Reale Mutua e Fondazione Sodalitas - Notizie Gruppo Reale ...

notizie
Marco Camandona
durante la spedizione
sull’Everest
Spedizione abbonamento postale 70% - Filiale di Torino
N° 4 - novembre 2010 - anno V
In questo numero:
Accordo Reale Mutua e Politecnico
Il catalogo interattivo su Puntonet
Il nuovo sito di Blue Assistance
Reale Mutua e Fondazione Sodalitas

Anno V, n. 4 – novembre 2010
Gruppo Reale Mutua
Via Corte d’Appello, 11
10122 Torino TO
Tel. 011 43 12 552
Periodico di informazioni e notizie
per il personale, gli agenti e i
collaboratori del Gruppo Reale Mutua.
Registrazione Tribunale di Torino
n. 5058 dell’11 settembre 1997
Pubblicazione non in vendita
è autorizzata la riproduzione
dei testi citando la fonte.
è vietata la riproduzione, anche
parziale, delle illustrazioni senza
il consenso dell’editore.
In copertina:
Marco Camandona durante la spedizione
sull’Everest
Direttore responsabile:
Leo Giovannelli
leo.giovannelli@libero.it
Responsabile editoriale:
Luigi Bellotto
luigi.bellotto@realemutua.it
Coordinatore editoriale:
Sergio Albesano
sergio.albesano@realemutua.it
Redazione:
Milena Basso, Ilaria Bournique,
Davide Chiarlo, Arnaldo De Marco,
Emanuela de Zanna, Francesco Lo Turco,
Marco Mazzucco, Tiziano Nobile,
Marella Pentimalli, Simona Senati,
García Pilar Suárez-Inclán
Fotografie di:
Sergio Albesano, Leo Giovannelli,
Francesco Lo Turco, Davide Nadalin,
Tiziano Nobile, ATL di Biella
Realizzazione grafica:
Sunday s.r.l, Torino
www.sundaygroup.it
Stampa:
Stamperia Artistica Nazionale
Trofarello
Sommario
in questo numero
1 Accordo Reale Mutua e Politecnico: la ricerca
al servizio del socio/assicurato
2 Su Puntonet, il catalogo diventa interattivo
5 Reale Mutua e Fondazione Sodalitas
6 Oldrati, l’imprenditore dal passo sicuro
11 Amice corporate social responsibility
workshop a Torino
12 La mia Parigi - Roubaix
14 Parliamo di abitazioni
17 Reale, i test match 2010 di rugby
18 L’arte in soccorso dell’arte…
20 Premio Ragusani nel mondo
22 Marco Camandona e Italiana sul tetto del mondo
27 Ego Assicurazioni: tre agenti, due agenzie
e un’unica realtà vincente
32 Premio Ferrari tour Italiana
33 L’assicurazione postuma decennale indennitaria
per gli immobili
37 Laboratorio giovani & Officina giovani
Un connubio vincente
40 I campionati mondiali 2010 di canoa polo all’Idroscalo
42 L’Est Film Festival alla sua 4° edizione
44 L’italiana cup vola a San Diego
47 Check up Blue!
48 Blue Assistance presenta il nuovo sito… e non solo!
50 Bologna San Felice inaugura la nuova sede
51 Reale Mutua e Miki Biasion
52 L’agenzia di Potenza rinnova i locali e prosegue
nel “Progetto crescita Reale - agenzia in evoluzione”
53 Golf a Pinerolo
54 Commissione di Garanzia
56 Biella, colpita dalla crisi ma indomita

Accordo Reale Mutua e
Politecnico: la ricerca
al servizio del socio/assicurato
Un’alleanza tra i mondi dell’impresa e della
ricerca: questa volta non è un auspicio ma
una realtà. Lo scorso 10 settembre è stato
presentato in conferenza stampa, nel torinese
palazzo Costa Carrù, l’accordo siglato tra
Reale Mutua e il Politecnico di Torino.
Si tratta di una convenzione destinata a fare
scuola, definendo un protocollo d’intesa con
cui la nostra capogruppo sostiene la ricerca
del Politecnico e contemporaneamente
riceve una consulenza d’eccellenza.
Le ricadute sono notevoli: diminuire l’impatto
della compagnia sull’ambiente circostante
e studiare nuove iniziative e prodotti per
migliorare il servizio nei confronti dei soci/
assicurati.
La prima fase, infatti, definisce un progetto che
condurrà Reale Mutua a ottenere, prima compagnia
di assicurazioni in Italia, la certificazione ambientale
ISO14001; se per un’impresa manifatturiera la dicitura
e le implicazioni sono chiare, per una società come la
nostra serve qualche parola in più. Non soltanto Reale
Mutua certificherà il proprio impegno per limitare al
massimo l’impatto sull’ambiente; questo impegno
assumerà anche una valenza di indirizzo, ad esempio
collaborando per studiare nuovi prodotti che tutelino
un uso consapevole delle risorse. In più, si potrà
puntare, con il tempo, a orientarsi verso fornitori che
garantiscano gli stessi standard, innescando un circolo
virtuoso dagli effetti a cascata, nella convinzione che
Luigi Lana e Francesco Profumo firmano l’accordo
anche i nostri concorrenti possano imitare questa
strategia. Seguirà un’ulteriore fase, che impegnerà
il Politecnico nella consulenza finalizzata a migliorare i
flussi di comunicazione con le agenzie e di conseguenza
il servizio ai soci/assicurati.
Una partnership all’avanguardia, dunque, per dare
concretezza al legame tra il sapere e il lavoro,
collaborando con le migliori intelligenze della ricerca.
Anche questa volta è Reale Mutua ad anticipare una
tendenza che certamente verrà seguita dagli altri e
che ha già incuriosito i maggiori organi di stampa e
televisione, nazionali e territoriali.
1

COMMERCIALE
Su Puntonet, il catalogo
diventa interattivo
A cura dello staff CRM e marketing di prodotto
Il business di Reale Mutua, come quello di qualunque
impresa, ruota intorno ai propri prodotti. Una gamma di
offerta completa e adatta alle richieste di mercato è infatti
uno dei presupposti di base per la competitività.
Per questo è stato creato un portale interamente dedicato
a uno dei beni più importanti di Reale Mutua: i prodotti.
Il catalogo prodotti è il sistema di raccolta e di ricerca che
ruota attorno a ogni singolo prodotto. Infatti all’interno
del catalogo è possibile cercare un singolo prodotto con
diversi criteri di ricerca; inoltre si possono consultare le
condizioni contrattuali, le circolari, ma anche trovare gli
2
strumenti di supporto alla vendita, disponibili per ogni
prodotto.
Che cosa si trova sul catalogo?
Tutto quello che riguarda i prodotti auto, rami elementari
e vita: documentazione contrattuale e commerciale,
informazioni sulla formazione, circolari e comunicati
correlati, catalogazione per area di esigenza e target di
riferimento. Per i settori auto e rami elementari sono
presenti sia i prodotti in commercializzazione sia quelli
non più vendibili ma ancora nel portafoglio delle agenzie.
Per il settore vita, per ora, sono presenti tutti i prodotti

a catalogo, ma a breve anche quelli vita non a catalogo
confluiranno in questo applicativo (per ora continuano a
essere consultabili in Settori > Vita previdenza > archivio
prodotti).
A che cosa serve?
Il catalogo prodotti è per prima cosa uno strumento
di ricerca. Infatti, attraverso vari criteri di selezione è
possibile interrogare il sistema per trovare un prodotto e
i documenti a esso correlati. In secondo luogo il catalogo
è uno strumento di archiviazione: contiene anche i
prodotti non più in commercializzazione ma ancora
presenti nel portafoglio di Reale Mutua. Infine, come dice
il suo stesso nome, è uno strumento di catalogazione:
consente di raggruppare svariate tipologie di documenti
e informazioni che diversamente sarebbero conservate
separatamente.
Come sì usa?
Utilizzare il catalogo prodotti è molto semplice. Una
volta entrati in catalogo prodotti è possibile scegliere
COMMERCIALE
tra vari campi per effettuare la propria ricerca: il nome
del prodotto, il codice pass o di tariffa, una parola chiave,
l’area di esigenza a cui appartiene e il target e altri
ancora. Alcuni campi prevedono un menù a tendina per
selezionare le proprie preferenze, mentre altri lasciano
la possibilità di scrivere testo libero. Dopo aver scelto il
criterio di ricerca, è sufficiente cliccare sul tasto Cerca per
avviare la propria richiesta. In pochi secondi, il sistema
restituirà una schermata con i risultati: un elenco dei
prodotti che rispondono ai parametri inseriti.
A questo punto, se si desidera avere maggiori informazioni,
basta cliccare sul pulsante a forma di freccia situato vicino
al nome di ogni prodotto per accedere a una viedeata
contenete la Scheda di dettaglio.
In essa sono presenti informazioni descrittive del prodotto
(area di esigenza di appartenenza, target a cui si rivolge,
tariffa), link a tutti i documenti disponibili (circolari,
comunicati, fascicolo informativo, schede tecniche,
materiali di marketing), indicazioni sulla formazione e
3

COMMERCIALE
sui contatti utili per avere approfondimenti. Inoltre, la
scheda di dettaglio può essere stampata direttamente
dall’applicativo e tutti i documenti possono essere salvati
sul proprio computer.
Quando si usa?
Quando si sta cercando un’informazione precisa di un
prodotto specifico. Quando si vuole trovare un documento
di prodotto oppure per verificare l’esistenza di strumenti
di supporto alla vendita. O ancora, quando si vuole avere
una panoramica sull’offerta di Reale Mutua: ad esempio,
per trovare tutti i prodotti che rispondono a una particolare
esigenza o sono realizzati per un target specifico. Infine,
per avere con rapidità un elenco di prodotti per settore di
business.
A chi è rivolto?
A tutti coloro che ogni giorno si dedicano alla
vendita, ma anche a chi costruisce i prodotti stessi.
Il catalogo è infatti pensato per le agenzie Reale
Mutua, al fine di agevolare la conoscenza dei prodotti
e la reperibilità di tutte le informazioni e gli strumenti
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Un esempio di alcuni dei diversi materiali contenuti
nella scheda prodotto di globale fabbricati
presenti su di essi in azienda. Ma è anche un applicativo
utile ai dipendenti della compagnia: per chi opera nei
settori di business può essere di grande aiuto avere a
disposizione un contenitore unico.
Perchè è nato?
Per rispondere a una esigenza manifestata direttamente
dalle agenzie. Una prima risposta al problema “non
c’è un luogo dedicato ai prodotti” era stata data da
Forza 10 attraverso il portale CGA e comunicati. Con il
catalogo si vuole dare una risposta definitiva a questo
problema, seguendo proprio la logica di Forza 10: trovare
soluzioni definitive a situazione in precedenza risolte
in emergenza.
Dove si trova?
È uno degli applicativi presenti su Puntonet: si può
raggiungere dal link diretto di Primo piano oppure
cliccando su Strumenti commerciali > Catalogo prodotti.
In sintesi, se cercate un prodotto o qualunque cosa a esso
correlato, la risposta è catalogo.

Reale Mutua e
Fondazione Sodalitas
di Barbara Moretto
FONDAZIONE SODALITAS
Un network di imprese e manager uniti per la coesione
sociale e la sostenibilità: Reale Mutua diventa partner
della Fondazione Sodalitas
La società attuale è caratterizzata dai molteplici effetti
e problematiche causati dalla globalizzazione, quali una
crescente complessità negli scambi commerciali e nelle
interazioni tra mercati, paesi e culture diverse in un
contesto internazionale.
Su tali presupposti il mondo economico da tempo si è
interrogato sul modo in cui le imprese debbano operare
per accrescere la redditività e creare le condizioni per
uno sviluppo economico e ambientale duraturo ed
equilibrato, in altre parole, sostenibile.
La sostenibilità è una sfida ambiziosa, che può essere
colta solo se si guarda al futuro, alle esigenze e al
benessere di domani e delle generazioni future.
Una gestione aziendale socialmente responsabile,
in grado di ben armonizzarsi con le aspettative
economiche, ambientali e sociali di tutti i portatori di
interesse (dipendenti, mercato, comunità, ambiente)
consente, infatti, di massimizzare gli utili nel lungo
periodo e di ottenere un vantaggio competitivo.
Reale Mutua da anni assume la sostenibilità come
impegno strategico, orientando la propria attività a favore
dell’ambiente, della tutela sociale delle persone e della
comunità, in coerenza con un sistema di valori e di regole
diffuse (la Carta dei valori e il Codice etico) essenziale
per operare con trasparenza e responsabilità all’interno
dell’azienda e nei confronti di tutti gli interlocutori.
Per la nostra società mutua, autonoma e indipendente,
proseguire nel cammino iniziato nel passato, favorendo
le buone pratiche aziendali nella gestione della salute
e sicurezza sul lavoro e della prevenzione degli eventi
naturali, è un fattore rilevante che può incidere sia sul
nostro fondamentale indicatore di business, il rapporto
sinistri a premi, sia sull’immagine dell’azienda.
Diversi sono i progetti in fase di studio che porteranno
a una dimensione più strutturata della responsabilità
sociale d’impresa. Un supporto alla realizzazione di tali
iniziative sarà garantito dalla Fondazione Sodalitas, la più
autorevole istituzione nazionale attiva nella promozione
e nello sviluppo della responsabilità sociale d’impresa.
Sodalitas nacque come associazione nel 1995 su
iniziativa di Assolombarda: quattordici imprese e un
gruppo di manager per avviare una realtà, ancora oggi
unica in Italia, capace di creare un ponte tra profit
e nonprofit e di testimoniare concretamente valori come
la sostenibilità, la trasparenza e la solidarietà.
Nel 2008 diventò fondazione per realizzare, con l’apporto
di ottantun imprese e ottanta manager volontari,
i propri ambiziosi obiettivi: promuovere la cultura della
responsabilità sociale d’impresa e la sostenibilità
ambientale nelle aziende italiane, aiutare lo sviluppo
manageriale delle organizzazioni nonprofit e formare la
classe dirigente del futuro.
Nel luglio scorso Reale Mutua è entrata a far parte della
rete di imprese che supportano Sodalitas, diventandone
socio fondatore. L’avvicinamento a tale realtà e il
confronto e la condivisione con persone provenienti da
diversi contesti aziendali che considerano la responsabilità
un valore da concretizzare attraverso l’impegno
costante e attivo sui temi del
sociale consentirà alla nostra
compagnia di promuovere
processi di innovazione nel
proprio sistema strategico
e gestionale, al fine di sempre
più e meglio valorizzare
l’operato, in un’ottica di
sviluppo in armonia con
l’ambiente circostante.
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I pROTAgONISTI
Lo stabilimento Oldrati di Adro
Oldrati, l’imprenditore
dal passo sicuro
di Leo Giovannelli
L’agente di Sarnico, ridente paese sulla sponda
meridionale del lago d’Iseo, ha bussato più volte
alla porta della redazione perché ci occupassimo di
un’azienda che da anni è leader mondiale nel settore
della tecnologia industriale e marcia spedita anche
attraverso la travagliata crisi globale.
La preoccupazione di Silverio Polini che, su un
territorio a cavallo tra le province di Bergamo e Brescia
rappresenta la Reale Mutua fin dagli anni Trenta con una
tradizione che fa capo al nonno e poi al padre e quindi a
lui personalmente (dal 1977), deriva dal fatto che entro
quest’anno, per ragioni di età, cederà lo scettro ai figli
Alberto, quarant’anni, e Gianfranco, trentacinque, già
operativi con mandato d’agenzia. Tutto questo ha reso
impellente il nostro interessamento poiché sappiamo
come il patrimonio più solido di una persona sia quello
che si fonda sui rapporti umani, dove vanno a depositarsi
indelebilmente i valori di amicizia, di stima e di fiducia.
Perciò l’amico Polini aveva messo in cima alla scala
dei desideri quello di poter dare, attraverso il nostro
giornale, il doveroso risalto al suo grande assicurato e
amico, che oggi ci onoriamo di visitare quale patrimonio
6
storico dell’agenzia di Sarnico: il Gruppo Oldrati.
La calura della torrida estate 2010 non ci impedisce
di ricevere un’accoglienza tanto signorile quanto
amichevole da parte dell’amministratore delegato
Manuel Oldrati, quarant’anni, presso uno degli
stabilimenti che il gruppo ha disseminato in Italia
e all’estero. Ci troviamo a Villongo, in provincia di
Bergamo, nella più antica struttura produttiva che ha
dato il via al lungo percorso di questa grande azienda.
Vorrà perdonarci, diciamo a Manuel Oldrati, ma
confessiamo che il nome della sua azienda non l’avevamo
mai sentito…
“Capisco l’osservazione”, risponde garbatamente il
nostro interlocutore. “Del resto la fama non è sempre
rapportata al nome o alla risonanza ma alle perfomance
che si ottengono, ovviamente nel settore merceologico
di riferimento. Il nostro è un settore di nicchia
altamente specializzato. E in questo ambito siamo ben
posizionati.”
Quando e come è nata questa azienda?
“Agli inizi degli anni Sessanta e tutto per merito
di mio padre. Era un uomo geniale e determinato.

