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08 folgorazione - Genetica e Immunologia Pediatrica

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Le prime valutazioni da fare sono:<br />

- Valutazione del danno a carico di organi interni (traumi toracici/addominali)<br />

- Valutazione clinica a strumentale della funzionalità di organi quali pancreas, fegato reni<br />

rispetto al danno traumatico che ischemico<br />

- Valutazione della rabdomiolisi e della mioglobinuria<br />

- Valutazione oftalmologica e otoscopia<br />

- Supporto nutrizionale<br />

- Eventuale fasciotomia degli AA II e SS nel caso di sindrome compartimentale<br />

LABORATORIO<br />

In tutti i pazienti con evidenza di ustioni più o meno estese devono essere eseguiti esami<br />

ematochimici quali: emocromo elettroliti sierici, mioglobina, indici di funzionalità renale ed es.<br />

urine. Nei pazienti in cui si sospetta un trauma addominale si potranno richiedere enzimi pancreatici<br />

e profilo coagulativo. Nei pazienti che hanno necessitato di supporto ventilatorio o di terapia<br />

alcalinizzante può essere utile un emogas da sangue arterioso.<br />

Diventa fondamentale il riscontro della mioglobinuria (presente se le urine appaiono<br />

iperpigmentate, con con stick positivo per la presenza di sangue e non sono visibili eritrociti<br />

all’osservazione microscopica delle urine).<br />

Devono essere valutati i livelli di CK sierici e dei suoi isoenzimi. In genere è corretto associare al<br />

picco di CK o di CK-MB un insulto muscolare e sembra essere direttamente proporzionale al<br />

rischio di amputazioni. Questi enzimi (né le troponine) non devono erroneamente essere associati a<br />

danno cardiaco.<br />

TERAPIE SPECIFICHE<br />

Rabdomiolisi<br />

Nei pazienti con mioglobinuria si deve procedere all’alcalinizzazione delle urine, per aumentarne la<br />

solubilità e di conseguenza la velocità di clearance. L’escrezione di urina deve mantenersi ad una<br />

velocità di 1-1.5 ml/kg/h e il pH ematico a 7.45 usando bicarbonato di sodio. Per spingere la diuresi<br />

si possono utilizzare furosemide o mannitolo, quest’ultimo ad un dosaggio iniziale di 25 g, poi a<br />

12.5 gr/kg/h.<br />

Ustioni<br />

Importante è l’antibiotico terapia supportata dall’uso di potenti antibatterici topici. Si può<br />

somministrare tossoide tetanico e Ig iperimmuni nel caso in cui la storia clinica deponga per il<br />

rischio di infezione. La miosite necrotizzante da Clostridium è la complicanza più comune; non è<br />

pienamente accettata la pratica comune di somministrare alte dosi di penicillina a scopo profilattico.<br />

Se le ustioni si localizzano agli AA II e SS, l’approccio deve essere immediatamente chirurgico<br />

(fasciotomia nel caso di sindrome campartimentale, escariotomia, amputazione); a seguire<br />

l’articolazione deve essere posta in scarico per evitare la formazione di edemi con un angolo di<br />

estensione del polso di 35-45°, di flessione di 80-90° delle articolazioni metacarpofalangee, e<br />

iperestensione delle articolazione interfalangee distali e prossimali.

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