“Le relazioni greco - albanesi durante la Seconda Guerra ... - Padis

sostegno della popolazione çama” 124 . Isufi però ammette che c’era gente
che fu ingannata dai fascisti oppure incitata dal sentimento nazionalista, si
è iscritta come volontaria.
Nel frattempo la diplomazia greca era a lavoro e l’ambasciata greca a
Londra mostrava la sua preoccupazione per la propaganda di radio Tirana
e radio Bari. Vista l’intensificarsi della propaganda sulla persecuzione della
popolazione çama albanese cercando di impedire iniziative degli alleati
per una possibile risoluzione della situazione tramite lo Stato Maggiore
dell’Esercito Greco, il governo ellenico ha aperto un’indagine e come ci si
aspettava “ha provato che l’azione greca era giustificata e le accuse degli
albanesi infondate” 125 .
Una delle prove della diplomazia greca per dimostrare la collaborazione
dei çami con gli occupanti fascisti erano le dichiarazioni di Jacomoni
davanti all’Alto Tribunale di Roma in cui dichiarò che durante l’attacco
italiano contro la Grecia “il popolo della Ҫameria era pieno di entusiasmo”
e che Nuri Dino aveva chiesto di essere armati contro i greci 126 . La
storiografia greca più tardi fece riferimento anche al diario di Ciano e
all’entusiasmo delle sue parole a proposito del sostegno della politica
124 Hajredin Isufi, “Musa Demi dhe Qendresa Came 1800-1947 Tirana 2002 p 220
125 F.O, 371/48094, Annuncio dell’incaricato d’affari dell’ambasciata greca a Londra J.
Romanos inviato al Foreign Office. 4 dicembre 1945
126 Meta B., Tragjedia Came, Instituti i studimeve per Camerine, Tirane 2007, Meta si riferisce
ad un memorandum del governo greco consegnato al governo britannico tramite la loro
ambasciata a Londra l’11 dicembre 1945.
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