08 folgorazione - Genetica e Immunologia Pediatrica
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Tra i danni indiretti, il SNC viene interessato da fenomeni anossico-ischemici secondari all’arresto<br />
cardiorespiaratorio o ancora da traumi cranici. I nervi periferici sono compromessi in genere a causa<br />
delle ustioni a tutto spessore, della formazione delle escare, dell’edema e della distruzione del letto<br />
vascolare.<br />
SISTEMA RESPIRATORIO<br />
I danni più comuni sono dovuti all’arresto respiratorio secondario all’interessamenti del bulbo e al<br />
danno da calore nel caso di ustioni.<br />
GLI EFFETTI DANNOSI SONO DIVERSI A SECONDA DELL’INTENSITÀ DELLA<br />
CORRENTE<br />
sensazione di corrente: per le scosse elettriche più lievi (0,9-1,2 mA) compare un formicolio<br />
alle mani;<br />
contratture muscolari: inizialmente nonostante i crampi dolorosi il soggetto è ancora in<br />
grado di controllare i movimenti e di abbandonare la presa del conduttore, oltre i 15 mA<br />
questo non è più possibile, ma non comporta ingenti danni all'organismo. Tra i 25 e gli 80<br />
mA può comparire una tetanizzazione prolungata dei muscoli respiratori con asfissia acuta;<br />
fibrillazione ventricolare, determinata da correnti di 80 mA-3 A che attraversano il cuore<br />
durante la fase vulnerabile del ciclo;<br />
siderazione nervosa: correnti di 3-8 A possono determinare la paralisi dei centri bulbari, con<br />
arresto cardio-respiratorio immediato;<br />
shock primario: gli elettrotraumi ad elevate tensioni, dopo una vasocostrizione massiccia,<br />
determinano una imponente vasodilatazione periferica con collasso cardio-circolatorio;<br />
Shock secondario: il tetano elettrico protratto determina lesioni muscolari diffuse con<br />
liberazione di chinine e di eccessive quantità di mioglobina, con blocco renale e shock<br />
secondario.<br />
ALTRE COMPLICANZE<br />
Si possono presentare inoltre:<br />
-Cataratta e diminuzione del visus<br />
-Disturbi autonomici +/- transitori<br />
-Nel 50% delle vittime perforazione della membrana timpanica e perdita dell’ udito (ipoacusia<br />
neurosensoriale)