Lo stabilimento Oldrati Slovensko presso Humenné nell’est della Slovacchia
Di sera studiava e di giorno lavorava in un’azienda di
guarnizioni. Era attratto da tutte le novità e inseguiva
le nuove tecnologie per sviluppare le mille idee che non
cessava mai di elaborare. Quando tra le materie prime di
nostro impiego irruppe prepotentemente la gomma mise
insieme un patrimonio di know how e partì in proprio,
dando inizio a una attività che man mano si allargava non
solo sul piano commerciale ma anche sul fronte della
diversificazione produttiva, creando specializzazioni che
poi sarebbero diventate specifiche unità produttive e
strutture aziendali a se stanti.”
Da quella costola primaria quante derivazioni sono state
finora generate?
“Siamo un gruppo di mille dipendenti, con una decina di
unità produttive in Italia e quattro all’estero.”
L’espansione è stata veloce e costante. Il settore delle
guarnizioni, ad esempio, ha avviato già nel 1980 un
processo di produzione integrato pervenendo a una
complessa gamma di settori merceologici diversificati.
E nel 1991, con l’entrata in società dei tre figli, Diego,
Manuel e Devid, è nato il Gruppo Oldrati, costituito dalle
filiali di Oldrati Italia con stabilimenti a Villongo, Adrara
e Adro (BS) e da Oldrati Slovacchia, con le realtà Oldrati
Slovensko, Old-Filter, Royaltek, Miflex SK; quindi Oldrati
do Brasil, Old-Fin, Smart-tek e le realtà commerciali
in Gran Bretagna, Stati Uniti, oltre alla joint venture di
produzione a Mumbai in India.
Per il lettore non specialista che gradisce tuttavia
conoscervi più da vicino è possibile “banalizzare” questa
vostra dimensione tecnologica? Quali sono cioè i prodotti
che escono dai vostri stabilimenti?
“Sono guarnizioni per applicazioni elettrodomestiche,
automotive, chimiche e petrolchimiche. Inoltre
produciamo filtri per il mondo automotive e per acqua.
I pROTAgONISTI
Le materie prime che impieghiamo sono essenzialmente
la gomma e la plastica.”
Quali sono le divisioni del gruppo Oldrati?
“Stampi, soffiaggio, stampaggio gomma, ingegneria,
estrusione gomma e plastica, ricerca e sviluppo, mescole,
assemblaggio, plastica a termoplastica, filtri.”
Un ciclo produttivo a 360 gradi. Un vero impero industriale.
E qual è il risultato del vostro bilancio consolidato?
“Sicuramente il 2009 si è rivelato un anno cruciale a
causa della situazione economica molto difficile su tutti
i mercati mondiali colpiti dalla recessione globale. Già
verso il 2007 si sono avvertiti i primi disagi economici
dovuti a un aumento spropositato delle materie prime. Poi
da ottobre 2008, a causa della crisi finanziaria mondiale,
abbiamo dovuto assistere alla paralisi delle vendite e
conseguentemente della produzione che ha coinvolto tutti
i settori produttivi, in primis quello dell’automobile. Dopo
un periodo di lievi oscillazioni, notiamo come la tendenza
al rialzo dei costi delle materie prime prosegua anche
nel primo semestre del 2010 a causa della chiusura di
alcuni plant produttivi delle multinazionali leader nel
settore forniture di materie prime chimiche organiche.
A questo proposito è importante ricordare che circa il
40% degli impianti produttivi ha chiuso i battenti. Sono
cifre riferibili alla situazione mondiale e si stima che la
metà di questi impianti non potrà riaprire. Fatta questa
premessa, il Gruppo Oldrati ha chiuso il 2009 con un
fatturato di novanta milioni di euro e con un tournover
in leggera flessione (meno 4,9%) rispetto all’anno
precedente. Ci riteniamo comunque soddisfatti se
teniamo conto della situazione contingente sui mercati”.
Quali previsioni avete elaborato per l’immediato futuro?
“Malgrado l’attuale fase recessiva”, risponde
l’amministratore delegato “la previsione di crescita
7

I pROTAgONISTI
La famiglia Oldrati: il papà Vanni con i figli Diego, Manuel e Devid
del P.I.L. mondiale per il 2010 rappresenta un fattore
rassicurante. Secondo i nostri dati il Gruppo Oldrati
andrà incontro a una leggera ripresa economica che
migliorerà i parametri di raffronto con lo stesso periodo
del 2009, mentre per il secondo semestre è prevedibile
una leggera flessione.”
Come potremo uscire da questa difficile situazione di
incertezza senza che le aziende debbano soffrire ancora
in termini di occupazione e fatturato? La domanda
travalica le vicende del Gruppo Oldrati e intende ottenere,
da un protagonista mondiale, una previsione più generale
sul fronte dell’economia.
Manuel Oldrati risponde senza esitazioni: “Se ne
esce soltanto con investimenti in tecnologia, ricerca
e soprattutto in risorse umane. Per quanto ci riguarda
nel corso del 2010 abbiamo previsto forti investimenti
nel reparto ricerca e sviluppo al fine di dare un servizio
sempre più efficace ed efficiente in risposta alle esigenze
8
di un mercato in continua evoluzione. È previsto anche
l’insediamento di una nuova unità produttiva in Turchia.
Tutto ciò contribuisce a diffondere al nostro interno un
clima di sano ottimismo grazie all’acquisizione di ordini
per nuovi prodotti sia nel settore automotive sia in quello
del servizio elettrodomestico. Questo fa pensare a un
2010 di incremento anche in termini di fatturato.”
Per tornare alle tipicità dell’azienda, colpisce il fatto
che essa esibisca un catalogo vastissimo ma con pochi
prodotti standardizzati. Decine e decine di migliaia sono
i prodotti personalizzati, realizzati cioè su richiesta ed
esigenze del cliente. Il Gruppo Oldrati infatti è in grado di
produrre con la stessa professionalità sia quantità enormi
(cioè milioni di pezzi) sia piccole forniture (cinque-dieci
pezzi). Questo è il frutto della flessibilità di approccio
con cui il team tecnico e commerciale sa affrontare
qualsiasi richiesta. L’azienda è in grado di assecondare
le esigenze addirittura partendo dalla fase creativa,

analizzando le finalità, studiando
le mescole, predisponendo gli
stampi, sperimentando ogni fase
di lavorazione; e tutto a ciclo
integrato, all’interno del gruppo.
Lei ha più volte ribadito l’importanza
degli investimenti in risorse umane.
Come si concilia questa esigenza con
le vostre delocalizzazioni all’estero,
soprattutto nei paesi dell’est?
“Premesso che dovunque si renda
disponibile una risorsa è nostra
priorità quella di non lasciarcela
scappare (e con la crisi attuale sono
numerose le persone preparate
in cerca di occupazione), la nostra
politica aziendale prevede uno
sbocco verso i mercati dell’est
che appaiono più ricettivi rispetto
alla situazione europea pressoché
satura. È questa una delle ragioni
per cui abbiamo scelto la Slovacchia
come territorio di nuovi insediamenti.
Naturalmente abbiamo valutato anche altri fattori quali
il costo del lavoro e l’impegno della popolazione a volersi
migliorare.”
Minuterie
I pROTAgONISTI
Quale giudizio date sulla situazione economica in atto,
soprattutto in Italia?
“L’Italia sta soffrendo forse più di altri paesi. La nostra
preoccupazione deriva dal fatto che da noi stenta ad
affiorare un clima di fiducia, quel clima necessario a dare
la spinta per investire soprattutto in tecnologie e ricerca.
Guai a chi si rintana nel suo guscio, a chi aspetta che
siano gli altri a fare la prima mossa. Occorre crederci
tutti e darsi subito da fare in ogni direzione.”
La vostra produzione raggiunge tutti i paesi del mondo.
Anzi il vostro export extra CEE ha superato ogni primato.
Qual è stata la sfida più strepitosa o più originale che
avete dovuto affrontare?
“Abbiamo realizzato guarnizioni di tenuta per dighe,
dalle dimensioni di venti metri per venti e dal peso di
dodici tonnellate. Queste guarnizioni consentono la
manutenzione delle paratie, un problema che si rivelava
pressoché insolubile. Le prime sono state montate in
Uruguay.”
Approfittiamo della vostra esperienza e degli storici
rapporti di stima e amicizia con Reale Mutua per
proporvi un quesito che interessa da vicino i lettori.
In questo contesto di grandi cambiamenti e turbamenti
socio-economici quale futuro possiamo prevedere per
i nostri figli?
“Sono personalmente preoccupato, soprattutto per
noi italiani che finora li abbiamo allevati un po’ nella
bambagia. I nostri giovani dovranno ridimensionare le
loro esigenze e confrontarsi con popolazioni che hanno
9

I pROTAgONISTI
ancora fame e perciò sgomitano con forza per trovare una
loro collocazione in un sistema di benessere che finora
li ha esclusi. Ritengo grave che noi abbiamo perduto
anche le emozioni; ci sono scivolati addosso senza
turbarci più che tanto le guerre del Golfo, l’11 settembre,
il terrorismo e tutto quello che sta devastando il mondo.
Sono già alcuni anni che gli extracomunitari si stanno
integrando con successo per sopperire ai vuoti creati da
un certo nostro lassismo.”
Naturalmente anche voi siete stati giovani e forse poco
impegnati a costruirvi un rigoroso futuro dal momento
che la Oldrati era già lanciatissima e pronta ad accogliervi.
Tuttavia avrete sicuramente fatto un percorso di
avvicinamento che vi ha consentito di integrarvi in fretta
e bene con le esigenze del vostro impegno industriale…
Manuel Oldrati è un po’ stupito di dover svelare qualcosa
che può apparire banale ma non si sottrae alla nostra
curiosità: “Nostro padre ci ha iscritti prestissimo
all’università della pratica, rendendoci cioè partecipi
delle problematiche e delle situazioni aziendali, ma ci
ha anche lasciato i nostri spazi che abbiamo riempito
soprattutto con lo sport, praticato anche a livello
nazionale, in diverse discipline.”
E che cosa avete imparato dallo sport?
“Abbiamo imparato a condividere, a sudare, a sporcarci
le mani, a lavorare in team, a saper perdere, a non
mollare mai. Tutte cose risultate indispensabili nel
lavoro e nella vita.”
Il Gruppo Oldrati nel mondo
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Telai sospensioni sterzo
Articoli in silicone liquido realizzati per il settore medicale

Amice corporate
social responsibility
workshop a Torino
Due giorni di approfondimento sulla responsabilità sociale
tra Reale Mutua e le mutue europee
A cura del team comunicazione istituzionale
Il 23 e 24 settembre scorsi Reale Mutua ha ospitato
il workshop di AMICE, l’associazione delle mutue e
cooperative europee, dedicato alla responsabilità sociale
d’impresa (in inglese Corporate Social Responsibility,
C.S.R.) con un focus sull’Italia.
L’incontro ha favorito la condivisione delle esperienze e
il confronto tra i partecipanti, esponenti provenienti da
Italia, Svezia, Finlandia, Belgio, Danimarca e Francia, sui
temi legati alla sostenibilità sociale e ambientale; tali
argomenti, che rivestono una particolare rilevanza per
le compagnie mutue, sono da sempre seguiti da Amice
attraverso il gruppo di studio dedicato proprio alla
C.S.R.
Nel corso del workshop, al quale ha partecipato anche
Ruggero Bodo, consigliere della Fondazione Sodalitas di
cui Reale Mutua è socio fondatore, sono state presentate
le attività realizzate negli anni da Reale Mutua in
ambito di C.S.R.; tra le più significative, la redazione
del bilancio sociale, l’istituzione della Commissione di
garanzia dell’assicurato, il Museo storico, la partnership
con il Museo “A come Ambiente”, il recente accordo
con il Politecnico per l’ottenimento della certificazione
ambientale ISO 14001 e le politiche nei confronti dei
dipendenti, quali l’istituzione della scuola di formazione
di Gruppo Academy, gli interventi di natura economica
a sostegno del reddito, la diffusione della cultura
delle pari opportunità e le iniziative per la conciliazione
vita/lavoro.
Nella seconda giornata di lavori il direttore generale
Luigi Lana ha presentato il modello di governance di
Reale Mutua, che rappresenta l’insieme di regole di ogni
livello che disciplinano la gestione dell’azienda, che
norma, tra l’altro, le relazioni tra i vari attori coinvolti
AMICE
e che detta gli obiettivi per cui l’azienda è amministrata,
sottolineando l’impegno, da parte del management della
Società, nel condurre una politica gestionale orientata
alla sostenibilità.
Il gruppo di lavoro ha confrontato le diverse esperienze
e realtà in materia di responsabilità sociale d’impresa,
quali la strategia a medio termine dell’associazione e
l’aggiornamento sugli sviluppi delle iniziative intraprese
dalle compagnie partecipanti al workshop.
Le esperienze e i progetti illustrati da Reale Mutua
hanno suscitato grande interesse e curiosità in tutti i
partecipanti stranieri, nuovamente entusiasti del seppur
breve soggiorno in Italia.
Durante la riunione è stato lasciato ampio spazio
all’approfondimento, al confronto reciproco e al
dibattito, che verranno ripresi nelle future occasioni di
incontro sulle tematiche della responsabilità sociale
dell’associazione, a Bruxelles.
11

C.R.A.L.
La mia Parigi - Roubaix
di Paolo Giardino
“La Gazzetta dello sport” così racconta: “Nell’edizione del
1949, Fausto Coppi era all’esordio nella Roubaix ma non
aveva lasciato il segno nella corsa, vinta da suo fratello
Serse. Il 9 aprile 1950 ci riprova. Alla partenza da Saint-
Denis diluvia. Coppi infiamma la battaglia sulla cote de
Doullens. Solo cinque uomini resistono alla sua ruota, poi
l’avanguardia s’ingrossa. Coppi si presenta in testa ad un
gruppo di ventotto uomini al rifornimento di Arras. Invece
di frenare, accelera. Aziona il 52 x 15 e si mette a battere
un passo micidiale. Solo il piccolo Diot resiste al treno di
Coppi e gli dà qualche cambio. Coppi forza e resta solo in
testa e vola elegante e imprendibile sul pavé. Dietro di lui
il vuoto. Coppi chiude in sicurezza il suo esercizio di stile”.
Il secondo arrivato Maurice Diot rilascia una dichiarazione
che passerà alla storia: «Ho vinto la Roubaix. Coppi era
fuori concorso».
Ho voluto iniziare con la cronistoria della vittoria di Coppi
del 1950 perché l’emozione più grande di questa splendida
avventura l’ho provata dopo l’arrivo. Lo spogliatoio del
velodromo di Roubaix è composto da box in cemento a cui
è stata applicata la targa in memoria dei vincitori e io ho
avuto la fortuna di cambiarmi nel box con la targa di Fausto
Coppi.
Avevo sentito dire che la Parigi - Roubaix è una corsa che
ami o odi ed è vero. I cinquanta chilometri di pavè sono
davvero terribili soprattutto se affrontati con la pioggia. È
una corsa atipica, forse l’unica a cui è rimasto appiccicato
un fascino antico in un’epoca di tecnologia, pianificazione
della preparazione, biomeccanica e i tanti casi di doping del
ciclismo non solo a livello professionistico.
Il giorno della gara s’incomincia presto: sveglia alle 4;
colazione del ciclista a base di carboidrati, con fette
biscottate spalmate di miele e marmellata, ma senza
disdegnare la parte proteica con bresaola e parmigiano.
Il chilometraggio (km. 255) è davvero notevole per cui è
fondamentale un’adeguata alimentazione.
Alle 5,15 siamo sul punto di partenza. Montiamo le
biciclette e ci rechiamo al primo controllo. La particolarità
della gara è la sua formula randonee, ovvero non esiste
la classifica; la partenza può avvenire dalle ore 4 alle 7,
libera (alla francese), e occorre solo timbrare il cartellino
a ogni controllo. Rispetto alle gare a cui ho partecipato, ho
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apprezzato particolarmente questa formula dall’approccio
meno agonistico e meno incline alla competizione pura.
L’atmosfera alla partenza è molto rilassata, decisamente
diversa dalla tensione che normalmente ti assale in griglia
in una gara ciclistica tradizionale.
Ci presentiamo al primo controllo, timbriamo il cartellino
e partiamo. Riusciamo subito a prendere la ruota di un bel
gruppo di ciclisti, circa un centinaio. Per chi non è avvezzo a
questo sport vuol dire che ci mettiamo al fondo del gruppo,
il che significa fare molta meno fatica rispetto a essere da
soli o nella prima parte del plotone. Dopo più di mezz’ora si
pedala di buona lena e la velocità si aggira sui trentacinque/
quaranta chilometri all’ora; la temperatura non è fredda e il
cielo velato. Sono molto soddisfatto dell’andatura. Ma ecco
la prima sorpresa. Un furgone ci ferma strombazzando e
ci urla: “Avete sbagliato strada; dovete tornare indietro!”.
Mesti mesti e con qualche esclamazione molto colorita
di un gruppo di ciclisti italiani ritorniamo indietro e ci
accorgiamo di aver aumentato la nostra fatica di almeno
venti chilometri. C’est la Roubaix.
Riprendiamo la retta via e al primo controllo mancano
almeno ottanta chilometri di stradine tutte asfaltate ma con
pochissimi tratti di pianura. È tutto un “mangia e bevi”; per i
non ciclisti significa leggera salita seguita dalla discesa che
chilometro dopo chilometro si fa sentire nelle gambe e che
comporterà a fine gara un dislivello totale pari a duemila
metri, simile a una gara di medio fondo di montagna.
Finalmente si arriva al primo controllo, la palestra di una
scuola nel centro di Bohain. Come detto in precedenza,
l’atmosfera è rilassata, senza fretta. Si lascia la bicicletta
sulle transenne e si procede al timbro del cartellino; la
disponibilità di cibo è discreta: integratori di un colore verde
e rosso intenso, plumcake, biscotti e, molto apprezzato, un
caffè caldo. Si lascia il primo ristoro e si procede seguendo
le indicazioni gialle sul selciato, che a dir il vero non sono
sempre molto visibili.
Verso le 11, dopo novanta chilometri, affrontiamo un
temporale violento ed ecco anche comparire il pavè de
Troisvilles (duemiladuecento metri). L’impatto con il fondo
stradale è violentissimo, ci toglie il fiato e l’impossibilità
di sfruttare le parti a lato del selciato che sono invase
d’acqua ci obbliga ad affrontarlo al centro, facendo molta

