglisi
detenuti, che sdegnati da tante disavventure, ci
rivolgiamo a Lei perché riteniamo che si è
responsabili in prima persona...". Ora dice Di Matteo:
"In quella lettera in-dirizzata a Scalfaro erano
contenute minacce gravi mascherate da invocazioni''.
I pm di Palermo ipotizzano, infatti, che almeno altri tre
attentati sarebbero stati annunciati da quella missiva
che lamentava un trattamento carcerario disumano
nei confronti dei boss detenuti: avvertimenti contenuti
non tanto nel testo, quanto nell' elenco dei destinatari,
che oltre a Costanzo, comprendeva il vescovo di
Firenze, dove due settimane dopo la strage dei
Georgofili ucciderà cinque persone; poi il Papa, il cui
vicario Camillo Ruini sentirà saltare il letto per l'
esplosione di San Giovanni in Laterano del 28 luglio;
e il vescovo di Palermo, dal quale dipendeva don
Pino Puglisi, eliminato proprio a Brancaccio, il fortino
dei Graviano, braccio armato di tutti gli attentati del
biennio '92-'93. Ma cosa c' era scritto nella lettera a
Scalfaro? I familiari dei detenuti si rivolgevano così al
capo dello Stato: "Lei dovrebbe vergognarsi", e
accusavano i secondini delle carceri di comportarsi
come "teppisti della peggior specie". Poi, con un
aperto riferimento a Nicolò Amato, all' epoca direttore
del Dap, intimavano a Scalfaro di "togliere gli
squadristi al servizio del Dittatore Amato". UNA COSA
è certa: quello che a febbraio del '93 i familiari dei
boss detenuti chiedevano all' inquilino del Quirinale si
realizza pienamente entro la fine di quello stesso
anno con una serie di scelte istituzionali finalizzate ad
ammorbidire il rigore carcerario. Il 9 maggio '93 Papa
Giovanni Paolo II, in visita ad Agrigento, si rivolge
direttamente ai mafiosi: ''Nel nome di Cristo:
convertitevi!'', ma il 27 maggio arriva l' esplosione dei
Georgofili a Firenze e poco dopo Scalfaro convoca il
capo dei cappellani delle carceri, monsignor Cesare
Curioni, e il suo segretario Fabio Fabbri, proprio per
trovare un successore ad Amato, che viene rimosso
dal vertice del Dap, il 4 giugno del 1993, e sostituito
con un magistrato più morbido: Adalberto Capriotti.
Che fa Capriotti appena insediato? Indirizza, il 26
giugno '93, una nota al Guardasigilli Giovanni Conso
consigliandolo di non prorogare i 41 bis, per lanciare
un "segnale di distensione''. La notte tra il 27 e il 28
luglio, scattano gli attentati di Roma e di Milano, le
citta' del Papa e di Sgarbi. A questo punto, la
strategia terroristico-mafiosa, secondo i pm di
Palermo, avrebbe puntato il grilletto alla nuca di padre
Puglisi, prete antimafia assai scomodo nel territorio
Pagina 328 di 362

Ven 24/05/2013 Il Fatto Quotidiano Pagina 39
dei Graviano, per dimostrare di non fermarsi neppure
davanti ai simboli religiosi. Di lìapoco,l'
epilogo:il3novembre' 93,ilministroConso decide la
mancata proroga di 334 provvedimenti di 41 bis. Dice
di averlo fatto "in perfetta solitudine". Ma è il segno
che lo Stato ha ceduto al ricatto.
Beatificazione Padre Puglisi
Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 329 di 362

Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 330 di 362

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Ven 24/05/2013 L'Unità Pagina 39
LA BATTAGLIA PER LA LEGALITÀ
Napolitano ricorda Capaci
Letta: nuova lotta alla mafia
CATERINA LUPI
ROMA
Nella giornata di grande mobilitazione,
che nel ricordo della strage di Capaci
vede raccolti in corteo migliaia di ragazzi,
il messaggio del presidente della Repubblica
arriva nelle mani di Maria Falcone.
«La mobilitazione di coscienze e
di energie promossa dalla Fondazione
nel nome di Giovanni e Francesca Falcone
e testimoniata dagli studenti che
arrivano a Palermo a bordo delle navi
della legalità costituisce un contributo
prezioso, divenuto ormai insostituibile,
per la diffusione della cultura della legalità
tra le generazioni più giovani», scrive
Giorgio Napolitano, inviando a tutti i
partecipanti al convegno e al corteo - «il
cui entusiasmo suscita speranza e fiducia»
- un saluto «affettuoso» e a Maria
Falcone in particolare «i sentimenti di
gratitudine e di solidarietà del Paese».
Nel pomeriggio, alla messa in memoria
delle vittime, officiata dal fondatore
di Libera, don Luigi Ciotti, c’è anche il
presidente del Consiglio, Enrico Letta.
«A Capaci e Palermo per me è importante
una giornata come questa, insieme
alle scuole agli studenti per onorare
la memoria di Falcone e di tutte le vittime
della mafia», sottolinea il premier,
che promette una lotta «senza quartiere»,
«con nuove leggi» e «con un nuovo
impegno che metteremo in atto, perché
la mafia ancora esiste e dobbiamo
batteria definitivamente».
Poco prima, sul palco allestito davanti
all’albero Falcone, erano intervenuti
tra gli altri il presidente del Senato Pietro
Grasso, il presidente della Camera,
Laura Boldrini e il governatore Rosario
Crocetta, oltre all’attore Giorgio Tirabassi
e al cantautore Nicolò Fabi, sulle
note di alcuni dei suoi brani più celebri.
Lì, quegli attimi toccanti, quando alle
17.58 il trombettiere della polizia di Sta-
to ha eseguito il «Silenzio», come ogni
anno. E poi Pietro Grasso - per la prima
volta presente alla commemorazione
nella veste della terza carica dello Stato
- ha nominato, tra gli applausi, tutte le
vittime dei due attentati, in via d’Amelio
e a Capaci. «Grazie Palermo, grazie
Italia. Siete meravigliosi, ogni anno
sempre più numerosi», le parole commosse
di Grasso.
La presidente della Camera, Laura
Boldrini, in testa al corteo insieme alla
ministra delle Pari opportunità, sport e
politiche giovanili, Josefa Idem, ha voluto
invece lanciare un messaggio alla politica,
che «deve essere unita nella lotta
alla mafia perchè questa battaglia non
ha un colore politico, deve essere come
i diritti umani: senza bandiera». Per
combattere più efficacemente Cosa Nostra
Boldrini non ha dubbi: «ci si deve
dotare di armi non spuntate. Utilizzare
meglio le imprese confiscate serve a
creare sviluppo e nuova occupazione».
Proprio il lavoro è «l’unico vero antidoto
per combattere la criminalità organizzata»,
prosegue la presidente della
Camera, alla sua prima manifestazione
a Palermo.
Josefa Idem si rivolge invece ai giovani.
«Ho voluto essere qui in qualità di
ministro della gioventù perché la mafia
in Sicilia limita i ragazzi nell’opportunità
di scelta per il loro futuro. Sono presente
per dare un segnale visibile di questa
mia delega. Si tratta di eventi - ha
sottolineato la Idem - che rimangono
impressi ai ragazzi come il messaggio
che qui è visibile in ogni centimetro di
questo evento». E un messaggio arrivato
pure da Guglielmo Epifani. «Il ricordo
della strage di Capaci richiama tutti
alla necessità di un impegno contro la
criminalità organizzata, per la legalità
e la giustizia nel nostro Paese», afferma
il segretario del Pd in occasione del ventunesimo
anniversario della morte di
Giovanni Falcone, di Francesca Morvillo
e degli uomini della scorta, il cui sacrificio
«deve essere ricordato come un
esempio di cosa vuol dire servire con
rigore e onestà il Paese». Perchè, come
ricorda alla radio l’attuale procuratore
della Repubblica di Torino, Gian Carlo
Caselli, «Capaci e via d’Amelio, maggio
e luglio del 1992, Falcone e Borsellino,
per la nostra storia sono stati un po’ come
le Torri Gemelle per gli Stati Uniti
d’America. Due simboli di altissimo valore
abbattuti». Mentre Don Ciotti invita
a mantenere l’allerta, perché «Dio
non voglia che mentre noi e il Paese ci
troviamo in difficoltà, la mafia recluti
giovani. Occorre che tutti facciano qualcosa,
come diceva Falcone e come invitava
padre Pino Puglisi che sabato sarà
beatificato; ma soprattutto occorre che
facciano qualcosa di incisivo le istituzioni,
chiamate ad esercitare il potere per
il bene comune».
DON PUGLISI
Le navi, il rap, la marcia: i giovani invadono Palermo
uando alle otto di mattina si
aprono i portelloni delle navi e IL REPORTAGE
Qli
vedi scendere, tutti insieme,
allineati dietro cartelli pieni di certezze
(«la mafia fa schifo«) e di speranze
(«legalità è speranza di avere un futuro»)
ti chiedi che Italia sarebbe stata se
ventuno anni fa questi ragazzi, invece
del tritolo di mafia per uccidere Falcone
e la scorta, avessero invaso Palermo.
I «se» non cambiano la storia. E la
retorica può fare brutti scherzi. Ma la
forza dei ragazzi è proprio questa: ti
stupiscono con nulla, sanno reinventare
tutto e pretendono risposte.
Alle otto della mattina le due navi
della legalità, la Giovanni che viene da
Civitavecchia, e Paolo salpata da Napoli
annunciano il loro arrivo nel porto di
Palermo con urli di sirene dopo una
brutta nottata di navigazione. Mare forza
8, stava per saltare tutto ma gli organizzatori,
la Fondazione Falcone e il
ministero della Pubblica istruzione,
non se la sono sentita di anteporre la
prudenza a 2.600 studenti, dalle elementari
alle superiori, che da un anno
lavorano per essere qui, oggi. Sul molo
di Palermo li aspettano gli studenti siciliani,
fichi d’india verdi, giganti e di cartone
che salutano come mani. Alla fine
della giornata saranno ventimila, 250
scuole del continente e 250 dell’isola,
in marcia dal nord al sud dell’Italia per
Beatificazione Padre Puglisi
6 venerdì 24 maggio 2013
● Il messaggio del Quirinale: «Dalla mobilitazione
contributo prezioso alla cultura della legalità»
● Il premier alla messa officiata da don Ciotti,
Boldrini e la ministra Idem in testa al corteo
Studenti all'arrivo della nave FOTO LAPRESSE
C. FUS.
INVIATA A PALERMO
Ventimila studenti
arrivati da tutta Italia
nel ventunesimo
anniversario di Capaci
«Ministro, fate di tutto
per sconfiggere la mafia»
riempire di significato la parola legalità.
Una marcia che è come il racconto
di una storia, un rosario laico in omaggio
alle vittime di mafia, prima l’aula
bunker dell’Ucciardone dove l’antimafia
cominciò nel 1986 con il maxi-processo,
poi via d’Amelio (dove fu ucciso
Borsellino e cinque agenti della scorta),
i luoghi di Rocco Chinnici, Libero
Grassi, il prefetto Dalla Chiesa, Piersanti
Mattarella, Boris Giuliano, parco
Ninni Cassarà, Capaci e persino la Corleone
di Totò Riina. Una marcia che è
soprattutto costruzione delle coscienze.
«Amate la vita ragazzi» li saluta don
Ciotti allo sbarco al porto di Palermo.
«Con le navi all’orizzonte è spuntato anche
il sole, voi siete il sole» li ringrazia
Leonardo Guarnotta che ora è il presidente
del Tribunale ed è stato giudice
istruttore ai tempi di Rocco Chinnici e
Antonino Caponnetto. Sono tutti eroi
di un pantheon non studiato a scuola,
imparato in giornate così e mai più dimenticato.
La politica e le istituzioni creano
queste occasioni un po’ per brillare di
luce riflessa. Infatti - a parte chi questa
occasione l’ha voluta e la tiene in vita
da ventuno anni come Piero Grasso
che qui è sempre e solo «il procuratore»,
Maria Falcone che è «la professoressa»
- andare il 23 maggio a Palermo
Domani attesi in 100mila per la beatificazione
Padre Pino Puglisi beato e il suo sogno
si realizza: una chiesa a Brancaccio, il
suo quartiere, in un terreno confiscato
alla mafia. Dopo vent’anni dalla sua
morte, da quando cioè la mafia gli
tolse la vita (era il 15 settembre 1993,
giorno del suo 56esimo compleanno),
la Chiesa celebrerà domani la sua
beatificazione. Un martirio finalmente
riconosciuto, dopo anni di inghippi
burocratici, appelli di società civile ed
intellettuali. Un iter tortuoso,
definitivamente risolto da Papa
Benedetto XVI lo scorso anno (giugno
2012) che raggiungerà il suo culmine
domani mattina. Quando, grazie a un
imponente macchina organizzativa, si
celebrerà alle 10 e 30 al Foro italico di
Palermo, l’agognata beatificazione.
Pochi giorni dopo l’esortazione di
Papa Francesco ai vescovi siciliani «a
dare una testimonianza più chiara e
è un obbligo. Ma la politica e le istituzioni,
pur arrivando a ranghi completi,
non riescono mai ad essere i protagonisti.
Che restano loro, i ragazzi, e le loro
domande. Aula bunker, ad esempio, la
prima tappa. La più bersagliata è il ministro
della Pubblica istruzione Anna
Chiara Carrozza. Bianca ha 12 anni, viene
da Reggio Calabria: «Noi abbiamo
lavorato tanto per essere qui oggi, veniamo
da tutta Italia. Lei cosa farà per
la scuola?». Ludovica, di Alessandria:
«La mafia teme più la scuola della giustizia.
Perché allora le scuole ci cascano
addosso?». Al presidente dell’Anm
Rodolfo Sabelli, Elena, 14 anni, da Roma,
chiede «cosa possiamo fare per aiutare
i magistrati a combattere le mafie».
Uno studente di Foggia cita Dostojevskj
e chiede a Grasso: «La legalità
salverà il mondo?». Tutta l’aula
bunker sorride, amara, quando Niccolò,
9 anni, interroga il generale della
Finanza Saverio Cantalupo sul «perché
la gente non paga le tasse». O quando
Filippo, che di anni ne ha 12, interpella
tutti i ministri al tavolo, Cancellieri
e Di Girolamo, «state facendo il possibile
per combattere la mafia?». E Alessandro
chiede al comandante generale
dell’Arma Leonardo Gallitelli: «come
fate a non avere paura?». Rispondono,
ovviamente, tutti. I ragazzi ascoltano.
Hanno un’età in cui le bugie possono
Migliaia di studenti da tutta
Italia a Palermo per ricordare
Giovanni Falcone
FOTO LAPRESSE
più evangelica» contro la mafia. In una
data che pare simbolica, proprio a
cavallo tra la commemorazione della
strage di Capaci e l’inizio del processo
sulla trattativa stato-mafia, previsto
per il prossimo 27 maggio. Quando il
suo vero sogno, vent’anni dopo, sarà
realizzato: il Comune di Palermo ha
infatti consegnato un terreno
confiscato alla mafia all’Arcidiocesi. E
il terreno sul quale la Diocesi costruirà
una nuova chiesa a Brancaccio è lo
stesso a cui aveva pensato Padre Pino.
Sono attese 80-100 mila persone
provenienti da tutta Italia e dall’estero.
Al lavoro 1.200 volontari tra scout,
addetti della protezione civile e
religiosi. Il prato sarà diviso in settori
della capienza di 4 mila persone
ciascuno e saranno disposti 5
maxischermi.
MANUELA MODICA
marcare pericolose delusioni.
Il giorno della memoria e del futuro
ha le sue colonne sonore. Il gruppo Libra
(Alberto Paone, Jacopo Sinigaglia,
Federico Russo, Gianmarco Campa)
ha messo in rap «Cuore» e la cantano
sulle navi e tra i luoghi di Ninni Cassarà
e Roco Chinnici. «Pensa» (Fabrizio Moro)
la sanno a memoria anche i più piccoli,
che magari sono cinesi o indiani e
fanno venire i brividi mentre la cantano
in via Notarbartolo sotto l’albero di
Falcone.
Dovremmo dire dei lenzuoli bianchi
che i palermitani appendono alle finestre
al passaggio del corteo. Di Giuseppe,
Salvatore e Myriam della Fondazione
Falcone che animano tutto e anche
di più. Di Elena, 12 anni, scuola Parini
di Catania che dice: «Una bellissima
giornata, molto allegra anche se ricordiamo
i morti». Di «Giovanni e Paolo»
scanditi come un corso da stadio. Di
chi urla «siamo ancora Capaci di amare».
Della frase più bella, «gli uomini
passano, le idee restano e continueranno
a camminare sulle gambe di altri uomini»
che oggi Giovanni Falcone sente
recitare in tredici lingue diverse. Delle
centinaia di volontari.
È un’Italia bella e coraggiosa. «Chi
ha paura muore ogni giorno. Chi non
ha paura muore una volta sola». Lo diceva
Borsellino.
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Ven 24/05/2013 L'Unità Pagina 39
Domani attesi in 100mila perla beatificazione
Padre Pino Puglisi beato e il suo sogno si realizza:
una chiesa a Brancaccio, il suo quartiere, in un
terreno confiscato alla mafia. Dopo vent' anni dalla
sua morte, da quando cioè la mafia gli tolse la vita
(era il 15 settembre 1993, giorno del suo 56esimo
compleanno), la Chiesa celebrerà domani la sua
beatificazione. Un martirio finalmente riconosciuto,
dopo annidi inghippi burocratici, appelli di società
civile ed intellettuali. Un iter tortuoso, definitivamente
risolto da Papa Benedetto XVI lo scorso anno (giugno
2012) che raggiungerà il suo culmine domani mattina.
Quando, grazie a un imponente macchina
organizzativa, si celebrerà alle10 e 30 al Foro italico
di Palermo, l' agognata beatificazione. Pochi giorni
dopo l' esortazione di Papa Francesco ai vescovi
siciliani «a dare una testimonianza più chiara e più
evangelica» contro la mafia. In una data che pare
simbolica, proprio a cavallo tra la commemorazione
della strage di Capaci e l' inizio del processo sulla
trattativa stato -mafia, previsto per il prossimo 27
maggio. Quando il suo vero sogno, vent' anni dopo,
sarà realizzato: il Comune di Palermo ha infatti
consegnato un terreno confiscato alla mafia all'
Arcidiocesi. E il terreno sul quale la Diocesi costruirà
una nuova chiesa a Brancaccio è lo stesso a cui
aveva pensato Padre Pino. Sono attese 80-100 mila
persone provenienti da tutta Italia e dall' estero. Al
lavoro 1.200 volontari tra scout, addetti della
protezione civile e religiosi. Il prato sarà diviso in
settori della capienza di 4 mila persone ciascuno e
saranno disposti 5 maxischermi.
Beatificazione Padre Puglisi
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Ven 24/05/2013 Avvenire Pagina 10
10
VERSO LA
BEATIFICAZIONE
DAL NOSTRO INVIATO A BOVALINO
(REGGIO CALABRIA)
ANTONIO MARIA MIRA
U
VENERDÌ
24 MAGGIO 2013
Strage Capaci, il premier Letta assicura:
impegno senza quartiere contro la mafia
PALERMO. «La mafia si
adegua alla modernità, ai
tempi, si espande su tutto il
territorio nazionale e ne
travalica i confini». Parla di
evoluzione internazionale
della mafia il presidente del
Senato, Pietro Grasso, nel
giorno del 21° anniversario
della strage di Capaci a
Palermo. Un esercito di 20mila ragazzi
partecipa all’incontro con i massimi vertici
dello Stato e della magistratura nell’aula
bunker dell’Ucciardone, si commuove
davanti all’«albero Falcone», quando
vengono scanditi i nomi delle vittime delle
stragi di Capaci e via D’Amelio, con il
Silenzio in sottofondo. Per Grasso l’azione
della mafia «è tanto più penetrante in quelle
regioni dove la crisi, la mancanza di lavoro
favoriscono l’attrazione verso attività illecite
e facili guadagni». E di guerra ancora lunga
na piccola casa a un piano circondata
da piante e fiori, un
campo sportivo. «Benvenuto
nel Centro don Puglisi». Così ci accoglie
suor Carolina Iavazzo, concentrato
esplosivo di allegria ed energia, la
più stretta collaboratrice del parroco di
Brancaccio ucciso da "cosa nostra" il
15 settembre 1993 e che domani sarà
beatificato a Palermo, "martire della
fede". Qui tutto parla di don Pino, tante
immagini e le sue frasi, a partire dal
motto: «E se ognuno fa qualcosa...».
Ma non siamo a Palermo. Questa è Calabria,
Bosco Sant’Ippolito, tra Bovalino
e San Luca, terra d’Aspromonte.
Terra di ’ndrangheta. Attorno a noi tanti
bambini studiano e giocano. «Ci sono
anche i figli delle famiglie della faida
di San Luca», ci spiega suor Carolina.
Quella che ha provocato decine di
morti, quella della strage di Duisburg.
«Li hanno portati proprio le famiglie.
All’inizio è stata dura, non si sedevano
vicino, non giocavano insieme. Ora
non li riconosci più, giocano e studiano
fianco a fianco». Un piccolo grande
miracolo. «È padre Puglisi che ci aiuta.....»,
sorride suor Carolina. Nata ad
Aversa, ha lavorato in Campania, Sicilia
e Calabria. «Sempre in zone "belle"
dove hai la vera dimensione dell’uomo
che soffre». Con don Pino dal 1991
al ’93, «l’anno più tremendo della mia
vita». E ora qui, «una realtà che mi ha
sfidato e fortificato». Non solo bambini.
«Più 19ardi devo andare in una famiglia
per il Rosario».
Cosa sarà per lei il giorno della beatificazione?
Di grande gioia, come quando si squarcia
il cielo dopo una tempesta e vedi
l’azzurro. Su padre Puglisi si è detto di
tutto: è stato un prete antimafia, ma
non sono d’accordo, è stato un eroe,
ma gli eroi li creiamo noi per non impegnarci
abbastanza.
E allora chi era?
Un prete di strada che ha dato tutto a
l’iniziativa
Da Migramed
2013, parte un
coordinamento
per migliorare
l’accoglienza
di rifugiati
e neocomunitari
e denunciare
l’ormai dilagante
dell’illegalità
nelle campagne
del Mezzogiorno
Beatificazione Padre Puglisi
parla il guardasigilli, Anna
Maria Cancellieri:
«Dobbiamo raggiungere
i paradisi fiscali dove ci
sono i soldi che i mafiosi
non tengono più sotto il
materasso ma su
internet e nel mondo». Il
capo dello Stato, Giorgio
Napolitano, ricorda
Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e i
tre agenti Antonio Montinario, Vito Schifani
e Rocco Dicillo, come «autentici eroi che
sacrificarono la loro vita a difesa della
legalità e della democrazia». Il premier
Enrico Letta assicura «un impegno senza
quartiere nella lotta alla mafia anche con
nuove leggi». Per il presidente della Camera,
Laura Boldrini, «la politica deve essere unita
nella lotta alla mafia perchè, come i diritti
umani, è senza bandiera». Alessandra Turrisi
Grasso e Maria Falcone (Ansa)
L’incontro in Aspromonte
nella piccola casa
intitolata al sacerdote che
domani a Palermo salirà
La stretta collaboratrice
del parroco ucciso da
"cosa nostra", racconta
la sua esperienza in
Calabria: se mi trovo più
coraggiosa di allora lo
devo al suo martirio
Dio, ma nella misura in cui ha dato tutto
a Dio ha dato tutto all’uomo. E in
questo binomio Dio-uomo è rimasto
fedele a Dio e fedele all’uomo. Viveva
un bellissimo rapporto con il Signore.
L’ho visto tante volte in preghiera, nell’Eucaristia,
quando spezzettava la Parola
di Dio per renderla semplice per
le persone semplici di Brancaccio. Però
l’ho visto anche fortemente impegnato
nel quartiere, quando si interessava
delle famiglie che non avevano il
pane quotidiano, il pane della speranza,
neanche il pane della sicurezza fisica.
Quando il mafioso dice «siamo
noi che diamo pane e lavoro, non la
Chiesa o lo Stato», è una grande bugia.
La mafia dà pane e lavoro, se di lavoro
si può parlare, solo a se stessa. Soldi,
benessere. Mentre padre Puglisi, in occasione
della festa di San Gaetano, attraversa
con la processione le vie di
Brancaccio tra mura fatiscenti, su una
terrazza i boss festeggiano con lo
champagne.
Quando è andata a Brancaccio sapeva
cosa avrebbe incontrato?
Solo quando hanno ucciso padre Puglisi
ho capito le gravi condizioni di
quel quartiere. Vedevo che c’era molto
degrado e da quello quanta mafia
c’era. Degrado ambientale, morale,
strutturale, ma anche di cultura e istruzione.
Infatti padre Puglisi aveva
colto il fenomeno della mafia proprio
dalla mancanza d’istruzione.
E insisteva molto sulla scuola.
Diceva che se l’uomo si apre al sapere
riesce a gestire anche le forze occulte
della mafia, a distinguere il bene dal
male, ma se vive nell’ignoranza, per un
Cancellieri: carceri indegne di un Paese civile
Il ministro Cancellieri
Il ministro della Giustizia:
ripensare il sistema delle pene
E Gonella (Antigone): 66.000
detenuti per 37.000 posti
agli onori degli altari.
Come allora tanti
bambini strappati al
degrado e alla violenza
pezzo di pane che la mafia gli dà in
quel momento, non riesce a guardare
al futuro.
Lei non aveva percepito il livello della
violenza mafiosa?
Padre Puglisi ci proteggeva. Cercava di
caricare tutto su di sé. Spesso lo vedevo
con gli occhi arrossati, il labbro
spaccato, ma mi diceva: «Non si preoccupi,
io soffro di pressione alta». Non
era vero. Era per tenerci fuori…
Qual è l’immagine di quel giorno?
Lo sconforto interiore, la folla, la rabbia
del cardinale Pappalardo. Però
l’immagine che porto negli occhi, oltre
che nel cuore, è quando l’ho visto
sulla barella. La testa leggermente piegata
sulla spalla destra, il colpo di pistola
dietro l’orecchio da cui perdeva
ancora sangue. Gli occhi semiaperti,
si vedeva ancora il celeste. Un volto sereno.
Era lui. Questa è l’immagine che
mi porto di quel giorno. La più bella,
anche se la più dolorosa della mia vita.
Perché la mafia decise di ucciderlo?
Portava avanti la logica del Vangelo:
cercare l’uomo fino in fondo, non fin
quando ti fa comodo o fin quando puoi
e poi quando vedi il pericolo scappi.
No, lui resisteva, non sarebbe mai tornato
indietro. Per vivere la logica del
Vangelo si era messo di traverso alla
mafia. Ma la mafia non ama essere sfidata,
soprattutto da un prete. È abituata
a comandare. Quello che lui chiedeva
era proprio il contrario delle logiche
di mafia.
Cosa chiedeva don Puglisi?
Più civiltà nel quartiere, una scuola
media, una bonifica dalla sporcizia più
totale, compresa droga e degrado morale.
Assistevamo tante famiglie di mafiosi
in carcere che facevano pena perché
vivevano in questo squallore, illuse
e ingannate. Lui voleva rompere tutto
questo.
Per togliere i giovani alla mafia.
Li aveva già portati via. Cominciò dai
bambini, perché sono i più aperti al
cambiamento. E questo dava terribilmente
fastidio alla mafia.
Cosa rimane di don Puglisi?
ROMA. «Le nostre carceri non
sono degne di un paese civile». Lo
ha detto il ministro della Giustizia
Annamaria Cancellieri, alla
commemorazione della strage di
Capaci. Secondo il Guardasigilli
«per risolvere il problema non
bastano nuove carceri, ma bisogna
ripensare il sistema delle pene,
valutando se ci sono spazi per
quelle alternative. È necessario –
ha puntualizzato Cancellieri – che
in carcere si paghino gli errori
commessi, ma anche che se ne
esca migliori». Per il ministro, resta
il problema delle carceri vecchie:
«Vanno sostituite, per garantire a
ciascun detenuto una possibilità
decente di alloggio, di sanità e di
spazi per poter lavorare. È
un’impresa titanica, ma ce la
metteremo tutta per riuscirci».
«Coi figli della ’ndrangheta
nel nome di don Puglisi»
Suor Carolina: un prete che dava tutto a Dio e all’uomo
Un messaggio forte a livello di coscienza
per ciascuno, a cominciare da
me che ho fatto "una scelta nella scelta".
I giovani che vengono qui in visita
non escono come sono entrati. E siccome
stiamo vivendo un periodo di
mediocrità soffusa e diffusa, padre Puglisi
diventa una terapia d’urto: se lui
è riuscito a fare questo, anche io posso
impegnarmi.
Cosa le manca di lui?
Era un motore di idee… Ma mi manca
soprattutto il suo sorriso. Era una
persona ottimista. Dove arrivava ti dava
sicurezza, quando avevamo incertezze
lui ci diceva «tranquilli». Si fidava
molto di Dio.
La capita mai, in questa Locride così
difficile, di chiedergli un aiuto?
Certo, lo prego ogni giorno. Se mi trovo
un po’ più coraggiosa rispetto a
Brancaccio lo devo al suo martirio. Mi
dicono: «Non hai paura di vivere qui?».
No, fa parte del "pacchetto" che ho
scelto. Ho scelto di vivere in questa terra,
metto nel conto tutto quello che mi
potrebbe capitare. Padre Puglisi è al
mio fianco.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
BOSCO SANT’IPPOLITO
Sul delicato problema è
intervenuto ieri anche il
presidente di Antigone, Patrizio
Gonella: «L’amministrazione
penitenziaria – ha riferito – ci ha
confermato che nelle carceri
italiane ci sono circa 8 mila posti
letto regolamentari in meno
rispetto ai 45.000 calcolati dal
Dap». Il Dap, ha spiegato Gonella,
ha cominciato un mese fa una
ricognizione dei posti letto
«formalmente certificati», cioè
regolamentari (accezione non del
tutto definita, è certo solo che
sotto i tre metri quadri di spazio
vitale si parla di tortura). I risultati
saranno resi noti a breve, ma già a
livello informale l’associazione ha
avuto la conferma di quanto già da
tempo diceva, cioè che a fronte di
66.000 detenuti, i posti letto
certificati non sono 45.000 ma
37.000. Nella cifra di 45.000,
infatti, venivano conteggiati anche
reparti ormai chiusi per
ristrutturazione. «Siamo a circa
180 detenuti ogni 100 posti letto
– ha aggiunto Gonella – mentre, a
esempio, in Germania il rapporto
è di 92 detenuti ogni 100 posti. Il
27 maggio, ricorda, ci sarà la
sentenza della Corte europea per
i diritti umani sul ricorso italiano
contro la condanna per il
sovraffollamento delle carceri».
Per il segretario generale della Uil
Penitanziari, Eugenio Claudio
Sarno, nella stessa regione, il
Trentino Alto Adige, ci sono il
peggiore penitenziario italiano,
quello di Bolzano, e il migliore,
quello di Trento, inaugurato nel
gennaio 2011.
Suor Carolina Iavazzo coi volontari del Centro don Puglisi
Un centro che vive di volontariato e Provvidenza
DAL NOSTRO INVIATO A BOVALINO
S
tudio, laboratorio, formazione, sport. È
quello che offre il Centro don Puglisi di
Bosco Sant’Ippolito, gestito dalle suore della
Fraternità del Buon Samaritano. Unica realtà di
questo difficile territorio. Una quarantina di
bambini e ragazzi frequenta in Centro tre giorni a
settimana mentre il sabato c’è l’oratorio. Dieci i
volontari che seguono i giovani nei laboratori di
falegnameria, pittura, cuoio, manualità, cucina,
giornalismo. «E il frutto del loro lavoro lo
vendiamo sulle bancarelle per poi pagarci una
pizza», spiega suor Carolina. Alcuni sono esposti
nelle bacheche colorate, così come colorati sono
muri e mobili. Tutto allegro «con padre Puglisi
vorrebbe», aggiunge la suora. E con molta
semplicità, la stessa in cui, di fronte al Centro,
vivono le suore, ospitate in alcuni container
donati dalla provincia di Trento. Un sostegno
nato quando era vescovo padre Giancarlo
Bregantini, originario della Val di Non, e che non
si è mai fermato. Il Centro, infatti, va avanti col
volontariato e la Provvidenza. Ma, come ci prega
di scrivere suor Carolina, se qualcuno volesse
contribuire col "5x1000" lo può fare indicando
"Associazione Don Pino Puglisi" CF
90017620809.
Antonio Maria Mira
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Caritas in campo: basta con lo sfruttamento dei braccianti
DAL NOSTRO INVIATO
A OTRANTO (LECCE)
PAOLO LAMBRUSCHI
R
ifugiati e neocomunitari
al lavoro in ne-
ro nei campi del sud
anche la prossima estate. Al
Meeting internazionale Migramed
2013 le Caritas diocesane
italiane in prima linea
hanno dato vita a un
coordinamento sullo sfruttamento
lavorativo dei
braccianti agricoli per migliorare
l’accoglienza e denunciare
l’illegalità diffusa.
A Castel Volturno (Caserta),
dove vivono 6.000 italiani e
fino a 18 mila africani occidentali
sfruttati dal caporalato
del settore agricolo (i
francofoni), e da quello edile
(gli anglofoni), la Caritas
di Caserta sostiene un’organizzazione
di migranti e rifugiati
che si sono dotati di
sportello legale e dopo nove
mesi di sensibilizzazione,
nell’ottobre 2010, erano
riusciti a organizzare perfino
uno sciopero anti caporali
degli edili.
«Ma ora, con la fine dell’emergenza
Nordafrica –
spiega il responsabile dell’area
immigrazione, Gian
Luca Castaldi –, sono arrivate
persone disperate
pronte a tutto e si deve ricominciare
da zero». Nel
frattempo l’associazione si
sta impegnando per promuovere
la raccolta diffe-
renziata e pulire la costa.
Dall’area di Castel Volturno
transitano braccia verso i
campi del sud. Per la Capitanata,
nel Foggiano, sui
campi di pomodori, l’oro
rosso, si muove padre Arcangelo
Maira, 51 anni, Scalabriniano
e responsabile
anche della Migrantes a
Manfredonia (Foggia).
«Nel Foggiano – spiega – in
estate arrivano 16 mila persone.
Il lavoro agricolo è
mutato negli ultimi anni. La
stagione si è diluita, si raccoglie
fino a metà ottobre.
Poi molti si spostano per la
vendemmia e la raccolta di
olive sempre in Puglia,
quindi negli agrumeti calabresi,
a Rosarno. I lavorato-
Lo stop all’"Emergenza
Nordafrica" ha acuito
una situazione
incandescente che
coinvolge anche bulgari,
romeni e polacchi
ri sono in regola con i permessi.
I neocomunitari bulgari,
romeni e polacchi, arrivano
a giugno, dormono
in case dismesse, a volte segregati.
Gli africani sono rifugiati
o in attesa di status».
Vivono soprattutto nel ghetto
di Rignano, vecchi edifici
abbandonati e baracche a
San Severo, alle porte di
Foggia, senza elettricità né
acqua, quella potabile la
porta la Regione per prevenzione
sanitaria «Quest’anno
è già abitato da almeno
600 persone, arrivate
a marzo perlopiù dopo la
chiusura dell’emergenza
Nordafrica. Sono africani
occidentali francofoni. In estate
il numero raddoppia.
Arrivano anche da nord».
Paga a cottimo, 3,5 euro per
un cassone di 280 chili contro
i 46 euro regolamentari.
Il contadino paga 5 euro a
cassone e le squadre sono
composte anche da 100
braccianti. La differenza se
la dividono i caporali, intermediari
con le aziende, e i
caponeri, autisti e reclutatori,
a loro volta ex braccianti.
Guadagni illeciti controllati
dai clan dei casalesi,
secondo Libera, che riscuotono
il pizzo e proteggono il
sistema. Padre Maira dal 28
luglio all’8 settembre organizza
campi di lavoro
"www.io ci sto.eu", con giovani
di scout e parrocchie.
Al ghetto piantano una tenda
dove organizzano corsi
di italiano, occasione per
avviare dialoghi e in altre sedi
affrontare i problemi legali.
Quest’anno li affiancherà
la sezione foggiana
degli "Avvocati di strada".
Lavori malpagati per i quali,
però, hanno perso la vita
in mare migliaia di immi-
grati negli ultimi 20 anni. Ieri
sera al tramonto una preghiera
delle Caritas diocesane
italiane riunite ad Otranto
li ha ricordati al porto,
gettando rose nel punto
esatto in cui sbarcò, 21 anni
fa, la prima nave dall’Albania
dando vita alla stagione
di assalti alla vecchia
Europa via mare che ha causato
la morte di 19 mila persone
nel Mediterraneo. Per
il direttore della Caritas idruntina,
don Maurizio Tarantino,
«ricordare i migranti
morti in mare significa
rinnovare il nostro impegno
perché questo non
avvenga più». Non si può
morire di speranza.
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Ven 24/05/2013 Avvenire Pagina 10
«Coi figli della 'ndrangheta nel nome di don
Puglisi»
Suor Carolina: un prete che dava tutto a Dio e all' uomo.
DAL NOSTRO INVIATO A BOVALINO (REGGIO
CALABRIA) ANTONIO MARIA MIRA U na piccola
casa a un piano circondata da piante e fiori, un
campo sportivo. «Benvenuto nel Centro don Puglisi».
Così ci accoglie suor Carolina Iavazzo, concentrato
esplosivo di allegria ed energia, la più stretta
collaboratrice del parroco di Brancaccio ucciso da
'cosa nostra' il 15 settembre 1993 e che domani sarà
beatificato a Palermo, 'martire della fede'. Qui tutto
parla di don Pino, tante immagini e le sue frasi, a
partire dal motto: «E se ognuno fa qualcosa...». Ma
non siamo a Palermo. Questa è Calabria, Bosco Sant'
Ippolito, tra Bovalino e San Luca, terra d' Aspromonte.
Terra di 'ndrangheta. Attorno a noi tanti bambini
studiano e giocano. «Ci sono anche i figli delle
famiglie della faida di San Luca», ci spiega suor
Carolina. Quella che ha provocato decine di morti,
quella della strage di Duisburg. «Li hanno portati
proprio le famiglie. All' inizio è stata dura, non si
sedevano vicino, non giocavano insieme. Ora non li
riconosci più, giocano e studiano fianco a fianco». Un
piccolo grande miracolo. «È padre Puglisi che ci
aiuta..... », sorride suor Carolina. Nata ad Aversa, ha
lavorato in Campania, Sicilia e Calabria. «Sempre in
zone 'belle' dove hai la vera dimensione dell' uomo
che soffre». Con don Pino dal 1991 al '93, «l' anno più
tremendo della mia vita». E ora qui, «una realtà che
mi ha sfidato e fortificato». Non solo bambini. «Più
19ardi devo andare in una famiglia per il Rosario».
Cosa sarà per lei il giorno della beatificazione? Di
grande gioia, come quando si squarcia il cielo dopo
una tempesta e vedi l' azzurro. Su padre Puglisi si è
detto di tutto: è stato un prete antimafia, ma non sono
d' accordo, è stato un eroe, ma gli eroi li creiamo noi
per non impegnarci abbastanza. E allora chi era? Un
prete di strada che ha dato tutto a Dio, ma nella
misura in cui ha dato tutto a Dio ha dato tutto all'
uomo. E in questo binomio Dio-uomo è rimasto fedele
a Dio e fedele all' uomo. Viveva un bellissimo
rapporto con il Signore. L' ho visto tante volte in
preghiera, nel-l' Eucaristia, quando spezzettava la
Parola di Dio per renderla semplice per le persone
semplici di Brancaccio. Però l' ho visto anche
fortemente impegnato nel quartiere, quando si
interessava delle famiglie che non avevano il pane
quotidiano, il pane della speranza, neanche il pane
della sicurezza fisica. Quando il mafioso dice «siamo
Beatificazione Padre Puglisi
noi che diamo pane e lavoro, non la Chiesa o lo
Stato», è una grande bugia. La mafia dà pane e
lavoro, se di lavoro si può parlare, solo a se stessa.
Soldi, benessere. Mentre padre Puglisi, in occasione
della festa di San Gaetano, attraversa con la
processione le vie di Brancaccio tra mura fatiscenti,
su una terrazza i boss festeggiano con lo champagne.
Quando è andata a Brancaccio sapeva cosa avrebbe
incontrato? Solo quando hanno ucciso padre Puglisi
ho capito le gravi condizioni di quel quartiere. Vedevo
che c' era molto degrado e da quello quanta mafia c'
era. Degrado ambientale, morale, strutturale, ma
anche di cultura e istruzione. Infatti padre Puglisi
aveva colto il fenomeno della mafia proprio dalla
mancanza d' istruzione. E insisteva molto sulla
scuola. Diceva che se l' uomo si apre al sapere riesce
a gestire anche le forze occulte della mafia, a
distinguere il bene dal male, ma se vive nell'
ignoranza, per un pezzo di pane che la mafia gli dà in
quel momento, non riesce a guardare al futuro. Lei
non aveva percepito il livello della violenza mafiosa?
Padre Puglisi ci proteggeva. Cercava di caricare tutto
su di sé. Spesso lo vedevo con gli occhi arrossati, il
labbro spaccato, ma mi diceva: «Non si preoccupi, io
soffro di pressione alta». Non era vero. Era per
tenerci fuori… Qual è l' immagine di quel giorno? Lo
sconforto interiore, la folla, la rabbia del cardinale
Pappalardo. Però l' immagine che porto negli occhi,
oltre che nel cuore, è quando l' ho visto sulla barella.
La testa leggermente piegata sulla spalla destra, il
colpo di pistola dietro l' orecchio da cui perdeva
ancora sangue. Gli occhi semiaperti, si vedeva
ancora il celeste. Un volto sereno. Era lui. Questa è l'
immagine che mi porto di quel giorno. La più bella,
anche se la più dolorosa della mia vita. Perché la
mafia decise di ucciderlo? Portava avanti la logica del
Vangelo: cercare l' uomo fino in fondo, non fin quando
ti fa comodo o fin quando puoi e poi quando vedi il
pericolo scappi. No, lui resisteva, non sarebbe mai
tornato indietro. Per vivere la logica del Vangelo si era
messo di traverso alla mafia. Ma la mafia non ama
essere sfidata, soprattutto da un prete. È abituata a
comandare. Quello che lui chiedeva era proprio il
contrario delle logiche di mafia. Cosa chiedeva don
Puglisi? Più civiltà nel quartiere, una scuola media,
una bonifica dalla sporcizia più totale, compresa
droga e degrado morale. Assistevamo tante famiglie
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Ven 24/05/2013 Avvenire Pagina 10
di mafiosi in carcere che facevano pena perché
vivevano in questo squallore, illuse e ingannate. Lui
voleva rompere tutto questo. Per togliere i giovani alla
mafia. Li aveva già portati via. Cominciò dai bambini,
perché sono i più aperti al cambiamento. E questo
dava terribilmente fastidio alla mafia. Cosa rimane di
don Puglisi? Un messaggio forte a livello di coscienza
per ciascuno, a cominciare da me che ho fatto 'una
scelta nella scelta'. I giovani che vengono qui in visita
non escono come sono entrati. E siccome stiamo
vivendo un periodo di mediocrità soffusa e diffusa,
padre Puglisi diventa una terapia d' urto: se lui è
riuscito a fare questo, anche io posso impegnarmi.
Cosa le manca di lui? Era un motore di idee… Ma mi
manca soprattutto il suo sorriso. Era una persona
ottimista. Dove arrivava ti dava sicurezza, quando
avevamo incertezze lui ci diceva «tranquilli». Si fidava
molto di Dio. La capita mai, in questa Locride così
difficile, di chiedergli un aiuto? Certo, lo prego ogni
giorno. Se mi trovo un po' più coraggiosa rispetto a
Brancaccio lo devo al suo martirio. Mi dicono: «Non
hai paura di vivere qui?». No, fa parte del 'pacchetto'
che ho scelto. Ho scelto di vivere in questa terra,
metto nel conto tutto quello che mi potrebbe capitare.
Padre Puglisi è al mio fianco. © RIPRODUZIONE
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Beatificazione Padre Puglisi
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Ven 24/05/2013 Giornale di Sicilia (ed. Prov. Palermo) Pagina 29
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Giornale di Sicilia
Venerdì 24 Maggio 2013
Comune. Il capo dell’ufficio tecnico ha chiesto uno slittamento per problemi di perimetrazione boschiva in contrada S. Oliva
Un’area per trenta appartamenti
Cefalù, terzo rinvio in Consiglio
del 9 maggio scorso. Sono presenti
solo nove consiglieri perché
altri dieci, la era prima, avevano
annunciato l’abbandono
inbreve
dei lavori per chiedere le dimissioni
del presidente. Quella sera
si approvano le aliquote Imu,
San Mauro
Anziano disperso:
Il piano di edilizia sovvenzionata,
presentato da un’impresa
di Palermo, risale al
2004: solo dopo nove anni è
stato sottoposto all’esame
dell’assemblea municipale.
un documento con il quale ne
chiedono le dimissioni. La trattazione
del punto ha avuto inizio
con la lettura della proposta di
delibera sull’individuazione dell’area.
Tutto sembrava andare
per il verso giusto. Ha preso la palizzazione
del terreno. «Ci sono
cose - ha spiegato in aula - che
noi non conoscevamo». Il presidente
Franco anziché la sospensione
ha proposto il rinvio, perché
in questo modo si sarebbe
potuta chiudere la seduta consi-
4
In aula solo dieci
componenti: fuori
quelli in polemica
una convenzione e le scadenze
per pagare la Tares. Quando si
deve affrontare il punto sulla localizzazione
dell'area interviene
il consigliere Fatta e propone il
prelievo di altri punti che riguardano
debiti fuori bilancio. Alla fine
la discussione sul terrano vie-
per le ricerche pure
un’unità speciale
... Continuano le ricerche Rosario
Mauro Scialabba, 77 anni, disperso
da giovedì nelle campagne
di San Mauro. A Cai, vigili del fuo-
Mario Macaluso
Cefalù ... Terzo rinvio in consigliocorola
il responsabile dell’ufficio
tecnico Ivan Joseph Duca che alla
fine ha chiesto la sospensione
del dibattito per problemi legati
liare e tornare a discutere dell’argomento
alla prossima seduta.
La proposta è stata messa ai voti
e approvata con voto unanime
con il presidente
to comincia il 4 agosto del 2004
ne rinviata di sette giorni. Una
settimana dopo, mercoledì 15
maggio, il dibattito è ancora rinviato.
In un documento, infatti, i
co, Forestale, Protezione civile locale
ieri si è unita un’unità cinofila
del Soccorso alpino arrivata dalle
Marche e composta da due tecnici
munale sul piano di edilizia sov- alla perimetrazione boschiva. dei presenti.
quando al municipio arriva consiglieri di maggioranza ne con un cane «bloodhound». Il cane
venzionata in contrada Sant'Oli- Anche il presidente della terza Per la terza volta in quindici l'istanza di un’impresa di Paler- chiedono lo slittamento perchè avrebbe fiutato tracce su un sentieva.
È accaduto mercoledì sera, commissione,Giuseppe Genove- giornila discussione sulla localizmo che chiede un'area in cui rea- auspicano che i colleghi di opporo alla periferia del paese, ma le ri-
con in aula solo i consiglieri vicise, siè associato alla propostanozazione dell'area di Sant’Oliva lizzare trenta alloggi sociali di sizione, che hanno abbandonacerche sono stare rese difficili da
ni al presidente perché gli altri nostante nei giorni scorsi pro- viene quindi rinviata. Questa vol- edilizia residenziale. La localizzatoancora una volta l'aula, ripren- sette giorni di piogge e forte ven-
dieci si sono allontanati, subito prio la sua commissione aveva ta, però, non si sa nemmeno zione del terreno arriva in aula dano a partecipare alle sedute. to. Si ricomincerà stamane.
dopo l’appello, dopo aver letto dato parere favorevole alla loca- quando tornerà in consiglio. Tut- dopo quasi nove anni. È la sera Mercoledì il terzo rinvio. (*mmc*)
Eventi. Una serie di iniziative vedrà da oggi protagonisti gli alunni dell’istituto comprensivo, dall’asilo alla scuola media
«Settimana della cultura» con i ragazzi di Gangi
Cefalù e Madonie 29
Castelbuono
Comune presente
alla beatificazione
di don Puglisi
Gangi ... Saranno i più piccini i pro-
generale le «Identità» e vi prenderanno
parte tutti gli alunni,
con la partecipazione del professor
Giuseppe Savagnone.
olo. In piazzetta Vittime della
Mafia, poi, alle 21 tutti con il natimana
con una serie di eventi
che muovendo dal tema di
... Il comune di Castelbuono parteciperà
domani a Palermo alla beatificazione
di don Pino Puglisi. Al
Foro Italico Saranno presenti sia il
tagonisti della settima edizione dalla scuola dell'infanzia alla Nel corso della seduta anche la so all'insù per «Osserviamo le quest'anno mirano ad attrarre sindaco Antonio Tumminello sia il
della «Settimana della cultura», media.
premiazione del concorso di stelle...», mentre palazzo Bon- l'attenzione dei più giovani su presidente del Consiglio Giovanna
kermesse organizzata dall'isti- La cerimonia inaugurale sta- idee per il logotipo della «Deco» giorno ospiterà la proiezione argomentiche spazieranno dal- Cucco. «Ci auguriamo vivamente -
tuto comprensivo Francesco mattina alle 9,30 al campo spor- (denominazione comunale del video «Gangi... come eravala scoperta della biblioteca fino dice il primo cittadino - che si con-
Paolo Polizzano, con il contritivo, con una sfilata degli alun- d'origine). Domani alle 8,30 il mo», a cura dei ragazzi del servi- alle erbe aromatiche, passando cludaal più presto il processo di cabuto
della Banca di credito cooni. Nel pomeriggio, in piazza via al «Darwin day», e alle 19,30 zio civile.
per l'evoluzione delle scimmie nonizzazione di un prete che giuperativo
e il supporto del Comu- del Popolo alle 18, una seduta il «Flauto magico consort» in Gli appuntamenti continue- e finendo con rappresentazioni stamente non ha riconosciuto alla
ne. L'iniziativa ha come tema aperta del consiglio comunale concerto nella chiesa di San Paranno per tutta la prossima set- teatrali. (*rq*) Roberto Quattrocchi mafia alcun potere». (*MONBA*)
Beatificazione Padre Puglisi
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Ven 24/05/2013 Giornale di Sicilia (ed. Prov. Palermo) Pagina 29
in breve Il piano di edilizia sovvenzionata,
presentato da un' impresa di Palermo, risale al
2004: solo dopo nove anni è stato sottoposto all'
esame dell' assemblea municipale.
Gangi.
San Mauro Anziano disperso: per le ricerche pure un'
unità speciale ...Continuano le ricerche Rosario
Mauro Scialabba, 77 anni, disperso da giovedì nelle
campagne di San Mauro. A Cai, vigili del fuoco,
Forestale, Protezione civile locale ieri si è unita un'
unità cinofila del Soccorso alpino arrivata dalle
Marche e composta da due tecnici con un cane
bloodhound. Il cane avrebbe fiutato tracce su un
sentiero alla periferia del paese, ma le ricerche sono
stare rese difficili da sette giorni di piogge e forte
vento. Si ricomincerà stamane. Castelbuono Comune
presente alla beatificazione di don Puglisi ...Il
comune di Castelbuono parteciperà domani a
Palermo alla beatificazione di don Pino Puglisi. Al
Foro Italico Saranno presenti sia il sindaco Antonio
Tumminello sia il presidente del Consiglio Giovanna
Cucco. Ci auguriamo vivamente - dice il primo
cittadino - che si concluda al più presto il processo di
canonizzazione di un prete che giustamente non ha
riconosciuto alla mafia alcun potere. (*MONBA*)
Beatificazione Padre Puglisi
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Ven 24/05/2013 Giornale di Sicilia Pagina 28
Pubblicato anche in: Giornale di Sicilia (ed. Catania)
Viabilità. Domani stop al transito delle auto fino alle 15 nelle strade limitrofe al prato. Rivoluzione del traffico in via Messina Marine e in via Crispi
Beatificazione, da oggi i divieti di sosta
Sempre oggi scatteranno divieti
di sosta e chiusure nella
zona di via Ficihidindia dove
alle 21 si terrà una veglia di
preghiera.
Giuseppe Cadili
... È iniziato il conto alla rovescia:domani
il Foro Italico dalla Cala
a via Messina Marine si trasformerà
in una grande isola pedonale
per la cerimonia di beatificazione
di padre Pino Puglisi prevista alle
10.30. Centocinquanta gli agenti
della polizia municipale in azione
per far rispettare l'ordinanza del
Comune e ridurre i disagi agli automobilisti.
Intanto da stamattina attenzione
ai cartelli mobili: alle 7
scatteranno i divieti di sosta e rimarranno
in vigore sino alle due di
notte di domenica. Queste le strade
dove non si potrà più posteggiare:
entrambe le carreggiate del Foro
Italico, via Cala, via Lincoln (fra
corso dei Mille e Foro Italico), via
Portosalvo, piazza Marina, viale
dei Picciotti (fra via Adorno e via
Salvatore Cappello), piazzaCapitaneria
di Porto. E per agevolare il lavoro
delle maestranze di montaggio
delle passerelle pedonali che lo. I mezzi diretti al porto potranno
consentiranno l'accesso dalla stra- percorrere via Cappello, viale dei
da al prato scavalcando le «princi- Picciotti, corso dei Mille, via Roma,
pesse», è prevista la chiusura di via Cavour o via Emerico Amari.
una parte della carreggiata del Fo- Chi percorrrerà via Crispi diretto
ro Italico lato mare fra via Lincoln e verso la Cala, dovrà obbligatoria-
Porta Felice. Il rito verrà officiato mente svoltare per via Cavour. In
dal cardinale Salvatore De Giorgi, via Tiro a Segno sarà istituito il sen-
mentre la celebrazione eucaristica so unico da via Archirafi in direzio-
verrà presieduta dal cardinale Paonedi corso dei Mille per evitare l'arlo
Romeo.
rivo di auto al Foro Italico. E sem-
Domani a partire dalle 7 e sino pre oggi scatteranno divieti di so-
alle 15 sarà interdetta la circolaziosta e chiusure nella zona di via Fine
al Foro Italico, in via Cala, in corchidindia dove alle 21 si terrà una
so Vittorio Emanuele (fra via Roma veglia di preghiera sul terreno su
e Porta Felice), via Portosalvo, via cui sorgerà la nuova chiesa. In base
Lincoln (fra corso dei Mille e il Foro all'ordinanza del Comune dalle 7 a
Italico) e piazza Marina. Saranno mezzanotte sarà vietato il transito
inoltre modificati alcuni sensi di enon si potrà posteggiare in via Na-
marcia. Le auto che percorreranno tale Carta, a partire dalle 18 sarà
via Messina Marine dirette verso il chiuso pure il tratto di via Fichidin-
porto, saranno obbligate a svoltare dia compreso fra via Conciliazione
a sinistra per via Salvatore Cappel- e via Carta. (*gica*) Giuseppe Cadili
Beatificazione Padre Puglisi
28 Cronaca di Palermo
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0 Dalle7distamattinanonsaràpossibileposteggiarealForoItalico,allaCala,inviaLincoln,apiazzaMarina
Dalle 7 di oggi alle due di notte di
domenica non si potrà posteggiare in
entrambe le carreggiate del Foro Italico, nelle vie
Cala, Lincoln (fra corso dei Mille e Foro Italico),
Portosalvo, in piazza Marina, in viale dei Picciotti,
in piazza Capitaneria di Porto.
Le iniziative
mondello. Inaugurato il nuovo spazio all’aperto per la stagione estiva
Charleston
Musica live
tra calici
e crudità
... Uno spazio per gli aperitivi di
qualità e per il dopo cena. Calici e
crudità di mare e tanto altro affidati
al barman Adriano Rizzuto. E
buona musica dal vivo. È quanto
offre per tutta la stagione primaverile
ed estiva il Charleston di
Mondello, nella nuova sede di
viale Regina Elena 37 e viale Principe
di Scalea 39, che mercoledì sera
ha inaugurato il dehors da dedicare
ai winelovers e a tutti coloro
che vorranno trascorrere un happy
hour o il momento conclusivo
Giornale di Sicilia
Venerdì 24 Maggio 2013
Centrosportivo,
donata
unastruttura
dall’Enel
... Giornate fitte di incontri in
memoria di don Puglisi. È stata
inaugurata una struttura in legno,
realizzata con il contributo
di Enel Cuore, che consentirà di
potenziare l'attività del centro
polivalente sportivo di Brancaccio
del Centro Padre Nostro.
Sguardi attenti e mani tese per
chiedere la parola, ieri, nell'aula
magna della direzione didattica
Perez, dove i bambini sisono confrontati
con la Fondazione del
Camposanto di Santo Spirito, in
vista della beatificazione del sacerdoteucciso
dalla mafia a Brancaccio.
Hanno partecipato oltre
80bambini delle quinte classi elementari
ai quali il vicepresidente
dell'ente, Francesco Paolo De Simone
Policarpo, ha presentato ai
bambini la figura di Padre Pino
Puglisi e il suo impegno per la giustizia
e i diritti attraverso l'educazione.
All'incontro è intervenuto
anche don Vincenzo Talluto, rettore
della chiesa di Sant'Orsola e
postulatoredi giustizia nella Causa
di beatificazione di Padre Puglisi.
Una giornata per commemorare
il sacerdote ucciso dalla
mafia si svolgerà oggi all'istituto
comprensivo Puglisi di Brancaccio.
Nel corso della mattinata si
alterneranno mostre, momenti
musicali e proiezioni di video. In
particolare, cerrà presentato il
documentario dal titolo «P.P.Puglisi,
l'uomo che sparava dritto»,
prodotto da Roberto Faenza. Subito
dopo si esibirà il rapper
Othelloman, autore del brano
«Me l'aspettavo». (*fp*)
della serata. Il tutto senza dimenticare
che il Charleston per chi lo
vuole è anche, ovviamente, un
ristorante, un classico intramontabile
per chi ama mangiare bene,
come tiene a sottolineare Mariella
Glorioso che con la figlia Fiamma
Anello e il maitre Carlo Hassan
sono i punti di riferimento di questo
storico locale palermitano.
(Nella foto: Fiamma Anello, Laurent
Bernard De La Gatinais, Mariella
Glorioso, Angelo Gervasi,
Carlo Hassan e Adriano Rizzuto).
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Ven 24/05/2013 Giornale di Sicilia Pagina 28
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Beatificazione, da oggi i divieti di sosta
Dalle 7 di stamattina non sarà possibile posteggiare al Foro Italico, alla Cala, in via
Lincoln, a piazza Marina.
iniziato il conto alla rovescia: domani il Foro Italico
dalla Cala a via Messina Marine si trasformerà in una
grande isola pedonale per la cerimonia di
beatificazione di padre Pino Puglisi prevista alle
10.30. Centocinquanta gli agenti della polizia
municipale in azione per far rispettare l' ordinanza del
Comune e ridurre i disagi agli automobilisti. Intanto da
stamattina attenzione ai cartelli mobili: alle 7
scatteranno i divieti di sosta e rimarranno in vigore
sino alle due di notte di domenica. Queste le strade
dove non si potrà più posteggiare: entrambe le
carreggiate del Foro Italico, via Cala, via Lincoln (fra
corso dei Mille e Foro Italico), via Portosalvo, piazza
Marina, viale dei Picciotti (fra via Adorno e via
Salvatore Cappello), piazza Capitaneria di Porto. E
per agevolare il lavoro delle maestranze di montaggio
delle passerelle pedonali che consentiranno l'
accesso dalla strada al prato scavalcando le
principesse, è prevista la chiusura di una parte della
carreggiata del Foro Italico lato mare fra via Lincoln e
Porta Felice. Il rito verrà officiato dal cardinale
Salvatore De Giorgi, mentre la celebrazione
eucaristica verrà presieduta dal cardinale Paolo
Romeo. Domani a partire dalle 7 e sino alle 15 sarà
interdetta la circolazione al Foro Italico, in via Cala, in
corso Vittorio Emanuele (fra via Roma e Porta Felice),
via Portosalvo, via Lincoln (fra corso dei Mille e il Foro
Italico) e piazza Marina. Saranno inoltre modificati
alcuni sensi di marcia. Le auto che percorreranno via
Messina Marine dirette verso il porto, saranno
obbligate a svoltare a sinistra per via Salvatore
Cappello. I mezzi diretti al porto potranno percorrere
via Cappello, viale dei Picciotti, corso dei Mille, via
Roma, via Cavour o via Emerico Amari. Chi
percorrrerà via Crispi diretto verso la Cala, dovrà
obbligatoriamente svoltare per via Cavour. In via Tiro
a Segno sarà istituito il senso unico da via Archirafi in
direzione di corso dei Mille per evitare l' arrivo di auto
al Foro Italico. E sempre oggi scatteranno divieti di
sosta e chiusure nella zona di via Fichidindia dove
alle 21 si terrà una veglia di preghiera sul terreno su
cui sorgerà la nuova chiesa. In base all' ordinanza del
Comune dalle 7 a mezzanotte sarà vietato il transito e
non si potrà posteggiare in via Natale Carta, a partire
dalle 18 sarà chiuso pure il tratto di via Fichidindia
compreso fra via Conciliazione e via Carta. (*gica*)
Beatificazione Padre Puglisi
Giuseppe Cadili.
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Ven 24/05/2013 Giornale di Sicilia Pagina 28
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Viabilità. Domani stop al transito delle auto fino alle 15 nelle strade limitrofe al prato. Rivoluzione del traffico in via Messina Marine e in via Crispi
Beatificazione, da oggi i divieti di sosta
Sempre oggi scatteranno divieti
di sosta e chiusure nella
zona di via Ficihidindia dove
alle 21 si terrà una veglia di
preghiera.
Giuseppe Cadili
... È iniziato il conto alla rovescia:domani
il Foro Italico dalla Cala
a via Messina Marine si trasformerà
in una grande isola pedonale
per la cerimonia di beatificazione
di padre Pino Puglisi prevista alle
10.30. Centocinquanta gli agenti
della polizia municipale in azione
per far rispettare l'ordinanza del
Comune e ridurre i disagi agli automobilisti.
Intanto da stamattina attenzione
ai cartelli mobili: alle 7
scatteranno i divieti di sosta e rimarranno
in vigore sino alle due di
notte di domenica. Queste le strade
dove non si potrà più posteggiare:
entrambe le carreggiate del Foro
Italico, via Cala, via Lincoln (fra
corso dei Mille e Foro Italico), via
Portosalvo, piazza Marina, viale
dei Picciotti (fra via Adorno e via
Salvatore Cappello), piazzaCapitaneria
di Porto. E per agevolare il lavoro
delle maestranze di montaggio
delle passerelle pedonali che lo. I mezzi diretti al porto potranno
consentiranno l'accesso dalla stra- percorrere via Cappello, viale dei
da al prato scavalcando le «princi- Picciotti, corso dei Mille, via Roma,
pesse», è prevista la chiusura di via Cavour o via Emerico Amari.
una parte della carreggiata del Fo- Chi percorrrerà via Crispi diretto
ro Italico lato mare fra via Lincoln e verso la Cala, dovrà obbligatoria-
Porta Felice. Il rito verrà officiato mente svoltare per via Cavour. In
dal cardinale Salvatore De Giorgi, via Tiro a Segno sarà istituito il sen-
mentre la celebrazione eucaristica so unico da via Archirafi in direzio-
verrà presieduta dal cardinale Paonedi corso dei Mille per evitare l'arlo
Romeo.
rivo di auto al Foro Italico. E sem-
Domani a partire dalle 7 e sino pre oggi scatteranno divieti di so-
alle 15 sarà interdetta la circolaziosta e chiusure nella zona di via Fine
al Foro Italico, in via Cala, in corchidindia dove alle 21 si terrà una
so Vittorio Emanuele (fra via Roma veglia di preghiera sul terreno su
e Porta Felice), via Portosalvo, via cui sorgerà la nuova chiesa. In base
Lincoln (fra corso dei Mille e il Foro all'ordinanza del Comune dalle 7 a
Italico) e piazza Marina. Saranno mezzanotte sarà vietato il transito
inoltre modificati alcuni sensi di enon si potrà posteggiare in via Na-
marcia. Le auto che percorreranno tale Carta, a partire dalle 18 sarà
via Messina Marine dirette verso il chiuso pure il tratto di via Fichidin-
porto, saranno obbligate a svoltare dia compreso fra via Conciliazione
a sinistra per via Salvatore Cappel- e via Carta. (*gica*) Giuseppe Cadili
Beatificazione Padre Puglisi
28 Cronaca di Palermo
6
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0 Dalle7distamattinanonsaràpossibileposteggiarealForoItalico,allaCala,inviaLincoln,apiazzaMarina
Dalle 7 di oggi alle due di notte di
domenica non si potrà posteggiare in
entrambe le carreggiate del Foro Italico, nelle vie
Cala, Lincoln (fra corso dei Mille e Foro Italico),
Portosalvo, in piazza Marina, in viale dei Picciotti,
in piazza Capitaneria di Porto.
Le iniziative
mondello. Inaugurato il nuovo spazio all’aperto per la stagione estiva
Charleston
Musica live
tra calici
e crudità
... Uno spazio per gli aperitivi di
qualità e per il dopo cena. Calici e
crudità di mare e tanto altro affidati
al barman Adriano Rizzuto. E
buona musica dal vivo. È quanto
offre per tutta la stagione primaverile
ed estiva il Charleston di
Mondello, nella nuova sede di
viale Regina Elena 37 e viale Principe
di Scalea 39, che mercoledì sera
ha inaugurato il dehors da dedicare
ai winelovers e a tutti coloro
che vorranno trascorrere un happy
hour o il momento conclusivo
Giornale di Sicilia
Venerdì 24 Maggio 2013
Centrosportivo,
donata
unastruttura
dall’Enel
... Giornate fitte di incontri in
memoria di don Puglisi. È stata
inaugurata una struttura in legno,
realizzata con il contributo
di Enel Cuore, che consentirà di
potenziare l'attività del centro
polivalente sportivo di Brancaccio
del Centro Padre Nostro.
Sguardi attenti e mani tese per
chiedere la parola, ieri, nell'aula
magna della direzione didattica
Perez, dove i bambini sisono confrontati
con la Fondazione del
Camposanto di Santo Spirito, in
vista della beatificazione del sacerdoteucciso
dalla mafia a Brancaccio.
Hanno partecipato oltre
80bambini delle quinte classi elementari
ai quali il vicepresidente
dell'ente, Francesco Paolo De Simone
Policarpo, ha presentato ai
bambini la figura di Padre Pino
Puglisi e il suo impegno per la giustizia
e i diritti attraverso l'educazione.
All'incontro è intervenuto
anche don Vincenzo Talluto, rettore
della chiesa di Sant'Orsola e
postulatoredi giustizia nella Causa
di beatificazione di Padre Puglisi.
Una giornata per commemorare
il sacerdote ucciso dalla
mafia si svolgerà oggi all'istituto
comprensivo Puglisi di Brancaccio.
Nel corso della mattinata si
alterneranno mostre, momenti
musicali e proiezioni di video. In
particolare, cerrà presentato il
documentario dal titolo «P.P.Puglisi,
l'uomo che sparava dritto»,
prodotto da Roberto Faenza. Subito
dopo si esibirà il rapper
Othelloman, autore del brano
«Me l'aspettavo». (*fp*)
della serata. Il tutto senza dimenticare
che il Charleston per chi lo
vuole è anche, ovviamente, un
ristorante, un classico intramontabile
per chi ama mangiare bene,
come tiene a sottolineare Mariella
Glorioso che con la figlia Fiamma
Anello e il maitre Carlo Hassan
sono i punti di riferimento di questo
storico locale palermitano.
(Nella foto: Fiamma Anello, Laurent
Bernard De La Gatinais, Mariella
Glorioso, Angelo Gervasi,
Carlo Hassan e Adriano Rizzuto).
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Ven 24/05/2013 Giornale di Sicilia Pagina 28
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Le iniziative.
Centro sportivo, donata una struttura dall' Enel
Giornate fitte di incontri in memoria di don Puglisi.
stata inaugurata una struttura in legno, realizzata con
il contributo di Enel Cuore, che consentirà di
potenziare l' attività del centro polivalente sportivo di
Brancaccio del Centro Padre Nostro. Sguardi attenti e
mani tese per chiedere la parola, ieri, nell' aula magna
della direzione didattica Perez, dove i bambini si sono
confrontati con la Fondazione del Camposanto di
Santo Spirito, in vista della beatificazione del
sacerdote ucciso dalla mafia a Brancaccio. Hanno
partecipato oltre 80 bambini delle quinte classi
elementari ai quali il vicepresidente dell' ente,
Francesco Paolo De Simone Policarpo, ha presentato
ai bambini la figura di Padre Pino Puglisi e il suo
impegno per la giustizia e i diritti attraverso l'
educazione. All' incontro è intervenuto anche don
Vincenzo Talluto, rettore della chiesa di Sant' Orsola
e postulatore di giustizia nella Causa di beatificazione
di Padre Puglisi. Una giornata per commemorare il
sacerdote ucciso dalla mafia si svolgerà oggi all'
istituto comprensivo Puglisi di Brancaccio. Nel corso
della mattinata si alterneranno mostre, momenti
musicali e proiezioni di video. In particolare, cerrà
presentato il documentario dal titolo P.P.Puglisi, l'
uomo che sparava dritto, prodotto da Roberto
Faenza. Subito dopo si esibirà il rapper Othelloman,
autore del brano Me l' aspettavo. (*fp*)
Beatificazione Padre Puglisi
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Sicilia (ed. Catania)
10 Fatti&Notizie
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Padre Puglisi beato. Il simulacro di marmo a forma di spiga ospita, da ieri, a Palermo la salma del sacerdote assassinato
In cattedrale il sarcofago di don Pino
Lenzuoli bianchi appesi a Brancaccio
La lettera. I ragazzi del comitato tracciano le proprie riflessioni su padre Puglisi e sull’importanza del suo messaggio
inBreve
Guantanamo
Obama: va chiusa
ma il congresso
è un ostacolo
Nel quartiere in cui don Pino
ha operato sono tornati a
sventolare i lenzuoli bianchi.
Numerosi abitanti li hanno
appesi ai loro balconi di
casa, a quasi vent'anni di distanza.
Alle22 la serata si trasformerà
in festa con gli artisti Ivan
Fiore, Mario Incudine, On
Crew, The Royals, Toti e Totino,
presentati da Massimo Minutella
e Salvo La Rosa. Un
grandeinteresse mediaticocoprirà
domani la cerimonia di
Congresso sta «prevenendo
la chiusura di Guantanamo»,
un carcere che «non avrebbe mai
dovuto essere aperto». Lo afferma
il presidente americano Barack
Obama, ribadendo la sua vo-
Filippo Passantino
Palermo ... Volgono al termine i lavori
per la beatificazione di padre
Pino Puglisi. In Cattedrale,
beatificazione. Oltre alle diretta
del rito diffuse dalla Rai e da
Telegiornale di Sicilia, in prima
serata su Raiuno andrà in
onda una trasmissione dedicataa
padre Puglisi. Sarà condotlontà
di chiudere.
Pisa
Strage di Ustica,
a Palermo, è stato ultimato il simulacro
di marmo a forma di
spiga che ospita, da ieri, la salma
del sacerdote ucciso dalla
mafia. Il corpo è stato deposto
tada Massimo Giletti e sarà trasmessa
da piazza Anita Garibaldi.
Domenica sarà dedicata a
padre Puglisi anche la puntata
indagini riaperte
su un testimone
... Saranno riesumati e sottopo-
sotto l'altare della cappella la-
di «A sua Immagine». Ad ensti ad autopsia i resti dei piloti Silterale,
dedicata all'Immacolatrambi
gli appuntamenti sarà vio Lorenzini e Sandro Marcucci,
ta.
ospite Francesco Deliziosi, ca- morti nel ’92 in un incidente aereo
Alle battute finali pure la siporedattore
del Giornale di Si- sulle Alpi Apuane.L'autopsia è stastemazione
del palco e delle La nuova tomba di padre Pino Puglisi in cattedrale nella cappella dell'Immacolata foto studiocamera cilia, autore del libro, edito da ta disposta nell'ambito della nuo-
strutture che ospiteranno do-
Rizzoli, dal titolo «Pino Puglisi va inchiesta aperta dalla procura
mani mattina al Foro Italico la hanno seguito l'invito dell'attiere. Un'iniziativa di cui si è tutta Italia. Le chiese dell'Arci- - il prete che fece tremare la di Massa sulla vicenda, che a suo
celebrazione di beatificaziotuale parroco di San Gaetano, fatta sponsor anche l'associadiocesi di Palermo sono rima- mafia con un sorriso».
tempo fu inquadrata come incine.
don Maurizio Francoforte. Un zione intercondominiale che ste aperte fino a tarda sera per Anche il quartiere renderà dente aereo e su cui, adesso, sem-
A Brancaccio sono tornati a invito che si è subito diffiso sui ha sostenuto l'impegno di don l'adorazione eucaristica. omaggio al prete nella piazza brano essere ripartiti nuovi accer-
sventolare i lenzuoli bianchi. social network. A pochi giorni Puglisi.
Le iniziative continueranno in cui fu ucciso. E lo farà con tamenti per omicidio. Marcucci
Numerosi abitanti del quartie- dalla beatificazione del sacer- Intanto, ieri sera sono co- stasera. La più importante si una statua in legno, che sarà era un ex pilota dell'aeronautica
re li hannoappesi ai loro balcodote di Brancaccio così il quarminciati i riti di preparazione svolgerà, alle 21, quando sul benedetta domenica alle 10. militare coinvolto come teste nell'
ni di casa. A quasi vent'anni di tiere si è dipinto di bianco, ri- alla cerimonia di beatificazio- terreno confiscato alla mafia Nella stessa giornata in Cat- inchiesta per la strage di Ustica.
distanza. Come allora pertestiproponendo lo stesso scenane che si svolgerà domani al di via Fichidindia, in cui verrà tedrale saranno esposte le relimoniare
la vicinanza a padre rio che si era presentato a un Foro Italico, alla quale parteci- edificato il nuovo complesso quie di don Pino Puglisi. Alle
Pino Puglisi. Una vicinanza mese dal suo assassinio, quanperanno tra gli ottanta e i cen- parrocchiale di Brancaccio, si 18, infine, sarà celebrata una
simbolica e spirituale. In tanti do un corteo attraversò il quartomila fedeli provenienti da terrà una veglia di preghiera. messa di ringraziamento. (*fp*)
Addiopizzo:èpossibilesognareunaterrasenzamafia
Giornale di Sicilia
Venerdì 24 Maggio 2013
... Il
Fiba Cisl
«Bene assunzioni
Unicredit, serve ora
un confronto»
Palermo ... Una riflessione su padre
riconoscimento e una doverosa
presa di coscienza di quello che
per noi che siamo un comitato
che desidera poter sognare una
sponibilità di cuore e di apertura
mentale, anche nel suo modo
ci attività cerca di sensibilizzare
il cittadino alla propria respon-
notizia di 500 nuovi ingressi
ad Unicredit, diffusa dall'ad
Ghizzoni nelle scorse settimane,
viene valutata positivamente dal
sindacato Fiba Cisl. Ma con delle
puntualizzazioni. «Si deve aprire -
Puglisi che abbraccia la figura è stato il lavoro e il contributo di terra senza mafia, un uomo di diretto di parlare ai mafiosi, che sabilità, a ciò che lui può fare, al affermaGabriele Urzì FibaCisl Uni-
del sacerdote e che rilancia l’im- quest'uomo, che amava definir- estremasemplicità che ha cerca- è riuscita a scalfire la memoria ruolo che ognuno di noi ha nel credit - un confronto serrato circa
pegno quotidiano nella lotta alsi “uno che ha cercato di lavorato di fare ciò che dovrebbe esse- di tutti, risvegliando le coscien- “fare la cosa giusta”. Nelle scuo- la destinazione e i criteri in base ai
la mafia. È contenuto in una letreper il regno di Dio, non un teore scontato, ossia mettere in atze assopite». «Addiopizzo - prole - concludono - diciamo sem- quali saranno effettuate le nuove
tera scritta dai ragazzi di Addio- logo”. Don Pino rappresenta to il vangelo nella sua linearità, seguono - da 9 anni si occupa, pre che anche i più piccoli pos- assunzioni le quali - peraltro - de-
Pizzo. «La beatificazione di Don per tutti, per la sua città, per il nella sua essenza con pratiche nel territorio di Palermo, di lotsono svolgere il proprio compivono essere indirizzate prioritaria-
Pino Puglisi - si legge nella lette- quartiere che lui ha cercato di socio-pastorali che metteva in ta alla mafia, al racket delle to e che anche loro hanno unpomente verso le filiali anche siciliara
- rappresenta un importante cambiare, per l'intera nazione, pratica ogni giorno, con una di- estorsioni e con le sue molteplitere, quello di scegliere». ne».
Beatificazione Padre Puglisi
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... La

