“Le relazioni greco - albanesi durante la Seconda Guerra ... - Padis

nord. La prima risale al periodo delle guerre balcaniche 1912‐1914, la
seconda al Trattato Turco‐Greco di Losanna del 1923 e la terza e più
dolorosa è quella che avvenne alla fine della II Guerra Mondiale nel
periodo che va da giugno 1944 fino a marzo del 1945 dove le forze del
generale Zerva massacrarono secondo le fonti della storiografia albanese
più di 2700 çami senza risparmiare donne e bambini e costrinsero a
immigrare quasi l’intera popolazione çama di religione musulmana 1 .
Un evento storico, di grande importanza per la Grecia accadde il 29
settembre 1943, quando i nazisti, durante la Seconda Guerra Mondiale,
fucilarono 49 consiglieri greci. Questo episodio, così come viene raccontato
nei testi di storia usati nelle scuole greche, viene così descritto: si trattò di
un evento tragico in cui i nazisti, collaborando con dei cittadini greci di
origine çama (Cham), hanno condannato e fucilato dei patrioti greci.
E secondo questi testi storici, fu proprio questo massacro che causò l’odio
greco nei confronti della popolazione çama accusata di collaborazionismo
con gli occupatori nazi ‐ fascisti, e il 27 giugno 1944 con la forza furono
1 Per quanto riguarda il numero esatto dei morti e degli scomparsi non ci sono cifre esatte
ufficiali, secondo fonti greche non sono più di 800, bisogna dire che una parte dei morti çami
dai greci venivano considerati come traditori e collaborazionisti con il nazi‐fascismo e non
vengono contati nel numero totale dei morti durante la pulizia etnica del generale Zerva. Le
fonti albanesi comprendono tutti i çami condannati a morte e tutti coloro che sono stati uccisi
dalle forze di Zerva, le statistiche prese dalle fonti degli archivi albanesi parlano di 4‐8 mila
morti e sopratutto si basano sulle dichiarazioni dei çiami rimasti vivi e dei memorandum
inviati alle Nazioni Unite dai çiami subito dopo la guerra negli anni 1945‐1949. Negli scritti di
molti storici e secondo i dati dell’associazione çameria il numero dei morti dovrebbe essere
intorno alle 4‐5 mila persone.
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