“Le relazioni greco - albanesi durante la Seconda Guerra ... - Padis

inoltre il suo pensiero con una minaccia, enunciando infatti che “se le
richieste della minoranza greca non verranno accettate, l’Albania non
entrerà mai nell’Unione Europea”. Tranne la reazione dell’opinione
pubblica e dei media nessuno dei politici ha osato contrastare
esplicitamente le dichiarazioni del Presidente greco.
Nel 2006 la Procura Generale della Repubblica Greca prese una decisione
riguardo le proprietà dei çami. Secondo questo provvedimento i cittadini
che non sarebbero riusciti a registrare la loro proprietà entro dicembre
2008, non avrebbero più avuto diritto di rivendicare i propri beni. Tale
decisione per i çami fu una “aperta provocazione” in risposta alla quale
marciarono in 10 mila verso il confine greco albanese in segno di protesta e
di commemorazione delle vittime del 1944. La comunità internazionale e il
governo albanese tacquero per l’ennesima volta. Oggi, nonostante l’UE
abbia liberalizzato i visti turistici per i cittadini albanesi, il governo greco
continua ad ostacolare l’ingresso dei çami nei loro territori. Un’ulteriore
ostacolo non di poco conto è rappresentato anche dalla famigerata “legge
della guerra”. Le proprietà dei çami infatti furono confiscate in base a
questa legge. In vigore anche oggi anche se solo tecnicamente questa legge
fu emanata dal governo greco nel 1940 quando la Grecia fu invasa dai
fascisti passando dal confine albanese. Nonostante il governo greco nel
1987 abbia abrogato la legge la sua abrogazione non fu mai ratificata dal
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