Ven 24/05/2013 Giornale di Sicilia (ed. Messina) Pagina 10
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Sicilia (ed. Catania)
In cattedrale il sarcofago di don Pino Lenzuoli
bianchi appesi a Brancaccio
Una riflessione su padre Puglisi che abbraccia la
figura del sacerdote e che rilancia l' impegno
quotidiano nella lotta alla mafia. contenuto in una
lettera scritta dai ragazzi di AddioPizzo. La
beatificazione di Don Pino Puglisi - si legge nella
lettera - rappresenta un importante riconoscimento e
una doverosa presa di coscienza di quello che è stato
il lavoro e il contributo di quest' uomo, che amava
definirsi "uno che ha cercato di lavorare per il regno di
Dio, non un teologo". Don Pino rappresenta per tutti,
per la sua città, per il quartiere che lui ha cercato di
cambiare, per l' intera nazione, per noi che siamo un
comitato che desidera poter sognare una terra senza
mafia, un uomo di estrema semplicità che ha cercato
di fare ciò che dovrebbe essere scontato, ossia
mettere in atto il vangelo nella sua linearità, nella sua
essenza con pratiche socio-pastorali che metteva in
pratica ogni giorno, con una disponibilità di cuore e di
apertura mentale, anche nel suo modo diretto di
parlare ai mafiosi, che è riuscita a scalfire la memoria
di tutti, risvegliando le coscienze assopite. Addiopizzo
- proseguono - da 9 anni si occupa, nel territorio di
Palermo, di lotta alla mafia, al racket delle estorsioni e
con le sue molteplici attività cerca di sensibilizzare il
cittadino alla propria responsabilità, a ciò che lui può
fare, al ruolo che ognuno di noi ha nel "fare la cosa
giusta". Nelle scuole - concludono - diciamo sempre
che anche i più piccoli possono svolgere il proprio
compito e che anche loro hanno un potere, quello di
scegliere.
Beatificazione Padre Puglisi
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Ven 24/05/2013 Giornale di Sicilia (ed. Caltanissetta) Pagina 24
INiziativa. Raccoglie una quarantina di fotografie inviate attraverso il social-network Facebook
«Adotta la buca», un dossier
sarà consegnato al Comune
Sarà scelta la foto «migliore»
e all’autore sarà consegnato
un «premiomorale»per avere
immortalato ciò che l’iniziativa
voleva evidenziare.
Stefano Gallo
... Quaranta foto per testimoniare
il degrado delle strade del
capoluogo ridotte a mulattiera.
«Adotta la tua buca», l'iniziativa
lanciata dal coordinamento dei
quartieri è arrivata a conclusione
e le immagini raccolte sono
confluite in un dossier che verrà
consegnato la prossima settimana
al Comune. «Sceglieremo la
foto più bella alla quale assegneremoun
premio ovviamente morale»
ha dichiarato il coordinatore
dei quartieri Carlo Campione
che ha promosso l'iniziativa assieme
ad altri presidente di zona.
Una scelta un po’ insolita ma
4
Alcuni tratti
di strada già
bitumati, Nuovi
lavori a settembre
anche elegante per denunciare
una emergenza - non l'unica purtroppo
- di una città dove la rete
viaria ha provocato proteste e
danni. Da mesi su Facebook sono
state postate foto di cittadini
sul vergognoso stato in cui versano
le strade del capoluogo molte
delle quali ridotte ad autentiche
mulattiere. Non c'è ormai strada
che sia stata risparmiata da questa
emergenza. Di diverso adesso
c'è stata l'indignazione dei residenti
ai quali, grazie ai comitati
di quartiere, è stata offerta l'opportunità
di denunciare i «guasti»
semplicemente con un clic.
La gran parte delle buche è stata
coperta alla meno peggio con interventi
tampone e comunque
nonrisolutivi ese in centro,ancora
oggi, le strade sono percorribili
con difficoltà, nelle campagne
il transito autoveicolare diventa
una impresa. Lo sanno benissi-
L’uomo con i pugni di ferro
azione. usa, 2013
****
(*man*) Nella Cina del XIX Secolo, un fabbro si trasforma
in un’arma umana e assolda guerrieri e assassini
pur di difendere il suo villaggio.
Regia RZA. Con Russell Crowe, Jamie Chung, Lucy Liu.
(Nella foto una scena del film).
0 Omicidio colposo
Primario
si difende:
tutto regolare
... Ha chiesto di poter effettuare
dichiarazioni spontanee per
spiegare che «quell’intervento fu
eseguito a regola d’arte». Così s’è
difeso ieri l'ex primario di neurochirurgia
Natale Francaviglia(difeso
dall'avvocato Giacomo Butera)
in appello per omicidio colposo.
Imputazione legata alla morte del
licatese Rocco Cacioppo. In primo
gradoè stato condannato a sei mesi,
al pagamento di una provvisionale
di sessantamila mila euro e al
risarcimento dei danni in favore
dei familiari della vittima (assistiti
dall'avvocato Rosario Di Proietto)
secondo quanto stabilirà poi il giudice
civile. Il medico, ieri, al cospetto
della corte d'Appello presieduta
da Letterio Aloisi, ha spiegato le
fasi dell’intervento chirurgico subito
dal paziente deceduto un mese
dopo. «È assolutamente da
escludere - ha spiegato - una errata
manovra chirurgica che abbia
provocato una lesione all’aorta, sarebbe
stata evidente e ce ne saremmo
accorti. Piuttosto fu il cedimento
dei tessuti a creare aderenza
e lo strappo». Una ipotesi, questa,
prospettata anche dai consulenti
di parte. Come dire che la
morte del paziente è soltanto frutto
della casualità. Si tornerà in aula
a luglio per le richieste del sostituto
pg, Fernando Asaro. (*VIF*)
0 Veglia per la beatificazione di padre Puglisi
Cattedrale
In preghiera
per don pino
Cinema Farmacie
CALTANISSETTA
SUPERCINEMA L
via Dante Alighieri 10 Tel. 093426055 - 3387612110
Fast and Furious 6 18,00 - 20,15 - 22,30
MULTISALA PALAZZO MONCADA
Salita Matteotti 10 Tel. 0934547001 - 3478586382
Sala Bauffremont: Riposo
Sala Blu: Riposo
Sala Rossa: Riposo
(Tutti i martedì ingresso ridotto, mercoledì chiusura settimanale)
BELLINI
via Gioberti 6 Tel. 093425905 - 3387612110
Chiuso
RIESI
DON BOSCO
Tel. 3384086187
Benvenuto Presidente! 19,00 - 21,00
Beatificazione Padre Puglisi
24 Cronaca di Caltanissetta
Asfalto da rifare in piazza Martiri di Ungheria. Foto Mingoia
contrada niscima. Ferito un conducente
Scontro fra due automobili
Una vettura finisce sopra l’altra
... Un ferito in un incidente
stradale un po’ insolito avvenuto
ieri mattina in contrada
Niscima. A finire in ospedale
un ragazzo di 25 anni (C.B. le
sue iniziali) per una serie di
ammaccature giudicate guaribili
in pochi giorni. Era al volante
di una Fiat Stilo ed era
diretto verso contrada «Giannittello»
quando nei pressi
della Madonnina (il luogo dove
viene custodito un piccolo
simulacro che un trentennio
fa fece gridare al miracolo)
l'auto per evitare l'impatto
con una Golf sbucata da un
cancello è finita contro un mu-
retto. Anche la Golf (alla guida
una donna) è andato fuori controllo
finendo la sua corsa sopra
la Stilo. Modalità decisamente
anomali che hanno fatto
pensare al peggio. Sul posto
sono intervenuti vigili del
fuoco e personale del 118 che
ha trasportato in ospedale il
giovane conducente della Stilo.
I due mezzi hanno riportato
danni notevoli. Per i rilievi
del caso è inbtervenuta una
pattuglia del nucleo radiomobile
del carabinieri. Illesa la
conducente della Golf; la stradina
è stata riaperta al transito
dopo due ore. (*SG*)
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mo i residenti di un vastissimo
comprensorio a sud dell'abitato,
Gibil Habib e dintorni. Undicicontrade
prive di strade (le poco
esistenti riesce difficile definirle
tali) e anche di condotte
idriche e di rete metanifera. I residenti
di queste zone sono stati
i primi a «ribellarsi» e lo hanno
fatto nella maniera più civile
possibile sostituendosi all'ente
pubblico rattoppando le buche
a proprie spese. Un gesto simbolico
che doveva servire, nelle intenzioni
dei promotori, ad aprire
un tavolo di confronto con
l'amministrazione comunale
che non c'è stato. L'iniziativa si
è estesa a macchia d'olio nei vari
quartieri fino all'idea di un
dossier fotografico attraverso
Facebook con immagini dello
sfascio della rete viaria cittadina
adesso in procinto di essere presentato
al sindaco. (*SG*)
inbreve
Benvenuto Presidente!
Commedia. ITALIA, 2013
**** (*man*)Per un errore burocratico, il bibliotecario di
un paesino di montagna viene eletto Presidente
della Repubblica Italiana.
Regia Riccardo Milani. Con Claudio Bisio, Kasia
Smutniak, Giuseppe Fiorello.
Iron Man 3
azione. fantascienza, 2013
**** (*man*)Quando il mondo di Tony Stark crolla per
mano di un potentissimo nemico, Iron Man dovrà
lottare per proteggere le persone che ama.
regia Shane Black. con Robert Downey Jr.,
Gwyneth Paltrow, Guy Pearce.
Giornale di Sicilia
Venerdì 24 Maggio 2013
Natale Francaviglia
0 Maltempo
Cornicioni
crollano
per il vento
... Il vento ha provocato la caduta
di cornicioni in diverse zone. I crolli si
sono registrati in via Benintendi, via
San Giovanni Bosco, via Leone Tredicesimo,
via Roma, via De Cosmi. Un'
antenna è caduta in via Aci. (*SG*)
0 Comune
Rinviata
riunione
del Consiglio
... È stata rinviata a martedì
prossimo per motivi tecnici la seduta
del consigliocomunale convocata
per stamattina.
... Veglia per la beatificazione
di don Pino Puglisi stasera in Cattedrale
con la speciale preghiera
di Taizè guidata da padre Gaetano
Canalella. La veglia inizierà alle
19,45. (*SG*)
Caltanissetta
Diurno (Orario 9-13 e 16-20):
LA CHINA, via Redentore, 252 093422562
MARROCCO, via Rosso S. Secondo, 70 0934592641
Notturno (Orario 20-9):
ROMANO, c.so Vitt. Emanuele, 74 093425222
Acquaviva Platani
CIPOLLA Valter, via Salvatore Quasimodo, 9 (Mussomeli)
0934952146
Butera
CELESTRI Dott.ssa Taranto Rosalia, via Matteotti, 20 0934346278
Delia
PITTARI Calogero, corso Umberto, 30 0922820343
Gela
Diurno:
BORDONARO, corso Vittorio Emanuele, 224 0933917756
Notturno:
DEL POPOLO del Dott. Manfrè Massimo,
via Venezia, 412 0933938989
Mazzarino
FALCO Andrea, corso Vittorio Emanuele, 412 0934381286
Montedoro - Milena - Bompensiere
IPPOLITO Maria, via Nicolò Paganini, (Milena) 0934936097
Mussomeli
CIPOLLA Valter, via Salvatore Quasimodo, 9 0934952146
Niscemi
LODATO B. G. e Fratelli, via Umberto I 0933951357
Resuttano
CUCCHIARA Calogera, via Castelnuovo, 83 0934673488
Riesi
PUZZO sas di Verso Viviana, piazza Vittorio Veneto, 156 0934928146
San Cataldo
MAIRA Agata, via Vittorio Emanuele, 67 0934571467
Santa Caterina Villarmosa
DI BENEDETTO Giuseppina, via Roma, 80 0934671123
Serradifalco
MADRICE di Granata Marco, via Duca, 0934931120
Sommatino
MISERENDINO snc, Corso Umberto, 144 0922871189
Vallelunga - Villalba
CAPUANO Francesco, via Nicolò Palmeri (Vallelunga) 0934814027
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Ven 24/05/2013 Giornale di Sicilia (ed. Caltanissetta) Pagina 24
Veglia per la beatificazione di padre Puglisi
Natale Francaviglia.
Omicidio colposo Primario si difende: tutto regolare
...Ha chiesto di poter effettuare dichiarazioni
spontanee per spiegare che quell' intervento fu
eseguito a regola d' arte. Così s' è difeso ieri l' ex
primario di neurochirurgia Natale Francaviglia (difeso
dall' avvocato Giacomo Butera) in appello per
omicidio colposo. Imputazione legata alla morte del
licatese Rocco Cacioppo. In primo grado è stato
condannato a sei mesi, al pagamento di una
provvisionale di sessantamila mila euro e al
risarcimento dei danni in favore dei familiari della
vittima (assistiti dall' avvocato Rosario Di Proietto)
secondo quanto stabilirà poi il giudice civile. Il medico,
ieri, al cospetto della corte d' Appello presieduta da
Letterio Aloisi, ha spiegato le fasi dell' intervento
chirurgico subito dal paziente deceduto un mese
dopo. assolutamente da escludere - ha spiegato - una
errata manovra chirurgica che abbia provocato una
lesione all' aorta, sarebbe stata evidente e ce ne
saremmo accorti. Piuttosto fu il cedimento dei tessuti
a creare aderenza e lo strappo. Una ipotesi, questa,
prospettata anche dai consulenti di parte. Come dire
che la morte del paziente è soltanto frutto della
casualità. Si tornerà in aula a luglio per le richieste del
sostituto pg, Fernando Asaro. (*VIF*)
Beatificazione Padre Puglisi
Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 346 di 362

