15.06.2013 Views

Programma Eventi - Festa del Nino

Programma Eventi - Festa del Nino

Programma Eventi - Festa del Nino

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

ORCIANO DI PESARO (PU) VENERDI’ 20 APRILE ore 17<br />

VIENI A FAR... CACIARA CON NOI<br />

“FATTORIA DELLA RIPA” VIA TRE PONTI, 21 ORCIANO DI PESARO TEL. 0721.977605<br />

24<br />

20<br />

VENERDI’<br />

ORCIANO<br />

Castrum Urciani era l’antico nome di Orciano, paese identificabile nel paesaggio con il profilo <strong>del</strong>le due torri. Tratto distintivo di<br />

questo borgo, da tempi davvero lontani, è la coltivazione <strong>del</strong>la canapa e di conseguenza l’artigianato tradizionale <strong>del</strong> canepino<br />

e cordaio. Oggi la tecnologia e le fibre sintetiche hanno spesso soppiantato questo tessuto grezzo e le rudimentali corde, ma<br />

anticamente la loro funzione era polivalente ed onnipresente in gesti quotidiani e familiari, come attingere l’acqua <strong>del</strong> pozzo,<br />

o altri più lontani da qua e vagamente epici, come le manovre marinare a bordo <strong>del</strong>le navi o nei porti. C’erano corde pesanti e<br />

spesse ma anche cordini più sottili, per lavori più particolari, come rivestire fiaschi ed orci, o addirittura provare a restaurare<br />

cocci fessurati. Del resto ad Orciano, come suggerisce il nome e l’immagine <strong>del</strong>lo stemma cittadino, anche l’artigianato di<br />

ceramiche e terrecotte aveva la sua presenza, come anche nella vicina Barchi. Questi ed altri mestieranti si riunivano nel<br />

campo boario, dietro il Borgo, destinato a più usi tra cui il mercato con il palpitante vociare di contrattazioni, scambi ed affari.<br />

Ma gli artigiani erano anche soliti girare per campagne e casolari alla ricerca di commissioni e lavoretti vari da parte dei<br />

contadini, che ricompensavano l’intervento con spuntini di frittate, pane, vino, affettati e formaggio. Del resto le tradizioni<br />

rurali <strong>del</strong>la dispensa prevedevano di tenere in recipienti di coccio sia i salumi (immersi nella cenere), sia i caci, magari pigiati<br />

nelle vinacce o nelle foglie di fico o noce.<br />

Terzo ed ultimo appuntamento <strong>del</strong>la serie didattico–dimostrativa sulle produzioni alimentari tradizionali. Anche in questo<br />

caso il titolo ammiccante gioca con un’espressione <strong>del</strong>la parlata ormai comune (specialmente nel Centro Italia) che indica<br />

confusione, rumore, e quindi indirettamente baldoria e festeggiamento caotico e dirompente. Ma anche in questo caso il<br />

diffuso modo di dire “far caciara” ha logicamente un suo riferimento alle antiche consuetudini ed al percepire collettivo<br />

<strong>del</strong>la quotidianità di una volta, con le sue più ordinarie pratiche agroalimentari ed artigianali. Le caciare erano in effetti i<br />

più grandi e rumorosi laboratori caseari, e talvolta anche alcuni luoghi deputati allo smercio popolare e quindi al mercanteggiare<br />

e contrattare ad alta voce ed animatamente i prezzi di formaggi e caciotte vari. Del resto se si viaggia a ritroso nel<br />

tempo tra le documentazioni storiche ma anche nell’immaginario letterario ed iconografico i “casari” non son sempre tipi<br />

quieti ed accomodanti: il più antico maestro nella lavorazione <strong>del</strong> latte che il mito ci abbia consegnato, tal gigante Polifemo<br />

dall’occhio solo, confezionava ricotte e divorava uomini. Venendo a più recenti citazioni ne “La ciociara” di Vittorio De Sica<br />

(1961) un pastore vende in nero le sue caciotte ad una Loren sbigottita, che udito il prezzo esclama “è oro?”; l’uomo replica<br />

serafico “meglio <strong>del</strong>l’oro, che non mangi”, secco riferimento alla fame nera ed alla somma penuria di cibo durante la guerra.<br />

Ad illustrare passo passo i segreti <strong>del</strong> formaggio sarà l’agronomo Ettore Franca.<br />

SOCI ALTAMARCA MONTEMAGGIORE AL METAURO<br />

Agriturismo “Villa Tombolina”, Loc. San Liberio Montemaggiore al Metauro tel. 0721.891918 Cell.320 6584997<br />

WWW.ALTAMARCATURISMO.IT

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!