“Le relazioni greco - albanesi durante la Seconda Guerra ... - Padis

chiarirà l’atmosfera e renderà possibile una collaborazione più intima tra
l’Italia e la Grecia” 42 .
Ma solo pochi mesi dopo la politica pragmatica greca nei confronti
dell’espansione italiana nei Balcani cominciò a fallire. Nell’agosto del 1940
l’Italia accusando la Grecia per aver offerto protezione alle navi da guerra
britanniche nei porti ellenici, cominciò una campagna propagandistica
politica contro la Grecia. In questa campagna Roma ha usato con maestria
anche il problema dei çami. Infatti dal 1912 l’anno dell’indipendenza
albanese e successivamente dopo i nuovi confini greco‐albanesi stabiliti nel
1913 dalla Conferenza degli Ambasciatori di Londra la politica greca in
Ҫameria era stata molto ostile nei confronti sopratutto dei çami di religione
musulmana. Il colmo si raggiunse negli anni 1923‐1925 quando oltre 60
mila çami musulmani furono deportati e i loro beni vennero sequestrati
per poter insediare i coloni greci provenienti dall’Asia Minore. Parte dei
çami deportati si rifugiarono in Albania e altri in Turchia. Proprio questa
situazione ha cercato di sfruttare l’Italia fascista con la sua propaganda che
ha comunque avuto i suoi effetti nell’opinione pubblica albanese. Sono
stati sopratutto i rifugiati çami in Albania ad essere tra i primi a risvegliare
42 D.D.I, 1939‐1943, Nona serie, vo. I., Roma 1954 documento nr.60, L’ambasciatore Grazzi per il
Ministro degli Affari Esteri Ciano, Atene 6 Settembre 1939.
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