.
Ven 24/05/2013 La Sicilia (ed. Caltanissetta) Pagina 34
34.
LA SICILIA
SCONTRO TRA 2 VICINI A RIESI, DONNA INCINTA FERITA ALLA MANO
Coltellate dopo la lite per il posto auto
Riesi. “Sposta la macchina... davanti casa
mia non puoi parcheggiare! ”. Convinto
che il suolo pubblico fosse “cosa sua” il
riesino A. V. ha inscenato una serata da
“Cavalleria rusticana” con il suo vicino C.
B., “reo” di avere lasciato l’auto in sosta
davanti il portone d’ingresso della sua
abitazione.
La discussione è sfociata in una maxi
lite tra una ventina di persone nel corso
della quale, oltre alle parole pesanti, è volata
qualche bastonata, mentre una trentottenne
incinta, scesa in strada nel vano
tentativo di sedare gli animi, è rimasta
ferita alla mano dalla lama del coltello
brandito da A. V. per intimorire il rivale,
col pericolo di una lesione al tendine.
Una serata “calda” quella registratasi
in breve
VENERDÌ 24 MAGGIO 2013
CALTANISSETTA PROVINCIA
l’altro ieri, poco dopo le 21,30, in via Bologna
dove si sono scontrate due “fazioni”
di residenti i cui animi sono stati sedati
dal sopraggiungere di una pattuglia
di Carabinieri della Stazione riesina e da
una pattuglia di carabinieri Cio di Gela.
Tutto è cominciato quando A. V. si è
accorto che l’auto del vicino era parcheggiata
davanti il portone d’ingresso di casa
sua. Per reclamare il suo “diritto” a
parcheggiare davanti casa sua, A. V.
avrebbe cominciato ad urlare e ad intimare
a C. B. di spostare l’auto per parcheggiare
la sua. Una richiesta che ha
esacerbato C. B., il quale, per nulla intenzionato
a sottostare alle “pretese” del vicino,
ha reagito in malo modo, colpendo
il vicino “pretenzioso” con un colpo di
bastone. A. V. è entrato in casa ed ha afferrato
un coltello da cucina per di intimorire
il vicino.
La lite tra i due, ha attirato l’attenzione
dei loro familiari e di altri residenti in
via Bologna intervenuti nel tentativo di
sedare gli animi. Le urla provenienti dalla
strada hanno attirato anche l’attenzione
di una trentottenne che, in quella lite
scoppiata tra i vicini, avrebbe voluto fare
da “paciere” ma che è stata ferita, accidentalmente,
alla mano con la lama
del coltello impugnato da A. V. La donna
è stata trasportata prima all’ospedale di
Mazzarino e poi in quello di Gela. A. V. rischia
una denuncia a piede libero per il
porto del coltello.
D. V.
CONFERMATA LA PENA A 4 ANNI E 8 MESI PER UN SANCATALDESE
Abusò di una minorenne: condannato
Non è cambiato nulla per l’imprenditore
sancataldese e residente a Ravanusa
Michele Giambra (56 anni), che
si è visto confermare dalla Corte d’Appello
nissena la condanna a 4 anni ed
8 mesi già inflittagli in primo grado
dal gup perché accusato di avere abusato,
nel 2007, di una ragazza di San
Cataldo, all’epoca minorenne.
La sentenza emessa dai giudici della
seconda sezione penale della Corte
d’Appello (presidente Sergio Nicastro,
consiglieri Miriam D’Amore e Giovanni
Tomaselli) non si è distaccata
dalla richiesta di conferma della pena
avanzata dalla Procura generale ed
alla quale si era associato l’avvocato di
parte civile Gianluca Amico, che assi-
ste i familiari della giovane ed ha chiesto
e ottenuto anche il risarcimento
dei danni.
Secondo l’avvocato difensore Agata
Maria, che ha chiesto l’assoluzione di
Giambra, vi sarebbero invece stati parecchi
dubbi sulla reale colpevolezza
del suo assistito a causa della mancanza
di riscontri e di alcune contraddizioni
tra quanto la ragazza raccontò durante
le indagini e le confidenze che avrebbe
poi fatto ad un’amica ed al ragazzo
che frequentava all’epoca dei fatti. Proprio
a causa di queste sospette contraddizioni
l’avv. Agata Maira aveva chiesto
ai giudici di ascoltare l’ex fidanzatino e
l’amica della giovane, ma la Corte respinse
l’istanza.
Quel giorno del settembre 2007,
secondo la ricostruzione accusatoria,
Giambra avrebbe convinto la giovane
ad accompagnarlo a Caltanissetta,
l’imputato conosceva la ragazza
in quanto il padre di quest’ultima
era un ex dipendente dell’azienda
dello stesso Giambra. Solo che, ad un
certo punto del viaggio, Giambra si
sarebbe fermato nei pressi di un capannone
ed avrebbe tentato di avere
un rapporto sessuale con la ragazza,
che riuscì poi a sottrarsi alle grinfie
dell’uomo.
Dopo il deposito della motivazione
l’avv. Maira presenterà probabilmente
ricorso per Cassazione.
VINCENZO PANE
Confermata l’esclusione della lista
RIESI
Lunedì la nomina di 75 scrutatori
g. mo.) Ieri mattina il responsabile
dell’ufficio elettorale ha comunicato
che lunedì alle 16.30 sarà effettuata la
nomina dei 75 scrutatori destinati alle
15 sezioni dislocate tra la scuola
Il Tar rigetta il ricorso di «Andare oltre» del candidato sindaco Augello: a Delia due soli in corsa
elementare “San Domenico Savio” e la DELIA. Adesso è ufficiale: saranno due le lino, Lillo Amato, Vincenzo Alaimo, Ro- dal Comandante della Stazione dei caratorale, non attribuisce rilevanza, ai fini
scuola elementare “Lago”. Gli
liste che si fronteggeranno nelle eleziosanna Corbo, Michela Ponticello, Paolo binieri di Delia il 17/05/2013, attesta dell’ammissione di una lista, al lieve
scrutatori saranno nominati tramite ni amministrative del 9 e 10 giugno. In- Noto, Vincenzo Genova, Salvatore Pa- che durante l’effettuazione del servizio scostamento orario nella presentazione
sorteggio, che si svolgerà presso l’aula fatti, nel tardo pomeriggio di mercotermo, Angela Barone, Francesco Co- di pattuglia, alle ore 11 circa, all’interno della lista, purchè i presentatori si trovi-
consiliare del comune. In caso di ledì, il Tar ha rigettato il ricorso presentino e Nini Lori Asaro aspiranti con- dell’Ufficio elettorale erano presenti alno nella casa comunale all’ora di sca-
rinuncia di uno scrutatore sorteggiato, sentato dalla “Lista civica per Delia. Ansiglieri, mentre gli assessori designati cune persone, nominativamente indidenza del termine e il ritardo sia giusti-
l’ufficio elettorale nominerà il primo dare oltre” che, era stata esclusa perchè erano Salvatore Patermo e Rosanna Corcate, tra cui il responsabile dell’ufficio, ficato da ragioni eccezionali ed impre-
scrutatore della lista delle riserve. la lista e la candidatura di Angelo Augelbo. gli impiegati, il segretario comunale vedibili […] non risulta – secondo il Tar
lo erano avvenute alle 13, un’ora dopo, E a nome dell’intero gruppo Angelo con un suo assistente e tale sig. Banche- - che vi fossero ragioni eccezionali e
BUTERA
cioè, il termine prescritto.
Augello ieri ha dichiarato: «Sono e siari Costantino, rappresentante della lista imprevedibili (…) la tardiva presenta-
Rinviato il processo a Casisi
Ricevuta la notifica dell’esclusione, i
responsabili della lista “Andare oltre”,
mo delusi perché avevamo creato questo
gruppo per partecipare alle prossi-
Ricostruiamo Delia, che stava depositando
la documentazione per la prezione
è ascrivibile, invece, a responsabilità
dei medesimi presentatori che non
Si è aperto ieri, e subito è stato rinviato, assistiti dall’avvocato Calogero Meli, me elezioni in modo autonomo e per sentazione della suddetta lista, ma nes- hanno provveduto a predisporre per
il processo che vede il primo cittadino avevano presentato ricorso perché, ave- portare avanti i nostri ideali. A tal prosuna persona riconducibile ai delegati tempo e con la dovuta diligenza la do-
Luigi Casisi sul banco degli imputati vano chiarito, «Noi ci siamo presentati posito avevamo creato un programma alla presentazione della lista elettorale cumentazione richiesta dalla legge».
per concussione e tentata concussione. al Comune intorno alle 11. All’interno molto articolato. Ci credevamo e non denominata “Lista Civica per Delia”. At- Dunque a contendersi la poltrona di
Ieri mattina l’avv. Antonio Gagliano ha dell’ufficio elettorale era presente un poterci confrontare ci dispiace, ma quetesta, invece, che “fuori dall’ufficio elet- sindaco saranno Gianfilippo Bancheri e
presentato una lunga lista di testi che rappresentante della lista della candisto è il verdetto e lo accettiamo. Certo – torale, nel corridoio antistante e all’in- Lina Riccobene.
verranno sentiti durante le udienze. data Riccobene a abbiamo atteso che aggiunge Augello – dà fastidio il fatto terno dell’adiacente Ufficio Anagrafe,
SEBASTIANO BORZELLINO ANGELO AUGELLO
L’imprenditore gelese Salvatore Greco venissimo ricevuti. Cosa che è successa che non siamo stati messi in condizione erano presenti moltissimi esponenti
nel procedimento è parte civile.
SOMMATINO
intorno alle 11.45».
Ad avvalorare quanto dichiarato il
verbale dei carabinieri che attestava la
per rispettare la scadenza fissata alle 12.
Infatti, visto che l’ufficio elettorale era
occupato, siamo stati mandati ad au-
della “Lista Civica per Delia – Andare oltre”
mentre soltanto alle 13,05 (quindi
ben oltre il termine di legge fissato per
Un teste: «Mio figlio doveva uccidere “Carruzzuni”»
Stasera arriva la reliquia di S. Rita
presenza dei sostenitori della lista all’interno
del palazzo comunale.
tenticare le firme per la presentazione
della lista e, solo dopo aver completato
le ore 12) si dà atto della presenza dei
delegati alla presentazione della lista. La
SANTA CATERINA. va. ma.) «Mio figlio Mario Giulio, prima che morisse di
overdose, mi confidò che Calogero Lo Monaco lo aveva incaricato di
c. s.) L’Unità Pastorale di Sommatino Come spiegatoci da Angelo Augello, il questa procedura, i nostri due respon- circostanza della tardività della presen-
uccidere Giuseppe Di Martino... mio figlio si appostò dietro una roccia
accoglierà stasera l’arrivo della reliquia Tar ha rigettato il ricorso perché «per losabili hanno potuto presentare la lista. tazione non è peraltro contestata dai ri-
con un fucile, aspettò ma non arrivava nessuno e allora se ne andò». È ciò
di Santa Rita proveniente da Cascia. Il ro fa fede quanto verbalizzato dal segre- Sarebbe stato opportuno, visti i tempi correnti i quali piuttosto, hanno pro-
che ha detto ieri l’allevatore Leonardo Lo Vetere, deponendo in Corte
programma presentato dall’arciprete tario e dal responsabile dell’ufficio elet- stretti, prima ricevere i nostri due rapspettato che il ritardo sia stato dovuto a
d’Assise che sta processando il caterinese Calogero Lo Monaco (difeso
Domenico Lipani prevede alle ore 16 torale, senza considerare che noi eravapresentanti, depositare la candidatura e un atteggiamento ostruzionistico e in-
dall’avvocato Danilo Tipo) che i pm Roberto Condorelli e Elena Caruso
l’accoglienza della reliquia presso il mo lì sin dalle 11 e siamo andati fuori solo dopo procedere alla raccolta firme teressato di taluni impiegati addetti al-
ritengono il mandante - per ragioni d’eredità - dell’omicidio del cugino
monumento di padre Gioacchino fino tempo massimo per le lungaggini buro- e alle autentiche».
l’ufficio elettorale, ed invocano dunque
Giuseppe Di Martino, detto Pinu Carruzzuni, massacrato il 7 dicembre
alla chiesa Madre. Alle ore 16,30 cratiche».
Ma ecco nel dettaglio uno dei punti l’applicabilità di quell’orientamento
1995 nella sua casa di Santa Caterina. Sentito pure Orazio Rotondo, che la
seguirà la venerazione della reliquia da Della lista “Andare oltre” facevano salienti della sentenza del Tar che tra giurisprudenziale il quale, in un conte-
sera prima del delitto fu invitato a cena da “Carruzzuni”, e che ha riferito
parte dei fedeli e poi la recita del parte il candidato sindaco Angelo Au- l’altro definisce “perentorio” il termine sto di favore per la più ampia partecipa-
di voci di paese relative a contrasti su un lascito tra l’imputato e Roberto
Rosario e la supplica. Alle 18,30 la
Messa solenne sarà presieduta da
padre Giuseppe Turco, agostiniano
gello come capolista, Salvatore Borzel- delle ore 12: «L’attestazione rilasciata zione delle liste alla competizione elet-
Di Martino, fratello di Pino.
proveniente da Palermo. Durante la
Messa si darà altresì lettura del decreto
della costituzione del Terzordine
Agostiniano a Sommatino a firma di
mons. Mario Russotto. Alle ore 20
Dipendenti Ato Cl1 di Serradifalco senza stipendio: lunedì l’assessore si incatena
inizierà la processione con la reliquia SERRADIFALCO. Da quasi tre mesi non rice- L’incontro s’è svolto nel centro co- Il sindaco Dacquì, nell’esprimere vici- Tuttavia, il vero rischio è che, una vol- Magro Malosso e al consigliere comuna-
fino al monumento a Padre Gioacchino. vono lo stipendio e ieri hanno avuto un munale di raccolta di contrada Mintina. nanza ai lavoratori e alle loro famiglie ta trovati i fondi per pagare gli stipendi le Totò Caramanna, a fronte del rischio
incontro con il sindaco per vedere di I dipendenti dell’Ato hanno rappre- per il difficile momento che stanno at- ai dipendenti, i soldi vadano a confluire che lunedì prossimo, 27 maggio, inizi la
MUSSOMELI
trovare una soluzione che consenta di risentato tutto il loro malcontento per traversando a seguito della mancata in un unico grande “calderone” all’inter- protesta dei dipendenti dell’Ato senza
Gruppo di preghiera mariano
solvere la questione. Questo, in estrema
sintesi, quanto registratosi nella tarda
una situazione, quella legata al mancato
pagamento degli stipendi, che si pro-
erogazione dello stipendio, ha poi sottolineato
che la sua amministrazione, su
no dell’Ato Cl1 (che ha dei pignoramenti
in corso e molti debiti) e che ai lavora-
stipendio e che il servizio di pulizia e
raccolta dei rifiuti possa subire interru-
Nel secondo anniversario della nascita mattinata di ieri, quando i dipendenti trae ormai da tre mesi, mentre i dipen- questa vicenda, ha mostrato e sta motori serradifalchesi dell’Ato, non venga zioni, hanno sottolineato che, qualora
del gruppo di preghiera in onore della dell’Ato Ambiente Cl1 (a tempo indeterdenti a comando l’integrazione oraria strando sensibilità. «Stiamo vedendo di pagato il dovuto. Il sindaco ha detto: non dovesse trovarsi la soluzione per
Regina della Pace, la Madonna di minato, a comando e stagionali) hanno sempre per tre mensilità.
trovare una soluzione reperendo le «Con il responsabile dell’area finanziaria pagare i dipendenti serradifalchesi del-
Medjugorje, questo pomeriggio alle incontrato il sindaco Giuseppe Maria «E’ un disagio che coinvolge le nostre somme necessarie per sbloccare la si- stiamo cercando di reperire le somme e l’Ato con i fondi messi a disposizione
18.30 sarà celebrata una messa presso Dacquì, l’assessore comunale al territo- famiglie e che ci impedisce di onorare tuazione», ha rilevato il sindaco che ha la soluzione per erogarle ai dipendenti dall’amministrazione, si incateneranno
la parrocchia di San Giovanni Battista. rio e ambiente Francesco Valenti, il pre- piccoli e grandi impegni economici; sia- assicurato che ha già attivato il respon- serradifalchesi».
per protesta davanti alla sede dell’Ato
Alle 19 la recita del rosario meditato e a sidente del consiglio Carmelo Magro mo stanchi di questo stato di cose», ha sabile dell’area finanziaria per vedere L’assessore Francesco Valenti, assie- Cl1.
seguire l’incontro col prof Giuseppe
Cannella.
Malosso e il consigliere Totò Caramanna. sottolineato Angelo Butera della Fit Cisl. di trovare le somme necessarie. me al presidente del consiglio Carmelo
CARMELO LOCURTO
MUSSOMELI
Minuto di silenzio per Capaci
Per ricordare l’eccidio di Capaci dove il
23 maggio del 1992 alle 17.58 si
registrò l’attentato di mafia costata la
vita al giudice Giovanni Falcone, a sua
moglie Francesco Morvillo ed agli
Domani e domenica a Villalba La ricostruzione dell’autoparco
l’ottava edizione dell’«Igf» giovedì in Consiglio a Butera
uomini di scorta, Antonino Montinaro, VILLALBA. Domani e domenica si svolgerà a Villalsa Madre, si svolgerà un momento di adorazione BUTERA. c. l.) Il presidente del consiglio Rocco Butferenziate e delle modifiche al regolamento per
Rocco Dicillo e Vito Schifani, ieri a ba l’ottava edizione dell’Igf (Insieme Giovani e Fa- Eucaristica e, alle 21, in Piazza Madrice, lo «Spettatiglieri ha convocato per giovedì 30 maggio alle l’applicazione dell’addizionale comunale all’impo-
mezzogiorno, gli studenti dell’Itcg miglie). Si tratta di un evento-festa, voluto dal vecolo sotto le stelle». Domenica, alle ore 9.30, in ore 19 il consiglio comunale. Una seduta per esamista sul reddito delle persone fisiche, l’approvazione
“Hodierna”, guidato dalla prof Laura scovo, mons. Mario Russotto, che si celebra ogni Piazza Madrice, la comunità locale accoglierà i nare alcuni punti che, in occasione del precedente delle aliquote e la conferma delle detrazioni Imu per
Zurli, hanno osservato un minuto di anno, nell’ultimo week-end di maggio, in un co- partecipanti provenienti da tutte le parti della dio- consiglio, erano stati messi all’ordine del giorno il 2013, anch’essi respinti, nonché l’individuazione
silenzio.
mune della diocesi. L’organizzazione, affidata alla cesi. Alle ore 10, in Chiesa Madre, dopo i saluti e la ma non approvati.
della rateizzazione del pagamento della Tares 2013.
comunità cristiana del comune dove si svolge l’in- preghiera iniziale, si svolgerà una tavola rotonda su In particolare, sarà trattata la dichiarazione di non Dunque, a distanza di pochi giorni, torneranno in
MUSSOMELI
contro, si avvale della collaborazione degli Uffici tema della giornata. Interverranno il prof. Piero Ca- prevalenti interessi pubblici al mantenimento di discussione in consiglio comunale la tassa di sog-
Mistretta mercoledì a “Storie vere”
diocesani di Pastorale Familiare e Giovanile. Il tema
dell’Igf di quest’anno è «Mi fido di Te» e prende
valeri, la dott. ssa Gabriella Tomai e il dott Maurizio
Ferla. Dopo il pranzo a sacco, si riprenderà alle
un’opera abusivamente realizzata da alcuni cittadini,
dopo di che si passerà all’esame del punto riguargiorno,
l’approvazione delle aliquote dell’Imu e dell’Irpef.
Punti che vengono considerati di fondamen-
Il nostro collega Roberto Mistretta, spunto dalla Lettera Pastorale del vescovo, «Il lem- ore 15 con la festa Insieme Giovani e Famiglie. dante l’integrazione del piano triennale delle opetale importanza per far quadrare in qualche modo
mercoledì alle 11, parteciperà in diretta bo della fede», che ha segnato il cammino della Momento centrale di tutto l’incontro sarà, alle re pubbliche 2012-2014 con l’inserimento della i conti comunali.
presso gli studi Rai di Roma, alla Chiesa nissena nell’anno pastorale in corso. ore 17, la concelebrazione Eucaristica presieduta nuova opera consistente nella demolizione e rico- Ieri s’è registrato l’intervento del capogruppo Gi-
trasmissione “Uno mattina”, nel corso Il programma dell’incontro prevede, domani al- dal vescovo, a conclusione della quale sarà anstruzione dell’autoparco comunale di Contrada Geno Vassallo, che ha sottolineato: «tassa di soggiorno,
della quale, nell’ambito di “Storie vere”, le ore 19.30, nella Piazzetta Padre Pio, il raduno dei nunciato il luogo della IX edizione dell’Igf e avverrà remia rimasto distrutto due anni fa da un incendio. Imu e Irpef sono provvedimenti che servono per far
si parlerà del martirio di Padre Pino partecipanti e la consegna del Braciere da parte del la consegna, da parte dell’arciprete di Villalba pa- Sarà anche affrontato il piano di miglioramento quadrare il bilancio ed evitare il dissesto; ritengo
Puglisi. Roberto Mistretta autore de “Il gruppo di Delia (che ha ospitato l’ultima Igf) al dre Achille Lomanto al parroco del comune dell’in- dei servizi di Polizia Municipale per il triennio 2013- che in questa fase sia giusto congelare e mettere da
miracolo di don Puglisi” è stato invitato gruppo di Villalba. A seguire si svolgerà la procescontro del prossimo anno, dell’alberello d’ulivo. 2015. Sarà poi riproposto il punto, che era stato re- parte questioni politiche e personali per il bene
in studio insieme a una nipote di don sione fino a Piazza Madrice dove sarà rappresenta- Sarà presente don Paolo Gentili, direttore dell’Ufspinto, riguardante l’istituzione dell’imposta di sog- della nostra comunità dando spazio alle vere prio-
Pino.
ta la Serenata alla Vergine. Subito dopo, nella Chieficio nazionale della Cei per la famiglia.
giorno, ma anche l’approvazione delle aliquote difrità» Beatificazione Padre Puglisi
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Ven 24/05/2013 La Sicilia (ed. Caltanissetta) Pagina 34
in breve
Riesi Lunedì la nomina di 75 scrutatori g. mo.) Ieri
mattina il responsabile dell' ufficio elettorale ha
comunicato che lunedì alle 16.30 sarà effettuata la
nomina dei 75 scrutatori destinati alle 15 sezioni
dislocate tra la scuola elementare "San Domenico
Savio" e la scuola elementare "Lago". Gli scrutatori
saranno nominati tramite sorteggio, che si svolgerà
presso l' aula consiliare del comune. In caso di
rinuncia di uno scrutatore sorteggiato, l' ufficio
elettorale nominerà il primo scrutatore della lista delle
riserve. Butera Rinviato il processo a Casisi Si è
aperto ieri, e subito è stato rinviato, il processo che
vede il primo cittadino Luigi Casisi sul banco degli
imputati per concussione e tentata concussione. Ieri
mattina l' avv. Antonio Gagliano ha presentato una
lunga lista di testi che verranno sentiti durante le
udienze. L' imprenditore gelese Salvatore Greco nel
procedimento è parte civile. Sommatino Stasera
arriva la reliquia di S. Rita c. s.) L' Unità Pastorale di
Sommatino accoglierà stasera l' arrivo della reliquia di
Santa Rita proveniente da Cascia. Il programma
presentato dall' arciprete Domenico Lipani prevede
alle ore 16 l' accoglienza della reliquia presso il
monumento di padre Gioacchino fino alla chiesa
Madre. Alle ore 16,30 seguirà la venerazione della
reliquia da parte dei fedeli e poi la recita del Rosario e
la supplica. Alle 18,30 la Messa solenne sarà
presieduta da padre Giuseppe Turco, agostiniano
proveniente da Palermo. Durante la Messa si darà
altresì lettura del decreto della costituzione del
Terzordine Agostiniano a Sommatino a firma di mons.
Mario Russotto. Alle ore 20 inizierà la processione
con la reliquia fino al monumento a Padre
Gioacchino. Mussomeli Gruppo di preghiera mariano
Nel secondo anniversario della nascita del gruppo di
preghiera in onore della Regina della Pace, la
Madonna di Medjugorje, questo pomeriggio alle 18.30
sarà celebrata una messa presso la parrocchia di San
Giovanni Battista. Alle 19 la recita del rosario
meditato e a seguire l' incontro col prof Giuseppe
Cannella. Mussomeli Minuto di silenzio per Capaci
Per ricordare l' eccidio di Capaci dove il 23 maggio
del 1992 alle 17.58 si registrò l' attentato di mafia
costata la vita al giudice Giovanni Falcone, a sua
moglie Francesco Morvillo ed agli uomini di scorta,
Antonino Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani, ieri
a mezzogiorno, gli studenti dell' Itcg "Hodierna",
guidato dalla prof Laura Zurli, hanno osservato un
minuto di silenzio. Mussomeli Mistretta mercoledì a
"Storie vere" Il nostro collega Roberto Mistretta,
Beatificazione Padre Puglisi
mercoledì alle 11, parteciperà in diretta presso gli
studi Rai di Roma, alla trasmissione "Uno mattina",
nel corso della quale, nell' ambito di "Storie vere", si
parlerà del martirio di Padre Pino Puglisi. Roberto
Mistretta autore de "Il miracolo di don Puglisi" è stato
invitato in studio insieme a una nipote di don Pino.
24/05/2013.
Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 348 di 362