attenzione a non cadere, vista la
scivolosità delle pietre. Inoltre non è
in piano. Cominciamo a manovrare
il cambio in modo da testare tutte le
combinazioni possibili per trovare
il rapporto giusto. Ora tocca al
manubrio: ogni impugnatura possibile
viene sperimentata per capire
dove soffriamo meno, ma subito ci
rendiamo conto che sarà comunque
durissima. I settori di pavè saranno
in totale ventotto per complessivi
cinquanta chilometri. Raggiungiamo
il secondo settore: pavè de Viesly
(milleottocento metri), sempre sotto
la pioggia. Questo settore ci esalta:
tenere la bicicletta in equilibrio sul
viscido trasmette fortissime scariche
di adrenalina. Ne usciamo sorridenti,
entusiasti e convinti che in qualche modo ce la faremo.
Nei pressi del secondo controllo siamo costretti a riparare
sotto la pensilina di una fermata del bus, in quanto la pioggia
a catinelle non ci permette di vedere oltre il nostro naso,
ma, appena l’intensità della pioggia rallenta, proseguiamo.
I settori si susseguono alternati a tratti in mezzo a villaggi
della pianura francese e per fortuna nei pressi della mitica
foresta di Aremberg, uno dei punti fondamentali nella gara
dei professionisti dove chi resta indietro può dire addio
alla vittoria, il tempo finalmente ci grazia: ecco apparire un
pallido sole. Visti i venti chilometri aggiuntivi e la pioggia,
affrontiamo il settore ai bordi del sentierino, tranne
nel tratto dove vediamo essere posizionato il fotografo
ufficiale.
I settori di pavè continuano e le gambe cominciano a
cedere, ma la mente è presente. Siamo ancora motivati.
Negli ultimi chilometri l’andatura si fa più lenta, ma ci
facciamo coraggio a vicenda e, mano a mano che la
distanza diminuisce, i tratti di pavè diventano sempre più
radi. Siamo sul Carrefour de l’Arbre a duecentocinquanta
chilometri, compresi i venti aggiunti. È il tratto più famoso,
quello che di solito determina il vincitore dei professionisti.
Le persone a lato ci spingono, ci applaudono e la grinta viene
C.R.A.L.
fuori per terminare la nostra fatica in modo onorevole.
Si cominciano a vedere i cartelli stradali per Roubaix: è
fatta! Gli ultimi dieci chilometri volano. Siamo veramente
al limite della commozione e non sappiamo se riusciremo
a entrare nel velodromo con gli occhi asciutti. Ultimo
rettilineo, ultimi trecento metri di pavè, svolta a destra,
entriamo in velocità nel velodromo. La gente ci applaude.
Ci concediamo il giro d’onore e finalmente ci abbracciamo.
ROUBAIX: siamo arrivati!
Ultimo timbro e ritiro dei gadget, una sana birra gelata,
ed entriamo nello spogliatoio. L’emozione ci coglie. Ci
togliamo gli indumenti bagnati e ricoperti di terra grassa
della campagna francese. Troviamo una doccia libera e non
ci resta altro che lasciarci accarezzare dall’acqua calda
come hanno fatto prima di noi tutti i partecipanti a questa
fantastica cicloturistica, ma anche Coppi, Moser, Tafi, Bonen,
Merckx e tanti altri professionisti. Un pensiero particolare
vola al prematuramente scomparso C.T. Ballerini, cittadino
onorario di Roubaix e qui vincitore per due volte.
Un ringraziamento particolare al direttore sportivo Serena
che ha permesso, con il suo appoggio logistico, tutto
questo e al C.R.A.L. di Reale Mutua, a cui ci onoriamo
di appartenere.
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UNO SgUARDO AL MERCATO
Parliamo di abitazioni
di Virginia Martinetto, pianificazione e analisi di mercato
La casa è da sempre una sicurezza per le famiglie.
Anche nei periodi di crisi si conferma un rifugio nel
quale riporre i propri risparmi. È un patrimonio che viene
tutelato, attraverso l’adozione di misure preventive e di
protezione, ma non lo è a sufficienza se si pensa alla
tutela assicurativa.
Dall’ultima analisi Istat sulle abitazioni delle famiglie,
realizzata nel 2009, emerge infatti che la maggioranza
dei nuclei vive in una casa di proprietà (68,5%), il 18,9%
in una casa in affitto e il 12,6% in una abitazione in
usufrutto o a titolo gratuito, con valori superiori rispetto
alla media europea.
Sono soprattutto le famiglie residenti in comuni di piccole
dimensioni (fino a 10.000 abitanti), le aree del nord e
del centro e le coppie con figli a evidenziare tassi di
possesso più elevati rispetto ai valori nazionali, mentre
il sud e i single (soprattutto fino a 34 anni) sono al di
sotto.
Le famiglie proprietarie di un’abitazione gravata da un
mutuo rappresentano il 13,4% del totale, con percentuali
che vanno dal 15,9% nel centro nord all’8,2% al sud.
Questa situazione riguarda soprattutto le famiglie giovani
e senza figli (36,6%), le coppie con figli minori (23,2%) e
le persone single con meno di 35 anni (19%).
L’andamento del settore immobiliare
Dal 2009 a oggi si è registrato un incremento delle
domande di abitazioni in Italia, a conferma del fatto
che la ripresa del mercato ha avuto un impatto positivo
sulla fiducia dei consumatori e ha sollecitato la ricerca
di investimenti sicuri da parte delle famiglie, sostenuta
anche dalla riduzione dei prezzi delle abitazioni e dalla
contrazione dei tassi sui mutui. A luglio 2010 i debiti
delle famiglie sono aumentati del 20,8% (Bankitalia)
soprattutto per effetto dell’aumento dei prestiti a lunga
scadenza contratti per l’acquisto dell’abitazione.
È in aumento anche la domanda di immobili a uso
investimento (secondo quanto pubblica Tecnocasa), a
conferma del fatto che il mattone continua a essere una
modalità appetibile per l’impiego dei capitali risparmiati:
da un’indagine Censis emerge infatti che il 22,7% degli
italiani ritiene infatti che questa sia la forma di risparmio
preferibile (in particolare nella fascia d’età tra i 45 e i
54 anni), contro il 21,8% che preferisce la liquidità sul
conto corrente e l’8,5% che si orienta su azioni e quote
di fondi di investimento. Un 40% circa, inoltre, dichiara di
non avere risparmi a disposizione.
Le famiglie e la sicurezza
Una recente indagine svolta da Tecnoborsa su un
campione di circa duemila famiglie residenti nelle città
di Roma, Napoli, Torino, Milano, Genova e Palermo ha
esplorato quale sia la percezione delle famiglie in tema
di sicurezza in relazione a due temi: il rischio di intrusioni
dall’esterno della casa (dal furto semplice alla rapina)
e gli incidenti domestici.
Per quanto riguarda il primo aspetto, la percezione di
sicurezza della zona in cui si risiede è piuttosto alta; infatti
circa l’80% dichiara di essere molto o abbastanza sicuro
(Genova è al primo posto, seguita da Roma e Milano,
mentre Napoli è all’ultimo posto). Una fascia ampia (dal
63 al 70%) dichiara di sentirsi “abbastanza sicura”, con
una percezione più elevata nelle aree residenziali al di
fuori dei grandi centri, mentre maggiore è l’insicurezza
nelle zone di periferia.

Il rapporto con le assicurazioni
Solo il 22,4% delle famiglie dichiara di aver sottoscritto
una polizza per il furto, con una maggiore sensibilità
a Milano, Genova e Torino e nelle fasce di maggiore
disponibilità economica, mentre a Roma emerge
un’attenzione minore e ancor meno a Palermo.
Per quanto riguarda gli incidenti domestici, i principali
rischi sentiti sono le fughe di gas e gli incendi, soprattutto
nelle fasce d’età estreme (giovani e anziani).
Circa il 70% degli intervistati dichiara di aver fatto lavori
per la messa in sicurezza degli impianti domestici, con
famiglie previdenti soprattutto a Milano e con una minore
attenzione a Torino e a Napoli.
Il 25% dichiara di aver sottoscritto una polizza contro gli
infortuni domestici, con maggiore dinamismo da parte di
Milano, Genova e Torino.
La consapevolezza dell’importanza delle coperture
assicurative è comunque elevata e si traduce in una
propensione all’acquisto che può arrivare anche al 20%
in alcuni segmenti con reddito medio-basso e in età
giovane (fino ai 34 anni).
La disponibilità alla spesa assicurativa, espressa in euro
al mese, è ben chiara, con una soglia critica definita in
25 euro/mese, secondo un’indagine svolta da Cardif. In
particolare 15 euro è il prezzo massimo che le famiglie
dichiarano di voler spendere mensilmente per la polizza
contro gli infortuni, mentre 20 euro è il limite mensile
per quasi tutti i prodotti assicurativi, ad eccezione delle
coperture CPI e malattie gravi per le quali la disponibilità
di spesa sale a 25 euro. Dopo i 25 euro la caduta
dell’intenzione all’acquisto si arresta e decresce quasi
linearmente.
UNO SgUARDO AL MERCATO
La conferma del basso tasso di permeabilità delle
polizze per l’abitazione arriva anche dall’indagine
svolta a marzo 2010 dal “Giornale delle Assicurazioni”,
secondo la quale soltanto una famiglia su quattro
(il 27%) ha assicurato l’abitazione con una polizza, con
differenziazioni significative tra i comuni di medie e di
piccole dimensioni (tra i 100 e i 500.000 abitanti e sotto
i 5.000 abitanti) dove il valore arriva ad 1/3. Il nord
emerge come maggiormente sensibile, con accentuazioni
in Lombardia (37%), in Piemonte e in Emilia Romagna,
dove la percentuale supera il 40%, ma soprattutto nel
Triveneto, dove le famiglie assicurate superano il 55%
e raggiungono il 65% nel Friuli Venezia Giulia, che
esprime il dato più elevato a livello nazionale.
Le prospettive
Se da un lato il mercato immobiliare esprime segnali
di ripresa e offre spazio per la crescita anche dell’offerta
assicurativa, al tempo stesso resta ancora un gap elevato
da colmare tra la percezione del rischio e la maturazione
del bisogno. In questo contesto l’individuazione di
soluzioni easy volte a soddisfare le esigenze basiche di
tutela del bene casa e al tempo stesso sufficientemente
contenute in termini di out of pocket richiesto, possono
rappresentare chiavi di successo per dare impulso
al business, anche in segmenti di clientela finora poco
coinvolti.
Per quanto riguarda i canali distributivi, l’ingresso sul
mercato di operatori non tradizionali (sportelli bancari
e postali, internet, ecc.) nel business dei prodotti per
l’abitazione non ha intaccato né le quote né il vissuto
delle scelte delle famiglie, che continuano a preferire,
anche nelle intenzioni, il canale agenziale per l’acquisto
di tali tipologie di prodotti.
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Il mercato danni e vita nelle province italiane
Anticipiamo alcuni dati tratti dalla “Distribuzione provinciale della
raccolta premi Isvap”, pubblicata nel mese di settembre.
Nel prossimo numero seguirà un articolo dedicato.
Il nord ovest rappresenta l’area con la maggiore incidenza nella
raccolta premi danni e vita.
Il comparto danni evidenzia una distribuzione per aree territoriali
costante rispetto al 2008, mentre il comparto vita esprime un
maggiore dinamismo nell’area del centro Italia, che cresce di circa
un punto percentuale, comprimendo parallelamente la quota del
nord ovest.
Il comparto RCA incide per circa il 50% sul totale danni, con
oscillazioni significative in funzione del territorio. I valori sono
infatti pressoché dimezzati al nord ovest rispetto alle aree del sud
Italia.
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UNO SgUARDO AL MERCATO
Flash dall’estero
Francia: rispetto ad altri settori, le assicurazioni
multirischio in Francia hanno registrato una
crescita rilevante nel 2009 (+4,7%), a fronte di un
incremento dei sinistri particolarmente elevato
(+25,7% in valore), per effetto da una parte di un
aumento degli eventi climatici accaduti nel primo
semestre e dall’altra di una crescita dei furti.
A differenza dell’Italia, in Francia e in Spagna
l’assicurazione per la casa è obbligatoria per il
rischio sismico.
In Gran Bretagna e in Germania gran parte delle
polizze incendio coprono anche il terremoto,
nonostante non sia obbligatorio. Negli U.S.A. tale
copertura è presente dal 1994, l’anno in cui si
verificò il terremoto a Los Angeles.
In Italia l’Isvap ha segnalato una crescita di tali
coperture del 6% nel 2008 sulla raccolta premi.
NEL PROSSIMO NUMERO
La Lombardia rappresenta la prima regione per raccolta in tutti
i comparti di analisi (danni, RCA e vita), seguita dal Lazio, che
perde quota nel vita e dall’Emilia Romagna che mantiene il terzo
posto nei danni e nell’RCA e sale nel vita.
Il Piemonte è al 4° posto nel danni e al 5° nel vita, ma 7° nell’RCA,
settore nel quale è superato dalla Campania che occupa infatti
il 4° posto e mantiene il rank del 2008.
Rank regioni per incidenza premi
Regioni Danni RCA Vita
Lombardia 1 1 1
Lazio 2 2 4
Emilia Romagna 3 3 2
Piemonte 4 7 5
Veneto 5 5 3
Toscana 6 6 6
Campania 7 4 7
Sicilia 8 8 8
Puglia 9 9 9
Liguria 10 10 11
Marche 11 11 12
Friuli V.Giulia 12 15 10
Sardegna 13 13 17
Calabria 14 12 13
Trentino A.A. 15 17 15
Abruzzo 16 14 16
Umbria 17 16 14
Basilicata 18 18 18
Molise 19 19 19
Valle d'Aosta 20 20 20
Il rank è determinato dall’incidenza della raccolta della regione sul totale. Le regioni con
rank da 1 a 5 sono quelle per le quali sono più elevati i valori di incidenza della raccolta
rispetto al totale
Regioni con rank da 1 a 5
Regioni con rank da 6 a 10
Regioni con rank da 11 a 15
Regioni con rank da 16 a 20

Tra Reale Mutua e il rugby italiano corre una passione
ormai storica: dal 2002 a oggi la compagnia torinese ha
seguito da vicino questo sport in tutta la sua evoluzione.
Non più uno sport di nicchia, ma ormai un vero e proprio
fenomeno nazionale, preso a modello anche dai non
appassionati per i valori che rappresenta e incarna.
Il rugby è uno sport esemplare per passione, dinamismo,
energia e disciplina. Il rispetto delle regole e lo spirito di
squadra, in campo e fuori, ne sono elementi fondanti.
La vicinanza e l’affinità di Reale Mutua a tali valori
sono i motivi principali che hanno spinto la compagnia
ad affiancare la Federazione Italiana Rugby (F.I.R.).
La partnership, iniziata con il ruolo di Fornitore ufficiale,
vede oggi (dal 2008) la nostra compagnia come Sponsor
ufficiale della Federazione e riferimento per tutti i
settantamila tesserati F.I.R.
Anche quest’anno quindi Reale Mutua sostiene con
entusiasmo e passione la nazionale italiana di rugby
continuando a esserne il partner assicurativo e
confermando i principi di solidità, attenzione alle tradizioni
COMMERCIALE
Reale, i test match 2010 di rugby
e vicinanza al tessuto sociale italiano che da sempre la
contraddistinguono.
Con l’occasione degli imminenti test match 2010, Reale
Mutua tornerà protagonista per il grande pubblico
televisivo.
Nel mese di novembre la nazionale italiana di rugby
affronterà tre delle più importanti squadre mondiali,
promettendo incontri ricchi di azione e di forti emozioni.
È ancora vivo il ricordo degli ottantamila spettatori a San
Siro per la partita contro la nazionale neozelandese degli
All Blacks e della grande vittoria contro Samoa.
Il primo appuntamento sarà a Verona sabato 13 novembre
allo stadio Marcantonio Bentegodi contro l’Argentina. A
seguire gli azzurri incontreranno sabato 20 novembre
l’Australia allo stadio Artemio Franchi di Firenze e per
finire, sabato 27 novembre, allo stadio Alberto Braglia
di Modena affronteranno le Isole Fiji.
Le grandi sfide verranno trasmesse in diretta esclusiva
sul canale LA7: anche Reale Mutua sarà in campo e quindi
non mancate!
17

COMMERCIALE
L’arte in soccorso dell’arte…
“Fauno”, di Giacomo Manzù
La casa editrice Il Cigno ha recentemente promosso
l’iniziativa “Arte contemporanea per il tempio di Zeus”,
un’importante operazione volta al recupero di fondi per
restaurare uno dei sei Telamoni ritrovati nella valle dei
templi di Agrigento.
Questi giganti reggevano, nei fasti della civiltà ellenica,
l’architrave del tempio. Ora giacciono invece sepolti ed
erosi dal tempo.
Attraverso il progetto si prevede di far rinascere una di
queste statue. Un delicatissimo intervento di recupero
permetterà di erigerla tra i colonnati del tempio, in quella
che era la sua posizione originaria, così da offrire ai
visitatori l’opportunità di ammirarla così com’era, nel suo
antico splendore. L’intervento è anche mirato a migliorarne
la conservazione per consegnarla intatta alle generazioni
future.
Purtroppo, come sempre più spesso accade, le casse
pubbliche non sono in grado di finanziare operazioni di
questo tipo, dovendo fare i conti con bilanci magri e altre
priorità, per cui certi sogni possono realizzarsi solo grazie
all’iniziativa dei privati.
C’è voluto dunque tutto l’entusiasmo dell’editore Lorenzo
Zichichi, coadiuvato dal museo d’arte contemporanea
di Roma e dallo Studio Copernico per giungere a questo
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strabiliante risultato: l’arte contemporanea che scende in
campo per aiutare l’arte classica!
Cinquanta opere messe a disposizione da artisti famosi o
dai loro eredi, calate in perfetta armonia tra i templi della
valle di Agrigento. Cinquanta opere per organizzare una
mostra che vuole essere un ideale abbraccio tra creazioni
lontane fra loro millenni, eppure così vicine, accomunate
dalla passione con cui sono state realizzate dai loro
artisti.
E così, un giovedì di marzo, dopo una faticosa opera
di allestimento durata ben due mesi, si è tenuta
l’inaugurazione di questa incredibile mostra. Hanno
presenziato, tra le varie autorità, Giovanni Puglisi,
presidente della commissione italiana per l’UNESCO,
Pietro Meli, direttore del parco archeologico della valle dei
templi, Gaetano Armao e Gesualdo Campo, rispettivamente
assessore e responsabile del dipartimento dei beni
culturali per la Sicilia. Erano anche presenti l’agenzia Reale
Mutua Roma Circo Massimo, che ha fornito la copertura
assicurativa per tutta la durata dell’evento, le agenzie di
Agrigento e Caltanissetta e una delegazione della direzione
generale di Reale Mutua.
Partendo dal tempio della Concordia, passando per la Porta
Aurea e la sua villa ottocentesca e arrivando fino al tempio

di Eracle, si ammirano, tra gli altri, “Il fauno”, di Giacomo
Manzù, “Light signs” di Patrizia Guerresi, le realizzazioni di
Shimamoto, Emilio Greco, Mimmo Jodice e molti altri.
Alcune aree, normalmente chiuse al pubblico, tra cui la
Villa Aurea e il tempio della Concordia, sono state per
l’occasione rese accessibili e quindi visitabili. Tutte le
sculture e pitture ospitate lungo il percorso, una volta
conclusa la mostra, saranno battute all’asta da Christie’s a
Milano. Con il ricavato dalle vendite all’asta e con il ricavato
dalla vendita dei biglietti di ingresso si confida di riportare
il Telamone al suo antico splendore. Non possiamo che
augurare buona fortuna! E speriamo di dedicare, presto,
un pezzo al Telamone.
L’agente Luca Signorelli dell’agenzia Roma Circo Massimo, uno dei promotori
dell’iniziativa
“Light signs”, opera in bronzo di Patrizia Guerresi
Carin Grudda con la sua opera in bronzo “Blau-miau” “La tazza”, scultura in bronzo di Daniel Spoerri
COMMERCIALE
19

COMMERCIALE
Una vista panoramica di Ragusa
Premio Ragusani nel mondo
È giunta alla sedicesima edizione la manifestazione
promossa dall’omonima associazione, con un sempre
crescente successo di pubblico, sotto il patrocinio della
Regione Sicilia, della Provincia di Ragusa, del Comune,
della Camera di commercio e di numerosi sponsor privati.
La ragusanità in festa è stata celebrata il 4 settembre con
la partecipazione di un’ospite d’eccezione, Amii Stewart,
che si è esibita con alcuni famosi brani del suo repertorio.
Anche quest’anno si sono succeduti sul palco personaggi
impegnati nel mondo della letteratura, dello spettacolo,
della medicina, per ricevere il prestigioso riconoscimento.
Svoltosi per la prima volta nell’estate del 1995, il premio
vuole celebrare i nativi iblei che, abbandonata la propria
terra per varie vicissitudini, si sono particolarmente distinti
e affermati all’estero.
Negli anni, infatti, un alto numero di iblei dal profilo umano
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e professionale prestigioso è stato insignito di questa
particolare onorificenza, richiamando per l’occasione un
folto pubblico e i media locali e regionali.
La cerimonia di consegna dei premi, preceduta dalla
proiezione di una clip video sui curricula dei premiati e da
una breve intervista da parte dei conduttori, si è svolta in
piazza Libertà e ha visto la presenza sul palco dei sindaci
dei comuni di origine dei festeggiati.
Sono inoltre intervenute le principali autorità civili,
politiche e religiose della provincia, nonchè rappresentanti
istituzionali della regione e dello Stato. Quest’anno,
tra gli altri, è stata premiata la comunità iblea residente
in Paraguay.
Negli ultimi anni la presenza di Reale Mutua, attraverso
l’agenzia di Ragusa, è stata costante. L’agenzia ha
infatti da sempre creduto nella valenza culturale della

COMMERCIALE
manifestazione, affiancandosi come partner
privilegiato e proponendosi come primario
sostenitore della stessa. L’agente, Agata Cappello,
ha come tutti gli anni presenziato alla cerimonia di
premiazione salendo sul palco per la consegna dei
riconoscimenti.
Facciamo i nostri migliori auguri all’agenzia di Ragusa
affinché prosegua con successo questo cammino
intrapreso con molta convinzione.
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ITALIANA ASSICURAZIONI
Marco Camandona e Italiana
sul tetto del mondo
Intervista a Marco Camandona, esperto alpinista,
che lo scorso 24 maggio ha raggiunto la vetta dell’Everest
coronando il suo sogno di salire senza ossigeno
sulla montagna più alta del mondo e fissando nella storia
la sua impresa con un nuovo record. Italiana Assicurazioni
ha seguito da vicino il suo cliente in qualità di sponsor.
di Sara Caruso
Marco Camandona, guida alpina valdostana e maestro
di sci, trentanove anni e una grande passione: la
montagna.
Lo incontriamo in Valgrisenche, tra i monti che hanno fatto
da sfondo e da allenamento alla sua carriera di alpinista;
quei monti di cui si è innamorato sin da bambino e che lo
hanno spinto negli anni a conquistare vette sempre più
ambiziose e difficili.
22
AbCD
La vetta dell’Everest. 24 maggio 2010
Perché, come scrive lui stesso nel suo sito Internet, “il
superamento del proprio limite vuol dire non ritornare
mai più. Tutte queste sono le grandi emozioni di un uomo
che ha trovato nella montagna una ragione di vita”.
Marco ci accoglie nella sua baita, con sua moglie Barbara,
pronto a raccontare la sua ultima esperienza sull’Everest,
ma anche la storia del suo amore per la montagna e delle
sue spedizioni.

