“Le relazioni greco - albanesi durante la Seconda Guerra ... - Padis

la discriminazione economica e la privazione dai mezzi di sussistenza fu
un altro modo efficiente per costringere gli albanesi çami a fuggire dal loro
paese. Una serie di leggi e atti giuridici furono emanati volutamente per
rendere la vita più complicata agli albanesi musulmani. Così la legge 3250
sanzionava la svalutazione dei documenti catastali di oltre 100 anni.
Questa legge ha pienamente violato il trattato greco ‐ turco di Atene.
La cosiddetta ʺriforma agrariaʺ divenne un altro strumento per togliere
qualsiasi base economica ai musulmani çami. In base a questa riforma
molte proprietà vennero tolte ai ricchi çami per essere consegnate non ai
greci provenienti dalla Turchia ma, a favore çami ortodossi, da indurre così
due comunità della stessa etnia in comportamenti ostili tra loro.
Lʹespropriazione si doveva effettuare previa una compensazione che non è
mai stata data, inoltre, era in vigore il divieto di vendita o di affitto delle
loro proprietà.
La legge della riforma agraria ha aperto la strada in modo arbitrario alla
privazione dei beni della popolazione musulmana albanese. Così un albero
di ulivo veniva espropriato per 25 dracme quando il suo valore di mercato
era di 3000 dracme e il risarcimento sarebbe stato dato non subito ma nel
corso dei 30 anni seguenti. Speculazioni simili furono effettuate anche nella
misurazione della superficie dei terreni, per esempio il villaggio di Gorizia
che in realtà aveva 70 ettari fu valutato 14 ettari, Januri da 50 ettari a 15
ettari, Turkopallku da 55 a 15 ettari ecc., così i proprietari musulmani
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