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Ven 24/05/2013 La Sicilia Pagina 9
Padre Puglisi, le tappe di una vita
DALL’UMILE BORGATA AGLI ALTARI
Don Pino Puglisi vide la luce il 15 settembre 1937 nel cortile Faraone,
traversa di via Brancaccio. La sua era una famiglia economicamente
modesta, il padre calzolaio e la madre sarta. Dopo la seconda guerra
mondiale i Puglisi si trasferirono in via Messina Marine. A quell’epoca
Pino faceva il chierichetto nella vicina chiesa di San Giovanni Bosco.
A 16 anni entrò nel seminario e ne uscì prete il 2 luglio 1960, ordinato
dal card. Ernesto Ruffini.
Nel 1963 venne nominato cappellano presso l’Orfanotrofio Roosevelt e
vicario della parrocchia Maria Assunta di Valdesi. Da quel momento
diventò paladino dei meno fortunati; cominciò a maturare la sua
attività educativa rivolta soprattutto ai giovani.
Il primo ottobre 1970 il card. Francesco Carpino lo inviò a Godrano a
reggere la chiesa Madre.
Il 29 settembre 1990 venne nominato dal card. Salvatore Pappalardo
parroco della chiesa San Gaetano, nel quartiere di Brancaccio. Nello
stesso tempo insegnava religione al liceo classico “Vittorio Emanuele
II” di Palermo. Fu un intellettuale raffinato, ma non lo fece capire a
nessuno. Era un prete senza conto in banca, con le tasche sempre
vuote e la casa popolare piena di libri di psicologia. Donava il suo
denaro agli altri e aveva spesso lo scaldabagno rotto. Da Brancaccio
partì la lotta antimafia di Don Puglisi. Lui tentò di portare sulla giusta
strada i giovani entrati nel vortice della mafia e lo fece con stile
francescano.
Il 29 gennaio 1993 inaugurò a Brancaccio il centro “Padre Nostro”. E
Cosa Nostra lo considerò un ostacolo, così decise di farlo fuori davanti
al portone della sua casa.
Era il 15 settembre 1993 quando in piazza Anita Garibaldi Padre Pino
parcheggiò la sua vecchia Fiat Punto. Si avviava ad entrare a casa
quando uno dei killer lo chiamò per nome. Don Puglisi venne ucciso
con un colpo di pistola alla nuca. Erano le ore 20.45. Prima di morire
riuscì a dire: “Me lo aspettavo”.
Il 28 giugno del 2012 Benedetto XVI autorizzò la Congregazione per le
cause dei santi a promulgare il decreto relativo al martirio. Domani
don Pino sarà proclamato martire per la giustizia.
VINCENZO PRESTIGIACOMO
Beatificazione Padre Puglisi
CALTANISSETTA. La testimonianza del magistrato “allievo”
Tona: «Si dedicò
a chi aveva bisogno
in silenzio e umiltà»
«Don Pino capì anzitempo che contro la mafia
bisognava lavorare nelle periferie dimenticate»
“
IL MAGISTRATO NISSENO GIOVANBATTISTA TONA
La Chiesa non può tollerare.
Lo Stato deve fare di più. Le
cose stanno cambiando, ma
non possiamo aspettare che
le cambino gli altri
VENERDÌ 24 MAGGIO 2013
ALESSANDRO ANZALONE
«Don Puglisi è morto facendo il
prete antimafia, tanti non lo sapevano,
ma le cosche sì, visto che
lo hanno ucciso per fermare la sua
opera e il suo impegno». Parla Giovanbattista
Tona, consigliere della
Corte d’Appello di Caltanissetta, e
testimone dell’opera di don Pino
Puglisi nel quartiere palermitano
di Brancaccio. Il magistrato nisseno,
per anni impegnato sul fronte
di inchieste antimafia anche per le
stragi di Palermo del 1992, ci racconta
la sua esperienza accanto a
don Puglisi e il lavoro svolto dal
parroco di Brancaccio che domani
sarà Beato.
«Ho conosciuto padre Puglisi
negli anni dell’università a Palermo:
era il 1990 e don Pino era l’assistente
spirituale della Federazione
universitaria cattolica italiana.
In quegli anni si riunivamo una
volta della settimana all’Albergheria.
Poi don Pino venne nominato
parroco e ci chiese di tenere un
altro incontro alla settimana nella
parrocchia di Brancaccio, dopo la
messa serale. Noi giovani universitari
ci rendemmo conto personalmente
di quello che il parroco stava
facendo per uno dei quartieri
più a rischio di Palermo. Fu un bagno
di realtà e concretezza».
Cosa ricorda di quegli anni?
«Tanti episodi. Una sera arrivammo
per un incontro e don Pino ci
disse che il giorno prima era stato
rubato del materiale edile destinato
per la realizzazione di una struttura
nella parrocchia. Portarono
altro materiale e la stessa sera, per
evitare un nuovo furto, noi giovani
universitari creammo una catena
umana per conservarlo all’interno
di un magazzino. Di don Puglisi
ho altri ricordi importanti:
non posso dimenticare la sua casa
piena di libri. Nel resto dell’abitazione
pochi oggetti, qualche bomboniera,
un posacenere e nient’altro.
Don Puglisi era colto, preparato,
avrebbe potuto dedicarsi anche
alla carriera accademica, ma
decise di dedicarsi a chi aveva bisogno,
in umiltà, lavorando giorno
per giorno sul territorio, tenendo
in chiesa la sera i figli delle donne
che andavano a prostituirsi. Don
Puglisi non se lo filava nessuno,
anche se a Palermo da anni lavorava
sul fronte antimafia. Con il tempo
ho capito l’importanza della
sua opera, svolta con semplicità,
LA SICILIA
il FATTO
.9
con umiltà. Questo è stato il suo
miracolo. Un esempio? Non esistevano
immagini televisive di don
Puglisi al lavoro, se non quelle di
un servizio della Rai che un suo ex
allievo, Vincenzo Morgante, aveva
realizzato. E dire che in quegli anni
le televisioni si occupavano tanto
di mafia e antimafia».
Lo Stato, non solo in quegli anni,
non ha fatto molto dal punto di
vista sociale in zone difficili, come
Brancaccio.
«Lo Stato agisce per mezzo di uomini
che devono avere voglia di
perseguire determinati obiettivi.
Ci sono stati momenti storici in
cui chi ha avuto compiti di responsabilità
non ha capito, non voleva
capire o si è distratto. Ricordo che
negli anni Novanta a Palermo c’era
l’antimafia, ma a Brancaccio non
si faceva niente, mentre i boss di
quelle zone non solo comandavano
in città, ma già facevano affari
con il Nord Italia. Erano gli anni in
cui qualcuno aveva capito che la
mafia più pericolosa e sanguinaria
arrivava dalla provincia, dalla periferia.
I corleonesi divennero i padroni
di Palermo, mentre, ad
esempio, nel Centro Sicilia lo zoccolo
duro rimaneva la zona di
Mussomeli, Vallelunga. Don Puglisi
capì che bisognava lavorare in
periferia per combattere la mafia,
realizzando campetti di calcio per
i ragazzi e non fermando l’opera di
moralizzazione. Credo che ancora
oggi ci sia tanto da fare in molte
realtà, ma sarà tutto inutile se si
continuerà a tagliare la spesa per i
servizi sociali».
La Chiesa vieta i funerali ai boss,
lo Stato non riesce ad alleviare i
problemi occupazionali che potrebbero
allontanare tanti giovani
dalla tentazione dei guadagni
facili che offrono le cosche...
«Il Papa ci richiama all’essenza e
alla sostanza della Chiesa. Ai mafiosi
piaccono i riti, le celebrazioni.
La Chiesa non può essere un’agenzia
di servizi pietosi, deve affermare
il suo messaggio e non può
tollerare. Lo Stato deve fare di più.
Le cose stanno cambiando, ma
non possiamo aspettare che le
cambino gli altri. Serve l’impegno
di tutti, non si può sempre e solo
delegare. Giovanni Falcone diceva
che la mafia è un fenomeno destinato
a cessare. È vero, ma fin quando
la mafia sarà foraggiata economicamente,
dai comportamenti
equivoci, non morirà mai».
Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 349 di 362

Ven 24/05/2013 La Sicilia Pagina 9
Padre Puglisi, le tappe di una vita
DALL' UMILE BORGATA AGLI ALTARI Don Pino
Puglisi vide la luce il 15 settembre 1937 nel cortile
Faraone, traversa di via Brancaccio. La sua era una
famiglia economicamente modesta, il padre calzolaio
e la madre sarta. Dopo la seconda guerra mondiale i
Puglisi si trasferirono in via Messina Marine. A quell'
epoca Pino faceva il chierichetto nella vicina chiesa di
San Giovanni Bosco. A 16 anni entrò nel seminario e
ne uscì prete il 2 luglio 1960, ordinato dal card.
Ernesto Ruffini. Nel 1963 venne nominato cappellano
presso l' Orfanotrofio Roosevelt e vicario della
parrocchia Maria Assunta di Valdesi. Da quel
momento diventò paladino dei meno fortunati;
cominciò a maturare la sua attività educativa rivolta
soprattutto ai giovani. Il primo ottobre 1970 il card.
Francesco Carpino lo inviò a Godrano a reggere la
chiesa Madre. Il 29 settembre 1990 venne nominato
dal card. Salvatore Pappalardo parroco della chiesa
San Gaetano, nel quartiere di Brancaccio. Nello
stesso tempo insegnava religione al liceo classico
"Vittorio Emanuele II" di Palermo. Fu un intellettuale
raffinato, ma non lo fece capire a nessuno. Era un
prete senza conto in banca, con le tasche sempre
vuote e la casa popolare piena di libri di psicologia.
Donava il suo denaro agli altri e aveva spesso lo
scaldabagno rotto. Da Brancaccio partì la lotta
antimafia di Don Puglisi. Lui tentò di portare sulla
giusta strada i giovani entrati nel vortice della mafia e
lo fece con stile francescano. Il 29 gennaio 1993
inaugurò a Brancaccio il centro "Padre Nostro". E
Cosa Nostra lo considerò un ostacolo, così decise di
farlo fuori davanti al portone della sua casa. Era il 15
settembre 1993 quando in piazza Anita Garibaldi
Padre Pino parcheggiò la sua vecchia Fiat Punto. Si
avviava ad entrare a casa quando uno dei killer lo
chiamò per nome. Don Puglisi venne ucciso con un
colpo di pistola alla nuca. Erano le ore 20.45. Prima di
morire riuscì a dire: "Me lo aspettavo". Il 28 giugno del
2012 Benedetto XVI autorizzò la Congregazione per
le cause dei santi a promulgare il decreto relativo al
martirio. Domani don Pino sarà proclamato martire
per la giustizia. Vincenzo Prestigiacomo 24/05/2013.
Beatificazione Padre Puglisi
Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 350 di 362