L’intervista inizia con un rapido ricordo dei suoi primi
passi da alpinista.
“Sono diventato maestro di sci a diciannove anni e guida
alpina a venticinque. Un anno dopo sono partito per
il mio primo ottomila, il Manaslu, con una spedizione
valdostana. Non sono arrivato in cima per cento metri,
fermandomi a circa ottomila metri. Il Manaslu è alto
8163 m. È stato un vero e proprio amore a prima vista”.
Quante vette oltre gli ottomila hai raggiunto fino a oggi?
“Al mondo ci sono quattordici vette oltre gli ottomila
metri. Io ne ho raggiunte cinque: Everest, K2, Annapurna,
Cho Oyu e Shishapangma. Posso dire che Annapurna
e K2, fra le più difficili, li ho conquistati e per me è un
grande orgoglio. Quest’anno ho aggiunto l’Everest che è
il più alto. Tra le più difficili ne mancano ancora davvero
poche. Il Kangchenjunga, che è la terza montagna più alta
del mondo ed è ancora considerata una delle montagne
più difficili in assoluto, sarà probabilmente uno dei miei
prossimi obiettivi”.
L’argomento si sposta in maniera assolutamente
naturale sulla più recente spedizione di Marco, quella
sponsorizzata da Italiana sull’Everest.
Come scegli le vette?
“Le vette si scelgono un po’ da sole perché il primo passo
è la scelta della squadra che è il fulcro della spedizione.
In base ai progetti comuni delle persone che hanno voglia
di partire si imposta l’obiettivo. L’Everest, ad esempio,
è stato l’obiettivo comune di alpinisti tra i più forti al
mondo: Abele Blanc e Silvio “Gnaro” Mondinelli, uno dei
tre italiani che è riuscito a raggiungere tutti e quattordici
gli ottomila (assicurato di Reale Mutua e intervistato
per “Notizie Gruppo Reale” sul numero di gennaio
ITALIANA ASSICURAZIONI AbCD
2006 n.d.r.). In realtà l’Everest non è mai stato tra i miei
obiettivi principali perché non è una montagna tra le più
difficili a livello tecnico. D’altro canto è la montagna più
alta al mondo ed è innegabile che abbia un certo fascino;
quando Abele e Silvio mi hanno proposto di andare con
loro ho accettato immediatamente”.
23

ITALIANA ASSICURAZIONI
Perché avete scelto di salire dalla parete nord?
“La scelta è stata molto semplice, perché Silvio Mondinelli
aveva già conquistato la vetta salendo dalla parete sud
senza ossigeno e avrebbe voluto essere il terzo uomo al
mondo a essere salito da entrambi i versanti. Abele Blanc
e io eravamo già saliti con l’ossigeno nel 1986; per questo
il versante nord senza l’aiuto dell’ossigeno era anche una
nostra nuova sfida. Abbiamo creduto veramente tanto
a questo progetto. Siamo stati quattro compagni molto
uniti, una squadra ben determinata. Infatti è la prima
volta in assoluto che quattro persone arrivano insieme
in cima all’Everest senza ossigeno. Questo record è un
grande orgoglio della mia carriera alpinistica.
Quanto conta il gruppo e quanto il singolo in una
spedizione?
“Il gruppo conta tantissimo ed è alla base di ogni
spedizione. Nello stesso tempo, essendo quasi sempre
slegati, ognuno deve riuscire a pensare per sé. Se a
livello psicologico avere un compagno di fianco è molto
importante, bisogna essere consci che si è soli e se
qualcuno deve tornare indietro deve essere in grado di
farlo con le proprie gambe e con la propria testa”.
Quali sono le fasi di cui si è composta la spedizione
all’Everest? Quanto è durata e in che condizioni
atmosferiche avete scalato?
“La spedizione è durata ben due mesi. Per arrivare a
Katmandu, la capitale del Nepal, e per spostarsi sul
versante tibetano (la parete nord dell’Everest) sono
necessari dieci giorni. Tra il campo base, dove arriviamo
in jeep, e il campo base effettivo ci sono ventitre chilometri
di morena e quello spostamento lo facciamo con gli yak,
che sono mucche a pelo lungo che trasportano tutto il
nostro materiale sui loro dorsi. Da lì in poi siamo autonomi
perché tutto il materiale che viene portato al campo 1
a settemila metri, al campo 2 a 7.600 m e al campo 3
a 8.300 m viene portato sulle spalle con le nostre sole
forze. Per trasportare tutto questo materiale (tende,
sacchi a pelo, cibo, gas e fornelli) e per acclimatare il
corpo all’altitudine ci vogliono più di venticinque/trenta
giorni. A questo punto bisogna sperare di trovare bel
tempo almeno tre giorni per arrivare sulla vetta. Per
quanto riguarda il meteo, l’unico problema del Tibet è che
c’è molto vento. Ci si trova in condizioni di sole splendido,
cielo limpido ma con un vento a ottanta/novanta
chilometri orari. Le temperature sulla vetta sono di -40°.
Senza ossigeno supplementare tentare la vetta in queste
condizioni atmosferiche è impossibile. Abbiamo quindi
dovuto trovare tre o quattro giorni con temperature da
-20° a -25°; quando queste condizioni si sono verificate
siamo riusciti a conquistare la vetta il 24 maggio”.
Non è semplice immaginare la vita a quella altezza e a
quelle temperature. Marco è abituato a tenere conferenze
24
al pubblico sulle sue spedizioni e sa perfettamente quante
domande sorgano spontanee sulla sopravvivenza in alta
quota. Ci racconta quindi come ci si nutre e come si dorme
in condizioni così estreme.
“Al campo base fortunatamente abbiamo un cuoco che
ci garantisce un pasto caldo. Dal campo base in avanti,
essendo una spedizione in stile alpino (si dice così) molto
leggera e veloce, bisogna essere autonomi per farsi da
mangiare e soprattutto per bere. Per bere si scioglie la
neve nei fornelli a gas. In alta quota si riesce a mangiare
pochissimo. L’alta quota fa sì che il corpo non richieda
cibo; bisogna sforzarsi con la testa e obbligare il corpo
a mangiare e bere anche nei momenti più difficili. Il
corpo può stare anche due o tre giorni senza mangiare,
ma senza bere non è possibile. Per quanto riguarda il
sonno invece il discorso è abbastanza soggettivo. Fino a
6.500 m personalmente sono abbastanza portato a
dormire. Oltre questa quota, però, ai campi base successivi
è assolutamente impossibile. Ci si rilassa dentro la tenda,
ma la mancanza di ossigeno fa sì che si debba respirare
molto velocemente e quindi ci si sveglia continuamente.
Nei due mesi della spedizione abbiamo trascorso più di
quindici giorni senza dormire”.
Marco Camandona con gli agenti Silvano Marjolet e Duilio Mattioda delle
agenzie di Aosta e Ivrea
Marco Camandona e sua moglie Barbara

Quali sono state le difficoltà più grandi?
“La lentezza. Per arrivare dagli 8.300 agli 8.800 metri
ci sono volute ben undici ore, quando per arrivare a
8.000 m da 7600 m cinque o sei ore sono sufficienti.
Bisogna pensare che otto vette sulle quattrordici al
mondo superano a malapena gli ottomila metri. La grande
differenza si fa proprio sentire da 8.300 m a 8.800 m, cioè
alla vetta”.
Come fate a dimostrare di aver raggiunto una vetta?
“In questo caso eravamo in cinque e quindi non è stato
un grosso problema scattare fotografie e girare alcuni
video. Quando sono arrivato in vetta all’Annapurna invece
ero da solo, a mezz’ora di distanza dai miei compagni.
Uno scorcio di panorama delle montagne della Valgrisenche
Elizabeth Hawley
ITALIANA ASSICURAZIONI
A Kathmandu c’è una donna, quasi novantenne, che si
chiama Elizabeth Hawley e intervista tutti gli alpinisti
che si avventurano sugli ottomila. Si racconta che lei non
abbia mai sbagliato valutazione; chi non è arrivato in cima
è sempre stato scoperto”.
Hai voglia di raccontarci il momento più bello e quello più
sofferto della tua carriera?
“Il momento più sofferto è stato il periodo di tre anni in cui
abbiamo tentato la scalata dell’Annapurna, raggiunta al
terzo tentativo. L’Annapurna è una grande montagna, tra
le più difficili in assoluto di tutta l’Himalaya; la sofferenza
più grande di quel periodo è stata la morte di un alpinista
tra le nostre braccia. Il K2 è forse la montagna più bella in
assoluto; esserci salito con uno dei miei più grandi amici,
Abele Blanc, nel 2000, può essere definito il momento più
bello della mia carriera”.
Avresti qualche consiglio da dare a chi vorrebbe
intraprendere questo tipo di sport?
“I consigli sarebbero tanti; consigli morali e tecnici.
Ci vuole una grande preparazione e una grande
determinazione. Bisogna avere sempre una grande
motivazione, specialmente negli sport di fatica come il
nostro. La cosa più importante è essere tecnicamente
e fisicamente molto preparati e soprattutto all’inizio è
necessario affidarsi a guide alpine qualificate”.
Progetti per il futuro?
“I progetti per il futuro sono sempre tanti; ogni montagna
rappresenta una nuova sfida e nuove emozioni. È
necessario però avere un progetto ben definito e una
squadra molto forte e determinata. Nei prossimi anni
sicuramente troveremo qualcosa di positivo e di tecnico;
per le prossime spedizioni spero di riuscire a portare
con me qualche giovane promessa dell’alpinismo
valdostano”.
Nata a Chicago nel 1923, è una figura più unica che rara nel mondo dell’alpinismo e certo una delle più appassionate
e competenti conoscitrici della storia delle grandi montagne di Nepal e Tibet.
Arrivata a Kathmandu nel 1963 come corrispondente dell’agenzia Reuters, Elizabeth Hawley ha costantemente
monitorato le spedizioni in partenza e in arrivo sugli ottomila e sugli altri colossi himalayani. Si parla di una
media di circa duecentocinquanta spedizioni intervistate ogni anno per quasi quarant’anni: un immenso tesoro
di esperienze e di storia della montagna.
Tutti gli alpinisti che sono passati da Katmandu diretti alle grandi cime dell’Himalaya conoscono Elizabeth
Hawley, l’eccentrica signora statunitense che raccoglie sistematicamente tutte le notizie relative alle scalate
himalayane, interrogando e contro-interrogando i protagonisti al fine di registrare e trasmettere dati il più
possibile rispondenti alla verità. Elizabeth Hawley è un archivio vivente. Nessuno al mondo conosce come lei
tanti alpinisti e tante storie sulle scalate in Himalaya, verificate fin nei minimi dettagli.
Unanimemente riconosciuta come un’autorità nel settore, è l’unica autorizzata a confermare o meno la conquista
di una vetta in Himalaya.
25

ITALIANA ASSICURAZIONI
Avendo conosciuto la sua determinazione, è difficile
credere che non riesca a realizzare questo suo obiettivo.
Italiana Assicurazioni ha sostenuto l’impresa di
Camandona perché si è ritrovata nei suoi valori etici,
nel suo amore per la natura e nella sua forza di volontà.
La compagnia era presente con il suo marchio
sui capi tecnici di abbigliamento che Marco ha
utilizzato per la spedizione e sul suo sito Internet
www.camandonamarco.com.
A breve sul sito di Italiana sarà presente la video intervista
realizzata in Valgrisenche che contiene ulteriori curiosità
e dettagli sulla sua esperienza di alpinista.
Anche la scuola di gruppo Academy ha invitato Marco
a una serie di incontri formativi affinché porti la sua
testimonianza per evidenziare quanto la preparazione, la
forza del gruppo, la determinazione e la costanza siano
importanti per il lavoro di tutti.
Con questi valori e con queste convinzioni si possono
davvero portare a termine anche le imprese
apparentemente impossibili.
Marco è la prova vivente di questa dedizione: nel fisico il
risultato di una grande preparazione e negli occhi quella
luce che solo una grande passione riesce ad accendere.
“Lasciare dietro di sé tutto e tutti con una sola meta:
salire sulla montagna dei propri desideri,
vivere intensamente la propria vita immergendosi
nella natura incontaminata.
Provarsi attraverso l’alta quota e la mancanza
di ossigeno. Un’esperienza che va oltre
le forze fisiche e mentali di un uomo,
con la consapevolezza di non avere la possibilità
di nessuno sbaglio.
Il superamento del proprio limite vuol dire
non ritornare mai più. Tutte queste sono
le grandi emozioni di un uomo che ha trovato
nella montagna una ragione di vita”.
Marco Camandona
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I quattordici ottomila
Con il termine ottomila si indicano le quattordici
montagne che superano in altezza gli ottomila metri
sul livello del mare.
Di queste vette, dieci sono collocate nella catena
dell’Himalaya e quattro in quella del Karakorum.
Il primo uomo ad aver scalato tutte e quattordici
queste cime è stato l’italiano Reinhold Messner.
Everest m. 8.848 Cina/Nepal
K2 m. 8.611 Cina/Pakistan
Kangchenjunga m. 8.586 India/Nepal
Lhotse m. 8.516 Cina/Nepal
Makalu m. 8463 Cina/Nepal
Cho Oyu m. 8201 Cina/Nepal
Dhaulagiri m. 8167 Nepal
Manaslu m. 8163 Nepal
Nanga Parbat m. 8125 Pakistan
Annapurna m. 8091 Nepal
Gasherbrum I m. 8068 Cina/Pakistan
Broad Peak m. 8047 Cina/Pakistan
Gasherbrum II m. 8035 Cina/Pakistan
Shishapangma m. 8027 Cina

Ego Assicurazioni:
tre agenti, due agenzie
e un’unica realtà vincente
di Francesco Lo Turco
L’obiettivo di centinaia di macchine fotografiche, ogni
giorno cerca di rubare l’anima o anche solo un ricordo
durevole nel tempo a questo meraviglioso patrimonio
dell’umanità che è la piazza del Duomo di Pisa. Non
esiste però fotografia che possa raccontare la bellezza
di questa visione. Infatti è qui, accanto alla splendida
cattedrale in stile romanico, che si staglia la celebre
Torre pendente, che porta persone provenienti da tutto
ITALIANA ASSICURAZIONI
Una vista di piazza del Duomo
A Pisa, dalla fusione tra Italiana e Piemontese il primo
esempio di un’unione tra due realtà storiche sul territorio.
il mondo a voltare lo sguardo all’insù per rimirarne
la maestosità e l’unicità.
È a pochi minuti di distanza da questo spettacolo che
Onelio Amenta in compagnia di Enrico Magni ci racconta
come è nata l’idea di unirsi a Gilberto Nardi in una sola
agenzia, la Ego Assicurazioni.
Per la prima volta nella storia della nostra compagnia due
agenzie, una ex Piemontese e una di Italiana, si sono unite.
27

ITALIANA ASSICURAZIONI
Vuole raccontarci di queste due realtà agenziali diventate
una cosa sola?
“La nostra era un’agenzia”, inizia Amenta “organizzata
in modo differente rispetto a quella ex Piemontese;
però le dimensioni dei portafogli erano equivalenti.
Quando ci siamo resi conto che la Piemontese sarebbe
stata fusa per incorporazione con Italiana, anche noi
abbiamo deciso di presentarci in una struttura unica.
Ricordo ancora quando Gilberto Nardi venne da me in
agenzia e mi disse: “Ci conosciamo da trent’anni; visto
e considerato che ora siamo tutti e due di Italiana e
un domani la compagnia potrebbe anche chiederci di
metterci insieme, perché non lo proponiamo prima
noi?”. Il nostro percorso di unificazione è così iniziato nel
gennaio 2009 e ha cominciato a concretizzarsi durante
il giro d’Italia della direzione, avvenuto nell’aprile 2009.
Da questa nostra fusione è derivato anche il nome
dell’agenzia; infatti Ego non è altro che l’associazione
delle prime lettere dei nostri nomi (Enrico, Gilberto,
Onelio). La data precisa in cui è avvenuta questa felice
unione risale al 1° luglio di quest’anno. Il 5 luglio, per
festeggiare l’evento, abbiamo invitato i nostri clienti
Il Duomo di Santa Maria Assunta con la celebre Torre di Pisa
28
nella nuova sede, che il 9 luglio è stata visitata anche
dai principali rappresentanti della compagnia.”
Qual è la filosofia dietro all’unione di realtà così vicine
ma differenti?
“Il momento di continua evoluzione che il mondo
assicurativo sta vivendo impone scelte a tutti gli addetti
del settore. Nello specifico la categoria degli agenti
si trova a dover coniugare la crisi di redditività delle
agenzie, e quindi la sopravvivenza, con una sempre
maggiore richiesta di professionalità e servizi da parte del
consumatore. Ritengo quindi che una possibile soluzione
possa essere la fusione delle agenzie quando vi sono
i presupposti umani e commerciali e la piena sintonia
con i piani di sviluppo dell’impresa. Maggiori volumi di
premi intermediati e quindi una maggiore dimensione
in termini di incassi dell’agenzia, singergie comuni
attraverso l’organizzazione commerciale e infine una
politica di razionalizzazione dei costi gestionali potranno
essere determinanti per il conseguimento degli obiettivi
prefissati. Siamo due realtà diverse ma che riescono a
interagire in sintonia grazie anche alle caratteristiche di
ognuno, che rendono la collaborazione ancora migliore.”

