“Le relazioni greco - albanesi durante la Seconda Guerra ... - Padis

Uno dei trucchi più usati dai greci furono le tangenti agli alti funzionari di
Istanbul per far emanare un decreto dal sultano che non consentisse la
circolazione o il mantenimento di libri albanesi. Era diventato un atto
riprovevole, anche nel caso in cui si possedessero libri innocui come la
grammatica e l’aritmetica ma comunque scritti in albanese. Un ennessimo
atto compiuto dai greci in quel periodo fu la denuncia di onesti patriottici
albanesi considerati come ribelli e condannati ad una lunga permanenza in
carceri lontane.
Dopo le guerre balcaniche la Turchia europea fu divisa e le Grandi Potenze
non potevano ignorare lʹesistenza della nazione più antica della
penisola. L’Albania divenne uno stato, ma venne ridotta in un quarto delle
sue dimensioni naturali. Si potrebbe erroneamemente pensare che dopo
questo il popolo greco avrebbe smesso di compiere usurpazioni cercando
di sviluppare relazioni di buon vicinato con quello che era rimasto del
territorio albanese. Ma successe il contrario. Approfittando del fatto che la
Turchia, un anno prima aveva disarmato gli albanesi, un esercito greco,
organizzato e mascherato da civili, si è riversato in tutta l’Albania
cominciando a bruciare e uccidere tutto quello che trovava nel suo
cammino. In Albania, a quel tempo hanno assistito a questi atti di
criminalità organizzata due testimoni stranieri: il celebre autore inglese,
Mary Edith Durham, e un corrispondente tedesco. I due rimasero terrificati
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