“Le relazioni greco - albanesi durante la Seconda Guerra ... - Padis

della giustizia” e cita parte del trattato dove si esplicita: “da parte del
governo greco non ci sarà alcun ostacolo alla libera disposizione dei loro
beni mobili e immobili”.
Un anno dopo venne firmato il trattato di Sèvres (10 agosto 1920) tra gli
alleati e la Turchia, come parte dei negoziati della Conferenza di Pace di
Parigi. Per quanto riguardava i çami albanesi nell’articolo 2 del trattato, tra
l’altro si specifica: “La Grecia si impegna a fornire una protezione completa
nella vita e nelle libertà di tutti i cittadini del suo territorio senza
distinzione di origine, nazionalità, lingua, razza o appartenenza religiosa”.
Per lo più nell’articolo 8 del trattato è chiaramente esplicitato: ʺI cittadini
greci che appartengono alle minoranze razziali, religiose o minoranze
linguistiche godranno dello stesso trattamento e sicurezza, garantiti dalla
legge come tutti gli altri cittadini greci. In particolare, essi avranno eguali
diritti per costruire, dirigere e controllare con le proprie spese, le istituzioni
sociali, religiose o di beneficenza, le scuole e altre strutture educative, con
il diritto di utilizzare la loro lingua e di praticare la loro fede
liberamente” 119 . Nell’articolo 1 del trattato di Sèvres si dichiara: “la Grecia
riconosce che le condizioni descritte negli articoli 2 e 8 saranno
riconosciute come leggi fondamentali e nessuna legge, nessun
miglioramento o azione legale può mettere in conflitto o può interferire
119 B. Meta, op cit p 397
119