“Le relazioni greco - albanesi durante la Seconda Guerra ... - Padis

Appendice II
Testimonianza di una sopravissuta ciama della II Guerra Mondiale
“Era la Pasqua ortodossa e i nostri vicini erano tutti vestiti a festa. Mia
madre mi faceva correre avanti e indietro per tutte le camere. Dobbiamo
pulire e lucidare tutto, mettere le tende buone, quelle lavorate insieme a
mano con l’uncinetto, mi diceva. Era domenica, e le piante andavano
curate ed il cortile era pulito, poi, tutti di corsa andavano a lavarsi e a
pettinarsi. La Pasqua dei vicini metteva gioia anche tra le mura di casa
nostra e loro venivano sempre a portarci le uova colorate e condividere con
noi la loro festa”.
È cosi che Pembe Rushiti, originaria della Ҫameria, ricorda l’infanzia nella
sua terra.
“Eravamo tutti amici, ci si conosceva e frequentava. La feste religiose, sia
ortodosse che musulmane, erano tali per tutti. Scambiavamo i regali e
chiedevamo in prestito qualsiasi cosa, tranne il sale, che sia per noi sia per
loro, non andava dato a nessuno a cui non volevi del male. Vivevamo in
completa armonia. I piccoli giocavano tra di loro senza notare alcuna
differenza e le madri erano serene se i figli si fermavano a mangiare a casa
degli amici. Avevamo una cucina tanto simile che spesso ci si recava a
vicenda nelle case dei vicini a chiedere qualche ingrediente e suggerimenti.
La nostra casa era sempre aperta, lo stesso la loro. I nostri mariti erano
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