.
Ven 24/05/2013 La Sicilia Pagina 8
8.
DON PINO
un Beato a Palermo
I CARDINALI DE GIORGI E ROMEO
PER LA BEATIFICAZIONE
Due i momenti che caratterizzeranno la giornata di
domani: il primo è il rito di beatificazione presieduto dal
cardinale Salvatore De Giorgi, rappresentante di Papa
Francesco; il secondo è la celebrazione eucaristica,
presieduta dal cardinale Paolo Romeo. Accanto
all’altare, poi, sarà esposta una reliquia del beato, ovvero
un piccolo pezzo di una costola. La celebrazione sarà
preceduta, stasera alle 21, da una veglia di preghiera in
via Fichidindia a Brancaccio, sul terreno dove sorgerà la
nuova chiesa intitolata al martire palermitano concesso
alla Curia arcivescovile dall’Agenzia nazionale dei beni
confiscati alla mafia.
Brancaccio, grazie a don Puglisi
ora scuole e un centro sportivo
Stasera veglia di preghiera sul terreno dove sorgerà la chiesa dedicata al nuovo martire
L’ANALISI
LE ARMI DEL VANGELO
PER SFIDARE LA MAFIA
F
LA SICILIA
il FATTO
u subito definito l’anatema
della Valle dei Templi:
minaccia, condanna,
scomunica. E, difatti, Giovanni
Paolo II, quel 9 maggio 1993,
meno di tre anni dopo
l’assassinio del giudice Livatino e
a neppure un anno dalle stragi di
Capaci e di via D’Amelio, gridò in
faccia ai mafiosi un’ineluttabile
scadenza: «Una volta verrà il
giudizio di Dio».
La maggior parte degli
osservatori sentirono in quel
vibrante monito la rottura del
silenzio che la Chiesa in Sicilia
sembrava aver mantenuto sino a
quel momento, per troppo
tempo, nei confronti della mafia.
Altri, più sapienti e più
consapevoli della reale portata di
quella novità, seppero ascoltarvi
qualcos’altro, finalmente.
Non più le parole che vescovi o
preti con la scorta avevano pur
proferito già in tanti funerali di
stato, riecheggiando il discorso
che in quel medesimo giro di
anni sociologi, magistrati, politici
e giornalisti andavano
sviluppando riguardo alla mafia
imprenditrice e a quella dei
colletti bianchi, oltre che a quella
classica con la lupara. Piuttosto le
parole di un nuovo vocabolario,
una buona volta peculiarmente
cristiano: «Dio ha detto: non
uccidere. Non può la mafia
cambiare e calpestare questo
diritto santissimo di Dio. Nel
nome di Cristo, lo dico ai
responsabili: convertitevi». È
ormai il linguaggio stesso di Dio,
quello che proclama il suo
santissimo diritto, ricordato dal
pontefice non “contro”, bensì
“ai” mafiosi, per invitarli nel
nome di Cristo alla conversione,
mentre ne cercava lo sguardo
omertoso tra l’immensa folla
siciliana e persino tra le prime
file di chi ascoltava la sua omelia.
Così Wojtyla delegittimava
pubblicamente chi, rubando e
uccidendo con la sinistra, teneva
la Bibbia nella destra: il Vangelo
è incompatibile col crimine
mafioso. E incoraggiava una
nuova ermeneutica del
fenomeno mafioso, meno
Beatificazione Padre Puglisi
VENERDÌ 24 MAGGIO 2013
MASSIMO NARO
accademica e meno poliziesca
del solito e più propriamente
pastorale, cioè tipicamente
ecclesiale, per sospingere la
comunità credente a fare la sua
parte, con le sue risorse e con le
sue armi, quelle “improprie”
della serietà evangelica,
testimoniata concretamente più
che retoricamente predicata,
vissuta pericolosamente sul
campo, nei quartieri presidiati
dalle sentinelle della «civiltà
della morte».
L’appello alla «civiltà della vita» –
sono ancora parole del papa
polacco ad Agrigento – fu
recepito da don Puglisi, a cui del
resto tale prospettiva da sempre
era stata congeniale. La sua
uccisione a Brancaccio, dopo
appena quattro mesi dal grido di
Wojtyla, fu la riprova
drammatica che quelle parole
avevano davvero svelato non
solo vecchi limiti ma anche
inedite possibilità.
Tra queste, poter essere martire –
oggi e qui, in una terra d’antica
tradizione cattolica ma minata
dal cancro mafioso – avendo
operato la giustizia come insegna
Cristo e avendo professato – ma
«indirettamente»: l’avverbio,
piaccia o meno, è di nuovo
wojtylano – la fede nel Dio
annunciato da Gesù.
Da qui una martirologia basata
sulla circolarità teologale con
l’amore e con la speranza in cui
la fede stessa viene di fatto
vissuta e non semplicemente
proclamata, al di là della sua
accezione meramente dottrinale,
dando luogo a una serie di azioni
solidali coi deboli e coi poveri,
che in certi contesti diventano
insopportabili e imperdonabili
provocazioni.
Decade così ogni confisca sacrale
del martirio: in esso riverberano
pure le speranze, le attitudini,
persino le rivendicazioni
condivise o almeno condivisibili
anche da chi non crede. E
risultano assimilabili la lotta e il
sacrificio di altri protagonisti
della resistenza alla mafia, pure
loro – per citare il concilio –
«uomini di buona volontà».
A BRANCACCIO ORA I RAGAZZI HANNO UN CENTRO SPORTIVO IN CUI POTER GIOCARE
ONORIO ABRUZZO
PALERMO. Sono passati quasi vent’anni
dall’uccisione di don Pino Puglisi, avvenuta
per mano mafiosa quel tragico 15
settembre 1993. Certo, “lu parrinu” non
c’è più, ma le sue idee e le sue parole,
continuano a camminare tra le strade
del quartiere Brancaccio, fino ad arrivare
lontano, dovunque vi sia voglia di riscatto
e di giustizia. Il grande giorno,
così tanto voluto dai fedeli, si avvicina.
Domani alle 10,30 oltre 100 mila persone
radunate al Foro Italico, assisteranno
alla sua Beatificazione. Un evento
straordinario che rompe qualsiasi
patto tra la Chiesa e la mafia: tra quei
boss che amavano frequentare le sacrestie
e finanziavano le feste dei santi, e
coloro che con umiltà e amore cercavano
di risollevare le sorti di un quartiere
e di una comunità, vittima dell’arroganza
di cosa nostra.
Due i momenti che caratterizzeranno
la giornata di domani: il primo è il
rito di beatificazione presieduto dal
cardinale Salvatore De Giorgi, rappresentante
di Papa Francesco; il secondo
è la celebrazione eucaristica, presieduta
dal cardinale Paolo Romeo. Accanto
all’altare, poi, sarà esposta una
reliquia del beato, ovvero un piccolo
pezzo di una costola. La celebrazione
sarà preceduta, stasera alle 21, da una
veglia di preghiera in via Fichidindia a
Brancaccio, sul terreno dove sorgerà la
nuova chiesa intitolata al martire palermitano
concesso alla Curia arcivescovile
dall’Agenzia nazionale dei beni confiscati
alla mafia. Durante la veglia
verrà dedicato un inno al parroco, composto
da don Giuseppe Bruno e dal fratello
Daniele.
Tra le strade del quartiere Brancaccio,
dove adesso c’è la sede del centro
Padre Nostro, dove in questi anni sono
nate nuove scuole (in passato inesistenti),
e dove in memoria del parroco
è stato creato anche un centro sportivo,
le lenzuola bianche esposte dalle abitazioni,
evidenziano l’affetto di molti residenti
nei confronti di quell’uomo
semplice e ostinato a raggiungere i suoi
obbiettivi di uguaglianza e incontro.
“Don Pino è stato il nostro “Parrinu”.
Gli altri, dopo di lui, sono soltanto dei
semplici preti – afferma il titolare di un
bar nel cuore del quartiere - Padre Puglisi
era stato lasciato solo, ma lui non si
è mai fermato”.
In via Azolino Hazon, una zona molto
cara a don Pino, ma anche ai fratelli
Graviano, (i boss mandanti di quell’orribile
omicidio, che proprio qui reclutavano
i propri soldati) tra quei
grandi palazzoni, nei cui scantinati fu
preparata l’auto bomba per la strage di
via D’Amelio, la vita continua a scorrere
con i problemi di ogni giorno, scan-
Domani alle 10.30 al
Foro Italico attese
100mila persone
per la cerimonia
della beatificazione
dita dalle canzoni neomelodiche napoletane,
dal vocio della gente alla ricerca
di un lavoro, e dai prospetti delle
case malandate dal tempo.
Gli abitanti della via, in un primo approccio,
sembrano disconoscere il giorno
della celebrazione che beatificherà il
loro parroco, che tutti hanno conosciuto
o ne hanno sentito parlare, poi, dopo
qualche sorriso diffidente, ammettono
che quello che sta accadendo è una
bella cosa.
“A don Pino tutte queste glorificazioni
di se stesso – sottolinea un macellaio
della zona – non piacevano. Si tratta
soltanto di passerelle di cui gli uomini
veri non hanno bisogno. Speriamo - ha
aggiunto un cliente di un piccolo supermercato
– che questa beatificazione
possa portare un po’ di speranza tra
gli abitanti del quartiere senza un lavoro”.
Alla domanda se c’è ancora la mafia,
un gruppo di giovani seduti davanti
ad un centro scommesse affermano
che “oggi c’è solo fame. Prima c’era lu
scaccio (frutta secca) ora non c’è più
nulla. La vera mafia è la politica e lo Stato.
Basta che uno ruba una macchina
anche lontano parecchi chilometri da
Dai balconi dei palazzi
del quartiere esposte
lenzuola bianche
a testimoniare
l’affetto per 3P
qua – hanno aggiunto - tutti pronti a
puntare il dito contro Brancaccio. Don
Pino ha battezzato parecchi di noi ma
non crediamo che la sua beatificazione
aiuti a risolvere i tanti problemi di questo
quartiere”.
Un commerciante della zona afferma,
non molto convinto e lontano dalla
realtà, che senza la figura di don Pino
tutti sarebbero stati costretti a pagare il
pizzo: “il racket a Brancaccio non esiste
- ha aggiunto - vi è soltanto tanta microcriminalità
a causa della mancanza
di occupazione e sviluppo”.
Mentre la gente del quartiere, tra entusiasmo
e indifferenza, attende la beatificazione
del proprio parroco, all’interno
del centro Padre Nostro, gli alunni
della scuola hanno presentato una
serie di progetti da proporre all’Amministrazione
comunale: giardini, servizi
per i disabili, parco giochi e soprattutto
tanto verde al posto del cemento.
“ Grazie agli alunni – ha sottolineato
il presidente della seconda circoscrizione
Antonio Tomaselli – abbiamo proposto
alcune opere che possano migliorare
i servizi del quartiere”. All’interno
del centro sportivo, troppo spesso
vittima di atti vandalici e di furti, i ragazzi
giocano a calcio, forse senza rendersi
conto che vent’anni fa tutto questo
sarebbe stato impensabile e che
quella “mala strada” di cui 3P parlava,
era più vicina che mai. Domani al Foro
Italico, tutti, renderanno omaggio al
parroco, che pagò con la vita le sue
idee di libertà, contro quella mafia ancora
viva e vegeta nella testa di molti.
Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 351 di 362

Ven 24/05/2013 La Sicilia Pagina 8
Brancaccio, grazie a don Puglisi ora scuole e un
centro sportivo
Domani alle 10.30 al Foro Italico attese 100mila persone per la cerimonia della
beatificazione.
A Brancaccio ora i ragazzi hanno un centro sportivo in
cui poter giocare ONORIO ABRUZZO Palermo. Sono
passati quasi vent' anni dall' uccisione di don Pino
Puglisi, avvenuta per mano mafiosa quel tragico 15
settembre 1993. Certo, "lu parrinu" non c' è più, ma le
sue idee e le sue parole, continuano a camminare tra
le strade del quartiere Brancaccio, fino ad arrivare
lontano, dovunque vi sia voglia di riscatto e di
giustizia. Il grande giorno, così tanto voluto dai fedeli,
si avvicina. Domani alle 10,30 oltre 100 mila persone
radunate al Foro Italico, assisteranno alla sua
Beatificazione. Un evento straordinario che rompe
qualsiasi patto tra la Chiesa e la mafia: tra quei boss
che amavano frequentare le sacrestie e finanziavano
le feste dei santi, e coloro che con umiltà e amore
cercavano di risollevare le sorti di un quartiere e di
una comunità, vittima dell' arroganza di cosa nostra.
Due i momenti che caratterizzeranno la giornata di
domani: il primo è il rito di beatificazione presieduto
dal cardinale Salvatore De Giorgi, rappresentante di
Papa Francesco; il secondo è la celebrazione
eucaristica, presieduta dal cardinale Paolo Romeo.
Accanto all' altare, poi, sarà esposta una reliquia del
beato, ovvero un piccolo pezzo di una costola. La
celebrazione sarà preceduta, stasera alle 21, da una
veglia di preghiera in via Fichidindia a Brancaccio, sul
terreno dove sorgerà la nuova chiesa intitolata al
martire palermitano concesso alla Curia arcivescovile
dall' Agenzia nazionale dei beni confiscati alla mafia.
Durante la veglia verrà dedicato un inno al parroco,
composto da don Giuseppe Bruno e dal fratello
Daniele. Tra le strade del quartiere Brancaccio, dove
adesso c' è la sede del centro Padre Nostro, dove in
questi anni sono nate nuove scuole (in passato
inesistenti), e dove in memoria del parroco è stato
creato anche un centro sportivo, le lenzuola bianche
esposte dalle abitazioni, evidenziano l' affetto di molti
residenti nei confronti di quell' uomo semplice e
ostinato a raggiungere i suoi obbiettivi di uguaglianza
e incontro. "Don Pino è stato il nostro "Parrinu". Gli
altri, dopo di lui, sono soltanto dei semplici preti -
afferma il titolare di un bar nel cuore del quartiere -
Padre Puglisi era stato lasciato solo, ma lui non si è
mai fermato". In via Azolino Hazon, una zona molto
cara a don Pino, ma anche ai fratelli Graviano, (i boss
mandanti di quell' orribile omicidio, che proprio qui
Beatificazione Padre Puglisi
reclutavano i propri soldati) tra quei grandi palazzoni,
nei cui scantinati fu preparata l' auto bomba per la
strage di via D' Amelio, la vita continua a scorrere con
i problemi di ogni giorno, scandita dalle canzoni
neomelodiche napoletane, dal vocio della gente alla
ricerca di un lavoro, e dai prospetti delle case
malandate dal tempo. Gli abitanti della via, in un
primo approccio, sembrano disconoscere il giorno
della celebrazione che beatificherà il loro parroco, che
tutti hanno conosciuto o ne hanno sentito parlare, poi,
dopo qualche sorriso diffidente, ammettono che
quello che sta accadendo è una bella cosa. "A don
Pino tutte queste glorificazioni di se stesso -
sottolinea un macellaio della zona - non piacevano. Si
tratta soltanto di passerelle di cui gli uomini veri non
hanno bisogno. Speriamo - ha aggiunto un cliente di
un piccolo supermercato - che questa beatificazione
possa portare un po' di speranza tra gli abitanti del
quartiere senza un lavoro". Alla domanda se c' è
ancora la mafia, un gruppo di giovani seduti davanti
ad un centro scommesse affermano che "oggi c' è
solo fame. Prima c' era lu scaccio (frutta secca) ora
non c' è più nulla. La vera mafia è la politica e lo
Stato. Basta che uno ruba una macchina anche
lontano parecchi chilometri da qua - hanno aggiunto -
tutti pronti a puntare il dito contro Brancaccio. Don
Pino ha battezzato parecchi di noi ma non crediamo
che la sua beatificazione aiuti a risolvere i tanti
problemi di questo quartiere". Un commerciante della
zona afferma, non molto convinto e lontano dalla
realtà, che senza la figura di don Pino tutti sarebbero
stati costretti a pagare il pizzo: "il racket a Brancaccio
non esiste - ha aggiunto - vi è soltanto tanta
microcriminalità a causa della mancanza di
occupazione e sviluppo". Mentre la gente del
quartiere, tra entusiasmo e indifferenza, attende la
beatificazione del proprio parroco, all' interno del
centro Padre Nostro, gli alunni della scuola hanno
presentato una serie di progetti da proporre all'
Amministrazione comunale: giardini, servizi per i
disabili, parco giochi e soprattutto tanto verde al posto
del cemento. " Grazie agli alunni - ha sottolineato il
presidente della seconda circoscrizione Antonio
Tomaselli - abbiamo proposto alcune opere che
possano migliorare i servizi del quartiere". All' interno
del centro sportivo, troppo spesso vittima di atti
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vandalici e di furti, i ragazzi giocano a calcio, forse
senza rendersi conto che vent' anni fa tutto questo
sarebbe stato impensabile e che quella "mala strada"
di cui 3P parlava, era più vicina che mai. Domani al
Foro Italico, tutti, renderanno omaggio al parroco, che
pagò con la vita le sue idee di libertà, contro quella
mafia ancora viva e vegeta nella testa di molti.
24/05/2013.
Beatificazione Padre Puglisi
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8.
DON PINO
un Beato a Palermo
I CARDINALI DE GIORGI E ROMEO
PER LA BEATIFICAZIONE
Due i momenti che caratterizzeranno la giornata di
domani: il primo è il rito di beatificazione presieduto dal
cardinale Salvatore De Giorgi, rappresentante di Papa
Francesco; il secondo è la celebrazione eucaristica,
presieduta dal cardinale Paolo Romeo. Accanto
all’altare, poi, sarà esposta una reliquia del beato, ovvero
un piccolo pezzo di una costola. La celebrazione sarà
preceduta, stasera alle 21, da una veglia di preghiera in
via Fichidindia a Brancaccio, sul terreno dove sorgerà la
nuova chiesa intitolata al martire palermitano concesso
alla Curia arcivescovile dall’Agenzia nazionale dei beni
confiscati alla mafia.
Brancaccio, grazie a don Puglisi
ora scuole e un centro sportivo
Stasera veglia di preghiera sul terreno dove sorgerà la chiesa dedicata al nuovo martire
L’ANALISI
LE ARMI DEL VANGELO
PER SFIDARE LA MAFIA
F
LA SICILIA
il FATTO
u subito definito l’anatema
della Valle dei Templi:
minaccia, condanna,
scomunica. E, difatti, Giovanni
Paolo II, quel 9 maggio 1993,
meno di tre anni dopo
l’assassinio del giudice Livatino e
a neppure un anno dalle stragi di
Capaci e di via D’Amelio, gridò in
faccia ai mafiosi un’ineluttabile
scadenza: «Una volta verrà il
giudizio di Dio».
La maggior parte degli
osservatori sentirono in quel
vibrante monito la rottura del
silenzio che la Chiesa in Sicilia
sembrava aver mantenuto sino a
quel momento, per troppo
tempo, nei confronti della mafia.
Altri, più sapienti e più
consapevoli della reale portata di
quella novità, seppero ascoltarvi
qualcos’altro, finalmente.
Non più le parole che vescovi o
preti con la scorta avevano pur
proferito già in tanti funerali di
stato, riecheggiando il discorso
che in quel medesimo giro di
anni sociologi, magistrati, politici
e giornalisti andavano
sviluppando riguardo alla mafia
imprenditrice e a quella dei
colletti bianchi, oltre che a quella
classica con la lupara. Piuttosto le
parole di un nuovo vocabolario,
una buona volta peculiarmente
cristiano: «Dio ha detto: non
uccidere. Non può la mafia
cambiare e calpestare questo
diritto santissimo di Dio. Nel
nome di Cristo, lo dico ai
responsabili: convertitevi». È
ormai il linguaggio stesso di Dio,
quello che proclama il suo
santissimo diritto, ricordato dal
pontefice non “contro”, bensì
“ai” mafiosi, per invitarli nel
nome di Cristo alla conversione,
mentre ne cercava lo sguardo
omertoso tra l’immensa folla
siciliana e persino tra le prime
file di chi ascoltava la sua omelia.
Così Wojtyla delegittimava
pubblicamente chi, rubando e
uccidendo con la sinistra, teneva
la Bibbia nella destra: il Vangelo
è incompatibile col crimine
mafioso. E incoraggiava una
nuova ermeneutica del
fenomeno mafioso, meno
Beatificazione Padre Puglisi
VENERDÌ 24 MAGGIO 2013
MASSIMO NARO
accademica e meno poliziesca
del solito e più propriamente
pastorale, cioè tipicamente
ecclesiale, per sospingere la
comunità credente a fare la sua
parte, con le sue risorse e con le
sue armi, quelle “improprie”
della serietà evangelica,
testimoniata concretamente più
che retoricamente predicata,
vissuta pericolosamente sul
campo, nei quartieri presidiati
dalle sentinelle della «civiltà
della morte».
L’appello alla «civiltà della vita» –
sono ancora parole del papa
polacco ad Agrigento – fu
recepito da don Puglisi, a cui del
resto tale prospettiva da sempre
era stata congeniale. La sua
uccisione a Brancaccio, dopo
appena quattro mesi dal grido di
Wojtyla, fu la riprova
drammatica che quelle parole
avevano davvero svelato non
solo vecchi limiti ma anche
inedite possibilità.
Tra queste, poter essere martire –
oggi e qui, in una terra d’antica
tradizione cattolica ma minata
dal cancro mafioso – avendo
operato la giustizia come insegna
Cristo e avendo professato – ma
«indirettamente»: l’avverbio,
piaccia o meno, è di nuovo
wojtylano – la fede nel Dio
annunciato da Gesù.
Da qui una martirologia basata
sulla circolarità teologale con
l’amore e con la speranza in cui
la fede stessa viene di fatto
vissuta e non semplicemente
proclamata, al di là della sua
accezione meramente dottrinale,
dando luogo a una serie di azioni
solidali coi deboli e coi poveri,
che in certi contesti diventano
insopportabili e imperdonabili
provocazioni.
Decade così ogni confisca sacrale
del martirio: in esso riverberano
pure le speranze, le attitudini,
persino le rivendicazioni
condivise o almeno condivisibili
anche da chi non crede. E
risultano assimilabili la lotta e il
sacrificio di altri protagonisti
della resistenza alla mafia, pure
loro – per citare il concilio –
«uomini di buona volontà».
A BRANCACCIO ORA I RAGAZZI HANNO UN CENTRO SPORTIVO IN CUI POTER GIOCARE
ONORIO ABRUZZO
PALERMO. Sono passati quasi vent’anni
dall’uccisione di don Pino Puglisi, avvenuta
per mano mafiosa quel tragico 15
settembre 1993. Certo, “lu parrinu” non
c’è più, ma le sue idee e le sue parole,
continuano a camminare tra le strade
del quartiere Brancaccio, fino ad arrivare
lontano, dovunque vi sia voglia di riscatto
e di giustizia. Il grande giorno,
così tanto voluto dai fedeli, si avvicina.
Domani alle 10,30 oltre 100 mila persone
radunate al Foro Italico, assisteranno
alla sua Beatificazione. Un evento
straordinario che rompe qualsiasi
patto tra la Chiesa e la mafia: tra quei
boss che amavano frequentare le sacrestie
e finanziavano le feste dei santi, e
coloro che con umiltà e amore cercavano
di risollevare le sorti di un quartiere
e di una comunità, vittima dell’arroganza
di cosa nostra.
Due i momenti che caratterizzeranno
la giornata di domani: il primo è il
rito di beatificazione presieduto dal
cardinale Salvatore De Giorgi, rappresentante
di Papa Francesco; il secondo
è la celebrazione eucaristica, presieduta
dal cardinale Paolo Romeo. Accanto
all’altare, poi, sarà esposta una
reliquia del beato, ovvero un piccolo
pezzo di una costola. La celebrazione
sarà preceduta, stasera alle 21, da una
veglia di preghiera in via Fichidindia a
Brancaccio, sul terreno dove sorgerà la
nuova chiesa intitolata al martire palermitano
concesso alla Curia arcivescovile
dall’Agenzia nazionale dei beni confiscati
alla mafia. Durante la veglia
verrà dedicato un inno al parroco, composto
da don Giuseppe Bruno e dal fratello
Daniele.
Tra le strade del quartiere Brancaccio,
dove adesso c’è la sede del centro
Padre Nostro, dove in questi anni sono
nate nuove scuole (in passato inesistenti),
e dove in memoria del parroco
è stato creato anche un centro sportivo,
le lenzuola bianche esposte dalle abitazioni,
evidenziano l’affetto di molti residenti
nei confronti di quell’uomo
semplice e ostinato a raggiungere i suoi
obbiettivi di uguaglianza e incontro.
“Don Pino è stato il nostro “Parrinu”.
Gli altri, dopo di lui, sono soltanto dei
semplici preti – afferma il titolare di un
bar nel cuore del quartiere - Padre Puglisi
era stato lasciato solo, ma lui non si
è mai fermato”.
In via Azolino Hazon, una zona molto
cara a don Pino, ma anche ai fratelli
Graviano, (i boss mandanti di quell’orribile
omicidio, che proprio qui reclutavano
i propri soldati) tra quei
grandi palazzoni, nei cui scantinati fu
preparata l’auto bomba per la strage di
via D’Amelio, la vita continua a scorrere
con i problemi di ogni giorno, scan-
Domani alle 10.30 al
Foro Italico attese
100mila persone
per la cerimonia
della beatificazione
dita dalle canzoni neomelodiche napoletane,
dal vocio della gente alla ricerca
di un lavoro, e dai prospetti delle
case malandate dal tempo.
Gli abitanti della via, in un primo approccio,
sembrano disconoscere il giorno
della celebrazione che beatificherà il
loro parroco, che tutti hanno conosciuto
o ne hanno sentito parlare, poi, dopo
qualche sorriso diffidente, ammettono
che quello che sta accadendo è una
bella cosa.
“A don Pino tutte queste glorificazioni
di se stesso – sottolinea un macellaio
della zona – non piacevano. Si tratta
soltanto di passerelle di cui gli uomini
veri non hanno bisogno. Speriamo - ha
aggiunto un cliente di un piccolo supermercato
– che questa beatificazione
possa portare un po’ di speranza tra
gli abitanti del quartiere senza un lavoro”.
Alla domanda se c’è ancora la mafia,
un gruppo di giovani seduti davanti
ad un centro scommesse affermano
che “oggi c’è solo fame. Prima c’era lu
scaccio (frutta secca) ora non c’è più
nulla. La vera mafia è la politica e lo Stato.
Basta che uno ruba una macchina
anche lontano parecchi chilometri da
Dai balconi dei palazzi
del quartiere esposte
lenzuola bianche
a testimoniare
l’affetto per 3P
qua – hanno aggiunto - tutti pronti a
puntare il dito contro Brancaccio. Don
Pino ha battezzato parecchi di noi ma
non crediamo che la sua beatificazione
aiuti a risolvere i tanti problemi di questo
quartiere”.
Un commerciante della zona afferma,
non molto convinto e lontano dalla
realtà, che senza la figura di don Pino
tutti sarebbero stati costretti a pagare il
pizzo: “il racket a Brancaccio non esiste
- ha aggiunto - vi è soltanto tanta microcriminalità
a causa della mancanza
di occupazione e sviluppo”.
Mentre la gente del quartiere, tra entusiasmo
e indifferenza, attende la beatificazione
del proprio parroco, all’interno
del centro Padre Nostro, gli alunni
della scuola hanno presentato una
serie di progetti da proporre all’Amministrazione
comunale: giardini, servizi
per i disabili, parco giochi e soprattutto
tanto verde al posto del cemento.
“ Grazie agli alunni – ha sottolineato
il presidente della seconda circoscrizione
Antonio Tomaselli – abbiamo proposto
alcune opere che possano migliorare
i servizi del quartiere”. All’interno
del centro sportivo, troppo spesso
vittima di atti vandalici e di furti, i ragazzi
giocano a calcio, forse senza rendersi
conto che vent’anni fa tutto questo
sarebbe stato impensabile e che
quella “mala strada” di cui 3P parlava,
era più vicina che mai. Domani al Foro
Italico, tutti, renderanno omaggio al
parroco, che pagò con la vita le sue
idee di libertà, contro quella mafia ancora
viva e vegeta nella testa di molti.
Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 355 di 362

