“Le relazioni greco - albanesi durante la Seconda Guerra ... - Padis

9 giugno 1940: Il Re di Albania e d’Italia e l’imperatore di Etiopia, Vittorio
Emanuele III, con il decreto regale nr 194 decide che “il Regno di Albania
sarà in guerra con tutti gli stati con i quali l’Italia sarà in guerra”.
28 ottobre 1940: Le truppe italiane attaccano la Grecia dal territorio
albanese.
1° dicembre 1940: Il re di Grecia dichara le leggi 2636/1940 e 2637/1940 le
cosidette leggi della guerra tra Grecia e Italia compresa l’Albania. La prima
legge determina quali stati si considerano nemici, quali sono i cittadini
nemici e come si precederà con i loro beni. Secono l’articolo 21 le leggi
entrano in vigore dal 28 ottobre 1940. Queste leggi sono state abrogate dal
governo di Colakoglu nel 1941 ma sono ritornate in vigore con la legge
13/1944.
27 giugno1944 ‐ marzo 1945: Le truppe nazionaliste greche di Napoleon
Zerva comandante di EDES (forze di estrema destra greca) cacciano via
oltre 20 mila çami principalmente musulmani dalla zona dell’Epiro nella
prefettura di Thesprotia uccidendo anche un numero considerevole di
uomini senza risparmiare donne e bambini. I çami cacciati si rifugiano in
Albania e molti di loro muoiono durante il viaggio o nei campi provvisori
in Albania. Durante la guerra civile greca molti cittadini greci (si stima di
un numero di circa 70 mila persone, tra di loro anche un numero
considerevole di cittadini greci di origine albanese) che appartenevano al
movimento di sinistra di EAM attraversano il confine e si rifugiano in
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