Ingegneri e Costruttori 2012-08-09.pdf - Associazione Industriali ...
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Cultura/20<br />
Una veduta prospettica del monumento a Dante<br />
prevede delle specie di gironi ovvero di anelli esterni,<br />
che a mano a mano si restringono attorno al mausoleo<br />
vero e proprio, lasciando quindi spazio a delle<br />
terrazze: la struttura assume così forma «piramidale».<br />
I due cerchi a piano terra dell’edificio, interrotti dai<br />
bracci di ingresso, formano una sorta di trincea coperta<br />
da cristalli, «affinché s’illumini l’interno inferiore»,<br />
con le pareti destinate a «ricevere esteriormente<br />
lapidi» per rammentare «i fatti principali della<br />
storia d’Italia».<br />
Un terzo cerchio è formato «dal corpo principale del<br />
Panteon ... diviso nella sua altezza da tre ordini di<br />
logge; la inferiore più pesante a grandi fori binati,<br />
la media e la superiore a colonne e ad archi, spartiti<br />
da robusti pilastri…»<br />
L’«attico di coronamento», rientrato rispetto alle sottostanti<br />
logge, è «tutto forato da finestre circolari» e<br />
si conclude con «la volta rivestita di metallo, e modellata<br />
visibilmente a foggia di emisfero geografico; e<br />
ciò a dinotare che Dante fu padre di civiltà non solo<br />
alla patria sua; ma al mondo intero».<br />
Come già ricordato, «dal centro in fine di questa<br />
cupola [avrebbe dovuto sorgere] un piedistallo a base<br />
circolare sul quale [si sarebbe dovuto collocare] in<br />
proporzioni gigantesche il simulacro dell’Alighieri».<br />
Più sotto andavano sistemati «dodici simulacri di uomini<br />
grandi, vissuti ne’ secoli antecedenti al trecento;<br />
e ciò a dinotare, che alla sapienza di quelli s’inspirò<br />
e perfezionossi l’ingegno dell’Alighieri».<br />
Tutto il complesso doveva essere punteggiato da un<br />
numero infinito di statue rappresentanti «gli insigni<br />
Italiani da Dante fino a noi»: le effigi di nuovi personaggi<br />
avrebbero invece trovato posto nei tre cerchi<br />
che circondano il monumento, concepito quindi in<br />
modo da poter essere ampliato all’infinito.<br />
Caregaro immagina anche di organizzare gli spazi<br />
interni. Che avrebbero dovuto dividersi in due piani,<br />
collegati «mediante vasta scala aperta a giorno, sorgente<br />
dal centro su pianta circolare».<br />
Il primo piano, che si sarebbe elevato fino a quello<br />
della terrazza, viene «destinato a raccogliere e conservare<br />
un museo di codici danteschi antichi, e di<br />
tutte le opere che si riferiscono a Dante o alla Divina<br />
Commedia, nonché ogni altra cosa, che riguardi in<br />
qualche modo la storia della nazione», riservando<br />
altresì «alcuni spazi … a stanze di studio, o altro<br />
intendimento relativo sempre allo scopo del monumento».<br />
All’interno del secondo piano si sarebbero dovuti<br />
disporre «tre giri di logge rampanti», sulle pareti<br />
delle quali rappresentare «col mezzo della pittura<br />
monumentale, musaico e buon fresco … tutte le<br />
scene» dell’Inferno, del Purgatorio e del Paradiso,<br />
mentre nelle pareti esterne sarebbe stato raffigurato<br />
«a bassorilievo, ad incisione o ad altro il contenuto<br />
del sacro Poema», di modo che tutte le arti avrebbero<br />
reso omaggio alla creazione del grande fiorentino.<br />
Il progetto di Caregaro Negrin, qui sommariamente<br />
delineato, testimonia l’eclettismo tipico dell’epoca,<br />
che mette insieme modelli lombardeschi e veneziani<br />
del XV secolo e gusto romantico, retorico, e un po’<br />
decadente, non disgiunto dall’amor di patria, che<br />
accompagnò il nostro architetto per tutta la vita.