ITALIANA ASSICURAZIONI
I componenti dell’agenzia. In alto da sinistra: l’agente Gilberto Nardi, il subagente Michele Baroni, l’agente Enrico Magni, il subagente Luca Nardi,
l’agente Onelio Amenta, Elena Terzigni, il subagente Giovanni Talarico. In basso da sinistra: Cinzia Vivaldi, il subagente Luca Barontini, Barbara Fiorentini,
il subagente Roberto Betti
Com’è la storia della vostra agenzia?
“All’età di ventun anni, nel 1981, ero un subagente
de La Previdente e mi fu data l’opportunità di diventare
agente dell’ex Istituto Italiano di Previdenza. Rilevai
un’agenzia con locali storici, che era a portafoglio zero.
Con impegno e dedizione ho sviluppato il portafoglio
iniziale. Nel 1984 arrivò Enrico Magni e nel ‘90 divenne
mio coagente. In questi anni, fino ai giorni nostri, ci sono
stati vari cambiamenti, anche legislativi, che hanno
portato alla definizione della struttura organizzativa a
cui siamo arrivati oggi. Gilberto Nardi aprì invece la sua
agenzia nel 1978 con Lloyd Internazionale ed è riuscito
a creare da solo la sua rete clienti. Nel 1981 arrivò,
con il ruolo di collaboratice, una figura importante per
il completamento della sua struttura, Cinzia Vivaldi. La
struttura, che prese il nome di “Nardi e Vivaldi”, passò
alla Milano Assicurazioni nel 1991 e nel 1997 avvenne
il passaggio alla Piemontese Assicurazioni. Nel 2005
la signora Vivaldi ha ricevuto il mandato di agente de
la Piemontese. Dopo la fusione de la Piemontese con
Italiana, nel luglio 2010 la “Nardi e Vivaldi” si è unita
alla nostra agenzia formando quella che è oggi la
Ego Assicurazioni; Vivaldi ha chiuso quindi il rapporto
di agente ed è diventata capo ufficio della nuova
struttura.”
Com’è la vostra organizzazione attuale e come siete
strutturati oggi?
“Nella nostra agenzia siamo in undici, tra agenti,
subagenti e impiegati. Abbiamo due subagenzie
meccanizzate, una a San giuliano Terme e un’altra a
Santa Maria a Monte, e un subagente con ufficio nella
zona di Cascina. Una volta completata e stabilizzata la
nostra organizzazione attuale, sarà nostra intenzione
procedere nella ricerca di nuovi collaboratori, in
particolare nelle zone dove non siamo operativi e che
reputiamo siano di sicuro interesse commerciale.”
L’annuncio della campagna pubblicitaria su stampa e internet
29

ITALIANA ASSICURAZIONI
Come si caratterizzano il territorio e gli abitanti di Pisa
dal punto di vista economico?
“A Pisa non ci sono grandissime industrie. Infatti i
settori più sviluppati sono quelli del terziario, i servizi
e il turismo. È però un turismo mordi e fuggi, dove le
persone vengono a soggiornare al massimo per un paio di
giorni, guardano le opere più importanti e si allontanano
verso altre mete come Firenze e Siena. Mancano infatti
strutture adeguate per riuscire a trattenere i turisti
più a lungo rispetto al solito fine settimana. Molto
importante è anche la presenza dell’università. A livello
socio-economico quella pisana è una realtà che poggia
prevalentemente su lavoratori a reddito fisso con forte
propensione al risparmio.”
Come è organizzato il vostro portafoglio e che tipo
di fidelizzazione avete?
“I nostri clienti sono rappresentati per la maggior parte
da artigiani, commercianti e piccole industrie; non
abbiamo molti professionisti. Siamo ben presenti nella
zona centrale della città dove esistono molte piccole
attività produttive e nell’immediata periferia; copriamo
interamente il territorio che va dal mare fino all’interno
(zona Valdera) e con un collaboratore arriviamo fino a
Volterra. Le polizze che vendiamo maggiormente sono
le multirischio in genere e quelle infortuni. Avendo un
tipo di clientela molto attenta al risparmio vanno molto
30
bene le polizze sulle abitazioni (proprietà) e le campagne
vita. Per quanto riguarda la fidelizzazione, ci capita di
perdere il cliente occasionale o la ditta che chiude, ma
è una perdita fisiologica. Ci riteniamo comunque molto
soddisfatti perché tendenzialmente abbiamo un alto
coefficiente di cliente fidelizzati.”
Quali sono le caratteristiche peculiari degli agenti
di Ego?
“Io”, continua Onelio Amenta “avendo una formazione
più gestionale, curo una serie di contatti commerciali
e seguo la parte amministrativa, quella legale e i
rapporti con i liquidatori. Sono anche presidente
provinciale della Sindacato Nazionale Agenti (S.N.A.) di
Pisa. Tra le mie passioni seguo da anni con interesse
i corsi promossi dalla scuola Sant’Anna di Pisa, che
insieme all’università di Parma sono due, tra le più
importanti realtà universitarie, che studiano gli aspetti
e il mercato assicurativo. Enrico Magni invece lavora
principalmente all’esterno. Il suo infatti è un tipo di
lavoro prevalentemente votato alla ricerca di business e
al consolidamento dei rapporti con la clientela. Enrico è
un vero e proprio commerciale. Nell’ottica dei maggiori
servizi che vogliamo proporre è anche promotore
finanziario con mandato di Banca Reale. Anche Gilberto
Nardi è un commerciale di razza. Ha avuto un’esperienza
assicurativa presso compagnie diverse, con un tipo
La visita all’agenzie da parte della direzione generale. In basso sedute da sin.: l’isp. comm. Stefania Fabbrucci e Cinzia Vivaldi, in alto da sin.: Barbara Fiorentini,
Elena Terzigni, il subagente Luca Barontini, il dir. commerciale e mercato Renato Profili, il dir. generale Sergio Finesso, l’agente Onelio Amenta,
il subagente Luca Nardi, il subagente Michele Baroni, il responsabile area vendite Marco Menichincheri, l’agente Gilberto Nardi, il responsabile vendite Alberto Boidi,
l’ispettore tecnico Leonardo Secci, il responsabile direzione tecnica rami elementrari e vita Federico Montemezzo, l’agente Enrico Magni,
il subagente Giovanni Talarico, il subagente Roberto Betti.

di gestione del tutto personale e creativa. Ha saputo
indirizzare la sue capacità verso lo sviluppo prima dei
rapporti umani e poi di quelli commerciali. Quando si
toglie i panni dell’agente riemerge il pittore che c’è in
lui. I quadri in ufficio infatti sono tutti suoi e l’agenzia
sembra quasi una minigalleria d’arte. Attualmente è
molto concentrato nella gestione di due importanti
convenzioni, una di sevizi professionali legata alla
Confcommercio e l’altra al Dopolavoro ferroviario di
Pisa.”
Qual è il suggerimento che vorreste dare ad altri agenti
intenzionati a seguire il vostro esempio?
“Il percorso di aggregazione di due agenzie è impegnativo
ma le soddisfazioni che può dare sono davvero molte.
È un iter che potrebbe essere frenato da una sorta di
fantasma con il quale combatto personalmente da
sempre: l’individualità dell’agente di assicurazioni.
Credo, da ottimista quale sono, che anche se questo
potrebbe notevolmente ostacolare le opportunità di
crescita che oggi il mercato offre, se gli agenti che
vogliono unirsi si conoscono, il rapporto è costruttivo e i
punti di vista sul business e su come impostare il lavoro
sono simili, la convivenza diventa proficua e si possono
creare e portare a termine grandissime iniziative. Stima,
fiducia, correttezza sono però i requisiti indispensabili
per una serena collaborazione, premessa necessaria
per sviluppare progetti comuni.”
Uno sguardo su Pisa
Le mura che circondano il centro storico
La città sorge a pochi chilometri dalla foce del fiume Arno, in un’area
pianeggiante denominata Valdarno inferiore, chiusa a nord dai Monti
Pisani.
Ospita il più rilevante aeroporto della Regione, il “Galileo Galilei”, che vanta
anche collegamenti intercontinentali diretti. La città è sede di ben tre tra le
più importanti istituzioni universitarie d’Italia: l’Università di Pisa, la Scuola
Normale Superiore e la Scuola Superiore Sant’Anna, oltre a numerosi
istituti di ricerca.
Tra i monumenti più importanti vi è, nella celebre piazza del Duomo,
dichiarata patrimonio dell’umanità, la cattedrale costruita in marmo tra
il 1063 e il 1118, in stile romanico pisano, con il portale in bronzo di san
Ranieri di Bonanno Pisano e il pulpito di Giovanni Pisano. Nella piazza
svetta la caratteristica Torre pendente, campanile del XII secolo, alta
cinquantasei metri, che acquisì la sua caratteristica inclinazione dieci anni
dopo l’inizio della sua costruzione. Oggi è uno dei monumenti italiani più
conosciuti al mondo.
ITALIANA ASSICURAZIONI
La Scuola Normale Superiore, affacciata sulla piazza dei Cavalieri
31

AbCD ITALIANA ASSICURAZIONI
Premio Ferrari tour Italiana
di Ilaria Bournique
Torna anche nel 2010 l’evento di Italiana a celebrazione
delle agenzie che hanno vinto cinque campagne consecutive
nella gara Sogni & Bisogni.
Dal 9 all’11 luglio diciassette agenti sono stati ospiti del
Petriolo S.p.A. & Resort, la location toscana scelta per
celebrare le agenzie vincitrici dell’ormai attesissimo
premio: il Ferrari tour Italiana 2010.
Le due agenzie che hanno conseguito per la prima volta
il premio sono state:
• Bari “Cairoli” – Maurizio Lo Buono e Cesare Pierri Snc.;
• Faenza – Patrizia Zauli.
Sei invece quelle che sono state in grado di riconfermarlo,
superando l’obiettivo della campagna Sogni & Bisogni 2009
del 30%:
• Mansué – Francesco Carpenè;
• Ravenna – Mosaico s.n.c.;
• Roma - Kappa Ass.ni di Orlando Mattei s.n.c.;
• Sassuolo – A.C. Assicurazioni s.a.s.;
• Tuscania – Intermedia Directa s.r.l.;
• Verona “Colombo” – Chesini s.n.c.
Un riconoscimento indubbiamente importante, che
testimonia come l’impegno e la dedizione rendano possibile
il conseguimento dei propri obiettivi anche in contesti
economici non favorevoli.
Le otto agenzie sono state premiate dal direttore generale
Sergio Finesso, che, insieme al direttore commerciale e
32
mercato Renato Profili e al responsabile
vendite Alberto Boidi, si è congratulato
con i vincitori per il prestigioso traguardo
raggiunto.
Ospite della serata il comico Marco della
Noce che, nei panni di Oriano Ferrari, ha
piacevolmente intrattenuto i presenti
durante la cena e ha preso parte alla
premiazione, consegnando l’attestato di
partecipazione al Ferrari tour e il trofeo
del 2010, il modellino personalizzato della
Ferrari 430 Scuderia.
In dirittura d’arrivo, con quattro ghepardi
al loro attivo, sono ben sette agenzie:
Bisceglie – Giuseppe Di Luzio & C. s.a.s.;
Campi Salentina – Borelli e Scozzi s.a.s.;
Cittadella – Assitre s.n.c.;
Cremona – B.G.R. s.n.c.;
Mesola – Marchetti s.n.c.;
Milano – Assicurazioni Castello s.n.c.;
Verona – Coltro s.r.l.
Il gruppo delle agenzie che confermano andamenti tecnici
e di sviluppo molto positivi cresce, con l’orgoglio e la
soddisfazione di tutti. Non resta quindi che rinnovare i
complimenti ai vincitori e fare un grosso in bocca al lupo
a tutti perchè possano essere protagonisti del Ferrari tour
Italiana 2011.
Il comico Marco della Noce, assieme al direttore generale, Sergio Finesso,
al direttore commerciale e mercato, Renato Profili, e al responsabile vendite,
Alberto Boidi, sul podio allestito per premiare le otto agenzie vincitrici.

Laboratorio giovani
& Officina giovani
Un connubio vincente
di Vittorio Salamina
La direzione della compagnia ha incontrato i propri giovani
agenti, gli under 38, dall’8 al 10 settembre a Rapallo, dando
vita alla quarta edizione del Laboratorio giovani 2010.
All’evento di quest’anno hanno partecipato anche i giovani
agenti ex Piemontese.
Alcuni numeri: quarantacinque le agenzie presenti,
rappresentate da cinquantadue agenti, distribuite su tutto
il territorio nazionale. Nello specifico, ventisei per l’area
nord, nove per l’area centro, sei per l’area sud e quattro
per l’area isole. Sedici le agenzie che per la prima volta
si sono affacciate al Laboratorio giovani, nove della ex
Piemontese e sette di Italiana.
I temi portanti che hanno caratterizzato l’incontro sono
stati la redditività, gli scenari evolutivi, le opportunità
Fotografia di gruppo del Laboratorio giovani
ITALIANA ASSICURAZIONI
e le scelte per il futuro delle nostre agenzie.
Renato Profili, responsabile della direzione commerciale
e mercato, ha aperto i lavori preannunciando i risultati
dell’Officina giovani. Il progetto, lanciato a fine 2009
come appendice del Laboratorio giovani, ha coinvolto
quindici agenzie di giovani agenti, le quali hanno lavorato
perseguendo i seguenti obiettivi:
• sviluppare un modello di diagnosi della redditività
comprendente un set di indicatori significativi per le
agenzie Italiana;
• individuare i principali fattori di redditività su cui agire;
• disegnare, per realtà diverse, i modelli di business
ottimali;
33

ITALIANA ASSICURAZIONI
L’intervento degli agenti senior della compagnia: da sin. verso destra: Franco Bonini (Rieti 627), Massimo Sciolla (Alba 14X), Lucio Garaffa (Olbia 809),
Orlando Mattei e Alessandro Piconese (Roma X68), Fausto Amati con Gianfranco Santini e Massimo Tirelli (Ravenna 432), Francesco Carpenè (Mansuè 338).
• stabilire i piani d’azione per organizzare un business ad
alta redditività;
• indicare alla compagnia le iniziative di sua competenza
utili a migliorare la redditività delle agenzie.
In particolare nel corso di cinque incontri operativi specifici
le agenzie hanno effettuato diagnosi di carattere economico,
organizzativo e strategico per giungere al disegno di un
proprio modello di business e ai piani d’azione da porre in
essere per il miglioramento della redditività di agenzia.
Il direttore generale della compagnia, Sergio Finesso, ha
trattato il tema “Fondamenti e possibilità evolutive per
l’agenzia di domani”. Tra i principali argomenti:
• La crisi economica, dalla quale l’Italia non è ancora
uscita, ha avuto e potrebbe avere ancora impatti
negativi sul nostro lavoro; occorre pertanto perseguire
obiettivi di efficacia, prestando particolare attenzione al
miglioramento del rapporto costi/ricavi.
• L’evoluzione del mercato, dove emerge come riferimento
fondamentale per i clienti il ruolo dell’agente, in un
contesto complesso e articolato nel quale i clienti sono
“cresciuti”, i competitor sono agguerriti, la normativa è
sempre più complessa e stringente sia per le compagnie
sia per le agenzie.
• La cultura in campo assicurativo è scarsa e i nostri clienti
sono ancora inesperti; proprio per questo motivo la figura
dell’agente, in grado di fornire consulenza, servizio e
soluzioni ai bisogni della clientela, deve evolvere, deve
diventare centrale e deve costituire un fattore critico
di successo. In un contesto assicurativo, caratterizzato
sostanzialmente da un mercato di timida domanda, il
nostro agente deve essere un professionista in grado di
far prendere consapevolezza di quelli che sono ancora,
nella maggior parte dei casi, i bisogni inespressi dei
nostri clienti.
Il direttore generale ha poi fornito alcune indicazioni e
linee guida finalizzate al miglioramento continuo, quali
l’incremento del numero di visite, l’aumento del premio
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medio, l’aumento del tasso di successo e alcuni strumenti
da utilizzare, quali l’analisi tecnica e l’analisi commerciale
e di marketing del portafoglio (segmentazione dei clienti
per fasce di età, livello di spesa, professione, distribuzione
territoriale, premi medi, ecc.).
Dall’analisi commerciale, supportata dal sistema Modello
di Sviluppo Commerciale (M.S.C.), l’agente potrà ottenere
gli elementi per elaborare un piano di evoluzione
commerciale, traghettando il proprio portafoglio da come
è a come è meglio che sia.
Renato Profili ha parlato del tema “Verso l’evoluzione delle
agenzie d’assicurazione e lo sviluppo della redditività”
e ha posto l’enfasi su come sia diventato complesso
fare l’agente sia in termini organizzativo-operativi sia
in termini di comunicazione/relazione nei confronti di
clienti e compagnia sia per l’appesantimento degli aspetti
amministrativo-normativi. Tutto ciò comporta che il
tempo dedicato dagli agenti all’attività core di vendita e
di relazione con il cliente risulti essere il 27% del tempo
totale dedicato all’attività agenziale in senso lato. Ha poi
proseguito con l’illustrazione di alcuni dati frutto del lavoro
prodotto dalle quindici agenzie partecipanti all’Officina
giovani. Dall’analisi dei dati presentati è emerso come
ogni agenzia abbia la possibilità di sviluppare un proprio
modello decisionale sulle azioni da intraprendere per il
perseguimento della redditività e di come sia importante
riscrivere gli standard e modificare l’attuale distribuzione
del tempo, delle risorse dedicate alle attività e delle stesse
modalità con cui queste sono svolte. Questo percorso
complesso e articolato richiede che compagnia e agenzie
interagiscano in modo sinergico, cooperando e costruendo
una partnership forte. Risulta indispensabile scardinare
il paradigma “lavorare per sé cercando di ottimizzare
il proprio profitto” e individuare insieme soluzioni
migliorative ai processi core di business. Solo in questo
modo si potrà generare valore e ricchezza per entrambe
le parti, massimizzando i risultati di compagnia e agenzie.

La formula lanciata da Renato Profili è
stata “+ informazioni + pianificazione
+ organizzazione + servizio + qualità
= maggiore redditività”.
Gli interventi si sono susseguiti con
le presentazioni degli agenti (un
referente per ognuno dei quattro
gruppi di agenzie partecipanti
all’Officina giovani), i quali hanno
mostrato come sia stato possibile
giungere a un piano strategico di
agenzia con l’identificazione di azioni
mirate per il miglioramento della
redditività, partendo dalla diagnosi
dei dati tecnici di portafoglio, dalla
segmentazione del portafoglio per
valore dei clienti, dalla struttura
organizzativa di agenzia, da attente analisi dei punti di
forza, debolezza, di opportunità e minacce.
Il workshop del pomeriggio ha previsto la progettazione di
alcune azioni per lo sviluppo dei clienti ad alto potenziale,
azioni di cross selling, azioni orientate al marketing per la
front line e azioni sull’organizzazione del lavoro di vendita,
individuando gli indicatori di produttività commerciale, la
gestione del team e il monitoraggio delle vendite, azioni
condotte dagli agenti stessi supportati da M.S.C.
L’ultima mezza giornata, la mattinata di venerdì 10, si è
aperta con una tavola rotonda condotta da Enea Dallaglio
di Iama Consulting, alla quale hanno partecipato nove
agenti “vecchi del mestiere” quali portavoce di sei agenzie
che rappresentano altrettanti casi di successo in Italiana:
Uno dei workshop del Laboratorio
• agenzia di Rieti 627 (Franco Bonini);
• agenzia di Alba 14X (Massimo Sciolla);
• agenzia di Olbia 809 (Lucio Garaffa);
• agenzia di Roma X68 (Orlando Mattei, Alessandro
Piconese);
• agenzia di Ravenna 432 (Massimo Tirelli, Fausto Amati,
Gianfranco Santini);
• agenzia di Mansué 338 (Francesco Carpené).
Lo spirito, l’entusiasmo, la determinazione con la quale
sono state espresse le testimonianze e le esperienze,
raccontando il proprio percorso professionale, svelando
qualche segreto del proprio lavoro ha suscitato un grande
interesse tra i presenti.
L’intervento di Renato Profili al Laboratorio giovani
35

ITALIANA ASSICURAZIONI
I campionati mondiali 2010
di canoa polo all’Idroscalo
Per la prima volta a Milano sono stati ospitati
i campionati del mondo senior e under 21 di canoa polo
di Francesco Lo Turco
Un avvincente evento con la partecipazione di sessantacinque
squadre in rappresentanza di venticinque
nazioni con oltre seicento atleti si è tenuto nelle acque
dell’Idroscalo di Milano dal 1° al 5 settembre.
L’Idroscalo si dimostra così un grande punto di riferimento
e centro di eccellenza per lo sport, come ha sottolineato
l’assessore allo sport della Provincia Cristina Stancari:
“È un avvenimento che aspettavamo da tanto tempo
a Milano; l’Idroscalo ora si candida dopo i campionati
italiani di sci nautico e la tappa dei campionati italiani di
beach volley come secondo polo dell’expo 2015”.
Eccezionale anche l’affluenza del pubblico, prevalentemente
composto da famiglie. Le animazioni e la
presentazione in anteprima del calendario 2011 di Italiana
hanno riscosso simpatia e interesse, contribuendo
a rendere lo stand della compagnia un vero punto di
36
Un giocatore italiano impegnato in uno scontro ravvicinato
ritrovo e di riferimento, perfettamente integrato nella
manifestazione. Lo stand, di grande visibilità perchè
posizionato esattamente davanti ai campi di gioco, era
suddiviso in tre zone principali: l’area lounge per le
interviste e gli ospiti di rilievo, l’area istituzionale aperta al
pubblico per fornire informazioni sulla compagnia (dove
è stata ospitata anche la mostra espositiva del calendario
di Italiana 2011) e l’area entertainment con le animazioni
per i più piccoli.
Sono ormai quattro anni che Italiana Assicurazioni è
official sponsor della Federazione Italiana Canoa e Kayak
(F.I.C.K) ed è sempre stata al suo fianco in occasione degli
appuntamenti più importanti.
Gli atleti italiani sono riusciti a ripetere il risultato
conquistato al precedente campionato del mondo, uno
splendido terzo posto.

