“Le relazioni greco - albanesi durante la Seconda Guerra ... - Padis

furono trasformati in possidenti senza terreni e senza alcuna ricompensa.
A questa intollerabile situazione protestarono gli intellettuali autorevoli
çami come Ali Dino, Sejko Haki etc, che chiesero il sostegno del Primo
Ministro Pangalos. Per alleviare la situazione esasperata Pangalos ammise:
ʺIn Epiro abbiamo diverse migliaia di çami, riconosciuti da noi e che
costituiscono nel nostro stato la minoranza albanese. Se nel passato hanno
subito probabilmente qualche azione a loro danno da parte delle autorità
locali questo non dovrebbe assolutamente diventare una linea di azione
contro di loro”.
Ma questo atteggiamento, da parte di un’autorità statale durò a lungo e
dopo l’arrivo di Metaxa e della sua dittatura fino alla II Guerra Mondiale
la situazione andò peggiorando nei termini di una negazione assoluta dei
diritti umani come la negazione di avere le proprie scuole e parlare la
propria lingua in pubblico, il diritto negato del voto e molto altro ancora.
Tutto questo fu sanzionato a volte con leggi specifiche e a volte anche
senza nessun atto giuridico come in un regime tipico fascista.
Il periodo della Seconda Guerra Mondiale e la terza pulizia etnica e
religiosa di circa 30 mila çami albanesi di religione musulmana è stato
l’atto finale di attuazione dell’idea di creare una grande Grecia senza
minoranze al suo interno. I crimini di guerra commessi durante la pulizia
etnica di Zerva spesso contro il popolo disarmato sono costati la vita a
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