“Le relazioni greco - albanesi durante la Seconda Guerra ... - Padis

neutrale al problema e ha cercato di intervenire tra i due gruppi per evitare
l’inasprirsi della situazione che avrebbe portato in un conflitto armato 82 .
Un altro fattore non di poco conto che incideva in questo clima teso erano i
crimini che le autorità greche avevano commesso all’inizio del conflitto
italo‐greco. Per questo motivo ci furono casi di vendetta come l’uccisione
del prefetto di Igumenica, Giorgo Vassiliakos, l’11 febbraio 1942 e
l’incendio di alcune case di dirigenti amministrativi sempre a Igumenica. Il
conflitto comunque non si placò poiché non c’era la volontà nemmeno da
parte dei rappresentanti greci. Infatti, la loro politica spesso non faceva
altro che dividere le popolazioni greche e albanesi. Molti personaggi
influenti furono uccisi come Tefik Qemali, Jahja Kasemi, Jasin Sadiku etc.
Quando il numero delle persone uccise divenne considerevole un gruppo
di ҫami ribellatisi alla strage, si diresse verso un paese abitato per lo più
dai greci (Rahul) con l’intenzione di distruggerlo bruciandolo. Secondo le
testimonianze raccolte nel libro di N. Zhangu il gruppo fu fermato dagli
abitanti di Karbunar che hanno impedito una possibile catastrofe 83 .
Ciononostante le truppe del generale Zerva non risparmieranno due anni
dopo gli abitanti di Karbunar uccidendo anche molte donne e bambini.
82 Ibid.
83 N. Zhangu, Anglikos Imperializmos, qe i ethiniqi antistasi 1940‐1945 Atene 1978, Vol 1 p.255
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