La grande affluenza di pubblico durante la manifestazione
L’Italia, rappresentata da Marco Porzio, Luca Bellini,
Rodolfo Vastola, il capitano Diego Pagano, Alessandro
Vaino, Giampiero De Luca, Fabio Pertusi, Andrea
Romano e gli altri compagni, sono riusciti a salire sul
podio di quello che è stato definito il mondiale più duro
della storia, in cui sono uscite di scena squadre di
grande livello come l’Olanda e si sono dimostrate dure
da battere nuove squadre come la Svizzera.
Ottimi risultati anche per l’Italia under 21 e per la
squadra femminile, che hanno ricevuto grandissimi
Che cos’è la canoa polo?
Fasi concitate di gioco
complimenti anche dallo staff tecnico e organizzativo.
Il primo posto se l’è poi aggiudicato la Francia contro
una Germania meno reattiva.
Oltre alle migliaia di persone presenti durante le gare,
ampio spazio alla manifestazione è stato dato dai
principali media, come Rai Sport che, trasmettendo
in diretta, ha dato la possibilità a oltre due milioni di
spettatori di assistere all’evento.
Lo stand di Italiana Assicurazioni
• È uno sport di squadra che si svolge in acqua con l’ausilio di una normale palla da pallanuoto che può essere
giocata sia con le mani sia con la pagaia.
• Il campo di gioco è formato da uno specchio d’acqua di forma rettangolare, senza ostacoli e con acqua ferma
priva di correnti che potrebbero favorire una o l’altra squadra; la dimensione dello specchio d’acqua è di
trentacinque metri di lunghezza per ventitre di larghezza.
• Le squadre sono composte da cinque giocatori che scendono in campo (con tre in panchina) e che si muovono
su canoe aventi lunghezza compresa tra i 2,1 m e i 3,1 m e dotate di una protezione morbida su punta e coda
per smorzare gli impatti.
• I cambi sono illimitati senza bisogno di fermare il gioco purché non siano mai presenti contemporaneamente
più di cinque giocatori (compresa tutta l’attrezzatura) della stessa squadra nel campo di gioco. Le riserve
stanno dietro alla propria porta fuori dalla linea di fondo campo.
• Lo scopo del gioco è far più goal rispetto all’avversario in un tempo reale complessivo di venti minuti,
suddiviso in due tempi da dieci minuti l’uno. Viene definito “reale” perché il cronometro viene fermato a ogni
sospensione del gioco segnalata dall’arbitro.
• Il goal deve essere realizzato in una porta di 1 x 1,5 m sospesa a due metri sul livello dell’acqua, protetta da
un portiere che usa la pagaia per parare i tiri.
37

ITALIANA ASSICURAZIONI
L’Est Film Festival
alla sua 4° edizione
L’importante festival cinematografico
di Montefiascone illumina per nove giorni
la città trasformandola in una vera capitale
della cultura, ricca di film, incontri con registi
e attori e performance dal vivo
di Francesco Lo Turco
La quarta edizione dell’Est Film Festival si è svolta dal
24 luglio al 1° agosto a Montefiascone, nella provincia
di Viterbo, tra la bellissima cornice della Rocca dei
Papi, lo splendido piazzale Frigo e il suggestivo Largo
Plebiscito.
Il festival si è sviluppato in sei sezioni (Élite, Concorso,
Documentari, Maratona corti, Dopo festival, Eventi
speciali) e anche quest’anno è stato un evento ricco di
qualità, di spettacolo e di ospiti importanti.
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L’Arco di Platino, premio di Italiana Assicurazioni
Nella giornata di apertura, sabato 24 luglio, dopo la
conferenza inaugurale, la direzione artistica, composta
da Vaniel Maestosi, Riccardo Rizzo e Glauco Al monte,
ha dato il via a questa edizione, presentando la pellicola
vincitrice del David di Donatello 2010: “L’uomo che verrà”
di Giorgio Diritti.
“L’uomo che verrà”, ha spiegato Giorgio Diritti “vuol
essere un film sulla guerra vista dal basso, dalla parte
di chi la subisce e si trova suo malgrado coinvolto nei
grandi eventi della Storia
che sembrano dimenticare
le vite degli uomini”.
Il famoso regista, sceneggiatore
e montatore, al
termine della proiezione
ha incontrato il pubblico e
ricevuto l’Arco di Platino,
il premio di Italiana Assicurazioni,
main partner
dell’evento, consegnatogli
dal responsabile vendite
della compagnia, Alberto
Boidi, che ha così commentato:
“Per noi di
Italiana è molto importante
essere presenti oggi e
sponsorizzare questa ma-
nifestazione, dove la cultura
del cinema viene
rappresentata nella sua
forma più alta e dove

grandi valori morali riescono a essere tradotti
in immagini, come, in questo caso, nel film di
Giorgio Diritti, a cui consegno il premio di Italiana
con grande soddisfazione”.
A seguito della premiazione l’Ensemble Duomo,
nella meravigliosa cornice dell’Arco dei Papi, si è
esibita in un suggestivo concerto.
Un ospite di eccezione, Carlo Verdone, ha anche
presentato il suo ultimo film “Io, loro e Lara”,
accompagnato dall’attrice protagonista Laura
Chiatti.
A chiudere la sezione dei prestigiosi incontri
Élite è stato Pupi Avati, protagonista di un
incontro speciale dedicato al rapporto fra cinema
e musica. L’evento si è svolto a Viterbo nella
cornice di Santa Maria delle Fortezze il 29 agosto
e ha così concluso gli appuntamenti musicali del
Viterbo jazz Up festival.
La musica quindi, insieme al cinema, ha
contribuito a rendere ancora più interessante
il festival: numerosi gruppi si sono infatti
alternati sul palco cadenzando con le loro note il
susseguirsi degli eventi.
Domenica 1° agosto si è conclusa la
manifestazione, che anche quest’anno ha
ottenuto un notevole successo sia di critica sia
di pubblico.
Un momento del concerto dell’Ensemble Duomo
ITALIANA ASSICURAZIONI
39

ITALIANA ASSICURAZIONI
L’Italiana cup vola a San Diego
Il team dello Yacht club di San Diego
di Dennis Conner ha espugnato Rapallo durante
la quarta edizione dell’Italiana cup
di Silvia Castagnozzi
40
40

Il direttore commerciale e mercato di Italiana Renato Profili con l’equipaggio di San Diego vincitore dell’Italiana Cup
È l’equipaggio U.S.A. di San Diego a poter mostrare con
orgoglio il trofeo dell’Italiana cup, svoltasi a Rapallo dal 6
al 10 settembre e inserita nel calendario della Federazione
Italiana Vela con il 3° grado. La finale, avvenuta tra gli
ideatori della Coppa America, i britannici dell’isola di Wight,
e gli attuali detentori, lo Yacht Club di San Diego, è stata
emozionante. I britannici infatti ce l’hanno messa tutta per
porre in difficoltà il team statunitense, ma quest’ultimo non
ha mollato la presa, conquistando così l’ambito trofeo.
Terzo classificato l’equipaggio canadese. Il primo team
italiano nella classifica finale è l’equipaggio dello Yachting
club di Marsala giunto al quarto posto. La sfida non era
facile, ma l’equipaggio siciliano ha saputo ben figurare in
questa competizione internazionale.
Gli statunitensi hanno in realtà dominato la classifica per
tutta la settimana, svettando sin dai primi round robin.
Questo anche se le condizioni meteo non sempre hanno
permesso lo svolgersi di gare tranquille. Pioggia e forte
vento da SSE hanno infatti caratterizzato quest’edizione,
costringendo talvolta i ragazzi a tenere saldamente le
scotte delle imbarcazioni loro affidate.
Gradita sorpresa nella giornata di mercoledì è giunta la
telefonata di Dennis Conner, vincitore per quattro volte
della prestigiosa Coppa America, appartenente allo stesso
yacht club dei vincitori, il quale si è congratulato con i
ragazzi e con tutta l’organizzazione del match race.
Come nelle altre edizioni, anche quest’anno si sono svolti
Uno dei brief tecnici ai team
I delfini fanno capolino sul campo di regata
ITALIANA ASSICUARZIONI
41

ITALIANA ASSICURAZIONI
Foto di gruppo durante la cerimonia di apertura
Le coppe dell’Italiana Cup
due tornei paralleli, la Italiana cup race, sfida tra il miglior
equipaggio internazionale e il miglior equipaggio italiano
e la Portofino coast cup assegnata al miglior equipaggio
straniero, vinte entrambe dallo Yacht club di San Diego.
Durante questa sfida un piccolo gruppo di delfini ha
fatto incursione nel campo di regata accompagnando la
vittoria dei californiani. Tre su tre, dunque, i trofei vinti da
questi ragazzi, sbarcati per la prima volta all’Italiana cup.
42
A loro l’arduo compito di difendere l’anno prossimo il
titolo.
Cuore pulsante di tutta la manifestazione il Villaggio Italiana
cup, situato all’interno dei Giardini dei Partigiani, che ha
ospitato l’area istituzionale dedicata alla compagnia, il
race office destinato alla gara con aggiornamenti in tempo
reale sulla classifica, la postazione Wii con un torneo per i
ragazzi e l’area lunge per accogliere personalità cittadine e
clienti della compagnia.
La premiazione è avvenuta alla presenza di Renato Profili,
direttore commerciale e mercato, del sindaco di Rapallo
Mentore Campodonico, del vicepresidente del Circolo
nautico di Rapallo Armando Platone e di Andrea Henriquet
di Venti&20; ad essa hanno assistito gli agenti partecipanti
al Laboratorio giovani che si svolgeva negli stessi giorni
delle regate, con alcuni importanti clienti della compagnia.

Check up Blue!
Uno dei modi migliori per mantenersi in una condizione
di salute e benessere generale è quello di avvalersi della
prevenzione sanitaria. Prevenire significa creare quelle
condizioni affinché la patologia non possa fare la sua
comparsa, mentre curare significa dover risolvere una
patologia in atto.
Recenti ricerche effettuate in merito al mondo sanitario
di alcuni paesi europei evidenziano, però, come gli
italiani siano meno attenti in materia di prevenzione
rispetto ai cugini europei.
L’Italia, infatti, è il fanalino di coda tra i paesi coinvolti
nell’indagine: sono il 55% (contro il 91% degli
statunitensi) i cittadini che dichiarano di aver effettuato
un check up completo nel corso degli ultimi cinque anni
e il 49% (contro il 69% dei tedeschi) ad aver effettuato
test specifici per le patologie di maggior diffusione.
La Germania è il paese più attento in materia di
prevenzione: l’82% dei tedeschi ha dichiarato di essersi
sottoposto a un check up completo negli ultimi cinque
anni; il 91% è andato dal dentista per una visita di
controllo nel corso dell’ultimo anno e il 69% ha fatto il
test per il cancro o l’HIV tra il 2005 e oggi.
Blue Assistance fa della prevenzione una sua mission,
creando un nuovo strumento di tutela della salute a
essa dedicato: il check up Blue.
Una nuova opportunità arricchisce il catalogo
dell’offerta: un insieme di esami diagnostici che
inquadrano in maniera chiara e rapida lo stato di salute
generale della persona. Il protocollo sanitario scelto è
stato supervisionato da un medico fiduciario, che è a
disposizione per il consulto finale sugli esiti degli esami
e su eventuali approfondimenti successivi. Inoltre tutti
gli esami inseriti nel pacchetto verranno effettuati in
un solo giorno all’interno di strutture sanitarie e con
professionisti altamente qualificati, che Blue Assistance
rende accessibili in via privilegiata.
bLUE ASSISTANCE
Un nuovo strumento di tutela della salute, un’idea per essere
ancora più vicini ai soci
Completo, comodo e qualificato: il check up Blue è
certamente una dichiarazione di attenzione nei confronti
di chi lo riceverà in omaggio e conferma l’impegno del
Gruppo Reale Mutua nei confronti dell’assicurato.
Per dare concretezza a uno strumento prezioso come
il check up Blue è stato pensato un kit accattivante
e identificativo con all’interno tutte le informazioni
sull’iniziativa e sul network di strutture sanitarie, il
numero verde dedicato al servizio e il voucher con cui
accedere agli esami diagnostici.
Tutti i dettagli dell’offerta sono presenti su Puntonet
> In Reale > Check up Blue.
43

LUE ASSISTANCE
Blue Assistance presenta
il nuovo sito… e non solo!
di Sergio Albesano
Durante l’ultimo anno Blue Assistance si è impegnata
in un progetto lungo e ambizioso: lo studio e la
realizzazione di un nuovo sito Internet. Il sito è stato
rivisto nell’ottica di rispecchiare maggiormente
l’azienda e le sue evoluzioni e di fornire funzionalità
per migliorare il servizio verso suoi interlocutori. Ne
parliamo con Matteo Cattaneo, direttore operativo,
e con Simona Senati, che si occupa di marketing e di
sviluppo prodotti.
Quali sono stati i motivi che vi hanno portato al rinnovo
del sito?
Interviene Matteo Cattaneo: “La rapida evoluzione
di Internet e le opportunità che questa comporta
obbligano le realtà che hanno visibilità nella rete
a un aggiornamento e a un’arricchimento continuo
dei loro portali. Il sito di Blue è nato nel 2007 e dopo
tre anni era inevitabile adeguarlo ai nuovi dettami di
comunicazione via web e alle evoluzioni di mercato.
Anche nel settore dei servizi assicurativo avere un
sito con funzionalità web 2.0 è diventato un fattore
essenziale per continuare a essere competitivi. Per
questo abbiamo voluto progettare un sito che divenisse
un canale fondamentale di comunicazione con gli
assistiti e la rete commerciale. Come tutti i grandi
progetti, il rifacimento del sito è stata l’occasione
per riflettere approfonditamente sulle strategie e il
posizionamento di Blue e ha coinvolto tutte le aree
aziendali intensamente e fattivamente.”
44
Nata nel 1993, Blue Assistance si è subito posizionata come società leader nell’assistenza e nella
prestazione di servizi alla persona e alla famiglia. Specializzata nella tutela della salute, vanta
anche un’ampia offerta di servizi di assistenza in aree come l’auto e la casa e soluzioni specifiche
per le compagnie di assicurazioni e le aziende. Blue Assistance garantisce qualità ed efficienza delle
prestazioni attraverso un network altamente selezionato di professionisti e strutture convenzionate.
È una società certificata, dotata di sistema di gestione per la qualità in conformità alla norma UNI ENISO 9001.
Centralità del cliente, affidabilità e innovazione costituiscono i valori alla base della mission aziendale e le
fondamenta del lavoro di Blue Assistance.
Il portale web è solo uno dei progetti che vede
impegnata l’azienda. Raccontaci qualcosa di più!
“L’obiettivo di essere sempre più vicini al cliente ci
ha guidato verso lo sviluppo e l’innovazione degli
asset aziendali. Abbiamo lavorato per integrare nella
struttura e nella centrale operativa nuovi strumenti e
canali di dialogo. Nei prossimi mesi saremo pronti al
rilascio dell’area riservata del sito e del nuovo canale di
comunicazione via sms che troveranno completamento
nel nuovo front end. Questi sono tre dei progetti più
importanti e impegnativi che ci porteranno a migliorare
i nostri servizi.”
Quali sono stati i primi passi del progetto?
Interviene Simona Senati, responsabile del progetto
Internet di Blue Assistance: “Ci siamo da subito orientati
su un lavoro di forte coinvolgimento delle risorse, con
l’obiettivo di raccogliere suggerimenti e contributi da
tutte le funzioni dell’azienda e dalle persone che hanno
visto nascere Blue. Ci siamo interrogati sugli obiettivi,
sui contenuti, sulle funzionalità e su come esprimere al
meglio l’azienda sul media che più di tutti è generalista
e mutevole. Abbiamo individuato le linee guida che
accompagneranno lo sviluppo del portale di Blue nei
prossimi anni. Fin da subito siamo stati tutti d’accordo
sul fatto che il nostro sito e le sue funzionalità avrebbero
dovuto essere uno strumento per fronteggiare la
concorrenza e nello stesso tempo per soddisfare le
richieste degli assistiti, della rete agenziale, del network

convenzionato. L’area riservata con le informazioni e
le attività dispositive per gli assistiti avrebbe dovuto
avere, d’altro canto, un impatto forte sulla riduzione
dei costi operativi. Per queste ragioni l’attenzione è
stata massima fin dai primi incontri.”
Operativamente come è stato gestito il lavoro? E come
giudichi il lavoro svolto?
Continua Senati: “Il gruppo di lavoro Internet si è riunito
ogni due settimane per quasi dieci mesi e continua anche
oggi a farlo, archiviando man mano i risultati ottenuti e
dandosi nuovi obiettivi. I primi incontri sono stati i più
coinvolgenti, in particolare le giornate di brain storming
collettivo e di confronto su come dovesse essere il
sito vetrina, pubblicato nel mese di ottobre. Abbiamo
elencato un’infinità di informazioni, funzioni, interazioni
che avremmo voluto vedere online e operative per i
nostri assistiti. Il design del sito doveva sicuramente
essere colorato, ricco di immagini, con contenuti diretti
e semplici; doveva insomma esprimere quello che
Blue è e come vuole essere percepita dall’esterno. Il
risultato ci ha soddisfatto. Il sito vetrina è moderno
e d’impatto. Semplice da navigare, chiaro e con aree
tematiche diverse che verranno arricchite nei prossimi
mesi.”
bLUE ASSISTANCE
Ci sono in previsione altre novità quindi?
“Certo! Dopo la pubblicazione del sito vetrina ci sarà il
rilascio dell’area riservata agli assistiti. Gli assicurati
per i quali sarà attivato il servizio potranno consultare
informazioni sulla loro copertura, le condizioni di polizza,
avere a disposizione il dettaglio sulle pratiche salute di
tutto il nucleo familiare e il loro stato di lavorazione,
fino ad arrivare al mandato di pagamento. Inoltre si
potranno ricercare le strutture sanitarie convenzionate
con Blue e i medici selezionando chiavi di ricerca per
nome, specializzazione e area geografica. Si otterranno
immediatamente informazioni sui recapiti, la mappa,
nonché tutte le aree mediche di specializzazione, in
modo che l’assistito possa trovare tutto ciò che soddisfi
le sue esigenze. A inizio 2011 sarà poi pubblicata
l’area riservata alle reti agenziali con la possibilità di
consultare lo stato delle pratiche dei propri assicurati.
Sia il sito vetrina sia l’area riservata saranno via via
arricchite di contenuti e di funzioni, soprattutto in
un’ottica interattiva. Insomma, questo è solo l’inizio!
Vi invito a tenerci d’occhio su www.blueassistance.it”.
45