Ven 24/05/2013 La Sicilia Pagina 8
Massimo Naro
Fu subito definito l' anatema della Valle dei Templi:
minaccia, condanna, scomunica. E, difatti, Giovanni
Paolo II, quel 9 maggio 1993, meno di tre anni dopo l'
assassinio del giudice Livatino e a neppure un anno
dalle stragi di Capaci e di via D' Amelio, gridò in faccia
ai mafiosi un' ineluttabile scadenza: «Una volta verrà
il giudizio di Dio». La maggior parte degli osservatori
sentirono in quel vibrante monito la rottura del silenzio
che la Chiesa in Sicilia sembrava aver mantenuto
sino a quel momento, per troppo tempo, nei confronti
della mafia. Altri, più sapienti e più consapevoli della
reale portata di quella novità, seppero ascoltarvi
qualcos' altro, finalmente. Non più le parole che
vescovi o preti con la scorta avevano pur proferito già
in tanti funerali di stato, riecheggiando il discorso che
in quel medesimo giro di anni sociologi, magistrati,
politici e giornalisti andavano sviluppando riguardo
alla mafia imprenditrice e a quella dei colletti bianchi,
oltre che a quella classica con la lupara. Piuttosto le
parole di un nuovo vocabolario, una buona volta
peculiarmente cristiano: «Dio ha detto: non uccidere.
Non può la mafia cambiare e calpestare questo diritto
santissimo di Dio. Nel nome di Cristo, lo dico ai
responsabili: convertitevi». È ormai il linguaggio
stesso di Dio, quello che proclama il suo santissimo
diritto, ricordato dal pontefice non "contro", bensì "ai"
mafiosi, per invitarli nel nome di Cristo alla
conversione, mentre ne cercava lo sguardo omertoso
tra l' immensa folla siciliana e persino tra le prime file
di chi ascoltava la sua omelia. Così Wojtyla
delegittimava pubblicamente chi, rubando e
uccidendo con la sinistra, teneva la Bibbia nella
destra: il Vangelo è incompatibile col crimine mafioso.
E incoraggiava una nuova ermeneutica del fenomeno
mafioso, meno accademica e meno poliziesca del
solito e più propriamente pastorale, cioè tipicamente
ecclesiale, per sospingere la comunità credente a fare
la sua parte, con le sue risorse e con le sue armi,
quelle "improprie" della serietà evangelica,
testimoniata concretamente più che retoricamente
predicata, vissuta pericolosamente sul campo, nei
quartieri presidiati dalle sentinelle della «civiltà della
morte». L' appello alla «civiltà della vita» - sono
ancora parole del papa polacco ad Agrigento - fu
recepito da don Puglisi, a cui del resto tale
prospettiva da sempre era stata congeniale. La sua
uccisione a Brancaccio, dopo appena quattro mesi
dal grido di Wojtyla, fu la riprova drammatica che
quelle parole avevano davvero svelato non solo
vecchi limiti ma anche inedite possibilità. Tra queste,
Beatificazione Padre Puglisi
poter essere martire - oggi e qui, in una terra d' antica
tradizione cattolica ma minata dal cancro mafioso -
avendo operato la giustizia come insegna Cristo e
avendo professato - ma «indirettamente»: l' avverbio,
piaccia o meno, è di nuovo wojtylano - la fede nel Dio
annunciato da Gesù. Da qui una martirologia basata
sulla circolarità teologale con l' amore e con la
speranza in cui la fede stessa viene di fatto vissuta e
non semplicemente proclamata, al di là della sua
accezione meramente dottrinale, dando luogo a una
serie di azioni solidali coi deboli e coi poveri, che in
certi contesti diventano insopportabili e imperdonabili
provocazioni. Decade così ogni confisca sacrale del
martirio: in esso riverberano pure le speranze, le
attitudini, persino le rivendicazioni condivise o almeno
condivisibili anche da chi non crede. E risultano
assimilabili la lotta e il sacrificio di altri protagonisti
della resistenza alla mafia, pure loro - per citare il
concilio - «uomini di buona volontà». 24/05/2013.
Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 356 di 362

.
Ven 24/05/2013 La Sicilia Pagina 9
Padre Puglisi, le tappe di una vita
DALL’UMILE BORGATA AGLI ALTARI
Don Pino Puglisi vide la luce il 15 settembre 1937 nel cortile Faraone,
traversa di via Brancaccio. La sua era una famiglia economicamente
modesta, il padre calzolaio e la madre sarta. Dopo la seconda guerra
mondiale i Puglisi si trasferirono in via Messina Marine. A quell’epoca
Pino faceva il chierichetto nella vicina chiesa di San Giovanni Bosco.
A 16 anni entrò nel seminario e ne uscì prete il 2 luglio 1960, ordinato
dal card. Ernesto Ruffini.
Nel 1963 venne nominato cappellano presso l’Orfanotrofio Roosevelt e
vicario della parrocchia Maria Assunta di Valdesi. Da quel momento
diventò paladino dei meno fortunati; cominciò a maturare la sua
attività educativa rivolta soprattutto ai giovani.
Il primo ottobre 1970 il card. Francesco Carpino lo inviò a Godrano a
reggere la chiesa Madre.
Il 29 settembre 1990 venne nominato dal card. Salvatore Pappalardo
parroco della chiesa San Gaetano, nel quartiere di Brancaccio. Nello
stesso tempo insegnava religione al liceo classico “Vittorio Emanuele
II” di Palermo. Fu un intellettuale raffinato, ma non lo fece capire a
nessuno. Era un prete senza conto in banca, con le tasche sempre
vuote e la casa popolare piena di libri di psicologia. Donava il suo
denaro agli altri e aveva spesso lo scaldabagno rotto. Da Brancaccio
partì la lotta antimafia di Don Puglisi. Lui tentò di portare sulla giusta
strada i giovani entrati nel vortice della mafia e lo fece con stile
francescano.
Il 29 gennaio 1993 inaugurò a Brancaccio il centro “Padre Nostro”. E
Cosa Nostra lo considerò un ostacolo, così decise di farlo fuori davanti
al portone della sua casa.
Era il 15 settembre 1993 quando in piazza Anita Garibaldi Padre Pino
parcheggiò la sua vecchia Fiat Punto. Si avviava ad entrare a casa
quando uno dei killer lo chiamò per nome. Don Puglisi venne ucciso
con un colpo di pistola alla nuca. Erano le ore 20.45. Prima di morire
riuscì a dire: “Me lo aspettavo”.
Il 28 giugno del 2012 Benedetto XVI autorizzò la Congregazione per le
cause dei santi a promulgare il decreto relativo al martirio. Domani
don Pino sarà proclamato martire per la giustizia.
VINCENZO PRESTIGIACOMO
Beatificazione Padre Puglisi
CALTANISSETTA. La testimonianza del magistrato “allievo”
Tona: «Si dedicò
a chi aveva bisogno
in silenzio e umiltà»
«Don Pino capì anzitempo che contro la mafia
bisognava lavorare nelle periferie dimenticate»
“
IL MAGISTRATO NISSENO GIOVANBATTISTA TONA
La Chiesa non può tollerare.
Lo Stato deve fare di più. Le
cose stanno cambiando, ma
non possiamo aspettare che
le cambino gli altri
VENERDÌ 24 MAGGIO 2013
ALESSANDRO ANZALONE
«Don Puglisi è morto facendo il
prete antimafia, tanti non lo sapevano,
ma le cosche sì, visto che
lo hanno ucciso per fermare la sua
opera e il suo impegno». Parla Giovanbattista
Tona, consigliere della
Corte d’Appello di Caltanissetta, e
testimone dell’opera di don Pino
Puglisi nel quartiere palermitano
di Brancaccio. Il magistrato nisseno,
per anni impegnato sul fronte
di inchieste antimafia anche per le
stragi di Palermo del 1992, ci racconta
la sua esperienza accanto a
don Puglisi e il lavoro svolto dal
parroco di Brancaccio che domani
sarà Beato.
«Ho conosciuto padre Puglisi
negli anni dell’università a Palermo:
era il 1990 e don Pino era l’assistente
spirituale della Federazione
universitaria cattolica italiana.
In quegli anni si riunivamo una
volta della settimana all’Albergheria.
Poi don Pino venne nominato
parroco e ci chiese di tenere un
altro incontro alla settimana nella
parrocchia di Brancaccio, dopo la
messa serale. Noi giovani universitari
ci rendemmo conto personalmente
di quello che il parroco stava
facendo per uno dei quartieri
più a rischio di Palermo. Fu un bagno
di realtà e concretezza».
Cosa ricorda di quegli anni?
«Tanti episodi. Una sera arrivammo
per un incontro e don Pino ci
disse che il giorno prima era stato
rubato del materiale edile destinato
per la realizzazione di una struttura
nella parrocchia. Portarono
altro materiale e la stessa sera, per
evitare un nuovo furto, noi giovani
universitari creammo una catena
umana per conservarlo all’interno
di un magazzino. Di don Puglisi
ho altri ricordi importanti:
non posso dimenticare la sua casa
piena di libri. Nel resto dell’abitazione
pochi oggetti, qualche bomboniera,
un posacenere e nient’altro.
Don Puglisi era colto, preparato,
avrebbe potuto dedicarsi anche
alla carriera accademica, ma
decise di dedicarsi a chi aveva bisogno,
in umiltà, lavorando giorno
per giorno sul territorio, tenendo
in chiesa la sera i figli delle donne
che andavano a prostituirsi. Don
Puglisi non se lo filava nessuno,
anche se a Palermo da anni lavorava
sul fronte antimafia. Con il tempo
ho capito l’importanza della
sua opera, svolta con semplicità,
LA SICILIA
il FATTO
.9
con umiltà. Questo è stato il suo
miracolo. Un esempio? Non esistevano
immagini televisive di don
Puglisi al lavoro, se non quelle di
un servizio della Rai che un suo ex
allievo, Vincenzo Morgante, aveva
realizzato. E dire che in quegli anni
le televisioni si occupavano tanto
di mafia e antimafia».
Lo Stato, non solo in quegli anni,
non ha fatto molto dal punto di
vista sociale in zone difficili, come
Brancaccio.
«Lo Stato agisce per mezzo di uomini
che devono avere voglia di
perseguire determinati obiettivi.
Ci sono stati momenti storici in
cui chi ha avuto compiti di responsabilità
non ha capito, non voleva
capire o si è distratto. Ricordo che
negli anni Novanta a Palermo c’era
l’antimafia, ma a Brancaccio non
si faceva niente, mentre i boss di
quelle zone non solo comandavano
in città, ma già facevano affari
con il Nord Italia. Erano gli anni in
cui qualcuno aveva capito che la
mafia più pericolosa e sanguinaria
arrivava dalla provincia, dalla periferia.
I corleonesi divennero i padroni
di Palermo, mentre, ad
esempio, nel Centro Sicilia lo zoccolo
duro rimaneva la zona di
Mussomeli, Vallelunga. Don Puglisi
capì che bisognava lavorare in
periferia per combattere la mafia,
realizzando campetti di calcio per
i ragazzi e non fermando l’opera di
moralizzazione. Credo che ancora
oggi ci sia tanto da fare in molte
realtà, ma sarà tutto inutile se si
continuerà a tagliare la spesa per i
servizi sociali».
La Chiesa vieta i funerali ai boss,
lo Stato non riesce ad alleviare i
problemi occupazionali che potrebbero
allontanare tanti giovani
dalla tentazione dei guadagni
facili che offrono le cosche...
«Il Papa ci richiama all’essenza e
alla sostanza della Chiesa. Ai mafiosi
piaccono i riti, le celebrazioni.
La Chiesa non può essere un’agenzia
di servizi pietosi, deve affermare
il suo messaggio e non può
tollerare. Lo Stato deve fare di più.
Le cose stanno cambiando, ma
non possiamo aspettare che le
cambino gli altri. Serve l’impegno
di tutti, non si può sempre e solo
delegare. Giovanni Falcone diceva
che la mafia è un fenomeno destinato
a cessare. È vero, ma fin quando
la mafia sarà foraggiata economicamente,
dai comportamenti
equivoci, non morirà mai».
Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 357 di 362

Ven 24/05/2013 La Sicilia Pagina 9
Tona: «Si dedicò a chi aveva bisogno in silenzio e
umiltà»
La Chiesa non può tollerare. Lo Stato deve fare di più. Le cose stanno cambiando,
ma non possiamo aspettare che le cambino gli altri.
alessandro anzalone «Don Puglisi è morto facendo il
prete antimafia, tanti non lo sapevano, ma le cosche
sì, visto che lo hanno ucciso per fermare la sua opera
e il suo impegno». Parla Giovanbattista Tona,
consigliere della Corte d' Appello di Caltanissetta, e
testimone dell' opera di don Pino Puglisi nel quartiere
palermitano di Brancaccio. Il magistrato nisseno, per
anni impegnato sul fronte di inchieste antimafia anche
per le stragi di Palermo del 1992, ci racconta la sua
esperienza accanto a don Puglisi e il lavoro svolto
dal parroco di Brancaccio che domani sarà Beato.
«Ho conosciuto padre Puglisi negli anni dell'
università a Palermo: era il 1990 e don Pino era l'
assistente spirituale della Federazione universitaria
cattolica italiana. In quegli anni si riunivamo una volta
della settimana all' Albergheria. Poi don Pino venne
nominato parroco e ci chiese di tenere un altro
incontro alla settimana nella parrocchia di Brancaccio,
dopo la messa serale. Noi giovani universitari ci
rendemmo conto personalmente di quello che il
parroco stava facendo per uno dei quartieri più a
rischio di Palermo. Fu un bagno di realtà e
concretezza». Cosa ricorda di quegli anni? «Tanti
episodi. Una sera arrivammo per un incontro e don
Pino ci disse che il giorno prima era stato rubato del
materiale edile destinato per la realizzazione di una
struttura nella parrocchia. Portarono altro materiale e
la stessa sera, per evitare un nuovo furto, noi giovani
universitari creammo una catena umana per
conservarlo all' interno di un magazzino. Di don
Puglisi ho altri ricordi importanti: non posso
dimenticare la sua casa piena di libri. Nel resto dell'
abitazione pochi oggetti, qualche bomboniera, un
posacenere e nient' altro. Don Puglisi era colto,
preparato, avrebbe potuto dedicarsi anche alla
carriera accademica, ma decise di dedicarsi a chi
aveva bisogno, in umiltà, lavorando giorno per giorno
sul territorio, tenendo in chiesa la sera i figli delle
donne che andavano a prostituirsi. Don Puglisi non se
lo filava nessuno, anche se a Palermo da anni
lavorava sul fronte antimafia. Con il tempo ho capito l'
importanza della sua opera, svolta con semplicità,
con umiltà. Questo è stato il suo miracolo. Un
esempio? Non esistevano immagini televisive di don
Puglisi al lavoro, se non quelle di un servizio della Rai
che un suo ex allievo, Vincenzo Morgante, aveva
Beatificazione Padre Puglisi
realizzato. E dire che in quegli anni le televisioni si
occupavano tanto di mafia e antimafia». Lo Stato, non
solo in quegli anni, non ha fatto molto dal punto di
vista sociale in zone difficili, come Brancaccio. «Lo
Stato agisce per mezzo di uomini che devono avere
voglia di perseguire determinati obiettivi. Ci sono stati
momenti storici in cui chi ha avuto compiti di
responsabilità non ha capito, non voleva capire o si è
distratto. Ricordo che negli anni Novanta a Palermo c'
era l' antimafia, ma a Brancaccio non si faceva niente,
mentre i boss di quelle zone non solo comandavano
in città, ma già facevano affari con il Nord Italia. Erano
gli anni in cui qualcuno aveva capito che la mafia più
pericolosa e sanguinaria arrivava dalla provincia,
dalla periferia. I corleonesi divennero i padroni di
Palermo, mentre, ad esempio, nel Centro Sicilia lo
zoccolo duro rimaneva la zona di Mussomeli,
Vallelunga. Don Puglisi capì che bisognava lavorare
in periferia per combattere la mafia, realizzando
campetti di calcio per i ragazzi e non fermando l'
opera di moralizzazione. Credo che ancora oggi ci sia
tanto da fare in molte realtà, ma sarà tutto inutile se si
continuerà a tagliare la spesa per i servizi sociali». La
Chiesa vieta i funerali ai boss, lo Stato non riesce ad
alleviare i problemi occupazionali che potrebbero
allontanare tanti giovani dalla tentazione dei guadagni
facili che offrono le cosche... «Il Papa ci richiama all'
essenza e alla sostanza della Chiesa. Ai mafiosi
piaccono i riti, le celebrazioni. La Chiesa non può
essere un' agenzia di servizi pietosi, deve affermare il
suo messaggio e non può tollerare. Lo Stato deve
fare di più. Le cose stanno cambiando, ma non
possiamo aspettare che le cambino gli altri. Serve l'
impegno di tutti, non si può sempre e solo delegare.
Giovanni Falcone diceva che la mafia è un fenomeno
destinato a cessare. È vero, ma fin quando la mafia
sarà foraggiata economicamente, dai comportamenti
equivoci, non morirà mai». 24/05/2013.
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Ven 24/05/2013 La Sicilia Pagina 1
Pubblicato anche in: La Sicilia (ed. Messina), La Sicilia (ed. Palermo), La Sicilia (ed. Agrigento), La Sicilia (ed. Caltanissetta)
venerdì 24 maggio 2013
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Catania
Sabbia del Sahara
Pm10 oltre il limite
Lo smog raggiunge livelli d’allarme
a causa della polvere del deserto
CESARE LA MARCA PAGINA 29
CINA E FED AFFONDANO LE BORSE
Tokyo al tracollo
giù i listini europei
Piazza Affari -3%
Tsunami cinese sulle Borse mondiali: l’inattesa frenata
dell’industria del gigante asiatico ha sepolto Tokyo sotto
un 7% di perdite, mentre i listini europei sono scesi tra
i due e i tre punti percentuali. Milano maglia nera, ha ceduto
oltre il 3%. Il segnale asiatico si è legato ai timori che
la Fed possa rallentare la sua politica di immissione di liquidità,
con il risultato che la Borsa di Tokyo, la prima
per fuso orario con gli altri mercati asiatici a registrare
il dato, ha accusato il peggior calo degli ultimi due anni.
ANTONIO FATIGUSO, RINO LODATO PAGINA 14
SQUINZI: NORD SULL’ORLO DEL BARATRO
Energia, ristrutturazioni
e lavori antisismici
il Cdm discute i bonus
L’IMPRENDITORE DI SAVONA
Grillo: «Gesto
di eroismo
quel suicidio
da bonzo»
GABRIELLA BELLUCCI PAGINA 2
EFFETTO CRISI PER I SICILIANI
Meno occhiali da vista
e più scarpe risuolate
Non entrano nelle statistiche molte rinunce cui sono
costretti i siciliani per effetto della crisi. C’è chi rinuncia
a cambiare gli occhiali da vista, anche se
peggiora la miopia, chi lascia l’auto riparata dal
meccanico. E tanti fanno risuolare le scarpe e comprano
abiti usati.
ANDREA LODATO PAGINA 11
GIRO: TAPPA AL MESSINESE SEMPRE PIÙ «ROSA», 3º L’IBLEO CARUSO
La cronoscalata «laurea» Nibali
Beatificazione Padre Puglisi
Da Confindustria ancora
un allarme. Oggi il
governo forse esamina
la proroga dei bonus su
risparmio energetico e
ristrutturazioni edilizie,
da estendere al consolidamento
antisismico.
SERVIZI PAGINE 2-3
TESTATA INDIPENDENTE CHE NON PERCEPISCE CONTRIBUTI PUBBLICI COME PREVEDE LA LEGGE N° 250/90
Catania
Canoni demaniali
ricorso al Tar
Stancanelli impugna il decreto regionale
I gestori: «Così costretti alla chiusura»
PAGINE 29/31
SPED. IN ABB. POST. COMMA 20B
ART.2 LEGGE 662/96 FIL.CT
ANNO LXIX N. 141
E 1,20
Catania calcio
Andujar prolunga
sino al 2015
Annuncio ufficiale del club rossazzurro
Il portiere: «Felicissimo di restare»
PAGINA 17
LA COMMEMORAZIONE. Dalle navi della legalità ai cortei. E domani sarà beatificato padre Puglisi
Letta: «Battere la mafia definitivamente»
Ventimila ragazzi invadono Palermo per ricordare Falcone e Borsellino
PADRE PUGLISI, ANALISI E INTERVISTE
L’anatema di Wojtyla
Le «armi» del Vangelo
e la sfida alle cosche
MASSIMO NARO PAGINA 8
Freddo e pioggia non fermano un grande Vincenzo
Nibali che a Polsa vince la cronoscalata del
Giro d’Italia e mette «in cassaforte» la sua maglia
rosa. Oggi e domani tappe dolomitiche ma non si
scaleranno il Gavia e lo Stelvio per via delle condizioni
meteorologiche. Comunque ieri Nibali
ha dato una dimostrazione di forza e merita la
leadership. Nella crono grande prova anche del
ragusano Damiano Caruso finito terzo.
A. FANTACCINI PAGINA 20
Giudice allievo di 3P
«I clan non tolleravano
che educasse i giovani»
ALESSANDRO ANZALONE PAGINA 9
Una marea colorata di bambini
ha invaso Palermo nel 21º anniversario
della strage di Capaci. I
20mila ragazzi arrivati con le
navi della legalità da tutta Italia
anche quest’anno per non dimenticare,
alla violenza delle
bombe mafiose hanno risposto
col coraggio e con la fantasia.
«Palermo è nostra e non di Cosa
Nostra», hanno gridato in
corteo per la città. E poi hanno
ballato e cantato, per nulla imbarazzati
dalle tantissime personalità
politiche, dai magistrati
e dai rappresentanti delle
istituzioni. Tra i quali c’era anche
il premier Enrico Letta che
ha parlato di «nuove leggi» per
«battere la mafia definitivamente».
LILLO MICELI, GIORGIO PETTA,
LEONE ZINGALES PAGINE 5-6
GIUSTIZIA. Corte di appello di Milano e Cassazione spiegano le sentenze
Due tegole su Berlusconi
«Gestì un’enorme evasione fiscale». «Infamie sui giudici». La replica: «Surreale»
I giudici d’appello del caso Mediaset scrivono
che Berlusconi è stato uno dei «responsabili
di vertice di tale illecita complessa
operazione», un sistema che ha
portato avanti per anni, anche da premier,
con la gestione di una «enorme evasione
fiscale». La Cassazione spiega che la
richiesta di trasferire a Brescia i processi
Mediaset e Ruby è stata ispirata da «strumentali
esigenze dilatorie» e attuata
muovendo «accuse infamanti» alle toghe
di Milano. «Motivazioni surreali», ribatte
il Cavaliere.
FRANCESCA BRUNATI, MELANIA DI GIACOMO
PAGINA 4
Epicentro a Zafferana Etnea
Terremoti dall’Etna
a Siracusa: tanta paura
ma nessun danno
ALFIO DI MARCO, ENZA BARBAGALLO PAGINA 13
IL MARTIRE
E GLI EROI
GIUSEPPE DI FAZIO
rano trascorsi appena 128 giorni
dal grido di Papa Wojtyla ad Agri- Egento
contro la mafia che calpesta,
coi suoi crimini, “il diritto santissimo di
Dio” quando, il 15 settembre 1993, nella
sua Brancaccio, venne assassinato don
Pino Puglisi. Di quel parroco pochi avevano
sentito parlare prima di allora. A lui
l’antimafia ufficiale, quella dei cortei della
legalità e delle auto blindate con scorta,
non aveva assegnato - come oggi ricorda
un magistrato che fu suo discepolo -
neanche la patente di “antimafioso ordinario”.
Eppure Cosa Nostra colpì proprio
don Pino, il parroco di Brancaccio, perché
sapeva pesare i propri nemici.
Nel maggio del 1993, con l’anatema di
Giovanni Paolo II c’era stata una svolta
nella posizione della Chiesa nei confronti
della mafia. Non più i silenzi dei decenni
precedenti, ma neanche le supplenze
indebite degli organi dello Stato. Con la
netta presa di posizione del Papa polacco
fu chiaro che i mafiosi non avrebbero più
potuto usare a proprio piacimento i comandamenti
di Dio e i riti religiosi.
Per i boss era naturale lo scontro con lo
Stato, perché faceva parte di una guerra
fra due poteri. La mafia è l’antistato, perciò
ci stava la battaglia coi giudici e con gli
apparati di polizia. Ma essa aveva bisogno
che il popolo stesse dalla propria parte,
magari per paura, e che la Chiesa rimanesse
neutrale, chiusa nel recinto del sacro.
In cambio i mafiosi si mostravano
solerti difensori dei valori della fede e
sponsor delle feste religiose. Che qualcuno
dei preti più irruenti o intellettuali si
atteggiasse a paladino dell’antimafia non
impauriva i boss, faceva parte del gioco.
Ma con il grido di Agrigento qualcosa si
ruppe nel rapporto fra Chiesa e mafia e
all’interno stesso della Chiesa. Da allora fu
chiaro che la mafia era un tradimento di
Dio, che non si poteva appartenere alla
Chiesa e, allo stesso tempo, a un clan,
non si poteva giurare fedeltà al boss e
stare dalla parte di Dio. La mafia capì la
pericolosità di questa cesura e colpì una
figura simbolo, un prete che predicava il
Vangelo e che con la sua azione pastorale
ed educativa levava manovalanza alle
cosche. La morte di don Puglisi fu un
esempio di martirio cristiano. Ed è di
grande significato che la Chiesa nel beatificarlo
usi una categoria, quella del martirio,
che ci riporta ai primi tempi della
cristianità.
Don Puglisi è stato un martire. Come
gli eroi Falcone e Borsellino, qualcuno
potrebbe dire. Ma lui fu ucciso proprio
per la sua fede in Gesù Cristo, non nei codici
o nello Stato. Sarà ricordato come
martire della giustizia, perché in fedeltà a
Cristo morì anche per la giustizia, ma resta
anzitutto un martire della testimonianza
di Cristo.
Il segno della santità è che la presenza
del santo non viene sminuita dalla sua
morte, anzi essa continua a crescere e a
manifestarsi nella storia. Come è accaduto
a padre Puglisi, nel 1993 oscuro parroco
di Brancaccio, da domani beato della
Chiesa universale. Quanti giovani e quanti
mafiosi in forza del suo esempio e del
sangue da lui versato hanno cambiato
vita! Questo è il miracolo di don Pino
che si rinnova oggi nella Sicilia della crisi
disperata. Nel deserto del male e della
povertà spunta un fiore di speranza che
dice a tutti la possibilità di un cambiamento.
Ora.
Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 359 di 362

