Programma Eventi - Festa del Nino
Programma Eventi - Festa del Nino
Programma Eventi - Festa del Nino
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
SERRA SANT’ABBONDIO (PU) DOMENICA 25 FEBBRAIO ore 17<br />
L’ARRINGA SULL’ARINGA<br />
SALA DEL CONSIGLIO COMUNALE<br />
Conclusi gli spensierati stravizi <strong>del</strong> Carnevale il calendario marca la presenza purificatrice <strong>del</strong>la quaresima, con il bando<br />
di tutte le <strong>del</strong>izie <strong>del</strong> “grasso” e <strong>del</strong>la carne, ed in particolare <strong>del</strong> pingue e saporoso <strong>Nino</strong>, patrono <strong>del</strong>la festa e di tutte le<br />
gioie <strong>del</strong>la mensa, assieme a tutti i suoi ghiotti frutti e compagni di gola. Il “magro” impera nei quaranta giorni prepasquali,<br />
ma la debolezza <strong>del</strong> corpo aguzza l’ingegno culinario, e quindi non vuol dire che anche un periodo di astinenza non possa<br />
avere i suoi piaceri, <strong>del</strong> resto l’imposizione <strong>del</strong> pesce e <strong>del</strong>le sue ricette caratteristiche può essere per molti decisamene<br />
appetita: non a caso nel Medioevo molti padri <strong>del</strong>la chiesa notarono come la perizia cucinaria dei monasteri sul presunto<br />
“magro” di uova e pesci potesse equivalere per golosità ad un qualunque consumo di carne. E’ il caso <strong>del</strong>l’aringa, pesce<br />
apprezzabilissimo che nelle case di campagna già dal mercoledì <strong>del</strong>le ceneri veniva appeso ad una trave di cucina per<br />
insaporire verdure, polenta, fette di pane. Ghiotta consolazione quaresimale da gustare in graticola, marinata, con le sue<br />
squisite uova, l’aringa è stata già lo scorso anno nobile spunto di dissertazione per la tappa <strong>del</strong>la <strong>Festa</strong> <strong>del</strong> <strong>Nino</strong> a Serra<br />
Sant’Abbondio. Quest’anno “L’arringa sull’aringa” proporrà un immaginario processo o singolare tenzone tra questo pesce<br />
<strong>del</strong>le mense contadine quaresimali e quello più accattivante e fresco pescato sulla costa. Il verdetto ai buongustai appassionati<br />
che seguiranno con la consueta dedizione questa inedita disfida.<br />
14<br />
Soci Altamarca Serra Sant’Abbondio<br />
SOCI ALTAMARCA SERRA SANT’ABBONDIO<br />
25<br />
DOMENICA<br />
SERRA SANT’ABBONDIO<br />
Attestata fin dal 1078 sorse come castello <strong>del</strong> monastero di Sant’Abbondio, dipendente da quello di San Severo in Classe<br />
a Ravenna. Il borgo, costruito con una pianta ad assi (il cardo e il decumano <strong>del</strong>le antiche città romane), mantiene ancora<br />
l’architettura medievale <strong>del</strong>l’antico castello, con due <strong>del</strong>le quattro originarie porte d’accesso: la Porta Santa (con orologio e<br />
meridiana) e la Porta Macione. Alcune case antiche conservano ancora le caratteristiche porte <strong>del</strong> morto: si tratta di usci particolari,<br />
nati in origine per difendere l’abitazione (vi si accedeva solo con una scaletta retrattile), ma poi utilizzati esclusivamente<br />
per far uscire il feretro in occasione dei lutti familiari; ugualmente curiose le solcare, unico esempio nel territorio di passaggi<br />
angusti tra le case, per lo scolo <strong>del</strong>le acque cosiddette ”nere”. Serra Sant’Abbondio ha visto il passaggio verso il vicino Eremo<br />
di Fonte Avellana di San Pier Damiani e Dante Alighieri (“Tra duo liti d’Italia surgon sassi e non molto distanti alla tua Patria<br />
tanto ché tuoni assai suonan più bassi e fanno un gibbo che si chiama Catria di sotto al quale è consacrato un Ermo che sol<br />
esser disposto a sola latria”, XXI Canto <strong>del</strong> Paradiso). Sormontato dal massiccio <strong>del</strong> Catria, ed immerso tra boschi di larici,<br />
faggi, querce e avellane, è uno dei monasteri più celebri d’Italia. San Pier Damiani vi fu priore dal 1043 al 1072, e vi avviò lo<br />
scriptorium dove si copiavano i testi classici e miniavano i codici. Il santo, fustigatore dei peccati di gola, fu celebre per la sua<br />
rigida osservanza alla dieta monastica.<br />
Ristorante “Le Cafanne”, Via Fonte Avellana, 11 Serra Sant’Abbondio – tel. 0721.730706<br />
WWW.ALTAMARCATURISMO.IT