AbCD VIAggI
Un posto fuori dal mondo…
a due passi da casa!
di Sergio Albesano
46

Desiderate raggiungere un posto fuori dal mondo?
Magari un luogo tranquillissimo, con un mare stupendo,
dove poter sorseggiare un aperitivo di fronte a un
tramonto mozzafiato?
E pensate che per raggiungere un posto simile siano
necessari molti soldi per organizzare un viaggio
nell’altro emisfero, in qualche luogo esotico e distante?
Bene, sappiate che state sbagliando, perché quel posto
è molto più vicino di quanto possiate pensare. Prendete
l’aereo dalla città ove vivete e raggiungete Trapani.
Quindi fatevi portare al porto e da lì imbarcatevi sul
traghetto che vi porterà a Marettimo. Insomma, con
un’ora di volo e due di navigazione potete raggiungere
quel luogo al limitare del mondo che state sognando:
Marettimo!
L’isola fa parte delle Egadi ed è frazione della più
grossa e conosciuta Favignana. Ma Marettimo è una
cosa a parte, unica, che solo chi vi si è fermato almeno
per pochi giorni può provare a capire. Il paese omonimo
è lungo circa mezzo chilometro e in esso potete trovare
i servizi essenziali per rendere piacevole la vostra
vacanza: qualche buon ristorante, un paio di bar, alcuni
negozietti. Al di fuori del paese, il nulla! Nel senso che
il 99% dell’isola non è abitato e la maggior parte del
territorio è addirittura inagibile, attraversato solo da
sentieri impervi percorribili soltanto con attrezzature
VIAggI
da trekking. La vita quindi si svolge tutta all’interno
del paesino, scandita dall’arrivo e dalle partenze della
nave e degli aliscafi che rappresentano il cordone
ombelicale che unisce quel lembo di terra alla sua
madre patria, un’altra isola ben più grossa: la Sicilia. E
quando al crepuscolo l’ultimo traghetto si allontana dal
porto, fra chi rimane si diffonde la sensazione di essere
rimasti isolati, impossibilitati fino al mattino seguente
a spostarsi dall’isola, quasi rinchiusi in quella prigione
fatta di acqua di mare.
La vita è tranquilla qui per il fortunato turista. Di primo
mattino una visita al molo dove i pescatori rientrano
dopo la notte in mare e raccolgono le reti, smistando il
pesce pescato, sotto gli occhi interessati dei gatti che
aspettano pazientemente che vengano elargiti loro i
pesciolini scartati; poi una sosta al bar, dove, seduti ai
tavolini da cui ci si inebria gli occhi con la visione del
mare, si può gustare una brioche con crema al pistacchio;
più tardi, verso le 11, ci si può imbarcare su una delle
tante barchette che, guidate da esperti marinai, portano
i turisti a fare il giro dell’isola oppure ci si può far
portare in una delle spiagge dell’isola raggiungibili solo
via mare o ancora visitare le numerose grotte che si
aprono nella scogliera; al rientro, nel pomeriggio, dopo
una piacevole doccia, c’è il tempo per una passeggiata
nell’unica via del paese a guardare i negozietti e magari
47

VIAggI
Il castello di punta Troia
a comprare qualche souvenir e il buonissimo miele che
qui viene prodotto; sosta quindi in un bar per sorseggiare
un aperitivo, far quattro chiacchiere e intanto godersi
il tramonto con la luce che a poco a poco spegne il
profilo del castello di punta Troia che si staglia contro
il cielo; per la cena poi c’è solo da scegliere fra i vari
ristoranti; dopo cena non ci sono molti divertimenti: una
passeggiata per la via del paese e poi a nanna.
La mattina dopo la vita riprenderà con il medesimo
ritmo, ma non c’è modo di annoiarsi.
Nel tardo pomeriggio si può anche fare il giro dell’interno
dell’isola a dorso di mulo: un’esperienza entusiasmante,
48
attraverso sentieri scoscesi che gli animali percorrono
con esperienza e tranquillità. È questa anche l’occasione
per visitare le case romane, resti risalenti al I secolo d.
C., da cui lo sguardo si dipana fino alla costa sicula.
Gli appassionati di trekking possono percorrere i sentieri
dell’interno (accompagnati per sicurezza da qualche
guida locale). Ma anche a chi non è escursionista esperto
la passeggiata al castello di punta Troia, consigliabile
verso sera quando il calore della giornata è scemato,
regalerà panorami mozzafiato.
Il tramonto è anche il momento opportuno per un giro in
barca per farsi portare dall’altra parte dell’isola dove,

guardando il sole che scende nell’acqua del mare, si può
gustare un aperitivo a base di un fresco vinello bianco.
Insomma, di opportunità per una splendida vacanza
ce ne sono tante. Ma il nostro consiglio è quello di non
aver smania di fare tante cose: ciò che conta di più è
godersi attimo per attimo, con calma, questo scoglio
meraviglioso in mezzo al Mediterraneo. Gatti interessati all’arrivo dei pescatori
VIAggI
49

NOTIZIE
Bologna San Felice
inaugura la nuova sede
Il 15 luglio si è tenuta, alla presenza del direttore generale
Luigi Lana, l’inaugurazione dei nuovi uffici dell’agenzia di
Bologna San Felice.
Erano presenti i dirigenti di Reale Mutua Luca Colombano,
Anna Deambrosis, Mauro Gentini, Marco Mazzucco,
Tommaso Montelli, Rinaldo Oddenino, Mauro Paccione,
Elio Pelenc, Francesco Rapetti, oltre ai dipendenti della
struttura commerciale esterna e dell’ufficio liquidazione
danni di zona.
Dopo il taglio del nastro, al quale hanno presenziato fra
gli altri il presidente del gruppo agenti Marco Mainini e il
fiduciario regionale Luigi Romanini, è seguito un piccolo
rinfresco.
Durante la cena, che si è svolta presso gli antichi saloni
del Circolo della caccia, sono state premiate con una
targa ricordo le impiegate Antonella Fazioli, Angela
50
Cristina Rossetti, Elena Sgarzi e Franca Venturelli e il
subagente Bruno Montanari, tutti con oltre quindici anni
di collaborazione con l’agenzia.
A conclusione, il saluto e gli auguri di Luigi Lana.

Reale Mutua e Miki Biasion
A cura del team di Punto marketing
La manifestazione, che si è svolta a Bassano del Grappa,
ha coinvolto i tanti campioni del rally che hanno corso
sulla mitica Lancia Delta, vincitrice di molti trofei. A
fare da capofila alla manifestazione, ovviamente, il
pluricampione mondiale Miki Biasion, da un po’ di tempo
nostro assicurato e sempre più vicino al mondo Reale.
All’evento sono accorse quasi trecento Lancia Delta da
tutta Europa, che hanno richiamato una folla di oltre
cinquemila persone. Anche molti campioni hanno voluto
celebrare con la loro presenza l’importanza di questo
raduno, intitolato “Amiki miei”, dai finlandesi Kankkunen
e Alén, al francese Didier Auriol, ai numerosi italiani, tra
cui Fabrizio Tabaton, campione europeo nel 1988.
In tale occasione il nostro marchio è comparso
sull’autovettura (una Delta naturalmente) simbolo della
NOTIZIE
manifestazione e la presenza dell’agenzia Reale Mutua
Bassano/Castelfranco e dei suoi collaboratori ha dato
ulteriore lustro al nostro brand che così si è maggiormente
rafforzato sul territorio. È stata inoltre un’occasione per
avvicinare potenziali assicurati, in quanto molte persone
hanno partecipato alla manifestazione arrivando da
tutte le zone limitrofe. Il tutto è avvenuto in un clima
cordiale e di serenità, nel corso di una stupenda giornata
che ha ulteriormente reso piacevole la manifestazione e
favorito la simbiosi tra lo spirito dell’iniziativa e quello
delle aziende che hanno sostenuto questo meeting.
La partecipazione dei grandi campioni e degli
appassionati è stata una dimostrazione di grande affetto,
che ha premiato il nostro Miki Biasion, sia come sportivo
sia come uomo.
51

NOTIZIE
L’agenzia di Potenza
rinnova i locali e prosegue nel
“Progetto crescita
Reale - agenzia in evoluzione”
di Sergio Forcignanò
Il 6 settembre si è svolta la cerimonia di inaugurazione
dei rinnovati locali dell’agenzia di Potenza della Reale
Mutua nell’ambito del “Progetto crescita Reale 2010 –
agenzia in evoluzione”.
La cerimonia si è svolta presso l’ufficio commerciale di
via del Gallitello, in una sala gremita di molte personalità
della vita civile e politica di Potenza, alla presenza del
direttore generale Luigi Lana, del direttore assicurativo
52
danni Tommaso Montelli, del direttore commerciale
Marco Mazzucco e del direttore sinistri Rinaldo Oddenino,
nonché dell’assessore alla viabilità, trasporti, edilizia
della Provincia di Potenza e Presidente della Società del
volo dell’angelo Nicola Valluzzi e dello storico ex sindaco
di Potenza ed ex preside del liceo ginnasio “Orazio Flacco”
di Potenza, Raffaello Mecca.
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I festeggiamenti hanno avuto inizio con l’intervento
di apertura e benvenuto da parte della moderatrice
dell’incontro, la giornalista Eva Bonitatibus, che ha
tracciato la storia e la crescita dell’agenzia di Potenza
che il nostro agente, Giuseppe Tancredi, rappresenta
dal 1981.
Dopo l’intervento di Nicola Valluzzi, si sono susseguiti
quelli di Luigi Lana, di Marco Mazzucco e del prof. Raffaello
Mecca. In chiusura ha preso la parola l’agente Simona
Tancredi che ha ricordato il prosieguo del “Progetto
crescita Reale 2010” e ha ringraziato tutti i presenti.
La cerimonia è stata quindi anche l’occasione per
presentare il Progetto “Crescita Reale 2010 - agenzia in
evoluzione”, nato nel 2005.
A distanza di più di cinque anni, quindi, il Progetto
crescita Reale prosegue e si consolida grazie al grande
entusiasmo che Giuseppe e Simona Tancredi, senza
Golf a Pinerolo
di Sergio Albesano
L’agente Reale Mutua di Pinerolo,
Bruno Francia, è anche amministratore
delegato dell’associazione sportiva
Golf Club, nonché suo socio fondatore.
Si tratta di uno dei campi più
all’avanguardia d’Italia, in quanto
le caratteristiche con cui è stato
costruito lo rendono adatto sia al
giocatore esperto sia al principiante
e consentono di ospitare fino a
centocinquanta giocatori al giorno.
L’inaugurazione è avvenuta nel 2007
e dal giugno 2009 è stato ampliato
con il campo di Pragelato, uno dei più
suggestivi campi di montagna, grazie
alla sua collocazione a 1.600 metri
d’altezza, all’inizio della val Troncea.
La nostra agenzia di Pinerolo, top
partner 2010, ha sponsorizzato il Golf
Club e ha inserito il suo logo sulle palle
da gioco.
NOTIZIE
dimenticare l’importante impegno del secondogenito
Rocco, riservano ogni giorno, dando valore al pensiero
espresso dallo stesso Tancredi nel luglio del 2005 che
lo slogan “Progetto crescita Reale” non è una semplice
frase ma un valore che ha caratterizzato tutta la sua vita
professionale e gli sforzi all’interno dell’agenzia, valore
che ha trasmesso sicuramente ai suoi figli.
Alla fine della cerimonia è stato organizzato il taglio del
nastro nella rinnovata sede di viale Marconi, una sede
progettata con particolare cura e che regala ambienti
che coniugano eleganza, gusto, bellezza, modernità e
alta tecnologia al servizio di tutta la struttura agenziale
e dei nostri soci.
Ancora una volta la famiglia Tancredi ha confermato la
missione di assicuratori del territorio attenti alle risorse
e ai valori che costituiscono il fondamento profondo delle
nostre comunità locali.
L’agente Bruno Francia con il direttore del Golf Club Claudio Fiore
e le palline sponsorizzate Reale Mutua.
53

COMMISSIONE DI gARANZIA
Spargimento d’acqua
e prova del danno
La Commissione di Garanzia dell’Assicurato della Reale Mutua di Assicurazioni, composta dai signori:
Prof. Gustavo Zagrebelsky, Dott. Silvio Pieri, Dott. Mario Garavelli
Esaminato, nella seduta del 6 ottobre 2010, il ricorso presentato da X ed iscritto al registro generale, ha emesso la seguente
decisione:
Nel suo ricorso, X, titolare di una polizza di assicurazione stipulata con la Reale Mutua di Assicurazioni, relativa ad un fabbricato,
lamenta il mancato accoglimento da parte dell’Assicuratrice della richiesta di risarcimento dei danni verificatisi nel fabbricato stesso
a seguito di uno spargimento d’acqua. Il sinistro era stato tempestivamente denunziato alla Reale Mutua, ma, con raccomandata
l’Assicuratrice ha comunicato che non poteva farsi luogo ad alcun risarcimento, perché il perito che aveva effettuato il sopralluogo
non aveva confermato le “cause e circostanze del sinistro”: i danni da bagnamento sarebbero risultati inesistenti ed era impossibile
accertare la causa che avrebbe provocato la necessità di sostituire le tubazioni idrauliche.
Il ricorrente rileva di essere stato avvertito, verso la metà del mese di agosto, dai proprietari dell’appartamento sottostante al
suo, che “pioveva all’interno ed all’esterno” del loro appartamento, tanto che era stato necessario chiudere il contatore dell’acqua
dell’appartamento di X. Per effetto della chiusura il flusso dell’acqua era diminuito e poi cessato del tutto; peraltro, il muro nel quale
erano incassati i tubi era fradicio. Il ricorrente aveva incaricato un operaio di provvedere ai lavori occorrenti ed era subito stato
rinvenuto un tubo dell’acqua che perdeva nella curva di raccordo e che era ridotto ad uno spessore minimo. Analoghi fatti erano
stati rilevati a seguito dei lavori eseguiti nella cucina, dove si era constatato che nei raccordi con la lavabiancheria e con lo scalda
acqua elettrico vi erano delle vistose perdite ed il tubo dal contatore al lavello, portante i raccordi per gli elettrodomestici, era stato
“consumato” dai prodotti chimici usati dal dissalatore e della pressione dell’acqua; di conseguenza il suddetto tubo aveva dovuto
essere provvisoriamente sostituito. La traccia nel muro ed il contatore erano stati lasciati aperti per consentire successive verifiche
delle quali era stato incaricato l’idraulico. A metà settembre, tornato sul posto, il ricorrente aveva constatato che l’acqua continuava a
scendere lentamente lungo il muro e che le piastrelle di ceramica delle zone del muro ove passano i tubi si erano staccate. Di tutto ciò
era stata esibita al perito dell’Assicuratrice ampia documentazione fotografica, senza che comunque di ciò fosse stato tenuto alcun
conto e senza che le cause e le circostanze del sinistro fossero riconosciute. Le fotografie in questione sono state allegate al ricorso.
La risposta della Reale Mutua è assai succinta. L’Assicuratrice afferma che il danno da infiltrazione “pareva” conseguente alla rottura
di un tubo dell’impianto idrico, ma che in realtà, come dimostrato dagli accertamenti compiuti dal perito fiduciario dell’Assicuratrice
attraverso un sopralluogo eseguito alla presenza del responsabile della ditta incaricata dal ricorrente di effettuare i lavori di ripristino,
avevano consentito di accertare “l’inesistenza di danni da bagnamento” e “l’impossibilità di accertare le cause che avrebbero ingenerato
la necessità di sostituire le tubazioni idriche”. Nella risposta la Reale Mutua non spende parola a commento delle fotografie prodotte
dal ricorrente, che pure appaiono assai eloquenti.
La Commissione osserva che in realtà la Reale Mutua non ha addotto alcuna motivazione esauriente a sostegno delle sue apodittiche
affermazioni. Non è stata presentata una relazione scritta del perito incaricato degli accertamenti; per contro, le fotografie prodotte dal
ricorrente dimostrano in modo evidente che vi sono stati danni da bagnamento ed anche piuttosto estesi; che oltre alle evidenti lesioni
dell’intonaco soprastante alle tubazioni, si è verificato il distacco di piastrelle di ceramica nel bagno e nella cucina. È veramente difficile
comprendere come abbia potuto il perito, pur in presenza di questa documentazione, affermare di aver constatato la “inesistenza
di danni da bagnamento”. L’altra affermazione del perito che la Reale Mutua riporta nella sua risposta concerne “l’impossibilità di
accertare le cause del bagnamento” , ma non si comprende come e perchè si sarebbero potute ricercare le cause di un bagnamento
di cui si afferma l’inesistenza. Il fatto che al sopralluogo sia stato presente il titolare della ditta che ha effettuato le riparazioni non
è significativo, dato che non vi è alcuna prova del fatto che il medesimo abbia condiviso in qualche modo le conclusioni del perito
dell’assicurazione. In ogni caso, quanto alle cause del bagnamento (che, come si è detto, è stato ed è ampiamente provato), sembra
difficile negare che lo stesso sia dovuto ad un difetto dei tubi sottostanti alle zone del muro dove il bagnamento stesso è avvenuto; non
per nulla molti tratti di tubo hanno dovuto essere sostituiti.
In questa situazione, la Commissione ritiene che il ricorso sia fondato e debba quindi essere accolto; si è infatti dimostrato che le
affermazioni del ricorrente sono sostenute da serie prove, mentre per le asserzioni dell’Assicuratrice manca ogni sostegno di prova.
Per questi motivi la Commissione accoglie il ricorso e dichiara tenuta la Reale Mutua di Assicurazioni a risarcire al ricorrente, secondo
le previsioni della polizza, il danno sofferto.
Torino, 27 settembre 2010 Prof. Gustavo Zagrebelsky (presidente)
Dott. Silvio Pieri (estensore)
Dott. Mario Garavelli
54

