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“Le relazioni greco - albanesi durante la Seconda Guerra ... - Padis

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mufti Hasan Abdul<strong>la</strong>h da una parte e il vescovo di Paramithia, Shapera,<br />

hanno continuato i massacri uno dpo l’altro. Le forze di Zerva non hanno<br />

risparmiato uomini e donne disarmati e anche bambini. Il numero delle<br />

persone massacrate nel<strong>la</strong> città di Paramithia arriva a 600 persone. Il 28<br />

giugno del 1944 le forze del 44° reggimento sotto il comando di Agor erano<br />

a Parga dove hanno massacrato 52 persone tra uomini donne e bambini. Le<br />

forze EOEA sotto il comando di Theodhor Vito sono entrate a Fi<strong>la</strong>t nelle<br />

prime ore del sabato del 23 settembre del 1944 dopo che <strong>la</strong> città era stata<br />

circondata. Nello stesso giorno sono entrati a Spatar e hanno saccheggiato<br />

tutte le famiglie. Nel<strong>la</strong> sera tra il 23 e il 24 settembre le forze comandate da<br />

Kranjaj, Strugari si sono uniti alle altre forze zerviste e questo è stato un<br />

segnale per l’inizio del massacro. 47 uomini sono stati uccisi a Fi<strong>la</strong>t mentre<br />

nel<strong>la</strong> città di Spatar dove molti erano già fuggiti, le forze greche hanno<br />

massacrato 157 persone, mentre tutte le donne sono state maltrattate e<br />

violentate dai criminali di Zerva. Pochi giorni dopo i monarchi‐fascisti<br />

hanno arrestato tutti gli uomini rimasti vivi e con una decisione di una<br />

corte composta da Koqinja come presidente, Stavropulos come accusatore<br />

e quattro membri, sono stati condannati a morte 47 <strong>albanesi</strong> innocenti. A<br />

Granica di Fi<strong>la</strong>t hanno ucciso 46 persone mentre altri 45 sono stati bruciati<br />

vivi nel forno di Xhelo Meto a Fi<strong>la</strong>t. Molte testimonianze tra i sopravvissuti<br />

e quelli che sono riusciti a fuggire descrivono il massacro e le sofferenze e<br />

gettano luce sui crimini monarco‐fascisti in Çameria. Ecco alcuni esempi<br />

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