Ven 24/05/2013 La Sicilia Pagina 1
Pubblicato anche in: La Sicilia (ed. Messina), La Sicilia (ed. Palermo), La Sicilia (ed. Agrigento), La Sicilia (ed. Caltanissetta)
Giuseppe Di Fazio
Erano trascorsi appena 128 giorni dal grido di Papa
Wojtyla ad Agrigento contro la mafia che calpesta, coi
suoi crimini, "il diritto santissimo di Dio" quando, il 15
settembre 1993, nella sua Brancaccio, venne
assassinato don Pino Puglisi. Di quel parroco pochi
avevano sentito parlare prima di allora. A lui l'
antimafia ufficiale, quella dei cortei della legalità e
delle auto blindate con scorta, non aveva assegnato -
come oggi ricorda un magistrato che fu suo discepolo
- neanche la patente di "antimafioso ordinario".
Eppure Cosa Nostra colpì proprio don Pino, il parroco
di Brancaccio, perché sapeva pesare i propri nemici.
Nel maggio del 1993, con l' anatema di Giovanni
Paolo II c' era stata una svolta nella posizione della
Chiesa nei confronti della mafia. Non più i silenzi dei
decenni precedenti, ma neanche le supplenze
indebite degli organi dello Stato. Con la netta presa di
posizione del Papa polacco fu chiaro che i mafiosi
non avrebbero più potuto usare a proprio piacimento i
comandamenti di Dio e i riti religiosi. Per i boss era
naturale lo scontro con lo Stato, perché faceva parte
di una guerra fra due poteri. La mafia è l' antistato,
perciò ci stava la battaglia coi giudici e con gli
apparati di polizia. Ma essa aveva bisogno che il
popolo stesse dalla propria parte, magari per paura, e
che la Chiesa rimanesse neutrale, chiusa nel recinto
del sacro. In cambio i mafiosi si mostravano solerti
difensori dei valori della fede e sponsor delle feste
religiose. Che qualcuno dei preti più irruenti o
intellettuali si atteggiasse a paladino dell' antimafia
non impauriva i boss, faceva parte del gioco. Ma con
il grido di Agrigento qualcosa si ruppe nel rapporto fra
Chiesa e mafia e all' interno stesso della Chiesa. Da
allora fu chiaro che la mafia era un tradimento di Dio,
che non si poteva appartenere alla Chiesa e, allo
stesso tempo, a un clan, non si poteva giurare fedeltà
al boss e stare dalla parte di Dio. La mafia capì la
pericolosità di questa cesura e colpì una figura
simbolo, un prete che predicava il Vangelo e che con
la sua azione pastorale ed educativa levava
manovalanza alle cosche. La morte di don Puglisi fu
un esempio di martirio cristiano. Ed è di grande
significato che la Chiesa nel beatificarlo usi una
categoria, quella del martirio, che ci riporta ai primi
tempi della cristianità. Don Puglisi è stato un martire.
Come gli eroi Falcone e Borsellino, qualcuno
potrebbe dire. Ma lui fu ucciso proprio per la sua fede
in Gesù Cristo, non nei codici o nello Stato. Sarà
ricordato come martire della giustizia, perché in
Beatificazione Padre Puglisi
fedeltà a Cristo morì anche per la giustizia, ma resta
anzitutto un martire della testimonianza di Cristo. Il
segno della santità è che la presenza del santo non
viene sminuita dalla sua morte, anzi essa continua a
crescere e a manifestarsi nella storia. Come è
accaduto a padre Puglisi, nel 1993 oscuro parroco di
Brancaccio, da domani beato della Chiesa universale.
Quanti giovani e quanti mafiosi in forza del suo
esempio e del sangue da lui versato hanno cambiato
vita! Questo è il miracolo di don Pino che si rinnova
oggi nella Sicilia della crisi disperata. Nel deserto del
male e della povertà spunta un fiore di speranza che
dice a tutti la possibilità di un cambiamento. Ora.
24/05/2013.
Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 360 di 362

.
Ven 24/05/2013 La Sicilia (ed. Ragusa) Pagina 36
36.
FACCIA A FACCIA. All’oratorio e in televisione: gli aspiranti sindaci espongono le loro idee
IN CORSA. Sono sei uomini e due donne gli
aspiranti alla poltrona di Palazzo San Domenico. In
corsa sono Marisa Giunta, Ignazio Abbate, Giovanni
Migliore Giovanni Giurdanella, Mommo
Carpentieri, Andrea Sansone, Simona Pitino e
Corrado Cugno protagonisti di un acceso confronto
Otto candidati a confronto
sulla questione economica
Tiro incrociato su Giurdanella che difende Buscema
MICHELE BARBAGALLO
Il teatro dell’oratorio dei Salesiani si è rivelato
essere troppo piccolo rispetto alla necessità
di accogliere un pubblico così numeroso
tra semplici cittadini interessati al
dibattito, simpatizzanti e veri e propri “tifosi”
che non hanno fatto lesinare gli applausi
quando parlava il proprio “beniamino”.
Così il primo confronto pubblico tra gli
otto candidati a sindaco. L’appuntamento,
denominato “Comizi d’amore”, con riferimento
al film di Pasolini, era organizzato
dal mensile “Il clandestino – con permesso
di soggiorno”, ha visto sul palco un serrato
confronto con tutti i candidati a sindaco.
Marisa Giunta per “Modica in Movimento”
e “ConTEaModica”, Ignazio Abbate per
“Modica 2013”, “Udc”, “Fare Modica”, Giovanni
Migliore per “Modica Migliore”, “Al
Centro Modica”, “Pdl Berlusconi Presidente”,
Giovanni Giurdanella per “Con una
marcia in più” e “Partito Democratico”,
Mommo Carpentieri per “Il Megafono-Lista
Crocetta”, “Adesso Modica”, “Modica Grande
di Nuovo”, Andrea Sansone per “Movimento
Cinque Stelle BeppeGrillo. it”, Simona
Pitino per “Libera Modica” e Corrado
Cugno per “Il Popolo dei Forconi”.
Il confronto è stato condotto da Francesco
Ragusa e ha offerto a ciascun candidato in
media un minuto e mezzo per rispondere,
un tempo che a volte è risultato essere troppo
stretto per poter dare una risposta adeguatamente
articolata. D’altronde i candidati
sono otto e dunque non era possibile
aumentare il tempo. Tra le domande, la
questione economica. Il bilancio comunale
e la questione debiti e dissesto al centro del
confronto con vari interventi che hanno visto
i candidati offrire soluzioni in parte differenti.
A difendere l’operato dell’Amministrazione
è stato naturalmente Giurdanella
che ha rimarcato la bontà dell’azione
amministrativa svolta con azioni di risparmio
e di intervento. Gli altri candidati, da
Abbate a Carpentieri, dalla Giunta a Migliore,
hanno invece sostenuto che il Comune
ha avuto grossi problemi e che gli attuali
inquilini hanno proseguito sulla scia dei
debiti. Sansone e Cugno hanno invece ribadito
che le colpe sono tutte degli altri candidati,
in qualche modo coinvolti amministrativamente
negli anni passati.
L’INFORMAZIONE
Prima dal vivo, poi in televisione
per tre domande in tre minuti
m. b.) E dopo il confronto live, ieri sera alle 21 è
arrivato il momento del confronto televisivo su
Videomediterraneo. Per la prima volta gli otto
candidati a sindaco si sono trovati tutti dinnanzi le
telecamere per rispondere alle domande del
giornalista Peppe Ragona. Tre minuti per ciascun
candidato, tre le domande. La prima sul bilancio, tema
di rilievo per un Comune in difficoltà economica, la
seconda sul piano regolatore generale, strumento
cardine per lo sviluppo urbanistico e sociale del
territorio ed infine la terza domanda che conteneva la
richiesta di un appello per essere votati ma anche la
possibilità di indicare un eventuale alleato in caso di
ballottaggio. E proprio su quest’ultima domanda
nessuno si è sbilanciato più di tanto. Chi ha
perentoriamente escluso la possibilità di allearsi è
stato naturalmente il candidato a sindaco del
Movimento 5 Stelle, Andrea Sansone. Si sente più
vicina ai grillini, in caso di ballottaggio, la candidata di
LiberaModica, Simona Pitino. Tutti gli altri candidati
hanno dichiarato di essere disponibili al dialogo
purché ogni passaggio passi dall’analisi e soprattutto
dalla condivisione del programma elettorale. Nei
prossimi giorni un nuovo confronto televisivo questa
volta su Videoregione.
IL 10 LUGLIO IL RITO IMMEDIATO
Sequestro di persona, in tre sotto processo
VALENTINA RAFFA
LA SICILIA
RAGUSA
Saranno processati con rito immediato
il prossimo 10 luglio i tre presunti autori
del sequestro di persona, tentata
estorsione e lesioni personali e continuate
nei confronti dell’imprenditore
edile modicano C. S. e del suo collaboratore
J. S., contro i quali fu messa in atto
una spedizione punitiva con sequestro
lampo. Il gup del tribunale di Modica,
Maria Rabini, ha rigettato ieri la richiesta
del rito abbreviato condizionato
avanzata dall’avv. Giacomo Ventura per
i suoi assistiti Angelo Daniele Faldelli, 47
anni, Nunzio Alabiso, 34 anni, e il 35enne
Vincenzo Cannizzo, gelesi.
I tre, che avrebbero agito, secondo
l’accusa, in concorso tra loro e con un altro
soggetto non identificato, su commissione
del 50enne Sandro Pauselli e
della consorte Alida Cecconi, 46 anni, di
Città di Castello, avrebbero preso appuntamento
telefonico con i due modicani,
traendoli in inganno, per poi mal-
Il sequestro
avvenne
nello spiazzale
davanti
al bar Fucsia
Sipario, il Piccolo teatro
presenta «Mariantonia»
La Compagnia del Piccolo Teatro di
Modica porta il scena sabato, al teatro
Garibaldi, “Mariantonia” drammatizzazione
in forma di monologo
dell’omonimo racconto di Raffaele
Poidomani.
La donna protagonista fa parte
della miriade di persone che agli
occhi di una società egoista e cinica
risultano “umani insignificanti”, la
cui esistenza è stata pianificata al
momento del primo vagito, senza
consentire alcuna possibilità di rivalsa.
Lei è principalmente una
“fimmina” di una Modica antica e
paesana, e come tale ne rispetta le
norme comportamentali. Figlia,
moglie e madre: elementi cardini
di una trilogia di donna del sud. È il
ruolo della madre però quello che le
consente di esprimere totalmente le
Beatificazione Padre Puglisi
VENERDÌ 24 MAGGIO 2013
straordinarie qualità naturali di
donna, sprigionando tenerezza, sensibilità,
affetto, amorevolezza, eleganza,
dolcezza e quanto di più insito
nell’universo femminile. Ed è lo
stesso ruolo di madre che, a causa di
un tragico evento, le frantumerà l’esistenza,
uccidendo ogni sua emozione,
relegandola ad una non-vita.
L’intera rappresentazione vede
come oggetto dominante sul palco
una sedia che si trasforma in vari
elementi utili allo sviluppo della
pièce. La trasposizione per il teatro
consta anche della presenza di due
figure femminili, le quali intervengono
di tanto in tanto per leggere
passi dell’opera poidomaniana o per
presentare sensazioni affini agli stati
d’animo della protagonista.
A. O.
menarli brutalmente al fine di recuperare
un debito di 8.500 euro contratto
10 anni prima dall’imprenditore nei
confronti della ditta di Città di Castello
di Pauselli.
La prima aggressione si registrò al
parcheggio del bar Fucsia, luogo dell’appuntamento
per la presunta vendita
di un “battipalo” per un impianto fo-
Modica
Gli imputati devono
rispondere anche
di tentata estorsione
e di lesioni personali
e continuate
tovoltaico. Picchiati e minacciati dai
quattro, i due modicani, che appresero
come gli aggressori si trovavano lì per
risolvere la “questione Pauselli”, si videro
costretti a salire su un’auto occasionalmente
parcheggiata nello spiazzale,
per poi raggiungere quella dei malviventi,
con la quale furono trasportati in
un luogo isolato. Anche in quel frangente
furono picchiati a sangue, tanto
da riportare contusioni, lesioni varie ed
ecchimosi, e l’imprenditore anche una
frattura al setto nasale, che rese necessario
un intervento chirurgico. Fatti
scendere dall’auto, furono accerchiati
dagli aggressori, che effettuarono una
telefonata ai presunti mandanti, chiedendo
alla Cecconi se il lavoro svolto
dovesse essere retribuito da lei o dai
due malcapitati. Le indagini, coordinate
dal procuratore della Repubblica di
Modica, Francesco Puleio, e dirette dal
sostituto procuratore, Gaetano Scollo,
furono avviate dopo il ricorso delle due
vittime al Pronto soccorso del Maggiore,
dove giunsero grondanti di sangue
per le percosse subite e in stato di shock.
Punto di partenza per le indagini della
polizia del Commissariato di Modica,
che effettuò gli arresti, è stato risalire al
numero telefonico con era stato fissato
l’appuntamento con le vittime.
I due presunti mandanti, Pauselli e
Cecconi, difesi dall’avv. Antonio Borrometi,
sono di recente tornati liberi fino
a luglio, data del processo. Il Collegio penale,
infatti, ha accolto la richiesta della
difesa di revoca dell’obbligo di dimora
per i due.
in breve
L’EVENTO
Don Puglisi, stasera l’adorazione eucaristica
a. o.) Anche Modica e la diocesi di Noto
partecipano alla gioia per la beatificazione di don
Puglisi. Oggi, la sera prima della beatificazione,
alle ore 21, ci sarà l’adorazione eucaristica nella
Casa a lui intitolata nella città della Contea.
Aiuterà la riflessione don Corrado Lorefice, che ha
collaborato con don Puglisi nel Centro regionale
per le vocazioni e che prese il suo posto di
responsabile regionale quando don Pino venne
nominato parroco a Brancaccio. «Porteremo nella
preghiera tutte le sofferenze e le speranze dei
poveri e dei giovani. - ha detto Maurilio Assenza
responsabile della Casa don Puglisi e direttore
della Caritas diocesana - Il nostro Te Deum
speriamo sia una vita rinnovata e un lievito di
bene per le nostre città in questo tempo così
difficile».
LA CONFERENZA
Madonna delle Grazie, incontro con don Petrà
a. o.) Nell’ambito dei festeggiamenti della Patrona
della città, La Madonna delle Grazie (nella foto la
chiesa), oggi, alle ore 20, nel salone del Santuario
il prof. don Basilio Petrà, docente di Teologia
morale della famiglia presso la Facoltà Teologica
Urbaniana di Roma, terrà una conferenza su: “La
pastorale dei divorziati: possibilità e prospettive”,
mentre sabato nel piazzale del Santuario alle ore
20,30 la compagnia teatrale Cgs Life di Biancavilla
presenterà il musical “Maria”. Domenica, festa
della Ss. Trinità, alle ore 17 celebrazione del
Sacramento della riconciliazione per i ragazzi.
Martedì 28 il pellegrinaggio della Parrocchia S.
Anna e, infine, il 31 maggio il pellegrinaggio
diocesano al Santuario della Madonna Scala del
Paradiso.
SPETTACOLI
Stasera il Garibaldi si colorerà di «Blu»
a. o.) Andrà in scena oggi, alle 21, per il ciclo
teatro donna Festival, al teatro Garibaldi di
Modica “Blu” di Laura Forti con Alessandra Pitino,
regia Enzo Ruta. Blu è il viaggio di andata-ritorno
dalla piccola provincia del Sud alla grande
metropoli del Nord di Conci nel corso del quale i
sogni di una ragazza si trasformano, perdono
innocenza, subiscono violenze ma non si
spengono. Blu parla della crescita, del coraggio di
fare scelte dolorose e impopolari per rispettare sé
stessi, del bisogno di rompere muri di silenzio.
Della speranza di un cambiamento, anche
quando tutto sembra restare immobile e
incompiuto, come una casa eternamente in
costruzione.
LA DIDATTICA
Alberghiero, illustrato il progetto Pon
a. o.) Lunedì, alle ore 10,30, presso la sede
dell’Istituto Alberghiero Principi Grimaldi di
Modica, Piazzale Fabrizio, Modica verranno
illustrati i contenuti del progetto Pon (Programmi
Operativi Nazionali) dal titolo “Provaci ancora
con noi”. Il progetto mette in rete 6 scuole del
territorio e due partner che lavorano
incessantemente nel territorio: Avis Provinciale
di Ragusa e la Cooperativa sociale
“l’Arca”entrambi On. Lus.
DOMANI LA PREMIAZIONE
La terra impareggiabile premia gli studenti
ADRIANA OCCHIPINTI
Si svolgerà sabato, presso la Domus S.
Petri di Modica, alle ore 17,30, la premiazione
dei 42 studenti finalisti della V
Edizione del Premio di Poesia Salvatore
Quasimodo “La terra impareggiabile”,
organizzato dal Caffè Letterario S. Quasimodo
di Modica. Sarà il sindaco di Modica,
Antonello Buscema, a dare il saluto ai
finalisti in apertura della serata. Agli studenti,
appartenenti ai vari ordini e gradi
scolastici, verranno assegnati premi in
denaro e trofei, dal 1 al 3 posto, targhe
con menzioni speciale e diploma in pergamena
ai classificati dal 4 al 10 posto e
il medaglione Quasimodo ai classificati
dall’11 al 15 posto. Due i premi speciali
assegnati: uno in memoria del giornalista
Giorgio Buscema, decano del giornalismo
ibleo recentemente scomparso, al
Sono 42 i finalisti
presenti
all’edizione 2013
dell’iniziativa del
Caffè letterario
Quasimodo LA PREMIAZIONE SI TERRÀ ALLA DOMUS SANCTI PETRI
cui vincitore andrà un Trofeo con Diploma;
il secondo in memoria di Grazia Minicuccio,
la cui associazione omonima
opera nel campo della solidarietà.
Le tre Giurie del Premio, presiedute
dal Presidente del Caffè Quasimodo Domenico
Pisana e composte da Silvana
Blandino, Gianni Di Giorgio, Franca Cavallo,
Elia Scionti, Salvatore Paolino, An-
tonella Monaca, Carmelo Di Stefano, Lino
Gatto, Lucia Trombadore, Grazia Dormiente
e Daniela Fava, hanno selezionato
40 finalisti e due vincitori dei Premi
speciali: 6 studenti di Ragusa (Carla Mallo,
Vanessa Criscione, Elena Giudice,
Alessia Tumino, Gabriele Baglieri); uno
studente di Comiso (Gianluca Guastella
Fidone); uno studente di Vittoria (Ema-
nuele Mangione); tre studenti di Ispica
(Omar Diouri, Ilaria Cuscusa, Valentina
Ferraro); 1 studente di Acate (Fabrizio
Frasca); 6 studenti di Giarratana (Chiara
Angelica, Alissa Renna, Veronica Curiali,
Giulia Caccamo e Salvatore Giaquinta e
Gabriele Giorgio Alderisi); 19 studenti di
Modica (Vittoria Ruta, Laura Di Rosa,
Rossella Pediglieri, Suciu-Sofica Nadine,
Nicoletta Galfo, Nicole Pitino, Marta Linguanti,
Enzo Sammito, Eleonora Cicero,
Emanuela Ruta, Giulia Avola, Samuele Di
Stefano, Chiarà Molè, Carmela Mollame,
Simona Rendo, Chiara Iemmolo, Paolo
Portogallo, Sara Baglieri e Francesco Casiraro);
uno di Pozzallo (Alessio Rizza); 4
di Scicli (Federica Fidone, Ludovica Carpinteri,
Mattia Trovato, Emmolo Sofia)
Il posto assegnato agli allievi verrà reso
noto nel corso della cerimonia di premiazione.
Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 361 di 362

Ven 24/05/2013 La Sicilia (ed. Ragusa) Pagina 36
in breve
l' evento Don Puglisi, stasera l' adorazione eucaristica
a. o.) Anche Modica e la diocesi di Noto partecipano
alla gioia per la beatificazione di don Puglisi. Oggi, la
sera prima della beatificazione, alle ore 21, ci sarà l'
adorazione eucaristica nella Casa a lui intitolata nella
città della Contea. Aiuterà la riflessione don Corrado
Lorefice, che ha collaborato con don Puglisi nel
Centro regionale per le vocazioni e che prese il suo
posto di responsabile regionale quando don Pino
venne nominato parroco a Brancaccio. «Porteremo
nella preghiera tutte le sofferenze e le speranze dei
poveri e dei giovani. - ha detto Maurilio Assenza
responsabile della Casa don Puglisi e direttore della
Caritas diocesana - Il nostro Te Deum speriamo sia
una vita rinnovata e un lievito di bene per le nostre
città in questo tempo così difficile». la conferenza
Madonna delle Grazie, incontro con don Petrà a. o.)
Nell' ambito dei festeggiamenti della Patrona della
città, La Madonna delle Grazie (nella foto la chiesa),
oggi, alle ore 20, nel salone del Santuario il prof. don
Basilio Petrà, docente di Teologia morale della
famiglia presso la Facoltà Teologica Urbaniana di
Roma, terrà una conferenza su: "La pastorale dei
divorziati: possibilità e prospettive", mentre sabato nel
piazzale del Santuario alle ore 20,30 la compagnia
teatrale Cgs Life di Biancavilla presenterà il musical
"Maria". Domenica, festa della Ss. Trinità, alle ore 17
celebrazione del Sacramento della riconciliazione per
i ragazzi. Martedì 28 il pellegrinaggio della Parrocchia
S. Anna e, infine, il 31 maggio il pellegrinaggio
diocesano al Santuario della Madonna Scala del
Paradiso. spettacoli Stasera il Garibaldi si colorerà di
«Blu» a. o.) Andrà in scena oggi, alle 21, per il ciclo
teatro donna Festival, al teatro Garibaldi di Modica
"Blu" di Laura Forti con Alessandra Pitino, regia Enzo
Ruta. Blu è il viaggio di andata-ritorno dalla piccola
provincia del Sud alla grande metropoli del Nord di
Conci nel corso del quale i sogni di una ragazza si
trasformano, perdono innocenza, subiscono violenze
ma non si spengono. Blu parla della crescita, del
coraggio di fare scelte dolorose e impopolari per
rispettare sé stessi, del bisogno di rompere muri di
silenzio. Della speranza di un cambiamento, anche
quando tutto sembra restare immobile e incompiuto,
come una casa eternamente in costruzione. la
didattica Alberghiero, illustrato il progetto Pon a. o.)
Lunedì, alle ore 10,30, presso la sede dell' Istituto
Alberghiero Principi Grimaldi di Modica, Piazzale
Fabrizio, Modica verranno illustrati i contenuti del
progetto Pon (Programmi Operativi Nazionali) dal
Beatificazione Padre Puglisi
titolo "Provaci ancora con noi". Il progetto mette in
rete 6 scuole del territorio e due partner che lavorano
incessantemente nel territorio: Avis Provinciale di
Ragusa e la Cooperativa sociale "l' Arca"entrambi On.
Lus. 24/05/2013.
Documento ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile Pagina 362 di 362