COMMISSIONE DI gARANZIA
Disputa interpretativa sul furto
La Commissione di Garanzia dell’Assicurato della Reale Mutua di Assicurazioni, composta dai signori:
Prof. Gustavo Zagrebelsky, Dott. Silvio Pieri, Dott. Mario Garavelli
Esaminato, nella seduta del 27 settembre 2010, il ricorso presentato da X ed iscritto al registro generale, ha emesso
la seguente decisione:
Nella notte tra il 25 e il 26 gennaio la società X subiva il furto di attrezzature elettroniche portatili custodite all’interno del furgone
di sua proprietà, che ignoti ladri avevano forzato. Con ricorso X, assicurata contro il furto presso la Reale Mutua di Assicurazioni
con polizza denominata “Programma aziende – Electronica Reale”, si rivolgeva a questa Commissione di garanzia contestando la
decisione dell’assicuratore, che aveva negato il risarcimento del danno in quanto, a suo dire, il fatto dannoso non sarebbe rientrato
nelle previsioni contrattuali, essendo in particolare in contrasto con la Condizione Facoltativa A della polizza. Secondo la ricorrente,
invece, tale Condizione risultava integralmente rispettata, per cui si chiedeva una modificazione in senso ad essa favorevole della
deliberazione della Compagnia.
La Reale Mutua replicava confermando che, a suo parere, la garanzia concernente le cose trasportate sull’autoveicolo copriva soltanto
i casi di abbandono dello stesso per brevi periodi e non quando la sosta si fosse protratta per l’intera notte, come era accaduto nel
caso di specie.
Ciò premesso, il fatto portato all’esame di questa Commissione è chiaro, è dimostrato documentalmente e su di esso le parti concordano:
il furgone di proprietà di X, assicurata contro il furto con la Reale Mutua, era stato lasciato, chiuso a chiave, in un parcheggio pubblico
incustodito presso l’abitazione del contitolare della società ed ivi è rimasto durante la notte, nel corso della quale è stato consumato,
previa forzatura di uno sportello, il furto di numerose apparecchiature elettroniche lasciate all’interno del veicolo.
La norma contrattuale che regola questa fattispecie, invocata da entrambe le parti, è contenuta nella Condizione Facoltativa della
polizza di assicurazione contrassegnata dalla lettera A, la quale è così formulata: “Reale Mutua indennizza i danni materiali e diretti
causati alle apparecchiature elettroniche ad impiego mobile anche all’esterno dell’ubicazione indicata nel modulo di polizza, nonché
durante il trasporto con le relative operazioni di carico e scarico e durante il loro utilizzo entro il territorio dei Paesi dell’Unione
Europea. La garanzia furto, nella fase di trasporto su autoveicoli, opera a condizione che durante qualsiasi sosta o fermata che
comporti l’assenza momentanea dell’autista vengano chiuse a chiave tutte le portiere e gli sportelli dell’autoveicolo”. In questa
clausola, che prevede il risarcimento del danno in caso di furto delle cose trasportate in occasione di qualsiasi sosta o fermata, due
sono gli elementi chiave che, sia sul piano letterale che su quello della ratio della disposizione, rendono evidenti i limiti della garanzia
prestata dalla Reale Mutua. Tali elementi sono costituiti dalla frase “nella fase di trasporto” e dalla parola “momentanea” che deve
contrassegnare l’assenza dell’autista.
Le due citate espressioni linguistiche, lette sia singolarmente che, ancor più, nella loro combinazione, riducono ad un ambito più
ristretto di quanto sostiene la Società ricorrente l’operatività della polizza in questione. La prima frase prevede che il furto delle
cose custodite nell’autoveicolo avvenga quando esse sono trasportate, vale a dire nel corso del loro trasferimento da un luogo ad un
altro, non quando il trasporto sia terminato o sospeso per un periodo più o meno lungo e il veicolo venga usato come contenitore a
fini di custodia. Ancora più pregnante e di per sé decisivo è il significato delle parole “assenza momentanea”, dalle quali si desume
chiaramente l’esigenza che la mancata custodia del veicolo da parte dell’autista debba essere di breve durata e si colleghi con gli
impegni lavorativi degli assicurati che comportano spostamenti frequenti recando con sé le apparecchiature per utilizzarle di volta in
volta, ma sempre riducendo la loro omessa custodia alle “soste o fermate” che non si protraggano nel tempo. La finalità della regola in
questione, insomma, è quella di fornire la garanzia quando sia in atto un trasporto durante la normale attività dell’azienda, non anche
nelle pause di sospensione dell’attività stessa, durante le quali l’abbandono non momentaneo del contenitore delle apparecchiature
rende più probabili gli eventi dannosi che lo riguardano e tra essi in particolare il furto, che infatti nel caso in esame si è verificato nel
corso di una sosta prolungata nella notte.
Per le ragioni esposte, il ricorso non può essere accolto. Per questi motivi la Commissione respinge il ricorso.
Torino, 27 settembre 2010 Prof. Gustavo Zagrebelsky
Dott. Silvio Pieri
Dott. Mario Garavelli (estensore)
Come si ricorre alla Commissione
La Commissione di garanzia dell’assicurato è un organismo indipendente cui si possono rivolgere, per far valere i propri diritti, gli
assicurati di Reale Mutua. È composta da tre illustri giuristi: Gustavo Zagrebelsky, presidente della Commissione, Mario Garavelli e
Silvio Pieri.
Per ricorrere è sufficiente inviare una lettera alla sede della Commissione, in via Arcivescovado 1, Torino (10121), allegando la
documentazione che si ritiene opportuna. La Commissione procede all’istruzione del ricorso e decide nel più breve tempo possibile.
L’assicurato che non condivida la decisione della Commissione è libero di non accettarla, mentre Reale Mutua è sempre obbligata a
eseguirla. Nei suoi quattordici anni di attività la Commissione ha esaminato e deciso più di ottocento ricorsi, ha affrontato le materie
assicurative più disparate e, oltre alle decisioni in cui ha accolto o respinto le richieste formulate, ha costituito anche uno strumento
di utile conciliazione tra le parti.
Per un completo esame dei casi in cui si può ricorrere si consiglia di consultare il regolamento della Commissione, reperibile al sito
Internet www.realemutua.it
55

UN’AgENZIA, UNA CITTà
Biella, colpita dalla crisi
ma indomita
56
Quando a luglio visitammo Biella fu per noi molto gratificante essere accolti e accompagnati dai due simpatici
agenti della Reale Mutua. Purtroppo uno dei protagonisti, Giovanni Mussone, il 4 settembre ci ha improvvisamente
lasciati, sconfitto dalla malattia che con digintà e coraggio già portava con sé. Questa intervista viene pubblicata
nella sua versione integrale anche per rendere omaggio al nostro “gagliardo cinquantottenne” come l’avevamo
definito, professionista di lungo corso nel settore assicurativo con Reale Mutua e appassionato uomo di sport.
Nel riquadro finale gli amici del gruppo sciistico del CRAL hanno voluto ricordare le sue grandi doti di campione e
di uomo.
di Leo Giovannelli
I vecchi tabelloni pubblicitari che fiancheggiano la strada,
sbiaditi dal tempo e malfermi per l’incuria, recitano
ancora il leit motiv di “Biella capitale della lana”. Purtroppo
le cose sono cambiate al punto che la città e il circondario
piangono amaramente sotto la spinta di ricordi neppure
Biella, battistero
lontani che rimandano al fulgore di quando la stessa
parola Biella era sinonimo, nel campo tessile, di primato
assoluto al mondo.
Ora si respira un’aria malinconica e rassegnata. Colpisce
come una ferita di pugnale quella sequela di capannoni

Alberto Gamma e Giovanni Mussone con, al centro, lo specialista sviluppo commerciale Francesco Macagno
chiusi, fabbriche dal nome altisonante con i cancelli
sbarrati, ciminiere che non lanciano più fumo. La grande
ex capitale della lana (cinquantamila abitanti appena) è
assopita e non si vedono segnali di risveglio o, meglio, di
industrializzazione alternativa.
“È un guaio”, sostengono gli abitanti, “perché la nostra
vocazione è sempre stata quella dell’industria e dell’alto
livello di qualità. Ora si sta tentando di incanalare lo
sviluppo verso il comparto turistico, in virtù della felice
posizione geografica ai piedi delle montagne e all’imbocco
della pianura padana, così vicina a Torino, Milano, Genova,
alla valle d’Aosta. Ma il problema dei trasporti, ad esempio,
si è fatto ancora più acuto perché il turismo si fonda sugli
spostamenti e le strade, sempre quelle di una volta, ci
tagliano fuori dalle grandi arterie. Della ferrovia, poi, è
meglio non parlare.”
Insomma, un non celato senso di malessere che sfiora il
pessimismo pervade tutto e tutti.
Commentiamo la situazione con i nostri agenti Giovanni
Mussone, un gagliardo cinquantottenne, importante
pedina dell’equipe sciistica aziendale di Reale Mutua che
quest’anno ha conquistato il titolo di campione d’Italia, e
Alberto Gamma, trentanovenne di più recente acquisizione,
pacato e professionale come si richiede a un biellese della
buona borghesia.
Facciamo con lui un giro per la città per inquadrare
sommariamente, attraverso scorci e monumenti,
la storica architettura che ancora domina sovrana:
UN’AgENZIA, UNA CITTà
ottocenteschi palazzi patrizi e borghesi, testimoni di un
passato rigoglioso, abbracciano il piccolo nucleo storico
centrale; intorno al quale, intervallati da strutture sociali
efficienti, nuovi moderni quartieri, gradevoli e funzionali,
arricchiscono anziché deturpare lo skyline cittadino.
“Tutto vero”, commenta Gamma. “La città è bella, magnifici
il paesaggio e i dintorni ma ciò non basta a nascondere
il nostro stato di profondo disagio sociale ed economico.
Una specie di stordimento ci paralizza. Non abbiamo santi
in paradiso, abbiamo sempre fatto tutto da soli, sgobbando
senza risparmio ed è per questo che fino a pochi anni fa
eravamo in testa alle classifiche nazionali per reddito e
per qualità della vita: un dato che veniva sventolato come
forte motivo d’orgoglio per tutto il Piemonte… Ora siamo
scesi di molto e per noi, abituati al benessere, è più faticoso
che per altri reagire.”
Intanto visitiamo pregevoli monumenti romanici quali il
Battistero (inizio sec. XI), il campanile di santo Stefano, il
Duomo (sec. XIV) e la chiesa di san Sebastiano riccamente
decorata e considerata uno dei più interessanti edifici
rinascimentali del Piemonte. Sulla collina, a ovest della
città, c’è Biella Piazzo, un borgo signorile fondato nel
1160 e quasi interamente recuperato, che presenta una
successione di portici e palazzi nobiliari fra i quali Palazzo
Lamarmora e Palazzo Cisterna. Una suggestiva funicolare
collega la città bassa a Biella Piazzo dove, soprattutto di
sera, si ritrovano giovani e famiglie in cerca di frescura e
di colorita baldoria sulle piazzette ai tavoli dei caffè.
57

UN’AgENZIA, UNA CITTà
L’interno dell’agenzia
Un discorso particolare meriterebbe il territorio del
biellese nel suo insieme, caratterizzato da località di
grande richiamo religioso (il grandioso santuario di
Oropa, quello di Graglia e altri) e turistico, come il parco
della Burcina ricco dei più bei fiori di montagna, nonché
dalle testimonianze della industrializzazione tessile,
soprattutto lungo il torrente Cervo, con bellissimi esempi
di archeologia industriale. Ovviamente il comparto tessile
è quello che ha maggiormente caratterizzato l’economia
ma qualche altro settore, a volte complementare, ha avuto
i suoi momenti di successo: ricordiamo, ad esempio, la
grande azienda di trasporti Avandero, ora assorbita dalla
Saima, e (incredibile!) quello della birra che ha tuttora nella
ditta Menabrea, col suo prestigioso mercato di nicchia, un
motivo di orgoglio di rilevanza internazionale.
Il territorio del circondario, inoltre, conserva veri e
Gli agenti di Biella con i loro collaboratori
58
propri gioielli architettonici. Ne citiamo almeno uno per
soddisfare la curiosità dei lettori: il famoso Ricetto di
Candelo, piccolo borgo medievale racchiuso da mura, che
con i suoi circa duecento edifici costituì in passato rifugio
per le popolazioni in tempo di guerre e luogo di cantina
e deposito in tempo di pace. Ora vi si rivivono le gesta
di antichi artigiani che rinnovano mestieri scomparsi,
tra decorazioni artistiche, iniziative ed eventi culturali di
notevole attrazione. Per rimanere nelle sfere del prestigio
citiamo il famoso Golf Club Le Betulle, classificato per
l’ennesima volta come uno dei migliori campi d’Italia. Se
lo dice Alberto Gamma, golfista dall’handicap invidiabile,
gli si deve credere.
Si direbbe comunque che la ricchezza non sia scomparsa
da Biella…
“No, non è scomparsa: è nascosta!”, puntualizza Gamma. “È
superfluo ricordare che qui ha sede la prima banca privata
italiana tuttora appartenente a una famiglia, quella dei
Sella. Insomma gente col fieno in cascina ce n’è tanta ma
manca la voglia di intraprendere. Così aumenta il divario
tra le classi: chi stava già bene sta addirittura meglio,
chi stava male sta invece peggio e la classe media deve
tirare la cinghia come non ha mai fatto. Questo esigerà un
ripensamento dell’intero sistema sociale. Impresa titanica
della quale non si conoscono né i tempi né i risultati.”
Dei prestigiosi marchi che davano lustro all’industria
biellese quanti ne restano ancora in vita?
“Mi verrebbe da dire: nessuno! Se torno ai ricordi della mia
infanzia mi viene in mente innanzitutto la Fila, sponsor
dei più grandi campioni, quali il tennista Borg, il cui rivale,

Gerulaitis, era sponsorizzato dalla Maggia. Ebbene, sono
due marchi scomparsi. Poi c’era il marchio Nino Cerruti, il
cui lanificio esiste ancora, ma senza la visibilità dei tempi
d’oro. Avevamo la Zegna, ormai delocalizzata all’estero,
la Guabello, la Fratelli Tallia Delfino, entrambe assorbite
dalla Marzotto che ne ha messo in disparte il marchio.
C’è ancora Loro Piana, ma è prevalentemente insediato
a Borgosesia… Qui nel biellese c’erano centosettanta
filature; ne sono rimaste diciannove. Insomma la grande
moria di aziende ha generato disoccupazione e soprattutto
preoccupazione. Dal Duemila a oggi migliaia e migliaia di
posti di lavoro sono andati in fumo.”
Ma poniamo adesso attenzione alla nostra struttura
agenziale che si presenta accogliente e luminosa nei locali
da poco rinnovati. A Biella la Reale Mutua è insediata fin
dal 1836, come dimostrano alcune polizze dell’epoca
incorniciate alle pareti come trofei.
Gli attuali agenti hanno fondato la società che dal
1° marzo 2008 regge l’agenzia, quella che nel 1997
Giovanni Mussone, dopo cinque anni di tirocinio, aveva
rilevato da Piero Mericci il quale a sua volta l’aveva
retta per oltre trent’anni. A un certo momento Mussone
ha avvertito il bisogno di essere affiancato da una forza
nuova, professionale, e così è arrivato Alberto Gamma,
proveniente da un’altra compagnia.
Quanto risente il fatturato dell’agenzia di questa difficile
crisi generale in atto?
“Mi piace dire che finora i nostri esercizi hanno chiuso
sempre con segno positivo”, dice Gamma. “È stato fatto un
buon lavoro di trasferimento di portafoglio e nel frattempo
abbiamo saputo mantenere le posizioni con la nostra
clientela storica senza perdere nessuno. Ciò significa che
abbiamo un’ottima fidelizzazione.”
A che cosa attribuite questo importante valore?
“Al prestigio del marchio Reale Mutua e al rapporto
fiduciario tra le persone. Sembra una risposta ovvia,
scontata, ma prendetela come assolutamente vera”,
dichiara Mussone. “Abbiamo anche voluto investire nella
struttura per dimostrare alla città, non soltanto alla
clientela, che mentre altre agenzie, per effetto della crisi,
si stanno richiudendo su se stesse, noi procediamo spediti
e fiduciosi.”
Com’è composto il vostro organico operativo?
“Due collaboratori professionisti e quattro impiegati.
Tutto qui. Non abbiamo subagenzie pur essendo il nostro
territorio esteso su due terzi della provincia di Biella.”
Come è composto il vostro portafoglio?
“Principalmente è indirizzato verso la famiglia; infatti
il mercato assicurativo dell’industria è ridotto all’osso.
Tuttavia qui la cultura assicurativa è abbastanza radicata
e solo l’impellenza delle necessità può portare alla
rinuncia, da parte dell’assicurato, a stipulare o rinnovare
Biella e le sue montagne
Biella, piazza Cisterna
L’esterno del ricetto di Candelo
Biella Piazzo, torre
59

UN’AgENZIA, UNA CITTà
la polizza. Il cittadino biellese è un pragmatico, sa far bene
i conti e anche nel tagliare il superfluo sa comportarsi
di conseguenza. Certo è che l’assicurazione non è
considerata una frivolezza, una cosa superflua”.
Data la situazione generale è positivo il fatto che l’agenzia
possa vantare una sana clientela di livello medio-alto.
Questo per il momento appare sufficiente a ripararla dagli
scossoni della crisi poiché non è ancora giunta la fine del
mondo e occorre guardare avanti anche quando il cielo non
è terso. A Biella non esiste lavoro sommerso; ciò significa
che quando ci sarà la ripresa potrà ripartire l’intera
economia soprattutto per il fatto che le risorse finanziarie
non mancano e verranno sicuramente indirizzate non
soltanto verso il tradizionale comparto tessile ma piuttosto
verso nuovi settori tecnologici alla portata dell’ingegno e
dell’impegno dell’operosa gente biellese.
60
Addio Nanni,
straordinario campione
Lo scorso 4 settembre si è spento all’età di cinquanttotto
anni Nanni Mussone, agente Reale Mutua di Biella.
Chi lo ha conosciuto ha sicuramente avuto modo di apprezzare
le sue qualità umane e professionali.
Il gruppo sportivo del C.R.A.L. Reale Mutua ha avuto la
fortuna di conoscerlo e di apprezzarlo come campione di sci,
uno sport che ha amato tantissimo e che tanto ha dato a lui
e a tutti noi.
Lo ricordiamo grintoso e sempre vincente, ma anche spiritoso
e simpatico con tutti, stimato anche dagli antagonisti nelle
competizioni.
Ci rimarrà per sempre impressa la sua ultima seconda manche
nel campionato italiano assicuratori al Passo del Tonale a
marzo di quest’anno. Era al cancelletto di partenza sapendo
di avere un discreto ritardo da recuperare per assicurarsi
l’ennesima vittoria e non era affatto in forma fisicamente. Noi
tutti ci prodigavamo a rassicurarlo di stare sereno e badare
semplicemente ad arrivare al traguardo senza rischiare.
Lui ci hai guardati negli occhi e ci ha serenamente detto che
sarebbe sceso lucido e tranquillo sui pali, come sapeva ben fare. Ha vinto anche questa ultima sfida agonistica da
grade campione regalandoci la prima vittoria assoluta del trofeo e insegnandoci che nello sport, come nella vita,
non contano solo le gambe e la testa, ma sopratutto un gran cuore.
Grazie, Nanni.

il nostro gruppo

ioni:
promozionale.
Per le condizioni economiche e contrattuali consultare i fogli informativi a disposizione presso l'Agenzia di fiducia.
Comm. 046 - Ediz. 01/10
Scegli il mutuo
che fa per te.
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CASA
Che tu voglia acquistare una casa
o ristrutturarla, con i mutui
di Banca Reale sei tu a fare le condizioni.
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